Italia e il Mediterraneo! Una lezione di realismo politico di Antonio de Martini
Grecia, Turchia, Maghreb, Francia, Balcani, Libano. Con l’avanzare del multipolarismo e degli attori attivi si accavallano gli eventi con cadenze sempre più frenetiche. La fedeltà remissiva ai sistemi di alleanza non offrono più il comodo rifugio per adagiarsi su decisioni altrui. Per l’Italia l’aggressione della Libia è stato il primo più evidente campanello di allarme; altri segnali erano già partiti con l’aggressione alla Serbia, più di venti anni fa. E’ tempo, per le nostre classi dirigenti, di definire le priorità di azione e l’area entro la quale tessere un sistema privilegiato di relazioni. Apparentemente qualcosa comincia a muoversi. E’ prossimo alla firma il trattato con la Francia; ci si è accorti della crisi e degli spazi aperti nel Maghreb andando a sondare il terreno in Algeria; abbiamo riscoperto l’Albania. Non è detto però che si tratti di una rivendicazione di autonomia sul terreno della diplomazia. Dal contenuto degli accordi e dei colloqui si coglierà il discrimine su una postura più autonoma o da semplici emissari. Le tentazioni di definitiva normalizzazione atlantica nei Balcani e le voci sul contenuto del trattato con la Francia lasciano presagire poco di buono; non ci resta che confidare nella incoerenza delle condotte effettive. Una lezione di realismo politico interessante e maliziosa offerta da Antonio de Martini. Buon ascolto, Giuseppe Germinario
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