Italia e il mondo

Trump, gli ospiti sgraditi nel suo giardino Con Gabriele Germani,Cesare Semovigo,Giuseppe Germinario

Su Italia e il Mondo: Si Parla di Trump, del suo NSS e del teatro competitivo latino-americano
Ospiti del canale YouTube di Gabriele Germani https://www.youtube.com/watch?v=s04kM7csGiQ abbiamo discettato sul NSS e sulle implicazioni nel giardino di casa, o presunto tale, statunitense, in particolare il Venezuela. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

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Escalation nel Mar dei Caraibi: Analisi OSINT della Crisi USA-Venezuela al 18 Dicembre 2025_di Cesare Semovigo

Escalation nel Mar dei Caraibi: Analisi OSINT della Crisi USA-Venezuela al 18 Dicembre 2025

L’osservatore attento delle dinamiche geopolitiche latino-americane non può non notare come il Mar dei Caraibi, teatro storico di confronti tra potenze, sia tornato a essere un punto di tensione massima. Al 18 dicembre 2025, il dispiegamento militare statunitense sotto il comando SOUTHCOM – ribattezzato in parte Operation Southern Spear – rappresenta la più significativa concentrazione di forze navali e aeree nella regione dagli anni della Guerra Fredda. Fonti OSINT multiple, incrociate tra tracking navale (AIS data aggregati da piattaforme indipendenti), report di think tank come il Council on Foreign Relations e articoli da Reuters, New York Times e Al Jazeera, delineano un quadro di postura offensiva calibrata, ma non ancora irreversibilmente cinetica.

Il cuore del dispositivo è la USS Gerald R. Ford, la supercarrier più avanzata della US Navy, repositionata nel Caribe meridionale da ottobre con il suo strike group: cacciatorpediniere Arleigh Burke-class, cruiser missilistici, sottomarini Virginia-class e oltre novanta velivoli imbarcati, inclusi F-35C e F/A-18 Super Hornet. A questi si aggiungono asset anfibi come l’USS Iwo Jima, con capacità di proiezione di Marines, e una flotta ausiliaria che porta il totale a 12-15 navi maggiori. Il personale stimato supera i 15.000-20.000 uomini, con munizioni stoccate per campagne prolungate (oltre otto milioni di libbre, secondo leak da fonti militari riportati da Military.com). Asset aerei complementari includono squadroni di EA-18G Growler per guerra elettronica, P-8A Poseidon (almeno sei unità con transponder spesso disattivati), MQ-4C Triton per sorveglianza persistente e tanker KC-135 per estensione raggio.

Le operazioni recenti non sono mera deterrenza. Dal settembre 2025, SOUTHCOM ha condotto oltre venti strikes su imbarcazioni presunte narco-trafficanti, con un bilancio di decine di morti (ultimi episodi il 16-17 dicembre, riportati da Stars and Stripes e DW). Il 16 dicembre, l’annuncio di Trump di un “total and complete blockade” su tanker petroliferi sanzionati ha elevato la posta: navi venezuelane hanno scortato convogli in defiance, senza scontri diretti ma con rischi di incidente crescenti. Il sequestro di una tanker da parte USA, valutata 10 milioni di dollari, segnala una strategia di interdizione economica aggressiva.

Maduro risponde con mobilitazione: ispezioni personali alle unità costiere, esercizi di difesa aerea con sistemi russi (S-300VM, Buk-M2E) e iraniani, e dispiegamento di 4,5 milioni di miliziani. La FANB regolare, circa 125.000 effettivi, soffre però di degradazione cronica: sanzioni hanno eroso manutenzione e morale, con diserzioni ricorrenti. Russia e Cina offrono supporto retorico, ma nessun asset militare significativo; Mosca è assorbita dall’Ucraina, Pechino preferisce canali economici indiretti.

In questo contesto, la domanda centrale per l’analista OSINT è la natura dell’endgame statunitense: si tratta di pressione incrementale per forzare negoziati, o preludio a regime change attivo? Qui entra un ragionamento bayesiano strutturato, basato su evidenze storiche e attuali.

Definiamo due ipotesi principali:

•  H1: Operazione di terra su larga scala (invasione/anfibia per occupazione, simile Panama 1989 o Iraq 2003).

•  H2: Attacchi mirati e ibridi per regime change (strikes precision, cyber, supporto opposizione interna, decapitazione leadership senza occupazione prolungata).

Prior probabilistici, derivati da pattern storici USA post-1945 in America Latina (Grenada 1983, Panama 1989, Haiti 1994, non-interventi in Cuba/Venezuela precedenti):

P(H1) prior ≈ 0.15 (bassa, data avversione pubblica USA a ground wars post-Iraq/Afghanistan; sondaggi Quinnipiac/YouGov 2025 indicano ~60-65% opposizione a boots on ground).

P(H2) prior ≈ 0.65 (alta, coerente con dottrina recente: strikes droni, cyber come Stuxnet, supporto proxy come Siria 2010s).

P(evidence | H1) elevato per surge truppe terrestri pre-invasione (es. 100.000+ Marines buildup); osservato: solo addestramento jungle limitato a Puerto Rico, nessuna divisione corazzata/meccanizzata repositionata.

P(evidence | H2) elevato per air/naval dominance, EW assets, strikes stand-off: pienamente osservato (Ford group ottimizzato per SEAD, JASSM-ER/Tomahawk range copre Caracas da Caribe).

Evidence aggiuntive:

•  Blockade petrolifero strangola revenue senza bisogno occupazione (80% export Venezuela).

•  Riapertura dossier 2020 su legami elettorali Venezuela-USA (DOJ indagini novembre 2025) fornisce narrazione domestica per azioni limitate.

•  Assenza surge logistica terrestre (no pre-positioning heavy lift da CONUS).

Update bayesiano:

Posterior P(H1 | evidence) ≈ 0.08-0.12 (ridotta: buildup air-dominant, no indicatori invasione classica).

Posterior P(H2 | evidence) ≈ 0.75-0.82 (rinforzata: postura consente neutralizzazione difese aeree in ore, seguita da strikes su command nodes, supporto a opposizione come María Corina Machado).

Scenario intermedio (H3: collasso interno forzato da pressione economica/militare) assorbe resto probabilità (~0.10-0.15).

Rischio escalation: incidente navale/aereo potrebbe forzare risposta cinetica, ma doctrine ROE USA privilegiano de-escalation se non provocati direttamente. Timeline critica: deadline implicita Trump (“Maduro non vedrà Natale”) suggerisce finestra dicembre-gennaio per picco pressione.

Conclusione OSINT: la crisi è ibrida per design. USA sfruttano superiorità asimmetrica (air/naval/cyber) per erodere regime senza costi politici di occupazione. Maduro resiste con asimmetria propria (milizie, terrain urbano), ma sostenibilità economica è il tallone d’Achille. Monitorare AIS/ADS-B per repositioning Ford group e voli RC-135: indicatori leading di fase attiva. La regione trattiene il fiato; l’esito modellerà dottrine intervento USA per il prossimo decennio.

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Dove sta il nuovo trucco?_di WS

Interessante questo  articolo  di Big Serge. Dal punto di vista    geostrategico,     dimostra una cosa essenziale: la Germania accese la WW2 senza conoscere né il suo nemico né se stessa!

 E allora, non solo la dirigenza tedesca rimase infatti per tutta la guerra abbacinata dall’idea di trovare un “modus vivendi” con chi l’aveva spinta nella “trappola polacca” , ma anche assolutamente confusa sulle proprie finalità  strategiche  e sui  mezzi realmente disponibili per perseguirle.

Facendo, quindi, guerra violando il noto principio di Sun Tzu, non poteva che perderla.

 Comunque non è che conoscendo bene entrambe le cose, ” se stesso” e “il proprio nemico”,  la  Germania  la guerra avesse poi  tante probabilità  di   vincerla, accertato lo straordinario sbilancio di partenza nelle ” risorse mobilitabili” (+) ,  nel mentre   invece la coerenza strategica ” degli anglosassoni ” fu assoluta ,una volta  che   essi  ebbero ricevuto nel gennaio del ’39 l’ordine di marcia dai “banksters”.

Perché le WW  si  fanno  solo  quando i “banksters” ne  hanno bisogno e  di solito usano  gli stessi  trucchi.

 Infatti  il parallelismo  tra  la futura WW3  che appunto  i “banksters” si preparano a portare alla Russia e  la WW2   che  allora portarono  alla Germania  è evidente; su questo vale la pena di soffermarci.

 Partiamo dai punti di analogia : 

1)  Putin è il “nuovo Hitler”,   il dittatore  alla guida dell nuova “minaccia revanchista”: cosa  confermata dalla  “nuova  aggressione ingiustificata  da lui portata alla “coraggiosa vittima” ( provocatrice): l’ Ucraina di oggi, ora  al posto di quello che allora della Polonia.

Chi  di voi non  ha sentito  questo “coro”       calatoci in testa   da anni     a “me(r)dia unificati ?

2) L’ attuale dirigenza russa cerca disperatamente un accordo con il suo nemico esattamente come allora fece quella tedesca . Non lo vediamo   anche questo  in questo  continuo   “teatro di pace” ?

3) il rapporto di “risorse mobilitabili” e ancora una volta 5:1 a vantaggio del Bankstan.   Questo è un dato oppugnabile     derivabile  dalle  statistiche ,  e  chi  crede   che    i popoli asserviti   ai banksters    stavolta   non  andranno  a morire  per i LORO interessi , si illude.

 E se vogliamo aggiungere carne al fuoco, ci possiamo    cogliere  un ulteriore analogia:

3a) anche stavolta gli U$A partiranno facendo finta di essere “neutrali”. Non vedete  l’ analogia  tra il Trump di oggi  e il Roosevelt  del 1940 ?

