Qual è il vero motivo della rimozione di Qin Gang? _ di ANDREW KORYBKO

Qual è il vero motivo della rimozione di Qin Gang?

ANDREW KORYBKO
25 LUG 2023

Le teorie più diffuse sono che Qin: sia stato vittima di una lotta di potere all’interno del partito; sia stato coinvolto in uno scandalo di corruzione; sia molto più malato di quanto si pensasse; o sia stato arrestato per aver avuto una relazione. Nell’ordine in cui sono state condivise: le notizie sulle lotte di potere cinesi sono di solito solo speculazioni occidentali prive di fondamento; non era nella posizione di essere selvaggiamente corrotto; la malattia non è sensazionale ma potrebbe essere vera; mentre una relazione potrebbe rappresentare un rischio per la sicurezza se ricattato e non è implausibile.

Le speculazioni si susseguono sulla vera ragione per cui il ministro degli Esteri cinese Qin Gang è stato appena sostituito martedì dal suo predecessore Wang Yi, quest’ultimo promosso l’anno scorso a direttore dell’Ufficio della Commissione centrale per gli affari esteri del Partito comunista cinese. Questo scossone non solo è stato inusuale di per sé, ma è arrivato dopo che Qin ha ricoperto il suo ex incarico per poco più di mezzo anno. Inoltre, prima dell’annuncio di martedì, era scomparso dal pubblico per un mese.

Le teorie più diffuse sono che Qin sia stato vittima di una lotta di potere all’interno del partito, sia stato coinvolto in uno scandalo di corruzione, fosse molto più malato di quanto si pensasse o sia stato arrestato per aver avuto una relazione. Nell’ordine in cui sono state condivise: le notizie sulle lotte di potere cinesi sono di solito solo speculazioni occidentali prive di fondamento; non era nella posizione di essere selvaggiamente corrotto; la malattia non è sensazionale ma potrebbe essere vera; mentre una relazione potrebbe rappresentare un rischio per la sicurezza se ricattato e non è implausibile.

Qualunque cosa si creda, non si può negare che l’ottica della sua rimozione è certamente strana, come è stato spiegato in precedenza, soprattutto la sua scomparsa di un mese. Per comprendere meglio ciò che potrebbe essere accaduto, o almeno per escludere ciò che probabilmente non è accaduto, bisogna ricordare il contesto in cui l’ex ambasciatore negli Stati Uniti Qin è stato nominato. La nomina avvenne nel momento in cui si cercò di esplorare una nuova distensione sino-statunitense dopo l’incontro dei loro leader al Vertice del G20 di Bali, nell’autunno dello stesso anno.

Questi piani sono falliti a causa della profonda sfiducia reciproca tra gli integralisti delle rispettive burocrazie politiche e soprattutto delle forze armate, che ha raggiunto il culmine durante l’incidente del pallone sospetto all’inizio di febbraio, che ha portato alla cancellazione del viaggio programmato da Blinken a Pechino. Un mese dopo, durante la sua prima conferenza stampa, Qin ha denunciato gli Stati Uniti, segnalando che l’uomo che probabilmente doveva essere il volto della nuova distensione si era trasformato in un “guerriero lupo”.

Questo rovescio di fortuna non è dipeso da lui, ma dalla complessa sequenza di eventi che hanno rovinato i piani dei loro Paesi per una serie di compromessi reciproci volti a creare una “nuova normalità” nelle loro relazioni. Tuttavia, con il senno di poi, sarebbe stato il momento migliore per i dissidenti del partito, speculativamente potenti, per mostrare i loro muscoli politici sostituendolo per motivi simbolici, ma ciò non è accaduto.

Infatti, Qin ha incontrato Blinken a Pechino a metà giugno, un terzo dell’anno dopo l’incontro originariamente previsto, dopo che Kissinger aveva suggerito ai responsabili politici americani di tentare di rilanciare la Nuova Distensione. Egli stesso finì per visitare la capitale cinese alla fine di luglio, nonostante avesse già compiuto 100 anni, a dimostrazione di quanto sentisse personalmente la necessità di farlo. Qin era ormai scomparso dalla scena pubblica, ma questi sviluppi sono in linea con gli obiettivi che si era prefissato.

Non ha quindi molto senso ipotizzare che la sua rimozione sia stata il risultato di una lotta di potere, dal momento che la fazione della Nuova distensione, che alcuni considerano il suo rappresentante, è ancora una forza politica influente da tenere in considerazione, come dimostra l’incontro tra il presidente Xi e il ministro della Difesa Li e Kissinger. Per quanto riguarda la teoria secondo cui Qin sarebbe stato coinvolto in uno scandalo di corruzione, non solo non era in grado di fare molto di tutto ciò, ma probabilmente la sua rimozione non sarebbe avvenuta nel modo in cui è avvenuta se questo fosse stato vero.

Per esempio, il partito avrebbe probabilmente preparato un sostituto in modo che ci fosse una transizione senza problemi nel momento in cui le autorità di polizia avessero deciso di arrestarlo, considerando lo stretto coordinamento storicamente esistente tra questi due bracci dello Stato. È difficile immaginare che i secondi abbiano tenuto nascosti i loro piani ai primi, che avrebbero danneggiato gli interessi nazionali del Paese privandolo inaspettatamente del suo ministro degli Esteri.

Se Qin fosse stato davvero arrestato per corruzione, la sua rimozione sarebbe stata probabilmente rapida, così come la sua sostituzione con il direttore Wang o con chiunque altro il partito avrebbe nominato al suo posto. È ovviamente possibile che dietro le quinte non sia stato tutto perfettamente coordinato come si supponeva in una situazione del genere, ma in tal caso qualcuno sarà sicuramente punito per aver fatto cilecca. Detto questo, probabilmente anche questo scenario può essere escluso, almeno per ora.

Restano le due teorie che riguardano il suo stato di salute, molto più grave di quanto si pensasse, e la possibilità che sia stato arrestato per una relazione che avrebbe potuto avere implicazioni per la sicurezza nazionale. Per quanto riguarda la prima, in questo caso l’ottica sarebbe stata probabilmente gestita in modo molto migliore rispetto alla sua semplice scomparsa dal pubblico per un mese intero. Se avesse contratto la COVID, si sarebbe potuto fare un annuncio su questo fatto e sul fatto che avrebbe dovuto essere messo in quarantena, mentre si sarebbero potuti seguire aggiornamenti sulle sue condizioni.

Sarebbe stato probabilmente lo stesso se avesse avuto una qualsiasi altra malattia che lo avesse costretto a stare lontano dai suoi compiti per un periodo prolungato. Dal momento che non è stato condiviso ufficialmente alcun dettaglio al riguardo, se non un vago riferimento alla sua assenza a un evento per “motivi di salute”, anche questo scenario probabilmente non è credibile, a meno che non sia letteralmente sul letto di morte o sia già deceduto e la festa sia discreta per la privacy della sua famiglia. Pertanto, le speculazioni sul fatto che sia stato arrestato per una relazione sono le più sensate.

I lettori interessati possono fare una ricerca su Google per scoprire i dettagli di questa teoria, che non è rilevante per il presente articolo, a parte il fatto che questa spiegazione è ampiamente discussa da molti, il che suggerisce che potrebbe esserci un fondo di verità. Tuttavia, una relazione da sola non è di norma un motivo per far sparire per un mese uno dei più importanti funzionari pubblici del mondo per poi essere sostituito dal suo predecessore senza spiegazioni, per cui potrebbe esserci dell’altro.

Come nel caso della corruzione, se il presidente fosse stato destituito per questo motivo, le autorità di polizia avrebbero presumibilmente coordinato la cosa con il partito, in modo che la transizione avvenisse nel modo più fluido possibile, per evitare di danneggiare gli interessi nazionali del Paese. L’unica eccezione a questa aspettativa è rappresentata dal caso in cui si scoprisse all’improvviso qualcosa di più importante per la sicurezza riguardo alla sua ipotetica amante, come il fatto che sia un agente straniero o che sia totalmente spiata da servizi segreti stranieri.

In entrambi i casi, si potrebbe temere che i rivali della Cina siano già venuti a conoscenza di così tante informazioni su Qin e sul suo lavoro che sarebbe stato irresponsabile per lui servire un altro secondo nella sua posizione, motivo per cui potrebbe essere stato trattenuto da quel momento in poi per essere interrogato. Questa versione dei fatti spiega la sua improvvisa scomparsa per un mese e la sostituzione definitiva con il suo predecessore per assenza di scelta, dato che il partito sarebbe stato costretto a migliorare in questa crisi.

Se questo è davvero ciò che è accaduto, nessuno dovrebbe sperare in una conferma ufficiale, poiché sarebbe più sensato per la Cina spiegare l’allontanamento di Qin come il risultato di una grave malattia o eventualmente accusarlo in seguito di corruzione con un qualsiasi pretesto per dare un esempio. Va da sé che forse è davvero malato di morte e potrebbe anche essere già deceduto per quanto ne sappiamo, ma come ha mostrato questa analisi, ci sono ragioni convincenti per essere scettici su questa storia.

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La Cina rimuove il ministro degli Esteri più schietto, alimentando le voci di rivalità all’interno del Partito comunista

La Cina rimuove il ministro degli Esteri più schietto, alimentando le voci di rivalità all’interno del Partito comunista
Qin Gang è stato sostituito dal suo predecessore, Wang Yi, nella carica di ministro degli Esteri, tra voci vorticose e pochi dettagli.

Da Associated Press
25 luglio 2023
La Cina rimuove il ministro degli Esteri più schietto, alimentando le voci di rivalità all’interno del Partito Comunista
L’allora ministro degli Esteri cinese Qin Gang partecipa a una conferenza stampa congiunta con il suo omologo olandese Wopke Hoekstra, dopo il loro incontro a Pechino, Cina, il 23 maggio 2023.

Credit: Thomas Peter/Pool Photo via AP, File
Martedì la Cina ha rimosso dall’incarico l’esplicito ministro degli Esteri Qin Gang, sostituendolo con il suo predecessore Wang Yi, in una mossa che ha già alimentato le voci sulla vita personale e sulle rivalità politiche dell’élite del Partito comunista cinese.

Nel suo annuncio al telegiornale nazionale della sera, l’emittente statale CCTV non ha fornito alcuna ragione per la rimozione di Qin. Qin era sparito dalla circolazione quasi un mese fa e il Ministero degli Esteri non ha fornito informazioni sul suo status.

Ciò è in linea con l’approccio standard del Partito Comunista al potere in materia di personale, all’interno di un sistema politico altamente opaco in cui i media e la libertà di parola sono severamente limitati.

Il ministero non ha rilasciato alcun commento durante il suo briefing quotidiano di martedì. La mossa arriva nel mezzo di una reazione estera contro la politica estera sempre più aggressiva della Cina, di cui Qin era uno dei principali sostenitori.

La rimozione di Qin è stata approvata in una riunione insolitamente programmata del Comitato permanente dell’organo legislativo cinese, l’Assemblea nazionale del popolo, che normalmente si riunisce alla fine del mese.

L’ultima volta che Qin è apparso davanti alle telecamere è stato in occasione di un incontro con il ministro degli Esteri dello Sri Lanka a Pechino il 25 giugno. Il Ministero degli Esteri a un certo punto ha attribuito la sua assenza alle cattive condizioni di salute, ma ha subito cancellato il riferimento dalla trascrizione della conferenza stampa ufficiale e da allora ha detto solo di non avere informazioni da riferire.

In precedenza Wang aveva ricoperto il ruolo di massimo diplomatico cinese in qualità di capo dell’ufficio affari esteri del partito. In assenza di altri forti contendenti, sembrava probabile che avrebbe mantenuto tale posizione, almeno nel breve periodo.

L’avvicendamento nella compagine diplomatica cinese non indica immediatamente un cambiamento nella politica estera, compreso il continuo sostegno alla guerra della Russia contro l’Ucraina. Tuttavia, segue il viaggio del Segretario di Stato americano Antony Blinken a Pechino – così come quello di altri alti funzionari in servizio e in pensione – nel tentativo di ravvivare un rapporto profondamente lacerato su commercio, diritti umani, tecnologia, Taiwan e rivendicazioni territoriali della Cina nel Mar Cinese Meridionale.

All’inizio della sua carriera, Qin ha ricoperto il ruolo di portavoce del ministero, durante il quale si è guadagnato la reputazione di critico nei confronti dell’Occidente e di rifiuto di tutte le accuse contro la Cina. Questa è diventata nota come diplomazia del “guerriero lupo”, dal nome di un franchise cinematografico nazionalista.

In seguito ha diretto il dipartimento di protocollo del ministero, durante il quale avrebbe attirato l’attenzione del capo di Stato e del capo del Partito Comunista Xi Jinping. È stato poi nominato ambasciatore a Washington dal luglio 2021 a questo gennaio, un mandato relativamente breve ma che ha preannunciato la sua ascesa a capo del servizio diplomatico cinese.

Il precedente mandato di Qin negli Stati Uniti e la sua inaspettata partenza dall’ufficio del ministro gettano ulteriore luce sulle travagliate relazioni tra Washington e Pechino.

Nelle ultime settimane, gli Stati Uniti hanno avviato un’intensa attività diplomatica con la Cina, nella speranza di ravvivare le relazioni che sono scese ai minimi storici. Se questo riuscirà a smuovere i legami tra le due maggiori economie del mondo e i principali rivali per l’influenza globale rimane una questione aperta.

La scorsa settimana l’inviato per il clima John Kerry ha incontrato alcuni funzionari, tra cui il premier Li Qiang, facendo seguito alle visite di Blinken e del segretario al Tesoro Janet Yellen. Anche il centenario ex diplomatico Henry Kissinger, venerato in Cina per aver contribuito a rompere il ghiaccio nelle relazioni all’inizio degli anni ’70, si è recato in visita e ha ottenuto un incontro con Xi.

“Stiamo lavorando per dare stabilità alle relazioni… per assicurarci che la competizione che stiamo vivendo non sfoci in un conflitto”, ha dichiarato Blinken in un’intervista alla CNN trasmessa domenica. “Continueremo a fare e dire cose che alla Cina non piaceranno, così come loro continueranno a fare e dire cose che a noi non piaceranno”.

Con il suo sistema politico altamente opaco, supportato da rigidi controlli sui media e sulla società civile, è difficile valutare come Xi e gli altri leader cinesi vedano le relazioni in questo momento.

Xi è il capo del partito più autoritario e nazionalista degli ultimi decenni e ha adottato una linea dura sulle rivendicazioni di sovranità nel Mar Cinese Meridionale e sulle minacce di attaccare l’isola-democrazia autogovernata di Taiwan, respingendo con fermezza le critiche straniere alla repressione dell’espressione politica e culturale della Cina contro le minoranze musulmane e buddiste e nell’ex colonia britannica di Hong Kong.

Durante il periodo in cui è stato portavoce e ministro, Qin ha difeso queste posizioni in termini che a volte hanno sfiorato lo stridente, affermando a marzo che “se gli Stati Uniti non tirano il freno, ma continuano a sfrecciare sulla strada sbagliata, nessun guardrail può impedire il deragliamento e sicuramente ci saranno conflitti e scontri”.

“Una simile competizione è un azzardo sconsiderato, la cui posta in gioco sono gli interessi fondamentali dei due popoli e persino il futuro dell’umanità”, ha affermato Qin.

Tuttavia, rimane aperta una finestra di opportunità, in particolare se Xi effettuerà una visita di Stato negli Stati Uniti nel corso dell’anno, quando dovrebbe partecipare al vertice del forum della Cooperazione economica Asia-Pacifico a San Francisco, ha dichiarato Wang Yiwei, direttore dell’Istituto di affari internazionali dell’Università Renmin di Pechino.

“Se si riuscisse a cogliere l’opportunità di riportare le relazioni tra Cina e Stati Uniti sui binari giusti, le relazioni potrebbero non andare fuori controllo l’anno prossimo”, quando gli Stati Uniti saranno principalmente concentrati sulla stagione elettorale, ha detto Wang.

I conflitti hanno talvolta messo in ombra le enormi relazioni economiche e commerciali, ma le parti possono ancora collaborare su questioni relativamente neutre dal punto di vista politico, come il cambiamento climatico, ha detto Wang.

Entrambi i Paesi stanno cercando un modo per gestire “le relazioni bilaterali più importanti e complicate del mondo”, ha dichiarato Zhu Feng, preside della Scuola di Studi Internazionali della prestigiosa Università di Nanchino, nella Cina orientale.

https://thediplomat.com/2023/07/china-removes-outspoken-foreign-minister-fueling-rumors-of-rivalries-within-the-communist-party/

The Diplomat è una rivista indiana di studio delle relazioni internazionali e di geopolitica. Un riferimento importante, quindi, per cogliere da un altro punto di vista fondamentale e promettente le dinamiche di formazione di rapporti multipolari.

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Scorci di un finale di partita in Ucraina, di M.K. Bhadrakumar

Un articolo importante sia per il merito che per la fonte che lo ha prodotto. Giuseppe Germinario

Scorci di un finale di partita in Ucraina
26 luglio 2023
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Una cosa è che la Russia sappia di combattere de facto contro la NATO in Ucraina. Ma è una questione completamente diversa che la guerra possa drammaticamente degenerare in una guerra con la Polonia, scrive M.K. Bhadrakumar.

Battaglione di fanteria polacco rinforzato con plotone aviotrasportato ucraino in esercitazioni congiunte in Polonia, 2008. (MOD Ucraina/Wikimedia Commons)

Di M.K. Bhadrakumar
Battuta indiana

Il problema della guerra in Ucraina è che è stata tutta fumo e niente arrosto. Gli obiettivi russi di “smilitarizzazione” e “de-nazificazione” dell’Ucraina hanno assunto un aspetto surreale. La narrazione occidentale secondo cui la guerra è tra Russia e Ucraina, dove la questione centrale è il principio westfaliano della sovranità nazionale, si è progressivamente esaurita lasciando un vuoto.

Oggi ci si rende conto che la guerra è in realtà tra la Russia e la NATO e che l’Ucraina ha cessato di essere un Paese sovrano dal 2014, quando la C.I.A. e le agenzie occidentali consorelle – Germania, Regno Unito, Francia, Svezia, ecc – hanno installato un regime fantoccio a Kiev.

La nebbia della guerra si sta dissolvendo e le linee di battaglia stanno diventando visibili. A livello autorevole, si sta aprendo una discussione sincera sulla partita finale.

Sicuramente la videoconferenza del Presidente russo Vladimir Putin con i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza a Mosca venerdì scorso e l’incontro con il Presidente bielorusso Alexander Lukashenko a San Pietroburgo domenica sono diventati il momento decisivo. Le due trascrizioni sono una dietro l’altra e devono essere lette insieme. (qui e qui)

Non c’è dubbio che i due eventi siano stati accuratamente coreografati dai funzionari del Cremlino e destinati a trasmettere molteplici messaggi. La Russia è fiduciosa di aver raggiunto il dominio sul fronte di battaglia – avendo sconfitto l’esercito ucraino e la “controffensiva” di Kiev si sta spostando nello specchietto retrovisore. Ma Mosca prevede che l’amministrazione Biden possa avere in mente un piano di guerra ancora più grande.

Alla riunione del Consiglio di Sicurezza, Putin ha “de-classificato” i rapporti di intelligence che arrivano a Mosca da varie fonti e che indicano l’intenzione di inserire nell’Ucraina occidentale una forza di spedizione polacca. Putin l’ha definita “un’unità militare regolare ben organizzata ed equipaggiata da utilizzare per le operazioni” in Ucraina occidentale “per la successiva occupazione di questi territori”.

Un gioco pericoloso


Incontro Lukashenko-Putin al Cremlino, 2021. (Presidente russo/Wikimedia Commons)

In effetti, c’è una lunga storia di revanscismo polacco. Putin, lui stesso appassionato di storia, ne ha parlato a lungo. Ha affermato con tono stoico che se le autorità di Kiev dovessero acconsentire a questo piano polacco-americano, “come fanno di solito i traditori, sono affari loro. Noi non interferiremo”.

Ma, ha aggiunto Putin, “la Bielorussia fa parte dello Stato dell’Unione, e lanciare un’aggressione contro la Bielorussia significherebbe lanciare un’aggressione contro la Federazione Russa. Risponderemo a questo con tutte le risorse a nostra disposizione”. Putin ha avvertito che quello che si sta preparando “è un gioco estremamente pericoloso, e gli autori di tali piani dovrebbero pensare alle conseguenze”.

Domenica, durante l’incontro con Putin a San Pietroburgo, Lukashenko ha ripreso il filo della discussione. Ha informato Putin dei nuovi schieramenti polacchi vicino al confine con la Bielorussia – a soli 40 km da Brest – e di altri preparativi in corso: l’apertura di un’officina per la riparazione dei carri armati Leopard in Polonia, l’attivazione di un campo d’aviazione a Rzeszow, al confine con l’Ucraina (a circa 100 km da Lvov), per l’uso degli americani che trasferiscono armi, mercenari, ecc.

Lukashenko ha dichiarato:

“Questo è inaccettabile per noi. L’alienazione dell’Ucraina occidentale, lo smembramento dell’Ucraina e il trasferimento delle sue terre alla Polonia sono inaccettabili. Se la popolazione dell’Ucraina occidentale ce lo chiederà, forniremo loro il nostro sostegno. Le chiedo [Putin] di discutere e riflettere su questo tema. Naturalmente, vorrei che ci sostenesse in questo senso. Se si presenterà la necessità di tale sostegno, se l’Ucraina occidentale ci chiederà aiuto, allora forniremo assistenza e sostegno alla popolazione dell’Ucraina occidentale. Se ciò accadrà, li sosterremo in ogni modo possibile”.

