La Polonia teme una guerra con la Russia per giustificare la sua subordinazione alla Germania, di ANDREW KORYBKO

Nei paesi degli inetti_Giuseppe Germinario

La Polonia teme una guerra con la Russia per giustificare la sua subordinazione alla Germania

Condividi

Nell’odierna “Fortezza Europa”, la Polonia svolge nei confronti della Germania un ruolo simile a quello che l’Italia fascista svolgeva nei confronti dei nazisti, anch’essi partner junior della Germania il cui compito era quello di alleggerire il peso di Berlino nel controllo di alcune parti del continente.

Il nuovo ministro della Difesa polacco, Wladysław Kosiniak-Kamysz, che è un politico di nomina e con un’esperienza militare assolutamente nulla, ha dichiarato in un’intervista ai media locali che “ipotizzo ogni scenario, e prendo i peggiori sul serio” quando gli è stato chiesto della possibilità che la Russia attacchi il suo Paese. Questo non è altro che un allarmismo spudorato volto a giustificare la subordinazione della Polonia alla Germania la scorsa settimana, dopo che questa ha informalmente snobbato le sue richieste di risarcimento e ha accettato di formare una “Schengen militare”.

Ecco alcune informazioni di base per coloro che non hanno seguito la vicenda da vicino:

* 24 novembre 2023: “Laproposta di ‘Schengen militare’ della NATO è un gioco di potere tedesco sottilmente mascherato sulla Polonia

17 gennaio 2024: “Ipiani di guerra tedeschi trapelati contro la Russia mirano a promuovere la proposta di ‘Schengen militare’.

19 gennaio 2024: “LaGermania sta ricostruendo la ‘Fortezza Europa’ per aiutare il ‘Pivot’ degli Stati Uniti verso l’Asia“.

22 gennaio 2024: “La ‘linea di difesa del Baltico’ serve ad accelerare la ‘Schengen militareguidata dalla Germania“.

1 febbraio 2024: “Nell‘ultima settimana la Polonia si è subordinata alla Germania su due fronti.

Ora verranno riassunti per comodità del lettore.

Ilsostenuto dalla Germania ritorno di Donald Tusk alla presidenza polacca, , ha incoraggiato il leader de facto del blocco ad attuare la fase successiva dei suoi piani egemonici, cercando di espandere la sua influenza militare in tutto il continente. A tal fine, ha proposto lo “Schengen militare”, che ha concluso con i Paesi Bassi e la Polonia la scorsa settimana per facilitare l’invio di truppe ed equipaggiamenti alla sua nuova base di carri armati in Lituania. Questo corridoio sarà probabilmente ampliato in futuro fino all’Estonia e forse alla Finlandia.

La “Fortezza Europa” che si sta costruendo a ritmo accelerato oggi assomiglia inquietantemente alla sua controparte dell’epoca della Seconda Guerra Mondiale in termini di struttura e di intenti strategici di preparazione alla guerra con la Russia, che la Polonia sta ora allarmando per giustificare la sua subordinazione alla Germania. Il contesto interno all’interno del quale Kosiniak-Kamysz ha affermato di prendere sul serio lo scenario di un attacco da parte della Russia è stato affrontato nelle due analisi che seguono:

* 10 gennaio 2023: “LaPolonia è nel pieno della sua peggiore crisi politica dagli anni ’80“.

14 gennaio 2024: “L‘appello di Tusk ai patrioti per sostenere l’Ucraina è una distrazione dalla crisi politica della Polonia.

In breve, Tusk ha fatto ricorso a mezzi totalitari per imporre il suo liberalliberal-globalista modellodi ispirazione tedesca a questa società tradizionalmente conservatrice-nazionalista, provocando la peggiore crisi politica dagli anni Ottanta. Ha tentato debolmente di distrarre l’opinione pubblica da questa situazione su una base fintamente patriottica, incitandola a parlare della falsa minaccia che la Russia rappresenta per il Paese da est, ma questa narrazione è stata facilmente screditata dopo aver ricordato che la Polonia confina con la regione russa di Kaliningrad a nord.

Per questo motivo, sia le sue affermazioni che quelle di Kosiniak-Kamysz sono screditate, poiché la Russia potrebbe già attaccare e invadere la Polonia da quella direzione senza dover prima attraversare l’Ucraina, per non parlare della Bielorussia, che ha un confine molto più ampio con la Polonia. Mentre il primo ha spacciato queste menzogne per distrarre dalla crisi politica della Polonia, il secondo le sta riproponendo per giustificare l’accordo “Schengen militare” della scorsa settimana, che vedrà le truppe tedesche transitare liberamente da e verso la Polonia per la prima volta dalla Seconda Guerra Mondiale.

Ancora più preoccupante è il fatto che il viceministro degli Esteri Andrzej Szejn abbia esteso un “herzlich wilkommen!” (“caloroso benvenuto”) alle truppe tedesche a metà del mese scorso, qualora volessero dispiegarsi in modo permanente nel suo Paese, come hanno appena accettato di fare nella vicina Lituania. L’unica possibilità di mitigare preventivamente la rabbia dell’opinione pubblica per questa violazione senza precedenti della memoria storica e della sovranità polacca è quella di giocare la carta della Russia, che purtroppo piace a molti conservatori-nazionalisti.

Comunque sia, l’opposizione è ben consapevole dei trucchi narrativi del regime di Tusk ed è improbabile che cada nell’allarmismo di un’invasione russa del Paese dall’Ucraina, anche se va detto che il precedente governo si basava su una retorica simile per giustificare l’armamento di Kiev. Tuttavia, alla fine dell’anno scorso, nel corso della disputa polacco-ucraina sul granoil governo e la sua base si sono inaciditi nei confronti di quel Paese e il premier dell’epoca ha persino accusato la Germania di aver stretto un accordo con l’Ucraina alle spalle della Polonia.

Per questi motivi, l’ultimo allarmismo non dovrebbe raccogliere i risultati sperati e l’opposizione farebbe bene a smascherare al massimo il modo in cui il regime di Tusk ha subordinato la Polonia alla Germania attraverso la “Schengen militare” su una base fintamente anti-russa che in realtà serve a ripagare i favori a Berlino. Gliinvestimenti militari pianificatidal precedente governo avrebbero dovuto portare la Polonia a diventare il leader di una coalizione centroeuropea per il contenimento della Russia, incentrata sull'”Iniziativa dei tre mari” (3SI).

Ciò avrebbe a sua volta permesso alla Polonia di ripristinare con il tempo il suo status di Grande Potenza da tempo perduto, il tutto con il grande scopo strategico di creare un nuovo centro d’influenza tra la Germania e la Russia, che Varsavia avrebbe potuto sfruttare per il multimultiallineamento tra loro, gli Stati Uniti, la Cina e la Turchia. Questi piani sono stati poi abbandonati sotto Tusk, che ha preferito subordinare la Polonia alla Germania, facendo in modo che Berlino assumesse il controllo della 3SI di Varsavia attraverso lo “Schengen militare” e trasformasse la Polonia nel suo più grande vassallo.

Il nuovo ruolo geostrategico del suo Paese è quello di sostenere la posizione di leadership della Germania nel contenimento della Russia in Europa centrale; a tal fine, Berlino probabilmente lascerà che Varsavia continui il suo programma di investimenti militari, ma con l’intento di sostenere gli interessi tedeschi anziché quelli polacchi. Anche se la Polonia parteciperà a una “Schengen militare” estesa fino all’Estonia, sarà come spalla della Germania, non come polo d’influenza indipendente nella regione come previsto dal suo precedente governo.

Nell’odierna “Fortezza Europa”, la Polonia svolge nei confronti della Germania un ruolo simile a quello che l’Italia fascista svolgeva nei confronti dei nazisti, anch’essi partner junior della Germania il cui compito era quello di alleggerire il peso di Berlino nel controllo di alcune parti del continente. All’epoca, la “sfera d’influenza” di Roma, approvata dalla Germania, si trovava nell’Europa sudorientale, mentre quella di Varsavia rimarrà nell’Europa centrale. La differenza, tuttavia, è che la nuova subordinazione della Polonia alla Germania potrebbe durare molto più a lungo di quella dell’Italia.

La Finlandia apre il fronte di contenimento artico della NATO contro la Russia

La Finlandia ha chiuso le frontiere con la Russia con il falso pretesto di rispondere a una “crisi” degli immigrati clandestini dal tempismo sospetto, che oggettivamente impallidisce rispetto a quella degli Stati Uniti, dopodiché ha rapidamente consentito al suo nuovo patrono militare l’accesso a 15 basi sul suo territorio. A ciò ha fatto seguito l’annuncio della “linea di difesa del Baltico” e i parziali progressi compiuti nell’attuazione dello “Schengen militare”, progetti ai quali la Finlandia dovrebbe partecipare.

La portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha dichiarato aRIA Novosti mercoledì che la Finlandia sta evitando il dialogo con la Russia sulle questioni di confine, che riguardano le accuse di Helsinki di “guerra ibrida” da parte di Mosca. Queste affermazioni derivano dal fatto che 900 immigrati clandestini a novembre sono entrati nel Paese dalla Russia, invece del solito numero di uno al giorno o meno. La Finlandia ha quindi chiuso il confine con la Russia e un ha accettato di concedere agli Stati Uniti l’accesso a 15 basi mese dopo.

Obiettivamente, la “crisi” degli immigrati clandestini in Finlandia all’epoca impallidiva rispetto a quella in corso negli Stati Uniti, dove lo si èregistrato scorso dicembreun afflussorecord di 300.000 persone. La reazione eccessiva della nazione nordica a un numero 300 volte inferiore ha suggerito ulteriori motivazioni dietro le sue mosse e ha dato credito al sospetto che i responsabili potessero essere trafficanti di esseri umani legati all’Occidente ma con base in Russia. Lo scopo di questa provocazione era quello di creare il pretesto per tutto ciò che è seguito.

fine novembre è stato valutato che “laFinlandia è decisa a posizionarsi come Stato NATO di prima linea contro la Russia“, e gli eventi successivi hanno confermato la veridicità di tale analisi. Poco prima del nuovo anno, è diventato evidente che “laCNN sta mentendo su chi è responsabile dell’apertura del fronte artico della nuova guerra fredda“, manipolando la percezione delle tensioni tra Finlandia e Russia per giustificare l’ultimo accordo sulla base statunitense. A metà gennaio, la Russia ha ripreso il controllo delle dinamiche interne e ha iniziato a deportare alcuni migranti.

La situazione al confine è migliorata, ma la Finlandia continua a evitare il dialogo con la Russia, il che scredita le sue affermazioni iniziali secondo cui la chiusura dei valichi e la recinzione parziale della frontiera con “strutture temporanee” erano solo una soluzione ad hoc per una “crisi” apparentemente inaspettata . Èper questo motivo che l’ambasciatore russo in Finlandia Pavel Kuznetsov ha dichiarato a Sputnik, lo stesso giorno della dichiarazione della Zakharova, che Mosca considera l’evitamento del dialogo come “finalizzato a una completa rottura delle relazioni”.

Il contesto più ampio in cui sono emersi i loro ultimi problemi riguarda le esercitazioni della NATO “Steadfast Defender 2024” in corso in tutta Europa fino a giugno, che hanno coinciso con l’annuncio dei ministri degli Esteri degli Stati baltici di voler costruire una cosiddetta “linea di difesa del Baltico” a fine gennaio. L’analisi precedente prevedeva che la Finlandia avrebbe potuto aderire informalmente a questa iniziativa trasformando le sue “strutture temporanee” lungo la frontiera in strutture permanenti e aderendo alla “Schengen militare”.

La prima di queste mosse equivale alla creazione di una nuova “cortina di ferro” nella nuova guerra fredda, mentre la seconda facilita la libera circolazione di truppe ed equipaggiamenti in tutto il blocco. L’allarmismo di una guerra con la Russia, come ha appena fatto la Polonia, o l’enfatizzazione di una finta crisi di confine, come sta facendo la Finlandia, servono a giustificare questi sviluppi interconnessi, che nell’insieme creano un fronte unico NATO-Russia che ricorda in modo inquietante quello nazi-sovietico alla vigilia della Grande Guerra Patriottica.

La dimensione artica è particolarmente importante da tenere d’occhio, poiché si tratta di un’arena di competizione relativamente nuova, dato che la Finlandia ha recentemente abbandonato la sua politica decennale di neutralità militare. La sua apertura arriva anche quando il conflitto ucraino comincia finalmente a concludersi, consentendo così alla NATO di continuare ad alimentare le tensioni con la Russia e di distrarsi dal suo fallimento nell’infliggere una sconfitta strategica a questa Grande Potenza attraverso la sua vicina ex Repubblica sovietica.

Mettendo tutto insieme, la Finlandia ha chiuso le frontiere con la Russia con il falso pretesto di rispondere a una “crisi” degli immigrati clandestini dal tempismo sospetto, che oggettivamente impallidisce rispetto a quella degli Stati Uniti, dopodiché ha rapidamente consentito al suo nuovo patrono militare l’accesso a 15 basi sul suo territorio. A ciò ha fatto seguito l’annuncio della “linea di difesa del Baltico” e i parziali progressi compiuti nell’attuazione dello “Schengen militare”, progetti ai quali la Finlandia dovrebbe partecipare.

In questo modo, a prescindere dal fatto che sia ufficiale o informale, la Finlandia avrà realizzato le previsioni di fine novembre su come fosse pronta a posizionarsi come Stato di prima linea della NATO contro la Russia, con l’intento di creare una nuova “cortina di ferro” dall’Artico all’Europa centrale attraverso i Baltici. Con l’esaurirsi del conflitto ucraino, le tensioni della Nuova Guerra Fredda nell’Artico si surriscalderanno, mantenendo l’immagine dell’UE come nemico della Russia e consolidando così la riaffermazione dell’egemonia statunitense in quella regione.

Analisi dell’estensione provvisoriamente pianificata del Corridoio Mediterraneo a Lvov

Si può affermare che l’estensione del Corridoio Mediterraneo a Lvov, prevista in via provvisoria, è un progetto pilota che non fa presagire l’intenzione del blocco di preparare il trasferimento della capitale ucraina in quel luogo, come ha predetto Medvedev su Twitter.

Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev ha attirato l’attenzione mondiale sul prolungamento provvisorio del Corridoio mediterraneo fino a Lvov in un suo tweet di lunedì, in cui ipotizzava la creazione di una nuova Ucraina con capitale in quella città occidentale. Secondo quanto riferito, l’UE avrebbe accettato di finanziare questo progetto ferroviario fino a quella città invece che fino a Kiev, anche attraverso la costruzione di binari a scartamento europeo-compatibile, dando così adito a voci sulle loro intenzioni.

Medvedev ha concluso ironicamente il suo tweet scrivendo che “il punto qui non è che i binari in Occidente e in Malorussia differiscono in larghezza. È solo che le imprese sono molto più preveggenti dei politici”, ma è altrettanto plausibile sostenere che le imprese sono anche più avverse ai rischi politici. Non è detto che non si aspettino che Kiev rimanga la capitale dell’Ucraina, che secondo l’ex funzionario del Pentagono Stephen Bryen il mese scorso potrebbe essere spostata a Lvov, ma che questa espansione sia semplicemente un progetto pilota.

Per spiegare, mentre il corridoio completerebbe comunque il ruolo politico di Lvov nello scenario sopra citato, potrebbe benissimo essere che Bruxelles si senta più a suo agio nel vedere quanto velocemente possa essere costruito e quanto sia redditizio per tutti prima di impegnarsi a estenderlo a Kiev. Dopotutto, è già abbastanza inaudito che l’UE abbia raggiunto un accordo provvisorio per finanziare l’estensione di questa tratta in un Paese non membro, quindi ha senso che si giochi con cautela.

Anche l’Ucraina è ancora una zona di guerra e molti dei bombardamenti effettuati dalla Russia contro obiettivi militari in questo periodo sono stati effettuati nelle regioni a est delle ex terre dell’Impero austro-ungarico. Impegnare una quantità massiccia di fondi per la costruzione di una ferrovia più vicina alle aree direttamente colpite dal conflitto in corso, in particolare alla capitale, potrebbe essere giustamente criticato da alcuni parlamentari europei come una scommessa avventata che rischia di sprecare risorse per un “elefante bianco”.

Procedere con cautela, approvando un progetto pilota per l’estensione del corridoio a Lvov, tuttavia, potrebbe ridurre le resistenze all’iniziativa e forse dimostrarne la fattibilità, dopo qualche anno dalla quale potrebbe essere esteso a Kiev, una volta che il conflitto sarà inevitabilmente terminato. Quasi certamente l’intento non è quello valutato da Medvedev, anche se in ultima analisi serve a quel ruolo nello scenario riportato da Bryen, poiché in quel caso il corridoio Mare del Nord-Baltico sarebbe stato prioritario rispetto a quello Mediterraneo.

Questo progetto collega i Paesi Bassi con la Germania, la Polonia e i Paesi Baltici, e la proposta dell’estate 2022 di estenderlo all’Ucraina avrebbe potuto essere approvata se il blocco avesse previsto di svolgere il suddetto ruolo in un nuovo Stato molto più piccolo di quello attuale. A titolo di esempio, la Polonia sta già assumendo furbescamente il controllo dell’Ucraina occidentale con mezzi economici e il ritorno di Donald Tusk, sostenuto dai tedeschi, alla presidenza potrebbe vedere la ricchezza dell’Ucraina dirottata verso Berlino attraverso Varsavia.

La Polonia si è appena subordinata all’egemonia tedesca accettando l’attuazione parziale dello “Schengen militare” per ottimizzare il movimento di truppe ed equipaggiamenti tra questi due Paesi e i Paesi Bassi, in quella che sarà la prima volta dalla Seconda Guerra Mondiale che la Germania potrà farlo. Un terzo di un anno fa, l’ex governo polacco ha anche accusato la Germania di aver stretto un accordo con l’Ucraina alle sue spalle, quindi la Germania è pronta ad espandere la sua influenza economica in quel Paese.

Prima della recente notizia dell’accordo provvisorio dell’UE per finanziare l’estensione del Corridoio Mediterraneo fino a Lvov, si sarebbe potuto prevedere che l’UE avrebbe finanziato il Corridoio Nord-Mar Baltico, ma ciò non è avvenuto, nonostante fosse la cosa più sensata per il leader tedesco de facto del blocco. Non è chiaro quale sia il motivo di questa inspiegabile decisione, ma essa costituisce comunque un potente contrappunto alla valutazione di Medvedev sulle grandi intenzioni strategiche dell’UE in questo caso.

Mettendo insieme tutti i dati, si può quindi affermare in modo convincente che l’estensione del Corridoio Mediterraneo a Lvov, prevista in via provvisoria, è un progetto pilota che non fa presagire l’intenzione del blocco di prepararsi a trasferire la capitale ucraina in quel luogo, anche se questo scenario potrebbe ancora verificarsi. L’opinione di Medvedev non era sbagliata di per sé, poiché c’è una logica convincente dietro a ciò che ha scritto, ma considerando i fatti che sono stati condivisi in questo pezzo, sembra essere più simile a un pio desiderio che ad altro.

Il portavoce del Cremlino ha ragione: L’UE ha bisogno dell’immagine della Russia come nemico

Gli Stati Uniti hanno sfruttato questa percezione per riaffermare la propria egemonia sull’Europa, dopo di che hanno designato la Germania come partner “Lead From Behind” per contenere la Russia per suo conto attraverso lo “Schengen militare” e la “Linea di difesa del Baltico”.

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato a un popolare giornalista russo che “Loro [i politici dei Paesi dell’UE] hanno bisogno di continuare a costruire un’immagine del nemico, di farlo in modo strutturato e prominente, per giustificare l’aumento della spesa. E, vedete, lo stanziamento di 50 miliardi – da un lato, per l’UE questa somma non è un grande affare, ma dall’altro è ancora notevole sullo sfondo dei marcatori della crisi che si manifestano nelle economie dei Paesi dell’UE”.

I suoi commenti sono arrivati dopo che il blocco ha risolto la precedente impasse con l’Ungheria per lo stanziamento di 50 miliardi di euro di fondi per l’Ucraina nei prossimi quattro anni, ma il contesto più ampio riguarda la riaffermazione dell’egemonia degli Stati Uniti sull’UE e l’accordo della scorsa settimana per l’attuazione parziale dello “Schengen militare”. Questa confluenza di eventi spiega perché l’UE ha bisogno dell’immagine della Russia come nemico affinché la Germania possa continuare a ricostruire la “Fortezza Europa” e una nuova “cortina di ferro” lungo la “linea di difesa del Baltico”:

* 28 December 2022: “The Five Ways That The US Successfully Reasserted Its Hegemony Over Europe In 2022

* 24 November 2023: “NATO’s Proposed ‘Military Schengen’ Is A Thinly Disguised German Power Play Over Poland

* 19 January 2024: “Germany Is Rebuilding ‘Fortress Europe’ To Assist The US’ ‘Pivot (Back) To Asia’

22 gennaio 2024: “La ‘linea di difesa del Baltico’ serve ad accelerare la ‘Schengen militareguidata dalla Germania“.

6 febbraio 2024: “La Polonia teme una guerra con la Russia per giustificare la sua subordinazione alla Germania.

Le analisi sopra elencate descrivono in dettaglio le dinamiche strategico-militari per i lettori interessati a saperne di più, ma agli osservatori occasionali basta sapere che questi processi sono guidati innanzitutto dalla percezione della Russia come nemico. Gli Stati Uniti hanno sfruttato questa percezione per riaffermare la loro egemonia sull’Europa, dopo di che hanno designato la Germania come suoLead From Behindpartner” per contenere la Russia per suo conto attraverso lo “Schengen militare” e la “Linea di difesa del Baltico”.

Ciò finirà per liberare le forze americane per il loro ridispiegamento nell’Asia-Pacifico, prima che la dimensione sino-statunitense della nuova guerra fredda si riscaldi maggiormente nel corso del decennio. Come per l’Europa, lo stesso processo che gli Stati Uniti hanno appena perfezionato con la Russia e l’UE sarà emulato con la Cina e i suoi vicini in Asia, con il risultato finale che l’Sinosino-russa intesa sarà falsamente inquadrata come una minaccia esistenziale. Lo scopo è quello di riunire i vassalli eurasiatici dell’America attorno alla sua leadership per contenere questi due paesi.

ll sito www.italiaeilmondo.com non fruisce di alcuna forma di finanziamento, nemmeno pubblicitaria. Tutte le spese sono a carico del redattore. Nel caso vogliate offrire un qualsiasi contributo, ecco le coordinate: postepay evolution a nome di Giuseppe Germinario nr 5333171135855704 oppure iban IT30D3608105138261529861559 oppure PayPal.Me/italiaeilmondo  Su PayPal, ma anche con il bonifico su PostePay, è possibile disporre eventualmente un pagamento a cadenza periodica, anche di minima entità, a partire da 2 (due) euro (pay pal prende una commissione di 0,52 centesimi)

Le difese di Avdeevka continuano a crollare, di SIMPLICIUS THE THINKER

Avevo in serbo un pezzo più sostanzioso, ma per ora mi trattengo e fornisco un altro aggiornamento in stile Sitrep sugli eventi per ripulire il piatto, visto che ci sono molte cose in corso che potrebbero ribollire nel prossimo futuro.

Per quanto possa sembrare banale, le cose si stanno mettendo male per l’Ucraina, almeno in questa fase. Zelensky ha finalmente confessato apertamente la sua intenzione di epurare non solo Zaluzhny e i suoi assistenti, ma anche molto altro personale in quello che è essenzialmente un “grande reset” della leadership ucraina:

Subito dopo, il deputato ucraino Yevhen Shevchenko ha riferito che, secondo le sue informazioni, Zaluzhny ha già accettato internamente la posizione di ambasciatore nel Regno Unito:

Come si legge nell’articolo sopra citato, se ciò è vero, significa che Zaluzhny verrebbe effettivamente “spedito in fattoria” per essere posto sotto stretta sorveglianza nel Regno Unito e il più lontano possibile dall’Ucraina per mantenere Zelensky protetto.

Non si sa quanto sia vero tutto questo, ma si dice che gli Stati Uniti avessero già destinato Budanov al posto di Zaluzhny, motivo per cui Budanov è stato trasportato in aereo nel suo tour di alto profilo a Washington DC alla fine dell’anno scorso: si dice che i pianificatori e i controllori – cioè Nuland e co. – stessero probabilmente sfruttando l’opportunità di presentare Budanov in città a tutti i nuovi capi di gabinetto da cui presto prenderà ordini. Allo stesso modo, si trattava di mettere il suo volto al centro dell’attenzione e di venderlo come il prossimo sostituto.

L’aspetto più sorprendente di questi eventi è che Avdeevka si sta improvvisamente sgretolando, proprio in tempo per questi rovesci. Ciò suggerisce la natura non casuale del procedimento: Zelensky potrebbe aver improvvisamente staccato la spina di Avdeevka per far coincidere la sua caduta con il crescendo delle macchinazioni anti-Zaluzhny, al fine di gettarlo sotto l’autobus dando la colpa della caduta di Avdeevka a lui e usando questo come spinta finale per annunciare il suo licenziamento.

L’ex vicecomandante dell’Aidar, Mosiychuk, sottolinea senza mezzi termini questo ragionamento:

Ciò che è incerto, tuttavia, è che cosa esattamente l’epurazione dovrebbe realizzare per Zelensky. Il fatto è che gli aiuti all’Ucraina di Biden sono ancora bloccati e non sembrano più vicini alla realizzazione. Ieri l’amministrazione ha annunciato la nuova proposta di legge, che è stata subito accolta con furore dai repubblicani della Camera:

Mentre gli esponenti dell’establishment e i senatori democratici hanno reagito con il vetriolo:

Per chi fosse interessato, ecco le principali disposizioni del disegno di legge:

È chiaro che il disegno di legge è fallito e che gli aiuti all’Ucraina non sono affatto vicini, anche se questo non ha impedito a Chuck Schumer di aumentare la paura e di minacciare ancora una volta, in modo non troppo velato, gli americani con la promessa che dovranno combattere la Russia nell’Europa orientale se non verranno concessi i fondi:

Ma cosa può cambiare Zelenskij nel calcolo del fronte della guerra semplicemente riorganizzando le figure di riferimento?

L’unica altra spiegazione per l’epurazione è che la data nominale per quelle che avrebbero dovuto essere le elezioni presidenziali si avvicina a marzo, e ho già scritto delle speculazioni sul fatto che alcune “fazioni” – forse tra cui Zaluzhny – potrebbero usare l’illegittimità di Zelensky per rovesciarlo dopo quel momento, anche se la Rada ha tecnicamente ratificato la disposizione della legge marziale che di fatto annulla le elezioni presidenziali in tempo di guerra. Questa potrebbe essere una mossa del consorte di Zelensky per assicurarsi che non rimanga nessuno abbastanza influente o potente ai vertici che possa sfidare la sua supremazia o legittimità dopo la data delle “presunte” elezioni.

L’altra cosa è che Zelensky ha bisogno di un qualche tipo di capro espiatorio che possa prendersi la colpa per la nuova legge sulla mobilitazione. Si dice che Zelensky voglia imporre questa legge a tutti i costi, e si dice che il suo team stia addirittura corrompendo i deputati della Rada fino a un milione di dollari perché firmino la legge. Ma il problema è che una potenziale legge sulla mobilitazione sta diventando sempre più impopolare nella società, e questo si riflette anche sui deputati della Rada, molti dei quali vogliono lasciare il Paese ma sono bloccati.

Per esempio, ecco di nuovo la Tymoshenko:

Molte figure e istituzioni di spicco della società stanno avvertendo che una nuova legge sulla mobilitazione potrebbe far crollare l’economia. Ad esempio, una delle nuove misure proposte per chiudere i conti bancari degli evasori della mobilitazione causerà, secondo alcuni, una corsa alle banche, poiché tutti gli ucraini idonei ritireranno immediatamente tutto il loro denaro dal sistema bancario.

Anche altre associazioni imprenditoriali stanno lanciando avvertimenti severi:

L’adozione di un disegno di legge governativo sulla mobilitazione può paralizzare l’economia dell’Ucraina, afferma l’Associazione europea delle imprese: “Le imprese sono convinte che il compito principale debba essere la creazione di norme realmente funzionanti, equilibrate, che possano essere rispettate e che non paralizzino il lavoro di parte del Paese”. In realtà, quindi, secondo l’Associazione imprenditoriale europea, il suddetto disegno di legge non può essere adottato, ma dobbiamo ancora una volta affrontare consapevolmente la sua revisione – per non bloccare il lavoro del Paese e, in particolare, la sua economia”, – si legge nel comunicato.Le imprese sono preoccupate per le norme, in particolare, sulla convocazione elettronica e sull’imposizione di restrizioni agli evasori in tribunale.Viene ricordato che la TCK ha iniziato a controllare gli autisti dei camion alla frontiera, il che ha aumentato le code, e con l’armatura dei dipendenti ci sono grandi difficoltà.
In breve, definisce la legge un disastro draconiano. È un sentimento che trova ampia eco. Zelensky è alla disperata ricerca di un dupe che possa “cadere sulla sua spada” intestando il disegno di legge a suo nome.

A questo proposito, passiamo ad Avdeevka.

Come ho detto, molto “casualmente” la città sembra essere totalmente al collasso. Solo pochi giorni fa avevo segnalato grosse brecce e ora ce ne sono state di ancora più grosse, mentre le linee dell’AFU crollano del tutto. Tutti sono nel panico, comprese decine di account ucraini:

Anche Mosiychuk ha lanciato l’allarme:

Le forze russe hanno fatto crollare l’intera area della “riva settentrionale” di quella laguna/cava di sabbia:

Si tratta di un’area enorme che è crollata in un solo giorno. E l’area appena sotto la laguna/cava è nota come “Piccola Terrikon” (mini cumulo di scorie) e si dice che sia la più alta di tutta l’area periferica, il che significa che è un punto altamente strategico che le forze russe hanno catturato:

Ma non si trattava solo di questo. Le forze russe continuavano a spingersi sia a sud-est, oltre la cava, sia a ovest, verso la città vera e propria:

Ecco una visione più ampia da parte dell’eminente mappatore Suriyak:

E una visione granulare dell’estensione della città:

Questa porzione è certamente la più in discussione e attualmente in sospeso. Ma come si può vedere qui sopra, la distanza dal punto in cui sono state geolocalizzate le truppe russe al confine più occidentale di Avdeevka è di appena 500 metri, secondo alcuni calcoli.

Ciò significa che le forze ucraine rischiano di essere completamente tagliate fuori dalle loro vie di rifornimento, il che significa che Avdeevka è sulla carta quasi finita.

Le frecce gialle in basso indicano le vie di rifornimento: si può vedere quanto le forze avanzate russe siano vicine a tagliare sia il nord dal sud, sia ciascuna delle aree separate dalle loro strade di rifornimento finali:

Ci sono molte geolocalizzazioni in corso che dimostrano varie posizioni, per esempio questa che mostra l’AFU sotto il controllo dei droni russi:

Che è qui alla geolocalizzazione: 48.159085592522565, 37.7234303419742

Gli ucraini invece hanno un video che riprende alcune truppe d’assalto russe in esubero a: 48.157798, 37.727516 che è proprio qui, a riprova dell’avanzata:

Il quartiere sud-orientale della Caccia allo Zar continua a vedere azioni pesanti. L’Ucraina ha portato rinforzi con i Bradley e uno di essi è stato colpito da una mina:

È successo qui:

Come alcuni avranno sentito, l’Ucraina ha inviato tutte le sue unità d’élite per cercare di arginare il collasso, ed è per questo che ieri abbiamo visto uno scorcio del primo M1 Abrams in assoluto apparire finalmente vicino all’azione su quello che si presume essere il fronte di Avdeevka:

Quando inviano quella cosa come ultima risorsa, si sa che la linea di difesa finale è stata raggiunta.

Infine, alcuni in Ucraina hanno tentato di minimizzare l’imminente caduta di Avdeevka, come al solito, ma le statistiche raccontano la vera storia. Si dice che l’Ucraina abbia inviato decine dei suoi battaglioni d’élite per cercare di contenere l’avanzata della Russia:

Continuando la tradizione di coprire quanto il nemico stia raccogliendo forze per le battaglie per la città, guardiamo ad AvdiivkaIl quadro in realtà non corrisponde in alcun modo alle parole di Tsaplienko o Butusov, che o hanno la 110ª brigata da sola a combattere per Avdeevka, o sono assistiti anche dalla 47ª e 53ª. È stato ripreso il tratto da Vodyanoye a Novoselovka (circa 25 km). Questa volta, per comodità, le unità sono divise per tipo e i battaglioni delle brigate di linea non sono visualizzati. L’ubicazione delle brigate è approssimativa; i battaglioni di linea sono localizzati con maggiore precisione sulla mappa interattiva.* L’unica cosa è che le brigate di artiglieria non sono state prese in considerazione, perché si trovano più lontane sulla mappa.Come è stato correttamente notato. le storie su “una brigata che trattiene tutto” non sono vere. Avdeevka è difesa da diverse brigate e da un mucchio di unità collegate. È stato esattamente lo stesso nella battaglia di Artemovsk, dove un gran numero di brigate delle Forze armate ucraine ha agito contro Wagner e unità delle Forze armate russe lungo l’intera linea del fronte, che sono state anche ruotate dopo le perdite subite.

