Italia e il mondo

L’Esercito che non c’è – Stili, illusioni e logiche profonde del riarmo europeo, di Cesare Semovigo

L’Esercito che non c’è – Stili, illusioni e logiche profonde del riarmo europeo

Regno Unito: la regia imperiale che non investe

Il Regno Unito continua ad esercitare una leadership strategica all’interno dello spazio euroatlantico pur senza impegnare risorse proporzionate. Il suo modus operandi si fonda su una lunga tradizione di influenza sistemica: partecipa alla scrittura delle dottrine, alla direzione delle coalizioni, alla definizione degli scenari , ma investe solo quanto necessario a mantenere la credibilità simbolica.

Dal punto di vista operativo, Londra si appoggia a una catena di satelliti minori – Polonia, Paesi Baltici, Danimarca – che fungono da manodopera militare, da cassa di risonanza ideologica e da cuscinetto fisico in caso di escalation. A loro vengono assegnati i compiti operativi e le spese vive.

Il caso polacco è emblematico. Negli ultimi tre anni, Varsavia ha investito in armamenti con un’intensità superiore a qualsiasi altro paese europeo. Solo nel 2023, ha firmato contratti per oltre 14 miliardi di euro in armamenti importati (inclusi K2 sudcoreani, F-35 statunitensi, HIMARS e 250 Abrams M1A2 SEP v3 di seconda mano). Tuttavia, nonostante la massa critica, la Polonia non ha alcuna voce reale nei processi decisionali dell’alleanza.

Trump ha lasciato intendere che le garanzie NATO non sono più incondizionate. Questo scenario riduce il potenziale politico dell’armamento polacco a una collezione museale operativa , con costi di mantenimento altissimi e scarsa interoperabilità strutturale.

Nota operativa:

  1. La dottrina britannica post-Brexit si riflette nel concetto di ” Persistent Engagement ” (MOD 2021), ovvero presenza tattica con minimo impegno logistico.
  2. I programmi come Global Combat Air Program (GCAP) (UK-JP-IT) sono pensati come leva industriale e diplomatica, non come soluzioni operative a breve termine .
  3. Il supporto britannico a Kiev avviene per delega e senza discontinuità industriale interna: le munizioni da 155mm non vengono prodotte in UK ma richieste ad alleati NATO.

L’asse tecnocratico franco-belga: stile, fondi, fumo che sembra incenso 

In parallelo al dominio narrativo britannico, il blocco continentale “alto” – Francia, Belgio, Olanda, Spagna – ha elaborato un’altra strategia: non controllare le truppe, ma il bilancio e la progettazione.

L’obiettivo è drenare fondi europei e posizionarsi al centro dei programmi tecnici di nuova generazione. In questa visione, l’industria della difesa è una leva per la sovranità industriale , non una funzione militare in senso stretto. Il vero nemico non è l’invasore, ma l’esclusione dal procurement.

La Francia guida questo asse con una potenza di fuoco retorica ben oliata:

  • il programma SCAF/FCAS (sistema di combattimento aereo del futuro, in teoria con Germania e Spagna) è in stallo politico da anni , ma serve a mantenere centralità tecnologica.
  • ArianeGroup , che avrebbe dovuto rappresentare la punta di diamante aerospaziale europea, è afflitto da ritardi e costi fuori scala.
  • Dassault , invece, continua a promuovere il Rafale come standard europeo de facto, ignorando volutamente i problemi di interoperabilità NATO.

La Spagna partecipa come comprimario nei progetti condivisi, spesso con il solo scopo di garantirsi ritorni economici interni. Il Belgio, privo di una base industriale reale, agisce come distributore istituzionale : partecipa ai board, coordina tavoli, elargisce deleghe.

Nota operativa:

  1. Il SCAF è ufficiale in sviluppo ma ha già superato i 10 miliardi di spesa prevista senza una singola ora di volo operativo.
  2. Il Belgio non possiede una produzione autonoma di mezzi blindati: i Leopard 1 venduti all’Ucraina sono recuperati da stock dismessi e rivenduti da privati.
  3. La Francia considera il riarmo anche come un modo per sostituire i vecchi sistemi nel Sahel e nel Pacifico senza ammettere il fallimento strategico delle missioni precedenti.

Italia-Germania-Grecia: il blocco delle mani sporche

Qui troviamo l’Europa che ancora lavora. Che costruisce, che assembla, che arma davvero. Ma anche quella che non ha voce.

L’Italia, attraverso Leonardo, gestisce alcune delle piattaforme più avanzate del continente: radar AESA, elettronica da difesa, corazzata navale, torrette remotizzate. Leonardo collabora con Rheinmetall su molte linee terra-terra, inclusi progetti come il KF51 Panther.

La Germania è un colosso diviso tra due anime: quella strategica (bloccata politicamente) e quella industriale (in crescita costante). Rheinmetall e KMW sono oggi i fornitori di riferimento per ogni esercito europeo che voglia aggiornare i propri MBT (Main Battle Tank). La Grecia, invece, è diventata un hub logistico NATO , con ampliamento delle basi USA (Souda Bay, Alexandroupoli), ma anche punto d’ingresso di capitali turchi e israeliani per la cantieristica ei droni navali.

Tuttavia, questo blocco “produttivo” non controlla né fondi né visibilità. La narrazione è dominata da chi firma gli appalti, non da chi costruisce le piattaforme. Il rischio: fare da subfornitori nella guerra in cui altri decidono quando e dove colpire.

Nota operativa:

  1. Il Panther di Rheinmetall non è ancora operativo ma è stato già offerto a più di 10 eserciti, con capacità IA integrata e torretta indipendente.
  2. Leonardo produce sistemi radar 3D come il Kronos Grand Mobile HP , già adottato da Italia e Qatar.
  3. La Grecia è l’unico paese UE a ospitare tre livelli diversi di forze armate estere simultanee : NATO, USAF, e contratti civili israeliani.

 Finlandia e Svezia: NATO prêt-à-porter

Sono i nuovi ingressi, ma sembrano già veterani. Finlandia e Svezia portano in dote infrastrutture, cultura della difesa e credibilità strategica . Ma la loro potenza sta nel conformarsi. Sono le forme perfette per l’incastro NATO , senza mai deviare.

La Finlandia mantiene un servizio militare obbligatorio altamente efficiente. L’artificiale finlandese è la più numerosa pro capite in Europa. La Svezia ha invece eccellenze nell’aeronautica (Saab Gripen), nei sottomarini e nella difesa costiera.

Eppure, nessuno dei due paesi guida processi o disegna dottrine . Sono esecutori perfetti. Partner ideale per moduli NATO. Ma non scenari. Non coreografi. Non decisori.

Nota operativa:

  1. La Finlandia possiede più di 150 pezzi di fascista semovente K9 Thunder , rendendola leader nel tiro indiretto in Europa del Nord.
  2. La Svezia ha rilanciato la produzione del Gripen E/F , ma non ha trovato clienti UE oltre la Repubblica Ceca.
  3. Entrambi i paesi sono pronti ad ospitare armi nucleari tattiche USA, ma non formalizzano nulla, mantenendo una postura “strategica ambigua”.

Paragoni impossibili 

Dispetto di ogni tentativo mediatico di tracciare paralleli tra l’Europa attuale e quella pre-1914, la situazione strategica, economica e industriale dell’Unione Europea, e in particolare della Germania, è radicalmente diversa. Il periodo che precedette la Prima guerra mondiale era caratterizzato da una crescita industriale esplosiva, da un’espansione navale e terrestre continua e da una logica di potenza che integrava politica estera, finanza e apparato militare. La Germania attuale, invece, è una potenza economica formalmente centrale ma strategicamente paralizzata , militarmente dipendente dagli Stati Uniti e industrialmente non in grado di sostenere un vero riarmo autonomo.