Lukashenko ha continuato: “Vi chiedo di discutere la questione e di riflettere. Ovviamente, vorrei che ci sosteneste in questo senso. Con questo sostegno, e se l’Ucraina occidentale chiederà questo aiuto, noi forniremo sicuramente assistenza e sostegno alla popolazione occidentale dell’Ucraina”.

Come era prevedibile, Putin non ha risposto, almeno non pubblicamente. Lukashenko ha definito l’intervento polacco come equivalente allo smembramento dell’Ucraina e al suo assorbimento “a pezzi” nella NATO. Lukashenko è stato diretto: “Questo è sostenuto dagli americani”. È interessante notare che ha anche chiesto l’invio di combattenti Wagner per contrastare la minaccia alla Bielorussia.

Il punto fondamentale è che Putin e Lukashenko hanno discusso pubblicamente di questo argomento. Chiaramente, entrambi hanno parlato sulla base di input di intelligence. Prevedono un punto di inflessione.

Una cosa è che il popolo russo sia ben consapevole che il suo Paese sta combattendo de facto contro la NATO in Ucraina. Ma è una questione completamente diversa che la guerra possa drammaticamente degenerare in una guerra con la Polonia, un esercito della NATO che gli Stati Uniti considerano il loro partner più importante nell’Europa continentale.

Soffermandosi a lungo sul revanscismo polacco, che ha un passato controverso nella storia europea moderna, Putin ha probabilmente calcolato che in Europa, compresa la Polonia, potrebbe esserci resistenza alle macchinazioni che potrebbero trascinare la NATO in una guerra continentale con la Russia.

Allo stesso modo, anche la Polonia deve essere indecisa. Secondo Politico, le forze armate polacche sono circa 150.000, di cui 30.000 appartengono a una nuova forza di difesa territoriale che sono “soldati del fine settimana che si sottopongono a 16 giorni di addestramento seguiti da corsi di aggiornamento”.

Ancora una volta, la potenza militare della Polonia non si traduce in influenza politica in Europa, perché le forze centriste che dominano l’UE diffidano di Varsavia, controllata dal partito nazionalista Diritto e Giustizia, il cui disprezzo per le norme democratiche e lo Stato di diritto ha danneggiato la reputazione della Polonia in tutto il blocco.

Soprattutto, la Polonia ha motivo di preoccuparsi dell’affidabilità di Washington. In futuro, la preoccupazione della leadership polacca sarà, paradossalmente, che Donald Trump non torni alla presidenza nel 2024. Nonostante la cooperazione con il Pentagono sulla guerra in Ucraina, l’attuale leadership polacca continua a diffidare del presidente Joe Biden, proprio come il primo ministro ungherese Viktor Orban.

Avvertimento all’Occidente

Sgt. Brandon Stabile, a squad leader assigned to 6th Squadron, 8th Cavalry Regiment, 2nd Infantry Brigade Combat Team, 3rd Infantry Division instructs a Ukrainian Soldier on reacting to an ambush, Sept. 8, at the International Peacekeeping and Security Center. The training was in conjunction with Polish forces who recently partnered with the Joint Multinational Training Group-Ukraine. JMTG-U is an example of multinational partners working together to help build the training capacity of the Ukrainian land forces. (Photo by Army Staff Sgt. Elizabeth Tarr)

Le forze armate polacche collaborano con gli Stati Uniti per addestrare i soldati ucraini, 2016. (U.S. Army Staff Sgt. Elizabeth Tarr/Wikimedia Commons)

A conti fatti, quindi, è ragionevole pensare che la sciabolata di Lukashenko e la lezione di Putin sulla storia europea possano essere considerate più che altro un avvertimento all’Occidente, al fine di modulare un gioco finale in Ucraina che sia ottimale per gli interessi russi. Uno smembramento dell’Ucraina o un’espansione incontrollabile della guerra oltre i suoi confini non sarà nell’interesse della Russia.

Ma la leadership del Cremlino terrà conto dell’eventualità che le follie di Washington, derivanti dal disperato bisogno di salvare la faccia da un’umiliante sconfitta nella guerra per procura, non lascino altra scelta alle forze russe se non quella di attraversare il Dnieper e avanzare fino al confine con la Polonia per impedire l’occupazione dell’Ucraina occidentale da parte del cosiddetto Triangolo di Lublino, un’alleanza regionale con un virulento orientamento anti-russo che comprende Polonia, Lituania e Ucraina, formatasi nel luglio 2020 e promossa da Washington.

Gli incontri di Putin a Mosca e a San Pietroburgo, che si sono susseguiti, fanno luce sul pensiero russo riguardo a tre elementi chiave della partita finale in Ucraina. In primo luogo, la Russia non ha intenzione di conquistare il territorio dell’Ucraina occidentale, ma insisterà per avere voce in capitolo sull’aspetto e sul comportamento dei nuovi confini del Paese e del futuro regime, il che significa che non sarà consentito uno Stato anti-russo.

In secondo luogo, il piano dell’amministrazione Biden di strappare la vittoria dalle fauci della sconfitta nella guerra non ha alcun fondamento, poiché la Russia non esiterà a contrastare qualsiasi tentativo da parte degli Stati Uniti e della NATO di utilizzare il territorio ucraino come trampolino di lancio per condurre una nuova guerra per procura, il che significa che l’assorbimento dell’Ucraina nella NATO “come un pezzo unico” rimarrà una fantasia.

In terzo luogo, la cosa più importante è che l’esercito russo, temprato in battaglia e sostenuto da una potente industria della difesa e da un’economia solida, non esiterà a confrontarsi con i Paesi membri della NATO confinanti con l’Ucraina se questi dovessero violare gli interessi fondamentali della Russia, il che significa che gli interessi fondamentali della Russia non saranno tenuti in ostaggio dall’articolo 5 della Carta della NATO. \

M.K. Bhadrakumar è un ex diplomatico. È stato ambasciatore dell’India in Uzbekistan e in Turchia. Le sue opinioni sono personali.

Questo articolo è apparso originariamente su Indian Punchline.

Le opinioni espresse sono esclusivamente quelle dell’autore e possono o meno riflettere quelle di Consortium News.

https://consortiumnews.com/2023/07/26/glimpses-of-an-endgame-in-ukraine/?eType=EmailBlastContent&eId=1ff4ed93-331a-41d7-879b-403d0c2a0b57

La Russia alza la posta in gioco con un audace attacco al porto danubiano, di SIMPLICIUS THE THINKER

Quando la Russia ha iniziato i suoi grandi attacchi a Odessa, ci siamo tutti chiesti fino a che punto la MOD russa avrebbe portato le cose. Abbiamo visto mappe come la seguente, che mostra tutte le navi container che risalgono il Danubio verso i porti ucraini confinanti con la Romania, e ci siamo chiesti se la Russia le avrebbe colpite, essendo così vicine ai confini di uno Stato della NATO:

Queste domande hanno trovato risposta oggi, quando la Russia ha sferrato un duro colpo al porto ucraino di Reni, a due passi dalla Romania.

Si tratta di un fatto importante perché dimostra una nuova postura dura da parte del Ministero della Difesa russo. Non solo hanno colpito oggetti che si trovavano letteralmente al confine con la NATO, ma sembravano addirittura danneggiare navi di grano, che potrebbero appartenere a Paesi della NATO.

Questo è stato chiaramente fatto per inviare un segnale forte, volto a trasmettere la serietà della Russia nel rifiutare l’accordo sul grano.

Come si può vedere qui di seguito, quelli che sembrano essere interi silos di grano sono stati schiacciati al porto:

Posso solo supporre che una delle ragioni di questa scelta, già prevista da altri commentatori, sia che la Russia renda impossibile assicurare qualsiasi nave che tenti di aggirare i corridoi precedenti con il nuovo passaggio del Danubio. Si vuole dimostrare che questa è davvero una zona di guerra e che nessuno dovrebbe passare senza l’espressa approvazione del capo amministratore della zona di guerra.

Ricordiamo che questo era l’elenco ufficiale dei requisiti che la Russia avrebbe dovuto soddisfare per ripristinare l’accordo sul grano:

Elenco dei requisiti ufficiali della Russia, il cui soddisfacimento renderà possibile il ripristino dell’accordo sul grano.1. Una conclusione reale e non speculativa delle sanzioni sulla fornitura di grano e fertilizzanti russi ai mercati mondiali.2. Devono essere rimossi tutti gli ostacoli per le banche e le istituzioni finanziarie russe che servono alla fornitura di cibo e fertilizzanti.3. Devono essere riprese le consegne alla Russia di pezzi di ricambio e componenti per le macchine agricole e l’industria dei fertilizzanti.4. Tutti i problemi con il noleggio delle navi devono essere risolti. Devono essere risolte tutte le questioni relative al noleggio delle navi e all’assicurazione delle forniture alimentari russe per l’esportazione, e deve essere assicurata tutta la logistica delle forniture alimentari.5. Devono essere garantite condizioni illimitate per l’espansione delle forniture di fertilizzanti russi e delle materie prime per la loro produzione, compreso il ripristino del funzionamento del gasdotto per l’ammoniaca Togliatti-Odessa.6. Devono essere sbloccati i beni russi relativi all’industria agricola.7. Deve essere ripristinata la natura umanitaria originaria dell’accordo sul grano. Nelle ultime settimane, l’elenco delle richieste si è allungato da 5 a 7. L’Occidente sembra estremamente improbabile che possa fare qualcosa per i Paesi in difficoltà, non per i Paesi ricchi. È estremamente improbabile che l’Occidente le soddisfi. Erdogan non ha le risorse per influenzare l’Occidente su questi temi. Pertanto, la probabilità di estendere l’accordo sul grano alle stesse condizioni è estremamente bassa.
L’Ucraina sta cercando disperatamente di mantenere in vita l’accordo inventando ogni sorta di proposte bizantine e piene di tecnicismi, come la seguente:

L’Ucraina ha diffuso una lettera attraverso l’Organizzazione marittima internazionale con informazioni sulla creazione di corridoi marittimi alternativi (verde – acque basse, rosso – acque profonde) all’interno del mare territoriale ucraino e della zona economica esclusiva per l’utilizzo da parte delle navi per l’esportazione di prodotti agricoli dai porti ucraini o per l’uscita delle navi che sono rimaste bloccate nei porti dallo scorso febbraio. Si afferma che il risarcimento è previsto per “i danni causati mentre le navi si trovano nelle acque territoriali ucraine quando tali navi viaggiano da/verso i porti marittimi aperti ucraini per trasportare merci”.Nel contesto, questa frase significa probabilmente che la condizione per ricevere il risarcimento è il danno alla nave causato all’interno delle acque territoriali dell’Ucraina.Tuttavia, il corridoio rosso (in acque profonde) passa quasi interamente al di fuori delle sue acque territoriali.

Per complicare ulteriormente le cose, un piano prevede di spedire il grano su rotaia fino a Izmail, ma questo porta il grano a superare il ponte di Zatoka, spesso preso di mira:

“Il grano ucraino sarà consegnato per ferrovia attraverso Izmail, dove si trova un grande porto commerciale. Allo stesso tempo, la città è collegata al resto dell’Ucraina, anche attraverso il ponte strategico che attraversa l’estuario del Dniester, situato a Zatoka. Negli ultimi giorni è stato regolarmente attaccato, non ci sono informazioni affidabili sulle sue condizioni, ora il traffico sul ponte è chiuso”.
Negli attacchi di Odessa della scorsa settimana, alcuni rapporti sostenevano che la Russia avesse colpito il ponte e danneggiato la parte ferroviaria. Non ci sono state conferme, ma la Russia ha preso di mira questo ponte numerose volte in passato, anche con droni navali. E pochi giorni dopo gli attacchi della scorsa settimana, sono giunte altre notizie secondo cui la Russia lo colpirà di nuovo con droni navali per dimostrare i suoi nuovi droni navali sulla scia degli attacchi con droni navali dell’Ucraina a Kerch.

In ogni caso, la Russia ha la capacità di distruggere questo ponte o di metterlo continuamente “fuori uso”, in modo tale che le spedizioni coerenti e tempestive di grano via ferrovia sarebbero disastrosamente complicate, se non completamente annullate.

Inoltre, è stato riferito che i Paesi europei non vogliono che l’Ucraina spedisca il proprio grano direttamente a loro tramite ferrovia e sono intenzionati a non permetterlo. Certo, non ho ancora capito l’esatta ragione di questa scelta – forse i miei intrepidi lettori lo sanno e possono informarci nei commenti. Posso solo ipotizzare che potrebbe avere a che fare con il fatto che l’Europa non ha le infrastrutture necessarie per gestire una tale quantità di grano su rotaia o forse con ulteriori problemi assicurativi, come nel caso delle rotte di trasporto. Bisogna ricordare che i treni in teoria trasporterebbero molto meno di una nave da carico e che quindi sarebbe necessaria una quantità sproporzionata di treni per trasportare lo stesso carico di una nave, rendendo la logistica molto più inefficiente – o almeno così presumo.

Inoltre, ecco un’altra prospettiva sui vari scioperi:

In base allo sciopero notturno di Odessa e Nikolaev, è necessario comprendere quanto segue. Boris Rozhin: 1. Le Forze Armate ucraine hanno da tempo stazionato e immagazzinato armi e munizioni nei porti e, molto probabilmente, erano sicure che queste scorte fossero al sicuro grazie all’accordo sul grano.
2. Le detonazioni notturne a Odessa ci permettono di concludere che tutto ciò che è stato portato nei porti, probabilmente per il gruppo “Sud” delle Forze Armate dell’Ucraina, è stato immagazzinato nel modo più stretto possibile. Alcuni magazzini nella zona portuale sono ancora in fiamme.
3. Il volume delle munizioni e delle attrezzature distrutte è ancora difficile da capire, tuttavia, se le armi e l’A.C. erano fondamentali per le Forze Armate dell’Ucraina, Kiev ne richiederà urgentemente altre nel prossimo futuro.
4. Per compensare la fornitura di armi distrutte, sarà necessario spendere una quantità significativa di tempo. Dato che una parte significativa dei proiettili da 152 e 155 mm, così come altre armi, vanno nella zona dell’offensiva ucraina letteralmente dalle ruote, l’APU dovrà cambiare lo schema e il metodo di consegna, e questo è un tempo aggiuntivo che non è disponibile.
Nel frattempo, Zelensky ha pregato la NATO di convocare un consiglio Ucraina-NATO sulla situazione del grano per salvarla:

Ora che siamo tutti sgranati, commentiamo ancora un po’ gli sviluppi della situazione polacca. In precedenza, Putin ha incontrato Lukashenko per un giro nella zona di San Pietroburgo. Lukashenko ha avuto alcune cose interessanti da dire. Ecco l’imperdibile video sottotitolato integrale del loro colloquio pubblico informale:

I miei punti principali:

Si afferma che più di 15 Leopard e 20 Bradley sono stati distrutti in una singola battaglia recente, quando l’AFU ha fatto un nuovo tentativo di incursione vicino a Rabotino ieri
Dal 4 luglio, l’AFU ha subito “molto di più” di 26.000 KIA
Le brigate polacche vengono trasferite verso il confine con la Bielorussia
Si sta sviluppando un piano che prevede l’annessione dell’Ucraina occidentale da parte della Polonia in cambio dell’adesione dell’Ucraina alla NATO.
Il punto fondamentale: La divisione dell’Ucraina è inaccettabile per la Bielorussia. E se necessario, la Bielorussia è pronta ad “agire” per evitare che la Polonia la avvolga dalla direzione sud.
Wagner implora Lukashenko di lasciargli invadere la Polonia. Si tratta probabilmente di una minaccia semi-linguistica per tenere la Polonia sulle spine.
Lukashenko incarica Putin di fare una panoramica ufficiale con il Ministero della Difesa russo sulla decisione della Bielorussia di agire – potenzialmente in modo militare – contro la Polonia qualora questa tentasse di annettere l’Ucraina occidentale.
Ci sono alcune cose da analizzare. In primo luogo, bisogna ricordare che queste interazioni “frontali” sono praticamente teatro. Sono rappresentazioni sceniche destinate a trasmettere al pubblico ciò che è già stato discusso e deciso a porte chiuse. Tutto ciò che Lukashenko ha detto è stato scelto in modo molto preciso per essere detto e capito, non solo per il pubblico, ma anche per la leadership polacca e della NATO.

Il dato più significativo è che Lukashenko sembra insinuare che la Bielorussia sarebbe costretta a reagire militarmente a qualsiasi annessione polacca dell’Ucraina occidentale. Il motivo dichiarato è che la Bielorussia è già circondata dai baltici e dai polacchi a est e a ovest, e non può permettere che lo Stato sia strategicamente compromesso anche a sud.

Questo non è solo un discorso a parole, possiamo vedere da una mappa che la Polonia al confine meridionale della Bielorussia mette tutta la Bielorussia occidentale, in particolare la città di Brest e le regioni circostanti, in una potenziale tenaglia se la Polonia decidesse di attaccare in futuro:

Possono facilmente tagliare fuori Brest in un colpo solo.

Naturalmente, Lukashenko ha formulato questa minaccia dicendo che avrebbe agito solo se gli ucraini occidentali lo avessero “richiesto” alla Bielorussia. Tuttavia, ci sono molti modi per generare tali “richieste”, che esistano o meno, in caso di necessità.

L’altro punto importante è che Lukashenko ha chiesto formalmente a Putin di rivedere questo piano con le forze armate russe, il che implica che ci sarà un coordinamento tra le forze armate dello Stato dell’Unione.

Come ho detto, gran parte di questo è stato fatto espressamente per inviare un messaggio alla Polonia e alla NATO come deterrente. Tuttavia, come ho detto nei recenti rapporti, il semplice fatto che questi piani siano ora discussi apertamente e candidamente al più alto livello, dai vertici statali della Bielorussia e della Russia, significa che il piano polacco/NATO deve essere reale e portato avanti in modo corretto nella sua realizzazione.

Abbiamo discusso di queste cose per mesi, ma spesso sono state viste come voci speculative o dubbie. Ora i tempi sono cambiati perché l’Ucraina è rimasta senza opzioni e sta fallendo catastroficamente sul campo di battaglia.

Proprio oggi, un’altra unità polacca di 200 veicoli blindati ed equipaggiamento sarebbe arrivata vicino al confine bielorusso:

#BREAKING 🇵🇱

La Polonia ha appena iniziato a trasportare altre 200 unità di attrezzature nel Voivodato di Podlaskie, vicino al confine con la Bielorussia.
E anche la seguente notizia è apparsa sui giornali:

La Polonia creerà un nuovo battaglione di genieri, che si specializzerà nella conduzione di operazioni nel corridoio di Suwalki, lungo il confine con la Lituania, riferisce l’ERR.I primi soldati saranno invitati a far parte della nuova formazione entro la fine di quest’anno.Il corridoio di Suwalki è una sezione della Polonia nord-orientale, situata tra la Bielorussia e Kaliningrad. Il controllo di questo corridoio separa i Paesi baltici dagli altri Paesi della NATO, che è chiaramente preoccupata per questo corridoio e sarebbe un potenziale obiettivo per Wagner/Bielorussia se la guerra diventasse una guerra tra Russia e NATO.
Ora, per quanto riguarda l’altra cosa di cui hanno discusso Lukashenko e Putin. Negli ultimi giorni si è assistito a un rinnovato sforzo offensivo ucraino in direzione di Rabotino-Orekhov. Si capisce che si tratta di un tentativo “serio” quando si ricomincia a usare l’equipaggiamento di punta della NATO, come i Leopard e i Bradley, piuttosto che i colpi di sondaggio con i MaxxPro e simili.

Gli attacchi sono stati nuovamente respinti dalle forze russe, con perdite terribili per l’AFU. Ci sono letteralmente decine di video di perdite di mezzi corazzati, con molti nuovi Leopard 2 e Bradley distrutti. Eccone un assaggio:

Leopard 2A4:

Leopard:

M2 Bradley completamente intatto catturato dalle forze russe:

Ancora Bradleys distrutti:

Un’enorme raccolta di nuovi Leopard 2A6 colpiti da droni Lancet, oltre a colpi FPV su Bradley:

Qui due Bradley su tre vengono distrutti, mentre l’ultimo riesce a fuggire:

E un altro:

Cattura in massa di prigionieri di guerra ucraini:

E ci sono infiniti altri video grafici che mostrano campi di AFU morti, come questo, e questo, e questo, così come molti altri video di blindati non-Leopard/Bradley distrutti solo nell’ultimo giorno, come qui, qui, qui e qui.

In breve, le perdite sono astronomiche.

Anche gli ufficiali ucraini cominciano ad ammettere la scomoda verità. Qui uno dichiara candidamente che stanno semplicemente “esaurendo gli uomini”:

Altre brigate ucraine si stanno ammutinando, come questa che opera nella zona del ponte Antonovsky di Kherson, bombardata dalla Russia da settimane. Essi affermano che solo il 20% del loro battaglione è rimasto in vita a causa delle azioni criminalmente negligenti dei loro comandanti:

Detto questo, l’Ucraina sta ottenendo qualche successo solo nell’area di Bakhmut-Artemovsk, ma a caro prezzo. Lì, hanno inviato le unità d’élite di Azov a cercare guadagni e sono riuscite a respingere le forze russe. Il tutto è culminato in una perdita particolarmente grave oggi, quando i VDV russi sono caduti in un’imboscata nella punta meridionale di Klescheyevka, con circa 5-10 morti.

Ma ho già detto che l’AFU sta riversando tutto in quest’area, e ogni centimetro sta costando loro molto caro, cosa che, scioccamente, è stata persino ricordata dal Kiev Post:

Come alcuni hanno sottolineato, se persino il Kiev Post fa tali ammissioni, allora le cose devono andare davvero male.

