IL CONTESTO DEL CONFLITTO: RUSSIA, STATI UNITI E UCRAINA1 _ di “Observer R”

Traduciamo e pubblichiamo questa interessante ed equilibrata sintesi del contesto strategico in cui si svolge il conflitto tra la Russia, l’Ucraina e gli Stati Uniti-NATO. In essa “Observer R” abilmente individua i punti chiave strategici in merito ai quali Russia e Stati Uniti dovranno prendere difficili decisioni nel prossimo futuro.

Buona lettura.

Roberto Buffagni

6 luglio 2023

INTRODUZIONE

Questo articolo è stato scritto per rispondere a una domanda ricorrente sul conflitto ucraino: la Russia si sta muovendo abbastanza velocemente per terminare la sua Operazione Militare Speciale (OMS)? A tal fine, l’articolo copre alcuni periodi storici selezionati dell’operazione in cui la Russia poteva prendere decisioni diverse, che avrebbero influenzato la portata e il ritmo dell’operazione militare speciale. Aggiungo materiale utile a spiegare le ragioni per cui la Russia ha scelto di fare una cosa e non un’altra. Inserisco altre informazioni di base per trattare, parzialmente, il coinvolgimento degli Stati Uniti. Mentre la prima parte del testo ha un approccio storico, la seconda parte affronta gli eventi e le situazioni imminenti, che richiederanno decisioni difficili da parte di entrambi i governi. Queste decisioni avranno un impatto sulla velocità con cui il mondo intero si muoverà in direzione della Terza Guerra Mondiale.

STORICO

Nel 2014, gli Stati Uniti hanno preso la decisione di attuare il cambio di regime definitivo in Ucraina, un’operazione per la quale, a quanto risulta, avevano speso circa 6 miliardi di dollari nel corso degli anni. A quel punto la Russia ha dovuto decidere diverse cose. Una era se intervenire come fece anni dopo in Kazakistan, aviotrasportando un contingente militare e circondando i golpisti per poi tornare a casa in una settimana. La Russia avrebbe anche potuto sostenere il presidente democraticamente eletto dell’Ucraina dopo la sua fuga in Russia, istituendo un governo in esilio. Un po’ come quando il presidente dello Yemen è stato rovesciato e si è rifugiato in Arabia Saudita. In quest’ultimo caso, è diventato difficile capire a quale governo si riferisca la stampa, quello in esilio o quello de facto a Sanaa. È interessante che la Polonia abbia recentemente istituito un governo in esilio bielorusso, composto da politici dell’opposizione bielorussa. In ogni caso, la Russia ha deciso di non sfruttare il potenziale propagandistico di un governo ucraino in esilio, che avrebbe potuto mostrare mettere in contraddizione gli Stati Uniti, che affermando di sostenere la democrazia rovesciavano un governo democratico. La Russia ha anche deciso di non impiegare l’esercito per stroncare il problema sul nascere, presumibilmente per molte buone ragioni. Una probabile ragione era che l’Ucraina, secondo quanto riferito, aveva all’epoca il più grande esercito d’Europa, circa 800.000 soldati, così superando persino i 500.000 della Turchia.

Un’altra ragione potrebbe essere che la Russia era orientata verso l’Europa fin dai tempi di Pietro il Grande, e Putin aveva recentemente promosso il concetto di Europa da Lisbona a Vladivostok. Una risposta militare russa in Ucraina sarebbe stata probabilmente una mossa negativa per le relazioni pubbliche, all’epoca, e avrebbe potuto provocare contromisure da parte dell’Occidente a cui la Russia non era ancora preparata. Invece, la Russia ha organizzato gli accordi di Minsk per tentare una soluzione pacifica per i movimenti separatisti. A quanto pare, la Russia dava il sostegno minimo indispensabile ai separatisti ucraini e si concentrava soprattutto sulla sicurezza della Crimea e dell’importantissima base navale di Sebastopoli.

Gli accordi di Minsk, tuttavia, non sono stati attuati né dall’Occidente né dall’Ucraina. I politici occidentali hanno poi dichiarato che erano solo un espediente per dare alla NATO il tempo di armare e addestrare l’esercito ucraino. Era insomma la decisione di creare un esercito della NATO al confine con la Russia, nonostante molti strateghi occidentali avessero messo in guardia proprio da questa provocazione. Da parte russa ci sono state molte lamentele sul fatto che l’intervento militare contro l’Ucraina andasse attuato molto prima. Inoltre, la leadership russa è stata ingannata dall’Occidente. Altri punti di vista sostengono che anche la Russia aveva usato gli otto anni per costruire le sue forze, e aveva bisogno di tempo quanto la NATO/Ucraina. Gli stranieri non conoscono l’entità della preparazione militare russa in questo periodo, né quanto la Russia fosse preparata a far fronte a certe difficoltà economiche in caso di guerra. Tuttavia, è stato nel 2018 che Putin ha fatto il suo discorso su tutte le nuove “armi miracolose” che la Russia ha sviluppato. Presumibilmente, molte di queste armi erano ancora in fase di test, dovevano essere costruite le fabbriche per produrle e c’era bisogno di più tempo per farle arrivare in prima linea e per addestrare le truppe a usarle.

Entro il 2021 le decisioni andavano prese. La NATO/Ucraina aveva sviluppato quello che si diceva fosse il più grande esercito d’Europa, e la Russia aveva schierato alcune delle sue armi più avanzate. Gli accordi di Minsk ovviamente non funzionavano, e la Russia continuava a farvi riferimento solo come parte delle sue manovre legali. Washington aveva deciso di continuare a perseguire il suo obiettivo di egemonia mondiale e aveva preparato l’opinione pubblica a credere che Putin fosse un dittatore e che la Russia fosse contemporaneamente una stazione di servizio nel deserto e il nemico numero uno. La logica non è il punto di forza di Washington. All’Occidente deve essere sembrato che i tempi fossero maturi per colpire i separatisti ucraini e, allo stesso tempo, per procedere contro il governo russo con qualsiasi misura atta a provocare il cambio di regime. Il piano era probabilmente quello di far penetrare l’esercito ucraino fino al confine russo, con una Russia troppo destabilizzata per contrastare efficacemente l’attacco. Dal punto di vista dell’Occidente, non si sarebbe trattato di un’aggressione, perché l’Ucraina starebbe solo sedando una guerra civile interna.

Dall’altra parte, i russi sembravano avere più o meno lo stesso punto di vista, ovvero che le cose fossero arrivate a un punto morto. Nel dicembre 2021, la Russia emise il famoso “Non-Ultimatum” all’Ucraina e all’Occidente, in cui si chiedeva di negoziare un accordo di sicurezza europeo che soddisfacesse i requisiti minimi della Russia ed evitasse conseguenze non specificate. L’Occidente rifiutò di prendere sul serio l’idea e continuò ad armare l’Ucraina e a costruire forze vicino alle aree separatiste. La Russia ha quindi proceduto con le “conseguenze”. Putin ha immediatamente firmato documenti che incorporano alcune delle province separatiste come parte della Russia, sulla base di precedenti plebisciti. Questa manovra legale ha permesso alla Russia di affermare che stava proteggendo il territorio russo, quando ne ha sgomberato l’esercito ucraino. Un’altra decisione difficile è stata quella di far colpire per prima la Russia, per creare confusione nella parte ucraina. In questo modo l’Occidente ha ricevuto un bonus propagandistico, la possibilità di sostenere che, poiché le truppe russe hanno invaso l’Ucraina, la Russia è l’aggressore. Il ruolo delle forze neonaziste in Ucraina e le brutte azioni delle forze ucraine contro i separatisti sono state cancellate dalle notizie occidentali, mettendo così la Russia sulla difensiva, nella guerra delle propagande. Tuttavia, Putin è stato in grado di suscitare il fervore patriottico in Russia, in parte aiutato dalle brutte azioni dell’esercito ucraino contro i prigionieri di guerra russi.

Gli Stati Uniti hanno deciso di portare avanti la loro campagna antirussa, con sanzioni e demonizzazione di tutto ciò che è russo. Un osservatore esterno potrebbe paragonarlo al famoso tentativo degli Stati Uniti di cambiare il nome delle “French chips”, le patatine fritte in “Freedom chips”, patatine della libertà quando la Francia si rifiutò di appoggiare una delle invasioni militari statunitensi. In ogni caso, le azioni degli Stati Uniti hanno facilitato a Putin l’avvio di una mobilitazione più generale per lo sforzo bellico, il richiamo dei riservisti e il rapido aumento della produzione di armi. I sostenitori della Russia hanno nuovamente chiesto di accelerare la guerra e di passare all’offensiva, nella speranza di mettere rapidamente fuori gioco l’Ucraina, risparmiando così molte vite e infrastrutture. La speranza di questo gruppo è che ciò dimostri all’Occidente che il conflitto contro la Russia non avrà successo, e che i negoziati per una nuova architettura di sicurezza possano procedere. Il punto di vista opposto è che una grande offensiva da parte della Russia permetterebbe alla propaganda occidentale di spaventare gli europei e di creare una maggiore unità nella NATO. Questo punto di vista sostiene che le crepe nella NATO sono sempre più ampie e che l’UE è sempre più disfunzionale: perché interrompere il nemico quando sta commettendo un errore?

FUTURO

La riunione della NATO a Vilnius si terrà l’11 luglio, e sia la NATO/Ucraina che la Russia potrebbero cercare di intraprendere azioni prima della riunione per migliorare le loro posizioni. L’Occidente sembra chiedere all’Ucraina 1) di lanciare una nuova e migliore offensiva nella guerra per ottenere una sorta di vittoria prima della riunione della NATO, al fine di ottenere un maggiore supporto di armi da parte della NATO, oppure 2) di trattenere le sue forze di riserva per promuovere una situazione di stallo e una linea di cessate il fuoco negoziata simile a quella della Corea. Quest’ultima soluzione consentirebbe all’Ucraina di rimanere nell’orbita occidentale, di continuare a riarmarsi, di ottenere forse un giorno l’adesione alla NATO e di permettere ai colossi finanziari occidentali di controllare beni preziosi in Ucraina.

Questo risultato, tuttavia, non va bene per la Russia, poiché lascia la maggior parte dell’Ucraina come un Paese NATO de facto e non prevede alcuna revisione del sistema di sicurezza europeo. Non c’è nemmeno la garanzia che possa fermare i bombardamenti delle aree separatiste, nel lungo periodo. Inoltre, la Russia ha fatto capire chiaramente di non considerare l’Occidente “capace di accordi”, rendendo difficile un negoziato produttivo. Il Not-Ultimatum2 chiedeva la smilitarizzazione e la de-nazificazione dell’Ucraina e l’effettiva rimozione della NATO dalle nazioni dell’ex Patto di Varsavia. Si tratta di un compito arduo, e scegliere se sia meglio per la Russia colpire duro e veloce, o procedere lentamente e aspettare che si allarghino le linee di faglia tra i membri della NATO, è una decisione difficile. Putin verrà biasimato in ogni caso.

Gli Stati Uniti hanno una quantità ancor maggiore di decisioni da prendere. Una parte dell’establishment è favorevole a sconfiggere prima la Russia, per poi a utilizzare le sue risorse per il contenimento della Cina. Questo gruppo a quanto pare credeva in una Russia abbastanza debole da far sì che guerra in Ucraina, vaste sanzioni, distruzione del rublo e disconnessioni da SWIFT e dai sistemi di carte di credito bastassero a provocare un cambio di regime e all’insediamento di un governo simile a quello di Eltsin. Un’altra parte dell’establishment riteneva che un altro approccio fosse migliore: persuadere la Russia con la diplomazia a schierarsi dalla parte dell’Occidente, per poi affrontare la Cina. Questo approccio sta diventando sempre più evidente, insieme alle richieste di porre fine alla guerra d’Ucraina e di utilizzare le risorse altrove, per esempio nell’area indo-pacifica. La cosiddetta “scuola realista” di politica estera considera la Cina come un “concorrente alla pari” degli Stati Uniti e ritiene che la Cina debba essere affrontata in conformità alla logica di potenza. Un piccolo gruppo esterno all’establishment trova difetti in entrambe le idee. Questa confusione deve essere risolta, perché è difficile ottenere una politica estera o una guerra efficace in mezzo a questa confusione.

Ad aumentare ulteriormente la confusione c’è il ruolo dei globalisti, del Forum economico mondiale, delle genti di di Davos e dei miliardari assortiti che promuovono una sorta di “Nuovo Ordine Mondiale”. Queste persone non sembrano essere fedeli a nessuna nazione in particolare, ma piuttosto sembrano essere cittadini cosmopoliti del mondo. Le loro idee, spesso utopiche, non paiono riscuotere molta popolarità in alcune parti del mondo, da cui il sospetto che, prima o poi, sia necessario ricorrere alla forza militare per realizzarle. Tuttavia, attualmente gli eserciti si basano sul nazionalismo e sul sostegno patriottico di un singolo Paese. Non esiste un esercito globale sostenuto da un governo globale o da cittadini globali da tassare e arruolare. È un problema di uovo e gallina: chi viene prima, il governo o l’esercito? La NATO è ancora una creatura gestita dagli Stati Uniti e sostenuta dagli Stati Uniti. Quindi si pensa che i globalisti debbano usare l’esercito statunitense, dato che sia la Russia che la Cina mostrano scarso interesse per questo nuovo ordine. Il problema è che l’esercito statunitense soffre di seri problemi in molti settori, dalle armi non efficaci all’impossibilità di reclutare un numero sufficiente di soldati. I critici sostengono che il “wokeismo” è responsabile di parte dei problemi e che il “wokeismo” è promosso dai globalisti. Naturalmente, i sostenitori del Wokeismo sostengono esattamente il contrario. Tuttavia, se il punto di vista dei critici ha una qualche validità fattuale, allora c’è un enigma: i globalisti dovrebbero usare le forze armate statunitensi per imporre l’adozione del loro nuovo ordine, ma allo stesso tempo le forze armate statunitensi sono ostacolate dai globalisti che impongono l’adozione del wokeismo negli Stati Uniti.

Gli Stati Uniti devono quindi fare delle scelte difficili per quanto riguarda il Wokeismo, l’immigrazione, il debito nazionale, il debito studentesco, l’istruzione e molto altro. C’è anche la questione di cosa fare con le portaerei, i cacciatorpedinieri stealth, gli aerei stealth, i sistemi di difesa aerea e le circa 800 basi militari in paesi stranieri. Un problema immediato è quello delle armi e del supporto da inviare all’Ucraina. Gli aerei da combattimento F-16 e i carri armati Abrams sono solo una parte della questione; l’Ucraina sta ora chiedendo aerei F-18 e Typhoon europei. Il prossimo passo potrebbe essere la richiesta di F-35? I militari di tutto il mondo stanno cercando di vedere come si comportano le armi statunitensi in un conflitto reale con la Russia.

Non sorprende che Washington non riesca a elaborare una grande strategia coerente, né a far fronte alle domande e ai problemi che si stanno accumulando. La cupa prospettiva che emerge dal recente manifesto di John Mearsheimer è evidente sin dal titolo: Il buio che ci sta davanti: dove è diretta la guerra in Ucraina3. Un pessimismo simile si trova nell’attuale articolo di Samuel Charap, della RAND Corporation, intitolato: An Unwinable War: Washington Needs an Endgame in Ukraine4.

Per quanto riguarda la Russia, oltre alle scelte strategiche summenzionate, c’è la questione di cosa fare negli altri teatri di guerra, in luoghi come l’Asia occidentale, l’Africa e l’America Latina. In che misura la Russia dovrebbe sostenere un Gruppo Wagner riconfigurato in vari Paesi? La Russia dovrebbe dare il via libera alla Siria e lasciare che attacchi jet israeliani, quando bombardano Damasco? O aiutare la Siria a distruggere le petroliere che contrabbandano l’oro nero fuori dal Paese? La Russia dovrebbe collaborare con l’Iran per aiutare a cacciare gli Stati Uniti dall’Iraq? Che dirne di un maggiore sostegno ad altri Paesi che sono sotto pressione da parte degli Stati Uniti, come la Corea del Nord, lo Yemen, Cuba, il Venezuela, etc.? Sono molti i luoghi nel mondo in cui la Russia potrebbe alzare il tiro sugli interessi statunitensi e causare ulteriori problemi a Washington. La vendita di armi e l’addestramento militare, il contrasto ai cambiamenti di regime sostenuti dagli Stati Uniti, la diffusione di sistemi alternativi di trasferimento di denaro e di carte di credito in tutto il mondo e la collaborazione con l’OPEC+ per contrastare gli interessi petroliferi statunitensi sono altre possibilità di “guerra ibrida” russa. La Russia ha un ampio menu che va oltre l’azione in Ucraina, e in molti casi la Cina sarebbe felice di partecipare.

Infine, è ampiamente noto che un impero in declino è una bestia pericolosa, che va trattata con cautela. Su questo terreno, gli analisti suggeriscono che sia la Russia che la Cina dovrebbero fare attenzione a non punzecchiare troppo la bestia, per evitare che impazzisca di rabbia. Finora, entrambi i Paesi sembrano tenere presente questo consiglio.

2 La proposta diplomatica russa, in forma di bozza di trattato resa pubblica, avanzata il 17 dicembre 2022. [N.d.C.]

4 https://www.foreignaffairs.com/ukraine/unwinnable-war-washington-endgame , versione giornalistica abbreviata di: Charap, Samuel and Miranda Priebe, Avoiding a Long War: U.S. Policy and the Trajectory of the Russia-Ukraine Conflict. Santa Monica, CA: RAND Corporation, 2023. https://www.rand.org/pubs/perspectives/PEA2510-1.html Abstract: “La discussione sulla guerra Russia-Ucraina a Washington è sempre più dominata dalla questione di come potrebbe finire. Per informare questa discussione, questa Prospettiva identifica i modi in cui la guerra potrebbe evolversi e in quale modo le traiettorie alternative influenzerebbero gli interessi degli Stati Uniti. Gli autori sostengono che, oltre a ridurre al minimo i rischi di una grave escalation, gli interessi degli Stati Uniti sarebbero meglio serviti evitando un conflitto prolungato. I costi e i rischi di una lunga guerra in Ucraina sono significativi e superano i possibili benefici di una tale traiettoria per gli Stati Uniti. Sebbene Washington non possa determinare da sola la durata della guerra, può adottare misure che rendano più probabile un’eventuale conclusione negoziata del conflitto. Attingendo alla letteratura sulla cessazione della guerra, gli autori identificano i principali ostacoli ai colloqui Russia-Ucraina, come il reciproco ottimismo sul futuro della guerra e il reciproco pessimismo sulle implicazioni della pace. La prospettiva evidenzia quattro strumenti politici che gli Stati Uniti potrebbero utilizzare per mitigare questi ostacoli: chiarire i piani per il futuro sostegno all’Ucraina, assumere impegni per la sicurezza dell’Ucraina, rilasciare assicurazioni sulla neutralità del paese e stabilire le condizioni per la revoca delle sanzioni alla Russia.” [N.d.C.]

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Zelensky diventerà il nuovo Saakashvili? _ di ANDREW KORYBKO

Zelensky diventerà il nuovo Saakashvili?

ANDREW KORYBKO
5 LUGLIO 2023

Saakashvili è stato incarcerato perché ha abusato del suo potere su ordine degli Stati Uniti, ha perso la guerra per procura con la Russia che aveva iniziato su ordine dei suoi patroni ed è poi tornato in Georgia dopo che un governo relativamente più sovrano è entrato in carica e ha mantenuto la promessa di consegnarlo alla giustizia. Anche Zelensky ha fatto esattamente la stessa cosa e potrebbe quindi subire un destino simile se dovesse rimanere in Ucraina o tornarvi in seguito.

Lunedì Zelensky ha accusato la Russia di aver cercato di uccidere l’ex presidente georgiano Saakashvili, dopo che le immagini del suo aspetto emaciato in prigione hanno iniziato a circolare in modo virale sui media mainstream in seguito alla sua ultima testimonianza video. L’ironia della sorte vuole che sia proprio l’Occidente il responsabile della situazione di quest’ultimo, cosa di cui il primo farebbe bene a rendersi conto, dal momento che c’è la possibilità che anche lui subisca un destino simile.

Come è stato valutato lo scorso agosto, “Il conflitto georgiano del 2008 è stato il modello degli Stati Uniti per quello ucraino del 2022”, che è importante che i lettori rivedano se non l’hanno già fatto. L’analisi precedente, collegata a un link ipertestuale, spiega le connessioni strategiche tra questi due conflitti apparentemente diversi, sostenendo che in realtà ci sono più di qualche somiglianza. Di rilevanza per il presente articolo è il ruolo svolto dai leader dei due Paesi nelle rispettive guerre per procura contro la Russia sostenute dagli Stati Uniti.

Saakashvili ha ricevuto dai suoi patroni l’ordine di lanciare un attacco furtivo contro l’Ossezia del Sud, che gli è stato assicurato si sarebbe concluso con un rapido successo del suo schieramento e la conseguente riconquista della regione separatista. In realtà, la Russia fu indotta ad avviare una missione di pace della durata di cinque giorni che portò alla perdita di quel territorio e della vicina Abkhazia, dopo che il Cremlino li riconobbe come Stati sovrani, che rimangono tuttora tali.

Allo stesso modo, Zelensky ha ricevuto dai suoi patroni l’ordine di lanciare un attacco furtivo contro il Donbass, che gli era stato assicurato si sarebbe concluso con un rapido successo della sua parte, ma l’operazione speciale della Russia lo ha anticipato all’ultimo minuto. Invece di riconquistare la regione separatista, Kiev l’ha persa insieme ad altre due dopo aver votato per l’adesione alla Russia lo scorso settembre. Il conflitto convenzionale provocato da questi piani occidentali continua a infuriare sedici mesi dopo il suo inizio, a differenza della rapida risoluzione della Georgia, ma finirà anch’esso con un fallimento.

La controffensiva di Kiev sostenuta dalla NATO è stata un disastro, che persino i media mainstream hanno ammesso e iniziato a giustificare, così come i suoi stessi funzionari. Il presidente della Commissione Affari Esteri della Camera, Michael McCaul, ha avvertito all’inizio di giugno che il fallimento delle aspettative occidentali potrebbe portare a una riduzione del sostegno tangibile al loro proxy. Zelensky sa che il tempo sta per scadere, come ha dimostrato il suo recente invito alle truppe a produrre almeno qualche risultato prima del vertice NATO della prossima settimana.

In precedenza aveva criticato le aspettative dei suoi patroni occidentali parlando con la BBC alla fine del mese scorso, come hanno fatto altri alti funzionari non citati, secondo quanto riportato dall’Economist in un articolo pubblicato in quel periodo. Nel frattempo, il Comandante in capo Zaluzhny ha espresso in modo colorito in una recente intervista al Washington Post quanto lo faccia innervosire il fatto che stiano criticando la controffensiva. È chiaro che a Kiev si sta cominciando a capire che l’Ucraina probabilmente non sarà invitata a entrare nella NATO.

Non solo, ma hanno sprecato decine di migliaia di vite nel tentativo di riconquistare un territorio che non sarebbe nemmeno stato perso se non avessero assecondato il piano degli Stati Uniti di replicare lo scenario georgiano, cosa che ha spinto la Russia a fermarli preventivamente. Inoltre, Kiev avrebbe potuto evitare l’unificazione delle regioni di Kherson e Zaporozhye con la Russia se non avesse permesso all’Asse anglo-americano di sabotare il processo di pace della primavera del 2022, che aveva portato alla firma di una bozza di trattato prima che tutto fosse rovinato.

L’Ucraina è quindi andata molto peggio della Georgia, essendo stata completamente devastata dal conflitto convenzionale che ha imperversato negli ultimi sedici mesi e perdendo altre due regioni che non erano nemmeno contese prima dell’inizio dell’operazione speciale della Russia. Se alla fine l’Occidente taglierà le forniture di armi a Kiev dopo il fallimento della controffensiva di Kiev sostenuta dalla NATO, che secondo i presidenti Putin e Medvedev potrebbe porre fine al conflitto immediatamente, il capitale politico di Zelensky evaporerà.

Avrebbe potuto conservare il sostegno del suo popolo e quello della potente élite militare, dell’intelligence e dell’oligarchia se avesse mantenuto la posizione e portato a termine il processo di pace della primavera del 2022, ma è praticamente impossibile che lo sosterranno se ora sarà costretto ad accontentarsi di ancora meno. Troppe vite sono state perse, proprietà distrutte e regioni unificate alla Russia perché egli possa considerare una vittoria anche una temporanea cessazione delle ostilità, per non parlare di un armistizio e soprattutto di un trattato di pace.

La probabilità che i suoi patroni lo mettano esattamente in questa posizione aumenta di giorno in giorno, mentre la controffensiva del suo schieramento diventa una delle peggiori umiliazioni della civiltà occidentale a memoria d’uomo. Per mantenere la loro influenza sull’Ucraina in questo scenario, non sarebbe sorprendente se sostenessero un piano di cambio di regime da parte di ufficiali militari popolari come il comandante in capo Zaluzhny e/o il capo dell’intelligence militare (GUR) Budanov per sostituire Zelensky come mezzo per sventare preventivamente una potenziale rivolta.

Dopotutto, sarebbe nell’interesse di questi due e dei loro patroni occidentali indirizzare la rabbia popolare verso il leader del Paese dopo che la gente si sarà resa conto di quanto hanno sacrificato per nulla, invece di rischiare che la rabbia si rivolga a loro. Anche se dovessero azzardare a lasciarlo al potere per il bene dell’immagine internazionale, si troverebbe ad affrontare una battaglia in salita per la rielezione, sempre che decida di candidarsi. In ogni caso, il suo futuro politico sarebbe rovinato nel momento in cui l’Occidente lo costringesse a colloqui di pace.

Proprio come Saakashvili prima di lui, Zelensky potrebbe essere accusato di abuso di potere dai suoi oppositori politici e chiamato a rispondere dei suoi crimini, con la conseguenza di essere imprigionato se è ancora nel Paese o se vi ritorna per attuare una Rivoluzione Colorata sulla falsariga di quanto ha tentato di fare il leader georgiano. Se l’Ucraina del dopoguerra riacquisterà gran parte della sovranità persa a favore dell’Occidente, come ha fatto la Georgia, che ha rivelato un complotto occidentale per conquistare Sochi, allora le possibilità che ciò accada aumenteranno ulteriormente.

Saakashvili è stato incarcerato perché ha abusato del suo potere su ordine degli Stati Uniti, ha perso la guerra per procura con la Russia che aveva avviato su ordine dei suoi patroni, ed è poi tornato in Georgia dopo l’insediamento di un governo relativamente più sovrano che ha mantenuto la promessa di consegnarlo alla giustizia. Anche Zelensky ha abusato del suo potere su ordine degli Stati Uniti, ha perso la guerra per procura con la Russia che ha iniziato su ordine dei suoi patroni e potrebbe quindi subire un destino simile se rimanesse in Ucraina o vi tornasse in seguito.

Gli Stati Uniti non hanno alleati, ma solo vassalli che controllano, come l’Ucraina di Zelensky e la Georgia di Saakashvili prima di lui, o partner come l’India, nel raro caso in cui un Paese riesca a difendere la propria sovranità di fronte alle immense pressioni, in modo da essere finalmente trattato da loro come un pari. Un alleato implica che l’America sosterrà qualsiasi Paese per lealtà nei suoi confronti anche a scapito dei propri interessi, cosa che non farà mai ed è per questo che è corretto dire che non ne ha.

L’Ucraina di Zelensky è solo un altro vassallo da sfruttare spietatamente per ripristinare l’egemonia unipolare degli Stati Uniti che si sta affievolendo, ma invece di servire il loro scopo, lui e il suo Paese stanno diventando un fardello che rischia di provocare un contraccolpo se il conflitto non viene congelato e i guadagni della Russia sul campo continuano a crescere. Prima o poi, quindi, verrà scartato, in un modo o nell’altro, proprio come è successo a Saakashvili, con l’unica domanda se rimarrà libero, se verrà consegnato alla giustizia o se forse perderà la vita.

https://korybko.substack.com/p/will-zelensky-become-the-new-saakashvili

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SITREP 7/6/23: Zelensky costruisce un’ultima spinta suicida per placare i maestri, di SIMPLICIUS THE THINKER

SITREP 7/6/23: Zelensky costruisce un’ultima spinta suicida per placare i maestri

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Oggi parliamo di alcuni aspetti specifici delle offensive e delle azioni militari in corso, un’area che abbiamo trascurato negli ultimi rapporti a favore degli sviluppi dello ZNPP. Sullo sfondo di tutto questo, ci sono state diverse azioni offensive su tutti i fronti da entrambe le parti. Al momento, entrambe le parti stanno cercando di ottenere un’iniziativa offensiva nelle proprie aree obiettivo: per l’Ucraina si tratta di Zaporozhye e Bakhmut, per la Russia principalmente di Kremennaya e del fronte settentrionale.