Inoltre, le forze russe continuano ad avanzare in diverse altre aree, come l’avvicinamento a Yampolovka sulla linea Kremennaya e l’avvicinamento all’accerchiamento di Novomikhailovka con la recente cattura del punto strategico “Menagerie”.

Altri aggiornamenti interessanti:

Un nuovo articolo di Forbes afferma che il vantaggio dell’artiglieria russa è così ampio che gli artiglieri russi stanno diventando “presuntuosi” nel loro modo di operare:

Se fino a quest’estate l’artiglieria ucraina godeva della parità, se non della superiorità, rispetto a quella russa, oggi i russi hanno un vantaggio cinque volte superiore. Le batterie ucraine sparano circa 2.000 proiettili al giorno. Le batterie russe ne sparano 10.000. Di conseguenza, gli artiglieri russi stanno diventando presuntuosi. Non preoccupati dal rischio che gli artiglieri ucraini rispondano al fuoco, i russi stanno concentrando i loro cannoni e lanciatori più grandi per effettuare salvataggi devastanti che colpiscono le posizioni ucraine nelle città in prima linea. Il gruppo di analisi ucraino Frontelligence Insight ha rilevato la tendenza nelle immagini satellitari delle 600 miglia di linea del fronte della più ampia guerra della Russia contro l’Ucraina, che dura da 23 mesi. “Solo a gennaio, Frontelligence Insight ha registrato oltre 14 concentrazioni di artiglieria e forze nemiche”, ha riferito il gruppo. “La nostra analisi suggerisce che questa ricomparsa segnala una diminuzione della paura tra le forze russe, forse alimentata dalla rinnovata carenza di munizioni da parte ucraina”.

Quello che dicono è che prima la Russia operava con molta più cautela con singole batterie ampiamente disperse. Ora ci sono prove satellitari che dimostrano che la Russia sta ammassando grandi gruppi di batterie di artiglieria in alcuni fronti per sparare enormi salve, come quelle che vediamo durante le esercitazioni:

Foto di esempio a scopo di visualizzazione.
A questo proposito, un nuovo atteso episodio della trasmissione militare Zvezda ha mostrato il nuovissimo sistema russo 2S40 “Phlox” di mortaio e artiglieria combinati da 120 mm, attualmente in fase di lancio al fronte in lotti di prova. Si tratta di un sistema unico nel suo genere, in grado di sparare sia mortai da 120 mm che proiettili da obice, conferendogli una grande versatilità. Anche la sua mobilità è dimostrata qui, dove viene mostrato il tempo record di dispiegamento dal parcheggio alla prontezza di fuoco in meno di 30 secondi (si dice che il Caesar francese richieda almeno 60 secondi):

Il sistema automatizzato mostra anche la rara modalità MRSI (Multiple Round Simultaneous Impact). Si tratta di una modalità che solo gli obici moderni più avanzati sono in grado di replicare, in cui diversi colpi vengono sparati attraverso traiettorie diverse calcolate al computer per atterrare contemporaneamente sul bersaglio in un’unica raffica mortale:

Ecco l’episodio completo per chi fosse interessato, cliccando su “CC” (sottotitoli) in basso a destra:

Next:

Nuove interessanti foto mostrano la nave russa Askold in riparazione sotto una tettoia costruita:

I satelliti occidentali hanno registrato, presumibilmente, i lavori di riparazione della nave Askold MRK (Progetto 22800 Karakurt) nel bacino di carenaggio del cantiere navale Zaliv di Kerch, dopo la sua sconfitta il 4 novembre 2023 da parte di alcuni missili da crociera Strom Shadow, come dimostra la costruzione di un tetto sulla nave e la presenza di impalcature intorno.

Ricordiamo quando è stata colpita lo scorso novembre, e gli ucraini l’hanno completamente cancellata. Ho detto che sarebbe stata riparata:

Il prossimo:

Una notizia alquanto preoccupante secondo cui Zelensky, tramite il suo ministro degli Esteri Kuleba, starebbe corteggiando il presidente moldavo Sandu con un piano per utilizzare lo spazio aereo della Moldavia per gli F-16 ucraini:

 

Il prossimo:

L’ufficio del Presidente sta negoziando con Sandu da diversi mesi, ma finora la questione è rimasta in sospeso, e il prosciugamento della lettera ha giovato al Presidente della Moldavia, che non vuole essere coinvolto nel conflitto ucraino. Il ritardo nella fornitura di F-16 è dovuto al fatto che non possiamo preparare campi d’aviazione per basare i caccia, il nemico colpisce costantemente e distrugge le infrastrutture. Per questo motivo la Bankova sta cercando modi alternativi per utilizzare gli F-16, uno scenario di lavoro per il passaggio dei caccia sullo spazio aereo della Moldavia. y, tramite il suo Ministro degli Affari Esteri Kuleba, sta corteggiando il presidente moldavo Sandu con un piano per utilizzare lo spazio aereo della Moldavia per gli F-16 ucraini:

Il piano è chiaramente duplice: come si legge sopra, la Russia ha distrutto gli aeroporti e le piste ucraine negli ultimi mesi, prendendo di mira in particolare quelli in cui erano previsti gli F-16. Pertanto, l’Ucraina ha un grosso problema a poter accettare gli F-16.

Ma la seconda parte è chiaramente un’altra provocazione per cercare di intrappolare altri Paesi, fino alla stessa NATO, in una guerra con la Russia come ultima fuga dagli artigli sempre più stretti dell’orso.

Infine, per concludere con una nota ispiratrice, quando Putin ha dichiarato che il 2024 sarà l’Anno della Famiglia, è stato acceso un focolare, da far passare simbolicamente per il Paese come diffusione di “amore e fedeltà”. Ecco un video che illustra questo programma per promuovere i valori tradizionali e familiari in tutta la vastità della Russia:

❤️ Da Sebastopoli a Magadan: il fuoco del focolare familiare “Cuore della Russia” continua a diffondersi in tutto il Paese. Il giorno dell’inizio dell’Anno della Famiglia, dichiarato dal Presidente, il fuoco del focolare familiare è stato acceso alla Mostra della Russia. Dodici coppie di sposi hanno ricevuto un pezzo della fiamma per diffonderla in tutte le regioni del Paese come simbolo di amore e fedeltà. È simbolico che l’inizio dell’Anno della famiglia sia stato dato alla Mostra, dice Anastasia Zvyagina, vicedirettore generale della Mostra della Russia. “Il fuoco è già stato consegnato a 74 regioni del nostro Paese. Il giorno prima è stato ricevuto dalla regione di Oryol, dalla Repubblica di Udmurtia, dalla regione di Leningrado e dalla regione di Saratov. Spero che questo fuoco diventi un simbolo di unità e armonia di tutte le famiglie del nostro Paese. I partecipanti al concorso “Famiglia dell’anno” e al forum russo “Parenti e cari”, le famiglie numerose e i rappresentanti delle dinastie professionali consegnano e partecipano al trasferimento cerimoniale del fuoco. Ad esempio, la città dei marinai russi, Sebastopoli, ha ricevuto una fiamma dai rappresentanti della dinastia creativa Elizarov, fondata dal coreografo Vadim Elizarov, creatore del primo teatro del mondo coreografico”. L’attenzione alla famiglia, ai valori tradizionali, alle dinastie, che viene posta dal nostro Presidente, è ciò che ci rende invincibili. Naturalmente, per tutto l’anno porteremo avanti la missione e l’edificazione che il Presidente ci ha dato. La famiglia è la base dei valori tradizionali del nostro Paese”, ha sottolineato Alexander Elizarov, un partecipante al forum “Parenti – Amati”. Il fuoco è stato portato nella regione di Magadan da Vadim e Alena Gorelovs, genitori di dieci figli. “Una famiglia forte significa una società forte. Una famiglia sana significa una società sana. Il fatto che oggi il Governo voglia aiutare, contribuire all’unificazione e alla conservazione della famiglia, mi rende molto felice”, ha dichiarato Vadim Gorelov.Venite alla Mostra della Russia – diamo calore e illuminiamo i cuori!


Your support is invaluable. If you enjoyed the read, I would greatly appreciate if you subscribed to a monthly/yearly pledge to support my work, so that I may continue providing you with detailed, incisive reports like this one.

Alternatively, you can tip here: Tip Jar

PER L’UCRAINA, LE CONDIZIONI PER LA VITTORIA SONO CAMBIATE: CAPIRE LA DOTTRINA ZALOUJNY

Un regime che deve la propria sopravvivenza alla prosecuzione della guerra. Il gioco del cerino è iniziato. Ma sarà lunga. Giuseppe Germinario

PER L’UCRAINA, LE CONDIZIONI PER LA VITTORIA SONO CAMBIATE: CAPIRE LA DOTTRINA ZALOUJNY
La strategia di Zelensky appartiene al passato? Per il comandante in capo delle forze ucraine, Valeri Zaloujny, dobbiamo almeno prendere atto di una realtà che si è recentemente imposta all’Ucraina: le condizioni per la vittoria sono cambiate. Di fronte alla diminuzione degli aiuti militari, Kiev deve ora “trovare la propria strada”. Introduciamo e commentiamo questo testo chiave.
AUTORE LE GRAND CONTINENT – IMMAGINE © UFFICIO STAMPA PRESIDENZIALE UCRAINO VIA AP

Mentre negli ultimi giorni si moltiplicano le voci e le indiscrezioni sul licenziamento da parte del presidente Volodymyr Zelensky del comandante in capo delle forze armate ucraine, Valeri Zaloujny, il 1° febbraio Zaloujny ha pubblicato sulle colonne del media americano CNN un testo in cui espone la sua visione della strategia ucraina nella guerra imposta dalla Russia.

La tempistica di questa pubblicazione può sorprendere. In un momento in cui l’esercito ucraino sta affrontando una situazione difficile in prima linea, con le sue capacità offensive ampiamente ostacolate dall’indebolimento dell’assistenza militare occidentale – in gran parte a causa del mancato rinnovo del budget assegnato al Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti da parte del Congresso – e dall’esaurimento dei suoi uomini sul campo, Zaloujny si lascia andare a un esercizio per il quale aveva pagato il prezzo pochi mesi prima.

Già notate in diverse occasioni, le evidenti tensioni tra il capo delle forze armate ucraine e il Presidente si sono seriamente riaccese dopo la pubblicazione di un’intervista rilasciata da Zaloujny all’Economist lo scorso novembre, quando la controffensiva ucraina lanciata nell’estate del 2023 si è rivelata un fallimento. In questo nuovo articolo, che esplora la necessità di un costante adattamento e innovazione dell’esercito ucraino e della sua strategia, Zaloujny delinea come potrebbe essere la guerra ucraina nello scenario di una riduzione – già di fatto in atto – degli aiuti militari esterni ricevuti.

Nonostante gli sforzi degli europei e di altri Paesi – in particolare della Corea del Sud – è difficile al momento immaginare che l’Ucraina riprenda l’iniziativa sul campo nell’eventualità sempre più probabile di una fine degli aiuti militari americani, almeno nella forma in cui sono stati concessi finora. Mercoledì 31 gennaio, Josep Borrell ha dichiarato che gli europei consegneranno solo 524.000 proiettili da qui a marzo, mentre l’anno scorso ne erano stati promessi un milione. Il Ministro della Difesa ucraino Roustem Oumierov stima che l’esercito abbia bisogno di almeno 200.000 proiettili da 155 mm al mese, una media di oltre 6.000 al giorno. Nelle ultime settimane, le forze ucraine hanno sparato non più di 2.000 proiettili al giorno – tre volte meno dei loro avversari.

Valeri Zaloujny Quasi ottant’anni ci separano dalle ultime battaglie della Seconda Guerra Mondiale, che sono servite come base per la visione strategica delle guerre della fine del XX e dell’inizio del XXI secolo.

Nonostante il rapido sviluppo di armi ed equipaggiamenti militari, compresi aerei, missili e mezzi spaziali, e lo sviluppo delle comunicazioni e della guerra elettronica, la strategia per la vittoria è stata quella di distruggere il nemico e catturare o liberare il territorio. Le forme e i metodi utilizzati per raggiungere questo obiettivo dipendevano direttamente dal livello di sviluppo delle armi e degli equipaggiamenti militari utilizzati.

Naturalmente, la conoscenza delle basi della strategia, dell’arte operativa e della tattica dovrebbe accompagnare lo sviluppo della carriera degli specialisti militari e servire a risolvere due compiti principali.

Il primo di questi è probabilmente secondario. Consiste nel preparare un comandante militare alla guerra che verrà, con il compito di prevedere la situazione che caratterizzerà l’inizio delle ostilità. È proprio questo compito estremamente difficile che, se risolto, permette di resistere a un attacco e di dare al nemico un rifiuto degno di questo nome, dissanguando i suoi gruppi d’attacco e guadagnando così tempo per prendere l’iniziativa. L’intero processo comporta rischi e dubbi enormi, dovuti al fatto che esiste una sola possibilità di combattere una battaglia decente con forze ridotte e risorse limitate.

Questo primo “compito principale” descritto da Zaloujny si riferisce alle prime settimane dell’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022. La rapida avanzata di Mosca nel nord-est del Paese aveva fatto temere una rapida caduta di Kiev, che molto probabilmente avrebbe portato alla fuga o alla cattura dei membri del governo ucraino, all’insediamento di un nuovo governo filorusso e, quindi, alla fine del conflitto. In realtà, a impedire che ciò avvenisse è stata probabilmente tanto la feroce resistenza ucraina quanto la disorganizzazione dell’esercito russo.

↓FERMER
Il secondo compito, a mio avviso, è il più importante: determinare per tempo i requisiti della guerra, che sono legati all’evoluzione del progresso tecnologico e, di conseguenza, al rapido sviluppo di armi ed equipaggiamenti militari, alla situazione politica nel mondo e nel Paese stesso, alla situazione economica, ecc. Pertanto, per ogni guerra, dobbiamo trovare la nostra strategia e la nostra logica, che ci permetterà di trovare la strada per la vittoria in nuove condizioni.

Quando parliamo di una nostra strategia, non possiamo assolutamente rifiutare le dottrine esistenti che descrivono il processo di preparazione e conduzione delle operazioni. Dobbiamo semplicemente renderci conto che saranno in continua evoluzione e che si arricchiranno di nuovi contenuti.

I principi dell’arte operativa rimarranno invariati.

Quindi, tenendo conto delle esigenze odierne, il nostro compito più importante sarà quello di adottare un nuovo punto di vista sulle forme e sui metodi di utilizzo delle forze di difesa per raggiungere la vittoria.

La ragione principale del cambiamento della strategia, delle forme e dei metodi di impiego delle truppe è, ovviamente, lo sviluppo di armi e attrezzature militari, in particolare dei sistemi senza pilota, che sono ormai ampiamente diffusi e possono essere utilizzati per un’ampia e crescente gamma di compiti. Di conseguenza, i sistemi senza pilota, insieme ad altri nuovi tipi di armi, potrebbero essere l’unica via d’uscita dalla guerra di posizione, di cui l’Ucraina non sta beneficiando in tempo per una serie di ragioni.

Sebbene i droni siano stati utilizzati in passato nei conflitti, la loro concentrazione in Ucraina non ha precedenti. In un rapporto pubblicato nel maggio 2023, il Royal United Services Institute (RUSI) ha stimato che tra i 25 e i 50 droni volano permanentemente ogni 10 chilometri lungo la linea del fronte. A soli due anni dall’inizio dell’invasione russa, stiamo già assistendo a un cambiamento nell’uso dei droni da parte di entrambe le parti. L’esercito ucraino è passato dai velivoli tattici turchi Bayraktar TB2 – lunghi oltre 6 metri – all’inizio del conflitto a modelli in miniatura disponibili sul mercato a prezzi inferiori. Pilotati a distanza o in “prima persona” tramite occhiali video, si sono dimostrati formidabili contro i veicoli corazzati russi.

La Russia – che a luglio ha completato la costruzione di un impianto di produzione di droni a Yelabuga, in Tatarstan, in collaborazione con Teheran – avrebbe una capacità produttiva di droni doppia rispetto all’Ucraina. Secondo le stime ucraine, Mosca può produrre o procurare circa 100.000 droni al mese, contro i soli 50.000 di Kiev. Le ultime ondate di attacchi aerei russi suggeriscono un cambiamento nella strategia di Mosca. La massa di droni a disposizione viene sempre più utilizzata per saturare le difese antiaeree ucraine e fornire così una migliore finestra di opportunità per i missili a lungo raggio, che sono più costosi e lunghi da produrre ma anche più distruttivi.

↓FERMER
Allo stesso tempo, nella situazione attuale, una serie di altri fattori influenzano senza dubbio la decisione di cercare nuove forme di impiego delle forze di difesa.

Tra questi

l’instabilità della situazione politica intorno all’Ucraina, che sta portando a una riduzione del sostegno militare
la forte probabilità che la Russia provochi una serie di conflitti, sull’esempio di Israele e dello Yemen, e distolga i principali partner dal sostegno all’Ucraina;
l’esaurimento delle scorte di missili e munizioni per l’artiglieria e la difesa aerea dei nostri partner, dovuto all’alta intensità delle ostilità in Ucraina e all’impossibilità di produrli rapidamente nel contesto di una carenza globale di polvere da sparo;
l’insufficiente efficacia della politica delle sanzioni, che sta portando al dispiegamento delle capacità dell’industria della difesa in Russia e nei suoi Stati partner, consentendo almeno una guerra di logoramento;
il significativo vantaggio del nemico nella mobilitazione delle risorse umane e l’incapacità delle istituzioni statali ucraine di migliorare la forza delle forze di difesa senza adottare misure impopolari;
l’imperfezione del quadro normativo che regola l’industria della difesa nel nostro Paese e la parziale monopolizzazione di questo settore stanno portando a difficoltà nella produzione di munizioni nazionali e, di conseguenza, a una maggiore dipendenza dell’Ucraina dalle forniture degli alleati;
l’incertezza sulla natura futura della lotta armata su questa scala, che rende difficile per i nostri alleati determinare le priorità di sostegno.
La popolazione della Russia è più di tre volte quella dell’Ucraina. Per un certo periodo, il fervore patriottico ucraino e lo scarso addestramento ricevuto dai soldati e dai volontari russi che sono andati al fronte possono aver fatto dimenticare – o almeno sfumare – questa realtà dell’equilibrio di potere tra i due Paesi, ma sul campo sta diventando sempre più evidente. In alcune zone del fronte, le truppe ucraine sono esauste e talvolta troppo poche per resistere ai ripetuti assalti russi. La scorsa settimana, Mosca è avanzata negli oblast di Luhansk, Donetsk e Kharkiv, nella parte orientale del Paese.

Mentre l’esercito russo starebbe reclutando (secondo il Bundesheer austriaco) 1.200 uomini al giorno – sufficienti a coprire le perdite – a dicembre il governo ucraino ha proposto una nuova legge volta ad aumentare il numero di persone che possono essere mobilitate, nonché le condizioni che regolano tale mobilitazione. Considerata incostituzionale, una nuova versione della legge è stata presentata pochi giorni fa. Sebbene necessarie per affrontare le forze russe, le condizioni che regolano la mobilitazione potrebbero minare il sostegno di cui godono il presidente ucraino e l’esercito come istituzione – in cui il livello di fiducia tra la popolazione è aumentato considerevolmente dal lancio dell’invasione russa nel febbraio 2022.

↓FERMER
L’esperienza delle forze armate ucraine, in particolare nel 2022-2023, è unica e irripetibile per noi. Pertanto, nella nostra ricerca del percorso verso la vittoria, dobbiamo costantemente rivedere le capacità disponibili che determinano l’esito della guerra e cercare modi per ottenere un vantaggio sul nemico. Inoltre, quando utilizziamo il concetto di esito delle operazioni di combattimento, comprendiamo le condizioni in cui il nemico rifiuterà ulteriori aggressioni, e la creazione di queste condizioni è considerata un uso efficace delle capacità disponibili nell’arsenale delle forze armate ucraine.

Alla luce di quanto detto e delle condizioni della guerra odierna, forse l’opzione principale per ottenere un vantaggio è quella di padroneggiare l’intero arsenale di mezzi relativamente economici, moderni ed estremamente efficaci che si stanno sviluppando rapidamente. È il tentativo di utilizzare le conquiste del progresso nello sviluppo delle ultime tecnologie che ci permetterà di vincere la battaglia scientifica, tecnica, tecnologica e tattica e che porterà non solo a una vittoria incondizionata, ma anche al risparmio e alla conservazione delle risorse sia per l’Ucraina che per i nostri partner.

La necessità di aumentare significativamente le capacità dei sistemi senza pilota e di altri sistemi tecnologici avanzati per influenzare positivamente il corso delle ostilità spinge a cercare nuove forme e metodi di applicazione che, a loro volta, influenzeranno certamente la struttura delle forze armate e di altre componenti delle forze di difesa ucraine.

L’aumento dell’impatto degli UAV e di altri sistemi avanzati sull’efficacia delle operazioni di combattimento può essere ottenuto attraverso

Migliorando continuamente la consapevolezza situazionale dei comandanti e la capacità di mantenerla in tempo reale nell’area di operazione, di giorno e di notte, con qualsiasi condizione atmosferica;
supporto per il fuoco e gli attacchi in tempo reale, 24 ore su 24;
fornire informazioni di intelligence in tempo reale per gli attacchi;
effettuare attacchi di precisione e ad alta precisione contro il nemico e i suoi obiettivi, sia in prima linea che in profondità.
È quindi necessario creare un nuovo concetto di operazioni basato sulle capacità tecnologiche esistenti, che si baserà non solo sugli indicatori spaziali e temporali delle operazioni militari (di combattimento), ma anche principalmente sulla creazione di condizioni decisive e sul conseguimento di effetti rilevanti che contribuiranno al raggiungimento dell’obiettivo dell’operazione.

Sulla base dell’esperienza bellica e delle previsioni di sviluppo del combattimento armato, queste condizioni decisive sono le seguenti:

ottenere l’assoluta superiorità aerea, in particolare ad altitudini che consentano attacchi efficaci, ricognizione, sorveglianza e logistica;
privare il nemico della capacità di condurre azioni offensive o difensive;
aumentare la mobilità delle proprie truppe e limitare completamente la mobilità delle truppe nemiche;
ottenere un accesso sicuro ai confini designati, prendendo il controllo di ampie aree di terreno;
privare il nemico dell’opportunità di ristabilire la posizione perduta e raddoppiare gli sforzi.
A prima vista, si tratta di condizioni del tutto conservative e convenzionali, che sono state a lungo soddisfatte dalle forme e dai metodi esistenti. Ma questo è solo un primo sguardo, perché i mezzi per raggiungerle sono già cambiati e i vecchi mezzi, purtroppo, sono sempre più un sogno per le forze armate ucraine, e anche i mezzi per raggiungerli stanno cambiando.

Uno dei principali messaggi che emergono dal testo di Zaloujny è la necessità per l’esercito ucraino di adattarsi di fronte all’indebolimento del sostegno militare di cui godeva all’epoca. I 50 miliardi di euro sbloccati dagli Stati europei nella riunione del Consiglio del 1° febbraio sono fondamentali per mantenere il funzionamento dell’apparato statale ucraino che sovrintende e alimenta lo sforzo bellico. Tuttavia, come riassumono le giornaliste della BBC Laura Gozzi e Sarah Rainsford, “questo programma di finanziamento non è per la prima linea, ma per la vita dietro le linee “1 .

L’aspettativa di nuovi finanziamenti da parte del Congresso degli Stati Uniti sembra sempre più una chimera, visto che la posizione dei membri repubblicani della Camera – e, in parte, del Senato – sull’assistenza all’Ucraina è cambiata nel giro di pochi mesi, sotto la spinta della campagna elettorale di Donald Trump. I senatori incaricati di negoziare un pacchetto che combina fondi per la crisi al confine meridionale degli Stati Uniti e assistenza all’Ucraina, a Taiwan e a Israele in particolare, dovrebbero svelare a breve il testo che potrebbe garantire a Kiev il supporto militare di cui il suo esercito ha bisogno per fronteggiare la Russia. Tuttavia, Trump, che durante la campagna presidenziale voleva usare l’immigrazione clandestina come arma politica contro Joe Biden, sta lavorando per bloccare questo accordo sul nascere, prendendo così due piccioni con una fava: bloccare la crisi al confine e privare l’Ucraina di fondi.

È prevedibile che, con la prospettiva che Trump venga nominato dal GOP dopo le primarie, i membri repubblicani del Congresso non rischieranno di opporsi al potenziale futuro presidente. Lo stesso Mitch McConnell, leader della minoranza repubblicana al Senato, i cui rapporti con Trump sono stati tumultuosi in passato, avrebbe detto la scorsa settimana a una riunione del partito repubblicano che “la politica di confine è cambiata” e che non vuole “fare nulla per danneggiare le possibilità dei candidati presidenziali del GOP “2 . Finora, McConnell è stato uno dei più forti sostenitori dell’assistenza all’Ucraina all’interno dei ranghi repubblicani del Congresso. È difficile capire come il voto sull’accordo, che potrebbe avvenire già la prossima settimana, possa raccogliere 60 voti per passare al Senato, per non parlare della Camera.

↓FERMER
In linea con l’idea di creare le condizioni decisive, il processo di attuazione sarà ovviamente garantito dalla risoluzione di una serie di compiti operativi, e nel corso della risoluzione di ogni compito operativo, gli effetti necessari saranno creati grazie alle forze e alle risorse coinvolte. E sono loro che, grazie alla loro superiorità tecnologica, devono agire fuori dagli schemi e almeno in accordo con la dottrina in vigore.

La creazione degli effetti necessari porta inevitabilmente a cambiamenti radicali nel sistema applicativo. Per soddisfare le condizioni di creazione degli effetti necessari, è necessario considerare già distinti i seguenti elementi:

un’operazione di creazione di un campo numerico;
un’operazione di controllo dell’ambiente elettronico
un’operazione che combini attacchi aerei senza equipaggio e attacchi cibernetici;
un’operazione logistica.
Tutte queste operazioni sono già state padroneggiate e sviluppate. Sono condotte secondo un unico concetto e piano, sono coordinate e interconnesse, ma differiscono nel contenuto.

Per quanto riguarda la condotta concreta delle operazioni per ottenere effetti, esse dovrebbero essere essenzialmente difensive e offensive, ma possono differire in termini di metodo di esecuzione:

un’operazione per ridurre il potenziale economico del nemico ;
un’operazione di completo isolamento ed esaurimento;
operazione robotica di ricerca e attacco;
operazione robotizzata per il controllo di una zona di crisi;
operazione psicologica con mezzi d’attacco;
operazione difensiva tecnologica senza contatto.
Questo elenco di operazioni continuerà a crescere con lo sviluppo dei mezzi stessi e, naturalmente, porterà a cambiamenti nei documenti dottrinali e alla formazione di una filosofia completamente nuova dell’addestramento e delle operazioni di combattimento. L’emergere di nuove operazioni indipendenti, o di loro combinazioni, implica la necessità di creare una nuova struttura organizzativa. Tutto questo sarà possibile se le istituzioni statali reagiranno in modo flessibile e rapido ai cambiamenti.

Ad esempio, la natura e il contenuto delle tradizionali operazioni difensive, offensive e di stabilizzazione, che erano generalmente pianificate e condotte in modo lineare e basato su modelli, sono cambiati. Allo stesso tempo, l’essenza di queste operazioni è stata unificata, compresi i punti di vista dei partner. Allo stesso tempo, il noto concetto di guerra centrata sulla rete nel nuovo ambiente, grazie a mezzi di combattimento armati ad alta tecnologia, viene interpretato non attraverso le azioni delle truppe, ma attraverso la creazione di effetti e la realizzazione di condizioni decisive utilizzando capacità appropriate.

Vorrei anche sottolineare che, oltre ad aumentare l’efficacia delle operazioni di combattimento, i sistemi aerei senza pilota e altri sistemi tecnologici avanzati possono risolvere una serie di problemi chiave nell’organizzazione e nella condotta delle operazioni di combattimento da parte delle forze di difesa ucraine:

Aumentare il grado di guerra senza contatto e, di conseguenza, ridurre il livello di vittime grazie alla capacità di controllare questi mezzi da remoto;
ridurre il grado di coinvolgimento dei mezzi di distruzione tradizionali nell’esecuzione delle missioni di combattimento;
garantire operazioni di combattimento con un impegno limitato di equipaggiamento militare pesante;
nonostante l’assenza di una flotta, colpire le forze di superficie e sottomarine nemiche e le loro infrastrutture costiere quasi fino all’intera profondità del teatro di operazioni in mare, con grande efficacia e rischi minimi per il personale;
infliggere massicci attacchi a sorpresa alle infrastrutture critiche e alle comunicazioni importanti senza bisogno di costosi missili e aerei con equipaggio.
La capacità dell’esercito ucraino di resistere agli assalti russi e di condurre operazioni offensive dipende da una costante necessità di innovazione. Ciò è particolarmente vero nel Mar Nero, dove l’equilibrio di potere era ed è tuttora altamente asimmetrico, a favore della Russia. Pur non disponendo di una vera e propria marina militare, dall’inizio del conflitto l’Ucraina è riuscita a distruggere circa il 20% della flotta russa del Mar Nero, grazie soprattutto all’uso di droni navali di superficie (USV) e di missili ucraini – Neptune in particolare – e occidentali.

Tuttavia, il comandante della Marina ucraina Oleksiy Neïjpapa ha recentemente ammesso che “le tattiche sviluppate nel 2022 e 2023 non funzioneranno nel 2024. Quindi dobbiamo cambiare tattica, cambiare le caratteristiche tecniche di tutto ciò che facciamo”. Sebbene la Russia sia stata particolarmente lenta a reagire agli attacchi ucraini in Crimea e nel Mar Nero, si sta adattando e potrebbe riconquistare la sua superiorità. Di fronte a questo rischio, l’esercito ucraino sta studiando lo sviluppo di nuove capacità – ad esempio, droni subacquei autonomi – che continuerebbero a tenere a bada la flotta russa, consentendo così di mantenere il commercio nel Mar Nero.

↓FERMER
Questo elenco di vantaggi è incompleto e senza dubbio si evolverà, ampliando la gamma di applicazioni efficaci. È chiaro che sul campo di battaglia il nemico cercherà modi per difendersi e tenterà di prendere l’iniziativa. Pertanto, con lo sviluppo delle capacità dei sistemi d’attacco, compresi quelli senza pilota, è imperativo migliorare la difesa e le contromisure. Per padroneggiare le nuove forme e i nuovi metodi, le forze di difesa devono quindi creare un sistema di riarmo tecnologico statale completamente nuovo, che comprenderà i seguenti sottosistemi:

sviluppo e supporto scientifico ;
produzione e servizi
formazione del personale di manutenzione e generalizzazione dell’esperienza di combattimento;
impiego delle truppe
finanziamento flessibile;
logistica.
È molto probabile che ognuno di questi sottosistemi richiederà in futuro ricerche e sviluppi separati, ma si può già dire che il sistema deve essere olistico e allo stesso tempo flessibile in termini di attori che possono essere coinvolti, così come in termini di finanziamenti e modifiche alla produzione.

Non c’è dubbio che tutto questo richiederà tempo, ma il tempo è fondamentale.

Considerando il sistema applicativo esistente, le soluzioni tecniche trovate, il sistema di gestione già stabilito, l’esperienza acquisita e le opinioni dei partner nell’ambiente attuale, la creazione di un tale sistema con il volume di produzione richiesto potrebbe richiedere fino a cinque mesi. Questo periodo è dovuto alla necessità di creare strutture organizzative adeguate e di dotarle di personale, di formarle, di fornire risorse, di creare le infrastrutture e la logistica necessarie e di sviluppare un quadro dottrinale.

