Ma Budanov studia da Putin?_di WS

Una chiosa di WS all’ultimo di Simplicius
Tutto, purtroppo, va come deve andare e la cosa più interessante da commentare in questo articolo di Simplicius è che la valutazione più realistica della situazione strategica viene da Budanov e non da Zuluhzny, nonostante che il primo sia un dirigente di un apparato di sicurezza sicuramente coinvolto in azioni di guerra “illegali”, compresi gravi attentati terroristici del livello del Crocus; mentre il secondo rappresenta il top dell’apparato militare impegnato in azioni di guerra “legali”.
Certamente Budanov descrive la realtà strategica per “ stimolare” maggiore “ sostegno” dagli “sponsor” ma in questo modo non diffonde certo ottimismo come invece cerca comunque di fare Zuluhzny. Ma così Budanov, al contrario di Zuluhzny, pur parlando con “nuora”, forse cerca di dire qualcosa anche a “suocera” ?
E questo fatto non sarebbe sorprendente perché, se pure entrambi, servizi e difesa, siano organi subordinati al un potere “politico “, dovunque questo si situi e quanto legale esso sia, un buon “servizio” deve avere una visione strategica completa su tutti gli elementi che definiscono la sicurezza del sistema e la possibilità di operare nelle “zone d’ ombra”, mentre uno ” stato maggiore è sempre necessariamente incentrato sul “teatro operativo”.
E questa differerenza risulta evidente proprio nei momenti di crisi sistemica.
E’ noto infatti quanto negli anni ’80 il KGB avesse segnalato al Politburo i fattori di crisi sistemica che si addensavano sull’URSS, mentre i vertici militari si focalizzavano solo sui bilanci e lo sviluppo della forza militare; è altrettanto noto che l’intero KGB fu molto “ rapido” ad “adattarsi” al “nuovo corso”, mentre i “militari” rimasero molto più “irrigiditi”, quindi “fuorigioco”.
Questa discrasia non è il prodotto di una maggiore o minore intelligenza ma di un diverso “punto di vista”. Gli eserciti sono, la storia romana ce lo insegna, l’ ultimo organo della stato a ” deperire” rimanendo in grado di funzionare anche quando il sistema è praticamente “morto”; vedi le “inutili” vittorie di Ezio.
E negli anni ’80 lo stato maggiore sovietico infatti fece “opzioni di sviluppo” che, non a caso poi abilmente protette nel caos ” eltsiniano” dai servizi militari russi, sono state poi riprese da Putin e oggi ne costituiscono il suo patrimonio strategico.
I supermissili russi non sono nati ieri, ma “ieri l’altro” quando ancora l’ URSS esisteva.
E non è un caso infatti che questa “nuova” Russia sia poi sorta per l’azione fondamentale di uomini ex-KGB, mentre l’ unica cosa che seppero fare i militari russi per fermare la deriva gorbacioviana fu un putch rapidamente sconfitto perchè i militari non avevano il polso di ciò che la gente realmente pensava.
Infatti senza il favore della gente non si poteva “tornare indietro” anche se “andare avanti “era un “salto nel buio”. E anche se i “politici” non ne erano capaci, “qualcosa” andava fatto; questo i ” servizi” lo sapevano, i “militari” no.
Purtroppo poi in quel “vuoto politico” furono fatte molte ” cose sbagliate”, finché la dura realtà ha creato, nella testa della “gente”, la consapevolezza della necessità di fare arrivare al potere le “persone giuste”.
E qui torniamo all’Ucraina: chi gestirà il “salto ” del post”NATOismo” ucraino? Non c’ è dubbio che il piano-A del Kremlino, nella sua “corsa su Kiev”, contasse sulla rivolta dei militari , cioè in ultima analisi su Zuluhzny e i suoi che per formazione erano tutti militari ex-sovietici.
Ma evidentemente i russi non avevano calcolato che in 8 anni di NATO-ucraina i ” servizi” angloamericani avevano opportunamente “filtrato” l’apparato militare.
Il comando ucraino non era formato da “patrioti” ex-sovietici ma da NATO-collaborazionisti.
E i “servizi” ucraini erano stati ancor più “filtrati”. Ma non si può mettere su un servizio solo di fanatici e opportunisti. Un buon ” servizio” ha bisogno anche di “capaci”, cioè di gente che “vede” e “pensa” da sé e per sé.
E quando collasserà la NATO-ucraina i ” servizi” ucraini saranno certamente i primi a vederlo… e a riposizionarsi!
D’altronde è già successo durante il collasso dell’URSS e quello di Germania ed Italia. Non sono ancora oggi i “nostri” servizi la “longa manus “ dei nostri vincitori di allora?
Budanov non è stupido! Sa che la NATO-ucraina collasserà prima o poi e ci sta forse accennando che non ha ancora deciso se seguire la massa dei NATO collaborazionisti emigrando dove già ci sono i loro “conti esteri” o invece vedere se sia possibile per lui qualcosa d’altro “in patria”.
Daltronde, per tentare di sopravvivere nel distopico futuro che ci hanno preparato i globalisti, tra i popoli torneranno di moda le “autocrazie” o “fascismi” secondo la mitologia piddina.
E qualcuno dovrà pure gestire ciò che resterà dell’ Ucraina; di sicuro, Putin ce lo insegna, un ex- agente dei servizi sarà meglio qualificato di un “ex-attore, no?
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