Non c’è Sovranismo con il tabù della parola Patria, di Max Bonelli
Non c’è Sovranismo con il tabù della parola Patria
La manifestazione del 10 ottobre a Roma ha sicuramente dato una luce di speranza nel frastornato mondo Sovranista.
C’erano alcune migliaia di attivisti in piazza e non poche centinaia come Repubblica ed il Corriere hanno scritto, mentendo sapendo di mentire, come Francesco Toscano di Vox Italia ha recitato, giustamente, in un passaggio del suo discorso.
Non era scontata la presenza di una avanguardia di coraggiosi, il potere aveva fatto di tutto per scoraggiare la partecipazione; li ha definiti “negazionisti” quando nessuno in quella piazza negava il Covid-19, bensì si opponeva ad una politica di terrore e privazione delle libertà individuali non confortata dai dati scientifici.
Aveva usato la carta della diffamazione contro l’organizzatore Pasquinelli e contro gli ispiratori teoretici come Fusaro e Borgognone sui social.
Nemmeno le minacce sono bastate a tener lontano la gente da quelle piazze, minacciando l’intervento della polizia; i questori hanno paventato il manganello della repressione, le cariche, ma nonostante questo la gente era lì; non folla oceanica ma tanta gente anzi tantissima per un Italia ormai addormentata ed impaurita.
Il compito degli organizzatori non era facile; unire i rivoli del frammentato mondo sovranista.
Portare sullo stesso palco D’Andrea, Toscano, Amodeo, Mori, Cunial per citarne alcuni non era scontato e già questo è stato un successo che di per sé terrorizzava il potere dei palazzi politici.
Vox Italia e Fronte Sovranista Italiano si sono presentati separati alle ultime elezioni e non è andata bene; forse proprio grazie alla constatazione che essere disuniti non aiuta che li abbiamo visti insieme a Roma.
Nella piazza di San Giovanni non si è visto solo questo, ma una organizzazione finalmente all’opera sotto la bandiera Sovranista.
C’era Byoblu di Messora che ha coperto mediaticamente l’evento ed ha infranto con prepotenza il muro della censura.
Grazie alla Tv internet di Byoblu abbiamo apprezzato gli interventi di leader politici e pensatori liberi come Fabio Frati e Fulvio Grimaldi, autori degli interventi a mio parere più completi ed entusiasmanti; voglio anzi definirli coraggiosi, cosa che nella nazione dove i coraggiosi spesso vengono eliminati è il massimo degli onori.
Frati è stato concreto, l’unico a parlare della migrazione, sostituzione etnica mirata alla formazione di sfruttati necessari a calmierare il mercato del lavoro, “l’esercito salariale di riserva”.
Grimaldi ha parlato di Sovranità ma soprattutto di Patria ed identità, citando Dante con dovizia e disinvoltura; il discorso che avrei voluto sentire pronunciare da uno dei due leader dei due partiti sovranisti.
Beninteso non voglio negare il buono dei loro discorsi :
Toscano è stato accattivante, incisivo, a tratti ironico ma la parola Patria, patriottismo non ha trovato spazio nei suoi 5 minuti.
D’Andrea è stato metodico nella descrizione della struttura di un partito sovranista e mostrato la sua qualità migliore: razionale organizzatore, ma anche lui dimentico di quelle due parole che in un Italia occupata dal 1945 sono di per sé rivoluzionarie.
Entrambi hanno citato elementi socialisti nel loro discorso.
Non parlo di Amodeo che di rivoluzionario nel suo discorso aveva solo il colletto della camicia in stile rivoluzione francese.
Per lui l’Italia ha perso Sovranità dal 1992. Mi dispiace egregio, il nostro paese soffre di una occupazione dal 1945, cioè da quando i “liberatori” si sono trasformati in occupanti.
Mori è stato perfetto ed esaustivo nei suoi 5 minuti; pedagogico nella difesa della costituzione del 1948 ma anche lui dimentico dell’aspetto identitario accessibile anche a chi ha bisogno di un messaggio semplificato.
Pasquinelli ha avuto in un passaggio dei suoi 5 minuti un riferimento identitario patriottico ed anche in questo si vede una certa lungimiranza che unite alle sue capacità organizzative lascia un seme di speranza; come pure il discorso del rappresentante del mondo artigianale Marino Poerio: concreto ed incisivo.
Un altro buon auspicio si prospetta nell’iniziativa pubblicizzata da Tiziana Alterio di creare una squadra di giuristi a difesa della costituzione del 1948 contro le iniziative liberticide di questo governo; sembra il compito ideale per Marco Mori e tanti altri.
Tirando le somme molte luci e qualche ombra; la gente è disperata e questa è una opportunità nella disperazione, nella lotta tra la vita e la morte ci sono i semi della rinascita. Da qui l’appello a chi ha messo su organizzazioni politiche nel mondo sovranista.
Coraggio, non impastarsi la bocca quando si deve pronunciare quella parola; Patria e patriottismo li dovete citare in egual modo di quando e come pronunciate la parola socialismo. Sono concetti che vanno di pari passo e che uniti si rafforzano, non si ostacolano.
Certo ci attireremo le attenzioni dell’occupante, qualche ricco borghese ci negherà l’appoggio ma tanti piccoli borghesi proletarizzati dal neoliberismo ce lo daranno; idem per i proletari sottoproletarizzati.
Orsù avanti con coraggio! Qui si libera l’Italia o si muore.
Max Bonelli