Rassegna stampa tedesca 22 A cura di Gianpaolo Rosani

Solo perché Trump considera gli europei deboli e divisibili, non devono fargli il favore di essere deboli e divisibili. E l’UE agisce con un’unità e una determinazione che sorprende molti.
Intervista al politologo Herfried Münkler (SPD) su Donald Trump, l’isteria transatlantica di questi giorni, il potere distruttivo degli smartphone per la democrazia e la politica estera tedesca irregolare degli ultimi anni. “Dopo la Crimea nel 2014 era chiaro: le regole non valgono più, ci stiamo avvicinando a un’epoca di uso del potere completamente spudorato. L’ordine basato sulle regole è finito. I francesi sono stati ingannati dai tedeschi per anni. Il cavallo su cui i tedeschi hanno scommesso, gli Stati Uniti, si è dissolto nel nulla”.

8-9 marzo 2025
L’Unione in agitazione
Il nero-rosso sta negoziando una nuova coalizione di governo solo da una settimana. Friedrich Merz, tuttavia, si sta già presentando in modo molto diverso rispetto alla campagna elettorale.
Di Henrike Rossbach L’Unione e la SPD stanno negoziando la formazione di un nuovo governo federale a Berlino solo da una settimana. Ma nonostante questo lasso di tempo gestibile, sono già accadute alcune cose sorprendenti, almeno dal punto di vista della CDU e della CSU.
Proseguire la lettura cliccando su:

07/08/09 marzo 2025
Siamo pronti?
L’Europa è minacciata come mai prima d’ora. Cosa deve fare la Germania per prepararsi alla guerra.
Tradito, venduto – perso? Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump abbandona l’Occidente e si schiera con la Russia. E l’Europa? Mobilita più denaro che mai. Ma le grandi somme da sole non salveranno il continente.
Di M. Koch, J. Münchrath, J. Olk, S. Prange, F. Specht, R. Tyborski, A. Voss – Berlino, Düsseldorf
Washington, martedì sera. La guerra commerciale con Messico, Canada e Cina è iniziata, gli aiuti militari all’Ucraina sono stati interrotti, quando Donald Trump prende la parola al Campidoglio. Parla, parla e parla. Come si è visto finora nella politica mondiale solo dall’ex leader rivoluzionario cubano Fidel Castro. L’inno del presidente a se stesso dura 99 minuti e si conclude con l’annuncio: “Abbiamo appena iniziato”.
Proseguire la lettura cliccando su: