Lo staff legale di Trump, il passato autorevole degli avvocati, la sottovalutazione dell’efficacia e dell’inerzia del sistema di potere, il sistema Dominion; la composizione e le competenze dei giudici della Corte Suprema, l’allineamento dell’intera classe dirigente democratica e repubblicana, la crisi di un intero ceto politico, il movimento di massa, l’emergere di nuovi capi politici. Una conversazione un po’ lunga, ma da ascoltare tutta di un fiato_Giuseppe Germinario
Un interessante articolo dell’analista ungherese Hajnalka Vincze sulle possibili dinamiche future della “alleanza” USA/stati europei. Qualche approfondimento maggiore meriterebbero le posizioni della Presidenza Trump e soprattutto la loro contraddittorietà dovuta in gran parte alle lacerazioni politiche interne agli Stati Uniti e alla scarsa disponibilità, se non alla aperta ostilità delle gerarchie militari americane nella NATO a seguirne le indicazioni; per il resto un testo ricco di spunti di riflessione, fermo restando che i giochi dell’insediamento alla Casa Bianca non si sono ancora conclusi; anzi, più si trascineranno, più la figura presidenziale assumerà la sostanza di una “anatra zoppa”_Giuseppe Germinario
Relazioni transatlantiche: opportunità di Biden e suoi limiti
(Hungarian Europe Society, 15 novembre 2020)
Fedele alla forma, le elezioni presidenziali statunitensi del 2020 hanno innescato una valanga di passioni nelle relazioni transatlantiche. Ansia corrispondente alla semplice domanda “Ci ameranno di nuovo, vero?” era diffusa dal lato europeo. Sfortunatamente, questo tipo di approccio non fa che rafforzare la decennale matrice emotiva delle montagne russe del legame euro-americano. Si alimenta nell’oscillazione senza fine tra clamorosi “litigi” e spettacolari “riconciliazioni”. Questa è una spirale nefasta, perché più ci sforziamo di mostrare la nostra presunta armonia, più anche gli scontri minori assumeranno l’aspetto di una tragedia. E più quegli scontri sono percepiti come sconvolgenti, più dobbiamo insistere sull’armonia, per tornare alla “normalità”, cioè a un altro giro sulle montagne russe.
Anche se i primi incontri tra l’amministrazione Biden e le loro controparti europee si adatteranno sicuramente a quel modello (una felice riunione di famiglia, dopo una caduta di quattro anni), tutti questi sconvolgimenti emotivi stanno iniziando a farsi sentire. Gli europei sconvolti da alcune impennate dell’era Trump ricordano ancora di essere stati traumatizzati anche durante i tanto attesi anni di Obama, in particolare dal cosiddetto perno asiatico. Di conseguenza, il diffuso sollievo, persino il giubilo, in Europa per il cambio di amministrazione statunitense è questa volta sfumato con più cautela rispetto a dodici anni fa, quando Barack Obama era atteso e salutato come il “salvatore”.
Parlando dinanzi al Parlamento europeo nel luglio 2020, il ministro della Difesa tedesco Annegret Kramp-Karrenbauer ha avvertito in anticipo che solo il “tono” sarebbe cambiato dopo la vittoria di Biden.1 Il presidente francese Emmanuel Macron, nella sua ormai famigerata intervista di “morte cerebrale” , ha anche sottolineato: “non è stata solo l’amministrazione Trump. Devi capire cosa sta succedendo nel profondo del processo decisionale americano ”. 2
Un’alleanza congelata (més)
La scomoda realtà è che trent’anni dopo la caduta del muro di Berlino, gli europei hanno consentito ancora che l ‘”Occidente” fosse squilibrato come lo era durante la Guerra Fredda. La maggior parte dei governi europei spera di continuare a cavalcare, per quanto possibile, gli Stati Uniti per la loro difesa, a costo di ciò che ex alti funzionari americani e britannici chiamavano “un’eccessiva deferenza verso gli Stati Uniti” .3 Negli ultimi tre decenni, gli osservatori americani sono stati continuamente stupiti dalla riluttanza degli europei a uscire dal loro status di “protettorato” degli Stati Uniti .4 All’inizio degli anni 2000, Charles Kupchan ha sottolineato: “Nonostante tutto ciò che è cambiato dal 1949, e soprattutto dal 1989 l’Europa è rimasta dipendente dagli Stati Uniti per la gestione della propria sicurezza ”. Ha poi aggiunto: “Il controllo sulle questioni di sicurezza è il fattore decisivo per stabilire l’ordine gerarchico e determinare chi è al comando” .5
Quindici anni dopo, nulla è cambiato.
Come osserva Jeremy Shapiro: “Le nazioni d’Europa contano sull’America per la propria sicurezza e l’America non fa affidamento sull’Europa. Questa dipendenza asimmetrica è la caratteristica fondamentale e apparentemente permanente delle relazioni transatlantiche, il fatto scomodo alla base di decenni di retorica sui valori condivisi e sulla storia comune. ”6
Essa porta anche inevitabilmente alla cosiddetta logica transazionale. Non esiste una cosa come la difesa gratuita; prima o poi, in una zona o nell’altra, c’è sempre qualcosa da aspettarsi in cambio. La revisione dal basso dell’amministrazione Clinton è stata piuttosto chiara: “I nostri alleati devono essere sensibili ai collegamenti tra un impegno costante degli Stati Uniti per la loro sicurezza da un lato e le loro azioni in aree come la politica commerciale, il trasferimento di tecnologia e la partecipazione a operazioni multinazionali di sicurezza dall’altro. “7 In modo simile, già nel 1962 il vicepresidente statunitense Johnson minacciò di ritirare le truppe americane dal continente, se il mercato comune avesse bloccato le esportazioni di pollame americano in Europa …
Sebbene la fine della Guerra Fredda costituì un momento di svolta, i leader su entrambe le sponde dell’oceano fecero del loro meglio per ignorare questo fatto. Con la notevole eccezione dei politici francesi che si sono sforzati di risvegliare i loro partner dell’UE sulle realtà dell’imminente ordine mondiale “multipolare” – ma senza alcun risultato. Durante gli anni 2010, un allineamento unico dei pianeti (iniziato con il “perno asiatico” e culminato con la presidenza Trump) ha aiutato gli europei ad aprire gli occhi sulle realtà del dopo Guerra Fredda. Il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, ha parlato di “fare piani per un nuovo ordine mondiale” e ha avvertito: “Il fatto che l’Atlantico si sia allargato politicamente non è in alcun modo dovuto esclusivamente a Donald Trump. Gli Stati Uniti e l’Europa si stanno allontanando da anni. La sovrapposizione di valori e interessi che ha plasmato il nostro rapporto per due generazioni sta diminuendo. La forza vincolante del conflitto Est-Ovest è la storia. Questi cambiamenti sono iniziati ben prima dell’elezione di Trump e sopravviveranno alla sua presidenza anche in futuro “. 8
Maas ha continuato dicendo: “Usiamo l’idea di una partnership equilibrata come modello, in cui ci assumiamo la nostra eguale quota di responsabilità. In cui formiamo un contrappeso quando gli Stati Uniti oltrepassano il limite. Dove mettiamo il nostro peso quando l’America si ritira. E in cui possiamo iniziare un nuovo dialogo. ” Gli eccessi dell’amministrazione Trump hanno sicuramente dato slancio in questa direzione. Per quattro anni, gli europei hanno dovuto affrontare 24 ore su 24, 7 giorni su 7, gli svantaggi della loro dipendenza. Resta da vedere se trarranno le lezioni e, in tal caso, che tipo di reazione ci si può aspettare da Washington.
Il momento Biden: hit o miss
Nonostante i prevedibili discorsi su un “nuovo inizio” e un clima notevolmente migliorato nella diplomazia transatlantica, la politica degli Stati Uniti si sforzerà innanzitutto di tornare alla “normalità”. Questo è certamente rassicurante per gli alleati, ma non significa automaticamente che ne trarranno vantaggio. Anche sui più graditi cambiamenti di politica, su organizzazioni e alleanze multilaterali, un risultato positivo, da una prospettiva europea, è lungi dall’essere garantito. Per non parlare della lunga serie di disaccordi persistenti, o lacune politiche, dove il meglio che si può sperare è uno scambio civile di argomenti, forse un certo grado di avvicinamento, ma soprattutto un educato riconoscimento delle divergenze.
Non ci sono dubbi sul rinnovato sostegno dell’amministrazione Biden al multilateralismo e sul rafforzato impegno verso le alleanze tradizionali. Una volta che gli Stati Uniti saranno di nuovo in gioco, la domanda, per gli europei, è se ci sarà spazio per il coordinamento o se Washington parteciperà solo per guidare (qualcuno potrebbe dire dettare).
Come sottolinea un recente rapporto del Congressional Research Service “i funzionari europei si lamentano periodicamente delle frequenti aspettative degli Stati Uniti di un sostegno europeo automatico”. 9 In effetti, quando sentono Joe Biden dire che “io, ancora una volta, farò guidare dall’America il mondo” esprimono sentimenti misti. Per quanto apprezzino che Washington prenda l’iniziativa ogni volta che gli interessi si sovrappongono, sono meno entusiasti quando in altre situazioni sono invitati ad allinearsi semplicemente agli Stati Uniti.
La NATO è un esempio calzante. Sentire Joe Biden affermare con forza che “la NATO è al centro della sicurezza americana” è senza dubbio musica per le orecchie europee, soprattutto dopo gli ultimi quattro anni. Tuttavia, sanno anche che il prossimo presidente degli Stati Uniti spingerà le priorità degli Stati Uniti di lunga data e si aspettano concessioni in cambio di un nuovo impegno con la NATO.
Il problema è: non tutti gli alleati sono desiderosi di espandere il mandato dell’Alleanza guidata dagli Stati Uniti ad altre questioni (come spazio, cyber, energia) e ad altre aree geografiche (allargamento e designazione di nuovi nemici). Aggiungete ad esso gli sforzi rinvigoriti per ridurre la libera scelta degli alleati attraverso una più profonda integrazione (maggiori finanziamenti comuni e una delega più automatica dell’autorità al comandante SACEUR / USA in Europa), e arrivate a un mix non consensuale.
Il commercio è un altro settore in cui gli europei sono soddisfatti della posizione iniziale di Joe Biden che dichiara che “le regole dell’economia internazionale dovrebbero essere modellate per essere eque”. Eppure, iniziano a diventare diffidenti le dichiarazioni dello stesso Biden: “quando le imprese americane competono in condizioni di equità, vincono”. Riapre vecchie ferite – specialmente sulle sanzioni extraterritoriali – e solleva dubbi su come esattamente il nuovo governo degli Stati Uniti intenda plasmare quelle regole internazionali. Sapendo che la disputa Boeing-Airbus, così come il puzzle sulla tassazione GAFA, saranno probabilmente temi ricorrenti nei negoziati transatlantici.
Indicare la Russia come “la più grande minaccia” (come ha fatto Joe Biden) potrebbe certamente sembrare rassicurante per alcuni europei, sul versante orientale, ma sicuramente non starà bene ad altri, soprattutto Germania e Francia. Pur essendo critici nei confronti del regime di Vladimir Putin, vedono anche Mosca come un indispensabile partner strategico (per la Francia) ed economico (per la Germania). I presidenti francesi sottolineano ripetutamente che “la Russia non è un avversario”, e l’ex ministro degli Esteri tedesco Sigmar Gabriel ha parlato in modo sprezzante delle attività della NATO al confine con la Russia come “sciabola che tintinna”.
In Cina, gli europei accolgono con favore la volontà degli Stati Uniti di affrontare seriamente la violazione delle regole del commercio internazionale da parte di Pechino. Allo stesso tempo, non sono entusiasti che la NATO si allinei dietro Washington per affrontare la Cina.10 L’Alto rappresentante dell’UE per la politica estera, Josep Borrell, afferma: “Non dobbiamo scegliere tra Stati Uniti e Cina. Alcune persone vorrebbero spingerci a scegliere, ma non dobbiamo scegliere, deve essere come la canzone di Frank Sinatra, ‘My way’ “. 11 Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha avvertito che senza una propria politica indipendente , gli europei “avranno solo la scelta tra due dominazioni”, da parte della Cina o degli Stati Uniti ”.12
Per coronare il tutto, l’amministrazione Biden dovrà affrontare due questioni, più immediate e più tecniche, in relazione all’Europa. Entrambi saranno esaminati come una cartina di tornasole dell’interferenza degli Stati Uniti contro l’autonomia europea. In primo luogo, gli Stati Uniti insistono per avere accesso al Fondo europeo per la difesa recentemente creato dall’UE, finanziato dal bilancio dell’Unione. Gli europei non sono contenti della prospettiva che potenti società americane sottraggano denaro al tesoro comune dell’UE, creato esplicitamente con l’obiettivo di rafforzare l’autonomia dell’Europa. Sotto la pressione incessante degli Stati Uniti, hanno escogitato una soluzione di compromesso che garantisce l’accesso caso per caso, pur mantenendo una condizione generale di “non dipendenza”. In tal modo gli europei manterrebbero almeno il controllo sull’esportazione e sui diritti di proprietà intellettuale. Un compromesso finora respinto con veemenza dagli Stati Uniti.
La seconda questione spinosa è il gasdotto russo-tedesco in fase di completamento, Nord Stream 2. Joe Biden, in qualità di vicepresidente, lo ha definito “inaccettabile”, e gli Stati Uniti hanno già imposto sanzioni drastiche alle società europee che partecipano alla costruzione. Ancora una volta, questo atteggiamento americano è visto da molti, anche se non da tutti, gli Stati membri dell’UE come un’ingerenza negli affari europei. Nel 2017, il cancelliere federale austriaco e il ministro degli Esteri tedesco hanno avvertito: “L’approvvigionamento energetico dell’Europa è una questione che riguarda l’Europa, e non gli Stati Uniti d’America”. Nel dicembre 2019, il ministro delle finanze tedesco Olaf Scholz ha definito le sanzioni statunitensi “un grave intervento negli affari interni tedeschi ed europei”, e il ministro degli esteri Heiko Maas ha affermato che “la politica energetica europea è decisa in Europa, non negli Stati Uniti”.
In sintesi, tutto il cambiamento positivo di tono da parte degli Stati Uniti non significa necessariamente negoziati più facili o vantaggi per l’Europa a lungo termine. Abbastanza paradossalmente, più l’atmosfera è gioviale, più alcuni governi europei saranno tentati di fare concessioni, abbandonare le posizioni comuni dell’UE e abbandonare persino l’idea di autoaffermazione nei confronti degli Stati Uniti. Ciò non farebbe che aumentare l’asimmetria del rapporto. La sfida, per gli europei, è trovare il giusto equilibrio: cogliere l’opportunità di una posizione americana meno conflittuale, senza tornare ai vecchi riflessi di eccessiva deferenza.
La maledizione di una parola
L’autonomia è stata, fin dall’inizio, il nodo della questione nei dibattiti transatlantici. La parola “a”, come talvolta viene chiamata, ha segnato il ritmo delle relazioni euro-americane negli ultimi tre decenni. Ogni volta che eventi esterni (come la guerra in Kosovo del 1999 o la crisi in Iraq del 2003) danno impulso alla linea autonomista guidata dalla Francia, gli Stati Uniti iniziano a mostrare ostilità, pongono limiti rigorosi e le controversie relative ai membri dell’UE si svolgono in pubblico. Al contrario, quando il vento è nell’area “priorità NATO / USA.”, Washington sostiene le iniziative di difesa dell’UE (entro i limiti già determinati) e gli europei passano il loro tempo a spazzare via i disaccordi.
Dietro queste fluttuazioni periodiche le rispettive posizioni rimangono invariate. Da parte americana, i vantaggi dello status di dipendente dell’Europa sono innegabili. In primo luogo, a causa della logica transazionale sempre presente, la protezione militare degli Stati Uniti rende gli europei più accomodanti in altre aree. Sulle questioni commerciali, ad esempio, la maggioranza dei membri dell’UE chiede apertamente di attenuare le posizioni dell’UE per “non mettere a rischio le più ampie relazioni transatlantiche”. In secondo luogo, gli alleati europei molto obbligati tendono a essere arruolati al servizio della strategia globale americana. L’ex ambasciatore degli Stati Uniti presso la NATO, Robert Hunter, ha dichiarato: “Pochissimi paesi europei credono che vincere in Afghanistan sia necessario per la propria sicurezza. La maggior parte di loro lo fa … per compiacere gli Stati Uniti. ”13 Infine, la tutela americana sull’Europa ha anche lo scopo di tenere sotto controllo un potenziale rivale. Nelle parole di Brzezinski: “Un’Europa politicamente potente, in grado di competere economicamente mentre militarmente non è più dipendente dagli Stati Uniti, potrebbe limitare l’ambito della preminenza degli Stati Uniti in gran parte all’Oceano Pacifico”. 14
Da parte europea, la maggior parte dei governi sarebbe felice di non dover mai menzionare la parola “a”. Tuttavia, negli ultimi dieci anni, è diventato sempre più difficile nascondere che l’impegno degli Stati Uniti per la sicurezza europea è altamente, e doppiamente, condizionato. È sia incerto (vedi le riserve del presidente Trump sull’articolo 5) sia condizionato da un buon comportamento da parte degli europei. Di conseguenza, l’ambizione dell’autonomia ha acquisito un certo slancio. La strategia globale dell’UE, nel 2016, si è articolata intorno all’idea tabù di lunga data dell’autonomia strategica. Il discorso del 2018 sullo “Stato dell’Unione europea” del presidente della Commissione Juncker era intitolato “l’ora della sovranità europea” e la nuova Commissione europea si dichiara fin dall’inizio “geopolitica”.
Detto questo, gli europei sono più preoccupati che mai di non fare alcun passo che potrebbe alienare gli Stati Uniti.
Il cancelliere tedesco è il perfetto esempio di queste ambivalenze. Un giorno Angela Merkel dice: “L’era in cui potevamo fare pieno affidamento sugli altri è finita. Noi europei dobbiamo davvero prendere il nostro destino nelle nostre mani ”.15 Il successivo, assicura:“ Ancor più che durante la Guerra Fredda, mantenere la NATO è oggi nel nostro migliore interesse. L’Europa attualmente non può difendersi da sola, noi dipendiamo. ”16 L’autonomia europea è sia il problema nelle relazioni transatlantiche, sia l’unica soluzione in vista. All’interno della tradizionale relazione squilibrata, l ‘ “altro” è percepito a ciascuna estremità dell’Atlantico o come un peso (free-rider contro l’interferente estraneo) o come un rivale (“sfidante” contro “potere dominante”), ma molto spesso i due , peso e rivale, allo stesso tempo. Questo crea incessantemente risentimenti da entrambe le parti. Per quanto controintuitivo possa sembrare, l’autonomia strategica europea potrebbe essere l’unica via d’uscita. È anche praticamente l’unica cosa rimasta che non è stata provata finora …
Conclusione: le virtù della chiarificazione
I quattro anni dell’amministrazione Trump sono stati per molti versi una rivelazione transatlantica. Semmai, il suo mandato ha chiarito quanto profondamente le istituzioni di politica estera siano attaccate alle relazioni, su entrambe le sponde dell’Atlantico. Negli Stati Uniti, una lunga serie di audizioni e votazioni al Congresso – intese a proteggere l’Alleanza dal furore del Presidente – ha rivelato un appoggio bipartisan generale per la NATO. Hanno anche avuto il merito di evidenziare le basi molto razionali di questo supporto. Come ha affermato il presidente del Consiglio per le relazioni estere Richard N. Haass: “Gli Stati Uniti rimangono e sostengono la NATO come un favore non agli europei ma a se stessi. L’adesione alla NATO è un atto di interesse strategico egoistico, non filantropico ”. 17
In Europa, l’impegno degli alleati per il collegamento transatlantico si è tradotto in sforzi instancabili per accogliere, o addirittura placare, il presidente Trump. Questo approccio è stato mostrato in modo spettacolare in un esercizio di simulazione di alto livello, tenutosi nel 2019.
Il Körber Policy Game ha riunito esperti senior e funzionari governativi di Francia, Germania, Regno Unito, Polonia e Stati Uniti. Anche quando i team europei hanno dovuto affrontare uno scenario di ritiro degli Stati Uniti dalla NATO, seguito dallo scoppio di crisi ai margini dell’Europa, la maggior parte di loro si è concentrata soprattutto nel persuadere gli Stati Uniti a tornare alla NATO. Al prezzo di “concessioni prima impensabili”. 18
Sulla base di questa rinnovata consapevolezza dell’impegno di entrambe le parti nei confronti del legame euro-americano, il riflesso naturale potrebbe essere quello di godere del temporaneo sollievo dopo la vittoria di Joe Biden, andare con il pilota automatico e continuare lo stesso vecchio schema nelle relazioni transatlantiche. Sarebbe un difetto, e doppiamente così.
In primo luogo, se gli europei – per mera gratitudine per non aver avuto a che fare con Donald Trump – rinunciano alla loro ambizione di autonomia e rifiutano di difendere la propria posizione all’unisono, perderebbero un’occasione senza precedenti per porre le relazioni transatlantiche su un piano più equilibrato. . Avrebbero solo perpetuato la matrice emotiva delle montagne russe: dal giubilo alla disperazione, dalla disperazione al giubilo, per l’eternità.
In secondo luogo, la chiave è l’accoglienza da parte degli Stati Uniti. Troppo spesso, la reazione americana ai disaccordi è impegnarsi nella “nostra partnership” in quanto tale, sostenendo che questa o quella posizione europea metta a rischio le relazioni transatlantiche (o, come sulla questione del sistema di navigazione satellitare Galileo, “renderebbe la NATO un reliquia del passato ”). La maggior parte degli europei ha già questa paura, ecco perché evita l’idea stessa di autonomia. Washington potrebbe indicare la strada: assicurati che le due parti possano convergere su alcune questioni, divergano su altre, senza che gli Stati Uniti mettano in dubbio l’intera relazione ogni volta che gli europei affermano il loro punto di vista.
Perché ciò avvenga, è necessario riconoscere che, contrariamente alle accuse di routine, l’ambizione dell’autonomia europea non viene da un mitico antiamericanismo. O si preserva la propria indipendenza rispetto a qualsiasi paese terzo, oppure no. Se gli europei decidono di rinunciarvi una volta, in particolare nei confronti degli Stati Uniti, il modello di sottomissione che determina li metterà in balia di qualsiasi altra potenza in futuro. Un’Europa che non riesce ad assumere la propria piena autonomia diventa una facile preda per chiunque. Emmanuel Macron spiega: “Se non può pensare a se stessa come una potenza globale, l’Europa scomparirà”.
Henry Kissinger sembra essere d’accordo. La leggenda vivente della politica estera statunitense dice sul quotidiano tedesco Die Welt: “Mi piacerebbe vedere un’Europa capace di svolgere un ruolo più storico, vale a dire con alcune affermazioni di se stessa come policy maker globale”. Poi aggiunge: “Spero che l’Europa svolga il suo ruolo globale in modo che ci sia un forte parallelismo tra il pensiero americano ed europeo”. 19
Qui sta il paradosso atlantista. Coloro che tengono i discorsi più appassionati sui valori transatlantici condivisi e sugli interessi comuni sono di solito quelli che si oppongono con più veemenza ai progetti europei guidati dall’autonomia. A loro sembra che le relazioni transatlantiche possano reggere solo finché gli europei sono dipendenti, non funzionerebbe tra partner alla pari. D’altra parte, coloro che credono seriamente nella forza di ciò che è comune tra i nostri valori e interessi, non hanno motivo di vedere l’autonomia europea come una minaccia. Preferirebbero considerarlo come una possibilità …
Quo vadis Europa Centrale?
Come regola generale, i paesi dell’Europa centrale non definiscono gli attori su queste questioni transatlantiche. Ci sono alcune rare eccezioni quando la loro posizione attira l’attenzione immediata, come nel caso della Lettera degli otto e della Lettera di Vilnius, a sostegno dell’invasione statunitense dell’Iraq del 2003 – provocando quel famoso sfogo del presidente francese Jacques Chirac: “hanno perso una buona opportunità per tenere la bocca chiusa ”. Tradizionalmente, sulle questioni NATO-UE e su altre questioni relative all’autonomia, sono saldamente nel campo atlantista, poiché considerano gli Stati Uniti come il principale, se non l’unico, garante della loro difesa.
Alcuni di loro sono ora a disagio per la posizione di promozione della democrazia della prossima amministrazione americana, specialmente quando si applica all’interno dell’Alleanza. Joe Biden afferma che “il crescente autoritarismo, anche tra alcuni membri della NATO” è una minaccia per l’Alleanza: “In qualità di presidente, chiederò una revisione degli impegni democratici dei membri della NATO”. 20
Questi non sono solo slogan della campagna.
Nell’Assemblea parlamentare della NATO, la delegazione statunitense ha già spinto in questa direzione, presentando un rapporto che punta a “fautori interni dell’illiberalismo” e raccomanda “che la NATO istituisca un Centro di coordinamento della resilienza democratica con lo scopo esplicito di aiutare gli Stati membri a rafforzare istituzioni democratiche “. 21
Detto questo, le considerazioni geopolitiche non possono essere e non saranno trascurate.
L’Europa centrale è la zona cuscinetto tra il confine occidentale dell’Eurasia e le potenze dominanti nel resto di questo vasto continente combinato. Alcuni dei paesi della regione CEE hanno instaurato relazioni sempre più strette con Mosca e tutti sono attratti dalla Belt and Road Initiative cinese, firmata nel trattato per la cooperazione 17 + 1, sperando in investimenti esteri e opportunità commerciali.
Ciò potrebbe essere disapprovato dalla nuova amministrazione statunitense, le cui principali priorità strategiche saranno: isolare la Russia, contenere la Cina (e ovviamente impedire all’Europa di andare da sola).
Se i paesi dell’Europa centrale si dimostreranno partner affidabili su questi temi, la loro politica interna sarà probabilmente di scarso interesse per Washington. Tuttavia, se si avvicinano a Mosca o Pechino, i loro affari interni potrebbero ricevere maggiore attenzione.
Per quanto riguarda il loro posto nell’enigma transatlantico, i paesi dell’Europa centrale rivelano la loro facilità nello scivolare da una dipendenza all’altra. I più accesi sostenitori della linea atlantista – sabotando costantemente l’autonomia dell’UE dall’interno – sono anche tra i primi tentati di cedere al dominio russo o cinese. Come un ammonimento su come un giorno l’ostacolo all’autonomia europea potrebbe ritorcersi contro.
1 Germany sets up European defense agenda with a waning US footprint in mind, Defense News, 15 July 2020.
2 Transcript: Emmanuel Macron in his own words, The Economist, 7 November 2019.
3 Jeremy Shapiro – Nick Witney, Towards a post-American Europe: A Power Audit of EU-US Relations, European Council on Foreign Relations, 2 November 2009.
4 Zbigniew Brzezinski, The Grand Chessboard, Perseus Books, 1997, p59.
5 Charles A. Kupchan, The End of the American Era, Vintage Books, 2003, pp152, 267.
6 Jeremy Shapiro, Dina Pardijs, The transatlantic meaning of Donald Trump: a US-EU Power Audit, European Council on Foreign Relations, 21 September 2017.
7 Report on the Bottom-Up Review, DoD, October 1993.
8 Heiko Maas, Making plans for a new world order, Handelsblatt, 22 August 2018.
9 Transatlantic Relations: U.S. Interests and Key Issues, CRS report, 27 April 2020.
10 Stephen M. Walt, Europe’s Future Is as China’s Enemy, in Foreign Policy, 22 January 2019.
11 Borrell: EU doesn’t need to choose between US and China, EU Observer, 2 June 2020.
12 President Macron’s speech at the annual conference of ambassadors, 27 August 2019.
13 U.S.-NATO: Looking for Common Ground in Afghanistan, Interview with Robert E. Hunter, Council on Foreign Relations, 8 December 2009.
14 Zbigniew Brzezinski, The Choice: Global Domination or Global Leadership, Perseus Books, 2004. p91.
15 Chancellor Angela Merkel’s speech in Munich, 28 May 2017.
16 Chancellor Angela Merkel at the Bundestag, 27 November 2019.
17 Testimony before the Senate Committee on Foreign Relations, on “Assessing the Value of the NATO Alliance”, 5 September 2018.
18 Körber-Stiftung – International Institute for Strategic Studies, European security in Crisis: what to expect if the US withdraws from NATO, 23 September 2019.
19 Interview with Henry Kissinger, Die Welt, 8 November 2020.
20 Statement from Vice President Joe Biden on NATO Leaders Meeting, 2 December2019.
21 Gerald E. Connolly, NATO@70: Why the Alliance Remains Indispensable, 12 October 2019.
Due staff che per il momento procedono in parallelo, ma che non tarderanno a convergere e collidere. Trump si sta muovendo con il suo staff legale e sta riposizionando alcune pedine importanti nei dipartimenti. Biden ha allestito la task force che dovrà gestire la transizione; la sua composizione parla da sola riguardo alle intenzioni e alle forze che lo stanno sostenendo. Nel frattempo comincia a muoversi la piazza. Uno dei due sarà di troppo, ma chi sarà obbligato a vincere è soprattutto Biden_Giuseppe Germinario
NB_Intanto tra la fase di registrazione e quella di pubblicazione di questa conversazione si susseguono le novità: Biden si aggiudica l’Arizona, Trump la Georgia; gli organi ufficiali si affannano a certificare la regolarità delle elezioni; il Vaticano e soprattutto la Cina riconoscono Biden alla Casa Bianca.
NB_Scorrendo siti, servizi di informazione on line e su supporto cartaceo scopriamo con piacere e soddisfazione di essere spesso e volentieri fonte di informazione e di ispirazione. Scopriamo con minore soddisfazione che in tanti casi il flusso viene riportato in maniera sin troppo fedele senza che però ci sia un riferimento esplicito al testo originario. Sottolineiamo che la produzione di questo sito poggia esclusivamente sulla ricerca e sull’impegno del tutto volontario e gratuito dei redattori senza alcun sostegno finanziario, pubblicitario e organizzativo esterno. Ci aspettiamo almeno un riconoscimento morale esplicito. Indicare nei testi il link originale non costa nulla; è un piccolo segno di sportività e di correttezza in un panorama che vede anche gli organi di informazione apparentemente più autorevoli e rispettabili liberarsi progressivamente dalle fatiche dell’impegno di ricerca originale e ridursi a meri riproduttori di veline e gossip del mainstream internazionale. Non si sono ancora accorti che nell’era della tanto decantata globalizzazione le distanze non sono più garanzia di opacità
Siamo ormai al riposizionamento delle pedine. Il segno che lo scontro finale dovrà compiersi nelle prossime settimane. Da questo epilogo dipenderà la modalità di svolgimento dello scontro politico nei prossimi anni. Un confronto che coinvolgerà pesantemente ceto politico, apparati dello stato e popolazione; sarà tanto più dirompente quanto una delle parti sarà messa con le spalle a muro senza altre vie di fuga. Buon ascolto_Giuseppe Germinario
QUESTA SERA PROPORREMO UNA CONVERSAZIONE A DUE CON GIANFRANCO CAMPA A COMMENTO DELLE ELEZIONI AMERICANE
CON OGGI, 4 NOVEMBRE, INTERROMPIAMO L’AGGIORNAMENTO DELLA RUBRICA. NON SI INTERROMPERA’ LA NOSTRA ATTENZIONE A QUANTO STA AVVENENDO NEGLI STATI UNITI. NON MANCHERANNO CERTAMENTE COLPI DI SCENA DEL RESTO IN QUALCHE MANIERA GIA’ PREANNUNCIATI.
Da oggi parte la rubrica con la quale cercheremo sulla base delle scarse forze disponibili di tenere aggiornati i lettori sulla competizione in corso.
Qualche considerazione preliminare. Prima , però, una piccola ciliegina sulla torta: secondo rumor’s attendibili Hillary Clinton sarebbe tra le papabili a Segretario alla Difesa della eventuale Presidenza Biden. Il nuovo e la pace che avanzano.