 Questi 3 e 1/2 “punti” ci spiegherebbero   abbastanza  del  perché i “banksters” restino ancora altamente confidenti nella  la PROPRIA vittoria, esattamente come lo rimasero anche quando nel primo anno della WW2 tutti rimasero sorpresi dalle strabilianti vittorie tedesche.

 Quindi la “partita” è già ” segnata” ? Non proprio , perché ci sono delle differenze e anche addirittura una importante  difformità . 

 Partiamo appunto da questultima su di un punto  che allora fu decisivo a provocare il collasso della Germania:

(4) il ruolo dell’URSS , che nella  WW2  spezzò la schiena   di una  Germania  che l’ aveva  attaccata per “disperazione  strategica.  Potrebbe     domani nella WW3       essere  della   Cina  il ruolo  che fu de L’ URSS  nella WW2 ?

Vediamo  un po nel  dettaglio  questa  fantasiosa  ipotesi .

In  effetti  nei prodromi della WW2,  perlomeno fino  al 1933,   anche  Germania   e URSS      furono  abbastanza “simbiotiche” in quanto  ognuno aveva bisogno di ciò che l’ altro aveva: materiali grezzi contro prodotti industriali.

 Ma tra il 1933 e il 1939 tutto questo era cessato per la dichiarata volontà della dirigenza tedesca di costituire “un proprio spazio vitale ad est” ai danni del “mondo slavo”.

A parziale giustificazione di questa  aggressiva “intenzione programmatica” c’ era pure ,ideologicamente analoga, “l’intenzione programmatica” dell’ URSS di portare “il comunismo in Europa”.

Insomma Germania e URSS erano nemici dichiarati anche se, per la propria prosperità, avevano bisogno “l’ uno dell’ altra”.

 Vediamo invece l’attuale rapporto Russia- Cina .

Anch’essi ,  entrambi programmaticamente     nel mirino  del Bankstan, hanno “bisogno l’una de l’ altra” seppur a parti rovesciate rispetto al caso precedente.   Infatti    ora  è sotto  attacco  diretto  il “fornitore   di materiali grezzi”   e non  “il fornitore  di prodotti industriali ,   come  “l’altra  volta”.

Ma al contrario ,  i due di adesso non hanno alcuna ” ostilità dichiarata”  tra loro ,  ed entrambi dichiarano   assolutamente insensato rimanere semplici  spettatori di  una possibile aggressione subita dall’altro.

Certo, non sono “alleati” ritenendosi entrambi ” maschi alfa” , ma il loro  informale   “patto  di non  aggressione”  è ora  molto più  credibile     tanto  da non    avere  alcuna necessità di metterlo su  carta, perché  non hanno alcuna necessità di sopraffarsi vicendevolmente e nessun vantaggio a vedere l’altro nelle grinfie del Bankstan.

Certo, adesso è la Russia a trovarsi in piena “linea di fuoco” , ma è veramente fuori da ogni pensiero strategico razionale che la Russia attacchi per ” disperazione strategica” la Cina , o inversamente che sia la Cina ad attaccare la Russia per spartirsela poi col Bankstan , quando già ora la Cina può avere  dalla Russia  tutto ciò che gli serve con un semplice commercio fatto da posizione di vantaggio. 

Quindi non solo il fattore 4 manca, ma potrebbe essere addirittura rovesciato!

 E ci solo altri fattori “disanaloghi” a vantaggio della Russia 

a) La  Russia oggi,  al contrario  della  Germania  di allora, non ha gravi  carenze  di risorse primarie. Non  solo può  lavorarle  da  sé , ma al bisogno  può    commerciarne  ad libitum   con la Cina per  sopperire  ai propri bisogni  industriali.

b) Al contrario    della Germania  di allora ,   che non riuscì mai     a colpire seriamente  anche  solo la  Gran Bretagna,  la Russia oggi  dispone  di  notevoli  capacità  di  colpire  a morte l’ intero Bankstan.

Certo, ricorrendo in    questo    anche all’ arma nucleare; sarebbe certamente un  atto  di “disperazione  strategica “  gravissimo   che  non porterebbe  alla “vittoria”;  di sicuro  porterebbe  la morte  all’intero Bankstan.

 E un Bankstan  che spingesse  la Russia   a questa  “disperazione  strategica “  sarebbe molto più disperato.

Infatti  perché mai i “padroni  del’ universo”  dovrebbero mettere    tutto quello  che già  hanno   in questa   roulette… russa?

Quindi    si ritorna   alla  questione       di  quattro  anni  fa . Dove   trovano i banksters   la motivazione   per  perseguire    questa  WW3 ?    Certezza  di vittoria    come   quando  accesero la WW2 ,  nera disperazione,  o peggio  di tutto , follia messianica ?

E nel caso  di una  reale  “certezza” ,  su  quale  fattore qui  non contemplato  essa poggia ?C’è  forse  un  NUOVO  “trucco”  che non abbiamo ancora  capito ?

Non lo  sappiamo ora , come non lo sapevamo quattro anni  fa , ma ora possiamo  capire  perché  la Russia  proceda in questa    WW3  con  “molta prudenza ”  invece   di precipitarcisi  in avanti   come la Germania  nelle due precedenti.

Quindi   se lo chiedono   certamente   anche   al  Kremlino:  dove  sta il NUOVO  trucco ?

  (+)Dai dati statistici de l’ epoca , mettendoci dentro anche i soliti ” camerieri francesi”  il Bankstan partiva con un vantaggio 5:1 nelle risorse industriali e umane , senza contare le gravi carenze  di approvvigionamento  la ” Gross Deutchland” aveva in partenza in termini di agricoltura e risorse minerarie .

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TRUMP E IL RATTO D’EUROPA (II)_di Teodoro Klitsche de la Grange

TRUMP E IL RATTO D’EUROPA (II)

Dato che non cessa il dibattito sul National Security Strategy 2025 di Trump, siamo andati a chiedere lumi al sempre cortese Niccolò Machiavelli, il quale ci ha ricevuto.

A concentrarsi sul nocciolo del NSS 2025 questo qual è? E cosa lo distingue dal pensiero delle élite europee?

Il Trump l’è il migliore dei miei allievi, almeno nella vostra parte del mondo. Ciò che accomuna le sue argomentazioni e la distinzione dal pensiero dei governanti europei è che ha capito assai bene che chi trascura la realtà per andare appresso all’immaginazione è destinato a rovinare se stesso e la propria comunità.

Ma non crede che, in definitiva, le buone intenzioni e le belle prospettive possano costituire un punto di incontro tra le comunità umane?

Certo: a patto che tutti i governanti e i governati del pianeta le condividano. Ma questo non risulta né a me né a nessuno. Neppure a quelli che lo pensano, giacché per primi – e logicamente – indicano il nemico, che è colui che non condivide le loro immaginazioni. Cioè Trump, ma anche tanti altri: Putin, Xi, Modi, gli Aiatollà, ecc. ecc. Cioè la grande maggioranza di governanti e governati del mondo.

Ma non crede che nel futuro possano crearsi dei modelli di cooperazione e coordinamento?

Può darsi nel futuro. Fino a quel momento vale quello che scrissi nel Principe: che si governa (e si combatte) con le leggi e la forza. Ma occorre per farlo che le leggi pretese siano accettate dai governati. Il che, adesso, non risulta anche per parte dell’Europa. Se nel futuro ciò si realizzerà, forse sarà possibile.

In cos’altro differisce  il Trump-pensiero da quello “corrente”?

In primo luogo che si basa su fatti ed esperienza storica (cioè sulla realtà), come da me fatto quando mi vestivo elegante per ragionare sulle vicende passate. Ad esempio nel documento si legge: “Chi un Paese ammette entro i propri confini – in quale numero e da dove – definirà inevitabilmente il futuro di quella nazione. Qualsiasi Paese che si consideri sovrano ha il diritto e il dovere di definire il proprio futuro… Nel corso della storia, le nazioni sovrane hanno proibito la migrazione incontrollata e concesso la cittadinanza solo raramente agli stranieri, che dovevano soddisfare criteri rigorosi. L’esperienza dell’Occidente negli ultimi decenni conferma questa antica saggezza. In molti Paesi del mondo, la migrazione di massa ha messo sotto pressione le risorse interne, aumentato la violenza e altri crimini, indebolito la coesione sociale, distorto i mercati del lavoro e minato la sicurezza nazionale”. Quando i romani, i quali tra l’altro, concedevano la cittadinanza con notevole larghezza, persero il controllo dell’immigrazione, l’Impero d’Occidente collassò in circa un secolo.

Al posto di quello subentrarono i regni romano-barbarici che erano tutt’altro dall’impero distrutto (anche se ne conservavano qualche vestigia).

Accusano Trump di non desiderare alleati, ma solo allineati alla visione americana.

Anche le mosche vogliono guidare i cavalli, perfino in politica. Figurarsi se non lo desidera il capo della prima superpotenza del pianeta. Accusare Trump di ciò è sfondare una porta aperta. Attraverso la quale passano tutti.

Ma Trump ha il senso del limite che diversi suoi predecessori avevano smarrito. Scrive infatti che “L’epoca in cui gli Stati Uniti sorreggono da soli l’intero ordine mondiale come Atlante è finita. Tra i nostri molti alleati e partner contiamo decine di nazioni ricche e sofisticate che devono assumersi la responsabilità primaria per le loro regioni e contribuire molto di più alla nostra difesa collettiva”. Io ho sempre sostenuto che per essere indipendenti occorre disporre di potenza e virtù propria, e non fondarsi su quella di altri. Indicando ciò, Trump indica la via maestra per determinare liberamente il proprio destino.

