IL VOLTO DI DIO NEI PRESSI DI KANDAHAR*, di Daniele Lanza

IL VOLTO DI DIO NEI PRESSI DI KANDAHAR*
(*note storiche aggiuntive sull’areale AFGANO antico anteriore all’islamizzazione)
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(PREMESSA) Nei nostri fondamenti di storia dell’Afganistan altro non ho tratteggiato che la gestazione, la nascita dello stato nazionale che vediamo oggi sulle mappe, traversando tutte le sue forme intermedie di sviluppo. In realtà per semplicità di esposizione sono partito dalla tarda età moderna, coprendo cioè solo gli ultimi 300 anni di evoluzione geopolitica per intendersi e non quanto vi era prima : per semplicità ed anche per correttezza dal momento che intendevo illustrare molto velocemente la nascita di questo stato nazionale – con i confini come li vediamo grossomodo -nel marasma che lo circonda………… se si decidesse di andare a ritroso verso ere più remote (corrispondenti al nostro medioevo o era antica) l’operazione avrebbe progressivamente perso senso, andando ad affrontare un qualcosa che nulla ha a che fare con l’Afganistan in evoluzione nell’età moderno/contemporanea, bensì un aggregato territoriale che porta altro nome e che non ha praticamente confini né un’identità che possa definirsi nazionale.
L’esposizione dei 4 capitoli che tanti di voi hanno sfogliato, prende in considerazione un’entità etno-territoriale (Pashtun) già da lungo tempo islamizzata, tanto per cominciare : un potentato/o stato nazione che emerge entro l’ecumene musulmano.
Se tuttavia vogliamo spingerci un po più in là e scavare in una memoria ancor più lontana e perduta per vedere le cose da una prospettiva storica ancora (troppo) più ampia che ci permetta di cogliere l’avvicendarsi delle civilizzazione sulla crosta terrestre, allora possiamo dare una spiegazione del perché in areale afgano troviamo residui di qualcosa di estraneo all’Islam e che porta le sembianze del BUDDA.
La cosa può descriversi in questo modo : l’ingresso tumultuoso dell’Islam corrisponde al 7° secolo dopo Cristo, esattamente in concomitanza con la caduta e l’islamizzazione della Persia sasanide ad opera dei califfati arabi (…). L’areale pashtun – analogamente alla Persia – sarà convertito alla fede di Maometto nel giro di 3-4 secoli, risvegliandosi musulmano per i primi secolo dopo l’anno 1000. “Conversione” sta tuttavia ad indicare che l’elemento umano che abitava la zona era già portatore di un suo sistema religioso che lentamente verrà rimpiazzato : di cosa si trattava ? Abbiamo a che fare con qualcosa che arriva dal sub-continente indiano…..e che si estende alla gole afgane molto prima di Cristo. Affrontiamo la parola del BUDDA.
Quando l’onda d’urto arabo/islamica investe i territori che oggi corrispondono all’Afganistan, essi non mostrano -malgrado la natura remota del luogo – un qualche rozzo credo barbarico, ma sono già da tempo immemore un’areale di diffusione del buddismo che filtra da sud, dagli imperi indiani limitrofi. Tutto inizia al tempo di ALESSANDRO IL MACEDONE : la titanica conquista di quest’ultimo e il sorgere dei regni ellenistici lungo tutta la linea dell’avanzata che fu è la chiave di volta della storia del vicino oriente……un evento non del tutto descrivibile come portata che mette in congiunzione le sponde orientali del Mediterraneo con l’area tra l’INDO e il GANGE (…). Se la vita di Alessandro è un battito di ciglia, sappiamo bene tuttavia che l’era ellenistica con le sue dinastie (nate dai generali che lo seguivano) fiorirà per centinaia di anni a venire, dando alla luce miracoli di sincretismo culturale impensabili nel mondo di allora. Ora, per arrivare al punto, ricordiamo che i più orientali tra questi regni ellenistici – un tempo le satrapie persiane più orientali, ora governate da satrapi macedoni – si trovavano geograficamente a ridosso dell’INDIA……oscuro e misterioso colosso geografico/demografico (già all’epoca) che lo stesso Alessandro non aveva potuto attaccare fino in fondo, complice la diserzione dei suoi stessi uomini (…). L’INDIA di allora era, politicamente parlando, rappresentata da imperi che portavano il nome delle dinastie del momento o perlomeno che sono ricordati così sui manuali di oggi.
Si da il caso – volere della sorte – che proprio negli anni immediatamente successivi la morte di Alessandro il grande, un ALTRO EVENTO (non noto alla storiografia occidentale) avviene in Asia : un capovolgimento politico nell’impero indiano che porta al potere la dinastia MAURYA (ricordare tale nome) che riesce nell’impresa di unificare quasi totalmente il continente indiano. L’impero MAURYA di fatto è la maggiore manifestazione di potenza geopolitica indiana nell’era antica, arrivando a estendere il proprio controllo su quasi 60 milioni di individui nel III° secolo avanti Cristo (in pratica mentre Alessandro il macedone creava un universo culturale e cosmopolita nell’Asia occidentale, parallelamente prendevano forma le fondamenta culturali di una grande potenza nell’Asia centrale hindu. Non tutti lo realizzano). L’unità dell’intero sub-continente indiano è raggiunta ad un alto prezzo in termini di vite umane a distruzioni nonché rischio di future rivolte : tali considerazioni (pratiche quanto spirituali) portano il nuovo sovrano – ASHOKA – ad un’ulteriore rivoluzione….non militare, ma religiosa.
