Ucraina, il conflitto militare_3a parte_con Max Bonelli

Con il passare del tempo affiora sempre più il pieno coinvolgimento occidentale nel conflitto russo-ucraino. Non solo nel coordinamento, nella rilevazione dei dati e nelle forniture militari. Arrivano le prime immagini di militari catturati al fronte, in attesa che la prossima resa all’acciaeria Azovstal rigurgiti il boccone più grosso. Potrebbe essere una grande vittoria di immagine; potrebbe al contrario rivelarsi un importante episodio di un progressivo processo di assuefazione alla guerra tale da rendere accettabile un intervento diretto delle forze di singoli paesi della NATO. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

https://rumble.com/v1327od-il-conflitto-in-ucraina-con-max-bonelli.html

il conflitto militare in Ucraina 2a parte_con Max Bonelli

Da due mesi assistiamo ad una realtà obbligata del conflitto in Ucraina. Con essa la democrazia occidentale ha rivelato la propria potenza di fuoco e la perfetta integrazione del sistema mediatico nel sistema di potere. Non solo un megafono, quanto un costruttore di opinione ed una pesante modalità di condizionamento del ceto politico. Le vie del potere e dell’egemonia passano anche attraverso questi fili, non solo per le strade dirette. In questo rivelano il carattere sofisticato di esercizio nel mondo occidentale rispetto ai mondi emergenti. L’abuso, però, ne rivela anche la fragilità. E’ il contributo che intendiamo dare facendo emergere l’altra verità, certamente di parte; sicuramente più aderente alla realtà. Una realtà accessibile a tutti, sempre che la si voglia cogliere. Per giorni ci hanno tempestato di resoconti di telefonate di soldati russi impegnati a riportare a casa trofei domestici presi in prestito da case altrui, per la verità un po’ meno ingombranti. Pare che i comandi russi non abbiano però lesinato nelle punizioni. Nella foto vediamo certificato il compimento di un principio universale, questa volta da parte ucraina: la famiglia prima di tutto. Siamo sicuri che i nostri profeti sapranno riconoscere il giusto valore a questi sani principi. Siamo vittime di una propaganda di guerra tesa ad osannare il valore dei resistenti e il principio della libertà; un valore che in realtà è cieca ostinazione fondata su principi inquietanti di discriminazione che lo stesso mondo occidentale afferma di aver combattuto ormai otto decenni fa e su comportamenti del regime verso una parte della propria popolazione altrimenti inspiegabili. Non riteniamo di arrecare danno, comunque, alla causa ucraina con questa ed altre foto e video presenti nel servizio, visto che gran parte di essi sono forniti e diffusi con beata soddisfazione dagli stessi militari nel pieno esercizio delle loro funzioni. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

https://rumble.com/v1200zi-il-conflitto-in-ucraina-2a-parte-con-max-bonelli.html

 

Ucraina, una realtà rimossa_con Max Bonelli

Poiché il Team di You Tube ha rimosso il video, l’unico link disponibile è quello di rumble. D’ora in poi si suggerisce di privilegiare tale accesso

La realtà della situazione in Ucraina fatica pesantemente ad emergere non ostante alcune crepe che qua e là cominciano ad emergere nel sistema mediatico nazionale. Una cappa opprimente comune a tutti i paesi europei, ma che in Italia sta raggiungendo i vertici della disinformazione più dozzinale. Negli Stati Uniti, come testimoniato anche dal filmato iniziale di questa conversazione, la situazione è in buona misura diversa e più favorevole. Merito soprattutto dello scontro politico aperto fra le compagini politiche e all’interno degli stessi centri decisori; grazie anche al fatto che quanto avviene in Europa e nell’Ucraina stessa non è solo la conseguenza, ma l’esito diretto di decisioni statunitensi prese sul campo con una catena di comando sempre più diretta. E le decisioni, per essere prese e per renderle efficaci, hanno bisogno di una relativa trasparenza nella fase di elaborazione. I paesi europei sono sempre più, con rare eccezioni, soggetti passivi di queste scelte. La mediocrità tragicamente banale del ceto politico e della classe dirigente italiani, a cominciare dai nostri due presidenti, ne sono l’emblema più disarmante e sconfortante. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

