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Analisi seria del dialogo tra Kaia e il suo psichiatra (n17)_di Cesare Semovigo

Analisi seria del dialogo tra Kaia e il suo psichiatra (n17)

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Cesare Semovigo per

italiaeilmondo.com

L’Europa al Bivio , ma la strada è sbagliata

Il conflitto ucraino, ormai al quarto anno nel maggio 2025, si è trasformato in una guerra di attrito che mette a nudo le debolezze strutturali dell’Europa, la progressione pragmatica della Russia e i “complessi” dei complessi riallineamenti globali.

Lungi dall’essere un semplice scontro militare ( o almeno questa è la percezione da queste parti), la crisi é sempre con maggiore risolutezza karmica ,l’esteriorizzazione dell’inevitabile di quello che vorrebbe essere l’Unione Europea ( Good Save Bruxelles) un Golem intrappolato in un interventismo ambizioso ma privo di mezzi .

Mosca , nonostante minimizzi certe sofferenze ben gestite sul piano inflattivo e non reiterabili all’infinito, dimostra una capacità di adattamento che le consente di dettare il ritmo .

Sul campo, l’Ucraina si trova in una posizione di crisi insormontabile. Kiev non ha la capacità militare di riconquistare i territori , un assunto evidente confermato dalle difficoltà logistiche e di personale , dati tangibili che affliggono le sue forze armate e un morale complessivo a pezzi.

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La war room

Con oltre 100.000 diserzioni registrate entro la fine del 2024 ( in progressione nel 2025) e un reclutamento in crisi, l’esercito ucraino si affida a tattiche asimmetriche, come attacchi con droni su infrastrutture ,e improbabili ricognizioni in forze in territori russi di confine che spesso terminano in veri e propri bagni di sangue , atti disperati per mantenere una parvenza di pressione.Le immagini delle centinaia di cadaveri nella regione di Kursk ne sono la prova che nemmeno il Nafo Group Goebbels riuscirebbe a smentire.

L’incursione su una raffineria del 17 maggio 2025, per esempio, ha fatto notizia , ma non ha alterato l’equilibrio strategico a parte nel saliente di X e Facebook, telegram risulta ancora conteso sulla mappa di ISW . (si teme un classico movimento a tenaglia hhtp)

Queste azioni, pur dimostrando inventiva aliena con supervisione di intelligence occidentale , non compensano la carenza di risorse e manodopera, lasciando Kiev in una posizione di inferiorità strutturale, trasformando l’arroganza di un tempo in deficit infinito, nonostante le minacce di Budanov e i droni di produzione teutonica

La Russia, al contrario, ha adottato un approccio misurato, mantenendo il conflitto a un’intensità medio-bassa per preservare le proprie risorse e sostenere l’industria della difesa. La produzione di armamenti è aumentata significativamente, con un incremento del 20% nel 2024, includendo migliaia di carri armati e droni, secondo stime interne. Questo pragmatismo si è manifestato nel massiccio attacco con droni del 17-18 maggio, il più grande della guerra, che ha dimostrato la capacità di Mosca di intensificare quando necessario senza esaurire le riserve. La sinergia tra esercito e comparto industriale ha permesso alla Russia di resistere alla pressione occidentale, gestendo un conflitto simmetrico che l’Ucraina non può eguagliare. Questo equilibrio riflette una pianificazione a lungo termine, che contrasta con l’affanno di Kiev e dei suoi alleati europei che annunciano un riarmo a debito che garantiranno i risparmi privati dei cittadini obnubilati e distratti da quella che una volta si chiamava informazione .

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Primavera di Guerra

L’Europa dell’interventismo gentile

L’alleanza occidentale, che vorrebbe sostenere Kiev, è segnata da una frammentazione tangibile e apparente mistificata coesione. Con l’avvento dell’amministrazione Trump, gli Stati Uniti hanno progressivamente delegato all’Europa alla gestione operativa della crisi, limitandosi a un ruolo di pressione diplomatica , nonostante sia corretto ricordare di come nei fatti il fronte sia ancora in piedi per gli scaglioni di aiuti programmati dalla vecchia amministrazione Dem.