ASHOKA, probabilmente consapevole dell’insufficienza della coercizione nel tenere insieme un ampio dominio, arrivò alla svolta morale che lo porta a superare la sua fede tradizionale (il bramensimo hindù, religione dei padri) per abbracciare un più universale e benevolo buddismo (realtà presente da tempo, ma vista come alternativa ed eversiva dalla tradizione induista, benchè culturalmente ne provenga). Re Ashoka spezza con la tradizione immemore per promuovere la pratica buddista nel suo regno, convinto che la forza benevola del convincimento possa portare maggiori frutti che le armi. L’operazione – di ampio respiro e coraggio – raccoglie un certo successo, determinando una certa diffusione del buddismo entro i confini dell’impero…….nonchè delle sue frange più periferiche : queste ultime corrispondono ai regni ellenistici di cui abbiamo parlato (quello della BACTRIANA è quello che maggiormente coincide – relativamente – con la sagoma dell’Afganistan moderno). I monarchi di origine macedone col tempo diventano tributari del sovrano indiano, ma in modo non conflittuale tramite un’accorta politica matrimoniale e non opponendosi alla diffusione del buddismo nelle proprie provincie : si potrebbe dire che una genuina sinergia si instauri tra l’impero indiano Maurya e la fascia ellenistica di confine ad esso.
Dopo meno di 150 la dinastia Maurya viene a sua volta travolta dal corso degli eventi……..ma tuttavia lasciando dietro di sé la preziosa eredità di buon vicinato con la tradizione ellenistica della Bactriana ed altri potentati rimasti in buoni rapporti per tutto quel tempo, i quali tendevano a vedere proprio nel BUDDISMO la chiave di una coesistenza pacifica (o più pragmaticamente di equilibrio geopolitico e comunicazione culturale) con gli indiani. Se dunque i discendenti di ASHOKA cadono nell’oblio…..i semi da lui gettati quando inaugurò l’era buddista sopravvivono : se da un lato le dinastie indiane successive tenteranno di rovesciare l’opera culturale di Ashoka, ritornando integralmente all’ordine religioso hindu e perseguitando i buddisti, dall’altro i potentati ellenistici si ribellano al vetero-ordine induista di ritorno, PROTEGGENDO quel buddismo che oramai avevano acquisito.
In particolare proprio il regno della Bactriana (sotto re Menandro) alla fine della dinastia Maurya e prima di essere invaso da altre dinastie indiane, entra vittoriosamente in conflitto con esse fondando quella potenza che sui manuali di storia indiana viene oggi definito come “REGNO GRECO-INDIANO” che di fatto copre la fascia nord-occidentale indiana + il Pakistan attuale + una parte considerevole dell’Afganistan moderno. Le conseguenze culturali cono significative : il buddismo in altre parole, sotto l’ombrello benevolo e protettivo del regno ellenistico-indiano si PRESERVA dalla reazione tradizionalista hindu, permettendo una sopravvivenza del buddismo di quasi un millennio nell’area in questione.
Per descrivere il processo in corso in altro modo mettiamola così : l’areale che poi verrà chiamato AFGANISTAN in era moderna (risultato di una scissione dall’impero persiano) si trovava ad essere – in era antica – un’espansione culturale INDIANA. Del tutto particolare per i tempi, a causa di 2 fattori : 1 – l’indianità che si afferma nella zona (quella in sembianza buddista cioè) è sicuramente alternativa rispetto al “core” culturale indiano (conservatore e bramanico). 2 – tale influsso culturale dall’India è accolto e mediato dal prisma ELLENISTICO che controlla il territorio……..e che da vita tra l’altro ad una nuova espressione del buddismo stesso il cui impatto è INCALCOLABILE.
Pochi sanno che l’arte figurativa indiana dell’era antichissima (antecedente ad Alessandro) era in buona parte NON-ICONICA : la simbologia c’era, ma quasi mai compariva un viso umano. L’arte buddista NON era (pare) antropomorfizzata. A partire dal contatto con la cultura greco/ellenistica il BUDDA inizia ad assumere sembianze decisamente umane, in statue di pietra che nella sagoma ricordano quelle dell’arte Mediterranea. Benchè vi siano pensieri discordi sul punto, una parte consistente del meinstream scientifico ritiene che i lineamenti fondamentali dei Budda indiani che iniziano a comparire nei secoli immediatamente precedenti a Cristo e da lì in avanti saranno la regola nel mondo indiano…….siano quelli delle divinità del Pantheon greco (a partire da Apollo in persona), cui vengono adattati costumi, pose e acconciature locali in un processo di adattamento estetico (…). Il discorso è lungo e potrei essere impreciso : se un esperto di arte e storia indian è nei paraggi, lo prego di venirmi in soccorso.
Ecco la ragione di innumerevoli siti archeologici buddisti nell’areale Afgano : quest’ultimo era la Bactriana ellenistica che accolse il Budda e gli diede il proprio volto di pietra (dall’Acropoli al Gange….visione suggestiva, ma va provata del tutto ancora).
Solo un’onda sismica come l’ISLAM avrà il potere di invertire il processo culturale instauratosi nel millennio precedente, portando nella dimensione musulmana l’antica e sepolta Bactriana (ora Afganistan)