https://rumble.com/v116vrq-ucraina-una-realt-negata-con-max-bonelli.html

Ucraina! Il vizio d’origine di un regime_di Max Bonelli

La narrazione di casa nostra ci presenta ossessivamente Zelensky, un attore nel pieno esercizio delle sue funzioni e il regime ucraino come i paladini delle libertà del mondo occidentale in antitesi al totalitarismo dell’invasore russo. Max Bonelli ci offre un primo spaccato inquietante della natura del regime ucraino, impegnato a combattere con la stessa intensità sia l’esercito russo che una parte molto significativa della propria popolazione. Un regime che ovviamente ha il diritto di opporsi militarmente, ma che altrettanto ovviamente in questi anni ha perseguito politicamente una linea di aperta ostilità ed aggressione verso la Russia e di feroce repressione verso una componente fondamentale della propria popolazione e ai danni della consistente opposizione politica presente nel paese. Il regime ha avuto quasi dieci anni per cercare un accordo dignitoso con le parti. Istigato e lautamente foraggiato dalle componenti più avventuriste delle élites statunitensi ed europee ha scelto la strada di un nazionalismo territoriale ed etnico che prescinde dalla complessità ed eterogeneità del paese. Un aspetto particolarmente inquietante anche e soprattutto per i paesi della Unione Europea. Il lirismo che ammanta le azioni della dirigenza europeista, visto l’esito dell’esperimento ucraino ed il veleno introiettato dall’accettazione senza remore nel proprio seno del particolare nazionalismo proprio di buona parte dei paesi dell’Europa Orientale, è una maschera che con disinvoltura nasconde ormai a stenti intenti particolarmente inquietanti, già intravisti nella gestione della crisi pandemica ed una supina ed autodistruttiva subordinazione politica all’avventurismo statunitense, disposto ad alimentare e strumentalizzare chiunque, per quanto impresentabile, pur di perseguire i propri obbiettivi. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

https://rumble.com/v10kpiv-peccati-dorigine-di-un-regime-con-max-bonelli.html

 

 

Il conflitto in Ucraina resoconto 1a parte _con Max Bonelli

Con questa prima puntata avviamo una collaborazione con il sito proitalia.org  https://proitalia.org/con un resoconto sui movimenti militari in Ucraina attingendo alle più varie fonti disponibili sul web. Buon ascolto

https://rumble.com/v10b2k1-la-guerra-in-ucraina-1a-parte-con-max-bonelli.html

https://proitalia.org/media/podcast/un-continuo-logoramento

Intervista dal fronte_a cura di Max Bonelli

Mariupoli la  lotta tra il bene ed il male

 

Effettuo la traduzione di una intervista ad un combattente russo di Mariupoli. Tra i tanti scritti, articoli che ho tradotto in questi giorni, questo mi ha colpito per l’intensità e la stridente contronarrazione alle vulgate delle nostre televisioni atlantiste

Buona lettura,

Max Bonelli

 

 

Ripulire la città dai nazisti dell’Azov è un lavoro duro ed estenuante. Sei in tensione selvaggia tutto il giorno. Capisci perfettamente che puoi diventare una facile preda per un cecchino, quindi corri tra le case, piegandoti e incassando la testa nelle spalle.  il gioco mortale tra gatto e topo. Indossi un elmetto in Kevlar, un’armatura, munizioni. Ognuno di noi è magro come un lavabo ma  le gambe di tutti sono come quelle di atleti sollevatori di pesi.  Ti senti più calmo sotto la copertura di un carro armato o di un’altra armatura. Prima di correre dall’altra parte della strada, si “scansionano” tutti i grattacieli.

 

Tutto ruota intorno alla lotta contro i cecchini. Hanno un cecchino scalatore. Si piazza al quinto e sesto piano. E poi scende rapidamente tramite la corda e scappa fino a quando non è scoperto da un carro armato, mortaio o fuoco di artiglieria. I lanciatori di granate dell’AGS hanno imparato a inviare granate direttamente in finestre specifiche.  Abbiamo ragazzi che hanno operato in Medio Oriente contro  l’ISIS e sono tornati vittoriosi. A Mosul una città di più di un milione di abitanti L’ISIS ne aveva  fatto un’area fortificata. Così gli americani la martellarono asfaltandola,  con il fuoco dell’artiglieria. Per un membro dell’ISIS, potevano uccidere  un centinaio di civili.

Noi invece lavoriamo in modo mirato. Ecco perché è difficile. I  carri armati, lavorano solo sui punti di fuoco di cecchino identificati – se non lo   centriamo, seppelliamo comunque il tiratore sotto le macerie.

La verità è molto diversa da quella che raccontano gli ucraini. Diversi gruppi di cecchini buriati e  tuvani (popolazioni della siberia) sono tra noi. C’è anche un Khanty del distretto di Khanty-Mansiysk. Cacciatori da generazioni  Molti sono passati attraverso la Cecenia, l’Ossezia, la Siria… Ma dicono che Mariupol è qualcosa di speciale. Vedere un cecchino nella finestra o nella soffitta di un grattacielo distrutto è estremamente difficile. Passano ore a fissare le case – attraverso un binocolo, in una termocamera e con i propri occhi. Dopo due o tre giorni, gli occhi si infiammano, i volti diventano rossi – come da una costante mancanza di sonno. Li spalmano con un po ‘di grasso di cervo. I cecchini delle Forze per le operazioni speciali  lavorano con loro. I loro fucili perforano le pareti. Nel muro dopo il colpo – buchi delle dimensioni di un piatto…