Tenendo conto di ciò, nel 2024 dovremo concentrare i nostri sforzi su :

creare un sistema per fornire alle forze di difesa attrezzature ad alta tecnologia;
introdurre una nuova filosofia per la preparazione e la condotta delle operazioni militari, tenendo conto dei limiti;
l’acquisizione di nuove capacità militari il più rapidamente possibile.
Stiamo parlando del fatto che, in condizioni moderne, le forze armate ucraine, così come le altre componenti delle forze di difesa dello Stato, hanno capacità che consentono loro non solo di distruggere il nemico, ma anche di garantire l’esistenza stessa dello Stato. È quindi necessario sfruttare le opportunità offerte dalle nuove condizioni di guerra per massimizzare l’accumulo delle più recenti capacità di combattimento, che consentiranno di utilizzare meno risorse per infliggere il massimo danno al nemico, ponendo fine alla sua aggressione e proteggendo l’Ucraina in futuro.

FONTI
Laura Gozzi e Sarah Rainsford, “Pacchetto di sostegno all’Ucraina del valore di 50 miliardi di euro approvato dai leader dell’UE”, BBC, 1 febbraio 2024.
Siobhan Hughes e Lindsay Wise, “Trump’s Hard-Line Border Stance Endangers Funding for Ukraine”, The Wall Street Journal, 25 gennaio 2024.

ll sito www.italiaeilmondo.com non fruisce di alcuna forma di finanziamento, nemmeno pubblicitaria. Tutte le spese sono a carico del redattore. Nel caso vogliate offrire un qualsiasi contributo, ecco le coordinate: postepay evolution a nome di Giuseppe Germinario nr 5333171135855704 oppure iban IT30D3608105138261529861559 oppure PayPal.Me/italiaeilmondo  Su PayPal, ma anche con il bonifico su PostePay, è possibile disporre eventualmente un pagamento a cadenza periodica, anche di minima entità, a partire da 2 (due) euro (pay pal prende una commissione di 0,52 centesimi)

SITREP 2/2/24: Biden lancia attacchi mentre la Russia viola di nuovo le principali linee di Avdeevka, di SIMPLICIUS THE THINKER

Al momento in cui scriviamo, Biden ha finalmente iniziato i suoi attacchi di rappresaglia, colpendo obiettivi in Siria e in Iraq. Ma le fonti affermano che quasi tutti gli obiettivi erano noti in anticipo e sono stati evacuati, come sospettavamo.

Ma lo sviluppo più interessante su questo fronte è il seguente. Ricordiamo che nell’ultimo aggiornamento ho riportato le voci secondo cui, in mezzo a una serie di colloqui segreti, Israele stava prendendo in considerazione una sorta di cessate il fuoco completo e, presumibilmente, la fine della guerra.

Ora ci sono nuove notizie secondo cui gli Stati Uniti hanno raddoppiato il loro sostegno alla creazione di uno Stato palestinese – in altre parole, alla tanto auspicata soluzione dei due Stati:

Gli Stati Uniti stanno perseguendo attivamente la creazione di uno Stato palestinese indipendente con garanzie di sicurezza per Israele ed esplorano le opzioni con i partner della regione, ha dichiarato mercoledì il portavoce del Dipartimento di Stato.

Il portavoce della Casa Bianca Matthew Miller ha confermato:

Dice che la carota è “garanzie di sicurezza per Israele”. Bisogna capire come funziona il linguaggio politico. In termini diplomatici/politici, “garanzie di sicurezza” si traduce con: ‘tangenti’. In pratica significa: vi daremo x miliardi di dollari in armi se farete quello che diciamo noi.

Un nuovo articolo del WaPo conferma questi sviluppi, aggiungendo che Blinken si dirigerà presto nel Medio Oriente per cercare di finalizzare questo accordo convincendo l’Arabia Saudita ad accettare di normalizzare le sue relazioni con Israele alla condizione esplicita che Israele non solo ponga fine al conflitto di Gaza, ma si impegni a creare uno Stato palestinese che includa Gaza e la Cisgiordania.

Il Segretario di Stato Antony Blinken intende recarsi presto in Medio Oriente. Probabilmente si fermerà prima in Arabia Saudita, dove spera in un rinnovato impegno del principe ereditario Mohammed bin Salman a normalizzare le relazioni con Israele se – e solo se – Israele porrà fine al conflitto di Gaza e si impegnerà a creare uno Stato palestinese che comprenda Gaza e la Cisgiordania.
È difficile non essere in qualche modo impressionati da questi sviluppi. Per tutta la corruzione e la malvagità del regime statunitense, possiamo quasi riconoscergli il merito di essere arrivato alla ragione – naturalmente sotto grande pressione sociale – e di aver fatto per una volta la cosa giusta e onorevole. Ciò significa inoltre che gli Stati Uniti si rendono conto di non avere altra scelta se non quella di giocare una “partita finale” contro Israele, altrimenti rischiano di essere trascinati in una guerra con l’Iran che porrà fine all’Impero.

Sembra sempre più probabile che tale accordo possa verificarsi e che la guerra a Gaza finisca. Ma bisogna ricordare che, dal punto di vista degli irriducibili Likudniks e della destra israeliana, una tale cessazione “prematura” condannerebbe Israele per sempre. Abbiamo già trattato a lungo l’argomento, ma in sostanza, a causa delle discrepanze demografiche di Israele con i suoi vicini arabi, tra le altre cose, permettere a uno Stato palestinese di crescere sui suoi confini, protetto da una sede legittima delle Nazioni Unite (piuttosto che dallo status di “osservatore”) significherebbe la dissoluzione totale di Israele e la perdita di tutte le profezie sul ritorno di Moshiach.

Pertanto, i radicali tra di loro non potrebbero mai permetterlo, per cui si dovrà arrivare a un punto cruciale, che potrebbe diventare cruento. La situazione interna e la stabilità di Israele rispecchia per molti versi quella dell’Ucraina e della sua fazione ultra-radicale.

L’ultima grande questione, che sarebbe un’immensa spina nel fianco di Israele e una grave umiliazione, è evidenziata alla fine dell’articolo del WaPo:

C’è poi il problema di fermare la violenza dei coloni e di trasferire ben 200.000 israeliani da un futuro Stato palestinese. Biden ha fatto un passo importante giovedì sanzionando quattro coloni israeliani della Cisgiordania che hanno commesso violenze contro i palestinesi. È solo un inizio, ma aumenta la credibilità degli Stati Uniti nei confronti dei palestinesi come mediatori di pace.
Infatti, dato che Israele ha centinaia di migliaia di coloni illegali che occupano il territorio apparentemente palestinese, la creazione di uno Stato legittimo richiederebbe l’espulsione totale di tutti i coloni, il che sarebbe una sorta di Nakhba israeliana in TV. Ricordiamo che l’obiettivo degli insediamenti illegali è sempre stato uno solo: impedire la formazione di uno Stato palestinese. Questo significherebbe quindi la fine di un grande piano durato molti decenni e il fallimento storico di una visione sionista secolare.

Come nota a margine, nuovi rapporti indicano una promettente normalizzazione anche tra la KSA e la Siria:

L’Arabia Saudita si prepara ad aprire un’ambasciata in SiriaIl processo di normalizzazione delle relazioni tra l’Arabia Saudita e il regime di Assad sta guadagnando slancio. Secondo un rapporto di Al Watan, l’incaricato d’affari saudita Abdullah al-Harith e alcuni altri diplomatici si recheranno a Damasco sabato per riprendere i servizi consolari sauditi.Secondo il giornale saudita, Al-Harith presenterà le sue credenziali al ministro degli Esteri del regime di Assad e inizierà a lavorare con il suo team in un hotel della capitale siriana. Anche gli Emirati Arabi Uniti hanno inviato un ambasciatore in Siria per la prima volta in 13 anni: l’ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti Hassan al-Shehhi ha assunto l’incarico martedì, presentando le sue credenziali al ministro degli Esteri del regime di Assad.

Ma gli sviluppi più esplosivi arrivano, come sempre, dal fronte ucraino. Ci sono alcune storie di svolta molto interessanti da affrontare.

In primo luogo, si riscalda la vicenda Zelensky-Zaluzhny. Come riferito la volta scorsa, ci sono ulteriori conferme che Zelensky intende emettere un decreto per licenziare Zaluzhny:

In effetti, Seymour Hersh ha lanciato oggi un’altra “notizia bomba“, affermando che le sue fonti gli hanno detto che la ragione dietro l’imminente licenziamento è che Zaluzhny ha cospirato con l’Occidente non solo per spodestare Zelensky – un punto ovvio – ma anche per porre fine alla guerra:

Anche se sono indeciso sulle fonti di Hersh, il fatto è che io stesso ho riportato un mese o due fa varie voci sulla formazione di una fazione di Zaluzhny, con Poroshenko che lavorava per reclutare vari oligarchi come Akhmetov per sostenere il generale in difficoltà, con alcuni che sostenevano addirittura che ci fossero trattative associate su accordi segreti con la Russia.

Dall’articolo della TASS sopra citato sul pezzo di Hersh:

La nuova politica statunitense sull’Ucraina prevede il sostegno al comandante in capo Valery Zaluzhny, la cessazione delle ostilità, le riforme economiche e la fine del regime del presidente Vladimir Zelensky, ha dichiarato Hersh. “Il concetto reale è molto più complicato e molto più ambizioso, mi è stato detto dal funzionario, e prevede un sostegno sostenuto a Zaluzhny e riforme che porterebbero alla fine del regime di Zelensky”, ha scritto Hersh sul suo blog su Substack. Il rischio di una riforma di questo tipo è che ci siano fughe di notizie alla stampa e uno sforzo da parte dei corrotti e radicati beneficiari della politica statunitense del “pranzo gratis” per far deragliare il processo”, ha continuato il giornalista.
Ora è arrivata una valanga di nuovi “intrighi”. Per esempio: Zaluzhny è stato coinvolto in una minaccia apparentemente indiretta a Zelensky con la pubblicazione di questa foto, esemplificativa del suo appoggio nazionalista radicale di estrema destra:

Zaluzhny alla vigilia del suo previsto licenziamento da parte di Zelensky, dimostra il suo appoggio all’estrema destra, che ha il potere di rovesciare Zelensky. Zaluzhny si scatta un selfie con il leader dell’estrema destra Settore Destro e il comandante della brigata Settore Destro dell’esercito ucraino davanti al ritratto del collaborazionista nazista e leader dell’OUN di estrema destra Bandera e alla bandiera rossa e nera dell’OUN-UPA e di Settore Destro.

Sarebbe un modo per suggerire a Zelensky: “Non mettermi alla prova, o manderò i veri lupi a cercarti”.

Senza contare che, dopo la notizia del tentativo di licenziamento, Zaluzhny ha immediatamente pubblicato un nuovo articolo sulla CNN:

Sebbene si occupi dei meccanismi della guerra, si prendono un paio di colpi discutibili contro Zelensky e altri, per esempio:

Dobbiamo riconoscere il vantaggio significativo di cui gode il nemico nella mobilitazione delle risorse umane e il confronto con l’incapacità delle istituzioni statali ucraine di migliorare i livelli di manodopera delle nostre forze armate senza ricorrere a misure impopolari. Infine, rimaniamo ostacolati dalle imperfezioni del quadro normativo del nostro Paese, nonché dalla parziale monopolizzazione dell’industria della difesa. Ciò comporta colli di bottiglia nella produzione – ad esempio di munizioni – che aggravano ulteriormente la dipendenza dell’Ucraina dagli alleati per le forniture.
Ho intenzione di approfondire l’argomento in un mio prossimo articolo, che tratterà in modo più specifico i problemi della guerra in corso, quindi per ora non dirò altro.

Ma il semplice fatto che abbia pubblicato l’articolo potrebbe essere visto come un doppio colpo perché, se ricordate, l’ultima volta che ha scritto un articolo non approvato dopo la controffensiva ha fatto arrabbiare Zelensky, attirandosi una censura immediata. Quindi, anche questa sembra una sfida e una provocazione intenzionale da parte di Zaluzhny.

Il fatto che egli si accanisca sul tema “troppo pochi soldati” è un’evidente frecciatina a Zelensky e alla saga della mobilitazione in corso, che è al centro dell’allontanamento di Zaluzhny dal potere. L’ultima volta ho detto che Zelensky ha cercato di addossare la responsabilità della mobilitazione al suo generale, così Zaluzhny ha immediatamente scritto un articolo in cui affermava che la mobilitazione è una delle ragioni principali delle sconfitte dell’AFU, sottintendendo che la colpa è della leadership, cioè di Zelensky.

A ciò ha fatto seguito la presunta fuga di notizie di una telefonata di Zaluzhny, in cui, secondo quanto riferito, egli si scaglia contro Zelensky con una serie di epiteti coloriti:

Pur essendo ancora priva di fonti e quindi discutibile, questa notizia è in linea con le precedenti conferme di intercettazioni telefoniche dell’SBU nell’ufficio di Zaluzhny di qualche mese fa. Inoltre, un nuovo video di Zvezda mostra l’ucraino ex SBU – ora disertato in Russia – Vasily Prozorov discutere di un’altra lettera “trapelata” potenzialmente scritta dall’SBU, che afferma di aver rivelato che Zaluzhny era “insubordinato a Zelensky”, o in altre parole, aveva smesso di prendere ordini da Zelensky:

❗️ESCLUSIVO ❗️Zaluzhny potrebbe lasciare il suo posto per non diventare un “capro espiatorio” – Prozorov ha mostrato una lettera segreta sulla disobbedienza dei generali al comandante in capo delle Forze Armate dell’Ucraina La lettera è “trapelata” dall’SBU, potrebbe essere stata preparata dagli stessi militari in modo che Zaluzhny avesse un motivo ufficiale per il licenziamento, ha detto l’ex ufficiale dell’SBU Vasily Prozorov, che ha ricevuto il documento dalle sue fonti ucraine, nel programma Open Air del canale televisivo Zvezda. “Loro (i militari ucraini) capiscono perfettamente che hanno bisogno di un “capro espiatorio” su cui far ricadere la colpa di tutti i fallimenti militari. Zaluzhny capisce che l’ultimo [a ricoprire l’incarico] sarà incolpato di tutto. Ma andarsene da solo non è bello. E se Zelensky lo licenzia con un suo decreto, allora “il presidente furfante lo ha semplicemente divorato quasi al decollo”, ha osservato l’esperto.

L’ipotesi di Prozorov è che Zaluzhny voglia in realtà “togliersi di torno” perché quando l’Ucraina sarà costretta ad arrendersi alla Russia, il generale non vorrà fare da capro espiatorio.

L’altra grande notizia è che un’altra sorprendente “avanzata a sorpresa” si è verificata sul fronte di Avdeevka:

Questa volta proveniva dal nord ed è stata inizialmente confermata tramite la geolocalizzazione di un attacco FPV ucraino alle forze russe avanzate:

Per questo motivo è difficile dire quanto sia definitivo, dato che potrebbe trattarsi di unità di ricognizione avanzata. Tuttavia, le fonti attendibili ne parlano così tanto che sembra che abbiano iniziato a scavare, anche se lo sapremo con certezza nei prossimi giorni o giù di lì.

Julian Roepcke, naturalmente, ha ancora una volta guidato il gruppo nell’allarme:

 Secondo l’ex comandante di plotone del battaglione nazionalista “Aidar” Yevgeny Dikiy, le Forze armate ucraine dovranno lasciare Avdiivka. Secondo Dikiy, la probabilità che le Forze armate ucraine si ritirino da Avdeevka cresce di giorno in giorno per un motivo: la “fame di granate” e l’avvicinarsi delle truppe russe alla via di approvvigionamento.

A questo proposito, non si prospetta nulla di buono per l’AFU, e la ragione continua ad essere la fame di granate e l’incapacità di sparare con l’artiglieria. Due nuovi articoli trattano in modo suggestivo questo argomento. Appunto da Politico:

Una delle rivelazioni è che l’UE finirà per scroccare solo 524k gusci totali del milione promesso per l’Ucraina. Se ricordate, l’ultima volta erano “sulla buona strada” per oltre 600k, ma il numero totale continua a diminuire:

L’Unione Europea aveva promesso di inviare un milione di proiettili entro marzo, ma non raggiungerà l’obiettivo. Il capo degli affari esteri dell’UE, Josep Borrell, ha dichiarato questa settimana che il blocco spedirà solo 524.000 proiettili per allora, mentre aveva promesso 1,1 milioni entro la fine dell’anno.
La citazione dell’articolo va comunque a questo:

They repeat the same tired spiel about their FPV usage as replacement for artillery, but one soldier even admits that FPVs can’t entirely do the job. And he’s right, you can go far with them but nothing can totally replace the ‘god of war’.

Ripetono la solita tiritera sull’uso dell’FPV come sostituto dell’artiglieria, ma un soldato ammette addirittura che l’FPV non è in grado di svolgere completamente il lavoro. E ha ragione: si può andare lontano con loro, ma nulla può sostituire completamente il “dio della guerra”.

Un’altra fonte, Bloomberg, ha lanciato un segnale di panico:

Il tema comune a entrambi è che l’Ucraina ha troppe poche munizioni non solo per andare all’assalto o “vincere”, ma anche per difendere e trattenere le truppe russe:

Secondo un diplomatico europeo, le recenti ondate di attacchi missilistici russi hanno provocato decine di vittime a Kiev e in altre città, poiché le difese aeree ucraine, che si affidano in larga misura ai costosi intercettori forniti dagli alleati, non sono state in grado di distruggere il numero di armi in arrivo come in passato.

Il prossimo pezzo è tratto da Der Spiegel:

Ecco una sintesi dei punti più toccanti dell’articolo:

‼️🇺🇦 I soldati condividono le trincee con i morti, su 100 soldati della compagnia, solo 20 possono ancora combattere, – Spiegel sulla situazione al fronte🔸Le Forze Armate dell’Ucraina non hanno abbastanza personale, e i soldati che attualmente combattono sono stanchi dei combattimenti e delle difficili condizioni di servizio. La moglie di un soldato che si trova nei pressi di Bakhmut da più di un anno ha riferito che suo marito “è seduto in una posizione sporca e fredda, a meno di 100 metri dal nemico” 🔸 “A volte condivide la trincea con i morti, perché il bombardamento è così forte che nessuno può portare fuori i corpi. Una volta è andato in posizione e non c’è stato alcun contatto con lui per 10 giorni”, ha detto Irina Topinko, residente nella regione di Zhytomyr.🔸 I militari dicono che la mobilitazione deve essere rafforzata, ma ora sta avvenendo “non secondo criteri chiari sviluppati in un discorso pubblico, ma segretamente, con accuse di arbitrarietà e corruzione”.🔸 “Chiunque non abbia soldi o conoscenze, o semplicemente non agisca abbastanza velocemente, può cadere vittima di metodi sempre più brutali. Le autorità catturano gli uomini per strada o sul posto di lavoro e li trascinano nei campi di addestramento” 🔸”Ma coloro che finiscono al fronte in questo modo sono spesso soldati incompetenti” 🔸”Ci sono alcolizzati tra le reclute, dice uno dei comandanti delle Forze Armate ucraine, Oleg. Non riuscivano nemmeno a scavare trincee e la polizia militare li ha arrestati per ubriachezza”🔸 Pertanto, ci sono “sempre meno soldati” in prima linea 🔸 “I soldati riferiscono che su quasi 100 persone nella loro compagnia, solo 20 possono ancora combattere. Non ci sono abbastanza persone in tutte le unità”, dicono gli interlocutori dello Spiegel.

E questo sta diventando un tema importante. Oggi ha fatto il giro il tweet di Rob Lee, che ha riconosciuto che l’Ucraina ha una carenza di fanteria:

Per chiunque abbia un cervello, il motivo è ovvio.

Putin ha confermato qualcosa che io proclamo da tempo: il rapporto di prigionieri di guerra tra Ucraina e Russia è di 10:1 a favore della Russia. Da RT:

Ed ecco le parole di Putin:

Questa è finalmente la conferma ufficiale di ciò che ho compilato per molto tempo, basandomi sulle dichiarazioni ufficiali di entrambe le parti e sul monitoraggio delle strutture effettivamente utilizzate dall’Ucraina per ospitare i prigionieri di guerra. Il fatto è che l’Ucraina ha solo poche centinaia di russi, mentre la Russia ha avuto tra i 10.000 e i 15.000 prigionieri di guerra ucraini in vari momenti, con oscillazioni in base agli scambi.

Dato che ogni categoria di vittime dovrebbe avere una scala comparativa, possiamo aspettarci una sproporzione simile tra le cifre dei morti russi e ucraini.

Commentando quanto sopra, un analista ha scritto:

Putin ha dichiarato che la proporzione tra prigionieri russi e ucraini è di circa 1:10. E perché? Cosa significa? Opzione 1: significa che il rapporto delle perdite tra l’esercito russo e le forze armate ucraine è di 1:10? Opzione 2: oppure le perdite sono paragonabili, ma il morale delle forze armate ucraine è talmente inferiore a quello dell’esercito russo che i soldati ucraini si arrendono 10 volte di più? La mia risposta è entrambe le cose. Le perdite delle Forze armate ucraine sono circa 3 volte superiori a quelle russe, ma il morale delle Forze armate ucraine è significativamente più basso, così che i prigionieri si arrendono in una proporzione 3 volte superiore alla proporzione delle perdite.E la terza opzione è quella tattica. L’esercito russo ha circondato molte Forze Armate ucraine a Mariupol, la più grande città liberata.

Il suo ragionamento ha senso. Il rapporto KIA non deve essere esattamente 10:1 come quello dei prigionieri di guerra, a causa, come egli afferma, del morale sproporzionatamente più basso dell’AFU, ma potrebbe comunque essere molto più vicino al 10:1 che al 3:1 da lui ipotizzato. In ogni caso, sappiamo che il numero di vittime dell’Ucraina è di gran lunga superiore a quello della Russia, e la dichiarazione di Putin ne è la più alta conferma.

Per toccare rapidamente un’altra cosa: Ho tenuto d’occhio il thread riguardante le escalation della NATO verso la Russia, in particolare in linea con i loro progetti futuri. Abbiamo un paio di nuovi sviluppi alla luce di ciò.

Questo nuovo articolo proveniente dai Paesi Bassi afferma quanto segue:

Un nuovo sondaggio polacco afferma che la maggior parte dei polacchi è favorevole a che la Polonia aiuti effettivamente l’Ucraina a creare una “no fly zone” per i missili russi nella parte occidentale dell’Ucraina:

L’articolo parla della possibilità che la Polonia utilizzi la sua difesa aerea per proteggere lo spazio aereo ucraino fino a 50 km di profondità, con il pretesto di preoccuparsi di missili russi che si schiantano in Polonia, nonostante sia già stato stabilito che il più grande incidente di questo tipo sia stato un falso allarme ucraino.

Ma la cosa più interessante è quanto riportato in fondo all’articolo. Il generale di brigata polacco Stanislav Kozey – se sto leggendo correttamente attraverso la pessima traduzione automatica – sembra suggerire che il blocco occidentale dovrebbe sostanzialmente annettere parte dell’Ucraina occidentale sotto gli auspici di questo “ombrello aereo”:

Potrebbe indicare che siamo un attore attivo in campo strategico”, aggiunge Stanislav Kozey. – Oggi possiamo parlare di un confine morbido, che può essere violato dalla Russia accidentalmente o intenzionalmente. Tali azioni potrebbero dissuadere la Russia e aumentare la sicurezza del nostro territorio, oltre a rappresentare un vantaggio per l’Ucraina”, ha affermato il generale Kozey, ricordando che l’Ucraina occidentale è in qualche misura integrata nell’hub, che si trova in Subcarpazia, da cui partono gli aiuti militari e umanitari per l’Ucraina. A suo avviso, il sequestro del territorio ucraino da parte dell’Alleanza occidentale dovrebbe essere annunciato pubblicamente” “in modo che la Russia sappia cosa può aspettarsi”. “Ovviamente, la designazione di una tale zona richiederà cambiamenti nelle procedure di risposta delle forze armate, compresa la NATO. Ora lavora in modo pacifico. Saranno necessarie modifiche legali per consentire l’abbattimento di missili o droni alieni”, aggiunge. Una questione a parte dovrebbe essere quella di stabilire con l’Ucraina chi si fa carico dei costi di eventuali danni causati dai missili abbattuti.
Credo che l’autotraduzione si riferisca a un “sequestro” dello spazio di difesa aerea, ma in ogni caso si tratta di qualcosa che ho previsto da tempo in alcuni dei miei primi articoli: che il blocco occidentale si sarebbe “intrufolato” in Ucraina in modo molto graduale e sottile che sarebbe sembrato, inizialmente, provvisorio o relativo a qualche questione umanitaria.

A questo proposito, l’ultimo elemento che “casualmente” si collega a quanto detto sopra è una nuova notizia secondo cui il Regno Unito si sarebbe “offerto” di inviare una forza NATO in Ucraina e di istituire una “no fly zone”:

MOSCA, 2 febbraio-RIA Novosti. Il Regno Unito ha proposto agli alleati della NATO di prendere in considerazione l’invio di una forza di spedizione dell’alleanza in Ucraina, ha riferito una fonte informata a RIA Novosti. “A causa dello sviluppo sfavorevole degli eventi nel teatro delle operazioni ucraine (Theater of Operations) per Kiev, la Gran Bretagna ha suggerito agli alleati della NATO di prendere in considerazione l’invio di una forza di spedizione dell’alleanza in Ucraina, così come l’istituzione di una no – fly zone sul territorio controllato dalle autorità di Kiev, e l’aumento della fornitura di armi ed equipaggiamenti alle Forze Armate dell’Ucraina”, ha detto la fonte.

E quanto segue è direttamente tratto dal mio libro di giochi, che ho delineato proprio in questo senso in alcune delle mie prime previsioni:

Tuttavia, la parte britannica si aspetta che con un significativo indebolimento delle Forze Armate dell’Ucraina e il successo dell’avanzata dell’esercito russo in profondità nel territorio dell’ex repubblica sovietica, gli alleati approveranno l’iniziativa, ha detto la fonte, chiarendo che il Regno offre di trasferire segretamente grandi forze NATO altamente manovrabili in Ucraina dalle zone di confine della Romania e della Polonia per occupare le linee difensive lungo la riva destra del Dnieper.
I miei lettori di lunga data ricorderanno che ho sempre detto che nel momento in cui l’Ucraina fosse stata vicina al collasso totale, sarebbe arrivato un momento in cui la NATO avrebbe preso in considerazione l’idea di creare una sorta di “evento” o di giustificazione per salvare l’Ucraina occidentale dal cadere nelle mani della Russia. Ho parlato dell’82° e del 101° americano che andranno dalla Romania per “bloccare” Odessa nello stesso modo in cui le forze russe fecero una volta nell’incidente dell’aeroporto di Pristina. Così come altre forze potenzialmente presenti nell’Ucraina occidentale, in particolare quelle che possono creare uno scudo per un governo ucraino in esilio una volta caduta Kiev.

La Gran Bretagna intende completare la preparazione di tale scenario entro maggio di quest’anno, ha concluso la fonte.
E a proposito di questo, sulla questione del licenziamento di Zaluzhny, alcuni articoli recenti hanno iniziato a citare piani per trasferire il “governo in esilio” ucraino a Lvov, come avevo già detto da tempo.

Da AsiaTimes:

Ecco la mia previsione di molti mesi fa:

A questo proposito, si parla di nuovo di mercenari ovunque. Mentre l’Ucraina sta esaurendo gli uomini, i falchi della NATO covano i loro piani per un disperato salvataggio all’ultimo sangue, oltre a pompare i loro soldati svestiti nel Paese per arginare le perdite. Non solo i recenti rapporti russi hanno menzionato molte “chiacchiere tedesche” nelle comunicazioni intercettate a Kupyansk, ma sempre più stranieri sono stati eliminati negli ultimi attacchi.

Prima di oggi:

Naturalmente li chiamano “operatori umanitari”, come sempre.

Anche una donna mercenaria tedesca è stata appena messa a riposo:

Per non parlare di questo esemplare polacco visto oggi in un video, che discute con il suo compagno di rievocazione della Wehrmacht su come prendere Mosca:

Così come il francese:

Alcuni articoli vari:

Ho trovato interessante questa ammissione riportata alla luce dal New Yorker. Zaluzhny disse a Milley alla fine del 2022 che “l’Ucraina non aveva quasi più caccia a reazione”:

È illuminante per il motivo che molti sostengono che la Russia non ha ridotto la forza aerea ucraina, mentre io ho detto ripetutamente che l’Ucraina ha continuato a ricevere rifornimenti dai “partner”, raccontando molte storie strane sui Mig abbandonati nei “boschi” al confine con gli Emirati Arabi Uniti per essere “ritrovati”. Ebbene, ecco la prova dalla bocca del cavallo che la Russia li aveva già ridotti quasi a zero nel 2022.

Il prossimo:

Il tipo di persone che occupano posizioni di comando in Ucraina:

L’ex procuratore generale dell’Ucraina Lutsenko ha ammesso che gli piaceva uccidere i russi. “Naturalmente odio anche i russi. Dico sinceramente che li ho uccisi e mi sono divertito. Ho contato 14 cadaveri e per me è stato un regalo”, ha dichiarato con orgoglio.

Il prossimo:

L’Ucraina ha affondato un’altra imbarcazione russa di medio livello, della classe “cutter” secondo la designazione sovietica: il progetto 1241. Il problema è che la Russia ne ha sequestrati quattro alla stessa Ucraina:

Chi è davvero in vantaggio nella borsa?

Il prossimo:

Un soldato dell’AFU dice sconsolato al conduttore che non c’è speranza:

Nessuno sopravvive al fronte. È impossibile.
– Esiste uno scenario reale di come si può sopravvivere lì?
– Non esiste.
– Perché vengono mandati lì così tanti ragazzi? Il meglio della nazione ucraina?
– Non ci sono più persone così.
Il prossimo:

L’Ucraina non solo ha il tasso di fertilità più basso del mondo, ma la sua aspettativa di vita maschile è scesa a 57 anni. Quanto scenderà prima della fine del conflitto?

Secondo questo nuovo articolo del Times:

Il prossimo:

Putin fa una valutazione molto onesta degli armamenti russi. Ammette apertamente che molti sistemi della NATO sono leggermente superiori ai vecchi progetti sovietici, ma le novità russe sono impareggiabili:

E infine, come nota umoristica, quando commenta le sanzioni, Putin dice con orgoglio ai Paesi occidentali che vorrebbe fare loro un “gesto molto familiare”, ma non lo farà perché sono presenti delle signore:

Vorrei mostrare all’Occidente un gesto ben noto, ma non lo farò: ci sono molte ragazze qui“, ha detto Putin.

Per gli occidentali che non hanno familiarità e che potrebbero pensare al dito medio, Putin aveva invece probabilmente in mente questo:


Your support is invaluable. If you enjoyed the read, I would greatly appreciate if you subscribed to a monthly/yearly pledge to support my work, so that I may continue providing you with detailed, incisive reports like this one.

Alternatively, you can tip here: Tip Jar

ll sito www.italiaeilmondo.com non fruisce di alcuna forma di finanziamento, nemmeno pubblicitaria. Tutte le spese sono a carico del redattore. Nel caso vogliate offrire un qualsiasi contributo, ecco le coordinate: postepay evolution a nome di Giuseppe Germinario nr 5333171135855704 oppure iban IT30D3608105138261529861559 oppure PayPal.Me/italiaeilmondo  Su PayPal, ma anche con il bonifico su PostePay, è possibile disporre eventualmente un pagamento a cadenza periodica, anche di minima entità, a partire da 2 (due) euro (pay pal prende una commissione di 0,52 centesimi)

SITREP 31/01/24: I colloqui segreti del back-channel stimolano le speranze sulla riduzione dell’escalation con l’Iran + Resa dei conti Zelensky-Zaluzhny, di Simplicius the Thinker

Un rapporto di Simplicius particolarmente importante e significativo in generale, in particolare su due punti, soprattutto perché coincide con numerose valutazioni di analisti statunitensi ed avvalora tesi sulle caratteristiche del confronto politico negli USA  più volte sotttolineate per anni su questo sito:

  • l’evidenza che ormai il conflitto tra centri decisori statunitensi, pur nella stessa compagine, ha raggiunto livelli tali da dimenticare ogni esigenza o velleità di sintesi sino a mettere in atto colpi di mano e forzature apertamente ostili nei confronti dei vitali. La geografia dei focolai di aggressione corrisponde esattamente con la sfera di influenza del gruppo riferito a Nuland e Kagan. Il dramma rischierebbe di esplodere o di diventare incontrollabile in caso di saldatura con la parte del gruppo più oltranzista presente nel Pacifico. Non è scontato, soprattutto per il comportamento della dirigenza cinese, anch’essa per altro sottoposta a notevoli pressioni interne. Un aspetto che abbiamo sottolineato più volte nelle conversazioni di questi anni con Gianfranco Campa.
  • l’altro aspetto rilevante riguarda il divario crescente tra lo spreco tecnologico, di sistemi avanzati di difesa, di costi e di disponibilità delle forze statunitensi, specie quelle della marina degli Stati Uniti nel mar Rosso, rispetto alla tattica di progressivo avvicinamento ai bersagli adottata dagli Houthi e dall’Iran con mezzi di gran lunga più economici. Un segnale allarmante della possibilità di non ritorno del punto di rottura, più o meno cercato dalla fazione più avventurista statunitense, piuttosto che dall’Iran. Da leggere con attenzione, Giuseppe Germinario

Colpi di scena mettono nuove increspature nella saga in corso del Medio Oriente.

