rilasciata dai Capi di Stato e di Governo della NATO partecipanti alla riunione del Consiglio del Nord Atlantico all’Aia il 25 giugno 2025
Noi, Capi di Stato e di Governo dell’Alleanza Nord Atlantica, ci siamo riuniti all’Aia per riaffermare il nostro impegno nei confronti della NATO, l’Alleanza più forte della storia, e del legame transatlantico. Riaffermiamo il nostro ferreo impegno alla difesa collettiva, come sancito dall’articolo 5 del Trattato di Washington: un attacco a uno è un attacco a tutti. Restiamo uniti e saldi nella nostra determinazione a proteggere il nostro miliardo di cittadini, a difendere l’Alleanza e a salvaguardare la nostra libertà e la nostra democrazia.
Uniti di fronte alle profonde minacce e sfide alla sicurezza, in particolare la minaccia a lungo termine posta dalla Russia alla sicurezza euro-atlantica e la persistente minaccia del terrorismo, gli Alleati si impegnano a investire annualmente il 5% del PIL per i requisiti fondamentali della difesa e per le spese relative alla difesa e alla sicurezza entro il 2035 per garantire i nostri obblighi individuali e collettivi, in conformità con l’articolo 3 del Trattato di Washington. I nostri investimenti ci garantiranno le forze, le capacità, le risorse, le infrastrutture, la prontezza bellica e la resilienza necessarie per dissuadere e difendere in linea con i nostri tre compiti fondamentali di deterrenza e difesa, prevenzione e gestione delle crisi e sicurezza cooperativa.
Gli alleati concordano che questo impegno del 5% comprenderà due categorie essenziali di investimenti nella difesa. Gli alleati stanzieranno annualmente almeno il 3,5% del PIL, in base alla definizione concordata di spesa per la difesa della NATO, entro il 2035, per finanziare i requisiti fondamentali della difesa e per soddisfare gli obiettivi di capacità della NATO. Gli alleati si impegnano a presentare piani annuali che mostrino un percorso credibile e incrementale per raggiungere questo obiettivo. Gli alleati contribuiranno annualmente fino all’1,5% del PIL per proteggere le nostre infrastrutture critiche, difendere le nostre reti, assicurare la nostra preparazione e resilienza civile, liberare l’innovazione e rafforzare la nostra base industriale di difesa. La traiettoria e l’equilibrio della spesa nell’ambito di questo piano saranno rivisti nel 2029, alla luce dell’ambiente strategico e degli obiettivi di capacità aggiornati. Gli Alleati riaffermano il loro impegno sovrano e duraturo a fornire sostegno all’Ucraina, la cui sicurezza contribuisce alla nostra, e, a tal fine, includeranno i contributi diretti alla difesa dell’Ucraina e alla sua industria della difesa nel calcolo della spesa degli Alleati per la difesa.
Riaffermiamo il nostro impegno comune a espandere rapidamente la cooperazione industriale transatlantica nel settore della difesa e a sfruttare la tecnologia emergente e lo spirito di innovazione per far progredire la nostra sicurezza collettiva. Lavoreremo per eliminare le barriere commerciali nel settore della difesa tra gli alleati e faremo leva sui nostri partenariati per promuovere la cooperazione industriale nel settore della difesa.
Esprimiamo il nostro apprezzamento per la generosa ospitalità offertaci dal Regno dei Paesi Bassi. Attendiamo con ansia il nostro prossimo incontro in Turchia nel 2026, seguito da un incontro in Albania.
Sintesi del Piano d’azione per l’adozione rapida della NATO
Approvato dai capi di Stato e di governo alleati il 25 giugno 2025
Sintesi
Già oggi, nuovi prodotti tecnologici possono contribuire a colmare le carenze di capacità critiche, a migliorare l’interoperabilità e a potenziare l’efficacia delle piattaforme esistenti e future. Questi nuovi prodotti tecnologici vengono sviluppati sempre più spesso da fornitori non tradizionali, con nuovi approcci allo sviluppo dei prodotti, come le aziende focalizzate sulla tecnologia, le medie imprese e le start-up, come quelle che l’Alleanza sostiene attraverso il Defence Innovation Accelerator for the North Atlantic (DIANA) e il NATO Innovation Fund (NIF). Tuttavia, è necessario fare di più per portare queste tecnologie all’avanguardia nelle mani degli operatori alleati per rafforzare la deterrenza e la difesa dell’Alleanza.
Il presente Piano d’azione per l’adozione rapida, che comprende l’impegno politico e i piloti, mira ad accelerare in modo significativo il ritmo con cui l’Alleanza adotta i nuovi prodotti tecnologici, in generale entro un massimo di 24 mesi. Esso fornisce agli alleati obiettivi condivisi e migliori pratiche, sostenuti dal supporto della NATO, per:
Accelerare gli acquisti e l’integrazione: Gli alleati acquisteranno nuovi prodotti tecnologici con maggiore rapidità, condividendo su base volontaria le ricerche di mercato e le migliori pratiche e accelerandone l’adozione introducendo agilità, flessibilità e competenza – nonché una mentalità che abbraccia maggiori rischi di acquisizione e procedurali – nei processi e nelle strutture nazionali pertinenti.
De-rischio di nuovi prodotti tecnologici: l’Alleanza consentirà un co-sviluppo continuo e iterativo e la sperimentazione di prodotti tecnologici pronti per la battaglia a sostegno delle priorità di capacità della NATO. A tal fine, la NATO e gli alleati sfrutteranno, ad esempio, DIANA per migliorare i test delle tecnologie innovative, svilupperanno nuovi campi di innovazione per testare ulteriormente i prodotti promettenti e piloteranno le Task Force X della NATO per aiutare a integrare i prodotti tecnologici maturi nel mix delle forze alleate. Con l’assegnazione di “NATO Innovation Badges”, l’Alleanza creerà fiducia nei prodotti testati man mano che matureranno.
Assicurare che i nuovi prodotti tecnologici siano meglio adattati alle esigenze militari alleate: l’Alleanza comunicherà i segnali di domanda e le priorità derivanti dal processo di pianificazione della difesa della NATO (NDPP) agli ecosistemi di innovazione alleati e istituirà una porta d’ingresso della NATO per l’industria per comunicare le opportunità di collaborazione e le priorità alle industrie.
Visione
Per vincere la corsa all’adozione della tecnologia, fondamentale per rafforzare la deterrenza e la difesa dell’Alleanza oggi e in futuro, l’Alleanza deve operare al passo. L’Alleanza dispone dell’ecosistema di innovazione più solido al mondo, con start-up, scale-up, appaltatori della difesa, università e ricercatori di prim’ordine e un notevole capitale di investimento. Nell’attuale difficile contesto di sicurezza, le forze armate alleate hanno urgentemente bisogno delle tecnologie e dei prodotti più innovativi ed efficaci.
Con questo piano, gli alleati e la NATO adotteranno una nuova mentalità e un approccio migliore all’innovazione nel campo della difesa, accettando più rischi nelle fasi iniziali per ottenere risultati migliori e più rapidamente. Gli alleati accelereranno in modo sostanziale il ritmo di adozione di soluzioni innovative nelle forze armate alleate, come parte essenziale della loro accelerazione generale della modernizzazione, e rafforzeranno la collaborazione con gli ecosistemi di innovazione della difesa in tutta l’Alleanza.
Attraverso questo piano d’azione per l’adozione rapida, gli alleati adotteranno misure decisive per trovare e promuovere le migliori tecnologie nell’Alleanza, testarle e adottarle alla velocità necessaria, nella maggior parte dei casi entro 24 mesi. A sostegno del Defence Investment Pledge, gli Alleati dedicheranno risorse adeguate per un’adozione flessibile e rapida di nuovi prodotti tecnologici, in conformità con i processi di bilancio nazionali.
La sfida dell’adozione tecnologica
L’adozione di nuovi prodotti e servizi tecnologici, alla velocità della pertinenza, sfruttando le tecnologie emergenti e dirompenti (EDT) e altre tecnologie rilevanti, con applicazioni a duplice uso o esclusivamente militari, è fondamentale per mantenere il vantaggio tecnologico dell’Alleanza, che è un fattore essenziale per il nostro dominio militare e per la sostenibilità della nostra posizione di deterrenza e di difesa.
La velocità con cui vengono sviluppati nuovi prodotti tecnologici supera la capacità dell’Alleanza di procurarli e integrarli e di evolvere la relativa dottrina. Allo stesso tempo, il vantaggio tecnologico dell’Alleanza si sta riducendo, poiché i nostri concorrenti strategici e potenziali avversari rivaleggiano con la capacità dell’Alleanza di adottare soluzioni EDT nei nostri eserciti.
I nuovi prodotti tecnologici possono già oggi colmare le carenze di capacità critiche, migliorare l’interoperabilità e aumentare l’efficacia delle piattaforme esistenti e future. Questi prodotti sono sviluppati da aziende tradizionali della difesa e da fornitori non tradizionali1. In tutti gli ecosistemi di innovazione alleati, i fornitori non tradizionali del settore privato in particolare sono diventati motori sempre più critici di nuovi prodotti tecnologici. I loro modelli di business divergono fondamentalmente dagli approcci consolidati nelle industrie della difesa, richiedendo adattamenti sia da parte degli integratori di sistemi che dei governi se vogliono acquisire le soluzioni che questi fornitori possono offrire.
L’Alleanza ha rafforzato con successo la sua capacità di promuovere lo sviluppo di nuovi prodotti tecnologici e di impegnarsi con gli ecosistemi di innovazione della difesa alleati, anche attraverso l’operatività dell’acceleratore di innovazione della difesa per il Nord Atlantico (DIANA) e del Fondo di innovazione della NATO (NIF).
Obiettivi e finalità
L’obiettivo del presente Piano d’azione è quello di migliorare sostanzialmente la velocità di adozione di nuovi prodotti tecnologici da parte degli Alleati e della NATO in generale entro 24 mesi2 dall’identificazione di una necessità all’acquisizione e all’integrazione di un nuovo prodotto tecnologico nelle forze armate alleate, sfruttando, ove possibile, le sedi, le procedure e i meccanismi della NATO. Questi prodotti consentiranno agli alleati di soddisfare le priorità del processo di pianificazione della difesa della NATO (NDPP), a sostegno della deterrenza e della difesa dell’Alleanza.
A sostegno di questo obiettivo e della tempistica di 24 mesi, gli Alleati accelereranno la contrattazione e l’acquisizione di nuovi prodotti tecnologici, e integreranno gli sforzi di adozione rapida in tutta l’Alleanza, puntando a completare le attività incrementali di test, valutazione, verifica e convalida (TEVV) e integrazione in generale entro 12 mesi dopo aver identificato le potenziali soluzioni, e riducendo il tempo necessario per le ricerche di mercato in generale a 3 mesi.
Principi di implementazione
L’operatività del piano d’azione allineerà il programma di innovazione dell’Alleanza con gli obiettivi di capacità dell’NDPP, sarà guidata dagli alleati e incentiverà una maggiore flessibilità nell’acquisizione, compresa una maggiore accettazione di alcuni rischi di acquisizione e procedurali.
Obiettivi di capacità dell’NDPP
L’NDPP guida la trasformazione delle forze dell’Alleanza nel tempo. I nuovi prodotti tecnologici offrono notevoli opportunità agli Alleati per acquisire gli effetti richiesti, come identificato nel PND. Il presente Piano d’azione orienta l’agenda dell’innovazione dell’Alleanza a sostegno della pianificazione della difesa e dello sviluppo delle capacità degli Alleati.
Guidato dagli Alleati
Poiché lo sviluppo delle capacità è quasi interamente svolto a livello nazionale dagli Alleati, il presente Piano d’azione si concentra sugli Alleati: fornisce agli Alleati raccomandazioni, migliori pratiche e obiettivi condivisi per accelerare l’adozione di nuovi prodotti tecnologici e promuovere l’interoperabilità. La sua attuazione sarà responsabilità degli Alleati e potrebbe avere implicazioni finanziarie e procedurali per gli Alleati, in conformità con le norme nazionali e altre norme pertinenti. La NATO dispone di una serie di forum, procedure e meccanismi che possono ulteriormente informare, guidare, facilitare e sostenere l’adozione da parte degli Alleati di nuovi prodotti tecnologici.
Attraverso l’attuazione di questo Piano d’azione, gli alleati collaboreranno e si sosterranno reciprocamente per accelerare l’adozione3.
Abbracciare il rischio
Per adottare nuovi prodotti e servizi tecnologici alla velocità della rilevanza, gli Alleati riconoscono che alcuni rischi di acquisizione e procedurali devono essere parte integrante dei processi di innovazione e di adozione rapida per iterare, fallire velocemente e premiare l’agilità e la flessibilità. Questo cambiamento di mentalità richiede l’approvazione politica, la revisione delle politiche, strutture di incentivazione adeguate e il sostegno delle gerarchie. L’adozione di nuovi prodotti tecnologici sarà attuata in conformità con i valori, le norme, il diritto internazionale e i principi di uso responsabile della NATO.
Risultati
Affinché l’Alleanza possa adottare rapidamente nuovi prodotti tecnologici, il presente Piano d’azione individua obiettivi e fattori abilitanti per gli Alleati e la NATO al fine di accelerare l’approvvigionamento e l’integrazione di nuovi prodotti tecnologici, di ridurne il rischio e di promuovere un impegno mirato nell’ecosistema dell’innovazione.A. Accelerare l’adozione attraverso acquisti e integrazioni agili
Obiettivi
Gli alleati dovrebbero essere in grado di acquisire e iniziare l’integrazione di nuovi prodotti tecnologici nelle forze armate alleate in generale entro 24 mesi. Per facilitare la partecipazione dei fornitori non tradizionali allo sviluppo delle capacità, gli Alleati e la NATO adotteranno, ove appropriato, appalti iterativi basati su problemi, allontanandosi dai tradizionali approcci a cascata basati sui requisiti, e affronteranno le barriere contrattuali che escludono i fornitori non tradizionali dai contratti governativi, in conformità alle prerogative nazionali e ad altre norme pertinenti, comprese le considerazioni sulla sicurezza.
Gli Alleati si sforzeranno, ove possibile, di creare strumenti di finanziamento dedicati per accelerare l’adozione.
A sostegno del Defence Investment Pledge, gli Alleati dedicheranno risorse adeguate per un’adozione flessibile e rapida di nuovi prodotti tecnologici, in conformità con i processi di bilancio nazionali.
Fattori abilitanti
A1. Forum alleato sugli appalti per l’innovazione
La NATO istituirà il Forum sugli appalti per l’innovazione, che riunirà regolarmente gli esperti alleati in materia di appalti per l’innovazione al fine di scambiare le migliori prassi per adottare rapidamente nuovi prodotti tecnologici.
A2. Partenariato di sostegno all’innovazione
L’acquisizione multinazionale di nuovi prodotti tecnologici e le autorità contrattuali dedicate rafforzeranno le sinergie tra gli alleati e forniranno un accesso più rapido ai nuovi prodotti tecnologici di tutta l’Alleanza.
Questo partenariato dovrebbe consentire agli alleati, su base volontaria, di acquistare congiuntamente e direttamente nuovi prodotti tecnologici che sono stati selezionati in modo competitivo dalle entità per l’innovazione della difesa degli alleati partecipanti, senza la necessità di competere nuovamente.
A3. Formazione per l’adozione rapida
I funzionari addetti agli approvvigionamenti, i pianificatori della difesa e i responsabili delle decisioni svolgono un ruolo fondamentale nel consentire la rapida adozione di nuovi prodotti tecnologici. Per sostenerli, la NATO svilupperà e fornirà corsi di formazione per il personale alleato e della NATO interessato:
un corso di formazione per esperti di approvvigionamento e acquisizione per promuovere l’adozione rapida delle migliori pratiche; e
un corso di formazione sull’innovazione della difesa per i decisori e i pianificatori della difesa.
A4. Sviluppo della dottrina
Per accelerare l’integrazione dei nuovi prodotti tecnologici nelle forze armate alleate, l’Alleanza dovrà garantire che lo sviluppo di concetti e dottrine avvenga a un ritmo adeguato. Questo deve essere ancorato a un approccio deliberato per trasformare le forze dell’Alleanza.
B. De-risking dei nuovi prodotti tecnologici
Obiettivi
Per ridurre i rischi nell’adozione di nuovi prodotti tecnologici alla velocità necessaria, gli alleati dovrebbero essere in grado di completare le attività incrementali di TEVV e di integrazione in generale entro 12 mesi dopo aver individuato le potenziali soluzioni. A sostegno di ciò, gli alleati e la NATO, ove possibile, si adoperano per:
Mettere a disposizione ambienti di integrazione e TEVV per testare nuovi prodotti tecnologici in ambienti diversi e in condizioni reali, anche durante le esercitazioni. Per facilitare la partecipazione di fornitori non tradizionali, gli alleati dovrebbero prendere in considerazione la possibilità di finanziare e istituire tali ambienti di sperimentazione anche a livello non classificato.
Favorire il passaggio di soluzioni promettenti dalla sperimentazione allo sviluppo di capacità utilizzando percorsi di approvvigionamento appropriati.
Accelerare, su base volontaria, il riconoscimento trasversale degli standard di certificazione, anche per i nuovi prodotti tecnologici.
Fattori abilitanti
B1. Distintivi di innovazione NATO
Per promuovere un quadro coerente di garanzia del rischio in tutta l’Alleanza, i NATO Innovation Badges saranno assegnati a nuovi prodotti tecnologici che sono stati sottoposti con successo ad attività, ad esempio nella rete di centri di prova DIANA o nei centri di prova degli Alleati, OPEX, LIVEX e/o la Task Force X della NATO, per dimostrare il loro livello di maturità e prontezza.
I NATO Innovation Badges consentiranno agli Alleati di trovare rapidamente nuovi prodotti tecnologici che sono stati testati, controllati dal punto di vista della sicurezza, e che sono stati eliminati i rischi a diversi livelli di maturità, creando efficienza e fornendo ai fornitori un sigillo di approvazione, che aumenterà la loro credibilità quando si impegnano con gli operatori, gli integratori di sistemi e gli investitori.
B2. Campi di innovazione NATO
Per consentire la sperimentazione iterativa e continua di nuovi prodotti tecnologici in condizioni reali, nonché per accelerare lo sviluppo dottrinale e concettuale e l’interoperabilità, gli alleati interessati, insieme agli organi competenti della NATO, piloteranno in parallelo i NATO Innovation Ranges. Ogni campo sarà una struttura permanente dedicata con risorse di supporto per testare una serie di nuove tecnologie in diverse condizioni operative reali simulate. Forniranno un supporto continuo per un’ampia gamma di test e attività di de-risking, anche per garantire l’interoperabilità.
B3. Task Force X della NATO
Per sostenere gli alleati nella rapida acquisizione, integrazione e dispiegamento di nuovi prodotti tecnologici a fianco delle forze convenzionali per aiutare a rilevare, interrompere e scoraggiare le attività e le minacce maligne per soddisfare i requisiti operativi, la NATO e gli alleati continueranno a sperimentare il quadro della Task Force X della NATO. Il quadro della Task Force X della NATO fornisce agli alleati un approccio di integrazione tecnologica rapida per le unità operative dispiegate in avanti, progettato per essere applicabile e scalabile tra le regioni, i domini e i gruppi di problemi, come richiesto dagli alleati, consentendo la creazione di iniziative simili in tutta l’Alleanza, se necessario.
C. Garantire che i nuovi prodotti e servizi tecnologici siano adattati alle esigenze di difesa e sicurezza degli Alleati.
Obiettivi
Gli alleati si impegnano a continuare a ridurre le barriere all’ingresso dei fornitori non tradizionali nelle sedi appropriate attraverso:
Comunicando segnali di richiesta basati su problemi per sollecitare soluzioni anche da parte di fornitori non tradizionali di tutta l’Alleanza. Per generare percorsi di adozione praticabili, i segnali di domanda si allineeranno con le esigenze di pianificazione della difesa e di sviluppo delle capacità nazionali e della NATO.
In linea con le norme nazionali e altre norme pertinenti, promuovendo procedure di applicazione inclusive ed evitando condizioni contrattuali che favoriscano esclusivamente i fornitori storici.
Affrontare le barriere al finanziamento dei fornitori non tradizionali che entrano nel mercato della difesa.
Agire per aumentare la disponibilità di capitale privato, che è fondamentale per fornire percorsi di scalabilità agli innovatori alleati. Gli alleati promuoveranno i meccanismi di finanziamento per i nuovi prodotti tecnologici e prenderanno in considerazione il rafforzamento di strumenti di finanziamento dedicati come il NIF, promuovendo gli investimenti in start-up e scale-up nel settore della difesa.
Fattori abilitanti
C1. Segnale di richiesta NDPP
La NATO sosterrà l’impegno dell’ecosistema dell’innovazione a livello di Alleanza condividendo regolarmente i requisiti e le priorità di pianificazione della difesa con gli enti alleati per l’innovazione della difesa. Questa guida consentirà alle attività di innovazione alleate di sostenere l’attuazione degli obiettivi del PND a livello nazionale e/o multinazionale.
C2. Porta d’ingresso della NATO per l’industria
La NATO istituirà il NATO Front Door for Industry, che consentirà alla NATO e agli alleati di impegnarsi con le industrie della difesa e non, attraverso un’unica interfaccia che riunirà tutti gli strumenti e i meccanismi esistenti;
A sostegno della Porta d’ingresso della NATO per l’industria, DIANA fornirà agli innovatori del settore privato informazioni di facile accesso a livello pubblico, tra l’altro, sulle sfide dell’innovazione in corso, sulle attività e sulle opportunità di sperimentazione operativa in tutta l’Alleanza.
C3. Comunità di enti di innovazione per la difesa alleata
Facendo leva sulla Rete dell’innovazione della NATO, la NATO istituirà una comunità di entità di innovazione della difesa alleata con l’obiettivo di aumentare le sinergie, promuovere l’interoperabilità e sfruttare le opportunità di collaborazione.