In generale, nel nostro plotone, un terzo dei ragazzi ha cognomi ucraini. Dicono “ puliamo il nostro paese dagli spiriti maligni.” Ci sono quelli nati sotto l’Unione Sovietica – quelli che sono nati in Ucraina, Moldavia, Kazakistan. Le milizie russe in generale sono un’internazionale completa. Russi, ucraini, abkhazi, daghestani. Ci sono molti caucasici in generale. I combattimenti sono il loro elemento. Nella guerra, incrociamo costantemente i ceceni di Kadyrov. A volte loro ci aiutano, a volte noi aiutiamo loro. All’inizio, hanno mostrato uno sfacciato disprezzo per la morte. Poi sono diventati più attenti. La guerra è posizionale. Non c’è combattimento con il pugnale qui, gli attacchi di cavalleria non passano. Puoi diventare una facile preda per un cecchino o un mortaio. I banderiti, tra l’altro, hanno anche ceceni. Ma i nostri li chiamano “Satanisti di lingua cecena”. Li abbiamo raggiunti tramite comunicazione. Vieni fuori, gli dicono, una volta, non spareremo – combatteremo con i pugnali come uomini. Non sono usciti.

Tra le truppe di montagna  quelli più anziani –  hanno combattuto nella prima guerra cecena. E ora stanno combattendo i Banderisti insieme ai ceceni.

Adesso sono Fratelli in Armi. Il nostro odio per i Banderisti è reciproco in maniera  assoluta. Li distruggeremmo tutti con l’artiglieria in un’ora. Ma si nascondono dietro le spalle dei civili. Non lasciano entrare le persone nei corridoi umanitari che abbiamo aperto e strillano al mondo intero che i civili stanno soffrendo per gli occupanti.

Non c’è logica, nessun significato, nessuna idea alta nelle loro azioni. Tutto è costruito su bugie – sia per il clown Zelensky che per se stessi. Ci accusano costantemente di ciò che fanno loro stessi. Bugie, bugie, bugie.

Anche i ceceni vogliono distruggere i neonazisti. Furono i ceceni a carpire il maggior numero di nazisti che cercarono di lasciare la città insieme ai civili lungo il corridoio umanitario. Per prima cosa hanno controllato le spalle – erano contusi dal rinculo del calcio del fucile. Poi controllavano i segni di ginocchiere sulle mie ginocchia. E il casco lascia una striscia rossa sulla testa. Alcuni sono stati persino annusati. Se una persona spara molto, sente odore di polvere da sparo e olio per pistole. Il mestiere del militare militare è una corsa con lo zaino, rimangono tracce sui fianchi. Potrebbe esserci un callo sul pollice dal caricamento del caricatore con le cartucce. Di solito sono tutti leggermente piegati. Sul petto, le munizioni sono costantemente appese. E questo a volte sono più di mille colpi di munizioni. Ci sono segni  sulle spalle. Ci sono molte sfumature e segni che un militare trova..

In generale, i soldati di vecchia data gli” highlander “hanno una sorta di intuizione animale per il nemico. Lo sentono con la loro pelle. Indagano con gli occhi su una persona e aspettano che distolga lo sguardo. E i Banderisti non guardano negli occhi. A loro non piace affatto uno sguardo diretto e dal modo in cui reagisce alla presa , il nemico si sente.  Molti hanno tatuaggi sulle spalle. O una traccia di  acido.per cancellarlo.

Quando i civili furono portati fuori dalla città, non ebbero nemmeno la forza di gioire. Devastati totalmente. Quasi come zombie. Gli occhi di molti sono neri, devastati. Guardano come se fossero sull’abisso. Mi sembra che sia così che i prigionieri dei campi di concentramento non hanno avuto la forza quando i nostri soldati li hanno liberati. Molti sono sull’orlo della follia o di un esaurimento nervoso. Gli anziani che avevano tutti i tipi di piaghe, non appena escono dagli scantinati, muoiono di stress. Sono sepolti proprio in città. I vicini di solito li seppelliscono. Mariupol è costellata di queste fosse comuni.

Dopo aver continuato a correre per la città e sparare, si arriva alla sera morto di fatica. Pensi che oggi questo brutto sogno sia finito. Domani ricominceremo a dare veleno ai bastardi. Ed eccoci qui ad aspettare interi branchi di cani e gatti abbandonati. Si siedono e aspettano che i combattenti condividano la razione secca.  Sta scritto : “Condividi con  creatura di Dio”.

L’altro giorno è apparsa una gatta incinta. Strisciava, tremava, graffiava il terreno con i suoi artigli e urlava. Il cibo per i gattini è necessario in modo catastrofico. Le ho dato uno stufato. Tutti gli altri cani e gatti che erano in giro non si muovevano nemmeno. Anche se affamati non meno di lei. Anche la bestia capisce che una femmina incinta non può essere offesa. Ha mangiato tutto lo stufato e ha iniziato a leccare la mia scarpa polverosa. Il suo modo di dire “Grazie”. Le abbiamo fatto un “divano” nella scatola delle munizioni. Un piccolo ospedale di maternità felina da campo.

“Lascia che i tuoi gattini nascano”.