In generale, continuano a filtrare notizie e fughe di notizie che suggeriscono perdite molto più gravi per l’AFU di quanto molti avessero calcolato. Ecco una recente fuga di notizie ucraina che afferma che l’AFU ha 310.000 morti:

A sostegno di ciò c’è un’altra nuova pubblicazione di un team che traccia in modo granulare le perdite di personale ucraino e ha adattato un modello matematico per estrapolare le perdite “confermate” in una proiezione stimata. Ecco cosa hanno scoperto:

Se lo desiderate, potete vedere qui la loro lunga e complicata metodologia basata su equazioni.

È interessante notare che, per confrontare i numeri, se ricordate, in precedenza avevo stimato che l’AFU attualmente deve avere circa 200-250k truppe. È plausibile che ce ne siano più di 395k, soprattutto perché di recente c’è stata un’ondata di mobilitazione forzata molto pesante, anche se io propenderei per la stima meno generosa.

Ma quello che volevo aggiungere ai calcoli in corso è che il consigliere presidenziale ucraino Podolyak ha recentemente dichiarato che, secondo i dati interni dell’Ucraina, la Russia ha attualmente 360.000 forze totali come parte della SMO. Si tratta di un numero interessante, dato che si avvicina anche alla mia stima, senza contare che i 150-180 mila uomini recentemente aumentati sono per lo più riservati alle nuove armate di riserva di Shoigu. Anche se è vero che si tratta di una stima poco prudente, con oltre 450.000 unità possibili: tutto dipende da alcune cose su cui non abbiamo dati, come il numero totale di militari che hanno lasciato il servizio l’anno scorso.

Comunque, alla luce di queste cose e delle massicce perdite dell’AFU che sono state scoperte, ho trovato questo nuovo video piuttosto interessante. Il conduttore di talk show russo Soloviev ha visitato il fronte e ha intervistato l’ex generale russo “deceduto” Mordvichev (uno di quei “generali russi uccisi” di cui ho parlato in precedenza e che sono stati sfatati).

Mordvichev è il comandante del Distretto Militare Centrale russo e del “Centro di Gruppo” della SMO – il che significa che è molto in alto, non un semplice scribacchino o sergente di brigata. Gli è stato chiesto il suo parere su come si svilupperà il conflitto da qui in avanti. Ascoltate la sua risposta:

Punti principali:

Afferma con sicurezza che l’offensiva dell’AFU si esaurirà entro agosto. Poi ci sarà una grande pausa, durante la quale non si otterrà nulla, anche nel corso dell’inverno. Conclude con la previsione che la guerra finirà in primavera.

Naturalmente, la grande domanda è cosa farà la Russia dopo. E quando glielo si chiede, sembra demordere in un modo che posso solo supporre sia semplicemente un silenzio professionale, in quanto ovviamente non vuole svelare i piani offensivi della Russia.

Ma è molto allettante il fatto che uno dei principali comandanti di raggruppamento dell’SMO ritenga che tutto sarà finito entro la primavera. Cosa può dargli tanta fiducia? Da un lato, è chiaro che deve parlare sulla base delle perdite disastrose e insostenibili che l’AFU sta attualmente subendo, e deve anche sapere che la NATO non ha più molti blindati e armi pesanti da inviare, per non parlare delle munizioni.

La sua previsione si rivelerà arrogante? Potrebbe essere, tutto è possibile. Ma se si studiano i suoi modi e il suo portamento, non si ha l’impressione che sia un uomo arrogante, ma piuttosto che sappia qualcosa che noi non sappiamo.

Credo che l’intervista completa sarà pubblicata sul Canale 1 della Russia; se riuscirò a procurarmela, la caricherò integralmente in futuro. Ma il video leggermente più esteso offre qualche indizio in più.

Si noti che la traduzione automatica è sbagliata nella prima. In realtà sta parlando dell’Ucraina che ha usato in modo improprio le munizioni a grappolo senza alcun effetto contro le forze russe, anche se si legge che ha detto che “noi” le abbiamo usate. In realtà conferma ciò che ho detto in precedenza, ovvero che le munizioni a grappolo sono per lo più inutili e vengono usate solo per disperazione.

Afferma inoltre che il suo gruppo, da solo, ha fatto 31 prigionieri solo ieri.

Ma l’indizio più grande di cui ho parlato è quello che dice all’inizio. Afferma che la Russia sta conducendo una “difesa attiva” che consente alle forze russe di mantenere alcune iniziative tattiche e, in generale, di essere in una posizione tale da poter prendere l’iniziativa in qualsiasi momento quando si è inclini.

Spiega poi che le attuali difese si trasformeranno in una sorta di “cooperazione” di tali iniziative che porterà a quella che possiamo presumere essere un’offensiva russa attiva su tutti i fronti. Afferma che è necessario più tempo, ma che ciò avverrà “in futuro”.

Data l’altra sua dichiarazione sul crollo “primaverile” dell’AFU, possiamo dedurre ed estrapolare che egli ritiene che la difesa attiva della Russia crescerà continuamente fino a sfondare le linee degli EAU, come sta accadendo attualmente nella direzione Kharkov-Kremennaya. E forse, nel corso dell’inverno e della prossima primavera, immagina che questa valanga possa finalmente travolgere completamente l’AFU.

Per come stanno andando le attuali perdite di armi pesanti, do a questa ipotesi il timbro di una chiara possibilità, a meno che non ci siano annunci importanti da parte della NATO, come ad esempio che gli Stati Uniti facciano il passo più lungo della gamba, in stile “hail-mary”, e diano all’Ucraina tutte le sue migliaia di carri armati Abrams in disuso, o qualcosa di simile.

Anche se, a dire il vero, i carri armati sono l’ultima delle preoccupazioni. La più importante è di gran lunga l’artiglieria, che sta subendo una massiccia riduzione. Non sono sicuro di quanto la NATO abbia ancora a disposizione in quel reparto, anche se di recente continuo a vedere nuove spedizioni di M109L italiani. Ma questo nuovo grafico di uccisioni confermate di Lancet racconta una storia:

:

🔥 🔥

Le munizioni rotanti russe “Lancet” hanno mostrato un’efficienza del 96%. Nella DNR, su 150 lanci, non più di dieci droni kamikaze non hanno colpito il bersaglio.
Si noti che nei mesi precedenti erano stati confermati circa 50 colpi al mese, con un’impennata fino a circa 90 nel mese di luglio. Sappiamo che i Lancet amano – forse in modo sproporzionato – dare la caccia all’artiglieria, dato che le loro principali prede sono le aree posteriori, mentre gli FPV si occupano di quelle anteriori. Tra l’altro, questi sono solo quelli confermati visivamente e di cui è stato pubblicato il video, probabilmente ce ne sono molti altri.

Se siete interessati, ecco un’intervista al comandante del battaglione Kaskad (Cascade) della DPR sull’uso diffuso dei droni Lancet. Egli rivela cose come lo spostamento dell’artiglieria dell’AFU dalle aree di prima linea dove sanno che operano i Lancet.

La produzione russa di droni sta salendo alle stelle in questo momento. Ho già fornito il numero: l’AFU stessa dichiara 10k droni prodotti/acquistati, mentre la Russia ne produce 45-50k al mese. Una nuova foto del battaglione russo Sudoplatov mostra una singola consegna di droni FPV che hanno appena preso, per darvi un esempio:

Il noto analista russo Starshe Edda lo riassume come segue:

Starshe Edda: Osservando la tendenza all’uso dei droni FPV da parte del nostro esercito, sono giunto alla conclusione che presto assisteremo a un aumento a valanga delle sconfitte nemiche con questo tipo di arma. Lancet sarà il braccio lontano e l’ammiraglia dei droni kamikaze che operano a profondità operativa, mentre i droni FPV si occuperanno della profondità tattica. Ma la cosa più importante non è nemmeno questa, bensì una progressione geometrica nella crescita dei calcoli dei droni professionali.
La Russia sta prendendo estremamente sul serio i droni di prima linea. Alcuni degli ultimi sviluppi sono i seguenti:

La produzione di UAV a Mosca è quadruplicata – ha dichiarato il sindaco SobyaninUna rete di centri scientifici e pratici sarà costruita in tutto il Paese.Nel 2025, circa 40 mila studenti studieranno nelle università nel campo dei sistemi aerei senza pilota, nel 2030 – circa 180 mila persone, ha dichiarato il servizio stampa del dipartimento a RIA Novosti.
Questo include, in generale, gli ultimi aggiornamenti sulla produzione industriale russa:

Il numero di armi ed equipaggiamenti acquistati è aumentato di 1,8 volte dal marzo 2022, e di oltre 5 volte nel 2023 Le consegne di UAV del tipo “Orlan” sono aumentate di 53 volte “Uralvagonzavod” ha aumentato la fornitura e la revisione dei carri armati T-72 e T-90 di 3. 6 volte, “Kamaz” – di circa 180 mila persone – ha aumentato la sua capacità di produzione. 6 volte, “Kamaz” – le consegne di veicoli di 17,6 volte Le consegne di BMP-3 sono aumentate di 2,1 volte, quelle di BTR-82A di 4 volte, quelle di “Tigr-M” di 2 volte Le consegne di elicotteri Ka-52 sono aumentate di 2 volte, quelle di Mi-28 di 3 volte.
E i seguenti numeri scioccanti del vice primo ministro russo:

La produzione di munizioni in Russia è aumentata di oltre 12 volte, ha dichiarato ManturovIl volume mensile di produzione di munizioni ha superato il volume annuale per il 2022Il volume mensile di produzione di armi di distruzione da parte delle imprese industriali russe della difesa ha superato il volume di produzione per l’intero anno scorso, ha dichiarato lunedì il vice primo ministro, ministro dell’Industria e del Commercio Denis Manturov.
Ha poi aggiunto che qualsiasi interruzione delle forniture viene rapidamente sostituita:

“Dall’inizio di quest’anno, molti tipi di armi e di equipaggiamenti militari speciali sono già stati prodotti molto di più rispetto all’intero anno scorso. E se parliamo di armi di distruzione, stiamo raggiungendo un livello in cui le consegne in un solo mese superano l’ordine totale dell’anno scorso”, ha detto Manturov al Consiglio sul buon funzionamento delle imprese dell’industria della difesa nel Distretto Federale del Volga, sottolineando che quasi tutte le imprese, salvo rare eccezioni, mantengono programmi senza precedenti in termini di termini e volumi. “La produzione di munizioni in Russia nel solo mese di luglio 2023 ha superato le cifre dell’intero anno scorso, secondo quanto dichiarato dal Ministro russo dell’Industria e del Commercio Denis Manturov in occasione di un consiglio sul funzionamento delle imprese del settore della difesa nel distretto federale del Volga.
In effetti, la produzione sta aumentando a tal punto che Andrey Gurulev ritiene che potrebbe stimolare un’altra mobilitazione in futuro. Questo implica chiaramente qualcosa che abbiamo già discusso qui, ovvero che uno dei fattori chiave che hanno frenato una potenziale seconda mobilitazione per la Russia è stato semplicemente il fatto di non avere abbastanza attrezzature e munizioni di qualità per armare tutti. Ricordiamo che la prima mobilitazione ha creato la più grande forza russa dalla Seconda Guerra Mondiale, e che per tutto questo tempo la Russia ha giocato a rimpiattino per equipaggiarla adeguatamente. Ora, con l’impennata della produzione bellica, potrebbe aprirsi la strada a un’altra chiamata di truppe, che potrebbe portare la SMO a una fine molto più rapida:

Una nuova mobilitazione parziale è possibile con un aumento del fatturato industriale in Russia. Questa condizione è stata definita da un membro del Comitato della Duma di Stato per la Difesa, il tenente generale Andrey Gurulev
: “La mobilitazione parziale deriva da parametri completamente diversi. Dalla capacità della nostra industria di fornire il gruppo che attualmente svolge compiti di combattimento. Oggi la nostra industria è in grado di fornire il gruppo che si trova da solo. Se qualcosa è più di questo, allora verrà preso in considerazione”, ha detto.
Come si può vedere, però, egli sembra affermare che gli attuali livelli di produzione sono appena sufficienti a fornire l’attuale raggruppamento, ma se aumenteranno ancora di più “saranno presi in considerazione” – ovviamente, a questo ritmo, si prevede che continueranno ad aumentare.

Ho già ipotizzato in passato la possibilità che la Russia possa riproporre il programma dell’anno scorso, convocando un’altra mobilitazione in autunno e utilizzando poi tutto il periodo morto dell’inverno per addestrare le nuove truppe, giusto in tempo per avere una nuova forza massiccia pronta per le offensive primaverili dell’anno prossimo, per finire l’AFU. Intendiamoci, non credo che accadrà, ma è solo una possibilità da considerare.

Comunque, tutto questo per dire che con questi sviluppi, possiamo vedere come la proiezione del generale Mordvichev possa essere plausibile. Dopotutto, tornando a Lukashenko all’inizio, c’è una ragione per cui la Polonia e la NATO stanno ora scalpitando a tal punto da giustificare risposte di alto livello da parte di Lukashenko/Putin. Devono sapere che la fine dell’Ucraina è vicina.

Questo si collega anche al fatto che la stessa AFU si aspetta che la Russia inizi a colpire in massa le infrastrutture energetiche per questo inverno, proprio come l’ultima volta:

Scusate la traduzione un po’ confusa, ma in pratica dice che la Russia sta facendo il lavoro preliminare di preparazione dell’intelligence nella ricognizione degli obiettivi che causeranno il maggior numero di danni alle infrastrutture energetiche, ecc.

Se si aggiungono queste cose alla mia precedente proiezione, risalente a molto tempo fa, secondo la quale, con il ciclo elettorale del 2024 alle porte, se l’Ucraina non mostrerà grandi vittorie ai suoi gestori entro la fine di quest’anno, gli Stati Uniti dovranno scaricarla, tutto converge verso prospettive molto negative per l’AFU nei primi due trimestri del prossimo anno.

Detto questo, l’Ucraina potrebbe prepararsi a un ultimo colpo di coda nella sua “controffensiva”. I nuovi attacchi alla Crimea sono visti da alcuni come il lavoro preparatorio per cercare di tagliare i rifornimenti alle “retrovie” della Russia, mentre gli attacchi degli ultimi giorni potrebbero, alla luce di ciò, essere azioni di sondaggio, alla ricerca di punti deboli per la forza principale.

Vento del Sud: è necessario considerare l’attacco missilistico Storm Shadow in un’unica chiave con l’uso di attacchi di droni in Crimea nel giro di pochi giorni. Ci sono tentativi di disabilitare il sistema di supporto logistico del gruppo delle Forze Armate russe alla vigilia dell’offensiva. E tenendo conto dell’attacco di imbarcazioni senza equipaggio sul ponte di Crimea, è necessario anche isolare l’area delle operazioni di combattimento. Inoltre, oggi nei pressi di Orekhove, per la prima volta nelle ultime settimane, le Forze Armate ucraine hanno utilizzato un numero abbastanza elevato di veicoli da combattimento di fanteria Bradley rispetto alle tre settimane precedenti.Quindi, ad oggi, ci sono chiaramente segnali che ci permettono di concludere che Kiev ha iniziato la seconda fase di un’operazione offensiva strategica (o, almeno, finge di averla iniziata).
Come si può notare, l’analista di cui sopra dà inizio alla seconda fase del tentativo di offensiva.

A proposito, dato che altri hanno chiesto informazioni su quanto sopra e si chiedono come l’Ucraina sia stata in grado di colpire la Crimea con Storm Shadows negli ultimi due giorni, ecco l’articolo di Rybar che fornisce alcune spiegazioni. L’idea di base è che abbiano lanciato uno sciame di droni di massa che presumibilmente ha sopraffatto le difese aeree e ha permesso agli SS di “intrufolarsi”:

Attacco combinato delle forze armate ucraine in Crimea – @Rybar ReportNelle prime ore del mattino, le forze ucraine hanno nuovamente lanciato un attacco alla penisola di Crimea. Inizialmente, più di una dozzina di droni sono stati abbattuti dai sistemi di difesa aerea della 31esima Divisione aviotrasportata russa sopra Kirovskoye, Krasnoperekopsk e Dzhankoy. Secondo il Ministero della Difesa, sono stati distrutti 17 UAV. Questo attacco aereo è molto particolare in termini di percorso. I droni sono decollati dall’aeroporto di Dolgintsevo, vicino a Krivoy Rog, e hanno volato lungo la regione di Nikolaev fino a Odessa, prima di essere diretti verso la Crimea, coprendo una distanza significativa di oltre 500 km. La scelta di un tale percorso indica l’elaborazione di nuove rotte più complesse per ingannare le forze russe. Poco dopo, gli aerei Su-24 dell’aeronautica ucraina hanno lanciato quattro missili da crociera Storm Shadow: tre hanno preso di mira un deposito di munizioni vicino a Volnyansk e uno ha colpito una base di riparazione vicino a Novostepnoye. Insieme all’attacco di sabato e a quello di qualche giorno fa contro un hangar a Stary Krym (dove sono stati utilizzati anche gli Storm Shadow), le forze armate ucraine hanno impiegato per tre volte gli armamenti britannico-francesi contro la penisola russa. L’aumento degli attacchi alla Crimea con diversi tipi di armi, insieme all’intensificazione delle azioni di controbatteria lungo i fronti in direzione di Zaporozhye, confermano i preparativi per una nuova fase di offensiva.
Non solo, ma come si può vedere l’attacco aveva vettori non comunemente sofisticati, con droni che volavano su rotte strane. Come si può vedere in basso, anche Rybar conclude che questo segnala la nuova fase dell’offensiva.

Quindi, nei prossimi giorni potremmo assistere a un altro grande tentativo di spinta nel corridoio meridionale.

Inoltre, credo che la minaccia dello ZNPP possa ripartire anche in agosto. Questo è stato il mese in cui il bacino di Kakhovka è stato più asciutto durante il caldo estivo. E ieri l’AIEA ha iniziato a giocare nuovi trucchi di provocazione annunciando di aver scoperto mine antiuomo russe “sul perimetro” dell’impianto ZNPP. Beh, è ovvio. Con l’Ucraina che non vede l’ora di mettere sotto pressione l’impianto da un momento all’altro per il bacino idrico, è ovvio che la Russia minerà il perimetro.

In ogni caso, il bacino si presenta attualmente in questo modo, e sembra che alcune persone vi abbiano già piantato una coltivazione di patate:

Cliccate sull’immagine qui sopra per vederla ad altissima risoluzione.

Vi lascio con quest’ultima analisi che si collega bene a tutti i punti precedenti:

Le nostre truppe hanno sfondato la difesa delle Forze Armate dell’Ucraina nella regione di Kharkiv e si stanno muovendo verso Kupyansk. Il nemico scrive che l’esercito russo utilizza attivamente un potente piombo nell’artiglieria. Sparano pacchetti ad ogni fruscio. Tutte le forze della cresta in altri luoghi. Li abbiamo stesi bene. Ricordate come ci hanno steso all’inizio del NWO, costringendoci a riposare contro la “fortezza”?

Non c’è più nulla di tutto questo.

Il nemico ha tutte le forze a Zaporozhye, a Kherson e al confine con la Bielorussia, e noi siamo passati all’offensiva dove è necessario per chiudere il problema della regione di Belgorod. È importante capire questo: non appena il fronte inizia a muoversi con forza, le Forze Armate dell’Ucraina perdono i loro vantaggi in termini di tecnologia, intelligence e precisione. Non importa: difesa attiva o offensiva, l’importante è che escano da sotto gli “ombrelli”.Tutto il resto è rigorosamente secondo la scienza militare: trovare un varco, raccogliere un potente pugno lì con un vantaggio schiacciante di artiglieria e aerei, sfondare l’artiglieria, rovesciarla e far rotolare il nemico verso altre linee difensive.La stessa cosa non ha funzionato per le Forze Armate dell’Ucraina a Zaporozhye. Non c’è una superiorità schiacciante nell’arte, non c’è nemmeno l’aviazione, non è stato possibile rompere le parti lineari. Il nemico sta gradualmente riuscendo in alcune zone del Donbass, ma anche lì ogni centimetro gli viene concesso al prezzo di un’impresa. In generale, la questione del Donbass può essere chiusa solo con una caldaia o una semi-caldaia. Il movimento è iniziato da nord, non ancora da sud, stiamo aspettando i risultati della controffensiva.In generale, la nostra situazione è ora più vantaggiosa di quella del nemico. Ora hanno la spada di Damocle di Wagner che pende sul centro e sull’ovest dell’Ucraina, a nord si sono spinti in avanti, a sud abbiamo contrattaccato con successo. Noi possiamo allungare loro, loro non possono allungare noi. Da un punto di vista politico-militare loro hanno solo uno o due punti di attacco reali, noi ne abbiamo 4-5. È troppo presto per gioire, ma il teatro delle operazioni sembra promettente. Perdite ancora inutili da ridurre
E qualche filmato finale. Primo: le recenti visite di Putin e Lukashenko nella zona di Kronstadt:

Poi: l’inizio dei lavori per il ponte di Kerch:

E infine, due interviste. Sono tradotte automaticamente dall’I.A., quindi purtroppo ci sono alcune infelicità e testi sballati qua e là, per i quali mi scuso: è il meglio che posso fare per ora. Ma spero che sia sufficiente per capire la maggior parte dei concetti.

Il primo, con un soldato russo mobilitato della 58ª armata che sta trattenendo l’AFU a Zaporozhye:

La seconda è una nuova intervista esclusiva con il leggendario comandante dei Marines russi di un’unità dell’810ª Brigata di Fanteria Navale della Flotta del Mar Nero, nome di battaglia “Struna” (String), ma meglio conosciuto come “l’uomo dello zaino rosso”. La sua squadra ha bombardato Azov a Mariupol, dove il suo eroismo è stato messo in mostra nei rapporti quotidiani. Ma finora il suo volto e la sua vera identità erano sempre stati offuscati. Ora viene svelato per la prima volta.

