Italia e il mondo

Stati Uniti, Russia! Nebbia della guerra, nebbie nelle menti_con Gianfranco Campa

Un presidente ormai isolato, ignorato, oltre il limite del patetico. Un ceto politico sempre più privo di senso istituzionale, tutto preso dallo scontro politico e dalle beghe interne. E’ la situazione paradossale della più grande potenza mondiale, laddove solo il Pentagono e quindi gran parte delle più alte cariche militari sembrano aver conservato prudenza e lucidità in un contesto geopolitico sempre più mutevole e conflittuale. L’Ucraina è attualmente il centro focale delle attenzioni, ma è sicuramente uno soltanto degli episodi che costelleranno la scacchiera internazionale in uno stillicidio di provocazioni e risposte. L’Ucraina è attualmente un porto delle nebbie dove la verità pretende di essere dettata dai detentori della propaganda e del sistema mediatico. Vedremo se il castello di menzogne riuscirà a reggere sino al logoramento dell’iniziativa russa oppure andrà incontro al crollo di una realtà politica e socioeconomica che, specie in Europa, si avvia sempre più velocemente verso un drammatico dissesto. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

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Russia, Ucraina! Guerra civile e guerra tra stati_con Antonio de Martini

Tutta la saggezza e la maestria di Antonio de Martini. Siamo tutti impegnati a seguire e decifrare i movimenti militari nella guerra in Ucraina. Con essi i risvolti tragici legati ad esecuzioni e rappresaglie con il corollario delle morti dei civili; inevitabili queste ultime come in una qualsiasi guerra moderna, ma in una dimensione molto ridotta almeno sino ad ora, se comparato con quanto successo in Iraq, in Siria, in Afghanistan. Una condotta militare dettata da una scelta politica precisa da parte di Putin. La dovizia di fatti e di immagini induce e serve a nascondere il filo conduttore delle strategie politiche in corso. De Martini lo sottolinea continuamente. Strategie il cui filo conduttore si può ricondurre agli antefatti della guerra civile in Russia di un secolo fa con la diretta partecipazione di anglosassoni e a quelli della seconda guerra mondiale, riconducibili alla rete di contatti costruita dai tedeschi e riportata nella loro integrità agli statunitensi nel secondo dopoguerra. Una trappola ordita dal mondo anglosassone, dalla quale il governo russo mostra di poterne uscire con grande difficoltà. Più il conflitto rischia di assumere i connotati di una guerra civile, più lo scontro rischia di impantanarsi seguendo direzioni imprevedibili. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

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Stati Uniti, Ucraina e il punto di rottura_con Gianfranco Campa

Joe Biden e lo staff presidenziale, se non il momento di sintesi, avrebbero quantomeno dovuto essere il punto di mediazione del coacervo di interessi e di indirizzi politici in grado di sconfiggere con qualsiasi mezzo Trump ed imporre la conduzione di una linea politica che ristabilisse all’interno il pieno controllo del paese senza modificarne sostanzialmente gli equilibri, sarebbe meglio dire gli squilibri politico-sociali e all’esterno il predominio statunitense unipolare o tutt’al più bipolare, ma con una Cina appesa al processo di globalizzazione da essi disegnato. L’impresa era di per sè ardua ed improbabile; la vivacità e distruttività dello scontro politico interno ne hanno reso la conduzione talmente oscillante ed inaffidabile sino a suscitare la diffidenza e l’ostilità persino nel complicato sistema di alleanze in divenire contro la Cina e la Russia, riuscendo a rafforzare un asse sino-russo ed un loro timido avvicinamento ad una pletora di paesi altrimenti in aperto o sordo conflitto sino ad un decennio fa. L’unica miserabile eccezione a questa volatilità rimangono i centri decisori dei paesi europei aggrappati a qualsiasi prezzo ad una parte dei centri decisori statunitensi, anche a costo di vedersi trascinati in una guerra come vittime designate. Una postura suicida che condannerà al dissesto intere nazioni e ad una sopravvivenza precaria le loro classi dirigenti. La evidente mediocrità dello staff presidenziale e i limiti fisici stessi di Joe Biden hanno trasformato in pochi mesi l’intera compagine in un vaso di coccio strattonato e stritolato da tendenze contrapposte. Il punto in comune di esse sono la russofobia; quello che li divide è il livello di conflittualità nei confronti della Cina. Una situazione aperta a svariati punti di arrivo ma pericolosissima ed esposta a colpi di mano imprevedibili. In questi spazi il movimento di Trump, pur tra mille limiti ed esposto ad operazioni trasformistiche, potrebbe trovare enormi praterie da percorrere con esiti altrettanto imprevedibili per gli Stati Uniti e di riflesso nel mondo. Joe Biden sarà la prima vittima designata, per meglio dire il caproespiatorio da sacrificare; Kamala Harris, nella sua vacuità, lo seguirà a ruota. Riemergono in lizza vecchie cariatidi e nuove figure dal futuro incerto. Nel frattempo l’offensiva russa in Ucraina si consolida e consegue i primi significativi successi; il battaglione Azov ha perso ormai i 3/4 dei suoi effettivi e l’intero comando abbattuto questo pomeriggio; il resto delle compagini neonaziste si avvicinano alla stessa fine, sperando che il resto dell’esercito ucraino riesca a separare da esse il proprio destino; la minaccia nucleare somiglia sempre meno ad un videogame. Ascoltate Gianfranco Campa! E’ una voce unica nel panorama italiano. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