Abbiamo davvero bisogno di sostegno e comprensione; sentire che tutta la Russia è dietro di noi. E quando i ragazzi ci hanno mandato la canzone “We bite into Mariupol” – il nostro morale è andato alle stelle.

Chi ha scritto la canzone. Ha fatto una bella cosa, parla noi. Avevo una aureola proprio sopra la mia testa dopo averla ascoltata. Stiamo facendo un ottimo lavoro qui. Insieme, il mondo intero – cristiani, musulmani, buddisti. Salviamo la Russia. Solo questo pensiero ci mantiene in buona forma e non ci permette di rilassarci. Il Signore ci rispetta. Questo è quello che stiamo facendo qui. Quando morirò – ricorderò come abbiamo preso Mariupol.

Sergej Afonin

 

 

 

 

Ucraina tra propaganda e realtà_con Max Bonelli

Impossibile farsi una idea attendibile della situazione del conflitto in Ucraina attingendo dai tradizionali mezzi di informazione. Una manipolazione talmente ottusa e univoca, al limite del grottesco, da far perdere la residua credibilità di un sistema informativo, già ampiamente compromessa con la campagna antipandemica. Non è comunque priva di effetti. La rappresentazione mediatica tra “buoni e cattivi” ancora una volta si riverbera nella società nella contrapposizione tra untori e moralisti. E’ una pratica politica ormai corrente e cosciente in vista della gestione delle crisi sociali e geopolitiche legate al drammatico dissesto che si va profilando nel mondo occidentale e in particolare in quello italico. Max Bonelli ci offre un affresco della situazione in Ucraina partendo da una base di conoscenza diretta e sul posto delle dinamiche presenti in Ucraina, ma che si riverbereranno pesantemente in Europa e rimescoleranno rapidamente le carte e gli schieramenti nel mondo intero, a partire dal Medio Oriente. Una narrazione del tutto antitetica rispetto a quanto ci viene offerto proditoriamente dal sistema mediatico. In Ucraina è avvenuto qualcosa di molto più preoccupante di quanto avviene normalmente in periodo di guerra; quando cioé il peso dei militari e delle formazioni paramilitari è destinato solitamente ma temporaneamente a crescere. In questa ottica la decisione dell’intervento russo assume tutt’altro significato. Buon ascolto_Giuseppe Germinario

https://rumble.com/vy15fb-ucraina-tra-propaganda-e-realt-con-max-bonelli.html

L’Etica della classe medica al tempo del Covid, di Max Bonelli

L’Etica della classe medica

al tempo del Covid

La mia professione di farmacista ospedaliero consulente in Scandinavia presso una delle catene di farmacia che detiene una buona fetta del mercato dei farmaci in Nord Europa mi offre un punto di vista privilegiato sul comportamento della classe medica. Osservo il loro comportamento clinico dalla parte del paziente che si confida con me al momento del rilascio del bene farmaco e nello stesso tempo dopo oltre 30 anni di esperienza ne riesco a valutare i loro comportamenti clinici e prescrittivi.

Anche qui la campagna di vaccinazione viene spinta dalle autorità costituite ma con una mano sicuramente più leggera rispetto all’Italia del “Draghistan2.0”.

Quello che in questi mesi mi si è evidenziato è la reticenza dei medici specialmente di quelli che lavorano al pronto soccorso a collegare sintomi che colpiscono i pazienti che non hanno patologie pregresse e che hanno nell’anamnesi come unico evento la puntura anticovid.

L’ultimo caso l’ho rilevato poche sere fa; una cliente che arriva dal pronto soccorso e che aspetta una ricetta di antibiotico che con i potenti mezzi informatici tarda ad arrivare. Donna sui sessanta anni ben portati e con un viso che vagamente ricorda Sophia Loren. La signora un po’ inquieta inizia a parlare della sua infezione che gli ha fatto gonfiare in maniera evidente una gamba. Le chiedo come prassi che cosa ha scatenato l’infezione; ad esempio un morso di animale domestico oppure una puntura d’insetto.

Lei, spalancando gli occhi in una reazione di sorpresa, dice “niente, ma tre giorni prima ho fatto il secondo richiamo di vaccino anticovid”.

Mi scappa un “Ah!!” e lei subito “pensa che sia quello?”

No, non penso niente…non posso né escluderlo né collegarlo con certezza, ma il suo medico cosa ha detto?” “Lo esclude e non pensa che sia un effetto collaterale da vaccino; ma io me lo sentivo che non dovevo farla questa puntura”.

Cerco di tranquillizzarla. “ Vada dal suo medico a sollecitare la ricetta di antibiotico, questa è la cosa più importante; vedrà che iniziato quello si risolve tutto”.

Allontanatasi la signora e spento il mio sorriso da teatro, corrono i miei pensieri a 2000 km più a sud nel mio paese dell’Italia centrale dove ho trascorso un mese di libertà dal lavoro. Una storia ben più triste mi attraversa la mente. Un amico assicuratore sapendo della mia professione mi racconta della zia morta a 4 giorni dal vaccino.