Una breve introduzione come promemoria:

L’eroe dell’assalto a Mariupol ha mostrato il suo volto. Struna – INTERVISTA COMPLETAOriginariamente da Kirov. In guerra, fin dai primi giorni, ha ricoperto il ruolo di comandante di un plotone d’assalto anfibio del Corpo dei Marines, anche se sognava di entrare nelle Forze aviotrasportate. “Struna” è un nominativo legato al comandante dell’unità.Nelle battaglie dell’intero periodo dell’assalto a Mariupol nella primavera del 2022. “Struna” divenne noto per il suo eroismo e fu ricordato da molti grazie alle relazioni di Filatov e a uno zaino rosso che spiccava vivacemente sullo sfondo dell’uniforme verde.Di fatto, la prima grande intervista di Struna senza maschera. In precedenza, tutto il Paese lo conosceva solo come un uomo mascherato con uno zaino rosso, diventato uno dei simboli della liberazione di Mariupol. Durante i combattimenti ha perso una gamba. Ora cammina già con una protesi.

POLL

Quante possibilità ci sono che l’OMU finisca con la capitolazione dell’Ucraina entro la prossima primavera?
Quasi una certezza.
È possibile.
Nessuna possibilità. La guerra continuerà.
La Russia perderà la guerra.
259 VOTI – 6 GIORNI RIMANENTI


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Ecco la minaccia che nessuno ha visto arrivare _ Di Trish Randall

Ecco la minaccia che nessuno ha visto arrivare
Di Trish Randall

Avete mai cercato di mettere in guardia le persone su qualcosa, solo per sentirvi dire ripetutamente che non c’è nulla di cui preoccuparsi? Che non siete un adulto serio anche solo per aver affrontato questi temi? Vi siete mai chiesti come sarebbero andate le cose se la gente avesse gridato dalle finestre a Paul Revere di stare zitto, l’esercito del re è dall’altra parte dell’oceano? Avete mai iniziato a sentirvi come Cassandra?

E se ci fossero prove sostanziali che i loschi operatori che attualmente abitano gli Stati Uniti hanno la determinazione e le connessioni per rappresentare una minaccia alla libertà di parola, a partire dalla stampa e da Internet? Supponiamo che questi individui abbiano legami negli Stati Uniti e nei circoli politici, caritatevoli e di pensiero internazionali.

E se ci fossero prove dell’esistenza di una coppia di operatori di questo tipo – chiamiamoli Boris e Natasha – che hanno già organizzato un numero di lotte anti-bianco e anti-occidentali tale da minare le relazioni razziali in diversi Paesi? Il conflitto che hanno generato, in appena un paio d’anni, ha coinvolto gli Stati membri di un’organizzazione multinazionale pluridecennale di 56 membri dedicata alla promozione della fioritura economica e culturale. Uno Stato membro ha già sperimentato un tale aumento dei disordini basati su lamentele razziali che il governo ha rimosso il monarca come capo di Stato. Questa nazione e altre stanno considerando di ritirarsi completamente dall’organizzazione economica e culturale. Questa impresa, a lungo stabile e produttiva, è ora infettata dal tipo di rancore anti-occidentale che ha trasformato le Nazioni Unite in una mostruosità internazionale. Il conflitto ha persino contribuito ad aumentare le agitazioni a sfondo razziale per la rimozione di una monarchia europea di lunga data. I fan di Boris e Natasha negli Stati Uniti e in Europa stanno lavorando energicamente su Internet per diminuire l’armonia razziale nelle loro parti del mondo. Possiamo ringraziare Natasha, Boris e i loro troll da scantinato per tanta divisone.

Natasha e Boris hanno creato almeno 11 società di comodo nello Stato del Delaware. La più nota è un ente di beneficenza 501(c)(3). La sua dichiarazione dei redditi per il 2020 mostra che ha acquisito 13 milioni di dollari in donazioni e ne ha distribuiti 3 milioni per cause filantropiche. (Gli stipendi e le spese possono essere un’enormità, soprattutto se i libri contabili sono organizzati in modo corretto). Questa fondazione è tra i partner amicus che sostengono l’imputato nella causa NetChoice contro Bonta, in cui si contesta la costituzionalità del California Age Appropriate Design Code Act. Tutte le aziende i cui servizi o prodotti Internet potrebbero interessare i bambini fino a 17 anni sarebbero tenute a produrre una valutazione dell’impatto sulla protezione dei dati di ogni potenziale danno ai bambini. I danni non sono specificati nella legge e devono essere determinati dalle parti interessate, tra cui il mondo accademico, i gruppi di consumatori e le aziende. È inoltre richiesta la conformità al Regolamento generale sulla protezione dei dati dell’Unione Europea.

Natasha, di nazionalità americana, è stata amica di personaggi come Hillary Clinton per quasi un decennio. Hillary ha persino fatto visita a Natasha mentre lei viveva in un paese straniero. All’epoca in cui Emma Watson, in qualità di ambasciatrice delle donne dell’ONU, tenne il suo terribile discorso alle Nazioni Unite, “He for She” (una richiesta che gli uomini del mondo devono fare del femminismo a beneficio delle donne del mondo), Natasha ricopriva la posizione di avvocato delle donne dell’ONU. È anche membro del One Young World Forum, un think-tank progettato per reclutare e formare giovani leader in quella che chiamano la loro “comunità globale”. L’OYW ha partecipato all’incontro annuale del WEF a Davos/Klosters nel 2020.

Si dice che Natasha stia cercando di insediarsi in un seggio presto vacante del Senato degli Stati Uniti, invece di aspettare le fastidiose elezioni generali.

In un video del 2022, Boris ha dichiarato di non poter votare alle prossime elezioni americane e ha invitato gli elettori americani a rifiutare l’odio, la disinformazione e la negatività online. Boris è un cittadino straniero di cui non si conosce lo status di immigrato. La sua privacy è attualmente protetta dal Dipartimento di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti. È un portavoce pubblico molto disponibile per la causa della protezione del mondo intero dai media che diffondono disinformazione e depistaggio.

Boris fa parte della Commissione sulla disinformazione in Internet di un’organizzazione no-profit statunitense che da anni lavora per minare i diritti del Primo Emendamento ed è ospite della conferenza del 2023 intitolata “Il Primo Emendamento è obsoleto?”.

Nel 2021, Wired ha ospitato una conferenza intitolata “The Internet Lie Machine” (La macchina della menzogna di Internet), nel cui panel erano presenti Boris, un altro membro della commissione e un ex collaboratore della CIA (attualmente impegnato in un progetto per rilevare gli “abusi di Internet” in tempo reale), il cui lavoro per oltre un decennio è stato quello di promuovere la censura governativa di Internet, compreso l’effimero Disinformation Governance Board (Consiglio di governance della disinformazione) e di produrre un video a favore della censura per il DHS.

In qualità di cittadino straniero che vive negli Stati Uniti, Boris è anche un funzionario di una società americana che ha un contratto per la vendita di servizi dubbi alle forze armate statunitensi. I parametri di questi servizi consentono alla società di accedere a una grande quantità di informazioni sui singoli membri delle nostre forze armate.

Boris e il suo avvocato sono legati a un’organizzazione straniera senza scopo di lucro che ha come priorità la “promozione della riforma della stampa” (censura) e si è scoperto che ha impiegato criminali condannati come investigatori privati che sono stati scoperti a spiare (a sorpresa) illegalmente privati cittadini.

Come ciliegina sulla torta, Boris sta cercando di far leva su un trattato internazionale e su una nazione europea che potrebbe far pagare ai contribuenti americani la sicurezza armata ogni volta che Boris e Natasha si trovano sul suolo americano. (Considerando che la loro residenza principale è negli Stati Uniti, questa potrebbe essere la maggior parte delle spese per la sicurezza). Nel 2020, Boris ha trascorso tre mesi in una nazione dell’emisfero occidentale (non gli Stati Uniti), costando a quella nazione 1,9 milioni di dollari. Le guardie avevano così poco da sorvegliare che si lamentavano di essere usate come fattorini, per portare cibo da asporto e generi alimentari.

Quindi, caro lettore, ti piace l’idea di un cittadino straniero che ha legami di alto livello e che usa la sua fama personale e le regole permissive del Delaware in materia di beneficenza per promuovere sforzi per imbavagliare la stampa e i cittadini americani e fomentare lotte razziali negli Stati Uniti e in altri Paesi a un livello tale da cambiare la forma di governo di una nazione? Che dire di un individuo che lavora con una società che può accedere a informazioni personali sui militari americani in servizio? E se i fondi dei contribuenti statunitensi coprissero servizi di lusso in perpetuo per un cittadino straniero impegnato in tali attività? E la sua controparte americana che nutre ambizioni politiche nazionali? Vi piacerebbe che la nostra prossima nuova superstar democratica fosse una versione per un quarto nera e più odiosa di AOC, magari non alla Camera, ma al Senato e con l’obiettivo della Casa Bianca?

Continuate a ignorare la pericolosità di Meghan Markle e Harry. Ricordatevi che ho cercato di mettervi in guardia.

https://www.americanthinker.com/articles/2023/07/meet_the_threat_that_no_one_saw_coming.html

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La Germania non impara mai e persegue ancora una volta il “Drang nach Osten”_ di Drago Bosnic

La Germania non impara mai e persegue ancora una volta il “Drang nach Osten”.
Drago Bosnic, analista geopolitico e militare indipendente

Nel suo romanzo del 1998 “Veronika decide di morire”, lo scrittore brasiliano di fama mondiale Paulo Coelho ha affermato che “le persone non imparano mai nulla se glielo si dice, devono scoprirlo da sole”. Eppure, sembra che non solo le persone, ma interi Paesi non imparino nulla anche dopo aver “scoperto” per secoli. Peggio ancora, sembra che “scoprirlo” nel modo più difficile possibile non li dissuada dal provarci ancora e ancora.

È proprio questo il caso della Germania, una potenza imperialista risorgente, anche se ancora sotto la stretta dei suoi padroni anglo-americani. Anche prima dell’inizio dell’operazione militare speciale (SMO), la Germania è emersa come uno dei più importanti sostenitori della giunta neonazista, soprattutto perché l’allora cancelliere Angela Merkel ha ammesso di aver negoziato con la Russia “solo per far guadagnare tempo a Kiev”.

Al tanto sbandierato (ma in gran parte fallito) vertice della NATO a Vilnius, in Lituania, l’immediato successore della Merkel, l’attuale cancelliere Olaf Scholz, ha promesso altri 700 milioni di euro in armi per la giunta neonazista, tra cui più carri armati, veicoli blindati, varie munizioni e persino ulteriori sistemi SAM (missili terra-aria) “Patriot”, nonostante i loro ripetuti e piuttosto umilianti fallimenti. Secondo lo stesso Scholz, questo pone Berlino all’avanguardia dei cosiddetti “aiuti militari” per Kiev. E in effetti, anche se la Germania potrebbe essere stata meno esplicita al riguardo, in particolare rispetto ai vantati impegni del Regno Unito o degli Stati Uniti, le sue massicce spedizioni di armi alla giunta neonazista parlano da sole.

Tale impegno nei confronti del regime apertamente neonazista di Kiev equivale di fatto alla restaurazione del Terzo Reich, dal momento che Berlino ha armato gli effettivi discendenti politici dei collaboratori nazisti ucraini della Seconda guerra mondiale. Le leggi tedesche contro la glorificazione del nazismo non hanno alcun significato se la Germania continua a inviare armi a un Paese che è stato dirottato dalle stesse persone che normalmente verrebbero arrestate nella stessa Germania. Al contrario, ciò dimostra solo l’impareggiabile ipocrisia della leadership politica di Berlino. Una politica estera di questo tipo non può che rafforzare l’idea che la denazificazione in Germania è stata in gran parte superficiale e non ha cambiato sostanzialmente nulla, nonostante sia stata attuata (ufficialmente, almeno) da quasi 80 anni.

L’esatta motivazione che potrebbe spingere Berlino ad andare ancora una volta contro Mosca è oggetto di dibattito, soprattutto perché la Russia ha inflitto numerose sconfitte schiaccianti a vari invasori tedeschi negli ultimi 1000 anni. Tra gli altri, si annoverano i cavalieri tedeschi livoniani e teutonici nel XIII secolo, quando Sant’Alessandro Nevskij li sconfisse in diverse battaglie, mentre l’invasione nazista della Russia durante la Seconda Guerra Mondiale è l’esempio più recente. È importante notare che Mosca ha schiacciato tutte queste forze d’invasione molto prima di avere l’arsenale termonucleare più potente del mondo, il che rende ancora più irrazionale il ragionamento della Germania in politica estera. Tutto questo senza nemmeno considerare l’immensa responsabilità morale che Berlino detiene a causa del suo impareggiabile passato genocida.

La rimilitarizzazione della Germania farà sicuramente suonare molti allarmi a Mosca, dato che la Russia ha ripetutamente avvertito che non permetterà mai la ripresa dell’invasione omicida senza precedenti da parte di un’altra “famiglia di nazioni europee”. Eppure, Berlino non sembra aver colto la situazione, visto che le sue élite insistono su un’ulteriore escalation con Mosca. In un’intervista rilasciata il 7 luglio a Die Tageszeitung, il colonnello in pensione Roderich Kiesewetter, un importante esperto tedesco di politica estera e militare, ha sostenuto che “come passo intermedio verso l’adesione alla NATO [del regime di Kiev], sono ora necessarie garanzie, possibilmente anche con l’assistenza nucleare – per la deterrenza” e che la NATO dovrebbe prendere in considerazione la possibilità di “tagliare Kaliningrad dalle linee di rifornimento russe”, in modo che l’Occidente politico possa “vedere come Putin reagisce quando è sotto pressione”.

A parte l’idea chiaramente delirante che il Cremlino se ne starebbe con le mani in mano in uno scenario del genere, c’è anche un’evidente dose di revisionismo storico, dato che Kaliningrad faceva parte della Germania prima della Seconda guerra mondiale (all’epoca era conosciuta come Königsberg). Questa ostilità non si limita alla retorica, ma è supportata da iniziative molto concrete. In particolare, la Rheinmetall AG, uno dei principali produttori di armi tedeschi, ha dichiarato che andrà avanti con i piani precedentemente annunciati di aprire una fabbrica di carri armati in Ucraina entro le prossime 12 settimane. L’azienda si occuperà anche di addestrare le forze della giunta neonazista alla manutenzione dei carri armati e degli altri veicoli blindati prodotti nella fabbrica. Il piano è stato confermato da Armin Papperger, amministratore delegato di Rheinmetall AG, in un’intervista pubblicata dalla CNN il 10 luglio.

Oltre ai carri armati, ai veicoli blindati e ai sistemi di difesa aerea, è emerso che la Germania potrebbe presto consegnare il “Taurus” KEPD 350, un missile da crociera subsonico a lancio aereo svedese-tedesco con una gittata dichiarata di oltre 500 km. Sebbene tali missili non siano esattamente dei “game-changer”, in quanto l’esercito russo ha già abbattuto numerosi missili da crociera anglo-francesi “Storm Shadow/SCALP EG” con capacità simili, essi contribuiranno certamente a un ulteriore spargimento di sangue.

Inoltre, circa 4.000 soldati tedeschi sono stati dispiegati alle porte della Russia, dove già rappresentano circa il 50% delle forze NATO di stanza in Lituania. Anche il già citato esperto militare tedesco Roderich Kiesewetter ha sostenuto la creazione di basi tedesche permanenti nei Baltici, definendola una “decisione di ragionevolezza e affidabilità”. Sembrerebbe che la Germania abbia ancora un implacabile e masochistico appetito per far “spiegare” ai militari russi quanto siano “ragionevoli” tali azioni.

Fonte: InfoBrics

http://infobrics.org/post/38904/

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POCO DI NUOVO SUL FRONTE ORIENTALE, di Pierluigi Fagan