Dopo il 3 novembre scorreranno fiumi di inchiostro e di analisi sull’esito della competizione per le Presidenza Americana. Sarà comunque una battaglia cruciale di un confronto politico di rara violenza pur in uno stato e una nazione abituati a confronti accesi su temi sostanziali. Abbiamo postato qui sotto undici filmati senza nessuna finalità propagandistica. Il nostro è un sito di analisi; abbiamo un orientamento politico prevalente, ma pensiamo di essere agli antipodi da coloro i quali, in un versante politico o in quello opposto, accomunati entrambi non riescono a far di meglio che tifare per un leader straniero, spesso paradossalmente in nome del cosiddetto interesse nazionale, si chiami costui Putin, poi Trump oppure Macron, Merkel o Obama, giusto per accontentare un po’ tutti. Mancano per ora i partigiani di Biden, figura talmente scialba ed ecumenica da scoraggiare ogni ardimento. Ma non tarderanno ad apparire anche questi epigoni. Questi undici filmati sono il segno di qualcosa di nuovo che probabilmente si sta insinuando nella natura e nella qualità di quello scontro politico. Quattro anni fa l’esito elettorale e la vittoria di Trump avevano evidenziato una frattura politica delimitata abbastanza nettamente per aree geografiche, un ribaltamento dell’orientamento politico prevalente democratico degli stati del Rust Belt a favore di Trump piuttosto che del partito repubblicano e un cambiamento della natura stessa di questo partito, portato quasi a compimento con la battaglia interna vittoriosa condotta da Trump stesso. Era passato inosservato un altro aspetto. Il voto predominante del ceto medio ed operaio bianco in crisi aveva messo in ombra l’erosione incipiente, significativa anche se ridotta del voto nero ed ispanico ai danni dei democratici. Queste undici manifestazioni, avvenute anche negli stati più allineati al Partito Democratico, potrebbero essere il segnale che questa erosione comincia ad investire l’intero territorio nazionale e le varie etnie e divisioni di genere, compresa quella degli omosessuali. Trump è stato ripetutamente accusato di essere divisivo e reazionario. In realtà si sta rivelando un serio ostacolo alla frammentazione identitaria perseguita pervicacemente dal campo progressista-democratico e neocon e costruita sulle fondamenta del dirittoumanitarismo e della tutela lobbistica di minoranze di nuovo conio. Potrebbe essere piuttosto il segno della formazione di un vero movimento di unità nazionale che tenti di superare le frammentazioni su base etnica, di genere o quant’altro che stanno conducendo all’implosione di quel paese con buona pace di chi vorrebbe rappresentare Trump come esponente ed espressione di una componente razzista classica, integralista, omofoba e via dicendo; pure presente quest’ultima ma in realtà minoritaria nel movimento che si sta formando. Le presenze nello staff di Trump sono tra l’altro lì a smentire la prevalenza di queste tendenze. Non si sa se questa novità sarà sufficiente a garantire la conferma di questa presidenza e a contrastare le potenti tendenze contrarie legate all’immigrazione e alla pervasività del vecchio establishment. Sicuramente sta ponendo le basi per un confronto politico più maturo e più netto nei prossimi anni. In politica estera Trump ha lasciato sicuramente un segno. La sua resistenza all’intervento armato in Venezuela è costato il posto all’oltranzista Bolton, come pure le eccessive pressioni per un intervento in Siria e probabilmente un attacco massiccio all’Iran sono costate il posto ad altri componenti della sua amministrazione. Sarà questo, quanto segnalato prima, il segno che invece probabilmente lascerà Trump all’interno del proprio paese, a prescindere dall’esito elettorale e con buona pace di chi continua a descriverlo come un guerrafondaio, un razzista, un integralista, un suprematista e via discorrendo. I caratteri negativi di questa presidenza sono numerosi, i limiti del personaggio altrettanto, ma non sono quelli evidenziati così pervicacemente da un fronte avversario talmente compatto ed eterogeneo da destare tra i più avveduti più di qualche sospetto sulla loro genuinità. Il grande rammarico è che, a differenza delle classi dirigenti della Cina, della Russia, dell’India qui in Europa, soprattutto in Italia, non si è saputo e voluto cogliere le opportunità offerte dalle novità di quel quadro politico. Ce ne accorgeremo, forse, quando quelle finestre si chiuderanno in un senso o nell’altro, a babbo morto_Giuseppe Germinario
Grafici di Bloomberg che mostrano i contributi politici elargiti da aziende e dalle categorie dei lavoratori: In rosso i donatori di Trump, in blu quelli di Biden.
I principali donatori di Donald Trump includono la Polizia, i vigili, i militari, i camionisti, tassisti, elettricisti, muratori, metalmeccanici, carpentieri, piloti, contadini, etc.
Per la campagna Biden hanno donato soldi; professori, ingegneri, managers, avvocati, artisti, scienziati, dottori…In altre parole il mondo accademico, finanziario, bancario, alta tecnologia ect…
La trasformazione del partito democratico a partito degli elitisti e professionisti dell’alta finanza e delle categorie dei colletti bianchi e ora completata. Il partito Repubblicano, sotto la leadership di Trump, diventa a tutti gli effetti il partito della classe operaia, dei piccoli imprenditori, dei servitori dello stato, dei sindacati dei colletti blu.
Un mondo stravolto, sottosopra , un cambio epocale, quasi surreale..
03/11/2020 Ore 22:33
Gli è stato chiesto perché non indossava una mascherina, in risposta il sostenitore di Trump ha fatto 50 flessioni dicendo di avere un sistema immunitario forte, intimidendo gli intimidatori di professione…
03/11/2020 Ore 22:26
I primi spogli dei seggi cominciano fra meno di 2 ore.
03/11/2020 Ore 22:00
Joe Biden presenta sua nipote dicendo: “Questo è mio figlio, Beau Biden… Questa è mia nipote, Natalie. No aspetta, no aspetta. Abbiamo sbagliato …” Beau Biden per chi non lo sapesse e morto di tumore la cervello nel 2015…
03/11/2020 Ore 21:52
Manifestazione per il presidente Donald Trump in Nigeria:
Il campione della MMA Jorge Masvidal ha votato per Trump. La maggior parte dei lottatori MMA sono sostenitori di Trump, incluso il President dell’UFC; Dana White.
I never voted for #POTUS before. I humbly voted for the first time for @realDonaldTrump to stop the spread of socialism. To keep our taxes down. To bring back our troops. To bring back our jobs. To keep gas prices down. To protect our freedom #thereelectionpic.twitter.com/kbRbUeaksH
Scene incredibili nel Michigan rurale, lunghe file di vehicle parcheggiati da cittadini recatisi a votare. La signora che commenta il video dice che non ha mai visto una scena simile in passato per altre elezioni:
03/11/2020 Ore 17:44
Lunghe file ai seggi sono segnalate in tutto il paese:
Ohio:
Pennsylvania: Aggiornamento dello stesso seggio fotografato in precedenza. La fila ora e triplicata:
03/11/2020 Ore 17:24
Notizie moderatamente positive per Trump in Arizona: I dati delle schede finora depositate, nella contea di Maricopa (l’unica a pubblicare i dati delle schede), vedono i repubblicani in vantaggio:
Totale: 41,604
Repubblicani: 20.728
Democratici: 7,615
Indipendenti: 13,621
03/11/2020 Ore 17:11
Sono dati che lasciano il tempo che trovano; ma nel giorno delle elezioni, vedere la media sondaggi quasi alla pari nel importantissimo, fondamentale, stato della Pennsylvania e qualcosa su cui riflettere…
03/11/2020 Ore 17:00
Aggiornamento Florida qualche minuto fa:
I Repubblicani hanno superato i democratici nel conto schede, a questo punto i Democratici devono sperare che gli indipendenti hanno votato al 60% per i Democratici, non lo sapremo fino allo spoglio delle schede. A questo punto però possiamo dire che si consolida positivamente la situazione in Florida per i Repubblicani:
Rep: 3,716,427 (+26,654)
Dem: 3,689,773
Indipendenti : 2,231,965
03/11/2020 Ore 16:39
Bollettino dalle aree in Florida che nel 2016 hanno votato per Trump: Si registrano lunghissime file di persone ai seggi in attesa di votare. E un buon segno per Trump, la Florida dovrebbe andare a Trump:
03/11/2020 Ore 16:33
The first lady arriva a votare a West Palm Beach, in Florida:
03/11/2020 Ore 16:05
La Guardia Nazionale arriva a Chicago:
03/11/2020 Ore 15:58
James Comey:
03/11/2020 Ore 15:45
Lunghe file ai seggi sono segnalate in tutto il paese:
Kentucky:
Pennsylvania:
Wisconsin:
Missouri; questa mattina presto prima ancora che aprissero i seggi:
Illinois; prima ancora che aprissero i seggi:
Minnesota:
03/11/2020 Ore 07:20
SONO INIZIATE UFFICIALMENTE LE ELEZIONI; IL FATIDICO “ELECTION DAY” È ARRIVATO!
Sono finiti i pronostici, le analisi e i sondaggi, da ora in poi saranno solo i veri voti a contare… e il sovversivo programma “The Hammer” della CIA..
Abbiamo il primi risultati. Dopo la mezzanotte hanno votato in due piccoli paesi del New Hampshire. Il primo; Dixville Notch, ha vinto Joe Biden con 5 voti a zero. Nel secondo; Millisfield, Trump ha vinto 16 voti a 5.
Aggiornamento New Hampshire: 16-10 per Trump. Trump 62% Biden 38%. 🙂
03/11/2020 Ore 06:01
Fra qualche ora Biden potrebbe essere eletto Presidente, nel suo buongiorno Hunter ci vuole mandare un messaggio chiaro e forte: Con lui e suo padre di nuovo alla Casa Bianca, ritornerà la morale, la pace e la fratellanza. La corruzione sarà debellata e dopo 47 anni in politica, Hunter ci assicura, Joe si metterà a lavorare seriamente per risolvere i problemi della nazione e del mondo. Per dimostrare la serietà dell’impegno preso si affiderà al meglio che l’America esprime; Clinton, Harris, Obama…Insomma un messaggio di speranza per tutti:
03/11/2020 Ore 05:45
03/11/2020 Ore 05:22
La calma prima della tempesta, le citta americane si preparano:
03/11/2020 Ore 05:05
Ufficiale: Il totale delle votazioni anticipate in Arizona ha superato il totale dei voti espressi nel 2016.
03/11/2020 Ore 04:45
Hahahahahaha: “Se Trump vince, i Brain Trust ( i tecnocratici ) di Washington ponderando un’uscita di scena. Dal Dipartimento di Stato, al Pentagono ad altre agenzie, alcuni alti funzionari non possono sopportare altri quattro anni di Trump.” (Foreign Policy)
Alla vigilia di queste elezioni del 2020, riproponiamo la mappe delle elezioni del 2016. Clinton ha vinto nei grandi centri urbani, in blu, Trump ha vinto nelle zone rurali in Rosso. L’anima dell’america e rossa, lo scontro, il contrasto e reale, avviato verso un inevitabile resa dei conti…
03/11/2020 Ore 04:00
Secondo il Newsweek, fabbriche di troll che assumono sockpuppets (https://it.wikipedia.org/wiki/Sockpuppet), in piccole città dell’India, sono state pagate per aumentare il seguito Twitter di Joe Biden, sopratutto da quando ha nominato Kamala Harris come suo candidato vicepresidente. Decine di migliaia di queste entità seguono l’acconto di Biden e interagiscono con lui:
Oggi Trump avra` bisogno di tutte le preghiere possibili e immaginabili:
03/11/2020 Ore 03:37
Queste le Città dove la Guardia nazionale e` stata schierata, altre città potrebbero seguire nella giornata e nella serata di oggi:
– Washington DC – Chicago – Filadelfia – Boston – Brooklyn, New York – Austin, Texas – Dallas / Fort Worth – Houston – Sant ‘Antonio
03/11/2020 Ore 02:34
Altro grafico interessante che riassume vari sondaggi (anche questo no so quanto sia attendibile): Rappresenta il livello di approvazione del presidente nei primi 1500 giorni del suo primo mandato. Si nota la costante linea bassa di Trump che però per motivi tutti da analizzare non varia quasi durate tutto la sua presidenza. Notate invece come sia abbastanza schizofrenica la linea di approvazione degli altri presidenti. Ricordatevi che George H.W.Bush (Padre) e Jimmy Carter non furono rieletti.
03/11/2020 Ore 02:11
Interessate grafico della American Presidency Project: I livelli di approvazione nei sondaggi dei presidenti, alla vigilia delle elezioni per il secondo mandato. In rosso i Presidenti che hanno perso e non sono stati rieletti. In verde la linea che indica Donald Trump. Non so quanto sia attendibile questo grafico ma non e incoraggiante per Trump:
03/11/2020 Ore 01:54
In Wisconsin Democratici avanti rispetto ai repubblicani di due punti di percentuale, gli stessi democratici sono però indietro rispetto ai numeri del 2016, che sia di buon auspicio per Trump?
Nigel Farage per le strade di Washington, il giorno prima delle elezioni: “Scene orribili a Washington DC prima delle elezioni. La democrazia e in crisi.”
“Se tutti i voti vengono sommati in Pennsylvania, Trump perderà. Ecco perché sta facendo gli straordinari per sottrarre quanti più voti possibili da queste elezioni.”
If all the votes are added up in PA, Trump is going to lose. That’s why he’s working overtime to subtract as many votes as possible from this process.
For the record, he’s 0-6 against us in court. We’ve protected voting rights. Now, ignore the noise—vote!https://t.co/mN8t6TDud7
Sopra il tweet di Josh Shapiro, procuratore generale, responsabile di assicurare che le elezioni si svolgono in una maniera onesta e imparziale. Shapiro sarebbe il procuratore generale dello stato della Pennsylvania. Ricordiamo che i procuratori, tecnicamente parlando, dovrebbe essere imparziali o almeno pretendere di essere imparziali. Ma con i procuratori sponsorizzati da George Soros non c’e neanche piu la pretesa di imparzialità. Trump perderà la Pennsylvania…
Uno e un alieno, l’altro un barbone, ma tutte e due controllano molto della nostra vita privata, con il nostro tacito assenso…
02/11/2020 Ore 16:31
Ultimo giorno di Comizi, Trump si gioca il tutto per tutto e lo fa negli stati battlegrounds:
Comizio a Fayetteville, Nord Carolina
Comizio a Scranton, Pennsylvania
Comizio a Traverse City, Michigan
Comizio a Kenosha, Wisconsin
Comizio a Grand Rapids, Michigan
02/11/2020 Ore 16:25
Dati pubblicati negli ultimi minuti : Record di 95 milioni di americani che hanno votato prima del giorno delle elezioni. Ciò rappresenta circa il 70% del totale dei voti 2016
02/11/2020 Ore 16:05
Anthony Fauci avrebbe dovuto essere licenziato molto tempo fa – Washington Times
Antifa e BLM bloccano l’ingresso ai seggi nella Carolina del Nord. E solo l’inizio ne vedremo delle belle domani:
02/11/2020 Ore 06:45
Buon Giorno da Hunter Biden! Lady Gaga ma sei tu nella foto?
02/11/2020 Ore 06:37
Dal Blue Democratico al Rosso Repubblicano. Conteggio schede voto anticipato in tutti gli stati che hanno pubblicato fino ad ora i dati:
Nord Carolina:Democratici 37% Repubblicani 32% Indipendenti 30%
Wisconsin: Democratici 36% Repubblicani 44% Indipendenti 20%
Washington: Democratici 58% Repubblicani 30% Indipendenti 18%
Vermont: Democratici 58% Repubblicani 22% Indipendenti 20%
Virginia: Democratici 61% Repubblicani 28% Indipendenti 11%
Texas: Democratici 45% Repubblicani 45% Indipendenti 10%
Rhode Island: Democratici 56% Repubblicani 13% Indipendenti 31%
Pennsylvania:Democratici 67% Repubblicani 23% Indipendenti 8,4%
Oregon:Democratici 43% Repubblicani 27% Indipendenti 23%
Ohio:Democratici 44% Repubblicani 37% Indipendenti 19%
Nevada:Democratici 41% Repubblicani 36% Indipendenti 18%
New Mexico:Democratici 50% Repubblicani 34% Indipendenti 14%
New Jersey: Democratici 45% Repubblicani 26% Indipendenti 28%
Nebraska: Democratici 37% Repubblicani 46% Indipendenti 17%
North Dakota:Democratici 25% Repubblicani 55% Indipendenti 20%
Montana:Democratici 28% Repubblicani 44% Indipendenti 28%
Minnesota: Democratici 36% Repubblicani 35% Indipendenti 29%
Michigan:Democratici 61% Repubblicani 21% Indipendenti 9%
Maryland:Democratici 69% Repubblicani 15% Indipendenti 15%
Maine: Democratici 49% Repubblicani 23% Indipendenti 24%
Kansas:Democratici 37% Repubblicani 45% Indipendenti 18%
Iowa: Democratici 47% Repubblicani 33% Indipendenti 19%
Indiana:Democratici 39% Repubblicani 40% Indipendenti 20%
Illinois:Democratici 56% Repubblicani 23% Indipendenti 21%
Idaho: Democratici 20% Repubblicani 50% Indipendenti 29%
Georgia: Democratici 46% Repubblicani 37% Indipendenti 16%
Florida:Democratici 41% Repubblicani 37% Indipendenti 20%
DC (Capitale): Democratici 84% Repubblicani 4% Indipendenti 11%
Colorado:Democratici 34% Repubblicani 28% Indipendenti 37%
California:Democratici 53% Repubblicani 22% Indipendenti 20%
Arkansas:Democratici 35% Repubblicani 43% Indipendenti 22%
Alaska:Democratici 26% Repubblicani 24% Indipendenti 28%
02/11/2020 Ore 03:15
ATTENZIONE CAMPANELLO DI ALLARME (INASPETTATO) PER TRUMP IN TEXAS:
Osservate la mappa sotto: Le aree verdi includono Houston, Dallas, Austin, San Antonio, El Paso, il verde significa un’affluenza molto alta, siamo addirittura, in certe contee, come quella di Hays, al 135% di affluenza rispetto al passato.
Tutte le contee che sono in verde che registrano affluenze da record sono tradizionalmente Democratiche, specialmente l’area di Austin. Fare inferenze e` rischioso, ma se tanto mi da tanto, allora questi dati sono veramente disastrosi per Trump. Per questo motivo il partito repubblicano del Texas e andato ieri a chiedere, con una urgente istanza alla corte suprema del Texas, di rigettare 127.000 schede nella contea di Harris, una di quelle contee in verde…La corte e rifiutato la richiesta Repubblicana:
TRUMP E NEI GUAI! Se Trump perde il Texas perde le elezioni senza se e senza ma. Non c’è strada alla Casa Bianca per Trump senza il Texas. I conservatori sperano in un alta affluenza, nelle contee Repubblicane, nel giorno delle elezioni…
Giusto per farvi capire, in blu sono evidenziate le aree dove Clinton e Beto O’Rourke hanno preso più voti, confrontarle con le aree verdi della mappa di sopra, non bisogna aggiungere altro…
02/11/2020 Ore 02:45
“Il gruppo, che include l’ex consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton, Steve Schmidt, Steve Hayes, Bill Kristol e Jennifer Rubin, fanno il tifo per Liz Cheney per ripristinare l’ideologia di neo-conservatrice dopo che Trump non ci sara` piu”.
Concentriamoci sulla importantissima Nord Carolina:
Voto in Persona + Voto per posta – I voti per Posta saranno accettati fino al 3 novembre e potranno essere conteggiati fino a 9 giorni dopo l’election day (grazie Corte Suprema).
Totale schede e voto in persona aggiornati a questa notte:
Democratici 1.694.852
Repubblicani 1.438.129
Indeipendenti 1.374.232
Democartici a circa + 5,7 %
4.531.619 di voti finora conteggiati che è il 96% dei voti del 2016, quando il totale fu di 4.741.564. Di questo passo la Nord Carolina dovrebbe vedere un’affluenza da record per il giorno delle elezioni.
Ci sono in North Carolina 7.342.553 elettori. L’affluenza alle urne nel 2016 è stata del 68,98% .
Una curiosità: 4 anni fa i democratici arrivarono al giorno delle elezioni con un vantaggio di 310,000 schede rispetto ai Repubblicani e nonostante ciò persero di 170,000 voti. I repubblicani superarono i democratici nel giorno delle elezioni di 480,000 voti non solo recuperando lo svantaggio, ma oltrepassando i democratici di 170 mila voti, questo a testimoniare come i Repubblicani sono più propensi al voto in persona. Detto questo, vista l’affluenza da record, in questa tornata elettorale sarà difficile fare un paragone con il 2016, poiché non sappiamo di sicuro se il numero maggiore di votanti favorirà i Democratici oppure i Repubblicani.
01/11/2020 Ore 23:30
Qualche minuto fa; la lunga attesa per entrare al comizio di Trump in North Carolina. La Carolina e la Pennsylvania si gioca tutto li, le presidenziali nelle mani di questi due stati:
Per Biden e Trump la Carolina e nelle loro menti…
01/11/2020 Ore 23:26
(Ballots Requests ) Schede Richieste – (Ballots Returned) Schede Compilate e Rispedite Indietro – (Ballots Remaining) Schede non-ancora rientrate. Percentuale di schede non ancora rientrate.
01/11/2020 Ore 20:10
Il colpo di stato nel 2009 in Honduras .
La maggior parte degli americani non è a conoscenza della “Guerra delle Banane“. Si trattava di una serie di interventi militari americani in America Latina un secolo fa per sostenere gli interessi economici americani. Gli Stati Uniti trattavano le nazioni latinoamericane come colonie, e lo fanno ancora usando metodi segreti. Il controllo è mantenuto con corruzione, ricatto, omicidi, sanzioni e brogli elettorali. Questo a volte fallisce ed è necessario un colpo di stato. Il ruolo degli Stati Uniti di solito rimane nascosto in questi cambi di regime, ma a volte diventa ovvio, come nel colpo di stato del 2009 in Honduras.
01/11/2020 Ore 20:00
NEW YORK: la polizia respinge i manifestanti in strada, la tensione aumenta prima delle elezioni.
01/11/2020 Ore 19:37
Eric Trump con i bikers in Pennsylvania:
01/11/2020 Ore 19:29
E si comincia puntuali, come un orologio, ne vedremo delle belle: “Da venerdì scorso più di 320 cause legali sono state presentate in 45 stati, incluso Washington DC e Porto Rico secondo Election Law Blog. ‘Quasi tutte queste cause sono state depositate dalla sinistra progressista e dai loro alleati nel Partito Democratico’, ha dichiarato al Daily Caller News Foundation; Hans von Spakovsky, manager della Election Law Reform Initiative della Heritage Foundation.”
Grafico interessante che mostra la percentuale dei votanti: Super Voter, sarebbero quelli che voto sempre in ogni elezione. Frequent Voter, sarebbero quelli che votano frequentemente ma non sempre. Infrequent Voter, sarebbe coloro che votano raramente e Firt Time Voter, sono quelli che non hanno mai votato prima. Di solito il Forst Time Voter sono i giovani che si affacciano per la prima volta alla politica. Gli analisti e i mass media continuano a dire che queste elezione saranno decise dai giovani che frequentano l’università ho che si sono già laureati. Però se analizziamo i dati , vediamo che nella casella del First Time voter la percentuale è molto più bassa rispetto al 2016. Ora potrebbe essere che molti giovani incuranti del Coronavirus, poiché si sentono meno vulnerabili, andranno a votare di persona Martedì, ma questa e solo un ipotesi. La mancanza fino ad ora di “entusiasmo” da parte dei giovani potrebbe risultare negativa per Biden, staremo a vedere:
01/11/2020 Ore 18:06
Politico ogni tanto ci azzecca: “Il presidente Donald Trump e i suoi più fedeli collaboratori stanno pianificando un’enorme repulisti nel governo, se vincerà un secondo mandato. Licenzieranno funzionari in posizioni chiave legati sia al CDC (Anthony Fauci…) che all’intelligence (Christopher Asher Wray-Gina Haspel…), entità che Trump considera sleali, lenti e oppositori delle sue politiche”
President Donald Trump and his top aides are planning a huge overhaul of his Cabinet if he wins a second term, scuttling officials in key health-related and intelligence jobs who Trump views as disloyal, slow-acting or naysayers https://t.co/OhJimtksUM
Le facce dei sostenitori di Trump; attaccati, diffamati; calunniati, denigrati. Sono stati presi a uova in faccia, uccisi a sangue freddo in Denver, Portand e Milwaukee. Chiamati tutto e il contrario di tutto, ma sono ancora qui e rimarranno anche dopo che Trump non ci sara piu`:
01/11/2020 Ore 04:38
Come ben sapete ai sondaggi non credo molto, lasciano il tempo che trovano. Sono utili come uno strumento, in un box di tanti strumenti, da usare per una metodologia di analisi più ampia e dettagliata. Siccome però che ricevo spesso domande sui sondaggi più attendibili da prendere come riferimento; pubblico quelli del Trafalgar Group.
I Sondaggi del Trafalgar Group sono quelli che risultano più positivi per Donald Trump. Lo erano nel 2016 e lo sono nel 2020. Anche il Trafalgar però pecca di faziosità, anche se un po`meno rispetto agli altri. Il Trafalgar non è al 100% attendibile, come del resto non lo sono i sondaggi che danno Trump indietro di 8-10 punti di percentuale rispetto a Biden. La cosa più logica da fare, se volete rendervi un’idea molto vicina alla realtà e prendere, i sondaggi del Trafalgar, togliere uno-due punti di percentuale da Trump per aggiungerli a Biden: Fatto questo avrete un sondaggio molto vicino alla reale situazione politica del momento, come potete vedera dai dati i candidati sono testa a testa negli stati Battlegrounds:
“Incubo per la sicurezza nazionale: il laptop abbandonato di Hunter Biden contiene i numeri di telefono dei Clinton, degli ufficiali dei servizi segreti e della maggior parte del gabinetto di Obama, oltre alle prove di dipendenze da sesso e droga, il tutto protetto dalla password Hunter02 “
Questo e il New York Times di oggi, penso che si sono confusi , questo articolo doveva essere pubblicato dopo la vittoria di Biden…
“Le ospedalizzazioni per coronavirus sono in aumento a New York ma questa volta è diverso.”
I pazienti sono “assistiti più rapidamente, trascorrono meno tempo in media in ospedale e hanno meno probabilità di finire con la ventilazione meccanica, hanno detto medici e dirigenti ospedalieri“.
Si è appena concluso il più grande comizio mai tenuto, politicamente parlando, in Pennsylvania. Migliaia di persone si sono assediate per ascoltare il discorso del presidente Trump.
CAMBIA LA MAPPA ELETTORALE: Trump perde il Wisconsin ma acquista l’Arizona e il New Hampshire. A questo punto siamo troppo vicini all’election day per provare a fare altre previsioni. Biden dovrebbe vincere sul filo del rasoio, tutto dipenderà dalla Nord Carolina e soprattutto dalla Pennsylvania. La Pennsylvania diventa il centro dell’universo …
Joe Biden
274
Donald Trump
264
31/10/2020 Ore 19:37
Situazione allarmante per Trump in Pennsylvania, di questo passo Trump perde lo stato del “Keystone”:
Previsioni meteo il giorno delle elezioni, freddo negli stati “Battlegrounds”, il voto in persona potrebbe essere compromesso dalla situazione atmosferica, non e` una buona notizia per Trump:
31/10/2020 Ore 19:00
Quasi 10 milioni di persone hanno votato in California:
31/10/2020 Ore 18:54
Importantissimo: Quadro generale di tutte le schede, in tutti gli stati dell’unione, che hanno pubblicato i loro dati; aggiornato alla data odierna:
Per aiutarvi a leggere i quadri ecco il significato delle abbreviazioni: VBM: Voto Per Posta – IP: Voto In Persona – N/A : Stati che non pubblicano i dati delle schede – Dem Retur: Schede Consegnate dai Democratici – Rep Retur: Schede Consegnate dai Repubblicani – Other Retur: Schede Consegnate dagli Indipendenti – TOT RETUR: Totale Schede Consegnate – % of the 2016 vote: Percentuale delle schede consegnate rispetto al 2016 – % Dem: Percentuale dei democratici che hanno consegnato le loro schede – % Rep: Percentuale dei repubblicani che hanno consegnato le loro schede.
31/10/2020 Ore 18:30
Lunghe file vengono segnalate in Pennsylvania per il comizio di Trump:
31/10/2020 Ore 18:25
Kamala Harris è stata presentata come “Prossimo presidente degli Stati Uniti” durante un comizio in Texas:
31/10/2020 Ore 17:44
ATTENZIONE: IMPORTANTE AGGIORNAMENTO DELLA MAPPA ELETTORALE STASERA ALLE 20:00
31/10/2020 Ore 17:31
Il Collegio Elettorale e sotto assalto dai neoliberali-neoconservatori, dai democratici progressisti, ma il collegio elettorale garantisce una elezione presidenziale equa ed è legittimato dall’articolo II della Costituzione degli Stati Uniti. Gli elettori dovrebbero prestare attenzione a questo documento che è tra i cardini della costituzione e fondazione degli Stati Uniti. La parola d’ordine e proteggere il Collegio elettorale a tutti i costi.
Gli elettori del Colorado martedì si esprimeranno su un referendum che potrebbe ribaltare la decisione del 2019, dai legislatori del Colorado, controllata dai democratici di aderire al National Popular Vote Interstate Compact (NPV compact), privando potenzialmente il movimento dei nove voti elettorali del collegio elettorale dello stato del Colorado.
Cos’e NPV Compact? Il NPV compact è un gruppo di stati che concordarono nel 2019, di assegneranno i loro voti elettorali al candidato presidenziale che vince il voto popolare nazionale, indipendentemente dal risultato del collegio elettorale. Secondo il sito web del movimento NPV, ci sono attualmente 15 stati e Washington DC che sono nel patto, per un totale di 196 voti elettorali.
Uno di questi stati è il Colorado, che nel 2019 ha approvato la legislazione per aderire al patto. Gli elettori del Colorado martedi avranno l’opportunità di ribaltare quella legge e uscire dal patto, dopo che un gruppo anti-NPV ha raccolto più di 225.000 firme a sostegno dell’abrogazione della legge.
Sembra che tra tutti gli stati “competitivi”, Trump sia messo meglio in Florida e Arizona, mentre è più debole in Pennsylvania.
31/10/2020 Ore 06:08
Buon Giorno da Hunter Biden:
31/10/2020 Ore 06:01
ATTENZIONE ABBIAMO LA MAPPA DELLA PREVISIONE FINALE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI:
Secondo le nostre previsione i democratici perderanno 4 seggi e i repubblicani guadagnano 5 seggi. I democratici manterranno il controllo della camera per un totale di 229 (-4) contro 206 (+5) dei repubblicani. Sono 435 in totale i seggi a disposizione.
U.S. congressional apportionment
state
representatives
Alabama
7
Alaska
1
Arizona
9
Arkansas
4
California
53
Colorado
7
Connecticut
5
Delaware
1
Florida
27
Georgia
14
Hawaii
2
Idaho
2
Illinois
18
Indiana
9
Iowa
4
Kansas
4
Kentucky
6
Louisiana
6
Maine
2
Maryland
8
Massachusetts
9
Michigan
14
Minnesota
8
Mississippi
4
Missouri
8
Montana
1
Nebraska
3
Nevada
4
New Hampshire
2
New Jersey
12
New Mexico
3
New York
27
North Carolina
13
North Dakota
1
Ohio
16
Oklahoma
5
Oregon
5
Pennsylvania
18
Rhode Island
2
South Carolina
7
South Dakota
1
Tennessee
9
Texas
36
Utah
4
Vermont
1
Virginia
11
Washington
10
West Virginia
3
Wisconsin
8
Wyoming
1
Total
435
31/10/2020 Ore 05:31
Circondati e molestati: L’autobus di Kamala / Biden viene scortato fuori da New Braunfels, Texas dell’esercito trumpiano…
31/10/2020 Ore 05:17
Brett Lorenzo Favre; l’ex grande quarterback, ora in pensione, sostiene Trump: “Il mio voto e per chi rende grande questo paese; libertà di parola, di religione, diritto alle armi, onesti cittadini che pagano le tasse, polizia e militari. In queste elezioni abbiamo libertà di scelta, che tutti dovrebbero rispettare. Per me e per i principi sopra elencati, il mio voto va a Donald Trump”
Il sostegno di Favre potrebbe aiutare Trump in Wisconsin, dove per tanti anni ha giocato nella squadra dei Green Bay Packers.