Collaborazione con i partner della NATO
Per accelerare lo sviluppo e l’adozione di nuove tecnologie, gli Alleati hanno riconosciuto la necessità di impegnarsi con partner NATO orientati alla tecnologia che condividono i principi democratici della NATO e che potrebbero apportare un valore aggiunto al lavoro della NATO.
In particolare, questo vale per le aziende tecnologiche, le start-up civili e le piccole e medie imprese.
A seconda del livello di preparazione tecnologica (TRL) e della natura del prodotto adottato, questa tempistica può variare.
In linea con il paragrafo 11 della Dichiarazione del Vertice di Washington del luglio 2024.
Dichiarazione tra il Segretario Generale della NATO e i quattro partner dell’Indo-Pacifico
Noi, il Segretario Generale della NATO Rutte e i partner indo-pacifici della NATO, riaffermiamo l’importanza delle nostre relazioni. Siamo impegnati a rafforzare il nostro dialogo e la nostra cooperazione, sulla base di interessi strategici condivisi e valori comuni, e sul riconoscimento che la sicurezza dell’Euro-Atlantico e dell’Indo-Pacifico è interconnessa. Il Segretario Generale Rutte esprime la gratitudine della NATO ai partner indo-pacifici per il loro costante sostegno all’Ucraina, anche attraverso la NATO. La nostra cooperazione si sta approfondendo anche attraverso i nostri Progetti faro.
Spinti da un ambiente di sicurezza globale più pericoloso e imprevedibile, riconosciamo gli straordinari cambiamenti in atto, con gli alleati della NATO che sviluppano maggiori capacità di difesa e più innovazione nel campo della difesa.
Per proteggere i nostri cittadini, sostenere l’ordine internazionale basato sulle regole e supportare un mondo sicuro, stabile e prospero, stiamo tutti aumentando in modo trasparente le nostre rispettive spese per la difesa e cercheremo di rafforzare la nostra cooperazione industriale nel settore della difesa. Ci impegniamo a farlo in vari modi, facendo leva sui nostri rispettivi punti di forza e interessi.
A questo proposito, porteremo avanti il nostro dialogo per continuare a imparare l’uno dall’altro su argomenti chiave, tra cui la sicurezza delle catene di approvvigionamento, i processi di sviluppo, produzione e approvvigionamento. Esploreremo la collaborazione su progetti per la realizzazione di capacità insieme agli alleati e ai partner NATO interessati, anche nei settori spaziale e marittimo e nel campo delle munizioni. Continueremo a sviluppare la nostra regolare cooperazione sulle tecnologie emergenti e dirompenti e cercheremo opportunità per promuovere la cooperazione sull’innovazione attraverso attori rilevanti, comprese le start-up a duplice uso. Riconosciamo l’importanza di migliorare l’interoperabilità delle nostre forze, anche perseguendo gli stessi standard, ove opportuno, in modo da poter continuare a lavorare insieme in modo efficace. Inoltre, creerà ulteriori opportunità industriali di collaborazione nel settore della difesa.
Aumentare la cooperazione tra i partner della NATO e dell’Indo-Pacifico è importante in questo ambiente di sicurezza imprevedibile. Lo dobbiamo alla nostra sicurezza oggi e per le nostre generazioni future;
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Praticamente ogni amministrazione presidenziale finisce prima o poi per essere un miscuglio. Trump 2.0 si è trasformato in questo miscuglio molto prima di quanto la maggior parte di noi si aspettasse. Questa realtà non ha colpito la maggior parte dei sostenitori di Trump per il semplice motivo che la maggior parte di essi è concentrata sulle guerre culturali interne, dove credono che sia in corso la guerra per la Repubblica americana. Questo è del tutto comprensibile e non è sbagliato da questo punto di vista. Nonostante abbia scritto di geopolitica negli ultimi anni, per la maggior parte della mia vita mi sono occupato di questioni sociali conservatrici. Lo sono ancora, ma mi sono anche reso conto che l’America è ora un impero internazionale – l’impero anglo-sionista – e che il futuro dell’America che conosciamo nella nostra vita quotidiana è strettamente legato al futuro del fallimentare impero anglo-sionista. Qualunque cosa comporti la devoluzione verso un mondo multipolare, quel futuro riguarderà tutti gli americani e la maggior parte del resto del mondo.
Quello che sto dicendo è ciò che ho detto più volte nel corso di questi sei mesi. Non mi soffermerò sui successi di Trump sul fronte interno. La maggior parte di questi successi dipende dalla conferma della SCOTUS. Questa sta arrivando, lentamente ma inesorabilmente. Come ho detto, qualunque cosa John Roberts possa pensare di Trump come persona, Roberts non ha intenzione di tagliarsi il naso per far dispetto alla faccia: non distruggerà ciò che resta del nostro ordine costituzionale solo per far dispetto a Trump. Come previsto, il team legale di Trump sta gradualmente vincendo la maggior parte di queste battaglie, trasformando l’ordine costituzionale americano nella direzione in cui lo stesso Roberts si è mosso, con cautela ma costantemente. Dimenticate le cause sull’immigrazione che, come previsto, stanno andando per lo più nella direzione di Trump. Le grandi cause sullo Stato amministrativo stanno cambiando radicalmente il panorama costituzionale americano, in modi che sarà difficile far regredire. Il fatto che un recente caso di diritto amministrativo si sia concluso 8-0 la dice lunga. Ottenere il controllo della spesa è, ovviamente, una questione completamente diversa, ma anche in questo caso le vittorie legali riguardanti i poteri presidenziali sulle agenzie esecutive hanno un grande potenziale.
Ci sono altre buone notizie sul fronte della DEI, ma queste sono sufficienti per le buone notizie. L’agenda interna è ciò che ha fatto eleggere Trump, agli occhi dei suoi elettori principali. Trump ha fatto un accordo per tornare nello Studio Ovale, e l’agenda interna faceva parte dell’accordo perché era ciò che avrebbe potuto vendere un’altra presidenza Trump. Tuttavia, il resto dell’accordo, la parte in gran parte non dichiarata, era la politica estera. Questa parte dell’accordo di Trump è stata stipulata con i nazionalisti ebrei miliardari e i loro cooptati pagati nello Stato profondo – Rubios, Ratcliffes, i generali e i loro sostenitori al Congresso. La parte dell’accordo relativa alla politica estera prevedeva qualcosa di simile a un regime di Biden sotto steroidi: un’azione di prepotenza e di guerra più vigorosa. Questo programma è stato attivamente falsificato per la maggior parte – Trump si è candidato apertamente come “candidato alla pace”, anche se ci sono stati accenni al vero programma. La realtà è che nel giro di pochi mesi Trump è diventato un presidente di guerra, sia dal punto di vista economico che militare.
La ragione di questa apparente trasformazione è semplice. A Trump è stato concesso di tornare alla Casa Bianca per salvare l’Impero anglo-sionista, rafforzandone le fondamenta fiscali. Il debito americano è diventato insostenibile al punto che il regno di Re Dollaro è in pericolo, e senza la continuazione dell’egemonia del dollaro l’Impero anglo-sionista si trasformerà in uno dei diversi poli di potere e influenza geopolitica – e forse non il più importante. Questo risultato è anatema per gli interessi dei nazionalisti ebrei e dei loro compagni di viaggio nelle economie finanziarizzate dell’Occidente, perché in un mondo multipolare perderanno il loro ruolo guida. La soluzione è, in sostanza, una ricolonizzazione del resto del mondo. Questo progetto è esistenziale per l’Impero.
Lo sforzo è in gran parte fallito.
Il progetto di estendere la parte americana dell’Impero alla maggior parte del Nord America. L’incorporazione del Canada, in toto o in parte, e della Groenlandia potrebbe ancora realizzarsi in futuro, fornendo una garanzia (risorse naturali) per un maggiore indebitamento a lungo termine. Il problema è che l’America ha bisogno di alleggerire il debito a breve termine.
Questo problema a breve termine avrebbe dovuto essere affrontato attraverso una combinazione di monopoli ad alta tecnologia (in particolare l’intelligenza artificiale) e tariffe d’urto. Questa combinazione avrebbe dovuto portare nuove entrate per aiutare a gestire il debito. Entrambe le iniziative sembrano essere fallite. Poco dopo l’insediamento di Trump è apparso evidente che la Cina è il Paese che svilupperà un vantaggio insormontabile nell’IA per i decenni a venire. Dopo questa delusione, lo shock e lo stupore per i dazi si è trasformato in un esercizio di corsa sulla sabbia. La Cina non si è lasciata abbattere dall’improvvisa offensiva di Trump e la sua risoluzione ha irrigidito la resistenza globale. Né ha sortito alcun effetto il tam tam di sciabole diretto alla Cina. Così l’attenzione si è spostata di nuovo sull’America che cerca di mettere in ordine la propria casa fiscale – e buona fortuna – piuttosto che far sì che il resto del mondo paghi il nostro indebitamento. Le fondamenta fiscali dell’Anglo-sionismo sono, se non altro, più deboli di quando Trump è entrato in carica. Questo non vuol dire che Trump avrebbe potuto evitarlo, ma i suoi tentativi sono stati, nel migliore dei casi, poco realistici.
Sul fronte militare, Trump ha perseguito guerre non vincenti ma molto costose. Nel processo ha distrutto completamente la propria credibilità con le potenze straniere con una politica di menzogne e di partecipazione personale a operazioni segrete – ricevere il “cercapersone d’oro” da Netanyahu è stato un nuovo minimo per un Presidente del Consiglio, cosa da cui qualsiasi Presidente dovrebbe assolutamente stare alla larga.
Durante la campagna elettorale di Trump, candidato alla pace, ha parlato molto di porre fine alla guerra anglo-sionista contro la Russia. Naturalmente, ha inquadrato la questione in modo piuttosto diverso, presentandosi, falsamente, come uno spettatore disinteressato. In realtà, una volta inaugurato, è apparso chiaro che Trump non stava affatto cercando la “pace”. Stava semplicemente cercando di attuare la strategia di ripiego di Biden di un “conflitto congelato” – convincere la Russia ad accettare una sconfitta strategica attraverso il meccanismo del “cessate il fuoco”. L’obiettivo era quello di staccare la Russia dalla Cina, di isolare la Cina. Putin è stato al gioco, ma non è stato affatto ingannato. La pace arriverà alle condizioni russe e nei tempi giusti per la Russia. Ma Trump ha peggiorato notevolmente le cose, indurendo la determinazione russa, assecondando diversi attacchi estremamente fuorvianti al territorio russo. L’idea che Trump possa mai fidarsi della Russia o della Cina è fuori discussione.
A peggiorare le cose, Trump ha giocato una partita da babbeo in Medio Oriente. Certo, questo faceva parte dell’accordo fatto con i suoi miliardari nazionalisti ebrei, ma non ci sono scuse per il percorso che ha seguito.
Come il sostegno attivo di Trump al genocidio a Gaza e alla pulizia etnica in tutta la Palestina, con un numero di morti che si avvicina al mezzo milione. Trump ha anche sostenuto il regime jihadista in quella che era la Siria, che fin dall’inizio ha massacrato cristiani e alawiti. Il mondo sta guardando ed è inorridito dalla ferocia dell’America e di Trump nei confronti di innocenti. Personalmente credo che se Trump si fosse rivolto al popolo americano avrebbe potuto sottrarre l’America a questi crimini. Ha scelto di non farlo, affidandosi invece al giudizio della politica nazionalista ebraica più estrema e disumana. La posizione dell’America nel mondo potrà mai riprendersi?
Cosa dire della farsesca, ma sempre selvaggia, guerra di Trump contro lo Yemen? Lo Yemen ha fatto il possibile per fermare l’assalto nazionalista ebraico contro la popolazione di Gaza, in gran parte indifesa. Trump ha permesso agli informatori del Mossad nello Studio Ovale di convincerlo a intraprendere una guerra sciocca e immorale in cui gli Stati Uniti sono stati umiliati sulla scena mondiale. Ha dato seguito a questa penosa performance ignorando l’intelligence statunitense a favore delle menzogne del Mossad, implicandosi personalmente nell’attacco israeliano all’Iran, gustando persino la morte dei negoziatori iraniani.
Questi disastri seriali in politica estera non mostrano alcun segno di cessazione. Trump sta facendo passare la sua guerra all’Iran come una sorta di trionfo, ma tutti sanno che è una menzogna. Trump ha assecondato le solite fantasie nazionaliste ebraiche sulla grande vittoria in arrivo, e poi è stato costretto a salvare Israele. Per tutto il tempo, il mondo ha assistito allo spettacolo di un Presidente della Repubblica che cambiava le sue narrazioni pubbliche praticamente di ora in ora. Ma questa guerra non è finita. Qualsiasi idea di un accordo in Medio Oriente che preveda un’alternativa o un concorrente alla Belt and Road Initiative cinese è fuori dalla finestra. Insieme a qualsiasi fiducia in Trump personalmente o nell’America come Paese. Trump si è anche posizionato in un territorio pericoloso dal punto di vista politico. Una recessione è probabilmente una questione di quando e non di se. Quando ciò accadrà, Trump lavorerà da una posizione di generale debolezza. Tutto questo milita fortemente contro il compito principale di Trump, che è quello di mantenere l’egemonia dell’Impero anglo-sionista:
Concludo con un estratto piuttosto lungo dell’eccellente riassunto di Simplicius sull’ultimo sfacelo in cui Trump ha coinvolto gli Stati Uniti:
Vediamo ora alcuni fatti fondamentali del conflitto:
1. Fino alla fine, non rimane un solo straccio di prova che gli aerei israeliani (o americani, se è per questo) abbiano mai sorvolato l’Iran in modo significativo in qualsiasi momento. Le affermazioni di “superiorità aerea totale” non hanno fondamento, e fino all’ultimo giorno Israele ha continuato a fare affidamento sui propri UCAV pesanti [droni d’attacco] per colpire gli obiettivi terrestri iraniani.
La prova più significativa è che Israele ha diffuso con grande entusiasmo i filmati dei suoi attacchi, quindi come mai non un solo filmato di quei filmati mostrava attacchi da parte di cacciabombardieri? Tutti i filmati provenivano da un UCAV, il che è eloquente.
Solo una clip rilasciata ieri mostrava quello che si affermava essere un jet che di notte sorvolava una città iraniana e conduceva attacchi, ma dopo una ricerca la città si è rivelata essere Bander Abbas: …
C’è da stupirsi che l’unico filmato esistente di una possibile incursione aerea sia su una città costiera letterale?
In secondo luogo, le cisterne sganciate dagli aerei israeliani sono state registrate mentre venivano lavate sulle coste iraniane più settentrionali del Caspio: …
Cosa dimostra questo?
Che gli attacchi israeliani su Teheran provengono dal Caspio, smentendo la frode della “superiorità aerea totale”.
2. Il secondo grande risultato:
È ormai chiaro che Israele si è affidato a un favorito modus operandi negli ultimi tre conflitti. Israele ha perso contro Hamas, ha perso contro Hezbollah e ha perso contro l’Iran. Ogni volta, la sua strategia per salvare la faccia è stata quella di “decapitare la leadership”, in particolare le personalità più note come Nasrallah, Haniyeh e così via, fingendo che questo fosse in qualche modo un colpo vincente.
In realtà, ogni volta non è servito a nulla. Israele ha comunque perso la battaglia a terra – o in aria, per così dire – contro l’Iran.Il putrido esercito di Israele si è dimostrato incapace di vincere conflitti reali e ha dovuto affidarsi interamente alle vittorie di pubbliche relazioni e alla banca americana per finanziare vari piani di sabotaggio e di estorsione contro figure politiche e militari del nemico.
Pensateci in questo modo: tra dieci o vent’anni, cosa si ricorderà di oggi, i nomi di alcuni “generali iraniani” a caso che Israele ha “magistralmente ucciso” con vili attacchi furtivi, o il fatto che le città israeliane sono bruciate per la prima volta, che Israele non è riuscito a disinnescare il programma nucleare iraniano e che ha fallito in ogni altro obiettivo importante che aveva, compreso il cambio di regime?
Il fatto è che Israele ha subito un’umiliazione storica che ha distrutto per sempre la sua mistica e la sua reputazione di “potenza militare”. L’Iran può ora imparare dai suoi errori, ricostruire i pochi lanciatori e sistemi AD che ha perso e potenzialmente firmare nuovi patti con Russia-Cina che possono espandere le sue capacità di difesa.
È interessante, tuttavia, che l’aeronautica iraniana non sembra aver partecipato affatto: alcuni esperti suggeriscono che l’Iran l’abbia trasferita interamente nell’estremo est del Paese e l’abbia semplicemente tenuta lontana dai pericoli per tutta la durata. Dato che anche l’aviazione di Israele non ha partecipato, si suppone che non sia stata un’idea del tutto sbagliata.
In effetti, l’Iran ha conservato magistralmente i suoi limiti e ha fatto leva sui suoi maggiori vantaggi durante questo conflitto, limitando così i danni subiti. Peccato che non sapremo mai la piena portata delle capacità missilistiche iraniane, vista la disperata protezione di Israele nei confronti di qualsiasi fuga di notizie sui danni “sensibili” degli attacchi sul suo territorio. Ma data la rapidità inusuale con cui Israele ha accettato l’offerta di cessate il fuoco, la logica impone che i danni inflitti dall’Iran siano stati significativi e insostenibili.
In breve, l’unica cosa in cui Israele ha dimostrato di eccellere è l’omicidio di civili e l’assassinio di persone con i droni mentre dormono. Basta controllare la pubblicazione da parte del WaPo di una registrazione del Mossad in cui l’agente minaccia di uccidere “moglie e figli” di un generale iraniano se non si adegua; questa è l’etica principale di Israele.
3. La vittoria dell’Iran incoraggerà i movimenti di resistenza in tutto il mondo. Questo perché, per una volta, non solo Israele è stato fatto apparire veramente vulnerabile, ma gli Stati Uniti al suo fianco sono apparsi senza spina dorsale e, in ultima analisi, deboli con i loro colpi di scena palesemente fasulli. Gli Houthi, la Cina e altri stavano osservando e non ne sono rimasti impressionati.
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Carl von Clausewitz e il punto di vista clausewitziano sulla guerra: un approccio teorico
Le domande fondamentali sulla guerra
Nel trattare sia gli aspetti teorici che quelli pratici della guerra, sorgono almeno sei domande fondamentali: 1) Che cos’è la guerra?; 2) Quali tipi di guerra esistono?; 3) Perché scoppiano le guerre?; 4) Qual è il legame tra guerra e giustizia?; 5) La questione dei crimini di guerra?; e 6) È possibile sostituire la guerra con la cosiddetta “pace perpetua”?
Probabilmente, fino ad oggi, la concezione più utilizzata e affidabile della guerra è la sua breve ma potente definizione di Carl von Clausewitz:
“La guerra è semplicemente la continuazione della politica con altri mezzi” [Della guerra, 1832].
Si possono considerare le terribili conseguenze che si sarebbero verificate se, nella pratica, il termine “semplicemente” utilizzato da Clausewitz in una semplice frase sulla guerra fosse stato applicato all’era nucleare del secondo dopoguerra e alla Guerra Fredda (ad esempio, la crisi dei missili di Cuba nel 1962).
Ciononostante, Clausewitz è diventato uno dei più importanti influenzatori del realismo nelle relazioni internazionali (IR). Ricordiamo che il realismo in scienze politiche è una teoria delle IR che accetta la guerra come parte normale e naturale delle relazioni tra gli Stati (e, dopo la seconda guerra mondiale, anche di altri attori politici) nella politica globale. I realisti sottolineano che le guerre e tutti gli altri tipi di conflitti militari non sono solo naturali (nel senso di normali), ma addirittura inevitabili. Pertanto, tutte le teorie che non accettano l’inevitabilità della guerra e dei conflitti militari (ad esempio il femminismo) sono, di fatto, irrealistiche.
L’arte della guerra è un’estensione della politica
Il generale e teorico militare prussiano Carl Philipp Gottfried von Clausewitz (1780-1831), figlio di un pastore luterano, entrò nell’esercito prussiano all’età di soli 12 anni e raggiunse il grado di maggiore generale a 38 anni. Studiava la filosofia di I. Kant e fu coinvolto nella riuscita riforma dell’esercito prussiano. Clausewitz era dell’opinione che la guerra fosse uno strumento politico simile, ad esempio, alla diplomazia o agli aiuti esteri. Per questo motivo è considerato un realista tradizionale (vecchio). Clausewitz faceva eco al greco Tucidide, che nel V secolo a.C. aveva descritto nella sua famosa Storia della guerra del Peloponneso le terribili conseguenze della guerra senza limiti nell’antica Grecia. Tucidide (ca. 460-406 a.C.) era uno storico greco, ma aveva anche un grande interesse per la filosofia. La sua grande opera storiografica, La guerra del Peloponneso (431-404 a.C.), racconta la lotta tra Atene e Sparta per il controllo geopolitico, militare ed economico (egemonia) sul mondo ellenico. La guerra culminò alla fine con la distruzione di Atene, culla sia della democrazia antica che delle ambizioni imperialistiche/egemoniche. Tucidide spiegò la guerra a cui aveva partecipato come “strategos” (generale) ateniese in termini di dinamiche di politica di potere tra Sparta e Atene e di potere relativo delle città-stato rivali (polis). Di conseguenza, sviluppò la prima spiegazione realistica e duratura delle relazioni internazionali e dei conflitti e formulò la prima teoria delle relazioni internazionali. Nel suo famoso dialogo meliano, Tucidide mostrò come la politica di potere sia indifferente alle argomentazioni morali. Si tratta di un dialogo tra i Meliani e gli Ateniesi, citato da Tucidide nella sua Storia della guerra del Peloponneso, in cui gli Ateniesi rifiutarono di accettare il desiderio dei Meliani di rimanere neutrali nella guerra con Sparta e i suoi alleati. Gli Ateniesi finirono per assediare i Meliani e massacrarli. La sua opera e la sua visione cupa della natura umana influenzarono Thomas Hobbes.