La Bundeswehr ha visto il proprio budget salire a circa 51,8 miliardi di euro nel 2023 , pari a poco più dell’1,57% del PIL tedesco. Ma dietro questi numeri si cela un sistema inefficiente: il 77% del budget è assorbito da costi fissi (personale, manutenzione), mentre oltre il 60% degli asset principali è giudicato non operativo dallo stesso Bundesrechnungshof , la Corte dei Conti tedesca. I carri Leopard 2A6 disponibili sono meno di 300, ma solo una frazione è effettivamente pronta al combattimento . La Luftwaffe dispone di circa 138 Eurofighter, ma meno di 50 sono in condizioni di volare . L’esercito tedesco non ha una difesa aerea a lungo raggio e presenta gravi lacune nei sistemi di comando e controllo.

Il progetto ReArm Europe , presentato come risposta comune alla minaccia russa, è nei fatti una costruzione lobbistica , gonfiata da pressioni industriali e transatlantiche. Prevede una spesa di circa 800 miliardi di euro nei prossimi anni, ma secondo stime indipendenti (Bruegel, ECFR, EDA), la cifra reale per rendere l’Europa militarmente autonoma supera i 2500 miliardi . Il rapporto Draghi sulla competitività europea, pur con tono tecnocratico, mostra come una quota sproporzionata dei fondi sia diretta verso Berlino , malgrado la Germania non disponga di una filiera militare completa né di una dottrina strategica indipendente.

Ed è proprio in questa zona grigia — tra suggerimento e analisi superficiale — che si inseriscono alcune narrazioni di successo: la tendenza, ormai rituale, a evocare le guerre passate per spiegare quelle future. È il caso anche del professor Barbero, immagine- simulacro della Rai progressista-liberal democratica che fu  , si spinge a paralleli forzati con la Germania guglielmina ea scenario da “sonnambulismo europeo” rispolverando poi ,  il paragone trito e ritrito , e francamente forzato ,  “ paradosso della sicurezza“ durante il collegamento via satellite dalla Rai di Torino con la manifestazione di Roma promossa da Conte i 5 Stelle . 

Una retorica rassicurante, adatta ai talk show per pensionati, che offre al pubblico la sensazione di capire tutto senza dover confrontarsi con la realtà: ovvero che la Germania non è un attore aggressivo, ma un contenitore fragile in cerca di rilevanza strategica, completamente dipendente da Washington , privo di autonomia e  coraggio come l’episodio Pavloviano del Nord Stream ha dimostrato . L’arrivo di Merz direttamente dalle porte giravoli della Finanza globalista non fa che chiarire il quadro generale tutt’altro che trionfalistico . 

In sintesi, non siamo nel 1913 . L’Europa non ha la massa critica industriale, non ha la coesione politica e, soprattutto, non ha la volontà strategica. Parlare di un riarmo tedesco come opzione reale è un’illusione utile solo a chi deve giustificare lo spostamento di fondi. Serviranno almeno 10-15 anni per ricostruire una capacità produttiva militare autonoma — e anche ammesso che ciò accada, sarà sotto l’0mbrello della  NATO . 

Il ReArm non è un progetto operativo. È un test. Una piattaforma psicopolitica per capire chi può entrare nel nuovo ordine di guerra cognitiva e chi resta a saldare telai.

Gli inglesi dirigono la scena. I francesi gestiscono i fondi. Gli italiani bullonano silenziosi. I tedeschi tergiversano. I polacchi spendono. I belgi moderano. I finnici si allineano. E da qualche parte, tra server farm, consorzi e think tank, qualcuno osserva chi si muove, chi obbedisce, chi devia.

Non è una corsa agli armamenti. È una selezione del personale.

Schermata 2025-04-06 alle 11.19.25PM.png
Schermata 2025-04-08 alle 8.44.20AM.png
Schermata 2025-04-08 alle 8.45.09AM.png
Schermata 2025-04-08 alle 8.45.53AM.png

Il  sito Italia e il Mondo non riceve finanziamenti pubblici o pubblicitari. Se vuoi aiutarci a coprire le spese di gestione (circa 4.000 € all’anno), ecco come puoi contribuire:

– Postepay Evolution: Giuseppe Germinario – 5333171135855704;

– IBAN: IT30D3608105138261529861559

PayPal: PayPal.Me/italiaeilmondo

Tipeee: https://it.tipeee.com/italiaeilmondo

Puoi impostare un contributo mensile a partire da soli 2€! (PayPal trattiene 0,52€ di commissione per transazione).

Contatti: italiaeilmondo@gmail.com – x.com: @italiaeilmondo – Telegram: https://t.me/italiaeilmondo2 – Italiaeilmondo – LinkedIn: /giuseppe-germinario-2b804373

Serbia, Soros colpisce ancora! Con Chiara Nalli

Chiara Nalli ci racconta delle ultime turbolenze in Serbia e dei prodromi della ennesima rivoluzione arancione che sta colpendo uno dei paesi europei, nella zona probabilmente più esplosiva: quella dei Balcani

NB_al minuto 47 e 50″ l’autrice accenna, in un lapsus, ad una velocità del suono di 300 km al secondo, anziché al minuto

Il  sito Italia e il Mondo non riceve finanziamenti pubblici o pubblicitari. Se vuoi aiutarci a coprire le spese di gestione (circa 4.000 € all’anno), ecco come puoi contribuire:

– Postepay Evolution: Giuseppe Germinario – 5333171135855704;

– IBAN: IT30D3608105138261529861559

PayPal: PayPal.Me/italiaeilmondo

Tipeee: https://it.tipeee.com/italiaeilmondo

Puoi impostare un contributo mensile a partire da soli 2€! (PayPal trattiene 0,52€ di commissione per transazione).

Contatti: italiaeilmondo@gmail.com – x.com: @italiaeilmondo – Telegram: https://t.me/italiaeilmondo2 – Italiaeilmondo – LinkedIn: /giuseppe-germinario-2b804373

https://rumble.com/v6r6pyu-serbia-soros-colpisce-ancora-con-chiara-nalli.html

Pace Bloccata in Ucraina? Trump-Zelensky Il Rebus Con Gianfranco Campa

I dilemmi nei quali si dovrà dibattere l’attuale amministrazione statunitense

SOSTIENI IL NOSTRO LAVORO! Il sito Italia e il Mondo non riceve finanziamenti pubblici o pubblicitari.
Postepay Evolution: 5333 1711 3585 5704 (Giuseppe Germinario)

IBAN: IT30D3608105138261529861559

PayPal: PayPal.Me/italiaeilmondo

Tipeee: Italia e il Mondo su Tipeee

X : https://x.com/italiaeilmondo

Puoi impostare un contributo mensile !

Elezioni in Germania : Sedotta e Abbandonata dagli USA ? Buffagni Caracciolo Rosani

Grandi aspettative sulle recenti elezioni in Germania. Aspettative disattese che consentono, purtroppo, la riproposizione di una politica russofoba ancora più esacerbata in un quadro politico altamente instabile_Giuseppe Germinario

Le dodici Case che cost quello che cost, coast to coast, di Cesare Semovigo

Le dodici Case che cost quello che cost, coast to coast

Mangiando un toast bacon incluso, abilmente preparato per suggellare l’evento, ho assistito allo speech di Nerone, quello che il nuovo fronte della rivelata verità chiama anche Trump il “disgregatore”.

L’immagine dei contestatori con la palettina vale, da sola, il prezzo del biglietto. Quanto la scena del tesserino da agente del Secret Service regalata al bambino malato di cancro in divisa.

Immagino che Jon Voight, da casa, lustrando i suoi Winchester della NRA, annuendo abbia trovato il cameo di suo gradimento.

Chaaamp!

Mentre le cifre risparmiate vengono lette dal Presidente tra un applauso e l’altro, si assiste a un’interruzione da intermezzo, ma di una partita molto tecnica che, sebbene somigli a un noioso match di baseball, così non è.

Il discorso rappresenta la dicotomia che abbiamo ricevuto sulla mascella da poco prima del nuovo anno.

È iniziato qualcosa di nuovo, è in corso e siamo appena all’inizio per decifrarne concretamente il linguaggio e le conseguenze economico-geopolitiche.

Ho solo due metri di giudizio per ora

Il trambusto disorganizzato della componente DemoNeocon in USA e, soprattutto, in Europa.