Signori e Signori o meglio dire masculoni (come dicono al paese dei mie genitori), sotto un editoriale del Los Angeles Times: “Opinione: Trump è un “uomo per uomini”: Perché alcuni uomini di colore sono attratti dalla mascolinità tossica del presidente”
Bloomberg News riporta che la campagna presidenziale di Biden e preoccupata per l’affluenza alle urne di neri e ispanici. Appare evidente che le due comunità mancano dell’entusiasmo necessario per andare in massa a votare. Ciò potrebbe creare problemi a Biden il giorno delle elezioni.
Azione di disturbo dei sostenitori di Trump al comizio di Biden:
31/10/2020 Ore 02:00
Il 54% delle persone presenti al comizio del Minnesota di Trump non erano elettori repubblicani. Al comizio di Green Bay, in Wisconsin, il 52.6% dei partecipanti non erano Repubblicani. A proposito di comizi, Nigel Farage era presente a uno dei comizii e ha anche parlato alla platea.
31/10/2020 Ore 01:24
Puntualmente sono arrivati i Democratici a smorzare l’entusiasmo repubblicano in Florida. Nelle ultime, ore visto come il panico ha cominciato ad avvolgere i democratici della Florida, il DNC, cioè i vertici del partito, hanno annunciato che sono pronti 5000 (non e un errore) avvocati da dispiegare in Florida per facilitare un eventuale riconteggio delle schede. Gli avvocati sono coordinati dalla studio legale Perkins Coie. Il famoso Perkins Coie, finanziato da George Soros.
Qualcuno dalla platea, durante il comizio di Trump, si diverte a stracciare le foto dei politici democratici.
31/10/2020 Ore 00:33
Parata pro-Trump dei motociclisti a Gerusalemme:
31/10/2020 Ore 00:22
In questa pazza era politica di Trump, in molti posti degli Stati Uniti, certi meccanismi tradizionali si sono inceppati: In questo video due gruppi a confronto; da lato i sostenitori di Biden sul marciapiede opposto, tutti di colore bianco, dall’altro i sostenitori di Trump con membri della comunità nera. Fino a qualche anno fa era impensabile una cosa del genere. Che vinca o che perda il fenomeno politico Trump andrà seriamente analizzato senza incorrere nelle solite pochezze intellettuali del razziata, maschilista, suprematista bianco e stupidaggini varie…
31/10/2020 Ore 00:11
Qualcuno sperava che il Texas, in questo ciclo elettorale, era in gioco per i democratici, i numeri sembrano invece confermare l’onda Trumpiana che si appresta a inondare il Texas.
31/10/2020 Ore 00:05
ll presidente Trump ha iniziato Ottobre con la diagnosi del Coronavirus e finirà ottobre dopo aver tenuto 34 comiziin 13 diversi stati, incredibile…
31/10/2020 Ore 00:03
Gallup pone una domanda fondamentale al cittadino USA: State meglio di 4 anni fa? Nonostante la pandemia e i Fake News; il sondaggio mostra l’indice di approvazione di Trump al di sopra di Obama, Clinton o persino Reagan, che sono stati tutti facilmente rieletti. Che sia un presagio di rielezione per Trump…
30/10/2020 Ore 23:45
Ultimo aggiornamento dall Florida. Che giornata incredibile! Il vantaggio dei Democratici si e ridotto di oltre 49mila schede solo nella giornata di oggi. La differenza ora è di 114 mila schede. I repubblicani hanno superato le prestazioni del 2016 in termini di schede. Trump dovrebbe vince comodamente la Florida.
30/10/2020 Ore 18:26
Sono istrionici i sostenitori di Trump; si mettono a seguire l’Autobus della campagna di Biden con bandiere di Trump e con il carro funebre che porta la dicitura: Fondazione Clinton-Servicio Suicidi:
30/10/2020 Ore 06:13
Buon Giorno da Hunter Biden:
30/10/2020 Ore 05:40
Secondo l’Economist (da prendere con le pinze), il 41% dei sostenitori di Trump prevede di votare in persona, il giorno delle elezioni. Solo il 16% dei sostenitori di Biden dice di voler far lo stesso. Pertanto, l’84% dei votanti di Biden, avranno espresso la loro preferenza prima del 3 novembre.
30/10/2020 Ore 05:22
E in Arizona siamo ora alla pari! La media sondaggi tra i due candidati a 47,0%
30/10/2020 Ore 05:17
Chi lo indossa meglio?
30/10/2020 Ore 05:15
Anche la CNN comincia a suonare l’allarme: “I Repubblicani stanno rapidamente colmando il divario del voto anticipato in questi stati: Florida, Nord Carolina, Iowa e Nevada.”
Il nostro blog ha gia messo la Florida e l’Iowa nella casella di Trump, mentre abbiamo Il Nevada e la North Carolina nella casella di Biden. Ma stiamo monitorando la situazione e grazie alla nostra metodologia ci troviamo pronti, se,i dati confermano, a spostare gli altri due stati nella casella di Trump.
30/10/2020 Ore 05:11
Panico fra i Democratici; hanno perso la Florida e se ne accorgono solo ora, basta che chiedono al nostro blog, li avremmo potuti mettere in guardia noi…
Buone notizie dal Nevada per Trump; I democratici hanno avuto un’altra giornata difficile. I repubblicani continuano a sommergere di shede elttorali i democratici nelle zone rurali del “Silver State”. I democratici sono indietro del 30% nelle zone rurali. Questa contrastante, profonda differenza, fra le zone rurali e le aree metropolitane e ormai un tema ricorrente in questa americana del 21 secolo.
Detto ciò il Nevada rimane nella casella di Biden poiché i Democratici sono ancora in vantaggio su i Repubblicani di circa 45 mila schede. Ma e un vantaggio che va assottigliandosi col passare delle ore. Rimaniamo vigili sulla fluida situazione in Nevada.
30/10/2020 Ore 04:41
Il muro con il Messico continua ad essere costruito senza sosta, a ritmo forsennato, si lavora 24 ore al giorno. Se Trump vince, sarà completato entro i prossimi due anni, se perde, si andrà avanti fino al 20 di Gennaio, quando l’amministrazione Biden, al primo giorno della sua presidenza, bloccherà i lavori.
30/10/2020 Ore 04:18
Trump ha dedicato molto tempo e sforzi nel migliorare le condizioni di vita nelle comunità Afro-Americana, più di qualsiasi altro candidato presidenziale Repubblicano. Molti artisti e figure sportive della comunità nera sono usciti allo scoperto con il loro sostegno a Trump. Fra questi ci sono Herschel Walker, 50 Cent, Ice Cube, Kanye West, Lil Wayne, Mike Tyson e molti altri.
Stiamo assistendo a un cambio culturale che avrà ramificazioni rivoluzionarie nella politica a stelle e strisce, che Trump vinca o perda. Il monopolio Democratico sulle comunità nere e minoritarie si sta sfaldando e non importa quello che dice LeBron o Michelle Obama.
Molti nella comunità afro-americana sono stanchi di promesse non mantenute. Che Trump riesca a togliere ai democratici abbastanza voti da vincere le elezioni nella comunità nere e altamente improbabile, ma Trump ora viaggia intorno al 18-20% di approvazione fra i neri. Numeri così i Repubblicani non li aveva mai visti. La ragione di questo spostamento a destra non e casuale, soprattutto negli ultimi due anni. Con questi numeri, chi verrà dopo Trump, nei Repubblicani, potrà costruire qualcosa di importante. Le fondamenta sono state gettate.
Molti fra la comunità nera attribuisce, a ragione, la paternità del famoso disegno di legge sul crimine del 1994, responsabile per l’incarcerazione di moltissimi neri, a politici come Joe Biden e Hillary Clinton. La stessa Kamala Harris e stata un procuratrice distrettuale altamente prolifica, mettendo in galera un numero altissimo di membri delle comunità minoritarie. Trump ha invece, con il sostegno del congresso, passato una riforma di legge che ha annullato di fatto quella razzista e persecutoria del 1994. Il risultato è evidente; i numeri dicono che gli americani incarcerati sono scesi al punto più basso in quasi 25 anni. Un calo del 17% rispetto al 2007. Anche la quota di prigionieri neri è diminuita del 22,6%, cioè più del doppio. Andatelo a dire a qualche giornalista nostrano che fa analisi fasulle sulle elezioni americane nelle comunità nere usando propaganda democratica…
Secondo un rapporto di Rasmussen quasi un terzo degli elettori neri voterà per Trump, personalmente credo che il numero sia un po esagerato però se non e un terzo e sicuramente molto più alto di quattro anni fa.
Lo scoppio di rivolte di massa e saccheggi in tutta l’America è allarmante di per sé, ma altrettanto agghiacciante è un nuovo sondaggio: La maggior parte degli studenti universitari americani credono che ciò sia giustificato. Lo scricchiolio dell’impero che comincia a frantumarsi…
Oltre 80 milioni di americani hanno votato fino ad ora alle presidenziali del 2020. Mancano all’appello, dei voti per posta, ancora altre 39 milioni di schede, Più i voti di chi si recherà in persona ai seggi il 3 di Novembre.
30/10/2020 Ore 01:30
Pioggia sul comizio di Biden questa notte in Tampa, Florida. Comizio interrotto e tutti a casa.
29/10/2020 Ore 18:00
La Pennsylvania! Uno degli stati che deciderà il risultato delle elezioni. Confronto media sondaggi interessante; sia Biden sia Hillary hanno/avevano lo stesso vantaggio su Trump alla vigilia delle elezioni. Confronto 2016-2020: 3,5% di vantaggio nel 2016 3,5% di vantaggio nel 2020. Cambierà questa volta il risultato finale?
2016
2020
29/10/2020 Ore 17:41
Importante aggiornamento in Arizona: Fino ad ora hanno votato 2,022,444 di elettori. Questo equivale al 78,6% dei voti totali del 2016. I numeri rivelano un quasi testa a testa. Poche miglia di schede separano i due partiti., bisogna vedere gli indipendenti (unaffiliated) per chi voteranno; saranno probabilmente loro a decidere il voto in Arizona.
29/10/2020 Ore 17:32
Situazione in lieve miglioramento in Nord Carolina per Trump, anche se rimane la decisione della Corte Suprema di ieri a complicare la situazione. Comunque sia, ad oggi, questi sono i dati: Il vantaggio dei Democratici è sceso a 285.000 schede. Nel 2016, quando i Democratici persero in Nord Carolina di 3 punti di percentuale, avevano un vantaggio, alla vigilia del giorno delle votazioni, di 310.000 schede. Se il trend continua si arriverà al giorno delle elezioni con un vantaggio dei democratici di 230,00 schede. Se usiamo i parametri del 2016 allora Trump potrebbe vincere la Nord Carolina di 4 punti. Detto questo senza dati più attendibili sul voto della comunità nera e con la decisione appena presa dalla Corte Suprema, teniamo la North Carolina ancora nella casella di Biden.
29/10/2020 Ore 17:00
Record di crescita del PIL del 33,1% nell’ultimo quarto nonostante il Coronavirus! Potrebbe avere un impatto nelle elezioni presidenziali.
29/10/2020 Ore 16:40
Il vantaggio dei Democratici in Florida prosegue inesorabilmente nel suo collasso. Ora è previsto intorno ai 150 mila nel giorno delle elezioni; ciò implica la vittoria di Trump in Florida. Una curiosità; chi ha vinto in Florida, nelle ultime 6 elezioni è diventato Presidente.
29/10/2020 Ore 05:00
Buon Giorno da Hunter Biden:
29/10/2020 Ore 04:45
“NO MORE LOCKDOWN
No more government overreach
No more fascist police
Disturbing our peace
No more taking of our freedom
And our God-given rights
Pretending it’s for our safety
When it’s really to enslave
Who’s running our country?
Who’s running our world?
Examine it closely
And watch it unfurl
No more lockdown
No more threats
No more Imperial College
Scientists making up crooked facts
No more lockdown
No more pulling the wool over our eyes
No more celebrities telling us
Telling us what we’re supposed to feel
No more status quo
Put your shoulder to the wheel
No more lockdown
No more lockdown
No more lockdown
No more lockdown
No more lockdown
No more government overreach
No more fascist police
Disturbing our peace
No more taking of our freedom
And our God-given rights
Pretending it’s for our safety
When it’s really to enslave
Who’s running our country?
Who’s running our world?
Examine it closely
And watch it unfurl
No more lockdown
No more threats
No more Imperial College scientists
Making up crooked facts
No more lockdown
No more pulling the wool over our eyes
No more celebrities telling us
How we’re supposed to feel
No more status quo
Gotta put your shoulder to the wheel”
29/10/2020 Ore 04:26
L’ex presidente Barack Obama con Joe Biden faranno un comizio congiunto Sabato in Michigan, un giorno dopo che il presidente Trump ha programmato di visitare il Michigan. Tutte le strade della presidenza passano dal Michigan…
29/10/2020 Ore 04:04
Come sapete non ci affidiamo solo ai sondaggi per prevedere la nostra mappa elettorale, ma in un momento così delicato, equilibrato e di difficile interpretazione nell’importantissimo stato dell’Arizona i sondaggi possono aiutare a decifrare una situazione in costante evoluzione.
Se Trump dovesse vincere in Arizona, la presidenza potrebbe essere a portata di mano. Le brutte notizie che arrivano della Nord Carolina sono compensate da quelle dell’Arizona. Secondo l’ultimo sondaggio ipsos Trump e Biden sono ora pari in Arizona (47% – 47%). Lo stesso sondaggio la scorsa settimana vedeva Biden in vantaggio di 4 punti:
29/10/2020 Ore 03:49
Biden trasmetterà un programma radiofonico di 90 minuti rivolto agli elettori neri nelle stazioni “gospel” di tutto il paese. Che il signore lo benedica:
Decisione sconcertante della Corte Suprema che consentirà di ricevere e di contare le schede elettorali, per posta, nella Carolina del Nord, fino a 9 giorni dopo il 3 di Novembre; una vittoria per i democratici. Questa decisione dovrebbe sigillare il destino di Trump in Nord Carolina, che era già precario e lo vedeva in serie difficoltà. I democratici preferiscono il voto per posta; il conteggio prolungato delle schede ritardatarie vuol dire di fatto la sconfitta di Trump e di conseguenza è possibile che stiamo assistendo agli ultimi giorni della presidenza Trump.
Con questa decisione la Corte Suprema di fatto annulla il concetto di Election Day, il giorno delle elezioni, riscrivendo un nuovo capitolo nella storia politica americana. Questa decisione è in linea con quelle presa sul Wisconsin e Pennsylvania. Thomas ha votato contro e la Barrett non si è ancora insediata, dovrebbe iniziare il suo lavoro ufficialmente lunedì.
29/10/2020 Ore 01:15
A proposito di Arizona; sia Kamala Harris che Trump hanno tenuto in contemporanea comizi in Arizona; questo mentre Joe Biden è tornato oggi a rifugiarsi nella cantina di casa. Le immagini sotto mostrano due diversi modi di misurare l’entusiasmo per i candidati. Se le elezioni fossero decise solo dall’entusiasmo dei propri sostenitori, Trump allora vincerebbe in maniera travolgente, ma non sono il numero delle persone presenti ai comizi che ci danno una reale stima di chi vincerà le imminenti elezioni.
29/10/2020 Ore 00:49
Un caccia F-16 ha intercettato un aereo che stava volando in un’area riservata durante la manifestazione del presidente Trump a Bullhead City in Arizona
I funzionari del comando della difesa aerospaziale nordamericana affermano che l’aereo è stato intercettato intorno alle 14:00, dopo che i funzionari hanno notato che era entrato nell’area di restrizione temporanea del volo che circonda Bullhead City. Nel video, durante il comizio si sente e si vede il caccia nel cielo lanciare quello che si chiama, in gergo tecnico dei flare. I flare sono usati anche per deviare la traiettoria di un missile. Trump sente il rumore della caccia e lo scambia per una dimostrazione celebrativa dell’aviazione. Solo dopo si saprà la reale ragione dello ‘spettacolo” della F-16.
Questa la versione ufficiale del NORAD: “Intorno alle 14:00 un velivolo NORAD F-16 ha intercettato un velivolo dell’aviazione generale che era entrato nell’area di restrizione di volo temporanea che circondava Bullhead City senza autorizzazione adeguata. L’aereo in violazione non rispondeva alle procedure di intercettazione iniziali, ma stabiliva la comunicazione radio dopo che il caccia NORAD ha dispiegato razzi di segnalazione. L’aereo è stato scortato fuori dall’area riservata senza ulteriori incidenti.”
(1/2) At approx. 1400 MDT, NORAD F-16 aircraft investigated a general aviation aircraft that was not in communication with ATC and entered the Temporary Flight Restriction area surrounding Bullhead City, AZ without proper clearance. #WeHaveTheWatch
— North American Aerospace Defense Command (@NORADCommand) October 28, 2020
28/10/2020 Ore 22:25
Il NORAD ha inviato un F-16 per intercettare un aereo sconosciuto che volava vicino al comizio di Trump in Arizona: Tentativo di attentato?
28/10/2020 Ore 18:40
Molti uomini latini sostengono il presidente Trump in questa elezione:
Ne avevamo già accennato in precedenza; ci sono problemi per Biden in Nevada. Ora lo conferma anche il Nevada Independent: “L’ultima analisi dimostra che i Democratici stanno perdendo punti nei loro distretti chiave“. Il Nevada rimane nella casella di Biden, ma potrebbe spostarsi in quella di Trump nelle prossime ore, attendiamo ulteriori conferme:
Biden arriva in Georgia nel luogo del suo comizio e viene accolto dai sostenitori di…Trump
28/10/2020 Ore 06:15
Trump ora ha scavalcato, nella media dei sondaggi, Biden in Florida. Come avevamo previsto già qualche giorno fa, la nostra metodologia ci aveva spinto a spostare la Florida nella casella di Trump, questi dati confermano quello che già noi sapevamo.
28/10/2020 Ore 06:03
Record storico dei votanti per posta nel Mississippi:
Vantaggio dei repubblicani delle schede spedite per posta e in persona; 42% contro il 36% dei Democratici. Se il Wisconsin rimane nella casella di Trump la strada per la vittoria rimane ottenibile da parte del Donald:
28/10/2020 Ore 05:25
In ogni singola elezione ci dicono che i giovani americani sono finalmente molto interessati alla politica e che hanno intenzione di votare. Ogni singola elezione i mass media e gli analisti politici ci dicono che questa volta è la volta buona, ogni singola elezione. Ma se guardiamo ai dati dal 1986, che siano le presidenziali o le elezioni medio termine, l’impegno dei giovani rimane basso. Che quest’anno sia la volta buona?
28/10/2020 Ore 05:25
Joe Biden sale sul podio per un comizio a Warm Springs, Georgia, ogni commento e superfluo…
Ma sì facciamolo un paragone:
28/10/2020 Ore 05:11
Con 69,4 milioni di voti espressi fino ad ora e con 6 giorni dalle elezioni, l’America ha già superato il 50% di tutti i voti espressi nel 2016. Sono numeri da record.
28/10/2020 Ore 05:09
Ultime dalla Florida: 6.858.326 voti espressi (posta + di persona)
Democratici: 2.820.778 (41,1%)
Repubblicani: 2.572.910 (37,5%)
Indipendenti: 1.464.638 (21,4%)
Il vantaggio dei Democratici diminuisce a 247.868 e dovrebbe scomparire nel giorno delle elezioni.
Oggi sono state elaborate in totale 415.861 schede.
28/10/2020 Ore 05:04
Comizio “ drive-in” ad Atlanta di Biden con i rapper Common e Offset come invitati di eccellenza. Questo è il più grande comizio che si sia visto fino ad ora di Biden da quando ha iniziato a tenere questi eventi “drive-in.” L’unico problema è che il rapper Common è attualmente accusato di violenza sessuale da una collega che sostiene di aver cercato di costringerla a fare sesso orale. Immaginatevi Trump avere sul palco una artista accusato di violenza sessuale come rappresentante del suo movimento politico…
28/10/2020 Ore 04:33
Qualche giorno fa ho postato delle foto di una manifestazione pro Trump della comunità` Amish. Incuriosito sono andato a procurarmi un po di numeri per capire se il voto Amish potrebbe influenzare il risultato delle votazioni soprattutto negli stati Battleground: Gli elettori Amish potrebbero influenzare il voto finale solo se le votazioni, in certi stati, sono decise su filo del rasoio. 350.665 Popolazione totale degli Amish.
Nel battleground states la popolazione Amish e subdivisa in questa maniera:
81.500 in Pennsylvania
78.280 in Ohio
22.235 in Wisconsin
16.525 in Michigan
28/10/2020 Ore 04:22
Interstatale 27 da Seaford a Montauk, nello stato di New York. C’erano 9.604 auto nel corteo pro Trump più molti sostenitori su strade secondarie e su ogni cavalcavia della interstatale:
28/10/2020 Ore 04:22
La campagna presidenziale di Biden, in questa ‘ultima settimana, prima delle elezioni, aveva deciso di nascondere Joe nella cantina di casa poi ha cambiato idea e lo fa uscire allo scoperto. Cosa è successo? Sarà che i sondaggi non sono poi così favorevoli come vogliono farci credere? Le visite in Florida e negli stati del Rust Belt sono un segno che Biden sta avendo problemi grossi in quegli stati. Poi ci sono anche l’Arizona e il Nevada. Mentre la visita in Arizona e logica poiché si tratta di uno stato in bilico, cioè` può andare a qualsiasi dei due candidati, la visita in Nevada invece dimostra che la macchina organizzativa di Biden ha paura di perdere il vantaggio nel “silver state” :
28/10/2020 Ore 03:15
Buone notizie per Trump in Nevada; i Repubblicani hanno avuto fino ad ora un rendimento di tutto rispetto. Ad oggi, hanno votato 744,203 degli aventi al diritto, che sarebbe l’equivalente del 61,1% del totale dei voti nelle elezioni del 2016. I democratici rimangono favoriti con 47,3% delle schede elaborate mentre i Repubblicani sono al 44,3 %. I democratici pero` sono indietro di molti punti rispetto alla loro prestazione, nello stesso periodo, alle elezioni del 2016, quando erano al 51,2%. Biden rimane in controllo del Nevada ma mostra segni di affaticamento.
28/10/2020 Ore 02:49
Joe Biden, durante l’udienza al senato nel 1991 per la conferma del glorioso giudice Clarence Thomas, fece di tutto per calunniare e distruggere la carriera e la reputazione di questo mite, nobile e onesto uomo.
John Roberts e il giudice capo della Corte Suprema, ma in realtà Thomas, dopo 29 anni di servizio, con l’avvento della Berrett, prende ora di fatto saldamente il controllo della maggioranza della Corte Suprema. Le elezioni del 2020 saranno molto probabilmente decise dalla Corte Suprema…Come si dice; ciò che fai trovi?
Biden ti manda i saluti Thomas:
28/10/2020 Ore 02:24
Perché la JP Morgan si fa questa domanda quando tutti i sondaggi ci dicono che Trump perde?
28/10/2020 Ore 02:11
Lo stato del Texas pianifica di schierare fino a 1.000 truppe della Guardia nazionale in previsione di disordini post-elettorali, se il buongiorno si vede dal mattino…
28/10/2020 Ore 02:02
A una settimana dalle elezioni, secondo molti (quasi tutti) sondaggi, Trump e morto che cammina…
27/10/2020 Ore 17:10
Migliaia di sostenitori di Donald Trump in attesa del suo arrivo per un comizio a Lansing, Michigan. Il Michigan e un importante stato battleground. Video registrato qualche minuto fa:
27/10/2020 Ore 15:27
Grafico interessante; alla domanda quali sono le possibilità che Trump venga rieletto?
Gli aggregatori di sondaggi contro la piazza scommesse. Anche se tutti danno la vittoria di Trump a meno del 50% vale la pena notare che i scommettitori sono più ottimistici degli aggregatori di sondaggi:
3% per il Lean Tossup
13% per FiveThirtyEight
Piazza scommesse: circa il 35%
27/10/2020 Ore 15:07
Il “Boston Herald” il giornale di Boston ha, questa mattina, annunciato il suo sostegno a Trump. Considerato che Boston è una roccaforte democratica e che quattro anni fa nessun quotidiano o testata giornalistica aveva annunciato il sostegno a Trump, questa decisione dell’Herald e` stupefacente.
Benvenuti in Pennsylvania; il cowboy solitario di Trump:
27/10/2020 Ore 07:16
Proprio mentre stavamo per spostare la Nord Carolina nella casella di Biden, buone notizie arrivano per Trump; gli ultimi dati mostrano Trump in miglioramento nelle ultime ore su Biden. Comunque sia, Trump in North Carolina, sta mostrando ancora una debolezza preoccupante. Per il momento la Nord Carolina rimane nella casella elettorale di Trump, con riserva…
Voto anticipato della Carolina del Nord: Democratici 49,7% (+5,7) Repubblicani 44%
Voto anticipato nel 2016, per fare un confronto: Democratici 54,2% (+12,5) Repubblicani 41,7%
27/10/2020 Ore 05:22
Interessante grafico che mostra un sondaggio in cui se i Democratici, i Repubblicani e gli indipendenti fossero divisi in più partiti, stile Europa, che fetta di percentuale dell’elettorato queste entità attirerebbero: Nazionalisti 16% – Conservatori 25% – Acela (centristi) 11% – Labor (liberali) 26% – Partito Verde 11%
27/10/2020 Ore 05:00
Mentre le presidenziali del 2020 si avviano all’epilogo, il democratico Joe Biden è in testa secondo molti sondaggi. Però se confrontiamo la media sondaggi di approvazione del presidente Trump con quella di Obama, nello stesso giorno, 26 ottobre, la media di Trump è del 52%. mentre quella di Obama era del 48% nel 2012.
27/10/2020 Ore 04:48
Il capo indiano della tribù del “Crow Indian Tribe” sostiene Trump: “Perché cambiare il cavallo nel mezzo della corsa?“
27/10/2020 Ore 04:36
Il vantaggio dei Democratici in Florida e ora di +302, 811 schede. Solo oggi i Repubblicani hanno recuprato piu` 52 mila schede dal vantaggio Democratico! Secondo i calcoli che vi abbiamo spiegato nei nostri post precedenti, di questo passo, i Democratici arriveranno al 3 di Novembre con meno di 200 mila voti di vantaggio. Questo significa che Trump vince la Florida comodamente.
27/10/2020 Ore 04:20
In Texas gli elettori hanno espresso fino ad ora il 77,9% del totale dei voti contati, in tutto lo stato, paragonato alle elezioni presidenziali del 2016.
Repubblicani 51,9% (+13,1)
Democratici 38,8%
Il Texas dovrebbe rimanere fermamente nella casella di Trump
27/10/2020 Ore 04:05
Durante il comizio di Jill Biden (moglie di Joe) si stacca il cartello, segno brutto o buono? Lo sapremo la prossima settimana, forse…
27/10/2020 Ore 02:25
AMY CONEY BARRETT E LA NUOVA GIUDICE DELLA CORTE SUPREMA!
Nel giorno del compleanno di Hillary Clinton la maggioranza Repubblicana al Senato ha votato la conferma di Amy Coney Barrett alla Corte Suprema degli Stati Uniti, dando di fatto ai conservatori una maggioranza di 6-3, anche se John Roberts non può essere considerato un vero conservatore.
“Amo la costituzione e la repubblica su cui si poggia” ha detto la Barrett. Un grande giorno per i patrioti americani e la costituzione. Una battaglia vinta nella guerra per il controllo dell’anima di questa Nazione. La lotta continua…
Il giuramento della Barrett è stato amministrato del Giudice Clarence Thomas che dopo la morte di Antonin Scalia era diventato l’unico vero costituzionalista della corte suprema. Da oggi la sua battaglia sarà un po’ meno solitaria.
Quasi mi dimenticavo: Buon Compleanno Hillary!:
27/10/2020 Ore 02:05
Secondo Gallup il 51% degli americani sostiene la conferma di Amy Coney Barrett alla corte Suprema. Il sostegno è al 52% tra gli elettori indipendenti.
Mappa degli elettori nel 2020 con laurea, per distretto congressuale. Più blu è la mappa più marcata è la presenza di laureati votanti. Le grandi aree urbane come San Francisco, Los Angeles, Chicago, New York e altre, sono le più blu. Ciò significa che i laureati votano per la maggior parte partito democratico:
27/10/2020 Ore 01:49
Interessante grafico di come è suddivisa la preferenza politica della comunità asiatica secondo i sondaggi:
27/10/2020 Ore 01:40
Il rosso della mappa rappresenta il numero di casi di Coronavirus, più rossa è la mappa più concentrata è la diffusione del Virus. Dalla mappa è evidente che il rosso più profondo e concentrato nella zone del Wisconsin e in generale la diffusione è più evidente negli stati del Rust Belt, i cosiddetti stati battleground. Questa situazione potrebbe avere un impatto negativo e avverso nel giorno delle elezioni per Trump.
26/10/2020 Ore 18:55
“Mentre i venti dell’inverno si abbattono su questa grande terra, il nostro stesso futuro è in bilico. E poiché siamo una famiglia forgiata nel conflitto, conosciamo bene il grande costo della libertà. Quindi, lascia che la pace regni! Ma se preservare la pace significa fare la guerra, così sia.“ Postato ieri dai patrioti del Wyoming.
Il dopo elezioni determinerà i tempi e i modi della prossima guerra civile in America…
26/10/2020 Ore 18:04
Aggiornamento Nord Carolina (Voto di persona + Voto per posta): Democratici in vantaggio di + 354.410 schede
Nel 2016 i Democratici arrivarono al giorno delle elezioni con più di 310.000 schede di vantaggio rispetto a Repubblicani. Nel giorno della elezione Trump finì per vincere la Nord Carolina con 3,8 punti di percentuale. Se i democratici continuano di questo passo, aumentando il vantaggio, allora azzereranno quello dei Repubblicani nel giorno delle elezioni.
Per Trump comincia a mettersi male in Nord Carolina, se continua questo trend ci vedremo costretti a spostare la North Carolina nella casella di Bidem. La perdita di questo stato sarebbe devastante per Trump.
26/10/2020 Ore 08:30
Nelle presidenziali del 2016 i repubblicani hanno vinto sui Democratici nelle aree rurali 56,2% contro il 34,6%. Una differenza di + 21,6% a favore dei Repubblicani.
Nell’attuale votazione anticipata del 2020, i repubblicani superano i democratici nelle aree rurali del 28,3% (58,8% contro il 30,5%).
Il vantaggio per Repubblicani nelle zone rurali e importante per compensare il voto dei democratici nelle zone urbane.
26/10/2020 Ore 08:09
Joe Biden è molto preoccupato per il paese che rischia di affrontare “altri 4 anni di George …George (Bush?)…” Nel video si vede dalle labbra di Jill Biden sussurrare il nome di Trump al marito che ha perso il filo del pensiero.
26/10/2020 Ore 08:03
Rumble è un’alternativa a YouTube che sta crescendo in popolarita`, una nuova alternativa nell’era della censura di YouTube.
Aggiornamento: La Florida rimane nella casella di Trump: I Democratici mantengono un vantaggio sui repubblicani (Voti Per Posta + Voti in Persona) uguale a 354,732; era 363,849 alle 8 di Domenica mattina. Se il trend continua si prevede che il vantaggio sarà inferiore a 200mila il giorno delle elezioni del 3 Novembre, ciò significa che Trump vincerà la Florida. 200mila voti sono ben al di sotto del numero necessario ai democratici per compensare il voto repubblicano in persona il giorno delle votazioni.
