Su Italia e il Mondo: Si Parla di Trump, del suo NSS e del teatro competitivo latino-americano Ospiti del canale YouTube di Gabriele Germani https://www.youtube.com/watch?v=s04kM7csGiQ abbiamo discettato sul NSS e sulle implicazioni nel giardino di casa, o presunto tale, statunitense, in particolare il Venezuela. Buon ascolto, Giuseppe Germinario
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Escalation nel Mar dei Caraibi: Analisi OSINT della Crisi USA-Venezuela al 18 Dicembre 2025
L’osservatore attento delle dinamiche geopolitiche latino-americane non può non notare come il Mar dei Caraibi, teatro storico di confronti tra potenze, sia tornato a essere un punto di tensione massima. Al 18 dicembre 2025, il dispiegamento militare statunitense sotto il comando SOUTHCOM – ribattezzato in parte Operation Southern Spear – rappresenta la più significativa concentrazione di forze navali e aeree nella regione dagli anni della Guerra Fredda. Fonti OSINT multiple, incrociate tra tracking navale (AIS data aggregati da piattaforme indipendenti), report di think tank come il Council on Foreign Relations e articoli da Reuters, New York Times e Al Jazeera, delineano un quadro di postura offensiva calibrata, ma non ancora irreversibilmente cinetica.
Il cuore del dispositivo è la USS Gerald R. Ford, la supercarrier più avanzata della US Navy, repositionata nel Caribe meridionale da ottobre con il suo strike group: cacciatorpediniere Arleigh Burke-class, cruiser missilistici, sottomarini Virginia-class e oltre novanta velivoli imbarcati, inclusi F-35C e F/A-18 Super Hornet. A questi si aggiungono asset anfibi come l’USS Iwo Jima, con capacità di proiezione di Marines, e una flotta ausiliaria che porta il totale a 12-15 navi maggiori. Il personale stimato supera i 15.000-20.000 uomini, con munizioni stoccate per campagne prolungate (oltre otto milioni di libbre, secondo leak da fonti militari riportati da Military.com). Asset aerei complementari includono squadroni di EA-18G Growler per guerra elettronica, P-8A Poseidon (almeno sei unità con transponder spesso disattivati), MQ-4C Triton per sorveglianza persistente e tanker KC-135 per estensione raggio.
Le operazioni recenti non sono mera deterrenza. Dal settembre 2025, SOUTHCOM ha condotto oltre venti strikes su imbarcazioni presunte narco-trafficanti, con un bilancio di decine di morti (ultimi episodi il 16-17 dicembre, riportati da Stars and Stripes e DW). Il 16 dicembre, l’annuncio di Trump di un “total and complete blockade” su tanker petroliferi sanzionati ha elevato la posta: navi venezuelane hanno scortato convogli in defiance, senza scontri diretti ma con rischi di incidente crescenti. Il sequestro di una tanker da parte USA, valutata 10 milioni di dollari, segnala una strategia di interdizione economica aggressiva.
Maduro risponde con mobilitazione: ispezioni personali alle unità costiere, esercizi di difesa aerea con sistemi russi (S-300VM, Buk-M2E) e iraniani, e dispiegamento di 4,5 milioni di miliziani. La FANB regolare, circa 125.000 effettivi, soffre però di degradazione cronica: sanzioni hanno eroso manutenzione e morale, con diserzioni ricorrenti. Russia e Cina offrono supporto retorico, ma nessun asset militare significativo; Mosca è assorbita dall’Ucraina, Pechino preferisce canali economici indiretti.
In questo contesto, la domanda centrale per l’analista OSINT è la natura dell’endgame statunitense: si tratta di pressione incrementale per forzare negoziati, o preludio a regime change attivo? Qui entra un ragionamento bayesiano strutturato, basato su evidenze storiche e attuali.
Definiamo due ipotesi principali:
• H1: Operazione di terra su larga scala (invasione/anfibia per occupazione, simile Panama 1989 o Iraq 2003).
• H2: Attacchi mirati e ibridi per regime change (strikes precision, cyber, supporto opposizione interna, decapitazione leadership senza occupazione prolungata).
Prior probabilistici, derivati da pattern storici USA post-1945 in America Latina (Grenada 1983, Panama 1989, Haiti 1994, non-interventi in Cuba/Venezuela precedenti):
P(H1) prior ≈ 0.15 (bassa, data avversione pubblica USA a ground wars post-Iraq/Afghanistan; sondaggi Quinnipiac/YouGov 2025 indicano ~60-65% opposizione a boots on ground).
P(H2) prior ≈ 0.65 (alta, coerente con dottrina recente: strikes droni, cyber come Stuxnet, supporto proxy come Siria 2010s).
P(evidence | H1) elevato per surge truppe terrestri pre-invasione (es. 100.000+ Marines buildup); osservato: solo addestramento jungle limitato a Puerto Rico, nessuna divisione corazzata/meccanizzata repositionata.
P(evidence | H2) elevato per air/naval dominance, EW assets, strikes stand-off: pienamente osservato (Ford group ottimizzato per SEAD, JASSM-ER/Tomahawk range copre Caracas da Caribe).
Posterior P(H2 | evidence) ≈ 0.75-0.82 (rinforzata: postura consente neutralizzazione difese aeree in ore, seguita da strikes su command nodes, supporto a opposizione come María Corina Machado).
Scenario intermedio (H3: collasso interno forzato da pressione economica/militare) assorbe resto probabilità (~0.10-0.15).
Rischio escalation: incidente navale/aereo potrebbe forzare risposta cinetica, ma doctrine ROE USA privilegiano de-escalation se non provocati direttamente. Timeline critica: deadline implicita Trump (“Maduro non vedrà Natale”) suggerisce finestra dicembre-gennaio per picco pressione.
Conclusione OSINT: la crisi è ibrida per design. USA sfruttano superiorità asimmetrica (air/naval/cyber) per erodere regime senza costi politici di occupazione. Maduro resiste con asimmetria propria (milizie, terrain urbano), ma sostenibilità economica è il tallone d’Achille. Monitorare AIS/ADS-B per repositioning Ford group e voli RC-135: indicatori leading di fase attiva. La regione trattiene il fiato; l’esito modellerà dottrine intervento USA per il prossimo decennio.
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Interessante questo articolo di Big Serge. Dal punto di vista geostrategico, dimostra una cosa essenziale: la Germania accese la WW2 senza conoscere né il suo nemico né se stessa!
E allora, non solo la dirigenza tedesca rimase infatti per tutta la guerra abbacinata dall’idea di trovare un “modus vivendi” con chi l’aveva spinta nella “trappola polacca” , ma anche assolutamente confusa sulle proprie finalità strategiche e sui mezzi realmente disponibili per perseguirle.
Facendo, quindi, guerra violando il noto principio di Sun Tzu, non poteva che perderla.
Comunque non è che conoscendo bene entrambe le cose, ” se stesso” e “il proprio nemico”, la Germania la guerra avesse poi tante probabilità di vincerla, accertato lo straordinario sbilancio di partenza nelle ” risorse mobilitabili” (+) , nel mentre invece la coerenza strategica ” degli anglosassoni ” fu assoluta ,una volta che essi ebbero ricevuto nel gennaio del ’39 l’ordine di marcia dai “banksters”.
Perché le WW si fanno solo quando i “banksters” ne hanno bisogno e di solito usano gli stessi trucchi.
Infatti il parallelismo tra la futura WW3 che appunto i “banksters” si preparano a portare alla Russia e la WW2 che allora portarono alla Germania è evidente; su questo vale la pena di soffermarci.
Partiamo dai punti di analogia :
1) Putin è il “nuovo Hitler”, il dittatore alla guida dell nuova “minaccia revanchista”: cosa confermata dalla “nuova aggressione ingiustificata da lui portata alla “coraggiosa vittima” ( provocatrice): l’ Ucraina di oggi, ora al posto di quello che allora della Polonia.
Chi di voi non ha sentito questo “coro” calatoci in testa da anni a “me(r)dia unificati ?
2) L’ attuale dirigenza russa cerca disperatamente un accordo con il suo nemico esattamente come allora fece quella tedesca . Non lo vediamo anche questo in questo continuo “teatro di pace” ?
3) il rapporto di “risorse mobilitabili” e ancora una volta 5:1 a vantaggio del Bankstan. Questo è un dato oppugnabile derivabile dalle statistiche , e chi crede che i popoli asserviti ai banksters stavolta non andranno a morire per i LORO interessi , si illude.
E se vogliamo aggiungere carne al fuoco, ci possiamo cogliere un ulteriore analogia:
3a) anche stavolta gli U$A partiranno facendo finta di essere “neutrali”. Non vedete l’ analogia tra il Trump di oggi e il Roosevelt del 1940 ?