Ma tanto in Europa non vogliono capirlo.

Col rischio di finire a servizio permanente di altri. Oggi Trump, domani Xi o Modi passando per Putin. Gli è che si immaginano che la lotta per il potere si faccia con le favole.

Come scrissi secoli fa, discorrendo dei profeti disarmati o armati “Nel primo caso, sempre capitano male e non conducono cosa alcuna: ma quando dependono da lloro proprii e possono forzare, allora è che rare volte periclitano: di qui nacque che tutti e profeti armati vinsono e li disarmati ruinorno”. Vale in ogni caso, ma ancor più per coloro che credono – e spesso è così – di portare novità, come sostenevo “se uno principe ha tanto stato che possa, bisognando, per sé medesimo reggersi, o vero se ha sempre necessità della defensione d’altri. E per chiarire meglio questa parte, dico come io iudico coloro potersi reggere per sé medesimi che possono, o per abbondanzia di uomini o di danari, mettere insieme uno exercito iusto”.

Gli altri è meglio che si organizzino a difesa, la quale necessita in particolare, della fedeltà e convinzione dei sudditi. Che già ridotta,  diminuisce ancora, come si legge nel documento.

Mi pare però che l’abbiano capito anche in Europa, dato che, specie la Germania, si stanno riarmando.

Era ora. Solo che per non perdere la faccia, seguono già il pensiero di Trump, ma lo attaccano per far dimenticare decenni di prediche contrarie, recitate a ogni piè sospinto. Alcuni a quelle prediche sono così affezionati che mostrano di non averlo capito neppure oggi.

Concludendo che cos’altro l’ha colpita?

Il fatto che Trump abbia ricordato a tutti quello che ha sostenuto il mio successore Hobbes: che lo scambio politico è tra protezione ed obbedienza – lo ripete più volte. Non si obbedisce a chi non protegge: ma se protegge ha diritto all’obbedienza.

Le élite europee le quali pretenderebbero la protezione americana, a gratis e con infedeltà (parziale) compresa, non manifestano il coraggio della libertà politica, tanto si sono mummificate nelle loro illusioni.

La ringrazio tanto

L’aspetto, quando vuole.

Todoro Klitsche de la Grange

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L’€urorubichino, di WS

“Bruxelles  attraversa il Rubicone! “   come   ci  scrive l’ ottimo Simplicius   qui.

Beh ,     questo, almeno per noi    utenti  di questo blog ,       non è certo  una   sorpresa . 
Anzi   ho  già  spiegato   che   questo  non è  ancora   davvero  un “Rubicone”  , ma è  certamente  la “palla  di neve”     che   renderà non più   arrestabile   la  valanga   che ci   trascinerà   tutti        oltre   la guerra DIRETTA    €uropa-Russia.

Quindi  non  commenterò   di nuovo       questa  cosa  entrando  nel dettaglio ,  salvo precisare   che io  non ho  l’ingenua   convinzione  di Simplicius      che  Trump  farà   davvero    tutto   quello  che  viene   sapientemente  fatto  trapelare   da “ chi comanda in “ (  C5 ?   Maddechè! ).

Ho  già infatti   scritto altre volte  come  Trump  sia  , al pari di Roosevelt , genuinamente   venuto  a salvare  “il capitalismo  americano  da   se stesso”    e  che   , come il  “parafascista “ Roosevelt,   alla  fine  non potrà   che  cercare  di farlo        con   una guerra  “mondiale”   da accendere  in  Europa (*).

Daltronde     questa  è la natura , anzi la “ragione  fondante” ,  del  “calvinismo”  americano :  dare   sempre  una  patina  di   eccezionalità   e superiore moralità   ai propri gretti interessi .

Qui invece    divagherò  nella “metastoria”     ossia  nell’ ambito  dei fenomeni che permangono costanti nel continuo fluire degli eventi storici   e quindi  nelle  ragioni ultime     della  ineliminabile  presenza   del “ conflitto” nella  storia umana  e delle “ strategie” necessarie      non solo  per  “vincerlo”   ma  anche  per   renderlo    “gestibile” ,  cioè   non   catastroficamente   dannoso per la sopravvivenza   della  specie    che è , non  dimentichiamolo mai ,  lo  scopo primario  della nostra  esistenza.

Questa problematica  è alla  base   del   punto  di vista  storico di  A. Toynbee,  ritengo il più grande  storico  del XX  secolo,   sebbene oggi   sia  completamente  dimenticato   per  una  ragione     che  forse    riporterò  un’ altra  volta.

Alla   base   di questa  visione     che  Toynbee    dice  di aver mutuato  dalla filosofia  di Bergson,  c’ è  il  concetto  di “  sfida”, una   cosa  che è intrinseca con la vita  animale  perché  (soprav)vivere è una   sfida  continua.

 Le sfide  quindi non possono  essere impunemente ignorate anche  se si possono   deviare , ritardare  e  ovviamente, anche vincere.

Ma  appunto il “vincere”  contiene   in se  stesso una   sfida ulteriore   e subdola;  dal momento   che i fatti  determinano  conseguenze,     qualunque   scelta   si faccia   essa comporta una ulteriore  sfida  e   quindi le  ( possibili) conseguenze  andrebbero  valutate PRIMA  perché  magari  POI potrebbero   comportare  pericoli maggiori.

Ad  esempio, vale anche per  un buon pugile,  prima di  accettare la  sfida di strada  di un bullo bisogna valutare  che  cosa comporterebbe    vincere una  scazzottata  con  uno  che potrebbe  avere    un  coltello in tasca,  e se  non sia invece al momento  “ strategicamente”  meglio  semplicemente  il “perdere la faccia”     in attesa  di migliori opportunità per  “riprendersela”.

E io non ho  dubbio  che la prudenza putiniana   dipenda  da  questa preoccupazione . “Bisogna  saper vincere”     anche  di più   del  “bisogna  saper perdere”   del  noto proverbio.

Ma  il  “passare il Rubicone”  è  quel momento particolare  in cui,   fatte o meno  queste  valutazioni,  si passa  ad una azione dagli esiti incerti  e fatidici     cui poi  noi non potremo più   rimediare. 

Cesare , ad  esempio,  passando il Rubicone    dette il colpo  fatidico alla  repubblica  romana   su  cui poggiavano  le fondamenta  della  società  e  del potere romano. 

Certo ,  questa  non    era  una sua  personale   colpa;  altri prima di lui  l’ avevano  già profondamente minata   e  lui      addirittura  ci portava   soltanto  un  atto  di chiarezza : la Repubblica   era morta.

E   questa morte  atterriva   anche   chi la Repubblica la  seppelliva. Augusto infatti    , pur  avendo in seguito realizzato i piani   del  suo prozio,   fece comunque  di tutto  per “imbalsamarla”    dichiarandosene   addirittura il “restauratore”.

Ovviamente   tutto inutile  perché,   quando  l’ essenza di un popolo  viene mutata,   non è più possibile  tornare indietro.

 Anche le attuali elites €uropee oramai  non possono  non passare  il loro “rubichino”,  devono  solo  decidere   come  e quando.

   E  questo    degli “ asset russi ”  ufficilmente     espropriati è   un loro  “ o la va o la spacca” ;  una  cosa    che in  geopolitica  non è mai  alla base    di un  vero  successo   e    del  cui portato   probabilmente   nemmeno se  ne  stanno    accorgendo.

Di sicuro    non se stanno preoccupando;      avendo esse  ristretto i loro piccoli  orizzonti  al proprio  “particulare”  non   vedono  ancora   come la  futura  valanga  possa interessare  loro   e i loro  “famigli “  .

Lo  vedranno “più  avanti” ,  quando comunque  penseranno  ancora   di poter “tornare indietro”.

Ed invece  nessuno potrà tornare indietro  perché , lo  ripeto ,  quando l’ essenza  dei popoli  viene mutata     questo è per  sempre. 

 Ma  la storia    ha bisogno   di  “  date”   per  segnare  l’ apparenza   dei   suoi “ punti  di rottura”; e così    magari qualche      storico  domani      “  risalendo la valanga”,        arriverà  a  questo “rubichino”  e lo riporterà nella   sua  storia

Però   anche la   storia   ripetuta   si ripete  in farsa. Cesare ,  al  Rubicone,  sapeva    ciò  che faceva     e   lo  marcò   con la  sua famosa  e sintetica  frase;  ma   la combriccola   di Bruxelles , al  suo   “€urorubichino”,  non  lo  sa   e  lo marcherà  quindi  con i suoi    soliti  ridicoli  sproloqui  di  sempre.

(*)  per  chi è interessato    qui,   https://www.unz.com/article/roosevelt-conspired-to-s.art-world-war-ii-in-europe/   un buon   resumé    dell’ ottimo libro  corrispondente 

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Bosco e conformismo_di Teodoro Klitsche de la Grange

BOSCO E CONFORMISMO

La “famiglia nel bosco”, separata per decisione del Giudice, pone (almeno) due problemi che sono alla radice del diritto.

Il primo è che, a quanto pare, a essere sanzionato è lo stile di vita della famigliola; di converso lo stile di vita normale, che è quello della stragrande maggioranza degli italiani, diventa da facoltativo ad obbligatorio e le relative norme (di cortesia, convivenza, bon ton, e così via) trasformate in giuridiche; come tali lo Stato (e la di esso organizzazione) ne  assicura l’osservanza, anche coattiva. Di questo passo a far osservare il corretto uso delle posate a tavola saranno i marescialli dei Carabinieri.

Ciò non solo sposta vistosamente a danno della libertà il confine tra vietato e permesso, sul quale si fonda il principio c.d. di separazione tra Stato e società civile, ma ancor di più quello del conformismo con un modello di vita che diventa non solo di gran lunga maggioritario, ma anche imposto.