26/10/2020 Ore 07:22
Sotto trovate il sondaggio pubblicato dall’ “The Economist”; non dico che Trump vince ma questi numeri sono da barzelletta:
Possibilità di vincere il Collegio Elettorale:
Biden 93%
Trump 7%
Possibilità di vincere i voti popolari:
Biden 99%
Trump 1%
Collegio elettorale stimato:
BIDEN 345
TRUMP 193
I sondaggi non sono gli unici parametri da usare nella metodologia di previsione del voto, ma anche se vogliamo usare, solo ed esclusivamente, i sondaggi, l’Economist e un esempio orribile da seguire. Ho postato questo sondaggio solo per mostrare un esempio di un sondaggio fatto senza una traccia di obiettività e di scientificità. Meno male che ho smesso di sottoscrivere a questa rivista pattumiera molti anni fa. D’altronde sono gli stessi geni (anche se non gli unici) che quattro anni fa avevano previsto una travolgente vittoria di Clinton.
A proposito della Clinton: Ogni giorno siamo riconoscenti agli dei che questa entita` non e diventata presidente
26/10/2020 Ore 07:10
La campagna elettorale di Joe Biden ha annunciato che Biden non ha eventi pubblici in programma per i prossimi 9 giorni, cioè fino al giorno delle elezioni.
26/10/2020 Ore 07:00
Ultimo aggiornamento: 25 ottobre 2020, 14:37:01 ora del Pacifico:
A livello nazionale, gli elettori hanno espresso il 39,7% del totale dei voti conteggiati nelle elezioni generali del 2016.
Fino ad ora almeno 54.311.081 elettori hanno votato nelle elezioni presidenziali del 2020.
“Dobbiamo essere onesti, le donazioni si sono arenate dopo dopo il dibattito televisivo…”
Sotto la email spedita dalla campagna elettorale di Joe Biden agli iscritti del partito democratico nel sollecitare donazioni dopo che le stesse hanno rallentato a sequito del dibattito televisivo.
26/10/2020 Ore 06:30
Qualche notizia comincia a trapelare dal Nevada e sono dati positivi per Trump: sotto la tabella dei votanti per partito, nello stesso periodo, nelle ultime 3 elezioni; Democratici, Repubblicani e Indipendenti. I repubblicani sono indietro di qualche punto di percentuale, ma molto meno rispetto a quattro anni, cioè rispetto alle elezioni del 2016.
26/10/2020 Ore 06:20
Secondo un sondaggio della CBS pubblicato oggi, il 12% dei repubblicani che hanno già votato, avrebbe dato la preferenza a Biden. Non siamo sicuri se sia un sondaggio accurato; 12% e una cifra molto alta. Sarei propenso a credere che sia piu intorno al 6/8% visto che l’indice di approvazione per Trump tra i votati repubblicani e intorno al 94%. Se 12% fosse una cifra reale allora sarebbe un grosso guaio per Trump, il 12% vuol dire sconfitta certa per il Donald.
26/10/2020 Ore 03:22
E` soprannominato il fenomeno “Bigret”: Cioe Biden+Regret (Rimpianto)
In altre parole il grafico mostra il google trend degli ultimi giorni dove si mostra che la ricerca “Posso cambiare il mio voto?” e “Hunter/Biden/Cina” hanno avuto un picco dopo il dibattito televisivo.
26/10/2020 Ore 03:11
Green Bay, Wisconsin!
26/10/2020 Ore 03:05
Per chi intende…
25/10/2020 Ore 20:45
Aggiornamento Nord Carolina:
Democratci: 1.255.960 (40,51%)
Repubblicani: 929.324 (29,98%)
I repubblicani sono indietro di 326.000 schede totali.
Però la situazione non è così rosea per Biden come sembra: La percentuale dell’elettorato Afro-Americano che ha finora votato è del 20,5%. Il voto afro-americano rimane, soprattutto nelle Caroline, importantissimo per Biden. In paragone Obama ha vinto il Nord Carolina, nel 2008, di un 1 punto di percentuale; i neri costituiscono il 23% dell’intero elettorato della Nord Carolina. I Democratici hanno bisogno di un’affluenza alle urne della comunità nera al 22,5% o superiore per vincere la presidenza e la corsa al senato in quello stato. I neri, come ho detto prima, che hanno finora votato costituiscono il 20,5% dell’elettorato nel voto anticipato. Se rimane sotto il 21% le speranze per Joe Biden di vincere la Nord Carolina sarebbero ridotte notevolmente.
25/10/2020 Ore 19:15
“Dobbiamo trattare le informazioni che vengono pubblicate sul laptop di Hunter Biden come se fossero un’operazione di intelligence straniera, anche se probabilmente non lo sono.” Una frase piccola, ma molto rivelatrice del Washington Post
I mass media, al di fuori dei pochi temerari, sono sull’attenti per impedire ai loro giornalisti di menzione qualsiasi notizia sulla scandolo Hunter Biden. Per coprire le spalle ai Biden si sono lanciati in una nuova “vecchia” teoria del complottismo: si tratta di “disinformazione russa.” Inutile ricordare che le foto e le oltre 50,000 email provengono dal computer di Biden che l’ho ha dimenticato dal tecnico dove l’aveva lasciato per aggiustarlo. I russi non centrono niente, d’altronde stiamo parlando del Washington Post:
25/10/2020 Ore 17:10
Ad oggi, oltre 60 milioni di persone hanno già votato alle elezioni presidenziali. Per fare un confronto, questo equivale a circa il 47% del totale dei voti del 2016 e quell’anno solo il 41% ha votato prima del giorno delle elezioni. Questa volta le proiezioni sono di circa 150 milioni di votanti, quindi siamo al 40% circa di questa cifra. Mancono 9 giorni dalla fine delle elezioni e con il voto di persona anticipato iniziato oggi ein fase di svolgimento anche in California.
25/10/2020 Ore 06:40
13 importanti rabbini della comunità ortodossa appoggiano il presidente Trump firmando una lettera di sostegno:
25/10/2020 Ore 03:30
Con il rosario e la bibbia al Comizio di Trump:
24/10/2020 Ore 23:45
Sostenitori a confronto che si fanno i dispetti, il pazzo 2020 è anche questo:
Un gruppo di donne usa un altoparlante per “molestare” un gruppetto d sostenitori di Trump:
Un gruppo di gays, sostenitori di Trump, “osa” manifestare per le strade di Los Angeles nel quartiere omosessuale, attirando l’ira di qualche pedone:
24/10/2020 Ore 19:25
Una parata di sostenitori di Trump si è presentata al “comizio” di Biden in Pennsylvania e ha continuato a suonare il clacson fino a quando Biden non ha perso la pazienza e si è rivolto ai disturbatori di Trump apostrofandoli come “chumps” idioti.
WATCH: Joe Biden insults Pennsylvanians who don't support him, calls them "chumps" pic.twitter.com/QvHgk7nppH
— Trump War Room – Text TRUMP to 88022 (@TrumpWarRoom) October 24, 2020
24/10/2020 Ore 19:04
Trump ha votato oggi in West Palm Beach, Florida, prima di iniziare il suo tour de force con molti comizia già programmati.
Reporter: "Mr. President who did you vote for today?"
Dieci giorni alle elezioni e i volontari della campagna di Trump stanno bussando ad ogni porta in Ohio, niente è lasciato al caso. “Una battaglia immane contro il mostro democratico, ma non ci sono alternative…Porta per porta, strada per strada, citta` per citta`…” dice Talessia (nella foto)
24/10/2020 Ore 18:41
Votazione anticipata in Nord Carolina:
Democratci = 1.206.995 (40,82%)
Republicani = 879.222 Rs (29,74%)
Indipendenti = 858,117 (29.0%)
Vantaggio totale dei democratici e di circa 327 mila voti.
Dall’inizio delle votazioni anticipate in Nord Carolina, i Repubblicani, per il terzo giorno consecutivo, hanno superato i Democratici di circa 13.000 voti.
Il totale di ieri e stato 94,885 per I repubblicani contro gli 81,767 dei democratici.
Questi numeri sono problematici ma non orribili per i Repubblicani poiché, nel 2016, in Nord Carolina, i Repubblicani sono arrivati al giorno delle elezioni indietro nel conteggio del voto anticipato di circa 310 mila voti, ma nonostante ciò Trump ha vinto lo stato della Nord Carolina di circa 3,8 punti di percentuale.
Attualmente i Repubblicani sono in ritardo nelle votazioni anticipate di circa 327 mila, con altri 10 giorni di voto anticipato prima di arrivare al fatidico 3 di Novembre. Se il trend degli ultimi 3 Giorni continua i Repubblicani potrebbero comodamente chiudere il gap con i democratici di qualche altro migliaio di voti arrivando al giorno delle elezioni, indietro ai democratici, ma con un divario facile da colmare come fu 4 anni fa.
Il Nord Carolina per il momento rimane nella casella di Trump, seguiamo attentamente gli sviluppi in questo importante stato e ci troviamo pronti a cambiare la mappa elettorale a favore di Biden se sarà necessario.
24/10/2020 Ore 06:36
Voci Nere per Trump hanno tenuto una serie di incontri per coordinare la campagna presidenziale di Trump nelle comunità afro-americane:
Alveda Celeste King, la nipote di Martin Luther King Jr. era tra i presenti, una delle voci più energetiche del crescente movimento repubblicano nero:
Leslie Rossi, nel cuore della Pennsylvania occidentale, ha trasformato la sua casa in un luogo di pellegrinaggio per i sostenitori di Trump. La gente si iscrive al partito repubblicano e la maggior parte sono persone che non hanno mai votato prima, oppure erano iscritte al partito democratico. Il cuore pulsante dell’america contadina, rurale in contrasto con l’america urbana. E qui che Trump avra` la possibilita di vincere la Pennsylvania.
La corsa in Arizona si riscalda: I sondaggi e la nostra metodologia mostrano, nelle ultime 24 ore, dopo il dibattito televisivo, un deciso spostamento delle preferenze verso Trump e i Repubblicani. Se la situazione non cambia nelle prossime ore l’Arizona potrebbe passare nella casella di Trump. C’è` dell’altro; il National File ha ottenuto una serie di foto dall annuario scolastico del 1986 di Mark Kelly, candidato al Senato Democratico in Arizona, che lo mostrano vestito da dittatore nazista; Adolf Hitler, per una festa di Halloween, mentre frequentava l’Accademia della Marina Mercantile.https://nationalfile.com/exclusive-democrat-senate-candidate-mark-kellys-yearbook-shows-him-dressed-as-hitler/
L’Arizona e diventato uno stato importantissimo sia per le presidenziali che per la corsa al senato.
24/10/2020 Ore 02:06
Vittime soldati statunitensi nella guerra in Afghanistan:
Bush: 630
Obama: 1758
Trump: 63
24/10/2020 Ore 01:50
PROSSIMI COMIZI DI TRUMP:
Sabato – Lumberton, North Carolina
Sabato – Circleville, Ohio
Sabato – Waukesha, Wisconsin
Domenica – Manchester, New Hampshire
Lunedi – Lititz, Pennsylvania
Lunedi – Martinsburg, Pennsylvania
Martedi – Lansing, Michigan
Martedi – West Salem, Wisconsin
Martedi – Omaha, Nebraska
Nel frattempo Joe rimane nascosto nella cantina…
24/10/2020 Ore 01:04
Gli Ispanici, in questa tornata elettorale, dovrebbero votare per Trump intorno al 40%. Se ciò fosse vero; Trump diventerebbe il repubblicano con i voti più alti mai registrati fra la popolazione latina.
24/10/2020 Ore 00:53
1,104,159 di persone in totale, tra voto in persona e voto per posta, hanno già espresso la loro preferenza in Wisconsin. Gli elettori repubblicani hanno votato il 4% in più dei Democratici. Il Wisconsin rimane per il momento nella casella di Trump.
24/10/2020 Ore 00:47
Sorprendenti numeri in Ohio: 1,792,440 in totale, tra voto in persona e voto per posta, hanno già espresso la loro preferenza. Gli elettori repubblicani sono quasi il 10% in più dei Democratici. Una marea Rossa si alza all’orizzonte in Ohio…
23/10/2020 Ore 23:41
Weekend con il Morto (Biden…)
23/10/2020 Ore 23:35
Gli ascolti del dibattito presidenziale della scorsa notte sono diminuiti dell’11% paragonati al primo confronto. Si calcola che 55 milioni di spettatori si sono sintonizzati ad ascoltare il dibattito tra Joe Biden e Donald Trump.
23/10/2020 Ore 20:15
Le elezioni presidenziali non riguardano solo Trump e Biden, quindi la presidenza; non dobbiamo dimenticare delle importanti elezioni alla Camera e la Senato.
Il Senato degli Stati Uniti è attualmente composto da 53 repubblicani e 47 democratici (inclusi due indipendenti). Trentacinque dei cento seggi del Senato sono in gioco. 23 dei 35 seggi senatoriali in gioco sono occupati dai Repubblicani. I democratici dovranno guadagnare solo 3 o 4 seggi per riacquistare il controllo del senato. I Repubblicani potrebbero perdere non solo la presidenza ma anche il controllo del senato.
Questi sono i posti al senato a rischio per i Repubblicani:
ARIZONA: La senatrice repubblicana Martha Mc Sally è indietro nei sondaggi rispetto al democratico Mark Kelly (ex Astronauta).
COLORADO: Il senatore repubblicano Cory Gardner è indietro nei sondaggi sullo sfidante democratico John Hickenlooper (ex governatore).
IOWA: La democratica Theresa Greenfield è in vantaggio sul senatore repubblicano Joni Ernst di diversi punti percentuali.
CAROLINA DEL NORD: lo sfidante democratico Cal Cunningham è in vantaggio di diversi punti sul senatore Repubblicano Thom Tillis. Ultimamente però Cal Cunningham sta perdendo colpi per essere stato coinvolto in uno scandalo sessuale.
Questi sono invece i posti vulnerabili al senato per i Democratici:
ALABAMA: Il senatore democratico Doug Jones è considerato il democratico più vulnerabile al Senato, ha vinto le elezioni per il seggio dopo che il repubblicano Jeff Sessions aveva lasciato vuota la sedia per diventare procuratore generale di Trump nel 2017. Lo sfidante Repubblicano è un ex allenatore di Football della Auburn University, Tommy Tuberville.
MICHIGAN: Il senatore democratico Gary Peters ha un piccolo vantaggio sullo sfidante repubblicano John James in uno stato che rappresenta un importante campo di battaglia per la rielezione di Trump.
MINNESOTA: La corsa per il Senato in Minnesota si è notevolmente equilibrata con la senatrice democratica in carica; Tina Smith ha perso quasi tutto il suo vantaggio che aveva sullo sfidante repubblicano Jason Lewis.
23/10/2020 Ore 07:44
ATTENZIONE CAMBIA LA MAPPA ELETTORALE: LA FLORIDA RITORNA NELLA CASELLA DI TRUMP:JOE BIDEN 279 DONALD TRUMP 259
Il vantaggio dei democratici in Florida si e` ridotto da quando e iniziato il voto in persona. I dati pubblicati oggi sono i seguenti: I repubblicani sono in vantaggio nel voto in persona di +137,686 schede rispetto ai democratici. In democratici sono in vantaggio sui repubblicani di +428,286 schede in totale. Il vantaggio dei Democratici e dovuto al voto per posta.
I democratici devono arrivare al giorno delle elezioni con circa + 650,000-700,000 voti per compensare i voti dei Repubblicani, questo perché il numero dei repubblicani che vota di persona, il giorno delle elezioni e molto più alta di quello democratico. In Florida i democratici preferiscono il voto per posta, i Repubblicani quello in persona. Il numero di 650,00 viene stabilito basandosi sui dati storici.
Ci sono diversi parametri da calcolare nella metodologia di previsione del voto: Come menzionato precedentemente; la forza dei democratici sono i voti per posta mentre quella dei Repubblicani sono i voti in persona, cioè presentandosi fisicamente ai seggi. Tradizionalmente in Florida i Democratici arrivano al giorno delle elezioni con un vantaggio consistente. Il bersaglio da colpire per mettersi al sicuro dal voto in persona deve essere appunto di circa 650,000-700,000 schede. Se l’attuale trend continua, abbiamo calcolato che i democratici arriveranno al voto del 3 Novembre con un vantaggio di circa 400,000 voti. Questo numero non e sufficiente per compensare il voto in persona. Di questo passo Trump dovrebbe vincere la Florida di circa 2-3 punti di percentuale. Storicamente parlando sia nel 2016 (Presidenziali) che nel 2018 (medio termine), i democratici hanno perso le lezioni pur arrivando alla vigilia del voto in persona con oltre mezzo milione di schede in più.
Detto cio`, alla ritrovata forza di Trump in Florida, il presidente mostra debolezza in North Carolina e ora anche in Wisconsin. Se il trend in questi due stati continua saremo obbligati a spostare questi stati nella casella di Biden. Aspettiamo sviluppi nelle prossime ore.
Alla debolezza in North Carolina e Wisconsin si aggiunge la continua debolezza di Trump in Arizona. Senza questi 3 stati Trump deve vincere in Michigan e deve vincere almeno il Minnesota e il Nevada. In Nevada e in Minnesota Trump appare sorprendentemente forte ma non abbastanza da spostare per ora questi stati nella sua direzione. Rimane quindi la Pennsylvania: Questo stato, col passare del tempo, sta assumendo il ruolo di arbitro, dove si giocheranno le sorti delle elezioni, lo stato “battleground” per eccellenza. Senza la Pennsylvania Trump non vincerà, questo e` un dato di fatto. I dati della Pennsylvania sono di difficile interpretazione, diventa impossibile fare previsioni.
Ha proposito di Pennsylvania; il dibattito tenutosi stanotte potrebbe favorire Trump. Biden ha detto, in diretta televisiva durante il dibattito, che se vince eliminerà i sussidi per l’industria energetica distruggendo di fatto l’economia di quei stati che dipendono la loro vitalità economica dall’industria energetica, come appunto la Pennsylvania.
23/10/2020 Ore 02:45
Trump arriva al dibattitto:
23/10/2020 Ore 02:37
Sta per iniziare il secondo e ultimo dibattito fra Trump e Biden, qui la diretta:
22/10/2020 Ore 16:45
La trascrizione dei documenti della deposizione di Ghislaine Maxwell. Non ho letto tutte le pagine, ma i nomi sono stati oscurati, impossibile capire di chi si tratta, siamo entrati in una vicolo cieco…
La commissione giudiziaria approva la nomina del nuovo giudice della Corte Suprema Barrett. Ora la palla passa al Senato per il voto finale. L’arrivo della Barrett alla Corte Suprema avviene in un momento cruciale visto che le contestate presidenziali del 2020 si avvicinano a grandi falcate.
22/10/2020 Ore 07:52
“Dal mio cuore”: Bolsonaro sostiene la rielezione di Trump. L’unico capo di stato di un paese sudamericano fino ad ora disposto a sostenere Trump.
“Fauci è diventato un narcisistico, alla ricerca sempre di attenzioni senza nulla di nuovo da offrire”
“La fine del 2020 non può che arrivare presto, ma purtroppo non ci sono promesse che il nuovo anno ci libererà del dottor Anthony Fauci.
Se l’attuale traiettoria del Coronavirus tiene, vedremo la sua faccia sugli schermi TV e sulle copertine patinate delle riviste finché ognuno di noi non sarà stato esposto al COVID-19. Siamo a 8 milioni di casi confermati. Ne mancano solo 322 milioni!
C’è stato un tempo in cui il santo Fauci, il principale esperto di malattie infettive del nostro governo, era una fonte credibile di informazioni sui rapidi sviluppi della pandemia di coronavirus. Ma quel tempo è finito circa quattro mesi fa…”
Obama sta facendo campagna elettorale in Pennsylvania per conto di un desaparecido, Joe Biden. Erano circa 12 le persone presenti. Domanda che sorge spontanea: Con una dozzina di persone presenti a che serve il megafono?
22/10/2020 Ore 04:45
“Borat incastra Giuliani: ripreso mentre si tocca” titola una delle testate giornalistiche italiane, copiando il testo dei mass media americani sul presunto scandalo in cui sarebbe coinvolto l’ex sindaco di New York, Rudy Giuliani. Giuliani sarebbe stato scoperto mentre si appartava, con una falsa giornalista, protagonista dell’ultimo film di Sacha Baron Cohen.
Un nutrito stuolo di giornalisti, tra i tanti quelli della CNN, NBC, Politico, Washington Post, c hanno impegnato tutta la settimana sostenendo che la storia del New York Post su Hunter Biden era “disinformazione russa”; ora invece propongono la bufala su Rudy Giuliani.
“Il video di Borat è una montatura. Mi stavo infilando la maglietta dopo aver tolto l’attrezzatura di registrazione. In nessun momento prima, durante o dopo la presunta intervista mi sono comportato impropriamente. Se Sacha Baron Cohen sostiene il contrario, è un bugiardo. Appena ho capito che si trattava di un trucco ho chiamato la polizia” -Rudy Giuliani
Il presunto video si riferirebbe ad un evento dell’otto luglio scorso durante il quale Giuliani era stato adescato da Borat con il pretesto di una intervista. In quel mentre dopo aver scoperto l’imbroglio Giuliani chiamò la polizia.
Dopo la prima sbornia, col passare delle ore, a poco a poco, tutti i giornalisti e i presunti esperti di politica, una volta scoperta la bufala, hanno cominciato a cancellare i tweet; gli articoli su questa storia hanno cominciato a sparire. Questa gente sa benissimo cosa vuol dire essere denunciati presso una corte americana per diffamazione e calunnia per poi vedersi costretti a pagare milioni di dollari per danni morali per calunnia. Consiglierei la cancellazione anche da parte dei nostri intrepidi giornalisti italiani prima che sia troppo tardi; se in dubbio chiedere ai loro modelli gi giornalismo: alla CNN, al Washington Post…
Il Dipartimento di Stato approva 1,8 miliardi di dollari di vendita di armi a Taiwan. Gli ultimi fuochi anticinesi sparati da Trump prima di abdicare per Biden, forse…
22/10/2020 Ore 03:00
Contrasto fra Trump e l’avatar di Biden; Obama, che in questo momento sta facendo campagna elettorale per conto del suo ex vice presidente in Pennsylvania…
22/10/2020 Ore 02:51
In questo momento comizio di Trump in Gastonia, North Carolina. Nel frattempo Biden è nascosto nella cantina di casa da tre giorni…
22/10/2020 Ore 02:39
La costruzione del muro al Confine col Messico è entrato in una fase critica; il lavoro va avanti in una maniera quasi frenetica per completare quante più miglia possibili, prima che Biden arrivi alla Casa Bianca. Al momento di una eventuale amministrazione Biden a Washington, il progetto del muro verrebbe bloccato istantaneamente.
Aggiornamento:
360 miglia completate
221 miglia in costruzione
157 miglia in fase di pre-costruzione
Tucson Sector continues to make incredible progress on the border wall system. The challenges @CBP faces—illegal migration, drug smuggling, ruthless gang members, violent criminals & human smugglers—can and will be mitigated by effective barriers along the Southwest border. pic.twitter.com/f1itMWt7zb
Construction on the border wall system continues in RGV Sector which consistently ranks highest in apprehensions for the Southwest border and is among the top narcotic seizing sectors in USBP.
Tennessee: Le aree rurali nelle zone dove le votazioni sono già in corso stanno stabilendo il record di di votanti. Ho la sensazione che le élite urbane e burocratiche non hanno idea dell’onda che li sta per travolgere…
Tel Aviv: ” Donald Trump, Israele ha bisogno di te per altri quattro anni”
21/10/2020 Ore 21:30
Il senatore repubblicano Mitt Romney: “Non ho votato per il presidente Trump”
21/10/2020 Ore 19:00
“Se vinciamo in Pennsylvania, vinciamo la presidenza”. -Presidente Donald Trump
Il Presidente ha parzialmente ragione, ma senza la Florida e l’Arizona, anche con la Pennsylvania non sarà rieletto..
21/10/2020 Ore 18:08
Sono 13 i comizi fino ad ora tenuti da Trump da quando è guarito dal Coronavirus. I dati estrapolati dal Partito Repubblicano sulle persone che hanno partecipato ai comizi ci dice che oltre 167.000 erano presenti ai comizi. Di questi 167,000 partecipanti, il 25% rappresentano nuovi elettori che non hanno mai votato prima. Il 30% non si identifica come Repubblicano, sono un mix quindi fra Democratici e indipendenti.
La base degli elettori di Trump è molto più variegata di quanto i media vogliono far credere.
21/10/2020 Ore 16:40
Aggiornamento delle 14:29 data odierna in Florida:
321.007 repubblicani, 279.968 democratici e 111.675 indipendenti hanno votato di persona.
I repubblicani hanno superato i Democratici nei primi 2 giorni di votazioni in persona, ma i Democratici hanno un vantaggio totale di 486.797 voti se includiamo il voto per posta.
Comunque sia dal 2016 ad oggi, il vantaggio Democratico in Florida, nel numero degli iscritti al partito, si è ridotto da 328,000 a 134,000; una diminuzione del 60%!
21/10/2020 Ore 07:03
Nuovi elettori iscritti ai partiti dalla fine delle Primarie. Stati Battleground; numeri molto buoni per i Repubblicani che potrebbero avere un impatto positivo sulle presidenziali :
Pennsylvania
Democratici + 114, 497
Repubblicani+ 215.393
Florida
Democratici + 197, 821
Repubblicani + 344,465
Carolina del Nord
Democratici + 68.817
Repubblicani + 107,908
21/10/2020 Ore 06:07
Aggiornamento Ghislaine Maxwell!
Tempistica perfetta; in molti tremano. La notizia sta mettendo ansia diversi personaggi, anche politici, e potrebbe avere un impatto sulle elezioni presidenziali: Le trascrizioni delle interviste condotte dagli avvocati con l’ex fidanzata del defunto condannato per molestie sessuali Jeffrey Epstein, devono essere rilasciate giovedì mattina.
L’ordine del giudice distrettuale degli Stati Uniti; Loretta A. Preska, consente il rilascio pubblico delle trascrizioni di due giorni di deposizioni, nel 2016, della socialite britannica Ghislaine Maxwell e dei documenti correlati, insieme alla trascrizione della deposizione di un accusatore anonimo.
Anna Makanju, esperta legale e direttore “dell’integrità elettorale” per Facebook e stata consulente delle politiche dell’allora Vice presidente Joe Biden per l’Ucraina. Makanju e una pedina di Soros, piazzata dentro Facebook per manipolare il flusso dei dati e informazioni riguardo le presidenziali del 2020.
Curriculum di Makanju:
-FACEBOOK, GLOBAL POLICY MANAGER, REGOLAMENTO DEI CONTENUTI
-CONSIGLIO NAZIONALE DI SICUREZZA, DIRETTORE PER LA RUSSIA
-MISSIONE DEGLI STATI UNITI ALLE NAZIONI UNITE, SENIOR POLICY ADVISOR
-UFFICIO DEL VICEPRESIDENTE BIDEN, CONSIGLIERE SPECIALE PER LE POLITICHE PER L’EUROPA E L’EURASIA
I democratici sono nei guai in Minnesota: Se paragoniamo le elezione del 2016 con quelle del 2020, nello stesso periodo, i democratici sono giù di quasi 15 punti di percentuale mentre i Repubblicani sono giù solo di un paio di punti . La percentuale fra repubblicani e democratici e ora in Minnesota quasi uguale. Sono cresciuti i voti degli indipendenti. Il Minnesota vota democratico da decenni. L’ultimo repubblicano che ha vinto in Minnesota è stato Richard Nixon nel 1972. Il Minnesota rimane nella casella di Biden, ma la debolezza dei democratici in Minnesota bilancia la debolezza di Trump in Arizona.
21/10/2020 Ore 05:13
Florida: Secondo giorno del voto in persona: dati delle (23:30) del 20/10/2020
Rep 134.574 (+38.677)
Dem 95.897
Indipendenti 45.604
Totale 276.075
Numeri cumulativo (giorno 1 + giorno 2):
Republicani 287.617 (+39.105)
Dem 248,512
Indipendenti 103.831
Totale 639.960
21/10/2020 Ore 05:00
Soldi a disposizione per la campagna presidenziale nelle casse dei due partita da spendere fino alla fine delle elezioni
$ 78.128.419 – RNC (Partito Repubblicano)
$ 63.114.763 – Trump 2020
$ 90.306.941 – Trump Victory
$ 20.082.388 – Trump MAGA
Totale $ 251.632.511
$ 98.239.920 – DNC (Partito Democratico)
$ 177.259.299 – Biden 2020
$ 139,467,259 – Vittoria di Biden
$ 13,807,124 – Biden Action Fund
Totale $ 428.773.602
Il doppio dei fondi a disposizione per Biden rispetto a Trump
21/10/2020 Ore 04:45
Medie sondaggi negli stati battleground confrontati fra Clinton nel 20 Ottobre del 2016 e Biden il 20 Ottobre 2020 contro Trump.
Pennsylvania: Biden + 3,8 (Clinton + 6,2)
Wisconsin: Biden + 6.2 (Clinton + 6.5)
Ohio: Trump + 0,2 (Trump + 0,4)
Nord Carolina: Biden + 2 (Clinton + 2.8)
Michigan: Biden + 7.3 (Clinton + 12)
Arizona: Biden + 3.1 (Clinton + 1.5)
Florida: Biden + 1 (Clinton + 4)
Georgia: Biden + 7,6 (Clinton + 6,4)
In linea generale Biden, eccetto per l’Arizona e la Georgia, sta mostrando un rendimento leggermente sottotono rispetto alla Clinton. E questo un presagio di sventura per Biden?
21/10/2020 Ore 03:07
Ultima ora:
Scandalo Hunter Biden: Rudy Giuliani dice che il computer di Hunter Biden conteneva immagini di ragazze minorenni. Il laptop di Hunter è ora stato consegnato nella mani della Polizia di Stato del Delaware.
La campaña de Trump tiene sin duda el mejor esfuerzo de contacto a latinos en la historia. ¡Excelente el nuevo anuncio! La crescente importanza del voto latino in USA…
21/10/2020 Ore 01:01
I repubblicani attualmente sono in vantaggio in Ohio. Per vincere l’Ohio deve rimane nella casella di Trump. Ogni dato che conferma la nostra mappa elettorale e` una buona novella per Trump, soprattutto perché, negli ultimi due giorni nell’Ohio Trump cominciava a mostrare segni di debolazza.
21/10/2020 Ore 00:50
Se Biden dovesse vincere si ritorna al modello neoliberale-neoconservatore. Con l’annuncio dei possibili, papabili, candidati nel Gabinetto di una eventuale amministrazione Biden, tornano in gioco figure come Obama (attraverso la Harris) e Hillary Clinton. Tra i nomi che vengono proposti ci sono anche “repubblicani” di estrazione neocon come: Meg Whitman, CEO di Qui ed ex CEO di eBay, l’ex governatore dell’Ohio John Kasich. Menzionati anche il governatore Repubblicano del Massachusetts Charlie Baker e l’ex senatore Repubblicano Jeff Flake (R-Ariz.), così come l’ex rappresentante repubblicano della Pennsylvania, Charlie Dent. Insomma con Biden- Harris si ricostituisce la cricca che ha propinato guerre e distruzione di intere nazioni negli ultimi 30 anni, con la buona pace di Bernie Sanders.
20/10/2020 Ore 17:30
Media sondaggi a confronto delle presidenziali a 14 giorni dalle elezioni:
2004: Bush +3,5
2008: Obama +7.2
2012: Romney +0.9
2016: Clinton +6,4
2020: Biden: +10.3
20/10/2020 Ore 17:02
Dato interessante: l’indice di approvazione del presidente Trump è di 2 punti superiore a quello di Obama nello stesso periodo nel 2012.
20/10/2020 Ore 05:40
I “Mai Trump”, meglio conosciuti come i “Never Trumpers”, sono un tassello importante del vantaggio di Biden. I never trumpers sono un gruppo di repubblicani che attualmente voterebbe per Biden e rappresenta il 4% di tutti gli elettori a livello nazionale. Se invece votassero per il presidente Trump, la corsa alla presidenza sarebbe in questo momento alla pari. Gente come Cindy McCain, Michael Steele, George Conway e tanti altri hanno pubblicamente affermato il loro sostegno a Joe Biden.
Con “repubblicani” del genere chi ha bisogno dei democratici?