Questi 3 e 1/2 “punti” ci spiegherebbero abbastanza del perché i “banksters” restino ancora altamente confidenti nella la PROPRIA vittoria, esattamente come lo rimasero anche quando nel primo anno della WW2 tutti rimasero sorpresi dalle strabilianti vittorie tedesche.
Quindi la “partita” è già ” segnata” ? Non proprio , perché ci sono delle differenze e anche addirittura una importante difformità .
Partiamo appunto da questultima su di un punto che allora fu decisivo a provocare il collasso della Germania:
(4) il ruolo dell’URSS , che nella WW2 spezzò la schiena di una Germania che l’ aveva attaccata per “disperazione strategica. Potrebbe domani nella WW3 essere della Cina il ruolo che fu de L’ URSS nella WW2 ?
Vediamo un po nel dettaglio questa fantasiosa ipotesi .
In effetti nei prodromi della WW2, perlomeno fino al 1933, anche Germania e URSS furono abbastanza “simbiotiche” in quanto ognuno aveva bisogno di ciò che l’ altro aveva: materiali grezzi contro prodotti industriali.
Ma tra il 1933 e il 1939 tutto questo era cessato per la dichiarata volontà della dirigenza tedesca di costituire “un proprio spazio vitale ad est” ai danni del “mondo slavo”.
A parziale giustificazione di questa aggressiva “intenzione programmatica” c’ era pure ,ideologicamente analoga, “l’intenzione programmatica” dell’ URSS di portare “il comunismo in Europa”.
Insomma Germania e URSS erano nemici dichiarati anche se, per la propria prosperità, avevano bisogno “l’ uno dell’ altra”.
Vediamo invece l’attuale rapporto Russia- Cina .
Anch’essi , entrambi programmaticamente nel mirino del Bankstan, hanno “bisogno l’una de l’ altra” seppur a parti rovesciate rispetto al caso precedente. Infatti ora è sotto attacco diretto il “fornitore di materiali grezzi” e non “il fornitore di prodotti industriali , come “l’altra volta”.
Ma al contrario , i due di adesso non hanno alcuna ” ostilità dichiarata” tra loro , ed entrambi dichiarano assolutamente insensato rimanere semplici spettatori di una possibile aggressione subita dall’altro.
Certo, non sono “alleati” ritenendosi entrambi ” maschi alfa” , ma il loro informale “patto di non aggressione” è ora molto più credibile tanto da non avere alcuna necessità di metterlo su carta, perché non hanno alcuna necessità di sopraffarsi vicendevolmente e nessun vantaggio a vedere l’altro nelle grinfie del Bankstan.
Certo, adesso è la Russia a trovarsi in piena “linea di fuoco” , ma è veramente fuori da ogni pensiero strategico razionale che la Russia attacchi per ” disperazione strategica” la Cina , o inversamente che sia la Cina ad attaccare la Russia per spartirsela poi col Bankstan , quando già ora la Cina può avere dalla Russia tutto ciò che gli serve con un semplice commercio fatto da posizione di vantaggio.
Quindi non solo il fattore 4 manca, ma potrebbe essere addirittura rovesciato!
E ci solo altri fattori “disanaloghi” a vantaggio della Russia
a) La Russia oggi, al contrario della Germania di allora, non ha gravi carenze di risorse primarie. Non solo può lavorarle da sé , ma al bisogno può commerciarne ad libitum con la Cina per sopperire ai propri bisogni industriali.
b) Al contrario della Germania di allora , che non riuscì mai a colpire seriamente anche solo la Gran Bretagna, la Russia oggi dispone di notevoli capacità di colpire a morte l’ intero Bankstan.
Certo, ricorrendo in questo anche all’ arma nucleare; sarebbe certamente un atto di “disperazione strategica “ gravissimo che non porterebbe alla “vittoria”; di sicuro porterebbe la morte all’intero Bankstan.
E un Bankstan che spingesse la Russia a questa “disperazione strategica “ sarebbe molto più disperato.
Infatti perché mai i “padroni del’ universo” dovrebbero mettere tutto quello che già hanno in questa roulette… russa?
Quindi si ritorna alla questione di quattro anni fa . Dove trovano i banksters la motivazione per perseguire questa WW3 ? Certezza di vittoria come quando accesero la WW2 , nera disperazione, o peggio di tutto , follia messianica ?
E nel caso di una reale “certezza” , su quale fattore qui non contemplato essa poggia ?C’è forse un NUOVO “trucco” che non abbiamo ancora capito ?
Non lo sappiamo ora , come non lo sapevamo quattro anni fa , ma ora possiamo capire perché la Russia proceda in questa WW3 con “molta prudenza ” invece di precipitarcisi in avanti come la Germania nelle due precedenti.
Quindi se lo chiedono certamente anche al Kremlino: dove sta il NUOVO trucco ?
(+)Dai dati statistici de l’ epoca , mettendoci dentro anche i soliti ” camerieri francesi” il Bankstan partiva con un vantaggio 5:1 nelle risorse industriali e umane , senza contare le gravi carenze di approvvigionamento la ” Gross Deutchland” aveva in partenza in termini di agricoltura e risorse minerarie .
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Dato che non cessa il dibattito sul National Security Strategy 2025 di Trump, siamo andati a chiedere lumi al sempre cortese Niccolò Machiavelli, il quale ci ha ricevuto.
A concentrarsi sul nocciolo del NSS 2025 questo qual è? E cosa lo distingue dal pensiero delle élite europee?
Il Trump l’è il migliore dei miei allievi, almeno nella vostra parte del mondo. Ciò che accomuna le sue argomentazioni e la distinzione dal pensiero dei governanti europei è che ha capito assai bene che chi trascura la realtà per andare appresso all’immaginazione è destinato a rovinare se stesso e la propria comunità.
Ma non crede che, in definitiva, le buone intenzioni e le belle prospettive possano costituire un punto di incontro tra le comunità umane?
Certo: a patto che tutti i governanti e i governati del pianeta le condividano. Ma questo non risulta né a me né a nessuno. Neppure a quelli che lo pensano, giacché per primi – e logicamente – indicano il nemico, che è colui che non condivide le loro immaginazioni. Cioè Trump, ma anche tanti altri: Putin, Xi, Modi, gli Aiatollà, ecc. ecc. Cioè la grande maggioranza di governanti e governati del mondo.
Ma non crede che nel futuro possano crearsi dei modelli di cooperazione e coordinamento?
Può darsi nel futuro. Fino a quel momento vale quello che scrissi nel Principe: che si governa (e si combatte) con le leggi e la forza. Ma occorre per farlo che le leggi pretese siano accettate dai governati. Il che, adesso, non risulta anche per parte dell’Europa. Se nel futuro ciò si realizzerà, forse sarà possibile.
In cos’altro differisce il Trump-pensiero da quello “corrente”?
In primo luogo che si basa su fatti ed esperienza storica (cioè sulla realtà), come da me fatto quando mi vestivo elegante per ragionare sulle vicende passate. Ad esempio nel documento si legge: “Chi un Paese ammette entro i propri confini – in quale numero e da dove – definirà inevitabilmente il futuro di quella nazione. Qualsiasi Paese che si consideri sovrano ha il diritto e il dovere di definire il proprio futuro… Nel corso della storia, le nazioni sovrane hanno proibito la migrazione incontrollata e concesso la cittadinanza solo raramente agli stranieri, che dovevano soddisfare criteri rigorosi. L’esperienza dell’Occidente negli ultimi decenni conferma questa antica saggezza. In molti Paesi del mondo, la migrazione di massa ha messo sotto pressione le risorse interne, aumentato la violenza e altri crimini, indebolito la coesione sociale, distorto i mercati del lavoro e minato la sicurezza nazionale”. Quando i romani, i quali tra l’altro, concedevano la cittadinanza con notevole larghezza, persero il controllo dell’immigrazione, l’Impero d’Occidente collassò in circa un secolo.
Al posto di quello subentrarono i regni romano-barbarici che erano tutt’altro dall’impero distrutto (anche se ne conservavano qualche vestigia).
Accusano Trump di non desiderare alleati, ma solo allineati alla visione americana.
Anche le mosche vogliono guidare i cavalli, perfino in politica. Figurarsi se non lo desidera il capo della prima superpotenza del pianeta. Accusare Trump di ciò è sfondare una porta aperta. Attraverso la quale passano tutti.
Ma Trump ha il senso del limite che diversi suoi predecessori avevano smarrito. Scrive infatti che “L’epoca in cui gli Stati Uniti sorreggono da soli l’intero ordine mondiale come Atlante è finita. Tra i nostri molti alleati e partner contiamo decine di nazioni ricche e sofisticate che devono assumersi la responsabilità primaria per le loro regioni e contribuire molto di più alla nostra difesa collettiva”. Io ho sempre sostenuto che per essere indipendenti occorre disporre di potenza e virtù propria, e non fondarsi su quella di altri. Indicando ciò, Trump indica la via maestra per determinare liberamente il proprio destino.
