Sulla via del tramonto, di Antonio de Martini

Il breve scritto di Antonio de Martini riveste una grande importanza. Per giorni l’intero sistema di informazione tedesco, prontamente ripreso anche da quello italiano, ha denunciato a spron battuto gli assalti proditori di gruppi di estrema destra a danno di immigrati nella città tedesca di Chemnitz, ex KarlMarxstadt. Le proteste sono partite con l’ennesimo episodio di selvaggio accoltellamento di cittadini inermi, nella fattispecie intenti a prelevare con il bancomat, ad opera di immigrati regolarmente provvisti di coltello. L’ultimo efferato episodio è culminato con la morte del depredato e il ferimento di altri cittadini giunti a soccorso del malcapitato ad opera inizialmente di due immigrati ai quali si sono aggiunti una ulteriore torma di malintenzionati della stessa origine. La manifestazione di protesta più significativa è stato l’assedio per strada di un centinaio di immigrati raccoltisi ad opera di un migliaio di cittadini, compresi anche neonazisti, i quali hanno provveduto a sequestrare a tutti l’arnese così familiare e a consegnare quindi il bottino di un centinaio di coltelli alla locale stazione di polizia. Tanto clamore sul crescente razzismo ha fatto da controcanto alla coltre di silenzio mediatico sugli innumerevoli episodi di violenza, anche estrema, anche di gruppo, verificatisi nelle città tedesche vittime delle ultime massicce ondate di immigrazione incontrollata. Qualcuno comincia a pagare il fio di cotanta manipolazione. Quando in Italia? Buona lettura_Giuseppe Germinario

Hans-Georg Maaßen e Angela Merkel sono alla crisi del settimo anno.

Hans è stato per oltre sei anni a capo del Bfd, il servizio segreto interno della Repubblica federale tedesca.

Angela, la sua referente politica cui egli deve la nomina.
Proprio ieri, Hans ha fatto una dichiarazione molto precisa.

Smentendo la Cancelliera: ha detto che i video apparsi su internet in cui attivisti di estrema destra assaltavano immigrati, era falso e che al suo servizio non risultavano tafferugli di sorta, nemmeno lievi in quel di Chemnitz.

Durante il periodo della DDR ( Repubblica democratica tedesca) Chemnitz aveva un altro nome: si chiamava Karl Marx Stadt.

Evidentemente qualcuno fidava nel silenzio assenso dei cittadini, trascurando il fatto che il nome nuovo era stato sradicato a viva forza dopo la caduta del muro.

Un’altra ” fake news” di origine governativa.
Il bravo servitore dello stato, è stato convocato davanti alla commissione parlamentare per rispondere della sua dichiarazione . Hans-Georg Maaßen, dovrà trovarsi presto un altro lavoro, ma conserva il decoro.