L’ultima volta ci eravamo lasciati con le truppe americane che subivano alcune delle loro prime morti dirette per mano di “proxy iraniani”, infiammando importanti discorsi di ritorsione da parte dell’amministrazione Biden.

Ma gli ultimi aggiornamenti chiarificatori rivelano che dietro le quinte si è svolta una girandola di “negoziati segreti”, con l’amministrazione Biden che cerca disperatamente di segnalare una “intesa” con l’Iran senza perdere la faccia. Si tratta di colloqui complessi e sfaccettati perché si vocifera di un coinvolgimento diretto e indiretto di molti partiti, compreso Hezbollah. In generale, si può riassumere così: Israele è su una terra bruciata, e gli Stati Uniti gli corrono dietro con un estintore, cercando disperatamente di tenere le fiamme sotto controllo.

Biden, stordito e confuso come sempre, incarna l’atteggiamento da pollo senza testa degli Stati Uniti:

La più significativa delle voci afferma che gli Stati Uniti hanno cercato di inviare “silenziosamente” segnali all’Iran attraverso i canali secondari dell’ambasciata svizzera, che è il modo il metodo principale utilizzato da molto tempo:

> È stato riferito che gli Stati Uniti si sono offerti, tramite l’ambasciata svizzera all’Iran, di colpire uno dei loro siti, ma l’Iran non dovrebbe reagire. Ciò consentirebbe agli Stati Uniti di salvare la faccia. Sembra che sia stato RIFIUTATO:

“Gli Stati Uniti hanno inviato più di un messaggio a Teheran negli ultimi due giorni tramite terzi. I messaggi di Washington dicevano che non voleva una guerra aperta e avvertivano che l’espansione della guerra sarebbe stata affrontata con l’azione degli Stati Uniti. Teheran ha respinto le minacce di Washington e ha affermato che prendere di mira il suo territorio è una linea rossa, e oltrepassare la linea riceverebbe una risposta adeguata. Il messaggio di Teheran dice che non vuole nemmeno una guerra con Washington, ma affronterà con forza qualsiasi avventura americana”. — Fonti iraniane ad AJArabic

Mettiamoli insieme. In primo luogo, il rapporto di cui sopra afferma che gli Stati Uniti hanno sostanzialmente implorato l’Iran di permettergli di colpire alcuni obiettivi simbolici con la promessa che l’Iran non avrebbe reagito, in modo che gli Stati Uniti potessero avere la meglio e salvare la sua reputazione sulla scena mondiale. Secondo quanto riferito , l’Iran ha risposto che non sarebbero stati consentiti attacchi sul suo territorio.

La cosa interessante è che i rapporti successivi hanno affermato che gli Stati Uniti stanno ora passando a una campagna potenzialmente su scala più ampia per attaccare i rappresentanti iraniani in Siria e Iraq, ma non ad attaccare direttamente il territorio iraniano. Tuttavia, stanno valutando la possibilità di effettuare attacchi informatici contro l’Iran, il che sarebbe una sorta di “compromesso” in quanto colpirebbe tecnicamente il territorio iraniano ma non in modo palesemente fisico. Si può vedere quanto diventi ridicolo questo tipo di teatro, dal momento che la politica statunitense si è trasformata in nient’altro che un atto di bilanciamento delicato ed efficace, tutto per il bene di proteggere il vitello d’oro di Israele nella regione.

Questo aspetto ha dominato i titoli dei giornali, ma ciò che è stato riportato meno sono i negoziati segreti in corso tra Israele, Hezbollah, Hamas e altri. Mentre gli Stati Uniti cercano disperatamente di impedire a Israele di soffiare sul fuoco, gli Stati Uniti stessi lavorano 24 ore su 24 per cercare di mettere insieme un accordo che possa potenzialmente soddisfare tutte le parti.

Per questo motivo negli ultimi due giorni sono giunte diverse notizie non confermate secondo cui Israele starebbe considerando la cessazione totale delle ostilità attraverso uno scambio completo di tutti i prigionieri e degli ostaggi. Tuttavia, Netanyahu è andato in televisione per negare con veemenza ciò e per affermare che le operazioni continueranno fino alla “piena vittoria”. Ma questo potrebbe essere semplicemente un effetto collaterale della sua situazione politicamente precaria; al momento, è riluttante a mostrare qualsiasi debolezza percepita e deve continuare a pomparsi con questa falsa spavalderia per tenere a bada gli avvoltoi.

Come potenziali frutti di questo lavoro erculeo, otteniamo i seguenti nuovi rapporti:

Vale a dire, il più potente e influente dei gruppi “sostenuti dall’Iran” che hanno lanciato attacchi contro le forze statunitensi ha improvvisamente dichiarato che “sospenderà” i suoi attacchi. Ciò significa che i negoziati hanno apparentemente soddisfatto le parti concordando – per ora – sul fatto che dovrebbe verificarsi una riduzione della tensione. Se questa riduzione dell’escalation seguirà anche il suo slancio in un importante cessate il fuoco storico anche a Gaza, allora sarà stato essenzialmente un trionfo iraniano in pieno, poiché avrà significato che l’Iran è riuscito a costringere gli Stati Uniti ad accedere a tutti i suoi diritti. richieste, acquisendo allo stesso tempo una vasta influenza e prestigio sulla regione.

L’ovvia implicazione qui, a cui avevo accennato l’ultima volta, è che ci sono ulteriori negoziati segreti dietro le quinte per il ritiro degli Stati Uniti dalla regione. Presumibilmente l’Iran ha segnalato che l’unico modo per allentare l’escalation è presentare linee concrete per il ritiro delle forze statunitensi. Quindi questa sarà l’area da tenere d’occhio nei prossimi giorni e settimane, per vedere se gli Stati Uniti segnaleranno ulteriore acquiescenza su questo argomento, o faranno nuovi annunci riguardanti piani o colloqui ufficiali che potrebbero delineare un programma, anche se vago. , per alcuni tipi di prelievi. Va però menzionato che giorni fa Victoria Nuland ha reso “chiaro” che gli Stati Uniti non si ritireranno dalla Siria, ma è difficile sapere a nome di chi, esattamente, stia parlando:

Si ha l’impressione che il suo clan dello stato profondo all’interno del governo sia così potente che a volte le è permesso fare dichiarazioni supponenti che non hanno alcun reale sostegno legale, ma che in seguito possono essere revocate semplicemente perché nessuno osa smentirla in quel momento, e lei le ha dato di più di mano libera per “interpretare” la politica ufficiale.

Considerati questi sviluppi, potremmo potenzialmente leggere le recenti minacce di Israele nei confronti del Libano/Hezbollah come una sorta di segnale di augurio nei confronti degli Stati Uniti – forse anche una minaccia che intende dire: “ Non osate tirarvi indietro contro l’Iran adesso o lo faremo”. coinvolgerti in qualcosa di molto più grande e forzarti la mano.

Una cosa è chiara: l’Iran non vuole un’escalation, gli Stati Uniti non vogliono un’escalation; entrambi in un certo senso rispondono alle provocazioni di Israele e ci girano intorno. In questo caso, in una certa misura, Israele è al posto di guida. Se Israele firmasse un cessate il fuoco, l’Iran potrebbe fare marcia indietro e “liberare” le rotte del Mar Rosso, liberando il mondo occidentale dallo strangolamento economico. Tutto ciò che gli Houthi/Ansar Allah hanno fatto è per la maggior parte in risposta alle azioni di Israele. È stato recentemente rivelato che anche le navi battenti bandiera saudita possono transitare nel Mar Rosso:

Ciò è probabilmente non solo il risultato del riavvicinamento Iran-Arabia Saudita, ma anche del fatto che l’Arabia Saudita ha respinto la richiesta degli Stati Uniti affinché l’Arabia Saudita si unisse all’operazione “Prosperity Guardian” sul Mar Rosso – un’ulteriore prova del fatto che le operazioni di Ansar Allah sono mirate principalmente contro Israele e i suoi paesi. Azioni.

Infine, se tutto fallisce e l’Impero vuole continuare a crescere, Ansar Allah sarebbe pronto ad alzare la posta in modi che potrebbero ferire seriamente la bestia alla loro porta:

L’altro grande sviluppo della settimana arriva dal teatro ucraino. Alla fine Zelenskyj premette il grilletto e tentò di cacciare apertamente Zaluzhny:

Abbiamo riportato qui questo thread in crescita per molto tempo, e senza dubbio alcune persone avevano dubbi sul crescente scisma, basandosi principalmente su quelle che sembravano essere dicerie o “rapporti” senza fonte. Ora la cosa è diventata del tutto ufficiale, tanto che anche la stampa occidentale è costretta a riferire apertamente i cupi sviluppi.

L’unica cosa è che c’è ancora poco accordo su come sia andata esattamente. La versione primaria dice che Zelenskyj si è seduto faccia a faccia con Zaluzhny e ha chiesto le sue dimissioni, che Zaluzhny ha rifiutato:

Ma ci sono altre versioni; come quello in cui si afferma che il sostituto nominato da Zelenskyj per Zaluzhny, che sarebbe stato Budanov, ha rifiutato lui stesso l’incarico per qualche motivo non dichiarato. Si può supporre quale potrebbe essere un motivo del genere: Budanov sa che Zaluzhny ora controlla la fazione più potente del paese e probabilmente non è una buona idea mettersi dalla parte cattiva di Zaluzhny proprio alla vigilia del suo potenziale rovesciamento di Zelenskyj, dopo di che Zaluzhny potrebbe benissimo decidere di “eliminare” chiunque lo abbia ostacolato, incluso in questo caso Budanov, se avesse tagliato Zaluzhny in questo modo.

Un rapporto afferma addirittura che anche il generale Syrsky si rifiutò di sostituire Zaluzhny:

🇺🇦⚔️🇺🇦 Il comandante delle forze di terra delle forze armate dell’Ucraina, Syrsky, seguendo il capo della direzione principale dell’intelligence Budanov, ha rifiutato l’offerta di assumere la carica di capo di stato maggiore delle forze armate dell’Ucraina invece di Zaluzhny, riferisce il British Times citando fonti.

Il giornale rivela anche alcuni dettagli dell’incontro tra Zaluzhny e Zelenskyj del 29 gennaio. Fonti hanno informato che durante l’incontro il capo di stato maggiore ha dichiarato ai consiglieri di Zelenskyj che le loro valutazioni sulla situazione militare erano più positive che realistiche. In seguito a queste parole, a Zaluzhny è stato offerto di dimettersi.

Il Times sostiene inoltre che dopo il rifiuto di Zaluzhny, Zelenskyj gli ha detto che avrebbe firmato personalmente il decreto di dimissioni. Successivamente, Zaluzhny è tornato nel suo ufficio e ha annunciato ai suoi subordinati il ​​​​suo licenziamento. Immediatamente, i “partner internazionali” rappresentati dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna hanno espresso preoccupazione, e Zelenskyj “è stato costretto a revocare la sua decisione sotto la pressione del massimo comando militare e dei partner internazionali”.

Come accennato sopra, un’altra versione afferma che Zelenskyj ha avuto un immediato “intervento” da parte dei suoi sponsor americani, che senza mezzi termini gli hanno ordinato bruscamente di cessare il suo tentativo di rimuovere Zaluzhny.

L’Economist ha descritto la loro versione:

Una giornata drammatica è iniziata con le fughe di notizie dei parlamentari, che erano stati informati, forse strategicamente, di una “serie di documenti” inviati a un comitato di sicurezza per la firma. Più tardi, fonti dello stato maggiore e vicine al generale Zaluzhny hanno confermato che era in corso una riorganizzazione. L’Economist ha potuto confermare che in una riunione svoltasi in prima serata il presidente ha informato il suo generale della decisione di licenziarlo. A Zaluzhny è stato offerto un altro ruolo: segretario del Consiglio di sicurezza nazionale. Ha rifiutato.

Giustamente concludono che è una situazione senza via d’uscita:

Non è chiaro come andrà a finire questa storia. Ma se Zelenskyj manterrà il suo comandante in capo, sembrerà debole. Se lo licenzia, il modo goffo in cui è stata gestita non farà altro che danneggiare la fiducia nella leadership. Come spesso accade in questo conflitto, non ci sono vittorie facili.

Un’ultima versione afferma che Zaluzhny ha minacciato di rivolgersi ai media in seguito in modo molto “ad alta voce”, cosa che ha costretto Zelenskyj a fare marcia indietro. Vedete, al momento Zaluzhny sarebbe soggetto a un editto di silenzio totale in base al quale non gli è permesso parlare con i media o quasi con nessuno. Per quanto assurdo possa sembrare, ciò è stato effettivamente confermato da Mick Ryan di Substack nel suo ultimo articolo .

Naturalmente questa non è una storia nuova. Le tensioni in questo rapporto sono evidenti da tempo. Durante la mia prima visita in Ucraina nel 2023, all’inizio dell’anno scorso, sono stato informato che Zaluzhnyi non poteva essere intervistato poiché gli era stato proibito di parlare alla stampa senza l’approvazione presidenziale.

Durante il procedimento, la deputata della Rada Mariana Bezuglaya, che secondo alcune fonti potrebbe lavorare per Yermak per screditare Zaluzhny, ha colto l’occasione per infangare ulteriormente Zaluzhny, definendolo un “alcolizzato” che non lascia mai il suo ufficio per andare in prima linea:

D’altro canto, Yulia Tymoshenko ha difeso Zaluzhny, in disaccordo con la richiesta di licenziamento:

L’argomento più importante ruota attorno al motivo per cui , proprio adesso, Zelenskyj ha scelto di fare una mossa così disperata. Abbiamo riferito per un po’ che Zelenskyj aveva intrapreso una campagna a fuoco lento per screditare Zaluzhny poco a poco, fino al momento in cui potrebbe dimettersi di sua volontà o forse essere facile da rimuovere a causa della sua reputazione offuscata.

La teoria dominante ruota attorno alla continua mobilitazione dell’albatros. Un rapporto afferma addirittura che l’incontro tra Zelenskyj e il suo generale riguardava interamente la consegna di un ultimatum secondo cui Zaluzhny doveva presentare il disegno di legge sulla mobilitazione alla Rada stessa. Zelenskyj è ossessionato dall’idea di costringere Zaluzhny ad assumersi la responsabilità di un nuovo disegno di legge sulla mobilitazione di massa, in modo da poter essere il parafulmine e assorbire tutte le critiche sociali. Zaluzhny d’altro canto ritiene che sia dovere costituzionale del presidente occuparsi di queste cose.

Il Paese è attualmente in una stasi, non solo perché Zelenskyj non riesce a correre il rischio di prendersi la colpa per un disegno di legge draconiano sulla mobilitazione, ma anche perché il parlamento ucraino è congelato dalla mancanza di rassicurazioni future da parte del dipartimento dei finanziamenti. Vedete, non solo le spese militari come gli aiuti proposti da Biden all’Ucraina sono congelate, ma anche gli aiuti economici regolari sono impantanati. Il più grande dei quali è attualmente oggetto di discussione nell’UE, con l’Ungheria che ha posto importanti ostacoli, per i quali è ricattata e pesantemente minacciata.

Senza nemmeno sapere quale tipo di finanziamenti saranno disponibili quest’anno o nel futuro a lungo termine, il parlamento ucraino non è in grado di progettare piani di mobilitazione adeguati perché dipendono in gran parte dai fondi che saranno disponibili per i vari programmi e aspetti di tale un progetto ambizioso e su larga scala. Pertanto, internamente il sistema è attualmente ostacolato e incapace di funzionare correttamente.

E per quanto riguarda tale finanziamento, i 50 miliardi di euro proposti dall’UE sono per quattro anni. L’Ucraina ha bisogno di qualcosa come 25-30 miliardi di dollari all’anno solo per le spese governative e civili, senza contare le spese militari, cioè il bilancio della difesa. Ciò significa che anche questi 50 miliardi di euro sono tristemente pochi, anche se ci sono alcuni altri meccanismi proposti per cercare di ottenerne un po’ di più.

La stessa Rada propone alcune misure radicali. Dal canale UA residente:

La nostra fonte nel PO ha donato la bozza del piano dell’Ufficio del Presidente e del Gabinetto per uscire dalla situazione con i finanziamenti degli Stati Uniti. Su Bankova si aspetta febbraio per calcolare finalmente l’aiuto dell’Occidente per il 2024 e rivedere il bilancio, ma ora ci sono i punti principali:

– Svalutazione della grivna fino a 45-50 per dollaro, che aiuterà a ottenere ulteriori 200-250 miliardi di grivna.

-riduzione dei pagamenti sociali -25-30 miliardi di grivna.

– L’aumento delle tariffe degli alloggi e dei servizi comunali attirerà inoltre 20 miliardi di grivna.

-l’aggiornamento dello schema con la NBU per OVGZ quando si utilizza il fondo oro e valutario – 300-500 miliardi di grivna, in base al deficit.

E per questo motivo, Victoria Nuland è stata inviata a Kiev, in quello che può essere considerato solo un lavoro di riparazione di emergenza, per sistemare le cose e impedire che tutto vada in pezzi:

Ha anche promesso alcune piccole “sorprese” brutte per Putin. Alcuni hanno dedotto che ciò si riferisca al nuovo annuncio secondo cui l’Ucraina sta presumibilmente già ricevendo le tanto attese GLSDB, o bombe di piccolo diametro lanciate da terra, che possono sparare dai lanciatori HIMAR. Ho già scritto un intero manuale su questi dorsi quando sono stati annunciati per la prima volta, quindi se sei interessato ai dettagli, puoi consultare questo:

JDAM e GLSDB: Wunderwaffen o Vaporware?

·
2 MARZO 2023
JDAM e GLSDB: Wunderwaffen o Vaporware?
Gli Stati Uniti hanno annunciato un pacchetto di armi all’Ucraina che include il sistema di bombe JDAM. Il sistema JDAM è fondamentalmente un adattamento adattato alle “bombe stupide” della serie Mark 80 dell’era del Vietnam di vecchio stile (senza guida) che le trasforma in bombe guidate. Ci sono così tante generalizzazioni sbagliate e salti alle conclusioni su questi futuri sistemi d’arma. L…
Leggi la storia completa         Read full story

Ha dato come risposta un ridicolo “incoraggiamento” generato dall’intelligenza artificiale, ma il suo vero compito chiaramente non era quello di fungere da intermediario per ciò che sta facendo il Congresso degli Stati Uniti, ma di inviare avvertimenti verbali a Zelenskyj e allo staff superiore e consegnare loro le loro direttive per il momento. essendo.

🇺🇸🇺🇦🇷🇺La vicesegretaria di Stato americana Victoria Nuland durante la sua visita a Kiev oggi non è stata in grado di rispondere alla domanda se gli Stati Uniti hanno un piano B se il Congresso non approva un pacchetto di aiuti per l’Ucraina

“Gli americani comprendono e ammirano gli incredibili risultati che l’Ucraina ha già ottenuto nella lotta contro l’aggressione russa. E capiscono anche cosa accadrà se non si riuscirà a continuare non solo a difendersi, ma ad avere successo. Sono assolutamente fiducioso che la comprensione di ciò influenzerà i risultati del voto del Congresso su richiesta del presidente Biden”, ha risposto il vice segretario di Stato americano alla domanda se l’Ucraina riceverà assistenza dagli Stati Uniti e se esiste un “Piano B”.

In chiusura, Mark Galeotti lancia un avvertimento nel suo nuovo articolo:

Ecco come un analista lo ha riassunto:

La situazione con le possibili dimissioni del comandante in capo delle forze armate ucraine (AFU) Valery Zaluzhny ha causato sconcerto tra i diplomatici occidentali, ne scrive in un articolo un dipendente del Royal United Services Institute for Defense and Security Studies per il settimanale The Spectator. RUSI) Marco Galeotti.

Un alto diplomatico europeo coinvolto negli affari ucraini ha detto a Galeotti che all’inizio di questa settimana la parte ucraina ha cercato di consultarsi con l’ambasciata del suo paese su una possibile risposta al rimpasto militare. Successivamente, secondo lui, a Kiev “sembra che siano tornati in sé”, decidendo di non licenziare Zaluzhny. “Cosa stavano pensando?” – ha detto l’interlocutore di Galeotti.

Come si legge nell’articolo, il presidente ucraino Vladimir Zelenskyj potrebbe abbandonare il progetto di sostituire Zaluzhny, rendendosi conto che la reazione a questa decisione potrebbe essere estremamente negativa.

Budanov all’ultimo momento ha rifiutato la carica di comandante in capo delle forze armate ucraine, riferisce The Economist con citazione di fonti.

Secondo la pubblicazione, il capo della direzione principale dell’intelligence del Ministero della difesa ucraino è stato considerato uno dei principali candidati a sostituire l’attuale comandante in capo delle forze armate ucraine Valery Zaluzhny.

La pubblicazione scrive anche che Zaluzhny ha rifiutato l’offerta di Zelenskyj di assumere la carica di segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale.

E la BBC, che ci crediate o no, ha fornito il riassunto più approfondito di tutto ciò che è accaduto, con un’interessante previsione su ciò che potrebbe accadere dopo.

Gli interlocutori della BBC nel settore della difesa ucraino affermano che, nelle circostanze attuali, le dimissioni del comandante in capo delle forze armate ucraine sembrano più una questione di tempo.

Il numero di contraddizioni tra Zelenskyj e Zaluzhny ha raggiunto un limite critico, e sembra che non stiamo più parlando solo della differenza di opinioni sui combattimenti e sul suo futuro, ma di contraddizioni puramente personali tra queste persone, in verità, completamente diverse e la mancanza di fiducia tra loro necessaria affinché l’Ucraina non perda la guerra scatenata dalla Russia.

Infine, nonostante quanto accaduto finora, la CNN sostiene che si è trattato solo dell’antipasto e che Zelenskyj intende emanare un decreto presidenziale completo per rimuovere Zaluzhny dal potere “entro la fine della settimana”:

Non è stato fatto un annuncio formale, il che significa che Zaluzhny era ancora in carica mercoledì sera, tuttavia, entro la fine della settimana è atteso un decreto presidenziale, ha detto una delle fonti alla CNN, in quello che sarebbe il più grande cambiamento militare da parte di Zelenskyj. dall’inizio dell’invasione su vasta scala da parte della Russia quasi due anni fa.

Bene, prepara i popcorn.

Un paio di altri piccoli oggetti.

Oggi Putin ha affermato apertamente – probabilmente per la prima volta, in modo così palese e pubblico – che l’intera linea di contatto dovrà essere spostata a una distanza tale da impedire che i territori russi vengano raggiunti dalle armi più avanzate della NATO fornite all’Ucraina. :

Dato l’annuncio che i GLSDB sarebbero ora in viaggio, ciò è essenzialmente la conferma che Kharkov e altri dovranno essere riconquistati. Kharkov è a soli 30 km dal confine russo, mentre armi come GLSDB hanno una portata di oltre 140 km.

L’esercito americano continua a mostrare alcune gravi crepe nelle sue infrastrutture e nella cultura della prontezza. Questo è il terzo incidente dell’F-16 in meno di un anno, senza contare molti altri incidenti come il B-1B e vari altri velivoli:

È interessante notare che un missile yemenita è stato il più vicino a colpire una nave statunitense, aggirando il famoso sistema AEGIS e arrivando fino all’ultima linea di difesa: il CIWS.

Anche gli “esperti” sono preoccupati:

Il rapporto illustra i dettagli

Secondo quanto riferito dalla CNN a 4 funzionari della Difesa, l’intercettazione di ieri di un ASCM Houthi da parte della USS Gravely (DDG-107) è avvenuta a una distanza di circa 1 miglio o 0,86 miglia nautiche ed è stata abbattuta dal CIWS della nave. Questo è il primo caso specificamente riportato di intercettazione di un missile/drone Houthi da parte del CIWS. Si tratta dell’intercettazione più ravvicinata finora, le altre sono avvenute a 5-10 miglia di distanza.
Si tratta di una distanza estremamente scomoda. Essere abbattuti a meno di 2 km significa che se il missile stesse andando, diciamo, a Mach 2, cioè a 2500 km/h, sarebbe stato a soli 2-3 secondi dal colpire la nave. A Mach 3, era a 1,5 secondi dal colpire la nave. Questo è ciò che si definisce un incidente ravvicinato.

Un’infografica di ciò che la Marina statunitense sostiene di aver abbattuto finora:

Si tratta di una distanza estremamente scomoda. Essere abbattuti a meno di 2 km significa che se il missile stesse andando, diciamo, a Mach 2, cioè a 2500 km/h, sarebbe stato a soli 2-3 secondi dal colpire la nave. A Mach 3, era a 1,5 secondi dal colpire la nave. Questo è ciò che si definisce un incidente ravvicinato.

Un’infografica di ciò che la Marina statunitense sostiene di aver abbattuto finora:

Allo stesso tempo, hanno affermato di aver abbattuto un altro missile balistico yemenita con un SM-6, il missile di difesa aerea più avanzato e costoso degli Stati Uniti, con un prezzo di 4,3 milioni di dollari. E gli Houthi hanno apparentemente trovato carcasse di missili SM-6 (piuttosto che SM-2, ecc.) su tutte le spiagge:

Un’ulteriore conferma del fatto che gli Stati Uniti stanno spendendo una quantità enorme dei loro sistemi AD più preziosi e costosi. Senza contare che gli Houthi continuano ad avvicinarsi sempre di più:

Qualche settimana fa, si era diffusa la notizia che, in seguito all’escalation della situazione in Israele, l’Arabia Saudita avesse “silenziosamente ritirato” la sua adesione ai BRICS, probabilmente dopo aver “ricevuto la telefonata” delle persone negli Stati Uniti a cui non si dice “no”. Tuttavia, oggi alcuni nuovi promettenti rapporti affermano che l’Arabia Saudita ha pienamente ratificato la sua adesione, così come gli altri nuovi membri:

Il FMI continua a “rivedere” al rialzo le proiezioni economiche della Russia di oltre il doppio:

Si tratta di un classico schema di inganno: diffamare il proprio nemico per danneggiare la sua reputazione quando è importante, poi “tranquillamente” riformulare le proprie bugie quando non è più importante per coprire le proprie tracce.

Nel frattempo, per l’Occidente:

Se pensavate che i commissari di mobilitazione ucraini fossero già prepotentemente coercitivi fino alla violenza, questo comandante, Anatoly Stuzhenko della 118ª brigata territoriale, dice che le persone che si rifiutano di seguire l’appello del commissario dovrebbero essere uccise con un colpo di pistola alle ginocchia, altrimenti la mobilitazione fallirebbe e non ci sarebbe modo di avere abbastanza persone per il fronte:

Infine, ricorderete che l’ultima volta Putin aveva detto che stavano ancora determinando quale sistema antiaereo occidentale fosse stato usato nell’abbattimento dell’Il-76. Ora porta la notizia che le autorità hanno determinato in modo definitivo dalla scientifica sul posto che si trattava di un sistema Patriot americano. Ora ha dato la notizia che le autorità hanno determinato in modo definitivo, grazie alle analisi forensi in loco, che si trattava di un sistema Patriot americano:


Un’ultima nota veloce: ho notato che c’è un imitatore su Telegram con il nome di Simplicius76, il cui account si presenta così:

Per favore, sappiate che si tratta di una specie di truffatore e che non sono io né mi rappresenta in alcun modo, e che non sono su Telegram in alcuna veste ufficiale.

Il mio unico social media ufficiale è Twitter/X: https://twitter.com/simpatico771.

Alcuni mi hanno chiesto di andare su Telegram, ma sfortunatamente per il momento non ho il tempo o la capacità di gestire così tanti account; forse un giorno in futuro.

L’unica vera ragione per cui sono su X è più che altro un investimento pragmatico, nella speranza che Musk mantenga la sua promessa di convertirlo in un’applicazione di pagamento, che darebbe ai creatori un’altra opzione per aggirare i servizi censori e pro-deplorazione come praticamente tutti quelli esistenti, cioè Paypal, Venmo, ecc.


Your support is invaluable. If you enjoyed the read, I would greatly appreciate if you subscribed to a monthly/yearly pledge to support my work, so that I may continue providing you with detailed, incisive reports like this one.

Alternatively, you can tip here: Tip Jar

ll sito www.italiaeilmondo.com non fruisce di alcuna forma di finanziamento, nemmeno pubblicitaria. Tutte le spese sono a carico del redattore. Nel caso vogliate offrire un qualsiasi contributo, ecco le coordinate: postepay evolution a nome di Giuseppe Germinario nr 5333171135855704 oppure iban IT30D3608105138261529861559 oppure PayPal.Me/italiaeilmondo  Su PayPal, ma anche con il bonifico su PostePay, è possibile disporre eventualmente un pagamento a cadenza periodica, anche di minima entità, a partire da 2 (due) euro (pay pal prende una commissione di 0,52 centesimi)

SITREP 1/28/24: Le truppe statunitensi subiscono vittime negli attacchi mentre l’escalation cresce, di SIMPLICIUS THE THINKER

Sono stanco di dire “le cose si stanno scaldando” ma… le cose continuano a scaldarsi davvero.

Le prime morti dirette delle truppe hanno finalmente iniziato ad arrivare, mentre le voci di guerra negli Stati Uniti gridano alla guerra totale:

Ecco la dichiarazione ufficiale del CENTCOM:

Ecco la dichiarazione della Resistenza islamica che ha rivendicato la responsabilità degli attacchi:

Sembra che ci sia un grande disaccordo o un deliberato offuscamento da parte degli Stati Uniti su dove sono state colpite esattamente le truppe. La dichiarazione della resistenza di cui sopra dice che sono state colpite diverse basi. La maggior parte presume che le vittime si trovino nella base di al-Tanf, in Siria, la base illegale che gli Stati Uniti usano per facilitare l’ISIS e addestrare i terroristi da agitare contro Assad, oltre che per bloccare l’importantissima rotta di confine tra Siria e Giordania, per mantenere la Siria isolata e soffocata economicamente.

Ma in realtà gli Stati Uniti sostengono che l’attacco non è stato effettuato ad al-Tanf, ma appena oltre il confine, in una base chiamata “Torre 22” sul lato giordano:

È comprensibile che le cose possano diventare così confuse, con tante basi americane illegali sparse in giro come carte di caramelle, e tutto il resto. Ma in realtà, è probabile che si tratti di un tentativo di minimizzare e nascondere l’attività statunitense ad al-Tanf e di dare un’apparenza di legalità, indirizzando erroneamente tutti verso la base giordana, nella quale gli Stati Uniti hanno effettivamente il permesso legale di stare, a differenza di al-Tanf.

Ma prima di continuare, vorrei ricordare a tutti questo rapporto. Forse l’ho postato molto tempo fa: si tratta di un attacco iraniano del 2021. Ma è assolutamente da vedere. Invito caldamente tutti a guardarlo e a vedere se non ne uscite con un’opinione diversa dell'”invincibile” esercito statunitense così come viene rappresentato da Hollywood:

Non solo non ci sono difese aeree funzionanti, ma le truppe e i generali lasciano molto a desiderare. Riuscite a immaginare queste persone in prima linea contro la Russia in Ucraina? I maggiori e i generali nel video sono portati quasi alle lacrime da alcuni razzi iraniani, con il comandante della base che esorta disperatamente le sue truppe ad abbandonare la base e a disperdersi nel deserto.