L’assurda polarizzazione della società in generale (maggiore del periodo COVID) e la completa dissociazione seguita nel mondo della cosiddetta “controinformazione” dai primi di novembre.

Perché, al CERN qualcosa deve essere andato storto, o più semplicemente mi piace immaginare ci sia qualche buontempone esotericissimo dei Majestic 12 che, con un telecomando al collo modello salvavita Beghelli per “Doctor Strangelove”, per diletto, si diverta a farci finire da una dimensione parallela all’altra.

Porta dell’inferno compresa, portierone incluso.

Di conseguenza funziona così:

Praticamente cambia tutto per tutti ogni volta.

A parte qualche disgraziato come noi, al quale tocca ogni volta osservare e risistemare le tessere del puzzle.

Ma dimensione dopo dimensione, il puzzle diventa Tetris con le regole del Mikado.

Ovviamente c’è anche chi resta indietro e si dimentica di adeguare il giroscopio del wormhole sulle coordinate quantistiche spazio-temporali.

Questo deve essere il giro sbagliato

E da quello che vedo, molti sono rimasti fregati.

Li vedo lì, smanettare sui comandi della loro linea politica, ma nonostante l’impegno quello che riescono a partorire è un manifesto scritto con una Olivetti, convertito con Arduino, ma stampato con il Fax.

In pratica sono finiti in una delle singolarità decisamente più ostiche.

Quella chiamata “Loop Rafael”

Dove l’unica cosa che riesci a fare è tirare monetine, ovviamente senza capirci un cazzo.

E poi c’è lui.

Vedere il Raffaello della Cintronfo con l’auto in panne proprio sul passo Carrà, dimostrare pietas per Zelya di Esc-Hilo, e lanciarsi a bomba su posizioni europeiste poco a sinistra dell’oracolo di Draghi, oltretutto in stato di evidente trance mistica da vestale qualunque, è come perdere il biglietto di “Turisti per sempre – sola andata per l’Anabasi”.

“Chi brandisce la chiave come una reliquia non sempre intende aprire la porta. A volte, è solo un modo elegante per dire che tu, lì dentro, non ci entrerai mai.”

Fortuna il taglio nasconde la Senofonte.

Polarizziamoci e partite.

l sito Italia e il Mondo non riceve finanziamenti pubblici o pubblicitari. Se vuoi aiutarci a coprire le spese di gestione (circa 4.000€/anno), ecco come contribuire: ✔ Postepay Evolution: Giuseppe Germinario – 5333171135855704 ✔ IBAN: IT30D3608105138261529861559 ✔ PayPal: PayPal.Me/italiaeilmondo ✔ Tipeee: https://it.tipeee.com/italiaeilmondo Puoi impostare un contributo mensile a partire da soli 2€! (PayPal trattiene 0,52€ di commissione per transazione)

contatti: italiaeilmondo@gmail.com – x.com: @italiaeilmondo – telegram: https://t.me/italiaeilmondo2 –   / italiaeilmondo   – linkedin:   / giuseppe-germinario-2b804373  

IL SILENZIO DEI GIAMBATTISTA, di Cesare Semovigo

Siamo stati investiti, senza incoronazione papale, da un tornado ben organizzato di eventi. E se le nostre sicurezze vacillano, non dobbiamo rivolgere il senso di colpa verso di noi. Dica: “lo giuro”.

Adeguiamo le nostre categorie, voltiamo pagina per proteggerci—non importa se inutilmente—e conserviamo quel poco di capacità critica che probabilmente ci rimane.

Tastandoci con cura, possiamo sentirla rantolare nel fondo recondito di quel taschino interno della nostra coscienza.

Se siamo arrivati fin qui, mantenendo platonico contegno, abbiamo facoltà di rincorrere questo destino, salpando verso un nuovo mondo, così com’è, senza lodi e con talmente tanta infamia che la stiva straborda.

L’unica condizione necessaria per intraprendere la traversata è stringere ben salda alla polena la memoria storica occidentalizzante, quella che tutti abbiamo a lungo relativizzato per evitare di fare i conti con ciò che altri ci hanno assicurato fosse giusto.

Ormai è tardi. Cucurrucucù, Paloma.

Un palco affollato, utile a stordire e disattivare la messa a fuoco, ci offre, al centro dell’obiettivo, figure fortemente caratterizzate, segno inequivocabile della grande considerazione che lor signori hanno verso la raffinata platea che, pur fingendo di esserne alieni, ne fa interamente parte. 

Non stupiamoci se lo schema diventa esponenziale e l’obiettivo funzionale al rafforzamento assoluto di polarizzazioni che dividono.

Trump e Putin come Nerone e Caligola, resi protagonisti di rappresentazioni allegoriche digeribili per chi ha lasciato le categorie interpretative a quando, saltando scuola, si godeva le avventure di MacGyver come  esempio fulgido di neorealismo escapista.

In epoca romana, i cronisti senatoriali descrivevano i due imperatori come simboli di eccesso e follia, spingendosi fino al grottesco per giustificare i cambiamenti politici successivi alla loro investitura.

Oggi, le immagini di Trump come il grande disgregatore e di Putin come il maestro di giochi oscuri non sono meno scenografiche delle cronache di transizione tra Repubblica e Impero.

In entrambi i casi, il silenzio dei Giambattista di ogni epoca ha giocato un ruolo chiave, sottolineando il contrasto tra l’esplosiva teatralità dei protagonisti e il mutismo calcolato delle controparti segretamente conniventi.

La schizofrenia narrativa ambisce a una coerenza apparente, segno che la passività del gregge ha portato a una sopravvalutazione dei mezzi di chi scrive la sceneggiatura.

A livello assoluto è insignificante, ma è sano e giusto rammentare loro quanto sia scadente il copione.

Le dinamiche che si sviluppano negli Stati Uniti e in Europa riflettono modelli diversi, ma ugualmente rivelatori.

Negli USA, la narrativa cambia rapidamente: i nemici diventano amici e viceversa a una velocità tale da antropomorfizzare il caos  come fosse il protagonista.

Chi si attendeva il game changer, finalmente avrà soddisfazione:

eccolo qua. Guardi fuori dal finestrino, tutto si muove così rapidamente che il prima diventa dopo e viceversa.

Latte versato e senno di poi: esercizi di stile.

In Europa, l’apparente coerenza è spesso il risultato di un immobilismo che non evolve, ma si consolida.

Quella “coerenza granitica” di cui si parla non è una virtù, ma l’incapacità di reagire, condita di inettitudine.

L’unica flessibilità alle sfide in rapida evoluzione è l’imperativo assoluto verso la sudditanza alle consorterie finanziarie di riferimento, anche a costo di diventare maestri No Limits di arrampicata sugli specchi.

Vedere i leader stringersi attorno all’enfant prodige responsabile dell’azzeramento di due generazioni del popolo che dovrebbe aver a cuore è uno spettacolo che lascia davvero poco spazio alla moderazione. Anche rispettando una dieta a base di Maalox e bicarbonato.

In entrambi i casi, il silenzio calcolato di chi non partecipa attivamente alla retorica – con buona pace di un Giambattista ogni tempo – diventa un segnale importante.

La linea che separa chi osserva da chi è intrappolato nel circo mediatico.

La regola dei corsi e ricorsi vacilla, abbiamo levato le ancore verso un paradigma inedito e onestamente poco accattivante.

Nerone e Caligola non erano semplicemente figure folli o megalomani.

I loro regni sono stati narrati come esperimenti estremi di potere personale, sinonimi di crisi passeggera, edulcorati senza ritegno come esempi da evitare .

E damnazio memoriae sia .

La caricatura grottesca è un potente strumento di controllo: più le azioni di un leader vengono distorte in senso negativo, più è facile giustificare il ritorno a un sistema rigido e “morale”.

Pensate a Napoleone. Ha fatto più di chiunque altro per la modernizzazione dello Stivale, eppure, a chi la storia l’ha scritta, piaceva Radetzky.

Colonna sonora compresa.