Ma tanto in Europa non vogliono capirlo.
Col rischio di finire a servizio permanente di altri. Oggi Trump, domani Xi o Modi passando per Putin. Gli è che si immaginano che la lotta per il potere si faccia con le favole.
Come scrissi secoli fa, discorrendo dei profeti disarmati o armati “Nel primo caso, sempre capitano male e non conducono cosa alcuna: ma quando dependono da lloro proprii e possono forzare, allora è che rare volte periclitano: di qui nacque che tutti e profeti armati vinsono e li disarmati ruinorno”. Vale in ogni caso, ma ancor più per coloro che credono – e spesso è così – di portare novità, come sostenevo “se uno principe ha tanto stato che possa, bisognando, per sé medesimo reggersi, o vero se ha sempre necessità della defensione d’altri. E per chiarire meglio questa parte, dico come io iudico coloro potersi reggere per sé medesimi che possono, o per abbondanzia di uomini o di danari, mettere insieme uno exercito iusto”.
Gli altri è meglio che si organizzino a difesa, la quale necessita in particolare, della fedeltà e convinzione dei sudditi. Che già ridotta, diminuisce ancora, come si legge nel documento.
Mi pare però che l’abbiano capito anche in Europa, dato che, specie la Germania, si stanno riarmando.
Era ora. Solo che per non perdere la faccia, seguono già il pensiero di Trump, ma lo attaccano per far dimenticare decenni di prediche contrarie, recitate a ogni piè sospinto. Alcuni a quelle prediche sono così affezionati che mostrano di non averlo capito neppure oggi.
Concludendo che cos’altro l’ha colpita?
Il fatto che Trump abbia ricordato a tutti quello che ha sostenuto il mio successore Hobbes: che lo scambio politico è tra protezione ed obbedienza – lo ripete più volte. Non si obbedisce a chi non protegge: ma se protegge ha diritto all’obbedienza.
Le élite europee le quali pretenderebbero la protezione americana, a gratis e con infedeltà (parziale) compresa, non manifestano il coraggio della libertà politica, tanto si sono mummificate nelle loro illusioni.
La ringrazio tanto
L’aspetto, quando vuole.
Todoro Klitsche de la Grange
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Beh , questo, almeno per noi utenti di questo blog , non è certo una sorpresa . Anzi ho già spiegato che questo non è ancora davvero un “Rubicone” , ma è certamente la “palla di neve” che renderà non più arrestabile la valanga che ci trascinerà tutti oltre la guerra DIRETTA €uropa-Russia.
Quindi non commenterò di nuovo questa cosa entrando nel dettaglio , salvo precisare che io non ho l’ingenua convinzione di Simplicius che Trump farà davvero tutto quello che viene sapientemente fatto trapelare da “ chi comanda in “ ( C5 ? Maddechè! ).
Ho già infatti scritto altre volte come Trump sia , al pari di Roosevelt , genuinamente venuto a salvare “il capitalismo americano da se stesso” e che , come il “parafascista “ Roosevelt, alla fine non potrà che cercare di farlo con una guerra “mondiale” da accendere in Europa (*).
Daltronde questa è la natura , anzi la “ragione fondante” , del “calvinismo” americano : dare sempre una patina di eccezionalità e superiore moralità ai propri gretti interessi .
Qui invece divagherò nella “metastoria” ossia nell’ ambito dei fenomeni che permangono costanti nel continuo fluire degli eventi storici e quindi nelle ragioni ultime della ineliminabile presenza del “ conflitto” nella storia umana e delle “ strategie” necessarie non solo per “vincerlo” ma anche per renderlo “gestibile” , cioè non catastroficamente dannoso per la sopravvivenza della specie che è , non dimentichiamolo mai , lo scopo primario della nostra esistenza.
Questa problematica è alla base del punto di vista storico di A. Toynbee, ritengo il più grande storico del XX secolo, sebbene oggi sia completamente dimenticato per una ragione che forse riporterò un’ altra volta.
Alla base di questa visione che Toynbee dice di aver mutuato dalla filosofia di Bergson, c’ è il concetto di “ sfida”, una cosa che è intrinseca con la vita animale perché (soprav)vivere è una sfida continua.
Le sfide quindi non possono essere impunemente ignorate anche se si possono deviare , ritardare e ovviamente, anche vincere.
Ma appunto il “vincere” contiene in se stesso una sfida ulteriore e subdola; dal momento che i fatti determinano conseguenze, qualunque scelta si faccia essa comporta una ulteriore sfida e quindi le ( possibili) conseguenze andrebbero valutate PRIMA perché magari POI potrebbero comportare pericoli maggiori.
Ad esempio, vale anche per un buon pugile, prima di accettare la sfida di strada di un bullo bisogna valutare che cosa comporterebbe vincere una scazzottata con uno che potrebbe avere un coltello in tasca, e se non sia invece al momento “ strategicamente” meglio semplicemente il “perdere la faccia” in attesa di migliori opportunità per “riprendersela”.
E io non ho dubbio che la prudenza putiniana dipenda da questa preoccupazione . “Bisogna saper vincere” anche di più del “bisogna saper perdere” del noto proverbio.
Ma il “passare il Rubicone” è quel momento particolare in cui, fatte o meno queste valutazioni, si passa ad una azione dagli esiti incerti e fatidici cui poi noi non potremo più rimediare.
Cesare , ad esempio, passando il Rubicone dette il colpo fatidico alla repubblica romana su cui poggiavano le fondamenta della società e del potere romano.
Certo , questa non era una sua personale colpa; altri prima di lui l’ avevano già profondamente minata e lui addirittura ci portava soltanto un atto di chiarezza : la Repubblica era morta.
E questa morte atterriva anche chi la Repubblica la seppelliva. Augusto infatti , pur avendo in seguito realizzato i piani del suo prozio, fece comunque di tutto per “imbalsamarla” dichiarandosene addirittura il “restauratore”.
Ovviamente tutto inutile perché, quando l’ essenza di un popolo viene mutata, non è più possibile tornare indietro.
Anche le attuali elites €uropee oramai non possono non passare il loro “rubichino”, devono solo decidere come e quando.
E questo degli “ asset russi ” ufficilmente espropriati è un loro “ o la va o la spacca” ; una cosa che in geopolitica non è mai alla base di un vero successo e del cui portato probabilmente nemmeno se ne stanno accorgendo.
Di sicuro non se stanno preoccupando; avendo esse ristretto i loro piccoli orizzonti al proprio “particulare” non vedono ancora come la futura valanga possa interessare loro e i loro “famigli “ .
Lo vedranno “più avanti” , quando comunque penseranno ancora di poter “tornare indietro”.
Ed invece nessuno potrà tornare indietro perché , lo ripeto , quando l’ essenza dei popoli viene mutata questo è per sempre.
Ma la storia ha bisogno di “ date” per segnare l’ apparenza dei suoi “ punti di rottura”; e così magari qualche storico domani “ risalendo la valanga”, arriverà a questo “rubichino” e lo riporterà nella sua storia
Però anche la storia ripetuta si ripete in farsa. Cesare , al Rubicone, sapeva ciò che faceva e lo marcò con la sua famosa e sintetica frase; ma la combriccola di Bruxelles , al suo “€urorubichino”, non lo sa e lo marcherà quindi con i suoi soliti ridicoli sproloqui di sempre.
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La “famiglia nel bosco”, separata per decisione del Giudice, pone (almeno) due problemi che sono alla radice del diritto.
Il primo è che, a quanto pare, a essere sanzionato è lo stile di vita della famigliola; di converso lo stile di vitanormale, che è quello della stragrande maggioranza degli italiani, diventa da facoltativo ad obbligatorio e le relative norme (di cortesia, convivenza, bon ton, e così via) trasformate in giuridiche; come tali lo Stato (e la di esso organizzazione) ne assicura l’osservanza, anche coattiva. Di questo passo a far osservare il corretto uso delle posate a tavola saranno i marescialli dei Carabinieri.
Ciò non solo sposta vistosamente a danno della libertà il confine tra vietato e permesso, sul quale si fonda il principio c.d. di separazione tra Stato e società civile, ma ancor di più quello del conformismo con un modello di vita che diventa non solo di gran lunga maggioritario, ma anche imposto.
Va da se che fino a qualche decennio orsono gli italiani che vivevano all’aria aperta, a contatto con la natura, consumavano prodotti da loro coltivati (km 0) erano tanti; industrializzazione e successiva prevalenza economica dei servizi ha cambiato una società (in larga misura) agricola, onde il “modello” di vita rurale è divenuto marginale, così che al conformista appare non solo stravagante, ma anche sospetto.