Molte persone che si aggrappano alle vecchie immagini hollywoodiane della supremazia americana sono davvero obsolete e non hanno idea di come siano attualmente le forze armate americane, né hanno mai avuto idea di quali siano le reali prestazioni di alcune delle armi più vantate dagli americani in contesti di combattimento reali:

E per coloro che pensano “Com’è possibile? Gli Stati Uniti erano invincibili durante la guerra in Iraq nel 2003” – ebbene, ho una notizia per voi. Non c’è stata nessuna guerra, si è trattato di un’operazione psicopatica completamente fittizia, che ho trattato in modo approfondito qui:

The Iraq War Was A Sham

·
MARCH 14, 2023
The Iraq War Was A Sham
Dall’inizio della SMO russa, molti hanno continuato a paragonare in modo pretestuoso l’invasione dell’Iraq da parte degli Stati Uniti nel 2003, chiamata Operazione Iraqi Freedom, con gli sforzi della Russia in Ucraina. In genere si tratta di dimostrare quanto le forze americane siano state “dimostrabilmente migliori” e “superiori” nello sconfiggere prontamente ed efficacemente una grande forza, come…
Leggi la storia

Come se non bastasse, le truppe statunitensi stanno subendo perdite anche sul fronte del Texas:

Ora “si dice” che Israele si stia radunando al confine libanese e si stia preparando a lanciare una grande invasione fino al fiume Litani, di cui abbiamo scritto qui tempo fa. Se c’è del vero in questo, allora possiamo supporre che qualsiasi escalation con l’Iran, come questo nuovo attacco, potrebbe anche essere una falsa bandiera, sia del tipo USS Liberty, sia del tipo Pearl Harbor, dove qualcosa viene “lasciato passare” di proposito. Oppure potrebbe semplicemente essere l’Iran ad attirare Israele e gli Stati Uniti in una guerra che vuole perché sa di poterla vincere attraverso i suoi vasti procuratori. Le possibilità sono ancora molte.

L’unica cosa certa è che l’anno elettorale è appena iniziato e le cose si stanno già sciogliendo più velocemente di quanto si possa immaginare.

E mentre la pentola ribolle, i factotum statunitensi non fanno alcun passo avanti per raffreddare i disastri che si stanno preparando:

Ad essere onesti, è difficile immaginare come questa situazione possa risolversi senza un ritiro totale degli Stati Uniti dal Medio Oriente o una nuova grande guerra. Il problema in entrambi gli scenari è che

1. Se gli Stati Uniti si ritirano, saranno visti come la madre di tutti i fallimenti e le debolezze dell’amministrazione Biden, come il ritiro dall’Afghanistan x 100. Non ho idea del perché dovrebbe essere visto come la madre di tutti i fallimenti e le debolezze dell’amministrazione Biden. Non ho idea del motivo per cui dovrebbe essere visto in questo modo, mentre in realtà è una grande vittoria per gli americani, che possono così svincolare il loro Paese dalle mire globaliste e del MIC, ma è così che sarà raccontato dai media totalmente compromessi, che sono nemici dell’umanità. La maggior parte dei guerrieri repubblicani sarà ovviamente d’accordo e alimenterà questa interpretazione, dato che sono sul libro paga del MIC.

2. Se Biden si inasprisce e ordina attacchi massicci contro l’Iran stesso, come ora acclamano Lindsey Graham e altri, ciò potrebbe portare a un’escalation a cascata che spegnerebbe l’intera regione inghiottendola nelle fiamme, facendo crollare l’economia mondiale a nuovi livelli, il che sarebbe uno shock enorme per qualsiasi possibilità di rielezione dell’establishment quest’anno.

Non preoccupatevi nemmeno di pensare a un intervento sul terreno, se una cosa del genere fosse possibile richiederebbe un anno o più di preparazione. Ricordate che l’invasione dell’Iraq ha richiesto 6 mesi solo per il trasporto di materiali e mezzi nella regione, per la loro messa in scena, ecc. Ma l’Iran non ve lo lascerebbe fare perché ha sistemi balistici moderni molto più sofisticati di quelli dell’Iraq, il che significa che grandi concentrazioni di truppe e aree di sosta di mezzi corazzati/materiali potrebbero essere colpite e spazzate via molto prima dell’ora zero. Non mi credete? Guardate il video all’inizio, il generale dell’esercito americano lo dice lui stesso verso la fine: afferma che la precisione dei missili balistici iraniani è stata scioccante e che hanno colpito “praticamente tutto ciò che volevano colpire”.

Quindi l’invasione di terra è da escludere: non si farà. L’unica cosa che potrebbero tentare è una campagna aerea a lungo raggio. Ma per scalfire anche solo lontanamente le capacità dell’Iran sarebbe necessaria una vasta campagna della durata minima di 6-12 mesi e probabilmente molto più lunga. Ricordate che tutta la NATO si è radunata per 3 mesi contro la piccola Serbia con 6 milioni di abitanti ed è riuscita a malapena a distruggere qualcosa di valido. L’Iran ha 90 milioni di abitanti e un Paese probabilmente cento volte più grande della Serbia, per non parlare di un esercito molto più grande. Quanto tempo pensate che la NATO impiegherebbe per mettere a segno un colpo solo con una campagna aerea?

In breve: ci vorrebbero anni, e durante questi anni l’Iran bloccherebbe tutti i principali punti di strozzatura marittima ed economica della regione, facendo crollare l’economia globale. Se pensavate che qualche nave colpita ora fosse un male, aspettate di vedere le forze iraniane nominali piuttosto che gli Houthi colpire tutto ciò che è in vista: non sarà bello. E ho già detto in precedenza quanto sarebbe difficile trovare gli obiettivi nella vastità decentralizzata dell’Iran, proprio come nello Yemen. Ecco una foto di un sito di lancio segreto yemenita come esempio:

Questi possono essere sparsi a centinaia o migliaia nei deserti, e nessuna quantità di “ISTAR” avanzato li localizzerà.

Ma naturalmente questo non ferma i guerrafondai della stampa aziendale:

E al momento in cui scriviamo, si dice che siano in arrivo alcune risorse:

Almeno 6 aerocisterne KC-135 dell’aeronautica statunitense, la maggior parte delle quali provenienti dalla March Air Reserve Base nella California meridionale, si stanno dirigendo verso nord-est attraverso gli Stati Uniti e si preparano a transitare nell’Atlantico verso il Regno Unito e l’Europa. Mi chiedo che tipo di velivoli stiano rifornendo?

C’è quindi un potenziale di escalation, anche se potrebbe essere solo una precauzione, come sempre.

Penso che gli Stati Uniti continueranno a cercare una soluzione diplomatica, perché sanno quanto siano indigeste entrambe le opzioni di cui sopra. Continueranno a cercare modi per smorzare la tensione, forse anche avanzando le trattative per il ritiro dalla regione in modo da segnalare all’Iran che si sta tirando indietro, anche se forse trascinando i piedi nel processo per rendere il “ritiro” il più lungo possibile e di natura più simbolica.

Gli Stati Uniti sembrano più deboli che mai, quindi è possibile un attacco simbolico di qualche tipo per segnalare una sorta di impotenza ai loro partner ormai demoralizzati. Ma questo non porterà a nulla e non farà altro che mettere sempre più in pericolo le truppe statunitensi nella regione.

La verità è che l’intero quadro attuale sembra altamente orchestrato dall’asse della resistenza, in particolare da Russia, Iran e forse Cina. Il motivo è che proprio quando la Russia ha legato l’Impero in Ucraina, l’Iran ha iniziato la sua manovra di strangolamento nel Medio Oriente, e guardate come si sta risolvendo “elegantemente” il tutto: L’Europa viene completamente tagliata fuori dall’energia a basso costo, mentre la Russia e i BRICS ottengono non solo alcuni dei più potenti produttori di energia, ma anche i Paesi responsabili dei più importanti punti di strozzatura marittima: l’Egitto e il Mar di Suez/Rosso, l’Etiopia e il Mar Rosso, l’Iran e l’Arabia Saudita per il Mar Rosso e il Golfo Persico, ecc.

Ora, improvvisamente, cosa sentiamo? La Russia si sta muovendo con decisione per bloccare l’Artico, assicurandosi un altro punto chiave.

Dal prossimo periodo di navigazione, la Northern Sea Route sarà aperta tutto l’anno “La navigazione cargo lungo l’intera lunghezza della Northern Sea Route (NSR) diventerà tutto l’anno a partire dal 2024“.

Da Slavyangrad:

Nota: oggi sono in funzione SETTE rompighiaccio a propulsione nucleare di tre tipi:1. “Yamal” e “50 Let Pobedy”, progetto 10520.2. “Taimyr” e “Vaigach”, progetto 10580, la cui vita utile è stata prolungata fino ad almeno il 2027.3. “Taimyr” e “Vaigach”, progetto 10580, la cui vita utile è stata prolungata almeno fino al 2027.3. “Arktika”, “Sibir” e “Vaigach”, progetto 10580. “Il quarto rompighiaccio del progetto 22220, “Yakutia”, dovrebbe entrare in servizio entro la fine di quest’anno e quindi avremo OTTO rompighiaccio nucleari; il quinto, “Chukotka”, nel 2026. Nemmeno l’URSS aveva un gruppo del genere. Tra l’altro, oggi il Presidente Vladimir Putin ha partecipato alla posa del prossimo rompighiaccio di questo progetto, il “Leningrad”, che entrerà in servizio nel 2028 (e un altro “Stalingrad” sarà posato l’anno prossimo). Entro la fine del 2027 dovrebbe entrare in servizio il gigantesco rompighiaccio Russia, le cui caratteristiche gli consentono di navigare nell’Oceano Artico ovunque e in qualsiasi momento dell’anno.

E quanto sopra è vero: Putin ha appena partecipato alla cerimonia di posa di un altro rompighiaccio nucleare nuovo di zecca:

La Cina ha anche accesso alla Northern Sea Route nell’Oceano Artico. L’Occidente non ha accesso a questa rotta perché si tratta di acque territoriali russe.

In sintesi: l’asse della resistenza sta intorbidando le acque del trasporto economico per il blocco economico occidentale, aprendo al contempo i propri nuovi e vasti corridoi di trasporto.

Il pericolo, naturalmente, è che una volta che le cose si fanno troppo disperate, l’unico ricorso possibile per l’Occidente per salvarsi sarebbe quello di lanciare una guerra globale totale nella speranza di “resettare” la situazione. Ecco perché ora continuiamo a vedere i tamburi di guerra battere più forte che mai:

Altre cattive notizie geopolitiche per l’Impero:

Mali, Niger e Burkina Faso hanno annunciato l’uscita dall’ECOWAS. Il crollo dell’impero neocoloniale francese continua. I tentativi della Francia di rovinare la Russia in Armenia e Ucraina non possono più fermare questi processi.

Così come:

E:

Anche il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian è appena arrivato in Pakistan con un’accoglienza calorosa, dando credito alle teorie secondo cui i recenti attacchi transfrontalieri che ciascun Paese ha inflitto all’altro erano in realtà un’operazione congiunta segretamente concordata per eliminare i gruppi terroristici americani di tipo GLADIO.

Passiamo per un attimo all’Ucraina. Ci sono alcuni aggiornamenti interessanti. È emersa una storia affascinante su come le forze russe siano riuscite a farsi strada nell’area della Caccia dello Zar, nel sud di Avdeevka. È emerso che sono state in grado di farsi strada attraverso un tubo di drenaggio a centinaia di metri dietro le linee nemiche, aspettando fino a una giornata molto nebbiosa per sbucare nelle retrovie e liquidare e catturare un intero distaccamento:

L’operazione è descritta qui:

Altre informazioni:

Il tubo sotterraneo sotto la Tsarskaya Okhota, che riuscì a sfondare il fronte all’altezza di Chemist (settore Khimik), era destinato alla DFS e, secondo altre fonti, all’approvvigionamento idrico della fabbrica di coke. L’ingresso del collettore è stato trovato dalla nostra parte nella zona del serbatoio, sono stati fatti dei ritagli nel tubo stesso per uscire dietro le linee nemiche. Quando c’era nebbia, i gruppi d’assalto della nostra intelligence sono usciti dal tubo e hanno rapidamente circondato e distrutto le forze AFU con un colpo improvviso. Alcuni dei nostri dipendenti hanno immediatamente preso il controllo del settore privato e vi hanno preso piede. In un solo giorno, la 110ª brigata delle Forze Armate dell’Ucraina, che era di stanza lì, ha affrontato 80 attacchi dell’AFU.
Fonti dell’AFU sono state furiose nello scoprire uno dei metodi che le forze russe avrebbero utilizzato per sorvegliare le unità ucraine nella regione, in particolare notando le loro principali vie di approvvigionamento. È emerso che le forze russe sono state in grado di utilizzare gli hotspot del segnale GPS dei telefoni ucraini, che hanno mostrato le rotte più comuni di entrata e uscita da Avdeevka, come mostrato qui:

Le rotte di rifornimento delle APU sono state determinate dall’attività dei sensori GPS nell’area di Avdeevka utilizzando i servizi di Yandex. Sulla base di questi dati, le Forze armate ucraine hanno due percorsi di rifornimento per il loro gruppo in città: uno settentrionale e uno meridionale. La rotta settentrionale inizia a Ocheretino e passa per Novobakhmutovka, Berdychi e Semyonovka. Il percorso meridionale va da Netaylovo attraverso Umanskoye. Nella zona di Orlovka, entrambi i percorsi si uniscono in uno solo e, passando a nord di Lastochkino, raggiungono Avdeevka.

Ecco le rotte di rifornimento che le forze russe sono state in grado di tracciare sulla base delle informazioni di cui sopra:

Le posizioni più vicine delle Forze Armate della RF alle vie di rifornimento delle Forze Armate dell’Ucraina si trovano nell’area della confluenza dei binari ferroviari vicino a Novobakhmutovka, a nord – più di 2 km. La logistica dei rifornimenti per Avdeevka proviene in gran parte da Krasnoarmeysk attraverso Grodovka, Novogrodovka, Zhelannye, Novoselovka-1 più che attraverso Ocheretino.
Le unità ucraine se ne sono accorte e hanno lanciato un avvertimento:

 

La Rusnia traccia i percorsi di viaggio utilizzando le mappe di Yandex e altre applicazioni! La regola militare d’oro: quando si svolgono missioni di combattimento, disattivare sempre la geolocalizzazione e mettere il telefono in modalità “volo”. Ma per qualche motivo, un piccolo numero di soldati si attiene a questa regola, mettendo così a rischio se stessi e i propri compagni!
Detto questo, un altro video dell’MSR verso Avdeevka:

Taken apparently around here:

Also, here’s a video from the “Khimik” section, which is the dense highrise area just northwest of Tsar’s Hunt, where I said Russian forces could soon end up and gain full fire-control over the MSR. Most notable was the report, which this video affirms, that the ‘sound of gunfire and shelling’ is getting closer and closer to this Khimik sector:

Avdiivka. I rumori degli spari si stanno avvicinando all’area di Khimik, un punto chiave nella parte occidentale di Avdiivka, la cui cattura rende inutile il controllo della città da parte delle Forze armate ucraine.

Sarebbe da qualche parte qui:

L’Ucraina ha cercato disperatamente di contrattaccare l’area della Caccia allo Zar persa nei giorni scorsi, ma è stata respinta:

Avdiivka. I nostri combattenti respingono gli attacchi delle Forze Armate ucraine in un edificio privato subito dopo la Caccia Reale
In realtà, è stato registrato che hanno inviato alcune delle loro unità speciali più d’élite per cercare di allontanare le forze russe dall’area, ma hanno fallito con la cattura di molte delle “élite”. Qui, in un celebre episodio di ieri, un soldato russo solitario ne ha catturati diversi:

⚡️Video⚡️Come gli ufficiali dell’intelligence d’élite delle Forze armate ucraine si sono arresi a un soldato della 9ª brigata ad Avdeevka Continua la storia di come gli ufficiali dell’intelligence ucraina sono andati a riconquistare l’opornik, ma sono stati fermati da uno dei soldati della 9ª brigata, che ha lanciato loro delle granate. Rendendosi conto che non potevano riconquistare l’opornik e che nessuno li avrebbe lasciati tornare indietro, i combattenti d’élite delle Forze armate ucraine hanno preso l’unica decisione giusta: arrendersi. È così che un combattente della “nove”, che ora combatte sotto la guida del leggendario comandante ed Eroe della Russia – “Baycott”, ha catturato i quattro combattenti nemici superstiti. E queste storie accadono ogni giorno nel 1° Corpo d’Armata, quindi molto presto guardate sul nostro canale un nuovo reportage sugli eroici difensori del Donbass.Combattente della 9ª brigata russa cattura da solo la squadra “d’élite” dell’AFU ad Avdeevka: nella direzione di Avdeevsky, i combattenti della 9ª brigata dovevano prendere la posizione di supporto del nemico. E il nemico non ha gradito, tanto che la mattina dopo ha inviato a riconquistare la posizione non dei normali uomini mobilitati, ma cinque, e come si è scoperto in seguito, ufficiali dell’intelligence ucraina d’élite. Ma l’élite delle Forze Armate ucraine non sapeva che un combattente della “9a brigata” era già trincerato nella posizione difensiva e non aveva intenzione di lasciarla.

Nel frattempo, la Russia continua a infliggere pesanti perdite attraverso attacchi a lungo raggio alle retrovie operative. Un’altra notizia proveniente da Sergey Lebedev racconta nei dettagli come pochi giorni dopo il famigerato attacco a Kharkov contro i mercenari francesi, i missili balistici russi si siano abbattuti su un quartier generale dei Kraken, sempre a Kharkov. Secondo quanto riferito, il missile ha ucciso decine di Kraken e un altro attacco a Balakleya avrebbe ucciso oltre 100 militanti ucraini:

Più di 130 combattenti dell’unità neonazista Kraken e del Corpo dei volontari russi* sono stati eliminati a Kharkov dalle forze russe nella notte di mercoledì, ha dichiarato a Sputnik Sergey Lebedev, coordinatore del movimento di resistenza di Nikolaev, citando le sue fonti di Kharkov. Il cosiddetto Corpo dei volontari russi fa parte dell’unità neonazista Kraken, formata dai leader del Reggimento Azov** e della Direzione principale dell’intelligence del Ministero della Difesa ucraino.

L’attività in questa regione settentrionale continua ad essere molto intensa. Non solo gli attacchi a Kharkov, ma anche l’area di Kupyansk-Sinkovka si è riscaldata fino a diventare di gran lunga la seconda più attiva dopo Avdeevka, e forse addirittura la prima. I rapporti indicano infatti che l’Ucraina ha spostato la maggior parte dei suoi Leopard e altri mezzi corazzati avanzati nell’area di Kupyansk.

Oggi sono stati fatti importanti passi avanti quando le forze russe hanno catturato una quantità considerevole di nuovi territori intorno a Tabaevka. Ecco un’analisi dettagliata di tutti i progressi.

Continuano a circolare voci secondo le quali la Russia starebbe aumentando le truppe anche nelle zone di confine, soprattutto alla luce delle varie escalation dell’Ucraina nel bombardare Belgorod, nell’abbattere gli Il-76, ecc. Questo ha portato a speculare sul fatto che la Russia si stia avvicinando sempre di più al lancio di un secondo grande fronte dal nord.

Ora il “capo di stato maggiore” di Azov, Bogdan Krotevich, ha dichiarato sul canale di Dmitry Gordon di ritenere che nel 2024 la Russia condurrà un’invasione di massa dal nord, nelle regioni di Sumy e Chernigov, nonché dalla Bielorussia verso Kiev:

È chiaro che la Russia sta aspettando che il “boa constrictor” dei danni economici e della mancanza di aiuti occidentali paralizzi le forze armate ucraine, e a quel punto un nuovo fronte potrebbe spezzare completamente la schiena dell’AFU. In questo momento, in tutto il fronte ucraino si segnalano enormi problemi di munizioni, ma finora si sta cercando di compensare con la guerra con i droni, che non manca.

In effetti, l’uso dei droni continua a diventare sempre più sofisticato, con le truppe russe che ora riferiscono di “navi madri” ucraine che non solo agiscono come ripetitori di segnale, ma possono anche trasportare FPV in profondità nelle retrovie, per dare loro una maggiore resistenza di volo:

Mentre la Russia detiene il vantaggio quantitativo, non c’è dubbio che l’Ucraina continui a primeggiare nel settore qualitativo e dell’innovazione quando si tratta di guerra con i droni. Tuttavia, per ora questi passi innovativi non producono ancora effetti sproporzionati di alcun tipo, ma si limitano a mantenere l’Ucraina “in lotta” per un pelo.

L’Ucraina continua a innovare anche con gli UGV (Unmanned Ground Vehicles), come questo esempio che si vede qui sotto, utilizzato nel tentativo di distruggere un ponte logistico russo:

Una delle ragioni di questi progressi è che la necessità genera l’invenzione, come tutti sanno. E poiché la Russia dispone di numerosi altri tipi di armi e di vantaggi in ogni altra categoria, non è sottoposta a una pressione così disperata per spremere acqua dalla pietra di ogni possibile capacità dei droni. L’Ucraina, d’altra parte, non ha una vera scelta, perché è costretta ad accontentarsi di ciò che ha e a ricavarne il più possibile.

Detto questo, anche i russi stanno sperimentando un sacco di cose nuove, come questo drone anti-drone con rete di distribuzione:

Così come questo drone per il trasporto a terra “Brother”, che è già stato sottoposto a test approfonditi e sembra essere vicino all’effettivo lancio in serie:

Mentre gli Stati Uniti agitano l’Europa in un assetto di guerra contro la Russia, uno dei fondatori della Brigata Azov, Sergei Korotikh, afferma che non c’è modo che la NATO possa vincere perché “non hanno persone in grado di combattere” a causa di anni di evirazione della loro classe di guerrieri.

Nel frattempo, la classe guerriera ucraina, in calo, è in mostra, mentre le donne continuano a ricoprire un numero sempre maggiore di ruoli, che ora includono anche le navi cisterna:

E le mestruazioni in prima linea durante gli assalti sono ora un argomento serio nell’AFU:

Le cose si stanno lentamente disfacendo per l’Ucraina e gli avvoltoi stanno iniziando a girare intorno, per raccogliere i pezzi. L’edizione rumena di Newsweek ha riportato che il leader di estrema destra Claudiu Tarziu del partito Alleanza per l’Unione dei Romeni (AUR) afferma che la Romania deve riprendersi le sue regioni dall’Ucraina occidentale:

Siamo a un bivio… Non saremo veramente sovrani fino a quando non reintegreremo lo Stato rumeno all’interno dei suoi confini naturali”, ha riferito. “La Bucovina settentrionale non può essere dimenticata! La Bessarabia meridionale non può essere dimenticata… La terra di Hertsa, la Transilvania, tutto ciò che era ed è la nazione rumena deve tornare nei confini di un unico Stato!”, ha dichiarato il leader dell’AUR.
È stato immediatamente appoggiato dal leader del partito di destra ungherese (Partito della Nostra Patria) Laszlo Toroczkai, che ha dichiarato:

 

Parlando sabato, Toroczkai ha detto: “Se questa guerra finirà con la perdita dello Stato da parte dell’Ucraina, perché anche questo è previsto, allora come unico partito ungherese che prende questa posizione, permettetemi di segnalare che rivendichiamo la Transcarpazia”, secondo la Reuters.

Se ricordate, il mese scorso Putin ha dichiarato in un discorso che non avrebbe interferito con gli altri pretendenti che si prendono i loro legittimi appezzamenti di terra ucraina a ovest. Questa è una chiara indicazione del fatto che l’Ucraina si sta pesantemente dirigendo proprio verso ciò che la maggior parte di noi si aspettava, ovvero che venisse smembrata.

Ora, uno dei principali siloviki di Putin, Naryshkin, ha confermato che la Russia non si fermerà davanti a nessuna mezza misura e andrà fino in fondo:

La traduzione automatica è un po’ confusa, ma in pratica sta dicendo che la Russia non si fermerà. L’Ucraina è praticamente finita.

A questo proposito, è stato ripescato un video del 2007 che mostra un guaritore mistico ucraino di nome Mihailo Nechay che sembrava aver predetto proprio questi eventi quasi 20 anni fa:

Il nostro patrimonio genetico si estinguerà e l’Ucraina non esisterà… l’Ucraina occidentale andrà all’Ungheria e alla Repubblica Ceca, la Galizia alla Polonia, l’Ucraina meridionale e centrale alla Russia…”.

Per i religiosi che vogliono vedere altre predizioni profetiche sulla Santa Rus’ da parte di personaggi del passato, ecco anche un interessante video.

Un’ultima notizia:

Gli ingegneri russi hanno catturato e riparato l’M113 americano appartenente al 110° che combatte ad Avdeevka:

L’industria russa continua a martellare a pieno ritmo. Qui stanno sfornando la variante aggiornata 2S19M2 degli obici semoventi Msta-S:

Vi lascio con una nota cupa, visto che è passato l’81° anniversario della rottura dell’assedio di Leningrado. Un Putin commosso ha deposto una corona di fiori davanti alla fossa comune dove è stato sepolto suo fratello Viktor, morto da bambino durante il blocco nazista. Ho incluso le scene di Lukashenko con lui, il Centro Lakhta di San Pietroburgo illuminato per l’occasione e un’interessante citazione dalla conferenza stampa congiunta, in cui Lukashenko ha lamentato l’assenza dell’Ucraina alla cerimonia di deposizione della corona:


Your support is invaluable. If you enjoyed the read, I would greatly appreciate if you subscribed to a monthly/yearly pledge to support my work, so that I may continue providing you with detailed, incisive reports like this one.

Alternatively, you can tip here: Tip Jar

ll sito www.italiaeilmondo.com non fruisce di alcuna forma di finanziamento, nemmeno pubblicitaria. Tutte le spese sono a carico del redattore. Nel caso vogliate offrire un qualsiasi contributo, ecco le coordinate: postepay evolution a nome di Giuseppe Germinario nr 5333171135855704 oppure iban IT30D3608105138261529861559 oppure PayPal.Me/italiaeilmondo  Su PayPal, ma anche con il bonifico su PostePay, è possibile disporre eventualmente un pagamento a cadenza periodica, anche di minima entità, a partire da 2 (due) euro (pay pal prende una commissione di 0,52 centesimi)

La crisi al confine si surriscalda mentre il governo Biden perde la presa, di SIMPLICIUS THE THINKER

Ci sono molte cose in ballo, mentre il mondo continua a scivolare verso il baratro.

Il governatore del Texas Abbott ha deciso di sfidare direttamente il governo federale sulla questione del confine:

A lui si sono uniti una serie di Stati, i cui governatori si sono impegnati a sostenerlo:

I governatori repubblicani stanno considerando di inviare le loro guardie nazionali in Texas. Il governatore dell’Oklahoma Kevin Stitt si è impegnato a farlo in un video. In un altro video il governatore Stitt ha definito la situazione una polveriera, facendo riecheggiare Fort Sumter a molti nella blogosfera:

Desantis ha già manifestato l’intenzione di indebolire il progetto di Biden di “federalizzare” le guardie nazionali per prenderne il controllo. Desantis intende farlo inviando potenzialmente la “guardia di Stato” che, a suo dire, non può essere federalizzata. In realtà, il discorso di Desantis è buono, anche se va un po’ fuori tema. Tuttavia, egli solleva punti salienti su come Biden abbia abusato dell’autorità federale inviando le guardie nazionali in terre straniere come la Siria e l’Iraq per missioni oscure che non erano destinate a svolgere.

Biden si è immediatamente vendicato annunciando la sospensione delle esportazioni di GNL:

Sebbene questo sia stato a lungo preso in considerazione sotto la pressione dei gruppi ambientalisti, la tempistica ha chiaramente lasciato che molti dichiarassero che si trattava di un ovvio attacco al Texas, dato che il Texas è il principale hub di GNL negli Stati Uniti:

Il governatore Abbott e il presidente della Camera Johnson si sono infuriati per questo evidente attacco diretto:

Ironia della sorte, questo è un colpo ben più grave per l’Europa, in quanto garantirà che la decisione dell’Europa di sganciarsi dal gas russo comporti un enorme danno economico:

Questo Tweeter lo ha condensato al meglio:

Quasi tutto ciò che sta accadendo è un’incredibile vittoria per l’asse russo. I carri stanno girando e Biden ha creato una pericolosa situazione di non vittoria per il suo regime. Se interviene con un’azione federale, non solo rischia di scatenare una guerra civile, ma nella migliore delle ipotesi rischia di svelare apertamente il piano dei Democratici di far entrare con la forza il maggior numero possibile di immigrati clandestini. Il regime deve giocare un po’ più “a freddo” per nascondere le sue rabbiose intenzioni di minare la democrazia americana.

Tucker Carlson ha centrato il punto su ciò che sta realmente accadendo:

Ed è vero, solo pochi anni fa i Democratici erano ferventemente contrari all’apertura delle frontiere; ecco un esempio del 2006:

È stato solo quando hanno avuto bisogno di voti di massa per imbrogliare le elezioni e battere Trump che improvvisamente si sono aperte le porte del fiume.

È interessante notare che la misura di ritorsione – che è, in effetti, un pacchetto di sanzioni economiche applicate al Texas – fa parte di un’escalation di guerra economica che ho previsto da tempo sulla via della secessione in questo articolo di quasi un anno fa, che è bene rivedere ora per chi è interessato:

A PROPOSITO DI SECESSIONE E GUERRA CIVILE

·
APRIL 29, 2023
On Secession and Civil War
Questo è il primo pezzo che ho scritto in cui mi sono reso conto che sarebbe stato adatto sia a questa pubblicazione che a quella di Dark Futura. Perciò, per la prima volta, lo pubblicherò su entrambe le testate, in modo da raggiungere entrambi i pubblici, dato che le due testate si sono ormai separate nel tempo e ci sono molte persone che si iscrivono solo a una e non all’altra. Pertanto, mi scuso…
Read full story

Consultate questo passaggio in particolare:

Ed ecco che l’ultima splash page di Newsweek è apparsa sull’account X ufficiale:

La programmazione predittiva e le segnalazioni dall'”alto” hanno subito un’accelerazione negli ultimi tempi. Chi si ricorda il trailer del mese scorso?

Naturalmente, non prevedo che questo conflitto sia l’unico a scatenare il tutto, e già al momento della stesura di questo articolo si dice che Biden abbia ceduto, anche se non sono ancora riuscito a verificarlo in modo indipendente:

BREAKING: il Texas ha vinto la disputa con il governo federale! Un funzionario del governo federale ha dichiarato a Fox News che non rimuoverà più il filo spinato stabilito dal Texas. È stato stabilito un importante precedente.
Ma è certamente un segnale inquietante per le cose a venire e ci dà un’anticipazione del tipo di evento “cigno nero” che potrebbero usare per ostacolare il processo elettorale di quest’anno e mantenere il loro potere. Oracle Zhirinovsky aveva già previsto questo:

Così come Medvedev nelle sue “previsioni” per il nuovo anno:

Questa fiammata ha fatto emergere una serie di voci sotterranee che ora lanciano segnali di allarme sulle scelte devastanti che l’amministrazione Biden sta compiendo. Ne è un esempio una nuova lettera che sta circolando, co-firmata da una serie di ex direttori esecutivi dell’FBI:

Il tono non potrebbe essere più serio. Per intenderci:

È chiaro che l’amministrazione Biden sta cercando la catastrofe in ogni direzione possibile.

E dopo questa debacle alle frontiere, era scontato che qualsiasi discorso sugli aiuti all’Ucraina sarebbe crollato:

Mentre questo accade, lo Yemen ha colpito un’altra petroliera britannica, che secondo i rapporti è in fiamme e rischia di affondare:

Rapporto ufficiale di CENTCOM:

Il generale CQ Brown, presidente degli Stati maggiori riuniti, ha dichiarato alla ABC News che l’equipaggio della MT Marlin Luanda, colpita da un missile balistico antinave Houthi nel serbatoio numero 5 di dritta, è stato costretto ad abbandonare la nave a causa di un incendio incontrollabile. Il generale CQ Brown ha inoltre dichiarato che l’equipaggio è riuscito a salire su una scialuppa di salvataggio, mentre la nave INS Visakhapatnam è sul posto e la USS Carney e una nave da guerra francese sono in viaggio per fornire assistenza.

Ciò dimostra che il blocco egemonico occidentale sta perdendo il controllo della situazione e che nessun sforzo è utile.

Per disperazione, si sono rivolti a una serie urgente di invii diplomatici in tutto il mondo per supplicare i veri influenti. Ne ho parlato la volta scorsa, ma ci sono state nuove aggiunte.

