Andate avanti voi_di WS
 
		
		Il  “fronte”  in Ucraina   sta cedendo , non rapidamente ma  sempre più velocemente.
Anche il  “fronte interno”   sta  cedendo in Ucraina; l’ intensità e  la continuità  degli  attacchi russi alle infrastrutture ucraine  ha raggiunto  livelli mai visti prima e l’ inverno  si preannuncia molto  duro  e con  cattive  prospettive per il futuro.
In pratica stiamo per arrivare al punto critico delle “decisioni fatali” che “l’ occidente” in generale e la NATO-€uropa in particolare dovranno prendere.
Continuare la guerra o ammettere la sconfitta strategica con tutte le inevitabili conseguenze?
E se verrà scelto di “continuare”, cioè di “rilanciare”, come farlo?
Provocare direttamente la Russia , in Transnistria come nel Baltico o a Kaliningrad, o più semplicemente “ entrare” in Ucraina attestandosi in modo strategico per puntallarvi il cadente NATO-regime ?
Ma in entrambi i casi quale poi sarà la reazione russa? Su questo i NATOnanetti non si esprimono in pubblico al di là della solita retorica bellicistica e la solita granitica convinzione di poter “ uniti sconfiggere la Russia”; ma è evidente che ognuno sotto sotto ne valuta le possibili conseguenze e possibilità per se stesso.
Ad esempio è evidente che la Germania stia cogliendo la possibilità di un gigantesco riarmo e di rilanciare la propria industria convertendola in militare; tutto questo avrà certamente gravi conseguenze per gli altri “soci del club”
E infatti già è evidente il solito “gioco inglese” nel nascondersi dietro a questo riarmo offrendo alla Germania il suo “scudo atomico”, una garanzia che già inquieta la solita sventata Polonia e la solita Francia megalomane; tanto megalomane da mandare presto , pare , la sua legione straniera a “tenere” Slaviansk.
Ma proprio perché questo “occidente” sembra voler fare “all in “ convinto che comunque la Russia non reggerà “il bluff” e che questa sacra alleanza, in un atto di disperato avvertimento, dichiara tutti i propri assi nella speranza di non doverli poi calare per forza.
Effettivamente se la Russia, al contrario del “l’ occidente”, non è in “disperazione strategica”, ha comunque davanti a sé un grave “dilemma strategico”: quando e come calare i propri “ assi” per far capire ad una massa di decerebrati che la Russia NON può perdere?
Uno di questi “assi, l’ oreskin, è stato già calato una volta con scarso effetto deterrente. Eppure è un “asso” importante e ho già spiegato una volta il perché . L’ oreskin può convertire “in avanti” tutta l’ energia cinetica accumulata dal gigantesco razzo nella sua fase di spinta e quindi “bucare” qualunque cosa come fa una lancia termica nell’ acciaio, di fatto penetrando per molte decine di metri qualunque bunker sino a provocarne il collasso per l’ intensità della scossa sismica indotta. Di fatto così i russi hanno dimostrato di potere distruggere “convenzionalmente” qualunque centro di comando in tutta l’ €uropa sigillandoci dentro tutti gli “alti papaveri”.
Risultato ? Nessuno se ne è preoccupato , tanta è la convinzione che la Russia NON vuole la guerra e che tratterà qualunque accordo per evitarla
Gli altri due “ assi” invece sono solo stati dichiarati e come tali tutti li hanno presi come una “boutade” dimenticando che , al contrario degli americani che dichiarano sempre quello che non hanno , i russi tendono sempre a negare anche quello che effettivamente hanno in mano.
E questi sarebbero due “assi” veramente impressionanti.
Vediamo il primo , il buresnivik , forse quello dei due più impressionante per le difficoltà tecniche che sarebbero state superate e per le implicazioni che esso avrebbe nelle future avventure spaziali. In sostanza i russi avrebbero costruito un minireattore nucleare in grado di accendersi e spengersi come un normale motore a combustione e la cui energia viene convertita tutta in energia termica e questa ultima poi convertita in energia cinetica per produrre , come in un motore a reazione, la spinta necessaria al volo; il tutto posto in un missile di medie dimensioni poco più grande di un normale missile da crociera , ma in grado di volare indefinitamente portando carichi ben superiori fino ad una singola testata da un megatone.
Questo missile può fare quindi molto più di un Oreskin; ad esempio può , senza essere nemmeno visto, arrivare su Washington e distruggere l’ intero sistema di comando americano anche se fosse posto nei megasuperbunker che Trump sta costruendo sotto la Casa Bianca.
Questo missile può anche fare la stessa cosa a qualunque megasuperbunker che la cabala globalista sta costruendo nei più recessi anfratti australi.
Il terzo è solo l’ evoluzione della idea di Sakarov di 70 anni fa, e si basa sulla semplice constatazione che mentre la Russia è una “potenza di terra” i suoi nemici sono tutti “ potenze di mare” che potrebbero essere spazzati via da “supermine atomiche” poste ad opportuna distanza dalle coste nemiche ed in grado di sollevare uno tzunami di centinaia di metri di acqua radioattiva.
E la super bomba di Sakarov fu effettivamente realizzata ma non si sa se le coste americane siano state mai effettivamente minate .
Quello che invece ci dicono ora i russi è che con il loro Poiseidon possono portare in modo non rilevabile queste supermine da 100MT in poco tempo sino ad espoldere per ritorsione nei siti previsti; ad esempio, lanciandola dal Mar di Barents per “consegnarla” in 12 ore all’ Inghilterra onde concellarla per sempre dalla storia umana.