La seconda è che la vicenda ripropone il conflitto tra istituzione e famiglia e istituzione/Stato, ripetuto in tante comunità. A cominciare da quelle dell’antica Roma, dati i vasti poteri riconosciuti al pater familias, limitati progressivamente nel diritto “classico” e giustinianeo. Già nella tragedia Antigone nei due personaggi di Antigone e Creonte, sono state viste tante contrapposizioni. Una delle quali era per l’appunto il conflitto tra il diritto generato dall’istituzione-famiglia (Antigone) e quello promulgato dall’istituzione politica (Creonte).
Nel caso in una materia particolarmente sensibile, come l’educazione e il regime di vita dei figli e, in genere dei componenti la famiglia. Il tutto, senza che i genitori avessero violato alcuna norma (almeno pare) né penale né a carattere pubblico. Il che alla libertà concreta non fa certo bene.
Teodoro Klitsche de la Grange
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Gli Stati Uniti, nell’era di Trump, tentano di circoscrivere il loro impegno esterno con l’intenzione di concentrare il più possibile l’attenzione alla situazione interna e al conflitto politico che sta attraversando. Le dinamiche geopolitiche e quelle politiche interne ad un paese sono però costitutivamente intrecciate; Trump sa benissimo che, per recuperare almeno in parte il peso perduto nel mondo, deve riordinare la propria casa prima, il proprio giardino quasi contestualmente. Ce lo sta esplicitando con il suo NSS. Un manifesto che intende trasformare lo scontro dai cosiddetti valori liberali al confronto-scontro tra civiltà. Ne parleremo ancora e più approfonditamente. Buon ascolto, Giuseppe Germinario
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Nel suo recente saggio sul nascente “policentrismo globale”, Cossu perviene ad una conclusione ovviamente corretta.
Per l’Europa, il futuro non risiede nel tentativo di ripristinare il vecchio ordine mondiale, ma nell’abbracciare il policentrismo e nel ritagliarsi un ruolo di polo di equilibrio e di regolamentazione.
Ma questo è solo un ragionamento teorico; la realtà purtroppo è che “l’ Europa non ha futuro” , per meglio dire ne avrà uno sicuramente gramo, perlomeno per un periodo che si estenderà oltre le nostre vite residue . In altre parole sicuramente “andrà sempre peggio” per tutti quanti noi, attuali abitanti d’Europa.
E adesso cercherò di spiegare questo concetto facendo l’ oroscopo a questa €uropa che la propaganda del nostro padrone cerca , direi anche ridicolmente, di spacciarci per l’ Europa come “civiltà”, che è stata una cosa ben diversa.
E questa è una cosa che bisogna mettere sempre in chiaro: l’ Europa dei libri di storia non esiste già più.
Ho già spiegato altrove che “l’Occidente” , ciò che adesso chiamiamo Europa dal punto di vista politico-culturale , è nato con Carlo Magno.
Quel primo ( ed unico ) Sacro Romano Impero era infatti figlio di un sostanziale “stupro” portato dalle orde germaniche alla vecchia civiltà “ greco-romana” e del quale la religione cristiana aveva fatto da levatrice e balia; ragione per cui noi non sapremo mai che cosa sarebbe stata l’ Europa, se fosse rimasta solo un margine dell’ecumene greco-romano.
E altresì noi non sapremo mai che cosa avrebbe poi potuto fare questo nuovo “Impero” , dato che esso è morto , appena dopo la fine del suo fondatore, per le sue contraddizioni interne, spezzandosi in 3 pezzi conflittuali tra loro: gallo-germani , sassoni e romanità cattolica, tutti col pallino di rifare un Impero a PROPRIO nome sulla testa di tutti gli altri .
E non bastasse questa rottura politica , sei secoli dopo gli europei vi hanno aggiunto anche una rottura religiosa per cui lo stato conflittuale è diventato continuo e feroce seppur anche “lievito” della complessa cultura che oggi noi definiamo europea.
E così, dopo un paio di secoli di cruentissime lotte intestine, gli europei hanno dovuto trovare il solo punto praticabile di equilibrio nel definire le regole di questa “diversità conflittuale ” con la pace di Westfalia.
Questo nuovo “ecumene” europeo però era solo culturale. Non ha cancellato ovviamente le lotte interne, ma le ha rese “civili”; altrettanto ovviamente non ha nemmeno cancellato le pretese di ogni momentaneo “ più forte” a dominare su tutti gli altri.
E così abbiamo avuto una sequela inesorabile di guerre intorno a ripetuti tentativi “ imperiali” sempre abortiti per la feroce ostilità degli altri. Spagna Francia , Austria , di nuovo Francia , fino ad un nuovo impero “ Sassone” che, essendo precipuamente “ Prussiano”, non poteva che dimostrarsi più stupido ed effimero del precedente tentativo.
Tra tutti questi fallimenti c’ era però nel mare , ai margini del continente, un “impero” che cresceva alimentando i conflitti tra tutti gli altri e DENTRO di essi. Un impero non dichiarato , astuto e pratico perché finalizzato solo al potere e non a suoi orpelli culturali e politici .
Questo impero inglese , un impero “mondiale” sorto appunto “aldilà del mare” perché l’ unico che, a differenza degli attori sopradetti , non guardava al dominio di un Europa sentita “ aliena da se” ma a quello del “mondo intero”. D’altronde in una Europa divisa in stati contrapposti, nessuno poteva minacciare i domini inglesi , così che l’unica preoccupazione europea degli inglesi era che tale divisione conflittuale non cessasse mai con la nascita di un “impero” nel continente.
Ma in ogni caso questi continui conflitti non avevano impedito lo sviluppo di una Europa lanciata comunque alla “conquista del mondo” con l’azione dei suoi singoli attori. Nessuno poteva dubitare alla fine del XIX secolo che l’Europa nel suo complesso fosse padrona del mondo , non solo politicamente , tecnologicamente, economicamente, ma anche culturalmente e addirittura “moralmente”.
QUELLA era la Grande Europa.
Quella che invece abbiamo adesso, l’€uropa , è soltanto una sòla , una “impagliatura” voluta dal Grande Kapitale (GK), il VERO vincitore delle due guerre (in)civili Europee furbescamente poi classificate come guerre “mondiali”.
Una volta infatti conquistata l’Europa, il problema del GK era meramente gestionale in modo tale da prevenire che nessun popolo europeo potesse non solo sfuggirgli di mano, ma che addirittura, “mettendosi in proprio”, gli venisse poi l’ uzzolo di un nuovo tentativo “ imperiale” su questa “galera di popoli”.
Per questo i popoli europei sono stati culturalmente tutti “castrati”, salvo una manica di inguaribili babbei giudicati ancora utilizzabili nelle loro assurde fisime antirusse ( baltici , polacchi, ucraini )
Il ragionamento di Cossu fa quindi solo “la grinza” che questa €uropa di stupidi e ben pagati “funzionari del capitale” , accuratamente selezionati a svolgere il loro ruolo di “ carcerieri dei popoli ” , non potrà mai fare nient’altro che gestire gli interessi del GK.
Le attuali elites €uropee “ marceranno dritto” anche verso ciò che è più stupido e non credibile. Lo vediamo nei LORO attuali “funzionari del capitale” , i vari Macron , Merz, Monti , Draghi ect. , quando si mettono in testa” la feluca di Napoleone” per portare i greggi €uropei al macello in Russia nel TERZO tentativo di Eurosuicidio .
Quello definitivo , probabilmente.
D’altra parte poi, se il desiderio più ardente di ogni sovranista europeo si realizzasse per un puro miracolo, e questo €urolager svanisse dalla sera alla mattina , quale sarebbe OGGI il peso geopolitico di OGNI vecchio stato nazionale europeo ? Non si possono annullare i fatti e i fatti hanno sempre conseguenze.
Quindi , non c’è alcun dubbio, a quel “tavolo del policentrismo” , per quanto “frignino “ Von der Leyen , Macron, Merz , Starmer e Co. , “no, noi non ci saremo”.
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Gli avvenimenti stanno precipitando anche se , continuamente confusi da un continuo teatro, solo pochi tra noi riescono a vedere il punto verso cui ci stanno portando .
Uno di questi da molti anni è certamente Marco Della Luna.
Il post è lungo , troppo lungo per essere riportato qui interamente e quindi io lo commenterò qui solo su di un punto saliente: il nostro destino è già segnato ?.
Innanzitutto dichiaro di condividere totalmente le premesse di MDL; gli attuali avvenimenti , compresi quelli geopolitici , sono espressione “vettoriale” e “complessa” di un processo di trasformazione imposto a tutti noi da una oligarchia tecno-finanziaria che considera “superflui” i “popoli”.
Il mio punto di vista differisce da quello di MDL solo su un aspetto: io credo che questo processo sia una costante della evoluzione umana . Per me questo non è un “ accidente della storia “, bensì l’eterna lotta tra “Gnosi” e “Verbo”, tra “la conoscenza riservata a pochi” ( i “migliori” ovviamente) e la “verità” rivelata a tutti gli altri ( i “ peggiori” appunto).