Stava bene, la pressione un po’ alta come tante a quell’età; subito dopo la puntura ha però accusato forte mal di testa e dopo due giorni l’hanno trovata morta in casa”

Gli chiesi con curiosità” Il medico ha rapportato l’evento avverso?”

Mi risponde sempre più infervorato

Niente, per lui nessuna correlazione, ha detto che era più di due anni che non si faceva le analisi e sono cose che succedono quando non si fanno i controlli”

Gli chiedo il nome del medico e quando lo nomina mi raggelo. Non lo avrei mai detto con quell’aria da intellettuale dietro gli occhialetti tondi; è pure sposato ad una mia lontana parente. Sembrava una persona coscienziosa ma poi vieni a scoprire che, per quieto vivere, per non andare contro la narrazione corrente, derubrica un evento indesiderato senza approfondire le ragioni di una morte di un essere umano che aveva riversato in lui fiducia sia come medico di famiglia che come vaccinatore.

Rifletto che l’ignavia, l’allineamento è diventata la regola per i medici di questo Occidente che ha rivelato dietro la maschera della democrazia, un volto profondamente totalitario.

Questi medici, espressione della borghesia perbenista che appoggia tutti i totalitarismi per comodità di classe e di censo, pronta ad abbandonarli per prima nel momento della disfatta.

La loro etica non è il giuramento di Ippocrate ma il privilegio ed il denaro guadagnato sulla salute dei pazienti, pronti a scaricare sui pochi medici eticamente sani gli incarichi pericolosi ed i malati non convenienti, come recitava la canzone di De Andrè “Un medico”.(1)

L’unica consolazione è che il “civile” mondo nordeuropeo sta nella m.. esattamente come noi latini. Qui danno le anfetamine ai bambini di 7 anni per farli stare tranquilli a scuola (effetto paradosso che si ha sugli ipercinetici), da noi spingono a vaccinare i minori e fargli mettere le mascherine a scuola se non vaccinati.

A volte penso che sia la conseguenza di un modello della società basata su consumo e produzione, parametri assunti a metro di valore di ogni cosa compresa la professione di Esculapio.

Quando provo a rammentare i migliori medici che ho incontrato erano quasi tutti molto anziani ed avevano vissuto in gioventù l’esperienza della guerra. Temprati nella loro etica dal valore della lotta della vita contro la morte.

Prima di essere medici erano uomini con un senso etico, una dirittura morale data dalle intemperie dell’esistenza. Ti raccontavano episodi di vita o della loro professione e potevi stare ore ad ascoltarli. Questi che iniettano un siero “alla sa Dio cosa c’è dentro” possono raccontare solo il rumore del tintinnare dei loro trenta denari.

Max Bonelli

(1)

https://www.youtube.com/watch?v=rFLJBRNN6Xc

Le grandi bugie dietro il green pass, di Max Bonelli e Gilles Gallizzi

Qui sotto un interessante articolo che puntualizza alcuni aspetti critici e opachi della gestione della crisi pandemica. Preme sottolineare che alcuni dati segnalati nel testo rappresentano campioni o universo di dati talmente ridotti, aspetto per altro segnalato dagli autori, da essere probabilmente soggetti a variabili non considerate o non considerabili; trattati quindi con una qualche sospensione di giudizio. L’approssimazione e l’utilizzo poco accurato dei dati, per altro, sono parte integrante di una gestione approssimativa, disastrosa e manipolatoria, a volte anche omissiva (vedi la cancellazione dell’elenco degli effetti collaterali dei vaccini da parte dell’AIFA) di questa crisi ormai sempre più asservita strumentalmente ad altre finalità delle varie parti. Su questo anche il “supercompetente” Governo Draghi sta sempre più confermando di adagiarsi progressivamente sul trend quotidiano emerso chiaramente in questi due anni ma ormai in corso da decenni. Un politico, tanto più uno statista, non può esentarsi dall’assumere responsabilità e chiarezza di motivazione dei provvedimenti https://www.governo.it/it/articolo/conferenza-stampa-draghi-cartabia-speranza/17509_Giuseppe Germinario

Le grandi bugie dietro il green pass

In questo articolo scritto a due mani vi sveliamo tutte le falsità propinate al pubblico come verità indiscutibili dai media e dal governo Draghi che vengono usate come giustificazioni all’imposizione di fatto dell’obbligo vaccinale tramite green pass.

La prima menzogna:

i vaccini (in realtà terapia antigeniche in quanto non inoculano il virus covid19) proteggono dal contagio del virus e dalle conseguenze”.

Affermazione falsa andando a guardare i dati forniti dai due paesi con più alto tasso di vaccinazione a doppia dose, Inghilterra ed Israele ci si accorge che almeno per quanto riguarda la letalità i dati clinici dicono che i vaccinati corrono un pericolo di morte da coronavirus sei volte maggiore dei non vaccinati. In particolare dati che vengono dagli ospedali inglesi ci dicono che su 4087 persone vaccinate a doppia dose, e risultate positive nonostante questo alla variante delta, sono stati registrati 26 casi di decessi con una letalità 6 volte maggiore dei 35521 casi positivi tra i non vaccinati e che hanno registrato 34 morti.(1)

Sia ben chiaro parliamo di una letalità molto bassa ma d’altronde la variante delta pur essendo molto contagiosa non è altrettanto pericolosa.

