A che punto siamo_di WS

L’ analisi dei fatti, sempre ben riportata da Simplicius, ci sollecita sempre la domanda : dove stiamo andando?
Ho già spiegato ad iosa il mio punto di vista: i banksters ci stanno portando in una WW3 che avrà come sempre l’epicentro in Europa. Quindi ogni volta si tratta solo di chiederci: a che punto siamo?
A questo ho risposto in altra occasione che siamo in uno “ stallo”; nel momento in cui i “piani A” dei due contendenti, NATO e Russia, sono sostanzialmente falliti ma esiste ancora, in realtà esisteva fino a due settimane fa, una “finestra” per una “ transazione” che, fosse anche solo un “pastrocchio”, comportasse quantomeno la “ deescalation” da “ guerra esistenziale” a semplice “conflitto”.
Bisogna però qui precisare la differenza tra “tregua” e “armistizio”, tra quel trucchetto che la NATO vuole imporre alla Russia per fermare l’usurante pressione russa sulla NATO-Ucraina e così guadagnare tempo onde rinforzare il proprio “baluardo” , e l’ “ armistizio” , cioè un qualunque tipo di accordo scritto e vincolante a certe reciproche condizioni immediatamente concesse, condizione richiesta dai russi per cessare il fuoco.
La differenza è enorme: le “tregue” infatti non risolvono nulla e hanno una valenza meramente tattica; gli “armistizi” invece “deescalano “ il conflitto e possono definire le condizioni della eventuale pace successiva che comunque non potrà essere quella di una “resa incondizionata”.
Ricordiamo infatti che mentre nel 1918 gli “imperi centrali” firmarono un armistizio, nel 1945 a Germania e Giappone fu imposta una “resa incondizionata”, mentre l’ Italia , che è fuuurba, invece firmò un armistizio…con clausole da resa incodizionata!
E anche l’ URSS nel 1989 firmò una specie di “ armistizio”, esattamente come quello che nel 1944 la Finlandia firmò con L’ URSS.
Quale è quindi la differenza tra “ resa incondizionata” è un “armistizio” ? Che nella prima il vincitore si prende tutto quello che vuole occupando l’ intero territorio nemico!
Senza questa “occupazione totale” lo Stato perdente rimane vivo e libero di tentare una revanche esattamente come fece la Francia nel 1914 o la Germania nel 1939 e, se vogliamo, starebbe tentando di fare la Russia adesso anche se in guerra ci è stata tirata controvoglia .
Gli “armistizi” quindi non portano necessariamente ad una “pace” ma portano comunque a lunghe “tregue” in cui i due contendenti si riconoscono legittimamente . Ad esempio la resa incodizionata del Giappone è stata solo agli americani che poi l’ hanno occupato. Con i russi il Giappone ha firmato solo un armistizio cui non è seguita alcuna pace; eppure i due stati si riconoscono reciprocamente, sebbene è sicuro che i giapponesi “ alla prima occasione “ proveranno a riprendersi quello che ancora ritengono proprio.
E tornando alla guerra NATO -Russia è appunto la “ deescalation” la cosa che più la Russia desidera e su cui è disposta a “ragionevoli” compromessi; ma è proprio la “ deescalation” ciò che “l’ occidente” non può dargli .
Questo perché , avendo questultimo dovuto creare una narrazione da “guerra esistenziale” , con la firma di un “armistizio” che dovesse comunque contenere le richieste russe, rifiutate dal “l’ occidente combinato “ prima dello SMO, esso risulterebbe “lo sconfitto”, con un contraccolpo geopolitico che spazzerebbe via le attuali elites occidentali.
L’avvento della nuova amministrazione Trump rappresenta(va) appunto una occasione di “ deescalare” scaricando tutto il costo di questo armistizio sulle spalle de l’€uropa; non c’ è dubbio che questa fosse l’ intenzione di Trump, perché avrebbe potuto mettere parte di questa “sconfitta” anche sulle spalle dei suoi nemici in patria.
Ma ovviamente sia questi che le elites europee loro clientes che ancora dominano la colonia €uropa non sono d’accordo; costoro stanno facendo di tutto per tenere la barra della politica americana sul progetto “guerra totale alla Russia” ed io non vedo proprio come Trump possa fronteggiare questa reazione laddove i suoi nemici faranno di tutto per definirlo un “perdente” se lui firmasse qualcosa che riconoscesse le ragioni russe.
Quindi, purtroppo, la guerra continuerà in modalità che si possono facilmente prevedere perché con queste premesse anche il “piano Colby “ salta e sia USA che Cina hanno interesse ad un appeasement quantomeno per tutto il tempo che la guerra in Ucraina durerà.
Questo spinge entrambi ad una “ tregua non dichiarata” nella quale entrambi hanno interesse a che la guerra rimanga confinata in Europa e che continui a lungo e a bassa intensità.
Perché quando crollerà la NATO-Ucraina per la NATO-€uropa verrà il momento delle decisioni fatali: rilanciare con una guerra diretta o sottoscrivere una “sconfitta strategica” ?
E’ ovvio che queste élites vogliano procrastinare questo “redde rationem” e che , paradossalmente e per lo stesso motivo, questo sia interesse anche della Russia che a questo tipo di guerra ormai ci si è accomodata.
In ogni caso però le €uroelites hanno bisogno di mantenere una continua psicosi di guerra , sia per impedire a Trump di prenderne le distanze, sia per portare avanti i loro progetti di compressione popolare attraverso l’ isteria di guerra.
Da qui il teatrino attuale con “la Russia ci invade!”
Purtroppo però c’ è in questo un aspetto che porterà questo teatro dal comico al tragico, perché, quando verrà il “redde rationem”, se in €uropa saranno al potere le attuali eélites, non vedo cosa potrebbe sostituirle per allora, esse sceglieranno comunque il rilancio.
Ed in questo particolarmente ottuse saranno le élites tedesche che de l’ €urolager sono state il volenteroso Kapò e che ora cominciano a sognare la propria piena trasformazione in un IV Reich da lanciare di nuovo alla conquista della Russia , per una “rivincita” al cui sostegno però stavolta i tedeschi godrebbero del pieno appoggio dei loro masters “anglosassoni”.
Quindi mi dispiace, ma per noi €urofessi confermo la mia solita diagnosi : “ andrà male prima di finire molto peggio”.
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