Trump ha recentemente proposto un cessate-il-fuoco di 30 giorni, ma la sua iniziativa è stata accolta con scetticismo da Putin, che senza troppa pavidità, per ragion del vero ,non possono che essere che condivise .

Zelenskyy, dal canto suo, ha espresso un’apertura ai negoziati, ma solo con garanzie che appaiono irrealistiche, evidenziando la difficoltà di far pace tra la percezione creativa della realtà e le ingerenze dei volenterosi e le richie

All’interno dell’Europa, le divisioni sono ancora più evidenti. Francia e Regno Unito guidano un progetto interventista, con Parigi che fornisce jet da combattimento e missili a lungo raggio per rafforzare Kiev, mentre l’elezione del cancelliere tedesco Friedrich Merz ha consolidato un asse militarista che sembra voler riaffermare il ruolo geopolitico di Berlino e del suo 5% gioioso per le spese militari .

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Bono pro Bono : videoclip a Bucha

Giorgia “la temporeggiatrice” vorrebbe nascondersi nella foresta di Teutoburgo , ma a quanto pare la tattica sta estinguendo le opzioni nonostante la creatività italiana .

Il sostegno europeo a Kiev, pur dichiarato con enfasi, si scontra con limiti strutturali. L’industria militare dell’UE non è in grado di sostenere un conflitto prolungato: la produzione di munizioni è solo un terzo di quella russa, e le carenze logistiche sono innegabili e mascherano maldestramente un piano di riarmo che rimane confinato nel mondo delle idee racchiuso nei faldoni del della progettualità fantasy del “ rapporto “ di Draghi con la realtà .

Il 17° pacchetto di sanzioni varato a maggio 2025, ha avuto un impatto trascurabile sull’economia russa e assume dignità esclusivamente nel contesto onirico tra Kaia Kallas e il suo psichiatra .

Infatti, nonostante tassi d’interesse al 23% e un’inflazione sopra il 9%, la Russia continua a resistere , solidificando il proprio prestigio guerriero costruito sull’inconsistenza artificiale dell’Occidente collettivo solo a parole.

Questo interventismo, privo di una base industriale solida, appare più come un tentativo di Parigi e Londra di riaffermare la loro influenza che come una strategia capace di cambiare il corso del conflitto. L’Europa, nei termini, rischia di perpetuare un conflitto infinito che oltre erodere la Propria credibilità , disarticola senza alibi alcuno,quella narrativa messianica dietro alla quale ha continuato a nascondersi da prima dell’inizio dell’operazione militare speciale.

Un’Impasse Diplomatica

La via diplomatica, che potrebbe spezzare l’ipocrisia del presente infinito, resta bloccata. I negoziati di Istanbul del 2022, che avevano delineato una possibile cornice per la pace, sono naufragati per il rifiuto di Kiev postumo, pilotato dall’asse franco-britannico-tedesco ,ad accettare concessioni territoriali o garantire la neutralità richiesta da Mosca.

Di Turchia 2025 , preferisco non parlare , brutta partita a parte le divise nuove della delegazione Sbu che assomigliavano tremendamente a quelle dell’andata.

Unica notizia gradita nessuna esecuzione sommaria durante il ritorno a Kiev .

Le condizioni del Cremlino, note da tempo, includono il riconoscimento dei territori occupati e garanzie di sicurezza contro l’espansione della NATO, ma l’Europa sembra intenzionata a ostacolare ogni accordo, preferendo un’escalation virtuale , paventando ombrelli improbabili e insostenibili politicamente.

Lo stesso Merz , nell’indifferenza dei media,ci tiene a far sapere che l’idea di Emanuel n5 non ha convinto nessuno a parte l’assertivo commander in capo Von Mattarella.

Questo approccio privo di un’industria militare , una programmazione convergente in trattati vincolanti é semplicemente convulsione speculativa .

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Una buona notizia : L’amore tra Lombardi e Parabellum continua .

Il turbo riarmo “ improrogabile “ assomiglia esattamente a quello che è : Speculazione accompagnata da una campagna promozionale mediatica all’assalto dei risparmi privati , l’ovvia condizione necessaria per garantirne finanziariamente la solidità per reiterare il debito infinito ormai inesigibile .