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Stati Uniti Russia! Stillicidio o scontro frontale_con Antonio de Martini

I momenti di attrito suscitano solitamente livelli di allarme tali da paventare l’arrivo di eventi estremi. Il sistema mediatico è solitamente il grande veicolo di queste dinamiche e di tali rappresentazioni della realtà. Con il conflitto russo-ucraino, parte ormai di un confronto russo-sino-statunitense sempre più acceso, si è aperta una nuova e più dirompente tappa nelle dinamiche geopolitiche. Una accelerazione che richederà, però, ulteriori passaggi prima che possa passare eventualmente ad uno scontro aperto e distruttivo, fermo restando il ruolo soggettivo degli attori in grado di imprimere e forzare il corso degli eventi. Spesso si confondono i proclami e le intenzioni con la realtà e le concrete possibilità. E’ il caso della fondatezza delle aspirazioni di autonomia ed indipendenza politica delle classi dirigenti dei paesi europei. Un equivoco ed una illusione che la sempre maggior durezza dei fatti cui si andrà incontro renderà un sapore amaro alla vita di gran parte dei popoli europei. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

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Stati Uniti, Russia, Ucraina! Lapsus e verità_con Gianfranco Campa

Biden potrebbe essere il ventriloquo, la voce della verità in grado di rivelarci le reali intenzioni dei centri decisori statunitensi. Non nelle sue intenzioni ovviamente, piuttosto a causa delle sue condizioni. Nel frattempo il sistema mediatico statunitense sembra essere colto da un sussulto di serietà professionale. Ha ritrovato miracolosamente la memoria e rispolverato vecchie storie compromettenti ai danni del presidente. Amore per la verità, anche la più scomoda oppure protagonismo in un gioco di potere in grado di determinare la preminenza all’interno e le dinamiche geopolitiche all’esterno del paese in direzione di uno scontro sempre più aspro ed azzardato. Un avventurismo che al momento e riuscito a compattare il mondo occidentale al prezzo, però, di una ostilità crescente nel resto del mondo. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

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Le liturgie e i meccanismi della Unione Europea_con Francesca Donato

Le tre emergenze imposte in questi ultimi tre anni, l’emergenza ambientale e la conversione energetica, la crisi pandemica, la crisi bellica in Ucraina ha messo a nudo le peculiarità fondative di questa Unione Europea le quali, più che valorizzare, tendono ad inibire le pulsioni e le aspirazioni di autonomia politica e pregiudicare le potenzialità di sviluppo dei paesi della comunità. Le liturgie ed il lirismo che ammantano le iniziative più importanti delle istituzioni europee riescono ad imporre con sempre maggiore difficoltà la propria narrazione. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

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Ucraina e il peggio dell’Europa_con Augusto Sinagra

Ancora una volta l’Unione Europea si sta rivelando un recinto in grado di impedire che le pecorelle possano acquisire una reale autonomia di azione e di scelta soprattutto riguardo alle relazioni da perseguire in primo luogo con i vicini di casa. Una pura appendice della NATO destinata ad esistere solo sino a quando il buon pastore la riterrà utile. Un fattore di freno, piuttosto che di sviluppo. Più la Unione Europea procederà ad allargarsi, più accentuerà tale debolezza e tale precarietà. Lo abbiamo visto con le emergenze ambientali-energetiche e con quella pandemica; l’ulteriore emergenza del conflitto russo-ucraino ne ha suggellato alla luce del sole la simbiosi ed il legame indissolubile. Classi dirigenti abituate ormai a liquidare ambizioni e dignità per un piatto di lenticchie ormai sempre più magro. Un ribaltamento della situazione potrà ormai arrivare solo da una crisi aperta e distruttiva interna al centro dell’impero della quale ormai da anni si possono osservare i prodromi. La passività e l’accondiscendenza si pagheranno a caro prezzo in un futuro sempre meno lontano. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

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Ucraina tra propaganda e realtà_con Max Bonelli