Questo accadeva nella Roma antica, nella Restaurazione e nel sedicente Risorgimento tanto caro ai sovranisti nostalgici di tutto un po’.

E accade, soprattutto, in questo buffo presente, indipendentemente se ti ricordi o no si cliccare sulla Campanella . 

Le narrazioni attorno a Trump e Putin superano gli eventi, mutando in rappresentazioni degne del dualismo fiabesco , quasi fossero orgogliosi centurioni in quel di Teutoburgo , eroi  funzionali solo al radicamento di tifoserie polarizz-Anti . 

A volte è meglio chiedersi se David Copperfield sia diventato illusionista  dopo aver capito che Claudia si era solo prodigata nel fargliela vedere e non vedere .

Quella sí che è la vera Magia .

Mistero della Fede .

Giambattista , che per sua fortuna non conosceva i Tabloid , é simbolo di chi osserva in silenzio – rappresenta l’antitesi di questo meccanismo :

non alimenta il grottesco, ma lo lascia scorrere, consapevole che è il tempo a definire il vero significato di ogni figura, di qualunque tipo sia ,dando per scontato il vizio capitale come “Tacito consenso-assenso”.

La responsabilità suggerisce il silenzio come atto di dissenso.

Se manca la profondità di analisi, forse è saggio evitare di sommare rumore al caos e scrivere di filato tre parole che finiscono per enso , perché come diceva il vate dei mediocri , “di senso non c’è né ” .

Mentre Trump e Putin dominano i titoli e vengono reinterpretati all’infinito , l’unica certezza che affiora in questo  stagno è il bisogno di delegare , delegare , delegare .

E se mentre schiacciando la paperella, qualcuno ripete 800 mila volte la storia delle pale o del condizionatore , da qualche parte è assicurato c’é qualcuno che ride e escalama : “diglielo ! “

Subito ci si dimentica dei bei tempi della

“Casaleggio Associati ” e del partner addetto al ristoro del Medio Oriente . 

Un segreto?

Silenziare il rumore delle stazioni radio in voga e scegliere la complessità che regola il creato.

Non fa differenza che tu sia Buddista con l’armadietto comprato da Cargo ( in saldo) o nostalgico di baffoni , barbe incolte , pelate luccicanti , chi si guadagna l’assoluzione é solo colui che ancora si arrovella sfogliando le figurine “Edizioni Porta Pia” alla ricerca del senso della vita e del perché  Bergoglio e Loyola giochino nella stessa squadra . 

Il silenzio non è rassegnazione, ma lealtà.

La trappola è violarlo trasformandolo in una tendenza da social del tuo network . 

Quindi, se qualcuno scambia  la tua paperella per un citofono , é meglio che tu non apra . 

Il sito Italia e il Mondo non riceve finanziamenti pubblici o pubblicitari. Se vuoi aiutarci a coprire le spese di gestione (circa 4.000€/anno), ecco come contribuire: ✔ Postepay Evolution: Giuseppe Germinario – 5333171135855704 ✔ IBAN: IT30D3608105138261529861559 ✔ PayPal: PayPal.Me/italiaeilmondo ✔ Tipeee: https://it.tipeee.com/italiaeilmondo Puoi impostare un contributo mensile a partire da soli 2€! (PayPal trattiene 0,52€ di commissione per transazione)

contatti: italiaeilmondo@gmail.com – x.com: @italiaeilmondo – telegram: https://t.me/italiaeilmondo2 –   / italiaeilmondo   – linkedin:   / giuseppe-germinario-2b804373  

La Ue non si arrende alla Pace di Trump&Putin? Con Giuseppe Germinario, Cesare Semovigo, Roberto Buffagni, Flavio Basari, Luca Barbieri, Augusto Sinagra

La Ue non si arrende alla Pace di Trump & Putin?

L’ Europa dell’Ancien Régime : le economie vacillano e la NATO rafforza la sua strategia Mosca nonostante gli anni difficili sta vivendo il suo boom economico . **Ma cosa si nasconde dietro questa nuova mobilitazione ma cosa si nasconde dietro questa nuova mobilitazione militare ed economica? Macron e Scholz spingono per un’Europa militarizzata e indipendente, ma nei palazzi di Bruxelles si teme che un Trump-bis possa cambiare le carte in tavola e avvicinare Mosca a una nuova ridefinizione dell’ordine globale. Putin, allo stesso tempo, rafforza le difese russe e intensifica le relazioni con i paesi emergenti , minando il dominio finanziario dell’Occidente. ⚡ Giorgia Meloni gioca su due tavoli: con Washington per evitare sanzioni economiche distruttive e con la Francia per garantirsi una sedia nei nuovi assetti europei. La NATO non rinuncia all’espansione a Est. Il destino dell’Europa si gioca ora tra crisi economica, Geopolitica fluida e uno scontro di nervi che potrebbe mettere in crisi gli equilibri .

OSPITI E RELATORI Roberto Buffagni – Saggista e analista politico. Studioso di Schmitt, Hegel e diritto internazionale. Augusto Sinagra – Giurista, magistrato ed esperto di diritto europeo e internazionale. Giuseppe Germinario – Analista geopolitico, specializzato in strategie di potere e diritto globale. Direttore di Italia e il Mondo. Cesare Semovigo – Regista, documentarista e redattore. Esperto in comunicazione geopolitica e narrazione strategica. Flavio Basari , imprenditore italiano da Mosca . Luca Barbieri, imprenditore RU

Pronti per Questo video ?  Sostieni il nostro lavoro!

Il sito Italia e il Mondo non riceve finanziamenti pubblici o pubblicitari. Se vuoi aiutarci a coprire le spese di gestione (circa 4.000€/anno), ecco come contribuire: ✔ Postepay Evolution: Giuseppe Germinario – 5333171135855704 ✔ IBAN: IT30D3608105138261529861559 ✔ PayPal: PayPal.Me/italiaeilmondo ✔ Tipeee: https://it.tipeee.com/italiaeilmondo Puoi impostare un contributo mensile a partire da soli 2€! (PayPal trattiene 0,52€ di commissione per transazione)

contatti: italiaeilmondo@gmail.com – x.com: @italiaeilmondo – telegram: https://t.me/italiaeilmondo2  / italiaeilmondo   – linkedin:   / giuseppe-germinario-2b804373  

https://rumble.com/v6puhxk-la-ue-non-si-arrende-alla-pace-di-trump-and-putinbuffagni-basari-sinagra-ba.html

https://www.youtube.com/watch?v=yaz1PdOx0G4

La lotta contro il Diritto _ Con Buffagni, Klitsche de la Grange, Sinagra, Germinario, Semovigo

Il Diritto. Da principio regolatore della civiltà, il diritto si trasforma in una macchina di potere, chi è dentro e chi è fuori. Un capovolgimento radicale che ricorda la critica di Carl Schmitt alla neutralità liberale: il diritto non è più neutrale, ma espressione della volontà del più forte.

Dike, CPI e la crisi della sovranità
Il diritto penale internazionale diventa un’arma geopolitica che rimane intoccabile. È il modello della guerra giuridica (lawfare)

Hegel, Stato e diritto: il tradimento delle istituzioni
Hegel vedeva lo Stato come l’incarnazione dello Spirito, il luogo in cui il diritto trova la sua realizzazione. Ma cosa accade quando lo Stato abdica al proprio ruolo e diventa un mero esecutore di decisioni prese altrove ?

L’UE come spazio di controllo giuridico
L’Unione Europea ha creato un sistema di diritto che vincola gli Stati membri e impone un modello giuridico o è un apparato burocratico autoreferenziale ?

Dike e il tradimento della giustizia – Dalla Grecia classica a oggi, il diritto è sempre stato fondamento della civiltà. Ma cosa accade quando diventa un’arma di guerra?

Lawfare: il nuovo volto del totalitarismo – Dalla CPI ai tribunali europei, il diritto penale internazionale portatore di neutralità ?

L’Unione Europea e il soft power giuridico – Trattati, corti e regolamenti indipendenti ?

