Paura di volare, di Roberto buffagni

Sulla no fly zone c’è un gioco degli equivoci intenzionale che però può scappare di mano perché in USA non c’è una amministrazione presidenziale coesa ma una guerra per bande nello Stato amministrativo. Zelensky la rivendica, il parlamento estone la vota, mille voci nei media la invocano; ma il segretario della NATO dice che non ci sarà mai, e il presidente USA ha chiarito da subito che non ci sarà intervento diretto USA in Ucraina (no-fly zone = scontro diretto fra aerei NATO/aerei russi e contraerea russa). Inciso: le forze NATO convenzionali presenti sul continente europeo NON sono in grado di affrontare la Russia, sul territorio russo o sul territorio ucraino. Per affrontare la Russia su territori europei in una guerra convenzionale sarebbe necessario: a) il coinvolgimento diretto delle FFAA turche b) una colossale proiezione di forza USA, ma gli USA devono attraversare il fossato atlantico e la Russia ha marina oceanica e aviazione tutt’altro che trascurabili, parliamo di migliaia di morti USA prima di mettere piede in Europa. Lo scopo del gioco poliziotto buono (no fly zone)/poliziotto cattivo (sì no fly zone, ma anche preannunci di false flag armi chimiche) sembra essere il seguente: a) confondere le idee ai russi, contagiarli con il caos decisionale b) indurre nei russi il timore che si giunga, anche per errore ed equivoco, a uno scontro diretto con la NATO che ovviamente ha conseguenze incalcolabili c) favorire il “partito della pace” russo, che nelle interpretazioni occidentali potrebbe pensare “abbiamo fatto il passo più lungo della gamba, riduciamo gli obiettivi” d) destabilizzare il governo russo, se il “partito della pace” russo ne ha la forza, per esempio uccidendo o deponendo Putin e) mandare un messaggio alla Cina, “vuoi restare coinvolta in una guerra NATO-Russia? Costringi i russi a ridurre gli obiettivi”. Queste sono le interpretazioni razionali. Poi ci sono le interpretazioni di una posizione irrazionale che qui tralascio perché si può immaginare qualsiasi cosa, nell’ambito dell’irrazionale, anche che qualcuno in USA sia persuaso di avere la possibilità di uno “splendido first strike nucleare” sulla Russia e abbia deciso di ricorrervi valutando che spazzerà via il potenziale nucleare russo. Tutte le interpretazioni razionali dell’equivoco intenzionale sulla no-fly zone etc. presumono che i russi stiano sostanzialmente bluffando, quando dicono che sono pronti a reagire simmetricamente a iniziative militari NATO in Ucraina (segnali volontà russa: elevato lo stato di allerta nucleare, moniti che i campi di volo NATO da cui partissero aerei NATO diretti in Ucraina saranno considerati obiettivi militari legittimi). In sintesi si tratta di una operazione psicologica di brinkmanship, “Chi si spaventa prima? Vi spaventate prima voi, non avete le palle”. Essa NON tiene conto, o minimizza, tre fatti: a) la neutralità dell’Ucraina è un interesse vitale russo, i russi da 14 anni chiariscono che l’Ucraina come bastione militare occidentale al confine russo è categoricamente inaccettabile b) con l’invasione dell’Ucraina i russi si sono impegnati a fondo senza possibilità di ritorno. Una rinuncia agli obiettivi strategici essenziali destabilizzerebbe il governo russo, e NON è affatto detto che una diversa dirigenza sarebbe più moderata dell’attuale (anzi) c) i russi hanno constatato, in Jugoslavia, in Libia, in Irak, che l’istituzione di una no-fly zone è propedeutica alla destabilizzazione politica e alla escalation militare, non si vede perché le cose andrebbero diversamente in Ucraina. Quindi secondo il mio parere è una scommessa sbagliata (understatement). C’è un ulteriore serio problema. Nel corso della crisi missilistica cubana, Kennedy e Kruschev riuscirono a concordare una via d’uscita dallo stallo per via informale. Ciascuno dei due concesse qualcosa all’altro, e e le concessioni furono tenute segrete. Kennedy tolse i missili USA dalla Turchia, e avvertì Kruschev che se l’offerta fosse divenuta pubblica avrebbe dovuto rimangiarsela perché gli elettori e il sistema politico USA e non lo avrebbero accettato. Una via d’uscita analoga sembra del tutto impossibile oggi perché la fiducia reciproca USA-Russia è zero, soprattutto i russi NON possono fidarsi sia per l’esperienza degli anni trascorsi sia per il metodo adottato nella presente controversia che impedisce ai russi di fare affidamento sulle posizioni ufficiali americane. E’ quindi cruciale che uno o più paesi NATO europei importanti (non l’Estonia) si dichiarino ufficialmente irremovibilmente contrari alla no-fly zone e sollecitino una dichiarazione ufficiale in tal senso dal presidente USA. E’ cruciale ma non avverrà perché gli americani (le varie fazioni dello Stato amministrativo americano) stanno facendo fortissime pressioni sugli europei. A questo punto diventa veramente importante che i cittadini europei facciano una decisa, decisissima pressione sui politici che hanno votato, a qualsiasi partito appartengano, e gli facciano capire che non li voteranno MAI più se non alzano testa e voce e premono sul governo perché ufficialmente rifiuti l’ipotesi no-fly zone. Sennò resta solo la Madonna di Fatima. Pregarla fa sempre bene ma non si può scaricare tutto sul Piani Superiori.