POCO DI NUOVO SUL FRONTE ORIENTALE. Nei primi giorni del conflitto russo-ucraino, poco meno di un anno e mezzo fa, scrivemmo il nostro punto di vista sulla questione delle intenzioni americane. Ritenevamo che il conflitto ruotasse intorno a queste poiché erano gli americani ad aver progressivamente influito sui già precari equilibri interni della disgraziata Ucraina, già a partire da Euromaidan nel 2013.
Avevano continuato con una lenta ed inesorabile penetrazione costante in termini di consiglieri militari e finanziari, think tank e varie propaggini tentacolari che arrivarono a prendere il coniglio scappato dal cilindro Zelensky, a suo tempo eletto su onda populista stanca di corruzione, malaffare e continua tensione con la Russia sgradita ai più di quel Paese, quantomeno i residenti della parte centro-orientale, trasformandolo in Capitan Ucraina. Ma non c’era solo questo. C’era una più ampia strategia di pressione sul confine orientale e caucasico russo e c’erano stati diversi segnali di ritiro da trattati internazionali sui missili a medio raggio ed altro relativamente il bilanciamento atomico. Già a dicembre e poi a gennaio del ‘22, i russi richiesero perentoriamente un tavolo di confronto a Ginevra per chiarirsi su questo che rappresentava la più minacciosa rottura degli equilibri tra le due potenze atomiche planetarie dalla fine della IIWW (a cui s’era aggiunto un fallito tentativo di rivoluzione colorata in Kazakistan a gennaio), equilibrio che aveva retto anche lungo tutta la Guerra fredda. i russi non ricevettero risposta e ne trassero le conseguenze a fine febbraio.
Tutto ciò è stranoto a qualsiasi analista non sia arruolato negli effettivi della propaganda atlantista, inclusi i pochi “realisti” americani che ogni tanto ed invano vengono da qualcuno postati per mostrare ai propri contatti che c’è ancora qualcuno col barlume della ragione. Il fatto è che la politica internazionale o geopolitica (non sono la stessa cosa per quanto si occupino della stessa cosa) è un campo di studi come un altro, con le sue convenzioni, le sue scuole, i suoi metodi, la sua storia, una vasta e complicata serie di informazioni che i più non conoscono affatto. I più, sono stati convocati davanti ai fatti del febbraio ’22 come se il mondo iniziasse quel giorno e si riducesse a quello che i media occidentali (che ovviamente sono strumenti del conflitto com’è ovvio che sia) mostravano e non mostravano, dicevano e non dicevano, secondo logiche di primo livello (dicotomie semplificanti) condite da toni strappa-emozioni di rabbia e indignazione a cui era impossibile resistere.
In quei primi giorni, scrivemmo più volte quale fosse, secondo il nostro punto di vista, la razionale della strategia americana. Gli Stati Uniti d’America erano e sono in una curva di potenza calante e con loro l’intero mondo occidentale. Basta prendere le percentuali di valore del Pil o degli indici demografici, piuttosto che la cartina delle influenze ed egemonie di vario livello su i 200 e passa Stati del mondo del 1950 (allora erano poco più di 60), quelle di oggi, le proiezioni al 2050 e tracciare le curve. I numeri certo non dicono tutto, infatti ci sono studiosi che si occupano di queste cose apposta, perché oltre alle quantità c’è da conoscere vasti e complessi discorsi sulle qualità (tecnologiche, culturali, prossimità geografiche, stabilità sociale etc.) per fare una diagnosi. La diagnosi è inequivoca, ovunque il nostro cuore batta emotivamente, gli USA dovranno fare i conti con una contrazione di potenza. Si tratta solo di definire meglio la quantità (e qualità) ed i tempi.
Stante questa situazione è ormai noto che: 1) l’ordine (approssimativo e dinamico) planetario transita da un sistema rigido con a capo gli USA e area occidentale da una parte e un gruppo di pochi ma cattivi ragazzi dall’altra con una vasta platea di prede per occasionali egemonie ad un ordine più complesso in cui compaiono un gran numero di soggetti di diverso peso ed interesse, il c.d. ordine multipolare che secondo alcuni (in genere, americani) non è per niente ordinato in quanto fluttua.
Per capire questo ordine fluttuante non c’è miglior soggetto da indagare che l’India. L’India ha da un po’ proclamato il proprio stile di relazione internazionale ovvero il multi-allineamento che poi è, in pratica, il rifiuto stesso del concetto di “allineamento”. Se uno punta a diventare un “polo” va da sé che non è allineato che a sé stesso. Gli indiani sono BRICS ed anche SCO ed AIIB ma flirtano anche con il tentativo americano di fare una NATO dell’indo-pacifico (flirtare non comporta fare sesso), non vogliono la nuova moneta BRICS ma promuovere la propria rupia, comprano armi russe tanto quanto americane, comprano energia dai russi ed aprono a nuove joint venture tecnologiche con Washington, sono buoni amici dell’Iran e penetrano silenziosamente in Africa. L’anno scorso hanno aumentato il trading commerciale con gli USA che ora supera di poco quello con la Cina, mentre UAE-SA sommati (il 3° e 4° Paese per volumi di commercio) superano gli uni e gli altri. Oggi l’India è la 5a potenza economica, tra due anni sarà 4a, intanto si dilettano in viaggi sulla Luna, Chandrayaan-3 è partita l’11 luglio ed andrà in cerca di acqua ghiacciata nel sud lunare. Gli indiani stanno cercando di diventare un polo autonomo e fanno in più piccolo quello che già da tempo fanno più in grande i cinesi. Così per molti altri soggetti a vari livelli (esclusi i paesi europei invano stimolati da Macron con la sua “autonomia strategica”, che voleva pure farsi invitare al vertice BRICS di agosto);
2) dal punto di vista americano, i soggetti più temibili di questo riassetto mondiale sono la Cina per ragioni demo-economiche e la Russia per ragioni geo-militari;
3) normalmente, uno stratega consiglierebbe a gli USA di dividere i due competitor come pensava di fare Trump, l’area neo-con che detiene le leve della strategia dell’attuale presidenza Biden, invece, pensa che prima bisogna depotenziare la Russia rendendola un rottame di basse pretese, per poi dedicarsi alla Cina;
4) parallelamente e fondamentale, l’accorpamento stretto in termini di egemonia semi-imperiale di tutte le schegge occidentali, quella già orbitanti a livello naturale (la Fratellanza Anglosassone CAN-AUS-NZ-UK) e quella da mettere in ordine ovvero l’Europa e gli alleati pacifici orientali come il Giappone ed altri (Sud Corea, Filippine ed in maniera più ambigua anche altri da contendere alla Cina).
Ecco quindi chiaro cosa muoveva gli americani verso il confine russo: a) provocare l’invasione dell’Ucraina (a cui i russi non potevano sottarsi anche volendo come per altro lo stesso Putin ha tentato di fare negli ultimi anni sebbene spinto da parti interne che poi sono le stesse che oggi l’accusano di combattere con la mano legata dietro la schiena mentre altri non vogliono proprio il conflitto con l’Occidente in quanto si dedicano all’economia -soprattutto personale- e non alla geopolitica);
b) obbligare l’Europa a recidere ogni legame (energetico, commerciale, turistico e financo culturale) con la Russia, usando l’Europa dell’est contro quella dell’ovest;
c) rilanciare NATO e spesa militare europea (tanto all’inizio ne saranno loro i diretti beneficiari visto che gli europei non hanno una industria militare di livello e comunque diffidano gli uni degli altri per atavici motivi);
d) portarsi a casa nuove pedine utili per il prossimo e strategico conflitto dell’Artico (Svezia e Finlandia);
e) stabilire su questo quadrante i due paradigmi imaginari (cioè che valgono a livello di “valori” nelle immagini di mondo) della loro nuova strategia globale: democrazie vs autocrazie, ordine basato sulle regole (decise a loro, controllate da loro, sanzionate da loro e vale anche per la riformulazione della globalizzazione ex-WTO).
Verso la Russia nello specifico, il loro obiettivo è la consunzione ovvero coinvolgerla in un conflitto in Ucraina lungo, oneroso, sfibrante, generatore di contraddizioni interne. L’unico conflitto operato dagli USA nel dopoguerra vinto “senza se e senza ma” è stato la Guerra fredda che si basava proprio su questa strategia di lungo periodo.
Ne scrivemmo un anno e mezzo fa, non vediamo ragioni per modificare l’analisi.
L’attualità recente ci ha portato al vertice NATO di Vilnius. È incredibile quanto irriflessivo sia il discorso pubblico. Zelensky si è dispiaciuto per non esser stato ammesso nella NATO? Ma solo un giornalista di cappa e spada che scrive per i pesci rossi irriflessivi della sua bolla poteva credere realistico che l’Ucraina in guerra accedesse ad una alleanza basata sull’articolo V°. L’Ucraina, dice Biden, entrerà quando sarà finita la guerra che è, dal punto di vista russo, l’ottimo motivo per non farla finire mai che è poi proprio quello che vogliono gli americani. Forse poi un giorno finirà e del trattato di pace, ovviamente, farà parte la promessa di non accorparla nell’Alleanza atlantica, ma siamo lontani da quel giorno perché l’interesse americano è farla durare il più a lungo possibile quella guerra. Ora danno missili sempre più a lunga gittata (prima esclusi con sdegno per non “provocare escalation”), poi le bombe a grappolo (che sono un ottimo strumento per congelare i confini provvisori poiché, in pratica, i territori limitrofi diventano minati, quelli nell’Ucraina russa e quelli dell’Ucraina ucraina visto che ovviamente Shoygu ha annunciato la reciprocità). Al di là della guerra delle parole sui media e sui social, nei fatti, i confini provvisori della contesa sono quelli e non si spostano decisivamente da mesi.
Poiché gli americani gestiscono i valori, hanno deciso che anche la Turchia è democratica, per aver l’assenso all’entrata NATO della Svezia. Si sono giocati qualche areoplanino e la promessa che avrebbero messo una buona parola per far entrare Ankara in UE tanto è quasi roba loro (dal punto di vista geostrategico). Così ora gli europei dovranno prendersi in carico l’Ucraina e poi la Turchia. Erdogan che scemo non è ha detto “sì-sì” tanto poi il parlamento che deve ratificare il benestare è in vacanza fino ad ottobre, quindi si vedrà. Il “difensore dell’islam” che fa alleanza con gente che brucia il Corano in piazza è il segno che in questo campo non ci sono valori, ci sono solo interessi. I “valori” ci sono solo per le opinioni pubbliche, i tifosi, come nel calciomercato.
Il congelamento del conflitto tempo necessario per le elezioni americane è attivamente contrattato dietro le quinte. Probabilmente anche su richiesta europea che in effetti sta terminando le armi da inviare al fronte. Tra l’altro, i sondaggi registrano una certa stanchezza delle opinioni pubbliche vero l’omino in tuta verde e l’intera questione che comincia a puzzare di fregatura organizzata. Ma forse, anche per una preoccupazione che s’affaccia all’orizzonte cui ha dato voce un simpatico articolo dell’Economist. Che succede se poi a novembre anno prossimo vince Trump? Trump ha annunciato che con lui presidente un secondo dopo il conflitto cesserebbe, che fare? Aspettare …
In mezzo poi si dovrebbero esser le elezioni russe, ucraine (che, punta avanzata del fronte democratico non le farà, tanto la Costituzione è sospesa da un anno e mezzo e va tutto bene, il “popolo” è con Zelensky e guai a chi obietta), quelle europee in cui s’annunciano nuovi equilibri; quindi, mettere tutto in PAUSE conviene a tutti.
Dopo aver inizialmente aderito allo sdegno occidentale verso la Russia, ora gli svizzeri sono tornati alla finestra riscoprendosi neutrali, non forniscono armi agli ucraini, hanno ripreso ad ospitare capitali russi. Come diceva il poeta “Sanno più cose gli svizzeri di quante ne sogni la tua filosofia, Orazio…”.

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La fantasia vaticana di Strelkov si è realizzata: Preso in custodia, di SIMPLICIUS THE THINKER

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La fantasia vaticana di Strelkov si è realizzata: Preso in custodia

Oggi Igor Girkin, alias Strelkov, è stato arrestato ai sensi dell’articolo 280, sezione 2, per “incitamento pubblico all’estremismo”.

Poco dopo, anche il suo braccio destro Pavel Gubarev è stato arrestato per aver organizzato un picchetto illegale per il rilascio di Strelkov, anche se si dice che Gubarev sia stato rapidamente rilasciato con una semplice citazione:

Gubarev avrebbe gestito il Club dei patrioti arrabbiati per conto di Strelkov. Si tratta di una nuova startup nata all’inizio di quest’anno che si batte contro il governo russo e la sua percepita “debolezza” nella gestione della guerra, oltre ad altre varie mancanze.

Sono personalmente felice di vedere Strelkov arrestato? Ad essere sincero, sono agnostico su Strelkov. Non mi piace né mi è particolarmente antipatico. Rispetto ciò che ha fatto molto tempo fa e lo considero una sorta di patriota fuorviato che è lentamente sprofondato nell’oscurità e nella depravazione – le due cose forse sono collegate, poiché sembrava che la cattiveria dei suoi attacchi aumentasse in modo inversamente proporzionale all'”oscuramento della sua stella” e al graduale declino della sua rilevanza pubblica.

Tuttavia, pur non nutrendo un forte sentimento di avversione nei suoi confronti, mi rifiuto di guardare oltre la natura grossolana e dannosa della sua ultima ondata di propaganda. Per un rapido aggiornamento, ecco uno dei suoi ultimi post, che ha fatto il giro di vari organi di stampa:

“Per 23 anni, il Paese è stato guidato da un uomo di bassa lega che è riuscito a ‘soffiare polvere negli occhi’ di una parte significativa della popolazione. Ora è l’ultima isola di legittimità e stabilità dello Stato”, si legge nel post. Ma il Paese non sarà in grado di sopportare altri sei anni di questa vile mediocrità al potere”, si legge nel post.”

Piccola correzione: qui sopra si dovrebbe leggere Gorby il Giuda, non l’ebreo – colpa dell’autotraduttore.

Allora, perché Strelkov è stato preso adesso? Si tratta di speculazioni. Gli editorialisti dei 5/6 sosterranno che fa parte di una “epurazione” in corso di tutti coloro che ostacolano Shoigu. L’unico problema di questa teoria è che la grande narrazione della “purga” sembra essere basata su speculazioni completamente fuorvianti o del tutto fraudolente.

Per esempio, ci è stato fatto credere che più di 5-7 grandi generali russi “anti-Shoigu” sono stati recentemente epurati: Popov, Teplinsky, Surovikin, Seliverstov, Kornev, e probabilmente uno o due altri che potrei aver tralasciato in cima alla mia testa.

Un piccolo problema: ognuno di questi casi è stato finora sfatato.

Popov: Ho recentemente riferito che ci sono notizie contrastanti, una che afferma che è stato mandato in Siria, un’altra che afferma che non è stato affatto rimosso, o piuttosto “reinserito” dopo la fiammata iniziale e ora continua il suo lavoro. Il fatto è che al momento nessuno ha prove precise e definitive al 100% della sua attuale posizione, ma sembra che il malinteso sia stato risolto e che possa essere stato reintegrato.

Per quanto riguarda gli altri, proprio ieri sera i canali ufficiali del 76° e 98° VDV Airborne russo hanno pubblicato quanto segue:

Non si fermano i tentativi del CIPSO ucraino di diffondere false notizie informative, appiccicate sul ginocchio. Che si inseriscono logicamente nell’agenda informativa anti-russa che stanno promuovendo attivamente negli ultimi giorni. Lo scopo di questi eventi è ovvio: sullo sfondo di voci estremamente vaghe sulla sorte di un certo numero di generali russi che sono scomparsi dallo spazio informativo dopo eventi ben noti, così come le recenti dimissioni di alto profilo del comandante del 58A generale Popov e lo “scarico” del suo messaggio audio al personale dell’esercito, approfittare della situazione e cercare di causare discordia nei ranghi delle Forze aviotrasportate, che svolgono con successo missioni di combattimento nelle loro aree di responsabilità assegnate nella zona della NMD. Non molto confusi, gli TsIPSOshniks gettano la loro creatività in rete per la visione generale. Recentemente, il comandante della 7ª Divisione aviotrasportata è stato già licenziato, dopo essersi assicurati una debole reazione alle loro pubblicazioni, hanno iniziato a licenziare il comandante della 106ª divisione, ma anche loro non rispondono. E ora, per essere sicuri, hanno deciso di licenziare e, secondo alcuni rapporti, addirittura “uccidere”, per mano del massimo dirigente militare del Paese, il Comandante delle Forze aviotrasportate. Come abbiamo scritto sopra, il loro lavoro è fatto maldestramente in ginocchio e non può provocare altro che un leggero sorriso. Inoltre, canali come “Ax 18+”, “Operazione Z”, “Moscow Calling”, “Anatoly Nesmiyan”, “Kremlin Snuffbox”, “Evgeny Prigozhin in Telegram”, ecc. vengono da loro utilizzati come fonti primarie di informazione. il più delle volte, essendo chiusi all’accesso del pubblico, si sono assicurati da tempo una cattiva reputazione nel segmento russo dei media o, per dirla più semplicemente, sono discariche di rifiuti filo-ucraine che sono sotto il controllo dei servizi speciali ucraini.Tornando al tema delle Forze aviotrasportate, abbiamo informazioni affidabili. A nome degli ufficiali competenti delle due formazioni, possiamo dichiarare ufficialmente che il comandante della 7ª Divisione di fanteria delle Guardie (g), il maggiore generale Kornev A.V. era in vacanza programmata, ma un paio di giorni fa l’ha lasciata e ha iniziato a guidare la formazione nella zona NVO. Il Comandante della 106ª Divisione aviotrasportata delle Guardie, il Maggiore Generale Seliverstov V.V., dopo essere stato continuamente a contatto con il personale, è partito per una vacanza programmata, ma allo stesso tempo riceve dai comandanti di reggimento rapporti giornalieri sullo stato delle cose nelle unità e impartisce ordini appropriati; dopo la fine delle vacanze intende tornare e continuare a schiacciare il nemico. Per quanto riguarda il comandante, anche in questo caso non c’è motivo di farsi prendere dal panico: egli, secondo la sua abitudine, è con le sue guardie in prima linea e guida personalmente le truppe. A causa della mancanza di tempo libero, è molto raramente sotto lo sguardo dei media russi, che spesso vengono utilizzati dal nemico, rilasciando dichiarazioni contraddittorie a suo favore. Non ci sono motivi di preoccupazione e panico, la Russia è sotto una protezione affidabile. I paracadutisti ai posti di combattimento, distruggono il nemico e liberano la terra russa.Fidatevi solo delle fonti ufficiali, i cui link sono tradizionalmente fissati qui sotto:

Così, i paracadutisti ufficiali di Ivanovo e Pskov dichiarano che i famosi generali del VDV, che si diceva fossero stati “epurati” di recente, sono in realtà ancora lì e non sono stati licenziati in alcun modo.

Sopra ho evidenziato un aspetto interessante, ovvero il canale “Evgeny Prigozhin in Telegram”: si tratta di un falso, che finge di essere Prigozhin. Il motivo per cui è degno di nota è che lo stesso Strelkov è recentemente caduto nella falsa propaganda ucraino-hasbara di questo canale e l’ha amplificata per guidare la sua narrazione dannosa:

Igor Strelkov segue ancora una volta la pubblicità truffaldina dei canali Telegram, scambiandola per vere pubblicazioni di notizie. Non c’è stato alcun incontro tra Prigozhin e Putin, così come non c’è alcuna “registrazione dei negoziati con il presidente”, e il link nel post porta al canale “Prigozhin su Telegram”, che non ha nulla a che fare con Yevgeny Prigozhin e le sue strutture. In realtà, Strelkov ha inserito gratuitamente nel suo canale pubblicità truffaldina“.
Questo è in realtà solo il caso più recente; Strelkov è caduto ripetutamente in falsi negli ultimi mesi, cercando qualsiasi piccolo boccone di propaganda da utilizzare per alimentare il suo programma.

Ma ora torniamo al perché. Innanzitutto, un medico di Wagner di nome Dmitry Petrovsky ha rilasciato un audio in cui dichiara di aver presentato una denuncia all’ufficio del procuratore su Strelkov solo pochi giorni fa, a causa del fatto che Strelkov avrebbe raccolto “grandi donazioni” di denaro senza alcuna verifica o responsabilità sulla destinazione dei fondi:

🇷🇺

Un medico del PMC “Wagner” ha confessato di aver scritto una dichiarazione contro Strelkov. L’ex deputato comunale Dmitry Petrovsky ha rivelato ai media di averlo fatto quattro giorni fa. L’ex deputato municipale Dmitry Petrovsky ha rivelato ai media di averlo fatto quattro giorni fa: “Si presume che raccolga grandi donazioni per aiutare i nostri ragazzi, ma non fornisce alcuna responsabilità per le spese”. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, naturalmente, sono state le parole di Strelkov sul nostro Presidente Vladimir Putin. Credo che insultare il capo dello Stato sia un crimine”, ha dichiarato Petrovsky.Nel frattempo, i media riportano anche altre ragioni per la detenzione di Igor Strelkov. Inoltre, un residente di Novosibirsk ha presentato una dichiarazione contro l’ex Ministro della Difesa della Repubblica Popolare di Donetsk, chiedendo di indagare su Strelkov per aver tentato di screditare le Forze Armate russe.
Ci sono alcune cose da spiegare, quindi abbiate pazienza.

In primo luogo, l’uomo sottolinea il fatto che c’è qualcosa di strano nell’incarico di Strelkov negli ultimi anni. Non ha avuto un vero e proprio “lavoro” o una posizione, eppure ha uno studio completamente finanziato da cui filma i suoi discorsi, un appartamento, eccetera. Alcuni hanno “suggerito” in passato che Strelkov sia sovvenzionato da qualche oligarca o figura occidentale anti-russa/ONG/apparato di intelligence, ecc.

È vero che qualcuno paga e sovvenziona interamente le operazioni e il “movimento” di Strelkov, ma nessuno sa esattamente chi sia. In passato sono state elaborate teorie più complesse, da parte di persone molto più competenti di me in materia, ma è inutile entrare nel merito ora, poiché la mia intenzione non è quella di fare un’immersione profonda in tutti gli scheletri nell’armadio di Strelkov, ma semplicemente di fornire un’ampia ed equilibrata panoramica contestualizzante della situazione.

Ora, tenete presente che non mi è sfuggita l’ironia della denuncia del “medico Wagner” nei confronti di Strelkov. Ecco che Wagner, reduce da uno dei più grandi tentativi di ribellione della storia recente della Russia, accusa Strelkov di sedizione; la classica pentola e il bollitore. Inoltre, almeno in superficie, sembra esserci un’ingiustizia notevole nel fatto che Prigozhin sia stato lasciato libero senza punizioni mentre Strelkov è ora detenuto.

Ma si deve notare che Prigozhin si è premurato di non portare mai il suo caso apertamente o apparentemente contro Putin; non ha mai nemmeno menzionato il suo nome durante i suoi discorsi. Così, quando ha compiuto queste azioni, ha dato loro il carattere di essere più un bisticcio tra generali/comandanti, piuttosto che un vero e proprio colpo di stato contro il Cremlino o la presidenza. Strelkov, invece, ha iniziato a chiedere apertamente la destituzione o il rovesciamento di Putin, utilizzando un linguaggio sempre meno eufemistico.

In secondo luogo, Prigozhin è stato responsabile di alcuni dei più grandi trionfi russi sul campo di battaglia degli ultimi tempi, mentre Strelkov è visto come uno che è scappato da Slavyansk. In questo modo si acquista una certa quantità di valuta politica e di protezione che – che lo si voglia o no – può contribuire in modo significativo al perdono. In breve: se ti presenti adornato di gloria tangibile, sarai considerato utile e le tue argomentazioni avranno più peso di quelle di uno scantinato che vomita vetriolo infondato e che non ha realizzato nulla in quasi un decennio.

Questo assolve completamente Prigozhin? No, sono solo i fatti di realpolitik di come funziona il mondo.

Inoltre, va detto che il destino di nessuno dei due è ancora segnato, quindi tutto è solo una speculazione. Prigozhin potrebbe ancora avere la sua rivincita e Strelkov stesso potrebbe cavarsela con una leggera ammonizione. Le cose sono ancora in movimento e si stanno svolgendo.

Lo stesso Strelkov ha notoriamente emesso una cruda profezia all’inizio di quest’anno: se dovesse arrivare il giorno del suo arresto, significherebbe che lo scenario peggiore si è attivato e che la Russia perderà certamente la guerra e crollerà subito dopo. Naturalmente, il fatto che la profezia sia convenientemente ancorata alla legittima punizione delle sue stesse malefatte è destinato a essere liquidato come una semplice coincidenza.

Non dobbiamo nemmeno dimenticare che Strelkov è stato un maestro della profezia, alla stregua di Jim Cramer; in questo senso, qualsiasi cosa egli preveda, sarebbe saggio scommettere sul fatto che il fattore opposto si verifichi effettivamente.

Nel 2015, dopo tutto, Strelkov ha notoriamente previsto che Assad sarebbe caduto, che la potenza aerea russa sarebbe stata troppo debole per trattenere i ribelli e che, dopo aver perso catastroficamente in Siria, la Russia sarebbe crollata, portando alla cacciata di Putin (è ossessionato dal rovesciamento di Putin, o cosa?).

Controllare la data dell’articolo qui sotto:

All’inizio di quest’anno, aveva previsto che la Russia non avrebbe catturato Bakhmut e, dopo averla conquistata, aveva anche previsto che non avrebbe potuto tenerla e che sarebbe presto ricaduta nelle mani dell’AFU:

Il blogger militare russo Igor Girkin ha minimizzato l’importanza delle notizie secondo cui le truppe russe avrebbero accerchiato Bakhmut e ha espresso il dubbio che la città di Donetsk possa essere tenuta da Mosca.
E per coloro che sono stati avvelenati dalla propaganda della quinta colonna, che sostiene ripetutamente che Strelkov è considerato un eroe ovunque vada, rendendo così la sua parola pura e virtuosa, vi presento il famoso combattente del Donbass Russell “Texas” Bentley, che ha messo a ferro e fuoco Igor Girkin, un video intitolato “Texas Takes Strelkov To The Woodshed” (Il Texas porta Strelkov nella baracca) prima che venisse rimosso senza tanti complimenti da YouTube:

Concludo ribadendo ancora una volta che, nonostante abbia gettato su di lui un po’ di polvere giustificata, non ho in realtà un’ascia di guerra contro Strelkov. Una parte di me pensa che possa essere mentalmente malato, dato il suo lungo isolamento e la sua reputazione in calo nel corso degli anni. Di certo, quando ho visto i video di oggi, non sembrava una persona mentalmente “a posto”, e penso che anni di rancori personali e di dover riconciliare il fallimento della sua visione del mondo lo abbiano colpito, corroso e forse creato un uomo distrutto, risentito e dispettoso che, nonostante le molte buone intenzioni, ha iniziato ad appoggiarsi troppo pesantemente su espedienti per attirare l’attenzione al fine di massaggiare il suo ego.