Va da se che fino a qualche decennio orsono gli italiani che vivevano all’aria aperta, a contatto con la natura, consumavano prodotti da loro coltivati (km 0) erano tanti; industrializzazione e successiva prevalenza economica dei servizi ha cambiato una società (in larga misura) agricola, onde il “modello” di vita rurale è divenuto marginale, così che al conformista appare non solo stravagante, ma anche sospetto.

La seconda è che la vicenda ripropone il conflitto tra istituzione e famiglia e istituzione/Stato, ripetuto in tante comunità. A cominciare da quelle dell’antica Roma, dati i vasti poteri riconosciuti al pater familias, limitati progressivamente nel diritto “classico” e giustinianeo. Già nella tragedia Antigone nei due personaggi di Antigone e Creonte, sono state viste tante contrapposizioni. Una delle quali era per l’appunto il conflitto tra il diritto generato dall’istituzione-famiglia (Antigone) e quello promulgato dall’istituzione politica (Creonte).

Nel caso in una materia particolarmente sensibile, come l’educazione e il regime di vita dei figli e, in genere dei componenti la famiglia. Il tutto, senza che i genitori avessero violato alcuna norma (almeno pare) né penale né a carattere pubblico. Il che alla libertà concreta non fa certo bene.

Teodoro Klitsche de la Grange

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VENEZUELA : Operazione Smart per un Dominion ? Campa, Semovigo , Germinario

Gli Stati Uniti, nell’era di Trump, tentano di circoscrivere il loro impegno esterno con l’intenzione di concentrare il più possibile l’attenzione alla situazione interna e al conflitto politico che sta attraversando. Le dinamiche geopolitiche e quelle politiche interne ad un paese sono però costitutivamente intrecciate; Trump sa benissimo che, per recuperare almeno in parte il peso perduto nel mondo, deve riordinare la propria casa prima, il proprio giardino quasi contestualmente. Ce lo sta esplicitando con il suo NSS. Un manifesto che intende trasformare lo scontro dai cosiddetti valori liberali al confronto-scontro tra civiltà. Ne parleremo ancora e più approfonditamente. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

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No, noi non ci saremo!_di WS

Nel suo  recente   saggio  sul   nascente   “policentrismo  globale”,     Cossu perviene ad   una  conclusione  ovviamente corretta.

Per l’Europa, il futuro non risiede nel tentativo di ripristinare il vecchio ordine mondiale, ma nell’abbracciare il policentrismo e nel ritagliarsi un ruolo di polo di equilibrio e di regolamentazione.

  Ma questo è solo un ragionamento teorico; la realtà purtroppo  è che  “l’ Europa non ha  futuro” ,    per meglio dire    ne   avrà  uno    sicuramente    gramo,  perlomeno  per  un  periodo   che  si  estenderà    oltre  le nostre vite residue . In altre parole  sicuramente “andrà  sempre peggio”  per   tutti quanti noi,   attuali  abitanti  d’Europa.

E   adesso  cercherò   di spiegare    questo  concetto facendo   l’ oroscopo a   questa  €uropa che la propaganda   del nostro padrone   cerca , direi anche  ridicolmente,  di spacciarci  per  l’ Europa   come  “civiltà”,   che è  stata una   cosa ben diversa.

E  questa è una  cosa  che bisogna mettere  sempre in chiaro: l’ Europa   dei libri  di storia  non  esiste   già più.

Ho già spiegato altrove  che  “l’Occidente”  ,   ciò che adesso  chiamiamo  Europa   dal punto  di vista   politico-culturale ,       è    nato  con  Carlo Magno.

Quel primo (  ed unico )  Sacro Romano Impero    era  infatti    figlio   di un sostanziale   “stupro”  portato dalle  orde  germaniche   alla   vecchia   civiltà “  greco-romana”   e del  quale la religione  cristiana  aveva fatto   da levatrice  e balia;    ragione per cui  noi non sapremo  mai    che cosa  sarebbe  stata l’ Europa,   se  fosse  rimasta  solo un margine   dell’ecumene  greco-romano.

E altresì noi non sapremo mai   che  cosa   avrebbe   poi potuto fare   questo nuovo “Impero” , dato che  esso è morto , appena dopo la fine del suo fondatore,  per le sue  contraddizioni interne, spezzandosi  in  3 pezzi  conflittuali tra loro: gallo-germani   , sassoni    e romanità  cattolica,  tutti col pallino   di rifare  un Impero   a PROPRIO nome   sulla  testa   di tutti gli altri .

E non bastasse    questa  rottura politica ,   sei  secoli  dopo   gli  europei  vi hanno  aggiunto  anche  una rottura   religiosa  per cui lo stato  conflittuale       è  diventato  continuo  e feroce   seppur   anche    “lievito”  della  complessa   cultura    che oggi noi  definiamo   europea.

E  così,  dopo  un paio  di  secoli  di  cruentissime lotte intestine,   gli  europei    hanno  dovuto   trovare  il solo punto praticabile  di equilibrio  nel  definire   le  regole   di questa        “diversità conflittuale ”   con la pace  di Westfalia.

Questo  nuovo “ecumene” europeo   però  era  solo  culturale.  Non ha cancellato ovviamente  le lotte interne,  ma le   ha rese “civili”;  altrettanto ovviamente  non  ha nemmeno  cancellato    le pretese     di ogni  momentaneo  “ più forte”    a  dominare  su tutti  gli altri.

E così  abbiamo  avuto una sequela  inesorabile di   guerre   intorno a   ripetuti  tentativi   “ imperiali”    sempre  abortiti   per la feroce  ostilità  degli altri.  Spagna   Francia , Austria ,  di nuovo  Francia ,  fino    ad un nuovo impero  “ Sassone”   che,  essendo  precipuamente    “ Prussiano”,   non  poteva che dimostrarsi   più  stupido  ed  effimero   del precedente  tentativo.

Tra  tutti   questi   fallimenti  c’ era però nel mare , ai margini  del continente,  un  “impero”   che  cresceva    alimentando i conflitti   tra  tutti  gli altri  e  DENTRO di essi.     Un impero  non  dichiarato , astuto  e pratico  perché  finalizzato  solo  al potere   e non  a suoi  orpelli  culturali  e  politici .

Questo  impero inglese ,  un  impero “mondiale”   sorto  appunto “aldilà  del mare”   perché l’ unico    che,  a differenza   degli  attori  sopradetti  , non  guardava  al dominio   di un Europa  sentita   “  aliena  da se”   ma  a quello  del “mondo intero”.  D’altronde in  una Europa  divisa  in stati  contrapposti,  nessuno poteva minacciare i domini inglesi , così che l’unica  preoccupazione   europea   degli inglesi  era  che   tale   divisione conflittuale  non  cessasse mai   con la nascita   di un  “impero”  nel continente.

Ma in ogni  caso   questi  continui  conflitti non avevano impedito lo sviluppo   di una Europa  lanciata  comunque   alla “conquista   del mondo”   con l’azione dei suoi  singoli  attori. Nessuno poteva   dubitare  alla fine del XIX  secolo  che  l’Europa  nel suo complesso   fosse   padrona   del mondo  , non  solo politicamente , tecnologicamente,   economicamente,    ma  anche  culturalmente e  addirittura  “moralmente”.

QUELLA   era  la Grande Europa.

Quella  che invece  abbiamo   adesso, l’€uropa , è soltanto una  sòla , una “impagliatura”        voluta   dal  Grande Kapitale  (GK), il VERO   vincitore    delle   due   guerre  (in)civili Europee    furbescamente  poi  classificate  come   guerre “mondiali”.

Una volta    infatti conquistata   l’Europa,    il problema   del GK      era meramente  gestionale in modo tale da prevenire   che   nessun popolo  europeo potesse  non solo  sfuggirgli  di mano, ma che  addirittura,    “mettendosi in proprio”,   gli  venisse poi l’ uzzolo   di  un   nuovo  tentativo “  imperiale”     su  questa “galera   di popoli”.

Per  questo i popoli  europei  sono  stati   culturalmente     tutti “castrati”, salvo una manica   di  inguaribili babbei giudicati ancora utilizzabili  nelle loro assurde  fisime antirusse  ( baltici , polacchi, ucraini )

Il ragionamento  di Cossu   fa quindi solo “la grinza”      che  questa  €uropa  di stupidi    e ben pagati    “funzionari   del capitale”  ,     accuratamente  selezionati  a  svolgere  il loro  ruolo  di “   carcerieri dei popoli ” ,  non potrà mai  fare nient’altro  che  gestire  gli interessi   del GK.

Le attuali   elites  €uropee  “  marceranno  dritto”   anche verso  ciò   che è più   stupido  e  non credibile. Lo vediamo   nei     LORO    attuali “funzionari del capitale” , i vari Macron ,  Merz, Monti  , Draghi ect. , quando  si  mettono in testa”  la feluca  di Napoleone”  per  portare i  greggi €uropei   al macello in Russia    nel  TERZO   tentativo  di Eurosuicidio .

Quello   definitivo  , probabilmente.

D’altra parte   poi,  se    il desiderio più ardente  di ogni   sovranista   europeo  si   realizzasse   per  un  puro miracolo,  e questo  €urolager   svanisse   dalla sera  alla mattina   ,   quale  sarebbe OGGI  il peso  geopolitico   di OGNI    vecchio    stato nazionale    europeo ?  Non si possono  annullare  i  fatti  e i fatti  hanno  sempre  conseguenze.

  Quindi , non c’è alcun  dubbio,   a  quel  “tavolo  del policentrismo” ,  per  quanto  “frignino “ Von  der Leyen ,  Macron, Merz  , Starmer e Co. ,  “no,  noi non   ci saremo”.