In realtà, Clausewitz temeva fortemente che, se i politici non avessero controllato la guerra, questa sarebbe degenerata in una lotta senza altri obiettivi chiari se non quello di distruggere il nemico. Prestò servizio nell’esercito prussiano durante le guerre napoleoniche fino alla sua cattura nel 1806. In seguito contribuì alla sua riorganizzazione e prestò servizio nell’esercito russo dal 1812 al 1814, combattendo infine nella decisiva battaglia di Waterloo il 18 giugno 1815, che segnò la definitiva caduta di Napoleone.
Le guerre napoleoniche influenzarono Clausewitz, che mise in guardia dal fatto che la guerra si stava trasformando in una lotta tra intere nazioni e popoli senza limiti e restrizioni, ma senza chiari scopi e/o obiettivi politici. Nel suo Della guerra (in tre volumi, pubblicato dopo la sua morte), spiegò il rapporto tra guerra e politica. In altre parole, la guerra senza politica è solo uccisione, ma questa uccisione con la politica ha un significato.
L’ipotesi di Clausewitz sul fenomeno della guerra era inquadrata dal pensiero che se si riflette sul fatto che la guerra ha origine in un oggetto politico, allora si giunge naturalmente alla conclusione che questo motivo originario, che l’ha chiamata all’esistenza, dovrebbe anche continuare a essere la prima e più alta considerazione nella sua conduzione. Di conseguenza, la politica è intrecciata con l’intera azione della guerra e deve esercitare su di essa un’influenza continua. È chiaro che la guerra non è solo un atto politico, ma anche un vero e proprio strumento politico, una continuazione del commercio politico, una sua realizzazione con altri mezzi. In altre parole, la visione politica è l’oggetto, mentre la guerra è il mezzo, e il mezzo deve sempre includere l’oggetto nella nostra concezione.
Un’altra importante osservazione di Clausewitz è che l’ascesa del nazionalismo in Europa e l’uso di grandi eserciti di coscritti (di fatto, eserciti nazionali) potrebbero produrre in futuro guerre assolute o totali (come la Prima e la Seconda guerra mondiale), cioè guerre all’ultimo sangue e alla distruzione totale piuttosto che guerre combattute per obiettivi politici più o meno precisi e limitati. Tuttavia, egli temeva particolarmente di lasciare la guerra ai generali, poiché la loro idea di vittoria in guerra è inquadrata solo nei parametri della distruzione degli eserciti nemici. Una tale ipotesi di vittoria è in contraddizione con l’obiettivo bellico dei politici, che intendono la vittoria in guerra come la realizzazione degli obiettivi politici per cui hanno iniziato quella particolare guerra. Tuttavia, tali fini nella pratica possono variare da molto limitati a molto ampi e, secondo Clausewitz:
“… le guerre devono essere combattute al livello necessario per raggiungerli”. Se lo scopo dell’azione militare è equivalente all’obiettivo politico, tale azione, in generale, diminuirà con il diminuire dell’obiettivo politico“. Questo spiega perché ”possono esserci guerre di ogni grado di importanza e di energia, da una guerra di sterminio al semplice impiego di un esercito di osservazione” [Della guerra, 1832].
I generali e la guerra
Strano a dirsi, ma era fermamente convinto che ai generali non dovesse essere consentito di prendere alcuna decisione in merito alla questione di quando iniziare e terminare le guerre o come combatterle, perché avrebbero utilizzato tutti gli strumenti a loro disposizione per distruggere la capacità di combattere del nemico. Il vero motivo di tale opinione era tuttavia la possibilità che un conflitto limitato si trasformasse in una guerra illimitata e quindi imprevedibile. Ciò accadde effettivamente durante la prima guerra mondiale, quando l’importanza di una mobilitazione massiccia e di un attacco preventivo era un elemento cruciale dei piani di guerra dei vertici militari per sopravvivere e vincere la guerra. Ciò significava semplicemente che non c’era tempo sufficiente per la diplomazia per negoziare al fine di impedire lo scoppio della guerra e la sua trasformazione in una guerra illimitata con conseguenze imprevedibili. In pratica, tale strategia militare trasferì di fatto la decisione sull’opportunità e sui tempi della guerra dalla leadership politica a quella militare, poiché i leader politici avevano, di fatto, poco tempo per prendere in considerazione tutti gli aspetti, essendo pressati dai vertici militari a entrare rapidamente in guerra o ad accettare la responsabilità della sconfitta. Da questo punto di vista, i piani militari e le strategie di guerra hanno completamente rivisto il rapporto tra guerra e politica e tra politici civili e generali militari che Carl von Clausewitz aveva sostenuto un secolo prima.
Va comunque riconosciuto che il generale prussiano Carl von Clausewitz aveva effettivamente previsto la prima guerra mondiale come la prima guerra totale della storia, in cui i generali avrebbero dettato ai leader politici i tempi della mobilitazione militare e spinto i politici a passare all’offensiva e a colpire per primi. L’insistenza, in effetti, di alcuni dei massimi comandanti militari nell’aderire ai piani di guerra preesistenti, come nel caso, ad esempio, del piano Schlieffen e dei programmi di mobilitazione della Germania, tolse il potere decisionale dalle mani dei politici, cioè dei leader civili. In questo modo, si limitò il tempo a disposizione dei leader per negoziare tra loro al fine di impedire l’inizio delle azioni belliche e lo spargimento di sangue. Inoltre, i capi militari fecero pressione sui leader civili affinché rispettassero gli impegni dell’alleanza e, di conseguenza, trasformarono una guerra potenzialmente limitata in una guerra totale in Europa.
A titolo illustrativo, il progetto più noto di questo tipo è il piano Schlieffen della Germania, che prende il nome dal conte tedesco Alfred von Schlieffen (1833-1913), capo del Grande Stato Maggiore tedesco dal 1891 al 1905. Il piano fu rivisto più volte prima dell’inizio della prima guerra mondiale. Il piano Schlieffen, come altri piani di guerra elaborati prima della prima guerra mondiale dalle grandi potenze europee, si basava sull’ipotesi di un’offensiva. La chiave dell’offensiva, tuttavia, era una mobilitazione militare massiccia e molto rapida, cioè più rapida di quella che il nemico avrebbe potuto mettere in atto. Qualcosa di simile fu progettato durante la guerra fredo, quando la supremazia del primo attacco nucleare era al primo posto nelle priorità dei piani militari di entrambe le superpotenze. Tuttavia, una mobilitazione militare massiccia e persino generale significava radunare truppe provenienti da tutto il paese in determinati centri di mobilitazione per ricevere armi e altro materiale bellico, seguito dal loro trasporto insieme al supporto logistico verso il fronte per combattere il nemico. In breve, per vincere la guerra, era necessario che un paese investisse ingenti spese e molto tempo per colpire il nemico per primo, cioè prima che il nemico potesse iniziare la propria offensiva militare. Per quanto riguarda la prima guerra mondiale, i vertici militari tedeschi comprendevano l’importanza cruciale di una mobilitazione massiccia proprio per i loro piani di guerra che prevedevano di combattere su due fronti, quello francese e quello russo: ritenevano che l’unica opzione per vincere la guerra fosse quella di colpire rapidamente il fronte occidentale per conquistare la Francia e poi lanciare un’offensiva decisiva contro la Russia, che era il paese meno avanzato tra le grandi potenze europee, poiché avrebbe impiegato più tempo per la mobilitazione massiccia e la preparazione alla guerra.
Una teoria trinitaria della guerra
Per Clausewitz, la guerra deve essere un atto politico con l’intenzione di costringere l’avversario a soddisfare la volontà della parte opposta. Egli sosteneva inoltre che l’uso della forza deve essere solo uno strumento o un vero e proprio strumento politico, come ad esempio la diplomazia, nell’arsenale dei politici. La guerra deve essere solo la continuazione della politica con altri mezzi o strumenti di negoziazione forzata (contrattazione), ma non un fine in sé. Poiché la guerra deve essere intrapresa solo per il raggiungimento degli obiettivi politici della leadership civile, è logico per lui che:
“… se le ragioni originali fossero state dimenticate, i mezzi e i fini si sarebbero confusi” [On War, 1832] (qualcosa di simile, ad esempio, è accaduto con l’intervento militare americano in Afghanistan dal 2001 al 2021).
Egli riteneva che, nel caso in cui le ragioni originarie della guerra fossero state dimenticate, l’uso della violenza sarebbe stato irrazionale. Inoltre, per essere utilizzabile, la guerra deve essere limitata. Non tutte le guerre illimitate sono utilizzabili o produttive per scopi civili. Tuttavia, la storia degli ultimi duecento anni ha visto diversi sviluppi, come l’industrializzazione o l’ampliamento della guerra, che vanno esattamente nella direzione temuta da Clausewitz. Egli avvertiva infatti che il militarismo può essere estremamente pericoloso per l’umanità, in quanto fenomeno culturale e ideologico in cui le priorità, le idee o i valori militari pervadono la società nella sua totalità (ad esempio, la Germania nazista).
I realisti, in realtà, accettarono l’approccio di Clausewitz, che dopo la seconda guerra mondiale fu ulteriormente sviluppato da loro in una visione del mondo distorta e pericolosa, causando le cosiddette “guerre inutili”. In generale, questo tipo di guerre è stato attribuito alla politica estera degli Stati Uniti durante e dopo la guerra fredda in tutto il mondo. Ad esempio, nel Sud-Est asiatico durante gli anni ’60, le autorità statunitensi erano determinate a non placare le potenze comuniste come avevano fatto i nazisti tedeschi negli anni ’30. Di conseguenza, nel tentativo di evitare l’occupazione comunista del Vietnam, gli Stati Uniti furono coinvolti in una guerra inutile e, di fatto, impossibile da vincere, confondendo probabilmente gli obiettivi nazisti di espansionismo geopolitico con il legittimo patriottismo postcoloniale del popolo vietnamita.
Carl von Clausewitz è considerato da molti esperti il più grande scrittore di teoria militare e di guerra. Il suo libro Della guerra (1832) è generalmente interpretato come favorevole all’idea che la guerra sia, in sostanza, un fenomeno politico, uno strumento di politica. Il libro, tuttavia, espone una teoria trinitaria della guerra che coinvolge tre soggetti:
Le masse sono motivate da un senso di animosità nazionale (nazionalismo sciovinista).
L’ esercito regolare elabora strategie per tenere conto delle contingenze della guerra.
I leader politici formulano gli obiettivi e le finalità dell’azione militare .
Critiche al punto di vista clausewitziano sulla guerra
Tuttavia, da un altro punto di vista, la visione clausewitziana della guerra può essere profondamente criticata per diversi motivi:
Uno di questi è l’aspetto morale, poiché Clausewitz presentava la guerra come un fenomeno naturale e persino inevitabile. Egli può essere condannato per aver giustificato la guerra facendo riferimento a interessi statali ristretti invece che a principi più ampi, come la giustizia o simili. Tuttavia, tale suo approccio suggerisce che se la guerra serve a scopi politici legittimi, le sue implicazioni morali possono essere semplicemente ignorate o, in altre parole, non prese affatto in considerazione come un momento inutile della guerra.
Clausewitz può essere criticato perché la sua concezione della guerra è superata e quindi non adatta ai tempi moderni. In altre parole, la sua concezione della guerra è rilevante per l’era delle guerre napoleoniche, ma sicuramente non per i tipi moderni di guerra e di conflitto per diversi motivi. In primo luogo, le circostanze economiche, sociali, culturali e geopolitiche moderne possono, in molti casi, determinare che la guerra sia un potere meno efficace di quanto non fosse al tempo di Clausewitz. Pertanto, oggi la guerra può essere uno strumento politico obsoleto. Se gli Stati contemporanei ragionano in modo razionale sulla guerra, il potere militare può avere un’importanza minore nelle relazioni internazionali. In secondo luogo, la guerra industrializzata, e in particolare la guerra totale, può rendere molto meno affidabili i calcoli sui probabili costi e benefici della guerra. Se così fosse, la guerra potrebbe semplicemente cessare di essere un mezzo adeguato per raggiungere fini politici. In terzo luogo, la maggior parte delle critiche a Clausewitz sottolinea il fatto che la natura sia della guerra che delle relazioni internazionali è cambiata e, quindi, la sua comprensione della guerra come fenomeno sociale non è più applicabile. In altre parole, la dottrina della guerra di Clausewitz può essere applicabile alle cosiddette “guerre vecchie”, ma non al nuovo tipo di guerra, la “guerra nuova”. Tuttavia, d’altra parte, se si accettasse il requisito di Clausewitz secondo cui il ricorso alla guerra deve essere basato su un’analisi razionale e un calcolo attento, molte guerre moderne e contemporanee non avrebbero avuto luogo.
Dr. Vladislav B. Sotirovic
Ex professore universitario
Ricercatore presso il Centro di studi geostrategici
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L’Amministrazione Trump starebbe discutendo la possibilità di fornire all’Iran l’accesso a ben 30 miliardi di dollari per costruire un programma nucleare per la produzione di energia civile, nonché di alleggerire le sanzioni e liberare miliardi di dollari di fondi iraniani vincolati, nell’ambito di un piano per stemperare le tensioni con l’Iran e riportarlo al tavolo dei negoziati per un futuro accordo nucleare con gli Stati Uniti. Alcuni dettagli sono stati definiti in un incontro segreto di ore tra l’inviato speciale degli Stati Uniti per il Medio Oriente Steve Witkoff e diverse nazioni del Golfo alla Casa Bianca venerdì scorso, il giorno prima degli attacchi militari statunitensi contro l’Iran.
Nelle ultime ore si è diffusa la notizia di un possibile attacco di un drone contro un appartamento all’interno di un grattacielo nel distretto di Farmanieh, nella capitale iraniana Teheran, e si dice che siano stati presi di mira diversi alti funzionari del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (IRGC) e/o scienziati nucleari. Finora nessuno ha rivendicato la responsabilità, anche se sui canali iraniani di Telegram si sta già diffondendo il panico per la presenza del Mossad e delle forze speciali israeliane in Iran.
Una decisione del genere non aveva presupposti di fattibilità e i dati
riportati qui sotto confermano le nostre previsioni a riguardo .
Le esportazioni di petrolio iraniano verso la Cina sono aumentate a giugno, raggiungendo livelli record grazie all’accelerazione delle spedizioni e all’incremento degli acquisti da parte delle raffinerie cinesi indipendenti, hanno riferito le agenzie . La dichiarazione di una chiusura selettiva dello stretto come già avevamo anticipato quasi una settimana fa da parte dell’Iran, era un opzione difficilmente realizzabile sopratutto per le esigenze del Dragone .l 28-35 % del fabbisogno Cinese è importato da Teheran .
Scavare a mani nude in mezzo alle macerie della storia di un popolo . Non ho nemmeno la forza di commentare .
NON SOLO DAL CIELO
LA MAPPA
Iniziano a giungere i report sugli attacchi dal mare e da terra della missione Midnight Hummer . Come avevamo pubblicato nelle prime ore a ridosso della missione tanto pubblicizzata dei B2 che dopo 42 ore di volo senza scalo ( #DiegoGarcia è stato un depistaggio ) sull’Atlantico , gli attacchi sono giunti sia dal mare (Destroyers e Sottomarini http://Us.Navy ) che dalle basi di terra degli #StatiUniti distribuite in #MedioOriente .
da DD Geopolitics
NUOVO RETROSCENA: Lo Scudo di Abramo non è un piano di pace. È un piano per l’occupazione, la sorveglianza e la guerra regionale permanente. Da Gaza alla Siria, dalla normalizzazione saudita al blocco dell’Iran, ecco come Israele intende ridisegnare la mappa dopo la Guerra dei 12 Giorni.
da OSINT defender
Alla domanda su come gli Stati Uniti potessero essere così sicuri che l’uranio altamente arricchito non fosse stato rimosso dai siti nucleari iraniani prima dell’attacco di sabato da parte dell’aviazione e della marina statunitensi, la segretaria stampa della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha risposto che “non c’è alcuna indicazione per gli Stati Uniti che l’uranio arricchito sia stato spostato prima dell’attacco”, definendo inoltre l’operazione “una delle più segrete e riuscite nella storia degli Stati Uniti”.
Il Presidente degli Stati Uniti Donald J. Trump ha annunciato in precedenza, tramite un post su Truth Social, che il Segretario alla Difesa Pete Hegseth terrà la sua seconda conferenza stampa in assoluto al Pentagono domani alle 8:00 ET, insieme a “rappresentanti militari” che probabilmente includono ancora una volta il Presidente degli Stati Maggiori Riuniti, Gen. Dan Caine, per discutere degli attacchi dello scorso fine settimana contro le strutture nucleari in Iran. Il Presidente Trump afferma poi che lo scopo della conferenza stampa è quello di “combattere per la dignità dei nostri grandi piloti americani”. Aggiungendo che “questi patrioti erano molto arrabbiati! Dopo 36 ore di volo pericoloso attraverso il territorio nemico, sono atterrati, sapevano che il successo era LEGGENDARIO, e poi, due giorni dopo, hanno iniziato a leggere le Fake News della CNN e del fallimentare New York Times. Si sono sentiti malissimo!”.
da https://x.com/italiaeilmondo
TEHERAN ATTENTATO MISSILI SPIKE A UFFICIALI IRGC
Le ultime segnalazioni confermano una riuscita eliminazione mirata di due membri dell’IRGC e di uno scienziato nucleare a Teheran. Per chi, come noi, conosce le dinamiche di queste azioni, i dettagli suggeriscono una missione orchestrata tramite sistemi UCAV o missili di precisione, probabilmente Spike o analoghi, già largamente impiegati in precedenti operazioni clandestine. Queste azioni sono riconducibili alle cellule attive del Mossad, ancora operative nella capitale nonostante gli stringenti controlli interni e l’intensificarsi delle attività di controspionaggio da parte delle autorità iraniane Fonti open source confermano che il Mossad ha recentemente condotto una serie di operazioni ad alto impatto nel cuore dell’Iran, con dispiegamento di droni da attacco, armi guidate e tecnologie avanzate introdotte clandestinamente tramite reti logistiche sofisticate (inclusi camion e container). NOTARE LE ASSONANZE CON LA NOSTRA INCHIESTA Sugli attacchi ai bombardieri della triade russa il mese scorso . Questi strumenti sono stati distribuiti a team locali che hanno agito con tempismo coordinato, colpendo bersagli critici tra cui dirigenti militari, scienziati, sistemi SAM e assetti missilistici strategici. L’operatività israeliana su suolo iraniano conferma che la rete clandestina rimane operativa e con una discreta quasi invariata , capacità operativa ( che sotto intende coperture nel mondo di mezzo “ moderato “ iraniano , e capace di esecuzioni chirurgiche anche sotto la pressione dei servizi di sicurezza iraniani, che da anni non riescono a debellare completamente la presenza del Mossad nella regione. Ecco le fonti principali consultabili e sotto link , che documentano le operazioni del Mossad contro membri IRGC e scienziati a Teheran e confermano la piena attività delle cellule israeliane in Iran: •Israel Confirms Mossad Teams Operating Inside Iran – FDD, 14 giugno 2025 •Brief ufficiale sulle eliminazioni mirate di comandanti e scienziati, e conferma operativa delle squadre Mossad in territorio iraniano. •Mossad hails Israel’s ‘historic’ Iran offensive, thanks CIA – Times of Israel, 25 giugno 2025 •Dettaglia la logistica (droni, armi importate in container e veicoli), azioni coordinate su scienziati e ufficiali IRGC, e il coinvolgimento diretto di commando in Iran. •Israel’s spy agency Mossad claims it was able to attack Iran from within – ABC News, 13 giugno 2025 •Mossad ha diffuso filmati di agenti sul suolo iraniano che usano sistemi d’attacco di precisione e droni esplosivi contro obiettivi sensibili e basi missilistiche. •Mossad agents sabotaged Iranian defenses as airstrikes began – DefenseOne, 13 giugno 2025 •Report dettagliato sull’impiego di armi guidate e sabotaggi di sistemi di difesa aerea durante le operazioni, confermando la capacità di penetrazione delle cellule Mossad. •Mossad leads series of secret attack operations in heart of Iran —-Jerusalem Post, 13 giugno 2025 •Sequenza di operazioni segrete nel cuore di Teheran, con immagini e dettagli di attacchi contro asset strategici iraniani, potete trovarli in video sulla nostra pag #X e qui sotto
. Queste fonti open source documentano in maniera autorevole il quadro operativo e confermano ciò che nel settore era stato già anticipato da chi segue professionalmente questi scenari.
L’IRAN IN CINA , SI PARLA DI DIFESA AEREA E JET MILITARI
Dopo i bombardamenti statunitensi contro impianti nucleari iraniani, il ministro della Difesa di Teheran Aziz Nasirzadeh è arrivato a Pechino e le fonti internazionali riportano che l’Iran sta accelerando i negoziati con la Cina per rafforzare la propria difesa aerea. In particolare, il governo iraniano sarebbe sul punto di acquistare un numero consistente di caccia multiruolo J-10C – lo stesso modello recentemente utilizzato dal Pakistan – e sofisticati sistemi di difesa antiaerea di fabbricazione cinese. Secondo Defence Security Asia, la visita del ministro e l’ispezione ravvicinata dei J-10C da parte di comandanti dell’aeronautica iraniana confermano la volontà di Teheran di riorganizzare e potenziare rapidamente le proprie forze dopo le perdite subite nello scontro con Washington, anche tramite possibili accordi “petrolio in cambio di armi”, data la pressione economica su Teheran. Gli analisti osservano che questo riavvicinamento tra Iran e Cina, segnato anche da una collaborazione strategica di lungo periodo firmata nel 2021, rappresenta un cambio di passo nella competizione regionale e globale. Sebbene non esistano ancora conferme ufficiali su un accordo concluso, le immagini diffuse dai media e la presenza di funzionari iraniani a eventi come l’Airshow China 2024 hanno alimentato le speculazioni su un imminente acquisto di J-10C. L’eventuale ingresso massiccio di caccia cinesi e sistemi antiaerei avanzati rafforzerebbe la capacità deterrente di Teheran e porrebbe nuove sfide per la sicurezza e la libertà di operazione aerea nel Mediterraneo orientale e nel Golfo Persico.