La seconda menzogna:

i vaccini darebbero luogo ad una produzione di anticorpi maggiore e più duratura rispetto agli anticorpi prodotti dopo una infezione da coronavirus in soggetti non vaccinati”

Guardiamo i dati israeliani, paese con la più alta percentuale al mondo di vaccinati;  osservando i dati da maggio in poi su 7700 casi di infettati da Covid 19 solo 72 avevano già avuto il coronavirus ed avevano sviluppato anticorpi naturali quindi parliamo di meno dell’1 % mentre circa 3000 casi (quasi il 40% ) erano vaccinati a doppia dose.

Gli autori del rapporto affermano che chi era vaccinato correva 6,7 volte il rischio di contrarre l’infezione rispetto a chi aveva contratto il coronavirus senza essere vaccinato.

Quindi emerge chiaramente che tutte le categorie non a rischio elevato (sotto i 60 anni) sarebbero più tutelate da un incontro naturale con il virus che da un incontro post vaccino.

Dopo questi dati le autorità israeliane hanno abbassato l’efficacia del vaccino Pfizer dall’ottimistico 98% al 67%.(2)

La terza falsità:

vaccinarsi impedisce la proliferazione delle varianti”.

Grandi virologi come il Prof. Tarro hanno sempre detto il contrario. Vaccinarsi in piena pandemia e con un virus mutevole per definizione essendo virus a RNA messaggero, significa implementare le variazioni del virus stesso. Guarda caso, la variante Delta si è diffuso soprattutto in due paesi ad alto tasso di vaccinazione Israele e Inghilterra.

Quando in autunno si diffonderà la variante epsilon già presente in Sud America e che sembra resistente ai vaccini cosa racconterà il governo Draghi?

Che la colpa è dei non vaccinati? Quando è l’esatto contrario.

Dare all’untore di manzoniana memoria a chi rifiuta una terapia sperimentale di cui il produttore non si assume la responsabilità non aiuterà a tenere sotto controllo la pandemia.

Infine quarta falsitài vaccini sono ben tollerati”.

Volevo rispondere con la pagina dell’AIFA che elencava il numero di segnalazioni avverse….

Vi allego il link sull’argomento che era presente sul sito dell’AIFA ora rimosso per ovvi motivi di opportunità politica….(3)

Si parlava di oltre 66.000 casi di effetti indesiderati tra gravi e non.

Chiudo questa piccola carrellata con una nota di colore; 100 marinai dell’ammiraglia della flotta inglese la portaerei HMS Queen Elisabeth sono risultati positivi al covid….erano tutti vaccinati a due dosi.(4) e adesso passiamo ad una visione più strategica e d’insieme della emergenza Covid

Stiamo dunque seguendo un’agenda di interventi che si è resa inefficace sin dalla sua entrata in vigore.

Se è vero che la prima ondata di contagi colse di sorpresa il mondo intero e soprattutto l’Italia a causa non solo dell’avvento su larga scala di una nuova e forte manifestazione di un patogeno conosciuto e studiato, ma di una insufficiente catena di informazioni, quando non proprio deficitaria per omissioni e la cui responsabilità verrà acclarata nelle sedi opportune, le successive due ondate hanno visto una gestione inidonea alla salvaguardia della salute pubblica e dell’interesse nazionale. Con la diffusione delle variante delta ci troviamo alle soglie di quella che viene già riconosciuta come la quarta ondata.

Ad oggi gli strumenti messi in campo dal governo e dai consulenti cui esso si rifà, si sviluppano secondo due filoni coercitivi: quello dei confinamenti a zone colorate e quello della campagna vaccinale e quindi della sua recente declinazione amministrativa: il lasciapassare verde. Queste, a distanza di diciassette mesi dall’inizio della crisi del Sars-CoV-2, sono le uniche due soluzioni individuate dal governo per la gestione della Nazione. Vi è di più: tali due strumenti coercitivi se dapprima venivano proposti come uniche due strade alternative a mutua esclusione, oggi si integrano laddove anche il conseguimento del lasciapassare verde non scongiura la possibilità di nuovi confinamenti dinnanzi ad una risalita dei contagi. Infatti la conclusione del ciclo vaccinale, mono o bidose, non è, come già esposto, garanzia di assenza di nuovi contagi tanto nella popolazione normale quanto in quella vaccinata che pertanto, di fronte a varianti sempre più infettive e sempre meno virulente, incrementeranno nuovamente con le stagioni autunnale ed invernale, come per ogni malattia infettiva respiratoria.

