Il coccodrillo nello stagno_di WS
Oggi commenterò per esteso il mellifluo Korybko sempre così prodigo di buoni consigli alla Russia e lo faccio dopo aver letto quanto di esso riportato qui, dove , seppur concludendo con consigli che non mi convincono , Korybko parte da una corretta constatazione : gli U$A , gli attuali signori del “rimland” non stanno “ritirandosi” ma ampliando il loro assalto all’ “heartland” e lo fanno con la solita strategia ereditata dai loro parenti inglesi : la strategia dell’Anaconda.
E qui dobbiamo innanzitutto comprendere come questa si sviluppi e quanto sia antica e determinata questa strategia di predazione.
La “ strategia de “l ‘Anaconda ” o del “Leviatano/ serpente di mare/coccodrillo “, volendo andare molto più indietro fin nella mitologia , consiste nell’ avvolgere per stritolare/affogare la propria vittima, che nel caso del “Behemot/ animale di terra/ippopotamo” deve essere una strategia ben dissimulata per evitare che il potente ippopotamo possa difendersi lacerando a morte il coccodrillo con la sua forza.
E’ infatti evidente che questa mitologia nasca dalla forzata “convivenza” tra coccodrilli ed ippopotami nelle pozze in restringimento del deserto egiziano e che la cosa abbia profondamente colpito allora l’ immaginario di coloro che avevano osservato la cosa , trasferendola così nella mitologia di quei popoli del mediterraneo orientale
Comunque nel mito del “Leviatano”, questa creatura “contorta , malvagia e avvolgente” opera sempre nella dissimulazione e nel caos; è lui sempre e solo l’ aggressore perché deve predare per vivere mentre il Behemot il suo vitale avversario può prosperare mangiando erba.
Ovviamente tutto questo è un mito, ma ciò che stiamo vivendo gli assomiglia molto e potrebbe essere raccontato come la favola de “ il coccodrillo nello stagno”.
In questo “stagno” che è di fatto ormai il mondo globalizzato sono cresciuti coccodrilli molto grossi e voraci che in mancanza di sufficienti erbivori “facili” cominciano a divorarsi tra loro guardando anche ai pochi ippopotami che stanno insieme a loro nello “stagno” e che “prede facili” non sono.
I coccodrilli questo lo sanno, ma non sanno come altro calmare la propria voracità e quindi cercano di predare anche i pochi ippopotami rimasti nello specchio d’acqua con, guarda caso, quella che è sempre stata la strategia del regno inglese: avvolgere e dividere le varie “bestie” con cui è entrato contatto fino a privarle delle loro forza, smembrarle e “cibarsene”.
Tutti i più potenti stati del continente europeo sono passati da questo “trattamento” e nessuno se ne è accorto in tempo. Nessuno, anzi, aveva raccolto l’ analogia, finché gli stessi inglesi non hanno teorizzato questa loro strategia di dominio con Mackinder, rivelando così quella che era diventata la loro ossessione: l’ inarrivabilità dell’ impero Russo, questo enorme animale cresciuto possente nelle steppe dell’ Eurasia.
Sono infatti almeno 170 anni che l’ elite inglese si arrovella in questa impotenza perché nonostante gli enormi colpi già inflitti a “l’ animale” , esso è ancora vivo ed in grado fargli molto male.
Ma a che serve tutto questo mio allegorico preambolo? Solo a dire che questa ossessione e questa strategia è trasmigrata nella testa del ben più enorme “coccodrillo” americano : gli U$A.
I quali U$A, ormai diventati i principali “predatori” nello “stagno”, possono anche raccontare in giro che vorrebbero tornare a “mangiare erba” come tutti gli altri stati, ma l’ unico modo con cui possono risolvere alla svelta la loro smisurata fame ( “american way of life” la chiamano loro ) è solo quello di trovare un modo migliore per catturare ANCHE le “ grosse prede”.
Che poi è sempre il solito modo : dividerle e poi attaccarle una alla volta. Questo che ci sta dicendo Korybko.
E se tutte “ bestie” sono in allarme ? Beh , laddove non si possano tranquillizzare, bisogna almeno confonderle ed è a questo che serve la girandola Trump. L’ importante è che le “bestie “ non facciano “branco” per difendersi.
Il che poi negli “erbivori” è cosa abbastanza normale, perché in genere ognuno “bruca” per proprio conto.
Ma ora, entrando nel più specifico triangolo U$A-Russia-Cina , sarebbe veramente da bischeri se Russia e Cina, ma soprattutto Russia, non si ricordassero dei trattamenti già ricevuti; “il serpente” però è abilissimo a raccontare favole e soprattutto specializzato a ipnotizzare le élites. Da qui l’ estrema prudenza di entrambe le potenziali “vittime”.
A molti di sicuro meraviglierà soprattutto la “prudenza” russa la cui dirigenza , nonostante la Russia si trovi sotto attacco VERO, continua a cercare un appeasement con un “ caro partner” la cui maligna falsità dovrebbe essergli già ben nota. Un paradosso quindi che li rinchiude così nella veste dei “deboli ed ingenui”, incoraggiando quindi l’aggressione in corso.
Quale spiegazione allora ? La darò dopo aver ricordato quanto apparisse debole ed esitante lo zar Stalin tra il 1938 e il 1941 quando sappiamo per certo dai documenti riservati del tempo che Stalin avesse già da anni prima definita inevitabile la guerra e prioritario un riarmo massiccio e forzato.
Semplicemente allora Stalin stava guadagnando tempo per rafforzarsi ed vedere con migliore chiarezza nel quadro strategico. Questa stessa cosa sta facendo adesso Putin
Ma quale chiarezza strategica sta aspettando Putin ? Su due aspetti ovviamente .
La prima è la stabilità del quadro interno. Stalin non si poteva fidare del partito esattamente quanto Putin non si può fidare della sua elite; l’ unica differenza è nella modalità delle “purghe” attualmente in corso.
La seconda è capire la reale posizione di TUTTI i propri vicini quando lo scontro entrerà veramente “nel vivo”.
Ma allora quale è la conclusione della favola ?
Non lo so , ma posso dire, e ce lo ha mostrato la stessa BBC, che nelle pozze dell’ Okawango quando un coccodrillo attacca un ippopotamo , di solito finisce con una strage di coccodrilli .
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