Il direttore della CIA Burns viene inviato a Gaza per implorare le parti per un accordo di cessate il fuoco a lungo termine che sarebbe “nell’interesse di tutti”:

Allo stesso tempo, Jake Sullivan è stato inviato a “fare pressione” sulla Cina affinché intervenga con l’Iran per frenare gli attacchi degli Houthi che stanno completamente disarcionando la Marina degli Stati Uniti:

Relazione del Wall Street Journal: “Jake Sullivan, il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, si sta recando in Thailandia, dove incontrerà Wang Yi, ministro degli Esteri cinese, nel tentativo di fare pressione su di lui per influenzare gli Houthi a fermare gli attacchi nella Provincia Rossa. Mare”

Se la notizia non fosse già abbastanza negativa per l’Occidente, la Corte internazionale di giustizia ha finalmente emesso una sentenza sul caso di genocidio israeliano, informando tacitamente Israele che deve smettere di uccidere:

Ecco come la CBC canadese ha descritto la sentenza:

In un’ampia sentenza, la maggioranza dei 17 giudici della Corte internazionale di giustizia ha votato a favore di misure urgenti che coprono la maggior parte delle richieste del Sudafrica, con la notevole eccezione dell’ordine di fermare l’azione militare israeliana a Gaza“.
Alcuni hanno notato che la sentenza può avere ramificazioni legali per la fornitura di armi a Israele:

Ci sono molte ramificazioni: La sentenza della Corte Internazionale di Giustizia significa che il Regno Unito deve cessare di concedere licenze di esportazione di armi a Israele in attesa della decisione finale della Corte. Secondo l’articolo 2c, le licenze di esportazione di armi del Regno Unito non devono essere concesse se c’è il rischio di una violazione del diritto umanitario internazionale.

Naturalmente, l’ambasciatore di Israele Mark Regev ha accusato il Sudafrica di “manipolare la convenzione sul genocidio”:

A prescindere da come andrà a finire, bisogna fare tanto di cappello al Sudafrica che oggi ha ottenuto un importante trionfo da solo, dimostrando che il suo mordente smentisce le sue dimensioni sulla scena mondiale. L’articolo approfondisce il motivo per cui il caso palestinese è stato “personale” per il Sudafrica, in particolare.

Dangor ha sottolineato il forte sentimento pro-palestinese tra le organizzazioni della società civile sudafricana come un altro fattore motivante per la richiesta del suo governo alla CIG. Allo stesso modo, la lunga relazione tra l’African National Congress (ANC), che attualmente governa il Sudafrica, e l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), quando entrambi erano movimenti di liberazione. Il “Grande apartheid” e lo Stato di Israele, ha sottolineato, sono stati entrambi creati nello stesso periodo, nel 1948, ed entrambi i Paesi – considerati paria da gran parte della comunità internazionale – hanno avuto una lunga storia di collaborazione, anche nel traffico di armi, fino a quando i neri sudafricani hanno ottenuto la libertà nel 1994. Nel 1990, pochi mesi dopo che Nelson Mandela, il primo presidente sudafricano democraticamente eletto, era stato rilasciato da una prigione dell’apartheid dopo 27 anni, egli rischiò l’ostilità delle lobby filo-israeliane e sioniste negli Stati Uniti per ribadire il sostegno dell’ANC all’OLP.
Il Sudafrica ha raggiunto un risultato epocale, aprendo la porta a molte altre sfide legali contro Israele in futuro, ma soprattutto macchiando le azioni di Israele con il timbro di convalida della più alta magistratura internazionale per i diritti umani. Questo dimostra che anche i Paesi più “piccoli” possono avere un grande impatto quando hanno più coraggio dei “grandi Paesi” e si attengono ai principi.

Questa notizia dà sempre più l’idea che l’intero blocco occidentale sia stato risucchiato in un vortice di pubblicità negativa e di grandi perdite di prestigio, oltre che di superiorità morale. Non c’è da stupirsi, quindi, che gli Stati Uniti abbiano inviato i loro apparatchiks per curare le crescenti fiamme della loro politica nel mondo.

L’ultima notizia importante riguarda l’abbattimento da parte dell’Ucraina dell’Il-76 russo che trasportava 65 prigionieri di guerra ucraini destinati a essere scambiati. È ora confermato senza ombra di dubbio che l’aereo trasportava i prigionieri di guerra e l’Ucraina è stata informata del fatto. Un nuovo video esteso piuttosto raccapricciante di alcuni dei corpi può essere visto qui.

E anche questo filmato di sicurezza rilasciato dalla Russia che mostra i trasporti standard di prigionieri russi che portano i prigionieri di guerra all’Il-76 condannato:

Putin fornisce i dettagli qui:

Dice che è stato un Patriot americano o un “sistema europeo” a farlo.

Abbiamo un rapporto di giorni fa che afferma che due sistemi IRIS-T ucraini sono stati colpiti non lontano da lì, vicino a Sudzha, al confine con la Russia:

Dato che un paio di lanciatori di sistemi di difesa aerea IRIS-T dell’AFU sono stati colpiti ieri vicino a Sudzha, vicino al confine, non c’è dubbio che l’IL-76 sia stato abbattuto usando sistemi di difesa aerea simili con il supporto dell’intelligence della NATO, come è già successo in estate nella regione di Bryansk e come è successo con i nostri caccia sulla regione di Kherson.
Non so quanto questo sia accurato, ma è una possibilità, nonostante il raggio d’azione dell’IRIS-T sia un po’ corto e dovrebbe trovarsi proprio sul confine per colpire l’Il-76 nel punto in cui è caduto.

Si noti il dettaglio molto interessante che Putin aggiunge proprio alla fine del video: “I sistemi russi non possono abbatterlo a causa dei codici IFF”.

Questa affermazione pubblica è particolarmente interessante alla luce dei recenti “abbattimenti” dell’Il-22 e del presunto A-50 due settimane fa. Molte polemiche hanno riguardato la possibilità che questi recenti abbattimenti siano stati causati da fuoco amico. Da un lato conferma che la Russia dispone di solide procedure IFF, ma dall’altro lato la situazione è molto più complessa e lui o non ha una comprensione completa o sta semplicemente semplificando, il che è molto probabile. Permettetemi di spiegare un po’ l’IFF e di approfondire l’incidente dell’Il-22/A-50, visto che non l’ho ancora trattato e che molti me lo hanno chiesto.

Vedete, la Russia stessa ha un IFF robusto per i suoi sistemi più importanti, in particolare quelli integrati e collegati in rete in moduli di comando e controllo più ampi e tecnologicamente avanzati, come il Polyana, che collega in rete vari S-300/400/Buks, ecc. e ne automatizza i controlli di fuoco, distribuendo le funzioni di comando e puntamento, ecc.

Il problema è che:

Ci sono anche molti sistemi molto vecchi nella SMO, che sono puramente analogici e non hanno un IFF integrato, come i sistemi Osa e Strela.
Ci sono sistemi potenzialmente gestiti da forze paramilitari, come faceva Wagner con i propri Pantsir, ecc. o da forze LDPR, che potrebbero non essere a conoscenza dei codici IFF.
I codici IFF sono uno dei segreti nazionali più strettamente controllati e non vengono mai distribuiti elettronicamente, ma solo installati dai comandanti/ufficiali a mano con una sorta di chiavetta. È possibile che non vengano dati all’LDPR o ad altre unità di questo tipo non completamente integrate con le reti di comando superiori russe per una questione di segretezza.

Sebbene questo non avrebbe influenzato l’attacco dell’Il-76 sul territorio russo, entra in gioco nel Donbass. L’incidente dell’Il-22 e dell’A-50 è avvenuto presumibilmente sul Mar d’Azov, ma è possibile che alcune unità, come quelle sopra menzionate, abbiano avuto un ruolo nella vicenda.

Per la cronaca, non credo che l’Ucraina abbia nulla a che fare con l’abbattimento dell’Il-22, e questo è stato confermato anche da alcune fonti “interne” collegate alle forze armate russe, anche se nulla è certo al 100%.

Allora come è potuto accadere? Ecco un altro aspetto poco conosciuto dei codici IFF. Sono memorizzati nell’unità di controllo e non all’interno del missile stesso, per ragioni di sicurezza, in modo che un missile vagante non possa essere trovato dal nemico e i suoi codici interni possano essere decifrati. Una serie di codici IFF compromessi potrebbe mettere in pericolo l’intera nazione.

Che cosa significa?

Significa che se un missile interrompe il contatto, cioè il collegamento radio, con l’unità di controllo a terra, è possibile che possa puntare di nuovo su un bersaglio casuale senza interrogare l’IFF. Questo vale solo per i missili che hanno capacità di homing radar attivo nella fase terminale, come i missili S-300/400 più avanzati.

Il funzionamento tipico dei sistemi missilistici AD è che, una volta lanciati, vengono inizialmente guidati verso il bersaglio tramite un collegamento di comando dall’unità radar di terra. Una volta che si avvicinano al bersaglio nella fase terminale, i missili più avanzati passano al proprio radar homing attivo per una maggiore precisione. Ciò significa che hanno un proprio radar separato all’interno della testa che scansiona il bersaglio e non hanno più bisogno di informazioni dal radar di terra; potrebbero essere completamente tagliati fuori dal terreno e a quel punto non avrebbe più importanza.

Durante l’incidente dell’Il-22/A-50, era in corso un attacco al ponte di Kerch, con missili nemici in arrivo, probabilmente S-200 convertiti, Storm Shadows, Grom, ecc. Naturalmente, l’AD russa è entrata in azione e ha iniziato a sparare. C’è la possibilità che uno dei missili a puntamento attivo abbia in qualche modo interrotto il collegamento radio, forse superando l’orizzonte radar – è difficile saperlo con certezza – e che abbia poi ritarato l’Il-22 da solo.

Ci sono altre possibilità che alcuni hanno proposto, ma sembrano meno realistiche. Per esempio, ho visto una teoria secondo cui la potente suite di disturbo dell’Il-22 avrebbe accecato e confuso i sistemi AD russi, tra le altre cose. Tutto ciò che sappiamo è che l’Il-22 è stato colpito da un frammento di proiettile, e in particolare alcuni hanno trovato fori quadrati che corrispondono esattamente ai frammenti cubici utilizzati dai missili BUK. La variante Pac-3 dei Patriot è “hit to kill” e non usa frammenti, anche se l’Ucraina ha anche i Pac-2.

Se gli ucraini non lo hanno abbattuto, come hanno fatto a sapere per primi che era stato colpito? Perché hanno monitorato i canali radio locali e, una volta colpito, l’Il-22 è stato costretto a chiamare il “mayday” sui canali pubblici “aperti” con l’aeroporto di Anapa a Krasnodar, avvertendolo dell’avvicinamento e dell’imminente atterraggio di emergenza.

Ora, per mettere a tacere una volta per tutte la questione dell’A-50. Nessuno sa con certezza cosa sia successo, ma ciò che sappiamo è che tutte le informazioni riguardanti il presunto A-50 provengono da un solo oscuro account OSINT ucraino che monitora le reti radio russe VVS. Si tratta dell’account che ha sentito l’Il-22 chiedere un atterraggio di emergenza ad Anap. Secondo il resoconto dell’A-50, ciò che hanno sentito è stato presumibilmente un Su-30SM russo nell’area che ha riferito di aver visto un “oggetto in fiamme cadere dal cielo e colpire il suolo”.

L’A-50 sarebbe scomparso dai radar in seguito, anche se non ci sono prove di ciò e, come alcuni hanno detto, l’A-50 potrebbe essersi abbassato alla luce delle minacce per quanto ne sappiamo. Dal momento che era in corso un attacco missilistico a Kerch, qualsiasi “oggetto in fiamme” avrebbe potuto ovviamente essere anche un missile nemico sparato dal cielo e caduto.

La seconda questione più importante è che questo premier tracker ha anche collocato il “crash” dell’A-50 esattamente a Obitochne, Zaporozhye, appena a nord di Berdiansk. Non nel Mar d’Azov, ma sulla terraferma, in un’area ben popolata.

Il fatto che uno degli aerei più grandi del mondo possa schiantarsi in un’area popolata a nord di Berdiansk senza produrre un solo testimone oculare, un video, un sito di schianto in fiamme – niente – è molto rivelatore e probabilmente un’accusa alla teoria dell’abbattimento.

Infine, la cosa più convincente di tutte è il fatto che, sebbene l’Il-22 sia stato atterrato dal copilota, il pilota stesso è morto per le ferite da schegge. Il suo nome è stato reso noto e pubblicizzato, anche se non da funzionari, ma dalla famiglia e dalla confraternita dei piloti militari russi.

E indovinate un po’?

Ora anche l’intero equipaggio dell’Il-76 abbattuto che trasportava prigionieri di guerra ucraini è stato rilasciato pubblicamente, questa volta ufficialmente:

Riposa in pace per l’equipaggio dell’Il-76: “In segno di rispetto”: L’onore e il coraggio dell’equipaggio dell’IL-76 meritano il massimo riconoscimento. Ritengo necessario premiare postumo i piloti che hanno rischiato tutto per salvare vite umane durante il trasporto di prigionieri ucraini. Avevano l’opportunità di sfuggire all’attacco missilistico, ma hanno scelto di proteggere i residenti di Yablonovo, sacrificandosi.Baza condivide i nomi dell’equipaggio dell’IL-76 e degli eroi caduti:- S. Bezzubkin – comandante.
– V. Chmirev – copilota.
– A. Vysokin – navigatore.
– A. Piluev – ingegnere.
– S. Zhitenev – tecnico.
– Il comandante Bezzubkin, un eroe dallo spirito inflessibile, non vedeva l’ora di tornare a casa dai suoi cari dopo il servizio. L’impresa di queste persone ci ricorda l’insensibilità dell’attuale regime, che non dà valore alle vite umane. Ma la fede nell’umanità e nella giustizia ci suggerisce che il tempo dell’ordine fascista di Kiev sta per finire. Regno dei cieli e memoria eterna.

E l’A-50? Nonostante trasportasse molti più passeggeri e un equipaggio importante, non c’è una sola parola, nessun nome, nessun equipaggio morto, niente. Inoltre, anche questo è stato un piccolo particolare; ci sono state alcune segnalazioni che molto presto dopo il presunto “abbattimento dell’A-50”, un “nuovo A-50” è stato registrato da fonti ucraine già operante da Rostov:

Cosa è più probabile, che l’abbiano immediatamente sostituita con una nuova? Oppure, come da rasoio di Occam, era lo stesso, che non è mai partito da nessuna parte.

Questo indica più che ampiamente che l'”abbattimento” dell’A-50 è una bufala totale che non è mai avvenuta. Un aereo così grande, senza alcuna prova che sia precipitato, è oltremodo improbabile.

Sì, ci sono stati alcuni resoconti russi di primo piano su TG che sembravano implicare pesantemente che un A-50 fosse precipitato, ma nessuno di loro è altamente credibile e nessuno aveva alcuna prova. Quindi, anche se penso che sia una possibilità molto remota – tutto è possibile in questo mondo – e che potrebbe essere stata “insabbiata” a causa della natura “sensibile” delle tecnologie degli AWAC, in particolare nelle forze armate russe che non ne hanno molti, la probabilità complessiva indica che si tratta di una bufala.

Ogni altro attacco di “alto profilo” è finito per essere divulgato: foto del sottomarino Rostov-on-Don, foto delle navi Minsk e Askold, dopo gli attacchi di Storm Shadows. Ora anche le foto del timone perforato dell’Il-22. Ma per l’A-50 non c’è nulla.

A proposito della Rostov-sul-Don, essa emblematizza perfettamente le fantasie acide degli ucraini. Erano così sicuri di averlo “completamente distrutto”. Ricordate questo?

Ebbene, indovinate un po’? Secondo le ultime notizie della TASS, tutte le riparazioni saranno completate entro il giugno 2024:

Il cantiere navale di Sebastopoli (affiliato al cantiere navale Zvyozdochka) completerà le riparazioni della Rostov-on-Don ed eliminerà i danni inflitti il 13 settembre 2023 da un missile da crociera ucraino contro l’impresa entro la fine del primo semestre dell’anno”, ha dichiarato la fonte.

Un altro oggetto di alto profilo da rimuovere dalla prematura lista dei “rottamati” dell’Ucraina.

Un paio di notizie dell’ultimo pomeriggio:

L’Ucraina continua a subire perdite spaventose, almeno secondo i suoi stessi cittadini.

Ecco alcuni dati ucraini che ammettono di subire 1200 perdite al giorno:

Le perdite delle Forze armate ucraine in termini di morti e feriti superano il migliaio di persone ogni giorno – questi sono solo quelli che possono essere contati negli ospedali Il presentatore televisivo russofobo di Kiev Daniil Yanevsky lo ha dichiarato sul canale della propagandista ucraina Natalya Moseychuk: A sua volta, il politologo Yuriy Romanenko ha sottolineato che per ripristinare l’economia, l’Ucraina dovrà trovare decine di milioni di lavoratori aggiuntivi da qualche parte.

Ecco due figure recentemente ucraine che implorano una mobilitazione di massa.

La deputata ucraina Irina Sovsun convince i residenti dell’Ucraina che tutti i residenti devono difendere il Paese, quindi le donne devono essere mobilitate “Questa è una questione di giustizia e rispetta pienamente le disposizioni della Costituzione dell’Ucraina”, ritiene la deputata del popolo.

Per non perdere la guerra, l’Ucraina ha bisogno della mobilitazione totale di uomini e donne dai 18 anni in su, così come del coinvolgimento dei prigionieri nelle operazioni di combattimento, – Ten. Col. Nikolov, 68° OEBR

Un altro post strappalacrime di oggi su un’intera unità AFU spazzata via:

Hanno pubblicato una clip audio che si riferisce obliquamente al fatto che i “f*ggots” (quelli che loro chiamano ‘russi’) hanno completamente “smantellato la casa”, che posso solo supporre significhi che un attacco russo ha cancellato il loro intero quartier generale, spazzando via l’intero plotone/compagnia.

Il prossimo:

Un’altra storia molto interessante. Ricordate che per molto tempo l’Ucraina ha effettuato uno o due attacchi nelle profondità della Russia, vantandosi sempre di un “sistema segreto” molto apprezzato o di droni stealth che si diceva penetrassero nelle reti AD russe? Sono stato uno dei pochi a dire a tutti che probabilmente si trattava di sabotatori locali, perché so come funzionano queste cose. Ebbene, si è scoperto che avevo ragione su tutta la linea, perché ora abbiamo la conferma che uno di quei “deep strikes” che avrebbe colpito un Tu-22M3 russo in una base dell’estremo nord, in realtà non era altro che un tizio che si è fatto letteralmente 1200 km a piedi per raggiungere la base – per non parlare del fatto che alla fine è stato liquidato dalla sicurezza russa:

Il prossimo:

Una nota tecnica un po’ più vecchia ma interessante che avevo dimenticato di dispensare l’ultima volta. In uno degli attacchi di qualche settimana fa, sono emerse delle foto che mostrano che un civile russo nella regione di Ryazan avrebbe trovato e portato via la testata di un missile Kinzhal:

Non c’è nulla di particolarmente segreto in questo tappo del motore, né probabilmente all’esercito interessa che l’abbia conservato, poiché viene scartato quando il missile spara, ed è proprio per questo che rivela il punto di lancio del missile. Questa è la parte più interessante: è stato trovato a Ryazan. Questo per la prima volta ci permette di capire da dove la Russia spara i Kinzhal, dato che questo tappo si stacca proprio al momento del lancio, come si vede qui sotto:

Ciò che è notevole è che è a quasi 800 km da Kiev e a quasi 600 km da Kharkov. L’Iskander-M su cui il Kinzhal si basa dovrebbe avere un raggio d’azione di soli 500 km. Certo, wikipedia indica un raggio d’azione di 2000 km per il Kinzhal, ma questo non è chiaro. Si tratta del raggio d’azione del traghetto, che include il raggio d’azione massimo del velivolo che lo trasporta prima di sparare. In realtà, wiki dice che il suo raggio d’azione reale “stimato” è solo di circa 450 km, mentre il numero reale è sconosciuto. Ciò significa che questo civile in cerca di rottami potrebbe averci dato la prima indicazione reale dell’autonomia reale del Kinzhal, ed è impressionantemente molto superiore alla “stima” di wiki.

Infine, lascio una nota un po’ umoristica. Putin rivela quali tipi di persone dovrebbero davvero far parte della classe “elitaria” della Russia, e quali no:


Your support is invaluable. If you enjoyed the read, I would greatly appreciate if you subscribed to a monthly/yearly pledge to support my work, so that I may continue providing you with detailed, incisive reports like this one.

Alternatively, you can tip here: Tip Jar

L’abbattimento dell’IL-76 da parte di un missile Patriot statunitense potrebbe portare alla sostituzione di Zaluzhny con Budanov, di Andrew Korybko

L’abbattimento dell’IL-76 da parte di un missile Patriot statunitense potrebbe portare alla sostituzione di Zaluzhny con Budanov

ANDREW KORYBKO
24 GEN 2024
Tutto sommato, incolpare Zaluzhny – magari sostenendo che avrebbe dovuto verificare le presunte informazioni sul carico dell’IL-76 prima di abbatterlo, per farlo sembrare uno sfortunato incidente – è l’opzione politicamente più conveniente a disposizione di Zelensky e del suo patrono statunitense. Potrebbe spostare la colpa da loro a lui e facilitare la sostituzione di Zaluzhny con il molto più affidabile politicamente Budanov senza molta resistenza da parte delle forze armate o della società civile.
Mercoledì Kiev ha abbattuto un aereo da trasporto militare russo Il-76 che trasportava 65 prigionieri di guerra ucraini mentre sorvolava la regione di confine di Belgorod. Durante l’attacco, condotto con l’aiuto di istruttori americani, sarebbero stati utilizzati missili Patriot. Il regime era stato informato in anticipo del volo e sapeva che stava trasportando le sue truppe detenute. Il previsto scambio è stato annullato e ci si chiede perché Kiev abbia ucciso i propri prigionieri di guerra.
La CNN ha ridicolmente suggerito che potrebbe essersi trattato di un caso di fuoco amico, richiamando l’attenzione su un precedente allarme aereo e sull’intercettazione di un drone un’ora prima dell’incidente, mentre alcune fonti ucraine hanno fatto circolare la teoria della cospirazione secondo cui l’aereo avrebbe trasportato solo missili di difesa aerea S-300 a bordo. La prima narrazione ha lo scopo di infangare la reputazione delle Forze Armate russe, mentre la seconda è una deviazione “salva-faccia” dalla colpevolezza di Kiev per quanto accaduto.
Un’interpretazione più realistica è che le tattiche americane di guerra per procura si stiano modificando, dato che il conflitto ha iniziato a esaurirsi alla fine dello scorso anno, dopo che Kiev è stata riportata sulla difensiva in seguito al fallimento della sua controffensiva. Anche questa teoria, tuttavia, ha i suoi difetti, dal momento che cinque aerei militari russi sono stati abbattuti da missili Patriot sopra la regione di confine di Bryansk lo scorso maggio, quindi non c’è nulla di nuovo questa volta, se non il fatto che 65 prigionieri di guerra ucraini sono stati uccisi dopo che Kiev sapeva che erano a bordo.
Le specificità di questo incidente portano quindi a sospettare che queste truppe detenute siano state deliberatamente prese di mira dai controllori della difesa aerea ucraina, consigliati dagli americani, che mercoledì operavano con i sistemi di difesa aerea Patriot, per le ragioni che ora verranno spiegate. Lo sfondo di quanto accaduto è che l’agenzia di spionaggio russa aveva previsto un imminente rimpasto burocratico lunedì, un giorno prima che un ex funzionario del Pentagono riferisse di voci secondo cui Zelensky avrebbe potuto spodestare Zaluzhny.
Stephen Bryen, che è stato direttore del personale della Sottocommissione per il Vicino Oriente del Comitato per le Relazioni Estere del Senato degli Stati Uniti e vice sottosegretario alla Difesa per la politica, ed è attualmente senior fellow presso il Center for Security Policy e lo Yorktown Institute, ha pubblicato l’articolo sul suo Substack. Secondo lui, il leader ucraino vuole sostituire il Comandante in capo con il capo dell’intelligence militare Budanov e intende farlo incolpando Zaluzhny per le recenti perdite sul campo di battaglia vicino ad Avdeevka.
Il principale rivale di Zelensky gode di un immenso rispetto tra le forze armate e la società civile, le prime delle quali sono sempre più arrabbiate con i piani militari della loro leadership, tanto che il mese scorso il New York Times ha parlato di ammutinamento in merito alla disfatta di Kyrnki. Consapevole di quanto le già fragili dinamiche politico-militari dell’Ucraina fossero state destabilizzate dalla fallita controffensiva, un mese fa un esperto dell’influente Consiglio Atlantico ha invitato Zelensky a formare un “governo di unità nazionale”.
La richiesta di Adrian Karatnycky è stata formulata attraverso un articolo per Politico e venduta come il modo migliore per scongiurare preventivamente le proteste potenzialmente imminenti, con l’insinuazione che potrebbe anche neutralizzare eventuali piani imminenti per un colpo di stato militare che potrebbe verificarsi indipendentemente dalle proteste. Il dilemma in cui si è trovato Zelensky è che assecondare la proposta di Karatnycky potrebbe essere un segnale di debolezza e portare alla fine della sua carriera politica, mentre rimuovere Zaluzhny potrebbe portare a un ammutinamento.
Ritardare qualsiasi azione ha anche i suoi svantaggi, poiché la pressione popolare e militare potrebbe raggiungere proporzioni incontrollabili nel prossimo futuro, peggiorando ulteriormente la situazione strategica in cui si trova. Tuttavia, l’agenzia di spionaggio russa non ha menzionato alcun piano di rimpasto militare nella dichiarazione rilasciata all’inizio di questa settimana, il che potrebbe essere dovuto al fatto che non ne erano a conoscenza o che hanno scommesso che è meglio non commentare perché così facendo potrebbero influenzare il processo in modo avverso ai loro interessi.
In ogni caso, la sequenza di eventi da metà dicembre fino all’incidente dell’IL-76 di mercoledì – in particolare la suddetta dichiarazione che ha preceduto di un solo giorno il rapporto di Bryen sui piani di Zelensky di sostituire Zaluzhny con il molto più affidabile politicamente Budanov – ha suggerito un intrigo sempre più profondo a Kiev. Dopo quello che è appena successo in seguito all’abbattimento da parte di Kiev di un aereo pieno di prigionieri di guerra ucraini da parte di operatori di difesa aerea consigliati dagli americani, ora è stato creato il pretesto pubblico per sostituirlo, se lo desidera.
Questo non vuol dire che Zelensky lo farà di sicuro, poiché qualsiasi mossa di questo tipo è esposta al rischio molto concreto di ritorsioni a causa della popolarità di Zaluzhny tra le forze armate e la società civile, ma entrambe le categorie dei suoi sostenitori potrebbero opporre solo una blanda resistenza se gli viene attribuita la responsabilità di questo incidente. Non è implausibile che Zelensky lo incolperà direttamente o tramite surrogati dei media, dal momento che lui stesso vuole evitare le responsabilità e non vuole assolutamente che qualcuno punti il dito contro l’America.
Tutto sommato, incolpare Zaluzhny – magari sostenendo che avrebbe dovuto verificare le presunte informazioni sul carico dell’IL-76 prima di abbatterlo, per farlo sembrare uno sfortunato incidente – è l’opzione politicamente più conveniente a disposizione di Zelensky e del suo patrono statunitense. Potrebbe spostare la colpa da loro a lui e facilitare la sostituzione di Zaluzhny con Budanov senza molta resistenza da parte delle forze armate o della società civile.
Per quanto riguarda il motivo per cui gli Stati Uniti potrebbero volerlo allontanare, potrebbe essere che egli sia ritenuto più disponibile ai colloqui di pace che la principale fazione politica liberal-globalista americana è ancora riluttante a rilanciare, nel qual caso potrebbero temere che un eventuale colpo di Stato fermi i loro piani di guerra per procura e comprometta la rielezione di Biden. Naturalmente potrebbero anche calcolare che il rischio di un colpo di Stato, che potrebbe essere preceduto da proteste su larga scala in tutto il Paese a suo sostegno, aumenterebbe con la sua rimozione e quindi lo annullerebbero.
Comunque vada a finire, è importante che gli osservatori non diano credito alle teorie cospirative della CNN e dell’Ucraina, secondo cui la Russia avrebbe abbattuto accidentalmente il proprio aereo e avrebbe trasportato solo S-300, poiché Kiev sapeva sicuramente che a bordo c’erano dei prigionieri di guerra. Resta quindi da capire perché i suoi operatori di difesa aerea, consigliati dagli americani, abbiano abbattuto l’aereo, ma ci si aspetta maggiore chiarezza con il passare del tempo e con le conseguenze militari e/o politiche di questo incidente.
Il fronte russo-tedesco si avvicinerebbe a quello nazi-sovietico alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale.
Questa osservazione evidenzia quanto sia cambiata radicalmente l’architettura della sicurezza europea dall’inizio dell’operazione speciale della Russia e illustra come gli Stati Uniti potrebbero far sì che la Germania contenga la Russia in Europa per procura attraverso questi mezzi. La subordinazione della Polonia alla Germania è cruciale per il successo delle ambizioni egemoniche di quest’ultima, poiché Berlino non avrebbe la possibilità di realizzare nulla di tutto ciò senza la partecipazione di Varsavia alla “Schengen militare” e il suo nuovo ruolo approvato dalla Germania in Ucraina.
Se Tusk non fosse mai tornato al potere, il governo conservatore-nazionalista polacco avrebbe tenuto sotto controllo la Germania, il che sarebbe stato meglio per tutti, mantenendo il rischio di un conflitto per errore di calcolo con la Russia molto più basso di quello che è ora in procinto di diventare. Le elezioni parlamentari dello scorso autunno potrebbero quindi essere considerate, con il senno di poi, come una svolta geopolitica, in quanto hanno eliminato l’unico ostacolo che si frapponeva all’ascesa della Germania, sostenuta dagli Stati Uniti, come potenza globale nella nuova guerra fredda.
La Francia sta soffrendo per il potente colpo che la Russia ha appena inferto al suo prestigio in Ucraina
ANDREW KORYBKO
23 GEN 2024
Chiudere un occhio sull’attività mercenaria dei suoi cittadini in Ucraina si è ritorto contro, portando a una grave perdita di prestigio anziché ai guadagni previsti.
La scorsa settimana la Russia ha effettuato un attacco contro decine di mercenari a Kharkov che ha finito per ucciderne almeno cinque dozzine, la maggior parte dei quali sarebbero francesi. Mosca ha incolpato Parigi della loro morte per aver chiuso un occhio sui loro viaggi in Ucraina, cosa che il ministro della Difesa Sebastien Lecornu ha affermato che il suo Paese non è in grado di impedire perché “siamo ancora una democrazia”. Questa risposta peccaminosa ha dato credito alle affermazioni del Cremlino e ha lasciato l’Eliseo con le uova in bocca.
Quello che è appena avvenuto è stato un duro colpo per il prestigio francese, poiché rappresenta la più grande perdita di mercenari nella memoria recente. Non è ancora chiaro quali fossero le qualifiche di ciascuno dei deceduti, se fossero ingenui sedicenti “volontari” o se avessero una precedente esperienza nelle forze armate, ma l’attacco della Russia ha comunque insegnato alla Francia una lezione che non dimenticherà presto. Chiudere un occhio sull’attività mercenaria dei suoi cittadini in Ucraina si è ritorto contro di loro, causando una grave perdita di prestigio invece dei guadagni previsti.
Parigi pensava che l’invio dei suoi cittadini in quel Paese avrebbe conferito loro “gloria” dopo che fossero tornati dal loro “safari” con un mucchio di storie da raccontare su quanti russi avessero ucciso. Tuttavia, combattere contro la Russia non è la stessa cosa che combattere contro attori non statali in Africa, poiché la prima ha la capacità tecnologica di uccidere questi mercenari prima ancora che sappiano cosa è successo. Questo è esattamente ciò che è accaduto dopo aver dato per scontata la “debolezza” della Russia riportata dai media.
I media mainstream hanno trascorso i primi 18 mesi dell’operazione speciale, dal febbraio 2022 fino all’innegabile fallimento della controffensiva di Kiev nell’agosto 2023, spacciando fantasie sulla rapidità con cui l’Occidente stava per schiacciare la Russia attraverso i suoi proxy ucraini. L’idea che la Russia avrebbe respinto quell’assalto senza precedenti e poi rimesso l’Ucraina sulla difensiva era ritenuta impossibile, ed è per questo che molti si sono recati sul posto per partecipare a questa presunta operazione storica per avere un po’ di “gloria”.
Anche se i media mainstream hanno radicalmente ricalibrato la loro narrazione ufficiale su questo conflitto dall’autunno in poi, molti mercenari non credevano ancora che l’Ucraina avesse già perso e che tutti i combattimenti da allora fossero fondamentalmente volti a perpetuare il conflitto per il bene del complesso militare-industriale. Sono rimasti ingenuamente illusi sulle dinamiche del conflitto e non potevano immaginare che la Russia fosse così formidabile come in realtà è, il che spiega perché continuavano a recarsi in Ucraina per combatterla.
La colpa della morte dei mercenari non è quindi solo del governo francese, come sostiene il Cremlino, ma anche dei media mainstream, che hanno trasmesso loro percezioni completamente errate su questo conflitto e che li hanno spinti a recarsi lì per la “gloria”. Invece di ricevere ciò per cui sono venuti, ora saranno rimandati indietro in sacchi per cadaveri (sempre che ne rimanga qualche pezzo identificabile), con tutta l’ignominia che loro e il loro Paese si sono appena procurati.
Il prestigio francese faticherà a riprendersi dal potente colpo della Russia, poiché la comunità mercenaria e la burocrazia permanente sono ancora in stato di shock. Per dare a entrambi un’indimenticabile prova di realtà rispetto alle menzogne dei media mainstream è bastato un attentato a Kharkov la scorsa settimana. I più malpensanti potrebbero comunque recarsi in Ucraina e continuare a fare i guerrafondai contro la Russia, ma la società nel suo complesso dovrebbe riflettere se valga davvero la pena di mantenere la rotta.