Serviranno questi continui avvertimenti ? No, perché questi giocatori d’ azzardo si beano nella loro convinzione suprema che la Russia , visto che lo ha già fatto una volta, alla fine cederà alla loro pressione senza reagire .
E allora che deve fare la Russia? Ora non gli resta altro che dare un grosso schiaffo ad un €uroimbecille e vedere “l’effetto che fa “.
E di €uroimbecilli ce n’è in abbondanza; sarà fatto certamente e nel modo più opportuno , ma solo quando questo diverrà assolutamente necessario.
E quel “quando” sta diventando sempre più vicino.
Quindi io consiglierei a Giorgia quando dovrà pronunciarsi nei relativi NATO -meetings il classico “ andate avanti voi…”.
La Russia apre le porte dello spazio
| il 30 ottobre 2025 Si dice che le guerre siano un forte stimolino al progresso tecnologico o quanto meno portino ad accelerare ricerche e soluzioni in tempi più molto più brevi del normale. Forse non è sempre così, ma nel caso della guerra ucraina è qualcosa di visibile, sebbene quasi solo da una parte, quella della Russia, il cui potenziale era finora rimasto inespresso: uno straordinario avanzamento nel campo dei droni e dei missili ipersonici, oggi molto più manovrabili di prima, nuove armi come l’Oresnik che con esplosivi convenzionali ha la stessa potenza distruttiva di una piccola atomica. E adesso il Burevestnik. un missile a propulsione nucleare che può volare per molti giorni e colpire dovunque. Naturalmente la propaganda Nato, incapace di vere novità in campo bellico, minimizza, e tuttavia la quasi totale maggioranza delle persone, anche di quelle che si informano al di furi del mainstream, non ha colto la rivoluzione che si nasconde dietro questa nuova arma russa: il motore nucleare è la chiave dello spazio.Per quanto ragazzi brufolosi e ignari si esaltino per Space X e per le favole raccontate da Musk – che peraltro ha mandato in aria i suoi primi razzi servendosi di motori dell’era sovietica rimasti in magazzino – non sarà con motori a razzo chimici che si andrà su Marte e figuriamoci su altri pianeti e planetoidi del sistema solare. Essi servono per principalmente per trasportare carichi utili in orbite prossime alla Terra, non più di 35 mila chilometri o al massimo sulla Luna, a spingere una qualche minuscola navicella automatica. ma per la cosiddetta esplorazione dello spazio ci vuole ben altro. E questo altro lo ha mostrato la Russia. Il reattore del missile Burevestnik ha infatti una potenza paragonabile a quella di di un sottomarino nucleare, ma è mille volte più piccolo e soprattutto non ha bisogno di giorni o settimane per entrare in funzione, ma si attiva in brevissimo tempo, anche secondi, e può rimanere in funzione per un lungo periodo di tempo. Meno di un anno fa il direttore generale di Roscomos, l’agenzia russa dello spazio, Yuri Borisov, aveva abbozzato l’immagine di “rimorchiatori nucleari” per l’esplorazione dello spazio profondo e aveva annunciato che tali mezzi spaziali erano in fase di progettazione. Tuttavia, come al solito gli occidentali, non gli hanno dato retta, pensando che sognasse, mentre erano loro a dormire di fronte alla realtà: di fatto la nave spaziale a propulsione nucleare Zeus è già in fase di progettazione e di costruzione per quanto riguarda alcuni moduli. Insomma l’uso bellico di questi sistemi è solo un capitolo secondario di una tecnologia di base per i viaggi spaziali che gli americani avevano invano sperimentato anni fa senza tuttavia riuscire ad miniaturizzare i motori nucleari, cosa che invece i russi sono riusciti a fare. E la stessa cosa si potrebbe dire dei missili ipersonici. La guerra ucraina e il gioco a scacchi della geopolitica sta nascondendo il fatto che siamo di fronte a una svolta storica che riscrive innanzitutto il futuro dell’esplorazione spaziale non più legata a piccole navicelle con celle anguste per risparmiare al massimo carburante e rifornimenti. Naturalmente dovranno essere approntate piattaforme spaziali da dove far partire le navi verso i pianeti del sistema solare che oggi sono realmente alla nostra portata e non soltanto parole sui romanzi di fantascienza. Ma è quasi impossibile delineare le possibili ricadute in tutti i campi di un motore nucleare, piccolo, leggero ed accensione rapida: esse sono potenzialmente infinite e non mancheranno di certo gli utilizzi terrestri e civili di questa nuova tecnologia. Il fatto che qualcosa di così cruciale non sia nato in Occidente la dice lunga sul cambiamento degli assetti planetari e sul declino occidentale. È vero che la Russia è stata per almeno due decenni in testa alla corsa spaziale, prima di essere sconfitta da Hollywood (intelligenti pauca) ma questo è avvenuto grazie a tecnologie che erano state sviluppate nella Germania nazista e dal fatto che Mosca si era accaparrata i migliori scienziati in questo campo, mentre agli americani era rimasta la serie “b”. Però adesso gli incredibili sviluppi avvengono al di fuori e anzi con il contrasto attivo degli occidentali. In questo quadro appare davvero patetico l’invio in Ucraina di 2000 soldati della Legione straniera, un corpo militare fondato per le guerre coloniali e che in questo senso esprime da una parte la permanenza fuori tempo delle pulsioni occidentali, e dall’altra una sempre più marcata arretratezza. | 
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