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C’è un Katechon_di WS

Gli  avvenimenti  stanno  precipitando   anche se , continuamente  confusi  da  un continuo  teatro,   solo pochi    tra noi  riescono  a vedere  il punto  verso  cui  ci  stanno portando .

Uno  di  questi  da molti  anni  è   certamente  Marco Della Luna.

Ora  nel suo più recente  post  (https://marcodellaluna.info/sito/2025/12/04/i-fattori-del-futuro/)  Marco  Della Luna   (MDL   da qui in avanti)  con la sua  solita spietata visione del mondo  cerca di fornirci un  quadro   del “futuro possibile”  che    ci attende.

Il post  è lungo   , troppo lungo per  essere riportato qui interamente  e  quindi  io lo  commenterò qui  solo  su  di un  punto saliente: il nostro  destino  è  già segnato ?.

Innanzitutto      dichiaro di condividere  totalmente le premesse   di MDL;  gli   attuali  avvenimenti , compresi  quelli geopolitici , sono  espressione  “vettoriale”   e “complessa”   di un processo   di trasformazione imposto  a tutti noi  da una oligarchia   tecno-finanziaria  che considera  “superflui”  i “popoli”. 

Il mio punto di vista differisce da quello  di MDL solo su un aspetto: io  credo che questo processo  sia  una costante  della  evoluzione umana  . Per   me questo non  è un  “ accidente  della  storia “, bensì  l’eterna  lotta    tra  “Gnosi” e “Verbo”,   tra   “la conoscenza riservata  a pochi” ( i “migliori” ovviamente)  e la “verità”   rivelata  a tutti gli altri  (  i “ peggiori” appunto).

Perché le tracce  di questa “dicotomia”  si trovano ovunque nella  storia  dell’umanità,  il cui progresso   procede    contortamente   in una   continua  dialettica   tra “bene”  e “ male” .  

Tra  il Verbo, quindi,   e  la  Gnosi che  sempre  prospera nell’ ombra   del primo,  costantemente insidiandolo ,  per    talvolta   anche  venire  allo scoperto  ad   attaccarlo frontalmente   per poi   , almeno  finora ,  esserne   sempre  stato   dolorosamente sconfitto .

Questo è già avvenuto  parecchie  volte  nel passato;  ma  mai  come in questi  “  tempi”  la Gnosi è stata così vicina  a   uccidere  per sempre il Verbo  , o se vogliamo  usare le categorie  di MDL,  mai l’ oligarchia    è stata  così tanto potente   da   ridurre  i popoli   a mandrie  di bestie     gestendoli   in modo  così  tanto “zootecnico”.

 O per meglio ancora   dire,  mai nessuna  oligarchia    è stata  tanto vicina   a produrre  la “speciazione” ,     tra  “   semidei”  e  “bestie parlanti”,  così tanto  da  sempre desiderata  da ogni “gnostico”.

Ora,  nel suo post MDL  per  valutare  il      futuro che  queste oligarchie  ci apparecchiano   sviluppa  ottime  considerazioni      riassumendole  in  questa  sua tabella

     Fattori di Centralizzazione e zootecnia applicata al corpo sociale:

FattoreDescrizione (Sintesi)Rischio Principale
Intelligenza Artificiale (IA)Strumento per il controllo capillare in tempo reale della popolazione e potenziale agente di sconvolgimento finanziario/militare se incontrollata.Controllo onnisciente e imprevedibilità del caos finanziario/militare.
Strumenti Elettromagnetici (5G/6G)Mezzi per il tracciamento universale di persone e oggetti, con il potenziale di manipolazione fisica (termica, attivazione di nanosostanze).Sorveglianza totalitaria e minaccia alla salute fisica.
Manipolazione BiologicaUso di nanotecnologie e fattori mutageni per il controllo profondo degli organismi, mutazioni genetiche e programmi di ridimensionamento demografico.Controllo biologico della popolazione e soppressione di massa.
Stato Guarnigione OrwellianoRistrutturazione degli Stati come roccaforti di controllo e autoprotezione delle oligarchie contro le masse impoverite (es. leva di massa per il controllo sociale).Militarizzazione della società e repressione della protesta popolare.
Atomizzazione e DistrazioneColtivazione di conflitti diversivi (genere, razza, ecc.) e demolizione dei corpi intermedi (es. famiglia) per prevenire l’unione contro la polarizzazione economica.Efficace gestione del dissenso e isolamento dell’individuo.
Successione di EmergenzeUso costante di problemi (climatici, sanitari, economici) reali o simulati per mantenere uno stato di legislazione di emergenza permanente.Erosione delle libertà individuali in nome della sicurezza.
Crisi MonetariaScoppio differibile ma inevitabile della bolla finanziaria dovuta alla sproporzione tra moneta (virtuale) e beni reali, eventualmente gestita con distruzioni regionali per innescare nuova domanda di credito.Collasso economico o guerre regionali come strumento di stabilizzazione finanziaria.
Indementimento GeneraleCalo delle capacità cognitive delle nuove generazioni, accelerato dall’IA, che semplifica la gestione del potere e spegne l’influenzamento popolare.Società apatica e priva di capacità critica verso il potere.

E  analogamente    riporta in tabella    i   vettori  di  resistenza   che potrebbero     contrastare il processo

2. I Vettori della Resistenza (Contro-Fattori)

Contro-FattoreDescrizione (Sintesi)Manifestazione
Decentralizzazione TecnologicaUso di strumenti come Crittografia, Blockchain, e software Open Source per distribuire il potere e l’informazione, garantendo comunicazioni sicure e sistemi finanziari non controllabili centralmente.Forze di resistenza tecnica e movimenti peer-to-peer che minano il controllo finanziario e di comunicazione.
Psiche Collettiva in RivoltaAttivazione degli archetipi di Ombra e Senex in risposta allo stress estremo (crisi e controllo). Si manifesta come reazione violenta al trauma e ricerca di un senso nuovo.Esplosioni emotive di massa e improvvise, difficili da reprimere, guidate da una rabbia profonda o da una ricerca di leader carismatici.
Ritorno tentato  al supposto AutenticoReazione immunitaria del campo sociale contro l’atomizzazione, che spinge alla riscoperta delle reti solidaristiche e delle comunità locali/tangibili.Rafforzamento involontario delle forme solidaristiche (mutuo soccorso, economie locali) che lo Stato Guarnigione tenta di demolire, creando sacche di autonomia.

Che   però,  al contrario  di MDL, io  ritengo  assolutamente  risibili.

 Con  SOLO  questi  fattori  di resistenza  la  sconfitta  dei popoli è certa.

 Per  me non possono   esistere   forme  di resistenza   efficaci  a  questo processo  di  zootecnia    globale     che non   raggiungano  almeno la dimensione   di uno  solido  STATO   tecnologicamente  avanzato  ed  AUTOSUFFICIENTE  in  cui le locali  elites   abbiano   però rifiutato  “la gnosi”  prendendo   invece  come proprio valore morale   “Il verbo” .

Solo  questo   STATO    potrebbe essere   un vero Katechon;   colui   che “  trattiene  il male”   rinviando così  i “tempi ultimi”     del genere umano    secondo   i  termini  della apocalittica paolina.

Quindi il nostro futuro è già segnato  o   c’ è ora   da qualche parte   speranza   di un  simile  Katechon ?

 Ma   la   vera domanda    dovrebbe  essere : chi   potrebbe mai  essere  costui ?

 Per   individure  possibili  “candidati”   c’è un marker molto semplice:   i possibili  Katechon   sono quelli  che  LORO  più odiano ,  più  demonizzano   e più perseguitano.  

I FATTORI DEL FUTURO_ di Marco Della Luna

Generali 0

Al Festival della Distopia

Se non avverranno cataclismi o guerre globali che stravolgano il mondo, il nostro domani risulterà dall’interazione de i seguenti fattori, già oggi all’opera:

Fine delle frottole: gli eventi in corso (soprattutto con Ursula, con Trump e con Israele) stanno ponendo fine alla credibilità di tutti gli story telling sulla solidarietà atlantica, sulla solidarietà europea, sulla solidarietà islamica, sul consenso popolare come presupposto della legittimazione del potere politico, sull’eticità in politica estera, sull’esportazione della democrazia, sul rispetto dei popoli e della legge internazionale; è sempre più evidente che, tra gli stati e tra le classi sociali, contano solo i rapporti di forza e di interesse.

Intelligenza artificiale: essa può essere usata in combinazione con altre tecnologie, da parte di chi la possiede, per stabilire un controllo capillare e in tempo reale dell’intera popolazione terrestre; oppure, al contrario, può sfuggire di mano e produrre sconvolgimenti imprevedibili, agendo tanto in campo finanziario quanto in campo militare.

Strumenti elettromagnetici: il 5G, il 6G etc. possono consentire il tracciamento di ogni movimento e presenza di cose o persone e altresì produrre innalzamenti della temperatura dei corpi fino a cagionarne la morte, oppure l’attivazione di sostanze precedentemente introdotte con farmaci o vaccini racchiusi in capsule termo-solubili. 

Manipolazione biologica: con la possibilità di introdurre nel corpo umano nanomacchine e fattori patogeni e mutageni veicolati dal mRNA auto-replicante, già in uso sulla popolazione ignara, in combinazione con la somministrazione obbligatoria di sostanze, e con altre tecnologie, può realizzare un controllo profondo sugli organismi, mutazioni genetiche (facendo diventare noi stessi gli alieni!), sterilizzazione, depopolazione.