BIBI DOPO LA CITAZIONE IN GIUDIZIO,ATTACCA
Lunedì prossimo Bibi Netanyahu dovrà affrontare il tribunale in quello che potrebbe essere un momento cruciale per la stabilità del suo governo. L’accusa di corruzione e abuso di potere pesa come un macigno sul leader israeliano, già alle prese con una crescente pressione internazionale e con le critiche dello stesso Trump, che ha recentemente dichiarato: “Non so cosa caspio stiano facendo”. Intanto, la situazione al confine iraniano si fa sempre più incandescente. Nelle ultime ore, le difese aeree iraniane hanno abbattuto diversi droni nella zona di frontiera con l’Iraq, in quello che Teheran descrive come l’ultimo di una serie di attacchi orchestrati da Israele. Fonti vicine all’intelligence iraniana sostengono che questi raid facciano parte di una strategia sempre più aggressiva di Tel Aviv, che utilizzerebbe gruppi proxy per colpire obiettivi sensibili senza assumersi la responsabilità diretta. Il cerchio si stringe attorno a Netanyahu, diviso tra la necessità di dimostrare forza all’opinione pubblica israeliana e il rischio di un’ulteriore isolamento diplomatico. Se da un lato il premier potrebbe essere tentato di intensificare le operazioni coperte contro l’Iran per distrarre dallo scandalo giudiziario, dall’altro ogni mossa avventata rischia di accelerare la crisi politica interna e di innescare una pericolosa escalation regionale. Intanto, i mercati iniziano a temere un possibile effetto domino, mentre Washington osserva con crescente apprensione l’evolversi della situazione
Inoltre l’inviato di Trump, Steve Witkoff, intervistato qualche minuto fa , si sbilancia e fa intendere che “grandi annunci” stanno per essere diramati . In base ai quali nuove nazioni presto aderiranno agli Accordi di Abramo, tra cui nazioni che “non avremmo mai preso in considerazione”. E anche questa volta , ve lo avevamo detto . La complessità del nuovo mondo multipolare necessita la dimestichezza delle infinite sfumature di grigio . Sta per succedere qualcosa di enorme e inaspettato in Medio Oriente. #Netanyahu#NewsIsrael#SteveWitkoff#bibiinthetrouble#BREAKING
COSA STA SUCCEDENDO A TEHERAN ?
Dietro le quinte, qualcosa di inusuale si sta muovendo in Iran. La recente “manifestazione per la vittoria” organizzata dal regime ha insospettito molti osservatori: le telecamere hanno inquadrato per ore circa 2.000 affiliati dei Pasdaran in abiti civili, senza che nessuno tra i leader, politici o comandanti si facesse vedere, in un momento in cui il Supremo Leader Khamenei continua a rimanere assente dalla scena pubblica. Questo silenzio e l’assenza di figure di vertice alimentano interrogativi sulla vera situazione al vertice della Repubblica Islamica e suggeriscono che sia in corso una delicata transizione o almeno una preparazione a scenari futuri non dichiarati. Giungono fonti d’intelligence che riportano come parte dell’élite iraniana – inclusi alcuni moderati – stiano spingendo Khamenei ad accettare un cessate il fuoco definitivo ( operazione che è in corso anche con la controparte israeliana) mentre si discute attivamente di una leadership collegiale pronta a prendere il controllo in caso di sua morte o estromissione . Il passaggio di poteri Militari all’IRGC potrebbe essere stato dovuto più a queste questioni che alla contingenza dovuta alla necessità di indire una leggere marziale stringente dopo le scorribande del Mossad nella capitale . È trapelato che l’ex presidente Rouhani potrebbe giocare un ruolo chiave in questa eventuale “giunta di transizione”, anche grazie ai contatti che si sono avuti con Paesi del Golfo per garantirsi sponde esterne in caso di cambiamento al vertice. Gli sforzi per nominare un successore a Khamenei si sono intensificati nelle ultime settimane, alimentando la percezione che il sistema sia in una fase di vulnerabilità inedita. Il Ruolo delle fazioni interne: La silenziosa lotta tra falchi e moderati a Teheran potrebbe sfociare in uno scontro aperto per il controllo politico e militare del Paese, con ripercussioni sull’intera regione e sulle comunità iraniane .
Donald Trump
MEGLIO DI PERSONA
Volo speciale MIL ISTITUZIONALE da San Pietroburgo a Nuova York . Biscuit operation done
I sviluppi tra Libia e Turchia, sanciti dalla firma di un memorandum d’intesa tra NOC (Libya’s National Oil Corporation) e TPAO (Turkish Petroleum Corporation), hanno acceso i riflettori sulla crescente competizione geopolitica ed energetica nel Mediterraneo orientale. L’accordo prevede studi geologici e geofisici congiunti su quattro blocchi offshore libici, compresa una massiccia campagna sismica di 10.000 km e l’elaborazione dei dati in meno di nove mesi, segnando un cambio di passo nelle relazioni energetiche regionali. Questo mutamento rischia di alterare profondamente la mappa delle concessioni, con ricadute dirette per le major europee, tra cui Eni, che da anni operano in una zona sempre più instabile e polarizzata. Sul piano tecnico e industriale, la mossa libico-turca minaccia di ridefinire i rapporti di forza tra aziende di diversi paesi. La TPAO ottiene così un accesso privilegiato alle future esplorazioni e produzione di idrocarburi, tradizionalmente controllate da compagnie occidentali. Questa strategia può favorire la creazione di una nuova filiera energetica con logiche più regionali e meno dipendenti dall’Europa, spingendo verso una progressiva esclusione delle imprese italiane e francesi. L’implementazione di nuove tecnologie di esplorazione avanzata e rilevamenti sismici in tempi rapidi rischia inoltre di accelerare la commercializzazione di nuovi giacimenti e consolidare l’egemonia turca nella zona, ostacolando gli interessi strategici italiani. Le tensioni geopolitiche aumentano anche per la definizione, da parte di Ankara e Tripoli, di una zona economica esclusiva (ZEE) che bypassa i diritti reclamati da Grecia ed Egitto e che è già al centro di contese diplomatiche. Questa situazione, aggravata dalla presenza di navi militari e da misure di sicurezza rafforzate, rende le attuali e future concessioni energetiche estremamente fragili e incerte. In un quadro così polarizzato, la stabilità e la continuità operativa sono a rischio: le società straniere, Italia compresa, dovranno ripensare le proprie strategie di investimento e valutare con attenzione rischi legati a legalità, sicurezza e ritorno economico, mentre la competizione per risorse e rotte energetiche chiave si fa sempre più aspra.
da https://x.com/DD_Geopolitics
NEW: Il direttore generale dell’AIEA Rafael Grossi afferma di “non sapere” dove si trovino ora le scorte di uranio iraniane e invita l’Iran a riprendere le ispezioni “per il bene di tutti” – FOX
BREAKING: Le scorte di uranio arricchito dell’Iran non sono state eliminate e non possono essere localizzate, il programma nucleare del paese potrebbe aver subito una battuta d’arresto solo di un mese o due” – Reuters
Secondo una fonte citata dal Jerusalem Post, Trump ha gridato a Netanyahu durante la telefonata, chiedendogli di “fermare l’attacco”. Netanyahu ha risposto poco, ripetendo i suoi ringraziamenti al Presidente degli Stati Uniti.
L’inviato russo alle Nazioni Unite Vassily Nebenzya ha condannato le azioni degli Stati Uniti e di Israele come un grave attacco all’autorità del Trattato di non proliferazione (TNP) e una palese violazione del diritto sovrano dell’Iran di perseguire l’energia nucleare pacifica.
da OSINT
Mohammad Reza Sedighi Saber, scienziato nucleare che lavorava al programma di armamento nucleare iraniano e alto ufficiale del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (IRGC), è stato eliminato ieri sera nella capitale iraniana, Teheran, a seguito di un attacco di precisione dell’aviazione israeliana.
L’Israel Defense Force ha annunciato che nelle ultime ore i jet da combattimento dell’Aeronautica hanno preso di mira e distrutto diversi lanciatori di missili balistici terra-superficie nell’Iran occidentale che erano pronti al lancio per l’attacco missilistico di questa mattina contro lo Stato di Israele.
La “pace “ annunciata via social si è rivelata una tregua estremamente fragile e controversa , minata prima dagli attacchi israeliani a Teheran e nel giro di due ore dalle dichiarazioni di Trump , la situazione sul campo è degenerata nuovamente. Trump aveva parlato dell’accordo come la “fine ufficiale” di dodici giorni di guerra e si era congratulato pubblicamente con i leader delle due nazioni per “il coraggio e l’intelligenza nel fermare il conflitto”, spingendosi persino a suggerire che ora fosse il tempo di “pace e armonia nella regione” e autocandidandosi così, implicitamente, a un ruolo da pacificatore globale. La realtà militare, però, ha smentito clamorosamente il clima delle sue dichiarazioni: poco dopo la proclamazione della tregua, un attacco missilistico massiccio ha colpito Beer Sheva, centrando di nuovo il quartiere tecnologico già bersagliato nei round precedenti. Il missile, identificato come un Sejil iraniano di ultima generazione — probabilmente dotato di testate MIRV a frammentazione — ha superato le difese israeliane e causato gravi danni a infrastrutture chiave come il campus Microsoft e l’ospedale Soroka,come due giorni fa colpendo la sede Microsoft nello stesso quadrante . L’azione ha evidenziato la vulnerabilità dei sistemi di difesa contro minacce balistiche avanzate e la capacità dell’Iran di selezionare target strategici, minando la credibilità della “pace” . L’innovazione tecnologica israeliana che dopo questa settimana di sofferenza e fallimenti rappresenta la sintesi calzante del comparto militare industriale occidentale in crisi di credibilità ed efficienza. #Beersheba#IsraeliranWar#irondomedown#iran#Telaviv#USA
Israele ha chiuso il suo spazio aereo fino a nuovo ordine. Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu non ha ancora annunciato il cessate il fuoco e non lo ha nemmeno commentato. Solo Trump e l’Iran lo hanno confermato.
La “pace “ annunciata via social si è rivelata una tregua estremamente fragile e controversa , minata prima dagli attacchi israeliani a Teheran e nel giro di due ore dalle dichiarazioni di Trump , la situazione sul campo è degenerata nuovamente. Trump aveva parlato dell’accordo come la “fine ufficiale” di dodici giorni di guerra e si era congratulato pubblicamente con i leader delle due nazioni per “il coraggio e l’intelligenza nel fermare il conflitto”, spingendosi persino a suggerire che ora fosse il tempo di “pace e armonia nella regione” e autocandidandosi così, implicitamente, a un ruolo da pacificatore globale. La realtà militare, però, ha smentito clamorosamente il clima delle sue dichiarazioni: poco dopo la proclamazione della tregua, un attacco missilistico massiccio ha colpito Beer Sheva, centrando di nuovo il quartiere tecnologico già bersagliato nei round precedenti. Il missile, identificato come un Sejil iraniano di ultima generazione — probabilmente dotato di testate MIRV a frammentazione — ha superato le difese israeliane e causato gravi danni a infrastrutture chiave come il campus Microsoft e l’ospedale Soroka,come due giorni fa colpendo la sede Microsoft nello stesso quadrante . L’azione ha evidenziato la vulnerabilità dei sistemi di difesa contro minacce balistiche avanzate e la capacità dell’Iran di selezionare target strategici, minando la credibilità della “pace” . L’innovazione tecnologica israeliana che dopo questa settimana di sofferenza e fallimenti rappresenta la sintesi calzante del comparto militare industriale occidentale in crisi di credibilità ed efficienza.
“CONGRATULAZIONI A TUTTI! È stato pienamente concordato tra Israele e Iran che ci sarà un cessate il fuoco COMPLETO e TOTALE (tra circa 6 ore da ora, quando Israele e Iran avranno terminato le loro missioni finali già in corso!) per 12 ore, al termine delle quali la guerra sarà considerata CONCLUSA! Ufficialmente, l’Iran inizierà il cessate il fuoco e, allo scadere della 12ª ora, Israele farà lo stesso. Dopo 24 ore, un annuncio ufficiale della FINE DELLA GUERRA DEI 12 GIORNI sarà salutato dal mondo. Durante ogni fase del cessate il fuoco, l’altra parte rimarrà PACIFICA e RISPETTOSA. Nell’ipotesi che tutto proceda come previsto (e così sarà), vorrei congratularmi con entrambi i Paesi, Israele e Iran, per aver avuto la forza, il coraggio e l’intelligenza di porre fine a quello che dovrebbe essere ricordato come “LA GUERRA DEI 12 GIORNI”. Un conflitto che avrebbe potuto protrarsi per anni e distruggere l’intero Medio Oriente, ma che invece non lo ha fatto, e mai lo farà! Dio benedica Israele, Dio benedica l’Iran, Dio benedica il Medio Oriente, Dio benedica gli Stati Uniti d’America e DIO BENEDICA IL MONDO! DONALD J. TRUMP, #trump#Israel#iran#USA#geopolitica#mediooriente#pace#cessateilfuoco
ANCHE QUEST’ANNO VINCE LA JUVE – CLAMOROSO A RIDOSSO ULTIMA DI CAMPIONATO
Il Washington Post ha pubblicato un file audio in cui gli agenti del Mossad contattano 20 comandanti dell’IRGC e danno loro 12 ore di tempo per fuggire dall’Iran, altrimenti loro e le loro famiglie verranno uccisi.
Joe Truzman
@JoeTruzman
·
9h
The Washington Post has published an audio file in which Mossad agents contact 20 IRGC commanders and give them 12 hours to flee Iran, or they and their families will be killed.
Traduci con DeepL
Il Washington Post ha pubblicato un file audio in cui gli agenti del Mossad contattano 20 comandanti dell’IRGC e danno loro 12 ore di tempo per fuggire dall’Iran, altrimenti loro e le loro famiglie saranno uccisi.
CHIAMIAMOLO THE BISCUIT
Dichiarazione del vice Presidente J.D Vance L’Iran ha risposto ufficialmente alla nostra distruzione dei loro impianti nucleari con una reazione molto debole, come ci aspettavamo, e che abbiamo contrastato in modo efficace. Sono stati lanciati 14 missili — 13 sono stati abbattuti, e 1 è stato “lasciato libero” perché diretto in una zona non minacciosa. Sono lieto di comunicare che NESSUN americano è rimasto ferito e che i danni sono stati minimi. Soprattutto, hanno sfogato la loro rabbia, e si spera che non ci saranno ulteriori atti di ODIO. Voglio ringraziare l’Iran per averci avvisato in anticipo, permettendo così di evitare vittime e feriti. Forse ora l’Iran potrà procedere verso la Pace e l’Armonia nella regione, e io incoraggerò con entusiasmo Israele a fare lo stesso. Grazie per l’attenzione Bravi tutti , bravo il mister , si vince si perde , viva lo sport . #JD#Vence#KansasCityTrik#Iran#Qatar#PACE
da https://x.com/DD_Geopolitics
Maria Zakharova risponde all’appello del capo dell’AIEA per la diplomazia dopo l’attacco statunitense: “Oggi i missili hanno colpito il tavolo dei negoziati. Era difficile non notare la loro provenienza. Perché questa volta tutte le dichiarazioni sono morbide e impersonali?” – Il portavoce del Ministero degli Esteri russo ha criticato aspramente il linguaggio sobrio del direttore generale dell’AIEA dopo l’attacco statunitense all’Iran, accusandolo di usare due pesi e due misure e di non aver indicato Washington come aggressore.
L’AIEA non è attualmente in grado di valutare l’entità dei danni all’impianto nucleare di Fordow, secondo il capo dell’agenzia Rafael Grossi.
NOVITÀ: La CNN riferisce che il presidente Trump aveva già deciso di colpire l’Iran, ma ha deliberatamente detto agli assistenti di affermare che la decisione sarebbe arrivata “entro due settimane”. Trump si sarebbe sentito frustrato dalle fughe di notizie che suggerivano che l’attacco era già stato pianificato, e ha spinto la “falsa tempistica” per depistare gli avversari. Ovviamente…
Serbatoi di carburante per jet israeliani sono di nuovo a riva sulla costa iraniana del Caspio…… La scoperta fa pensare a continui sorvoli o lanci israeliani dal nord, molto probabilmente attraverso lo spazio aereo dell’Azerbaigian, che si trova direttamente lungo la rotta settentrionale verso Teheran.
L’inviato russo alle Nazioni Unite Nebenzya ha dichiarato che gli attacchi statunitensi alle strutture nucleari iraniane non sono stati provocati. Ha avvertito che Washington ha aperto il vaso di Pandora con questi attacchi e le conseguenze sono imprevedibili. Nebenzya ha espresso rammarico per il fatto che alcuni membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite non hanno il coraggio di condannare le azioni statunitensi. Ha aggiunto che senza una de-escalation in Medio Oriente, il mondo rischia di scivolare verso una catastrofe nucleare.
L’Iran si riserva il diritto di difendersi dalle aggressioni statunitensi e israeliane, ha dichiarato il suo inviato alle Nazioni Unite. Il rappresentante iraniano ha anche chiesto che il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ponga gli impianti nucleari israeliani sotto il controllo dell’AIEA.
Il primo ministro albanese Edi Rama ha dichiarato che il suo governo sostiene gli attacchi degli Stati Uniti contro l’Iran: L’Albania sostiene fermamente i genuini sforzi del presidente Trump per impedire al regime teocratico di Teheran di dotarsi di armi nucleari. Rama ha anche descritto l’Iran come “una teocrazia, armata di una retorica apocalittica, intrisa di anni infiniti in cui ha bollato le nazioni libere come ‘sataniche’ e ha apertamente chiesto il loro annientamento”.
Il ministro degli Esteri iraniano Araghchi è arrivato in Russia.
da https://x.com/italiaeilmondo
ABBIAMO LE FOTO COMPARATIVE DELL’ATTACCO
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Serie foto mostreremo ogni 30 min per tempi di valutazione
In queste prime immagini che ci sono giunte possiamo osservare senza nessun dubbio il prima e il dopo . Nella prossima serie confermiamo gli arrivi nella parte apicale della montagna di Fordow. #esclusivo#fordow#primaedopo#iran#USAF#GBU57#B2#esclusive
L’analisi OSINT sulle immagini satellitari di Natanz mostrano chiari segni di un attacco massiccio e mirato: si rilevano numerosi danni superficiali riconducibili all’arrivo di alcuni BGM-109 Tomahawk, che hanno colpito infrastrutture di servizio e strutture nell’esclusiva area perimetrale del complesso.
Analisi dei danni superficiali
Gran parte dei danni come si evince dalle due immagini sono ascrivibili ai raid Israeliani del 13/14 giugno con l’utilizzo di droni stealth e Uav-Ucav ( indicati dallee) e la possibilità d’impiego di missili aria-superficie da jet F-35I Adir dall’interno o appena fuori lo spazio aereo iraniano. Nell’immagine del 22 ,indicato dal triangolo arancione,nell’area centrale risparmiata dai precedenti attacchi , è ben visibile un foro di ingresso compatibile con una GBU-57 “bunker buster”, situato proprio nel punto di maggiore rigonfiamento della superficie rilevato nelle immagini post-evento. Le strutture sottostanti devono aver subito danni importanti ascrivibile allo stesso ordigno GBU57 Mop, (1 di 2 ) , che il Ministero della Difesa Usa ha dichiarato di aver lanciato con un B2 come vettore . Circa la ricerca di danni compatibili con le salve di missili a bassissima firma radar TLAM ( lanciati da Usm Sottomarini classe Virginia/Ohio ) stiamo confrontando il materiale e ci torneremo in seguito . Questa combinazione di evidenze suggerisce danni , con altissima probabilità, ai bunker sotterranei, identificando Natanz come il sito più compromesso nell’attacco recente. Sui danni compatibili con altre armi ( TLAM – M109 Tmhk. ) torneremo successivamente . #Natanz#OSINT#BGM109#GBU57#Geopolitica#Fordow
LO SCHEMA dell’Operazione MIDNIGHT HAMMER
A destra il riepilogo degli attacchi ai siti e quali sono state le armi lanciate per ogni obbiettivo , a sinistra Fordow e la disposizione delle strutture sotterranee . Nelle ultime notizie IRGC ha dichiarato che la struttura ha subito danni ma non è distrutta . #Osint#Geopolitica#Fordow#NATANZ#GBU57#Iran
Vance#Trump Mentre seguono l’operazione Midnight Hammer A destra una specifica infografica sul Raid contro le strutture Nucleari Iraniane . Gli esiti sono probabilmente inferiori alle aspettative e alle stesse dichiarazioni roboanti che ne sono seguite . Il vicepresidente sembrava infastidito mentre seguiva con #Rubio e #Kurilla il procedere delle operazioni . #MidnightHammer#FordowAttack
COMPARAZIONI Sat MAXAR
FORDOW
Le immagini satellitari Maxar ottenute nelle ore successive all’attacco mostrano effetti visibili sia sugli ingressi sorvegliati che sull’apice della montagna sotto cui si trova la struttura presa di mira dagli air strike. I danni agli accessi risultano nettamente compatibili con le traiettorie di impatto tracciate dai Tomahawk, mentre i profondi crateri lasciati dalle GBU-57 sull’area di copertura indicano l’impiego effettivo di “bunker buster” contro obiettivi ipogei strategici, in linea con le ricostruzioni ufficiali fornite dal Ministero della Difesa. Numerosi account OSINT hanno condiviso queste immagini nell’ambito dell’analisi open source, confermando la corrispondenza tra l’attacco dichiarato e i marker geospaziali rilevati :
@GeoConfirmed Tuttavia, il dato più rilevante – ovvero l’effettiva distruzione delle infrastrutture sotterranee e dei laboratori nucleari protetti – resta al momento indeterminato. Senza rilevazioni SAR fonomiche o georadar capaci di “vedere” sotto la superficie, oggi disponibili solo a poche intelligence governative, è prematuro sostenere con certezza se i bombardamenti abbiano centrato tutti gli obiettivi sensibili. Pertanto, è necessaria estrema cautela nel formulare valutazioni definitive: l’assenza di esplosioni secondarie visibili o fuoriuscite di materiali non equivale di per sé al mancato successo operativo. #AttaccoIran#Maxar#BunkerBuster#Tomahawk#Geopolitica
da https://x.com/DD_Geopolitics
Una nuova visualizzazione in 3D dell’impianto nucleare di Dimona espone uno dei siti militari più sensibili e pericolosi dell’arsenale israeliano. Nascosta nel profondo del deserto del Negev, Dimona è stata a lungo avvolta nella segretezza – camuffata da sito civile mentre si presumeva che ospitasse un programma clandestino di armi nucleari. Ai coloni: Lasciate immediatamente la terra occupata. Gli scioperi non sono finiti.