SITREP 1/22/24: Grandi passi avanti mentre la difesa dell’AFU crolla ad Avdeevka, di Simplicius the thinker

 
 

Non appena le truppe russe hanno ripreso gli attacchi dopo la rotazione per le vacanze, le difese dell’AFU ad Avdeevka hanno iniziato a crollare seriamente.

Le forze russe continuano a fare molto meglio in ambienti urbani dove c’è copertura. Nelle steppe aperte del nord di Avdeevka, sono state brutalmente respinte con alcune delle peggiori carneficine che ho visto finora nella guerra. Ma nella conurbazione del sud, avanzano senza problemi. È interessante notare che ieri è emerso un video di un soldato russo che parla proprio di questo: le differenze tra combattere in campo aperto o in ambiente urbano. Pur elencando pro e contro di ciascuno, sembra preferire l’urbano per la maggiore facilità di copertura. Anche Wagner ha riscontrato la stessa cosa nei pressi di Bakhmut.

In primo luogo, le comunicazioni ucraine sono state intercettate a sud di Avdeevka, intorno alla zona della Caccia allo Zar. Gli scambi indicano gravi problemi, molti morti e feriti tra l’AFU, oltre a rabbia e disaccordo con il personale di comando:

In secondo luogo, mentre le forze russe avanzavano, diversi gruppi di AFU si arresero, confermando apparentemente la disintegrazione delle loro linee accennata negli scambi radio di cui sopra. Qui, le truppe dell’80° reggimento russo della 90° divisione carri armati della Guardia raccolgono i prigionieri di guerra ad Avdeevka:

I rapporti sembravano sottolineare il disordine. Per esempio questo che afferma che il comandante della 110ª brigata dell’AFU ha abbandonato le sue truppe proprio nelle zone che descrivo qui sotto:

   

Uno dei video qui sopra è stato geolocalizzato in 48.09986770006618, 37.75746924190295:

   

Questa è l’ex “base di difesa aerea”, come viene ancora chiamata per scopi OSINT, e la Russia l’ha ora completamente catturata.

Un altro video di un tentativo di attacco di un drone ucraino, che mostrava che le truppe russe erano avanzate molto in profondità nella Caccia dello Zar, è stato geolocalizzato qui 48.11931156678932, 37.75459295246825:

   

Per dare un’idea della rapidità di questo crollo improvviso, ecco una mappa di quello che era solo pochi giorni fa. Il cerchio bianco mostra il famigerato cavalcavia dell’autostrada, dove abbiamo assistito a numerosi combattimenti e dove le truppe russe non riuscivano a passare:

   

Detto questo, non si sa fino a che punto la nuova area a nord del cerchio bianco sia effettivamente “catturata”. Negli ultimi due giorni, gli ucraini hanno riferito di aver visto “forze speciali” appostate nelle loro retrovie in quella zona periferica. Si tratta quindi solo di piccoli gruppi di forze dietro le linee che sono stati avvistati in quella zona, o l’hanno effettivamente conquistata? Questo non è ancora noto.

Tuttavia, c’è il potenziale che questo possa trasformarsi in un enorme collasso di diversi calderoni a rischio che si stanno formando per l’AFU. Ecco una mappa più ingrandita per illustrare la situazione:

   

Il cerchio verde è la “base di difesa aerea”. Le linee bianche mostrano il movimento attivo. Nell’area in alto a destra si può notare che le truppe russe si sono mosse lungo la Yasinovskaya verso ovest, e ora lungo la Caccia dello Zar nelle vicinanze. Questo ha creato un piccolo calderone al centro che potenzialmente può essere fatto crollare.

A sud, l’intera area a nord della difesa missilistica può essere potenzialmente distrutta e conquistata.

Ecco perché questo potrebbe portare l’AFU a perdere Avdeevka. Una mappa ancora più ingrandita:

Tuttavia, c’è il potenziale che questo possa trasformarsi in un enorme collasso di diversi calderoni a rischio che si stanno formando per l’AFU. Ecco una mappa più ingrandita per illustrare la situazione:

   

Se l’intera area cerchiata in bianco dovesse crollare, le truppe russe si troverebbero a poca distanza dall’area cerchiata in rosso. In quell’area ci sono molti grattacieli alti. Se le truppe russe si insediano nei grattacieli, saranno in grado di vedere facilmente l’ultima MSR (Main Supply Route) rimasta, indicata dalla freccia rossa. Le ATGM posizionate in questi grattacieli saranno finalmente in grado di ottenere il pieno controllo del fuoco della strada, che intrappolerebbe completamente l’AFU e richiederebbe una ritirata completa da Avdeevka. Questa volta non ci dovrebbero essere ostruzioni come quelle che la Centrale del Cokè ostruiva il controllo diretto del fuoco dal cumulo di scorie.

E c’è anche un rapporto secondo cui l’AFU in ritirata ha iniziato a creare una nuova linea di difesa presso il “dispensario” che si vede qui sotto, che è proprio vicino all’inizio di quest’area di grattacieli:

:

   

Va anche detto che tutte le aree catturate dietro la Caccia allo Zar sono su terreni elevati, il che dà un altro vantaggio e probabilmente contribuisce all’effetto palla di neve del crollo dell’AFU:

   

E gli ucraini hanno ammesso con amarezza il successo della Russia nel loro aggiornamento quotidiano::

   

Julian Roepcke era nel suo elemento istrionico mentre confermava le sue avances:

   

Infine, sono stati segnalati avanzamenti anche sul lato orientale di Avdeevka, ma non ci sono ancora molte conferme:

   
   

L’ultima volta abbiamo parlato del grande attacco di Kharkov ai mercenari francesi. La Francia ha cercato di negarlo, ma stranamente continuano a giungere nuove informazioni che confermano molti dei nomi dei francesi deceduti.

Si dice persino che il figlio di un alto generale sia tra i morti:

Il figlio di un generale di brigata dell’esercito francese sarebbe stato ucciso da un attacco delle forze armate russe in un punto di dispiegamento temporaneo di mercenari stranieri a Kharkov. Il suo compagno (anch’egli ucciso) proveniva da una dinastia militare ereditaria francese. Secondo indiscrezioni, il nome del francese eliminato da un colpo di alta precisione è Sabastien Claude Remy Benard. Ha prestato servizio nel RICM (ex Reggimento di Fanteria Coloniale Marocchina) nell’unità Marine Light Armor.
Ria Novosti, una delle testate giornalistiche più affidabili della Russia, ha pubblicato i nomi di 13 dei mercenari francesi potenzialmente deceduti:

DONETSK, 22 gennaio-RIA Novosti. Un elenco parziale dei mercenari francesi che si trovavano a Kharkiv durante l’attacco russo alla loro sede è stato consegnato a RIA Novosti dai volontari francesi dell’organizzazione SOS Donbass, che comunicano con i connazionali nei territori controllati da Kiev.
Clicca qui sopra per vedere l’elenco. Dico “potenzialmente” perché il leaker che ha consegnato la lista ha detto che si sta ancora chiarendo chi è vivo o morto.

Ci sono altre affermazioni secondo cui internamente la Francia è “furiosa”:

Le informazioni sul punto di schieramento temporaneo dei mercenari francesi a Kharkov sono state divulgate all’intelligence russa da ignoti, il che ha permesso alle Forze armate russe di lanciare un attacco preciso con missili tattici Iskander. A Parigi, il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov è considerato colpevole della morte dei francesi. Lo ha dichiarato l’esperto ucraino Oleg Soskin, già consigliere di Leonid Kuchma.
Inoltre, ci sono rapporti e foto non confermate della cattura da parte dell’SBU di un uomo ucraino che avrebbe fornito informazioni ai russi sulla presenza di mercenari in loco. A questo si aggiunge il video di un altro ucraino che conferma che l’hotel era pieno di truppe:

  A seguito di ciò, la Russia ha effettuato un nuovo devastante attacco balistico contro il quartier generale della 110a brigata ucraina a Mirnograd:

Secondo quanto riferito da diverse fonti ucraine, tra cui l’ex deputato della Rada Ihor Mosiychuk, sarebbero stati eliminati fino a 40 soldati dell’AFU:

   

Questa è solo un’altra ragione per cui i piccoli video dell’Ucraina che mostrano la morte di alcuni soldati russi sono ben poca cosa quando si tratta della disparità delle vittime. La Russia sta regolarmente martellando i loro punti di schieramento con armi strategiche che non hanno eguali simmetrici, spazzando via decine se non centinaia di truppe alla volta.

   

Nel frattempo, la Russia diventa ogni giorno più forte. Un nuovo lotto delle ultime piattaforme 2S35 Koalitsiya-SV è stato visto dirigersi verso il fronte, dimostrando che questi sistemi sono ora in produzione di massa come promesso dai funzionari della difesa russa lo scorso anno:

   

This is now the world’s most powerful and advanced artillery system. It has a totally new liquid-cooled barrel, and those big square blocks on the front are its own ballistic radar units which record the trajectories of each shot, calculating miniscule deviations from air pressure, wind, atmospherics, etc., and then automatically computing that into the next shot. It makes each subsequent shot more accurate than the last. But of course the biggest difference of all is the new barrel can handle far more powerful powder charges which means it’s said to have a vastly increased range. No one quite knows what it is for regular rounds, presumably 30-40km. But for special RAP rounds it’s reportedly in the 70-80km range, which would allow it to surpass any of the vaunted NATO weapons like the French Caesar, Phz 2000, etc., and more importantly fire from the deep rear where Ukrainian drones can’t reach.

Questo è ora il sistema di artiglieria più potente e avanzato del mondo. Ha una canna completamente nuova raffreddata a liquido e quei grandi blocchi quadrati sul davanti sono le sue unità radar balistiche che registrano le traiettorie di ogni colpo, calcolando minuscole deviazioni dovute alla pressione dell’aria, al vento, all’atmosfera e così via, per poi calcolarle automaticamente nel colpo successivo. Questo rende ogni colpo successivo più preciso del precedente. Ma naturalmente la differenza più grande di tutte è che la nuova canna è in grado di gestire cariche di polvere molto più potenti, il che significa che si dice che la sua gittata sia notevolmente aumentata. Non si sa bene quale sia per i proiettili normali, presumibilmente 30-40 km. Ma per i proiettili speciali RAP si parla di 70-80 km, il che gli permetterebbe di superare qualsiasi arma della NATO come il Caesar francese, il Phz 2000, ecc. e soprattutto di sparare dalle retrovie profonde dove i droni ucraini non possono arrivare.
 
Gli HIMAR, tuttavia, possono ancora teoricamente raggiungerlo con il loro raggio d’azione di circa 90 km, se un drone da ricognizione Shark riesce a individuare il Koalitsiya. Tuttavia, se la Koalitsiya è al massimo del raggio d’azione, gli HIMAR potrebbero dover arrivare quasi fino alla linea del fronte, o almeno scomodamente vicino a 10-20 km, mettendosi nel raggio d’azione del superiore ISR russo di prima linea, cosa che dubito rischierebbero di fare.
 
 
E a proposito di quel Cesare francese, eccone un altro distrutto:

L’ultima volta abbiamo parlato dell’incidente tra Bradley e T-90M. Ecco un video completo del comandante del Bradley che parla della cosiddetta battaglia:

La cosa interessante è che al minuto 0:35 conferma che un altro Bradley si era impegnato per primo ma che “non ha funzionato”. Sono stato uno dei pochi a segnalare il secondo Bradley, poco visibile, che è sfuggito ai più, in particolare ai propagandisti dell’UA. Il “non ha funzionato” può essere letto come un eufemismo per indicare che quel Bradley potrebbe essere stato disabilitato/distrutto dal carro armato, o almeno danneggiato a sufficienza per fuggire, come sembrava essere accaduto nel video.
 
Curiosamente, anche per un video di propaganda, alla fine ammettono: “Questi veicoli americani non sono progettati per il nostro clima”.
 
Ma ecco il problema. Gli ucraini hanno postato gongolanti il video di cui sopra, ma vorrebbero che non vedeste mai il nuovo che arriva solo pochi giorni dopo, da oggi. Lo stesso comandante del Bradley ha ora un’aria molto triste e dice di aver ingaggiato un nuovo carro armato russo, e che “questa volta non ha funzionato…”. Non lo specifica, ma sembra che il suo Bradley non sia più funzionante.

Credo che il T-90 abbia avuto la sua rivincita.

   

Ho scritto di recente sui modi in cui UE/NATO/USA stanno cercando di spaventare le loro popolazioni facendo credere che la Russia attaccherà l’Europa se l’Ucraina perde. Ora il ministro degli Esteri della Lituania, Gabrielius Landsbergis, afferma che l’Ucraina sta guadagnando tempo per tutta l’Europa. La sua tesi è che la guerra ucraina non serve ad altro che a dare all’Europa il tempo di armarsi e prepararsi ad affrontare la Russia. Questo sembra un vero e proprio cambiamento narrativo per tutto il clamore sulle libertà e la democrazia ucraine e tutto il resto:

Anche il nuovo premier polacco Donald Tusk ha fatto tappa a Kiev per continuare la campagna di pressione contro l’Europa:

Il presidente del Comitato militare della NATO, Rob Bauer, ha scatenato un allarmismo pazzesco dicendo ai civili che devono avere a portata di mano acqua, radio e torce per sopravvivere all’imminente invasione russa:

Per non essere da meno, il DailyMail ha lanciato un altro capolavoro di propaganda. Il primo riguardava i “documenti trapelati” della Bundeswehr su un’invasione russa del Suwalki Gap nel 2025. Per non essere da meno nella corsa alla propaganda, ora propone un’invasione russa dell’Europa nell’anno 2044:

La situazione sta diventando così comica che è difficile pensare che si tratti di adulti seri.
 
La “terrificante previsione”, come la chiamano loro, dice che i “carri armati robotici controllati dall’Ai” russi colpiranno il continente:
   
È tutto così assurdamente stancante che non vale nemmeno la pena di fare una sintesi a livello di riga delle loro fantasie giovanili da tabloid.
 
E si dice che l’Estonia voglia costruire una gigantesca rete di bunker ai confini della Russia per prepararsi:
   

I nuovi sondaggi ucraini continuano a mostrare che Zaluzhny ha un vantaggio crescente su Zelensky nel sostegno dei cittadini:

   
Anche Poroshenko è di nuovo testa a testa con Zelensky.
 
Il 37,5% degli ucraini voterebbe per Zaluzhny invece che per Zelensky al secondo turno delle elezioni, secondo il sondaggio di opinione “Advanced Legal Initiatives”, mentre l’attuale presidente dell’Ucraina guadagnerebbe solo il 15,7%.
Per questo motivo, ci sono voci provenienti dall’analista politico ucraino Konstantin Bondarenko secondo cui Zelensky e Yermak starebbero preparando cambiamenti radicali della leadership, che includerebbero la rimozione di Zaluzhny e la sua sostituzione con Kyrylo Budanov. Per me questo ha poco senso, per ovvie ragioni: che esperienza ha il giovane Budanov nel guidare un esercito? Ma così si dice. Se ho capito bene, però, Zaluzhny verrebbe leggermente retrocesso alla posizione di Segretario del Consiglio di Difesa Nazionale, al posto di Oleksi Danilov:
 
Secondo lui, nel prossimo futuro Zelensky ed Ermak faranno una serie di casting (in termini di candidati, ci sono state confermate anche le informazioni dell’OP e dei giornalisti del pool Bankova):
Glavkom Valery Zaluzhny sarà ricollocato alla Segreteria della SNBO, al posto di A. Danilova (di cui si parla in questo scritto);
K. diventerà il nuovo comandante in capo: Budanov;
Syrsky potrebbe guidare lo Stato Maggiore delle Forze Armate;
il capo dell’SBU V. Malyuk sarà nominato capo del Ministero degli Affari Interni;
al posto di Malyuk l’SBU sarà guidata dal suo primo vice A. Warehouse (soprannominato “Strangolatore”);
anche Zelensky è insoddisfatto del Ministro della Difesa Umerov;
 la recente negatività di D. Kuleba rende possibile il trasferimento dell’ambasciatore a Londra. Ebbene, A. Reznikov, a giudicare dalla sua decisione di impegnarsi in una difesa attiva, fino a quando non andrà nel Regno Unito… Osserveremo come l’insider pubblicato influenzerà le future nomine. Ma sul fatto che la lotta dietro le quinte si intensificherà e gli intrighi e i nuovi scandali irromperanno nello spazio mediatico non abbiamo dubbi. 
Nel frattempo il canale Legitimny ritiene che l’attuale rete di contendenti che sta formando un blocco contro Zelensky sia la seguente:
 
Aggiungeremmo che Zaluzhny + Razumkov + Klitschko + l’oligarca Akhmetov + Fiala + Pinchuk. Ecco il vero dietro le quinte dell’unione del futuro, dove alcuni dei nishtyak riceveranno la Fial e il suo “cerchio sarà di quaranta” con la Marea.
Abbiamo già sentito tutto questo, naturalmente. Ma ho anche detto che il destino di Avdeevka potrebbe essere intrecciato con questi eventi. Se Avdeevka cade, potrebbe essere usata per incolpare Zaluzhny e far precipitare la valanga di cambiamenti necessari. Una voce ha persino affermato che Zelensky sta deliberatamente trattenendo alcuni aiuti da Avdeevka per sabotarla e usarla come ragione d’essere per cacciare Zaluzhny.
 
In una nuova intervista, Zelensky ha ridicolmente affermato di non aver bisogno di una mobilitazione di 500.000 uomini, e ha cercato di scaricare l’idea su “altri”. È molto chiaro che sta disperatamente cercando di assolvere se stesso da tutte le decisioni più “difficili” che possono essere interpretate dalla società come giustificazioni per il suo rovesciamento.
 
Nel frattempo, potrebbe comunque rivelarsi un punto irrilevante, perché nuovi rapporti affermano che la mobilitazione in corso continua a fare estremamente male, con un numero di uomini che non è neanche lontanamente sufficiente, nonostante l’aumento dell’aggressività dei commissari del TSK.
   
Alcuni ultimi articoli vari:
 
Le forze russe continuano a consegnare oggetti alle truppe nel bel mezzo degli assalti alle trincee:

Un interessante video che mostra un drone polacco Warmate 3 in mano all’AFU che attacca una difesa aerea russa Tor. Si vede prima il Tor sparare un missile che sembra mancare il drone. In seguito il drone appare molto traballante, forse influenzato dall’EW, ma ciò che è degno di nota è che sembra avere una capacità di tracciamento dell’IA che si aggancia all’unità AD, il che dimostra che anche l’Ucraina sta ora utilizzando mezzi di tracciamento automatico di questo tipo:

Il risultato è tuttavia inconcludente e, dato che alla fine hanno usato un “trucco” per ingrandire il filmato prima di tagliarlo per dare la falsa impressione di un colpo, posso solo concludere che non ha colpito ed è stato probabilmente portato giù da EW o semplicemente mancato, ma è difficile saperlo con certezza.
 
Il prossimo:
 
Altri AFU sono stati catturati vicino a Ugledar:
Negli ultimi giorni ci sono state molte catture, mentre le truppe russe avanzano quasi ovunque.
 
Poi:
 
Zelensky ammette che senza il sostegno della NATO, l’Ucraina sarebbe stata in grado di tenere a bada la Russia solo per “i primi giorni, settimane, forse un mese”.
Se non fosse stato per il sostegno della NATO, la frase “tre giorni per prendere Kiev” potrebbe essere stata vera.
 
Il prossimo:
 
Dopo che Zelensky ha abbassato la soglia di invalidità, l’Ucraina ha ricevuto alcune reclute piuttosto singolari:
Il prossimo:
 
Come gli uomini sono costretti a fare shopping a Kiev per evitare la mobilitazione:
Il prossimo:
 
La precisione del mortaio russo 2B9M Vasilek (“Fiordaliso”) a fuoco automatico contro una squadra AFU:
Avanti:
 
Il capo del centro di ricognizione aerea dell’AFU a Berdiansk-in-esilio afferma che la Russia si sta allontanando dai droni e dalla tecnologia EW:
 
I nostri mezzi tradizionali di guerra elettronica sono diventati inefficaci. La Russia ora ci supera sia in quantità che in qualità”, ha dichiarato il capo del centro di ricognizione aerea di Berdyansk.

Ciò è confermato da un nuovo articolo di Foreign Affairs, la rivista ufficiale del CFR, scritto da Eric Schmidt, ex amministratore delegato di Google:

   
Alcuni ricorderanno che ho già scritto di lui in passato: ha lasciato Google per lavorare essenzialmente per il Dipartimento della Difesa, per potenziare l’integrazione tecnologica nel 21° secolo.
 
Nel suo articolo fa un paio di grandi ammissioni:
 
Dopo che le truppe russe hanno marciato per la prima volta su Kiev, le forze ucraine sono state lodate per l’ingegnosità tecnologica che le ha aiutate a contrastare l’invasore più potente. Ora, la Russia ha recuperato terreno nella gara dell’innovazione e l’Ucraina sta lottando per mantenere il flusso di assistenza militare dai suoi partner esterni. Per ridurre il vantaggio della Russia in questa fase della guerra, l’Ucraina e i suoi alleati dovranno non solo aumentare la produzione di difesa, ma anche investire nello sviluppo e nel potenziamento di tecnologie in grado di contrastare i nuovi formidabili droni della Russia.
Quanto segue deve essere stato davvero difficile da digerire:
   
Il prossimo:
 
Un altro soldato americano si sacrifica per Zelensky:
   
Il prossimo:
 
La “Madonna di Mariupol”, come viene chiamata, ha pubblicato un video di sostegno alla rielezione di Putin:
Finalmente:
Un aggiornamento sulla situazione della “depiattaforma”. Ieri ho ricevuto un’altra e-mail da Stripe che mi annunciava che i miei pagamenti erano stati completamente sospesi, il che significava essenzialmente che da quel momento ero depiattaforma. Il motivo dichiarato era che ora dovevano verificare la mia seconda newsletter.
Sebbene all’apparenza sembri una cosa di routine, la prima volta mi avevano dato una scadenza di circa due settimane prima che il conto venisse “congelato”, se non avessi risposto. Ma questa volta, per qualche motivo, il conto è stato immediatamente tolto dalla linea mentre svolgevano la loro “verifica” o quello che sostengono di fare. Questo è stato molto anomalo e ho pensato ancora una volta che il gioco fosse finito.
Tuttavia, sono riuscita a contattare il personale del servizio clienti, molto poco disponibile, e ho detto loro tutto quello che pensavo, compreso un vigoroso richiamo al fatto che sono io a fare i soldi nel rapporto, non loro: loro si limitano a sottrarli a me. E che potrei facilmente portare la mia attività altrove se dovessero continuare con questa molestia immotivata nei confronti del mio account, soprattutto se si considera che il popolo ha parlato e che più del 96% ha votato l’ultima volta che mi avrebbe seguito verso un altro elaboratore di pagamenti in caso di necessità. Pertanto, la mia pazienza con Stripe non è infinita: se vogliono condurre una “campagna” contro di me, posso portare i miei affari altrove.
Ma, che ci crediate o no, potrebbero non essere del tutto compromessi, visto che sembra aver funzionato. Nonostante fosse domenica, nel giro di poche ore dalla mia telefonata arrabbiata la “revisione” del mio account è stata magicamente completata e l’account è tornato online, nonostante inizialmente avessero detto che ci sarebbero voluti 2-3 giorni, se non di più.
Anche se questo non significa necessariamente la fine dei problemi, per ora è uno sviluppo promettente. Inoltre, durante questo periodo sono riuscito a spulciare il sottofondo di Sage Hana e ho trovato un aggiornamento della sua saga di Stripe. Se ricordate, lei era uno degli unici membri effettivi di Substack/Stripe che sono riuscito a trovare che erano stati deplorati da Stripe, a differenza degli utenti di altre piattaforme. E a quanto pare, ha ottenuto il reintegro di Stripe, il che è un altro sviluppo ottimistico. Forse non sono poi così male.
Ecco perché voglio dire quest’ultima cosa: nonostante la mia indignazione vocale per la saga di Stripe, non ci sono ancora informazioni reali che giustifichino una condanna totale. È possibile che siano stati colpiti da un attacco di segnalazioni di massa sul mio account e che abbiano fatto le loro verifiche. Se d’ora in poi tutto andrà bene, sarò il primo a tessere le loro lodi. Noi della comunità dei “dissidenti eterodossi” abbiamo così pochi fedeli sostenitori istituzionali che saremo lieti di dare credito a quelle poche organizzazioni che sono abbastanza coraggiose da stare al nostro fianco. Quindi, Stripe, se stai leggendo questo articolo, hai la possibilità di fare la cosa giusta; rimani fedele, non cedere a nessun affare divertente, e noi faremo in modo che il tuo nome brilli negli annali, se avremo qualcosa da dire al riguardo.
Il fatto è che, se ci guardiamo intorno, notiamo che il mondo sta cambiando drasticamente. La gente ne ha abbastanza e la marea si sta lentamente ribaltando contro la “Narrazione”. Credo che dopo la fine dell’anno spartiacque del 2024, il futuro porterà un’enorme oscillazione del pendolo dall’altra parte, il che significa che tutte le aziende ancora inutilmente aggrappate alla narrazione di ieri si troveranno tristemente fuori moda e dalla parte sbagliata della storia.
Questo momento è l’occasione per ogni azienda di fare la scelta giusta, di espiare i propri errori di valutazione del passato e di riallinearsi al percorso accettato che presto sarà di nuovo la nuova normalità. In breve: è un momento di svolta e le aziende che faranno la scelta difficile ma giusta saranno premiate con una nuova fedeltà e una crescita esplosiva nei prossimi anni. Le aziende che si attengono a idee obsolete, basate sull’odio e sulla discriminazione di una piccola élite in agitazione, si ritroveranno spazzate via dalla storia, perché nell’imminente nuova normalità, le loro tattiche ormai obsolete saranno respinte con forza. Le persone decideranno ancora una volta con i loro portafogli e gli sciocchi che si aggrappano a una propaganda antiquata saranno lasciati in rovina.
È il vostro momento di stare dalla parte del popolo e di essere riconosciuti per questo. Aziende: fate la cosa giusta.
Detto questo, per ora il treno continua a correre.

Your support is invaluable. If you enjoyed the read, I would greatly appreciate if you subscribed to a monthly/yearly pledge to support my work, so that I may continue providing you with detailed, incisive reports like this one.

Alternatively, you can tip here: Tip Jar

Biden non sarà rimosso per la corruzione in Ucraina, ma le nuove accuse possono avere un impatto, di ANDREW KORYBKO

Biden non sarà rimosso per la corruzione in Ucraina, ma le nuove accuse possono avere un impatto

ANDREW KORYBKO
16 GEN 2024

I repubblicani potrebbero condizionare il sostegno a maggiori aiuti all’Ucraina a un’indagine congiunta su queste accuse, vanificando così qualsiasi accordo e/o l’amministrazione Biden o il regime di Zelensky potrebbero far trapelare le prove se l’altro non esegue i loro ordini, dato che si ricattano a vicenda a causa di questi crimini congiunti.

L’ex deputato ucraino Andrey Derkach ha lanciato una serie di notizie bomba sugli affari corrotti di Biden in Ucraina in una recente intervista con la giornalista italo-americana Simona Mangiante. Le conclusioni possono essere lette qui, ma si riducono essenzialmente a tangenti e riciclaggio di denaro, oltre ad altri reati. Se da un lato queste accuse potrebbero dare impulso agli sforzi dei repubblicani per l’impeachment alla Camera, dove l’opposizione ha una maggioranza risicata, dall’altro la mancanza di una maggioranza di due terzi al Senato significa che non sarà rimosso dall’incarico.

Tuttavia, queste nuove accuse possono ancora avere un impatto importante sugli eventi, che potrebbe essere molto più significativo di un impeachment superficiale da parte della Camera. I procedimenti a quel livello si sono politicizzati, come dimostra la caccia alle streghe dei Democratici contro Trump, il che non vuol dire che i Repubblicani stiano portando avanti la loro contro Biden, ma solo sottolineare che l’impeachment da parte della Camera non ha un significato tangibile. Al massimo, rafforzerà gli sforzi di entrambi i partiti per ottenere il voto a novembre.

L’importanza reale di queste ultime accuse risiede nel contesto più ampio del conflitto ucraino, che ha iniziato a spegnersi alla fine dello scorso anno dopo il fallimento della controffensiva di Kiev e la conseguente diminuzione degli aiuti occidentali. I Repubblicani hanno già subordinato il loro accordo su qualsiasi altro accordo di questo tipo a solide riforme della sicurezza dei confini, ma ora potrebbero includere anche l’ulteriore condizione di un’indagine congiunta completa con l’Ucraina sulle notizie bomba di Derkach su Biden.

Se l’opposizione avanzasse una proposta di questo tipo, i Democratici non potrebbero accettare, annullando così la possibilità di un compromesso sulla questione fino al prossimo anno, dopo le elezioni di novembre, che potrebbero scuotere le dinamiche congressuali e potenzialmente portare anche all’estromissione di Biden. Inoltre, non si può contare sul fatto che il regime di Zelensky assista in buona fede a qualsiasi teorica indagine congiunta, dal momento che anche figure di spicco sono implicate in questa corruzione secondo le rivelazioni di Derkach.

Questo particolare punto aggiunge una curiosa svolta allo scandalo, poiché suggerisce che potrebbero essere in grado di ricattare anche l’amministrazione Biden, il che fornisce un nuovo livello di comprensione del motivo per cui il presidente in carica e la sua squadra sono stati così entusiasti di perpetuare la guerra per procura della NATO contro la Russia attraverso l’Ucraina. Zelensky sa che qualsiasi risultato al di sotto della vittoria massimalista di cui fantastica, ucciderebbe la sua carriera politica, quindi ha ragioni di interesse personale nel voler trasformare questa situazione in una cosiddetta “guerra per sempre”.

Gli interessi nazionali oggettivi degli Stati Uniti non sono serviti dall’esaurimento di un numero ancora maggiore di scorte, riducendo così la loro capacità di rispondere in modo flessibile alle crisi estere che si presentano, o che potrebbero essere provocate dall’America o dai suoi partner; ecco perché è diventato popolare parlare di congelamento del conflitto. La proposta dell’ex comandante supremo della NATO, l’ammiraglio James Stavridis, di un armistizio “terra in cambio di pace”, simile a quello coreano, avanzata l’anno scorso, potrebbe essere un punto di partenza, ma solo se l’Occidente accetterà le richieste di garanzia di sicurezza della Russia in Ucraina.

Tuttavia, l’Occidente si è dimostrato riluttante a farlo, motivo per cui non sono stati compiuti progressi al riguardo. Una delle ragioni alla base della recalcitranza degli Stati Uniti potrebbe essere non solo la preoccupazione di “perdere la faccia” al raggiungimento di una serie pragmatica di compromessi reciproci con la Russia, ma anche il fatto che Zelensky stia ricattando l’Amministrazione Biden, dicendo che vuoterà il sacco se oseranno perseguire questa politica. Dato il suo precedente status di “divinità” nei media occidentali, qualsiasi conferma delle affermazioni di Derkach potrebbe essere ampiamente creduta dagli occidentali.

Sanno che Zelensky non è un cosiddetto “agente russo” e si sono convinti che sia un “combattente per la libertà democratica”, quindi sarebbe molto dannoso per la reputazione dei Democratici in carica se si impegnasse in una “frequentazione limitata” condividendo alcune informazioni rilevanti. Naturalmente non coinvolgerebbe se stesso o i suoi alleati più fedeli, ma potrebbe far fuori un paio di funzionari meno affidabili politicamente in quell’occasione (forse come parte di un’epurazione), condannando forse la rielezione di Biden e ribaltando il Senato.