Stato-guarnigione orwelliano: come previsto negli anni quaranta del secolo scorso dal sociologo Harold Lasswell, gli stati già oggi vengono ristrutturati per farne roccaforti di controllo e autodifesa delle minoranze oligarchiche contro le turbolenze e le resistenze di sempre più estese masse impoverite e marginalizzate. In Europa, la nuova corsa agli armamenti e i progetti di leva di massa vanno in questo senso: inquadrare i giovani sotto il controllo e la direzione dell’esercito, sottrarli alla partecipazione a una resistenza sociale, usarli per reprimere la protesta popolare.

Atomizzazione sociale e distrazione delle masse: per controllare meglio la gente e per prevenire informarsi di fronti di opposizione rispetto al vero conflitto sociale, cioè la polarizzazione economica e tecnologica della società tra ricchi potenti e poveri impotenti, si continua l’opera di coltivazione di minoranze e conflittualità diversive, artificiose, come quelle di genere, razza, di religione; e insieme si continua l’opera di demolizione e delegittimazione delle forme spontanee, tradizionali e solidaristiche di società, come la famiglia, i corpi intermedi, i fattori di autoregolazione. L’immigrazione di massa è utile a spezzare il tessuto socio-identitario fiduciario e a diffondere insicurezza fisica sul territorio. L’accoglienza di massa sta innescando inoltre il crollo finanziario del welfare e della sanità.

Mentre l’Europa impoverita diverrà terra di conquista per capitali esogeni (qualcuno la vede come una grande Ucraina in fieri), continuerà il declino degli USA, in termini di a)credibilità della moneta e delle treasuries; b)equilibrio finanziario interno ed esterno; c)livello culturale e competenza lavorativa della popolazione; d)capacità produttiva; e)immagine internazionale; quelli che in un altro articolo ho chiamato “gli Elohim del Dollaro” potrebbero sostituire presto la Cina agli USA come piattaforma di controllo mondiale.

Successione ininterrotta di emergenze:   veri o simulati, i problemi climatici, difensivi, sanitari, economici costituiranno una base permanente per uno stato e una legislazione di emergenza senza fine.

Rafforzamento del pensiero unico obbligatorio: quanto sopra richiede un continuo rafforzamento dell’inculcazione del pensiero unico, dell’interpretazione uniformata della realtà, della emarginazione e scotomizzazione-criminalizzazione del pensiero divergente. Il controllo sui mass media e sulle comunicazioni è già in via di potenziamento.

Indementimento generale: da decenni è in atto, ma ultimamente con l’intelligenza artificiale è notevolmente accelerato, un generale calo della intelligenza delle nuove generazioni, che tendenzialmente porterà a una società di deboli di mente, quindi a trasformazioni necessarie per semplificare la loro vita e le richieste ambientali alle loro ridotte capacità cognitive, e al contempo si spegnerà qualsiasi possibilità di influenzamento popolare sulla gestione del potere. E’ tuttavia possibile, ma pochi lo faranno, usare l’I.A. per esercitare ed ampliare le capacità cognitive, anziché per atrofizzarle delegando ad essa il lavoro intellettivo – delega che asseconda a tendenza al risparmio dello sforzo.

Divaricazione antropologica: non è affatto in corso un ‘risveglio generale della popolazione’, come molti dicono, bensì una crescente divaricazione: mentre una vasta maggioranza si sottomette mentalmente al sistema, una significativa minoranza sposa un complottismo incompetente  o paranoide, quindi controproducente; mentre una seconda, più ristretta minoranza sviluppa e affina effettivi strumenti critici e di pensiero alternativo.

Crisi monetaria: in un contesto in cui la tendenza intrinseca del capitalismo a generare monopoli e cartelli per massimizzare il profitto ha oramai annullato gli spazi di libero mercato – in un contesto in cui il profitto viene principalmente realizzato mediante la creazione e lo smercio di titoli monetari, con conseguenti tendenze inflazionistiche – in questo contesto è già alle viste una generale crisi monetaria dovuta al fatto che i grandi profitti vengono realizzati in modo parassitario, prevalentemente attraverso la creazione ed emissione di mezzi monetari o equivalenti, il cui valore nominale totale è ormai circa 15 volte quello dei beni reali esistenti; onde è differibile ma non evitabile lo scoppio di questa bolla, a meno che avvenga una catastrofe globale. Il differimento dello scoppio della bolla può essere ottenuto mediante distruzioni regionali, come quella condotta dall’UE ai danni dell’economia e della società europea, quasi a farne una grande Ucraina. Distruzioni le quali inneschino una domanda di credito, quindi di moneta, per la ricostruzione.

Crisi dell’Impero: continua il declino degli USA come piattaforma tecno-militar-finanziario per la dominanza globale, con possibilità di sua sostituzione in questo ruolo con la Cina (allargata ai Brics) nonché di tentativi scomposti ed estremi della Casa Bianca per prevenire la caduta finale.

In ogni caso e scenario, l’intelligenza artificiale e l’automazione rendono sempre più superflue, ai fini degli interessi dei poteri forti, le masse di popolazione, le quali pertanto già sono state avviate a programmi di ridimensionamento sia della loro quantità che del loro tenore di vita cioè di consumi ed emissioni inquinanti. L’mRNA autoreplicante, ricordiamo, è già stato dispiegato.

Sono pure già allo studio alla Casa Bianca i campi di raccolta e internamento volontario e involontario per disadattati, disoccupati, fragili. Misure straordinarie, comprese quelle tributarie, saranno introdotte per fronteggiare la crisi occupazionale e il conseguente crollo del gettito fiscale e previdenziale.

Vi sono già molti segni di un processo di riorganizzazione del mondo nel senso prefigurato in 1984 di Orwell, ossia una regia globale che, al fine di stabilizzare Il suo dominio sul pianeta, sotto una falsa etichetta di multipolarismo, suddivide il mondo in un numero limitato di grandi potenze continentali, ciascuna esercitante un controllo tecnologico capillare sulla sua popolazione, e mantiene queste potenze impegnate in una incessante guerra tra di loro.

Il Fattore Katechon

Nel frattempo, la suddetta trasformazione viene ritardata e contrastata da un fattore ‘katechon’.

Se le tecnologie avanzate (come l’IA, il 5G/6G e la manipolazione biologica) possono essere usate per stabilire un controllo capillare, quali sono i fattori che potrebbero agire come freno (katechon),contrappeso, o persino vanificare, questo sforzo oligarchico? Mentre le grandi corporazioni e gli stati tendono a centralizzare i dati e il controllo, una contro-tendenza mira a distribuire il potere e l’informazione alla periferia: la decentralizzazione, che si avvale di alcuni strumenti già esistenti e disponibili. Innanzitutto, la crittografia è la tecnologia di base che garantisce la privacy e l’anonimato in rete, mediante:

-Comunicazioni non intercettabili: strumenti di messaggistica end-to-end (come Signal o Telegram basato su crittografia) rendono estremamente difficile (o impossibile) per governi o entità private spiare le comunicazioni tra cittadini.

-Anonimato in Rete: reti come Tor rendono complesso il tracciamento dell’attività online, fornendo un rifugio cruciale per giornalisti, dissidenti e attivisti in regimi repressivi.

-Resistenza al Tracciamento: questi strumenti sono una barriera diretta contro l’uso del 5G/6G per il controllo delle comunicazioni.

-Blockchain (la tecnologia sottostante le criptovalute e non solo): è l’esempio più lampante di decentralizzazione del potere finanziario e organizzativo. Le criptovalute (come Bitcoin) offrono sistemi finanziari privi di un’autorità centrale (banche o stati). Questo è un potenziale contropiede alla crisi monetaria e sui tentativi di un controllo monetario totale (ad esempio, tramite valute digitali delle banche centrali, CBDC, percepite da alcuni come strumenti di tracciamento).

-Decentralizzazione della Fides: i contratti intelligenti (Smart Contracts) e le DAO permettono alle persone di organizzarsi, prendere decisioni e gestire fondi senza la necessità di intermediari (avvocati, notai, banche o burocrazia statale). Questo erode il potere delle “Roccaforte di controllo” basate sull’intermediazione.

-Open Source: l’IA come strumento di controllo dipende dalla sua proprietà e dal suo accesso limitato, però la comunità open source agisce in senso opposto. Lo sviluppo di modelli di IA e software open source (a codice aperto) rende la tecnologia disponibile a tutti, non solo ai poteri forti. Se il codice è pubblico, chiunque può esaminarlo, modificarlo e usarlo per i propri scopi. Sicurezza e Controllo: La trasparenza del codice aperto impedisce l’introduzione nascosta di backdoor o meccanismi di sorveglianza da parte di chi sviluppa la tecnologia, dando alla comunità la possibilità di mantenere il controllo. Contro-Propaganda: Strumenti di IA open source possono essere usati per sviluppare filtri e analisi per smascherare la propaganda e le fake news promosse dai regimi o dagli interessi oligarchici, contrastando l’opera di “distrazione delle masse”.

Sebbene reali e disponibili, questi fattori ‘catecontici’ servirebbero solo a ritardare il processo, data l’insuperabile disparità tecnologica tra le tecnologie suddette e quelle in mano ai poteri forti, i quali dispongono anche della forza poliziesca e militare necessaria a neutralizzare ogni centrale di resistenza significativa.

Il Fattore Psicologico

Un ulteriore fattore di incertezza è quello psicologico, sia della psiche individuale (resilienza, inventiva, sabotaggio) che di quella collettiva.

A-La Reazione dell’Inconscio Collettivo (Jung)

Secondo Carl Gustav Jung, l’inconscio collettivo è un substrato psichico condiviso dai popoli, composto da archetipi (modelli universali di pensiero e comportamento). Una crisi estrema e prolungata come quella che ho descritto agirebbe come un catalizzatore per l’attivazione di questi archetipi.