Ospiti e relatori

⚖️Teodoro Klitsche de la Grange – autore di : La Lotta contro il Diritto
Roberto Buffagni – saggista e analista politico
⚖️ Augusto Sinagra – giurista e magistrato
Giuseppe Germinario – Analista Geopolitico e direttore di Italia e il Mondo
Cesare Semovigo – regista e documentarista

  • Sostieni il nostro lavoro!Il sito Italia e il Mondo non riceve finanziamenti pubblici o pubblicitari. Se vuoi aiutarci a coprire le spese di gestione (circa 4.000€/anno), ecco come contribuire:✔ Postepay Evolution: Giuseppe Germinario – 5333171135855704
    ✔ IBAN: IT30D3608105138261529861559
    ✔ PayPal: PayPal.Me/italiaeilmondo
    ✔ Tipeee: https://it.tipeee.com/italiaeilmondo

    Puoi impostare un contributo mensile a partire da soli 2€! (PayPal trattiene 0,52€ di commissione per transazione)

https://rumble.com/v6puoi8-la-lotta-contro-il-diritto-lo-strumento-di-potere-buffagni-de-la-grange-sin.html

CASO AL-MASRI! MESSAGGIO PER GIORGIA MELONI?AUGUSTO SINAGRA GIUSEPPE GERMINARIO CESARE SEMOVIGO

Giorgia Meloni e il suo governo si trovano in una posizione particolarmente scomoda. Aver messo lo stesso piede in troppe scarpe comporterà il pagamento di un prezzo più pesante in vista di un ipotetico riallineamento ed espone la leader a ritorsioni e condizionamenti contrapposti difficilmente sostenibili. Una condizione che rischia di esporre ulteriormente il paese piuttosto che condurlo ad una posizione e postura più autonoma. Ci sarà sicuramente il tentativo strumentale dell’opposizione demoprogressista di cavalcare il malcontento per una situazione della quale essa stessa è la principale responsabile. Sarà questo il terreno di confronto e di provocazione sul quale misurarsi senza ignorare i problemi sul tappeto e la condizione del paese. Ogni crisi è la condizione ed il pretesto di un profondo riassetto della condizione sociale. L’Italia non ne sarà esente. La pubblicazione avviene, purtroppo, a due settimane dalla registrazione per i problemi ricorrenti di disturbo dell’attività del sito. Mantiene comunque la sua attualità_Giuseppe Germinario

  • CONTRIBUITE!! AL MOMENTO I VERSAMENTI COPRONO UNA PARTE DELLE SPESE VIVE DI CIRCA € 4.000,00. NE VA DELLA SOPRAVVIVENZA DEL SITO “ITALIA E IL MONDO”. A GIORNI PRESENTEREMO IL BILANCIO AGGIORNATO _GIUSEPPE GERMINARIOll sito www.italiaeilmondo.com non fruisce di alcuna forma di finanziamento, nemmeno pubblicitaria. Tutte le spese sono a carico del redattore. Nel caso vogliate offrire un qualsiasi contributo, ecco le coordinate:postepay evolution a nome di Giuseppe Germinario nr 5333171135855704
    oppure iban IT30D3608105138261529861559
    oppure PayPal.Me/italiaeilmondo
    oppure https://it.tipeee.com/italiaeilmondo/Su PayPal, Tipee, ma anche con il bonifico su PostePay, è possibile disporre eventualmente un pagamento a cadenza periodica, anche di minima entità, a partire da 2 (due) euro (pay pal prende una commissione di 0,52 centesimi)

Marco Rubio e Sergey Lavrov a Riad_a cura di Cesare Semovigo e Giuseppe Germinario

Qui sotto le trascrizioni delle conferenze stampa di Rubio e Lavrov seguite all’incontro odierno a Riad. Segue una intervista inedita di Putin utile a comprendere il contesto assieme agli interventi di Vance, Hegseth e Trump già pubblicati. Rimane da conoscere gli atti di un terzo convitato di pietra: i leader europei più oltranzisti, in particolare Macron e Starmer, in predicato con le loro fibrillazioni di fare da supporto a pesanti provocazioni di disturbo del vecchio establishment disarticolato, assieme alle comparse presidenziali italiche e agli avventurieri annidati in Europa Orientale e scandinava. Vedremo sino a che punto saranno efficaci le misure persuasive e dissuasive della compagine trumpiana_Giuseppe Germinario

###  **Traduzione del discorso di Marco Rubio a Riad**

Siamo qui con la delegazione statunitense che ha concluso i suoi incontri con i russi. Ci sono stati accordi o conversazioni di follow-up?

**Marco Rubio:**

Iniziamo col dire che abbiamo concordato quattro principi fondamentali, che ritengo siano importanti:

1️⃣ **Ripristino delle missioni diplomatiche**

Abbiamo deciso di **nominare dei team di lavoro** per ripristinare rapidamente il funzionamento delle nostre missioni diplomatiche a **Washington e Mosca**. Senza ambasciate operative, non possiamo portare avanti questo processo.

2️⃣ **Team di alto livello per negoziare la fine della guerra in Ucraina**

Abbiamo stabilito che un team di alto livello degli Stati Uniti negozierà con la Russia per **porre fine al conflitto in Ucraina** in modo duraturo e accettabile per tutte le parti coinvolte.

3️⃣ **Esaminare la cooperazione geopolitica ed economica post-guerra**

Dobbiamo iniziare a discutere delle **opportunità geopolitiche ed economiche** che potrebbero emergere dalla fine del conflitto. Tuttavia, prima di tutto, la guerra deve concludersi in modo stabile e definitivo.

4️⃣ **Continuare il processo diplomatico con impegno personale**

Noi **cinque delegati presenti oggi** continueremo a essere direttamente coinvolti per garantire che il processo proceda in modo costruttivo.

#### **Che aspetto avrà la fine della guerra? Sono stati presentati dei piani concreti ai russi?**

**Rubio:**

Ci sono alcuni **principi fondamentali** che guidano la discussione:

– Deve essere una **fine definitiva e non temporanea** della guerra.

– Ci sarà inevitabilmente una discussione su **territorio e garanzie di sicurezza**, che sono aspetti essenziali di qualsiasi accordo.

– Il presidente Trump ha chiarito la sua determinazione a **porre fine alla guerra**, fermare la distruzione e la perdita di vite umane.

Le immagini che vediamo ogni giorno dai campi di battaglia nell’Ucraina orientale e meridionale sono **inaccettabili** e non sono nell’interesse di nessuno, né degli Stati Uniti né dell’Europa.

Trump ha cambiato completamente il dibattito globale: non si parla più di **se** la guerra finirà, ma solo di **come** finirà.

#### **Gli Stati Uniti accetteranno che la Russia mantenga i territori annessi dal 2022?**

**Rubio:**

Questi sono **temi da negoziare** e da affrontare con il duro lavoro della diplomazia. **Non anticiperemo accordi o concessioni pubblicamente.**

Quello che possiamo dire è che **Trump è l’unico leader al mondo** che ha la capacità di **riunire le parti per avviare un negoziato serio.**

#### **Ci saranno concessioni da parte degli Stati Uniti?**

**Rubio:**

Per chiudere un conflitto, **tutte le parti devono essere d’accordo sul risultato.**

Dobbiamo anche riconoscere che **sono passati tre anni e mezzo senza contatti regolari tra Stati Uniti e Russia**. Questo è il primo passo per ricostruire un canale di comunicazione.

Trump ha fatto in pochi mesi quello che nessuno è riuscito a fare in tre anni: **portare la guerra a un punto di svolta.**

#### **La Russia ha chiesto la rimozione delle sanzioni?**

**Rubio:**

Le sanzioni sono state imposte a causa del conflitto e saranno parte del negoziato.

Non possiamo prevedere le concessioni, ma è chiaro che per **arrivare alla pace saranno necessari compromessi da entrambe le parti**.

L’Unione Europea avrà un ruolo chiave, poiché ha imposto molte delle sanzioni, quindi dovrà essere coinvolta nei negoziati.