Il controllo repubblicano della Casa Bianca e del Congresso, unito a quella che molti considerano una Corte Suprema di destra, potrebbe portare all’incubo peggiore dei Democratici, ovvero che i loro avversari invertano la maggior parte delle politiche di Biden. Nel frattempo, l’incubo peggiore di Zelensky è che Biden si pieghi al sentimento popolare degli americani di ridurre la partecipazione del loro Paese a questa guerra per procura e lo costringa a riprendere i colloqui di pace con la Russia, in modo che ciascuno possa tenere sotto controllo l’altro attraverso questo ricatto reciproco.

La legittimità dell’amministrazione Biden e del regime di Zelensky dipende quindi dal fatto che ciascuno di essi taccia sul proprio piano di corruzione, ma l’uno o l’altro potrebbe almeno in teoria rivelare alcuni dettagli al riguardo se iniziasse a non fidarsi dell’altro o volesse sbarazzarsene. Ad esempio, l’Amministrazione Biden potrebbe far trapelare alcune informazioni sulla corruzione di Zelensky ai media filo-democratici per fare pressione su di lui affinché riprenda i colloqui di pace o per spianare la strada a un “governo di unità nazionale“.

Questa proposta è stata avanzata il mese scorso da un membro dell’influente think tank del Consiglio Atlantico in un articolo per Politico e potrebbe essere credibilmente interpretata come un segnale che l’Amministrazione Biden sta iniziando a stufarsi di Zelensky. Per quanto riguarda il leader ucraino, è già stato spiegato che potrebbe essere il primo a far trapelare alcuni dettagli di questo schema se ritiene che il sostegno dei Democratici a questa guerra per procura stia vacillando, il che potrebbe essere una delle sue “opzioni nucleari” in quel caso insieme a un grande false flag.

Tornando alle ultime accuse di corruzione di Derkach, il loro impatto in termini di conflitto ucraino è molto più importante della possibilità che favoriscano gli sforzi dei Repubblicani per impeachment di Biden alla Camera, dato che non possono rimuoverlo a causa della scarsità di sostegno al Senato. I repubblicani potrebbero condizionare il sostegno a maggiori aiuti all’Ucraina a un’indagine congiunta su queste affermazioni e/o l’amministrazione Biden o il regime di Zelensky potrebbero far trapelare le prove se l’altro non esegue i loro ordini.

La Germania sta ricostruendo la “Fortezza Europa” per aiutare il “Pivot (back) to Asia” degli Stati Uniti
ANDREW KORYBKO
19 GENNAIO

LEGGI IN APP

L’obiettivo è sfruttare questo progetto geostrategico per costringere la Russia a scomodi compromessi nel conflitto ucraino, facilitando al contempo il “Pivot (back) to Asia” degli Stati Uniti. Il primo obiettivo potrebbe fallire, ma il secondo probabilmente no.

Diversi sviluppi interconnessi suggeriscono fortemente che il piano della Germania di prendere il controllo del continente senza sparare un colpo, di cui si era parlato nel luglio e nel dicembre 2022 nelle precedenti analisi ipertestuali, si sta finalmente realizzando. Il catalizzatore è stato il ritorno di Donald Tusk come Primo Ministro polacco, che ha eliminato i suoi oppositori conservatori-nazionalisti che ostacolavano questo piano e cercavano di ritagliarsi una propria “sfera di influenza” nell’Europa centrale e orientale.

Una volta chiarito il suo ritorno al potere, il capo della logistica tedesca della NATO Alexander Sollfrank ha proposto a fine novembre la “Schengen militare”, volta a ottimizzare la burocrazia e la logistica per trasformare il blocco in un unico spazio militare. L’impulso successivo è stato dato da Berlino che, meno di un mese dopo, a metà dicembre, ha concluso un accordo a lungo atteso con la Lituania per lo stazionamento di una brigata di carri armati e di 5.000 soldati in questo Paese dalla posizione geostrategica, confinante con la Bielorussia e Kaliningrad.

Il nuovo viceministro degli Esteri polacco Andrzej Szejn ha poi accettato questo schema in linea di principio proprio lo scorso fine settimana, dopo aver dichiarato a Rzeczpospolita che “quando la guerra si svolge al di là del nostro confine orientale, qualsiasi aiuto e cooperazione da parte dei nostri alleati è il benvenuto”. Quindi se i tedeschi vogliono rafforzare il fianco orientale della NATO in Polonia come hanno fatto in Lituania, herzlich willkommen!”. Questo è avvenuto nello stesso giorno in cui la Bild ha fatto trapelare le previsioni dettagliate del Ministero della Difesa tedesco sullo scenario di guerra contro la Russia.

Il documento riservato prevedeva che la Russia avrebbe incoraggiato i suoi coetanei negli Stati baltici a rivoltarsi entro l’estate, scatenando una crisi più ampia con la NATO. È stato poi sostenuto che “la prevista deportazione di alcuni russi da parte della Lettonia potrebbe mettere in moto lo scenario previsto dalla Bild” ed espandere la zona di tensione fino a nord, verso l’Artico, data la nuova adesione della Finlandia alla NATO e la solidarietà che potrebbe mostrare nei confronti dei suoi parenti estoni se anch’essi venissero coinvolti in questa vicenda.

La “Schengen militare” potrebbe quindi essere attuata ad un ritmo accelerato, con il falso pretesto che questa crisi artificiale conferisce a questo piano un senso di urgenza maggiore, portando così al dispiegamento di truppe tedesche lungo il confine occidentale della Russia per la prima volta dalla Seconda Guerra Mondiale. Parallelamente, la “Moldova Highway” che la Romania sta costruendo in modalità “d’emergenza” ottimizzerà i movimenti militari dal Mediterraneo all’Ucraina secondo il meccanismo suddetto.

Se tutti questi tasselli si uniscono in questo modo, e se eventualmente emergono ostacoli imprevisti per impedirli, la Germania avrebbe probabilmente ricostruito una versione moderna della “Fortezza Europa” con il sostegno degli Stati Uniti. Il leader de facto dell’Occidente ha interesse a sostenere questo progetto geostrategico, in modo che la Germania possa contenere la Russia in Europa come suo principale proxy “Lead from behind”, mentre l’America si sta rapidamente “riorientando” verso l’Asia per contenere più muscolarmente la Cina nel prossimo futuro.

A questo proposito, “Gli Stati Uniti stanno radunando gli alleati in vista di una possibile guerra con la Cina”, sostenuti dal sistema di alleanze AUKUS+, simile a quello della NATO, che stanno costruendo in Asia con il Giappone e le Filippine, rispettivamente lungo i fronti nordorientale e sudorientale. Anche se “Il vertice Xi-Biden potrebbe aiutare a gestire meglio la rivalità sino-statunitense” dopo che i loro leader si sono incontrati a San Francisco durante il vertice APEC di novembre, non si prevede una pace duratura tra i due.

Piuttosto, ciascuno dei due sembra interessato a guadagnare tempo in modo pragmatico per posizionarsi in modo più vantaggioso in vista di quello che potrebbe essere un inevitabile scontro su Taiwan, per il quale si stanno impegnando in concessioni reciproche come misura temporanea di costruzione della fiducia. Gli Stati Uniti stanno politicamente prendendo le distanze dall’India, come spiegato qui, qui e qui, mentre la Cina sta finanziariamente prendendo le distanze dalla Russia, come spiegato qui e come confermato dall’ultimo rapporto di Bloomberg qui.

Per essere chiari, non si prevede una rottura dei legami indo-americani o sino-russi, e ogni corrispondente allontanamento dall’altro ha il solo scopo di placare il rivale come misura temporanea di rafforzamento della fiducia, per guadagnare tempo e posizionarsi in modo più vantaggioso in vista di una possibile crisi di Taiwan. Questi calcoli strategici sono rilevanti nel contesto della ricostruzione della “Fortezza Europa” da parte della Germania, poiché questo progetto geostrategico libererà le risorse militari degli Stati Uniti per il ridispiegamento in Asia.

Serve anche a mettere l’Occidente in una posizione più vantaggiosa per costringere la Russia a scendere a compromessi scomodi per congelare il conflitto ucraino, dopo che alla fine dell’anno scorso ha iniziato a concludersi in seguito al fallimento della controffensiva estiva e al ritardo della NATO nella “corsa alla logistica”. Il Presidente Putin ha segnalato che l’Ucraina deve essere smilitarizzata, denazificata e costituzionalmente neutrale per poterlo fare, ma la “Fortezza Europa” potrebbe costringerlo a riconsiderare le sue richieste.

L’Occidente è interessato a congelare la linea di contatto (LOC) secondo la proposta di armistizio “terra in cambio di pace”, di stampo coreano, avanzata dall’ex comandante supremo della NATO James Stavridis lo scorso novembre, al fine di solidificare il progetto geopolitico summenzionato e facilitare il ridispiegamento delle risorse militari statunitensi in Asia. Tuttavia, il leader russo non è a suo agio con le garanzie di sicurezza richieste, motivo per cui l’Occidente vuole far leva sulla “Fortezza Europa” per spaventarlo e indurlo al compromesso di Stavridis.

Se si verificasse la reazione a catena descritta in precedenza in questa analisi e si verificasse una grave crisi tra la NATO e la Russia lungo il fronte artico-baltico, l’Occidente potrebbe offrire un’attenuazione della situazione in cambio del fatto che la Russia faccia lo stesso in Ucraina e di conseguenza rinunci alle richieste precedentemente menzionate. La narrativa è già stata introdotta, come spiegato qui, per far passare la ripresa dei colloqui di pace come una presunta debolezza della Russia, in modo che il pubblico occidentale accetti lo scenario di Stavridis.

Nel caso in cui il Presidente Putin non si muova dalla sua posizione di principio di assicurare la totalità delle tre richieste di garanzia di sicurezza interconnesse del suo Paese, allora potrebbero verificarsi le incursioni terroristiche simili a quelle di Belgorod dalla Polonia, alle quali la Bielorussia ha detto di prepararsi il mese scorso. Il loro scopo sarebbe quello di esercitare la massima pressione su di lui per indurlo ad accettare la loro proposta di armistizio “terra in cambio di pace”, simile a quella coreana, intensificando ulteriormente l’escalation, nonostante il pericolo, per poi diminuire l’escalation a quelle condizioni.

Tuttavia, potrebbe comunque non accettare la loro coercizione geostrategica, soprattutto perché il recente “Accordo di cooperazione per la sicurezza tra Regno Unito e Ucraina” mira essenzialmente a ottimizzare il modo in cui l’Occidente conduce le sue guerre per procura in vista di una probabile continuazione del conflitto in Ucraina dopo l’armistizio. Sebbene la fuga di notizie della Bild abbia suggerito che ciò potrebbe avvenire entro la metà del 2025, il Primo Ministro estone Kaja Kallas ha affermato che la NATO ha ancora cinque anni per prepararsi, il che coincide anche con una delle tempistiche della crisi di Taiwan.

Altri prevedono l’inizio dell’anno prossimo, coincidendo così con lo scenario previsto dal Ministero della Difesa tedesco, mentre un altro prevede che potrebbe verificarsi nel 2027 e un altro ancora lo prevede per il 2035. Partendo dal presupposto che gli Stati Uniti scatenerebbero ogni conflitto provocando la Russia e la Cina, a meno che una di esse non li colga di sorpresa come ha fatto la prima con la sua operazione speciale, è più sensato che non si verifichino entrambi contemporaneamente e che si inizi più tardi che presto, per riarmare il più possibile prima di allora.

Poiché la Russia ha già sorpreso l’Occidente una volta, è imperativo che la Germania ricostruisca subito la “Fortezza Europa” con il sostegno degli Stati Uniti, per essere in una posizione più vantaggiosa nel caso in cui ciò si ripeta, come nel caso in cui la Russia riesca a sfondare la linea di confine in primavera, come previsto anche dalla soffiata della Bild. L’obiettivo è quello di sfruttare questo progetto geostrategico per costringere la Russia a compromessi scomodi, facilitando al contempo il “Pivot (back) to Asia” degli Stati Uniti. Il primo obiettivo potrebbe fallire, ma il secondo probabilmente no.

La prevista deportazione di alcuni russi da parte della Lettonia potrebbe mettere in moto le previsioni di scenario della Bild

ANDREW KORYBKO
18 GEN 2024

Questo esercizio di pensiero non deve essere interpretato come un suggerimento che una guerra tra la NATO e la Russia nei Paesi Baltici (e possibilmente nell’Artico attraverso il nuovo membro Finlandia) sia inevitabile, ma solo che presto potrebbe verificarsi una reazione a catena in cui gli eventi assomigliano allo scenario previsto dalla Germania, anche se senza essere colpa della Russia.

La Bild ha citato documenti riservati trapelati dal Ministero della Difesa per riferire recentemente che la Germania si sta preparando alla guerra con la Russia, il cui impatto narrativo è stato analizzato qui come avanzamento della proposta di “Schengen militare” avanzata dal capo della logistica tedesca della NATO Sollfrank lo scorso novembre. Come suggerisce il nome, questo concetto mira a ottimizzare la burocrazia e la logistica in tutto il blocco per trasformarlo in un unico spazio militare, con l’intento di facilitare i movimenti militari verso il confine russo.

Secondo il rapporto della Bild, lo scenario previsto dal Ministero della Difesa tedesco prevede che la Russia incoraggerà i suoi co-etnici negli Stati baltici a rivoltarsi entro l’estate, mettendo così in moto una crisi più ampia con la NATO. L’insinuazione è che non abbiano rimostranze legittime e che lo farebbero solo su sollecitazione del Cremlino, ma la realtà è che in Estonia e Lettonia sono considerati cittadini di seconda classe, il che li autorizza a protestare pacificamente in qualsiasi momento a favore di maggiori diritti.

La Lativa potrebbe essere sul punto di iniziare a muoversi, vista l’imminente deportazione di quasi 1.000 cittadini russi che non hanno soddisfatto i severi standard di conoscenza della lingua previsti lo scorso anno per il rinnovo dei documenti di residenza. L’emittente pubblica estone ha riferito lo scorso settembre che i cittadini russi sono 25.000, quindi non sarebbe una questione di poco conto espellerne così tanti; per questo motivo il Presidente Putin ha appena dichiarato che si tratta di una questione “molto seria e che riguarda direttamente la sicurezza del nostro Paese”.

Non si può nemmeno escludere che quest’ultima mossa preceda la deportazione della minoranza russa “non cittadina” della Lettonia, che è essenzialmente apolide poiché non ha mai ricevuto la cittadinanza della sua patria storica né quella del suo luogo di nascita, non avendo soddisfatto i severi requisiti linguistici di quest’ultimo. Sono circa un terzo della minoranza russa della Lettonia, che a sua volta rappresenta circa un quarto della popolazione, il che equivale a circa 130.000 persone che si aggiungono alle 25.000 già citate.

Oltre l’8% dell’attuale popolazione lettone potrebbe quindi essere candidata all’espulsione nel caso in cui il Paese estendesse i suoi rigidi standard di conoscenza della lingua ai “non cittadini” legalmente designati. Le critiche da parte dei paesi membri dell’UE per motivi di diritti umani potrebbero essere contrastate con la paura delle implicazioni per la sicurezza di una loro permanenza in Lettonia, secondo le previsioni del Ministero della Difesa tedesco, citate dalla Bild nel suo scandaloso reportage.

A coloro che ancora rimangono scettici sulla legittimità di questa mossa speculativa si potrebbe poi dire che è comunque “molto più umana” della violenta pulizia etnica di Israele dei palestinesi di Gaza e che la Russia potrebbe facilmente accettare i suoi co-etnici in qualsiasi momento, proprio come Egitto e Giordania potrebbero facilmente accettare i loro. Questa tattica manipolatoria di gestione della percezione omette il fatto che sia i russi del Baltico che i palestinesi di Gaza sono nati lì e che costringerli a trasferirsi è una vera e propria pulizia etnica.

Tornando all’ultima mossa che il Presidente Putin ha definito “molto grave e che riguarda direttamente la sicurezza del nostro Paese”, non si può dare per scontato che i circa 130.000 russi “non cittadini” della Lettonia si mobiliteranno politicamente, anche se è possibile che interpretino questa mossa come un segnale che sono i prossimi. Questo potrebbe accadere indipendentemente da qualsiasi incoraggiamento da parte del Cremlino, che preferirebbe che vivessero dove sono nati, a meno che non scelgano di tornare volontariamente nella loro patria storica.

Tuttavia, qualsiasi mobilitazione politica indipendente da parte di questa comunità di seconda classe è già stata presentata come “gestita dal Cremlino” e potrebbe essere inserita nel contesto delle previsioni di scenario del Ministero della Difesa tedesco, al fine di incutere il massimo timore sulle implicazioni. Questo potrebbe a sua volta servire come finto pretesto di sicurezza per promulgare una legislazione segretamente pianificata per la loro deportazione e per accelerare i piani per l’attuazione dello “Schengen militare”.

L’Estonia potrebbe coordinare qualsiasi mossa di questo tipo con la Lettonia a causa di quelle che potrebbero essere le preoccupazioni legate alla sicurezza della propria minoranza russa, che gode di diritti relativamente migliori rispetto alla nazione vicina e la maggior parte della quale è riconosciuta come cittadino estone. Se ciò dovesse accadere, la Finlandia potrebbe essere coinvolta in questa crisi che sta emergendo rapidamente a causa dei suoi legami di parentela con l’Estonia e della sua nuova adesione alla NATO, che ha più che raddoppiato i confini del blocco con la Russia.

A fine novembre si è detto che “la Finlandia è decisa a posizionarsi come Stato NATO di prima linea contro la Russia” e il mese scorso si è osservato che “la CNN sta mentendo su chi è responsabile dell’apertura del fronte artico della nuova guerra fredda”, il che ha preconizzato narrativamente gli occidentali. Per solidarietà con l’Estonia, la Finlandia potrebbe richiedere un numero senza precedenti di truppe ed equipaggiamenti della NATO, facilitati dalla possibile attuazione dello “Schengen militare”.

Questo esercizio di riflessione non deve essere interpretato come un suggerimento che una guerra tra la NATO e la Russia nei Baltici (e possibilmente nell’Artico attraverso il nuovo membro Finlandia) sia inevitabile, ma solo che potrebbe verificarsi presto una reazione a catena in cui gli eventi assomigliano in modo inquietante allo scenario previsto dalla Germania. Invece di essere colpa della Russia, tuttavia, la colpa sarebbe dell’Occidente stesso, che vorrebbe che tutto questo si svolgesse per ripulire etnicamente i russi dai Baltici, militarizzare l’Artico e far nascere la “Schengen militare”.

Le sperate “garanzie di sicurezza” dell’Ucraina non sono tutte quelle che erano state propagandate

ANDREW KORYBKO
17 GEN 2024

Lungi dall’equivalere a un’adesione de facto alla NATO, con ciò che l’articolo 5 viene popolarmente ma inesattamente immaginato dal pubblico, sono solo formalizzazioni dello status quo per ottimizzare il modo in cui vengono condotte le guerre per procura dell’Occidente.

Il nuovo “Accordo di cooperazione per la sicurezza tra Regno Unito e Ucraina” viene presentato come il primo patto ufficiale sulle cosiddette “garanzie di sicurezza” per l’Ucraina, in conformità con una delle richieste avanzate nella “formula di pace” in 10 punti di Zelensky. La realtà, tuttavia, è completamente diversa, se solo si legge il documento stesso sul sito web ufficiale del settore pubblico del Regno Unito, qui. Così facendo, diventa chiaro che le sperate “garanzie di sicurezza” dell’Ucraina non sono tutte quelle che sono state pubblicizzate.

Se è vero che l’accordo copre un’ampia gamma di ambiti legati alla sicurezza, non comporta alcun obbligo per il Regno Unito di inviare truppe in Ucraina nel caso in cui questa venga nuovamente attaccata per qualsiasi motivo, a differenza di quanto l’opinione pubblica immaginava che le “garanzie di sicurezza” avrebbero comportato. La parte VIII, articolo 3, lo spiega abbastanza chiaramente e questa parte del testo sarà condivisa integralmente qui di seguito prima di essere analizzata nel contesto più ampio della ricerca di tali “garanzie” da parte dell’Ucraina:

“Il Regno Unito si impegna a fornire all’Ucraina, in tali circostanze e agendo in conformità con i suoi requisiti legali e costituzionali, assistenza rapida e sostenuta in materia di sicurezza, equipaggiamento militare moderno in tutti i settori, se necessario, e assistenza economica; a imporre alla Russia costi economici e di altro tipo; a consultarsi con l’Ucraina sulle sue esigenze nell’esercizio del diritto all’autodifesa sancito dall’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite”.

Tutto questo sta già accadendo, quindi le “garanzie di sicurezza” appena ottenute dall’Ucraina equivalgono semplicemente a formalizzare lo status quo, esattamente come ci si aspetta che facciano anche quelle previste dalla Francia con quel Paese, e lo stesso vale per chiunque altro segua l’esempio di Londra. Con ogni probabilità, gli oltre 50 Paesi che stanno fornendo un certo grado di sostegno all’Ucraina potrebbero raggiungere i propri patti per formalizzare le spedizioni di armi, gli aiuti economici, le sanzioni e il coordinamento diplomatico in caso di un altro conflitto.

Sebbene tale cooperazione sia davvero unica in termini di scala e portata, non è stata così ad hoc come il pubblico potrebbe pensare, come dimostra la rapidità con cui Stati Uniti, Regno Unito, Polonia e Stati baltici sono entrati in azione per aiutare l’Ucraina con questi mezzi poco dopo l’inizio dell’operazione speciale della Russia. Questi piani di guerra per procura sono sempre stati presi in considerazione per tali contingenze, ma alcuni membri della NATO come la Germania e partner stretti come la Corea del Sud erano inizialmente riluttanti a metterli in atto per motivi personali.

Con il tempo, questa cooperazione è diventata la norma all’interno del miliardo d’oro dell’Occidente guidato dagli Stati Uniti e la sua formalizzazione garantirà un coordinamento più stretto per le future guerre per procura contro altri Stati del Sud globale. Questa osservazione significa che la stipula di ulteriori “garanzie di sicurezza” con l’Ucraina non è insignificante, ma è comunque importante ribadire che ciò non obbliga gli altri a inviare truppe in Ucraina. In sostanza, questi patti sono molto al di sotto delle aspettative dell’Ucraina, come spiegano le tre analisi seguenti:

* 13 luglio 2023: “Korybko a Timofei Bordachev: hai ragione sull’allargamento della NATO come minaccia per gli Stati Uniti”.

* 23 novembre 2023: “Perché le garanzie di sicurezza dell’UE all’Ucraina non includono la difesa reciproca?”.

* 7 dicembre 2023: “Il membro della Rada Goncharenko ha ragione: ‘Non ci sarà la NATO’ per l’Ucraina”.

Invece di garanzie di difesa reciproca simili all’articolo 5, che popolarmente ma in modo impreciso si immagina obblighino gli altri a inviare truppe ai loro alleati che si trovino sotto attacco, indipendentemente dal contesto, tutto ciò che viene promesso all’Ucraina è più dello stesso, il che non è un male ma nemmeno un bene. Dopotutto, uno dei motivi per cui il conflitto ucraino ha iniziato a esaurirsi alla fine dello scorso anno è che l’Occidente non è riuscito a competere con la Russia nella “corsa alla logistica”/”guerra di logoramento”, quindi le forniture stanno diminuendo.

Tenendo conto di ciò, le “garanzie di sicurezza” che potrebbero essere raggiunte nel corso del prossimo anno serviranno solo a rassicurare l’Ucraina del sostegno del “Gruppo Ramstein” nel caso di una continuazione del conflitto in futuro, anche se Kiev lo provocherà, proprio come è stata responsabile di aver provocato l’operazione speciale della Russia. L’Occidente semplicemente non ha la capacità militare in eccesso per mantenere il ritmo, la scala e la portata dei suoi aiuti armati all’ex Repubblica Sovietica sulla falsariga di quelli forniti in precedenza.

È quindi necessario un po’ di tempo per riarmarsi in vista di questo scenario, che probabilmente sarebbe la provocazione da parte di Kiev del suddetto conflitto di continuazione per volere dei suoi patroni occidentali come in passato, e questo potrebbe accadere verso la fine del decennio. Il primo ministro estone Kallas ha recentemente affermato che l’Occidente ha solo cinque anni per prepararsi alla guerra con la Russia, ma dato il contesto spiegato, probabilmente intende dire che il riarmo occidentale dovrebbe essere completato entro quella data per riaccendere il conflitto entro il 2030.

Da qui ad allora, ricordando l’incapacità dell’Occidente di mantenere gli aiuti armati all’Ucraina, è possibile che si raggiunga una sorta di accordo per congelare il conflitto. La Russia sarà d’accordo solo se ciò comporterà la smilitarizzazione, la denazificazione e il ripristino della neutralità costituzionale dell’Ucraina, cosa che l’Occidente è stato finora riluttante a fare. Qui sta il dilemma: non possono continuare a combattere questa guerra per procura ancora a lungo, ma non vogliono nemmeno soddisfare le richieste della Russia.

In assenza di una svolta diplomatica che soddisfi le richieste di “garanzia di sicurezza” della Russia, come spiegato, l’attuale conflitto continuerà e potrebbe portare a ulteriori guadagni da parte di Mosca, che potrebbero a loro volta indurre l’Ucraina alla capitolazione, a un intervento occidentale decisivo a suo sostegno e/o a un compromesso. Qualunque cosa accada, la dinamica attuale è che gli aiuti occidentali stanno diminuendo senza che i colloqui di pace siano in vista, ma l’Occidente si sta già preparando per una continuazione del conflitto entro il 2030.

Le “garanzie di sicurezza” occidentali per l’Ucraina, la prima delle quali con il Regno Unito omette vistosamente qualsiasi obbligo di invio di truppe a suo sostegno, sono un passo in direzione di un’altra guerra per procura con la Russia in Ucraina, una volta che quella in corso sarà terminata, quando ciò avverrà. Lungi dall’equivalere a un’adesione de facto alla NATO, con ciò che l’articolo 5 viene popolarmente ma inesattamente immaginato dal pubblico, sono solo formalizzazioni dello status quo per ottimizzare il modo in cui vengono condotte le guerre per procura occidentali.

I piani di guerra tedeschi contro la Russia, trapelati, mirano a far avanzare la proposta di “Schengen militare”

ANDREW KORYBKO
17 GEN 2024

Mentre Mosca si oppone allo “Schengen militare” per la facilità con cui faciliterà l’aggressione della NATO contro la Bielorussia, Kaliningrad e/o la Russia “continentale” e considera ridicola la fuga di notizie della Bild, il Cremlino non è preoccupato dal fatto che la Germania reimposti la sua egemonia sulla Polonia attraverso questi mezzi.

La Bild ha citato documenti classificati per riferire domenica che la Germania si sta preparando alla guerra con la Russia in base a uno scenario dettagliato, mese per mese, elaborato dal Ministero della Difesa, che inizia nel febbraio 2024 e si estende fino al maggio 2025. Secondo questi documenti, la Russia potrebbe destabilizzare gli Stati baltici e minacciare il Corridoio di Suwalki dopo l’offensiva contro l’Ucraina, provocando così una grave crisi di sicurezza. La Russia ha respinto il documento, mentre la Germania ha affermato che si tratta solo di uno scenario di addestramento.

La tempistica di questa fuga di notizie arriva poco meno di due mesi dopo che il capo della logistica tedesca della NATO, il tenente generale Alexander Sollfrank, ha proposto la creazione di una “Schengen militare” per ottimizzare il movimento di tali attrezzature attraverso l’UE. Poco dopo, a metà dicembre, la Germania ha firmato un accordo a lungo atteso per basare una brigata di carri armati in Lituania, che è stato analizzato qui come il primo passo verso i piani di cui sopra, coinvolgendo la Polonia di Donald Tusk, sostenuta dalla Germania, in questo schema.

“La Polonia è nel pieno della sua peggiore crisi politica dagli anni ’80” a causa del suo colpo di stato liberal-globalista contro l’opposizione conservatrice-nazionalista, e “l’appello di Tusk ai patrioti affinché sostengano l’Ucraina è una distrazione”, che serve anche a far avanzare la proposta di “Schengen militare”. Il fatto di distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dagli affari interni e dal conflitto in questa nazione vicina conferisce al suggerimento di Sollfrank un senso di urgenza maggiore.

Lo stesso giorno in cui la Bild ha riportato la previsione dello scenario classificato, il viceministro degli Esteri polacco Andrzej Szejn ha dichiarato a Rzeczpospolita che “quando la guerra si svolge al di là del nostro confine orientale, qualsiasi aiuto e cooperazione da parte dei nostri alleati è benvenuta. Quindi se i tedeschi vogliono rafforzare il fianco orientale della NATO in Polonia come hanno fatto in Lituania, herzlich willkommen!”. RT ha fatto notare che questo sarebbe il primo dispiegamento militare tedesco in Polonia dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.

L’analisi collegata a due paragrafi precedenti avvertiva che lo “Schengen militare” avrebbe potuto portare Tusk ad affidarsi ai tedeschi per aiutare ad epurare i membri “politicamente inaffidabili” della polizia locale, della comunità di intelligence e/o delle forze armate se si fossero uniti al nuovo movimento Solidarność dell’opposizione. Il pretesto per richiedere un intervento tedesco potrebbe essere che la Russia sta manipolando l’opposizione polacca, proprio come il Ministero della Difesa tedesco ipotizza che farà presto nei Paesi baltici, secondo la fuga di notizie della Bild.

In realtà, “il ritorno di Tusk al potere in Polonia potrebbe essere una buona notizia per la Russia se fa gli ordini della Germania”, nel caso in cui Berlino tirasse i fili come durante la sua prima premiership per assicurarsi il sostegno di Varsavia a un cessate il fuoco in Ucraina e la revoca di alcune sanzioni anti-russe come ricompensa. Con le truppe tedesche lungo la frontiera con la Russia al momento dell’attuazione dello “Schengen militare”, Tusk potrebbe poi ritirare i piani di rafforzamento militare del suo predecessore e lasciare che questi due paesi cogestiscano gli affari europei.

Per la Russia sarebbe molto meglio, in termini di grande strategia, che se l’opposizione conservatrice-nazionalista tornasse al potere e raddoppiasse la sua politica di trasformare la Polonia in un cuneo geopolitico tra la Russia e la Germania, sostenuto dagli Stati Uniti. Allo stesso tempo, però, c’è anche il rischio che la riaffermazione dell’egemonia tedesca sulla Polonia – accelerata dalla “Schengen militare” – possa portare la Germania a sfruttare la Polonia per minacciare la Russia per procura in Bielorussia e/o a Kaliningrad.

Sebbene non sia ancora chiaro quale direzione prenderanno le relazioni tra Germania e Russia, dopo la fuga di notizie della Bild e l’annuncio di Szejn nello stesso giorno non dovrebbero esserci dubbi: lo “Schengen militare” è probabilmente un fatto compiuto, ma è prerogativa di Berlino usarlo per esacerbare o migliorare i legami con la Russia. In ogni caso, la Russia probabilmente preferisce un Tusk di stampo tedesco in Polonia rispetto a un conservatore-nazionalista sostenuto dagli americani, poiché ha una storia di collaborazione con Berlino molto migliore di quella con Washington.

Per questo motivo, mentre Mosca si oppone allo “Schengen militare” per la facilità con cui faciliterà l’aggressione della NATO contro la Bielorussia, Kaliningrad e/o la Russia “continentale” e considera ridicola la fuga di notizie della Bild, il Cremlino non è preoccupato dal fatto che la Germania reimposti la sua egemonia sulla Polonia attraverso questi mezzi. C’è ora la possibilità che la Germania convinca la Polonia a sostenere un riavvicinamento alla Russia, che sarebbe del tutto impossibile se l’opposizione conservatrice-nazionalista russofoba tornasse al potere.

ll sito www.italiaeilmondo.com non fruisce di alcuna forma di finanziamento, nemmeno pubblicitaria. Tutte le spese sono a carico del redattore. Nel caso vogliate offrire un qualsiasi contributo, ecco le coordinate: postepay evolution a nome di Giuseppe Germinario nr 5333171135855704 oppure iban IT30D3608105138261529861559 oppure PayPal.Me/italiaeilmondo  Su PayPal, ma anche con il bonifico su PostePay, è possibile disporre eventualmente un pagamento a cadenza periodica, anche di minima entità, a partire da 2 (due) euro (pay pal prende una commissione di 0,52 centesimi)

1 23 24 25 26 27 74