Ucraina, il conflitto_11a puntata, con Stefano Orsi e Max Bonelli

La 11a puntata inizia con un documento interno all’esercito ucraino che conferma le crescenti difficoltà, evidenti ormai sul campo, nel sostenere e contenere la pressione costante dell’esercito russo. Una nota che segue numerosi atti di protesta della truppa riguardo la conduzione della guerra e il comportamento dei comandi e della dirigenza politica ucraini. Alle difficoltà sul campo corrisponde una netta accentuazione del carattere terroristico della reazione ucraina sempre più rivolta a ritorsioni verso la popolazione civile e al sacificio dissennato delle proprie forze militari. Un aspetto sempre più difficile da nascondere anche per i media meglio disposti verso una causa sbagliata quale è la reazine della dirigenza ucraina. E’ sempre più evidente il paradosso di una forza che si proclama paladina dell’indipendenza di un paese, ma che in realtà si sta rivelando uno spietato esercito di occupazione al momento della vasta componente ostile della popolazione, ma che non tarderà a manifestare la propria indole anche verso le componenti favorevoli e passive. Emerge sempre più chiaramente la natura di un regime tanto ottuso e spietato ideologicamente, quanto portatore diretto di interessi e dinamiche geopolitiche esterne; dinamiche dalle generalità conosciute, ormai sparse ai quattro venti, che non tarderanno a dover rendere conto anche nel proprio paese, gli Stati Uniti. L’ennesimo frutto marcio portato dalle tante rivoluzioni colorate che hanno infestato questo ventennio. Avrebbero dovuto scompigliare i propositi di un mondo multipolare; stanno costringendo, in realtà, le forze emergenti a coalizzarsi non ostante i vecchi e nuovi contenziosi che attraversano un mondo sempre più disarticolato. Il finale non è scritto, ma non è scontato come poteva apparire appena venti anni fa. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

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