Perché le tracce di questa “dicotomia” si trovano ovunque nella storia dell’umanità, il cui progresso procede contortamente in una continua dialettica tra “bene” e “ male” .
Tra il Verbo, quindi, e la Gnosi che sempre prospera nell’ ombra del primo, costantemente insidiandolo , per talvolta anche venire allo scoperto ad attaccarlo frontalmente per poi , almeno finora , esserne sempre stato dolorosamente sconfitto .
Questo è già avvenuto parecchie volte nel passato; ma mai come in questi “ tempi” la Gnosi è stata così vicina a uccidere per sempre il Verbo , o se vogliamo usare le categorie di MDL, mai l’ oligarchia è stata così tanto potente da ridurre i popoli a mandrie di bestie gestendoli in modo così tanto “zootecnico”.
O per meglio ancora dire, mai nessuna oligarchia è stata tanto vicina a produrre la “speciazione” , tra “ semidei” e “bestie parlanti”, così tanto da sempre desiderata da ogni “gnostico”.
Ora, nel suo post MDL per valutare il futuro che queste oligarchie ci apparecchiano sviluppa ottime considerazioni riassumendole in questa sua tabella
Fattori di Centralizzazione e zootecnia applicata al corpo sociale:
Fattore
Descrizione (Sintesi)
Rischio Principale
Intelligenza Artificiale (IA)
Strumento per il controllo capillare in tempo reale della popolazione e potenziale agente di sconvolgimento finanziario/militare se incontrollata.
Controllo onnisciente e imprevedibilità del caos finanziario/militare.
Strumenti Elettromagnetici (5G/6G)
Mezzi per il tracciamento universale di persone e oggetti, con il potenziale di manipolazione fisica (termica, attivazione di nanosostanze).
Sorveglianza totalitaria e minaccia alla salute fisica.
Manipolazione Biologica
Uso di nanotecnologie e fattori mutageni per il controllo profondo degli organismi, mutazioni genetiche e programmi di ridimensionamento demografico.
Controllo biologico della popolazione e soppressione di massa.
Stato Guarnigione Orwelliano
Ristrutturazione degli Stati come roccaforti di controllo e autoprotezione delle oligarchie contro le masse impoverite (es. leva di massa per il controllo sociale).
Militarizzazione della società e repressione della protesta popolare.
Atomizzazione e Distrazione
Coltivazione di conflitti diversivi (genere, razza, ecc.) e demolizione dei corpi intermedi (es. famiglia) per prevenire l’unione contro la polarizzazione economica.
Efficace gestione del dissenso e isolamento dell’individuo.
Successione di Emergenze
Uso costante di problemi (climatici, sanitari, economici) reali o simulati per mantenere uno stato di legislazione di emergenza permanente.
Erosione delle libertà individuali in nome della sicurezza.
Crisi Monetaria
Scoppio differibile ma inevitabile della bolla finanziaria dovuta alla sproporzione tra moneta (virtuale) e beni reali, eventualmente gestita con distruzioni regionali per innescare nuova domanda di credito.
Collasso economico o guerre regionali come strumento di stabilizzazione finanziaria.
Indementimento Generale
Calo delle capacità cognitive delle nuove generazioni, accelerato dall’IA, che semplifica la gestione del potere e spegne l’influenzamento popolare.
Società apatica e priva di capacità critica verso il potere.
E analogamente riporta in tabella i vettori di resistenza che potrebbero contrastare il processo
2. I Vettori della Resistenza (Contro-Fattori)
Contro-Fattore
Descrizione (Sintesi)
Manifestazione
Decentralizzazione Tecnologica
Uso di strumenti come Crittografia, Blockchain, e software Open Source per distribuire il potere e l’informazione, garantendo comunicazioni sicure e sistemi finanziari non controllabili centralmente.
Forze di resistenza tecnica e movimenti peer-to-peer che minano il controllo finanziario e di comunicazione.
Psiche Collettiva in Rivolta
Attivazione degli archetipi di Ombra e Senex in risposta allo stress estremo (crisi e controllo). Si manifesta come reazione violenta al trauma e ricerca di un senso nuovo.
Esplosioni emotive di massa e improvvise, difficili da reprimere, guidate da una rabbia profonda o da una ricerca di leader carismatici.
Ritorno tentato al supposto Autentico
Reazione immunitaria del campo sociale contro l’atomizzazione, che spinge alla riscoperta delle reti solidaristiche e delle comunità locali/tangibili.
Rafforzamento involontario delle forme solidaristiche (mutuo soccorso, economie locali) che lo Stato Guarnigione tenta di demolire, creando sacche di autonomia.
Che però, al contrario di MDL, io ritengo assolutamente risibili.
Con SOLO questi fattori di resistenza la sconfitta dei popoli è certa.
Per me non possono esistere forme di resistenza efficaci a questo processo di zootecnia globale che non raggiungano almeno la dimensione di uno solido STATO tecnologicamente avanzato ed AUTOSUFFICIENTE in cui le locali elites abbiano però rifiutato “la gnosi” prendendo invece come proprio valore morale “Il verbo” .
Solo questo STATO potrebbe essere un vero Katechon; colui che “ trattiene il male” rinviando così i “tempi ultimi” del genere umano secondo i termini della apocalittica paolina.
Quindi il nostro futuro è già segnato o c’ è ora da qualche parte speranza di un simile Katechon ?
Ma la vera domanda dovrebbe essere : chi potrebbe mai essere costui ?
Per individure possibili “candidati” c’è un marker molto semplice: i possibili Katechon sono quelli che LORO più odiano , più demonizzano e più perseguitano.
Se non avverranno cataclismi o guerre globali che stravolgano il mondo, il nostro domani risulterà dall’interazione de i seguenti fattori, già oggi all’opera:
Fine delle frottole: gli eventi in corso (soprattutto con Ursula, con Trump e con Israele) stanno ponendo fine alla credibilità di tutti gli story telling sulla solidarietà atlantica, sulla solidarietà europea, sulla solidarietà islamica, sul consenso popolare come presupposto della legittimazione del potere politico, sull’eticità in politica estera, sull’esportazione della democrazia, sul rispetto dei popoli e della legge internazionale; è sempre più evidente che, tra gli stati e tra le classi sociali, contano solo i rapporti di forza e di interesse.
Intelligenza artificiale: essa può essere usata in combinazione con altre tecnologie, da parte di chi la possiede, per stabilire un controllo capillare e in tempo reale dell’intera popolazione terrestre; oppure, al contrario, può sfuggire di mano e produrre sconvolgimenti imprevedibili, agendo tanto in campo finanziario quanto in campo militare.
Strumenti elettromagnetici: il 5G, il 6G etc. possono consentire il tracciamento di ogni movimento e presenza di cose o persone e altresì produrre innalzamenti della temperatura dei corpi fino a cagionarne la morte, oppure l’attivazione di sostanze precedentemente introdotte con farmaci o vaccini racchiusi in capsule termo-solubili.
Manipolazione biologica: con la possibilità di introdurre nel corpo umano nanomacchine e fattori patogeni e mutageni veicolati dal mRNA auto-replicante, già in uso sulla popolazione ignara, in combinazione con la somministrazione obbligatoria di sostanze, e con altre tecnologie, può realizzare un controllo profondo sugli organismi, mutazioni genetiche (facendo diventare noi stessi gli alieni!), sterilizzazione, depopolazione.
Stato-guarnigione orwelliano: come previsto negli anni quaranta del secolo scorso dal sociologo Harold Lasswell, gli stati già oggi vengono ristrutturati per farne roccaforti di controllo e autodifesa delle minoranze oligarchiche contro le turbolenze e le resistenze di sempre più estese masse impoverite e marginalizzate. In Europa, la nuova corsa agli armamenti e i progetti di leva di massa vanno in questo senso: inquadrare i giovani sotto il controllo e la direzione dell’esercito, sottrarli alla partecipazione a una resistenza sociale, usarli per reprimere la protesta popolare.
Atomizzazione sociale e distrazione delle masse: per controllare meglio la gente e per prevenire informarsi di fronti di opposizione rispetto al vero conflitto sociale, cioè la polarizzazione economica e tecnologica della società tra ricchi potenti e poveri impotenti, si continua l’opera di coltivazione di minoranze e conflittualità diversive, artificiose, come quelle di genere, razza, di religione; e insieme si continua l’opera di demolizione e delegittimazione delle forme spontanee, tradizionali e solidaristiche di società, come la famiglia, i corpi intermedi, i fattori di autoregolazione. L’immigrazione di massa è utile a spezzare il tessuto socio-identitario fiduciario e a diffondere insicurezza fisica sul territorio. L’accoglienza di massa sta innescando inoltre il crollo finanziario del welfare e della sanità.
