Le dodici Case che cost quello che cost, coast to coast, di Cesare Semovigo

Le dodici Case che cost quello che cost, coast to coast
Mangiando un toast bacon incluso, abilmente preparato per suggellare l’evento, ho assistito allo speech di Nerone, quello che il nuovo fronte della rivelata verità chiama anche Trump il “disgregatore”.
L’immagine dei contestatori con la palettina vale, da sola, il prezzo del biglietto. Quanto la scena del tesserino da agente del Secret Service regalata al bambino malato di cancro in divisa.
Immagino che Jon Voight, da casa, lustrando i suoi Winchester della NRA, annuendo abbia trovato il cameo di suo gradimento.
Chaaamp!
Mentre le cifre risparmiate vengono lette dal Presidente tra un applauso e l’altro, si assiste a un’interruzione da intermezzo, ma di una partita molto tecnica che, sebbene somigli a un noioso match di baseball, così non è.
Il discorso rappresenta la dicotomia che abbiamo ricevuto sulla mascella da poco prima del nuovo anno.
È iniziato qualcosa di nuovo, è in corso e siamo appena all’inizio per decifrarne concretamente il linguaggio e le conseguenze economico-geopolitiche.
Ho solo due metri di giudizio per ora
Il trambusto disorganizzato della componente DemoNeocon in USA e, soprattutto, in Europa.
L’assurda polarizzazione della società in generale (maggiore del periodo COVID) e la completa dissociazione seguita nel mondo della cosiddetta “controinformazione” dai primi di novembre.
Perché, al CERN qualcosa deve essere andato storto, o più semplicemente mi piace immaginare ci sia qualche buontempone esotericissimo dei Majestic 12 che, con un telecomando al collo modello salvavita Beghelli per “Doctor Strangelove”, per diletto, si diverta a farci finire da una dimensione parallela all’altra.
Porta dell’inferno compresa, portierone incluso.
Di conseguenza funziona così:
Praticamente cambia tutto per tutti ogni volta.
A parte qualche disgraziato come noi, al quale tocca ogni volta osservare e risistemare le tessere del puzzle.
Ma dimensione dopo dimensione, il puzzle diventa Tetris con le regole del Mikado.
Ovviamente c’è anche chi resta indietro e si dimentica di adeguare il giroscopio del wormhole sulle coordinate quantistiche spazio-temporali.
Questo deve essere il giro sbagliato
E da quello che vedo, molti sono rimasti fregati.
Li vedo lì, smanettare sui comandi della loro linea politica, ma nonostante l’impegno quello che riescono a partorire è un manifesto scritto con una Olivetti, convertito con Arduino, ma stampato con il Fax.
In pratica sono finiti in una delle singolarità decisamente più ostiche.
Quella chiamata “Loop Rafael”
Dove l’unica cosa che riesci a fare è tirare monetine, ovviamente senza capirci un cazzo.
E poi c’è lui.
Vedere il Raffaello della Cintronfo con l’auto in panne proprio sul passo Carrà, dimostrare pietas per Zelya di Esc-Hilo, e lanciarsi a bomba su posizioni europeiste poco a sinistra dell’oracolo di Draghi, oltretutto in stato di evidente trance mistica da vestale qualunque, è come perdere il biglietto di “Turisti per sempre – sola andata per l’Anabasi”.
“Chi brandisce la chiave come una reliquia non sempre intende aprire la porta. A volte, è solo un modo elegante per dire che tu, lì dentro, non ci entrerai mai.”
Fortuna il taglio nasconde la Senofonte.
Polarizziamoci e partite.
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