Per prima cosa, lasciamo da parte gli aggiornamenti sullo ZNPP per preparare la scena. Budanov sostiene che la minaccia dell’attacco allo ZNPP si sta “allontanando”:

Le ragioni principali sono probabilmente da ricercare nel fatto che, una volta che la Russia ha esposto al mondo i suoi piani, i partner occidentali dell’Ucraina hanno esercitato pressioni interne per non portare a termine la falsa bandiera, oltre al fatto che l’AIEA non ha appoggiato pienamente Kiev come avrebbe voluto:

❗️

Nella notte del 5 luglio, diversi leader dei Paesi europei si sono consultati con il Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky sulla situazione della centrale nucleare di Zaporozhye. Secondo le informazioni in mio possesso, nella notte ci sono state consultazioni molto intense tra i leader europei e Zelensky, convinti che non sarebbe successo nulla di irreparabile. Secondo Karcaa, fino al vertice NATO di Vilnius, che si terrà l’11 e il 12 luglio, le tensioni sulla situazione della centrale nucleare di Zaporozhye rimarranno.
Tra queste, le nuove foto satellitari pubblicate, che hanno mostrato un primo piano del tetto della ZNPP, dove Budanov aveva recentemente affermato che la Russia aveva installato degli ordigni esplosivi. Anche se un nuovo confronto satellitare prima e dopo afferma di mostrare qualcosa di nuovo sul tetto dell’edificio del reattore n. 4:

Non significa che la minaccia sia scomparsa per sempre, né che si smetterà di parlarne. Questo perché una delle ragioni principali della tensione sullo ZNPP è probabilmente quella di creare un costante muro di rumore e di disturbo nel campo dell’informazione per nascondere le perdite e i fallimenti dell’AFU, in modo non dissimile da quanto è accaduto un paio di settimane fa quando l’amministrazione Biden è sembrata prolungare la disinformazione sul sommergibile Titan per mascherare lo scandalo Hunter in corso.

Quindi, anche se non hanno mai avuto l’intenzione di attaccare realmente lo ZNPP, possiamo aspettarci che la tensione disinformativa continui ad essere usata nei momenti chiave per mascherare i picchi di fallimenti nella loro “offensiva” in corso. C’è anche questa teoria:

Inoltre, vorrei fare un ultimo aggiornamento e una correzione: L’ultima volta ho menzionato lo stoccaggio dei barili di combustibile esaurito nella ZNPP e il rischio di essere colpiti. Sebbene sia vero per l’artiglieria e i missili potenti, una cosa che ho dimenticato di menzionare è che la Russia ha eretto una gabbia sopra i barili per prevenire, come minimo, gli attacchi dei droni. La si può vedere qui con la visita odierna di Sergey Kiriyenko (vicepresidente russo) al sito:

Passiamo ora all’offensiva. Come ho detto, ci sono due aree principali. Quando hanno iniziato a fallire a Zaporozhye, l’AFU ha cambiato tattica e ha inviato rinforzi alla linea di Bakhmut per vedere se potevano sfondare lì. A questo punto, con il tempo che sta per scadere, prenderanno le loro fiches dove possono, e se riusciranno a fare un significativo “vistoso” passo avanti a Bakhmut, potranno almeno salvare una parte della loro campagna abbastanza da usarla come credito con la NATO nel prossimo vertice.

A Bakhmut hanno guadagnato qualcosa, ma il punto critico che non è stato colto è l’entità del dispiegamento di truppe. Nuove informazioni indicano che negli ultimi giorni stanno inviando una grande quantità di rinforzi, migliaia di uomini e quelli che un osservatore in prima linea descrive come “centinaia” di nuovi veicoli. Il tutto nel tentativo di catturare Klescheevka, a sud di Bakhmut, e di fare breccia intorno a Berkhovka, a nord.

Nei giorni scorsi è stato riferito che l’AFU l’aveva conquistata, ma ora è stato confermato da un video che le truppe russe non solo tengono ancora Klescheevka, ma hanno respinto l’AFU a una buona distanza, a circa 500 metri dalla linea.

Ma a causa dell’assoluta disperazione dell’AFU di fare qualche breccia da qualche parte, i combattimenti sono stati particolarmente intensi e sanguinosi per entrambe le parti. I rapporti sulle perdite sono i seguenti:

In direzione di Bakhmut, i nostri ragazzi hanno riconquistato le posizioni precedentemente perse. A caro prezzo, ma l’UAF ha subito perdite ancora maggiori e si è ritirata. Due delle tre alture dominanti sono controllate dall’esercito russo. In altre direzioni, si stanno svolgendo sanguinose battaglie senza che l’UAF abbia successo. Le perdite sanitarie al giorno sono fino a 1000 persone da parte dell’UAF, le nostre – fino a 200-250.
Ci sono numerosi video da entrambe le parti in quella direzione, che mostrano i morti dell’altra parte. L’AFU cattura qualche truppa qua e là mentre continua a prendere d’assalto le posizioni.

Una cosa da commentare: molti usano l’area di Bakhmut come “prova” della “superiorità” delle truppe di Wagner rispetto a quelle russe, ripetendo sostanzialmente il cliché secondo cui le truppe russe si stanno ritirando dalle aree che Wagner aveva catturato e tenuto. La cosa principale da notare a questo proposito è che finora le forze russe si sono ritirate solo dalle zone già da tempo stabilite come “zone di accartocciamento” o aree cuscinetto che erano state pensate specificamente per questo scopo.

Ne ho già parlato in precedenza, ma credo sia bene spiegare un po’ meglio quale sia la definizione esatta di “zona di accartocciamento”: in breve, si tratta di un’area che si trova tipicamente di fronte a un luogo pesantemente fortificato e che gode di un vantaggio geografico/topologico naturale. Nella strategia di combattimento, probabilmente la cosa più importante è la geografia; se è vantaggiosa o meno, ecc.

Per esempio, si può avere un’area con un’altura che è molto difendibile per natura, mentre al di sotto di essa non c’è altro che un terreno aperto e pianeggiante senza copertura naturale, che è molto difficile da difendere anche se si costruiscono trincee. Per creare una zona di crumble/buffer, dovreste catturare quest’area pianeggiante e tenerla solo come una distesa in avanti, in modo da dare alle vostre truppe lo spazio per arretrare e far entrare lentamente il nemico attraverso l’enfilade delle vostre unità in difesa, che si rintaneranno in coperture molto migliori e spareranno con l’artiglieria dalle posizioni elevate.

Molti mesi fa ho scritto che l’intero settore nord-occidentale di Bakhmut, tutto ciò che è passato da Berkhovka, è stato preso appositamente per creare una zona di accartocciamento, come esempio. Ora qui potete vedere all’incirca ciò che è stato preso dal picco del controllo russo intorno a Bakhmut fino a quasi oggi:

Dico “quasi” perché questa particolare mappa non è stata aggiornata dall’inizio di luglio, quindi ci sono alcune posizioni in più vicino a Klescheevka, nel sud, che sono state prese dall’AFU:

Ma l’area a est (appena dietro) Klescheevka è una grande altura che la Russia sta tenendo ed è ben fortificata.

L’altra cosa importante è che le truppe che operano in queste aree non sono le più forti delle forze armate russe. Ci sono alcune unità decenti, come gli elementi della 144ª Divisione di Fucilieri a Motore della Guardia, la 200ª Divisione di Fucilieri a Motore della Guardia del 14° Corpo d’Armata a Berkhovka, così come alcuni VDV sui fianchi (83ª e 31ª Guardia d’Assalto Aviotrasportata), ma anche molte unità del 3° Corpo d’Armata, come la 72ª, che sono organizzazioni di volontari create di recente e non sono di alto livello. Per quanto riguarda il motivo per cui la Russia potrebbe essere a corto di risorse in quella che si potrebbe ritenere un’area significativa, la risposta semplice è che ci sono altre aree che hanno la precedenza su di essa.

Vale a dire: la linea Kremennaya-Svatovo è probabilmente la più elitaria e di qualità dell’esercito russo, in quanto pullula di varie unità VDV e della migliore 1st Guards Tank Army russa. E naturalmente, la direzione meridionale di Zaporozhye, così come l’area adiacente di Kherson, che ha la maggior parte delle unità russe attualmente meglio schierate, dalla 58ª Armata, la maggior parte delle migliori brigate Spetsnaz, ecc.

Tutto questo per dire che l’area di Kremennaya e Zaporozhye sembra essere prioritaria per il comando russo. A Zaporozhye il motivo è ovvio: perché l’Ucraina vi sta costruendo il suo maggiore potenziale offensivo in generale. A Kremennaya il motivo è probabilmente che la Russia vede la migliore opportunità per sviluppare la propria iniziativa e il proprio potenziale offensivo, e probabilmente vede il vettore di Kharkov come di importanza critica da riconquistare in un prossimo futuro.

Così, a Bakhmut sono rimasti alcuni degli avanzi a cui è stato detto di fare del loro meglio. Non sono degli spacciatori, sia chiaro, come ho detto ci sono alcune unità decenti, ma sono semplicemente in inferiorità numerica per la quantità di nuovi rinforzi che l’Ucraina sta riversando nell’area. Inoltre, l’Ucraina continua a utilizzare alcuni piccoli battaglioni d’élite nel ruolo di attacco d’urto contro punti deboli appositamente scelti dove i riservisti russi sono seduti in trincea.

Detto questo, l’Ucraina è ancora chiaramente in possesso dei punti più importanti, se si escludono alcuni dei campi aperti delle “zone di crumble”, quindi per ora la situazione non è critica, nonostante alcuni allarmisti sostengano che Bakhmut tornerà presto sotto il controllo dell’AFU dopo essere stata “accerchiata”. E al momento in cui scriviamo, anche la Russia sembra aver contrattaccato per riguadagnare terreno:

Il 105° Reggimento della Milizia della DPR” TG Channel riferisce del contrattacco russo sul fianco meridionale del fronte di Artyomovsk: “La direzione di Artyomovsk è fonte di buone notizie oggi: in mattinata sono giunte notizie che l’esercito russo sta lanciando un potente contrattacco sul fianco meridionale”.1 ) Dalla zona di Kleshcheevka, le forze russe hanno lanciato un’offensiva in direzione di Krasnoye.2) Dalla zona di Kurdyumovka, è in corso un’offensiva in direzione di Belaya Gora.La nostra fanteria è attivamente sostenuta dall’aviazione e dall’artiglieria pesante, come al solito (grazie a Dio!).
Ecco un video geolocalizzato delle forze russe che ieri hanno respinto un assalto dell’AFU fuori dall’area di Klescheevka, che sembra mostrare l’AFU molto più a ovest di quanto sostenuto da alcuni:

Quindi la conclusione è: l’Ucraina sta spendendo molte forze e potenziale offensivo (sia in termini di materiale, manodopera, munizioni, ecc.) per catturare pochi campi vuoti.

Ora, a nord, la situazione è inversa. Le unità d’élite russe stanno superando i punti deboli ucraini e guadagnano ogni giorno. Oggi la Russia ha riconquistato l’area industriale di Belgorovka, la città a est del fronte di Seversk.

 

Direzione SeverskijNelle prime ore di questa mattina, le nostre truppe hanno iniziato le operazioni di assalto attivo nella zona dell’insediamento. Belogorovka Il nemico ha abbandonato parte delle posizioni La battaglia continua Le nostre truppe sono supportate dall’aviazione

 

La città è ancora in mano all’AFU, ma le unità russe la stanno invadendo.

Più a nord, la Russia sta ottenendo i maggiori successi, sulla linea Kremennaya. Qui si registrano quotidianamente piccoli guadagni, tra cui la conquista odierna della linea ferroviaria a Novoselovsky, vicino a Kuzemovka:

Ci sono anche alcuni guadagni a sud, vicino a Makeevka:

❗️Svatove settore del fronte e combattimenti nei pressi di Novoselovskysituazione alla fine del 6 luglio 2023Nel settore di Svatove, le unità russe continuano ad assaltare le posizioni dell’AFU nell’area di Novoselovsky. Dopo aver stabilito il controllo del deposito, le Forze Armate russe si sono trincerate sulla Seconda Strada e hanno spostato i loro sforzi nell’area circostante.I soldati delle Forze Armate russe assaltano le roccaforti a sud del villaggio. A seguito dei combattimenti, i militari russi hanno occupato diverse fasce forestali vicino alla ferrovia, anche a ovest della linea ferroviaria.Ora i distaccamenti d’assalto delle Forze Armate russe stanno cercando di avanzare verso l’atterraggio adiacente a Novoselovsky. Alle sue spalle si trova un’importante altura di 190 metri, che rende difficile il traffico da sud.
Ecco una mappa più chiara per vedere Novoselovsky in relazione a Kupyansk a nord-ovest e Svatove a sud-est:

In generale, si può notare che, soprattutto nella direzione sud di questa zona, le forze russe stanno lentamente avanzando verso Torske/Torskoe, che a sua volta non è molto distante da Lyman. Lentamente ma inesorabilmente la Russia sta indietreggiando verso Lyman e infine verso Slavyansk e la direzione di Izyum.

Qui si possono vedere alcuni dei recenti risultati in questa direzione. Qui sotto ci sono elementi del VDV russo che catturano le trincee AFU in quella direzione. Alla fine si può vedere la resa di alcuni AFU:

Ed ecco un’altra trincea in cui non si sono arresi (18+):

Ora, per tornare un attimo a Zaporozhye, vediamo cosa succederà. Sappiamo che Zelensky voleva davvero qualcosa da mostrare per il vertice NATO che si terrà tra pochi giorni, il 12 luglio. Per questo motivo sembrava che una nuova ondata offensiva fosse imminente, e la 128ª Brigata d’assalto di montagna dell’AFU ha lanciato alcuni tentativi ieri, ma non erano così massicci come gli originali:

Il nemico continua ad attaccare sul fianco sinistro di Zaporozhye – già 5 “ondate di carne” si precipitano sotto il fuoco della attack▪️The situazione operativa nel distretto Vasilyevsky in direzione Kamensky alle 19:00. Il giorno dopo la preparazione dell’artiglieria di fanteria, la 128ª Brigata d’Assalto alla Montagna invia ondate di fanteria per attaccare da Pyatikhatka verso Zherebyanki.➨ Le prime 4 ondate sono state in parte spazzate via dalle mine, in parte distrutte e disperse dal fuoco dell’artiglieria e dei nostri combattenti, le forze armate sopravvissute sono fuggite ogni volta alla periferia di Pyatikhatka. Ora sta arrivando l’ondata più grande: fino a 200 militanti della 128ª Brigata delle Guardie stanno di nuovo camminando come zombie sotto il fuoco senza veicoli blindati.➨ Al mattino, gli attacchi nemici sono respinti da 429 reggimenti di fanteria, dal distaccamento di Sudoplatov e dall’artiglieria.➨ Durante le battaglie, il nemico subisce pesanti perdite, ma continua a lanciare la fanteria in battaglia, le battaglie continuano

Tuttavia, si dice che si stiano preparando per un’altra grande battaglia proprio alla vigilia del vertice:

In base ai risultati dell’analisi di tutti i dati in arrivo, ha concentrato fino a quaranta battaglioni nella direzione Orekhovo-Polozhsky, con l’obiettivo di precipitarsi lungo il vettore Orekhov-Tokmak. Comprendendo la nostra capacità di lanciare attacchi missilistici e bombe a grappolo, è probabile che continuerà la tattica di un’offensiva strisciante con forze limitate, fino a quando non capirà che si sono create le condizioni favorevoli per l’introduzione delle riserve principali destinate al successivo lancio in profondità nei nostri territori.
È possibile che venga effettuato un tentativo di attacco simultaneo in direzione di Energodar per catturare la centrale nucleare di Zaporizhia. Qui dovremmo aspettarci le sorprese più spiacevoli – il bacino di Kakhov ne è una testimonianza”.
Ed ecco l’articolo di Rybar con le loro informazioni:

Il nemico si sta preparando a lanciare grandi forze in una nuova ondata offensiva prima del vertice NATO dell’11-12 luglio. Forse stasera o next▪️According secondo gli ultimi dati: ▪️Kyiv ha urgente bisogno di mostrare qualche risultato apprezzabile sul campo di battaglia da riferire all’Occidente. Per un mese, non è stato possibile raggiungere risultati speciali per le Forze Armate dell’Ucraina.▪️In ultime settimane, il nemico ha ritirato le riserve – unità che non hanno preso parte alla prima fase dell’offensiva. che devono essere lanciate in diverse direzioni d’impatto. Compresa la “Guardia offensiva”.▪️At notte, le Forze Armate dell’Ucraina hanno trasferito segretamente l’equipaggiamento in piccoli gruppi, e non in colonne evidenti, concentrandosi più vicino al fronte.▪️Enemy attacca da quasi 2 settimane con quasi nessun veicolo blindato o con un numero minimo. Probabilmente l’equipaggiamento viene conservato per un tentativo di sfondamento del fronte.
Ci sono nuove indicazioni che stanno cercando di concentrare le forze per un tentativo di attraversare il bacino idrico, ma gli attacchi aerei preventivi russi ostacolano continuamente i loro preparativi e li fanno arretrare.

Questo include un attacco con missili da crociera molto potenti su Lvov, ieri, che avrebbe devastato un enorme carico di armi e un punto di concentrazione di mercenari stranieri:

La fonte del Ministero della Difesa russo ha specificato gli obiettivi dell’attacco notturno con Kalibr su Lvov.Lo scopo dell’attacco di oggi sulle riserve dell’Ucraina era l’equipaggiamento occidentale e i militanti sul territorio dell’accademia militare di Lvov. I veicoli blindati occidentali erano presenti sul territorio, con un alto grado di probabilità, carri armati britannici Challenger. È stato inoltre riferito che sul territorio dell’Accademia delle Forze Armate dell’Ucraina al momento dell’attacco c’erano fino a 800 Forze Armate dell’Ucraina e mercenari stranieri.
Ci sono ancora una volta video di edifici devastati che l’Ucraina sta cercando di far passare per civili, proprio come ha fatto nell’attacco di Kramatorsk, dove ora sappiamo che sono morte diverse decine di mercenari.

Ecco un video di quella che si dice essere la caserma che ospitava fino a 800 militari e mercenari occidentali:

L’edificio dell’Accademia dell’Esercito dell’Ucraina è stato colpito nella notte a Lviv (Ucraina) I canali tg russi hanno analizzato l’attacco delle forze armate russe a una struttura critica di Lviv. Le frecce sulla mappa mostrano dove hanno colpito i detriti dei missili di difesa aerea. Gli oggetti intermedi sono cerchiati in rosso.❗️ È emerso che l’attacco è stato condotto sul 9° edificio didattico dell’Accademia dell’esercito. E i media ucraini continuano a gridare agli “attacchi ai civili”.
In realtà, l’assalto a Lvov viene definito da alcuni come il più grande di sempre:

Secondo il capitano di 1° grado Vladimir Gundarov, le truppe russe hanno usato questa volta missili “speciali”, scrive “MK”, e ha osservato che la potenza delle esplosioni è stata semplicemente sorprendente, e la distruzione è stata notata in una vasta area dell’Accademia delle Forze di terra dell’Ucraina. Inoltre, non sono stati colpiti solo edifici scolastici, ma anche parcheggi con attrezzature militari, depositi di carburante, dormitori e caserme.Se sono stati utilizzati Calibers basati sul mare, come dicono i rappresentanti dell’Aeronautica militare ucraina, allora si trattava molto probabilmente di un nuovo modello di missili con testate più potenti. Inoltre, non sono stati colpiti uno o due razzi, ma trenta edifici sono stati danneggiati, secondo le autorità di Lviv, ha spiegato la fonte.P.S. Nel 2022, è stata annunciata una nuova versione aggiornata dei Caliber… potrebbero essere stati usati ieri a Lvov
Ora che la Russia sta usando le sue bombe glidali più di 50 volte al giorno, esse stanno semplicemente colpendo i punti di concentrazione dall’altra parte del Dnieper più e più volte, senza mai dare all’AFU il tempo di accumulare scorte di munizioni. Ci è stato anche mostrato per la prima volta in video questo nuovo Fab-500M62 UMPC che “pianifica” bombe a collisione o “JDAM-ER ortodosso”. Un breve scorcio di due di esse dopo il lancio da un Su-34:

Per chiunque se lo sia perso:

Compare to:

Per chiunque sia interessato, il famoso programma russo “Combat Approved” ha appena pubblicato un nuovo lungo episodio dedicato alla nuova classe di bombe russe guidate e plananti di tutti i tipi:

Ma torniamo all'”offensiva”. L’ultima cosa da dire al riguardo è che l’Ucraina è semplicemente alla disperata ricerca di ogni possibile svolta da vendere ai suoi padroni della NATO a questo punto. Ma ci sono così tante lotte interne, intere unità della 47a Brigata che si rifiutano di andare all’offensiva, vari memorandum per i quali l’equipaggiamento occidentale può o non può essere usato, come la nuova voce che i Challenger britannici sono stati ritirati e che la Gran Bretagna sta minacciando di toglierli completamente se l’Ucraina ne perde uno solo, nello stesso umiliante modo in cui ha fatto con i Leopard. Per non parlare del fatto che, secondo alcuni combattenti catturati dall’AFU, hanno paura di usare anche i mezzi occidentali più prestigiosi perché sanno che la Russia li sta prendendo di mira in modo specifico, quindi andare in giro con uno dei Challenger o dei Leopard ti mette un occhio di bue molto grande sulla schiena:

⚔️ I combattenti ucraini hanno paura di usare attrezzature straniere, compresi i carri armati Leopard, perché credono che i soldati russi stiano prendendo di mira i veicoli forniti dall’Occidente, secondo Andrey Prikhodko, un membro catturato dell’unità paramilitare ucraina “Kraken”, come riportato da RIA Novosti.
Ci sono grossi problemi e ora anche il famoso colonnello austriaco Markus Reisner ha pubblicato un nuovo rapporto in cui spiega che l’offensiva ucraina è completamente “fallita”. Ecco il link in tedesco per chi fosse interessato.

Il suo punto chiave è che l’Ucraina sta “usando le tattiche della NATO” contro una difesa russa preparata, e questo semplicemente non funziona e non funzionerà. Il semplice fatto è che, a prescindere dalle tattiche utilizzate, per avere una possibilità di sfondamento offensivo è necessario un vantaggio di qualche tipo, solitamente e classicamente un vantaggio numerico. Spesso, quando dico questo, qualcuno mi dice: “E i tedeschi in Barbarossa?”. Ebbene, indovinate un po’? I tedeschi ebbero un enorme vantaggio numerico in quasi tutti i primi sei mesi del Barbarossa. Da questo video:

Notate la data in alto a sinistra. La Germania aveva un numero di truppe enormemente superiore, che le permise di respingere l’URSS. L’URSS non riuscì a pareggiare i conti fino alla battaglia di Mosca, quando arrivarono i rinforzi orientali. Le persone estrapolano erroneamente i numeri delle truppe dell’URSS in seguito come se fossero validi per l’intera guerra: non è affatto così.

Quindi il punto è: che razza di follia è il tentativo di “offensiva” ucraino? Stanno affrontando una delle più fitte difese preparate della storia, mentre sono praticamente alla pari o addirittura in inferiorità numerica, e hanno zero copertura aerea. Per non parlare della disparità di artiglieria di 1:10 a loro sfavorevole. Non c’è nessun generale sano di mente nella storia che abbia mai tentato una cosa del genere. Per avere un’offensiva di successo, anche con una forza di pari livello con la quale si è in parità di armamento, è necessario avere un enorme vantaggio numerico nelle truppe per avere una possibilità.

Ecco Pepe sulle perdite dell’AFU dalla sua “fonte”:

Inoltre, il generale francese in pensione Jean-Bernard Pinatel ha fornito la sua valutazione dettagliata, secondo cui non ci sono possibilità di successo per l’Ucraina, poiché la Russia è superiore “in ogni modo possibile”:

Infatti, il segretario alla Difesa ucraino Danilov ha addirittura annunciato che l’obiettivo dell’offensiva non è più quello di “avanzare”, ma piuttosto quello del semplice logoramento:

Il segretario del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa ucraino Oleksiy Danilov ha annunciato un cambiamento nella strategia controffensiva delle forze armate del Paese. Secondo lui, in questa fase dell’offensiva, avanzare non è il compito principale delle Forze armate dell’Ucraina. Ha precisato che le forze di difesa dell’Ucraina vedono ora come compito numero uno “la massima distruzione di uomini e attrezzature”.
Un ex comandante delle truppe cecene non ha respinto del tutto l'”offensiva”:

⚡️⚡️⚡️Ex comandante di un gruppo di truppe in Cecenia, il tenente generale Pulikovsky – sulle ragioni dell’inutilità dell’offensiva dell’APU:⚡️⚡️⚡️❗️I non considerano questa offensiva pericolosa. Sì, sono in corso pesanti combattimenti, ma se si trattasse di un’offensiva, implicherebbe, innanzitutto, la creazione di una forza d’attacco. Qualcuno arriva nel primo livello, qualcuno nel secondo, qualcuno sviluppa il successo. Non c’è una forza d’attacco di questo tipo in Ucraina.❗️They hanno circa altre cinque brigate fresche da qualche parte. Ma per sviluppare l’offensiva, il secondo elemento dopo la creazione del raggruppamento è la sconfitta a fuoco del nemico. E l’artiglieria, l’aviazione e i missili. È impossibile avanzare senza di essi.❗️They stanno cercando punti deboli nella nostra difesa su un ampio fronte, inviando piccoli distaccamenti, ficcando il naso nella nostra difesa e cercando un punto debole. Non l’hanno ancora trovato e difficilmente lo troveranno. Perciò, in effetti, la difesa delle nostre truppe è preparata in modo molto, molto qualitativo.
Quindi, ora che l’inevitabile è evidente, si moltiplicano le voci e i discorsi su trattative segrete dietro le quinte per un cessate il fuoco.

Secondo la televisione NBC, gli ex funzionari statunitensi si sono incontrati segretamente con funzionari russi, tra cui il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, nel tentativo di gettare le basi per la possibilità di negoziati per porre fine al conflitto in Ucraina.

Read the article here.

All’ordine del giorno dell’incontro di aprile c’erano alcune delle questioni più spinose della guerra in Ucraina, come il destino del territorio controllato dai russi che l’Ucraina potrebbe non essere mai in grado di liberare, e la ricerca di una sfuggente via d’uscita diplomatica che possa essere tollerata da entrambe le parti.
A quanto pare, gli Stati Uniti stanno cercando una via d’uscita che “salvi la faccia” sia a loro stessi che alla Russia.

La cosa più interessante è che i colloqui sono stati presumibilmente guidati dallo stesso presidente del CFR Richard N. Haass di cui ho recentemente tracciato il profilo:

A sedere con Lavrov c’era Richard Haass, ex diplomatico e presidente uscente del Council on Foreign Relations, come hanno detto funzionari attuali ed ex. Al gruppo si sono aggiunti l’esperto di Europa Charles Kupchan e l’esperto di Russia Thomas Graham, entrambi ex funzionari della Casa Bianca e del Dipartimento di Stato che sono borsisti del Council on Foreign Relations.
Come si può vedere, questo tipo di persona si muove molto. Naturalmente, sono tutti alumni del CFR a negoziare segretamente per conto degli Stati Uniti. Questo dimostra il vero potere subdolo del CFR nella politica mondiale.

L’articolo prosegue notando che quando il direttore della CIA Burns si è recato a Kiev di recente, ha anche ascoltato idee sulla prospettiva di stabilire “colloqui di pace” entro la fine dell’anno. Se ricordate, mesi fa avevo previsto che questa sarebbe stata la strada da seguire, semplicemente perché i democratici avrebbero dovuto concludere la guerra entro il “Big Show” del ciclo elettorale dell’anno prossimo.

Ma prima che qualcuno si faccia prendere dal panico, questi colloqui non sono indicativi di una Russia necessariamente acquiescente o anche solo aperta a compromessi. In nessun caso la Russia ha segnalato una cosa del genere, anzi ogni singolo alto funzionario russo sta segnalando l’esatto contrario: obiettivi sempre più massimalisti.

Un recente op-ed dello stesso Medvedev è stato inequivocabile nelle sue richieste.

Invito tutti a leggere il pezzo di fuoco e fiamme. Nell’articolo, Medvedev nomina le “tre cose principali di cui gli anglosassoni devono rendersi conto”:

Il confronto con l’Occidente è diventato globale. È un confronto totale tra l’Occidente e il resto dell’Est e del Sud globale che si ribellano alla loro egemonia.

Il confronto sarà molto lungo ed è troppo tardi per domare gli ammutinati. In poche parole, sta dicendo che i russi sono pronti ad affrontare il lungo periodo e che nulla di ciò che l’Occidente può fare farà cambiare idea alla Russia o al resto del mondo. Afferma che questo confronto durerà “decenni” ed esorta l’Occidente ad accettarlo ora per attenuare lo shock.

Cosa è disposta a fare la Russia per “compromettere” o porre fine al confronto: l’unica cosa che lo porrà fine, secondo Medvedev, è che tutte le iniziative anti-russe devono essere completamente revocate e il regime nazista di Kiev deve essere totalmente “annientato”.

Leggete il resto dell’articolo per vedere gli altri punti, ma il punto è che la Russia non si fermerà finché l’intero regime nazista di Kiev non sarà completamente distrutto, sradicato, estirpato, derattizzato e disinfestato: La Russia non si fermerà finché l’intero regime nazista di Kiev non sarà completamente distrutto, sradicato, estirpato, derattizzato e disinfestato.

Naturalmente non è possibile che gli Stati Uniti sostengano apertamente una misura del genere, tuttavia una possibile previsione a lungo termine che posso fare è la seguente. Se le cose dovessero peggiorare di molto entro la fine di quest’anno, e gli Stati Uniti cominciassero a disperarsi con l’avvicinarsi del ciclo elettorale del 2024, e la piaga di questa guerra non fosse ancora stata comodamente ripulita e minacciasse di diventare un grande parafulmine e una ferita aperta per la campagna di Biden, allora ci sarebbe la possibilità che gli Stati Uniti facciano un accordo segreto con la Russia per “gettare Zelensky sotto l’autobus”.