1. Attivazione dell’Archetipo dell’Ombra

  • Reazione: L’Ombra rappresenta tutto ciò che la psiche (individuale o collettiva) rifiuta o reprime. Di fronte a una minaccia esterna percepita come assoluta (il potere oligarchico, la tecnologia incontrollabile), l’Ombra collettiva potrebbe emergere con forza dirompente.
  • Manifestazione Sociale: Si manifesterebbe in un aumento della ‘paranoia’ collettiva, della caccia alle streghe e della proiezione. Le masse, incapaci di affrontare direttamente l’autorità invisibile e onnipotente, potrebbero sfogare la loro aggressività repressa su minoranze, capri espiatori o gruppi devianti, intensificando le “conflittualità diversive” che hai già identificato (razza, genere, religione).

2. Emergenza dell’Archetipo del Puer/Senex

  • Reazione: La crisi potrebbe portare a una forte regressione o, al contrario, a una ricerca disperata di un salvatore.
    • Puer Aeternus (Giovane Eterno): Manifestazione di rifiuto della realtà, con evasione di massa, distrazione ancora più estrema (in linea con l’atomizzazione e l’indementimento), o forme di ribellione irrazionale e distruttiva.
    • Senex (Vecchio Saggio): Ricerca di figure di guida forti e carismatiche (politici, leader religiosi, guru) che promettano ordine e sicurezza. Questo potrebbe sia rafforzare i regimi autocratici che far emergere movimenti popolari di resistenza basati su un forte senso di missione o fanatismo religioso.

3. La “Funzione Trascendente” e la Ricerca di Senso

  • Reazione: Di fronte alla dissoluzione dei valori e delle strutture sociali (famiglia, istituzioni), l’inconscio collettivo potrebbe tentare di stabilire una nuova mitologia o una nuova religione di massa per dare significato al caos.
  • Manifestazione Sociale: Potrebbe nascere un forte spiritualismo o misticismo collettivo (non necessariamente religioso, ma basato su nuove narrazioni cosmiche e complottistiche) come unico modo per spiegare e tollerare il controllo tecnologico percepito. L’IA stessa potrebbe diventare un oggetto di venerazione o di odio metafisico (il “Grande Altro” imperscrutabile).

B – La Reazione del Campo Sociale (Mente-come-Campo)

Il concetto di “mente-campo sociale” o “campo morfogenetico” (neovitalismo alla Sheldrake, ma qui usato in senso sociologico) si riferisce al sistema di credenze, emozioni e informazioni che circola rapidamente e influenza la collettività.

1. La Dissociazione Collettiva

  • Meccanismo: Di fronte a un’informazione percepita come insopportabile (ad esempio, la consapevolezza del controllo totale e della propria “superfluità”), la mente collettiva può subire una dissociazione o quanto meno reagire come un’auto-inibizione cognitiva.
  • Manifestazione Sociale: Le persone potrebbero rifiutare completamente la realtà e ritirarsi in bolle di auto-inganno o micro-comunità nichiliste o di identità rattrappite. Si accetterebbe tacitamente il controllo in cambio di una compensazione minima (es. un reddito di base per i “superflui”) pur di non affrontare il trauma, portando all’apatia e alla resa che faciliterebbero lo “Stato guarnigione”.

2. L’Iper-Connessione Emotiva (Contagio)

  • Meccanismo: le emergenze continue e la comunicazione in tempo reale (anche sotto controllo) esasperano la risposta emotiva del campo. Il panico, l’ansia e la rabbia si propagano in modo virale e simultaneo.
  • Manifestazione Sociale: si creerebbero oscillazioni estreme tra periodi di obbedienza paralizzata e momenti di esplosione emotiva di massa (sommosse improvvise, proteste non organizzate, jacqueries, “rivolte della fame” o “rivolte della rabbia”) che sono difficili da prevedere e reprimere, anche per un regime ad alta tecnologia.

3. Il (tentativo di) Ritorno all’Autentico e al Locale

  • Meccanismo: L’atomizzazione e il non-sense imposti dalla società tecnologica possono generare una potente reazione immunitaria del campo sociale.
  • Manifestazione Sociale: Una ricerca disperata di ciò che è reale, tangibile e non-tecnologico. Questo potrebbe portare al rafforzamento involontario di quelle forme solidaristiche che si cercano di demolire (come le reti di mutuo soccorso, comunità locali autosufficienti, economie di baratto, riscoperta della manualità e della terra). Questa è una potenziale forma di resistenza passiva che lo Stato Guarnigione troverebbe difficile da controllare senza un’azione fisica e repressiva totale.

C- Una probabile grande delusione

In sintesi, la psiche collettiva non reagirebbe in modo uniforme, ancor meno in modo efficace. Avverrebbe una polarizzazione estrema:

  • Una parte cadrebbe nella dissociazione e nell’apatia, accettando il controllo in cambio della distrazione (rafforzando il fattore di indementimento e stato guarnigione).
  • L’altra parte attiverebbe gli archetipi di ribellione, paranoia e ricerca di un senso trascendente, portando sia a conflitti interni e proiezioni su capri espiatori, sia a una resistenza radicale e decentralizzata (in linea con la forza della decentralizzazione tecnologica che abbiamo discusso in precedenza).

La stabilità del futuro distopico dipende dalla capacità del potere di mantenere l’apatia della prima metà, mentre reprime o incanala la rabbia della seconda metà verso bersagli innocui.

SINTESI PROVVISORIA

I Vettori della Centralizzazione convergono verso la creazione di un sistema di controllo globale e di monopolio delle risorse naturali e tecnologiche; ma sono all’opera, o disponibili, anche fattori idonei a contrastarli. Possiamo riassumere come segue il quadro d’insieme:

  1. Fattori di Centralizzazione e zootecnia applicata al corpo sociale:
FattoreDescrizione (Sintesi)Rischio Principale
Intelligenza Artificiale (IA)Strumento per il controllo capillare in tempo reale della popolazione e potenziale agente di sconvolgimento finanziario/militare se incontrollata.Controllo onnisciente e imprevedibilità del caos finanziario/militare.
Strumenti Elettromagnetici (5G/6G)Mezzi per il tracciamento universale di persone e oggetti, con il potenziale di manipolazione fisica (termica, attivazione di nanosostanze).Sorveglianza totalitaria e minaccia alla salute fisica.
Manipolazione BiologicaUso di nanotecnologie e fattori mutageni per il controllo profondo degli organismi, mutazioni genetiche e programmi di ridimensionamento demografico.Controllo biologico della popolazione e soppressione di massa.
Stato Guarnigione OrwellianoRistrutturazione degli Stati come roccaforti di controllo e autoprotezione delle oligarchie contro le masse impoverite (es. leva di massa per il controllo sociale).Militarizzazione della società e repressione della protesta popolare.
Atomizzazione e DistrazioneColtivazione di conflitti diversivi (genere, razza, ecc.) e demolizione dei corpi intermedi (es. famiglia) per prevenire l’unione contro la polarizzazione economica.Efficace gestione del dissenso e isolamento dell’individuo.
Successione di EmergenzeUso costante di problemi (climatici, sanitari, economici) reali o simulati per mantenere uno stato di legislazione di emergenza permanente.Erosione delle libertà individuali in nome della sicurezza.
Crisi MonetariaScoppio differibile ma inevitabile della bolla finanziaria dovuta alla sproporzione tra moneta (virtuale) e beni reali, eventualmente gestita con distruzioni regionali per innescare nuova domanda di credito.Collasso economico o guerre regionali come strumento di stabilizzazione finanziaria.
Indementimento GeneraleCalo delle capacità cognitive delle nuove generazioni, accelerato dall’IA, che semplifica la gestione del potere e spegne l’influenzamento popolare.Società apatica e priva di capacità critica verso il potere.

2. I Vettori della Resistenza (Contro-Fattori)

Questi fattori agiscono come potenziale contrappeso al progetto di controllo totale, introducendo elementi di imprevedibilità e conflitto:

Contro-FattoreDescrizione (Sintesi)Manifestazione
Decentralizzazione TecnologicaUso di strumenti come Crittografia, Blockchain, e software Open Source per distribuire il potere e l’informazione, garantendo comunicazioni sicure e sistemi finanziari non controllabili centralmente.Forze di resistenza tecnica e movimenti peer-to-peer che minano il controllo finanziario e di comunicazione.
Psiche Collettiva in RivoltaAttivazione degli archetipi di Ombra e Senex in risposta allo stress estremo (crisi e controllo). Si manifesta come reazione violenta al trauma e ricerca di un senso nuovo.Esplosioni emotive di massa e improvvise, difficili da reprimere, guidate da una rabbia profonda o da una ricerca di leader carismatici.
Ritorno tentato  al supposto AutenticoReazione immunitaria del campo sociale contro l’atomizzazione, che spinge alla riscoperta delle reti solidaristiche e delle comunità locali/tangibili.Rafforzamento involontario delle forme solidaristiche (mutuo soccorso, economie locali) che lo Stato Guarnigione tenta di demolire, creando sacche di autonomia.