#### **Gli alleati europei si sentono esclusi da questo processo. Come risponderete a queste preoccupazioni?**

**Rubio:**

Per tre anni nessuno è riuscito a creare un canale di negoziazione, ma **Trump ci è riuscito.**

Nessuno viene escluso, ma il presidente Trump **ha preso l’iniziativa per avviare un processo di pace reale**.

Tutti dovrebbero ringraziarlo per questo.

#### **Gli Stati Uniti appoggeranno una soluzione europea alla guerra?**

**Rubio:**

Questo è un tema in discussione. Abbiamo sempre chiesto all’Europa di **contribuire di più alla sicurezza comune**, e alcuni paesi stanno aumentando il loro impegno in Ucraina.

Ma ricordiamo che **un terzo dei paesi NATO non ha ancora raggiunto il contributo minimo del 2% del PIL alla difesa**, nonostante l’accordo esista da un decennio.

#### **I russi vogliono davvero la pace?**

**Rubio:**

La diplomazia si basa sulle **azioni concrete, non sulle parole.**

Il risultato di oggi è che **i russi hanno accettato di impegnarsi in un processo di negoziazione**. Se porterà alla pace dipenderà da **quanto entrambe le parti saranno disposte a rispettare gli impegni presi.**

### ** Prossimi passi nel negoziato**

 **1️⃣ Ripristino delle relazioni diplomatiche USA-Russia**

Negli ultimi dieci anni ci sono state **espulsioni reciproche di diplomatici** e chiusure di ambasciate.

Dobbiamo ripristinare la piena operatività delle missioni.

 **2️⃣ Negoziati sul conflitto ucraino**

Una squadra di esperti lavorerà su **un cessate il fuoco stabile e duraturo**.

 **3️⃣ Cooperazione geopolitica ed economica**

Dopo la pace, USA e Russia potrebbero trovare **opportunità economiche e diplomatiche** di grande portata.

** Conclusione:**

L’obiettivo è **una pace duratura e accettabile per tutte le parti**.

Trump sta portando avanti un processo che **nessun altro leader era riuscito ad avviare negli ultimi tre anni**.

 **Ora il successo dipenderà dalla volontà di tutte le parti di rispettare gli impegni presi.**

17:40

Discorso e risposte alle domande dei media del Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa S.V. Lavrov dopo i colloqui con i rappresentanti dell’amministrazione statunitense, Riyadh, 18 febbraio 2025

249-18-02-2025

  • Lettore video

    00:00
    16:12

Vorremmo esprimere la nostra gratitudine alla leadership dell’Arabia Saudita per l’opportunità di organizzare un incontro tra rappresentanti russi e americani. Abbiamo espresso personalmente questa gratitudine al principe ereditario del Regno M. bin Salman, quando noi, insieme all’assistente del presidente della Russia Yu. V. Ushakov, siamo stati in udienza con lui.

Abbiamo parlato per circa un’ora delle nostre relazioni bilaterali e di quanto sia importante garantire nel mondo, se non un accordo completo (che è impossibile), almeno la disponibilità delle grandi potenze a mantenere in ogni situazione un dialogo normale e professionale, a cercare di ascoltarsi a vicenda, a imparare lezioni da ciò che sta accadendo e a non permettere conflitti e crisi.

Questa posizione del principe ereditario M. bin Salman è stata infatti riprodotta nei nostri negoziati con la parte americana. All’inizio della conversazione, il Segretario di Stato americano M. Rubio ha sottolineato in particolare l’importanza fondamentale che nelle relazioni internazionali ogni Paese sia guidato dai propri interessi nazionali. Eravamo completamente d’accordo. Oltre al fatto che questi interessi nazionali non sempre coincideranno. Ma quando non coincidono, è molto importante regolare queste discrepanze, non lasciarle “seguire il loro corso” e, soprattutto, non provocare uno scontro militare o di altro tipo.

Quando gli interessi nazionali coincidono, bisogna fare tutto il possibile per unire gli sforzi in questi ambiti e realizzare progetti reciprocamente vantaggiosi nella sfera geopolitica e negli affari economici.

La conversazione è stata molto utile. Non solo ascoltavamo, ma ci sentivamo anche a vicenda. Ho motivo di credere che la parte americana abbia iniziato a comprendere meglio la nostra posizione, che abbiamo ancora una volta delineato in dettaglio, utilizzando esempi concreti, basati sui ripetuti discorsi del presidente russo V.V. Putin.

Riguardo agli accordi raggiunti. La prima cosa, probabilmente la più urgente e certamente non la più difficile, è garantire la nomina il più presto possibile degli ambasciatori russi negli Stati Uniti e degli ambasciatori statunitensi in Russia. E anche per rimuovere gli ostacoli che per molti anni, soprattutto a causa dell’amministrazione di J. Biden negli ultimi quattro anni, si sono frapposti alla direzione delle nostre missioni diplomatiche, complicandone seriamente il lavoro: le infinite espulsioni dei nostri diplomatici, a cui siamo stati costretti a rispondere, i continui problemi di sequestro dei nostri beni immobili e molto altro ancora.

Non ultimo problema sono i bonifici bancari, che stanno cercando di limitare per noi. Noi ricambiamo naturalmente. Abbiamo concordato che i nostri deputati organizzeranno un incontro nel prossimo futuro e prenderanno in considerazione la necessità di eliminare queste “barriere” artificiali nel lavoro delle ambasciate e di altre istituzioni straniere della Russia negli USA e degli USA in Russia. Inoltre, cercheranno di non concentrarsi su nessuna manifestazione specifica di questi “ostacoli”, ma cercheranno di affrontarli sistematicamente per porre fine una volta per tutte a questi inconvenienti che ostacolano realmente lo sviluppo delle normali relazioni quotidiane.

Secondo accordo. Abbiamo concordato che nel prossimo futuro verrà avviato un “processo per la risoluzione della questione ucraina”. La parte americana annuncerà chi rappresenterà Washington in quest’opera. Non appena conosceremo il nome e la posizione del rappresentante competente, allora, come ha detto il presidente russo V.V. Putin al presidente degli Stati Uniti D. Trump, designeremo immediatamente il nostro partecipante a questo processo.

In terzo luogo, in senso concettuale più ampio, man mano che procedono i processi legati alla risoluzione della crisi in Ucraina, dobbiamo creare contemporaneamente le condizioni affinché la nostra cooperazione possa riprendere pienamente e ampliarsi in un’ampia gamma di settori.

C’è stato un grande interesse (che condividiamo) nel riprendere le consultazioni su questioni geopolitiche, compresi vari conflitti in diverse parti del mondo in cui sia gli Stati Uniti che la Russia hanno interessi.

È stato espresso grande interesse nel rimuovere le barriere artificiali allo sviluppo di una cooperazione economica reciprocamente vantaggiosa. Il direttore del Fondo russo per gli investimenti diretti, K.A. Dmitriev, era presente alla discussione degli aspetti economici del nostro incontro odierno. Ha presentato alcuni problemi che potrebbero essere risolti abbastanza rapidamente, a vantaggio sia della Russia che degli Stati Uniti.

Domanda: Ora ci sono diverse valutazioni, per lo più positive. Anche da parte americana lo stanno già facendo. In quale ambito sei riuscito ad avvicinarti di più agli USA: nel percorso russo-americano o in quello ucraino? Era possibile gettare le basi per un incontro tra i presidenti di Russia e Stati Uniti? Quali sono i prossimi passi? Terrete degli incontri nel prossimo futuro? Il Segretario di Stato americano M. Rubio ha affermato che saranno richieste concessioni a tutti coloro che aderiscono al percorso ucraino. C’è qualche comprensione?

S.V. Lavrov: Per quanto riguarda le questioni sulle quali siamo riusciti a raggiungere un’intesa reciproca. Ciò non implica necessariamente una convergenza di posizioni. Ne ho già parlato. Abbiamo praticamente convenuto che dobbiamo risolvere una volta per tutte il problema del funzionamento delle nostre missioni diplomatiche. È stata espressa la volontà reciproca di trovare soluzioni concrete alle questioni del nostro dialogo sugli affari internazionali e sulle relazioni economiche.

