Crisi politica e guerre sordide, a cura di Giuseppe Masala e Piero Visani

CRISI ISTITUZIONALE, di Giuseppe Masala

Proviamo a dirla in un altro modo. Lo faccio perchè qui ci sono dei finti tonti che fanno finta di non capire. Questa è una crisi che può essere vista e analizzata su innumerevoli piani diversi. E se uno fa un’analisi complessiva (cosa impossibile su facebook) ciò che se ne trae è che siamo di fronte ad una crisi istituzionale di gravità inaudita che mina alla base la nostra democrazia.

Allora, se nel 1956 tutti i deputati e i senatori del PCI – con Togliatti e Terracini in testa – avessero dichiarato la loro appartenenza al Partito Nazionale Fascista e fossero andati a sedersi a fianco di Almirante cantando “faccetta nera” avrebbero fatto una cosa legittima. La Costituzione dice che non c’è vincolo di mandato e ognuno può cambiare idea quando gli pare. Benissimo. Capite però che ci sarebbe stato un grave problema politico se ciò fosse avvenuto? Capite che sarebbe stata negata con la frode la rappresentanza a milioni di persone che votarono comunista?

Ecco, allo stesso modo oggi, si sta tentando di portare 11 milioni di voti dati contro il PD, contro l’Establishment, contro l’austerità per vederli utilizzati per mettere Cottarelli o chi per lui al Ministero del Tesoro e per puntellare il PD al potere? E’ tutto perfettamente legittimo. Tutto. Ma c’è un problema politico enorme. E questo genere di problemi poi nell’elettorato avranno uno sbocco. Non oso immaginare manco quale.

Peraltro tutta questa cosa enorme si innesta in un contesto democratico già devastato: la scorsa legislatura un parlamento illegittimo costituzionalmente ha eletto un presidente della repubblica che oggi fa buono e cattivo tempo e che ha già fatto dire a tutti i giornalisti quirinalisti che “vigilerà sulla nomina dei Ministri dell’Economia, degli Esteri, degli Interni e della Difesa”. E di grazia che votiamo a fare? Affinchè la maggioranza parlamentare scelga il Ministro della Marina Mercantile perchè al resto ci pensa il Quirinale? E la costituzione? Carta straccia?
E a questo poi aggiungiamo lo scempio del CSM. Giudici corrotti che s’incontrano in riunioni carbonare con parlamentari inquisiti per scegliere i vertici delle Procure e dei Tribunali?
Non aggiungo altro.

Semplicemente in questo paese la democrazia non c’è. E la gente lo capisce. E presto o tardi questa crisi della rappresentanza avrà uno sbocco. Quale non so. Ma ad occhio non credo buono.

PS E non basterà temo, manco arrestare Salvini per riportare i voti nell’alveo che Lorsignori vorrebbero. No, certi voti, ancorchè scippati, verso certi partiti non torneranno mai più.

GUERRE, di Piero Visani

Ho scritto qualche rapidissima riflessione su vecchie e nuove guerre perché trovo un po’ noioso continuare a pensare solo a quelle vecchie, mentre a quelle nuove non pare pensare più di tanto alcuno.
Siamo da tempo immersi nella più assoluta delle democrazie totalitarie, dove davvero nulla è libero, e ci occupiamo ancora della seconda guerra mondiale, il cui esito – a dire il vero – pare ormai assodato.
La morsa che i poteri forti e le burocrazie statali stringono sulle nostre vite, in un mondo ex-occidentale che è liberale più o meno come la Corea del Nord, si chiude ogni giorno di più e – su questo sfondo – a me la seconda guerra mondiale interessa al più come storico.
Come polemologo, invece, mi interessa assai di più sottrarmi alle spire del “gelido mostro”, che invece pare piacere moltissimo a destra come a sinistra, visto che nessuno – da Fratelli d’Italia a LEU – sembra minimamente preoccupato dal restituirci – come cittadini – le nostre libertà civili ed economiche. Solo un “Grande Fratello” che ci sorveglia tutti, che vuole sapere cosa facciamo e come spendiamo i nostri soldi, ovviamente al di sotto di un certo reddito e di una certa rilevanza politico-economica. Al di sopra di quella, il “gelido mostro”, il Leviatano, diventa di una distrazione mostruosa, non riesce a vedere né movimenti di denaro né fughe di capitali all’estero, né altro.
Non ho obiezioni in tal senso, ma vorrei sapere la ragione di tanto interesse per noi poveri diavoli. Evidentemente essere limoni da spremere è l’unico diritto di cittadinanza che ci è rimasto. A Hong Kong, fattori molto meno gravi fanno arrabbiare la popolazione, ma là sono giovani. Qui invece, con un’età media sui 115 anni, nessun rinnovamento demografico e una pensioncina da meno (e talvolta molto meno) di mille euro al mese (per quelli che l’hanno), poche o nulle prospettive di lavoro, ci deve bastare tutto. E in effetti ci basta. E seguiamo con estremo interesse le terribili contese per le poltroncine da un ventimila euro mese, sperando (visto che siamo coglioni di natura, noi) che una movimentazione mensile di quella entità possa da oggi attivare gli “sceriffi” di Bankitalia. Senza nemmeno pensare – ovviamente – che “gli sceriffi” prosperavano in un paradiso del diritto come il “Far West”… Ciascuno sceglie i riferimenti etico-politici che preferisce e notoriamente le presenze italiane all’interno dei celeberrimi “Panama Papers” erano tutte di piccoli industriali della Brianza o del Triveneto. Grandi nomi con e senza particella, ovviamente nessuno…
Avanti così, che a me viene da ridere…