Il lasciapassare verde diviene inoltre strumento di esclusione di liberi cittadini da attività civili e dalla vita sociale sulla base di una presunta ed ipotetica infezione, peraltro sempre da dimostrare ma aprioristicamente attribuita. Viene invertito e sovvertito il principio di soggetto sano fino a prova contraria dacché la verginità dall’infezione è la condizione naturale e basilare, e non il contrario. Il lasciapassare verde si configura quindi quale strumento discriminatorio basato sull’attribuzione amministrativa, e non medica, di libertà di movimento e di partecipazione alla vita sociale e pubblica già costituzionalmente sancite. Tale strumento ha inoltre ampie e nefaste declinazioni, come quella paventata da Confindustria di utilizzarlo come autorizzazione ad una sospensione di stipendio sino al licenziamento per il dipendente che non lo avesse conseguito. Inoltre, questi lasciapassare contengono informazioni di carattere sanitario che in alcun modo dovrebbero giungere in mano ai datori di lavoro per l’utilizzo discriminatorio degli stessi, in piena violazione della propria intimità.

In considerazione della prevedibile risalita dei contagi, i più avveduti hanno proposto una rimodulazione dell’attribuzione delle zone a libertà limitata non più in base al numero dei nuovi positivi o della percentuale degli stessi all’esecuzione dei tamponi, quanto ad un più saggio numero di ospedalizzazioni. Anche questa soluzione, seppur migliore della precedente, condanna regioni come la Valle d’Aosta ad una perenne zona gialla anche con due ricoveri per covid.

La crisi sanitaria ha messo in evidenza soprattutto l’insufficienza in cui versa il Sistema Sanitario Nazionale vittima dei drastici tagli di cui è stato oggetto negli ultimi 20 anni. Infatti, secondo un’inchiesta di Uninmpresa, partendo dai documenti della Corte dei Conti, dal 1998 al 2017 sono stati chiusi 381 ospedali, con una media di 20 all’anno. In associazione a tale dato va inoltre evidenziato come la distribuzione tra comparto pubblico e privato abbia subito un’inversione di rappresentanza dal 1998 in cui il Sistema Sanitario Nazionale deteneva il 61,3% delle strutture ospedaliere al 2017 in cui la presenza pubblica si è contratta sino al 48,2%. Il personale sanitario ha visto una riduzione di ben 45783 posti di lavoro negli ultimi dieci anni (5).

Cosa fare dunque?

La gestione dell’emergenza non può affidarsi univocamente alla vaccinazione come panacea del male corrente. La vaccinazione, è un’arma fondamentale a disposizione dello Stato il quale si deve prendere carico non solo degli oneri di somministrazione ma anche essere investito e rispondere direttamente quale responsabile delle conseguenze inerenti allo stesso. La macchina commerciale internazionale ha messo in evidenza come la cooperazione e la correttezza è venuta meno quando si è trattato di accaparrarsi le mascherine ed i vaccini sul mercato globale.

Quanto su esposto pone in evidenza la necessità di una nuova fase per la nazione italiana che deve vedere investimenti statali senza precedenti per adeguare la proposta e la garanzia sanitaria alle sfide del nuovo millennio, incrementando quindi le strutture ospedaliere, il personale sanitario, i posti di terapia intensiva ma anche investendo in ricerca ed innovazione nello sviluppo di tecnologia, di vaccini e strumentazione medica che permetteranno all’Italia non solo di essere meno soggetta ai ricatti del mercato globale ma di fungere da formidabile volano economico per la Nazione arrestando, inoltre l’emorragia di ricercatori e lavoratori che a migliaia ogni anno lasciano il Paese.

Max Bonelli

Gilles Gallizzi

(1)

https://www.lifesitenews.com/news/death-rate-

from-variant-covid-virus-six-times-higher-for-

vaccinated-than-unvaccinated-uk-health-data-

show

(2)

https://www.youtube.com/watch?v=4yFUFFi43Hg&t=521s

(3)

https://www.aifa.gov.it/content/segnalazionireazio

ni-avverse

(4)

https://www.bbc.com/news/uk-57830617

(5)

https://www.unimpresa.it/sanita-unimpresa-da-2007-chiusi-200-ospedali-e-tagliati-45-000-sanitari/35576

In medicina le bugie hanno le gambe corte, di Max Bonelli

NB_L’articolo risale al 19 aprile scorso e risente quindi in alcune parti del successivo corso degli avvenimenti. Nell’affrontare un problema come quello della crisi pandemica da Covid 19 le strumentalizzazioni e le manipolazioni sono insite nell’azione politica. Da una parte sono conseguenze di calcoli e gelida pianificazione, dall’altra di dinamiche, spesso sempre più perverse, che inducono a comportamenti reattivi. Vi sono, però, altri fattori determinanti. Nel caso tragico di Camilla, la cui morte pare essere codeterminata da patologie in corso, risaltano anche altri aspetti altrettanto gravi, come l’inadeguatezza e la confusione frutto di disordine istituzionale e scompensi organizzativi. E’ mai possibile che, tra le tante mancanze che non tarderanno ad emergere e a portare all’affossamento e al discredito di gran parte di questa classe dirigente e politica, nel 2021 la sicurezza di un individuo sia legata ancora all’autocertificazione anziché all’accesso digitale alla cartella clinica del paziente da parte del personale sanitario? _Giuseppe Germinario

In medicina le bugie hanno le gambe corte, di Max Bonelli

La vulgata dei vaccini come panacea per l’emergenza covid

sta manifestando tutti i suoi punti deboli complice un governo che non ha saputo indirizzarli sulle vere categorie a rischio ed invece li ha proposti come soluzione a 360 dell’emergenza.