Le cose stanno migliorando gradualmente in Nord Carolina per Trump; nelle ultime 24 ore i repubblicani hanno raggiunto i democratici, ma ci vediamo costretti a lasciare lo stato della North Carolina nella casella di Biden poiché attendiamo conferme di questi dati, se questa tendenza si conferma oppure no, lo sapremo nelle prossime 24-48 ore.
20/10/2020 Ore 04:14
Primo giorno di voto in persona in Florida; alla chiusura dei seggi sono state elaborate 436.000 schede elettorali
Totale: 2.945.510 voti espressi fino ad ora(posta + voto anticipato di persona)
Partito Democratico 1.409.347 (47,8%)
Partito Repubblicano 936.197 (31,8%)
Altri (indipendenti) 520.601 (20,4%)
Gli indipendenti saranno probabilmente quelli che decideranno le sorti delle presidenziali in Florida.
Repubblicani indietro di molto rispetto ai Democratici. Vedremo gli sviluppi nei prossimi giorni. Florida rimane nella casella di Biden.
20/10/2020 Ore 02:01
Marcia a Washington delle minoranze afro-americane che sostengono Trump. Quest’anno si prevede intorno al 16-18% il sostegno per Trump fra la comunità afro-americana. Non sembra molto, ma considerando che Romney prese solo il 3% dei voti nel 2012 e Trump 8% nel 2016, le nuovi percentuali vicino al 20% mostrano uno spostamento consistente del voto minoritario versio Donald Trump. Questo voto potrebbe tornare utile a Trump visto che, secondo i sondaggi, Trump ha perso intorno al 15-20% di sostegno nella comunità bianca rispetto al 2016.
20/10/2020 Ore 01:50
A proposito di Pennsylvania, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha emesso oggi una sentenza storica che potrebbe stravolgere il voto in Pennsylvania: Ripristina la scadenza originale di una corte inferiore che dava allo stato della Pennsylvania 3 giorni di tempo per contare, dopo la data del 3 novembre, le schede elettorali ricevute. Quindi c’è` la concreta possibilità che il risultato della Pennsylvania, uno stato importantissimo per l’esito finale, non arrivi la notte del 3 Novembre.
20/10/2020 Ore 01:00
La media sondaggi di Biden in Pennsylvania è scesa dal 7,3% di una settimana fa al 3,8% di oggi. Comunque sia Biden rimane favorito in Pennsylvania.
20/10/2020 Ore 00:47
Situazione non ribaltata, ma in netto miglioramento per Trump negli stati battleground. La sua media personale e in miglioramento di quasi un punto di percentuale rispetto al 2016, anche se è ancora indietro rispetto al consenso di Biden. Ma qualsiasi movimento in positivo e ossigeno necessario per Trump.
20/10/2020 Ore 00:31
Oggi e` iniziato in voto in persona nei seggi della Florida, stato importantissimo, Joe Biden e assente, asserragliato nella cantina di casa, così Kamala Harris ha preso il suo posto facendo campagna elettorale in Florida. Nel video non si sa chi stai salutando, ma va bene lo stesso..
Esattamente quattro anni fa; possibilita di vincere:
19/10/2020 Ore 06:40
Due foto sintetizzano le difficoltà che Trump sta avendo in Arizona, uno stato importante da vincere, uno stato battleground. La media dei sondaggi nel 2016 rispetto al 2020. Si vede che Trump era davanti alla Clinton in tutti i sondaggi, mentre nel 2020 solo il Trafalgar vede Trump in vantaggio su Biden. 2016 Trump + 4,0-2020 Biden +3,9:
19/10/2020 Ore 06:18
Joe Biden e la nipote Finnegan si godono un frappè in Durham, Carolina del Nord. Si sentono le domande che i giornalisti pongono a Biden: “Che gusto hai preso?” Un giornalismo inquisitivo di alti contenuti informativi e pertinenti alle presidenziali, soprattutto in luce dello scandalo di Hunter Biden, complimenti a questi professionisti rappresentanti dei mass media…
Joe Biden and granddaughter, Finnegan, get milkshakes at Cookout in Durham, NC pic.twitter.com/o4B8ziU7H9
Sono più di 27,5 milioni di persone che hanno già votato alle elezioni presidenziali del 2020:
19/10/2020 Ore 05:39
Comizi di Trump questa notte a Carson City in Nevada e Newport Beach in California. Migliaia di persone si sono assiepate ai margini della strada per salutare la carovana di Trump in California.
ATTENZIONE ALTRO AGGIORNAMENTO IMPORTANTE: CAMBIA LA MAPPA ELETTORALE:
Il North Carolina passa nella casella di Biden. Totale collegio elettorale:
Biden 308-Trump 230
Ci vediamo costretti a cambiare di nuovo la mappa elettorale. I voti per posta e l’apertura dei seggi fisici nella Carolina del Nord mostrano dei numeri drammaticamente negativi per Trump che non possono essere ignorati. Quindi la North Carolina entra nella casella di Biden. Se i dati vengono confermati Trump sarà costretto a vincere in tutti e tre i più importanti “Battleground States” in gioco, cioè Florida, Arizona e Pennsylvania. Teniamo d’occhio anche la Georgia dove, anche li, i Repubblicani hanno mostrato segni di debolezza ma non siamo ancora pronti a spostare la Georgia nella casella di Biden.
18/10/2020 Ore 20:11
Media nazionale sondaggi delle presidenziali a 16 giorni dalle elezioni, paragonata alle precedenti elezioni:
2004: Bush +4
2008: Obama +5
2012: Obama +0.2
2016: Clinton +6,3
2020: Biden: +10.6
La media riflette la nostra mappa elettorale che vede Biden in testa nel conto dei seggi elettorali: Biden 293-Trump 245
18/10/2020 Ore 06:37
L’ultimo posto dove ci si aspetta di trovare sostenitori di Trump è Beverly Hills in California, ma contro ogni evidenza esistono dei temerari che sfidano la bestia democratica-liberale nella propria tana…
18/10/2020 Ore 06:20
In questa stagione schizofrenica delle presidenziali del 2020, dove tutto e il contrario di tutto pare possibile, non dovrebbe sorprendere se certi ruoli si sono invertiti.
Nel 2012 e nel 2016, i democratici avevano aperto centinaia di sedi di partito in più rispetto ai repubblicani, uffici sparsi sul territorio a sostegno della campagna presidenziale. Obama aveva 791 uffici nel 2012 rispetto ai 283 di Mitt Romney e Clinton ne aveva aperti 538 nel 2016 contro i 165 di Trump .Nel 2020, Trump ha oltre 300 uffici operanti sul campo, mentre Biden non ne ha quasi nessuno.
La completa mancanza di uffici della campagna elettorale di Biden è spiegata dalla pandemia di coronavirus e non è priva di logica. Secondo un sondaggio il 63% degli elettori è a disagio con i volontari che bussano alla porta di casa. I volontari di Biden inviano sms e chiamano gli elettori tramite telefono; nelle parole della organizzazione di Biden siamo di fronte, “all’operazione di contatto elettorale più innovativa, digitale e tecnologicamente avanzata di sempre.”
I volontari di Trump d’altra parte, stanno bussando porta per porta forte dei suoi 307 uffici in 22 stati. Il maggior numero di uffici si trovano in Wisconsin (49), Florida (44) e Pennsylvania (42),
La strategia di Trump nel 2020 sembra chiara: mantenere un’ampia rete di uffici nei tre stati che deve assolutamente vincere. Altri stati con un numero consistente di uffici sono il Minnesota (18), seguito dal Michigan (17), dal Texas (15), Iowa (14), Colorado (14) e Arizona (13).
Se questa strategia funzionerà oppure no lo sapremo solo dopo il 3 di Novembre…
Sotto, la mappa con i puntini rossi dove sono collocate le sedi della campagna di Trump:
18/10/2020 Ore 02:55
ATTENZIONE ALTRO AGGIORNAMENTO IMPORTANTE: CAMBIA LA MAPPA ELETTORALE:
Wisconsin e Ohio vanno nella casella di Trump. Nuovo responso dei collegi elettorali: Biden 293-Trump 245
Notte di passione fra sondaggi e metodologie che cominciano a capovolgere la mappa elettorale:
Wisconsin e Ohio vanno nella casella di Trump. Anche in questi stati, come per il Michigan, il voto per posta presenta una sorprendente forza dei Repubblicani. La mappa elettorale del 2016 si sta lentamente ricomponendo nel 2020, con gli stati del Rust Belt che cominciano ad allinearsi in favore di Trump. Detto questo, Trump è ancora indietro e ha bisogno di non perdere nessuno degli stati che sono attualmente dalla sua parte, ma in aggiunta deve raccogliere il collegio elettorale di altri due stati fra la Pennsylvania, la Florida e l’Arizona. Qualsiasi combinazione di due di questi tre stati a favore di Trump cambierebbe la mappa elettorale in maniera decisiva, portando Trump oltre la soglia dei fatidici 270 seggi elettorali necessari alla vittoria. La Pennsylvania, l’Arizona e la Florida vanno delineandosi come gli stati “battleground” per eccellenza. Qui sarà terra di fuoco, dove verrà combattuta la battaglia per la presidenza fino all’ultimo voto.
18/10/2020 Ore 01:00
ATTENZIONE AGGIORNAMENTO IMPORTANTE: CAMBIA LA MAPPA ELETTORALE:
Il Michigan passa nella casella di Trump. Totale collegio elettorale Biden: 321-Trump 217
Il ritorno delle schede elettorali per posta vede il vantaggio inaspettato dei repubblicani. Più repubblicani hanno votato per posta finora in Michigan che Democratici. Uno shock poiché i democratici per azzerare il voto di persona, preferito dai repubblicani, dovrebbe essere in vantaggio di migliaia di schede per posta.
18/10/2020 Ore 00:30
In migliaia oggi hanno partecipato a Washington DC alla marcia per le donne. Una marcia anti-Trump che di solito si tiene a Gennaio ma anticipata perché ci sono le presidenziali e in concomitanza con l’udienza per la nomina del nuovo giudice della Corte Suprema.
Bruce Springsteen ha minacciato di lasciare gli Stati Uniti e andare a vivere in Australia se Trump dovesse vincere le elezioni. In risposta alle affermazioni di Springsteen, i vigili del fuoco di Miami hanno improvvisato una manifestazione pro-Trump, su barca con il sottofondo di un classico di Springsteen…Born in USA
17/10/2020 Ore 23:56
Secondo una ricerca di Rasmussen, in questo ciclo di votazioni presidenziali, gli elettori più silenziosi sono quelli non affiliati a nessuno dei due principali partiti politici. Il 21% di loro afferma che è meno propenso a far sapere agli altri come intende votare. Questo 21% degli aventi diritto al voto, potrebbe essere decisivo nel consegnare la vittoria finale a uno dei due candidati.
17/10/2020 Ore 19:00
Ci mancavano solo gli Amish per Trump in Pennsylvania! Il numero di Amish non dovrebbe influire più di tanto sul risultato in Pennsylvania, ma è interessante sapere che il sostegno di Trump include un variegato mondo di culture, razze e religioni.
17/10/2020 Ore 17:45
Comizio di Trump a Muskegon, Michigan. Il Michigan è importantissimo per Trump, con le difficoltà di Trump in Arizona, Florida e Pennsylvania, una vittoria in Michigan diventa imperativa per Trump.
17/10/2020 Ore 17:37
Le schede elettorali restituite in Florida:
Aggiornamento di oggi; 17/10/20:
Democratici = 1.185.892 (49,1%)
Repubblicani = 726.797 (30,1%)
Democratici in vantaggio di 459.095 schede
Una settimana fa il vantaggio era 55% per i Democratici contro il 29%, i Repubblicani quindi lentamente stanno colmando il gap e i Democratici rallentano. Detto ciò lo stato “battleground” della Florida rimane nella casella Biden.
17/10/2020 Ore 17:14
Il direttore della campagna del candidato presidenziale democratico Joe Biden ha messo in guardia dal fidarsi dei numeri dei sondaggi nazionali rilasciati questa settimana che mostrano Biden in vantaggio di doppie cifre sul presidente Trump: “E` un dato di fatto che non siamo avanti di due cifre” ha detto Jen O’Malley “Questi sono numeri gonfiati dai sondaggi pubblici nazionali“.
I sondaggi pubblicati questa settimana da NPR / PBS NewsHour / Marist e NBC News / Wall Street Journal mostrano Biden davanti a Trump dell’11% nei sondaggi nazionali.
17/10/2020 Ore 04:12
Trump sembra essere una trottola con le batterie cariche, d’altronde non ha più niente da perdere e si gioca il tutto per tutto in questi ultimi 17 giorni prima delle elezioni. Dopo il townhall, la scorsa notte Trump ha tenuto due comizi; il primo a Ocala in Florida, il secondo a Macon, in Georgia.
Foto degli eventi:
La consulente di Trump; Hope Hicks, ritorna in scena dopo il Coronavirus, eccola salutata dalla folla in Florida :
Il deputato della Georgia, Vernon Jones, che qualche mese fa ha lasciato il partito democratico per unirsi a Tramp, viene portato trionfante a onda dai sostenitori del presidente prima del comizio:
17/10/2020 Ore 03:26
Una dato che potrebbe avere ramificazioni sulle elezioni presidenziali; l’attuale tasso di disoccupazione è più alto negli stati blue, cioè quelli democratici, rispetto a quelli rossi repubblicani: 10,5% contro il 6,6%. Chiaramente l’economia soffre ancora della crisi economica artificiale, come conseguenza dei lockdown-coronavirus. Prima della pandemia la disoccupazione in america era al tasso di 2,9%.
17/10/2020 Ore 03:00
Annuncio stampa della campagna presidenziale di Joe Biden: L’ex presidente Barack Obama, sarà presente in Pennsylvania il 21 di Ottobre partecipando a comizi di sostegno per Biden-Harris. Questo annuncio lascia pensare che Biden sia meno forte di quanto si pensi in Pennsylvania, di conseguenza vengono dispiegate tutte le armi a disposizione.
16/10/2020 Ore 20:25
Cominciano a venir fuori i retroscena dei due Townhall: I mass media oggi sono un susseguirsi di apprezzamenti sulla performance di Biden e dall’altro lato critiche pesanti su quella di Trump. La verita però e più complessa della propaganda democratica; per chi ha ascoltato i due incontri il comportamento dei giornalisti mediatori è stato agli antipodi: George Stephanopoulos nei confronti di Biden è stato molto più accondiscendente rispetto a quello della giornalista Savannah Guthrie, accusata di comportamento ostile nei confronti di Trump durante tutta la durata della townhall. Quello che i mass media e la macchina propagandistica democratica non menzionano è che il marito di Savannah Guthrie è stato capo del personale dell’ex vicepresidente Al Gore, durante il ciclo delle elezioni presidenziali del 2000.
Altro aspetto interessante, almeno due degli “elettori” nella townhall scelti per fare domande a Joe Biden non potevano certo definirsi “disinteressati”; un ex scrittore dei discorsi di Obama, un certo Nathan Osbourn e la moglie di un ex democratico della Pennsylvania di alto profilo, la signora Mieke Haeck.
Altro punto; George Stephanopoulos, è stato direttore delle comunicazioni per la Casa Bianca ai tempi di Bill Clinton.
Insomma questi townhall sono stati concepiti e manipolati per mostrare Biden sotto una luce positiva e Trump sotto una negativa.
16/10/2020 Ore 19:17
Numeri interessanti da estrapolare ed analizzare. Abbiamo il totale dell’audience che si è sintonizzata a guardare i due confronti televisivi. Biden ha vinto quello sui canali televisivi; la ABC townhall ha attirato 2,3 milioni di spettatori in più rispetto al townhall di Trump sulla NBC. Biden ha raccolto 12,7 milioni di spettatori totali mentre Trump ha raccolto 10,4 milioni nelle stessa (21:00-22:00) fascia oraria. Durante l’intero periodo, la townhall di Biden ha registrato una media di 12,3 milioni di spettatori. Detto questo i numeri degli ascoltatori in streaming favoriscono Trump, 4,7 milioni di spettatori in più rispetto a Biden, un dato questo interessante poiché dovrebbe essere in teoria il contrario, cioè gli spettatori dei canali televisivi tradizionali tendono ad avere una età media più alta rispetto a quelli che guardano in streaming. Questi numeri vanno contro la logica che i sostenitori di Trump hanno un’età media più alta rispetto ai sostenitori di Biden.
16/10/2020 Ore 07:30
In attesa di conoscere il numero di spettatori televisivi delle Town Hall di Trump e Biden trasmesse in contemporanea, abbiamo già i primi risultati del numero di spettatori sintonizzati sui canali youtube che hanno trasmesso gli incontri in diretta; il risultato e assolutamente a favore di Trump. Molte più persone si sono sintonizzate a guardare Trump su youtube che Biden. La differenza è abissale e deve essere tenuta conto nel quadro della metodologia che predice il vincitore delle elezioni. Il numero più alto di spettatori su youtube per Biden è stato 28,000 mentre per Trump e stato di 712,000.
16/10/2020 Ore 05:25
Video della campagna elettorale di Trump che fa appello alla comunità cubana della Florida. Trump per vincere in Florida ha bisogno di tutti i voti latini possibili.
16/10/2020 Ore 05:17
Aggiornamento voto per posta: Democrati avanti a tutta velocità, repubblicani indietro di molto. Si spera per i Repubblicani che il voto di persona bilanci il voto per posta.
Nord Carolina:
Rep: 96,051
Dem: 269,844
Indipendenti: 165,857
Pennsylvania:
Rep: 82,468
Dem: 393,233
Indi: 39,193
Maine:
Rep: 24,000
Dem: 77,990
Indi: 27,094
Iowa:
Rep: 88,366
Dem: 189,066
Indi: 47,231
16/10/2020 Ore 04:45
La scorsa notte, un cartellone pubblicitario sul Sunset Boulevard a Hollywood e stato hackerato e trasformato in un mostruoso pezzo di propaganda anti-Biden.
Il gigantesco cartellone pubblicitario si trova in cima al nightclub Whiskey a Go Go, e pubblicizzava Swamp Thing, una serie televisiva di orrore. Lavorando tutta la notte un gruppo segreto di artisti di strada noto come “The Faction” ha sopraposizionato la faccia di Biden su quella della “vera” creatura del Swamp Thing. La scritta dice “Joe Biden e il mostro della palude, nascondete i figli e le mogli”
16/10/2020 Ore 04:06
Questa notte, al posto del dibattito che si sarebbe dovuto tenere e poi cancellato dal fatto che Trump e risultato positivo al coronavirus, si sono tenuti due cosiddette “TownHall”, dove sia Trump sul canale NBC, sia Biden sulla ABC, allo stesso momento, si sono confrontati con un moderatore e domande fatte dal pubblico presente in studio.
Quando saranno disponibili, sarà interessante vedere i numeri di ha raccolto più ascoltatori fra le due contemporanee, anche questo e un modo di fare sondaggio.
15/10/2020 Ore 19:35
Brutte notizie per Trump: In Georgia i numeri alti di votanti, soprattutto nelle città e il numero alto di schede elettorali completate e rispedite, sembrano favorire Joe Biden. Fino ad ora i partecipanti al voto sono, in numero più alto, quelli iscritti al partito democratico che a quello Repubblicano. La perdita della Georgia comporterebbe per Trump un ostacolo difficile da superare.
Ora le notizie positive: Secondo i dati da noi elaborati, Trump sta mostrando vitalità sia in Michigan sia nel Nuovo Messico. In particolare il Michigan sembra decisamente spostarsi nella casella di Trump. Ecco i dati elaborati per il Nuovo Messico:
Statistiche degli iscritti ai partiti:
2016
Democratici =599813 (47%)
Repubblicani =399930 (31%)
Altri = 289.677 (22%)
2020 a partire dal 30/09/2020
Democratici = 503.039 (45,4%)
Repubblicani = 413.605 (31,1%)
Altri =312.231 (23,5%)
Guadagno netto Democratici 2016-2020: +3.226
Guadagno netto Repubblicani 2016-2020: +13.675
Altri Partiti 2016-2020: +22.554
Risultati delle ultime 3 elezioni
2008: D= 56,91%, R = 41,78%
2012: D= 52,99%, R =42,84%
2016: D= 48,26%, R =40,04%,
Il voto per i Democratici è sceso nelle ultime 3 elezioni consecutivamente. Nel 2016 il libertario Gary Johnson (ex governatore del Nuovo Messico) ha ricevuto 74.541 voti. I voti di Trump più quelli di Johnson hanno superato il voto di Clinton.
Clinton ha battuto Trump di 65.567.
L’affluenza alle urne nel 2016 nel Nuovo Messico è stata del 55% della popolazione con diritto di voto (al 45 ° posto più alto negli Stati Uniti).
Il Nuovo Messico ha una percentuale più alta di residenti latini rispetto a qualsiasi altro stato.
Mentre il Nuovo Messico ha orbitato dalla parte di Biden, non è da escludere una sorpresa a Novembre. Aspettatevi che i risultati siano molto più vicini rispetto al 2016 con Johnson non presente nella scheda elettorale. Probabilmente parliamo di 1-2 punti di differenza fra Biden e Trump. In altre parole il Nuovo Messico è alla portata di Trump.
Ora un aggiornamento dalla Florida:
Ecco i numeri delle schede del voto per posta rispedite indietro dagli elettori. Il vantaggio per i Democratici è alto; per questo motivo al momento attuale non possiamo considerare la florida appannaggio di Trump. Epperò due considerazioni da tenere presente: la prima, con il passare dei giorni il vantaggio dei Democratici sta diminuendo; secondo il vantaggio del voto per posta può essere compensato dai Repubblicani da quello nei seggi di persone, il modo di votare preferito dai Repubblicani in Florida.
In Totale il 33,9% delle schede Voto Per Posta (VPP) a questo punto è stato rispedito indietro .
Il 31,9% delle schede Repubblicane è stato restituito mentre il 37,7% delle schede Democratiche è stato restituito.
14/10/20: REP – 564.361, DEM – 967.036, vantaggio di 402.675 per DEM, 50,4% – 29,4%
13/10/20: REP – 519.876, DEM – 904.217, vantaggio di 384.341 per DEM, 50,7% -29,2%
12/10/20: REP – 487.754, DEM – 850.328, vantaggio di 362.574 per DEM, dal 50,9% al 29,2%
11/10/20: REP – 483.090, DEM – 841.355, vantaggio di 358.265 per DEM, dal 50,9% al 29,2%
10/10/20: REP – 450.447, DEM – 791.730, vantaggio di 341.283 per DEM, dal 51,1% al 29,1%
09/10/20: REP – 396.499, DEM – 707.505, vantaggio di 311.006 per DEM, dal 51,6% al28,9%
08/10/20: REP – 337.927, DEM – 612.982, vantaggio di 275.055 per DEM, dal 52,0% al 28,7%
07/10/20: REP – 269.817, DEM – 497.324, vantaggio di 227.507 per DEM, dal 52,4% al 28,5%
06/10/20: REP – 197.449, DEM – 372.096, vantaggio di 174.647 per DEM, dal 53,0% al 28,1%
05/10/20: REP – 157.855, DEM – 305.982, vantaggio di 148.127 per DEM, dal 53,5% al 27,6%
04/10/20: REP – 145.798, DEM – 282.169, vantaggio di 136.371 per DEM, dal 53,7% al 27,7%
03/10/20: REP – 126.799, DEM – 244.806, vantaggio di 118.007 per DEM, dal 53,5% al 27,7%
02/10/20: REP – 92.935, DEM – 183.972, vantaggio di 91.037 per DEM, dal 54,0% al 27,2%
01/10/20: REP – 65.516, DEM – 126.602, vantaggio di 61.086 per DEM, dal 53,4% al 27,7%
30/09/20: REP – 36.075, DEM – 70.349, vantaggio di 34.274 per DEM, dal 53,3% al 27,3%
29/09/20: REP – 9.330, DEM – 18.190, vantaggio di 8.860 per DEM, dal 53,5% al 27,5%
28/09/20: REP – 2.272, DEM – 3.555, vantaggio di 1.283 per DEM, dal 47,7% al 30,5%
27/09/20: REP – 2.165, DEM – 3.411, vantaggio di 1.246 per DEM, dal 47,9% al 30,4%
26/09/20: REP – 1.983, DEM – 3.184, vantaggio di 1.201 per DEM, dal 48,2% al 30,0%
25/09/20: REP – 754, DEM – 1.673, vantaggio di 919 per DEM, da 55,0% a 24,8%
15/10/2020 Ore 07:42
Comizio elettorale di Trump questa notte a Des Moines in IOWA, tra i presenti c’era anche Abraham Lincoln:
https://twitter.com/i/status/1316585625919860738
15/10/2020 Ore 05:30
Interessante mappa che mostra gli appuntamenti in campagna elettorale di Donald Trump:
In rosso tutte le località dove i volontari sono più attivi nel contattare i cittadini e dove i soldi della campagna stessa sono spesi in maniera più consistente.
Dalla mappa si notano delle certezze e delle stranezze: Chiaramente si nota come gli stati del “Rust Belt” sono ricoperti di puntini rossi. Ciò indica che la vittoria di Trump dovrà passare gioco forza per questi stati (Michigan-Wisconsin-Ohio-Pennsylvania).
La Florida, dalla folta presenza di puntini rossi è chiaramente considerata uno stato “battleground” che vede Biden in vantaggio e che richiede ulteriori sforzi da parte dei Repubblicani per cercare di riportare la Florida nel campo repubblicano.
Di rosso sono coperti anche gli stati della Nord Carolina e della Georgia, questo significa che la campagna di Trump considera questi stati in pericolo.
Altro stato dove lo scontro si è fatto aspro e` il Texas che in questi anni si è trasformato da stato conservatore a stato in bilico.
Gli stati in bianco, cioè senza rosso, sono gli stati dove Trump è sicuro di vincere, oppure è talmente certo della sconfitta che perdere tempo e denaro in questi stati non vale il risultato possibile. Le risorse a disposizione possono essere riversate ed indirizzate su altri stati.
Quello che sorprende sono il Nuovo Messico e l’Arizona. Il Nuovo Messico in quanto dovrebbe essere uno degli stati sicuri in mano democratica; ma se i repubblicani spendono denaro e risorse umane, vuol dire che il Nuovo Messico è in gioco.
Il rosso in Arizona non sorprende e conferma che questo stato non è più al sicuro per i repubblicani e di conseguenza richiede la massima attenzione della campagna di Trump.
C’e molto rosso anche in Nevada. Il “Silver State” è in mano ai democratici che hanno vinto negli ultimi anni le elezioni, ma la pesante presenza della macchina elettorale di Trump in Nevada vuol dire che i Repubblicani sono convinti di avere la possibilità di catturare parte dell’elettorato Democratico.
Il Rosso in California può ingannare, non vuol dire che lo stato del “Golden Gate’ sia in gioco; vuol dire piuttosto che pure nella democraticissima California ci sono elezioni locali alla Camera papabili per i Repubblicani.
14/10/2020 Ore 19:34
Questa mattina è scoppiato lo scandalo Hunter Biden (figlio di Joe Biden); il New York Post ha pubblicato una serie di email e foto che compromettono la famiglia Biden.
Hunter Biden presentò suo padre, l’allora vicepresidente Joe Biden, a un alto dirigente di una società energetica ucraina meno di un anno prima che l’anziano Biden facesse pressioni sui funzionari del governo ucraino affinché licenziassero un procuratore che stava indagando sulla società, secondo le e-mail ottenute da Il Post.
L’incontro, mai rivelato prima, è menzionato in un messaggio di apprezzamento che Vadym Pozharsky, un consigliere del consiglio di Burisma, avrebbe inviato Hunter Biden il 17 aprile 2015, circa un anno dopo che Hunter era diventato membro del consiglio di Burisma con uno stipendio di $ 50.000 al mese.
“Caro Hunter, grazie per avermi invitato a Washington e per aver dato l’opportunità di incontrare tuo padre e di aver passato [sic] un po ‘di tempo insieme. È una realtà [sic] un onore e un piacere “, si legge nell’email.
I maggiori network stanno cercando di coprire lo scoop ma il danno per la famiglia Biden è fatto. Al di là delle email, le foto pubblicate di Hunter sono a dir poco imbarazzanti:
Continua l’udienza per la conferma del giudice Amy Coney Barrett alla Corte Suprema degli Stati Uniti. Ricordo che la Corte Suprema potrebbe avere un ruolo determinante nella scelta del presidente degli Stati Uniti qualora le elezioni si rivelassero contestate. L’eventuale conferma della Barrett porterebbe il numero dei giudici conservatori della corte a 6, consegnando ai conservatori di fatto una maggioranza a tenuta ermetica
Siamo al terzo giorno di testimonianze, potete seguire la diretta su youtube:
14/10/2020 Ore 06:04
Questo è un video di cittadini in fila a votare nel paese di Suwannee nello stato della Georgia, non lontano da Atlanta, dove si può già votare di persona. Si parla di oltre sei ore di attesa. Il numero di persone è enorme ed è una ulteriore prova che queste presidenziali vedranno una partecipazione storica degli elettori americani:
Secondo il giornale di Atlanta; circa 128.000 elettori si sono recati alle urne lo scorso lunedì con un’affluenza maggiore rispetto a qualsiasi precedente elezione in Georgia. La Georgia è uno degli Stati dove si può votare già di persona.
Il numero di votanti lunedì ha superato quello delle elezioni del 2016, nello stesso periodo infatti, quattro anni fa, l’affluenza alle urne aveva raggiunto 91.000 votati, un ulteriore segno che queste saranno delle elezioni storiche.
A proposito di elettori; un numero alto di votanti nei centri urbani, dove il sostegno a Biden è più sostenuto di quello per Trump, potrebbe essere un fattore negativo per the Donald, un presagio di sconfitta:
I vertici del Partito Repubblicano, prima di ogni comizio di Trump, fanno un censimento di chi partecipa al comizio stesso. Dati interessanti vengono estrapolati e pubblicati per rendere più chiaro il profilo dei partecipanti:
In Pennsylvania secondo le RNC:
Il 26,8% si è dichiarato NON repubblicano
Il 19,9% dei presenti erano Democratici
Il 22,5% dei presenti non ha votato nel 2016
Il 15,3% non ha votato nelle ultime 4 elezioni
Sono dati interessati che ci danno una idea di quanto variegato sia il sostegno a Trump nonostante i mass media cercano di sopprimere l’idea di un Trump che cresce fra gli elettori indipendenti e democratici.
14/10/2020 Ore 05:26
Comizio di Trump questa notte a Johnstown, Pennsylvania, uno stato importantissimo per le elezioni, uno stato che insieme ad altri 3-4 stati incarna il concetto di stato “battleground”. Il risultato delle presidenziali passa, nel bene o nel male, dal Keystone State.
Alcune foto del comizio di questa notte:
13/10/2020 Ore 18:27
L’entusiasmo per zio Joe Biden e dirompente e contagioso, non ci sono parole per descrivere l’atmosfera di festività che circonda il candidato democratico…
Buone notizie per Trump arrivano dal Nevada:Secondo nuovi dati pubblicati oggi sul “The Nevada Poll”, il presidente Donald Trump e il candidato democratico Joe Biden sono testa a testa in Nevada. Il sondaggio, condotto da WPA Intelligence per conto del Review-Journal e AARP Nevada, ha intervistato 512 probabili elettori del Nevada dal 7 all’11 ottobre, con il 44% che ha dichiarato che avrebbe scelto Biden e il 42% a sostenere Trump. Il vantaggio di Biden rientra nel margine di errore del sondaggio di 4,4 punti percentuali.
Questo sondaggio mi piace perché è condotto da una testata giornalistica locale. I sondaggi condotti a livello locale sono più attendibili di quelli condotti da grosse agenzie nazionali poiché comportano una conoscenza molto più dettagliata e intima del territorio e della popolazione locale.
Comunque sia per il momento la nostra proiezione del collegio elettorale non cambia: 337 per Biden- 201 per Trump.
13/10/2020 Ore 5:13
E stato un weekend di passione (all’incontrario) anche per Biden costellato da una gaffe dopo l’altra:
Biden dimentica il nome di Mitt Romney:
“Mi sono messo nei guai quando stavamo (Biden-Obama 2012) correndo contro il senatore che era un mormone, il governatore..” ha detto Biden riferendosi a Romney.