Per quanto riguarda la questione ucraina, ho menzionato l’accordo secondo cui gli americani nomineranno un loro rappresentante. Noi ricambieremo. Successivamente inizieranno le opportune consultazioni. Saranno di natura regolare.

Ci siamo incontrati su decisione dei presidenti di Russia e Stati Uniti, che hanno concordato di lavorare alla preparazione del prossimo vertice. A tal fine, i ministri degli Esteri e i consiglieri per la sicurezza nazionale sono stati incaricati di incontrarsi e valutare le soluzioni da adottare prima che i presidenti potessero concordare una data e un orario specifici per il vertice.

Domanda: Subito dopo la fine dell’incontro sono emerse numerose informazioni, citando alcune fonti vicine al processo diplomatico, riguardanti il ​​”piano in tre fasi” che la Russia avrebbe concordato con gli Stati Uniti riguardo all’Ucraina. È vero?

S.V. Lavrov: Riguardo al “piano in tre punti”. Non ho visto queste informazioni e questi messaggi. Oggi, mentre “sfogliavo” le notizie, ho trovato un link a una dichiarazione del ministro degli Esteri polacco R. Sikorski, che ha detto da qualche parte “nei corridoi di Monaco” di aver incontrato il rappresentante degli Stati Uniti K. Kellogg. Lo informò di un piano per un accordo. Lì non c’era scritto: tre punti o quattro. Ma R. Sikorsky, commentando il piano, ha detto di non poterne rivelare i dettagli. “Il piano è atipico, ma potrebbe essere molto interessante.”

Oggi ho chiesto al Segretario di Stato americano M. Rubio e a K. Walts cosa significhi questo. Risposero che era falso.

Domanda: Prima di questo incontro, gli Stati Uniti hanno inviato un questionario all’Unione Europea, chiedendo cosa l’Europa potesse offrire in termini di garanzie di sicurezza per l’Ucraina. C’è una questione riguardante l’introduzione di un contingente nel territorio dell’Ucraina. Cosa pensa Mosca di tutto questo?

S.V. Lavrov: Per quanto riguarda le informazioni “fluttuanti”, secondo cui gli americani avrebbero posto una serie di domande all’Unione Europea per capire meglio cosa intende fare l’UE e in che modo gli americani possono essere utili o coinvolti. Ne ho già parlato.

Ma ha anche affermato che il tema del possibile dispiegamento di alcune forze armate di mantenimento della pace, presumibilmente dopo che il conflitto è già stato risolto o è stato raggiunto un accordo, come menzionato in questo documento, interessa gli americani dal punto di vista di quali paesi sono pronti a fornirle. È chiaro che la domanda è rivolta ai membri dell’Unione Europea.

Abbiamo spiegato oggi ai nostri interlocutori che abbiamo notato bene che il presidente degli Stati Uniti D. Trump in molti dei suoi discorsi è stato il primo tra i leader occidentali a dire chiaramente che l’adesione dell’Ucraina alla NATO è una delle ragioni principali di ciò che sta accadendo, che questo è uno dei più grandi errori di J. Biden e della sua amministrazione e che se D. Trump fosse stato presidente, non lo avrebbe permesso.

A questo proposito, abbiamo spiegato ai nostri colleghi che il presidente russo V.V. Putin ha ripetutamente sottolineato che l’espansione della NATO e l’assorbimento dell’Ucraina da parte dell’Alleanza del Nord Atlantico rappresentano una minaccia diretta agli interessi della Federazione Russa e alla nostra sovranità. Pertanto, la comparsa di forze armate degli stessi paesi della NATO, ma sotto bandiera straniera, sotto bandiera dell’Unione Europea o sotto bandiere nazionali, non cambia nulla sotto questo aspetto. Per noi questo è inaccettabile.

Domanda: Alla vigilia dei negoziati, le forze armate ucraine hanno attaccato la stazione di pompaggio di Kropotkinskaya nel Kuban. Al suo interno scorre petrolio, di proprietà, tra gli altri, di aziende statunitensi e di paesi europei. Si tratta di un tentativo da parte di V.A. Zelensky di gettare una “marcia nera” su D. Trump sullo sfondo dei contatti con la Russia?

S.V. Lavrov: Per quanto riguarda la causa dell’ultimo colpo di scena con l’attacco alle infrastrutture energetiche di quello che oggi è, di fatto, il Kazakistan. Le ragioni che si possono addurre sono molteplici e si può intuire su cosa si basasse l’ordine impartito da qualcuno a Kiev. Ma questo non dovrebbe far altro che rafforzare l’opinione di tutti che questo non può continuare, che quest’uomo e tutta la sua squadra devono essere riportati in sé, “dando loro una pacca sulla mano”.

A proposito, oggi i nostri colleghi americani hanno detto che forse dovremmo introdurre una moratoria sugli attacchi agli impianti energetici. Abbiamo spiegato che non abbiamo mai messo a repentaglio i sistemi di approvvigionamento energetico della popolazione e che i nostri obiettivi erano solo le strutture che servono direttamente le forze armate ucraine.

Hanno ricordato che anche durante le discussioni sulla possibile ripresa dell'”accordo del Mar Nero”, è stata sollevata la questione con gli intermediari turchi sulla protezione degli impianti energetici. Abbiamo espresso la nostra disponibilità a discutere le modalità, ma poi lo stesso V.A. Zelensky si è rifiutato di farlo.

Domanda: Le dichiarazioni di alcuni paesi dell’UE circa il loro desiderio di partecipare al tavolo delle trattative sono collegate alle altre dichiarazioni sui diritti storici sulle terre ucraine?

S.V.Lavrov: Non lo so. Ma conversazioni di questo tipo avvengono. Di questo argomento hanno parlato di recente anche i politici rumeni. Non ci proverò.

Domanda: Ieri V.A. Zelensky ha dichiarato di non riconoscere i risultati dei negoziati tra USA e Russia. Quanto è importante, secondo lei, la partecipazione dello stesso V.A. Zelensky ai negoziati per il raggiungimento della pace? Può contare sulla sua partecipazione a questo processo?

S.V. Lavrov: Non c’è bisogno di entrare nei dettagli qui, perché questo argomento è stato trattato ampiamente dal presidente russo V.V. Putin nella sua recente intervista con P.A. Zarubin. Non ho nulla da aggiungere.

Domanda: È ovvio per molti che si stanno tentando di “affondare” seriamente l’instaurazione e il rinnovamento delle relazioni tra Russia e Stati Uniti. Cosa dovrebbe fare la Russia per impedire questi tentativi di “siluramento” al fine di “proteggere il processo”? Oggi, dopo quattro ore e mezza trascorse a tu per tu con gli americani, ritieni che la loro volontà di ristabilire le relazioni con la Russia sia forte?

S.V. Lavrov: Per impedire che le relazioni tra Russia e Stati Uniti vengano “affondate”, dobbiamo instaurarle. Ecco cosa abbiamo fatto oggi. Francamente parlando, non senza successo.

Non abbiamo ancora parlato di tutto ciò che ancora ci divide. Ma l’approccio concettuale al lavoro successivo è stato definito dai presidenti durante la loro conversazione telefonica .

Abbiamo percepito la completa determinazione, la volontà concreta dei nostri colleghi americani di portare avanti attivamente questo movimento, come indicato dai presidenti. E faremo anche questo.

21:00

Risposte del Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa S.V.Lavrov alle domande del canale televisivo “Russia 1”, Riyadh, 18 febbraio 2025

251-18-02-2025

Domanda: Siete riusciti a raggiungere un accordo sostanziale con la parte americana su qualche risultato? Dall’altra parte provengono dati contrastanti.

S.V. Lavrov: Te lo dico adesso, andiamo.

Domanda: Quando avrà luogo l’incontro tra il presidente russo V.V. Putin e il presidente degli Stati Uniti D. Trump?

S.V.Lavrov: Quando i presidenti sono d’accordo.

Domanda: È stato formato un gruppo per gestire le negoziazioni?

