Ucraina, il conflitto! 40a puntata Un massacro Con Stefano Orsi e Max Bonelli

Siamo ad oltre due settimane di una offensiva ucraina non dichiarata, ma dai costi sempre più drammatici in materiale e vite umane. Una realtà che il regime e la NATO faticano sempre più a nascondere dietro il velo della propaganda e di azioni ad effetto dallo scarso significato militare. Con esso è il mito stesso della invincibilità della NATO che inizia a incrinarsi. Un altro importante tassello nella caduta di credibilità e autorevolezza della narrazione occidentale. Gli Stati Uniti hanno perseguito la logica dello scontro e inibito ogni possibilità di soluzione diplomatica. I russi sanno di dover risolvere sul terreno le questioni poste nell’ottobre 2021. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

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Ucraina, il conflitto 38a puntata Fine dell’attesa Con Max Bonelli e Stefano Orsi

Dopo settimane di attese, annunci e smentite la tanto annunciata offensiva ucraina è partita. Quale sarà la modalità di svolgimento lo scopriremo in questi giorni. Tutto dipenderà dalla solerzia con la quale i comandi ucraini si atterranno alle disposizioni dell’effettivo comando in capo delle operazioni: l’amministrazione presidenziale americana. L’imperativo politico statunitense richiede il lancio di una offensiva violenta e massiccia concentrata su pochi punti del fronte. Il buon senso e la intenzione di parte dei comandi militari ucraini richiede una forma di pressione più diffusa, ma che esponga il meno possibile l’esercito ucraino a perdite drammatiche ai danni di riserve di uomini sempre più ridotte e in gran parte prive delle coperture aeree necessarie, in realtà rivelatesi anche tecnicamente insufficienti. Sembra che stia per prevalere l’azzardo e con esso il prevalere di carneficine sempre più cruenti ed insensate. Per il regime ucraino sarà sempre più difficile compensare le difficoltà sul terreno con una narrazione propagandistica vittoriosa. Il regime ucraino sembra seguire la solita dinamica di un conflitto senza prospettive. Il progressivo prevalere della componente più radicale e violenta su di una popolazione sempre meno incline a sopportare i costi di un disastro, ma incapace di sovvertire la situazione. Il regime si propone all’Europa come bastione militare e pilastro della difesa della NATO; la realtà è quella di un paese destinato a diventare terra di nessuno, un serbatoio da cui attingere le peggiori nefandezze di cui infestare l’Europa. Buon ascolto, Giuseppe Germinario
Rammentiamo gli ascoltatori del rischio che il canale di Italia e il mondo possa ancora incorrere in nuovi provvedimenti di censura, pur avendo provveduto a diffidare la gestione, per il tramite di un legale, a reiterare il provvedimento. Di tenere presente, per l’ascolto, anche del canale omonimo su www.rumble.com e su www.italiaeilmondo.com.
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Ucraina, il conflitto_36a puntata La volpe e l’uva Con Max Bonelli e Stefano Orsi

Siamo alla 36a puntata. La 35a è disponibile solo su rumble perchè YouTube ha deciso proditoriamente di rimuovere il filmato e di bloccare ogni registrazione successiva per otto giorni. Bakhmut sembra aver perso importanza per il regime ucraino dopo la sua caduta. Non si spiegherebbe però l’enorme dispendio di vite umane e di mezzi per la sua difesa. Si tratta in realtà di un boccone amaro per Zelensky e per i suoi mentori occidentali; difficile da inserire nella narrazione trionfalistica e rassicurante che imperversa sui nostri media. Le conseguenze di trenta anni di costruzione tormentata di uno stato, edificato e modellato in funzione antirussa, stanno venendo al pettine. Il nazionalismo straccione ed etnico che ha mosso l’oppressione e persecuzione di gran parte della propria popolazione, ma motivato, con le buone e le cattive, la parte restante si rivelerà per quello che è: un grande inganno che consegnerà quel che resta dell’Ucraina indipendente in una terra di nessuno, preda degli attuali mentori e paladini delle sue magnifiche sorti e progressive. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

Il filmato è disponibile solo su rumble. YouTube ha rimosso il video della 35a puntata e bloccato per otto giorni la pubblicazione di ulteriori video. Il probabile prodromo alla chiusura definitiva del canale.