Impossibile farsi una idea attendibile della situazione del conflitto in Ucraina attingendo dai tradizionali mezzi di informazione. Una manipolazione talmente ottusa e univoca, al limite del grottesco, da far perdere la residua credibilità di un sistema informativo, già ampiamente compromessa con la campagna antipandemica. Non è comunque priva di effetti. La rappresentazione mediatica tra “buoni e cattivi” ancora una volta si riverbera nella società nella contrapposizione tra untori e moralisti. E’ una pratica politica ormai corrente e cosciente in vista della gestione delle crisi sociali e geopolitiche legate al drammatico dissesto che si va profilando nel mondo occidentale e in particolare in quello italico. Max Bonelli ci offre un affresco della situazione in Ucraina partendo da una base di conoscenza diretta e sul posto delle dinamiche presenti in Ucraina, ma che si riverbereranno pesantemente in Europa e rimescoleranno rapidamente le carte e gli schieramenti nel mondo intero, a partire dal Medio Oriente. Una narrazione del tutto antitetica rispetto a quanto ci viene offerto proditoriamente dal sistema mediatico. In Ucraina è avvenuto qualcosa di molto più preoccupante di quanto avviene normalmente in periodo di guerra; quando cioé il peso dei militari e delle formazioni paramilitari è destinato solitamente ma temporaneamente a crescere. In questa ottica la decisione dell’intervento russo assume tutt’altro significato. Buon ascolto_Giuseppe Germinario

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La Russia e il multipolarismo in Europa_con Gianfranco La Grassa

Il multipolarismo sta sbarcando in Europa. I paesi europei più che parteciparvi, lo stanno subendo. La narrazione dominante addita la Russia come artefice della minaccia. In realtà sono i centri decisori al momento prevalenti negli Stati Uniti a cercare di stringere il giogo al collo. Le sue pressioni sono enormi ed assillanti. Un atto di forza che potrebbe trasformarsi in una manifestazione di fragilità. Tanto dipenderà dall’esito del conflitto in Ucraina. L’intervento russo assume ancora, proprio per il carattere estremo dell’iniziativa, una postura difensiva. Riuscire ad arrestare comunque il processo di allargamento della NATO ad est rappresenterebbe una prima significativa vittoria ed una ripresa dell’iniziativa già manifestatasi nei suoi prodromi in Libia, in Siria e in Africa. L’intesa con la Cina ne rappresenterebbe il suggello. I circoli dirigenti europei hanno ancora una volta scelto di appiattirsi totalmente sulla linea avventurista americana, definendo così l’Europa, il proprio continente, come il terreno di contesa e di battaglia di interessi altrui. Lo stanno facendo in nome della pace e dell’unità europea. Avrebbero avuto la possibilità di giocare sulle contraddizioni e sul conflitto che sta imperversando nei centri politici statunitensi; stanno al contrario alimentando le condizioni per una polverizzazione della realtà politica continentale foriera di lotte intestine ben manipolate e rinfocolate dall’esterno. E’ una classe dirigente che deve la propria esistenza sulla delega e sulla dipendenza ormai settantennale dalle scelte di oltreatlantico, condannando così l’Europa, in primis l’Italia, ad una condizione prossima di pauroso dissesto e degrado. Qualche segnale di reazione comunque appare all’orizzonte; più strutturato in Francia, con la candidatura di Zemmour all’Eliseo, più sottotraccia in Germania, in Ungheria. In Italia i sussulti di un paio di anni fa si sono rivelati un fuoco fatuo; forse ancora meno. Acrobazie parodistiche di saltimbanchi improvvisati, incapaci di destare un qualche timore nei centri che contano. L’epilogo lo abbiamo visto con l’allineamento tempestivo ed esibito, ammantato di anelito patriottico, di quelli che avrebbero aspirato a rappresentare una opposizione seria a questo sfacelo e a questa postura così meschina ed autolesionista. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

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russia, ucraina, stati uniti, cina tra scacchisti e pokeristi, con Gianfranco Campa

Ascoltate questa conversazione ricca di informazioni ed interpretazioni. La narrazione che ci viene offerta da tre settimane non è solo un punto di vista, è l’esatto rovescio della realtà. C’è il reale pericolo, ormai la certezza che i narratori rimangano schiavi delle loro menzogne sino a proseguire lungo una strada obbligata semplicemente perché tornare indietro significherebbe sconfessare se stessi e cadere in rovina. Una dinamica infernale che rischia di trascinare nel baratro milioni di persone e di portare al dissesto intere società, soprattutto europee. Una vera e propria nemesi che porterà a realizzare quell’incubo che da decenni dichiarano di scongiurare: la nascita di un sodalizio tra Russia e Cina in grado di declassare definitivamente il mondo occidentale. Intanto da sotto il tappeto comincia a sollevarsi la polvere e il fetore di trenta anni di macchinazioni in nome della libertà con una classe dirigente e un ceto politico incapace e inetto a gestire le situazioni e le proprie manchevolezze. Questa volta sarà molto arduo per loro reggere il colpo, soprattutto contando su una protezione esterna sempre più incerta. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

NB_In caso di difficoltà alla fruizione del video su youtube, è disponibile il canale www.rumble.com al quale, se interessati, eventualmente iscriversi prima di probabili provvedimenti di censura e oscuramento

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