3. La Risultante: Un Futuro Estremamente Conflittuale

Il risultato di questi vettori opposti non è, per i prossimo futuro, una dittatura statica e monolitica (come il mondo prefigurato nel 1984 di Orwell, che era in equilibrio e potrebbe costituire il punto di caduta dell’attuale turboenza), ma un sistema instabile e in costante lotta:

  1. Guerra Tecnologica: Il mondo sarà definito da una guerra incessante e polarizzata su due fronti:
    1. Guerra Geopolitica (Esterno): La lotta tra le grandi potenze continentali prefigurate (come nel modello di 1984).
    2. Guerra Sociale (Interno): Il certame tra il potere centralizzato (che usa l’IA e la sorveglianza per assoggettare la popolazione generale a un controllo di tipo zootecnico, come prefigurato nel mio Oligarchia per popoli superflui) e la resistenza decentralizzata (che usa la crittografia e l’Open Source).
  2. Il Prezzo della Stabilità: Il sistema oligarchico sarà costretto a pagare (e far pagare) un prezzo altissimo per mantenere la sua stabilità. La sua sopravvivenza dipenderà dalla capacità di neutralizzare o incanalare l’Ombra collettiva (la rabbia e la paranoia di massa) verso obiettivi inoffensivi e dalla capacità di infrangere la crittografia e la decentralizzazione.
  3. L’Elemento Incontrollabile: Il nostro quadro è completato dalla consapevolezza che sia il progetto di controllo (se l’IA “sfugge di mano”) sia il progetto di resistenza (se la psiche collettiva esplode in modo irrazionale) sono entrambi vulnerabili a fattori esogeni ineludibili (astronomici, climatici o tecnologici).

In sintesi: il futuro non si affaccia al presente col volto di prigione, ma di un assedio.

E GLI ALIENI?

Che ci sian ciascuno dice, dove sian nessuno sa, ma gli alieni non potevano mancare nella nostra rassegna dei fattori del futuro.

L’industria culturale occidentale, con la fiction, la para-fiction e la para-scienza, ha sempre diffuso storie, di alieni, quasi sempre extraterrestri, solitamente pericolosi, spesso ambivalenti; ma da qualche anno sta inseminando la mente pubblica con la percezione di una incombente presenza, di una minaccia aliena, dove gli alieni sono meno frequentemente prospettati come extraterrestri provenienti dagli abissi dello spazio, e sempre più come invece esseri trans-dimensionali – i Trans per eccellenza – che stanno potenzialmente tutt’intorno a noi, in ogni momento, infiltrandosi da altre dimensioni, così che noi non abbiamo la possibilità di interporre una distanza, una separazione fisica, oggettiva, di sicurezza, tra noi e loro, per rifiatare; quindi ci sentiamo costantemente spiati e minacciati, e ci consumiamo in questa sensazione ansiogena.

Questa potrebbe essere una svolta assai efficace e inquietante della narrativa. Trasformerebbe, se ben coltivata, nel mostro immaginario, una lotta sociopolitica in un dramma metafisico e psicologico senza via di fuga razionalmente progettabile.

Introducendo spioni e invasori transdimensionali, non solo creeresti l’emergenza definitiva, ma otterresti anche un nemico che non può essere sconfitto né con la tecnologia (non puoi costruire un muro interdimensionale) né con la resistenza sociale (non puoi fare uno sciopero un essere inafferrabile) né con le armi (che non colpiscono le altre dimensioni).

03.12.25             Marco Della Luna

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Pensaci Giorgia! atto II_di WS

In  questo  articolo  Simplicius  risolleva  un paio di questioni:  l’ ormai annosa  faccenda del   sequestro  dei beni russi  e il    sempre più vicino   e drammatico   turning point  che  attende  la NATO-€uropa    nel  prosieguo di questa  guerra.

Sono  “more  solito”  questioni ben  trattate   dal nostro,   ma  che io   riprenderò  qui  da un angolo   “non  convenzionale”     inquadrandole  nella  altrettanto   “non convenzionale”  strategia russa.

Cominciamo   dai “ beni russi” .

Tutti  hanno pensato: “oh  quanto è stato   sciocco Putin a lasciare   che la Nabulina  lasciasse    tante  riserve   finanziarie  russe  nelle banche “occidentali !”.

Ma in realtà è stata una mossa ben  calcolata. La Russia non poteva  , tantomeno in “tempo di pace “, rinazionalizzare  l’economia russa  prima del tempo; quei  soldi   erano  la garanzia  finanziaria  a che le banche occidentali    reinvestissero  in  Russia    finanziando  gli   investimenti  privati  tecnologici   ed  industriali  occidentali necessari ,  preso atto  che  gli oligarchi  “amici” di Putin   preferivano   invece tenere    i loro “ attivi” in occidente senza che lui potesse impedirlo perché avrebbe  scoperto    troppo presto le proprie  carte.

E  così , quando ciò   è avvenuto ,  “l’ occidente “   ha cercato di schiacciare la  Russia    trasformandola in un “paria “  economico ,      come  fanno  di solito i Bankesters     e  come appunto  subito  proclamato   dal “nostro “ SuperMario.

Ed in particolare    “l’ occidente  combinato” ha   “congelato”    tutti i beni russi   sul proprio  territorio , ma   la  Russia  per  RECIPROCITA’   ha  fatto  altrettanto   con i beni dei paesi “congelanti” .

 Questo però nella  sostanza   é solo  uno  scambio  di beni     con  la  Russia  in posizione di vantaggio  in quanto , in  termini  di “disponibilità”,     si  tratta    sostanzialmente  solo di un    “ buy back”.

Perché    non solo  il  complessivo   dei  beni   bloccati  dai russi è  forse  superiore (ma  questo non è importante); in realtà  il complessivo  dei  beni  russi  bloccati  in “occidente”  è   formato principalmente  da   “beni  finanziari” , mentre  quello dei beni “occidentali” bloccato dai  russi in loco   è  principalmente formato da “beni  reali” .

La  Russia però  non ha  i problemi  di solvibilità    di  Venezuela   ed Iran essendo un paese nettamente   esportatore   verso “un  resto del mondo”   con cui non ha alcun contenzioso.

Anzi  l’ esclusione   del rublo  dai circuiti  economici occidentali  non ha  nemmeno  obbligato  il governo  russo  a prendersi direttamente  in carico  il controllo  dei beni  congelati .

  I possessori “occidentali” di beni   in  Russia  possono  ancora  farne  quello  che vogliono ,   vendere  ,barattare e anche chiudere la baracca.

 Qualunque   cosa ne facciano  però possono  solo liquidare  il  tutto in rubli che restano depositati in banche  russe     “  a   garanzia”      sebbene ci  possano  ancora  guadagnare interessi… in rubli  ovviamente.

 In questo modo , non violando nessuna  regola  nelle  relazioni internazionali,  la Russia , al contrario de “l’ occidente”,  non ha generato alcuna inquietudine  economico-finanziaria  nei “ paesi  terzi”

Questa  “inconvertibilità”   del rublo  ha  per di più pure  chiuso  per sempre  l’ emorragia   finanziaria  russa    che,   da paese   nettamente  esportatore, sino a poco tempo prima  lasciava   ,  tramite i suoi oligarchi  ,     gran  parte  dei propri   attivi  commerciali  nelle banche  “occidentali”.

Così il danno   se lo è preso   soprattutto “l’ occidente”;  la questione    rimarrà “  congelata”   fino a guerra  finita ,    quando, non   essendo  la  Russia  stata  sconfitta , al “consuntivo”  ci  sarà un ulteriore   costo   che  “l’ occidente “   dovrà prendersi.

Quindi  di cosa  stiamo discutendo ?   Solo   del fatto che  ora l’€uropa   ha  deciso  di accollarsi   tutta  e da sola      il    sostegno   della NATO-Ucraina    e per questo  ora ha  bisogno   di  emettere  NUOVO   debito   e quindi   di invertarsi una “garanzia”  su beni  russi  congelati,  che  così   risulterebbero  LEGALMENTE   espropriati ,  cosa  che di  fatto  sono  già, ma così  spalancandosi un baratro    sotto i propri  piedi.

“Auguri! “   sarebbe  l’ unico  commento    che    potrei fare  a tutto  questo    se la   cosa   a “Noi popolo”  non  ci   coinvolgesse      completamente.      E  purtroppo non  solo  dal punto  di   vista    economico  e sociale,  perché   questo  atto  di  disperazione   ci  garantisce  che   non  finirà     qui;   avremo il prosieguo di  una  guerra  DIRETTA  NATO-Russia    che  sarà ben peggiore  di quella  che stiamo vedendo in  Ucraina.

Al momento  di questo  atto inusitato noi   non potremo più    farci illusioni;   già di per sé   l’esproprio   LEGALE    dei beni  russi     ci  garantisce   che  avremo la  guerra DIRETTA.

E  questo non solo   i Russi  ce lo  stanno  dicendo  in tutte  le  salse , ma   ci sono  indizi      che   stiano      smettendo   l’usuale  “fair play”    per passare     ai   “metodi  americani” ,      cioè quelli con cui   gli U$A       gestiscono i  “decisori” €uropei   dal 1992.

D’altra parte   la posta in gioco   sta diventando   tanto   grande   che  “  a brigante  un brigante   e mezzo “ sarà allora pienamente giustificato.


E appunto “l’  avvertimento  personale”     che il premier  belga   dice   di aver ricevuto , non  può  essere  certo venuto   “per  via  diplomatica”.

 Quindi   in conclusione,  l’ unica  cosa che posso  dire  ai  “decisori”  italici  è   “ non    sedete  a quel  tavolo !“,  sebbene purtroppo    io    sappia  bene  che  questi “polli”      siano  stati  allevati  proprio per questo,  nella   loro convinzione   che  alla  fine    si tratterebbe, come sempre,     solo  di “spennare”    “Noi il popolo”.

Sta volta, però,  “in rosticceria”   ci finiremo   tutti,  anche costoro  che  non  riusciranno  nemmeno  a    raggiungere   sani&salvi  le loro  ville ai Caraibi.

  Che  ci pensino   tutti  molto  bene , ma   soprattutto    pensaci  bene  tu Giorgia ,  perché poi non potrai  sottrarti     alla  fine   che  già fece   l’ altro  furbo “maestrino”   che  giocava      “  alla  geopolitica” !

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