Il motivo per cui questo funzionerebbe è che sappiamo che da mesi circolano voci su Zaluzhny che si scontra con lui e su lotte segrete per il potere all’interno della Bankova, con voci che si rincorrono sul fatto che lo stesso Zaluzhny potrebbe rovesciare Zelensky, sempre più impopolare tra le forze armate attuali. Si dice che Zaluzhny sia la seconda figura più popolare in Ucraina. Potrebbe quindi essere possibile che, se portati abbastanza vicini all’orlo del baratro, gli Stati Uniti sponsorizzino segretamente un colpo di Stato per sbarazzarsi di Zelensky e concludere la guerra con un accordo segreto con la Russia per salvare in parte la faccia di entrambe le parti. La Russia otterrebbe l’effetto desiderato di aver “abbattuto il regime di Zelensky”, facendo al contempo alcune concessioni per non far fare agli Stati Uniti la stessa brutta figura.

Naturalmente, per molti versi è improbabile da parte russa, semplicemente perché ci sono molti altri obiettivi massimalisti che la Russia probabilmente ancora persegue, come la riconquista di Odessa e di altri territori, ma non si sa mai. Tutto dipende da quanto i controllori statunitensi sono disposti a rinunciare a favore dell’Ucraina.

Tenendo conto di ciò, ho voluto ristampare questo sondaggio ancora una volta. L’ultima volta avevo solo incollato i risultati, ma ora ho il grafico vero e proprio:

Si noti il prevedibile divario tra maschi e femmine e tra giovani e anziani.

Ma ecco il sondaggio più interessante della fondazione che ho trovato, anche se risale alla fine dell’anno scorso, ma è ancora abbastanza rilevante. Ci sono molti imbroglioni e blogger 2D che sostengono che Shoigu sia “largamente odiato” da tutti in Russia. In realtà questo non è vero.

Se ricordate, io stesso ho cercato di dare una valutazione molto franca e imparziale di Shoigu durante la ribellione di Wagner. Ho affermato che non ci sono prove concrete della sua antipatia. Ci sono alcuni aneddoti provenienti da alcuni segmenti di truppe, ma la maggior parte delle truppe in ogni Paese non ama i propri ministri della Difesa, è solo la natura del gioco: le truppe non sono mai del tutto soddisfatte di come vanno le cose. Pensa che alle truppe americane piaccia il generale Milley?

Quello che ho detto è che tra la popolazione normale Shoigu non è una figura controversa. Non è particolarmente amato o antipatico semplicemente perché non è una personalità “forte” che si prende le luci della ribalta. Svolge il suo lavoro in modo tranquillo e raramente ha avuto scandali, a parte la piccola vicenda della figlia, che non è nemmeno un suo scandalo. E il fatto che sia stato molto vicino a Putin lo rende un po’ popolare, in quanto assorbe un po’ della popolarità di Putin.

Ebbene, tenendo conto di questo, ecco un sondaggio che non ho mai visto prima e che risolve la questione. Tenete presente che, per quanto ne so, questo sondaggio proviene da un’organizzazione di orientamento ucraino, quindi i risultati dovrebbero essere ancora più eloquenti:

Quindi, quasi 2000 intervistati russi e il 62% approva Shoigu, mentre solo il 20% lo disapprova e solo il 12% è “fortemente disapprovato”. Contando gli ambivalenti, si può affermare che quasi l’80% dei russi non disapprova Shoigu. Il fatto che l’approvazione di Putin si aggiri in genere intorno al 75% significa che Shoigu non è troppo lontano. Questo dovrebbe mettere a tacere tutte le pretestuose narrazioni dei blogger 2D, secondo cui Shoigu è “universalmente odiato” dai russi. Questo è palesemente falso ed è solo una scusa usata per costruire le affermazioni traditrici di Prigozhin.

In realtà, lasciatemi raccontare una breve storia su ciò che molti della “vecchia guardia” pensano di Shoigu. Vedete, il predecessore di Shoigu era ampiamente vituperato ed è considerato da molti come colui che ha distrutto le forze armate russe. Si chiama Anatoly Serdyukov ed è stato responsabile di vaste riforme che hanno completamente sventrato le forze armate russe nel periodo 2008-2010. Tenete presente che ogni storia ha due facce e molti sostengono che Serdyukov abbia fatto molte cose buone, ma è odiato da molti esponenti della vecchia guardia.

Fu responsabile del completo sventramento del corpo ufficiali della Russia, della rimozione di molte divisioni e formazioni storiche russe, compresa la completa cancellazione di 3 interi distretti militari. La Russia aveva 7 distretti totali, lui ne ha rimossi 3, lasciando solo i distretti occidentale, meridionale, centrale e orientale. Naturalmente, di recente la Russia ha aggiunto quello settentrionale e ora sta nuovamente aggiungendo gli altri due che aveva rimosso: i distretti di Mosca e Leningrado.

Ha ridotto l’intero organico dell’esercito russo di circa il 30%, rendendo l’esercito russo il più piccolo della storia, eliminando quasi completamente il corpo dei sottufficiali. È anche il responsabile della completa eliminazione della struttura divisionale russa a favore delle brigate. Ancora una volta, alcuni ritengono che le sue “riforme” fossero molto necessarie e che abbiano eliminato molti sprechi. Ma da quello che ho visto da interviste di ex generali russi di quel periodo, hanno detto che ha distrutto la forza.

Ancora oggi si discute di questo personaggio infame e della sua terribile eredità:

Ecco un esempio di un titolo del Guardian del 2012, quando Putin ha finalmente licenziato Serdyukov per corruzione e lo ha sostituito con Shoigu:

“Profondamente impopolare tra le forze armate”. Vi garantisco che Shoigu non è neanche lontanamente “impopolare” nelle forze armate, dato che i soldati che lo odiano sono per lo più prove aneddotiche selezionate a mano. Anche anni dopo, il partito comunista ha continuato a cercare di consegnare Serdyukov alla giustizia.

Shoigu è arrivato nel 2012 e ha avviato le sue riforme per modernizzare l’esercito russo. È sotto di lui che sono nati tutti i programmi russi Ratnik e sono stati fissati nuovi obiettivi di modernizzazione. Nonostante l’efficacia delle riforme di Shoigu possa essere discutibile in alcuni settori, è vero che sotto il suo regime le forze armate russe hanno iniziato a sembrare “moderne” per la prima volta. Se si guarda alla guerra georgiana del 2008, le forze russe assomigliavano ancora non solo a quelle delle guerre cecene, ma probabilmente anche a quelle della guerra afghana degli anni ’80. Solo dopo l’arrivo di Shoigu le forze russe hanno iniziato ad assomigliare per molti aspetti alle loro moderne controparti della NATO, anche se è vero che molto è dovuto ai programmi Ratnik.

Quindi, non è una difesa totale di Shoigu, perché nessuno è perfetto. Ma volevo semplicemente dissipare alcune idee sbagliate, dato che Shoigu è al centro di gran parte della narrazione che si sta facendo. In fin dei conti, Putin non si sottrae all’eliminazione della corruzione. Ha licenziato Serdyukov quando è stata resa nota la sua corruzione. Shoigu è “dichiarato” corrotto (con zero prove) da alcuni imbroglioni che spingono una narrazione in 2D, ma è chiaro che Putin gli sta vicino per un motivo.

Questo è quanto:

Ora, lasciamo da parte alcune ultime voci di interesse.

Una novità interessante è che la Russia ha ridipinto le navi della sua flotta del Mar Nero con un nuovo e innovativo modello di mimetizzazione, progettato per ingannare il rilevamento satellitare. E secondo le fonti occidentali sta funzionando, visto che ora hanno grossi problemi a localizzare le navi russe via satellite:

The Economist. “Il 22 giugno, la nave da guerra russa Admiral Essen è stata avvistata presso la base della Flotta del Mar Nero a Sebastopoli con un nuovo e brillante schema di colori. La prua e la poppa sono ora nere, mentre la parte centrale è bianca, il che fa sembrare la nave più piccola da lontano di quanto non sia in realtà. Come ha osservato l’analista militare indipendente H. I. Sutton, altre tre navi russe della Flotta del Mar Nero hanno subito una riverniciatura simile. Quali sono le cause? Questo modello di camuffamento è quasi certamente destinato a confondere gli operatori dei droni di superficie. L’Ucraina conduce i suoi attacchi ad alta velocità e gli operatori hanno solo pochi secondi per determinare l’obiettivo. Una colorazione ingannevole può rendere difficile l’individuazione di una nave da guerra sullo sfondo di navi da carico e di supporto.

L’articolo dell’Economist sopra citato cita solo i droni di superficie, ma altri esperti hanno chiarito che si tratta di una violazione completa della sorveglianza satellitare e che anche i ponti di prua e di poppa sembrano ridipinti. Questo dimostra il tipo di innovazione e di contromisure a bassa tecnologia che la Russia impiega per ingannare l’ISR occidentale, e dimostra inoltre che la Russia è all’avanguardia nell’innovazione militare in generale, anche se questa tattica non è di per sé nuova e risale almeno alla seconda guerra mondiale, a quanto mi risulta.

Questi due titoli in successione mi hanno stuzzicato. In uno, Zelensky premia il suo ufficiale AD per aver abbattuto non meno di 13 missili ipersonici russi Kinzhal (risate a crepapelle). Nell’altro, gli Stati Uniti annunciano che un giorno, in futuro, potrebbero sviluppare un sistema in grado di… abbattere i missili Kinzhal russi:

Credo che i ragazzi di Zelensky siano davvero “speciali”.

Un paio di articoli del MSM che mostrano lo stesso design coordinato e stanco:

Una semplice testimonianza di come tutta la propaganda globale dei MSM marci a passo di carica.

Un’altra serie di sondaggi interessanti. Il traduttore ha leggermente sbagliato il primo. La domanda è: se l’Ucraina potesse aderire a una sola unione economica, quale sarebbe? In basso, le risposte dovrebbero essere:

Verde: Unione Europea
Marrone: Unione doganale di Russia, Bielorussia e Kazakistan.
Grigio scuro: Difficile rispondere
Grigio chiaro: Nessuna risposta

Questo si spiega da solo:

Inoltre, un nuovo sondaggio afferma quanto segue sulla popolarità di Putin:

⚡️⚡️⚡️78,6% dei russi si fida di Putin, il 74,8% approva il suo operato.Lo dimostrano i dati del VTsIOM survey⚡️⚡️⚡️
Per non parlare di questo:

81% dei moscoviti si considera felice, il 19% non ha motivo di essere felice e il 5% è decisamente infelice. Se confrontiamo queste cifre con i risultati del sondaggio dell’anno scorso, nel corso dell’anno i moscoviti sono diventati più felici della vita. All’epoca, il 20% dei moscoviti si dichiarava assolutamente felice, mentre il 19% valutava la propria felicità a quattro
A giugno negli Stati Uniti si è tenuta un’interessante serie di esercitazioni chiamata Ridge Runner 23-0, che sembra essere stata incentrata sulla lotta alle tattiche russe utilizzate nella guerra in Ucraina. Per il resoconto completo si rimanda al link qui sopra, che contiene molti dettagli interessanti.

L’evento si è svolto in Virginia e aveva anche simulazioni in scala reale delle unità russe S-400 e dei droni Geran-2:

Ecco il resoconto di un analista:

Università per sabotatori: Gli americani guardano da vicino l’esperienza SMOUn’accozzaglia di forze dell’SDF e del Corpo dei Marines degli Stati Uniti, con la partecipazione delle forze speciali polacche e di rappresentanti degli eserciti britannico, lettone e lituano, è stata impegnata in un’esercitazione su larga scala, Ridge Runner 23-0. Gli osservatori comprendevano Paesi coinvolti in un modo o nell’altro nel conflitto tra Russia e Ucraina: Australia, Canada, Georgia, Moldavia, Qatar, Ungheria, Germania, Finlandia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Australia. Una menzione speciale va fatta per gli “ospiti” specifici che sono attivamente coinvolti nel conflitto in Ucraina: Nell’ambito dell’esercitazione, le forze speciali occidentali si sono addestrate a distruggere missili antiaerei, quartieri generali, depositi e piattaforme di lancio di droni kamikaze dietro le linee nemiche (ovviamente la Russia). Sebbene esercitazioni simili siano condotte in tutti gli eserciti più o meno seri del mondo, è da notare che le condizioni di queste esercitazioni sono il più possibile simili alle realtà delle Forze di difesa aerea statunitensi. I nostri nemici stanno studiando attentamente l’esperienza dei DRG ucraini e russi durante l’EWS e non si limitano ad accumularla, ma si preparano anche ad applicarla nei conflitti futuri.La scienza militare non sta ferma, quindi l’esercito russo non dovrebbe riposare sugli allori. È necessario migliorare le tattiche antisommossa e introdurre ogni sorta di innovazione tecnica che permetta di contrastare il nemico in modo più efficace
Ora qualche ultimo video. In primo luogo, gli Stati Uniti hanno rilasciato un’altra denuncia angosciante sul fatto che i Su-35 russi hanno infastidito i loro MQ-9 Reaper sulla Siria:

Gli Stati Uniti hanno dichiarato che i Su-35 hanno scaricato carburante e sparato razzi paracadutati sulla traiettoria del drone, causando la perdita di controllo del pilota, anche se questa volta il drone non si è schiantato.

Questo fa seguito a un rapporto francese secondo il quale i loro caccia Rafale sono stati ugualmente disturbati dai Su-35 russi nelle vicinanze:

❌❗️ – Stato Maggiore delle Forze Armate francesi su Twitter: – “Il 06/07, 2 caccia Dassault Rafale dell’aeronautica francese in missione di protezione al confine tra Iraq e Siria hanno reagito ad un’interazione non professionale da parte di un SU-35 della Federazione Russa The I piloti francesi hanno manovrato per controllare il rischio di incidente prima di continuare il loro pattugliamento. ”

Altri mezzi corazzati AFU distrutti sul fronte di Piatykatki, a ovest di Orekhov:

Un resoconto sull’abbattimento dello Storm Shadow britannico-francese e su come è stato tirato fuori dalla “zona grigia” da un’operazione speciale delle forze volontarie del Bars-11, che ha richiesto 2 giorni sotto il fuoco pesante:

La villa di Prigozhin è stata perquisita, rivelando il suo stile di vita eccentricamente sfarzoso, che comprendeva un caveau di parrucche e foto del suo travestimento da signore della guerra ceceno, al limite del ridicolo:

Sladkov fornisce un aggiornamento sulle perdite dell’AFU dalla piccola sezione del fronte, dove si trova attualmente con le truppe:

Eduard Basurin, della RPD, ha avuto parole di circostanza per i mercenari occidentali:

La ragazza daghestana che Putin ha invitato al Cremlino ha avuto questa simpatica risposta in seguito:

Vi lascio con questa toccante “opera d’arte” lasciata in una strada di Mosca qualche settimana fa. Per chi non lo sapesse, si tratta di un grande pulsante rosso che simboleggia l’avvio del lancio nucleare, con la scritta: “Pazienza russa”.


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L’Occidente mangerà se stesso?_ di Aurelien

L’Occidente mangerà se stesso?
Sì. I derivati sono in discesa.

AURELIEN
5 LUGLIO 2023
Qualche settimana fa ho pubblicato un saggio sulla politica estrattiva che ha suscitato un certo interesse. In esso sostenevo che il modello estrattivo dell’attività economica moderna – la finanziarizzazione, l’asset-stripping, i derivati e così via – si era ora esteso ad altri settori, in particolare alla politica. L’idea di ottenere effettivamente qualcosa è stata sostituita dall’estrazione dei massimi vantaggi politici e finanziari da una determinata situazione.

In genere, inizio a scrivere questi saggi con in testa solo un’idea approssimativa di ciò che voglio dire, e quindi spesso mi vengono in mente idee per le quali non ho spazio, ma sulle quali voglio tornare in seguito. Mentre terminavo il saggio, ho guardato il conteggio delle parole e mi sono reso conto che c’era molto altro da dire, ma non c’era lo spazio per farlo, così ho deciso di ritornarci in seguito. Da qui questo saggio.

In effetti, la mentalità estrattiva è oggi la norma ovunque, e non può essere una coincidenza. In genere è caratterizzata da tre elementi. Il primo è l’abbandono di idee genuine di progresso, o anche di qualcosa di veramente nuovo. Al contrario, si assiste alla disperazione, al nichilismo e all’incolpazione competitiva degli altri. In secondo luogo, e come conseguenza, la promozione di novità banali e transitorie come se fossero veri e propri cambiamenti e miglioramenti. Terzo, l’estrazione compulsiva del passato, non come ispirazione o emulazione, ma semplicemente come materia prima da trasformare in qualcosa di vendibile o in qualcosa da cui trarre vantaggio politico. La nostra società sta quindi essenzialmente consumando se stessa.

Notate che ho detto “la nostra società” perché non credo che questo sia un problema della razza umana nel suo complesso. È un problema delle società moderne, occidentali e liberali, e ci sono stati segnali di questo fenomeno (anche se ampiamente ignorati) da un secolo a questa parte. Al contrario, le società di tutto il mondo che non hanno questo problema, o che lo hanno in misura minore (spesso quelli che chiamiamo “Stati civili”) sono oggetto del nostro odio e della nostra inimicizia perché sembrano fare cose nuove e progredire davvero, mentre noi facciamo a gara per incolparci a vicenda della nostra inerzia e della nostra incapacità di fare le cose.

Propongo quindi di fare un numero sufficiente di esempi di comportamento estrattivo per stabilire il punto, per poi fare riferimento a due (e fugacemente a un terzo) autori che credo ci aiutino a capire meglio cosa sta succedendo. I due pensatori principali che voglio invocare sono lo scrittore svizzero-tedesco (relativamente oscuro) Jean Gebser e lo scrittore britannico Ian McGilchrist. Vorrei anche fare un breve riferimento al defunto Julian Jaynes e alle sue teorie sulla rottura della mente bicamerale. Se non avete mai sentito parlare di questi autori, non preoccupatevi: non ho la competenza per discuterne in dettaglio. Voglio solo usare un paio di loro idee come trampolino di lancio per un po’ di teorizzazione personale.

Cominciamo con l’economia. Quando insegnavo economia, molto tempo fa, si riteneva che l’attività economica riguardasse la produzione. Mi è stato insegnato che un uomo d’affari prendeva in prestito denaro o vendeva azioni per raccogliere capitali per costruire una fabbrica, dando così lavoro e soddisfacendo le esigenze dei clienti, e quindi guadagnando profitti. Forse si trattava di una caricatura, ma rifletteva l’assunto generale dell’epoca secondo cui l’attività economica era finalizzata a qualcosa e doveva portare da qualche parte. Ed è certamente vero che la mia giovinezza era piena di storie sulla ricostruzione dopo la guerra, sulla costruzione di nuove case, di autostrade e treni ad alta velocità, sullo sviluppo dell’industria aerospaziale e dei programmi spaziali. Le banche erano luoghi noiosi e rispettabili, e c’era una cosa chiamata Borsa, dove spesso andavano i figli poco dotati dell’alta borghesia.

Ma tutto questo era sostenuto – in molti casi in modo esplicito – da una speranza e da un interesse per il futuro, e dalla convinzione che con l’impegno fosse possibile continuare a creare una società migliore. L’investimento, nel senso delle mie lezioni di economia, era quindi naturale e necessario. Ma quando non si crede più nel futuro, tutto ciò che si può fare è trovare il modo di monetizzare il presente e il passato, il che ha portato alla finanziarizzazione di tutto e all’ascesa dell’industria del patrimonio. E lo sminuzzamento del passato ha i suoi limiti: se ci sono segnali di una tendenza redditizia verso la nostalgia degli anni Novanta, non li ho ancora visti.

Per molti versi, quindi, l’economia di mercato liberale sta mangiando se stessa. Il liberalismo è sempre stato ostile al settore manifatturiero (gli operai in camice marrone) e i sospiri di sollievo del Tesoro negli anni Ottanta, mentre l’industria britannica affondava sotto le onde, erano chiaramente udibili. Ma il processo di decostruzione (di questo si tratta) deve fermarsi da qualche parte, semplicemente perché non ci sarà più nulla da decostruire, nulla da finanziarizzare. Siamo già preziosamente vicini a quel punto, e i due shock di Covid e della guerra in Ucraina hanno fatto capire alla gente che è troppo tardi per fare marcia indietro.

Ma, direte voi, questo è solo un settore, ed è una serie di errori catastrofici e scellerati. Non può essere così dappertutto. Ebbene, prendete l’esempio più lontano che vi viene in mente. Che ne dite della filosofia? Come ho sostenuto altrove, l’esistenzialismo sartriano rappresenta l’ultima scuola filosofica che ha preteso di affrontare questioni serie che interessano la gente comune. I filosofi in senso tradizionale esistono ancora oggi, ma lavorano in aree molto ristrette e tecniche e generalmente scrivono per altri filosofi. In effetti, oggi il filosofo medio scrive su altri filosofi, per altri filosofi e per gli studenti di filosofia che diventeranno filosofi. Concettualmente non è molto diverso dal trading di derivati delle banche.

Inoltre, almeno dai tempi del Circolo di Vienna, le tendenze della filosofia sono state essenzialmente distruttive. L’idea che l’unico argomento proprio della filosofia siano le proposizioni empiricamente verificabili, elimina sostanzialmente tutte le questioni importanti dell’esistenza, che rimangono di interesse per le persone, anche se, come sosteneva Wittgenstein, non sono affatto problemi reali. Ma la sua efficace difesa del misticismo apofatico (“se non possiamo parlarne dovremmo stare zitti”) tralascia piuttosto il fatto che ci sono cose di cui dobbiamo parlare se vogliamo vivere. Il linguaggio ha i suoi limiti, come ha dimostrato Wittgenstein (e se pensate che non sia abbastanza sfumato e complicato leggete Saul Kripke), ma è tutto ciò che abbiamo.

Questo, forse, spiega perché alcune religioni tradizionali persistono e, soprattutto, perché il buddismo, l’Advaita Vedanta, il taoismo e altri sistemi di pensiero orientali suscitano sempre più interesse, poiché affrontano i problemi fondamentali dell’esistenza, della conoscenza e dell’etica in un modo che la filosofia occidentale non pretende più di fare. È interessante e intellettualmente eccitante leggere Foucault e Barthes che decostruiscono il linguaggio, il discorso e il significato, ma credo che sarebbero inorriditi da ciò che le persone che hanno letto cattive traduzioni del loro lavoro hanno fatto negli ultimi quarant’anni. Come nel caso della finanziarizzazione, quando si è decostruito tutto (anche la decostruzione) si scopre che non c’è più nulla di cui parlare, perché non c’è più nulla. È più o meno la stessa cosa con la religione consolidata che, almeno dagli anni Sessanta, evita di parlare di qualcosa di così volgare come la fede. Ricordo ancora il leggero shock che provai nell’imbattermi nel libro del teologo Don Cupitt del 1980, Taking Leave of God, che sostanzialmente sosteneva che avremmo dovuto abbandonare l’idea di un Dio trascendentale e metafisico, per guardare invece dentro di noi. Cupitt finì per diventare qualcosa di simile a un postmodernista: tutto, compreso Dio, era solo linguaggio. Ora c’è una soluzione a tutti i nostri problemi morali ed etici. Non c’è da stupirsi che le persone si siano rivolte alle chiese evangeliche, ai resti della Chiesa cattolica pre-Vaticano II, o addirittura all’Islam. Queste persone vedono la religione come reale, non come un gioco intellettuale derivativo.

La cultura è migliore? Onestamente non credo. Non è che non ci siano novità, nuovi movimenti, incessanti manifesti e richieste di cambiamento, ma a un livello più profondo non è cambiato molto nell’ultimo secolo. Il cinema è stata l’ultima grande invenzione culturale (e no, non credo che i videogiochi possano essere considerati tali). In realtà, i grandi sviluppi culturali delle ultime generazioni hanno comportato essenzialmente un ritorno all’indietro, a qualcosa come la messa in scena originale delle opere di Shakespeare o le opere barocche di Lully. (Il Messiah della mia giovinezza, trasmesso ogni Natale, non ha nulla in comune con le rappresentazioni “d’epoca” che si trovano oggi nei cataloghi). E non riesco a ricordare quante produzioni o adattamenti derivati delle opere di Shakespeare ho visto che si sono proclamati “rilevanti” e “contemporanei” per poi essere dimenticati immediatamente e mai più riproposti. In effetti, Shakespeare è una risorsa inesauribile, ed è per questo che esiste persino un’industria di derivati dedicata a sostenere che le opere non sono state scritte da Will di Stratford ma dalla regina Elisabetta I, o da un comitato presieduto da Francis Bacon. Gran parte della cultura moderna, infatti, è effettivamente parassitaria rispetto alla cultura tradizionale: il nouveau roman francese, ad esempio, sarebbe stato impensabile se non come reazione contro il romanzo tradizionale già esistente.

Si può sostenere, credo, che il vero sviluppo della letteratura si sia in gran parte arrestato nel decennio successivo alla prima guerra mondiale. Di certo, Joyce e Proust avevano portato il romanzo realista tradizionale al limite del possibile e, in The Waste Land, Eliot anticipa molti poeti successivi producendo un poema che è tanto un’antologia con campionamenti quanto un’opera nuova. Il passo logico successivo è quindi Finnegans Wake, in cui Joyce si ritira in una forma d’arte del tutto personale e solipsistica, producendo un testo che forse solo lui ha mai compreso appieno e che, francamente, non merita l’enorme sforzo richiesto per l’infinita decodificazione. Questo non vuol dire, naturalmente, che la grande letteratura innovativa non venisse ancora prodotta (le prime poesie di Auden, dopotutto, furono pubblicate nel 1929), ma quella che noi consideriamo la letteratura “moderna” da un secolo a questa parte ha sempre più utilizzato la letteratura del passato come materia prima. Si obietterà che la letteratura ha sempre guardato alle forme del passato, ma credo che ci sia una differenza tra lavorare all’interno di una tradizione consolidata ed esserne semplicemente parassiti. È interessante che alcune delle opere più innovative della letteratura recente (Salman Rushdie ne è un buon esempio) siano state prodotte da autori con forti influenze esterne al cuore dell’Occidente, proprio come il realismo magico di Marquez e altri.

La natura derivativa della cultura popolare occidentale moderna è diventata essa stessa un cliché, da sfruttare per profitto intellettuale e finanziario. Ma il punto è valido e mi sembra legato alla fine dell’idea di futuro, di cui ha scritto il compianto Mark Fisher. Non c’è nuovo sviluppo, ma solo sfruttamento infinito del passato. Perché investire quando si possono sfruttare le risorse esistenti? Perché sviluppare un suono proprio quando si può semplicemente inventare un suono con riferimenti furbi e consapevoli ai suoni di altri nel passato? Oggi è forse difficile immaginare che la musica popolare possa essere stata innovativa, ma lo è stata. La musica popolare del 1920 era molto diversa da quella del 1940 o del 1960, in parte perché molta musica era ancora dal vivo e quindi in continuo sviluppo. E tra l’inizio degli anni ’60 e la metà degli anni ’70, la musica popolare ha attraversato un periodo esplosivo di innovazione, per una serie di ragioni sociali e tecnologiche che sarebbe troppo lungo approfondire in questa sede. Di certo, chiunque abbia ascoltato i Beatles o Bob Dylan per la prima volta deve aver avuto la stessa reazione da brivido: che diavolo è? A queste sonorità innovative ne seguirono rapidamente altre: l’elettronica, l’heavy rock, il reggae, il folk revival, il jazz rock, il progressive di qua e di là, e naturalmente un numero spropositato di cantautori. Gran parte di tutto questo era inevitabilmente spazzatura, ma c’era uno zoccolo duro di innovazione sfolgorante che ancora oggi sta dando i suoi frutti per l’industria del campionamento.

Come nel caso della finanza, è stata la tecnologia a permettere alla musica popolare di cannibalizzarsi. Quando i Beatles usarono per la prima volta il campionamento in Sergeant Pepper, fu emozionante e innovativo, ma divenne rapidamente un cliché e un sostituto della vera creatività. I Beatles sono stati anche pionieri nella realizzazione di dischi che non potevano essere riprodotti dal vivo – anche se le canzoni potevano essere cantate – e hanno aperto la strada all’ormai quasi totale abisso tra suono registrato e performance dal vivo. Questo ha avuto l’inevitabile effetto di scoraggiare l’innovazione. E ora vedo che ci minacciano con artisti riportati in vita e che suonano canzoni che non hanno mai registrato, il tutto fatto dalla cosiddetta intelligenza artificiale. Spariremo tutti in ghetti artistici unipersonali, ognuno con una versione diversa dell’album che i Doors avrebbero registrato se Morrison non fosse morto, assemblata secondo i nostri criteri. E voi pensavate che le tribute band fossero un passo indietro…`

Si può fare essenzialmente la stessa critica al cinema, e si può aggiungere che quasi tutti i film popolari al giorno d’oggi sembrano essere per i bambini, che notoriamente non amano l’originalità e vogliono sentirsi raccontare sempre le stesse storie. Il cinema moderno cannibalizza i film e la letteratura del passato a scopo di lucro, non limitandosi a trovare ispirazione diretta con adattamenti e remake, ma succhiando la creatività del passato, senza aggiungere nulla. (Guerre stellari, da cui è iniziato il marciume, era essenzialmente la presentazione incoerente di una mitologia spogliata degli asset e del tipo di serial di fantascienza che proiettavano al cinema ogni settimana quando ero giovane. Non c’era un briciolo di originalità, ed è per questo che i bambini amavano così tanto quelle storie). Naturalmente, il cinema popolare può utilizzare miti e archetipi a proprio vantaggio, se i registi sono abbastanza abili e le storie hanno sufficiente risonanza. Così Incontri ravvicinati del terzo tipo è un’allegoria della nascita, della morte e della resurrezione di Cristo, così come 1917 di Sam Mendes è un’allegoria della sofferenza e della redenzione, ma nessuno dei due è solo una riproposizione di una storia familiare. Forse il cinema è condannato a mangiare se stesso in una spirale infinita di autoreferenzialità e revival. Questo approccio può produrre grande arte (ad esempio, C’era una volta a Hollywood), ma richiede un grande regista per farlo.