Chiunque l’abbia seguito fin dall’inizio, come me, noterà il lento ma marcato declino e la strana impennata dei suoi comportamenti più attentivi, quelli a basso costo e a valore d’urto, che fanno quasi pensare a una vera e propria malattia mentale. Per esempio, chi si ricorda di questo video dello scorso Natale in cui Strelkov ha fatto il botto, sostenendo assurdamente che Putin non è reale, è un clone o una controfigura:

Negli ultimi mesi si sono moltiplicati i video di questo tipo, in cui il giornalista è apparso sempre più scombussolato. Nel video di cui sopra, fa direttamente il gioco di Budanov e del marchio di propaganda dell’SBU, quasi a suggerire una sorta di sottile coordinamento con le forze atlantiste per screditare Putin. Forse gli anni in cui si è predetto il suo rovesciamento erano in realtà una forma di wishful thinking e un tentativo di realizzare una profezia che si autoavvera?

Che altro si può dire?

Non avevo intenzione di fare un aggiornamento sugli altri sviluppi della SMO oggi, ma visto che siamo già qui, perché non aggiornarci su alcune delle cose più urgenti?

La cosa più interessante di oggi sono state le osservazioni di Putin sulla situazione polacca, in cui ha ripreso molto di ciò che ho scritto di recente. In breve, la situazione sta diventando critica: la “carne” ucraina si sta esaurendo e la carne polacco-lituana sarà il prossimo piatto del menu per quanto riguarda il piano di gioco della NATO:

Questo mi colpisce solo perché sembra essere la prima volta che Putin stesso affronta la questione in modo così schietto e diretto. Il fatto che Putin stesso lo affronti così apertamente ora, dopo mesi di allusioni da parte dell’SVR e di altri funzionari di livello inferiore, significa che le cose stanno davvero precipitando in questa direzione.

Si noti che, nelle osservazioni di Putin di cui sopra, sembra esserci una “minaccia” non tanto sottile nei confronti della Polonia, alla quale ha ricordato che alcune delle sue terre sono state di fatto generosamente donate da Stalin, con la chiara implicazione: il signore dà e il signore toglie.

Date le parole molto decise di Putin, il riposizionamento delle truppe di Wagner in Bielorussia e le recenti dichiarazioni del presidente della commissione Difesa della Duma sullo scopo di Suwalki Gap di Wagner danno una nuova dimensione a questi sviluppi.

In linea con il video di cui sopra, di seguito una sintesi dei punti principali del discorso di Putin:

▪️I responsabili occidentali di Kiev non nascondono la loro delusione per i risultati della cosiddetta controffensiva. L’Ucraina sta esaurendo le sue risorse di mobilitazione. Le scorte di armi occidentali sono esaurite e le capacità tecnologiche sono limitate. Il comando dell’operazione speciale dimostra professionalità, i soldati e gli ufficiali compiono coraggiosamente il loro dovere e le attrezzature occidentali “invulnerabili” bruciano perfettamente sul campo di battaglia. L’opinione pubblica ucraina sta gradualmente cambiando e la popolazione sta “gradualmente rinsavendo”, e anche gli atteggiamenti in Europa stanno cambiando. Trascinare il conflitto ucraino è vantaggioso per le élite statunitensi. L’indipendenza della Polonia dopo la Seconda guerra mondiale è stata in gran parte ripristinata grazie alla partecipazione dell’URSS. I territori occidentali dell’attuale Polonia sono un regalo di Stalin ai polacchi. La Russia vede che il regime di Kiev è pronto a usare qualsiasi mezzo per “preservare la sua natura corrotta”. I traditori in Ucraina sono pronti ad “aprire le porte” alle forze straniere influenti in Occidente e a vendere nuovamente il Paese. Sembra che i leader polacchi stiano cercando di formare una coalizione sotto l’ombrello della NATO per intervenire nel conflitto in Ucraina e prendere una grande porzione di territorio per sé. Putin ha incaricato il capo dei servizi segreti esteri, Naryshkin, di monitorare i piani della Polonia per l’Ucraina. La Polonia si è impadronita di parte della Lituania, ha sottratto alla Russia le sue terre storiche e ha partecipato alla divisione della Cecoslovacchia, approfittando della guerra civile. La Russia reagirà con tutti i mezzi disponibili in caso di aggressione occidentale alla Bielorussia.
Ed ecco il giornalista francese Jean-Dominique Marchais che alla TV francese afferma che la Polonia si sta preparando a prendere l’Ucraina occidentale:

💥💥💥French journalist Jean-Dominique Marchais – on Poland’s preparations to invade western Ukraine: I confirm that there are reflections, particularly in Poland and in the Baltic States, about the creation of one of the multinational divisions, let’s say including Ukrainian forces, Polish forces, if Russia could break through the front and resume the offensive there. I think there would indeed be such a division, as Poland and others, they would send troops outside of NATO.

Jean-Dominique Merchet cites many official sources. This is not the first time this possibility has been mentioned. A few weeks ago Anders Fogh Rasmussen, the former head of NATO, already confirmed this with our Guardian colleagues: ‘We know that Poland is very committed to supporting Ukraine, and I don’t rule out that Poland will be more involved on a national basis and that the Baltic states will follow with a possible ground troop intervention’.”💥💥💥

Recall my recent exegeses on this very topic and how the Polish-Lithuanian situation has been developing under the surface. Recall the main points about how Ukraine has run out of big ‘milestones’ to look forward to in order to save the AFU in some way, whether it’s new wunderwaffen, key NATO summits, falseflag opportunities, etc.

That means as Russia ratchets up the pressure in the near future, and the AFU begins to collapse, the forces of which Putin is talking about, will begin to truly ramp up toward a potential major escalation. One interesting thing Putin noted was that there are particular ‘traitors’ in Ukraine who are acting as the ‘postern gate openers’ to let in Polish forces.

One possibility I can see—which is in line with my earliest predictions from the very first two or three reports I made here—is that once Russia captures the Donbass or everything east of the Dnieper, if at that point the AFU still has the morale and wherewithal to continue the fight, they could retreat to the right bank and make a bastion of it there. Then, Poland can enter in the west of the country under a special deal with the collapsing Ukrainian government which will basically quid pro quo trade sovereignty of the western lands for ‘Polish protection’.

Note that there were already rumors months ago which I reported on that Poland could offer to “temporarily” take some of the western territories under its full governmental protection ostensibly to prevent Russia from ‘attacking’ them. This is one of the oldest tricks in the book used by the likes of Erdogan in Idlib and North Syria, for instance, to actuate a full annexation of a desired land under the guise of some sort of ‘temporary’ protectorate. This is the most likely way that Poland would enter the conflict in the medium term future, at least initially—then it could develop from there depending on how Russia reacts to this and other exigencies.

This comes on the heels of the following news, as well:
Poland to move military formations from the west to the east of the country due to possible threats related to the Wagner group, Poland’s press agency reports – Reuters

Now, a few quick updates on the grain deal corridor situation.

Russian UN representative Polyansky re-iterated that vessels traveling toward Odessa will be regarded by Russia as potentially carrying weaponry to the Kiev regime:

Il deputato della Duma russa Petr Tolstoj ha dichiarato in modo promettente:

Petr Tolstoj, deputato della Duma di Stato della Russia: “Il ritiro dall’accordo sul grano è un grande passo avanti per la Russia. Ora dobbiamo assumere il pieno controllo dell’intera costa settentrionale del Mar Nero, privando l’Ucraina del suo accesso. Dobbiamo colpire non solo il porto, ma anche le infrastrutture militari, senza guardare all’ululato che si è levato a ovest dei nostri attacchi missilistici. Questo è solo rumore grigio”.
Alcuni hanno espresso la preoccupazione che l’Ucraina possa semplicemente trasportare il grano su rotaia fino al porto rumeno di Galati, e questo è vero fino a un certo punto. Tuttavia, oggi ho visto che questo dimezzerebbe le esportazioni mensili di grano dell’Ucraina. Potrebbero esserci anche altri ostacoli, ancora più grandi, che lo impediscono.

Per quanto riguarda gli attacchi, ieri sera la Russia ha effettuato una nuova serie di attacchi con missili Onyx e altri. Sono stati segnalati dei colpi, come questo confermato da un membro della rete clandestina/partigiana di Nikolayev, che avrebbe colpito una base di mercenari con molte vittime:

Oggi si è continuato a colpire obiettivi in tutto il Paese, compresa questa spettacolare esplosione a Zhitomir, che sarebbe stata causata da un drone di Geran:

If you look closely you can see a huge amount of sparkling secondaries, which some have astutely pointed out could be the new shipments of American cluster munitions going off in the fire.

Also, Russia has been using a lot of Onyx missiles in the last few strikes, which Ukrainian airforce spokesman admitted are un-interceptable for the AFU, given their extreme near-Mach 3 speed:

🇷🇺⚔️🇺🇦

Se si guarda da vicino, si può notare un’enorme quantità di secondi scintillanti, che alcuni hanno astutamente fatto notare potrebbero essere le nuove spedizioni di munizioni a grappolo americane che esplodono nel fuoco.

Inoltre, la Russia ha utilizzato molti missili Onyx negli ultimi attacchi, che il portavoce dell’aeronautica ucraina ha ammesso essere inaccettabili per l’AFU, data la loro estrema velocità vicina al Mach 3:

La Difesa aerea ucraina non è in grado di intercettare i missili russi “Oniks” utilizzati negli attacchi a Odessa e Nikolaev della scorsa notteYuriy Ignat, portavoce delle Forze armate ucraine, ha dichiarato che la Difesa aerea ucraina non sarà in grado di abbattere i missili russi “Oniks”, utilizzati nei recenti attacchi a Odessa e Nikolaev. “I missili ‘Oniks’ sono originariamente progettati per colpire le navi di superficie, con una velocità superiore ai 3000 km/h. Lo stesso vale per i missili “X-22″, che viaggiano a una velocità superiore ai 4.000 km/h”.
La cosa più ridicola è che poco prima hanno affermato di essere in grado di abbattere i missili russi Kinzhal, che si dice viaggino a più di 10 Mach.

.

Quindi, hanno abbattuto “13 Kinzhal” a Mach 10, ma non possono abbattere un singolo P-800 Onyx a Mach ~2. Solo in Ucraina!

Inoltre, va notato che l’ex generale russo Evgeny Buzhinsky ha dichiarato che gli attacchi di Odessa erano in realtà già pianificati prima dell’attacco al ponte di Kerch, e che i veri attacchi di rappresaglia sono ancora in fase di definizione e avranno luogo nel prossimo futuro:

A parte questo, ci sono stati altri video della distruzione di massa dei blindati ucraini su ogni fronte, compreso questo cimitero di M2 Bradley:

E ancora:

Inoltre la colonna di corazzati ucraini è stata decimata da ogni lato vicino al fianco meridionale di Bakhmut:

Continuano ad essere catturati anche molti prigionieri di guerra ucraini:

A proposito di munizioni a grappolo – che gli Stati Uniti occidentali hanno ora ammesso che l’Ucraina ha iniziato a usare pienamente:

Compreso questo notiziario britannico sul loro arrivo al fronte:

I rapporti affermano quanto segue a nome della Russia:

Ecco a voi….Canale telegram ucraino “Residente”: “L’MI-6 ha trasmesso nuove informazioni all’Ufficio del Presidente e allo Stato Maggiore dell’Ucraina, secondo le quali il Cremlino ha deciso di utilizzare pienamente il suo arsenale di munizioni a grappolo in Ucraina. L’esercito russo ha iniziato a spedire bombe/missili/gusci a grappolo al fronte”.
Nel frattempo, le foto da Fort Moore (ex Fort Benning) mostrano i soldati statunitensi che si allenano a scavare trincee:

Infine, un piccolo riassunto delle notizie occidentali per avere un’idea dei sentimenti attuali:

Un istruttore americano descrive la tripla perdita di soldati ucraini e l’uso improprio di costose attrezzature occidentali, che causano insoddisfazione tra gli sponsor. “L’Ucraina si trova di fronte a una finestra di opportunità che si sta chiudendo per evitare una ‘guerra perpetua’ con la Russia”, ha detto un veterano delle forze speciali statunitensi che ora addestra le truppe di Kiev. Il direttore e cofondatore dell’Ukraine Defense Support Group, con sede a Kiev, Eric Kramer, ha detto in un’intervista da Kiev che le forze di Mosca sono ben radicate e che espellerle sarà un progetto lungo e costoso per le forze ucraine. “Molti dei miei ragazzi lavorano al punto di raccolta dei feriti. E stanno vedendo il triplo delle vittime rispetto a qualche mese fa. È piuttosto terribile”, ha detto Kramer .Via Ukraina_RU
Non solo la finestra si sta chiudendo, ma il numero delle vittime è triplicato rispetto a mesi fa. Il che la dice lunga, considerando che mesi fa c’era il tritacarne di Bakhmut, dove le perdite ucraine erano ai massimi storici.

Non sorprende che siano emerse sempre più notizie sullo sviluppo dei problemi cimiteriali in Ucraina. Per esempio:

L’entità del fallimento della controffensiva promessa all’Occidente, che avrebbe dovuto liberare non solo le regioni di Kherson e Zaporozhye, ma anche la Crimea, può essere stimata dalle tombe dei militari ucraini morti. Dobbiamo seppellire così tanto che non ci sono abbastanza posti nei cimiteri.
A Charkiv, i posti nel cimitero Bezlyudovsky, così come nei cimiteri n. 17 e n. 18, sono esauriti. Nei cimiteri di Lviv si stanno scavando vecchie tombe e al loro posto si stanno preparando tombe per i soldati caduti. Ma la parte più difficile è a Kiev e nella regione. Solo nel cimitero Bykovnyansky, vicino a Kiev, nella primavera di quest’anno sono stati assegnati 50 mila posti per la sepoltura dei caduti, che si è conclusa a metà luglio. Nel distretto di Obukhov, nella regione di Kiev, le autorità locali sono addirittura costrette a procurarsi vecchi documenti per rifiutare ufficialmente ai residenti di seppellire i loro parenti defunti nel cimitero.
Inoltre, il ministro ucraino per gli Affari dei veterani ha rivelato una spaventosa cifra prevista per il numero di veterani di questa guerra attesi per l’Ucraina:

“Una cifra spaventosa”: 4 milioni è esattamente il numero di veterani che ci saranno in Ucraina dopo la fine della guerra”, ha dichiarato Y. Laputina. “La cifra che abbiamo previsto dopo la vittoria è che ci saranno almeno 4 milioni di persone di questo tipo”.
Questo potrebbe indicare che l’Ucraina sta effettivamente utilizzando e perdendo molti più uomini di quanto si possa immaginare.

L’illustre “Richard Kemp” di cui sopra, tra l’altro, è lo stesso “oracolo” responsabile, nel corso dell’ultimo anno, di gemme come la seguente:

Come cambiano i tempi.

La nuova direttiva prevede che gli alleati si orientino maggiormente verso la “riparazione” dei veicoli ucraini piuttosto che la fornitura di nuovi:

Suppongo che sia un modo per ammettere che non hanno più nulla da inviare.

La Russia continua a fare trucchi satellitari con la NATO, ora dipingendo finti aerei sulle piste per ingannare l’ISR:

Infine, nel suo ultimo video, Yuri Podolyaka afferma di ritenere che, dopo che gli assalti alla carne dell’Ucraina si esauriranno presto, la Russia lancerà una sua grande offensiva intorno ad agosto:

Trovo questo particolarmente interessante, visto il video precedente che ho postato, in cui il presidente del Comitato per la Difesa della Duma di Stato, Andrei Kartapolov, afferma che Wagner ha un ulteriore scopo nel trovarsi in Bielorussia. Egli ha indicato come scopo la riconquista del Corridoio di Suwalki. Tuttavia, dato che lo scontro potenzialmente previsto con la Polonia potrebbe essere ancora lontano, Wagner potrebbe essere utilizzato prima di una tale escalation.

È interessante notare che, se ricordate, Prigozhin ha ripetutamente affermato che Wagner tornerà a combattere il 5 agosto. Dato che ora abbiamo la conferma della presenza di Wagner in Bielorussia, con nuove foto satellitari che sembrano mostrare i campi militari che si stanno riempiendo, questo ci porta a concludere che un potenziale fronte settentrionale di Wagner potrebbe essere ancora in gioco.

⚡️⚡️⚡️

Il campo della PMC di Wagner vicino a Osipovichi si espande ogni giorno. Al momento, almeno 10.000 combattenti sono stati dispiegati o saranno trasferiti nel territorio della Repubblica di Bielorussia.
Ricordiamo che i funzionari ucraini non hanno mai smesso di lamentarsi della formazione da parte della Russia di un invincibile pugno d’attacco di 100.000 uomini nella regione nord-orientale di Kharkov-Svatove. Consolidando questi sviluppi, si può dedurre che potrebbe esserci la possibilità di un’offensiva russa più ampia in quella regione con un’incursione di qualche tipo da parte di Wagner da nord.

Il campo della PMC di Wagner vicino a Osipovichi si espande ogni giorno. Al momento, almeno 10.000 combattenti sono stati dispiegati o saranno trasferiti nel territorio della Repubblica di Bielorussia.
Ricordiamo che i funzionari ucraini non hanno mai smesso di lamentarsi della formazione da parte della Russia di un invincibile pugno d’attacco di 100.000 uomini nella regione nord-orientale di Kharkov-Svatove. Consolidando questi sviluppi, si può dedurre che potrebbe esserci la possibilità di un’offensiva russa più ampia in quella regione con un’incursione di qualche tipo da parte di Wagner da nord.

Tenete presente che per ora la considero ancora un’estrapolazione di bassa affidabilità, fino a ulteriori informazioni/sviluppi, ma mi limito a menzionare la possibilità. La cosa più probabile è la continua espansione delle operazioni russe nella regione di Svatove-Kremennaya e la graduale ramificazione da lì, ma vedremo se ci saranno nuovi indizi che indicheranno qualcosa di più grande.

Un ultimo paio di elementi disparati:

L’ultima volta ho parlato della nuova versione russa di Starlink, il cui primo satellite è attivo e funzionante. Questa volta ho una versione meglio sottotitolata e alcune nuove informazioni contestualizzanti sui suoi progressi:

Tre satelliti di comunicazione nazionali in orbita bassa lanciati dal cosmodromo di Vostochny, sviluppati dalla società russa Bureau 1440, hanno trasmesso la prima connessione a Internet. Ora la velocità di trasferimento dei dati al dispositivo è di 12 Mbps e il ritardo è di 41 millisecondi. L’obiettivo del progetto è creare un servizio commerciale di accesso a Internet a banda larga via satellite che operi in orbite basse, ad alta velocità e con ritardi minimi. A partire dal 2025, è previsto il lancio in orbita di 10-12 razzi all’anno, con circa 15 satelliti collocati in un razzo. In totale, entro il 2035 saranno creati e lanciati in orbita più di 900 satelliti domestici a bassa orbita. Essi forniranno Internet satellitare ad alta velocità ai residenti di tutta la Russia. I piani prevedono di fornire servizi di accesso a banda larga utilizzando i veicoli spaziali russi in 75 Paesi del mondo.
Il prossimo:

Un capitano ucraino della 72esima brigata meccanizzata racconta alcune esperienze molto interessanti vissute durante i combattimenti contro Wagner a Bakhmut, in particolare i trucchi usati da Wagner contro le sue forze, come i cani d’attacco addestrati per assaltare le trincee, tra le altre cose:

E infine, un’altra nuova visione chiara delle bombe radenti russe UMPC “JDAM ortodosso” sganciate dai Su-34:

 

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Il Sudafrica ha sbagliato l’ottica del suo compromesso BRICS con la Russia, di ANDREW KORYBKO

Il segno dei tempi ancora incerti e contraddittori durante i quali i nuovi ed alternativi sistemi di relazioni internazionali paralleli e contrapposti a quello statunitense sono ancora lungi da essere consolidati. Buona lettura, Giuseppe Germinario

Il Sudafrica ha sbagliato l’ottica del suo compromesso BRICS con la Russia

ANDREW KORYBKO
20 LUGLIO 2023

Pretoria avrebbe dovuto fare finta di niente, rifiutarsi di assecondare il circo mediatico che circonda l’imminente vertice e discutere apertamente con il blocco a porte chiuse. In questo modo avrebbe mantenuto le apparenze per tutte le parti coinvolte e avrebbe facilitato la possibilità di trasferire completamente l’evento in un formato online senza bisogno di spiegazioni. Invece, il Sudafrica ha screditato la propria integrità e quella dei BRICS dopo che il suo comportamento poco diplomatico ha reso impossibile l’attuazione di questo piano di riserva, con conseguente vittoria politica dell’Occidente.

Mercoledì il Sudafrica ha annunciato che il Presidente Putin parteciperà al Vertice dei BRICS del mese prossimo virtualmente anziché di persona come inizialmente previsto. Il portavoce del Presidente Cyril Ramaphosa ha poi confermato che ciò è stato deciso a causa degli “obblighi legali di Pretoria nei confronti dello Statuto di Roma”, dopo che la CPI ha emesso un mandato di arresto per il leader russo. Non esiste quindi alcuna base per ipotizzare l’esistenza di altre ragioni, come molti esponenti della comunità Alt-Media (AMC) hanno sostenuto sui social media.

Se ci fossero state minacce credibili alla vita del Presidente Putin mentre si recava in quel Paese o mentre si trovava lì, il Cremlino ne avrebbe informato la comunità internazionale per sensibilizzare l’opinione pubblica sul complotto speculativo dell’Occidente per assassinarlo e screditare così il blocco de facto della Nuova Guerra Fredda. La Russia ha rivelato in precedenza di aver sgominato una cellula terroristica che voleva assassinare il capo di RT, Margarita Simonyan, quindi non avrebbe senso che coprisse un presunto complotto molto più grande riguardante il Presidente Putin.