Una fonte della famiglia reale saudita ha dichiarato al Canale 12 israeliano: “Il Presidente Trump ci ha informato che i Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo (CCG) non approvano l’uso del loro spazio aereo per attaccare l’Iran, e lui lo ha capito e non ha usato il nostro spazio aereo. Gli abbiamo chiesto di non colpire il reattore di Bushehr, per evitare il rischio di fuoriuscita di materiale radioattivo nelle acque del Golfo – e lui si è adeguato”.
I media americani ora discutono apertamente dei potenziali guadagni economici derivanti dal rovesciamento del governo iraniano.
Il generale Dan Caine, capo dello Stato Maggiore degli Stati Uniti, ha confermato che l’attacco del Pentagono, denominato Operazione Martello di Mezzanotte, ha inflitto “danni estremamente gravi” a tre impianti nucleari iraniani. Secondo Caine, parte dell’operazione prevedeva l’invio di bombardieri B-2 verso ovest sul Pacifico come esca, mentre il gruppo d’attacco vero e proprio si avvicinava all’Iran senza essere individuato. Ha affermato che le difese aeree iraniane “non ci hanno visto”, il che implica che il Paese è stato colto completamente alla sprovvista. Solo una ristretta cerchia di dirigenti americani era a conoscenza dell’attacco in anticipo, evidenziando la natura segreta della pianificazione. Secondo quanto riferito, i B-2 hanno volato per 18 ore e hanno richiesto diverse sessioni di rifornimento in volo per raggiungere l’obiettivo e tornare indietro.
E, naturalmente, gli Stati Uniti cercano la pace, come al solito… Pete Hegseth, Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, ha annunciato che gli Stati Uniti hanno distrutto il programma nucleare iraniano in una serie di attacchi contro tre impianti nucleari. Ha dichiarato che le ambizioni nucleari dell’Iran sono state cancellate e che l’operazione, denominata “Midnight Hammer”, ha avuto un successo schiacciante. Per la prima volta sono state utilizzate bombe MOP (Massive Ordnance Penetrator). Hegseth ha dichiarato che gli attacchi non hanno preso di mira le forze iraniane o i civili, ma solo le infrastrutture nucleari. Ha descritto l’operazione come audace e brillante, affermando che la deterrenza americana è tornata. Ha affermato che Trump ha insistito per oltre un decennio che l’Iran non deve mai acquisire un’arma nucleare. Il messaggio, secondo Hegseth, è chiaro: Trump cerca la pace, ma l’Iran deve cogliere l’occasione.
L’Iran risponde agli attacchi statunitensi ai siti nucleari Il Ministro degli Esteri iraniano ha dichiarato che non esiste ancora una valutazione precisa dei danni inflitti alle infrastrutture nucleari del Paese in seguito ai recenti attacchi statunitensi. Altri punti chiave delle sue osservazioni: Trump ha tradito le sue promesse di pace globale e si è completamente sottomesso alle richieste del criminale regime sionista. L’aggressione americana rappresenta ora una minaccia diretta alla pace e alla stabilità globale, diffondendo una mentalità da legge della giungla in tutto il mondo. Prendendo di mira i siti nucleari iraniani, Washington ha oltrepassato un’importante linea rossa. L’amministrazione Trump minaccia ulteriori attacchi e la comunità internazionale deve rispondere per salvaguardare la sicurezza globale. Teheran si riserva il diritto di difendere il suo popolo, i suoi interessi e la sua sovranità con ogni mezzo necessario. Non è stato l’Iran a tradire la diplomazia – sono stati gli Stati Uniti. E gli Stati Uniti capiscono solo il linguaggio della forza. L’Iran rimane impegnato nel Trattato di non proliferazione nucleare (TNP), ma tale trattato non offre alcuna protezione nelle circostanze attuali. La risposta dell’Iran a questa aggressione statunitense non sarà annunciata in anticipo.
APPENA ARRIVATO: Il parlamento iraniano approva la chiusura dello stretto di Hormuz, bloccando l’accesso alle rotte petrolifere.
APPENA ARRIVATO: Il Segretario di Stato Marco Rubio lancia un avvertimento all’Iran per le minacce di chiudere lo Stretto di Hormuz e interrompere il trasporto globale di petrolio. “Se lo faranno, sarà un altro terribile errore. Se lo faranno, sarà un suicidio economico per loro, e noi conserviamo le opzioni per affrontarlo”.
Iran: Il nemico si illude di aver danneggiato le nostre installazioni nucleari – ma noi avevamo già scoperto i suoi complotti a marzo! Avevamo spostato per tempo tutti i materiali strategici in luoghi sicuri. L’uranio è ancora pienamente sotto il nostro controllo; il nemico sta colpendo solo il fumo! Questa guerra non è una sorpresa per noi – era prevista! Eravamo pronti, siamo pronti – e daremo una risposta che la storia ricorderà! “Avevamo già affilato le nostre spade (preparate per la guerra) – ora è arrivato il momento di estrarle dai loro foderi!” Questa è la terra della rivoluzione… qui, ogni colpo è calcolato, e ogni colpo è sferrato con fede!
da Italia e il Mondo
22 giugno
Dati Ministero Difesa Breaking News
Lanci da Sottomarini
Tutti i dati da fonti USA Verificate
Le operazioni Aeree
Secondo alcune ricostruzioni rese note da fonti ufficiali statunitensi, sei bombardieri stealth B-2A “Spirit” della US Air Force avrebbero colpito il sito nucleare di Fordow, in Iran centrale, sganciando in tutto 12 bombe GBU-57A/B MOP. Questi ordigni, noti come Massive Ordnance Penetrator (“Bunker Buster”), pesano 13.600 kg ciascuno e sono stati progettati per penetrare strutture sotterranee profondamente rinforzate. L’intento sarebbe quello di neutralizzare le difese e compromettere l’infrastruttura nucleare interrata, sfruttando la capacità stealth del B-2A per eludere i radar iraniani e portare a termine un attacco coordinato con la massima precisione.
Le operazioni dei sottomarini
Parallelamente all’attacco a Fordow, sottomarini USA operanti nell’area avrebbero lanciato 30 missili da crociera BGM-109 Tomahawk (TLAM) contro altri obiettivi strategici, in particolare i siti di Natanz e Isfahan, noti per essere centri nevralgici del programma nucleare iraniano. Sempre secondo fonti statunitensi, almeno altri due MOP sarebbero stati sganciati da un B-2A sull’impianto di Natanz, con l’intenzione di massimizzare il danno alle infrastrutture sotterranee. L’operazione, per ampiezza e tipologia di armamenti impiegati, rappresenterebbe una delle più massicce azioni “bunker busting” mai condotte, integrando capacità di attacco convenzionali subsoniche (Tomahawk) e penetranti di ultima generazione (GBU-57A/B). #Iran#AttaccoIran#B2Spirit#Tomahawk#BunkerBuster#Geopolitica
Avevamo avuto in molti questa notte quell’impressione di un Deja vù . Un impianto nucleare , una missione impossibile da portare a termine , insomma roba da Top Gun . #topgun#Fordow#Fordo#IranIsraelConflict
Proprio in questo momento video e report confermano che la rappresaglia iraniana, ampiamente attesa preannunciata dopo l’escalation nel Golfo, si è concretizzata con un massiccio lancio di missili a lungo raggio contro l’area di Tel Aviv. Secondo le prime analisi, sarebbe stato impiegato un nuovo vettore balistico di classe pesante, mai utilizzato prima in operazioni dichiarate dall’Iran, con capacità di portata e potenza significativamente superiori rispetto agli Shahab tradizionali. Sulla base delle poche informazioni rilasciate, gli esperti ipotizzano l’uso di una piattaforma evoluta come il Kheibar Shekan o una versione avanzata del Khorramshahr, entrambi sviluppati per colpire obiettivi strategici a distanza superiore ai 2.000 chilometri e dotati di testate convenzionali ad alto potenziale. L’utilizzo di un vettore di questa categoria indica che l’Iran è un cliente che molti avevano sottovalutato , le ripercussioni sono enormi , se dopo un colpo che Trump riteneva definitivo giungono questi vettori pesanti lo scacchiere si complica . #Iran#TelAviv#Missili#CrisiMedioOriente#Geopolitica
La Russia condanna gli attacchi statunitensi ai siti nucleari iraniani Mosca ha condannato fermamente gli Stati Uniti per aver effettuato attacchi sul territorio iraniano, in particolare contro le infrastrutture nucleari. Il Ministero degli Esteri russo ha descritto gli attacchi americani come una palese violazione della Carta delle Nazioni Unite e una provocazione sconsiderata. Secondo la dichiarazione, la decisione di Washington di bombardare le strutture nucleari iraniane mina direttamente gli sforzi globali di non proliferazione e rappresenta una pericolosa escalation con conseguenze a lungo termine. La Russia ha invitato il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a rispondere a questo atto di aggressione e ha esortato l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) a rilasciare una reazione chiara e immediata, avvertendo che la credibilità delle istituzioni internazionali è in gioco.
L’Iran risponde agli attacchi statunitensi ai siti nucleari Il Ministro degli Esteri iraniano ha dichiarato che non esiste ancora una valutazione precisa dei danni inflitti alle infrastrutture nucleari del Paese in seguito ai recenti attacchi statunitensi. Altri punti chiave delle sue osservazioni: Trump ha tradito le sue promesse di pace globale e si è completamente sottomesso alle richieste del criminale regime sionista. L’aggressione americana rappresenta ora una minaccia diretta alla pace e alla stabilità globale, diffondendo una mentalità da legge della giungla in tutto il mondo. Prendendo di mira i siti nucleari iraniani, Washington ha oltrepassato un’importante linea rossa. L’amministrazione Trump minaccia ulteriori attacchi e la comunità internazionale deve rispondere per salvaguardare la sicurezza globale. Teheran si riserva il diritto di difendere il suo popolo, i suoi interessi e la sua sovranità con ogni mezzo necessario. Non è stato l’Iran a tradire la diplomazia – sono stati gli Stati Uniti. E gli Stati Uniti capiscono solo il linguaggio della forza. L’Iran rimane impegnato nel Trattato di non proliferazione nucleare (TNP), ma tale trattato non offre alcuna protezione nelle circostanze attuali. La risposta dell’Iran a questa aggressione statunitense non sarà annunciata in anticipo.
Queste persone dovrebbero davvero iniziare a cancellare i loro vecchi tweet.
da https://x.com/sentdefender
Questa mattina l’aviazione israeliana ha attaccato l’aeroporto di Dezful, nella provincia di Khuzestan, nell’Iran sud-occidentale, e ha distrutto una coppia di caccia leggeri F-5E gestiti dall’Aeronautica della Repubblica Islamica dell’Iran (IRIAF).
L’aviazione israeliana ha iniziato una serie di attacchi contro obiettivi militari nell’Iran occidentale, con jet da combattimento che hanno anche eliminato diversi missili pronti al lancio, soldati delle Forze Armate iraniane, e neutralizzato rapidamente i lanciatori che hanno sparato missili balistici questa mattina verso Israele.
SENZA DUBBIO GLI USA HANNO COLPITO L’IRAN
Un’impronta così, sulla pancia di una montagna corazzata, non la lascia il primo che passa. Vuoi abbattere una cittadella sotterranea che l’Iran ha costruito per resistere a ogni inferno? Servono strumenti che solo pochi al mondo osano anche solo mostrare nei briefing, figuriamoci lanciare. Qui non bastano i soliti fuochi d’artificio: serve una piattaforma stealth, un’opera d’arte tecnologica che scivola sotto i radar più affamati del pianeta, scegliendo la notte più nera e la rottra più assurda. Chi può davvero montare la madre di tutte le bunker-buster sotto le ali?
Capacità di penetrazione: fino a 60 metri di cemento Arm •
Guida: GPS e sistemi di navigazione inerziale •Effetto: deflagrazione ad alta pressione e temperatura in profondità, progettata per neutralizzare strutture fortificate sotterranee Chi, senza nemmeno abbassare il tono di voce, può infilarla con una precisione chirurgica in mezzo a una fortezza di cemento e acciaio, lasciando solo una scia di dati e incredulità? Parliamo del bombardiere fantasma, la macchina che tutti sussurrano ma pochi hanno visto in azione, e parliamo del suo gioiello da mille e una tonnellata, l’ordigno che fa tremare anche il terreno più sicuro. Non c’è altro nel mondo che abbia fatto vedere di cosa è capace, quando si tratta di bucare quello che si pensava imbucabile, di sconvolgere la fisica dei bunker e riscrivere i manuali di guerra sotterranea. Nessun altro oggi può permettersi di suonare la sveglia a chi pensava di essere al sicuro sotto decine di metri di cemento e paura. E chiunque dica il contrario o non sa, o bluffa.
Durante il pomeriggio del 17-06 qualche ora prima dell’attacco contro la cittadella sotterranea di KOHJIR nei pressi di Theran del quale abbiamo documentato i riscontri con GBU 57 tramite B2 , il sen. Cruz intervistato da Carlson , ammette sotto pressione dell’abile intervistatore : “ stiamo effettuando attacchi oggi “ . #theran#Kohjir#cruz#iran
OLTRE LA PROPAGANDA
IRAN MULTICONFESSIONALE
In Iran, la maggioranza della popolazione è musulmana sciita, ma vi sono anche minoranze religiose storiche, tra cui cristiani ed ebrei. I cristiani in Iran sono stimati tra 300.000 e 400.000 persone, appartenenti a diverse confessioni come gli armeni, gli assiri, i caldei e alcuni convertiti. La comunità ebraica, una delle più antiche della diaspora, conta oggi circa 8.000-10.000 membri, una forte diminuzione rispetto a inizio Novecento, a causa dell’emigrazione seguita alla rivoluzione del 1979. Sia i cristiani che gli ebrei sono riconosciuti dalla Repubblica Islamica come minoranze religiose protette e dispongono di seggi riservati nel Parlamento. In Iran ci sono circa 600 chiese cristiane, in maggior parte armene (soprattutto nelle città di Teheran, Isfahan e Tabriz) e assire, oltre a qualche chiesa cattolica e protestante. Le sinagoghe presenti sono circa 25-30, concentrate principalmente nelle città con una storica presenza ebraica, come Teheran, Shiraz, Isfahan e Yazd. Sia le chiese che le sinagoghe hanno un ruolo importante non solo dal punto di vista religioso, ma anche culturale e sociale, offrendo agli appartenenti delle minoranze un luogo di aggregazione e conservazione delle tradizioni. #iranisraele#cristiani#sinagogheiran#ebraismo
IMPRECISATE BATTERIE THAAD E ALMENO 12.000 MISSILI
IMMAGINI SAT DI LANCIATORI THAAD NELLE BASI DI ISRAELE
Probabilmente il timore c’era che le difese avrebbero potuto entrare in crisi , un numero così importante di lanciatori e munizionamento di lancio non si dispongono in qualche giorno . Si organizzano e ottimizzano ( sopratutto per la copertura selettiva , il posizionamento e test ) in mesi di lavoro e in stretta collaborazione con specialisti USA
. Questo è un altro dato che suggerisce che questa crisi è frutto di una pianificazione certosina . Insieme alle operazioni del Mossad a Theran un altro indizio simile ad una prova . #Thaad#Irondome#Arrow#Iran
5 DESTROYERS LANCIAMISSILI COSTE ISRAELE
La Marina degli Stati Uniti ha schierato 5 navi al largo delle coste di Israele per rafforzare le difese aeree , ma non solo queste navi hanno anche un tremendo potere offensivo . Israele utilizza già per difendersi svariati sistemi , tre i quali moltissimi sono di produzione e progettazione USA
: THAAD, David Sling, Arrow-1 e Arrow-2, Patriot, Iron Beam e Iron Dome .
La fantascienza Un’ipotetica intercettazione di un missile Iraniano : A: Non ci sono segni di fiamme e bruciature . B: Impatta gentilente a fianco di pannelli solari che intatti ringraziano . C: La forza cinetica presupporrebbe una distribuzione della stessa quindi è incompatibile con un impatto con leggi della fisica D: Sembra un relitto “appoggiato” sul un tetto . E: Il parapetto della direzione di arrivo è intatto ( 50 60 cm ) anche fosse arrivato in caduta libera , la scena è profondamente irreale
BREAKING: Secondo i rapporti, i bombardieri stealth B-2 Spirit sono decollati dalla base aerea di Whiteman, nel Missouri, accompagnati da almeno sei aerei di rifornimento KC-135 Stratotanker.
Palantir ha aiutato Israele a giustificare il suo attacco preventivo Ecco un riassunto dell’articolo di @DD_Geopolitics nel caso non l’abbiate letto. È ENORME! Si prega di condividere 1.Colpo israeliano sull’Iran (12 giugno 2025): Israele ha lanciato l'”Operazione Leone Nascente”, bombardando i siti nucleari iraniani (Natanz, Esfahan, Fordow). Sono state uccise figure chiave iraniane, tra cui il comandante dell’IRGC Hossain Salami e lo scienziato nucleare Fereydoon Abbasi. Giustificato da un rapporto dell’AIEA che cita i 409 kg di uranio arricchito al 60% dell’Iran – sufficiente per 9 bombe se raffinato. 2.Ruolo di Mosaic AI di Palantir: Dal 2015, l’AIEA utilizza la piattaforma Mosaic di Palantir per analizzare le minacce nucleari tramite analisi predittive. Mosaic ingerisce oltre 400 milioni di punti dati – immagini satellitari, social media, registri del personale – per valutare “l’intento nucleare”.” L’Iran ha fatto trapelare documenti secondo i quali il capo dell’AIEA Rafael Grossi avrebbe condiviso i risultati di Mosaic con Israele, minando la neutralità dell’agenzia. 3.Critiche all’uso di Mosaic: I critici sostengono che Mosaic, progettato per il targeting sul campo di battaglia, non è adatto per la conformità nucleare legale. La natura predittiva della piattaforma rischia di trasformare la speculazione in casus belli (causa di guerra). Grossi ha poi ammesso: “Nessuna prova di un programma sistematico di armi”, mettendo in dubbio l’urgenza dell’avvertimento dell’AIEA. 4.Implicazioni e polemiche: L’intelligenza artificiale è stata usata per giustificare un attacco militare preventivo, sollevando preoccupazioni etiche e legali. Gli algoritmi opachi e non verificabili di Mosaic rischiano di trasformare l’AIEA in un proxy per le agende militari. L’Iran ora minaccia di rivelare il programma nucleare segreto di Israele e accusa l’AIEA di facilitare l’aggressione. http://5.Global Ripercussioni: Rilancia l’allarme sulla militarizzazione dell’IA nell’applicazione dei trattati e nella diplomazia internazionale. Evidenzia l’erosione della fiducia in istituzioni come l’AIEA a causa dell’affidamento a sistemi di IA privatizzati e non verificabili. Suggerisce un pericoloso precedente: decisioni di guerra modellate da previsioni generate dall’IA piuttosto che da prove confermate.
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NUOVO: Il software Palantir ha aiutato Israele a creare un pretesto di guerra? Israele ha bombardato il 12 giugno i siti nucleari iraniani. Qualche giorno dopo, uno scienziato iraniano dell’AI è stato ucciso in un attacco separato. Entrambi gli attacchi sono riconducibili a un’unica fonte: il sistema Mosaic dell’AIEA, alimentato da Palantir. Leggi la nostra nuova inchiesta……
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L’ONU è un’istituzione discriminatoria nei confronti di tutto ciò che è buono. – Alex Karp Al Reagan National Defense Forum, l’amministratore delegato di Palantir Alex Karp ha dichiarato che l’ONU è “un’istituzione discriminatoria nei confronti di qualsiasi cosa buona”. Ha poi affermato che la vera sicurezza significa che i nemici dell’America “si svegliano spaventati e vanno a letto spaventati”. Se fai del male a un americano, “qualcosa di molto brutto accadrà a te e ai tuoi amici, ai tuoi cugini, al tuo conto in banca e alla tua amante”. La sua visione della pace non si basa sulla diplomazia o sul diritto internazionale, ma sulla paura imposta, alimentata dal software. Abbiamo appena riportato come l’intelligenza artificiale di Mosaic abbia segnalato le scorte di uranio iraniane, alimentando il rapporto dell’AIEA del 12 giugno, pochi giorni prima che gli attacchi di Israele uccidessero 220 iraniani. Palantir, incorporata nell’AIEA per quasi un decennio, ha trasformato il “monitoraggio” in un obiettivo. Giorni dopo, l’Iran ha accusato il capo dell’AIEA Rafael Grossi di essere colluso con Israele. Ora considerate le parole di Karp: non vuole la parità, vuole la deterrenza attraverso il terrore. Definisce gli americani gentili e corretti, ma insiste sul fatto che la “gentilezza” è sfruttata dagli avversari che devono essere spaventati. E l’ONU? Per lui è un nemico di “tutto ciò che è buono”. La sua visione del mondo è quella in cui la Silicon Valley decide chi vive in pace e chi muore di algoritmo. Non sta descrivendo il futuro, sta rivelando il presente. Vi sentite già al sicuro?
Nella notte, l’aviazione israeliana ha abbattuto almeno quattro droni lanciati dall’Iran contro Israele, con filmati che mostrano l’abbattimento di due droni d’attacco a lungo raggio “Arash-2” da parte di un AH-64 “Apache” dell’IAF.