Il lettore abbia la pazienza di esaminare queste semplici cifre estratte da

un sito di statistica collegato all’Istituto Superiore di Sanità. che analizza i macro dati del covid-19 in Italia al 31 marzo 2021.(1).

Da questo sito si può calcolare la letalità (rapporto contagiati -deceduti) per fasce di età. Su un campione di circa tre milioni e mezzo di contagiati. Al 31 marzo risultavano cento seimila deceduti la cui età media era 81 anni.

Con una letalità del 3% ,una delle più alte al mondo.

Se focalizziamo la fascia di età delle persone sotto i 50 anni abbiamo cifre completamente meno drammatiche.

Letalità sotto i 50 anni 0,034% (1188 decessi )e se scendiamo di dieci anni ci sono stati solo 282 morti entro i 40 anni

Letalità sotto i 40 anni 0,008% .

Di questi 164 avevano gravi patologie concomitanti (oncologiche, cardiovascolari etc). Dei restanti 118 abbiamo

80 pazienti di cui non si conosce la storia cllinica e per eccesso di zelo li diamo morti da Covid. Pari ad una percentuale 0,0033% di letalità.

Vuol dire 1 morto ogni 30.000 contagiati sotto i 40 anni che non hanno altre patologie (ammesso e non concesso che gli 80 senza storia clinica erano senza patologie concomitanti).

Il vaccino Astra Zeneca si è attestato su 1 morto ogni 300.000 vaccinazioni secondo le ultime rilevazioni aggiustate ad i decessi di persone che non avevano patologie concomitanti e di cui la storia clinica era nota, con una maggioranza significativa di donne ed uomini sotto i 50 anni.

In realtà sono state scartati a favore dei vaccini tutte le persone che avevano avuto eventi avversi ma che avevano malattie concomitanti che potevano essere collegati agli eventi avveri

Facciamo un esempio semplice se un vaccinato che aveva una storia di patologie cardiovascolare moriva dopo il vaccino per un evento trombotico veniva escluso dalla lista degli eventi avversi da vaccino.

Se si fosse applicato lo stesso principio sui decessi con covid ed avremmo esclusi quelli dove l’evento covid non era predominante come causa di morte avremmo sicuramente altri numeri su tutte le fasce d’età.

Una riflessione viene spontanea perché utilizzare un metodo di conteggio

di eventi avversi più restrittivo per i vaccini?

Considerando che sono terapie fatte in grande affanno e con iter sperimentali accelerati e con i produttori che non si assumono responsabilità ne civili ne penali per l’uso dei loro prodotti, questo doppio standard lascia perplessi.

Come lascia dubbiosi l’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari spesso in fasce di età entro i 50anni dove il rischio di letalità da covid-19 è estremamente basso ancor più se si pensa che la vaccinazione non li rende esenti dalla trasmissione del virus ma solo nel migliore dei casi di aver meno rischi di ammalarsi e di eventuali ricoveri ospedalieri.

L’obbligo fa sorgere un quesito etico sulla imposizione di terapie vaccinali che giorno dopo giorno suscitano punti interrogativi da parte degli organi di controllo internazionali con indicazioni di queste alle fasce di età più a rischio e si arriva fino allla sospensione,, come in Danimarca nei confonti del vaccino Astra Zeneca.

La campagna vaccinale del governo è in ritardo sugli anziani dove dati alla mano vale la pena rischiare effetti indesiderati, in quanto il virus risulta pericoloso.

Viceversa si è voluto forzarlo sulle categorie a basso rischio nel tentativo di avere meno ricoveri ospedalieri mentre scrivo è arrivata la notizia che Astra Zeneca è stata sospesa la somministrazione alle forze dell’ordine.

Forse la risposta a questa ricerca insensata della panacea vaccinale sta nel rifiuto nel rivedere il profilo di investimenti a lungo termine nel settore sanitario dove 30 anni da tagli hanno prodotto una incapacità palese a rispondere alle emergenze.

Il governo Draghi impedito dai vincoli europei a rivedere gli scarsi investimenti di lungo respiro nella sanità è costretto a rincorrere scorciatoie se non a raccontare mezze verità dalle gambe corte.

Max Bonelli

(1)

https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-decessi-italia

pubblicato il 19 aprile 2021 anche su https://www.lavocedelpatriota.it/in-medicina-le-bugie-hanno-le-gambe-corte/

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