— Trump War Room – Text TRUMP to 88022 (@TrumpWarRoom) October 12, 2020
Nella notte si e tenuto in Florida, di fronte a 20,000 persone, il primo comizio di Trump da quando si e ammalato di Coronavirus. L’entusiasmo è alle stelle e Trump sembra in grand forma:
E stato un fine di settimana pieno di cortei pro-Trump sparsi per l’america incluso in stati estremamente liberali come le Hawaii e la California. Non sono mancati neanche i Gay per Trump, le comunità degli ebrei ortodossi, i vietnamiti, i Sikhs e tanti altri:
Continua il voto anticipato in Virginia; foto che provengono dalle emittenti locali mostrano un numero altissimo di persone in fila a votare. L’attesa sarebbe almeno di due ore. Tutto ciò fa pensare che, nonostante il Coronavirus, queste presidenziali del 2020 saranno le lezioni con la partecipazione più alta della storia americana.
12/10/2020 Ore 06:07
Riprende la corsa a pieno ritmo di Trump dopo la guarigione a tempi record dal Coronavirus. Riprendono di conseguenza i comizi pubblici del Donald di fronte a migliaia di sostenitori. Oggi Trump sara in Florida ma non solo:
Lunedì – Sanford, Florida
Martedì – Johnstown, Pennsylvania
Mercoledì – Des Moines, Iowa
Giovedì – Greenville, North Carolina
12/10/2020 Ore 05:44
Altro sondaggio interessante; alla domanda “Chi pensi i tuoi vicini sostengono per la presidenza?” Ad Agosto 2020, il 39% delle pesone interpellate pensava che il vicino di casa avrebbe votato per Trump, oggi la percentuale è cresciuta al 49% mentre Biden riceve solo il 38%. Tutti i sondaggi ci dicono che Biden sta vincendo la corsa alla presidenza, ma per qualche motivo la gente ha l’impressione che la maggior parte dei suoi vicini voterà per Trump. Potrebbe essere questo dovuto al fatto che le persone interpellate dai sondaggi non abbiano voglia di esprimere un parere diretto su chi intendono realmente votare? Può questo sondaggio essere una ulteriore conferma di un sostegno sotterraneo, nascosto, sopresso, nei confronti di Trump?
12/10/2020 Ore 05:16
Nelle analisi di previsione sull’esito delle presidenziali si notano dei miglioramenti da parte di Donald Trump. Il fatto che si sia prima ammalato di Coronavirus e poi si sia ripreso velocemente contribuisce ad alimentare una reputazione da duro, da tenace, che associata ad una buona prestazione da parte del vicepresidente Mike Pence nel confronto televisivo con Kamala Harris fa salire l’indice di gradimento dell’attuale amministrazione. In particolare la Florida sembra essere di nuovo in gioco per Trump. Le nostre analisi non tengono solo conto dei sondaggi ma se dobbiamo includere i soli sondaggi; quelli fatti da entità locali sono più attendibili di quelli fatti da grosse organizzazioni a livello nazionale. Sotto un sondaggio condotto da una stazione locale della Florida (canale Fox35 di Orlando); Trump e avanti di 3 punti:
11/10/2020 Ore 04:33
Dopo essere guarito dal Coronavirus in tempi e modi quasi miracolosi, grazie alla cure di nuovi rivoluzionari trattamenti come il REGN-COV2, riparte la rincorsa di Trump verso il traguardo presidenziale.
Il REGN-COV2 è una combinazione di due anticorpi monoclonali; è stato progettato specificamente per bloccare l’infettività di SARS-CoV-2, il virus che causa il Covid-19. REGN-COV2; è un farmaco sperimentale sviluppato dalla società biotecnologica americana Regeneron Pharmaceuticals.
Come risultato della ritrovata vitalità Donald Trump riprenderà i comizi pubblici, così tanto amati dal presidente americano. Prima tappa lunedì 12 ottobre a Sanford, in Florida. La Florida è uno stato importantissimo per conseguire la vittoria; senza la Florida e la Pennsylvania Trump non ha modo di raggiungere il fatidico numero di 270 seggi elettorali necessari a vincere le elezioni. A proposito riportiamo dei dati interessanti che potrebbero influire sul voto finale in Florida:
2008-Vantaggio degli iscritti al partito Democratico rispetto a quello Repubblicano: 694.147. Risultato elettorale: Obama vinse per 236.148 voti
2012-Vantaggio iscritti al partito Democratico rispetto a quello Repubblicano: 558.272. Risultato: Obama vins per 74.309
2016-Vantaggio iscritti al partito Democratico rispetto a quello Repubblicano: 330.428. Risultato: Trump vince per 112.991
2020-(Dati del 09/10/2020) Vantaggio iscritti al partito Democratico rispetto a quello Repubblicano: 136.294. Risultato: ???
Se il trend continua dobbiamo dedurre che Trump potrebbe vincere in Florida con un vantaggio di circa 250 mila voti. Staremo a vedere.
10/10/2020 Ore 08:30
Ci sono voluti un paio di giorni per valutare l’impatto che il dibattito tra Mike Pence e Kamala Harris ha avuto nei sondaggi e nella metodologia di previsione del collegio elettorale: Grossi spostamenti non sembra essercene stati, quindi possiamo dire che il dibattito tra i vicepresidenti non ha spostato di molto l’ago della bilancia nelle nostre previsioni sui collegio elettorale. Però qualcosa di positivo per Trump negli ultimi due giorni si è notato.
Sotto vi presento dati non direttamente legati alla preferenza del voto, piuttosto sondaggi che riguardano delle opinioni a margine della corsa presidenziale, però se analizzati bene questi dati potrebbero aprire una finestra alternativa sul reale sostegno di cui Trump gode fra gli elettori americani. Da notare quando il soggetto non include direttamente la corsa fra Biden e Trump i numeri sembrano favorire Trump.
Fonte Gallup:
Il 56% degli americani afferma di stare meglio ora rispetto a 4 anni fa
Il 56% degli americani pensa che Trump vincerà la rielezione
Trump ha il 45-50% di approvazione sull’economia, il tema più importante per gli elettori.
Il tasso di disoccupazione è del 7,9% (in calo dal 14,2% di aprile). Obama aveva lo stesso tasso nel 2012 senza il COVID19
Il tasso di crescita del PIL sarà pubblicato alla fine di questo mese. La Fed di Atlanta prevede un + 32% (un record)
Il 56% degli americani afferma di stare meglio ora con Trump rispetto a quattro anni fa con Obama- Biden.
Se questo sondaggio dovesse rivelarsi accurato, ciò significherebbe un livello di sostegno molto più elevato per Trump fra gli elettori di quanto possa sembrare. Detto questo la nostra previsione della mappa elettorale al momento attuale rimane immutata: 337 per Biden- 201 per Trump.
10/10/2020 Ore 08:06
Nel bene o nel male la vittoria per Trump passa dalla Pennsylvania; senza una vittoria nello stato del “Keystone” per Trump è quasi impossibile vincere. I sondaggi favoriscono ancora Biden ma i dati sulla iscrizione a i partiti lascia i democratici indietro rispetto ai Repubblicani. Dal 2016 i Repubblicani hanno guadagnato +75,281 nuovi iscritti mentre i Democratici hanno perso -91,567 iscritti. Hanno guadagnato anche gli indipendenti con +42,035 iscritti.
08/10/2020 Ore 05:59
Dovremmo aspettare qualche ora per sapere se il dibattito vice presidenziale ha spostato l’ago della bilancia nei sondaggi a favore di un candidato o di un altro. La mia opinione e che in questa calcificata, asserragliata, pazza stagione politica americana, le divisioni sono talmente profonde che il dibattito non abbia influito granché nello smuovere l’opinione degli elettori.
08/10/2020 Ore 04:43
Il dibattito tra Mike Pence e Kamala Harris e` terminato. E stato un dibattito molto più efficace, meno confusionario, di quello presidenziale fra Trump e Biden. Sia la Harris che Pence hanno avuto ampio spazio di manovra per spiegare le loro politiche, trovando anche il modo di sferrarsi qualche pugno sotto la cintura. Comunque sia il dibattito non e mai degenerato ed è rimasto su binari civili.
08/10/2020 Ore 01:50
I dettagli del dibattitto fra Pence e Harris:
La durata e di 90 minuti, diviso in nove segmenti e ogni candidato avrà due minuti per rispondere alle domande
Pence e Harris saranno separati da un divisorio in plexiglass.
Il dibattito come ho detto prima è moderato da Susan Page, capo dell’ufficio di Washington per il USA Today
08/10/2020 Ore 01:20
Mancano meno di due ore al dibattito televisivo in Utah tra il vicepresidente Mike Pence e l’aspirante vice presidente Kamala Harris. Sara l’unico dibattito tra i candidati alla vicepresidenza. Un dibattito questo che assume una importanza enorme per due semplici motivi: Il Primo; gli elettori sono curiosi, dopo il disastroso dibattito fra Trump e Biden, di conoscere meglio l’agenda e le differenze politiche e geopolitiche delle due potenziali amministrazioni. Secondo; con la salute mentale e fisica in fase di declino di Joe Biden, si presume che la Harris assumera` un reale potere decisionale nella nuova amministrazione, potrebbe addirittura diventare la Presidente, quando fra un paio d’anni, Biden abdicasse per motivi di salute.
Dato curioso che lascerà` sicuramente molti strascichi il dopo dibattito: La moderatrice del di questa sera e Susan Page. I repubblicani temono che la Page non sarà` imparziale visto che sta scrivendo una biografia su Nancy Pelosi…
07/10/2020 Ore 18:20
Gli elettori che hanno votato negli Stati dove il conteggio e gia inziato sono 5.515.612. In Blue gli stati dove sono gia` in corso le votazioni:
07/10/2020 Ore 18:06
Secondo delle analisi fatte; l’11,7% degli elettori repubblicani afferma che non riferirebbe le proprie opinioni politiche sul candidato alla presidenza ritenendo troppo pericoloso qualsiasi espressione di sostegno a Donald Trump, per questo motivo qualsiasi sondaggio che non prende in considerazione il fatto che quasi il 12% dell’elettorato repubblicano non esprime pubblicamente il suo sostegno per Trump e carente nella metodologia.
06/10/2020 Ore 11:55
Confronto medie dei sondaggi nei cosidetti “Battleground States”:
6 Ottobre 2016 • Florida: Clinton +2,5 • Pennsylvania: +5,7 • Michigan: +7,0 • Wisconsin: +6,6 • Nord Carolina: +1,7
6 Ottobre 2020 • Florida: Biden +3.4 • Pennsylvania: +6,6 • Michigan: +7,3 • Wisconsin: +6,9 • Nord Carolina: +2,1
06/10/2020 Ore 10:10
Di solito una metodologia seria per prevedere il risultato delle presidenziali non si deve esclusivamente basare su i sondaggi, però vorrei lo stesso menzionare questo sondaggio per due motivi: Il primo e uno dei più attendibili, seri e migliori in circolazione, condotto da una compagnia che pubblica dati storici attendibili (Suffolk / USA Today), secondo apre una finestra sulla ripartizione demografica del voto:
Uomini Biden: 42% Trump: 47%
Donne Biden: 49% Trump: 44%
Bianchi Biden: 41% Trump: 57%
Neri Biden: 81% Trump: 3%
Ispanici Biden: 46% Trump: 42%
06/10/2020 Ore 01:35
Sotto trovate le precedenti medie storiche dei sondaggi a 29 giorni dalle elezioni presidenziali. Eccetto per Clinton 2016, tutte le altre si sono rivelate precise:
2020: Biden +8,3
2016: Clinton +5,8
2012: Obama +0,5
2008: Obama +6,2
2004: Bush +1,8
05/10/2020 Ore 23:55
Buone notizie per i Repubblicani nel numero dell’iscrizione ai partiti di nuovi votanti nell’importantissimo stato “Battleground” della Pennsylvania: Nel periodo che va dal 28 di Settembre ad oggi, cioè 05 Ottobre, i numeri sono positivi:
Democratici +24,217 nuovi iscritti
Repubblicani +27.997nuovi iscritti
I repubblicani hanno un guadagno netto di 3,700 nuovi elettori.
La nostra previsione della mappa elettorale però per il momento non cambia, la Pennsylvania rimane nella casella democratica: 337 per Biden – 201 per Trump.
05/10/2020 Ore 18:30
Buone notizie per Trump: Aggiornamento della iscrizione ai partiti nella contea di Maricopa in Arizona. Maricopa e la contea dove si trova la città di Phoenix ed la contea con la più alta incidenza di elettori Democratici dell’Arizona:
(Dal 4 di Agosto al 4 di Ottobre)
Dem. +34.405
Rep. +48.180
Guadagno Netto: Repubblicani +13.875
Nonostante ciò manteniamo per il momento l’Arizona nella casella elettorale di Biden in attesa di altri dati, ma Trump si sta avvicinando a grandi falcate. Vi ricordo che senza l’Arizona per Trump e quasi impossibile vincere: L’Arizona e uno stato importantissimo nella matematica del collegio elettorale soprattutto ora che Trump dimostra molta debolezza in Florida.
La mappa del collegio Elettorale rimane per il momento immutata: 337 per Biden- 201 per Trump.
05/10/2020 Ore 18:10
L’addetto stampa della Casa Bianca; Kayleigh McEnany e`risultata positiva al COVID.
05/10/2020 Ore 02:55
Brutte notizie per Trump arrivano dalla Florida. Il conteggio delle schede elettorali inviate per posta è già cominciato e i numeri per i Repubblicani sono negativi. Ricordo che senza la Florida per Trump la strada verso la vittoria è praticamente sbarrata.
I dati si riferiscono al 01/10//2020:
Totale Repubblicani = 65,51
Democratici = 126,602.
I Democratici sono in vantaggio di 61,086 voti.
Totale percentuale: 53.4% per i Democratici – 27.7% per i Repubblicani.
Detto questo due fattori attenuano la negatività dei numeri: primo, i dati storici del voto della Florida ci dicono che tradizionalmente i Democratici, con il voto per posta, partono avvantaggiati. Con il passare del tempo però i Repubblicani tendono a ridurre o addirittura azzerare, nel giorno delle elezioni del voto in persona, lo svantaggio nel conteggio dei voti. Secondo fattore mitigante; un consistente numero dei ballottaggi finora restituito per posta proviene dalla Contea di Broward, un caposaldo del partito Democratico. Quindi i dati sono per il momento negativi ma lasciano degli spiragli di luce per i Repubblicani. Nonostante ciò ci vediamo costretti a cambiare la Florida da Repubblicana a Democratica e di conseguenza la nuova mappa elettorale e la seguente: 337 per Biden, 201 per Trump.
Con il confronto televisivo a Cleveland è iniziata la fase conclusiva della campagna elettorale per l’elezione del Presidente degli Stati Uniti e di parte delle camere elettive. La posta in palio è enorme ed influirà pesantemente sulle scelte strategiche in politica estera ed interna. A questo non corrisponde un livello di dibattito appena accettabile. Prevalgono in maniera sfrontata i colpi bassi, il gioco sporco, i calcoli nei posizionamenti istituzionali. E’ il segnale evidente di uno scontro che non prevede prigionieri e che certamente non si esaurirà il 3 novembre prossimo; in qualche maniera prescinderà addirittura da esso. Gianfranco Campa ci offre il suo punto di vista condito di particolari succosi; in particolare la perla offertaci nel finale della conversazione_Buon ascolto con un po’ di pazienza in alcuni punti di ascolto poco nitidi, Giuseppe Germinario
Il buio e la luce, il male e il bene. Al netto della retorica e dei convenevoli in stile americano i discorsi di investitura dei due candidati sono esemplari. Hanno poco a che fare con il chiacchiericcio da cicisbei ormai imperante e impotente in Italia. Quello di Biden dal sapore millenaristico, quello di Trump molto più pragmatico ed incisivo, rivelano entrambi l’anima che muove le due opzioni e di fatto i contenuti della loro piattaforma. In quello di Trump non mancano certo alcuni “svarioni” fuori dal tempo; in primo luogo il richiamo dozzinale all’anticomunismo e l’assimilazione al comunismo del bacino democratico, in particolare quello più radicale. Non si sa se sia prevalentemente un calcolo elettorale teso ad acquisire il consenso della componente più conservatrice ed integralista e di quella avversa ad un ruolo più impositivo dello Stato o uno scivolamento verso una versione particolare dello “scontro di civiltà”. La storia e le caratteristiche del personaggio Trump indurrebbero alla prima ipotesi, la dinamica e l’inerzia dello scontro politico, il ritorno di personaggi come Bannon dall’altra, figura per altro, è bene sottolinearlo qui in Italia, esterna alla cerchia del presidente spingerebbero verso la seconda ipotesi. Di certo è una forzatura che mette in ombra il fatto che il messianismo e l’integralismo che pervade l’area del Partito Democratico è costitutiva ormai del liberalismo e del radicalismo progressista. E non è un caso che ad essi si è naturalmente affiancata la componente neocon del Partito Repubblicano. Questo impedisce a Trump di affondare con più decisione il cuneo sulla contraddizione insolubile tra il globalismo e il multipolarismo che informa l’azione politica dei suoi avversari e la loro intenzione dichiarata di tutelare i diritti sociali, l’occupazione, lo sviluppo economico e la coesione sociale. Lo fa sorvolare sul fatto che la componente più navigata di quell’area progressista, impersonata da Sanders, nei fatti è un supporto ed è colpevolmente silente se non allineata alle scelte interventiste di politica estera portate avanti dai Clinton e dagli Obama. Non è un caso che l’unica rappresentante coerente di quell’area, Tulsi Gabbard, sia stata così pesantemente avversata e discriminata dai suoi compagni. Nel discorso di Trump non mancano certo accenni felici ed anche gustosi sui limiti e sul vicolo cieco verso il quale porta la linea politica degli avversari. Sull’ambientalismo, quando stuzzica Biden sulla sua incapacità di garantire “la luce” in California a causa dei black-out legati al prematuro sovrautilizzo delle energie intermittenti; sul multilateralismo ormai improponibile in una fase multipolaristica; sull’antirazzismo e l’antidisciminazionismo che si stanno rivelando in realtà una nuova forma di razzismo e di discriminazione di gruppi sociali e razziali tra di essi ostili. Con una novità dirompente: un partito istituzionale e di governo, quale quello democratico, che si sta rivelando in realtà a-istituzionale e pronto a giustificare e glissare sulle pesanti degenerazioni e strumentalizzazioni interne a quei movimenti. Il vuoto programmatico nascosto dietro la “compassione” che pervade il discorso di Biden ne è la diretta conseguenza. Il segno che Biden è in realtà e ormai una controfigura dal peso soggettivo inconsistente. In questa dinamica Trump ha gioco facile nel presentarsi come difensore dell’ordine e paladino delle istituzioni; nell’evidenziare il pragmatismo della sua geopolitica economica tesa a riequilibrare l’economia americana e ripristinare un minimo di coesione sociale e della geografia interna. Un gioco che potrebbe però farlo scivolare verso posizioni di conservatorismo classico. Conciliare del resto la retorica de “America First” con la delimitazione di una area di influenza più ridotta ma più coesa è una impresa ardua tanto più che nelle dinamiche internazionali gli Stati Uniti detengono sempre meno il pallino esclusivo delle scelte di fondo, anche se per la verità devono ancora emergere con tutta evidenza le debolezze, piuttosto che la forza crescente, dei suoi avversari geopolitici. Soprattutto non è ancora chiara la dimensione e la natura dei compromessi che lo zoccolo duro di sostegno a Trump ha dovuto e dovrà porre in atto in questi anni per sopravvivere e in futuro, se vittorioso, per perseguire le proprie scelte. La debolezza dei centri di potere e decisionali vicini al Presidente, sia pure ormai radicati negli apparati in questi quattro anni, lascia presagire ancora quattro anni di resa dei conti ancora più feroce piuttosto che una accettazione della linea prevalente da parte degli avversari sconfitti. Una polarizzazione viscerale e faziosa, ormai corrispondente sempre più ad una polarizzazione sociale e geografica che rischia di spingere quel paese ancor di più verso un punto di non ritorno più volte da tempo adombrato nei nostri articoli.
Punto di non ritorno verso il quale con perseveranza ci sta portando di riflesso la nostra classe dirigente in perenne attesa del sostegno e di indicazioni di amici che non ci sono, se mai sono esistiti. Buona lettura_Giuseppe Germinario
IL DISCORSO DI JOE BIDEN.
“Buona sera.
Ella Baker, un gigante del movimento dei diritti civili, ci ha lasciato questa perla di saggezza: fornisci luce alla gente e loro troveranno la strada.
Fornire luce alla gente.
Queste sono le parole del nostro tempo.
L’attuale presidente ha ammantato l’America nell’oscurità per troppo tempo. Troppa rabbia. Troppa paura. Troppa divisione.
Qui ed ora, io vi darò la mia parola: se vi fidate di me e mi eleggerete presidente, io mi affiderò a ciò che di meglio c’è in noi, non a ciò che vi è di peggio. Io sarà un alleato della luce, non dell’oscurità.
E’ arrivato il momento per noi, per “We the People”, di unirci.
Non facciamo errori. Uniti possiamo, e di sicuro lo faremo, superare questa stagione di oscurità in America. Scegliere la speranza sulla paura, i fatti sulla finzione, l’equità sul privilegio.
Io sono un fiero esponente democratico e sarò onorato di portare avanti la bandiera del nostro Partito nelle elezioni generali. Quindi, è con grande onore ed umiltà che accetto la nomination a presidente degli Stati Uniti d’America.
Ma visto che io sarò il candidato democratico, devo iniziare a pensare che tipo di presidente potrei essere. Intendo lavorare duramente per coloro che non mi supportano, allo stesso modo di coloro che lo fanno.
Questo è il ruolo di un presidente. Rappresentare tutti, non solo la nostra base elettorale o il nostro partito. Questo non è il momento di essere di parte. E’ il momento di essere americani.
E’ il momento in cui vi è bisogno di speranza, luce ed amore. Speranza per il nostro futuro, luce per andare avanti, ed amore per il prossimo. L’America non è solo una collezione di interessi che si scontrano tra loro o di Stati blu democratici e rosso repubblicani.
Siamo più grandi di tutto questo. Siamo più grandi di tutto questo.
Quasi un secolo fa, Franklin Roosevelt ha forgiato un New Deal in un momento di alta disoccupazione, incertezza e paura.
Colpito da una malattia, devastato da un virus, FDR ha insistito sul fatto che lui si sarebbe ripreso ed avrebbe prevalso, e credeva che anche l’America avrebbe potuto farcela.
E lui ce l’ha fatta.
E così possiamo farcela anche noi.
Questa campagna non riguarda solo ottenere voti.
Riguarda vincere il cuore, e si, anche l’anima dell’America.
Vincere per i più generosi tra di noi, non gli egoisti. Vincere per i lavoratori che mandano avanti questo Paese, non per i pochi privilegiati che sono al comando. Vincere per quelle comunità che hanno conosciuto ingiustizie come il “ginocchio sul collo”. Per tutti quei giovani che hanno conosciuto solo un’America di crescente ineguaglianza e di sempre minori opportunità.
Loro meritano di conoscere l’America a pieno.
Nessuna generazione conoscerà in anticipo quello che la storia le chiede. Tutto quello che sappiamo è che dobbiamo essere pronti quando arriverà il nostro momento.
Ed ora la storia ci ha messo dinanzi al momento più difficile che l’America ha mai dovuto affrontare.
Quattro crisi storiche. Tutte alle stesso tempo. Una tempesta perfetta.
La peggior pandemia da 100 anni a questa parte. La peggiore crisi economica dai tempi della Grande Depressione. La più forte richiesta di giustizia razziale dagli Anni Sessanta. E l’innegabile realtà e le minacce sempre più forti provenienti dal cambiamento climatico.
Quindi la questione per noi è semplice: siamo pronti ad affrontare tutto questo?
Io credo di si.
Dobbiamo esserlo.
Tutte le elezioni sono importanti. Ma sappiamo dentro di noi che questa avrà delle conseguenze enormi.
L’America è ad un momento chiave della sua storia. Un momento di grande pericolo, ma allo stesso tempo di straordinarie possibilità.
Possiamo scegliere la strada di diventare più arrabbiati, perdere la speranza, ed essere sempre più divisi.
Una strada di ombre e sospetti.
O possiamo scegliere una strada differente, e tutti assieme, approfittare di questa chance per curare la nostra nazione, rinascere ed unirci. Una strada fatta di speranza e di luce.
Questa è una elezione che cambierà la nostra vita e determinerà il futuro dell’America per un periodo molto lungo.
Il carattere stesso dell’America è sulla scheda elettorale. La compassione è sulla scheda elettorale. La decenza, la scienza, la democrazia.
E’ tutto sulla scheda elettorale.
E la scelta non potrebbe essere più chiara di questa.
Non vi è bisogno di retorica.
Basta giudicare questo presidente sui fatti.
5 milioni di americani contagiati dal COVID-19.
Più di 170 mila deceduti.
Di gran lunga il dato peggiore tra tutte le nazioni sulla Terra.
Più di 50 milioni di americani hanno fatto richiesta di sussidio di disoccupazione in questo anno.
Più di 10 milioni di persone rischiano di perdere la propria assicurazione sanitaria in questo anno.
Quasi 1 piccola azienda su 6 ha chiuso in questo anno.
Se questo presidente sarà rieletto, sappiamo tutti quello che succederà.
I casi di contagio ed i decessi rimarranno troppo elevati.
Sempre più aziende chiuderanno in via definitiva.
Le famiglie dei lavoratori americani avranno difficoltà ad andare avanti, e nonostante questo, l’1% più ricco continuerà a guadagnare decine di miliardi di dollari grazie a nuovi tagli alle tasse.
E l’assalto contro l’Affordable Care Act [ObamaCare, ndt] continuerà fino alla sua distruzione, togliendo l’assicurazione sanitaria a più di 20 milioni di persone — inclusi più di 15 milioni coperti da Medicaid — e fino a porre fine alle protezioni che io ed il presidente Obama abbiamo approvato per coloro che soffrivano di condizioni mediche pre-esistenti.
E parlando del presidente Obama, un uomo che sono stato onorato di servire per 8 anni come vicepresidente, permettetemi di usare questo momento per affermare qualcosa che non abbiamo detto abbastanza volte.
Grazie, presidente. Sei stato un grande presidente. Un presidente a cui i nostri figli dovrebbero — e lo hanno fatto — guardare come un esempio.
Nessuno può dire queste cose dell’attuale occupante della Casa Bianca.
Quello che sappiamo di questo presidente è che se otterrà altri quattro anni, continuerà la politica già vista negli ultimi quattro anni.
Un presidente che non intende assumersi alcuna responsabilità, rifiuta di guidare questa nazione, attacca gli altri, fa comunella con i dittatori e soffia sulle fiamme dell’odio e della divisione.
Lui si sveglia ogni giorno pensando che l’unica cosa che conta è se stesso, non gli altri. Non tu.
E’ questa l’America che vuoi, che vuole la tua famiglia e che vogliono i tuoi figli?
Io vedo una America differente.
Una generosa e forte.
Una altruista e umile.
Si tratta di una America che possiamo ricostruire assieme.
Come presidente, il primo passo che intraprenderò è quello di mettere sotto controllo il virus che ha rovinato così tante vite.
Perché io ho compreso qualcosa che questo presidente non ha compreso.
Non rimetteremo mai in piedi la nostra economia, non rimanderemo mai i nostri figli in sicurezza a scuola e non riavremo mai indietro le nostre vite, finché non batteremo questo virus.
La nostra tragedia attuale è che non avremmo dovuto arrivare a questo.
Basta guardarci attorno.
La situazione non è così drammatica in Canada, in Europa, in Giappone. O praticamente da qualsiasi altra parte del mondo.
Il presidente continua a dirci che il virus scomparirà nel nulla. Continua a sperare in un miracolo. Beh, io ho una notizia da dargli, non sta arrivando nessun miracolo.
Siamo al primo posto nel mondo per casi confermati di contagio e per decessi.
La nostra economia è a pezzi, con le comunità nere, latino americane, asiatico americane e nativo americane che soffrono più di qualunque altra.
E dopo tutto questo tempo, il presidente ancora non ha un piano per rispondere a questa situazione.
Beh, io si.
Se io sarò eletto presidente, a partire dal primo giorno implementerò la strategia nazionale che ho esposto a partire da marzo.
Farò sviluppare e metterò a disposizione test rapidi per tutti con risultati immediati.
Farò in modo di avere le medicine ed i DPI di cui il nostro Paese ha bisogno, facendoli produrre qui in America, Per non essere più alla mercé della Cina o di qualsiasi altro Paese straniero nel momento in cui c’è bisogno di proteggere i nostri cittadini.
Faremo in modo che le nostre scuole abbiano le risorse di cui hanno bisogno per essere aperte, in maniera sicura ed efficace.
Metteremo da parte la politica e prenderemo ispirazione dai nostri esperti in modo tale che l’opinione pubblica abbia tutte le informazioni di cui ha bisogno e che merita di avere. La verità, onesta e senza veli. Siamo in grado di accettarla.
Ci sarà l’obbligo nazionale di indossare le mascherine non come un imposizione, ma per proteggerci gli uni con gli altri.
E’ un dovere patriottico.
In sintesi, faremo ciò che avrebbe dovuto essere fatto sin dall’inizio.
Il nostro attuale presidente ha fallito nel suo dovere più elementare di fronte a questa nazione.
Non è stato in grado di proteggerci.
Non è stato in grado di proteggere l’America.
E, miei cari americani, questo è imperdonabile.
Come presidente, vi farò questa promessa: proteggerò l’America. La proteggerò da qualsiasi attacco. Visibile, invisibile. Sempre e comunque. Senza eccezioni. In qualsiasi momento.
Guardate, comprendo che sia difficile avere speranza in questo momento.
In questa notte d’estate, lasciatemi prendere un momento per parlare a coloro di voi che hanno perso ciò che hanno di più caro.
Io so bene cosa significa perdere qualcuno che amate. Conosco quel profondo buco nero che si apre nel vostro petto. Quella sensazione di essere risucchiati al suo interno. Io so quanto possa essere cattiva e crudele la vita alle volte.
Ma io ho imparato due grandi insegnamenti.
Prima di tutto, i tuoi cari possono aver lasciato questa Terra ma non lasceranno mai il tuo cuore. Saranno sempre con te.
E secondo, io ho trovato che il modo migliore di superare il dolore e la perdita sia quello di trovare uno scopo.
E come figli di Dio, tutti noi abbiamo uno scopo nelle nostre vite.
Ed abbiamo un grande scopo anche come nazione: quello di aprire le porte dell’opportunità a tutti gli americani. Salvare la nostra democrazia. Tornare ad essere un faro di luce per tutto il mondo.
Quello di rispettare e rendere vere le parole scritte nei documenti sacri che hanno fondato questa nazione, ovvero che tutti gli uomini e le donne sono creati uguali. Ed hanno ottenuto dal proprio Creatore alcuni diritti fondamentali. Tra questi, il diritto alla vita, alla libertà ed alla ricerca della felicità.
Lo sapete, mio padre è stato un uomo onorevole e decente.
La vita lo ha colpito alcune volte in maniera forte, ma lui si è sempre rimesso in piedi.
Ha lavorato in maniera dura ed costruito una grande vita da classe media per la nostra famiglia.
Ricordo che mi ha detto, “Joey, io non speravo che il governo fosse in grado di risolvere i miei problemi, ma almeno che fosse in grado di comprenderli”.
E poi ha continuato: “Joey, un lavoro è più di un salario. E’ dignità, rispetto. E’ il tuo posto all’interno della comunità. E’ la capacità di guardare i tuoi figli negli occhi e dirgli, caro, andrà tutto bene”.
Non ho mai dimenticato queste lezioni.
E questo è il motivo per cui il mio piano economico parla di lavoro, dignità, rispetto e comunità. Assieme possiamo, e lo faremo, ricostruire la nostra economia. E quando lo faremo, non solo la ricostruiremo, ma ne costruiremo una migliore.