Allarme rosso in tutto il sud di Israele, compresa la città di Beersheba, in seguito al lancio di missili balistici da parte dell’Iran.
Diversi veicoli in fiamme e gravi danni a un edificio nei pressi del Parco di tecnologie avanzate Gav-Yam Negev, nella città di Beersheba, nel sud di Israele, a seguito dell’apparente impatto di un missile balistico lanciato dall’Iran.
da https://x.com/DD_Geopolitics
Un aereo militare russo si spegne subito dopo il decollo vicino a Mosca Un An-148 dell’aeronautica militare russa (RFF71776), decollato pochi minuti fa dalla base aerea di Chkalovsky, ha disattivato il suo transponder appena fuori Mosca. Ecco come Mosca sposta i VIP, il personale militare di alto livello o le missioni critiche.
RFF71776 riappare sul radar – ora si dirige verso sud L’An-148 dell’aeronautica militare russa è riapparso e ora sta navigando verso sud a 31.000 piedi, con una traiettoria di volo allineata con l’Iran, la Siria o il Caucaso. Il temporaneo blackout suggerisce che non si tratta di un trasporto di routine. Questo tipo di velivolo è utilizzato per il trasporto di personale sensibile, non di merci. La Russia potrebbe spostare personale o effettuare una consegna diplomatica segreta.
Gli Stati Uniti hanno evacuato tutti gli aerei non protetti dalla base aerea di Al-Udeid in Qatar e riposizionato le navi della Marina dal Bahrain. I funzionari del Pentagono citano una “pianificazione prudente e precauzionale” in seguito agli avvertimenti iraniani che le forze statunitensi saranno prese di mira se Washington si unirà agli attacchi israeliani ai siti nucleari iraniani. Questo è il più serio riposizionamento di risorse statunitensi nel Golfo dalla crisi di Soleimani del 2020. Questo è il più serio riposizionamento di risorse statunitensi nel Golfo dalla crisi di Soleimani del 2020. Al-Udeid, 19 giugno 2025
Partono! Probabilmente si fermeranno alle Hawaii, poi in Australia e infine a Diego Garcia (forse).
NUOVO: Il software Palantir ha aiutato Israele a creare un pretesto di guerra? Israele ha bombardato il 12 giugno i siti nucleari iraniani. Qualche giorno dopo, uno scienziato iraniano dell’AI è stato ucciso in un attacco separato. Entrambi gli attacchi sono riconducibili a un’unica fonte: il sistema Mosaic dell’AIEA, alimentato da Palantir. Leggi la nostra nuova inchiesta……
da https://x.com/italiaeilmondo
APPENA ARRIVATO: L’Iran sostiene che lo spazio aereo israeliano è diventato indifendibile e non ci sono posti sicuri.
Diversi aerei cisterna per rifornimento in volo KC-46A “Pegasus” dell’USAF – nominativi HIFI31, HIFI32, HIFI33 e HIFI34 – sono partiti dalla base aerea di Travis in California, diretti a ovest sopra il Pacifico.
I nominativi di chiamata “HIFI” sono storicamente collegati alle missioni di rifornimento dei bombardieri strategici B-52 B-1 e B-2. Queste petroliere potrebbero essere in fase di preposizionamento verso l’Australia o il Pacifico, forse in vista dello schieramento di bombardieri a Diego Garcia. #diegogarcia#usaf#bombingiran
Qualcuno ha fatto una canzone chiamata “Boom Boom, Tel Aviv” Questo è il video musicale. Pensieri?
Dopo la peggiore mattinata di tutta la storia di Israele,dove è stata bersagliato pesantemente il cuore finanziario della City di #TelAviv è seguita una relativa calma nel pomeriggio . Giunge ora notizia di pesantissimi attacchi ad #Haifa zona Nord Seguiranno aggiornamenti
da https://www.facebook.com/groups/540623059351142/user/100000243293162/?cft[0]=AZV-P38eoezEvqigfo_eD6kQ73MOADhwN7ax5gG8qjuTA39f9csBZvGcyOUn1e0UaBHsJfgASXyKWGPweTNQaGk_li7VikoZ67pf3wAhj7p_03LwWC2qFqDbxqcRUXcbzRMrWHlaS5v2XXiKXetYkTUu2GPdlsbH2F4DyIQMn7lDuVI4v6mWHEHfsmSdJKekdhL_u6EK374jniw0Ka2xMU9eXQeRl2bm3BmJjVXNWX6VyGxygQezxsLNIgdrWfneocGlI7KBW69Ne-CyxbeVU3j29sgq42cUFar1ImckQcdHPg&tn=-]K-y-y-R
Tre Boeing 747 cargo, tracciati da esperti analisti decollavano dalla Cina settentrionale. Destinazione dichiarata: Lussemburgo. Rotta reale: Iran. Quei voli portavano qualcosa. Materiale militare? Operativi speciali? Sistemi di difesa? Missili ipersonici o anti-nave? Nessuno lo sa. Quello che sappiamo, però, è che la Cina non improvvisa. Ogni mossa è calcolata in anni, non in giorni. L’Iran è un partner logistico, energetico e strategico per la Cina. È il cuore del corridoio meridionale della “Belt and Road Initiative”. È la fonte del petrolio e del gas necessari per alimentare la seconda economia mondiale. E allora, quei voli Boeing 747 non erano un errore. Cosa potrebbero aver trasportato?
Il fumo continua a salire dal Centro medico Soroka nella città di Beersheba, dopo che questa mattina è stato colpito direttamente da un missile balistico lanciato dall’Iran contro Israele.
Il Ministro della Difesa giapponese, Gen Nakatani, ha annunciato che la Japan Air Self-Defense Force dispiegherà due aerei da trasporto militare C-2 a Gibuti, nell’Africa orientale, per organizzare e preparare l’evacuazione di circa 1.000 cittadini giapponesi attualmente intrappolati in Israele e di circa 280 intrappolati in Iran.
Israele si lamenta sempre che i suoi vicini minacciano la sua esistenza, quando in realtà è Israele a rappresentare una minaccia esistenziale per noi – Gamal Abdel Nasser, nipote del leader rivoluzionario egiziano
BREAKING! La Russia mette in guardia gli Stati Uniti dall’intervenire contro l’Iran La Russia mette in guardia gli Stati Uniti dall’essere coinvolti in un’azione militare contro l’Iran, affermando che potrebbe portare a conseguenze incontrollabili, secondo quanto dichiarato dalla portavoce del Ministero degli Esteri Maria Zakharova.
BREAKING! Israele rivendica attacchi a siti nucleari iraniani a Bushehr, Isfahan e Natanz Funzionari israeliani hanno annunciato che sono stati effettuati attacchi contro impianti nucleari a Bushehr, Isfahan e Natanz. Bushehr ospita un’importante centrale nucleare civile, costruita e gestita con l’assistenza russa. Il reattore Bushehr-1, costruito da Rosatom, è operativo dal 2013 ed è sotto la supervisione dell’AIEA. Altri reattori nel sito sono in fase di sviluppo da parte di Rosatom. L’amministratore delegato di Rosatom, Alexey Likhachev, ha lanciato oggi un duro monito: “Se la centrale nucleare di Bushehr in Iran venisse colpita, il disastro che ne deriverebbe sarebbe paragonabile a quello di Chernobyl – questo non deve essere permesso”.
Rick Sanchez di RT chiede: Perché il mondo arabo non può unirsi in un blocco forte e assertivo? Gamal Abdel Nasser: Siamo divisi e messi l’uno contro l’altro da Israele
• Saddam, Time cover 9/16/2002, captured on 12/13/2003 • Mubarak, Time cover 2/14/2011, resigned on 2/11/2011 • Gaddafi, Time cover 3/7/2011, assassinated on 10/20/2011 • Yanukovych, Time cover 3/10/2014, removed on 2/22/2014
BREAKING!!!! AIEA E PALANTIR COLLABORANO CON ISRAELE PER PRODURRE LA GUERRA ALL’IRAQ Dal 2015, l’AIEA ha utilizzato la piattaforma Mosaic di Palantir (progettata per le operazioni militari statunitensi) per monitorare il programma nucleare iraniano nell’ambito del JCPOA. Mosaic ha elaborato oltre 400 milioni di oggetti di dati, tra cui satelliti e social media, consentendo oltre 60 ispezioni SORPRESE. Ma durante un AMA è stato chiesto al fondatore di Palantir Peter Thiel: “Palantir è una copertura per la CIA?”. Thiel ha risposto: “No, la CIA è una copertura per Palantir”. Molto probabilmente riferendosi al finanziamento e alla fondazione da parte della CIA. Ancora più di recente, la settimana scorsa, Thiel ha risposto a una domanda sull’uso di Palantir a Gaza: “Non sono al corrente di tutti i dettagli di ciò che sta accadendo in Israele, perché il mio pregiudizio è di rimandare a Israele”. Perché queste persone sono responsabili del software delle nostre istituzioni internazionali? L’Iran afferma che l’AIEA è diventata un tramite per l’intelligence israeliana, facendo eco alle precedenti affermazioni del 2018, quando le incursioni del Mossad hanno portato alla luce file interni dell’AIEA. La risoluzione dell’AIEA del giugno 2025: la prima in 20 anni, citava 400 kg di uranio arricchito al 60%. Giorni dopo, Israele bombarda Natanz, Fordow ed Esfahan. L’Iran ha accusato l’AIEA di aver fornito una copertura per gli attacchi. Nel frattempo, l’amministratore delegato di Palantir ha tenuto una riunione del consiglio di amministrazione del 2024 a Tel Aviv “in solidarietà” con Israele. E la cerchia di Thiel, che ha spinto per il ritiro del JCPOA da parte di Trump nel 2018, ora è al centro di una rete di sorveglianza che confonde il confine tra controllo degli armamenti e cambio di regime. L’Iran ha ora limitato il monitoraggio dell’AIEA. I critici, tra cui il russo Yermakov e l’analista Ali Vaez, avvertono che i dati di Palantir potrebbero produrre falsi positivi da input “sporchi” come il file dump di Israele del 2018, innescando ispezioni o guerre basate su intelligence politicizzata. Il diritto internazionale è morto.
da Italia e il Mondo
Intervento assicurato per i gregari della NATO Insieme agli Inglesi anche l’italia va in guerra . F-35A uk e 12 caccia F-16C ita sono già atterrati in Arabia Saudita . Mi raccomando che non si sappia #giorgiameloni#crosetto#f16#IranWarning
Ricordate il leone della Serenissima e il carro armato ? Ecco questo è peggio . Il cuore dell’operazione . Operazione Leone è il geniale obbiettivo dell’Occidente Collettivo : Riesumare lo Shah di Persia famiglia Pahlavi. Progetto Creativo . #persia#nwo#iran
Israele ha colpito Teheran oggi: – Un impianto di trattamento delle acque reflue – La sede della Mezzaluna Rossa – Un’università civile Nessuna base militare. Il sistema militare di Israele è in crisi le città sotto pioggia di missili pesanti . Colpite in maniera massiccia 5 basi militari e due aeroporti di allerta . #TelAviv#israeledown#iran
ULTIMA ORA: abbattuto altro caccia F-35 israeliano nella provincia iraniana di Teheran. Notizie Agenzia- Le forze di difesa aerea iraniane hanno abbattuto un caccia F-35 israeliano sopra la città di Varamin, nella provincia iraniana di Teheran, ha dichiarato mercoledì il capo della contea di Varamin. “Le forze di difesa aerea dell’esercito hanno colpito e distrutto un caccia F-35 israeliano nemico a … Varamin”, ha dichiarato il capo, citato dall’agenzia di stampa IRNA. #f35down#iran#WW3
Attenzione dopo quelli USA messaggi CRIPTATI FED RUSSA
La stazione numerica dell’intelligence russa ENIGMA ID: S06 ha inviato un messaggio vocale criptato sulla frequenza 11616 kHz, indirizzato all’Estremo Oriente e al Pacifico. Non ricevibile in Europa.
Per evitare un’escalation a questo punto proponiamo una guerra …. Magari funziona
Il generale Michael Erik Kurilla, capo del Comando Centrale USA, ha incontrato Donald Trump per illustrargli direttamente diverse opzioni di attacco contro l’Iran. Kurilla, noto per il suo approccio deciso, è diventato una figura chiave nella strategia della Casa Bianca e ha spinto con forza per una risposta militare americana più incisiva nella crisi con #IsraelIranConflict
Lui è Nathan McCormack, ha criticato Israele sostenendo sia il peggiore alleato di sempre degli Stati Uniti
. È stato rimosso e sotto indagine . Dopo il provvedimento ha aggiunto : “ Il loro è un Fottuto culto della Morte “ . Pare che la sua ultima frase prima di abbandonare la sua base sia stata : “ Siamo ridotti ad essere un proxy di Israele “
TUTTE LE NAVI DELLA MARINA STATUNITENSE SONO APPENA SCOMPARSE DAL BAHREIN E SONO RIAPPARSE ALLE PORTE DELL’IRAN Per primi avevamo segnalato le rotte dal Pacifico , e nonostante il silenzio troppo pesante , alla fine i fatti ci hanno dato ragione
Una flotta che sparisce dal Bahrein durante la notte. Nessuna pomposo comunicato ,nessun accorato messaggio presidenziale per la stampa. E se per caso nel prossimo articolo leggerete della guerra segreta tra le flotte spia fantasma dei due blocchi in conflitto , non stupitevi ,la realtá supera spesso la fantasia e per guardare avanti e districarsi nella nebbia di guerra , occorre il fegato e l’abitudine di navigare controcorrente . Le nuove immagini satellitari, sei navi da guerra statunitensi sono ormeggiate nello Stretto di Hormuz, nel Golfo di Oman e al largo delle coste dell’Iran,25 corvette Lanciamissili Nato . Lo Stretto di Hormuz è un starter point per colpire l’Iran
da Est , RIMANENDO AL RIPARO DAGLI IPERSONICI . E il fatto che nessuno ne parla come dell’attacco con GBU al complesso sotterraneo di Theran , dimostra ampiamente che abbiamo avuto fottutamente ragione . La verità non si ottiene facendo il tifo . Abbiamo lavorato giorno e notte perché questo è il nostro lavoro. #osint#carriergroup#destroyers#Nostradumus
Mentre il Presidente degli Stati Uniti Trump sta valutando la possibilità di unirsi alla campagna d’attacco di Israele contro i siti nucleari iraniani, il suo inviato speciale in Medio Oriente Steve Witkoff sarebbe stato in contatto diretto con il Ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi per tutta la settimana, nel tentativo di organizzare ulteriori negoziati tra Stati Uniti e Iran.
Secondo Bloomberg, la retorica del Presidente degli Stati Uniti Trump contro l’Iran è cambiata in modo significativo negli ultimi giorni, poiché gli alleati politici lo hanno convinto che Teheran è vicina a ottenere un’arma nucleare, come suggerito da mesi da Israele. Secondo persone che hanno familiarità con le discussioni, il senatore repubblicano Lindsey Graham, della Carolina del Sud, è stata una voce primaria che ha esortato il Presidente a prendere in considerazione un’azione militare contro le strutture nucleari in Iran.
Sia Papa John’s che Little Ceasers, appena fuori dal CENTCOM della base aerea di MacDill, riportano livelli elevati di attività. A partire dalle 21:42 circa ET
L’Israel Defense Force ha appena diffuso un ordine di evacuazione in arabo e farsi, in cui si chiede a tutti i civili e ai dipendenti che risiedono in un’area designata all’interno delle città di Arak e Khandab di allontanarsi immediatamente, affermando: “L’esercito israeliano sta operando in quest’area, come ha fatto in tutto l’Iran negli ultimi giorni per attaccare le infrastrutture militari del regime iraniano. Cari cittadini, per la vostra sicurezza e salute, vi chiediamo di lasciare l’area designata sulla mappa all’interno delle città di Arak e Khandab il prima possibile”.
da DD Geopolitics
BREAKING!!!! AIEA E PALANTIR COLLABORANO CON ISRAELE PER PRODURRE LA GUERRA ALL’IRAQ Dal 2015, l’AIEA ha utilizzato la piattaforma Mosaic di Palantir (progettata per le operazioni militari statunitensi) per monitorare il programma nucleare iraniano nell’ambito del JCPOA. Mosaic ha elaborato oltre 400 milioni di oggetti di dati, tra cui satelliti e social media, consentendo oltre 60 ispezioni SORPRESE. Ma durante un AMA è stato chiesto al fondatore di Palantir Peter Thiel: “Palantir è una copertura per la CIA?”. Thiel ha risposto: “No, la CIA è una copertura per Palantir”. Molto probabilmente riferendosi al finanziamento e alla fondazione da parte della CIA. Ancora più di recente, la settimana scorsa, Thiel ha risposto a una domanda sull’uso di Palantir a Gaza: “Non sono al corrente di tutti i dettagli di ciò che accade in Israele, perché il mio pregiudizio è quello di rimandare a Israele”. Perché queste persone sono responsabili del software delle nostre istituzioni internazionali? L’Iran afferma che l’AIEA è diventata un tramite per l’intelligence israeliana, facendo eco a precedenti affermazioni del 2018, quando le incursioni del Mossad hanno portato alla luce file interni dell’AIEA. La risoluzione dell’AIEA del giugno 2025: la prima in 20 anni, citava 400 kg di uranio arricchito al 60%. Giorni dopo, Israele bombarda Natanz, Fordow ed Esfahan. L’Iran ha accusato l’AIEA di aver fornito una copertura per gli attacchi. Nel frattempo, l’amministratore delegato di Palantir ha tenuto una riunione del consiglio di amministrazione del 2024 a Tel Aviv “in solidarietà” con Israele. E la cerchia di Thiel, che ha spinto per il ritiro del JCPOA da parte di Trump nel 2018, ora è al centro di una rete di sorveglianza che confonde il confine tra controllo degli armamenti e cambio di regime. L’Iran ha ora limitato il monitoraggio dell’AIEA. I critici, tra cui il russo Yermakov e l’analista Ali Vaez, avvertono che i dati di Palantir potrebbero produrre falsi positivi da input “sporchi” come il file dump di Israele del 2018, innescando ispezioni o guerre basate su intelligence politicizzata. Il diritto internazionale è morto.
Agenzia di stampa iraniana: L’obiettivo dell’attacco missilistico è stato il quartier generale del comando e dell’intelligence dell’esercito israeliano, accanto all’ospedale Soroka.
Danni significativi nel centro di Tel Aviv Diversi grattacieli sono stati danneggiati in seguito all’impatto di un missile balistico iraniano nell’area. Si tratta di uno degli attacchi più gravi mai avvenuti, in pieno centro economico e politico di Israele.
La grande quantità di filmati in uscita è MOLTO sospetta, dato il recente giro di vite di Israele sui media. Potrebbe trattarsi di uno sforzo concertato per raccogliere le simpatie dell’Occidente in preparazione di un attacco su larga scala contro l’Iran, forse con il coinvolgimento degli Stati Uniti.
Le conseguenze a Bat Yam Nuove riprese mostrano le conseguenze di un attacco missilistico iraniano a Bat Yam, a sud di Tel Aviv.
Il filmato mostra il momento in cui un missile colpisce direttamente l’ospedale militare di Soroka a Be’er Sheva. Il ragazzo che filma dice: “Soroka non c’è più, lo giuro sulla vita di mia madre”. Soroka è l’ospedale principale che cura i soldati dell’IDF feriti a Gaza.
SENZA DUBBIO GLI USA HANNO COLPITO L’IRAN, di Cesare Semovigo
Un’impronta così, sulla pancia di una montagna corazzata, non la lascia il primo che passa. Vuoi abbattere una cittadella sotterranea che l’Iran ha costruito per resistere a ogni inferno? Servono strumenti che solo pochi al mondo osano anche solo mostrare nei briefing, figuriamoci lanciare. Qui non bastano i soliti fuochi d’artificio: serve una piattaforma stealth, un’opera d’arte tecnologica che scivola sotto i radar più affamati del pianeta, scegliendo la notte più nera e la rottra più assurda. Chi può davvero montare la madre di tutte le bunker-buster sotto le ali?
Capacità di penetrazione: fino a 60 metri di cemento Arm •
Guida: GPS e sistemi di navigazione inerziale •Effetto: deflagrazione ad alta pressione e temperatura in profondità, progettata per neutralizzare strutture fortificate sotterranee Chi, senza nemmeno abbassare il tono di voce, può infilarla con una precisione chirurgica in mezzo a una fortezza di cemento e acciaio, lasciando solo una scia di dati e incredulità? Parliamo del bombardiere fantasma, la macchina che tutti sussurrano ma pochi hanno visto in azione, e parliamo del suo gioiello da mille e una tonnellata, l’ordigno che fa tremare anche il terreno più sicuro. Non c’è altro nel mondo che abbia fatto vedere di cosa è capace, quando si tratta di bucare quello che si pensava imbucabile, di sconvolgere la fisica dei bunker e riscrivere i manuali di guerra sotterranea. Nessun altro oggi può permettersi di suonare la sveglia a chi pensava di essere al sicuro sotto decine di metri di cemento e paura. E chiunque dica il contrario o non sa, o bluffa.
L’aviazione israeliana, mercoledì, guidata dalle informazioni raccolte dalla Direzione dell’Intelligence, ha colpito un sito utilizzato per la produzione di missili anticarro vicino alla capitale iraniana Teheran. Il sito colpito era utilizzato per la produzione e l’assemblaggio di missili anticarro forniti dall’Iran ai gruppi per procura sostenuti dall’Iran in tutto il Medio Oriente, in particolare agli Hezbollah in Libano, che li hanno utilizzati ampiamente contro le Forze di Difesa di Israele e i civili durante i combattimenti dello scorso anno nel Libano meridionale.
Ulteriore documentazione del lancio di questa notte di un missile balistico iraniano contro Israele, che secondo il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (IRGC) è stato effettuato con un missile balistico a medio raggio a due stadi “Sejil”, entrato in servizio attivo intorno al 2014, e questo è il suo primo utilizzo operativo in combattimento dall’inizio della guerra con Israele.