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Ucraina 34a puntata_equilibrio precario_con Max Bonelli e Stefano Orsi

Comincia a farsi sentire l’effetto delle massicce forniture militari all’Ucraina e dell’addestramento fornito a buona parte delle sue riserve. Nessun conflitto, specie se protratto, presenta un andamento lineare delle operazioni. E’ un continuo adeguamento in corso d’opera delle tecnologie, delle tattiche e, nelle situazioni di crisi, delle stesse strategie. Un adeguamento che comporta confronti e conflitti interni ai centri decisori degli opposti schieramenti. L’aspetto più rilevante è il crescendo dell’impegno occidentale. Il paradosso è che entrambi gli schieramenti, in particolare i mentori occidentali dell’uno e i leader dell’altro concordano di fatto nel sostenere una guerra di lunga durata e di logoramento, convinti che sia l’avversario destinato ad esaurirsi e impossibilitati politicamente ad una retromarcia. Sul piano politico e delle forze in campo sono ancora i russi a disporre di più carte. Tutto dipenderà, però, dalle strategie di gioco e dalla motivazione. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

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Ucraina, 33a puntata! Ultime ore per Bakhmut, il resto in sospeso_Con Max Bonelli e Stefano Orsi

Questione di giorni, se non di ore, Bakhmut non ci sarà più. Tornerà ad essere Artemosk. Non sarà la fossa nel quale sprofonderà l’esercito ucraino e con esso, probabilmente, il regime. E’ certamente un duro colpo alla loro solidità e allaloro possibilità di sopravvivenza. Sia Zelensky che la NATO hanno profuso enormi energie in una narrazione epica molto lontana dalla tragica realtà. Gli stessi tempi di una controffensiva, mai così preannunciata e sbandierata, sono tarati a prescindere dalle possibilità di successo soprattutto in funzione del contraccolpo negativo determinato dalla perdita dell’importante centro urbano. Nel frattempo persiste un gioco di posizionamento di truppe e materiali, indispensabile quantomeno ad avviare la reazione, cui corrisponde una puntuale opera di distruzione dei centri logistici e di comunicazione ad opera delle forze militari russe. I volti dei militari ucraini direttamente impegnati sul campo e le distese di caduti sui campi di battaglia documentati in numerosi filmati, specie di militari che non riescono nemmeno a vedere in faccia il loro avversario, valgono più dei bollettini di guerra trionfalistici cui ci sta abituando il regime ucraino. Cresce a livello internazionale la pressione per fermare la guerra; ma cresce ancora di più l’ostinazione di una amministrazione statunitense ormai intrappolata su una strada obbligata senza vie di uscite alternative. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

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Ucraina, il conflitto 31a puntata La morsa del regime_con Max Bonelli e Stefano Orsi

Tocca alla chiesa ortodossa subire la morsa sempre più soffocante del regime ucraino e sempre più spesso il suo tallone. L’obbiettivo è di renderla una istituzione del tutto collaterale ed asservita ai suoi voleri. Si tratta comunque di una operazione posticcia, tesa alla manipolazione ideologica della popolazione. Il vero retroterra culturale e gli idoli e simboli che sostengono e motivano la leadership sono di altra natura e risalgono a quanto di peggio abbia prodotto il ‘900. Nel frattempo il fronte continua a subire lenti ma costanti spostamenti grazie alla spinta dell’esercito russo. Nel frattempo dal cappello russo, a detta degli occidentali ormai a corto di sorprese, continuano ad uscire invece novità dell’arsenale disponibile. La costante rimane il carattere sempre più terroristico che sta assumendo la resistenza ucraina. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

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Ucraina, il conflitto 30a puntata. Stessi scenari, nuove star Con Max Bonelli e Stefano Orsi