L’altra spiegazione che viene sbandierata dall’AMC, secondo cui il leader russo sarebbe troppo impegnato a gestire l’operazione speciale per viaggiare all’estero, è screditata dal fatto che l’anno scorso si è recato in Asia centrale e in Iran, nonostante la situazione sul campo di battaglia fosse molto più grave in quel periodo. È importante sfatare queste teorie cospirazioniste, in modo che la gente non sia indotta a concordare con i media mainstream (MSM) che è un bene che non venga in Sudafrica il mese prossimo.

Il consiglio di “Alt-Media Needs To Stop Overdosing On Copium & Finally Recognize Reality” può essere applicato in questo contesto semplicemente riconoscendo che l’ultimo annuncio è una battuta d’arresto, ma senza cadere nella trappola del MSM di abbracciare narrazioni “doom-and-gloom” dopo questa delusione. I BRICS continueranno ad accelerare gradualmente i processi di multipolarità finanziaria in parallelo con i suoi membri e gli Stati partner della loro rete allargata che si affidano maggiormente alle valute nazionali nei loro scambi bilaterali.

Tuttavia, c’è ancora qualche lezione da trarre dal fiasco del soft power del Sudafrica, che ha sbagliato l’ottica del compromesso BRICS con la Russia. Le pressioni internazionali sono state immediatamente esercitate sul Paese ospitante affinché disinvitasse il Presidente Putin dopo che, all’inizio della primavera, era trapelata la notizia del suo mandato di arresto da parte della Corte penale internazionale. Pretoria avrebbe dovuto fare finta di niente, rifiutarsi di assecondare il circo mediatico che circonda l’imminente vertice e discutere apertamente con il blocco a porte chiuse.

Questo avrebbe mantenuto le apparenze per tutte le parti coinvolte e avrebbe facilitato la possibilità di trasferire completamente l’evento in un formato online senza bisogno di spiegazioni. Gli organi di stampa avrebbero comunque ipotizzato che ciò fosse dovuto al mandato di arresto della Corte penale internazionale, ma nulla sarebbe stato confermato in questo scenario, preservando così l’integrità del Paese ospitante e quella dei BRICS nel loro complesso. Invece, entrambi sono stati screditati dopo che il circo mediatico ha reso impossibile l’attuazione senza problemi di questo piano di riserva.

La scorsa settimana, “Il vicepresidente del Sudafrica ha vuotato il sacco sul dilemma BRICS-CIC”, che a posteriori è stato molto poco diplomatico per ciò che ha rivelato. Nel disperato tentativo di suscitare simpatia per la situazione in cui si trova il suo Paese, Paul Mashatile ha egoisticamente fatto luce su alcune divisioni interne al blocco. In particolare, ha affermato che il Brasile e l’India si sono opposti allo spostamento del Vertice in Cina, sostenendo inoltre che quest’anno solo l’India era favorevole all’idea di un formato puramente online.

Per quanto possa essere “politicamente scomodo” da ammettere per alcuni membri dell’AMC, entrambe le cose potrebbero essere vere. Il Brasile e l’India stanno cercando di trovare un equilibrio tra l’Occidente e il Sud globale, cosa che sarebbe stata più difficile per loro se avessero accettato di spostare il vertice in Cina dopo che il Sudafrica si era lasciato andare al circo mediatico che lo circondava. Se il Sudafrica fosse rimasto discreto sui suoi calcoli politici, tuttavia, quei due avrebbero potuto sentirsi più a loro agio.

Per quanto riguarda la seconda affermazione di Mashatile, la stessa osservazione vale per il comportamento poco diplomatico del suo Paese che preclude questa possibilità. All’inizio del mese, l’India ha ospitato il vertice annuale della SCO di quest’anno praticamente dopo aver annunciato la sua decisione alla fine di maggio senza fornire spiegazioni, ma probabilmente a causa della scomodità di ospitare il presidente cinese Xi in mezzo alle crescenti tensioni sino-indiane. Rifiutando di assecondare le speculazioni sui suoi calcoli, l’India ha aiutato tutte le parti a mantenere le apparenze.

L’evento ha avuto successo dopo che tutti si sono trovati d’accordo sui contorni dell’ordine mondiale emergente, ma questo probabilmente non sarebbe accaduto se l’India si fosse comportata in modo non diplomatico nel periodo precedente. Anche se il Sudafrica aveva già commesso molti errori di soft power prima che l’India annunciasse la sua decisione di ospitare il vertice SCO praticamente senza spiegazioni, avrebbe potuto imparare dall’esempio dato dal suo partner BRICS a smettere di parlare dei suoi calcoli politici per salvare l’integrità del gruppo.

Se ciò fosse accaduto, allora ci sarebbe stato ancora spazio politico per tenere il vertice BRICS di quest’anno anche online senza che i membri si sentissero a disagio, ma tutti si sarebbero opposti, tranne l’India, proprio perché il Sudafrica si era già spinto troppo in là assecondando il circo mediatico. Non avrebbero potuto far credere che questo piano di riserva fosse dovuto a ragioni diverse dalle pressioni occidentali, e quindi non volevano macchiare la loro reputazione multipolare condividendo il peso della colpa.

L’India aveva già spostato il vertice SCO online, quindi non si sarebbe vergognata di appoggiare il Sudafrica a fare lo stesso, ma Russia e Cina, se avessero accettato, avrebbero certamente dato l’impressione di coprire la capitolazione del Sudafrica alle pressioni occidentali, ed è per questo che presumibilmente non l’hanno fatto. Questa intuizione porta direttamente allo scandaloso annuncio di mercoledì, che avrebbe potuto essere evitato se il Sudafrica si fosse comportato diplomaticamente e non avesse assecondato il circo mediatico che circonda questo evento.

Se Pretoria si fosse comportata bene in pubblico e avesse discusso apertamente con il blocco a porte chiuse, sarebbe stato possibile spostare il Vertice BRICS in Cina quest’anno o organizzarlo interamente online, come l’India ha appena fatto con successo con il Vertice SCO. Per quanto riguarda il primo piano di riserva, gli equilibri geopolitici del Brasile e dell’India non sarebbero stati danneggiati, poiché il Sudafrica avrebbe potuto inventare un pretesto plausibile, anche se le tensioni sino-indiane avrebbero potuto costituire un problema per Delhi.

Per quanto riguarda il secondo, in questo scenario si sarebbe potuto fare affidamento su un pretesto simile, per non dare l’impressione che la Russia e la Cina stessero contribuendo a coprire la capitolazione di un membro dei BRICS nei confronti dell’Occidente, invece di resistere alle pressioni occidentali come i loro sostenitori si aspettano che facciano sempre. Purtroppo, nessuno dei due piani di riserva è stato attuato perché il Sudafrica ha sbagliato l’ottica del suo compromesso BRICS con la Russia, di cui non può essere incolpato se non per se stesso, a prescindere dalle affermazioni dell’AMC.

https://korybko.substack.com/p/south-africa-bungled-the-optics-of

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Putin colpisce ancora: Porti ucraini devastati per la fine dell’accordo sul grano, di SIMPLICIUS THE THINKER

Putin colpisce ancora: Porti ucraini devastati per la fine dell’accordo sul grano

Ieri sera la Russia ha colpito Odessa e praticamente tutti gli altri porti coinvolti nell’affare del grano (ce ne sono altri come Yuzhne, Ochekov, Nikolayev, ecc.), oltre ad altre città dell’Ucraina occidentale. Il sindaco di Odessa li ha definiti i peggiori colpi dell’intera guerra:

Per inciso, è stato detto che l’uomo che ha filmato il video selvaggio degli arrivi a Odessa di cui sopra è già stato catturato dall’SBU e “mobilitato”:

La CNN ha aumentato il sensazionalismo in modo insincero, affermando di non aver “mai visto nulla di simile” – immagino che il giornalista non fosse presente a Baghdad nel marzo 2003:

Tra l’altro, è interessante che i media e i funzionari occidentali stiano facendo un gran parlare dei “barbari attacchi” della Russia, non solo dal punto di vista dell’ipocrisia: dopo tutto, Kiev ha letteralmente attaccato il ponte di Crimea l’altro giorno, uccidendo civili davanti alle telecamere, e ora si lamentano che la Russia ha colpito “infrastrutture civili” a Odessa. Ma anche il fatto che gli Stati Uniti hanno fatto la stessa cosa molte volte senza grande indignazione.

Per esempio, ecco un articolo del LA Times del 1990 che mostra come gli Stati Uniti abbiano utilizzato le stesse tattiche durante la Guerra del Golfo:

Or Operation Pocketmoney.

Here’s a more recent one:

Si dà il caso che il petrolio iraniano sequestrato sia “bloccato” al largo delle coste del Texas, con quell’immortale voce passiva in stile Newspeak che i MSM amano impiegare quando devono nascondere il colpevole del crimine. Come quando riportano la notizia dei missili israeliani che colpiscono la Siria come “Damasco viene colpita dai missili”, lasciando che i loro lettori ottusi si chiedano di chi fossero i missili. Se cliccate sull’articolo vero e proprio, solo in un secondo momento si dice che si tratta di petrolio sequestrato, e non si parla di sequestro illegale.

Ora, il MSM ha la faccia tosta di gridare ripetutamente che l’utilizzo delle stesse tattiche da parte della Russia è in qualche modo più “barbaro”.

Tornando agli scioperi, ecco un’altra grande raccolta di video degli scioperi di ieri sera:

Questa mossa era chiaramente volta a terminare l’infrastruttura dell’accordo sul grano dell’Ucraina, in modo da non poter continuare a portare avanti l’accordo senza la Russia, dato che Zelensky aveva già tentato di convincere la Turchia e altri a continuare l’accordo come se nulla fosse.

Sono trapelate schermate di un’unità di difesa aerea ucraina che mostrano uno sciame di missili e droni:

Decine di obiettivi che rappresentano missili Caliber, Onyx e Kh-22, così come droni kamikaze Geran-2. Il sindaco di Odessa ha detto “che non ricordiamo una tale scala di attacchi dall’inizio della guerra”.

Questo sistema ACS (Automated Control System) Virage si dice sia un altro analogo dei sistemi ucraino-occidentali “Nettle” e Delta, che è un aggregatore di dati da una varietà di fonti, che possono essere radar di difesa aerea, inseriti manualmente da spotter, AWAC della NATO, ecc. Il canale Fighterbomber una volta lo ha spiegato così:

“Virage – Tablet” è un programma ucraino che mostra all’utente dati online sulla situazione aerea su qualsiasi computer portatile. Una sorta di flyradar. I dati vengono immessi nel sistema da qualsiasi cosa. Dai radar di combattimento dei sistemi di difesa aerea, dai localizzatori RTV, dai localizzatori di dispacciamento e, sospetto, anche dai dati degli Avak e degli aerei RTR della NATO.Per la trasmissione dei dati vengono utilizzati i più semplici radio modem e Internet, con cui, grazie a Elon Musk e al suo Starlink, le creste non hanno alcun problema. (Grazie a questo sistema, il tipo di bersaglio, la rotta e l’altitudine di volo dei nostri gruppi d’attacco vengono prontamente comunicati ai calcoli e agli equipaggi della difesa aerea, e i sistemi di difesa aerea con calcoli MANPADS vengono dispiegati all’azimut desiderato e attendono che i bersagli entrino nella loro area d’azione senza attivare le radiazioni, cioè rimanendo invisibili ai lanciamissili e ai sistemi di guerra elettronica di aerei ed elicotteri quasi fino al momento del lancio. Grazie alla sua compattezza e mobilità, questo sistema può fornire qualsiasi calcolo alle forze di difesa aerea e, naturalmente, alla fanteria.
Una cosa interessante che vorrei sottolineare è che è molto difficile credere che i sistemi radar di difesa aerea di Odessa possano tracciare missili da crociera e obiettivi di dimensioni drone a quelle distanze dalla Crimea. Noterete che ci sono contatti anche al largo della costa di Sebastopoli, che dista più di 320 km da Odessa. Sembra più probabile che gli AWACS della NATO sulla costa della Romania (anch’essa a circa 320 km) stessero tracciando e collegando digitalmente le informazioni all’Ucraina.

Tuttavia, detto questo, molti dei contatti sembrano indicare sistemi radar ucraini indigenti. Per esempio, sugli schermi si possono vedere molte denominazioni di 35D6M, che è una stazione radar ucraina prodotta dai sistemi Iskra, ex-sovietici con sede a Zaporozhye. Inoltre, si può vedere 79K6, che sembra designare un altro radar Pelikan di produzione nazionale.

Le statistiche del radar stesso mostrano che può tracciare un bersaglio a più di 300 km solo se vola a un’altitudine di 10-30 km. Se vola a 100 metri da terra, può essere tracciato solo a 40 km al massimo.

Com’è possibile, quindi, che riescano a tracciare missili da crociera presumibilmente a bassa quota a tali distanze? Le designazioni indicano anche diversi tipi di missili russi, ad esempio sembra esserci un contatto scritto come P-700, che presumibilmente sarebbe un missile russo P-700 Granit. Un’altra designazione indica “Malakhit”, che potrebbe essere un P-120 Malakhit russo.

Sappiamo da rapporti come questo che i sottomarini russi hanno sparato i P-700 già l’anno scorso durante le esercitazioni. Quindi, data la portata dell’attacco di ieri sera, è ipotizzabile che sia stato lanciato quasi tutto.

Per esempio, sappiamo che sono stati utilizzati i Kh-59Mk2, poiché sono apparse online le foto di uno di essi che è stato abbattuto. Sappiamo inoltre che sono stati utilizzati missili Onyx lanciati dalle unità costiere Bastion in Crimea, poiché sono emersi dei video:

Sappiamo anche che erano in volo i Tu-22M3, che di solito lanciano i Kh-22, piuttosto che i Kh-101 lanciati dai Tu-95 Bear. Quindi, nel complesso, ieri sera c’è stato un assortimento di missili che probabilmente comprendeva: Kh-59, Kh-22, Kh-101, Kalibr, Onyx/P-800, P-120 e P-700 sub-lanciati, e forse anche altri come Kh-35 o Iskander-M o variante K (R-500), oltre a una massa di droni guidati da Gerans/Shaheds.

In breve: sembra che la Russia abbia finito il futuro portuale e cerealicolo dell’Ucraina. Gli apparati occidentali si stanno già precipitando per salvare il possibile:

Nel frattempo, il portavoce della Casa Bianca, Karen Jean-Pierre, ha dichiarato che gli Stati Uniti non hanno ancora deciso alcuna azione, mentre i funzionari turchi hanno lasciato intendere che non intraprenderanno alcuna azione di “forza bruta” per intervenire militarmente o tentare di usare le loro navi da guerra per scortare i carichi di grano.

Mosca ha dichiarato con fermezza che a partire dal 20 luglio tutte le navi dirette verso i porti ucraini saranno trattate come obiettivi avversari:

Ministero della Difesa russo: navi dirette verso i porti ucraini: In relazione alla cessazione del funzionamento dell’Iniziativa del Mar Nero per il grano e alla chiusura del corridoio umanitario marittimo, a partire dalle 00.00 ora di Mosca del 20 luglio 2023, tutte le navi che navigano nelle acque del Mar Nero verso i porti ucraini saranno considerate potenziali vettori di carichi militari. Inoltre, alcune zone marittime nelle parti nord-occidentali e sud-orientali delle acque internazionali del Mar Nero sono state dichiarate temporaneamente pericolose per la navigazione. In conformità con la procedura stabilita, sono stati emessi avvisi informativi sulla revoca delle garanzie di sicurezza per i naviganti.
La BBC riferisce che gli attacchi hanno distrutto circa 60.000 tonnellate di grano, citando il ministro dell’Agricoltura ucraino:

Gli attacchi missilistici russi sulle coste ucraine del Mar Nero hanno distrutto 60.000 tonnellate di grano e danneggiato le infrastrutture di stoccaggio, dicono i funzionari. Il ministro dell’Agricoltura Mykola Solskyi ha detto che una “quantità considerevole” di infrastrutture di esportazione era fuori uso.
Da una ricerca sommaria mi sembra che una tipica nave da grano di grandi dimensioni trasporti circa quella quantità di grano, quindi questo sembrerebbe essere l’equivalente di una nave da grano piena distrutta – se i rapporti sono veri. Inoltre, si sostiene che ci vorrebbe fino a un anno per ripristinare i terminali danneggiati.

Ricordiamo che al momento degli attacchi, le tipiche notizie false dell’Ucraina affermavano che “tutti i missili e i droni” venivano abbattuti dalle loro valorose squadre di difesa aerea. Ma ora che i danni erano troppo gravi per essere nascosti, sono stati costretti a cambiare la storia, e ora abbondano notizie come la seguente:

Anche il canale ucraino TG “Donna con la falce” riferisce che a Odessa non sono rimaste quasi più munizioni per la difesa aerea in grado di abbattere i missili: “Sono rimaste solo munizioni per i ghepardi. Le munizioni vengono trasferite d’urgenza dall’Ucraina occidentale, in preparazione di un secondo attacco ai porti e alle infrastrutture di Odessa”.
In effetti, al momento in cui scriviamo, per la seconda notte consecutiva si sta verificando una nuova grande serie di attacchi su Odessa. È tipico che la Russia attenda un giorno perché il fumo si diradi e faccia una valutazione satellitare dei danni (Battle Damage Assessment), poi lancia un nuovo attacco per finire gli oggetti che non sono stati colpiti in modo soddisfacente la prima volta.

Putin ha rilasciato una serie di dichiarazioni sulla situazione:

Ecco una sintesi dei punti più salienti:

Il Presidente Putin sull’accordo sul grano: – L’accordo sul grano è stato concluso esattamente un anno fa, il 22 luglio 2022. Abbiamo prolungato questo accordo più e più volte, mostrando miracoli di resistenza e di pazienza;- Nessuno [in Occidente] aveva intenzione di rispettare gli accordi, si limitava a chiedere costantemente qualcosa alla Russia. L’autorità è stata minata, tra l’altro, dalla leadership del segretariato delle Nazioni Unite, che fungeva da garante dell’accordo sul grano. Credo che il personale delle Nazioni Unite abbia cercato sinceramente di mantenere tutte le promesse fatte dall’Occidente, ma non è riuscito a ottenere nulla, non ha fatto praticamente nulla per garantire il normale funzionamento dell’accordo;- L’Occidente ha fatto di tutto per far deragliare l’accordo sul grano, non ha risparmiato alcuno sforzo;- Il ritiro dalle sanzioni delle esportazioni russe di grano e fertilizzanti sui mercati mondiali non è stato completato. Inoltre, alla Russia viene impedito persino di donare fertilizzanti russi ai Paesi più poveri;- la Russia sostituirà il grano ucraino sul mercato alimentare sia a livello commerciale che gratuito;- la continuazione dell’accordo sul grano nella sua forma attuale ha perso ogni significato. A partire dal 18 luglio, la sua attuazione è stata completata; – la Russia prenderà in considerazione la possibilità di tornare all’accordo sul grano solo se tutti i principi della partecipazione della Russia a questo accordo, senza eccezioni, saranno pienamente presi in considerazione e attuati.
Ora il grano russo sta salendo sui mercati:

Il consigliere presidenziale Podolyak spiega che non sono i vettori, ma gli assicuratori a non volersi assumere il rischio di assicurare le navi che attraversano le acque contese della zona di guerra:

Non una sola nave da carico farà scalo nei porti ucraini sul Mar Nero dopo la fine dell’accordo sul grano”, ha ammesso Mikhail Podolyak, consigliere del capo dell’ufficio del Presidente dell’Ucraina, alla Rada TV. “Nessun Paese oserà inviare le proprie navi [nei porti ucraini]. E non si tratta di una questione di navi, ma di compagnie di assicurazione”, ha detto Podolyak.

Tuttavia, l’Ucraina sta ora implorando le compagnie di continuare a navigare con la promessa di fornire loro una sorta di “garanzia dei danni” quasi assicurata:

L’Ucraina ha detto in una lettera all’Organizzazione marittima internazionale (IMO), che è un’agenzia delle Nazioni Unite, di aver creato un meccanismo per fornire “garanzie sui danni” alle compagnie e alle navi che visitano i porti ucraini dopo il completamento dell’accordo sul grano, riferisce Reuters, citando la lettera. Kiev dice che il meccanismo funzionerà per le navi che si trovano nelle acque territoriali ucraine o che sono dirette o provenienti da porti ucraini. Appena, quindi subito, sì
È stato riferito che la Russia non ha ancora finito, cosa che sembra essersi rivelata vera visto che una nuova serie di attacchi è in corso al momento in cui scriviamo. L’intelligence britannica sostiene quanto segue:

“L’MI-6 ha trasmesso nuove informazioni all’Ufficio del Presidente e allo Stato Maggiore, indicando che le forze militari russe stanno preparando una serie di attacchi alle infrastrutture marittime utilizzando droni d’alto mare e navali. Con questo metodo, il Cremlino intende dimostrare che la Russia possiede nuovi tipi di armi che non sono ancora state utilizzate in Ucraina. L’intelligence britannica ritiene che gli attacchi ai porti marittimi abbiano lo scopo di impedire all’Ucraina di riaprire il corridoio dei cereali in modo unilaterale”. Come sempre, prendete ciò che dice Rezidents con un granello di sale.
Un altro rapporto di questo tipo afferma che l’Ucraina intende creare una provocazione con l’intento di attirare le potenze occidentali nel conflitto:

Dal canale Telegram di Rezident_UA: “La nostra fonte all’interno dell’Ufficio presidenziale ha rivelato che, con il supporto dell’intelligence britannica, si sta sviluppando un piano per il passaggio di navi cargo attraverso i porti della regione di Odessa. Attualmente sono in corso trattative con aziende private per l’acquisto di diverse navi che simbolicamente salperanno verso Odessa e provocheranno un attacco da parte della Russia. Se le navi da carico passeranno pacificamente, l’Ucraina dichiarerà sicuro il corridoio del grano. Tuttavia, se si verifica un attacco a queste navi pacifiche, l’Ucraina intende lanciare una campagna internazionale contro la Russia”.
Naturalmente, tutto ciò è normale. L’intero spettacolo di cani e pony che Zelensky sta facendo attualmente, implorando le compagnie di continuare a spedire con il pretesto di una sorta di “garanzia di danni” assicurativa, è tutto fatto con l’intenzione di creare una falsa bandiera facendo esplodere queste navi e dando la colpa alla Russia, o semplicemente sperando che la Russia colpisca comunque accidentalmente le navi. Come al solito, lo stratagemma disperato è quello di creare l’impressione che la Russia colpisca o danneggi l’Occidente in qualche modo o forma, per indurlo a scontrarsi con la Russia. È lo stesso vecchio trucco che viene usato in continuazione in ogni occasione. Tuttavia, la maggior parte delle compagnie occidentali probabilmente ne è al corrente e sa che sarebbe un “agnello sacrificale” usato per fomentare una guerra più grande e preferisce non correre il rischio di avere le proprie navi e i propri equipaggi distrutti in una falsa bandiera.