S.V. Lavrov: Abbiamo concordato che saranno formati gruppi da entrambe le parti, dopo aver riferito ai nostri presidenti.

Domanda: Ritiene che le negoziazioni odierne siano state un successo?

S.V.Lavrov: Penso che siano positivi.

Domanda: Conosceva già il signor M. Rubio o è stato il vostro primo incontro?

S.V.Lavrov: Primo incontro.

Domanda: Che impressione hanno fatto gli altri negoziatori?

S.V. Lavrov: Abbiamo avuto delle trattative buone e positive. L’atmosfera era molto positiva. Le persone positive creano un’atmosfera positiva.

Domanda: Dicono che scherzavi molto?

S.V. Lavrov: Questi sono già dettagli intimi. Chi parla di barzellette?

Domanda: I funzionari americani affermano che stavate scherzando durante i colloqui.

S.V. Lavrov: Sono contento che gli sia piaciuto, visto che lo hanno detto.

Risposte alle domande del giornalista Pavel Zarubin

18:00
Mosca
Risposte alle domande del giornalista Pavel Zarubin

P. Zarubin: Vladimir Vladimirovich, negli ultimi giorni il Presidente degli Stati Uniti Trump, che si è insediato, ha fatto molte dichiarazioni diverse su un possibile incontro con lei e sulle prospettive di una soluzione ucraina. Vorrei conoscere la sua opinione.

V. Putin: In effetti, il Presidente degli Stati Uniti ha fatto molte dichiarazioni su questo argomento.

Prima di tutto, vorrei dire che la Russia non ha mai rifiutato contatti con l’Amministrazione degli Stati Uniti, e non è colpa nostra se l’Amministrazione precedente ha rifiutato questi contatti. Con l’attuale Presidente degli Stati Uniti ho sempre avuto rapporti d’affari, esclusivamente d’affari, ma allo stesso tempo rapporti pragmatici e di fiducia, direi.

Non posso non essere d’accordo con lui nel dire che se fosse stato Presidente, se avesse avuto nel 2020 avrebbe avuto la fiducia;2020 non avesse rubato la vittoria, allora forse non ci sarebbe stata la crisi in Ucraina che si è verificata nel 2022 2022. Anche se è noto che Trump, quando era presidente nella sua prima iterazione, ha anche imposto un numero significativo di sanzioni contro la Russia, all’epoca il maggior numero di restrizioni. Non credo che sia stata una decisione nell’interesse non solo della Russia, ma anche degli Stati Uniti. Tra l’altro, Biden ha raccolto il testimone e ha imposto ancora più restrizioni. E il risultato è noto – un sacco di decisioni dannose per l’economia degli stessi Stati Uniti.

Per esempio, minare il potere del dollaro stesso, perché il divieto della Russia di usare il dollaro – e noi non abbiamo rinunciato al dollaro, è stata l’Amministrazione precedente a non darci la possibilità di usare il dollaro come unità di conto, – a mio parere, questa decisione provoca danni molto gravi agli Stati Uniti stessi. Ma non entreremo ora nel merito. Posso solo dire che vediamo le dichiarazioni del Presidente in carica sulla sua disponibilità a lavorare insieme. Siamo sempre aperti a questo.

Per quanto riguarda la questione, diciamo, dei negoziati, abbiamo sempre detto in questo senso che siamo pronti a questi negoziati sulla questione ucraina. Ma ci sono anche questioni che richiedono un’attenzione particolare.

Per esempio, come lei sa, l’attuale capo del regime di Kiev, quando era ancora un capo di Stato abbastanza legittimo, ha emesso un decreto per vietare i negoziati. Come si possono riprendere i negoziati ora se sono vietati?

Ora siamo tra le mura dell’Università di Mosca. Sono un avvocato di base, come sapete, mi sono laureato alla facoltà di legge dell’Università di San Pietroburgo, poi di Leningrado. Posso dirle che se i negoziati iniziano nell’ambito dell’attuale quadro normativo, saranno, a rigore, illegittimi, il che significa che anche i risultati di questi negoziati potranno essere dichiarati illegittimi.

L’attuale regime di Kiev con piacere riceve centinaia di miliardi dai suoi sponsor, scusate la semplicità delle espressioni popolari, come si dice nel nostro popolo, sgranocchiando con Con piacere, sta mangiando queste centinaia di miliardi su entrambe le guance, ma non ha fretta di adempiere alle istruzioni dei suoi sponsor – e sappiamo che ci sono tali istruzioni – di annullare il decreto sul divieto di negoziazione.

Ma penso che alla fine coloro che pagano i soldi dovrebbero comunque costringerlo a farlo, e penso che dovrà farlo. Ma finché questo decreto non viene cancellato, è abbastanza difficile parlare di che questi negoziati possano essere avviati e, soprattutto, conclusi correttamente. Certo, è possibile fare qualche accenno preliminare, ma è difficile parlare di qualcosa di serio, ovviamente alle condizioni del divieto di condurre negoziati da parte ucraina, ovviamente alle condizioni di questo divieto.

In generale, naturalmente, abbiamo molti punti in comune con l’attuale Amministrazione, per trovare soluzioni alle questioni chiave di oggi. Si tratta di questioni di stabilità strategica, economiche, tra l’altro. Perché? Siamo uno dei maggiori produttori al mondo di, ad esempio, petrolio, gli Stati Uniti sono ora al primo posto, poi l’Arabia Saudita, la Russia.

Ma cosa caratterizza le economie russa e, diciamo, americana? Non siamo solo uno dei maggiori produttori di risorse energetiche, siamo anche i maggiori consumatori di risorse energetiche. E questo significa che sia per la nostra economia che per quella americana, sia i prezzi troppo alti sono negativi perché, utilizzando le risorse energetiche, abbiamo bisogno di produrre altri beni all’interno del Paese, sia i prezzi troppo bassi sono altrettanto negativi perché minano le opportunità di investimento delle aziende energetiche. Qui abbiamo molto di cui parlare. Ci sono altre questioni nel settore energetico che potrebbero essere di interesse reciproco.

Io, tra l’altro, in questo senso dubito che l’attuale Presidente degli Stati Uniti, il signor Trump, ripeto, abbiamo lavorato con lui nel primo periodo della sua presidenza, prenda delle decisioni, anche se sentiamo parlare della possibilità di imporre ulteriori sanzioni alla Russia, dubito che prenderà decisioni tali da danneggiare la stessa economia americana. Non è solo un uomo intelligente, è un uomo pragmatico. E trovo difficile immaginare che verranno prese decisioni dannose per la stessa economia americana.

Quindi, molto probabilmente, è davvero meglio che ci incontriamo, sulla base delle realtà di oggi, per parlare con calma di tutte quelle aree che sono di interesse sia per gli Stati Uniti che per la Russia. Noi siamo pronti. Ma, ripeto, dipende innanzitutto, ovviamente, dalle decisioni e dalle scelte dell’attuale Amministrazione americana.

  • CONTRIBUITE!! AL MOMENTO I VERSAMENTI COPRONO UNA PARTE DELLE SPESE VIVE DI CIRCA € 4.000,00. NE VA DELLA SOPRAVVIVENZA DEL SITO “ITALIA E IL MONDO”. A GIORNI PRESENTEREMO IL BILANCIO AGGIORNATO _GIUSEPPE GERMINARIOll sito www.italiaeilmondo.com non fruisce di alcuna forma di finanziamento, nemmeno pubblicitaria. Tutte le spese sono a carico del redattore. Nel caso vogliate offrire un qualsiasi contributo, ecco le coordinate:postepay evolution a nome di Giuseppe Germinario nr 5333171135855704
    oppure iban IT30D3608105138261529861559
    oppure PayPal.Me/italiaeilmondo
    oppure https://it.tipeee.com/italiaeilmondo/Su PayPal, Tipee, ma anche con il bonifico su PostePay, è possibile disporre eventualmente un pagamento a cadenza periodica, anche di minima entità, a partire da 2 (due) euro (pay pal prende una commissione di 0,52 centesimi)
1 2 3 4 5 6 10