Mentre l’Europa impoverita diverrà terra di conquista per capitali esogeni (qualcuno la vede come una grande Ucraina in fieri), continuerà il declino degli USA, in termini di a)credibilità della moneta e delle treasuries; b)equilibrio finanziario interno ed esterno; c)livello culturale e competenza lavorativa della popolazione; d)capacità produttiva; e)immagine internazionale; quelli che in un altro articolo ho chiamato “gli Elohim del Dollaro” potrebbero sostituire presto la Cina agli USA come piattaforma di controllo mondiale.
Successione ininterrotta di emergenze: veri o simulati, i problemi climatici, difensivi, sanitari, economici costituiranno una base permanente per uno stato e una legislazione di emergenza senza fine.
Rafforzamento del pensiero unico obbligatorio: quanto sopra richiede un continuo rafforzamento dell’inculcazione del pensiero unico, dell’interpretazione uniformata della realtà, della emarginazione e scotomizzazione-criminalizzazione del pensiero divergente. Il controllo sui mass media e sulle comunicazioni è già in via di potenziamento.
Indementimento generale: da decenni è in atto, ma ultimamente con l’intelligenza artificiale è notevolmente accelerato, un generale calo della intelligenza delle nuove generazioni, che tendenzialmente porterà a una società di deboli di mente, quindi a trasformazioni necessarie per semplificare la loro vita e le richieste ambientali alle loro ridotte capacità cognitive, e al contempo si spegnerà qualsiasi possibilità di influenzamento popolare sulla gestione del potere. E’ tuttavia possibile, ma pochi lo faranno, usare l’I.A. per esercitare ed ampliare le capacità cognitive, anziché per atrofizzarle delegando ad essa il lavoro intellettivo – delega che asseconda a tendenza al risparmio dello sforzo.
Divaricazione antropologica: non è affatto in corso un ‘risveglio generale della popolazione’, come molti dicono, bensì una crescente divaricazione: mentre una vasta maggioranza si sottomette mentalmente al sistema, una significativa minoranza sposa un complottismo incompetente o paranoide, quindi controproducente; mentre una seconda, più ristretta minoranza sviluppa e affina effettivi strumenti critici e di pensiero alternativo.
Crisi monetaria: in un contesto in cui la tendenza intrinseca del capitalismo a generare monopoli e cartelli per massimizzare il profitto ha oramai annullato gli spazi di libero mercato – in un contesto in cui il profitto viene principalmente realizzato mediante la creazione e lo smercio di titoli monetari, con conseguenti tendenze inflazionistiche – in questo contesto è già alle viste una generale crisi monetaria dovuta al fatto che i grandi profitti vengono realizzati in modo parassitario, prevalentemente attraverso la creazione ed emissione di mezzi monetari o equivalenti, il cui valore nominale totale è ormai circa 15 volte quello dei beni reali esistenti; onde è differibile ma non evitabile lo scoppio di questa bolla, a meno che avvenga una catastrofe globale. Il differimento dello scoppio della bolla può essere ottenuto mediante distruzioni regionali, come quella condotta dall’UE ai danni dell’economia e della società europea, quasi a farne una grande Ucraina. Distruzioni le quali inneschino una domanda di credito, quindi di moneta, per la ricostruzione.
Crisi dell’Impero: continua il declino degli USA come piattaforma tecno-militar-finanziario per la dominanza globale, con possibilità di sua sostituzione in questo ruolo con la Cina (allargata ai Brics) nonché di tentativi scomposti ed estremi della Casa Bianca per prevenire la caduta finale.
In ogni caso e scenario, l’intelligenza artificiale e l’automazione rendono sempre più superflue, ai fini degli interessi dei poteri forti, le masse di popolazione, le quali pertanto già sono state avviate a programmi di ridimensionamento sia della loro quantità che del loro tenore di vita cioè di consumi ed emissioni inquinanti. L’mRNA autoreplicante, ricordiamo, è già stato dispiegato.
Sono pure già allo studio alla Casa Bianca i campi di raccolta e internamento volontario e involontario per disadattati, disoccupati, fragili. Misure straordinarie, comprese quelle tributarie, saranno introdotte per fronteggiare la crisi occupazionale e il conseguente crollo del gettito fiscale e previdenziale.
Vi sono già molti segni di un processo di riorganizzazione del mondo nel senso prefigurato in 1984 di Orwell, ossia una regia globale che, al fine di stabilizzare Il suo dominio sul pianeta, sotto una falsa etichetta di multipolarismo, suddivide il mondo in un numero limitato di grandi potenze continentali, ciascuna esercitante un controllo tecnologico capillare sulla sua popolazione, e mantiene queste potenze impegnate in una incessante guerra tra di loro.
Il Fattore Katechon
Nel frattempo, la suddetta trasformazione viene ritardata e contrastata da un fattore ‘katechon’.
Se le tecnologie avanzate (come l’IA, il 5G/6G e la manipolazione biologica) possono essere usate per stabilire un controllo capillare, quali sono i fattori che potrebbero agire come freno (katechon),contrappeso, o persino vanificare, questo sforzo oligarchico? Mentre le grandi corporazioni e gli stati tendono a centralizzare i dati e il controllo, una contro-tendenza mira a distribuire il potere e l’informazione alla periferia: la decentralizzazione, che si avvale di alcuni strumenti già esistenti e disponibili. Innanzitutto, la crittografia è la tecnologia di base che garantisce la privacy e l’anonimato in rete, mediante:
-Comunicazioni non intercettabili: strumenti di messaggistica end-to-end (come Signal o Telegram basato su crittografia) rendono estremamente difficile (o impossibile) per governi o entità private spiare le comunicazioni tra cittadini.
-Anonimato in Rete: reti come Tor rendono complesso il tracciamento dell’attività online, fornendo un rifugio cruciale per giornalisti, dissidenti e attivisti in regimi repressivi.
-Resistenza al Tracciamento: questi strumenti sono una barriera diretta contro l’uso del 5G/6G per il controllo delle comunicazioni.
-Blockchain (la tecnologia sottostante le criptovalute e non solo): è l’esempio più lampante di decentralizzazione del potere finanziario e organizzativo. Le criptovalute (come Bitcoin) offrono sistemi finanziari privi di un’autorità centrale (banche o stati). Questo è un potenziale contropiede alla crisi monetaria e sui tentativi di un controllo monetario totale (ad esempio, tramite valute digitali delle banche centrali, CBDC, percepite da alcuni come strumenti di tracciamento).
-Decentralizzazione della Fides: i contratti intelligenti (Smart Contracts) e le DAO permettono alle persone di organizzarsi, prendere decisioni e gestire fondi senza la necessità di intermediari (avvocati, notai, banche o burocrazia statale). Questo erode il potere delle “Roccaforte di controllo” basate sull’intermediazione.
-Open Source: l’IA come strumento di controllo dipende dalla sua proprietà e dal suo accesso limitato, però la comunità open source agisce in senso opposto. Lo sviluppo di modelli di IA e software open source (a codice aperto) rende la tecnologia disponibile a tutti, non solo ai poteri forti. Se il codice è pubblico, chiunque può esaminarlo, modificarlo e usarlo per i propri scopi. Sicurezza e Controllo: La trasparenza del codice aperto impedisce l’introduzione nascosta di backdoor o meccanismi di sorveglianza da parte di chi sviluppa la tecnologia, dando alla comunità la possibilità di mantenere il controllo. Contro-Propaganda: Strumenti di IA open source possono essere usati per sviluppare filtri e analisi per smascherare la propaganda e le fake news promosse dai regimi o dagli interessi oligarchici, contrastando l’opera di “distrazione delle masse”.
Sebbene reali e disponibili, questi fattori ‘catecontici’ servirebbero solo a ritardare il processo, data l’insuperabile disparità tecnologica tra le tecnologie suddette e quelle in mano ai poteri forti, i quali dispongono anche della forza poliziesca e militare necessaria a neutralizzare ogni centrale di resistenza significativa.
Il Fattore Psicologico
Un ulteriore fattore di incertezza è quello psicologico, sia della psiche individuale (resilienza, inventiva, sabotaggio) che di quella collettiva.
A-La Reazione dell’Inconscio Collettivo (Jung)
Secondo Carl Gustav Jung, l’inconscio collettivo è un substrato psichico condiviso dai popoli, composto da archetipi (modelli universali di pensiero e comportamento). Una crisi estrema e prolungata come quella che ho descritto agirebbe come un catalizzatore per l’attivazione di questi archetipi.
1. Attivazione dell’Archetipo dell’Ombra
Reazione: L’Ombra rappresenta tutto ciò che la psiche (individuale o collettiva) rifiuta o reprime. Di fronte a una minaccia esterna percepita come assoluta (il potere oligarchico, la tecnologia incontrollabile), l’Ombra collettiva potrebbe emergere con forza dirompente.