Non sempre le avanzate clamorose corrispondono a successi duraturi. Quasi sempre il clamore della narrazione insistente nasconde una realtà opposta. La guerra, nella sua tragedia e nella sua energia distruttiva, specie quando contiene le caratteristiche di un conflitto civile, può diventare l’evento in grado di piegare ed annichilire un popolo, quanto di forgiare una nuova classe dirigente. Nel conflitto ucraino stiamo assistendo ad entrambe le dinamiche. Non sono solo i popoli ucraino e russo a sperimentarne le conseguenze, ma tutti gli attori partecipi. Un nuovo mondo sta sorgendo, ma non tutti potranno godere della nuova luce. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

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Ucraina, il conflitto 29a puntata. Guerra e terrorismo_ con Stefano Orsi e Max Bonelli

Il regime di Kiev, per la verità i suoi mentori, si sta rivelando un vero maestro nella narrazione mediatica e nella coltivazione degli strumenti, anche i più ibridi, di guerra. Gli episodi di arbitrio verso i prigionieri, l’utilizzo di armi proibite, l’indifferenza e l’utilizzo della popolazione civile come strumento di guerra fanno ormai parte dell’armamentario utilizzato. Questa volta, però, la soglia dell’esplicito attacco terroristico è stata oltrepassata ampiamente con l’incursione in due villaggi russi al confine e la deliberata uccisione di civili. Elementi idonei a trascinare la giunta e i comandi ucraino verso quel tribunale di guerra che gli occidentali vorrebbero costruire su misura su Putin. Il regime di Kiev è ormai alle strette e solo l’incapacità e l’impossibilità statunitense di poter uscire dal vicolo cieco in cui l’amministrazione di Biden si è cacciata, se non a rischio di un confronto diretto su larga scala, sta impedendo la mala sorte per personaggi tragicomici ed aguzzini senza scrupoli. La novità è che piuttosto che scompaginare l’area dissidente o indifferente all’esorcismo russofobo, l’oltranzismo atlantista sta polarizzando sempre più le dinamiche geopolitiche in schieramenti sempre più delineati. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

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Ucraina, il conflitto 28 puntata. Il bianco, il nero….il grigio_con Max Bonelli e Stefano Orsi

Il regime ucraino ha deciso di mantenere il paese che pretende di rappresentare nella trappola in cui si è cacciato e nel quale lo hanno ingabbiato gli istigatori all’opera negli Stati Uniti e a vari livelli della NATO. La guerra è la sua ragione d’essere e la sua condizione di esistenza. Ma la guerra potrà durare solo a condizione che la NATO continui a fornire i mezzi alla carne da cannone, ormai decimata, destinata al sacrificio. Ancora una volta, come più volte ripetuto, sarà l’esito sul campo a dettare i termini di una trattativa. Il solco profondo, scavato dai centri decisori statunitensi, ha segnato direzioni diverse e di fatto contrapposte tra la Russia e l’altra metà dell’Europa. Solo la fine della guerra con una chiara vittoria della Russia potrà insinuare anche in Europa quel tarlo della mancanza di autorevolezza e credibilità della potenza americana ormai all’opera nel resto del mondo. Tante cose, però, dovranno ancora succedere per arrivarci. Siamo ancora ai primi giri di poker. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

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Ucraina 27a puntata, primi importanti scricchiolii_Con Max Bonelli e Stefano Orsi

La coperta disponibile per le forze armate ucraine comincia a restringersi troppo per poter coprire l’intero fronte. Le difficoltà emergono su numerosi punti di contatto e con esse i primi segnali di sbandamento. Più la situazione tende a sfuggire, tanto più la morsa del regime si stringe sulla propria popolazione e lo scontro politico assume i contorni di una vera e propria faida. La realtà di un regime che ha sempre meno a che fare con gli interessi di un popolo che pretende di rappresentare comincia ad emergere anche tra i più ferventi sostenitori. Buon ascolto, Giuseppe Germinario
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