L’Israel Defense Force ha annunciato che dall’inizio dell’operazione “Rising Lion”, venerdì scorso, le aerocisterne KC-707 con i “Desert Giants” del 120° Squadrone dell’Aeronautica israeliana, di stanza alla base aerea di Nevatim, hanno effettuato oltre 600 rifornimenti aerei sul Medio Oriente. Fornendo il carburante disperatamente necessario a centinaia di jet da combattimento che effettuano attacchi contro obiettivi in Iran, tra cui decine di F-15I “Ra’am” Strike Fighters, F-16I “Sufa” Multirole Fighters e F-35I “Adir” Stealth Fighters.
Il segnale satellitare del canale televisivo statale iraniano sarebbe stato violato e tutti i canali ora trasmettono messaggi e video anti-regime che invocano la libertà e la rivoluzione contro il regime all’interno dell’Iran.
Le immagini delle telecamere a circuito chiuso hanno ripreso l’interno della sede dell’IRIB (Islamic Republic of Iran Broadcasting) a Teheran, durante l’attacco di lunedì all’edificio da parte dell’aviazione israeliana.
Nel momento in cui un missile è stato lanciato da Islam Shahr, a sud-ovest di Teheran. Si tratta di un proiettile che non abbiamo ancora visto provenire dall’Iran. Qualche ipotesi?
Lo riferisce la CNN: Il gruppo d’assalto della portaerei USS Gerald R. Ford si schiererà in Europa la prossima settimana, posizionandosi vicino al Medio Oriente. Questo metterà una terza portaerei statunitense a portata del conflitto in corso tra Israele e Iran, secondo un funzionario statunitense e altre due fonti che hanno familiarità con lo schieramento. Nessuna nuova. Guerre.
Capo di Stato Maggiore degli Stati Uniti: Non posso dire se colpire le strutture nucleari iraniane comprometterà la sua capacità di produrre un’arma nucleare. E allora cosa faranno?
Lanci verso Israele.
“Buona fortuna”, ha detto Donald Trump in una breve risposta alla dichiarazione della Guida Suprema iraniana Ayatollah Ali Khamenei, secondo cui Teheran non si arrenderà.
Questo punto deve essere affrontato. Le emozioni sono alte e molti non hanno seguito la tempistica dell’accordo Russia-Iran. Facciamo chiarezza: è stato l’Iran a ridimensionare deliberatamente la portata dell’accordo, rifiutando di includere una clausola di difesa reciproca completa. Prima della firma del “Partenariato strategico globale”, avvenuta il 17 gennaio 2025, l’ambasciatore iraniano a Mosca, Kazem Jalali, ha dichiarato apertamente che l’Iran “non è interessato ad aderire a nessun blocco di difesa” e preferisce mantenere la propria indipendenza e autosufficienza. Di conseguenza, questo patto non rispecchia le disposizioni di difesa reciproca presenti negli accordi della Russia con la Bielorussia o la Corea del Nord. “La natura di questo accordo è diversa. Loro (Bielorussia e Corea del Nord) hanno stabilito relazioni di partenariato (con Mosca) in una serie di aree che noi non abbiamo toccato particolarmente. L’indipendenza e la sicurezza del nostro Paese, così come l’autosufficienza, sono estremamente importanti. Non siamo interessati a entrare in nessun blocco” – Kazem Jalali, ambasciatore iraniano a Mosca, citato dalla TASS Dal 2022, la Russia ha ripetutamente segnalato la sua disponibilità a formare alleanze militari formali, proponendo persino un blocco trilaterale con Iran e Cina. Ma l’Iran ha scelto di non impegnarsi. Teheran ha voluto lasciare la porta aperta ai colloqui con l’Occidente. Questa decisione è in linea con la politica che l’Iran segue da tempo, fin dal 1979, di evitare alleanze militari. C’era anche la giustificata preoccupazione che un’alleanza formale potesse innescare sanzioni occidentali più dure – o addirittura un confronto militare diretto. Ovviamente, le cose si sono ulteriormente deteriorate dopo la morte di Raisi (e siete liberi di chiedervi chi l’abbia davvero ucciso – ufficialmente, gli iraniani dicono che si è trattato di un incidente). Quindi, prima di precipitarsi nella sezione dei commenti per accusare la Russia di “non aiutare”, istruitevi sulla linea temporale. Non cadete nella narrazione “dividi e conquista” che l’Occidente e i sionisti stanno attivamente spingendo negli ultimi giorni.
La Guida Suprema dell’Iran risponde alla richiesta di Trump di “arrendersi immediatamente”: Il popolo iraniano “non si arrende mai”, ha detto Khamenei. Ha avvertito che qualsiasi conflitto militare con l’Iran infliggerebbe agli Stati Uniti perdite massicce.
L’AIEA non ha riscontrato alcuna prova che l’Iran abbia un programma di armi nucleari – capo dell’AIEA Raphael Grossi La CNN ha raccolto una serie di clip di Netanyahu che rilascia dichiarazioni ripetute dal 1996, sostenendo che l’Iran è vicino allo sviluppo di armi nucleari. L’Iran non solo non stava lavorando attivamente alla creazione di armi nucleari prima dell’operazione militare israeliana, ma era anche lontano almeno tre anni dall’essere in grado di produrne e consegnarne una all’obiettivo prescelto – CNN
AGGIORNAMENTO – Altri voli della U.S. Air Force sono ora attivi sull’Atlantico settentrionale, tra cui uno con il nominativo GOLD03, che di solito indica un’aerocisterna che vola a sostegno della scorta dei caccia. GOLD03 (KC-46 Pegasus) è affiancato da più KC-135 Stratotanker e da un C-17A Globemaster da Dover AFB, formando quello che sembra essere un altro pacchetto strategico di dispiegamento a lungo raggio. Perché è importante: – L’indicativo di chiamata GOLD è spesso associato a missioni operative – non all’addestramento di routine – e implica che i caccia sono in volo. – Questi tanker sono essenziali per sostenere gli aerei da combattimento su lunghe distanze, spesso preposizionati in vista di potenziali attacchi o di dispiegamenti rapidi. Questo è almeno il terzo grande gruppo di voli militari statunitensi diretti a est nelle ultime 24 ore.
Come abbiamo anticipato tra questa mattina e primo pomeriggio , le Guardie della Rivoluzione hanno ricevuto pieni poteri decisionali militari e politici e hanno dunque indetto la legge marziale
È ufficiale : si entra nella fase della guerra per la sopravvivenza esistenziale .
Primi Missili iraniani di rappresaglia colpiscono il territorio israeliano dopo che i #B1B
Dichiarazione rilasciata dal Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica: Ci congratuliamo con voi, leali comandanti e combattenti della Forza Aerospaziale dell’IRGC, per l’undicesima ondata della fiera operazione “True Promise 3”, in cui sono stati impiegati missili Fateh di prima generazione. Quest’operazione ha segnato l’inizio della fine delle “leggendarie” difese dell’esercito sionista e ha causato confusione tra i criminali sionisti. Questa notte, i potenti e manovrabili missili di Fatah hanno ripetutamente scosso i rifugi dei codardi sionisti dopo aver penetrato lo scudo missilistico, inviando un messaggio di potenza dell’Iran all’alleato guerrafondaio di Tel Aviv, che vive di vuote illusioni e fantasie. L’attacco missilistico di stasera ha dimostrato che abbiamo il controllo totale sui cieli dei territori occupati e che i loro abitanti sono diventati completamente indifesi di fronte agli attacchi missilistici iraniani. #IranIsraelConflict#iran#IranUnderAttack La vittoria viene solo da Dio, l’Onnipotente, il Saggio.”
Dunque vorremo sapere come mai i Fighter Jet , gli Awaks di allerta e Targeting , I Tankers /Strato-Tankers e le svariate basi sul territorio Giordano vengono usate a supporto delle missioni dell’ Idf per l’abbattimento di droni , missili da crociera ( icbm te piacisse ) per logistica e supporto tattico. Evitiamo di parlare del secolo scorso per non subire attacchi combinati dagli Urukay Nafosioneuropeisti. #ipocrisia#storia
Il re di Giordania dichiara al Parlamento europeo che “l’estensione dell’offensiva israeliana all’Iran” rappresenta una minaccia per i popoli di tutto il mondo. Ha ragione, Israele sta minacciando il mondo!
Tulsi Gabbard, responsabile della sicurezza interna degli Stati Uniti, ha detto a Donald Trump che si dimetterà se trascinasse il Paese in una guerra tra Israele e Iran. #TulsiGabbard#IranWar#cia
Come abbiamo anticipato tra questa mattina e primo pomeriggio , le Guardie della Rivoluzione hanno ricevuto pieni poteri decisionali militari e politici e hanno dunque indetto la legge marziale
È ufficiale : si entra nella fase della guerra per la sopravvivenza esistenziale .
Primi Missili iraniani di rappresaglia colpiscono il territorio israeliano dopo che i #B1B
3 Navi Cargo in fiamme sulla traiettoria dei carrier GroupNATO
Dati open source e rilevamenti NASA delle ultime ore confermano che tre navi cargo risultano coinvolte in incendi a ridosso della rotta di avvicinamento del Carrier Strike Group statunitense nel Mediterraneo orientale, nei pressi delle zone di esclusione marittima attivate dalla NATO per gli asset navali in transito verso il Medio Oriente. Le immagini satellitari e le segnalazioni AIS confermano che le navi sono state coinvolte in eventi di incendio a circa 20-30 miglia nautiche dalla “pivot line” di ingresso del gruppo portaerei, ostacolando le rotte logistiche e alzando il livello di minaccia per l’avanzata delle unità alleate. Le ricostruzioni temporali indicano una quasi simultaneità degli eventi, non spiegabile come mera coincidenza tecnica o accidentale: la probabilità che si tratti di sabotaggio o di azioni “non convenzionali” è considerata elevata nelle valutazioni OSINT e di intelligence, dato il contesto di escalation. Carrier Strike Groups e coalizione: Prince of Wales, Nimitz Sulle rotte marittime strategiche convergono poi i più avanzati asset navali della coalizione: La HMS Prince of Wales (R09), capogruppo della Royal Navy, ha lasciato Portsmouth ad aprile per una missione estesa nel Pacifico, ma secondo fonti OSINT è in posizione operativa avanzata in supporto all’US Navy e alle forze NATO nel Mediterraneo orientale e può rapidamente essere ridispiegata su richiesta dello STRATCOM1 La USS Nimitz (CVN-68) con il suo Carrier Strike Group si avvicina a breve distanza dallo scenario iraniano, in coordinamento con la USS Carl Vinson e altre unità statunitensi e alleate. Si segnalano tanker RAF e aerocisterne tedesche operative a Cipro e in rotte di supporto, garantendo la continua capacità logistico-strategica alle forze aeree e navali NATO. L’attività di sorveglianza aerea raggiunge livelli record: AWACS turchi hanno intensificato i voli lungo il corridoio mediterraneo-orientale per fornire un quadro completo di early warning e comunicazione dati a tutti i partner NATO e alleati regionali. Il supporto degli asset intelligence britannici, statunitensi, tedeschi e turchi crea una copertura elettronica e di riconoscimento quasi continua da Gibilterra fino al Golfo Persico, alimentando la raccolta SIGINT e l’elaborazione di scenari per la risposta militare in tempo reale. Tempismo e coincidenze quantistiche senza dubbio . #cargofire#carriergroup#iranisraelwar#nato
Cargo Word è probabilmente insieme alle società off shore uno dei più torbidi e intricati universi normativi . In sintesi i 4 cargo sopra sono riconducibili al contesto anglosassone (3) e danmark (1) . Le altre traccia dalle prime analisi open source osint sono coerenti con Cina Twn . Dal momento non sto trovando sponde nella ricerca ho dedotto sia una warning zone . Realtà più strutturate a malapena hanno mostrato le radar shadow senza commentare . Sono acque profonde dove molti evitano navigare preferendo tratte sicure . Il rischio di arenarsi o peggio affondare è tangibile . Ma ormai siamo salpati
Come avevamo previsto si è verificato lo scenario peggiore . Trump e Rubio si limitano a consigliare di abbandonare #Theran. Avete delegato e scrollato Instagram e questi sono i risultati . Un saluto alla ragione . Good Night and Good Luck . #armageddon#ignavi
L’Israel Defense Force ha annunciato il completamento di un’ondata di attacchi contro i siti di lancio e stoccaggio di missili terra-superficie nel cuore dell’Iran. I jet da combattimento dell’Aeronautica hanno effettuato attacchi basati sull’intelligence contro 12 siti di lancio e stoccaggio di missili nella provincia di Isfahan, nell’Iran centrale. I filmati degli attacchi mostrano la distruzione di diversi lanciatori di missili balistici e strutture di stoccaggio a Isfahan e dintorni.
L’Iran ha preparato missili e altre attrezzature militari per colpire le basi statunitensi in Medio Oriente nel caso in cui gli Stati Uniti si uniscano alla guerra in corso contro Israele, secondo quanto riferito da funzionari dell’intelligence statunitense che hanno parlato con il New York Times. Se gli Stati Uniti si uniranno alla campagna israeliana e colpiranno l’impianto di arricchimento del combustibile di Fordow (FFEP) nell’Iran centrale, un impianto nucleare chiave, gli Houthi sostenuti dall’Iran nello Yemen riprenderanno quasi certamente a colpire le navi commerciali e della marina nel Mar Rosso, hanno detto i funzionari. Hanno aggiunto che i gruppi di miliziani sostenuti dall’Iran in Iraq e in Siria probabilmente cercheranno di attaccare le basi statunitensi, come è accaduto più volte nel 2024, da ultimo con un attacco missilistico contro le forze statunitensi in Siria venerdì scorso. Altri funzionari hanno affermato che, in caso di attacco, l’Iran potrebbe iniziare a minare lo Stretto di Hormuz, una tattica volta a bloccare e colpire le navi statunitensi nel Golfo Persico.
da OSINTdefender
Il Ministero degli Esteri russo ha dichiarato in una dichiarazione rilasciata alla TASS che i continui attacchi di Israele ai siti nucleari “pacifici” dell’Iran sono illegali e stanno spingendo il mondo verso la catastrofe nucleare, sottolineando che l’Iran ha accettato di rispettare il Trattato di non proliferazione nucleare (TNP) e che è necessario riavviare i negoziati con gli Stati Uniti.
Reza Pahlavi, principe ereditario dell’Iran e figlio dello scià Mohammad Reza Pahlavi, deposto dal potere nel 1979, ha diffuso oggi un messaggio al popolo iraniano, invitando alla rivolta contro il regime islamico, affermando: “La Repubblica islamica è giunta alla fine e sta cadendo – È il momento di alzarsi. È il momento di riprendersi l’Iran. Tutti insieme – Non preoccupatevi del giorno dopo la caduta della Repubblica islamica. L’Iran non entrerà in un periodo di guerra civile o di instabilità, abbiamo un piano per il futuro dell’Iran”.
Secondo fonti occidentali che hanno parlato con Kann News, gli Stati Uniti colpiranno presto l’Iran.
Chairman of the Joint Chiefs of Staff, General Dan Caine is seen returning to the Pentagon, following today’s meeting of the National Security Council (NSC) at the White House.
Anche questa sera sono stati lanciati dall’Iran missili balistici contro Israele, e si prevede che le sirene suoneranno momentaneamente in tutto il nord e il centro di Israele.
Il traffico radio ad alta frequenza suggerisce che attualmente sono in volo due bombardieri B-2 Stealth dell’USAF. Non ci sono indicazioni su dove si trovino questi velivoli o dove siano diretti #AvGeek #RadioGeek #MilMonWorld (ore 01:00)
L’IDF ha emesso un avviso di evacuazione per una parte del distretto 18 di Teheran, con particolare riferimento alla zona industriale di Fath-Sanati, vicino all’aeroporto internazionale di Mehrabad.
BREAKING: L’Iran ha emesso un ordine di evacuazione per l’area di Neve Tzedek a Tel Aviv, nel centro di Israele.
Donald Trump pranzerà domani con il Capo di Stato Maggiore dell’esercito pakistano. Strano, il Pakistan sembrava esprimere sostegno all’Iran e ora questo.
Guardate come Tucker Carlson fa a pezzi il senatore Ted Cruz. L’America non è un Paese serio.
BREAKING – Il fumo si alza sulla parte orientale di Teheran a seguito di un attacco diretto a quella che, secondo fonti iraniane, è l’Università Imam Hussein. L’attacco rientra in una dottrina familiare: Guerra psicologica – colpire siti religiosi, ideologici o accademici erode il morale e la fiducia delle élite. Disturbo operativo – Queste istituzioni addestrano gli ufficiali dell’IRGC e le unità informatiche; colpirle paralizza le condutture e le funzioni di comando. Messaggio simbolico – Come in Serbia (1999) o in Libia (2011), colpire i nodi culturali/propagandistici segnala un rifiuto narrativo totale. Escalation bait – Provocare l’Iran a ritorsioni potrebbe giustificare una guerra più ampia. Questa è guerra psicologica, strategica e profondamente simbolica. Non collaterale, ma calcolata.
ESCLUSIVA: la Casa Bianca ha inviato a diversi politici e influencer politici delle e-mail che includevano i punti di discussione utilizzati per giustificare l’intervento degli Stati Uniti in Iran, sottolineando la “notevole coerenza” di Donald Trump riguardo all’Iran e alle armi nucleari.
Secondo quanto riferito, tutte le navi della Marina statunitense e della Royal Navy di stanza in Bahrein si sono ritirate in mare.
INSANE: Un nuovo filmato dell’IDF mostra un drone israeliano che si libra tranquillamente sopra il traffico di Teheran, aspettando che un singolo veicolo si muova in posizione prima di colpire. Israele sembra avere una superiorità aerea quasi totale, anche sulla capitale iraniana, monitorando ed eseguendo attacchi di precisione a volontà.
Mahmud Ahmadinejad è stato ucciso ,secondo voci non ancora confermate , in una sparatoria a Tehran con la moglie e i due figli. Un altro fatto gravissimo che si inserisce perfettamente nel contesto sempre più probabile che la Giuda Suprema abbia, in accordo con le Guardie Rivoluzionarie , indetto la Legge Marziale. L’ecatombe di alti ufficiali e la penetrazione capillare nel tessuto sociale di cellule del Mossad ( confermato ampiamente ) rafforza fortemente la probabilità di una fronda eversiva politica nel organigramma della Repubblica Islamica Iraniana . Già dalla morte sospetta del Presidente Raisi e del brillante ministro degli Esteri Amir-Abdollahian nel rocambolesco incidente in elicottero di ritorno da un meeting in Azerbaijan diversi analisti avevano sollevato dubbi sulla lotta di potere interna all’Iran . #RAISI#AmirAbdollahian#MahmudAhmadinejad#falseflagalert
Palantir Predictive Word Governance
La Terza Guerra Mondiale si fará : garantisce Alex Karp di Palantir Il guru di Palantir, che non si limita a prevedere un conflitto globale, fa di più lo spacchetta in pratica con l’accuratezza di chi, nei corridoi del Pentagono, si muove come nel salotto di casa. America contro Russia, Cina e Iran, tutti insieme appassionatamente. Altro che Risiko: chiude l’epoca degli ideali, largo al software che promette la vittoria e pure la pace, se restano abbastanza nemici stesi sul campo. Karp, con il suo tono da generale-filosofo della Silicon Valley, ci mette davanti all’evidenza: l’Occidente si è fatto sorprendere con le braghe calate, troppo impegnato a chiedersi se la guerra sia una brutta parola, mentre le potenze rivali hanno già acceso i motori dell’intelligenza artificiale e dei droni assassini. Bisogna scrollarsi di dosso i complessi: qui non è più tempo di mani pulite, serve il dito pronto sul mouse. L’AI non serve a scrivere email più in fretta, ma a schiacciare interi eserciti pixel per pixel. Chi osa evocare la diplomazia viene archiviato tra i “buonisti da brunch”: nel nuovo romanzo geopolitico secondo Palantir, la Silicon Valley deve smettere di fare yoga e iniziare a sfornare armi a ciclo continuo. Etica? Un fastidio vintage. “La nostra software porta morte ai nemici della civiltà,” sussurra Karp con la tranquillità di chi sa che, tanto, la storia la scrivono i vincitori e i suoi sono quelli con più RAM e meno scrupoli. Morale della favola: mentre le democrazie occidentali si interrogano su consenso, privacy e altre tenerezze, Karp è già all’ultimo capitolo. La pace? Solo dopo un aggiornamento di sistema. Il futuro, quello vero, è una Repubblica Tecnologica dove ogni cittadino è un byte nell’infinita guerra per la supremazia. Altro che ONU, benvenuti nel Nuovo Ordine Mondiale formato cloud. Così la prossima volta impareranno cosa vuol dire essere scortesi con una signora come la Master Of CIA Tulsi Gabbard . Cesare Semovigo
Continuavano a chiamarlo IRAN dROMe ( Sorry Carpenter ) Abbiamo passato l’ultimo anno ripetendo che Iron Dome e la Fionda di Davide potevano perfettamente essere sovrapposti al critico paradosso del complesso militare industriale Occidentale e alla creazione artificiosa di un invincibilità , che sia la guerra in Ucraina che l’attacco dimostrativo iraniano dell’8 ottobre 2024 , avevano esposto in tutta la sua indifendibile, ontologica presopoea. Il sistema economico, la farraginosa logistica e l’inconsistente filiera produttiva industriale del militar complex ,schiavo delle lobby , di cui parlava il presidente Eisenhower, un giorno si sarebbe manifestata . “Nelle assemblee legislative e davanti all’opinione pubblica, dobbiamo guardarci dall’acquisizione di un’influenza ingiustificata, voluta o no, da parte del complesso militare-industriale. Il potenziale per una disastrosa ascesa di un potere fuori luogo esiste e persisterà.” La tigre di carta è disegnata sulla foglia e per essere iniziato tutto un venerdì 13, il velato sospetto che sarebbe arrivato un fine settimana di merda , ci stava tutto . #iran#israele#TelAviv#icbm#irondome#Netanyahu#crisis#HaifaUnderFire
Battaglie incrociatori ausiliari stile Ww2
3 Navi Cargo in fiamme sulla traiettoria dei carrier GroupNATO
Dati open source e rilevamenti NASA delle ultime ore confermano che tre navi cargo risultano coinvolte in incendi a ridosso della rotta di avvicinamento del Carrier Strike Group statunitense nel Mediterraneo orientale, nei pressi delle zone di esclusione marittima attivate dalla NATO per gli asset navali in transito verso il Medio Oriente. Le immagini satellitari e le segnalazioni AIS confermano che le navi sono state coinvolte in eventi di incendio a circa 20-30 miglia nautiche dalla “pivot line” di ingresso del gruppo portaerei, ostacolando le rotte logistiche e alzando il livello di minaccia per l’avanzata delle unità alleate. Le ricostruzioni temporali indicano una quasi simultaneità degli eventi, non spiegabile come mera coincidenza tecnica o accidentale: la probabilità che si tratti di sabotaggio o di azioni “non convenzionali” è considerata elevata nelle valutazioni OSINT e di intelligence, dato il contesto di escalation. Carrier Strike Groups e coalizione: Prince of Wales, Nimitz Sulle rotte marittime strategiche convergono poi i più avanzati asset navali della coalizione: La HMS Prince of Wales (R09), capogruppo della Royal Navy, ha lasciato Portsmouth ad aprile per una missione estesa nel Pacifico, ma secondo fonti OSINT è in posizione operativa avanzata in supporto all’US Navy e alle forze NATO nel Mediterraneo orientale e può rapidamente essere ridispiegata su richiesta dello STRATCOM1 La USS Nimitz (CVN-68) con il suo Carrier Strike Group si avvicina a breve distanza dallo scenario iraniano, in coordinamento con la USS Carl Vinson e altre unità statunitensi e alleate. Si segnalano tanker RAF e aerocisterne tedesche operative a Cipro e in rotte di supporto, garantendo la continua capacità logistico-strategica alle forze aeree e navali NATO. L’attività di sorveglianza aerea raggiunge livelli record: AWACS turchi hanno intensificato i voli lungo il corridoio mediterraneo-orientale per fornire un quadro completo di early warning e comunicazione dati a tutti i partner NATO e alleati regionali. Il supporto degli asset intelligence britannici, statunitensi, tedeschi e turchi crea una copertura elettronica e di riconoscimento quasi continua da Gibilterra fino al Golfo Persico, alimentando la raccolta SIGINT e l’elaborazione di scenari per la risposta militare in tempo reale. Tempismo e coincidenze quantistiche senza dubbio . #cargofire#carriergroup#iranisraelwar#nato
L’idillio tra MAGA, i democratici dissidenti (Gabbard e Kennedy) e Trump è interrotto_Giuseppe Germinario
CNN: Lei ha sempre detto di non credere che l’Iran debba avere un’arma nucleare. Tulsi Gabbard ha testimoniato a marzo che l’Iran non stava costruendo un’arma nucleare. Trump: Non mi interessa quello che ha detto. Erano molto vicini a ottenere un’arma nucleare.