Sospetto che anche la battaglia contro l’uso inutile ma redditizio della tecnologia sia stata persa. La storia è nota: i primi utilizzi della CGI in film come Il Gladiatore e Il Signore degli Anelli erano sorprendenti e originali, ma man mano che i computer diventavano capaci di fare tutto, lo spazio per le abilità tradizionali di recitazione, scrittura di scenari e regia iniziava a essere marginalizzato a favore di effetti sempre più grandi. Da tempo sostengo che l’azienda capitalista ideale non avrebbe alcun dipendente. Si limiterebbe a incassare automaticamente i soldi, a ricavare una percentuale per i proprietari e a trasferire il resto. Temo che nel cinema potremmo essere molto vicini a questo, dove la cosiddetta IA sarà, almeno in teoria, in grado di svolgere tutti i ruoli.

Ho già parlato molto di politica qualche settimana fa, ma spero che ne vedrete le implicazioni. I partiti politici sono diventati simili ad aziende private e sono gestiti a beneficio dei loro leader proprio come le aziende sono gestite per i loro azionisti e manager. Non producono nulla, ma pagano dividendi politici sotto forma di posti di lavoro e denaro. I partiti politici non hanno più responsabilità nei confronti degli elettori di quanto non ne abbiano le aziende private nei confronti della società. Concludo quindi questa serie di esempi con i ristoranti. (Riflettendoci, però, cosa c’è di più adatto per una discussione sulla società che mangia se stessa). Di recente, guardando una serie di ristoranti e cercando di sceglierne uno, mi è venuto in mente qualcosa che mi era già capitato: il modo derivativo e dipendente in cui il cibo veniva preparato e descritto. Ora, il vocabolario della cucina francese è spesso molto fiorito e si traduce male in inglese. Ma mi ha colpito ancora una volta come molti piatti e stili di cucina siano stati “rivisitati”, “ripensati” o addirittura “ri-guardati” (sì, temo che esista un verbo francese relooker). Tutto, in altre parole, deriva dal passato, anche quando viene presentato come nuovo, e persino i ristoranti tradizionali vengono presentati come un “ritorno” al passato. L’innovazione vera e propria è fuori discussione: la Nouvelle cuisine risale agli anni ’70, dopotutto. E cos’è la “cucina fusion” se non un tentativo postmodernista di mescolare i generi e un’analogia con una fusione sfortunata tra aziende diverse con culture diverse?

Beh, basta con la cucina. Ma se quanto ho esposto sopra è ampiamente convincente, come dare un senso a tutto questo? Come ho indicato, cercherò di farlo facendo riferimento a un paio di libri e dando un’occhiata a un terzo, e amplierò le loro argomentazioni per suggerire che sono rilevanti per una società che sta impazzendo a causa dell’estrapolazione meccanica della razionalità, generando processi che non hanno un interruttore di spegnimento.

Il primo scrittore è il pensatore tedesco, poi svizzero, Jean Gebser, che fino a poco tempo fa era poco conosciuto nel mondo anglosassone. La sua unica opera, Ursprung und Gegenwart (1949), finalmente tradotta come L’origine sempre presente, è una discussione magistrale sullo sviluppo della coscienza umana attraverso diverse fasi: l’arcaica, la magica, la mitica, la mentale-razionale e (in futuro) l’integrale. Gebser sosteneva che stavamo vivendo nella fase “mentale”, dominata dalla logica, dalla parola scritta, da un concetto lineare del tempo e da una chiara distinzione tra l’io individuale e il mondo esterno. Egli riteneva che quest’epoca fosse iniziata intorno al 1225 a.C. e che ora stessimo vivendo nella sua fase finale, quella che egli chiamava la fase “deficitaria”, quando i progressi e i vantaggi di questo modo di pensare si erano esauriti e cominciavano a prevalere i problemi e gli svantaggi. Queste fasi non sono assolutamente distinte l’una dall’altra e si fondono l’una nell’altra nel corso del tempo, raggiungendo la maturità in momenti come il Rinascimento, per poi iniziare il declino. Gebser riteneva che “noi” (intendeva l’Occidente, e questo è importante) stessimo probabilmente andando incontro a una sorta di catastrofe, a meno che non riuscissimo in qualche modo a passare a uno stadio finale, “integrale”, in cui le intuizioni e le virtù delle diverse fasi potessero essere combinate.

Il secondo è Iain McGilchrist, psichiatra e filosofo, noto soprattutto per il suo poderoso volume The Master and his Emissary (Il Maestro e il suo Emissario) e autore di un seguito ancora più poderoso, che devo confessare di non aver ancora letto. Il sottotitolo è “Il cervello diviso e la formazione del mondo occidentale” e McGilchrist ripercorre con affascinanti dettagli la costante ascesa del cervello sinistro al predominio su quello destro. Si preoccupa di non semplificare eccessivamente l’argomento, utilizzando le ultime scoperte della psicologia sul rapporto tra gli emisferi. Ma la sua tesi di fondo è che, comunque, l’emisfero sinistro, sviluppatosi come “emissario” del destro, negli ultimi tempi è arrivato a usurparne il ruolo. Il cervello destro vede il quadro generale e il cervello sinistro si occupa del lavoro dettagliato. In gran parte della storia umana, sostiene McGilchrist, c’è stata una proficua cooperazione mista a tensione tra i due emisferi, ma a partire dalla Rivoluzione industriale, e più in particolare nell’ultimo secolo, l’emisfero sinistro è arrivato a dominare. Il risultato è la frammentazione: tutti i dettagli e nessuna visione, tutti i processi e le procedure ma nessun contesto, tutte le regole ma nessuno scopo. Tuttavia, McGilchrist rimane ottimista sulla possibilità di ritrovare una combinazione fruttuosa.

È evidente che i due autori stavano pensando in modo simile (anche se McGilchrist non dà alcun segno di conoscere il libro di Gebser). Entrambi individuano i problemi dell’eccessivo affidamento alla razionalità priva di contesto ed entrambi credono che qualcosa sia andato storto nel modo in cui guardiamo il mondo. E per completare l’elenco, mi limiterò a citare Julian Jaynes, la cui opera solitaria, altrettanto ambiziosa, The Origin of Consciousness in the Breakdown of the Bicameral Mind (L’origine della coscienza nella rottura della mente bicamerale) sostiene ciò che il titolo suggerisce: la coscienza, così come la intendiamo noi, è un’invenzione recente (non si trova in Omero, per esempio) e le voci degli dei che i nostri antenati sentivano in realtà provenivano dalla loro stessa mente, i cui emisferi funzionavano in modo completamente indipendente l’uno dall’altro. L’invenzione della logica, o addirittura del pensiero razionale di qualsiasi tipo, è quindi uno sviluppo recente”.

Non cercherò di riassumere ulteriormente perché non c’è spazio. Vi invito solo a leggere i libri che ho citato, che sono i più noti, ma non gli unici utili sull’argomento. Ma cosa ne facciamo di queste idee? È banalmente vero che i nostri antenati non erano come noi e che più si va indietro nella storia più questo è vero. In un certo senso il problema è mascherato da quello che ho chiamato cronicismo, la tendenza a guardare il passato con occhi contemporanei, a dare un voto su dieci a chi sembra assomigliare a noi e a concentrarsi su quelle parti del passato che possiamo comprendere. Ma se siamo seri, ci rendiamo conto che le visioni del mondo, del nostro posto in esso e delle relazioni tra gli individui, sono cambiate in modo incomprensibile nel corso dei millenni. La lettura del Timeo di Platone, ad esempio, non come opera letteraria o filosofica, ma come resoconto pragmatico della creazione del mondo e degli esseri umani, ci fa girare la testa. Pianeti e stelle come esseri viventi? Quattro elementi, tutti formati da triangoli? L’acqua compressa in pietra?

Sembra quindi del tutto possibile che, con la crescente complessità della vita individuale e collettiva, la coscienza umana abbia effettivamente iniziato a cambiare, e che questo cambiamento sia stato fortemente accentuato dall’Illuminismo e dallo sviluppo del capitalismo, portando al trionfo di quella che Gebser ha definito la fase “mentale-razionale” della coscienza. Questo può essere associato a una crescente dominanza del cervello sinistro e allo sviluppo della coscienza individuale, ma non c’è spazio qui per discutere il rapporto tra le varie tesi. Consideriamo comunque il suggerimento di Gebser, secondo cui la società occidentale sta andando incontro a un crollo catastrofico. Dalla sua morte, avvenuta nel 1973, questo tipo di pensiero è passato dai margini al mainstream e molte persone ora temono proprio questo, ma perché? Ricordiamo che non stiamo parlando direttamente del cambiamento climatico o dell’Ucraina, ma del cambiamento delle abitudini di pensiero. Perché dovrebbero provocare una catastrofe?

Torniamo all’inizio di questo saggio, dove ho esposto la tesi secondo cui la nostra società, in tutti i suoi aspetti, ruota ormai intorno a versioni del concetto di derivato e ha esaurito la sua capacità di fare cose nuove. In linea di massima, possiamo dire che il pensiero razionale, o cervello sinistro, si occupa dei dettagli, mentre il cervello destro, o pensiero mitico, si occupa del quadro generale. L’uno crede che raccogliendo tanti piccoli pezzi si possa arrivare a una verità più grande, l’altro che si possa partire da una verità più grande e scendere verso il basso. Non c’è dubbio pragmatico che la seconda alternativa sia più efficace. Il pensiero sinistro produce regole dettagliate e le aggiunge, mentre il pensiero destro produce linee guida generali. Entrambi sono necessari, naturalmente, ma credo che possiamo dimostrare che il pensiero razionale/sinistro ci è sfuggito di mano. Consideriamo alcuni esempi.

Un aspetto del pensiero razionale/sinistro è l’applicazione insensata di regole, poiché il cervello sinistro non è in grado di esprimere giudizi qualitativi e quindi non sa quando fermarsi. Se le vostre istruzioni sono di massimizzare il valore dell’azienda per gli azionisti e i proprietari, alla fine smetterete di investire e inizierete a cannibalizzare i vostri beni e le vostre persone. Potreste rendervi conto che questo è un suicidio a lungo termine, ma il cervello sinistro, come è noto, non ha il concetto di tempo: continua ad andare avanti. Se i derivati sono redditizi, perché non provare i derivati dei derivati, e i derivati dei derivati dei derivati, e così via all’infinito? Se tutto può essere decostruito, anche il decostruzionismo, che senso ha la decostruzione stessa? Perché scomodarsi a scrivere? Se Actors in Funny Costumes 4 è stato un successo, perché non fare le parti 5, 6, 7 8 e così via per sempre? L’insegnamento universitario, e in generale la conoscenza e la ricerca, non seguono le regole del cervello sinistro. Perciò le università reagiscono cercando di imporre loro le regole del cervello sinistro – citazioni, valutazioni, impatto della ricerca, ecc.

Questo tipo di pensiero apprezza la novità superficiale come liberazione dalla noia, ma non è in grado di produrre nuove idee: si rivolge quindi ai derivati di quelle esistenti. Reagisce alle battute d’arresto rifacendo la stessa cosa, ma in misura maggiore. Il suo motto quando le cose vanno male è “fallo ancora”: non si chiede mai se dovrebbe fare qualcos’altro. Aggiunge controlli, sorveglianza, strati di supervisione e gestione, perché non riesce a concepire un quadro generale. È sempre la prossima riorganizzazione, il prossimo livello di supervisione, a risolvere il problema. E quello successivo e quello successivo ancora. Per esempio, la corruzione, di cui ho scritto di recente, viene affrontata producendo sempre più regolamenti e sempre più strati di controllo e supervisione. La soluzione vera e propria, una cultura dell’onestà, non può essere misurata e riportata, ed esiste solo come concetto generale del cervello destro.

Questo ci ricorda, forse, che l’approccio razionale del cervello sinistro è intrinsecamente sospettoso, persino paranoico, perché non riesce a fare il salto per vedere il quadro generale. Per questo motivo, oggi le organizzazioni spiano i loro dipendenti e cercano disperatamente di far rispettare regole sempre più severe. Ma è stato sostenuto da scrittori come Lous Sass che la cultura moderna è in effetti vicina alla schizofrenia, non nel senso popolare di sdoppiamento della personalità, ma piuttosto l’incapacità di integrare le cose e gli eventi e di comprenderne la relazione, e un rapporto sospettoso e ostile con la vita e con gli altri.

Credo che lo si possa vedere nella cultura politica di oggi, che è irrimediabilmente derivativa: la realtà non conta, si tratta solo dell’ultimo tweet, di apparire bene nei notiziari televisivi e di godere di una breve spinta nei sondaggi d’opinione. Il nostro sistema politico è come uno schizofrenico, che non riesce a relazionarsi correttamente con la vita reale e cerca di ritirarsi da essa. Purtroppo, i leader politici hanno responsabilità reali e la realtà non può essere tenuta a bada con le droghe. Il che ci porta, inevitabilmente, suppongo, all’Ucraina.

Alla domanda “i nostri leader sono impazziti?” che viene posta ripetutamente in questi giorni, la risposta è “sì, sono impazziti”. O più precisamente, operano in una cultura politica che è diventata essa stessa folle. In particolare, non c’è la capacità di vedere il quadro generale, e nemmeno l’interesse per esso. Se ci pensate, fino a poco tempo fa la politica si basava principalmente su storie in competizione, quelle che Gebser chiamerebbe “miti” nel senso neutro del termine. Per la destra era il mito di preservare gli aspetti migliori del presente e di guardare al passato. Per la sinistra era il mito della conservazione degli aspetti migliori del presente e dell’orientamento verso il futuro. La fine dell’ideologia è anche la fine dell’approccio mitico e destro alla politica e il trionfo del cervello sinistro, della ricerca razionale e tecnocratica del semplice potere. E rappresenta anche il trionfo dell'”io” sul “noi”, poiché perdiamo di vista il quadro generale e persino gli interessi degli altri.

Il comportamento dei leader occidentali e soprattutto europei durante la crisi è esattamente quello che ci aspetteremmo da questo tipo di cultura politica. In particolare, vi è una totale incapacità di mettere in relazione i vari elementi e le conseguenze tra loro. Quindi, a un certo livello, i politici occidentali devono capire che il gioco è finito e che presto dovranno fare i conti con una Russia forte e arrabbiata. Ma questo coesiste con la convinzione che in qualche modo l’Occidente vincerà, se solo continuiamo a fare le stesse cose, basandosi in gran parte sul pensiero derivativo: sicuramente tutti quegli esperti e tutti i leader nazionali che incontro non possono sbagliarsi? La loro mancanza di conoscenze effettive su qualsiasi cosa, comprese le banalità come le forniture energetiche, le catene di approvvigionamento globali, la produzione e l’approvvigionamento militare e, se vogliamo, la guerra stessa, fa sì che il “dibattito” stesso si svolga a livello derivativo, su chi ha detto cosa quando e se era abbastanza antirusso. Se il sistema politico sia effettivamente in grado di accettare la realtà, e cosa succederà se non ci riuscirà, sono cose su cui dobbiamo iniziare a riflettere ora.

Ironia della sorte, i critici della guerra e di avventure simili cadono negli stessi errori, nel disperato tentativo di imporre un’interpretazione razionale e di sinistra a qualcosa che è un pasticcio incoerente causato da un sistema politico impazzito. Una volta abbandonato il tentativo di interpretare il comportamento dei leader occidentali come se fosse basato sulla razionalità, non è più necessario costruire elaborati e complessi piani regolatori perseguiti per decenni, nel tentativo di imporre agli eventi un’unità che non possiedono. Né abbiamo bisogno di imitare il comportamento degli schizofrenici, per i quali ci sono significati nascosti e minacce ovunque.

Tutto questo suona piuttosto deprimente, ed è vero che non esiste un modo immediatamente evidente per tornare a un approccio più sano. Ma sia Gebser che McGilchrist sostengono che esiste almeno la possibilità di una nuova sintesi e di una proficua collaborazione tra diversi modi di coscienza o diversi lati del cervello, come avveniva in passato. Dopotutto, abbiamo bisogno della modalità mentale/razionale e del cervello sinistro, che devono solo rimanere sotto controllo. Verso la fine della sua vita, Gebser trovò conforto nei fiorenti movimenti di spiritualità alternativa e nel crescente interesse per il misticismo orientale. Gran parte di questo, ovviamente, è degenerato in un’attività derivativa per fare soldi, ma basta dare un’occhiata alle librerie, ai canali Youtube e ai podcast per vedere una popolazione occidentale inquieta, vagamente consapevole che qualcosa non va e che cerca di andare oltre i tentativi di ottimizzazione personale guidati dall’ego. Al di là delle sciocchezze dei costosi corsi di yoga online e delle lezioni di mindfulness per i trader obbligazionari, credo che negli ultimi cinquant’anni ci sia stato un graduale allontanamento dall’eccessiva concentrazione sull’egoismo razionale del cervello sinistro che, ammettiamolo, non ha fatto molto bene a molte persone, anche se ha portato benefici a una piccola minoranza. Concludo con due possibilità che mi danno un po’ di speranza, anche se la prima potrebbe non sembrare immediatamente molto promettente.

La mentalità razionale del cervello sinistro non è in grado di affrontare i cambiamenti fondamentali, quasi per definizione, perché si occupa di processi e non di contenuti, quindi quando i contenuti cambiano si perde. Questo è il motivo per cui i governi e le forze armate tendono a cambiare il personale quando iniziano le guerre, per esempio. Penso che sia abbastanza probabile che una combinazione di effetti collaterali dell’Ucraina, del cambiamento climatico e della continuazione di Covid o di un suo parente stretto, avrà un effetto cumulativamente traumatico sulle classi politiche e mediatiche. Non impareranno nulla, perché non possono, ma se vogliamo che le nostre società sopravvivano, i nostri attuali governanti dovranno andarsene. Non credo che ci saranno forconi per le strade (anche se non si sa mai), ma credo che assisteremo a qualcosa di simile a un esaurimento nervoso o a un episodio psicotico da parte della nostra classe dirigente, che si lamenterà che non posso farlo! E’ troppo difficile! Sospetto che assisteremo a una forte ri-nazionalizzazione delle economie, a una ri-localizzazione degli sforzi e a un maggior numero di organizzazioni basate sulle comunità (ve le ricordate?), se non altro perché l’alternativa è troppo orribile da contemplare.

In secondo luogo, l’aumento della posizione e dell’influenza culturale di Cina e India, e forse anche della Russia, costringerà l’Occidente a prendere sul serio società che non si basano sul perseguimento razionale dei desideri egoistici del cervello sinistro, ma hanno una coesione sociale e un’etica collettiva molto maggiori. In passato, l’Occidente ha potuto adottare un atteggiamento à la carte nei confronti della cultura asiatica (i manga e lo zen giapponesi, per esempio) e ignorare ciò che non trovava attraente o non poteva essere commercializzato. Ma a un certo punto ci si renderà conto che queste culture hanno punti di forza che noi non abbiamo e ci si chiederà se non ci siano idee da trasferire.

L’idea fondamentale, che noi avevamo ma che abbiamo perso, è il radicamento nella società, nella storia e nella cultura, e la conseguente capacità di comprendere ciò che l’altro sta dicendo. Se avete lavorato professionalmente in Asia, sarete rimasti colpiti dal modo in cui le persone si presentano e da quello che dicono i loro biglietti da visita. Un uomo d’affari occidentale potrebbe presentarsi dicendo: “Sono Darth J Vader, Chief Engulfment Officer della Megagreed Corporation”. Ma un uomo d’affari giapponese potrebbe dire qualcosa che si potrebbe tradurre come “Il Vice Direttore Generale Saito della Honshu Bank di Tokyo Ginza Branch è (qui)”. La seconda non solo è meno egoistica, ma è anche molto più utile e informativa, perché permette all’interlocutore di collocarsi immediatamente rispetto a voi. Naturalmente la nostra società non sarà mai come il Giappone e la Cina (il che può essere un bene), ma se vogliamo sopravvivere, dovremo prendere in considerazione la possibilità di far rivivere alcune idee e atteggiamenti del passato che erano più vicini al modo in cui funzionano queste società (e molte altre). Altrimenti temo che impazziremo tutti.

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SITREP 7/4/23: L’ultima ora della manovra terroristica di Zelensky, di SIMPLICIUS THE THINKER

SITREP 7/4/23: L’ultima ora della manovra terroristica di Zelensky

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La questione più urgente sul tavolo è ancora una volta l’imminente resa dei conti della centrale di Zaporozhye. Alcuni ritengono che Zelensky stia pianificando di realizzare la falsa bandiera della ZNPP nei prossimi giorni, alla vigilia del grande vertice NATO di Vilnius, che si terrà il 12 luglio. Lo scopo sarebbe quello di galvanizzare i membri della NATO e di impostare l’intera discussione politica del vertice sull’Ucraina e sul “disastro nucleare”.

Affinché questo piano funzioni, lo ZNPP dovrebbe essere fatto esplodere con largo anticipo, in modo da avere almeno qualche giorno di anticipo per dare forma a un’adeguata narrazione del “fall out” e delle conseguenze nucleari, che possa essere usata come catalizzatore per far capitolare i membri riluttanti della NATO e consolidare la loro solidarietà con l’Ucraina, nonché idealmente per emettere qualche importante demarcazione, come la favoleggiata attivazione dell'”Articolo 5″ che l’Ucraina sogna con tanto fiato sospeso.

Ci sono stati diversi sviluppi in questa direzione. In primo luogo, è arrivato in Europa “appena in tempo” uno speciale aereo americano per il fiuto nucleare:

❗️❗️The WC-135R Constant Phoenix è arrivato in Europa per prelevare campioni dell’aria atmosferica e controllare le emissioni radioattive ❗️❗️Everything sta andando verso il fatto che gli ucraini continueranno a colpire la centrale nucleare in caso di fallimento finale della controffensiva. Naturalmente, sotto il pieno controllo e con l’approvazione degli Stati Uniti e della NATO. Il “fiuto nucleare” è arrivato in Europa. Un aereo speciale WC-135R Constant Phoenix dell’aeronautica statunitense è stato dispiegato il 30 giugno nella base aerea di Chania, a Creta. È da questa base che gli UAV da ricognizione RQ-4B Global Hawk e gli aerei RC-135W Rivet Joint volano verso la regione del Mar Nero.Il WC-135R è progettato per raccogliere informazioni sulle radiazioni radioattive e controllare i test nucleari. La visita più rara di una commissione speciale potrebbe essere collegata alla preparazione di una catastrofe nucleare da parte di Kiev presso la centrale nucleare di Zaporozhye.

Canale Telegram “Resident”: “Le nostre fonti riferiscono che dal 5 al 9 luglio è prevista una provocazione allo ZNPP, in modo che questo evento diventi un fattore scatenante in Occidente e cambi radicalmente l’agenda del vertice NATO. L’intelligence britannica suggerisce che lo Stato Maggiore utilizzi la situazione per l’operazione D-Day, per condurre un’operazione di sbarco sulla riva sinistra del Dnieper.
Questo fa seguito a un’altra serie di articoli dei MSM occidentali che battono i tamburi dell’apocalisse:

Compreso questo articolo del NYPost che spiega in dettaglio dove credono che andranno a finire le ricadute:

La propaganda ucraina sostiene addirittura che i civili stiano acquistando tutti i negozi ed evacuando alla luce della minaccia:

La TV ucraina riproduce i segnali di emergenza che denotano un incidente nucleare per allarmare il pubblico:

In un video (che può essere visto qui, ma non è sottotitolato), un consulente russo dell’agenzia per l’energia nucleare che gestisce la ZNPP ha fatto la seguente allarmante dichiarazione di un imminente attacco:

Questo è ciò che avevo avvertito un anno fa.Consigliere del capo di Rosenergoatom Renat Karchaa: Oggi abbiamo ricevuto informazioni che sono autorizzato a rendere note. Il 5 luglio, di notte, le Forze Armate dell’Ucraina cercheranno di attaccare la centrale nucleare di Zaporozhye utilizzando armi di precisione a lungo raggio, nonché veicoli aerei senza pilota kamikaze. Allo stesso tempo, hanno in programma di sganciare munizioni da un aereo, che è equipaggiato con scorie radioattive, prelevate il 3 luglio dalla centrale nucleare dell’Ucraina meridionale verso uno degli aeroporti militari dell’Ucraina. Il piano di riserva per il rilascio di sostanze radioattive prevede l’uso di un proiettile ad alta precisione “Tochka-U” con una testata riempita di scorie radioattive. Le cose stanno così.
Capite bene cosa sta suggerendo, almeno per come la vedo io. Ricordo che in precedenza avevo osservato che è estremamente difficile che si verifichi un vero e proprio disastro nucleare nella centrale nucleare di ZNPP come l’incidente di Chernobyl. Chernobyl è stato un caso estremamente raro in cui l’intero contenitore è “esploso” a causa di una sovrapressurizzazione dovuta a uno stress test che stavano conducendo. Non c’è un modo reale per accedere al contenitore di contenimento della ZNPP. Nemmeno un missile da crociera riuscirebbe a far breccia nel contenitore, perché è contenuto all’interno di un edificio di contenimento in cemento armato pesante, e bisognerebbe effettuare diversi colpi di grandi dimensioni che penetrino nello stesso punto per poterlo sfondare.

Si potrebbero però colpire le casse di stoccaggio delle scorie nucleari che si trovano all’aperto, anche se è discutibile quanto siano radioattive visto che si tratta di scorie esaurite (beh, certamente radioattive, ma non quanto il combustibile vivo).

Si trovano in due punti all’aperto, qui:

💥

La centrale nucleare e il luogo di stoccaggio del combustibile nucleare esaurito💥Il combustibile esaurito viene stoccato nel sistema di stoccaggio a secco del combustibile nucleare esaurito.Il complesso della centrale nucleare di Zaporozhye è progettato per 380 contenitori di stoccaggio ventilati. Nelle immagini satellitari, si possono contare 173 contenitori pieni di spazzatura radioattiva, che i nazisti possono colpire 😡.
Ma se non si colpiscono quelli, sarebbe molto difficile colpire e violare un contenitore di contenimento. Facciamo una breve panoramica sul perché di questa situazione.

Ecco un articolo di fonte ucraina che illustra le possibilità. Sebbene sia pieno di propaganda, contiene alcune informazioni utili:

Terminazione del sistema di raffreddamento del reattore a ZAESE la prima cosa da capire è che in ogni caso ci saranno differenze significative tra gli incidenti alla centrale nucleare di Chernobyl e il possibile disastro a Zaporizhia. Ciò è dovuto al fatto che nella centrale nucleare di Chernobyl sono stati utilizzati reattori RBMK, mentre nella ZAES sono stati utilizzati reattori VVER – 1000, considerati molto più sicuri e di dimensioni molto più ridotte. In particolare, il reattore stesso si trova al centro di un “cilindro” sigillato con un’altezza di oltre 50 metri, un diametro di 45 metri e uno spessore delle pareti di 1,2 metri.

I ricercatori affermano inoltre che se i reattori funzionassero normalmente, la fusione potrebbe avvenire in circa due ore e mezza. Ma la Russia ha messo i reattori della ZNPP in arresto a freddo a partire dal 9 giugno 2023.

Allo stesso tempo, l’intervallo di tempo è determinato dagli scienziati nucleari russi nelle condizioni di funzionamento dei reattori, e alla ZNPP tutti i reattori sono fermi dal 9 giugno 2023. È stato allora che l’Ispettorato statale per la regolamentazione nucleare ha dato l’ordine di trasferire l’ultima quinta unità di potenza della ZNPP allo stato “zupin freddo”, mentre prima era in modalità “zupin caldo”. Al 28 giugno, è stato riferito che gli occupanti stavano impedendo il trasferimento dell’unità di potenza a Kholodny Zupin.Tutte le altre unità di potenza della centrale nucleare di Kholodny Zupin sono state ritirate dal 18 agosto 2022 al 10 febbraio 2023. In altre parole, il tempo che passerà dal momento dell’arresto del sistema di raffreddamento della centrale nucleare di Kholodny Zupin alle eventuali conseguenze può essere considerato piuttosto ampio.