Con strade, ponti, autostrade moderne, banda larga e nuovi aeroporti come fondazione di una nuova crescita economica. Con tubi che trasportano acqua pulita a tutte le comunità americane. Con 5 milioni di nuovi posti di lavoro nei settori manifatturieri e tecnologici in modo da creare il futuro qui in America.
Con un sistema sanitario con premi assicurativi e prezzi dei farmaci più bassi costruito a partire dall’Affordable Care Act, che questo presidente sta cercando in tutti i modi di distruggere.
Con un sistema educativo che addestra le nostre persone a trovare i migliori lavori del ventunesimo secolo, dove i costi non vietano ai giovani di andare al college ed il debito degli studenti non distrugge la loro vita una volta laureati.
Dove sarà possibile per i genitori andare al lavoro senza preoccupazione per la salute dei propri figli e per gli anziani restare a casa con dignità.
Con un sistema dell’immigrazione che da potere alla nostra economia e riflette i nostri valori. Con sindacati che assumeranno un ruolo sempre maggiore. Con salari uguali per le donne.
Con salari in aumento con cui sarà possibile crescere una famiglia. Si, faremo di più che suonare le lodi per i nostri essenziali lavoratori. Intendiamo iniziare sul serio a pagarli di più.
Noi possiamo, e lo faremo, rispondere al cambiamento climatico. Non è solo una crisi, è una enorme opportunità. Una opportunità per l’America di guidare il mondo nella battaglia per l’energia pulita e creare milioni di nuovi posti di lavoro ben pagati in questo processo.
E possiamo pagare per tutto questo, ponendo fine alle scappatoie fiscali ed ai 1,3 mila miliardi di regali fiscali che questo presidente ha dato all’1% più ricco ed alle corporation più grandi e ricche, molte delle quali ad oggi non pagano proprio tasse.
Perché non abbiamo bisogno di un sistema fiscale che premia di più coloro che sono ricchi, di coloro che lavorano. Io non intendo punire nessuno. Lungi da me. Ma è passato da tempo il momento in cui i più ricchi e le grandi corporation debbono tornare a pagare il giusto.
Per i nostri anziani, la Social Security [il sistema pensionistico, ndt] è un obbligo sacro, una sacra promessa. L’attuale presidente sta minacciando la sua sopravvivenza.
Sta proponendo di eliminare la tassa che finanzia quasi metà delle spese della Social Security senza però allo stesso tempo trovare altre entrate.
Io non permetterò che questo accada. Se io sarò il vostro presidente, intendo difendere Social Security e Medicare. Avete la mia parola.
Una delle voci più forti che sentiamo oggi nel nostro Paese è quella dei giovani. Loro parlano dell’ineguaglianza e dell’ingiustizia che sono tornati a crescere in America. Ingiustizia economica, razziale, ambientale.
Io sento la loro voce, e se ascoltate bene, potete sentirla anche voi. E che si tratti della minaccia esistenziale posta dal cambiamento climatico, dalla paura giornaliera di essere uccisi dalle armi da fuoco in una scuola, o dell’incapacità di trovare il primo lavoro – deve essere compito del prossimo presidente quello di restaurare per tutti le promesse dell’America.
Io non dovrò farlo da solo. Perché avrò un grande vicepresidente al mio fianco. La senatrice Kamala Harris. Lei è una voce potente per questa nazione. La sua storia è la storia americana. Lei conosce tutti gli ostacoli che questo Paese può mettere davanti a troppe persone. Donne, donne di colore, americani di colore, americani di origine sud-asiatica, migranti, tutti coloro che sono lasciati ai margini.
Ma lei ha superato qualsiasi ostacolo che ha avuto di fronte. Nessuno più di lei è stato duro con le grandi banche o la lobby delle armi. Nessuno più di lei è stato duro nell’attaccare l’estremismo di questa Amministrazione, la sua incapacità di seguire la legge o anche solo di dire la verità.
Sia Kamala che io, raccogliamo la nostra forza dalle nostre famiglie. Per Kamala, si tratta di Doug e delle rispettive famiglie.
Per me, è Jill e la nostra.
Nessun uomo merita un così grande amore nella sua vita. Ma io ne ho conosciuto due. Dopo aver perso la mia prima moglie in un incidente automobilistico, Jill è entrata nella mia vita ed ha unito di nuovo la nostra famiglia.
Lei è una insegnante. Una madre. Una madre militare. E non si ferma mai. Se lei ha deciso di fare qualcosa, la ottiene sempre. Perché è una donna che si da sempre da fare. E’ stata una grande Second Lady e sono sicuro che sarà una grande First Lady per questa nazione, che lei ama così tanto.
Ed io avrò il coraggio di cui ho bisogno grazie alla mia famiglia. Hunter, Ashley, e tutti i nostri nipoti, sorelle e fratelli. Tutti mi hanno dato coraggio e mi hanno tirato su quando ne ho avuto bisogno.
Ed anche se non è più con noi, Beau continua ad ispirarmi ogni giorno.
Beau ha servito la nostra nazione in uniforme da soldato. Era un veterano decorato della guerra in Iraq.
Quindi io prenderò in maniera molto personale la responsabilità di servire come Comandante in Capo.
Sarò un presidente che difenderà i nostri alleati ed amici e renderà chiaro ai nostri avversari che il giorno delle comunelle con i dittatori di tutto il mondo è finito.
Con Biden come presidente, l’America non farà finta di nulla di fronte alle taglie russe sulle teste dei soldati americani. E neppure farà finta di nulla di fronte all’interferenza straniera nel momento dell’esercizio più sacro della nostra democrazia — il voto.
Io sarò sempre dalla parte dei nostri valori, quelli dei diritti umani e della dignità. E lavorerò per raggiungere lo scopo comune di un un mondo più sicuro, pacifico e prospero.
La storia ci ha assegnato un obiettivo ancora più urgente. Saremo in grado di essere la generazione che finalmente cancellerà la vergogna del razzismo dal nostro carattere nazionale?
Io credo che saremo grado.
Io credo che siamo pronti.
Solo una settimana fa, era il terzo anniversario degli eventi di Charlottesville.
Ricordate quei neo nazisti e bianchi suprematisti che camminavano per le strade con le torce illuminate? Con le vene pulsanti? Urlando la stessa bile antisemita che circolava in Europa negli Anni Trenta?
Ricordate gli scontri violenti che sono seguiti tra coloro che predicavano l’odio e coloro che avevano avuto il coraggio di ribellarsi contro di esso?
Ricordate le parole del nostro presidente?
C’erano, cito testualmente, “brave persone da entrambi i lati”.
In quel momento è suonato l’allarme per noi come Paese.
E per me, è arrivato il momento di scendere in campo. In quel momento, ho deciso di correre per la presidenza. Mio padre mi aveva insegnato che essere silenti significava essere complici. Ed io non potevo essere in silenzio o complice di tutto questo.
In quel momento, ho detto che eravamo in una battaglia per l’anima di questa nazione.
E lo siamo ancora.
Una delle conversazioni più importanti che ho avuto nel corso di questa intera campagna elettorale è stata con qualcuno che è troppo giovane per votare.
Mi sono incontrato con Gianna Floyd, una bambina di sei anni, il giorno prima che suo padre George Floyd venisse seppellito.
E’ stata incredibilmente coraggiosa. Non lo dimenticherò mai.
Quando mi sono avvicinato a lei parlare, mi ha guardato negli occhi e mi ha detto, “papà ha cambiato il mondo”.
Le sue parole mi sono entrate nel cuore.
Forse l’assassinio di George Floyd è stato il punto di rottura di questa nazione.
Forse la morte di John Lewis è stata l’ispirazione.
Qualsiasi cosa accada, l’America ora è pronta, come affermava John, a porre fine “una volta e per tutte al grande fardello dell’odio” ed al razzismo sistemico.
La storia americana ci insegna che è stato nei momenti più difficili che abbiamo fatto i nostri più grandi progressi. Abbiamo trovato la luce. Ed in questo momento oscuro, io credo che siamo pronti di nuovo a fare grandi passi avanti. Che siamo in grado di trovare di nuovo la luce.
Io ho sempre creduto che si possa definire l’America con una sola parola: possibilità.
Che in America, chiunque, e dico davvero chiunque, dovrebbe avere la possibilità di inseguire i propri sogni fino a dove le abilità fornite da Dio siano in grado di portarci.
Non possiamo mai perdere questo carattere. In tempi così difficili come questi, io credo che ci sia una sola strada da seguire. Una America unita. Unita nel cercare una Unione sempre più perfetta. Unita nei nostri sogni per un futuro migliore per noi ed i nostri figli. Unita nella nostra determinazione di rendere migliori gli anni a venire.
Siamo pronti?
Io credo che lo siamo.
Questa è una grande nazione.
E noi siamo un popolo buono e decente.
Questi sono gli Stati Uniti d’America.
E non c’è mai stato nulla che non siamo stati in grado di ottenere quando siamo stati uniti.
Il poeta irlandese Seamus Heaney in passato ha scritto:
“La storia afferma,
Non c’è speranza su questo lato della tomba,
Ma allora, una volta nel corso della vita,
L’onda lunga che si attendeva da tempo
Della Giustizia si è mossa,
E la speranza e la storia si sono uniti in una rima”.
Questo è il nostro momento di fare in modo che la speranza e la storia si uniscano assieme.
Con passione e giusti propositi, iniziamo — tu ed io, assieme, come una unica nazione, guidata da Dio — ad unirci nel nostro amore per l’America e nel nostro amore per il prossimo.
Perché l’amore è più forte dell’odio.
Perché la speranza è più forte della paura.
Perché la luce è più forte dell’oscurità.
Questo è il nostro momento.
Questa è la nostra missione.
Possa la storia affermare in futuro che la fine di questo capitolo oscuro della storia americana è iniziata oggi, mentre l’amore, la speranza e la luce si sono uniti assieme in questa battaglia per l’anima della nostra nazione.
E che questa sia una battaglia che tutti noi, assieme, vinceremo.
Ve lo prometto.
Grazie a tutti.
E che Dio vi protegga.
E che Dio possa proteggere le nostre truppe”.
il discorso di DONALD TRUMP
“Amici, delegati e ospiti illustri: stasera sono davanti a voi onorato dal vostro sostegno; orgoglioso degli straordinari progressi che abbiamo fatto insieme negli ultimi quattro anni e pieno di fiducia per il brillante futuro che costruiremo per l’America nei prossimi quattro anni!
All’inizio di questa sera, i nostri pensieri sono con le meravigliose persone che sono appena uscite dall’ira dell’uragano Laura. Stiamo lavorando a stretto contatto con funzionari statali e locali in Texas, Louisiana, Arkansas e Mississippi, senza risparmiare nulla pur di per salvare vite umane. Nonostante l’uragano abbia colpito duramente, uno dei più forti degli ultimi 150 anni, le vittime e i danni sono stati molto inferiori a quanto si poteva pensare solo 24 ore fa. Ciò è dovuto al grande lavoro della FEMA, delle forze dell’ordine e dei singoli Stati. Andrò lì questo fine settimana. Siamo un’unica famiglia nazionale e ci proteggeremo, ci ameremo e ci prenderemo sempre cura l’uno dell’altro.
Qui stasera ci sono le persone che hanno reso possibile il mio viaggio e hanno riempito la mia vita di tanta gioia.
Per il suo incredibile servizio alla nostra nazione e ai suoi figli, voglio ringraziare la nostra magnifica First Lady. Voglio anche ringraziare la mia fantastica figlia Ivanka per la sua presentazione e tutti i miei figli e nipoti: vi amo più di quanto le parole possano esprimere. So che mio fratello Robert ci sta guardando dall’alto in basso in questo momento dal Cielo. Era un grande fratello ed era molto orgoglioso del lavoro che stiamo facendo. Dedichiamo anche un momento per mostrare il nostro profondo apprezzamento per un uomo che ha sempre combattuto al nostro fianco e ha difeso i nostri valori – un uomo di profonda fede e ferma convinzione: il vicepresidente Mike Pence. Mike è stato raggiunto dalla sua amata moglie, insegnante e madre militare, Karen Pence.
Miei concittadini americani, questa sera, con il cuore pieno di gratitudine e di sconfinato ottimismo, accetto con orgoglio la nomination a Presidente degli Stati Uniti.
Il Partito Repubblicano, il partito di Abraham Lincoln, va avanti unito, determinato e pronto ad accogliere milioni di Democratici, Indipendenti e chiunque creda nella grandezza dell’America e nel cuore retto del popolo americano.
Nel secondo mandato presidenziale, costruiremo di nuovo la più grande economia della storia, tornando rapidamente alla piena occupazione, ai redditi in aumento e alla prosperità record! Difenderemo l’America da tutte le minacce e proteggeremo l’America da tutti i pericoli. Guideremo l’America verso nuove frontiere di ambizione e scoperta e raggiungeremo nuove vette nazionali. Riaccenderemo la fede nei nostri valori, un nuovo orgoglio per la nostra storia e un nuovo spirito di unità che può essere realizzato solo attraverso l’amore per il nostro paese. Poiché comprendiamo che l’America non è una terra avvolta dall’oscurità, ma invece l’America è la torcia che illumina il mondo intero.
Riuniti qui nella nostra bella e maestosa Casa Bianca – conosciuta in tutto il mondo come la Casa del Popolo – non possiamo fare a meno di meravigliarci di fronte al miracolo che è la nostra grande storia americana. Questa è stata la casa di personaggi straordinari come Teddy Roosevelt ed Andrew Jackson, che hanno condotto gli americani verso visioni audaci di un futuro più grande e luminoso. Tra queste mura vivevano generali tenaci come i presidenti Grant ed Eisenhower, che hanno guidato i nostri soldati nella causa della libertà. Da questi terreni, Thomas Jefferson ha inviato Lewis e Clark in un’audace spedizione per attraversare un continente selvaggio e inesplorato. Nelle profondità di una sanguinosa guerra civile, il presidente Abraham Lincoln guardò da queste stesse finestre un monumento a Washington mezzo completato e chiese a Dio, nella sua Provvidenza, di salvare la nostra unione. Due settimane dopo Pearl Harbor, Franklin Delano Roosevelt ha dato il benvenuto a Winston Churchill e, subito dopo, hanno dato il via a quella alleanza che ci ha fatto vincere la Seconda Guerra Mondiale.
Negli ultimi mesi, la nostra nazione, e l’intero pianeta, è stata colpita da un nuovo e potente nemico invisibile. Come quei coraggiosi americani prima di noi, stiamo affrontando questa sfida. Stiamo fornendo terapie salvavita e produrremo un vaccino entro la fine dell’anno, o forse anche prima! Sconfiggeremo il virus, porremo fine alla pandemia e ne usciremo più forti che mai.
Ciò che ha unito le generazioni passate è stata una fiducia incrollabile nel destino dell’America e una fede incrollabile nel popolo americano. Sapevano che il nostro paese è benedetto da Dio e ha uno scopo speciale in questo mondo. È questa convinzione che ha ispirato la formazione della nostra unione, la nostra espansione verso ovest, l’abolizione della schiavitù, il passaggio dei diritti civili, il programma spaziale e il rovesciamento del fascismo, della tirannia e del comunismo.
Questo spirito americano ha prevalso su ogni sfida e ci ha portati al vertice dello sforzo umano.
Eppure, nonostante tutta la nostra grandezza come nazione, tutto ciò che abbiamo ottenuto è ora in pericolo. Questa è l’elezione più importante nella storia del nostro Paese. Mai prima d’ora gli elettori hanno affrontato una scelta più chiara tra due partiti, due visioni, due filosofie o due ordini del giorno.
Queste elezioni decideranno se salvare il sogno americano o se piuttosto permetteremo ad un’agenda socialista di demolire il nostro amato destino. Decideranno se creare rapidamente milioni di posti di lavoro ben retribuiti o se distruggere le nostre industrie e trasferire milioni di questi posti di lavoro all’estero, come è stato stupidamente fatto per molti decenni.
Il vostro voto deciderà se proteggere gli americani rispettosi della legge o se dare libero sfogo a violenti anarchici, agitatori e criminali che minacciano i nostri cittadini.
E queste elezioni decideranno se difenderemo lo stile di vita americano o se permetteremo a un movimento radicale di smantellarlo e distruggerlo completamente.
Alla Convenzione Nazionale Democratica, Joe Biden e il suo partito hanno ripetutamente presentato l’America come una terra di ingiustizie razziali, economiche e sociali. Quindi stasera, vi faccio una domanda molto semplice: come può il Partito Democratico chiedere di guidare il nostro paese quando passa così tanto tempo a demolirlo?
Nella visione del passato della sinistra, non vedono l’America come la nazione più libera, giusta ed eccezionale della terra. Invece, la vedono una nazione malvagia che deve essere punita per i suoi peccati.
I nostri avversari dicono che la redenzione può venire solo se loro hanno il potere. Questo è la solita cosa detta da ogni movimento repressivo nel corso della storia.
Ma in questo Paese non guardiamo ai politici in carriera per la salvezza. In America, non ci rivolgiamo al governo per restaurare le nostre anime, ma riponiamo invece la nostra fede solo in Dio Onnipotente.
Joe Biden non è il salvatore dell’anima dell’America: è il distruttore dell’America. Il lavoro di Biden, se gli verrà data la possibilità, sarà quello di essere il distruttore della grandezza americana.
Per 47 anni, Joe Biden ha preso le donazioni dei colletti blu, gli ha dato abbracci e persino baci e gli ha detto che sentiva il loro dolore – e poi è tornato a Washington e ha votato per traferire i loro lavori in Cina e in molti altri paesi lontani. Joe Biden ha trascorso tutta la sua carriera esternalizzando i sogni dei lavoratori americani, trasferendo all’estero i loro posti di lavoro, aprendo i confini e inviando i loro figli e le loro figlie a combattere in infinite guerre in Paesi stranieri.
Quattro anni fa mi sono candidato alla presidenza perché non potevo più assistere a questo tradimento del nostro Paese. Non potevo stare a guardare mentre politici in carriera lasciavano che altri Paesi si approfittassero di noi sul commercio, sui confini, sulla politica estera e sulla difesa nazionale. I nostri partner della NATO, ad esempio, erano molto indietro nei pagamenti per la difesa. Ma dietro una mia forte sollecitazione hanno deciso di pagare 130 miliardi di dollari in più all’anno. Questa cifra alla fine salirà a $400 miliardi. Il Segretario Generale Stoltenberg, a capo della NATO, è rimasto sbalordito e ha affermato che il presidente Trump ha fatto ciò che nessun altro era in grado di fare.
Dal momento in cui mi sono lasciato la mia vita precedente alle spalle, ed è stata una bella vita, non ho fatto altro che combattere per voi.
Ho fatto ciò che il nostro sistema politico non si sarebbe mai aspettato e non avrebbe mai potuto perdonare, infrangendo l’idea cardinale della politica di Washington. Ho mantenuto le mie promesse.
Insieme, abbiamo posto fine al dominio della precedente classe politica fallimentare e loro vogliono riavere il potere con ogni mezzo necessario. Sono arrabbiati con me perché invece di metterli al primo posto, metto l’America al primo posto.
Alcuni giorni dopo l’insediamento, abbiamo messo sotto shock l’establishment di Washington e ci siamo ritirati dall’accordo commerciale del trans-Pacifico dell’ultima Amministrazione. Ho quindi approvato i gasdotti Keystone XL e Dakota Access, ho posto fine all’ingiusto e costoso accordo sul clima di Parigi e mi sono assicurato, per la prima volta, di raggiungere l’indipendenza energetica americana. Abbiamo approvato tagli da record alle tasse ed alle regolamentazioni, a un ritmo che nessuno aveva mai visto prima. In tre brevi anni abbiamo costruito l’economia più forte nella storia del mondo.
Gli addetti ai lavori di Washington mi hanno chiesto di non oppormi alla Cina – mi hanno implorato di lasciare che la Cina continuasse a rubare i nostri posti di lavoro, a derubarci e a defraudare il nostro paese. Ma ho mantenuto la parola data al popolo americano. Abbiamo intrapreso l’azione più dura, più audace, più forte e più importante contro la Cina nella storia americana.
Dissero che sarebbe stato impossibile porre fine e sostituire il NAFTA, ma ancora una volta si sbagliavano. All’inizio di quest’anno, ho posto fine all’incubo del NAFTA e ho firmato il nuovissimo U.S. Mexico Canada Agreement trasformandolo in legge. Ora le aziende automobilistiche e altri stanno costruendo i loro stabilimenti e fabbriche in America, senza licenziare i loro dipendenti ed abbandonarci.
Forse in nessun settore gli interessi speciali di Washington si sono sforzati di fermarci di più che nella mia politica di immigrazione filoamericana. Ma mi sono rifiutato di fare marcia indietro – e oggi i confini dell’America sono più sicuri di MAI. Abbiamo messo fine alla politica del ‘catch and release’, fermato le frodi in materia di asilo, fermato i trafficanti di esseri umani che depredavano donne e bambini e abbiamo rimpatriato 20.000 membri delle gang e 500.000 criminali stranieri. Abbiamo già costruito 300 miglia del muro al confine e aggiungiamo 10 nuove miglia ogni settimana. Il muro sarà presto completato e sta funzionando oltre le nostre più rosee aspettative.
Questa sera siamo stati raggiunti dai membri del sindacato della Border Patrol, che rappresentano i coraggiosi agenti di frontiera del nostro paese. Grazie a tutti.
Quando ho saputo che la Tennessee Valley Authority ha licenziato centinaia di lavoratori americani e li ha costretti a formare i loro sostituti stranieri meno pagati, ho prontamente rimosso il presidente del consiglio. E ora, quei talentuosi lavoratori americani sono stati riassunti e sono tornati a fornire energia a Georgia, Alabama, Tennessee, Kentucky, Mississippi, North Carolina e Virginia. Hanno riavuto i loro vecchi lavori e alcuni sono qui con noi questa sera. Per favore alzatevi.
Il mese scorso, ho sfidato Big Pharma e ho firmato degli ordini esecutivi che ridurranno enormemente il costo dei farmaci da prescrizione e che daranno ai pazienti in condizioni critiche l’accesso a cure salvavita. Abbiamo anche approvato due programmi per l’assistenza sanitaria ai veterani, chiamati VA Accountability e VA Choice.
Entro la fine del mio primo mandato, avremo approvato le nomine di più di 300 giudici federali, inclusi due nuovi grandi giudici della Corte Suprema. Per portare prosperità alle nostre città interne dimenticate, abbiamo lavorato duramente per approvare la storica riforma della giustizia penale, la riforma carceraria, le zone di opportunità, il finanziamento a lungo termine di college e università storicamente neri e, prima dell’arrivo del China Virus, abbiamo portato alla migliore disoccupazione mai registrati tra gli afroamericani, latino-americani ed asiatico-americani. Ho fatto di più per la comunità afroamericana di qualsiasi presidente da Abraham Lincoln in poi, il nostro primo presidente Repubblicano. Ho fatto di più in tre anni per la comunità nera di quanto non abbia fatto Joe Biden in 47 anni, e quando sarò rieletto, il meglio dovrà ancora venire!
Quando sono entrato in carica, il Medio Oriente era nel caos totale. L’ISIS imperversava, l’influenza dell’Iran era in crescita e non si vedeva la fine della guerra in Afghanistan. Sono uscito dal terribile accordo unilaterale sul nucleare iraniano. A differenza di molti presidenti prima di me, ho mantenuto la mia promessa, ho riconosciuto la vera capitale di Israele e ho trasferito la nostra ambasciata a Gerusalemme. Non solo ne abbiamo parlato come un sito futuro, ma l’abbiamo fatta davvero costruire. Piuttosto che spendere $1 miliardo per un nuovo edificio come previsto, abbiamo preso un edificio esistente già di nostra proprietà in una posizione migliore e lo abbiamo aperto a un costo inferiore a $500.000. Abbiamo anche riconosciuto la sovranità israeliana sulle alture del Golan e questo mese abbiamo raggiunto il primo accordo di pace in Medio Oriente in 25 anni. Inoltre, abbiamo eliminato il 100% del califfato dell’ISIS e ucciso il suo fondatore e leader Abu Bakr al-Baghdadi. Quindi, in un’operazione separata, abbiamo eliminato anche il terrorista n. 1 al mondo, il generale iraniano Qasem Soleimani.
A differenza delle precedenti Amministrazioni, ho tenuto l’America fuori da nuove guerre e le nostre truppe stanno tornando a casa. Abbiamo speso quasi 2,5 mila miliardi di dollari per ricostruire completamente il nostro esercito, che era molto improverito quando sono entrato in carica. Ciò ha incluso tre aumenti di stipendio per i nostri soldati. Abbiamo anche lanciato la Space Force, il primo nuovo ramo dell’esercito degli Stati Uniti da quando l’Air Force è stata creata quasi 75 anni fa.
Abbiamo trascorso gli ultimi quattro anni a rimediare ai danni inflitti da Joe Biden negli ultimi 47 anni.
Il passato di Biden è un vergognoso ricordo dei tradimenti e degli errori più catastrofici della nostra vita. Ha trascorso tutta la sua carriera dalla parte sbagliata della storia. Biden ha votato per il disastro del NAFTA, il peggior accordo commerciale mai concluso, ha sostenuto l’ingresso della Cina nell’Organizzazione Mondiale del Commercio, uno dei più grandi disastri economici di tutti i tempi. Dopo quelle calamità di Biden, gli Stati Uniti hanno perso un posto di lavoro nel settore manifatturiero su quattro. I lavoratori licenziati in Michigan, Ohio, New Hampshire, Pennsylvania e molti altri Stati non vogliono le vuote parole di empatia di Joe Biden, vogliono riavere il loro posto di lavoro!
In qualità di Vicepresidente, ha sostenuto la Trans-Pacific Partnership, che sarebbe stata una condanna a morte per l’industria automobilistica statunitense, ha appoggiato l’orrendo accordo commerciale con la Corea del Sud, che ha portato via molti posti di lavoro dal nostro Paese. Ha ripetutamente sostenuto l’amnistia di massa per gli immigrati illegali. Ha votato per la guerra in Iraq, si è opposto alla missione per eliminare Osama bin Laden, si opponeva all’uccisione di Soleimani, ha guardato senza fare nulla l’ascesa dell’ISIS e ha sostenuto il rafforzamento della Cina come “uno sviluppo positivo” per l’America e il mondo. Ecco perché la Cina sostiene Joe Biden e vuole disperatamente che vinca.
La Cina diventerebbe proprietaria del nostro Paese se Joe Biden fosse eletto presidente. A differenza di Biden, li riterrò pienamente responsabili della tragedia che hanno causato.
Negli ultimi mesi, la nostra nazione, ed il resto del mondo, sono stati colpiti da una pandemia che accade una sola volta in un secolo e che la Cina ha permesso che si diffondesse in tutto il mondo. Sono grato che questa sera siano presenti molti dei nostri incredibili infermieri e primi soccorritori – per favore alzatevi e accettate i nostri profondi ringraziamenti. Molti americani hanno tristemente perso amici e cari a causa di questa orribile malattia. Come una sola nazione, piangiamo, soffriamo e conserviamo per sempre nei nostri cuori i ricordi di tutte quelle vite così tragicamente prese. In loro onore, ci uniremo. Nella loro memoria, andremo avanti.
Quando il virus cinese ci ha colpito, abbiamo lanciato la più grande mobilitazione nazionale dalla Seconda Guerra Mondiale. Invocando il Defence Production Act, abbiamo prodotto la più grande fornitura mondiale di ventilatori polmonari. A nessun americano che abbia avuto bisogno di un ventilatore ne è stato negato uno. Abbiamo spedito centinaia di milioni di mascherine, guanti e camici ai nostri operatori sanitari in prima linea. Per proteggere gli anziani della nostra nazione, abbiamo spedito forniture, kit di test e personale alle case di cura e alle strutture di assistenza a lungo termine. Il Corpo degli Ingegneri dell’Esercito ha costruito ospedali da campo e la Marina ha schierato le nostre grandi navi ospedaliere.
Abbiamo sviluppato, da zero, il più grande e avanzato sistema di test al mondo. L’America ha effettuato tamponi più di ogni paese d’Europa messo insieme e più di ogni nazione dell’emisfero occidentale messi assieme. Abbiamo condotto 40 milioni di tamponi in più rispetto alla seconda nazione con il maggior numero di tamponi, ovvero l’India.
Abbiamo sviluppato una vasta gamma di trattamenti efficaci, incluso un potente trattamento anticorpale noto come plasma convalescente che salverà migliaia di vite. Grazie ai progressi di cui siamo stati pionieri, il tasso di letalità è stato ridotto dell’80% da aprile ad oggi.
Gli Stati Uniti hanno tassi di letalità tra i più bassi di tutti i principali paesi del mondo. Il tasso di letalità dei casi dell’Unione Europea è quasi tre volte superiore al nostro. Complessivamente, le nazioni europee hanno registrato un aumento del 30% maggiore della mortalità in eccesso rispetto agli Stati Uniti.
Abbiamo promulgato il più grande pacchetto di aiuti finanziari nella storia americana. Grazie al nostro Paycheck Protection Program, abbiamo salvato o sostenuto più di 50 milioni di posti di lavoro americani. Di conseguenza, abbiamo assistito alla più piccola contrazione economica di qualsiasi grande nazione occidentale ed ora ci stiamo riprendendo molto più velocemente. Negli ultimi tre mesi abbiamo creato oltre 9 milioni di posti di lavoro, un nuovo record.
Sfortunatamente, sin dall’inizio, i nostri rivali si sono dimostrati incapaci di fare altro che criticare in maniera assolutamente di parte. Quando ho preso azioni coraggiose per stabilire un divieto di viaggio da e verso la Cina, Joe Biden lo ha definito un atto isterico e xenofobo. Se avessimo ascoltato Joe, centinaia di migliaia di altri americani sarebbero morti.
Invece di seguire la scienza, Joe Biden vuole infliggere un lockdown doloroso all’intero Paese. Il suo lockdown infliggerebbe danni impensabili ai bambini, famiglie, e cittadini di tutto il Paese.
Il costo del lockdown di Biden sarebbe misurato in aumenti delle overdosi da droga, depressioni, dipendenze da alcool, suicidi, attacchi di cuore, devastazione economica e molto altro. Il piano di Joe Biden non è una soluzione per il virus, ma piuttosto una resa.
La mia Amministrazione ha preso un approccio differente. Per salvare più vite possibili, ci stiamo focalizzando sulla scienza, i fatti ed i dati. Stiamo difendendo coloro che sono a maggior rischio – in particolare gli anziani – permettendo allo stesso tempo agli americani a minor rischio di tornare al lavoro ed a scuola in sicurezza.
Ancora più importante, stiamo chiedendo al genio scientifico americano di unirsi per produrre un vaccino in tempo record. Grazie all’Operazione Warp Speed, abbiamo ora già tre vaccini nella fase finale di test, anni prima di quanto mai raggiunto in precedenza. Li stiamo producendo in anticipo in modo tale che centinaia di milioni di dosi siano velocemente disponibili.
Avremo un vaccino sicuro ed efficace già quest’anno, ed assieme sconfiggeremo il virus.
Alla Convention Democratica, avete sentito ben poco parlare della loro agenda politica. Ma questo non perché non ne hanno una. Ma perché la loro agenda è la più estrema mai portata avanti da un candidato di grandi partiti politici. Joe Biden può affermare di essere un ‘alleato della luce’, ma quando si tratta della sua agenda, Biden vuole tenervi completamente all’oscuro.
Ha promesso di aumentare le tasse di 4 mila miliardi di dollari sulle famiglie americane, cosa che farà collassare una volta e per tutte la nostra economia in ripresa e la nostra Borsa tornata a livelli record. Dall’altra parte, come ho fatto nel mio primo mandato, invece io intendo tagliare ancora di più le tasse per le nostre madri ed i padri lavoratori, non aumentarle. Inoltre, intendo fornire crediti fiscali per riportare a casa i posti di lavoro dalla Cina – ed imporre dazi su qualsiasi compagnia che intende trasferire all’estero posti di lavoro americani. Faremo in modo che le nostre compagnie ed i nostri posti di lavoro restino nel nostro Paese, come ho già fatto sinora. L’agenda di Joe Biden è ‘Made in China’. La mia è ‘Made in USA’.