Manifestazione Sociale: Si manifesterebbe in un aumento della ‘paranoia’ collettiva, della caccia alle streghe e della proiezione. Le masse, incapaci di affrontare direttamente l’autorità invisibile e onnipotente, potrebbero sfogare la loro aggressività repressa su minoranze, capri espiatori o gruppi devianti, intensificando le “conflittualità diversive” che hai già identificato (razza, genere, religione).
2. Emergenza dell’Archetipo del Puer/Senex
Reazione: La crisi potrebbe portare a una forte regressione o, al contrario, a una ricerca disperata di un salvatore.
Puer Aeternus (Giovane Eterno): Manifestazione di rifiuto della realtà, con evasione di massa, distrazione ancora più estrema (in linea con l’atomizzazione e l’indementimento), o forme di ribellione irrazionale e distruttiva.
Senex (Vecchio Saggio): Ricerca di figure di guida forti e carismatiche (politici, leader religiosi, guru) che promettano ordine e sicurezza. Questo potrebbe sia rafforzare i regimi autocratici che far emergere movimenti popolari di resistenza basati su un forte senso di missione o fanatismo religioso.
3. La “Funzione Trascendente” e la Ricerca di Senso
Reazione: Di fronte alla dissoluzione dei valori e delle strutture sociali (famiglia, istituzioni), l’inconscio collettivo potrebbe tentare di stabilire una nuova mitologia o una nuova religione di massa per dare significato al caos.
Manifestazione Sociale: Potrebbe nascere un forte spiritualismo o misticismo collettivo (non necessariamente religioso, ma basato su nuove narrazioni cosmiche e complottistiche) come unico modo per spiegare e tollerare il controllo tecnologico percepito. L’IA stessa potrebbe diventare un oggetto di venerazione o di odio metafisico (il “Grande Altro” imperscrutabile).
B – La Reazione del Campo Sociale (Mente-come-Campo)
Il concetto di “mente-campo sociale” o “campo morfogenetico” (neovitalismo alla Sheldrake, ma qui usato in senso sociologico) si riferisce al sistema di credenze, emozioni e informazioni che circola rapidamente e influenza la collettività.
1. La Dissociazione Collettiva
Meccanismo: Di fronte a un’informazione percepita come insopportabile (ad esempio, la consapevolezza del controllo totale e della propria “superfluità”), la mente collettiva può subire una dissociazione o quanto meno reagire come un’auto-inibizione cognitiva.
Manifestazione Sociale: Le persone potrebbero rifiutare completamente la realtà e ritirarsi in bolle di auto-inganno o micro-comunità nichiliste o di identità rattrappite. Si accetterebbe tacitamente il controllo in cambio di una compensazione minima (es. un reddito di base per i “superflui”) pur di non affrontare il trauma, portando all’apatia e alla resa che faciliterebbero lo “Stato guarnigione”.
2. L’Iper-Connessione Emotiva (Contagio)
Meccanismo: le emergenze continue e la comunicazione in tempo reale (anche sotto controllo) esasperano la risposta emotiva del campo. Il panico, l’ansia e la rabbia si propagano in modo virale e simultaneo.
Manifestazione Sociale: si creerebbero oscillazioni estreme tra periodi di obbedienza paralizzata e momenti di esplosione emotiva di massa (sommosse improvvise, proteste non organizzate, jacqueries, “rivolte della fame” o “rivolte della rabbia”) che sono difficili da prevedere e reprimere, anche per un regime ad alta tecnologia.
3. Il (tentativo di) Ritorno all’Autentico e al Locale
Meccanismo: L’atomizzazione e il non-sense imposti dalla società tecnologica possono generare una potente reazione immunitaria del campo sociale.
Manifestazione Sociale: Una ricerca disperata di ciò che è reale, tangibile e non-tecnologico. Questo potrebbe portare al rafforzamento involontario di quelle forme solidaristiche che si cercano di demolire (come le reti di mutuo soccorso, comunità locali autosufficienti, economie di baratto, riscoperta della manualità e della terra). Questa è una potenziale forma di resistenza passiva che lo Stato Guarnigione troverebbe difficile da controllare senza un’azione fisica e repressiva totale.
C- Una probabile grande delusione
In sintesi, la psiche collettiva non reagirebbe in modo uniforme, ancor meno in modo efficace. Avverrebbe una polarizzazione estrema:
Una parte cadrebbe nella dissociazione e nell’apatia, accettando il controllo in cambio della distrazione (rafforzando il fattore di indementimento e stato guarnigione).
L’altra parte attiverebbe gli archetipi di ribellione, paranoia e ricerca di un senso trascendente, portando sia a conflitti interni e proiezioni su capri espiatori, sia a una resistenza radicale e decentralizzata (in linea con la forza della decentralizzazione tecnologica che abbiamo discusso in precedenza).
La stabilità del futuro distopico dipende dalla capacità del potere di mantenere l’apatia della prima metà, mentre reprime o incanala la rabbia della seconda metà verso bersagli innocui.
SINTESI PROVVISORIA
I Vettori della Centralizzazione convergono verso la creazione di un sistema di controllo globale e di monopolio delle risorse naturali e tecnologiche; ma sono all’opera, o disponibili, anche fattori idonei a contrastarli. Possiamo riassumere come segue il quadro d’insieme:
Fattori di Centralizzazione e zootecnia applicata al corpo sociale:
Fattore
Descrizione (Sintesi)
Rischio Principale
Intelligenza Artificiale (IA)
Strumento per il controllo capillare in tempo reale della popolazione e potenziale agente di sconvolgimento finanziario/militare se incontrollata.
Controllo onnisciente e imprevedibilità del caos finanziario/militare.
Strumenti Elettromagnetici (5G/6G)
Mezzi per il tracciamento universale di persone e oggetti, con il potenziale di manipolazione fisica (termica, attivazione di nanosostanze).
Sorveglianza totalitaria e minaccia alla salute fisica.
Manipolazione Biologica
Uso di nanotecnologie e fattori mutageni per il controllo profondo degli organismi, mutazioni genetiche e programmi di ridimensionamento demografico.
Controllo biologico della popolazione e soppressione di massa.
Stato Guarnigione Orwelliano
Ristrutturazione degli Stati come roccaforti di controllo e autoprotezione delle oligarchie contro le masse impoverite (es. leva di massa per il controllo sociale).
Militarizzazione della società e repressione della protesta popolare.
Atomizzazione e Distrazione
Coltivazione di conflitti diversivi (genere, razza, ecc.) e demolizione dei corpi intermedi (es. famiglia) per prevenire l’unione contro la polarizzazione economica.
Efficace gestione del dissenso e isolamento dell’individuo.
Successione di Emergenze
Uso costante di problemi (climatici, sanitari, economici) reali o simulati per mantenere uno stato di legislazione di emergenza permanente.
Erosione delle libertà individuali in nome della sicurezza.
Crisi Monetaria
Scoppio differibile ma inevitabile della bolla finanziaria dovuta alla sproporzione tra moneta (virtuale) e beni reali, eventualmente gestita con distruzioni regionali per innescare nuova domanda di credito.
Collasso economico o guerre regionali come strumento di stabilizzazione finanziaria.
Indementimento Generale
Calo delle capacità cognitive delle nuove generazioni, accelerato dall’IA, che semplifica la gestione del potere e spegne l’influenzamento popolare.
Società apatica e priva di capacità critica verso il potere.
2. I Vettori della Resistenza (Contro-Fattori)
Questi fattori agiscono come potenziale contrappeso al progetto di controllo totale, introducendo elementi di imprevedibilità e conflitto:
Contro-Fattore
Descrizione (Sintesi)
Manifestazione
Decentralizzazione Tecnologica
Uso di strumenti come Crittografia, Blockchain, e software Open Source per distribuire il potere e l’informazione, garantendo comunicazioni sicure e sistemi finanziari non controllabili centralmente.
Forze di resistenza tecnica e movimenti peer-to-peer che minano il controllo finanziario e di comunicazione.
Psiche Collettiva in Rivolta
Attivazione degli archetipi di Ombra e Senex in risposta allo stress estremo (crisi e controllo). Si manifesta come reazione violenta al trauma e ricerca di un senso nuovo.
Esplosioni emotive di massa e improvvise, difficili da reprimere, guidate da una rabbia profonda o da una ricerca di leader carismatici.
Ritorno tentato al supposto Autentico
Reazione immunitaria del campo sociale contro l’atomizzazione, che spinge alla riscoperta delle reti solidaristiche e delle comunità locali/tangibili.
Rafforzamento involontario delle forme solidaristiche (mutuo soccorso, economie locali) che lo Stato Guarnigione tenta di demolire, creando sacche di autonomia.
3. La Risultante: Un Futuro Estremamente Conflittuale
Il risultato di questi vettori opposti non è, per i prossimo futuro, una dittatura statica e monolitica (come il mondo prefigurato nel 1984 di Orwell, che era in equilibrio e potrebbe costituire il punto di caduta dell’attuale turboenza), ma un sistema instabile e in costante lotta:
Guerra Tecnologica: Il mondo sarà definito da una guerra incessante e polarizzata su due fronti:
Guerra Geopolitica (Esterno): La lotta tra le grandi potenze continentali prefigurate (come nel modello di 1984).