Ma ritengono che anche con un reattore spento possa verificarsi quanto segue:

Questo processo non dipende più fortemente dal fatto che le unità di potenza siano o meno in “arresto a freddo”. Durante la simulazione è stato preso in considerazione anche lo scenario di un’interruzione di corrente del sistema di raffreddamento. Dopo 8 ore, i gusci degli elementi di combustibile saranno danneggiati. Dopo 11,5 ore, l’acqua della piscina evaporerà completamente e, dopo 20,5 ore, il pavimento in cemento della piscina sarà bruciato dalla fusione fino a una profondità di 1,2 metri. Questo processo sarà accompagnato dal rilascio di idrogeno, che però dovrà essere assorbito dal sistema di sicurezza dell’impianto, che non dipende dall’alimentazione elettrica.
Ma ricordiamo la prima parte: il tipo di reattore utilizzato nella ZNPP è considerato “molto più sicuro” di quello di Chernobyl, grazie al fatto che il recipiente in pressione è molto più piccolo al centro del grande edificio di contenimento, che ha un’altezza di 50 metri fino al soffitto, un diametro di 45 metri e uno spessore delle pareti di 1,5 metri.

Quindi, fare breccia in questo edificio e colpire con successo il piccolo “cilindro sigillato” del reattore sarebbe molto difficile senza una quantità massiccia di colpi successivi che colpiscano lo stesso punto. Tuttavia, è forse possibile danneggiare in qualche modo l’attrezzatura di raffreddamento, la piscina, le tubature, ecc. di cui si è parlato sopra, e creare una fusione per mancanza di raffreddamento, anche se non ne sono certo, poiché tali tubature potrebbero essere sotterranee e costruite nella piscina, il che significa che colpirle potrebbe essere poco plausibile.

Ma conosciamo con certezza lo stato dei sei reattori della ZNPP? Ci sono titoli come il seguente che sembrano confermare che il 10 giugno la Russia ha spento l’ultimo reattore:

Cinque dei sei reattori della centrale nucleare di Zaporizhzhia, occupata dalle forze russe, sono già in uno stato di arresto a freddo, in cui tutte le barre di controllo vengono inserite nel nocciolo del reattore per fermare la reazione di fissione nucleare e la generazione di calore e pressione.
Fino a poco tempo fa, l’impianto funzionava con due reattori in funzione:

Attualmente, Zaporizhzhia è stata posta in arresto a freddo nel settembre 2022. Da allora gli operatori hanno riavviato due reattori in modalità di arresto a caldo, producendo bassi livelli di energia per mantenere l’impianto operativo. Forse è per questo che l’AIEA ha proposto una “zona di protezione” per Zaporizhzhia, in cui sia l’Ucraina che la Russia si impegnerebbero a non sparare contro l’impianto e le armi pesanti verrebbero rimosse dall’area. Grossi riconosce giustamente che un accordo di questo tipo deve provenire da entrambi i Paesi e che la loro cooperazione è essenziale per raggiungere una qualche misura di stabilità.
Torniamo quindi alla domanda iniziale. Se avete notato, la minaccia formulata da Renat Karchaa con informazioni specifiche che aveva ricevuto è che l’Ucraina intende colpire l’impianto con missili armati di scorie radioattive che sono state precedentemente prelevate da un altro impianto nucleare. La ragione di ciò è ovvia: dato che ho appena spiegato quanto sia difficile creare un “disastro” in piena regola sotto forma di “fusione completa”, questo piano richiederebbe semplicemente la diffusione di radiazioni rilevabili sull’impianto, al fine di creare la narrativa che la Russia ha avviato una fusione/disastro dell’impianto.

Ricordiamo che settimane fa la mia stessa teoria affermava che l’Ucraina non avrebbe avuto bisogno di creare un vero e proprio disastro in loco, perché i media avrebbero sostenuto qualsiasi narrazione richiesta dalla NATO e dall’Occidente. Sembra che la mia previsione fosse sulla strada giusta. L’aereo “Constant Phoenix” ha semplicemente bisogno di misurare le radiazioni che si diffondono nelle vicinanze e tutte le campagne mediatiche appropriate e le agende della NATO possono essere immediatamente attivate senza alcun controllo.

È da notare che solo due Paesi hanno già bombardato impianti nucleari, gli Stati Uniti e Israele:

Nel 1981, Israele ha condotto un attacco aereo contro il reattore di ricerca nucleare iracheno di Osirak, collegato a una struttura di ricerca che Israele sospettava potesse sviluppare armi nucleari. Dieci anni dopo, durante la prima guerra del Golfo, i bombardieri alleati attaccarono due reattori di ricerca nucleare iracheni, uno dei quali era pienamente operativo e aveva accumulato un inventario radioattivo. Sebbene non ci siano state conseguenze radiologiche significative da nessuno dei due attacchi, in entrambi i casi le strutture sono state salvaguardate dall’AIEA – a dimostrazione del fatto che il rispetto delle regole dell’AIEA non offre alcuna protezione contro le azioni ostili durante le operazioni di combattimento.
Zelensky ha persino creato un nuovo indirizzo di un’altra centrale nucleare del sud:

La parte ucraina continua ad aggravare la situazione intorno alla centrale nucleare di Zaporozhye.Zelensky ha detto che la Russia avrebbe un piano per “far esplodere a distanza” la centrale nucleare di Zaporozhye dopo che i russi avranno trasferito il controllo dell’impianto nucleare all’AIEA e all’Ucraina.Noto che la centrale nucleare di Zaporozhye può tornare sotto il controllo dell’Ucraina solo con mezzi militari. Per farlo, le Forze Armate dell’Ucraina devono sfondare il fronte ed entrare a Energodar.Finora, le Forze Armate dell’Ucraina non stanno effettuando operazioni offensive in direzione di Energodar, ma ci sono sempre più informazioni sui piani dell’esercito ucraino per attaccare la città attraverso il bacino poco profondo di Kakhovka.
E al momento in cui scriviamo, ha rilasciato un altro discorso minaccioso che indica che la Russia ha ora minato il tetto della ZNPP con degli esplosivi:

Anche RT si occupa della minaccia e delle dichiarazioni del consigliere di Rosenergoatom:

E per chi fosse interessato, RT ha anche pubblicato un documentario sugli attacchi terroristici dell’Ucraina alla centrale ZNPP, coprendo l’intero arco dall’inizio con molte riprese esclusive:

Ricordiamo che Rafael Grossi ha equivocato quando gli è stato chiesto di un potenziale attacco russo alla centrale. Pur confermando che il suo team non ha visto nulla di “minato” dalla Russia, si è attenuto alla linea aziendale lasciando aperta la porta a un potenziale attacco russo.

Anche se oggi l’AIEA ha rilasciato questa dichiarazione:

In ogni caso, la finestra di attacco dichiarata è dal 5 al 9 luglio, con alcuni che indicano specificamente il 5 luglio, che logicamente avverrebbe di notte per dare la minima visibilità alle telecamere/sistemi russi nel documentare il colpevole. Quindi, se le voci sono vere, questa notte potrebbe essere la notte giusta.

Detto questo, abbiamo visto che le esercitazioni dell’Air Defender del mese scorso si sono concluse senza che le voci di una falsa bandiera si concretizzassero. Ma va ricordato che la mia teoria, almeno, specificava che qualcosa sarebbe accaduto durante Air Defender solo se l’Ucraina fosse riuscita a sviluppare una pressione offensiva tale da dare credito plausibile a un potenziale “falseflag” russo di qualche tipo. Ma l’offensiva ucraina ha vacillato così tanto che non è stato possibile collegare in modo plausibile tale falsa bandiera a una narrazione adeguata.

Lo stesso vale probabilmente per lo scenario dello ZNPP in questo momento. La situazione ideale sarebbe che l’Ucraina avesse effettivamente compiuto delle incursioni e che le forze russe si fossero ritirate, in modo che un presunto “attacco russo” alla centrale ZNPP sarebbe stato credibile in qualche modo poco logico. Ma il fatto che non siano stati in grado di effettuare alcun tipo di ritirata o di successo offensivo significa, secondo me, che la possibilità di una falsa bandiera su ZNPP rimarrebbe teoricamente bassa. Tuttavia, dato che l’imminente vertice della NATO è una delle ultime occasioni per l’Ucraina di fare colpo prima che l’Europa si raffreddi sul sostegno ucraino, questa è l’unica cosa che, a mio avviso, tiene a galla le possibilità di un disperato falseflag.

Ma volevo solo essere chiaro sulla mia posizione: tecnicamente, l’Ucraina non ha seminato le circostanze appropriate per portare a termine con successo la falsa bandiera dello ZNPP. Perché funzionasse correttamente, avrebbero dovuto compiere un’offensiva molto più ampia per costruire apparentemente la narrativa che Putin è “disperato” e le sue forze “in ritirata”. Tuttavia, come ho detto, data la loro disperazione, è possibile che ci provino comunque; penso semplicemente che la probabilità sia minore di quella che ci sarebbe stata se fossero effettivamente riusciti a preparare le basi corrette.

Per ora siamo all’undicesima ora e possiamo solo aspettare e vedere. Passiamo quindi ad altri aggiornamenti.

Volevo commentare alcuni degli sviluppi di Wagner per concludere la situazione.

In primo luogo, è stato riferito che “Putin si è impadronito dell’impero di Prigozhin”, almeno così viene definito in Occidente.

Tuttavia, è vero che la Russia ha apparentemente tagliato tutti gli affari di Prigozhin e chiuso la sede centrale di Wagner a San Pietroburgo. L’insegna del “Wagner Center” è stata tolta giorni fa:

L’aspetto più interessante di questo episodio è che Putin stesso ha rivelato l’entità dei finanziamenti di Prigozhin, attraverso le sue varie attività oligarchiche.

Quindi, le società di Prigozhin sono state pagate per diversi miliardi di dollari equivalenti per i loro vari servizi, tra cui i servizi di catering “Concord” di Prigozhin che, secondo alcuni, hanno fornito cibo scadente all’esercito russo. Qui c’è un thread che ne illustra alcuni dettagli:

Concord ha anche il dubbio titolo di essere l’appaltatore più citato del Ministero della Difesa, con 560 cause intentate solo nel 2022 per aver fornito all’esercito russo cibo contaminato da batteri, insetti e vermi, e truffe come la sostituzione degli ingredienti.

6/ Le diverse migliaia di dipendenti di Concord – che si occupavano dell’alimentazione dei militari e della fornitura di cibo agli ospedali e alle aree occupate dell’Ucraina – sono stati licenziati con “lettere di dimissioni”, comunicate rigorosamente a voce, e senza indennità di licenziamento.7/ Non è chiaro quale impatto avrà la scomparsa di Concord sulla logistica alimentare militare nell’Ucraina occupata. La situazione, a quanto pare, è già molto grave, con le truppe in prima linea che lamentano la mancanza di cibo e acqua. È improbabile che i servizi di Concord possano essere sostituiti immediatamente.8/ Analogamente, il Patriot Media Group di Prigozhin ha chiuso praticamente da un giorno all’altro. Quattro fonti hanno riferito a ON che ai dipendenti dei punti vendita del gruppo, che comprendevano RIA FAN, Nevskie Novosti, Ekonomika Segodnya e altre pubblicazioni, è stato detto di smettere di lavorare dalle 15:00 del 30 giugno.
S
embra che Prigozhin fosse il tipico oligarca che si ingrassa con ogni contratto immaginabile, e quando la Russia ha minacciato di tagliargli i fondi, ha dato in escandescenze. Come da mia precedente teoria, secondo cui il tentativo di colpo di stato potrebbe essere stato in realtà un complotto molto più ampio dell’intelligence occidentale per rovesciare Putin, sono emersi alcuni nuovi dettagli interessanti. Uno di questi è stato rivelato da un politico georgiano, il quale ha dichiarato che i militanti georgiani volevano far coincidere il colpo di Stato di Wagner con una nuova penetrazione militare in Abkhazia. Avrebbero persino pianificato di arrivare fino a Sochi:

❗️

Durante la ribellione di Wagner, gli oppositori georgiani avevano pianificato di entrare in Abkhazia, Ossezia del Sud e persino a Sochi a bordo di carri armati.
Questo ovviamente sembra suggerire un livello di coordinamento clandestino che probabilmente doveva essere un evento molto più ampio e devastante lanciato per rovesciare la Russia tutta in una volta. Ma una volta visto che nessuno all’interno si opponeva a Putin, è stato presumibilmente accantonato.

Ma una potenziale contraddizione a tutto ciò è il fatto che il capo della CIA avrebbe chiamato la sua controparte russa per assicurarsi che avessero capito che la CIA non aveva nulla a che fare con questo:

Secondo il Wall Street Journal, poche ore dopo l’ammutinamento dei Wagner, il capo della CIA Bill Burns parlò con il direttore dell’SVR Sergei Naryshkin per trasmettere un messaggio di non coinvolgimento.
Immagino che questo la dica lunga sul fatto che la CIA, ogni volta che si verifica un colpo di stato nel mondo, debba specificare attivamente che “ehi, questo non è opera nostra!”.

La grande domanda, naturalmente, è: se questo è il caso, perché Prigozhin è ancora a piede libero, se tutto ciò è vero. Sembra che la Russia possa ancora vedere una qualche utilità in lui, dato che Wagner ha costruito una grande base in Bielorussia che sta dando filo da torcere a Kiev e all’Occidente:

Il motivo è che converge con molte voci recenti secondo cui la Russia starebbe pianificando qualcosa di grosso nel nord del Paese. Prigozhin e Wagner potrebbero aver giurato di compiere una grande azione sacrificale di riparazione per lavare i loro peccati?

Nuove voci girano intorno al fatto che l’Ucraina sta smantellando importanti fabbriche sia a Kharkov che a Sumy, per poi spedirle a ovest, in modo simile alla famosa tattica di Stalin della Seconda Guerra Mondiale di spostare tutto a est degli Urali:

Dal canale @ukraina_ruTG “First Kharkovite” [Первый Харковский] chiarisce le informazioni del corrispondente di guerra Aleksandr Sladkov sulla rimozione di proprietà civili e industriali da Kharkov a Lvov. L’enorme azienda di panificazione Kulinichi è già stata trasferita a Lvov, i resti dello stabilimento Malyshev [che costruiva e ristrutturava carri armati], una fabbrica di aerei, lo stabilimento di costruzione di macchine FED, lo stabilimento Kommunar e molti altri sono stati sparsi in altre città dell’Ucraina. Gli uomini d’affari tra i “trans-ucraini” vendono o esportano le loro proprietà in anticipo, per salvare la pelle e gli affari. Attualmente, in città si sta lavorando per smantellare le attrezzature dell’impianto Aquaizol, caricarle sulle piattaforme ferroviarie e spedirle nella regione di Ivano-Frankovsk. Si tratta di una delle più grandi fabbriche specializzate nella produzione di materiali per tetti. Il processo di esportazione dell’impresa ha provocato malumori tra i dipendenti, in quanto il 95% di loro sarà licenziato senza indennizzo e benefici sociali.Un altro esempio è l’azienda americana di tabacco Philip Maurice, che trasferisce anch’essa le sue fabbriche a Lvov, lasciando migliaia di persone senza lavoro. La città più industrializzata della RSS ucraina e la sua prima capitale vengono strappate prima di fuggire, per essere lasciate nude e scalze, e la gente mendica.Nota di DDGeopolitics: Questo non è confermato al 100%. Gli ucraini non hanno mai abbandonato nulla così facilmente, soprattutto una grande città come Kharkov. Anche se non c’è nulla fisicamente, si batteranno per essa. Se è vero, forse indica l’intenzione di iniziare un’azione offensiva, assicurando che le industrie militari siano spostate in un luogo più lontano da dove possono essere colpite o interrotte dai missili e dagli attacchi aerei russi. Infine, potrebbe indicare che l’UKR teme che i russi tentino una grande offensiva nell’area che potrebbe minacciare seriamente Kharkov.
Sono d’accordo sul fatto che il semplice spostamento di industrie strategicamente importanti non significa che l’Ucraina abbandonerà città come Kharkov. È semplicemente una decisione molto pragmatica in previsione di offensive russe in quella zona. Questa è la reazione ad altre voci che affermano che la Russia sta pianificando offensive di questo tipo. Ad esempio, un esperto di difesa britannico:

🇬🇧🇷🇺 Clark: I russi si preparano ad attaccare Kharkiv – 180 mila soldati concentrati intorno a Liman e Kupjansk▪️While 🇺🇦Ukrainian forze continuano la loro offensiva su tutti i fronti, 🇷🇺Russia sta preparando un serio contrattacco, sostiene l’ex direttore del Royal Institute for Defense Studies britannico, il professor Michael Clarke. Clarke afferma che i russi stanno ammassando forze serie intorno a ✖️Kremena nel nord 🗣 “Mentre gli ucraini stanno preparando un’offensiva, i russi stanno cercando di entrare a Kharkiv a nord di loro. “Decine di migliaia di soldati si stanno accumulando, in modo che la Russia abbia pronto il suo contrattacco”, avverte l’analista britannico, citato da Politika.
Anche il portavoce ucraino del raggruppamento orientale Serhiy Cherevaty ha confermato questi fatti, affermando che un massiccio raggruppamento di 180k forze russe è concentrato sul fronte Kremennaya-Kharkov:

Quindi, alla luce di tutto ciò, è possibile che Wagner possa essere utilizzato dal vettore settentrionale per bloccare le truppe ucraine mentre la Russia lancia il proprio assalto a nord-est in estate-in autunno per Kharkov? La Russia ha già condotto un’offensiva stealth, guadagnando ogni giorno nuovo territorio verso il vettore Torske-Lyman, quindi si tratta solo di decidere se continuare la lenta campagna di pressione o lanciare uno sforzo più decisivo.

Nel frattempo, Medvedev ha annunciato che non saranno necessarie nuove mobilitazioni:

“Non sarà necessaria una nuova ondata di mobilitazione. Il Presidente ha detto in modo chiaro, netto e concreto che non ci sarà una nuova mobilitazione, c’è un reclutamento programmato di personale militare per un contratto”.
E il ragionamento è che abbiamo un aggiornamento sulla situazione del reclutamento:

“Secondo il Ministero della Difesa della Federazione Russa, dal 1° gennaio al 4 luglio, più di 185.000 persone sono state accettate nei ranghi delle Forze Armate della RF, di cui circa 109.000 persone sono nella riserva, il tasso di reclutamento sotto contratto è aumentato a 1400 persone al giorno, il tentativo di ribellione armata non ha cambiato l’atteggiamento dei cittadini per il servizio militare nella zona SMO – Medvedev”.
Se ricordate, l’ultima volta che ci siamo lasciati, verso la metà di giugno, la Russia aveva indicato un numero di reclutamenti pari a 156k. Ora sembra che siano già a 185 mila. Inoltre, viene fatta chiarezza sulla domanda più scottante che io stesso avevo riguardo a quanti di questi saranno destinati all’esercito/corpi/riserve di nuova concezione. Questo afferma inequivocabilmente che 109k dei 185k sono per la “riserva”, e conferma inoltre che stanno continuando il reclutamento, a un ritmo di 1400 persone al giorno, che ora equivale a un numero senza precedenti di 42k al mese. Dovrò snocciolare di nuovo questi numeri per avere un buon quadro del campo di battaglia in un prossimo rapporto, ma questi sono segnali molto buoni se i numeri sono accurati.

Ma torniamo alla situazione di Wagner per un ultimo punto. Una cosa che mi ha infastidito durante tutta questa farsa sono gli ammonimenti infondati che ruotano intorno al fatto che il Wagner è “la migliore forza da combattimento della Russia”, tipicamente finalizzati a screditare Putin per aver sprecato la più “efficace forza” della Russia nel tentativo di “sostenere Shoigu”.

Chiariamo una cosa: I Wagner non sono e non sono mai stati la principale forza combattente della Russia. In effetti, non sono nemmeno nella top 5 delle migliori o più elitarie unità russe. La Wagner era efficace per due motivi: era la meglio armata e rifornita e riceveva un’enorme quantità di prigionieri da usare come “carne da cannone”.

Quando la Wagner tentò di combattere al di fuori di Bakhmut, nelle steppe aperte dei fianchi vicino a Kleeschevka, Berkhovka, Ivanovske, cosa accadde? Sono stati sconfitti gravemente. Non sono riusciti a prendere la maggior parte di queste zone, in particolare Ivanovske, che stavano disperatamente cercando di conquistare perché avrebbe dato un controllo estremamente favorevole sulla strada principale. All’epoca c’erano video di mucchi di cadaveri di Wagner nei campi aperti, perché? Perché non erano efficaci fuori dalla città.

In quei campi aperti hanno subito la stessa sorte che ogni gruppo ha subito finora, che si tratti dell’AFU o della Russia, cercando di combattere in campi minati aperti, in aree sorvegliate 24 ore su 24, 7 giorni su 7 dai droni e controllate dal fuoco dell’artiglieria. Il fatto è che combattere in città è molto più facile perché Wagner ha superato di gran lunga l’AFU con forniture smodate di razzi termobarici Shmel, la propria dotazione giornaliera di missili Iskander e Kalibr, la propria potenza aerea e i sistemi TOS-1, ecc.

Facciamo un esempio: Area totale di Bakhmut: 41 km2. Area totale di Mariupol: 244 km2. Popolazione di Bakhmut: 71k. Popolazione di Mariupol: 422k.

Mariupol è una città circa 5+ volte più grande di Bakhmut. I marines russi e le forze cecene hanno strappato la città alle forze di Azov, le più elitarie e fanatiche dell’Ucraina, in circa 1,5-2 mesi, subendo poche perdite. Wagner ha conquistato una città grande 1/5 delle sue dimensioni da un gruppo di geriatrici della difesa territoriale in 8 mesi, subendo 20.000 vittime (secondo Prigozhin). E questo fa di Wagner un’élite? Difficile. In effetti, se i numeri di Prigozhin sono veri, significa che solo a Bakhmut Wagner ha subito tante perdite quante ne ha subite l’intero esercito russo in tutta la SMO.

Wagner non si avvicina nemmeno lontanamente al confronto con i VDV aviotrasportati russi, che conquistarono interamente Kherson in pochi giorni. Né con i marines russi e con molte altre unità russe che posso citare. Questo significa che Wagner è cattivo? No, ovviamente no. E io sono un grande fan di Wagner, non fraintendetemi. La maggior parte di loro sono patrioti irriducibili e sono grandi combattenti. Ma non siamo ridicoli. Chiunque pensi che siano la forza combattente russa più d’élite semplicemente non sa molto di combattimenti bellici o militari in generale.

E risparmiaci il paragone, fuori luogo ma completamente sbagliato, con i marines russi che avrebbero fallito e mostrato “incompetenza” a Ugledar. Ho già dimostrato in precedenza che anche MediaZona ha contato le loro perdite come meno di 100 vittime, il paio di video selezionati a mano di un piccolo convoglio che viene disabilitato è stato usato per travisare completamente gli assalti a Ugledar. Mi dispiace, ma 100 vittime in un assalto di una settimana non sono paragonabili a 20.000 vittime in 8 mesi di scontri con una piccola città. I marines russi sono molto più d’élite di quelli di Wagner, ma nella consueta tradizione dei marines di tutto il mondo – compresi quelli degli Stati Uniti – sono per qualche motivo relativamente poco equipaggiati e vengono dati in prestito dal resto dell’esercito. E non fatemi parlare dei VDV, non è nemmeno un paragone serio.

Il fatto è che Prigozhin è un uomo di spettacolo e un efficace venditore della sua forza. Ha fatto tutte le cose giuste per costruire un mito e un’aura di invincibilità intorno a Wagner. Ed è un bene, sono contento che l’abbia fatto perché è una cosa molto vantaggiosa da avere. I nemici temono Wagner a causa della sua reputazione, basti vedere il comandante di terra dell’AFU, Syrsky, che settimane fa ha cercato di calmare le sue truppe vicino a Bakhmut, dicendo loro che ora che Wagner non c’è più non devono più avere paura:

Ma gran parte di questa reputazione ha più a che fare con la brutalità fuori dal campo – ricordate il famigerato video della mazza. Unità come i VDV russi sono professionisti e sono noti per trattare i prigionieri con rispetto. Ricordiamo che lo stesso Prigozhin ha annunciato che Wagner ha smesso di fare prigionieri nelle ultime settimane del combattimento contro Bakhmut, e questo è stato poi “confermato” da una revisione contabile rilasciata, che ha mostrato che nell’ultimo mese circa non sono stati fatti prigionieri, mentre in tutti i mesi precedenti se ne contavano a decine/centinaia. Con una tale “brutalità”, è facile capire perché l’AFU temesse la reputazione di Wagner. Questi espedienti e giochi di prestigio vanno bene, ma la vera abilità e l’efficacia in combattimento sono una cosa diversa.

Tuttavia, l’ultima cosa che dirò è che penso che le unità Wagner di punta all’interno dell’organizzazione possano essere molto elitarie, soprattutto perché molte di esse provengono lateralmente dai ranghi d’élite della Russia. Semplicemente, la Wagner nel suo complesso è un’organizzazione molto disomogenea per ovvi motivi: c’è un piccolo nucleo altamente elitario di forse 5.000 persone che viene poi imbottito da decine di migliaia di truppe di battaglioni penali a macchia d’olio. La marina russa e le altre unità hanno semplicemente una maggiore uniformità nell’addestramento e nella qualità e quindi sono più efficaci nel complesso, in particolare quando si tratta di combattere in aree aperte rispetto al combattimento urbano. Ma possono fare anche questo: basta guardare a Mariupol. Ricordiamo il famoso comandante dell’810ª Guardia della Flotta del Mar Nero, nome in codice “Struna”, meglio conosciuto come “l’uomo dello zaino rosso”, e come il suo gruppo abbia dominato Azov a Mariupol con perdite minime:

E non ho mai visto unità Wagner imporsi come il famoso 76° assalto aereo del VDV a Gostomel:

Ora, un ultimo paio di articoli vari.

Ci sono sempre più prove che la Russia abbatte regolarmente i missili Storm Shadow: è stato pubblicato un nuovo video dell’abbattimento e nuove foto che mostrano uno dei missili abbattuti ancora abbastanza intatto:

Tutte le parti più sensibili, come la testata e la guida, sono intatte, il che significa che gli ingegneri russi avranno un bel da fare con questo recupero.

Nel frattempo, Leopard e Bradley continuano a essere trovati distrutti, compresi i Bradley con le torrette completamente strappate e gli scafi ridotti a brandelli: uno spettacolo pietoso per una macchina un tempo “invincibile”:

È stata diffusa la prima foto in assoluto di un JDAM-ER su un Mig-29 ucraino:

e seguita solo dalla seconda foto in assoluto di una “bomba di pianificazione” russa UMPC, alias “JDAM ortodosso”:

I droni russi Geran hanno colpito un quartier generale dell’SBU a Sumy, su cui l’Ucraina ha cercato di mentire. Ma poi Zelensky ha rilasciato una dichiarazione che lo ammette:

Nell’ultimo rapporto abbiamo parlato del grande attacco Iskander della Russia contro un punto di incontro di mercenari a Kramatorsk, soprannominato “pizzeria”. Ora abbiamo la prima conferma ufficiale da parte dell’Occidente: un mercenario americano è stato ucciso dalla sua famiglia proprio in quell’attacco:

Inoltre, ricorderete che l’ultima volta ho pubblicato una foto di quell’incidente che mostrava quello che sembrava essere un battaglione americano di difesa aerea di Okinawa. Avevo ipotizzato che i mercenari americani fossero a presidio dell’AD della NATO in Ucraina, anche se un commentatore ha suggerito che il motto “Primus Inter Pares” sulla toppa non fosse esclusivo di quell’unità AD americana e che fosse usato anche da altre unità.

Tuttavia, da allora, è stata rivelata una nuova patch che mostra quello stesso motto sovrapposto a una difesa aerea IRIS-T della NATO. Questa sembra una conferma molto più evidente del fatto che i mercenari occidentali stiano effettivamente equipaggiando l’equipaggiamento della NATO:

Also, one interesting thing I’d never considered in light of the mass usage of new Russian ‘Orthodox JDAM’ glide-bombs is the fact that much of remaining Ukrainian western AD, at least in the SHORAD category, is comprised of IR missiles. This includes both the American Avenger and the IRIS-T above, which uses AIM-9 Sidewinder IR-only missiles. But the Russian glide-bombs have no propulsion, which means they generate no heat/IR. So guess what that means? They’re essentially invisible to much of the remaining Ukrainian AD, which spells even more devastating trouble for the AFU as only missiles with radar guidance can potentially pick them up. I guess that’s why Raytheon is so desperate to get more AD to Ukraine as soon as possible:

Inoltre, una cosa interessante che ho appreso è che questi UMPC possono raggiungere una distanza di 70-80 km se lanciati da un’altitudine di 12 km e a una velocità di quasi 1 Mach.