Per il momento, Kiev sta prendendo in considerazione una nuova rotta per il trasporto del grano attraverso la Bulgaria e la Romania e si può notare che al momento tutte le navi sono allineate sulla costa rumena, secondo alcuni dirette al porto ucraino di Izmail sul Danubio:

Nel frattempo, le cose vanno sempre peggio per l’Ucraina e l’Occidente. A giudicare dalle dichiarazioni di Putin, egli sta diventando sempre più duro e stanco di fronte ai loro giochi e ai ripetuti doppi giochi, il che può significare solo buone notizie. Anche Lavrov ha rilasciato una dichiarazione che rafforza la determinazione russa, affermando che la Russia non si tirerà mai indietro rispetto agli obiettivi dell’OMU.

L’Occidente è semplicemente a corto di opzioni, dato che l’accordo sul grano era uno dei suoi ultimi assi nella manica e un punto di forza in Ucraina. Ayden ha una buona opinione in merito nel suo thread:

Per prima cosa abbiamo i sili di grano e l’ascensore nel porto di Odessa. L’Ucraina aveva ancora l’ambizione di forzare l’accordo sul grano senza la partecipazione della Russia dopo il fallimento dell’accordo sul grano. Distruggendo la funzionalità del porto, Putin ha eliminato l’influenza che l’Ucraina aveva sull’UE e sulla Turchia, oltre a ridurre l’economia ucraina come avviene in una guerra. Non parlerò nemmeno delle voci sul contrabbando di armi attraverso il porto, ma anche questo è un fattore.
Egli sottolinea correttamente che il satellite di rilevamento del calore FIRMS della NASA ha mostrato importanti attacchi anche all’aeroporto Shkolny di Odessa:

L’elenco completo degli attacchi è il seguente:

Sono stati sferrati pesanti attacchi a:
– Porto commerciale di Odessa
– Porto commerciale del Mar Nero
– Porto di Ryb
– Ponte sull’estuario del Dniester (ponte di Zatoka)
– Ponte sul Dniester a Mayaki
– Aeroporto di Odessa
– Aeroporto di Shkolny
– strutture di stoccaggio del carburante
– incertezza atm sui porti di Yuzhny, Reni, Izmail e Kiliya
Sono stati lanciati appelli urgenti per le donazioni di sangue nella regione di Odessa:

E secondo alcuni rapporti sono state colpite anche grandi concentrazioni di truppe.

Di tanto in tanto pubblico una serie di titoli che mostrano l’inasprimento del morale, giudicato dalla lente con cui i media riportano il conflitto. Ora la situazione sta peggiorando come non mai, con titoli come il seguente:

Si noti il cambiamento di tono rispetto agli ospiti storditi, ad esempio, in questo rapporto:

La stampa chiede che gli Stati Uniti si mettano in “assetto di guerra” per poter competere con la Russia. In realtà, i leader occidentali si rendono sempre più conto di non poter competere. Per esempio, un ministro europeo ha addirittura chiesto la creazione di una federazione di “Stati Uniti d’Europa”, poiché si sta cominciando a capire che l’Europa non può competere con il mondo moderno se non è completamente unita sotto un unico governo centrale. È interessante notare che ha indicato gli Stati Uniti, la Cina, la Russia e l’India come le principali potenze contro cui un’Europa unita deve competere, cosa che i singoli Paesi europei non possono fare. Si sente tanto parlare della Russia come di una debole “stazione di servizio”, ed è rivelatore vedere come questi tecnocrati la considerino realmente.

Ammettendo che questa posizione “non è affatto popolare”, il ministro ha proposto di trasformare l’Unione Europea in “una Federazione Europea o in Stati Uniti d’Europa”, che, a suo dire, la metterebbe in una posizione tale da poter essere “un partner veramente alla pari nel gioco tra Cina, America, o Russia e India”.
Un altro colpo in questa direzione è la notizia secondo cui la leadership di cinque Paesi nordici vuole subordinare completamente le proprie forze armate alla NATO:

La scorsa settimana, il ministro della Difesa norvegese Eirik Kristoffersen ha dichiarato (https://klassekampen.no/artikkel/2023-07-13/jobber-for-ny-nato-kommando) che le leadership dei cinque Paesi nordici hanno espresso il desiderio di subordinare le proprie forze armate nazionali al Comando Atlantico della NATO a Norfolk, uno dei tre comandi congiunti delle forze armate dell’Alleanza. Il centro di analisi CEPA osserva che al momento il comando di Norfolk non ha una capacità operativa sufficiente per attuare una tale idea, tuttavia non esclude la possibilità di riforme nella struttura di difesa della NATO. Secondo i nostri colleghi americani @CIG_telegram, l’unificazione delle forze armate di cinque Paesi in una determinata struttura è necessaria (https://t.me/CIG_telegram/33259) per concentrare gli sforzi in direzione dell’Artico, che negli ultimi anni è diventato sempre più rilevante per i vertici della NATO in quanto potenziale area di conflitto tra gli interessi dell’alleanza, della Russia e della Cina.È da notare che per il capo del dipartimento della difesa norvegese, l’ingresso della Svezia nella NATO è già un fatto compiuto. Il percorso verso l’alleanza non è così spinoso, se davvero si vuole vedere qualcuno lì.
Tutto questo fa parte del lento consolidamento dell’Europa in una struttura di comando sempre più centralizzata, mentre vengono sventrati economicamente dalle realtà geopolitiche globali alimentate dagli Stati Uniti. Più ogni singolo Stato diventa debole, più diventerà servile, cercando di cedere sempre più sovranità mentre il mondo va lentamente alla deriva verso una futura guerra europea molto più ampia.

Vedendo che l’Ucraina è ormai condannata e non ha scampo, con le opzioni che si stanno esaurendo, i servizi segreti statunitensi spingeranno per accelerare gli sviluppi di cui sopra, in modo da poter unificare l’Europa sotto un unico governo e poi, preferibilmente, usarli come prossima carne da macello con cui tentare di smantellare la Russia.

Infatti, nel suo nuovo articolo, MK Bhadrakumar osserva che “il principale esperto di esteri e difesa della CDU, Roderich Kiesewetter (un ex colonnello che ha guidato l’Associazione dei riservisti della Bundeswehr dal 2011 al 2016), ha suggerito che, se le condizioni lo giustificano nella situazione ucraina, la Nato dovrebbe prendere in considerazione l’idea di “tagliare Kaliningrad dalle linee di rifornimento russe”. Vediamo come reagisce Putin quando è sotto pressione”.

Il punto è che, lentamente, le potenze stanno convergendo per continuare la loro guerra alla Russia in ogni modo possibile, una volta che l’Ucraina sarà esaurita e gettata come uno straccio bagnato. Sfortunatamente per loro, la Russia a quel punto sarà di gran lunga la nazione militare più esperta, potente e tecnologicamente avanzata del mondo, avendo affilato i denti sulle ultime e migliori forze della NATO gettate nel calderone della guerra ucraina.

Li abbiamo già visti testare le acque in passato, con la Lituania che l’anno scorso ha tentato di bloccare Kaliningrad vietando il passaggio dei treni russi, così come le nazioni del Mar Baltico, come l’Estonia e la Finlandia, che hanno minacciato di bloccare il passaggio delle navi russe, cosa di cui ho scritto ampiamente tempo fa. Hanno diversi mezzi per farlo, estendendo i confini della loro zona economica marittima e giocando altri trucchi di “tecnicismo” geografico.

Ora, la Polonia (così come tutta la NATO in generale) sta installando sempre più truppe vicino al confine con la Bielorussia e Kaliningrad, e il presidente del Comitato per la Difesa della Duma russa ha già fatto sapere, come ho detto qui, che Wagner è stato posizionato in Bielorussia allo scopo di difendere il corridoio di Suwalki.

La mia previsione è la seguente: sono in corso enormi spostamenti tettonici per i quali la guerra ucraina serve solo come campo di gioco simbolico di superficie. Il vero gioco che si sta svolgendo sotto la superficie sono le grandi mosse che i BRICS stanno facendo. Ora che molti dei tanto attesi vertici e altre pietre miliari degli ultimi mesi sono passati, la prossima grande pietra miliare da attendere è il vertice BRICS del 24 agosto in Sudafrica.

Oggi Putin ha annunciato che vi parteciperà solo in videoconferenza, anche se forse le cose cambieranno, visto che sembravano vacillare su questo punto. Ma il punto principale è che, secondo alcune voci, il vertice inaugurerà diversi nuovi membri dei BRICS e/o forse prenderà alcune decisioni importanti sulla tanto attesa moneta aurea che il mondo intero attende con il fiato sospeso. Dubito che una di queste due cose si verifichi effettivamente al prossimo vertice – anche se sarebbe sicuramente bello – ma potrebbero essere compiuti passi importanti per portare a compimento una delle due cose: passi concreti verso l’annuncio di un calendario per l’adesione di nuovi membri o un ulteriore sviluppo e solidarietà intorno alla questione della moneta.

Ma il punto è il seguente. Se queste cose dovessero continuare a svilupparsi su questa strada, si aprirebbe una crisi esistenziale per gli Stati Uniti e per l’intera egemonia bancaria occidentale, che usa l’incantesimo fiat come ultima presa sui suoi vassalli nel mondo. Non possono assolutamente permetterlo, il che significa che quanto più la Russia porterà il mondo verso la de-dollarizzazione o una sorta di biforcazione monetaria globale, tanto più il deepstate USA/UK spingerà il mondo verso una grande “guerra” di reset, che presumibilmente inizierà come una guerra continentale europea.

Lo schema sarà perfetto per loro: proprio come nella Prima e nella Seconda Guerra Mondiale, potranno far sì che la Russia e l’Europa si autodistruggano, portando le loro infrastrutture alla rovina e facendo crollare completamente ogni possibilità che il mondo si allontani dal dollaro, o almeno che il dollaro venga sostituito – sotto il loro controllo – da qualche banca centrale occidentale o dalla BRI CBDC.

L’obiettivo degli Stati Uniti in questo caso sarebbe quello di creare una guerra a fuoco lento che non sfoci in uno scambio nucleare completo. Possono farlo gestendo attentamente la situazione e assicurandosi che non vengano superate le “linee rosse” più profonde, mentre entrambe le parti subiscono comunque perdite massicce e rovina infrastrutturale ed economica.

Il modo migliore per farlo, tra l’altro, è semplicemente quello di assicurarsi che sia la Russia a invadere, impedendo agli altri di far scattare qualsiasi tipo di articolo 5 nucleare, cosa che gli Stati Uniti possono fare facilmente. Il motivo è che finché la Russia non viene invasa o non si trova di fronte a una “minaccia esistenziale”, la possibilità che lanci un primo attacco nucleare è bassa.

Gli Stati Uniti possono anche facilmente spingere la Russia ad attaccare per prima la Polonia o i Paesi Baltici, perché ci sono molti punti di pressione che gli Stati Uniti possono spingere i loro vassalli a spingere e che non lascerebbero alla Russia altra scelta che agire: il già citato blocco di Kaliningrad è uno di questi, ovviamente. Dopo tutto, l’Ucraina era lo stesso tipo di punto di pressione. Gli Stati Uniti l’hanno attivata esattamente nel momento in cui volevano, semplicemente ordinando al loro abietto vassallo di iniziare ad attaccare, il che ha evocato la risposta perfettamente attesa e desiderata della Russia.

Detto questo, la tempistica di queste cose potrebbe essere ancora lontana di diversi anni. Tutto dipende dalla rapidità con cui Russia e Cina riusciranno ad accelerare i loro sforzi di de-dollarizzazione.

Ma tornando all’idea precedente che la NATO “sta esaurendo le opzioni” in Ucraina, questo sta accadendo in concomitanza con le grandi vittorie russe sul campo di battaglia, ormai del tutto innegabili. L’Ucraina ha tentato disperatamente un’altra serie di assalti nelle direzioni di Orekhov e Vremevske Ledge (vicino a Velyka Novoselka), e poiché si trattava di attacchi particolarmente disperati, sono stati respinti con un’elevata brutalità. Questi tre video, girati solo oggi, raccontano la storia degli assalti di ieri – anche se, attenzione, sono leggermente 18+:

Per la prima volta in questi assalti, i Leopard sono stati visti sul lato di Vremevske, all’estremo est del raggruppamento di Zaporozhye. In precedenza, erano stati visti solo sul lato di Orekhov nella prima parte dell’offensiva del mese scorso. Il modello 2A6 sarebbe stato abbattuto da un Lancet:

La situazione è così grave che i soldati ucraini si lamentano del fatto che i loro capi mentono apertamente su qualsiasi “conquista” importante. Un post di uno di questi soldati sull’area di Klescheyevka, vicino ad Artemovsk:

Nella direzione di Kupyansk, la situazione è ancora peggiore, con l’AFU che cerca disperatamente di rinforzare il suo raggruppamento spezzato, che è in fuga:

Secondo il tenente colonnello Andriy Marochko, a causa delle perdite critiche dei combattenti ucraini e del successo delle azioni dell’esercito russo a nord-est di Kupyansk, il nemico è costretto a ritirare le sue forze nella seconda e terza linea di difesa. Da molte posizioni, gli ukroboeviki fuggono nel panico, non ascoltando i comandanti. A questo proposito, le Forze Armate dell’Ucraina hanno iniziato ad attuare una serie di misure repressive per riportare le unità nemiche esangui nelle loro precedenti posizioni, già sotto il controllo delle truppe russe
Le forze russe hanno catturato la stazione ferroviaria di Molchanovo a Liman Pervi, vicino a Kupyansk, e i combattimenti si sono spostati a Sinkovka:

Allo stesso tempo, la Russia ha effettuato attacchi di grandi dimensioni contro gli assembramenti di truppe. Negli ultimi giorni sono stati segnalati diversi attacchi efficaci di questo tipo. Uno di questi è quello di Koblev, tra Odessa e Nikolayev:

A Koblev (Oblast di Mykolaiv), hanno chiamato dall’hotel in cui alloggiavano i soldati delle Forze Armate dell’Ucraina. I russi non sono quasi mai efficaci lì, ma la notte precedente avevano colpito bene. Le perdite sono ingenti. Anche a Odessa si è registrato un gran numero di perdite tra i militari. Gli ospedali si sono nuovamente riempiti di un gran numero di feriti.
A Slavyangrad si parla di oltre 100 morti, con il seguente video:

 

Un’altra era una stazione ferroviaria di Kharkov, che ha avuto una conferma indiretta da un necrologio di un lavoratore del treno morto durante l’attacco. Ma tra le scritte in piccolo c’era anche il fatto che il treno trasportava forze ucraine:

Una versione dice Vinnytsia e l’altra Kharkov, anche se la discrepanza potrebbe essere spiegata con l’origine e la destinazione del treno.

Nelle altre due zone più calde, dove l’AFU ha registrato alcuni progressi/successi, la Russia li ha cacciati o continua a opporre una strenua difesa. A Staromayorsk, a sud di Velyka Novoselka, le forze russe continuano a respingere l’AFU, nonostante le precedenti notizie errate secondo cui la città sarebbe stata conquistata.

Vicino a Klescheyevka, ad Artemovsk, le cosiddette “alture” che l’AFU aveva brevemente conquistato alla periferia della città sono state nuovamente riconquistate dalle forze russe, con ingenti perdite per l’AFU. Anche una precedente avanzata che aveva preso una porzione di territorio vicino all’estremità occidentale di Soledar è stata ripresa dalle forze russe, a quanto mi risulta.

Come ho detto, ora entriamo in un periodo interessante in cui non c’è nulla di importante all’orizzonte per l’AFU che possa “mettere il vento in poppa”, in termini di qualche grande vertice, opportunità di falseflag, o una nuova consegna di wunderwaffen. Gli F-16 e le ATACM sembrano ancora bloccati nel limbo e il clamore per le munizioni a grappolo si è già spento.

Ciò significa che, per una volta dopo tanto tempo, le forze armate del regime di Zelensky devono fare affidamento su qualche tipo di risultato tangibile sul campo di battaglia per dare una parvenza di successo o semplicemente per tenere a bada l’incombente scoraggiamento e la stanchezza che tutti nell’UE sentono ormai sulle prospettive dello sforzo dell’Ucraina.

Non c’è più “trucco” che possa mettere in atto; solo la stessa stanca strategia di gettare infinite ondate di carne contro il tritacarne. Certamente, una falsa bandiera potrebbe ancora essere possibile – e potrebbero rianimare il piano ZNPP in qualsiasi momento, anche se non ho visto un aggiornamento recente sullo stato del bacino e del suo letto.

Ma sarà interessante vedere cosa l’Ucraina tenterà di fare per tenere lontani i titoli dei giornali dalle sue perdite assolutamente catastrofiche. L’attacco al ponte di Crimea doveva essere la prima raffica di questo sforzo. Credo che l’attacco fosse destinato ad essere molto peggiore. Speravano di abbattere entrambe le campate o un intero pilone, interrompendo completamente il ponte. Questo sarebbe stato un risultato trionfale per il quale probabilmente avevano già preparato da tempo interi pacchetti di pubbliche relazioni, che avrebbero ottenuto una rotazione sulle onde radio per settimane e avrebbero guadagnato tempo critico per la “gestione della percezione”.

Ma l’attacco è stato un fallimento. Una campata si è a malapena spezzata e il traffico a senso unico era già stato ripristinato su quella parallela. La ferrovia non è stata nemmeno toccata. Ciò significa che devono fare qualcosa in fretta per riconquistare lo slancio nel “gioco della percezione”. Come ho detto, non hanno nulla di importante da aspettarsi, che possano concatenare come sono abituati a fare, da una “vittoria” propagandistica all’altra, incatenandole per mantenere vivo il falso simulacro del trionfalismo.

Dal momento che per il momento non hanno alcun espediente artificiale con cui farlo, prevedo che l’unica cosa che rimarrà sarà quella di lottare con le unghie e con i denti con massicci assalti di carne al fine di macinare qualche vittoria simbolica ad ogni costo. Ciò significa che dovremmo aspettarci di vedere continui rinforzi che si riversano nelle zone più calde con nient’altro che ondate umane che sperano di sopraffare le posizioni russe con perdite senza precedenti.

Al momento, l’iniziativa si è spostata sulla sporgenza di Vremevske, in quanto ritengono che il successo qui sia più sostenibile, motivo per cui i Leopardi sono stati avvistati lì. Pertanto, hanno spostato le risorse dalla linea Orekhov-Rabotino a questa direzione, e probabilmente continueranno a tentare di riversare tutto nella cattura di Staromayorsk, che li porterebbe a un ultimo insediamento lontano dal raggiungere la vera e propria “prima linea di difesa” ufficiale – sapete, quella con i denti di drago.

Tra l’altro, questo è il modo in cui i media occidentali stanno elaborando l’attuale assetto:

Ecco un altro sostenitore ucraino che ha scritto semplicemente quanto segue sotto la foto del defunto:

In fondo si dice che l’altro maiale, cioè la ragazza di 14 anni che ha perso i genitori, è in terapia intensiva e che sperano che muoia anche lei. Quanto possono essere malati?

Ma se questo non fosse abbastanza grave, ecco due membri della NAFO, uno dei quali si era già rivelato in precedenza, che dicono cose altrettanto disgustose:

Per chi non avesse visto il video, dopo l’attacco di Kerch, la coppia morta è stata filmata dai passanti con la figlia di 14 anni che penzolava macabramente dal parabrezza dell’auto dopo averlo attraversato a causa dell’esplosione del ponte. Il membro NAFO di cui sopra vuole una maglietta della scena per riempire il suo cuore di gioia.

Questo dimostra semplicemente il tipo di persone con cui la Russia si confronta.

Il prossimo:

L’Ucraina ha quasi terminato la costruzione del coronamento della profanazione dell’eredità sovietica. Il grande monumento della Madrepatria a Kiev sarà sostituito dall’emblema dell’URSS con il tridente ucraino:

Infine, mi è capitato di vedere questo muro in una trincea russa VDV Airborne. Ricordiamo che i blogger di 2D ci hanno detto che non solo tutti i militari russi “odiano universalmente Shoigu”, ma che i VDV, sotto il generale Teplinsky, lo detestano e lo disprezzano particolarmente. Eppure, eccoci qui, in una casuale roccaforte di soldati del VDV che non hanno alcun obbligo di onorare il loro ministro della Difesa in questo modo:

Questo dimostra, come ho già detto in precedenza, che la realtà e la verità sono molto più sfumate e complesse di quanto alcuni imbroglioni vogliano far credere con le loro narrazioni fuorvianti, volte a spingere le loro agende private e a macinare i loro assi personali.

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