Guerra Sociale (Interno): Il certame tra il potere centralizzato (che usa l’IA e la sorveglianza per assoggettare la popolazione generale a un controllo di tipo zootecnico, come prefigurato nel mio Oligarchia per popoli superflui) e la resistenza decentralizzata (che usa la crittografia e l’Open Source).
Il Prezzo della Stabilità: Il sistema oligarchico sarà costretto a pagare (e far pagare) un prezzo altissimo per mantenere la sua stabilità. La sua sopravvivenza dipenderà dalla capacità di neutralizzare o incanalare l’Ombra collettiva (la rabbia e la paranoia di massa) verso obiettivi inoffensivi e dalla capacità di infrangere la crittografia e la decentralizzazione.
L’Elemento Incontrollabile: Il nostro quadro è completato dalla consapevolezza che sia il progetto di controllo (se l’IA “sfugge di mano”) sia il progetto di resistenza (se la psiche collettiva esplode in modo irrazionale) sono entrambi vulnerabili a fattori esogeni ineludibili (astronomici, climatici o tecnologici).
In sintesi: il futuro non si affaccia al presente col volto di prigione, ma di un assedio.
E GLI ALIENI?
Che ci sian ciascuno dice, dove sian nessuno sa, ma gli alieni non potevano mancare nella nostra rassegna dei fattori del futuro.
L’industria culturale occidentale, con la fiction, la para-fiction e la para-scienza, ha sempre diffuso storie, di alieni, quasi sempre extraterrestri, solitamente pericolosi, spesso ambivalenti; ma da qualche anno sta inseminando la mente pubblica con la percezione di una incombente presenza, di una minaccia aliena, dove gli alieni sono meno frequentemente prospettati come extraterrestri provenienti dagli abissi dello spazio, e sempre più come invece esseri trans-dimensionali – i Trans per eccellenza – che stanno potenzialmente tutt’intorno a noi, in ogni momento, infiltrandosi da altre dimensioni, così che noi non abbiamo la possibilità di interporre una distanza, una separazione fisica, oggettiva, di sicurezza, tra noi e loro, per rifiatare; quindi ci sentiamo costantemente spiati e minacciati, e ci consumiamo in questa sensazione ansiogena.
Questa potrebbe essere una svolta assai efficace e inquietante della narrativa. Trasformerebbe, se ben coltivata, nel mostro immaginario, una lotta sociopolitica in un dramma metafisico e psicologico senza via di fuga razionalmente progettabile.
Introducendo spioni e invasori transdimensionali, non solo creeresti l’emergenza definitiva, ma otterresti anche un nemico che non può essere sconfitto né con la tecnologia (non puoi costruire un muro interdimensionale) né con la resistenza sociale (non puoi fare uno sciopero un essere inafferrabile) né con le armi (che non colpiscono le altre dimensioni).
03.12.25 Marco Della Luna
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In questo articolo Simplicius risolleva un paio di questioni: l’ ormai annosa faccenda del sequestro dei beni russi e il sempre più vicino e drammatico turning point che attende la NATO-€uropa nel prosieguo di questa guerra.
Sono “more solito” questioni ben trattate dal nostro, ma che io riprenderò qui da un angolo “non convenzionale” inquadrandole nella altrettanto “non convenzionale” strategia russa.
Cominciamo dai “ beni russi” .
Tutti hanno pensato: “oh quanto è stato sciocco Putin a lasciare che la Nabulina lasciasse tante riserve finanziarie russe nelle banche “occidentali !”.
Ma in realtà è stata una mossa ben calcolata. La Russia non poteva , tantomeno in “tempo di pace “, rinazionalizzare l’economia russa prima del tempo; quei soldi erano la garanzia finanziaria a che le banche occidentali reinvestissero in Russia finanziando gli investimenti privati tecnologici ed industriali occidentali necessari , preso atto che gli oligarchi “amici” di Putin preferivano invece tenere i loro “ attivi” in occidente senza che lui potesse impedirlo perché avrebbe scoperto troppo presto le proprie carte.
E così , quando ciò è avvenuto , “l’ occidente “ ha cercato di schiacciare la Russia trasformandola in un “paria “ economico , come fanno di solito i Bankesters e come appunto subito proclamato dal “nostro “ SuperMario.
Ed in particolare “l’ occidente combinato” ha “congelato” tutti i beni russi sul proprio territorio , ma la Russia per RECIPROCITA’ ha fatto altrettanto con i beni dei paesi “congelanti” .
Questo però nella sostanza é solo uno scambio di beni con la Russia in posizione di vantaggio in quanto , in termini di “disponibilità”, si tratta sostanzialmente solo di un “ buy back”.
Perché non solo il complessivo dei beni bloccati dai russi è forse superiore (ma questo non è importante); in realtà il complessivo dei beni russi bloccati in “occidente” è formato principalmente da “beni finanziari” , mentre quello dei beni “occidentali” bloccato dai russi in loco è principalmente formato da “beni reali” .
La Russia però non ha i problemi di solvibilità di Venezuela ed Iran essendo un paese nettamente esportatore verso “un resto del mondo” con cui non ha alcun contenzioso.
Anzi l’ esclusione del rublo dai circuiti economici occidentali non ha nemmeno obbligato il governo russo a prendersi direttamente in carico il controllo dei beni congelati .
I possessori “occidentali” di beni in Russia possono ancora farne quello che vogliono , vendere ,barattare e anche chiudere la baracca.
Qualunque cosa ne facciano però possono solo liquidare il tutto in rubli che restano depositati in banche russe “ a garanzia” sebbene ci possano ancora guadagnare interessi… in rubli ovviamente.
In questo modo , non violando nessuna regola nelle relazioni internazionali, la Russia , al contrario de “l’ occidente”, non ha generato alcuna inquietudine economico-finanziaria nei “ paesi terzi”
Questa “inconvertibilità” del rublo ha per di più pure chiuso per sempre l’ emorragia finanziaria russa che, da paese nettamente esportatore, sino a poco tempo prima lasciava , tramite i suoi oligarchi , gran parte dei propri attivi commerciali nelle banche “occidentali”.
Così il danno se lo è preso soprattutto “l’ occidente”; la questione rimarrà “ congelata” fino a guerra finita , quando, non essendo la Russia stata sconfitta , al “consuntivo” ci sarà un ulteriore costo che “l’ occidente “ dovrà prendersi.
Quindi di cosa stiamo discutendo ? Solo del fatto che ora l’€uropa ha deciso di accollarsi tutta e da sola il sostegno della NATO-Ucraina e per questo ora ha bisogno di emettere NUOVO debito e quindi di invertarsi una “garanzia” su beni russi congelati, che così risulterebbero LEGALMENTE espropriati , cosa che di fatto sono già, ma così spalancandosi un baratro sotto i propri piedi.
“Auguri! “ sarebbe l’ unico commento che potrei fare a tutto questo se la cosa a “Noi popolo” non ci coinvolgesse completamente. E purtroppo non solo dal punto di vista economico e sociale, perché questo atto di disperazione ci garantisce che non finirà qui; avremo il prosieguo di una guerra DIRETTA NATO-Russia che sarà ben peggiore di quella che stiamo vedendo in Ucraina.
Al momento di questo atto inusitato noi non potremo più farci illusioni; già di per sé l’esproprio LEGALE dei beni russi ci garantisce che avremo la guerra DIRETTA.
E questo non solo i Russi ce lo stanno dicendo in tutte le salse , ma ci sono indizi che stiano smettendo l’usuale “fair play” per passare ai “metodi americani” , cioè quelli con cui gli U$A gestiscono i “decisori” €uropei dal 1992.
D’altra parte la posta in gioco sta diventando tanto grande che “ a brigante un brigante e mezzo “ sarà allora pienamente giustificato.
E appunto “l’ avvertimento personale” che il premier belga dice di aver ricevuto , non può essere certo venuto “per via diplomatica”.
Quindi in conclusione, l’ unica cosa che posso dire ai “decisori” italici è “ non sedete a quel tavolo !“, sebbene purtroppo io sappia bene che questi “polli” siano stati allevati proprio per questo, nella loro convinzione che alla fine si tratterebbe, come sempre, solo di “spennare” “Noi il popolo”.
Sta volta, però, “in rosticceria” ci finiremo tutti, anche costoro che non riusciranno nemmeno a raggiungere sani&salvi le loro ville ai Caraibi.
Che ci pensino tutti molto bene , ma soprattutto pensaci bene tu Giorgia , perché poi non potrai sottrarti alla fine che già fece l’ altro furbo “maestrino” che giocava “ alla geopolitica” !
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