Con tutti i discorsi sul nucleare, un nuovo sondaggio mostra che solo l’11% dei russi è favorevole all’uso di armi nucleari in Ucraina:

https://www.rt.com/russia/578876-russians-back-use-nuclear-weapons/

L’OSCE ha dichiarato oggi Wagner un’organizzazione terroristica:

L’Assemblea parlamentare dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) ha adottato martedì una dichiarazione finale in cui definisce la Federazione Russa, sponsor statale della compagnia militare privata Wagner Group, un’organizzazione terroristica. Nel documento finale della riunione dell’Assemblea parlamentare dell’OSCE a Vancouver, si indica che le azioni della compagnia militare privata Wagner per conto del governo russo possono essere “definite terroristiche”. La dichiarazione inoltre “invita gli Stati membri a rafforzare le norme internazionali che riconoscono chiaramente la natura terroristica del gruppo Wagner e delle sue azioni” e “la responsabilità della Russia come sponsor statale di questa organizzazione terroristica”.
Arestovich spiega come la Russia sarà sicuramente sconfitta non nell’attuale controffensiva, ma nella seconda o terza:

Zaluzhny ha sostanzialmente confermato che i generali americani/NATO gestiscono le operazioni dell’Ucraina, poiché ha dichiarato al WashPost di avere il generale Milley in linea “24 ore su 24″:

🇺🇦The Il comandante in capo delle forze armate ucraine, Zaluzhny, si è lamentato in un’intervista al Washington Post, affermando che i partner occidentali li spingono ad avanzare per assalti di carne, senza fornire aviazione e rifornimenti:”… gli alleati occidentali si aspettano successi rapidi, anche se loro stessi non partirebbero mai senza la superiorità aerea – mentre l’Ucraina non ha ricevuto caccia moderni”. Posso chiamare e dire: ‘Se non ricevo 100.000 proiettili a settimana, moriranno 1.000 persone. Mettetevi in posizione”” – ha detto.
Infine, vi lascio con questo video. Ricorderete l’ultima volta che ho pubblicato il grande ricevimento di Putin a Derbent, in Daghestan, dove è stato assalito da donne e uomini. Ma una bambina dal cuore spezzato è diventata virale sui social media dopo aver pianto di non averlo visto, di aver fatto la fila e di non aver avuto la possibilità di vederlo. Putin ha risposto all’appello e ha invitato lei e la sua famiglia al Cremlino. Anche se non è sottotitolato, è possibile cogliere il senso dell’emozionante momento:


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Temo che la guerra in Europa durerà a lungo e si estenderà. Di Claudio Martinotti Doria

Sono mesi che non scrivo più nulla sulla guerra in Ucraina e sulla situazione geopolitica generale, perché non sono un grafomane e non amo ripetermi e annoiare.

Altri autori e analisti hanno scritto quanto avrei riportato io stesso e quindi non intendevo sovrappormi vanamente. Inoltre c’è il pericolo ascrivibile alla scarsa memoria degli italiani, anche tra i miei lettori vi saranno quelli che non ricordano certamente quanto scritto in precedenza e rischierei di far la figura di chi arriva in ritardo a rilevare certi fatti, quando in realtà li avevo previsti e/o anticipati.

Mi riferisco ad esempio al numero dei soldati ucraini morti dall’inizio del conflitto.

Diverse fonti autorevoli occidentali da qualche giorno ammettono che potrebbero essere oltre 350mila, e per loro, asserviti alla propaganda istituzionale NATO-USA, simili affermazioni sono gravi e importanti, perché fino a poco prima era vietato affermare che fossero anche solo 100mila, i media mainstream si regolavano in base alle colossali menzogne della propaganda ucraina, che ne ammettevano poche decine di migliaia.

Qualche ottuso commentatore anche nei media cosiddetti indipendenti insiste ancora su cifre dimezzate rispetto a queste ultime, per significare come siano quasi tutti indottrinati e poco “indipendenti”, quantomeno nei ragionamenti.

Personalmente queste cifre le avevo fornite nei miei ultimi scritti di alcuni mesi fa, andrebbero ovviamente riviste al rialzo, considerando che solo negli ultimi giorni, con la fantomatica “controffensiva” ucraina, che tale non è, ma è tecnicamente un’offensiva e nei risultati è una farsa, un fallimento totale, le vittime sono tornate a essere un migliaio al giorno, tra morti e feriti gravi. Quanti morti vi sono stati tra gli ucraini non lo sapremo mai, anche perché le autorità naziste vietano di occuparsene e di parlarne, vietano l’accesso ai luoghi dove si potrebbero raccogliere dati, vietano le riprese video, distribuiscono i funerali in tutti i cimiteri del vastissimo paese, moltissimi cadaveri li hanno abbandonati al fronte facendoli seppellire ai russi, ecc.. Quando dico “vietano” intendo dire che finisci in galera (o peggio) se violi le regole imposte dal regime nazista di Kiev.

Inoltre pare assai verosimile che in due settimane le forze armate abbiano perso centinaia di mezzi corazzati, alcuni analisti occidentali (non russi) stimano queste perdite nel 30% di quanto disponevano gli ucraini per affrontare i russi e ricacciarli, come da loro velleitariamente dichiarato.

Allo stato dell’arte tutto quanto si poteva facilmente prevedere, se dotati di capacità neuronali di analisi e ragionamento (i nostri leader politici europei sono pertanto esonerati), si sta avverando. Non basta dotare di mezzi un esercito se questo non è fortemente motivato, sufficientemente addestrato, guidato da leader credibili, comandato da ufficiali minimamente carismatici, empatici e capaci, ecc.. L’esercito ucraino è allo sbando da parecchi mesi, e insistere su questa fantomatica offensiva serviva solo politicamente per la propaganda, per guadagnare tempo, si sapeva o si doveva prevederne l’esito, ed era sicuramente meglio evitare questo ennesimo fallimento, che era inevitabile.

I russi si erano preparati da mesi all’offensiva ucraina e hanno pure cambiato tattiche, creando difese mobili e dinamiche, che sono queste che hanno inferto duri colpi ai tentativi di avanzata dei reparti d’assalto ucraini.

Questi ultimi non sono mai arrivati neppure alle prime linee difensive russe, e dopo ve ne sono altre due da affrontare, quindi figuriamoci riuscire ad arrivare al Mare d’Azov e alla Crimea, pura illusione letale da minorati psichici.

Anche il comando supremo ucraino ha cambiato alcune tattiche, dopo le prime batoste subite e la perdita di centinaia di mezzi corazzati, anche quelli famosi che avrebbero dovuto cambiare le sorti della guerra, secondo la narrazione occidentale. Adesso combattono come si faceva oltre un secolo fa: mandano all’attacco solo la fanteria, coperta dai fumogeni. Ma vi rendete conto? Ma lo sanno i loro comandati (leggasi USA-NATO) CHE I RUSSI HANNO IN DOTAZIONE MEZZI DI RILEVAMENTO TERMICO, INFRAROSSI, DRONI CON SISTEMI OTTICI ULTRAMODERNI, satelliti militari che inquadrano anche un singolo metro quadrato? Solo per citare qualcosa di cui dispongono, tra le miriadi d’innovazioni tecnologiche militari in loro possesso e/o che presto disporranno perché in fase avanzata di progettazione e collaudo. Perché la Russia è un ciclopico paese dove la cultura è di casa, possiede da secoli le migliori accademie del mondo dove si formano centinaia di migliaia di giovani. Alcuni dei quali diverranno dei geni nel loro settore di competenza. Ecco perché hanno anticipato gli USA e non solo, con i missili ipersonici e tante altre armi avveniristiche e dalla potenza distruttiva mirata e apocalittica, non intercettabili, neppure immaginabili in Occidente nella loro concezione progettuale.

Tornando alle modalità primitive di combattere dell’esercito ucraino, a parte le mine che vengono ormai facilmente collocate dai droni, basterebbe un proiettile di artiglieria per uccidere decine di soldati, anche se sparpagliati, a causa delle schegge provocate dall’esplosione, e in aperta campagna non ci sono ripari, i cespugli e arbusti nascondono alla vista ma non evitano i proiettili.

Stanno pertanto mandano al massacro migliaia di soldati come fossero carne da macello. Che lo facciano gli USA-NATO non ci sorprende, lo hanno fatto capire fin dall’inizio del conflitto che gli ucraini erano solo utili idioti e che la guerra ai russi sarebbe durata fino all’ultimo ucraino, ma gli ucraini sono tutti d’accordo a prestarsi e a fare questa fine? Li hanno forse drogati e ipnotizzati?

Pare di no, perché sempre più reparti schierati al fronte si stanno arrendendo ai russi, magari dopo la morte del loro ufficiale (non mi stupirei fosse stata indotta), e non perché circondati e senza munizioni ma per scelta deliberata.

Sono chiari segnali che i soldati ucraini non intendono più combattere per favorire gli interessi stranieri e delle loro corrotte oligarchie. Dovranno combattere fino alla fine solo i soldati nazisti, perché sanno che sono nella lista nera dei russi, ma i nazisti nella loro maggioranza sono stati finora utilizzati per “catturare” i renitenti al servizio militare, quelli che si nascondevano ai richiami, numerosi e disertati in massa, alla faccia di Zelensky che mentiva spudoratamente parlando di file interminabili di volontari che volevano combattere. Ma quando mai?

Ci sono centinaia di video on line di testimonianze di civili che filmano vere e proprie aggressioni, sequestri di persona, arresti, violenze eseguite da nazisti su giovani per strada o padri di famiglia nelle loro case, per obbligarli ad arruolarsi e andare a combattere. E spesso tali persone si difendono, anche se poi vengono sopraffatte, tranne rari casi in cui intervengono anche i vicini per solidarietà e cacciano i nazisti.

Queste situazioni rivelano un’Ucraina in pieno conflitto sociale, nel caos più assoluto, prossima all’implosione, non certo in grado di affrontare un altro inverno di guerra.

La NATO a questo punto starà sicuramente ordendo qualche piano insidioso e perverso, ai limiti dell’aberrazione (fino a spingersi a una III Guerra Mondiale), per provocare un casus belli da attribuire ai russi (eseguito dagli ucraini o loro agenti infiltrati) che giustifichi un intervento se non diretto quantomeno indiretto, di qualche paese limitrofo (i cosiddetti “volenterosi”).

Dovendo scegliere, “a caso” direi la Polonia, che si sta preparando da parecchio a tale ipotesi, portando al 4% del PIL la spesa militare e raddoppiando gli effettivi dell’esercito (da 150 a 300mila), essendosi inoltre nel frattempo nazificata al suo interno a livello istituzionale e militare, divenendo profondamente russo-fobica e velleitaria verso la Galizia ucraina che vorrebbe annettersi, e in cambio della partecipazione alla guerra contro la Russia che potrebbe negargliela?

Ma questi polacchi, sono veramente convinti di poter sconfiggere i russi? Come lo erano 85 anni fa nei confronti dei tedeschi? Perché la Storia, quella con la esse maiuscola, non si apprende nei libri di scuola ma dai pochi storici seri e indipendenti, solo da loro, leggendo i loro libri, si viene a sapere che la Polonia a fine anni ‘30 non era affatto una vittima sacrificale debole e indifesa preda dei tedeschi espansionisti, ma era dominata dagli alti ranghi dell’esercito, fieri e autoritari, guerrafondai convinti di essere invincibili come nella migliore tradizione militare del paese.

Fino all’ultimo si sarebbe potuto evitare il II conflitto mondiale, se non fosse che la perfida Albione che voleva la guerra (non certo Chamberlain, ma Churchill si, lui e coloro i cui interessi rappresentava), aveva convinto l’élite militare che dominava la Polonia, che sarebbe stata protetta tempestivamente dall’Impero Britannico e dalla Francia, mentre poi l’abbandonò al suo destino, usandola solo come casus belli.

Potrebbe avvenire di nuovo, come sapete la Storia si ripete, perché gli uomini non apprendono da essa, anzi spesso non la conoscono proprio, la ripudiano. Dopo l’Ucraina la seconda vittima della cinica e spietata egemonia USA potrebbe essere la Polonia, consumata l’Ucraina potrebbe toccare alla Polonia, che di nuovo si sovrastima nelle sue capacità, perché lascia prevalere i sentimenti ostili all’intelligenza, prevale il desiderio di annettersi la Galizia e forse Kaliningrad per espandere e uniformare il territorio nazionale nella GRANDE POLONIA, con il beneplacito degli USA-NATO. Forse addirittura a scapito della Bielorussia, nei cui confronti sta organizzando milizie armate da infiltrare nel paese confinante per provocare conflitti civili interni, una sorta di golpe su emulazione degli USA. come fu l’Euromaidan in Ucraina nel 2014,

Le manie di grandezza della Polonia causeranno molte sofferenze all’Europa, le stanno già causando, perché sono loro i peggiori fomentatori di odio e conflitti bellici su incarico angloamericano, sono loro a portare la discordia, a sabotare, a fornire mercenari, a compiere le operazioni sporche, ecc.. Si stanno rivelando una vera e propria disgrazia per l’UE, ed è un paradosso tragico, perché è il popolo che ha maggiormente sofferto a causa della II Guerra Mondiale, in proporzione ancora di più dei russi, avendo perso oltre un quarto della popolazione durante i sei anni di conflitto.

Altra disgrazia per l’UE è stato il riconoscimento del Kosovo sottratto alla Serbia con la violenza per volontà americana, una regione servita agli USA come colonia per insediare la loro base militare più grande del continente, addestrare mercenari islamici per le loro operazioni sporche, organizzare traffici criminali di ogni tipo e crudeltà, per attizzare il fuoco della guerra nei Balcani in qualsiasi momento, contro la Serbia ovviamente, l’ultimo paese europeo rimasto fedele alla Russia. E purtroppo noi italiani avremo di nuovo modo di vergognarci in caso di conflitto, perché useranno di nuovo le nostre basi militari per aggredire la Serbia.

Mi dispiace ma non ci sarà una chiosa traboccante di speranza, ancor meno di ottimismo, non ci sono le condizioni, aspettatevi che la guerra si estenda (forse vicino ai nostri confini) e che duri a lungo, con tutto quello che ne consegue.

 

 

Cav. Dottor Claudio Martinotti Doria, Via Roma 126, 15039 Ozzano Monferrato (AL), Unione delle Cinque Terre del Monferrato,  Italy,

Email: claudio@gc-colibri.com  – Blog: www.cavalieredimonferrato.it – http://www.casalenews.it/patri-259-montisferrati-storie-aleramiche-e-dintorni

Independent researcher, historiographer, critical analyst, blogger on the web since 1996

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NON È UN MONDO PER IDEALISTI, di Pierluigi Fagan

Nel libro recensito nel post precedente, l’Autore Jacques Ellul sosteneva che qualsiasi società di massa moderna, a prescindere il regime politico, ha bisogno di propaganda (noi oggi la chiamiamo anche narrativa) per ottenere consenso e legittimità. Poiché sia la massa che la più colta opinione pubblica, nulla sa dei principali argomenti di cui si compone l’amministrazione e direzione di uno Stato, ecco il bisogno di dar loro non solo i fatti ma anche i giudizi, le opinioni accluse, a pacchetto. Di tutti i capitoli di cui è fatta la politica di uno Stato, il più alieno dalla mentalità non specializzata diceva esser la politica estera.
Il motivo per cui questo argomento è particolarmente alieno a tutti i cittadini governati sono tre. Il primo è che in genere, qualcosa si sa del proprio stato e nazione, ma praticamente nulla degli altri, vicini e lontani. Il secondo è che la mutevolezza delle opinioni pubbliche non permetterebbe lo sviluppo di alcuna strategia, almeno nei paesi seri. Tant’è che qui da noi è normale aderire alla Via della Seta, promettere porti e sedi per le compagnie di telecomunicazioni ai cinesi, poi cambia il governo e via dalla Via della Seta, dentro amicizia con Taiwan, porti e tlc solo agli occidentali. Magari tra quattro anni si rifà il contrario. Il terzo motivo è il più importante, l’argomento politica estera è nel dominio del realismo e della ragion di stato, ragione del tutto amorale. Le opinioni pubbliche invece sono morali o almeno coltivano questa auto-rappresentazione, hanno orrore della mancanza di buoni sentimenti che accompagna una normale politica estera che di suo è letteralmente “al di là del bene e del male”.
Forse qualcuno ricorderà che Putin, poco prima dell’inizio della guerra all’Ucraina, spese più di un’ora in televisione a reti unificate per spiegare ai cittadini varie cose tra cui che l’Ucraina non è un vero Paese, che in fondo è Russia per quanto nelle mani di traditori e malfattori, che gli stessi ucraini, fratelli del popolo russo se non russi occasionalmente in altra amministrazione, andavano liberati dal giogo di quei traditori malfattori. Si poteva definire questa la sua narrativa per giustificare la guerra al suo popolo. Un popolo in tutt’altre faccende affaccendato e come ogni altro popolo europeo, più dedito alla normale vita quotidiana, sogni, speranze, piccoli affari etc. . In particolare, i giovani che soprattutto nelle città, di nulla differiscono dai nostri, Internet, musica, sport, primi approcci sessuali e quant’altro. Sicuramente non facilmente inquadrabili militarmente e spinti con convinzione a combattere (ovvero rischiare la vita) contro quelli che percepivano come omologhi, tra l’altro dello stesso ceppo. Tant’è che Putin ha usato Wagner e ceceni, soprattutto nei combattimenti di città (notoriamente costosi in termini di vite umane) ed assai poco l’esercito propriamente detto.
I motivi dell’invasione dell’Ucraina erano strettamente geopolitici, Putin non aveva scelta per molti versi, ma ne abbiamo già discusso più di un anno fa e tanto ognuno poi usa le sue lenti per interpretare gli eventi. Tenevo solo a precisare che i motivi solidi dell’atto non erano e non sono comunicabili per varie ragioni, anche perché non verrebbero assolutamente compresi. Vale per l’una come per l’altra parte. La ragione geopolitica è semplicemente spaventosa per chi nutre convinzioni idealistiche.
Sul campo, già i ceceni a Mariupol, ma poi i Wagner con più forza a Bakhmut, avevano lamentato di non aver ricevuto sufficiente supporto dall’esercito regolare. La cosa funziona così, queste truppe professionali fanno il lavoro più sporco e rischioso della guerra in prima linea, lo sanno, lo accettano, vengono pagati bene per questo. Tuttavia, logica vuole che l’esposizione al rischio sia ben precisa ovvero che prima o poi, dopo aver sfondato o fatto il lavoro grosso, arrivi l’esercito e relativa logistica a consolidare la situazione velocemente. Pare così non sia andata e più di una volta.
Prigozhin di recente, e sempre a toni più alti, se la prende con Shoigu, Ministro della Difesa, il vero vice-Putin della faccenda. Faccio notare che Shoigu, ben prima della guerra, era dato come il più probabile successore di Putin che aveva promesso di non ricandidarsi alle prossime elezioni, anche per motivi di salute oltre altri più complessi da citare in breve. Putin pochi giorni fa dichiara di esser molto deluso da certi “generali da salotto”. I russi non fanno guerre sul campo da un po’, almeno su terra, ed è quindi vero che hanno molti quadri non proprio temprati alla bisogna. Ma la dichiarazione è da leggere come tentativo di far finta di dar sponda a Prigozhin ed i malumori dal fronte. Anche se dall’inizio del conflitto i russi hanno cambiato più e più volte generali chiave sul campo, oltre quelli morti, Putin non si è mai sognato di mettere in discussione Shoigu in quanto sa benissimo che il problema non è lui che anzi è il suo più fedele collaboratore.
Si consideri anche come il potere russo, contrariamente a quanto favoleggiato dai propagandisti occidentali, è tutt’altro che monolitico e quindi c’è più di una banda che vedrebbe con favore la dimissione di Shoigu per riaprire i giochi della successione. L’attuale rivolta di Prigozhin-Wagner sembra proprio pubblicamente rivolta contro Shoigu, per forzare la mano a Putin che non è messo in discussione, almeno ufficialmente. E’ chiaro che conta su qualche appoggio a Mosca.
Quanto alla poca partecipazione delle truppe regolari e quindi la responsabilità diretta del ministro (ovvero poi direttamente di Putin) si possono solo fare illazioni. Forse Putin immagina una guerra molto lunga e si riserva la riserva. Forse Putin sa quanto in fondo questa guerra sia impopolare laddove da film proiettato in televisione diventasse sempre più sangue e bare dei propri figli oltre un certo numero e con figli di cittadini e non contadini siberiani. Forse ci sono questioni a noi non note sulla necessità di presidiare i tanti vasti confini della federazione e le truppe scelte scarseggiano. Tant’è che oltre a mercenari e poco altro, fino ad oggi se l’è cavata più con droni e missili, neanche troppa aviazione e dopo le prime problematiche uscite, neanche la Marina e soprattutto gente del Donbass, la più motivata. O forse c’è tutto ciò e pure altro. Sta il fatto che il lamento di Prigozhin ora è diventata rabbia agita. Senz’altro ci sono obiettivi di faide interne il potere a Mosca e quindi accanto a Wagner c’è anche qualcun altro.
Del resto, se guardiamo la faccenda dal punto di vista di Prigozhin, deve esser arrivato al limite. Per quanto pagati, anche i mercenari hanno un limite al sacrificio supremo e quando questo sembra senza ragione o governato da una ragione eccessivamente cinica, difficile tenere gente del genere allineati e coperti, con le buone ormai non più da tempo, ma a questo punto neanche con le cattive. Quindi, forse, non aveva scelta.
In più, è anche possibile abbia annusato aria da “conflitto congelato”, un accontentiamoci che dava come prospettiva un suo certo ridimensionamento e conseguente regolamento di conti per le intemperanze più volte manifestate anche pubblicamente. Nell’ultima settimana Z. ha ammesso il fallimento della sua controffensiva, gli americani si sono mostrati “sorpresi e preoccupati” come se apprendessero le notizie dalla CNN (ricordo che fra un anno in USA si vota e Biden non ha interesse ad andare ad elezioni con impegni pressanti di guerra sul groppone), Putin ha ritirato fuori dichiarazioni da “be’ forse è il caso di vedere seriamente come sbrogliare questa matassa”.
Ora, fare previsioni presupporrebbe sapere cose che io non so oltreché una improvvida fiducia nella linearità di questo tipo di faccende. Immagino che decisivo sarà vedere nelle prossime ore cosa guadagna Wagner e se, quando, dove e come, i suoi alleati in alto proveranno ad uscire allo scoperto accendendo qualche altro fuoco, se ne hanno facoltà. Altresì, occorrerà vedere se e quanto gli americani e gli europei vorranno o sapranno tenere a freno gli ucraini che tenteranno di approfittarsene alla grande. Questa improvvida mossa potrebbe far diventare la questione Wagner una questione nazionale seria mobilitando anche i più renitenti in favore di Putin? Forse, dipende dallo stato interno dei russi che non conosciamo. Infine, se Putin non schiaccia i Wagner spazzandoli via in fretta, dovremo dedurne che lo stato interno alla linea di potere che dal Cremlino va nell’esercito in campo e nelle caserme è davvero fragilissima, con conseguenze gravi non solo per la guerra in corso ma più in generale per il suo stesso potere e relativo disequilibrio dell’area. Il sacrificio di Shoigu a Prigozhin mi sembrerebbe strano, ma dipende molto dallo stato interno gli equilibri del vertice di potere, Putin ne uscirebbe comunque molto male. Intanto si muovono i ceceni che invece sono stati accontentati a loro tempo in termini di potere e riconoscimento, diversamente dai Wagner.
Vediamo.

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SITREP 6/30/23: I venti si addensano prima del vertice NATO _ di SIMPLICIUS THE THINKER

SITREP 6/30/23: I venti si addensano prima del vertice NATO

Dopo gli eventi della Rivolta di Prigozhin, c’è stata un po’ di tregua, come un calo post-maniacale. In parte, ciò è dovuto a quello che la stampa occidentale sostiene essere il maltempo in prima linea questa settimana, che ha ostacolato ulteriori tentativi ucraini di fare nuove avanzate. Le hanno fatte a sprazzi e sono state per lo più respinte con grandi perdite, come al solito.

Col senno di poi, finora la maggior parte delle mie previsioni sull'”offensiva” sono state abbastanza accurate. Un paio di mesi fa, una volta che mi sono sentito a mio agio con le mie sensazioni sulle reali disposizioni e condizioni delle truppe dell’AFU, ho detto che molto probabilmente non ci sarà alcuna vera offensiva, né si raggiungerà alcun tipo di sfondamento. Questo mentre altre personalità della sfera russa condizionavano comprensibilmente il loro pubblico a prevedere almeno importanti sfondamenti fino al secondo o terzo livello. Alla fine ho concluso che non ci sarà una vera e propria offensiva, perché la annulleranno dopo essere stati distrutti e sosterranno che si trattava solo di “sondaggi”.

Ora, come previsto, stanno spostando la narrazione sulla necessità di una forza aerea. Non solo ho pubblicato di recente l’intervista di Arestovich, in cui ridicolizzava l’ipocrisia della NATO nel pretendere che l’Ucraina facesse enormi progressi senza copertura aerea, in contrasto con le dottrine della NATO stessa, ma ora una nuova intervista con il riemerso Zaluzhny riecheggia gli stessi sentimenti:

Il comandante in capo delle forze armate ucraine, Zaluzhny, si è lamentato in un’intervista al Washington Post, affermando che i partner occidentali li spingono ad avanzare per assalti di carne, senza fornire aviazione e rifornimenti:”… gli alleati occidentali si aspettano successi rapidi, anche se loro stessi non partirebbero mai senza la superiorità aerea – mentre l’Ucraina non ha ricevuto caccia moderni”.
Ma dal momento che l’ottenimento di jet da combattimento non è realistico nel prossimo futuro, il dialogo continua a spostarsi verso una negoziazione. L’emittente tedesca ARD ha dichiarato che giorni fa, il 24 giugno, si è tenuto a Copenaghen un incontro internazionale segreto sull’Ucraina, in cui i diplomatici di vari Paesi occidentali si sono incontrati con i rappresentanti dei BRIC nel tentativo di trovare un modo per convincere la Russia a risolvere pacificamente il conflitto. ARD conclude che i negoziati ufficiali per la risoluzione del conflitto potrebbero avvenire già a luglio:

Secondo il canale televisivo ARD, il 24 giugno si è tenuto a Copenaghen un incontro internazionale sull’Ucraina “in gran segreto” con la partecipazione di diplomatici dei Paesi occidentali e di rappresentanti di Brasile, India, Cina e Sudafrica. I colloqui si sono svolti su iniziativa di KievI negoziati ufficiali per risolvere il conflitto ucraino inizieranno il mese prossimo, secondo il canale televisivo tedesco ARD.Particolare attenzione in questo contesto è rivolta alla partecipazione dei Paesi BRICS, che finora sono rimasti neutrali rispetto alla situazione in Ucraina. Secondo il canale televisivo ARD, i negoziati sono stati avviati da Kiev. Questo fa sperare in un progresso nella risoluzione della questione ucraina, perché i negoziati ufficiali tra le parti potrebbero avere luogo già a luglio. Al momento, i dettagli dei prossimi negoziati e i tempi specifici del loro svolgimento rimangono sconosciuti. Tuttavia, a quanto pare, entrambe le parti stanno dimostrando la disponibilità a un dialogo produttivo e il desiderio di trovare il modo di risolvere le contraddizioni esistenti tra loro.

È impossibile sapere quanto questo sia vero, tuttavia è in linea con le mie precedenti previsioni e quindi gli attribuisco una fiducia abbastanza elevata. In questo momento, la fase in cui ci troviamo è l’alba della dura realtà per i cittadini occidentali e i loro amministratori. Hanno già iniziato a vedere l’inutilità del tentativo dell’Ucraina di riconquistare il territorio e, allo stesso modo, vedono la crescente minaccia di una grande catastrofe nucleare.

Non che io sia d’accordo, ma solo per dare un esempio dall’altra parte, ecco cosa dice il dissidente ucraino Leonid Vershinin su quanto sopra. Sostiene che Mosca sta conducendo negoziati segreti ed è disposta a cedere la ZNPP come ulteriore “gesto di buona volontà”. Tuttavia, egli afferma che tale accordo non è stato raggiunto e che quindi l’Ucraina è pronta ad attaccare lo ZNPP:

“All’inizio di maggio, non ricordo il giorno esatto, ho scritto che avrei scritto raramente fino al 22 giugno, e così è stato. Ho scritto raramente, e ho semplicemente buttato nel carrello le cose più interessanti con cui ero d’accordo, non vedendo l’utilità di ripetere l’ovvio più e più volte. Il fatto è che circa un mese e mezzo fa persone di cui mi fido mi hanno detto che ci sono trattative molto serrate ai vertici tra Mosca e i suoi partner e Mosca è pronta a fare le più ampie concessioni, mentre i partner chiedono come gesto di buona volontà di cedere la ZPP a Kiev promettendo che in questo caso Kiev guarderà alla restituzione di Energodar come a una “vittoria” e passerà dalla rabbia alla pietà e accetterà di parlare. Secondo i loro dati, la scadenza è stata fissata al 22 giugno. E nel caso in cui i moscoviti rifiutassero questo gesto di buona volontà, l’Occidente “offrirà volontariamente” la seconda ondata del “contrattacco” – tutte le forze dell'”Ucraina”, puntando allo stretto di Crimea e a Energodar, e organizzando parallelamente colpi alla regione di Kherson e alle regioni di confine della Russia. Ormai, credo, è chiaro che non è stato raggiunto alcun accordo, e le prossime due settimane prima del vertice della NATO saranno, diciamo, non facili.Solo in base alle mie sensazioni, posso prevedere gli eventi principali del 26-29 giugno, ma non posso prevederne l’esito, anche se credo nell’esercito russo. Se non sarà tradito ai vertici, resterà in piedi. Ma temo che se resisterà, i moscoviti lo useranno per fare un affare disastroso.
Ma ricordiamo che in Occidente ci sono due campi contrapposti: gli integralisti e i “sani di mente”. Gli integralisti continueranno a spingere per un’escalation, perché i loro padroni in cima alla piramide dell’élite non permetteranno mai alla Russia di ottenere un qualsiasi tipo di vittoria decisiva, non importa quante persone moriranno, perché per loro è esistenziale. La vittoria della Russia comporterà il collasso finale dell’intero ordine occidentale, ovvero della cabala bancaria centenaria che ha governato il mondo con il pugno di ferro. Quelle antiche famiglie al vertice non possono permettere che la Russia vinca.