Biden ha promesso di abolire la produzione di petrolio, carbone, gas naturale americano – mettendo a rischio le economie di Pennsylvania, Ohio, Texas, North Dakota, Oklahoma, Colorado, e New Mexico. In questo modo milioni di posti di lavoro saranno persi, ed i prezzi dell’energia aumenteranno. Le stesse politiche hanno condotto solo la settimana scorsa a diversi blackout in California. Come può Joe Biden definirsi un “alleato della luce” quando il suo partito non è neppure in grado di tenere la luce accesa letteralmente parlando?
La campagna di Joe Biden ha anche pubblicato una piattaforma politica di 110 pagine scritta assieme al senatore di estrema sinistra, Crazy Bernie Sanders. Il manifesto Biden-Bernie chiede di sospendere tutte le deportazioni di immigrati irregolari, implementare regole nazionali di ‘catch and release’ e fornire l’assistenza di legali pagati dai soldi dei contribuenti agli immigrati irregolari. Joe Biden ha di recente alzato la sua mano durante un dibattito presidenziale e promesso di fornire assistenza sanitaria pagata dai vostri soldi agli immigrati irregolari. Lui supporta anche le Città Santuario che proteggono gli immigrati criminali. Ha promesso di porre fine al travel ban per i Paesi jihadisti e di aumentare l’ammissione dei rifugiati del 700%. Il piano Biden finirà insomma per abolire i confini americani nel mezzo di una pandemia.
Biden ha anche promesso di opporsi alla scelta tra scuola privata e pubblica e chiudere le Charter Schools, togliendo così ai bambini neri ed ispanici una ulteriore possibilità di salire nella scala sociale.
Nel corso del mio secondo mandato, intendo espandere le charter schools e fornire la libertà di scelta tra scuole pubbliche e private a tutte le famiglie americane. E tratteremo i nostri insegnanti sempre con il rispetto che meritano.
Joe Biden afferma di mostrare empatia nei confronti dei più vulnerabili – ma il Partito che guida supporta le leggi più estreme per l’aborto a fine gravidanza di bambini senza difese fino al momento stesso della nascita. I leader democratici parlano di decenza morale, ma non hanno alcun problema a porre fine al battito di un bambino nel nono mese di gravidanza.
I politici democratici non intendono difendere la vita innocente, ma allo stesso tempo ci vogliono dare lezioni sulla moralità e su come salvare l’anima dell’America? Oggi, assieme dichiariamo con forza che tuti i bambini, nati ed ancora non nati, hanno il diritto alla vita concesso da Dio.
Nel corso della Convention Democratica, le parole ‘Under God’ sono state rimosse dalla Pledge of Allegiance – non una, ma due volte. Il fatto è che proprio Dio è la loro fonte.
Se la sinistra assumerà il potere, demoliranno i sobborghi, confischeranno le vostre armi, e nomineranno giudici che cancelleranno il vostro Secondo Emendamento e le vostre libertà costituzionali.
Biden è un cavallo di Troia per il socialismo. Se Joe Biden non ha avuto il coraggio di opporsi a marxisti come Bernie Sanders ed i suoi seguaci radicali, come potrà difendere i vostri diritti?
L’aspetto più pericoloso della piattaforma di Biden è l’attacco alla sicurezza pubblica. Il manifesto Biden-Bernie chiede l’abolizione delle cauzioni a pagamento, e questo significherebbe rilasciare immediatamente 400 mila criminali nelle vostre strade e nei vostri quartieri.
Alla domanda su se fosse d’accordo a tagliare i finanziamenti alla polizia, Joe Biden ha risposto, “Si assolutamente”. Quando la deputata Ilhan Omar ha definito il Dipartimento di Polizia un tumore “corrotto alla radice”, Biden non ha rinunciato al suo supporto o rigettato il suo endorsement – invece lo mostra ancora oggi fieramente sul suo sito web.
Non facciamoci sbagli, se si darà il potere a Joe Biden, la sinistra radicale potrà togliere i finanziamenti a tutti i Dipartimenti di Polizia americani. Passeranno leggi federali per ridurre le forze dell’ordine. Renderanno tutti gli Stati Uniti come la città di Portland, in Oregon, da loro guidata. Nessuno sarà più sicuro nell’America di Biden.
La mia Amministrazione sarà sempre dalla parte degli uomini e delle donne in divisa. Ogni giorno, ufficiali di polizia rischiano la loro vita per tenerci al sicuro, ed ogni anno, molti di loro perdono la vita, mentre fanno il proprio dovere.
Uno di questi americani incredibili era il detective Miosotis Familia. Lei era parte di un gruppo di eroi americani definito New York Police Department, o il meglio di New York. Tre anni fa, nel corso del fine settimana del 4 luglio, il detective Familia si trovava al lavoro nella sua auto quando è stata attaccata ed uccisa da un mostro che la odiava solo per la divisa che indossava.
Il detective Familia era una madre single – lei di recente aveva chiesto di essere spostata al turno notturno per stare più tempo con i suoi figli. Due anni fa, io sono stato di fronte al Campidoglio americano assieme ai suoi figli ed ho tenuto la mano della loro nonna che soffriva fortemente per questa terribile perdita, e tutti assieme abbiamo onorato la straordinaria vita del detective Familia.
I tre figli del detective Familia sono qui con noi oggi. Genesis, Peter, e Delilah, siamo onorati di avervi qui con noi oggi. VI prometto che porteremo sempre vostra madre nelle nostre memorie.
Dobbiamo ricordare che la stragrande maggioranza di ufficiali di polizia del nostro Paese sono nobili, coraggiosi ed onorevoli. Dobbiamo ridare alle nostre forze dell’ordine, alla nostra polizia, il suo potere. Hanno paura di agire ora. Hanno paura di perdere la loro pensione, i loro posti di lavoro e di non essere in grado di svolgere i propri compiti. E coloro che soffrono di più sono le grandi persone che hanno disperatamente bisogno di essere protette.
Quando un poliziotto sbaglia, il sistema penale deve agire contro i colpevoli in maniera completa e piena, ed è quello che farà. Ma non possiamo mai avere in America – e non lo permetteremo mai – il controllo da parte dei delinquenti. Nel modo più forte possibile, il Partito Repubblicano condanna le rivolte, i saccheggi, gli incendi e le violenze viste in città guidate dai democratici come Kenosha, Minneapolis, Portland, Chicago, e New York.
C’è troppa violenza e pericolo per le strade di molte città guidate dai democratici in America. Questo problema può essere facilmente corretto se solo lo volessimo. Dobbiamo sempre perseguire legge ed ordine. Tutti i crimini federali saranno investigati, perseguiti e puniti fino alla fine rispettando la legge.
Quando gli anarchici hanno iniziato a distruggere le nostre statue e monumenti, io ho firmato un ordine esecutivo, dieci anni di carcere, e tutto si è fermato.
Durante la loro Convention, Joe Biden ed i suoi supporter non hanno detto nulla contro i violenti e criminali che stanno distruggendo le città guidate dai democratici. Di fronte all’anarchia di estrema sinistra e le devastazioni a Minneapolis, Chicago, ed in altre città, la campagna di Joe Biden non le ha condannate – invece ha donato loro dei soldi. Almeno 13 membri dello staff elettorale di Joe Biden hanno donato soldi ad un fondo per concedere la libertà su cauzione a vandali, piromani, saccheggiatori e violenti.
Qui questa notte c’è la famiglia in lutto dell’ex capitano di polizia David Dorn, un 38enne veterano del Dipartimento di Polizia di St. Louis. A giugno, il capitano Dorn è stato colpito ed ucciso mentre tentava di proteggere un negozio dai saccheggiatori e violenti. Siamo onorati di essere qui assieme a sua moglie ed ai membri della sua amata famiglia: Brian e Kielen. A tutti voi prometto: non dimenticheremo mai l’eredità eroica del capitano David Dorn.
Fino a quando sarò presidente, difenderò l’assoluto diritto di ogni cittadino americano di vivere in sicurezza, dignità e pace.
Se il Partito Democratico vuole stare dalla parte degli anarchici, degli agitatori, violenti, saccheggiatori e bruciatori della bandiera americana, è una loro scelta, ma io, come vostro presidente, non sarò parte di tutto questo. Il Partito Repubblicano resterà la voce degli eroi patriottici che vogliono mantenere sicura l’America.
Lo scorso anno più di 1.000 afroamericani sono stati uccisi come risultato del crimine violento in sole 4 città guidate dai democratici. Le 10 principali città più pericolose degli Stati Uniti sono guidate dai democratici e lo sono state da decenni. Migliaia di altri afroamericani sono vittime di reati violenti in queste comunità che Joe Biden ed il resto della sinistra ignorano. Io non lo farò mai.
Se la sinistra radicale prenderà il potere, loro applicheranno queste politiche disastrose a tutte le città, cittadine e sobborghi americani.
Immaginate cosa accadrebbe se i cosiddetti manifestanti pacifici nelle strade fossero al comando a qualsiasi livello del governo americano.
I politici liberal affermano di essere preoccupati della forza delle istituzioni americane. Ma chi, esattamente, le sta attaccando? Chi sta assumendo professori, giudici e pubblici ministeri radicali? Chi sta tentando di abolire le forze dell’ordine al confine e stabilire regole per impedire il dissenso? In tutti i casi, gli attacchi contro le istituzioni americane provengono dall’estrema sinistra.
Ricordate sempre: loro attaccano me perché io combatto per voi.
Dobbiamo reclamare la nostra indipendenza dai mandati repressivi della sinistra. Gli americani sono esausti di dover rispettare l’ultima lista di parole e frasi approvate e decreti sempre più restrittivi delle libertà politiche. Molte cose oggi hanno un nome diverso, e le regole cambiano sempre. L’obiettivo della ‘cancel culture’ è quello di fare in modo che gli americani vivano in terrore di essere licenziati, espulsi, svergognati, umiliati e cacciati dalla società che conosciamo. L’estrema sinistra vuole obbligarvi a dire quello che sapete essere falso e farvi terrorizzare dal dire ciò che è vero.
Ma il 3 novembre, possiamo mandare loro un forte messaggio che non dimenticheranno mai!
Joe Biden è debole. Prende ordini da ipocriti liberal che stanno facendo sprofondare le loro città mentre scappano lontano dalla scena del naufragio. Questi stessi liberal vogliono eliminare la possibilità di scegliere tra scuola pubblica e privata, mentre iscrivono i loro figli nelle migliori scuole private del paese. Vogliono aprire i nostri confini mentre vivono in complessi e comunità recintate. Vogliono distruggere la polizia mentre hanno guardie armate per difendere loro stessi.
Questo novembre, dobbiamo voltare pagina per sempre contro questa classe politica fallimentare. Il fatto è che io sono qui e loro non ci sono – e questo grazie a voi. Insieme, scriveremo il prossimo capitolo della grande storia americana.
Nei prossimi quattro anni, renderemo l’America la superpotenza produttiva del mondo. Espanderemo le zone di opportunità, porteremo a casa le catene di approvvigionamento medico e porremo fine alla nostra dipendenza dalla Cina una volta per tutte.
Continueremo a ridurre le tasse e le regolamentazioni a livelli mai visti prima.
Creeremo 10 milioni di posti di lavoro nei prossimi 10 mesi.
Assumeremo più poliziotti, aumenteremo le sanzioni per chi aggredisce le forze dell’ordine e sposteremo i pubblici ministeri federali in comunità ad alto tasso di criminalità.
Vieteremo le mortali ‘città santuario’ e assicureremo che l’assistenza sanitaria federale sia garantita per i cittadini americani, non per gli immigrati irregolari.
Avremo confini solidi, abbatteremo i terroristi che minacciano il nostro popolo e terremo l’America fuori da infinite e costose guerre straniere.
Nomineremo pubblici ministeri, giudici e giudici che credono nell’applicazione della legge, non nella loro agenda politica.
Garantiremo uguale giustizia per i cittadini di ogni razza, religione, colore e credo religioso.
Sosterremo la libertà religiosa e difenderemo il diritto garantito dal Secondo Emendamento di tenere e portare armi.
Proteggeremo Medicare e la Social Security.
Proteggeremo sempre, e con forza, i pazienti con condizioni preesistenti, e questo è un impegno dell’intero Partito Repubblicano.
Porremo fine alle fatture mediche a sorpresa, richiederemo trasparenza nei prezzi e ridurremo ulteriormente il costo dei farmaci da prescrizione e dei premi dell’assicurazione sanitaria.
Amplieremo notevolmente lo sviluppo energetico, continuando a essere i numeri uno al mondo e manterremo l’America energeticamente indipendente.
Vinceremo la corsa al 5G e costruiremo la migliore difesa informatica e missilistica del mondo.
Ridaremo totalmente vita all’educazione patriottica nelle nostre scuole e proteggeremo sempre la libertà di parola nei campus universitari.
Lanceremo una nuova era dell’ambizione americana nello spazio. L’America farà atterrare la prima donna sulla Luna e gli Stati Uniti saranno la prima nazione a piantare la propria bandiera su Marte.
Questa è l’agenda nazionale che porterà il nostro paese ad essere nuovamente unito.
Quindi stasera lo ripeto a tutti gli americani: questa è l’elezione più importante nella storia del nostro Paese. Non c’è mai stata una tale differenza tra due partiti, o due individui, in ideologia, filosofia o visione politica, di quanta ce ne sia oggi.
I nostri avversari credono che l’America sia una nazione depravata.
Noi vogliamo invece che i nostri figli e le nostre figlie conoscano la verità: l’America è la nazione più grande ed eccezionale nella storia del mondo!
Il nostro Paese non è stato costruito cancellando la cultura, i vocaboli o sulla conformità che schiaccia l’anima. Non siamo una nazione di spiriti timidi. Siamo una nazione di patrioti americani fieri, orgogliosi e indipendenti.
Siamo una nazione di pellegrini, pionieri, avventurieri, esploratori che hanno rifiutato di essere legati, trattenuti o tenuti a freno. Gli americani hanno l’acciaio nelle loro spine dorsali, la grinta nelle loro anime e il fuoco nei loro cuori. Non c’è nessuno come noi sulla Terra.
Voglio che ogni bambino in America sappia che faccia parte dell’avventura più emozionante e incredibile della storia umana. Non importa da dove viene la tua famiglia, non importa il tuo retroterra, in America, chiunque può aver successo. Con il duro lavoro, la devozione e l’impulso, è possibile raggiungere qualsiasi obiettivo ed ogni ambizione.
I nostri antenati hanno navigato attraverso il pericoloso Oceano per costruirsi una nuova vita in un nuovo continente. Hanno sfidato inverni gelidi, attraversato fiumi impetuosi, scalato picchi rocciosi, camminato in foreste pericolose e lavorato dall’alba al tramonto. Questi pionieri non avevano soldi, non avevano fama, ma potevano contare gli uni sugli altri. Amavano le loro famiglie, amavano il loro Paese e amavano il loro Dio!
Quando se ne è presentata l’opportunità, hanno raccolto la Bibbia, impacchettato le loro cose, sono saliti su carri coperti e partiti verso Ovest per la prossima avventura. Allevatori e minatori, cowboy e sceriffi, agricoltori e coloni – hanno proseguito oltre il Mississippi per andare nella Wild Frontier.
Sono nate così delle leggende: Wyatt Earp, Annie Oakley, Davy Crockett e Buffalo Bill.
Gli americani hanno costruito le loro belle fattorie sull’Open Range. Ben presto ebbero chiese e comunità, poi città e, con il tempo, grandi centri industriali e commerciali. Ecco chi erano. Gli americani costruiscono il futuro, non abbattono il passato!
Siamo la nazione che ha vinto una Rivoluzione, ha rovesciato la tirannia e il fascismo ed ha liberato milioni di persone. Abbiamo costruito le ferrovie e le grandi navi, innalzato i grattacieli, rivoluzionato l’industria e avviato una nuova era di scoperte scientifiche. Abbiamo stabilito le tendenze nell’arte e nella musica, nella radio e nel cinema, nello sport e nella letteratura, e abbiamo fatto tutto con stile, sicurezza e talento. Perché questo è ciò che siamo.
Ogni volta che il nostro modo di vivere è stato minacciato, i nostri eroi hanno sempre risposto alla chiamata al dovere.
Da Yorktown a Gettysburg, dalla Normandia a Iwo Jima, i patrioti americani hanno corso sotto i colpi di cannone, proiettili e baionette per salvare la libertà americana.
Ma l’America non si è fermata qui. Abbiamo guardato verso il cielo e continuiamo ad andare avanti. Abbiamo costruito un razzo da sei milioni di libbre e lo abbiamo lanciato a migliaia di miglia nello spazio. Lo abbiamo fatto in modo che due coraggiosi patrioti potessero alzarsi in piedi e fare il saluto alla nostra meravigliosa bandiera americana piantata sulla Luna.
Per l’America, niente è impossibile.
Nei prossimi quattro anni ci dimostreremo degni di questa magnifica eredità. Raggiungeremo incredibili nuove vette. E mostreremo al mondo che, per l’America, nessun sogno è al di là della nostra portata.
Insieme, siamo inarrestabili. Insieme, siamo imbattibili. Perché insieme siamo orgogliosi cittadini degli Stati Uniti d’America. E il 3 novembre renderemo l’America più sicura, renderemo l’America più forte, renderemo l’America più orgogliosa e renderemo l’America più grande che mai! Grazie, Dio ti benedica. Che Dio benedica l’America, buonanotte!”.
La convenzione democratica ha designato Joe Biden come sfidante di Donald Trump alle prossime elezioni presidenziali americane. Una convenzione che ha rivelato come fattore determinante di coesione del Partito Democratico l’avversione viscerale a Trump. In nome di questa crociata ha raccolto intorno a sé tutto e il contrario di tutto, a cominciare dai neocon repubblicani; ha rivelato la forte presenza di una componente radicale, ma anche che la gestione del partito è ancora saldamente in mano alla sua vecchia componente liberal. Ne è venuta fuori una passerella di vecchie volpi, poco intenzionate a lasciare il passo, ma prive di ogni respiro programmatico e suggestione politica. La conclusione non poteva che essere un vuoto di idee e di programmi, l’esorcizzazione dell’avversario politico e il ripescaggio di personaggi ampiamente ridimensionati durante le primarie e mantenuti in vita grazie all’omertà mediatica di cui hanno goduto. Ne ha fatto le spese Tulsi Gabbard, l’unico personaggio in carne e ossa, nello scenario democratico, capace di gridare al Re Nudo https://www.youtube.com/watch?v=Cfp_IIdVnXs&fbclid=IwAR1bdDKBqAwgZtyZ4oG4zQAKZ7OtHC7MAed23awH8jRBQz94Q2Xs-R9RVto. Più le idee saranno confuse, più lo scontro politico futuro assumerà le sembianze di una guerra per bande. In Italia ne sappiamo già qualcosa. Buon ascolto_Giuseppe Germinario
Il vecchio caro Joe Biden rompe gli indugi e si presenta alle primarie democratiche per giocarsi la possibilità di sfidare Donald Trump alle presidenziali del 2020. Zio Joe dovrà scalare una montagna molto ripida. Il partito democratico di zio Joe non esiste più. Quello di oggi è un partito democratico orientato decisamente verso l’estrema sinistra. Zio Joe rappresenta il vecchio establishment democratico centrista Clintoniano (Bill…), mentre la nuova leva del partito democratico si è spostata su tematiche e politiche decisamente lontane dai parametri dell’establishment tradizionale del vecchio asinello.
L’ ex vicepresidente Joe Biden ha 76 anni e dovesse vincere le elezioni, il senatore democratico del Delaware, sarebbe il più vecchio presidente Americano mai insediatosi alla Casa Bianca. Il più vecchio fino ad ora è l’attuale presidente Donald Trump, investito nel gennaio del 2017 a 70 anni. Prima di Trump, il più anziano presidente è stato il repubblicano Ronald Reagan, che la momento della sua inaugurazione, nel Gennaio del 1981, aveva 69 anni. Un eventuale presidenza di Biden prenderebbe l’avvio nel gennaio del 2021 alla veneranda età di 78 anni; un record assoluto che lo vedrebbe alla fine della sua prima legislatura oltre la soglia degli 82 anni e dovesse vincere un secondo mandato, alla fine della sua presidenza, Biden supererà gli 86 anni. Con tutto il rispetto per zio Joe, le interviste i giornalisti le andrebbero a fare in una Casa Bianca trasformata in casa di cura presidenziale.
A livello di salute Biden sembra per il momento abbastanza vitale; quello che più preoccupa è lo stato mentale di zio Joe. Per chi non lo sapesse, nel febbraio del 1988, a 45 anni, Joe Biden ha subito un intervento chirurgico per correggere un aneurisma che gli aveva procurato un ictus emorragico ad un’arteria del lato destro del cervello. Biden svenne in una stanza d’albergo poco dopo aver tenuto un discorso sulla politica estera. Biden perse i sensi per oltre quattro ore prima di svegliarsi in un ospedale di Wilmington, nel Delaware. La situazione risultò subito talmente grave che venne trasferito al Walter Reed Medical Center, il tutto mentre riceveva l’estrema unzione dal prete. Il chirurgo, che ha eseguito l’intervento al cervello, all’epoca disse che l’operazione era stata più seria di quanto inizialmente si fosse pensato. Biden infatti fu sull’orlo di muorire.
Trattandosi di un rappresentante democratico, lo stato di salute mentale e fisico di Biden non è mai stato messo in discussione dai mass media. Quelle poche volte infatti che si sono sollevate obiezioni, ci sono sempre state potenti levate di scudi tese a proteggere Biden con dichiarazione di medici e di esperti lesti a minimizzare i problemi riguardanti la sua reale condizione fisica e soprattutto mentale. Ma se dobbiamo tenere conto delle dichiarazioni fatte di impeto durante l’emergenza medica di Biden, tutte sono, meno che rassicuranti. La moglie di Biden, Jill, disse all’epoca che “Il nostro medico ci ha detto che c’era il 50% di possibilità al che Joe non sarebbe sopravvissuto all’operazione. Il medico ha anche detto che era ancora più probabile che Joe avrebbe avuto danni permanenti al cervello se fosse sopravvissuto…” Questo potrebbe spiegare le ripetute gaffe e atteggiamenti compromettenti dei quali Biden ha dato ampio sfoggio negli ultimi trenta anni. Biden è certamente un uomo fortunato ad essere sopravvissuto fino ad ora nonostante una miriade di altri problemi medico/fisici, tra i quali un battito cardiaco irregolare. Fortuna che potrebbe esaurirsi da un momento all’altro. In questo contesto bisognerà porre particolare attenzione alla scelta di chi sara` il suo vicepresidente, quella scelta ci dirà molto su quale reale binario la campagna elettorale di Biden si indirizzerà. E`più che probabile che il vicepresidente di Biden sarà quello/a che finirà la legislatura e avrà quindi il comando della situazione alla casa Bianca.
Bisogna in ogni caso chiarire che Biden non aveva nessuna intenzione di presentarsi alle primarie democratiche del 2020; dopo le elezioni presidenziali del 2016 riteneva ormai concluso il suo ciclo in politica. A quel tempo Biden, vice presidente uscente dell’amministrazione Obama, avrebbe voluto presentarsi alle primarie democratiche con la concreta possibilità non solo di vincere le primarie ma di ottenere senza problemi la presidenza. Biden sarebbe stato un avversario formidabile per Trump poiché avrebbe vinto in molti dei cosiddetti stati del Rust Belt, quegli stessi stati che hanno consegnato la presidenza a Donald Trump. Biden politicamente parlando è sempre stato visto come un moderato centrista molto vicino alle cause dei colletti blu. Figlio della Pennsylvania, vicino ai movimenti sindacali, Biden avrebbe vinto senza problemi proprio in quegli stati che la Clinton non si è neanche degnata di visitare. Biden fu costretto a farsi da parte per non ostacolare la corsa della Clinton, poiché la avrebbe di sicuro relegata a un ruolo secondario, senza se e senza ma. La presidenza del 2016 era stata promessa alla Clinton; era il suo turno e nessuno poteva opporsi alla sua potenza e richiesta di lasciapassare. La scusa per giustificare la messa da parte di Biden fu la morte per un tumore al cervello del figlio, Beau Biden, avvenuta qualche mese prima delle primarie Democratiche. Biden e la sua famiglia non sono nuovi a tragedie simili. Nel Dicembre del 1972, la prima moglie di Biden, Neilla Hunter e la figlia di un anno, Naomi, rimasero uccise in un incidente automobilistico mentre facevano lo shopping natalizio a Hockessin, nel Delaware. I due figli maschi che erano nella macchina con la madre e la sorellina rimasero feriti non gravemente. A quell’epoca Biden era stato appena eletto al Senato e fu incoraggiato a continuare la sua carriera politica nonostante la tragedia personale e famigliare.
Fonti vicino alla famiglia hanno sempre sostenuto che zio Joe avrebbe espresso il desiderio di presentarsi alle primarie del 2016 ma fu sempre scoraggiato dai vertici del partito Democratico. Per bocca dello stesso Biden, il figlio morente avrebbe chiesto al padre di presentarsi alle elezioni del 2016. Ora quegli stessi vertici democratici presi dallo scoramento emotivo nel vedere Bernie Sanders in testa ai sondaggi, hanno supplicato Biden di salvare il salvabile e presentarsi alle primarie del 2020. Un grido di aiuto arrivato anche dai Mass Media, dall’Establishment repubblicano e da molti dei componenti dello stato ombra. Biden come cura contro il Trumpismo e il Sanderismo, l’ultima speranza di salvare il salvabile e rinsaldare una struttura composta da capitalismo sfrenato, complesso della macchina militare, establishment politico e stato ombra che vedono in Trump e nel cambiamento politico in atto nel partito democratico i nemici principali e mortali. Quello stesso Biden che era stato confinato, relegato al ruolo comprimario prima con Obama e poi con Hillary Clinton è ora diventato il salvatore della patria. Il problema però è che ormai, come ho detto prima, il partito democratico di Biden è in via di estinzione. L’ostacolo maggiore per Biden non è superare Trump e vincere le prossime presidenziali bensì vincere le primarie democratiche ed aver la meglio sugli altri candidati democratici.
La disperazione dell’establishment politico si rivela nella volontà di voler Joe Biden candidato a tutti i costi. Lo stesso Biden ha dichiarato che molti esponenti dei poteri forti, inclusi alcuni leaders politici mondiali (sarei curioso di sapere chi siano questi leaders mondiali) lo avrebbero supplicato di presentarsi alle presidenziali del 2020. Non sono mancate dichiarazioni di sostegno da entrambe gli schieramenti politici; per esempio dalla famiglia di John Mccain la quale avrebbe sostenuto che alle presidenziali, in un’ipotetica corsa Biden contro Trump, loro avrebbero votato sicuramente per Biden. Questo ardente desiderio di voler Biden, candidato a tutti i costi, si scontra con le molte ombre che affliggono il vecchio zio Joe. Obama per esempio è rimasto muto all’annuncio di Biden di rendere ufficiale la sua candidatura alle presidenziali, cosa alquanto strana. Di solito un presidente uscente sostiene il suo vice presidente come candidato a succedergli più che altro per ragioni di eredità politica. Un presidente uscente vede benevolmente la candidatura del suo vicepresidente come una opportunità di continuare a costruire e consolidare il retaggio amministrativo del presidente uscente. Stranamente, sia nel 2016, sia ora Obama su Biden è rimasto in silenzio. Cosa sa Obama di Biden? Il silenzio e il mancato supporto di Obama e solo dovuto ad una diversità di opinione politica oppure dietro questo silenzio si nasconde qualcosa di più sinistro? Biden nel giorno dell’annuncio della sua candidatura ufficiale ha dichiarato che avrebbe detto lui stesso ad Obama di non sostenerlo ufficialmente durante le primarie. Questa dichiarazione di Biden non è assolutamente credibile e porta a speculare sui motivi del mancato sostegno di Obama.
Biden era già stato candidato alla presidenza in due precedenti tornate elettorali; nel 1988 e nel 2008. Nel 1988 dovette scusarsi e abbandonare la corsa presidenziale per accuse di plagio e per aver mentito sul suo curriculum accademico. Le bugie e le gaffe verbali di zio Joe sono apertamente ben note nei circoli di Washington.
Joe Biden ha sempre affermato che nel 1972, la responsabilità del tragico incidente stradale in cui persero la vita la sua prima moglie e sua figlia, era dell’autista del camion ubriaco. Accusa sempre smentita dalla polizia e dai documenti che affermano al contrario che purtroppo l’incidente fu causato da una manovra maldestra della moglie. La famiglia del camionista coinvolto nel tragico incidente, Curtis C. Dunn, ha sempre respinto le accuse di Joe Biden e ha sempre manifestato l’angoscia che pervade la famiglia per la continua menzogna perpetrata da Biden ai loro danni. Pamela Hamill, una delle figlie, ha chiesto più volte a Biden di smetterla di infangare la memoria del suo defunto padre, scomparso nel 1999 e quindi non più in grado di difendersi. Dunn era il conducente del camion a rimorchio coinvolto nell’incidente del dicembre 1972. Secondo il giudice della Corte Suprema del Delaware, Jerome O. Herlihy, che ha supervisionato le indagini della polizia come procuratore capo, non ci sono prove a sostegno della accusa di Biden: “Le voci sulla guida in stato di ebbrezza come fattore di corresponsabilità, in particolare per il camionista (Dunn), non sono corrette.” La polizia ha stabilito che la prima moglie di Biden aveva tagliato involontariamente la strada al camion, senza accorgersi del suo arrivo. Nonostante il tentativo di Dunn di evitare la collisione, nella sterzata per evitare una collisione, il mezzo si è rovesciato distruggendo la macchina dei Biden. Dunn fu il primo a fornire assistenza, una scena che ha lasciato un segno indelebile per il resto della vita di Dunn fino alla sua morte.
Ci sono altre ombre nel passato e presente di zio Joe; le ha sommarizzate bene l’altro nostro vecchio indipendente, esponente di spicco di questa pazza stagione della politica americana, Bernie Sanders: “Il popolo americano è stanco di sentire parlare del nepotismo, del vezzeggiare, del plagio, della corruzione in Ucraina, della corruzione nelle Isole Vergini, del tentativo di colpo di stato contro il presidente Trump, del mentire sulla morte di sua moglie, dell’installare un governo mondiale aprendo i confini degli Stati Uniti.” Infatti una degli aspetti più ombrosi di Biden è la partecipazione attiva dell’altro figlio, Hunter Biden, negli affari loschi del governo Ucraino di Poroshenko e nel ruolo attivo che Biden e i suoi associati hanno probabilmente avuto nella costruzione del Russiagate.
Strana famiglia quella dei Biden; ricorda molto quella dei Kennedy. Una famiglia attraversata da tragedie e controversie, incluso la scioccante relazione di Hunter Biden, che nel 2017 avrebbe divorziato da sua moglie Kathleen Buhle, madre dei suoi tre figli, per mettersi insiema alla cognata, la vedova del fratello Beau, Hallie Olivere. La stessa Buhle ha accusato più volte Hunter di essere un cocainomane e giocatore d’azzardo.
Zio Joe in tempi normali avrebbe potuto essere il candidato principale dei Democratici. In tempi normali Biden avrebbe un percorso relativamente facile per la nomina. Ma questi non sono tempi normali e Joe Biden non è un candidato normale. Per zio Joe si prospettano delle primarie ostiche nel Partito Democratico. Dovrà correre inventandosi una nuova formula politica, denunciando e negando tutto ciò che è stato nel passato; tutto da capo per cercare di adeguarsi al volo a questo nuovo spirito che aleggia nel partito democratico.
Biden nel video della presentazione alla sua candidatura ha dichiarato che “Se diamo a Donald Trump otto anni alla Casa Bianca, cambierà per sempre e fondamentalmente il carattere di questa nazione e non posso quindi restare a guardare e assistere che ciò accada… ” Bisognerà vedere se il nuovo partito democratico, avverso al vecchio uomo bianco, rappresentante del decadente establishment politico americano, gli offrirà la possibilità di fermare Donald Trump. Io ho piu` di qualche dubbio su questo…