L’alleato statunitense distaccato ha accelerato il processo .La profezia dei “Maga” e la scomparsa dell’usuale binomio Dem-Rep non ha fatto altro che accelerare il processo , con un solo piccolissimo problema , saremo qui in Europa a pagarlo fino all’ultimo risparmio e diritto al dissenso.

l’UE si trova in una posizione di stallo autoimposto, incapace di proporre un’alternativa credibile.

A livello globale, la crisi ucraina ha invertito i riallineamenti geopolitici, con la Cina che emerge come attore chiave e paradossalmente alleato del Globalismo morente , mantenendo una neutralità strategica senza impegnarsi direttamente praticamente in nulla se non nel proprio mero interesse .

Il suo focus infatti è altrove: il sostegno al Pakistan, attraverso il Corridoio Economico Cina-Pakistan con investimenti superiori a 60 miliardi di dollari, rafforza la sua influenza regionale senza coinvolgerla nelle dinamiche ucraine. All’interno dei BRICS, la Cina si mantiene disallineata, con India e Sudafrica neutrali e il Brasile critico delle sanzioni ,non attivo nel supportare Mosca e ancora troppo legato alle dinamiche dí Washington come referente prediletto del”giardino di casa” .

Questa frammentazione lascia la Russia in una posizione di isolamento relativo, con l’Iran come unico alleato affidabile , nonostante geograficamente e culturalmente non esattamente complementari . È solo questione condivisione di serietà e interesse sul lungo periodo . Nient’altro.

La partnership con Teheran si è intensificata, con l’Iran che fornisce droni e missili balistici e che ha sostenuto gli sforzi russi in maniera tangibile nel 2024.

Questa alleanza, radicata in una comune opposizione all’egemonia occidentale, è cruciale per Mosca, ma evidenzia anche la sua vulnerabilità: da sola la Russia non può compensare la mancanza di sostengo strutturale concreto .

Più passano i mesi e il conflitto assume una dimensione esistenziale definitiva ; oggettivamente la caduta del governo Zelensky e la vittoria sul campo si concretizzano come l’unica soluzione possibile.

La ricostruzione di un nuovo sistema di sicurezza europeo, invocata dalla Russia sin dal 2021, rimane un obiettivo lontano, ostacolata dall’intransigenza di Kiev per interposta persona e dall’incapacità dell’Occidente di affrontare le cause profonde del proprio declino culturale, economico e politico ,ottenendo solo di ricompattarsi per disperazione, intorno all’improbabile progetto della Mini-NATO , identificando il riarmo compulsivo come panacea a tutti i mali . Male , male.

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Sean Penn , gli U2 e diversi lettori di Kant . Cannes

In questa situazione come is usual , Londra manda avanti i peones , e ammettiamolo se non fosse per le rendite dell’impero più longevo dell’era moderna , a guardare Starmer potrebbe risultare quasi incredibile. Fede per il mistero .

Gli Stati Uniti, delegando responsabilità, mantengono un’influenza indiretta e, Il rischio è che il conflitto si protragga, con l’Europa a pagare il prezzo più alto in termini di risorse credibilità e stabilità.

Tanto diciamo delle vite umane in Ucraina e delle cataste di body bag non frega praticamente niente a nessuno , feticisti di Telegram a party .

La crisi alla quale stiamo assistendo non è solo una guerra, ma uno specchio delle fragilità occidentali e della capacità di attori come la Russia di dimostrare quanto la tanta paventa superiorità militare , finanziaria e industriale , di fronte a un player determinato e coeso , si sgretoli proprio contro quella sottovalutata pompa di benzina con le Atomiche ( ipersoniche MIRV)

E Buon ReArm a tutti .

Riferimenti: Institute for the Study of War, Wikipedia, The Guardian, TASS, Al Mayadeen, Al Jazeera, Atlantic Council, Reuters, Euronews, BBC, NPR, Kommersant, POLITICO, CNN, The Washington Post, Global Times, Indian Express, CSIS, Foreign Affairs.

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Questione di Feeling: Merz e Zelensky