Tuttavia, contrariamente ai teorici della cospirazione, queste élite non sono “onnipotenti”. Possono essere ostacolate e la loro voce può essere sopraffatta dalle grida della guardia “sana”. Non lo dico nel senso di una sorta di QAnon con la carta stagnola “i camici bianchi/le forze della luce vinceranno il male!”, ma piuttosto in un senso logico e di realpolitik. I “cattivi” sono in qualche modo ostacolati dal fatto che devono stare al gioco e non possono togliersi completamente la maschera nel rivelare le loro vere intenzioni. Così, quando vengono messi alle strette da un punto di vista ideologico, dove l’andare controcorrente espone il loro vero programma malvagio, possono essere costretti – almeno temporaneamente – a fare marcia indietro e a riorganizzarsi.

Purtroppo, per ora, gli integralisti, almeno all’interno dell’Ucraina, continuano a spingere per un’escalation totale. Lo scenario della falsa bandiera nucleare di Zaporozhye è ancora in corso, più forte che mai con una serie di nuovi sviluppi.

In primo luogo, il regime ucraino starebbe conducendo esercitazioni nucleari a Nikopol, proprio dall’altra parte di Energodar e dell’area dello ZNPP:

Per non parlare del fatto che anche i funzionari polacchi stanno distribuendo volantini sulla sicurezza dalle radiazioni, in chiara preparazione a “qualcosa”:

E il seguente rapporto:

Alcuni canali di telegramma ucraini hanno ricevuto informazioni che i militari della 124ª e 126ª brigata della Brigata di Difesa Teroboron, così come la 406ª Brigata di Artiglieria Indipendente dell’AFU hanno condotto esercitazioni di protezione radiochimica e biologica sul territorio della parte destra della regione di Kherson.
Il ministro della Sanità ucraino Viktor Lyashko è andato in televisione per mitigare le preoccupazioni degli ucraini, dicendo loro che Kiev non sarebbe stata colpita da un disastro nucleare della ZNPP, ma avvertendoli comunque di fare attenzione e di seguire le linee guida:

Per non parlare del fatto che è stata annunciata l’installazione di nuovi rilevatori di radiazioni nei dintorni di Kiev per monitorare la situazione potenziale, come se questo non fosse affatto un presagio.

A Kiev sono stati installati altri sensori per misurare il livello di radiazioni. Due nuovi dispositivi sono stati installati nei distretti di Goloseevsky e Svyatoshinsky, ha dichiarato Alexander Vozniy, direttore del Dipartimento di protezione ambientale dell’Amministrazione statale della città di Kiev. Attualmente a Kiev sono in funzione sette sensori, che trasmettono informazioni sul livello di radiazioni in tempo reale all’applicazione Kiev Digital.
Le evacuazioni sarebbero state ordinate nell’area di Nikopol, di fronte alla ZNPP, sulla base di un evento radiologico:

Zelensky ha anche avuto una telefonata con il canadese Trudeau, in cui lo ha avvertito dell’imminente attacco della Russia:

Zelensky ha discusso con il Primo Ministro canadese Trudeau della situazione intorno alla centrale nucleare di Zaporozhye “Ho avuto la prima di una serie di importanti conversazioni telefoniche con il Primo Ministro canadese Justin Trudeau… Ho richiamato l’attenzione del Primo Ministro sulla situazione di minaccia che… si è creata alla centrale nucleare di Zaporozhye… I partner dell’Ucraina dovrebbero dimostrare una reazione di principio, in particolare al vertice NATO di Vilnius”, ha scritto Zelensky nel suo canale di telegrammi.
Da parte loro, però, gli Stati Uniti hanno dichiarato di non aver ancora visto alcun segnale che indichi l’intenzione della Russia di attaccare la centrale nucleare di ZNPP:

Gli Stati Uniti non vedono alcuna prova che vi sia una minaccia di minare la centrale nucleare di Zaporozhye da parte delle forze della Federazione Russa, come sostiene Kiev”. Lo ha annunciato lunedì in un briefing il coordinatore per le comunicazioni strategiche presso il Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, John Kirby: “Non abbiamo visto alcun segno che questa minaccia [di minare la centrale nucleare da parte delle forze russe] sia imminente, ma la stiamo osservando molto da vicino”, ha detto Kirby, secondo cui gli Stati Uniti hanno la possibilità di monitorare la situazione delle radiazioni nei pressi della centrale nucleare, ma non hanno informato sullo stato attuale del fondo di radiazioni. Allo stesso tempo, il 23 giugno, ha anche detto che “gli Stati Uniti non stanno attualmente registrando un aumento dei livelli di radiazione nell’area della centrale nucleare di Zaporozhye”.
Potrebbe trattarsi di un tentativo di disinnescare e/o prendere le distanze dalla situazione, come hanno cercato di fare con gli attacchi al Nordstream. Ma potrebbe anche essere un segnale all’Ucraina: “Non ti copriamo le spalle, non farlo”. Come ho scritto in precedenza, ritengo che l’Ucraina potrebbe essere disonesta su questo piano e di fatto usarlo per “ricattare” gli Stati Uniti/UE/NATO per ottenere le forniture di armi e le garanzie di sicurezza che desidera, tenendo il pugnale nucleare su di loro come una spada di Damocle, con la minaccia che “se non ci date quello che vogliamo, vi costringeremo alla terza guerra mondiale contro la Russia”.

Detto questo, non lasciatevi ingannare dalla mia affermazione che gli Stati Uniti e l’Ucraina sono necessariamente in contrasto. È molto più complicato di così. Vedete, ci sono molte fazioni diverse all’interno degli stessi Stati Uniti, molte delle quali operano in completo isolamento e con indipendenza rispetto al livello superiore e agli organi di “governo” apparente. La CIA e tutti i vari gruppi SCIF compartimentati all’interno del governo degli Stati Uniti, che rappresentano lo “Stato profondo” nel vero senso della parola, sono probabilmente coinvolti in questi piani, facilitandoli, coordinandoli o progettandoli, senza l’approvazione o la supervisione degli apparati di governo superficiale di alto livello.

Forse è di questo che si è parlato nel recente viaggio?

È lo stesso modo in cui è stato portato a termine l’11 settembre e in cui è stato creato l’ISIS, da questi gruppi sepolti in profondità nelle pieghe dello Stato dell’intelligence statunitense, in totale segretezza e isolamento, lontano dai funzionari di alto livello.

E come i miei lettori ricorderanno, ho messo in guardia dai collaboratori occidentali del MSM, che si prestano al regime e lo aiutano a coprire l’imminente falsa bandiera nucleare. Abbiamo finalmente assistito al primo vero sforzo in questo senso, dato che Sky News ha inventato un servizio fraudolento per condizionare le masse sul fatto che la Russia ha una presa debole sulla centrale nucleare di ZNPP e che le sue truppe stanno già iniziando a ritirarsi da essa, il che è completamente falso:

Sky NewsLe forze russe stanno iniziando a lasciare la centrale nucleare più grande d’Europa, dice l’UcrainaLe forze russe stanno iniziando a lasciare la centrale nucleare di Zaporizhzhia, secondo il principale dipartimento ucraino di intelligence per il ministero della Difesa.Le truppe di Mosca hanno occupato l’impianto dal marzo dello scorso anno e l’Ucraina ha recentemente effettuato esercitazioni di risposta ai disastri nucleari in previsione di un potenziale attacco. Un certo numero di lavoratori ha ricevuto istruzioni di lasciare l’impianto entro il 5 luglio, ha dichiarato la principale direzione dell’intelligence di Kiev in un post su Telegram: “Secondo gli ultimi dati, il contingente di occupazione sta gradualmente lasciando il territorio della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Tra i primi a lasciare l’impianto ci sono tre dipendenti di Rosatom, responsabili delle azioni dei russi”. “Anche ai dipendenti ucraini che hanno firmato un contratto con Rosatom è stato consigliato di evacuare. Secondo le istruzioni ricevute, dovrebbero lasciare l’impianto entro il 5 luglio”, sottolineando che il numero di pattuglie militari “sta gradualmente diminuendo” intorno all’impianto.
Ricorderete che ho spiegato che queste tattiche sarebbero state utilizzate dalla stampa occidentale per vendere una narrazione distorta della crescente “disperazione” della Russia man mano che la sua presa sulla centrale si indebolisce, il che porterà all’ovvia conclusione del “colpo disperato” di Putin per distruggere la centrale che non può avere in un tentativo di “se non posso averla io non può averla nessuno”.

Come si può vedere, stanno già gettando le basi per questo condizionamento.

‼️☢️Il nemico sta preparando una provocazione nucleare: il Ministero della Sanità ucraino ha iniziato a preparare la popolazione a un possibile incidente nella centrale nucleare di Zaporozhye. Il Ministero della Sanità chiarisce che le informazioni riguardano i residenti della zona di 50 chilometri intorno alla ZNPP. Preparare un kit di pronto soccorso con il seguente contenuto: ioduro di potassio – riduce l’effetto negativo dello iodio radioattivo sulla tiroide; sorbenti di alluminio-antiacido – per accelerare la neutralizzazione e la rimozione dei radionuclidi dall’organismo; alginato di sodio – crea una barriera protettiva sulla superficie del contenuto liquido dello stomaco e impedisce l’assorbimento di sostanze pericolose da parte dell’organismo; maschera – per ridurre l’ingresso di sostanze pericolose nell’organismo. 

 


La situazione è arrivata al punto che il rappresentante permanente della Russia alle Nazioni Unite ha presentato un appello urgente all’ONU, affermando che la Russia non intende in nessun caso distruggere l’impianto. Leggetelo per farvi un’idea del tono serio:

Un’altra buona notizia è che anche l’AIEA ha rilasciato una dichiarazione de-escalatoria, affermando di non aver visto alcun segno di “estrazione” della centrale nucleare di Zaporizhia da parte della Russia:

Gli esperti dell’AIEA (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica) non hanno ancora registrato segni di estrazione della centrale nucleare di Zaporizhia – ha dichiarato il capo dell’AIEA Raphael Grossi -. Gli esperti dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) non hanno registrato ad oggi alcun segno di estrazione della centrale nucleare di Zaporozhye. Lo afferma il messaggio del direttore generale dell’agenzia Rafael Grossi, pubblicato venerdì sul sito web dell’organizzazione. “Gli esperti dell’AIEA non hanno ancora trovato segni visibili di mine o altri esplosivi attualmente installati presso la centrale nucleare di Zaporizhia <… >Secondo Grossi, gli esperti dell’agenzia nell’ultima settimana non hanno registrato alcun bombardamento o esplosione nell’area della centrale. alcune notizie ucraine dicono che la Russia si sta già ritirando dall’area di ZNPP

Ecco la vista aggiornata del lago artificiale dal lato ucraino:

Questi sviluppi convergono con la pressione sempre più forte sull’Ucraina affinché produca qualche risultato prima che la stagione offensiva si concluda quest’anno. Secondo alcuni, mancano più di 4 mesi, anche se potrebbe essere molto prima, dato che ottobre potrebbe portare un’altra mini-Rasputitsa che inizierà a ostacolare tutte le operazioni offensive.

Come si può vedere dalla selezione di titoli del MSM qui sopra, l’implausibilità della vittoria dell’Ucraina sta diventando abbastanza accettata nei circoli occidentali.

“Gli ucraini hanno ancora 3-4 mesi per dimostrare i progressi della controffensiva” – ha dichiarato il deputato polacco Witold Waszczykowski – “Se dopo 3-4 mesi la controffensiva fallisce, l’Europa inizierà a spingervi a congelare il conflitto e ad avviare i negoziati con la Russia, come è stato fatto nel 2015. Questo è il mio pensiero pessimistico… La maggior parte dei Paesi europei, come Germania e Francia, non ha bisogno dell’Ucraina. Hanno bisogno della Russia per tornare nell’economia mondiale. Hanno bisogno del gas russo”, ha detto Waszczykowski.
Ma il rovescio della medaglia è che anche alla Russia restano solo pochi mesi quest’anno per sferrare un colpo “decisivo” che possa davvero piantare il chiodo finale nella bara e indurre l’Ucraina o l’Occidente a considerare la pace. Non fraintendetemi, credo che durante l’inverno la Russia abbia un arsenale molto più ampio di capacità che continueranno a danneggiare gravemente l’Ucraina. Rasputitsa e l’inverno significano semplicemente immobilità, che è paralizzante per l’Ucraina ma non per i complessi d’attacco russi. Quindi, anche durante l’inverno, mi aspetto che la Russia si affidi maggiormente alle sue capacità di attacco a lungo raggio e continui a colpire le infrastrutture ucraine. In effetti, l’Ucraina ha già segnalato di temere proprio questo e si sta preparando:

L’Ucraina si sta preparando a possibili attacchi energetici già in autunno. Lo ha riferito Vadym Skibitskyy, rappresentante del Dipartimento di controllo statale del Ministero della Difesa ucraino: “Nella prima campagna di questo tipo, non hanno ottenuto il loro risultato, perché il nostro sistema di alimentazione (grazie all’URSS), la produzione di energia ha resistito. Siamo sopravvissuti all’inverno normalmente, ma ci stiamo preparando. Per questo si stanno adottando tutte le misure per rafforzare il nostro sistema di difesa aerea e per dotarci di nuovi sistemi di difesa aerea. Questo era anche l’obiettivo della conferenza di Ramstein”, dice Skibitsky.
Quindi, si prevede che in autunno la Russia riprenderà i grandi attacchi di decapitazione contro le infrastrutture energetiche per stressare il sistema durante l’inverno. Ma a parte gli attacchi a lungo raggio, se la Russia intende fare qualche incursione territoriale importante, le rimane poco tempo per l’anno.

Personalmente, non credo che la Russia abbia intenzione di compiere a breve una grande offensiva con le grandi frecce. Non solo perché trova redditizio distruggere i tentativi di controffensiva dell’Ucraina, ma anche per i numeri che ho snocciolato nei rapporti precedenti, che a mio avviso dimostrano che la Russia non ha abbastanza truppe per andare “all out” in grandi attacchi lampo, soprattutto se è vero che Shoigu ha intenzione di usare le oltre 150 mila truppe appena mobilitate come esercito di riserva.

Quindi, per ora mi aspetto che la Russia mantenga lo status quo e continui la sua strategia di pressione costante e schiacciante su tutti i fronti, piuttosto che cercare un grande sfondamento. Questo mette a dura prova i sistemi logistici dell’AFU e per ora sembra essere una strategia accettabile per il comando russo.

L’anno prossimo, forse, potrò vedere la Russia che finalmente metterà il piede in fallo e lancerà grandi offensive perché, come ho già detto in precedenza, per allora mi aspetto che abbia mobilitato furtivamente abbastanza nuove truppe da avere vere riserve di sfondamento di secondo livello.

Il deputato della Duma di Stato russa Konstantin Zatulin ha detto ieri che potrebbe essere necessaria un’altra mobilitazione in futuro:

“Sconfiggere l’Ucraina richiederà una nuova mobilitazione” – Konstantin Zatulin, deputato della Duma di Stato “Non escludo affatto che saranno necessari altri sforzi, altre mobilitazioni. Non sono affatto convinto che riusciremo a far fronte alle forze che abbiamo oggi, e che non sarà necessario fare altri sacrifici da parte nostra” – ha dichiarato Zatulin.
Non sono in disaccordo con questo sentimento. Forse la Russia potrebbe scegliere di farne una anche quest’autunno, in modo da avere i mesi invernali per addestrare le truppe ed essere pronta per le offensive del prossimo anno. Personalmente, dubito che ciò accadrà, poiché la Russia probabilmente non si mobiliterà a meno che la situazione non diventi in qualche modo disastrosa, ma non è fuori dal campo delle possibilità.

Per ora, credo che il comando russo sia soddisfatto del tipo di perdite massicce che sta infliggendo all’AFU. E le menzogne senza senso di Prigozhin sulle carenze russe hanno dato alla gente una psicosi temporanea, che ha portato a una percezione distorta dell’attuale realtà del campo di battaglia, dove la Russia sta infliggendo un logoramento così massiccio all’AFU da dover lanciare un’intera nuova mobilitazione a livello nazionale con regole rilassate.

Detto questo, c’è una crescente tempesta all’orizzonte. Continuano ad esserci nuovi sviluppi per quanto riguarda il rafforzamento della NATO in Polonia e in altri Stati dell’orbita dell’ex Patto di Varsavia e dell’URSS che odiano la Russia. Vediamo alcuni dei più recenti.

In primo luogo, ecco una voce persistente su Twitter, anche se questa è estremamente poco attendibile, dato che ho cercato di indagare e non ho trovato alcuna attribuzione reale. Tuttavia, nelle ultime due settimane è apparsa in diverse versioni:

Prendetela con un granello di sale. Tuttavia, anche se l’indiscrezione di cui sopra è falsa, ci sono altre voci molto attendibili. Per esempio:

La Polonia sta costruendo attivamente una potente forza di carri armati in direzione della Bielorussia/Kaliningrad, diventando il Paese con l’esercito terrestre più forte d’Europa. Attualmente, il loro primo livello comprende 366 Abrams, 230 Leopard e fino a 180 carri armati K2GF, con un totale di 1000 carri K2GF in contratto. Per creare formazioni d’assalto, la Polonia forma brigate di quattro battaglioni. La 19a brigata della 18a divisione motorizzata polacca è stata la prima a passare a questa nuova struttura. Oggi, le divisioni d’assalto nella direzione orientale della Polonia hanno sei battaglioni di carri armati ciascuna, portando il numero di carri armati vicino ai confini bielorussi e di Kaliningrad a quasi 1000. In base ai trattati internazionali, alla Polonia è concesso un massimo di 1.730 carri armati, ma questi contratti vengono rapidamente annullati. Pertanto, non sarà difficile per la Polonia costruire un secondo livello di forze d’attacco a est, fino a raggiungere altri 1.000 carri armati. Restate sintonizzati sulla loro prossima mossa!
Questo thread illustra nei dettagli la massiccia militarizzazione senza precedenti che la Polonia intende attuare:

Poland’s military transformation is mind-boggling:

– Military expenses as a % of GDP: 2,4% in 2022
– 4% in 2023 probably 5% in 2024 (~$40bn)
– Personnel: from 110K to 250K professional soldiers
– Ordered equipment: $85bn!

Tenete presente, però, che si tratta di un dato altamente idealistico. Alcuni hanno correttamente ipotizzato che la Polonia potrebbe non raggiungere nemmeno una frazione di questo risultato; vedremo.

Ma per ora le notizie continuano senza sosta. Un esperto militare russo e redattore di una rivista di difesa nazionale ritiene quanto segue:

NEWSFLASH #Polonia Il giornalista e analista militare Igor Korochenko ha annunciato che “la Polonia intende occupare #Kaliningrad e la Bielorussia. Per questo si sta preparando un esercito di 500.000 uomini”. “Gli stati maggiori bielorusso e russo hanno informazioni precise sul fatto che la Polonia ha elaborato un piano operativo per la condotta della guerra. Esso prevede, secondo vari scenari, l’occupazione della regione di Kaliningrad e della Repubblica di Bielorussia. Hanno intenzione di farlo dopo aver schierato il loro gruppo di 500.000 uomini”, ha osservato I. Korochenko.Bene! Questa dichiarazione porterà sicuramente i wagneriani a tornare in questo nuovo teatro di operazioni militari sul versante bielorusso. Se ciò si concretizzerà, l’esercito russo dovrà lanciare la sua grande offensiva e iniziare a tagliare in due l’Ucraina, bloccando di fatto tutte le linee di rifornimento NATO-Ucraina sul fronte di #Zaporozhye. Nel processo, Odesa sarà annessa. Idealmente, se questo scenario prendesse davvero forma, l’esercito russo dovrebbe logicamente insediarsi sul lato del confine ucraino-polacco con l’appoggio di truppe militari bielorusse sostenute dall’aviazione russa.
Alla luce di queste voci, la decisione di schierare Wagner in Bielorussia inizia a sembrare sempre più strategica.

Il fatto è che le menti dello Stato profondo che siedono in cima alla piramide a cui ho fatto riferimento in precedenza stanno sicuramente progettando un “pacchetto a lungo termine” per la Russia, che includerà le contingenze di legare un conflitto all’altro come parte della strategia in stile RAND di pressione implacabile come uno stivale sul collo, per soffocare la crescita potenziale della Russia. Porteranno l’attuale conflitto ucraino al limite e quando l’Ucraina sarà strizzata come un panno usato, daranno il via alle provocazioni dei Paesi che si prevede saranno i prossimi vettori di guerra contro la Russia.

Naturalmente, non è certo che si arrivi a questo punto. Credo che ci siano ancora buone possibilità che la Russia disinneschi questi piani, ma non bisogna sbagliarsi sul fatto che questi piani vengono architettati ogni giorno, pezzo per pezzo. Kaliningrad, in particolare, è un punto di pressione che può essere messo sotto pressione in qualsiasi momento per costringere la Russia a reagire nel modo desiderato dai “progettisti”. Ma questo non significa che la Russia rimarrà inattiva. Per ora, queste mosse rimangono come minacce lontane per spingere la Russia ad allentare i suoi obiettivi massimalisti, come a dire: “Arrenditi ora o questo è ciò che dovrai affrontare in futuro”.

Questo è uno dei motivi per cui alcuni integralisti russi sostengono sempre più spesso che la Russia debba usare le sue armi nucleari prima che perdano tutto il loro potenziale di deterrenza. Ricorderete che l’ultima volta ho pubblicato l’articolo di Karaganov che ha fatto scalpore, in cui sosteneva l’uso delle armi nucleari. Ora ha scritto un nuovo articolo di follow-up in cui taglia i ponti e lo rende ancora più chiaro: se la situazione continua a degenerare, la Russia dovrebbe prendere in considerazione la possibilità di bombardare non l’Ucraina, ma l’Europa.

C’è una piccola chicca che mi fa diffidare delle sue intenzioni:

Karaganov è membro della Commissione Trilaterale dal 1998 e ha fatto parte del Comitato consultivo internazionale del Council on Foreign Relations. Dal 1983 è anche vicedirettore dell’Istituto d’Europa dell’Accademia delle Scienze dell’URSS (ora russa).
In ogni caso, la mia ultima nota su questi sviluppi è che, in assenza di potenziale militare, l’Ucraina probabilmente entrerà nella modalità di “turnazione” che ho previsto in precedenza. Alcuni si aspettano che compiano presto un’altra grande incursione offensiva, quando il tempo si rasserena, e continuiamo a sentire forti proclami occidentali su come “solo una piccola parte” del nuovo potenziale offensivo ucraino addestrato dalla NATO sia stato finora sprecato dall’inizio di giugno. Mi aspetto che facciano un altro o due grandi tentativi, ma alla fine dovranno ridursi a una guerra statica e posizionale, mentre ricostituiscono le loro brigate malconce.

Yuri Podolyaka ritiene che si stiano riorganizzando per lanciare un altro grande tentativo entro il grande vertice NATO di Vilnius, a metà luglio:

All’inizio o a metà della prossima settimana, alla vigilia del vertice NATO, le forze armate ucraine cercheranno di sfondare le nostre difese. Ora è in corso una battaglia di ricognizione, di riorganizzazione. 10 corpi d’armata si sono spostati dalla direzione di Orekhovsky presumibilmente verso Kamenskoye, stanno cercando di confonderci su dove sarà l’attacco principale. Non appena il terreno si asciugherà, se ne andranno.
Altre fonti hanno dichiarato che il 5 luglio sarà la data di un’altra grande spinta offensiva. L’obiettivo è quello di effettuare almeno una cattura importante entro il vertice della NATO come merce di scambio, in modo che l’Ucraina possa dimostrare ai partecipanti al vertice che vale ancora la pena di combattere e di essere finanziata con centinaia di miliardi.

Ma l’Occidente si trova ora in un grave dilemma e non riesce a capire come guidare strategicamente l’Ucraina verso la vittoria. Lo confermano una serie di nuovi articoli e dichiarazioni ufficiali. Dal NYTimes, che denuncia l’uso scorretto da parte della Russia di cinture forestali difensive e campi minati:

Questo reportage ironico di New Resistance coglie con umorismo lo spirito della contestazione:

FLORESBERG – “Trees” : Il New York Times scopre la ragione del fallimento della controffensiva ucraina: l’ultima tecnologia russa di nascondersi dietro gli alberi fa salire il conflitto a livelli vietnamiti di follia e confusione nel vivo della battaglia. Mentre i genieri ucraini neutralizzano le mine, devono affrontare un intenso bombardamento di artiglieria, carri armati e persino elicotteri, reso possibile dall’uso cinico e criminale degli alberi. “Nascondersi dietro gli alberi certamente estende qualsiasi interpretazione delle regole di guerra, dell’ingaggio corretto, al di là di qualsiasi cosa abbiamo visto prima”, ha detto il comandante generale in pensione degli Stati Uniti Benjamin Hodges.Un gruppo di lavoro dell’amministrazione Biden prevede di presentare un rapporto alle Nazioni Unite giovedì.
Mentre questo nuovo articolo di Forbes esprime incredulità per la portata dei fallimenti:

Leggete l’articolo qui sopra se volete un buon resoconto di come è andata l’offensiva fallita. Include perle come l’ammissione che i favolosi e “superiori” aratri da mina dell’Occidente sono in realtà inferiori alle aspettative:

Ma gli aratri di fabbricazione britannica dei Leopard 2R e dei Wisent hanno chiaramente mancato più di qualche mina. Tre Leopard 2R e un Wisent hanno colpito delle mine, così come diversi M-2. Intrappolato e sotto il fuoco, il gruppo di battaglia è andato in pezzi. Gli equipaggi si sono lanciati dai loro veicoli disabilitati, trascinando con sé morti e feriti. Una forza di soccorso a bordo di M-2 ha raccolto molti dei sopravvissuti.
I pianificatori della NATO sono essenzialmente a corto di idee. I loro thinktank stanno facendo gli straordinari per cercare di capire come superare la famosa difesa in profondità della Russia.

Questo nuovo articolo, ad esempio, proclama la fine degli assalti offensivi, lamentando che “la dottrina della NATO si è scontrata con la realtà”:

💥🇺🇸🇺🇦 “L’editorialista di American Greatness Christopher Roach scrive che la perdita delle Forze armate ucraine durante i tentativi di offensiva sarà una “lezione importante” per gli Stati Uniti, osservando che gli ucraini “non usano troppo abilmente” l’equipaggiamento occidentale e il comando commette costantemente errori tattici. Secondo Roach, l’alleanza ha poca esperienza nel condurre questo tipo di ostilità, gli equipaggi dei carri armati e dei veicoli blindati addestrati secondo gli standard NATO non manovrano bene, quindi le forze ucraine “difficilmente possono avanzare”.

Infatti, un nuovo articolo del Washington Post afferma che all’Ucraina resta poco tempo prima che si arrivi a una situazione di stallo:

If Ukrainian forces are no more successful in the weeks ahead than they have been so far, Ukraine will not recapture all of its territory for 16 years.

A

Seymour Hersh ha detto che, al ritmo attuale, l’Ucraina impiegherà 117 anni per riconquistare il proprio territorio:

 

Anche se Mark Milley continua a sostenere che ci vorrà qualche settimana in più:

“La controffensiva dell’UAF è più lenta di quanto previsto da “calcoli al computer o da altre persone””, ha dichiarato Mark Milley, capo del Comitato di Stato Maggiore degli Stati Uniti “Vi avevo detto che ci sarebbero volute dalle 6 alle 10 settimane, che sarebbe stato molto difficile e molto lungo e molto, molto sanguinoso”, ha ricordato”.
Tenete presente che sono già passate 4 settimane, quindi credo che non ci sia più molto tempo.

Il punto è che la NATO è completamente bloccata. Stufi della loro dottrina “Air-Land Battle” che privilegia la potenza aerea e gli attacchi in profondità nelle retrovie, non hanno la minima idea di come combattere questo tipo di guerra. È per questo che è inevitabile che l’Ucraina si chiuda presto in un angolo e riprenda a occuparsi degli aspetti politici e psicologici della guerra ibrida e di guerra civile. Questo, ovviamente, ruoterà principalmente attorno a nuovi attacchi terroristici e false flag come il previsto attacco allo ZNPP.

Un altro nuovo vettore che voglio menzionare è la direzione di Sumy. Ci sono molte notizie che ruotano intorno alle concentrazioni di truppe dell’AFU in quella zona, così come ai contrattacchi russi. Dopo essere stata respinta nella regione di Belgorod, ora protetta da una forza sempre più consistente, l’Ucraina tenterà una nuova incursione nella regione di Kursk, più a nord-ovest. Hanno persino iniziato a evacuare i villaggi in preparazione.

Rybar riferisce:

La dichiarazione del comandante delle Forze congiunte delle Forze armate dell’Ucraina sull’evacuazione dei residenti delle zone di confine della regione di Sumy è un’altra chiara indicazione dei piani di attivazione delle Forze armate dell’Ucraina in questa zona. All’inizio della settimana, le formazioni ucraine sono state dispiegate nella zona di Seredina-Buda, Znob-Novgorodsky e Krasnopol, insieme a veicoli blindati e artiglieria. Il nemico effettua costantemente ricognizioni con i droni e i suoi DRG operano vicino al confine.
Al momento, sembra che le Forze armate ucraine intendano lanciare un attacco diversivo nella regione di Kursk prima della prossima fase dell’offensiva. Molto probabilmente, il comando ucraino utilizzerà nuovamente i militanti del GUR che operano sotto la leggenda di Vyrusya del cosiddetto “Corpo dei volontari russi”. (Rybar)
E ci sono state voci interessanti da parte russa, come quella che indica il primo utilizzo in assoluto da parte della Russia del drone d’attacco stealth UCAV S-70 Ohotnik.

Canale “Legittimo”: la nostra fonte riferisce che i russi hanno recentemente testato una sorta di drone stealth da attacco/ricognizione pesante. È stato osservato in direzione di Sumy. Al momento non si capisce di che tipo di UAV si tratti, ma secondo le versioni che circolano, potrebbe trattarsi dell’UAV “cacciatore” S-70 o di una “copia modificata” del Simorgh Shahed 171. È noto da tempo che i russi stanno conducendo test significativi di nuove armi anche nel contesto della crisi ucraina.
Così come:

I media turchi hanno annunciato che questa notte è stato utilizzato per la prima volta un drone pesante russo S-70 “Ohotnik”, che ha colpito un bersaglio nella zona di Kiev con una bomba ad alta precisioneSecondo queste affermazioni, questa notte c’è stata una forte esplosione in città senza che venisse lanciato un allarme aereo. I media turchi affermano che i russi hanno utilizzato questo velivolo in una missione di ricognizione sulla regione di Sumy nei giorni scorsi per testare gli apparati di difesa aerea ucraini che non hanno rilevato l'”Ohotnik”: si tratta di un drone realizzato secondo il concetto aerodinamico di “ala volante” e invisibile ai radar nemici (tecnologia “stealth” applicata).* Mosca non ha ancora confermato queste informazioni.
Ecco l’S-70 per chi non lo conoscesse:

Per fare un po’ di ordine su altre notizie, citerò alcuni degli altri aggiornamenti di minore urgenza. A proposito, c’è ancora molto da dire sulla saga Wagner/Prigozhin, ma forse lo terrò per la prossima volta.

Per ora, la notizia più importante è stata il successo dell’attacco russo a un raduno di mercenari di Kramatorsk, secondo quanto riferito con missili Iskander, che non ha dato agli obiettivi il tempo di reagire o di essere avvertiti dal loro prezioso ISR della CIA.

Le cifre ufficiali del Ministero della Difesa russo includono due generali e più di 20 mercenari:

Ministero della Difesa russo: due generali, fino a 50 ufficiali e fino a 20 mercenari e consiglieri sono stati eliminati a Kramatorsk a seguito dell’attacco al punto di dispiegamento temporaneo dell’AFUIl Ministero ha anche riferito che le perdite dell’AFU durante la giornata sono state fino a 530 militari uccisi e feriti nella direzione di Donetsk (zona SMO).
Sugli elmetti sono state notate molte bandiere americane, comprese varie patch di unità americane come i Rangers e le Screaming Eagles. La più interessante è stata questa:

Si dice che sia la patch del 1° battaglione del 1° reggimento americano AD di Okinawa, il che implica che gli specialisti americani stanno presidiando le difese aeree della NATO in Ucraina. Anche se potrebbe trattarsi di “istruttori”.

Non conosco l’araldica della toppa in sé, ma il motto Primus Inter Pares è in linea con il vero battaglione.

A proposito di Iskander, un altro sviluppo è che l’Ucraina ha continuato a trincerarsi sotto il ponte Antonovsky sul lato russo:

Tuttavia, le forze russe hanno lasciato che si accumulassero lì per un po’, poiché era difficile sradicarli da sotto la campata del ponte dove si nascondevano sulla riva. Ma una volta che si sono accumulati fino a circa 50-100 persone, le unità russe hanno ordinato un attacco Iskander mirato, che ha colpito esattamente il bersaglio:

Ancora una volta, non hanno avuto alcun preavviso. Ecco le conseguenze:

Una cosa importante e adiacente da notare: ricordiamo che l’Ucraina ha passato mesi a bombardare il ponte Antonovsky di costruzione sovietica con gli HIMAR, colpendolo forse centinaia di volte, solo per fare piccoli buchi. Questo dimostra che un presunto attacco Iskander può per lo più abbattere l’intera campata, o almeno metà di essa, in un solo colpo. Questo è importante da notare per le potenziali decisioni future di abbattere tutti i ponti sul Dnieper. Ora abbiamo i primi indizi di quanta potenza di fuoco potrebbe essere necessaria. I miei primi lettori ricorderanno che una volta avevo calcolato che si trattava di 200-400 missili da crociera e forse anche molto di più, ma sembra che gli Iskander possano farlo in modo molto più rapido.

Inoltre, come alcuni potrebbero aver visto di recente, è stato pubblicato un nuovo video che mostra la devastazione e l’orrore del fallito assalto dell’AFU a Zaporozhye in direzione di Orekhov. Si tratta di uno dei video più grafici della guerra fino ad ora, ma è estremamente illuminante in termini di come gli ormai famosi campi minati russi abbiano veramente distrutto l’elite della 47a brigata. Attenzione, è brutale ma mostra l’orrore intrattabile della guerra di mine e come nemmeno i loro preziosi M2 Bradley abbiano potuto aiutarli: Link al video.

Un ultimo punto: è stato riportato che la popolarità di Putin è ironicamente salita alle stelle dopo gli eventi della scorsa settimana. Nessuno sembra sapere perché, dato che i commentatori occidentali e gli scagnozzi della quinta colonna sostengono che Putin abbia “perso il potere” e sia stato gravemente indebolito. Io stesso ho avanzato l’idea che in teoria potrebbe essere indebolito solo se le cose si svolgessero in un certo modo sotto la superficie. Purtroppo, non sappiamo ancora cosa sia successo esattamente e quali siano stati gli accordi con Prigozhin, ma un nuovo rapporto afferma che la popolarità di Putin è salita al 90%.

Sebbene non abbia fonti, è facile crederci guardando il nuovo filmato della visita di Putin a Derbent, in Daghestan, per l’Eid, alcuni giorni fa:

Quanti leader occidentali possono ricevere un’accoglienza simile, per di più nell’entroterra del loro Paese? Un luogo in cui la CIA ha investito molti soldi per cercare di fomentare l’odio e la divisione contro la Russia e il suo leader.

Certamente non Trudeau, questi sono stati i suoi due più recenti ricevimenti: Video 1, Video 2.

La copertina di Time del 2001 è stata profetica:

E il risultato di questo nuovo interessante sondaggio è in linea con questo:

Sondaggio Campo Russo: se Vladimir Putin annuncia un attacco a Kiev domani: il 64% dei russi lo sosterrà
Il 39% lo sosterrà sicuramente
Se domani il Presidente della Federazione Russa firmerà un accordo di pace e fermerà il NWO, il 73% lo sosterrà.
il 47% lo sosterrà sicuramente
e il 26% lo sosterrà piuttosto.
Sebbene il sondaggio di cui sopra sia stato condotto da un gruppo filo-ucraino, i risultati sono comunque interessanti. Il 74% della popolazione ritiene che l’andamento dell’OMU sia stato finora un “successo”.

D’altra parte, ecco un nuovo sondaggio ucraino:

Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che Kiev è pronta a continuare il conflitto militare con la Russia per molti anni. Il Ministro degli Affari Esteri ucraino ha fatto notare che è stato condotto un sondaggio secondo il quale il 58% degli ucraini si è detto pronto a resistere alla Russia per anni. “Gli ucraini hanno capito che la guerra è una questione esistenziale”, ha detto Kuleba, aggiungendo che lavora ogni giorno per porre fine al conflitto il prima possibile. Si è anche rifiutato di fare previsioni sulla fine delle ostilità.
Se questi risultati hanno un qualche valore, sembra che le popolazioni di entrambe le parti siano destinate a durare a lungo. Quindi, mettetevi al lavoro, potrebbe volerci un po’ di tempo.


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Previsioni su Russia, Wagner e Ucraina Riflessioni sulla geopolitica e dintorni_ di George Friedman

Previsioni su Russia, Wagner e Ucraina
Riflessioni sulla geopolitica e dintorni.

Di George Friedman – 30 giugno 2023
Date le circostanze, ho deciso di combinare la mia serie in corso sui metodi di previsione con gli eventi attuali in Ucraina. Il libro di partenza è “Flashpoints: The Emerging Crisis in Europe”, scritto nel 2013-14 e pubblicato nel gennaio 2015. Il libro si concentra in particolare sul futuro dell’Ucraina e della Russia, oltre che di altri Paesi. Ho estratto alcuni passaggi rilevanti per la situazione attuale, che includerò alla fine di questo articolo, ma la mia attenzione si concentra sugli eventi dell’ultima settimana.

Molti hanno considerato il confronto tra il capo del Gruppo Wagner Yevgeny Prigozhin e il presidente russo Vladimir Putin come un tentativo di colpo di Stato. Altri hanno sostenuto che si tratta di una cospirazione progettata in qualche modo per aumentare la capacità bellica della Russia. In altre parole, Prigozhin e Putin non erano nemici ma alleati.

Non mi sembra possibile. Prigozhin era una creatura di Putin – il suo ristoratore, poi organizzatore di una società militare russa privata che dava a Putin una forza militare negabile che poteva operare in molti Paesi di interesse per la Russia. La teoria avanzata da alcuni era che fingere un colpo di Stato contro Putin avrebbe creato una sorta di vantaggio militare. Hanno proposto che, trasferendo i membri di Wagner in Bielorussia, sarebbero stati in grado di colpire il fianco settentrionale dell’Ucraina. Questo, tuttavia, li avrebbe portati a stretto contatto con l’artiglieria ucraina in massa e potenzialmente all’azione della Polonia, che avrebbe potuto considerare la Bielorussia come uno Stato indipendente che minacciava il suo fianco orientale e l’Ucraina. Una cospirazione così vasta e con così tanti rischi di fallimento non ha senso.

Un ulteriore problema è che la risposta all’interno della Russia a questo “falso” colpo di Stato è stata imprevedibile. Il morale a tutti i livelli dell’esercito russo potrebbe essere crollato, lasciando il Gruppo Wagner come unico esercito funzionante della Russia. Putin si sarà anche fidato di Prigozhin, ma il Wagner non poteva condurre una guerra con l’Ucraina da solo. Era troppo piccolo, anche se meglio motivato del principale esercito russo.

Infine, e soprattutto, i colpi di Stato devono muoversi rapidamente per imporre una nuova realtà a una nazione e spezzare lo spirito di potenziali alternative che potrebbero voler riempire il vuoto. La segretezza è essenziale. Le dichiarazioni arrivano alla fine di un colpo di Stato, non all’inizio come in questo caso.

Un tentativo di colpo di Stato da parte di un amico è comune ma scioccante, e spesso spezza il leader. Putin era certamente scioccato, ma non distrutto.

Il motivo per cui mi sono dilungato così tanto è per introdurre la mia teoria. Credo che si sia trattato di un tentativo di rovesciare il Presidente. La guerra non sta andando bene, Prigozhin ha sostenuto che l’esercito è incompetente e che lui è più adatto a condurla, e Putin non se l’è bevuta. L’azione era ciò che sembrava essere. È stato un colpo di stato che è fallito, come molti altri.

Ma un grande mistero permane. Il Gruppo Wagner era la minaccia più pericolosa per le forze ucraine. Ora è disperso e senza leadership, eppure l’Ucraina non ha lanciato una grande offensiva per approfittare della situazione. L’offensiva di primavera prosegue con la stessa cautela di prima. Gli eventi della scorsa settimana sembrano offrire un’enorme opportunità all’Ucraina, anche se tutti i dettagli della pianificazione devono essere ignorati a favore di un’azione rapida. La Russia dovrebbe inviare grandi rinforzi all’Ucraina in breve tempo, e l’Ucraina dovrebbe correre tutti i rischi necessari per evitarlo. C’è stato abbastanza tempo per agire, poiché le truppe Wagner sono in attesa di ordini. Può darsi che il Gruppo Wagner sia ancora una forza azionabile in Ucraina, ma spostare tutte le sue forze in Bielorussia sarebbe difficile da nascondere. L’intelligence americana sarebbe probabilmente a conoscenza della loro posizione e gli Stati Uniti non manderebbero gli ucraini in un tritacarne. Eppure non c’è stata nessuna fuga di notizie, nessuna offensiva ucraina e nessuna notizia di un importante rinforzo russo, un fatto che il Cremlino avrebbe certamente annunciato con orgoglio per dimostrare che la Russia è ancora operativa.

È come se la guerra fosse stata resettata a più livelli. Continua, ma non si avvicina all’intensità che aveva prima del tentativo di colpo di Stato. I russi sembrano non dare peso alle dichiarazioni di guerra, così come l’Ucraina. Gli Stati Uniti hanno parlato molto del tentativo di colpo di Stato, ma poco della guerra in sé. Sembra che siamo entrati in un nuovo periodo del conflitto, con tutte le parti che lo riducono. Putin ha bisogno di riorganizzarsi e questo richiederà tempo. Gli ucraini, con tutta la loro spavalderia, hanno bisogno di un accordo. Gli Stati Uniti hanno chiarito che un accordo è il loro obiettivo. Secondo i rapporti, il Gruppo Wagner sembra concentrato a Rostov-on-Don e Voronezh, lontano da Mosca.

L’Ucraina non sta entrando in azione e la Russia non sta inviando grandi forze per sostituire Wagner. Gli Stati Uniti sono tranquilli. Quindi la mia teoria, gratuita e che vale ogni centesimo, è che si è aperta la porta a un accordo negoziale. Putin sta combattendo una guerra che non vincerà, almeno non a breve. Gli Stati Uniti hanno le elezioni presidenziali alle porte e hanno bisogno dell’Ucraina non per vincere, ma per bloccare la Russia. Sebbene la rabbia ucraina nei confronti della Russia sia reale, non può resistere se gli Stati Uniti vogliono un compromesso.

Qualunque sia il compromesso, credo che il gioco finale stia per iniziare. Potrei sbagliarmi.

Di seguito sono riportati alcuni estratti del mio capitolo di “Flashpoints” sulle previsioni per la Russia e l’Ucraina, scritto nel 2014:

La strategia [della Russia] deve innanzitutto concentrarsi su Bielorussia e Ucraina. Al momento la Bielorussia non rappresenta un problema. È debole, ha un leader che si piegherà alla volontà dei russi e ha bisogno di investimenti russi. Ma nemmeno la Bielorussia può essere data per scontata. Quando l’attuale leader Lukashenko uscirà di scena, nessuno potrà prevedere l’evoluzione politica del Paese. I russi devono quindi istituzionalizzare la loro influenza dal punto di vista economico e attraverso le relazioni con i servizi segreti bielorussi. I russi devono essere costantemente attivi in Bielorussia.

Il problema più immediato è l’Ucraina. È una storia che risale a una decisione strategica presa dagli Stati Uniti e dalla penisola [europea] negli anni Novanta. C’erano due strategie che potevano seguire. Una era quella di permettere l’esistenza di una zona cuscinetto neutrale di Stati ex sovietici. L’altra era quella di incorporare il maggior numero possibile di questi Stati nella NATO e nell’UE. I russi non erano in grado di bloccare questo spostamento verso est. Pensavano, o almeno sostenevano di aver ricevuto una promessa, che la NATO non sarebbe mai avanzata nell’ex Unione Sovietica. Quando gli Stati baltici sono stati ammessi alla NATO, quella promessa, reale o meno, è stata infranta. La NATO si era spostata di oltre cinquecento miglia a est, verso Mosca, e non era a cento miglia da San Pietroburgo.

Il primo duello è stato sull’Ucraina, la regione chiave per la Russia. Non era solo una questione di gasdotti energetici, ma di sicurezza fisica a lungo termine della Russia. Il confine ucraino con la Russia è lungo oltre settecento miglia. Si trova a cinquecento miglia da Mosca su un terreno pianeggiante e aperto. Odessa e Sebastopoli, entrambe in Ucraina, forniscono alla Russia un accesso commerciale e militare al Mar Nero e al Mediterraneo. Se l’Ucraina dovesse essere integrata nella NATO e nell’Unione Europea, la Russia si troverebbe ad affrontare una minaccia non solo nel Baltico, ma anche dall’Ucraina. La perdita dell’accesso al territorio ucraino sarebbe un duro colpo per la strategia economica russa. Un’alleanza dell’Ucraina con la NATO rappresenterebbe una minaccia inequivocabile per la sicurezza nazionale russa. Proprio questa minaccia è riemersa. La situazione ucraina semplicemente non si chiude. Tutto ciò che è stato risolto viene riaperto. Data la sua importanza per la Russia, questo ha senso.

L’Ucraina presenta una certa fragilità. A est l’influenza russa è pesante. A ovest domina l’influenza polacca e rumena, e gli ucraini nel complesso sono divisi politicamente tra chi vuole far parte dell’UE, chi vuole essere vicino alla Russia e chi vuole un’Ucraina completamente indipendente. Questo rende i russi ancora più inquieti. Divisioni come queste rendono l’Ucraina un terreno fertile per la manipolazione da parte di chiunque sia interessato. I russi sono molto consapevoli di questa vulnerabilità, perché essi stessi hanno manipolato l’Ucraina per molto tempo. Per questo motivo, i russi interpreteranno il coinvolgimento esterno come una manipolazione e potenzialmente come una minaccia ai loro interessi primari in Ucraina.

La politica americana ed europea nei confronti dell’ex Unione Sovietica è consistita nel tentativo di trasformare le ex repubbliche sovietiche in democrazie costituzionali, secondo la teoria prevalente che ciò le avrebbe stabilizzate e integrate nel sistema economico e politico occidentale. Di conseguenza, sia questi Paesi che gli Stati Uniti si impegnarono nel finanziamento di organizzazioni non governative (ONG) che consideravano a favore della democrazia. I russi consideravano il finanziamento di questi gruppi come filo-occidentale e quindi ostile agli interessi russi. Lo stesso è accaduto in Ucraina. Gli americani erano ignari di come i russi vedessero questa interferenza. I russi, invece, non credevano che gli occidentali fossero così ingenui.

Putin capiva che gli Stati Uniti erano molto più potenti della Russia. Capiva anche che Washington poteva, a lungo andare, influenzare la penisola europea, in particolare i Paesi di confine. Ma gli Stati Uniti erano impantanati in Medio Oriente. La Russia aveva una finestra di opportunità non solo per riaffermare la propria capacità militare, ma anche per rimodellare le terre di confine, in particolare l’Ucraina, in modo da proteggere la Russia.

La Russia non affronta alcuna minaccia militare ora, ma sa anche che le minacce militari emergono improvvisamente e inaspettatamente dalla penisola. Dato il futuro incerto dell’Ucraina, ciò potrebbe avvenire rapidamente.

https://geopoliticalfutures.com/predictions-on-russia-wagner-and-ukraine/?tpa=M2ViMDgwZDIzY2IxMDU4NjNhNzE1OTE2ODkyNjI4MzVkZmZiODg&utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_term=https://geopoliticalfutures.com/predictions-on-russia-wagner-and-ukraine/?tpa=M2ViMDgwZDIzY2IxMDU4NjNhNzE1OTE2ODkyNjI4MzVkZmZiODg&utm_content&utm_campaign=PAID%20-%20Everything%20as%20its%20published

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PROPAGANDA, di Pierluigi Fagan

PROPAGANDA. Questo libro è stato scritto nel 1962, quindi privo di fenomeni come Internet ed i social, la globalizzazione, le televisioni private, i network tv on line, le emissioni satellitari e quelle via cavo, la mobilità cellulare, la segmentazione psicografica statistica ed i Big Data. Tuttavia, rimane opera di riferimento per lo studio del fenomeno dato ancora in molte facoltà (assieme a Bernays, Lasswell, Dobb dando in privato sempre una sbirciatina a Goebbels, rude ma efficace). Prima considerazione da fare è come molti pensatori, in Europa ma spesso anche negli Stati Uniti, negli anni ’60 avessero idee ben chiare sui profili fondamentali della società che è ancora la nostra società, peggiorata in alcuni tratti. Più che trarne il giudizio di “attualità” ci sarebbe da domandarci perché oggi riscopriamo mille ed una volta l’acqua calda, già riscaldata per bene sessanta anni fa. È chiaro che un problema che hanno le idee e gli impianti mentali critici e quindi non dominanti, è la loro dispersione nel tempo, non si accumulano, non fanno massa.
L’Autore è un inclassificabile francese. Storico del diritto, teologo protestante, critico della società della tecnica avvicinato a Gunther Anders, con tendenze anarco-libertarie, marxologo non marxista, anticipò i temi della decrescita. Qui, Jacques Ellul è in veste di sociologo, forse la sua specialità più completa e nitida.
Dato l’argomento e la recente attualità, ci sta bene iniziare dicendo che “c’è un propagandista ed un propagandato”. Il primo è spesso un funzionario di sistema che deve massaggiare psicologicamente gli individui-massa affinché siano conformi al sistema. Vale per le dittature quanto per le democrazie o pseudo tali. Secondi Ellul, la propaganda (che coincide con la divulgazione di una precisa immagine di uomo e mondo che dia ragione e senso) è una necessità delle società moderno-tecniche sotto qualsiasi regime politico. Alte le conoscenze del propagandista di psicologia sociale, individuale, del profondo, di sociologia, di mitologia, delle forme religiose così che, dall’alto del suo potere cognitivo, disprezza il propagandato per quanto l’abbia ben studiato o forse proprio per questo.
Coinvolge il razionale e l’irrazionale, il pubblico ed il privato, il conscio e l’inconscio, nonché tutti i media possibili ed immaginabili, questi sempre di proprietà o dello Stato o di capitalisti, come in Occidente. Meglio un solo media o comunque pochi ed accordati.
Nella società “liberali”, la libertà è ridotta ad avere due schieramenti che si odiano reciprocamente e sono impossibilitati al dialogo reciproco, da qui la mortificazione della pallida pretesa al pluralismo democratico a vantaggio di un bipolarismo di fatto. Tanto poi due poli pendono al centro e quindi la struttura di potere governa comunque. Questo cristallizza le immagini di mondo partendo da un poderoso lavoro di semplificazione di cui il propagandato è grato.
Quanta ansia per l’impreparazione e la paura derivata dalla continua torrenziale cascata di notizie incomprensibili, inquietanti ed ansiogene! Poiché i poteri richiedono comunque legittimità data dal popolo e poiché non si vede come gente che lavora otto ore al giorno più i trasferimenti e le cure personali possa sapere vagamente qualcosa di economia, finanza, tecnologia, geopolitica, cultura, politica, società, futuro, ambiente, ecco parole d’ordine, mantra, cori preconfezionati, slogan, testimonial, esperti, frammenti di razionalità lubrificati con ampie dosi di emotività nei cervelli deboli, distratti, immemori, dipendenti, scossi e resi incerti dall’ignoranza evidente affamata di Verità e cose buone da pensare.
Oggi, avendo sempre più problemi complessi e globali, la propaganda diventa vieppiù esasperatamente puntinista (attenzione ce la “n”), scintille di attenzione de-correlate, caleidoscopi impressionistici. L’ efficacia della propaganda ha precondizione nella sua vastità avvolgente, continuità, invisibile coerenza, ripetitività, per perversi versi, utilità nel dar ragione e senso a ciò che non ce l’ha. Più senso meno dissenso.
Conoscenza e sfruttamento scientifico dei meccanismi di contagio e sincronia delle masse, del fatto che come diceva Durkheim “il gruppo pensa ed agisce in modi del tutto differenti da come penserebbero ed agirebbero i suoi individui componenti se isolati”, l’odierno isolamento reciproco tra persone che non si trasmettono informazione e conoscenza reciprocamente (non dibattono) ma suggono dati ed interpretazioni da una fonte unica, pubblico che si fa una opinione o meglio acquisisce quella somministrata dato che non ha tempo e strumenti per farsene una propria, creano la situazione perfetta. La propaganda, come la pubblicità, non inventa quasi nulla, pesca tra pregiudizi, stereotipi, categorizzazioni, modelli, tradizioni, conformismi, miti profondi (c’è una primigenia fame del mito soprattutto da parte maschile), che già esistono (la Nazione, il lavoro, l’Eroe, la felicità, la libertà).
Un mito eterno è quello del Big Man che si adora mentre ti manipola e ti fotte, ne è appena morto uno che ha ricodificato i codici socioculturali, etici, morali, politici nostrani in un tripudio di convinti applausi dei suoi adoranti propagandati. Mi ero messo a fare l’elenco degli orfani addolorati al suo funerale, da Boldi a Razzi, una fotografia sociologica del livello dell’immaginario nazionale degli ultimi tre decenni, poi ho lasciato perdere, tanto di questi tempi è inutile. Se l’imbecille fosse in grado di rendersi conto di esserlo non lo sarebbe.
La tassonomia di Ellul è elaborata. C’è propaganda politica e sociologica, verticale ed orizzontale, di agitazione ed integrazione (modello partito di lotta ma poi di governo che cambia radicalmente argomenti e tono di voce. Tipo “contro i poteri forti” poi abbracci Elon Musk), razionale ed irrazionale. In Occidente tende a dar adattamento ad una insensata società individualistica di massa previa distruzione o indebolimento di ogni struttura intermedia. Gli accenni al prototipo americano del suo tempo danno l’idea di una vera e propria “radiazione sociale”, sono le forme, i modi, i simboli stessi della nostra società circostante a comunicare prima ancora che qualcuno li ordini in discorso.
Un altro sociologo più recente, George Ritzer (2005) ha avuto dieci edizioni in inglese fino a due anni fa, con un libro sulla forma McDonald di molte strutture sociali: efficienza, calcolabilità, prevedibilità, uniformità in un universo di McUniversità, McMedia, McBambini e da ultimo una McCoscienza di sé. Tutto ciò irradia la sua forma con coerenza direttamente dalla società, il discorso propagandistico diventa solo un accompagno. Il bisogno di semplificare i discorsi fa pari con quello di semplificare la società. I suoi effetti non sono superficiali e transitori, formano il mentale prima che per contenuti per forme, ad esempio dicotomizzare tutto (bene-male, giusto-sbagliato), giudicare ancor prima di analizzare, ordinare il pensiero nei sentieri già tracciati (che tanto si sa già dove vanno a finire), ossessionarsi nevroticamente al presente così che le cause sfuggono, non domandarsi mai “perché”? ovviamente cercando di superare le risposte da favolistica scadente.
Ultimamente, spingere compulsivamente bottoni su un parallelepipedo piatto da tenere davanti gli occhi. L’ efficacia della propaganda ha precondizione nella sua vastità avvolgente, continuità, invisibile coerenza, ripetitività.
L’altra sera mi sono imbattuto in una serata Rampini sulla 7, tema gli Stati Uniti d’America (di cui le bretelle del nostro riproducevano colori e forme della bandiera) ne seguirà una sulla Cina. Secondo Rampini che rivendicava con orgoglio la sua nuova cittadinanza americana, gli Stati Uniti sono fortissimi, inarrivabili e vincenti in tutti i principali items di potenza (armi, dollaro, Pil, tecnologia, demografia) e tali rimarranno, per nostra fortuna, ancora a lungo. L’unico problema è che ultimamente sembrano esser poco convinti di sé stessi (mannaggia!). Il titolo della puntata era “A cosa serve l’America’”, lui è americano, in pratica era una televendita travestita da info-approfondimento.
Aggiungo solo un ulteriore scorcio su tale Nathalie Tocci, una esperta convocata a spiegarci bene le cose. La signora che sembra dirigere un think tank di politica internazionale italiano salvo scoprire sul loro sito che ricevono quasi il 50% dei fondi da “enti e fondazioni estere” (senza vergogna), quando parlava degli Stati Uniti tendeva ad alzare le punte interne delle sopracciglia e quindi abbassare quelle esterne, come se stesse parlando partecipata del povero Cappuccetto Rosso in preda a mille insidie del mondo-bosco. Quando parlava di Russia e Cina faceva il contrario, abbassava le punte interne ed alzava quelle esterne come stesse parlando del lupo cattivo che si appresta a far la festa alla povera nonnina. Del resto, era sera tarda e le favole della buonanotte hanno il loro pubblico. Ho provato nostalgia per Luttwak.
Siamo alla regressione infantile delle opinioni pubbliche, il che fa il paio con un altro concetto di sociologia contemporanea, la “gamification”, ovvero mettere meccanismi di gioco in ambienti non giocosi come Internet, social, sistemi di apprendimento o di business, sollecitando partecipazione attiva e “spontanea”. Il recente scadimento qualitativo dei propagandisti fa il paio con quello dei propagandati e più in generale dà lo Spirito del tempo.
Termino in positività, che fare, quali antidoti, come superare questa condizione di servitù psico-intellettuale volontaria, propedeutica alla servitù volontaria di partecipare al termitaio sociale al ritmo dei tamburi suonati per noi dai propagandisti del sistema? Il tempo. Dal lavoro sulle cose al lavoro su sé stessi, ricavandone tempo da dedicare all’autoformazione della propria mentalità, una mentalità formata ha distanza critica dalla propaganda, rompe la magia, l’incanto, diventa immune, la guarda dall’alto in basso rompendo la servitù volontaria. Ma tra più tradizione, più lavoro, più ordine, più giustizia, più libertà, più innovazione, più sicurezza, più opportunità, le propagande politiche sembrano unanimi nell’evitare di promettere l’unico -più- che vi è necessario per decidere da voi, giudicare da voi, agire col pieno senso del voi: più tempo.
Meno lavoro, più tempo, meno propaganda. Questa è l’ultima, irrealizzabile, utopia.

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