Come se la situazione non fosse già abbastanza chiara Possiamo vedere una rarità assoluta Un B-1B Lancer bombardiere militare statunitense, codice di coda
86-0108 con il transponder acceso visibile con idenficativi visibile da radar civili. Dopo aver visto un altrettanto raro Sniffer Nucleare di Warning,questa è un ulteriore segnale che espone un inequivocabile dimostrazione di forza e intenzioni. #centcom#B1Lancer#iran
3 Navi Cargo in fiamme sulla traiettoria dei carrier GroupNATO
Dati open source e rilevamenti NASA delle ultime ore confermano che tre navi cargo risultano coinvolte in incendi a ridosso della rotta di avvicinamento del Carrier Strike Group
statunitense nel Mediterraneo orientale, nei pressi delle zone di esclusione marittima attivate dalla NATO per gli asset navali in transito verso il Medio Oriente. Le immagini satellitari e le segnalazioni AIS confermano che le navi sono state coinvolte in eventi di incendio a circa 20-30 miglia nautiche dalla “pivot line” di ingresso del gruppo portaerei, ostacolando le rotte logistiche e alzando il livello di minaccia per l’avanzata delle unità alleate. Le ricostruzioni temporali indicano una quasi simultaneità degli eventi, non spiegabile come mera coincidenza tecnica o accidentale: la probabilità che si tratti di sabotaggio o di azioni “non convenzionali” è considerata elevata nelle valutazioni OSINT e di intelligence, dato il contesto di escalation. Carrier Strike Groups e coalizione: Prince of Wales, Nimitz Sulle rotte marittime strategiche convergono poi i più avanzati asset navali della coalizione: La HMS Prince of Wales (R09), capogruppo della Royal Navy, ha lasciato Portsmouth ad aprile per una missione estesa nel Pacifico, ma secondo fonti OSINT è in posizione operativa avanzata in supporto all’US Navy e alle forze NATO nel Mediterraneo orientale e può rapidamente essere ridispiegata su richiesta dello STRATCOM1 La USS Nimitz (CVN-68) con il suo Carrier Strike Group si avvicina a breve distanza dallo scenario iraniano, in coordinamento con la USS Carl Vinson e altre unità statunitensi e alleate. Si segnalano tanker RAF e aerocisterne tedesche operative a Cipro e in rotte di supporto, garantendo la continua capacità logistico-strategica alle forze aeree e navali NATO. L’attività di sorveglianza aerea raggiunge livelli record: AWACS turchi hanno intensificato i voli lungo il corridoio mediterraneo-orientale per fornire un quadro completo di early warning e comunicazione dati a tutti i partner NATO e alleati regionali. Il supporto degli asset intelligence britannici, statunitensi, tedeschi e turchi crea una copertura elettronica e di riconoscimento quasi continua da Gibilterra fino al Golfo Persico, alimentando la raccolta SIGINT e l’elaborazione di scenari per la risposta militare in tempo reale. Tempismo e coincidenze quantistiche senza dubbio . #cargofire#carriergroup#iranisraelwar#nato
I video e le foto dell’attacco Iraniano da ieri pomeriggio non Esistono , esiste solo quello che l’IDF comunica . Internet scollegato e Emittenti Tv ( channel 14 15 ) spente . Giornalisti arrestati e telecamere distrutte o sequestrate , cittadini che avevano filmato e diffuso video arrestati e minacciati . Benvenuti nel futuro . #iranisraele#censura#ww3
da DD Geopolitics
Hahahaha Gli USA sono cotti. Hanno influencer su internet che producono consenso per la loro nuova guerra. Che scherzo.
Arrivano i rinforzi statunitensi nella regione: Un totale di 20 tanker confermati che accompagnano squadroni di F-35 e F-16 sono ora in viaggio verso il Medio Oriente. Destinazione: Base aerea Prince Sultan, Arabia Saudita
KC-135 e F-35 avvistati questa mattina sopra il Regno Unito in rotta verso il Medio Oriente. Una dozzina di F-35 sarebbero stati divisi in tre voli da quattro jet. Foto: <@TheAviationist
da OSINTdefender
Parlando con i giornalisti a bordo dell’Air Force One, dopo aver lasciato il vertice del G7 in Canada, il Presidente degli Stati Uniti Trump ha detto di ritenere che l’Iran sia “molto vicino” all’arma nucleare, e i giornalisti gli hanno chiesto cosa pensasse del fatto che il suo Direttore dell’Intelligence Nazionale (DNI), Tulsi Gabbard, avesse dichiarato il mese scorso che l’Iran non stava lavorando ad armi nucleari, e lui ha risposto: “Non mi interessa quello che ha detto, penso che fossero molto vicini ad averle”.
I funzionari israeliani affermano che il motivo della diminuzione del numero di lanci di missili balistici da parte dell’Iran nelle ultime 24 ore è dovuto ai continui attacchi dell’aviazione israeliana contro i lanciatori di missili superficie-superficie e le infrastrutture in Iran. I funzionari ritengono di aver distrutto finora il 40% dei lanciatori di missili balistici mantenuti dal Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (IRGC).
Filmato che mostra il bersaglio e la distruzione di 2 F-14 “Tomcat” dell’aeronautica della Repubblica Islamica dell’Iran, avvenuta oggi in un aeroporto della capitale iraniana, Teheran, a seguito di una serie di attacchi dell’aeronautica israeliana. (abbiamo presentato lo stesso video ieri ma con gli obbiettivi colpiti come esche)
Mentre lasciava il vertice del G7 in Canada per tornare a Washington, il presidente degli Stati Uniti Trump ha scritto su Truth Social: “La pubblicità che cerca il presidente francese Emmanuel Macron ha detto erroneamente che ho lasciato il vertice del G7, in Canada, per tornare a Washington e lavorare su un “cessate il fuoco” tra Israele e Iran. Sbagliato! Non ha idea del motivo per cui mi sto recando a Washington, ma di certo non ha nulla a che fare con un cessate il fuoco. È molto più importante”.
L’Israel Defense Force ha annunciato l’eliminazione del Maggiore Generale Ali Shadmani, il Comandante del Quartier Generale Centrale Khatam-al Anbiya dello Stato Maggiore iraniano, nominato alla carica appena due giorni fa dal Supremo Leader iraniano Maggiore Ali Khamenei, dopo l’eliminazione venerdì del precedente comandante, il Maggiore Generale Gholam Ali Rashid, in un attacco israeliano su Teheran.
Un allarme drone è stato lanciato in precedenza sulle alture del Golan, mentre l’Iran continua a lanciare sporadicamente droni a lungo raggio verso il nord e il sud di Israele.
Nel corso della notte, l’aviazione israeliana ha effettuato attacchi estesi contro obiettivi militari nell’Iran occidentale, colpendo e distruggendo decine di siti di stoccaggio e infrastrutture di lancio di missili superficie-superficie, oltre a lanciatori di missili superficie-aria e siti di stoccaggio di droni, gestiti dal Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (IRGC) e dalle Forze Armate iraniane.
BREAKING: Sergei Shoigu, Segretario del Consiglio di Sicurezza russo, è arrivato a Pyongyang su ordine diretto del Presidente Putin per incontrare il Presidente Kim. Questo viaggio non è stato annunciato.
Il Pakistan sigilla il confine con l’Iran in un’escalation di conflitti A fronte dell’acuirsi delle tensioni regionali, il Pakistan ha chiuso completamente il confine con l’Iran attraverso il Balochistan, citando gravi minacce alla sicurezza. Chiusura del confine: – Chiusi a tempo indeterminato i valichi di Turbat, Panjgur, Gwadar – Vietati tutti i trasporti di carburante e il traffico pedonale – Limitati i movimenti lungo il confine Operazioni di evacuazione: – 450 pellegrini pakistani estratti dall’Iran – Il primo gruppo di 154 studenti viene ora trasportato in aereo Risposta diplomatica: – Il Ministro della Difesa Dar e il Ministro della Difesa turco condannano gli “attacchi israeliani” – Il Pakistan parteciperà al vertice di emergenza dell’OIC a Istanbul Questa è la risposta pakistana più severa a una crisi regionale dal 2020.
da https://x.com/italiaeilmondo
08:00
ATTENZIONE
3 Navi Cargo in fiamme sulla traiettoria dei carrier GroupNATO
Dati open source e rilevamenti
NASA delle ultime ore confermano che tre navi cargo risultano coinvolte in incendi a ridosso della rotta di avvicinamento del Carrier Strike Group
statunitense nel Mediterraneo orientale, nei pressi delle zone di esclusione marittima attivate dalla NATO per gli asset navali in transito verso il Medio Oriente. Le immagini satellitari e le segnalazioni AIS confermano che le navi sono state coinvolte in eventi di incendio a circa 20-30 miglia nautiche dalla “pivot line” di ingresso del gruppo portaerei, ostacolando le rotte logistiche e alzando il livello di minaccia per l’avanzata delle unità alleate. Le ricostruzioni temporali indicano una quasi simultaneità degli eventi, non spiegabile come mera coincidenza tecnica o accidentale: la probabilità che si tratti di sabotaggio o di azioni “non convenzionali” è considerata elevata nelle valutazioni OSINT e di intelligence, dato il contesto di escalation. Carrier Strike Groups e coalizione: Prince of Wales, Nimitz Sulle rotte marittime strategiche convergono poi i più avanzati asset navali della coalizione: La HMS Prince of Wales (R09), capogruppo della Royal Navy, ha lasciato Portsmouth ad aprile per una missione estesa nel Pacifico, ma secondo fonti OSINT è in posizione operativa avanzata in supporto all’US Navy e alle forze NATO nel Mediterraneo orientale e può rapidamente essere ridispiegata su richiesta dello STRATCOM1 La USS Nimitz (CVN-68) con il suo Carrier Strike Group si avvicina a breve distanza dallo scenario iraniano, in coordinamento con la USS Carl Vinson e altre unità statunitensi e alleate. Si segnalano tanker RAF e aerocisterne tedesche operative a Cipro e in rotte di supporto, garantendo la continua capacità logistico-strategica alle forze aeree e navali NATO. L’attività di sorveglianza aerea raggiunge livelli record: AWACS turchi hanno intensificato i voli lungo il corridoio mediterraneo-orientale per fornire un quadro completo di early warning e comunicazione dati a tutti i partner NATO e alleati regionali. Il supporto degli asset intelligence britannici, statunitensi, tedeschi e turchi crea una copertura elettronica e di riconoscimento quasi continua da Gibilterra fino al Golfo Persico, alimentando la raccolta SIGINT e l’elaborazione di scenari per la risposta militare in tempo reale. Tempismo e coincidenze quantistiche senza dubbio . #cargofire#carriergroup#iranisraelwar#nato
Come se la situazione non fosse già abbastanza chiara Possiamo vedere una rarità assoluta Un B-1B Lancer bombardiere militare statunitense, codice di coda 86-0108 con il transponder acceso visibile con idenficativi visibile da radar civili . Dopo aver visto un altrettanto raro Sniffer Nucleare di Warning
,questa è un ulteriore segnale che espone un inequivocabile dimostrazione di forza e intenzioni. #centcom#B1Lancer#iran
La coltre di Censura di Tel Aviv e dell’Occidente Tutto Evidentemente non sta mostrando i risultati dell’attacco Iraniano
Queste dichiarazioni altrimenti non avrebbero alcun senso
L’Iran si sta preparando per un attacco su larga scala e senza precedenti contro “Israele”, – CENTCOM USA
Il capo del Pentagono, Pete Hegseth, ha ordinato il dispiegamento di ulteriori truppe statunitensi in Medio Oriente.
Nel fine settimana, ho ordinato l’invio di ulteriori forze nell’area di responsabilità del Comando Centrale degli Stati Uniti (CENTCOM).
Il Segretario alla Difesa ha aggiunto che la priorità degli Stati Uniti è proteggere le forze americane e che il dispiegamento di ulteriori risorse in Medio Oriente “ha lo scopo di espandere la prontezza difensiva nella regione”.
Movimenti del WC-135R Constant Phoenix Nelle ultime ore, un WC-135R Constant Phoenix dell’US Air Force è decollato da Omaha, sede del Comando Strategico degli Stati Uniti (USSTRATCOM), ed è attualmente impegnato in manovre su rotte insolite sopra il Nord America. Questo tipo di operazione rappresenta un’anomalia operativa e non rientra nella routine delle procedure militari americane. Il WC-135R Constant Phoenix è una piattaforma specializzata nella raccolta e nell’analisi di campioni atmosferici, con la missione di rilevare e identificare detonazioni nucleari. Dotato di avanzati sistemi di campionamento, il velivolo è in grado di individuare in tempo reale particolato radioattivo e nuvole di materiale contaminato, raccogliendo e conservando campioni d’aria per successive analisi. In servizio presso il 45th Reconnaissance Squadron e in coordinamento con l’Air Force Technical Applications Center, questo strumento svolge un ruolo cruciale nel monitoraggio del rispetto dei trattati internazionali e nella tutela della sicurezza nazionale. L’impiego operativo del WC-135R è estremamente limitato e riservato a contesti di elevata gravità, come test nucleari, incidenti ai reattori o sospetti eventi bellici che prevedano l’uso di ordigni atomici. Storicamente, il Constant Phoenix è stato utilizzato per monitorare incidenti come quello di Černobyl e per individuare esplosioni nucleari non dichiarate. Contesto Geopolitico Attuale L’attività odierna avviene in uno scenario caratterizzato da forti tensioni regionali: •Attacchi israeliani contro siti nucleari iraniani •Minacce dirette di ritorsione da parte dell’Iran •Rafforzamento della presenza navale statunitense e aumento del traffico di petroliere nella regione •Impiego di piattaforme di rilevamento nucleare in volo sugli Stati Uniti La combinazione di questi elementi potrebbe indicare l’adozione di misure straordinarie di monitoraggio, la preparazione o la risposta a una crisi nucleare imminente. Le operazioni del WC-135R non sono mai casuali: la presenza di personale ridotto durante le missioni operative testimonia il livello di rischio previsto e l’elevata specializzazione richiesta. Gli strumenti installati a bordo consentono la raccolta di dati fondamentali sia per la prevenzione sia per la valutazione post-evento. Il decollo di un WC-135R Constant Phoenix in un contesto di crescente instabilità rappresenta un chiaro segnale di allerta potenzialmente legato a sviluppi critici nello scenario nucleare globale. Questo tipo di attività, storicamente riservata alle situazioni di massima gravità, suggerisce un’intensificazione delle attività di monitoraggio o possibili preparativi in risposta a minacce atomiche. #aromicwarnig#sniffer#DOOMSDAY
Come avevamo previsto si è verificato lo scenario peggiore . Trump e Rubio si limitano a consigliare di abbandonare #Theran. Avete delegato e scrollato Instagram e questi sono i risultati . Un saluto alla ragione . Good Night and Good Luck . #armageddon#ignavi
Allerta massima in tutta Israele per droni e vettori balistici in un numero mai segnalato fino ad oggi . Obbiettivi Militari e Industriali . Anche la Tv Iraniana ha appena annunciato un attacco senza precedenti e invitato i civili a mettersi al sicuro . Il quadro è indirizzato alla guerra totale . Le dichiarazioni di Netanyahu parlano di reazioni senza precedenti come anche dai portavoce dello Stato Islamico Iraniano . Escalation inarrestabile
Tucker Carlson mette in guardia dal possibile coinvolgimento degli Stati Uniti in una guerra con l’Iran: “Parlo ora perché la guerra potrebbe porre fine all’impero americano… e alla presidenza di Trump. L’ho visto accadere con Bush e l’Iraq.” Si inizia con le bugie e si finisce con un crollo. #Carlson#iranwar
Contrariamente all’israeliano i24 News, Axios riporta che l’amministrazione Trump ha detto a diversi alleati mediorientali che non sarà coinvolta direttamente nella guerra tra Israele e Iran a meno che l’Iran non prenda di mira il personale americano. FALSE FLAG IN ARRIVO.
da https://x.com/italiaeilmondo
Allarme aereo su tutto Israele
Almeno 200 vettori segnalati in arrivo:“colpiremo strutture militari” #icbm#iranisraelwar
Chiamalo se vuoi Terrorismo und Crimine di Guerra Colpita la tv di Stato Iraniana in diretta . Nonostante sia stata una stage , dove il bilancio è ancora incerto , la Gbu non ha colpito in angolo obliquo a 35 gradi dalle fondamenta , ma ha impattato sul limite del tetto est , forse per un problema di Jamming . Altrimenti il palazzo sarebbe crollato su se stesso . #tvtheran#IsraeliranWar
Potrebbe essere la notta più dura dell’intera storia di Israele ? Nonostante la coltre di censura ermetica ,ma non troppo ,di Tel Aviv e la complicità rassicurante dei media occidentali , il sistema miracoloso Iron Dome Arrow è prossimo al collasso ( come già visto questa notte ) e come vediamo dal Grafico che abbiamo preparato , l’arsenale Offensivo Iraniano è nei fatti intatto , sopratutto nei vettori più moderni . Diverse analisi hanno dimostrato che la maggior parte dei bersagli colpiti nell’attacco preventivo del 13 da parte di Israele hanno colpiti bersagli esca simulacro . Inoltre come è ben noto i lanciatori ruotati 6×6 e i camion sono protetti in strutture sotterranee o blindate e vengono attivati solo qualche minuti prima del lancio . Inoltre non è un segreto l’Iran ha costruito in segreto silos sotterranei corazzati per i vettori di punta come il sistema Sejil, qui sotto troverete un articolo premonitore che abbiamo pubblicato a riguardo un paio di mesi fa . Scopriremo quando sarà buio se questi presagi sono fondati . #icbm#irondome
da https://x.com/DD_Geopolitics
L’esercito degli Stati Uniti nomina i migliori dirigenti dell’IA come ufficiali L’esercito degli Stati Uniti ha formalmente arruolato i massimi dirigenti di OpenAI, Meta e Palantir, non come consulenti, ma come ufficiali in uniforme. Questo segna il lancio del Distaccamento 201, una nuova “unità di innovazione” che ha lo scopo di integrare l’esperienza dell’IA del settore privato direttamente nelle operazioni militari. I nuovi ufficiali sono: Shyam Sankar, CTO di Palantir Andrew Bosworth, CTO di Meta Kevin Weil, CPO di OpenAI Bob McGrew, ex direttore della ricerca di OpenAI La loro missione: distribuire soluzioni commerciali di IA in tutti i settori militari, dalla ricognizione e il puntamento allo sviluppo di armi di nuova generazione. Questo riflette cambiamenti più ampi già in corso: Palantir è profondamente integrato nelle strutture di comando degli Stati Uniti e della NATO, supportando tutto, dalla logistica alla pianificazione degli attacchi in tempo reale. OpenAI ha rafforzato i legami con gli appaltatori della difesa da quando l’ex direttore dell’NSA Paul Nakasone è entrato a far parte del suo consiglio di amministrazione. Google, Meta e altre aziende tecnologiche hanno eliminato i divieti interni sulla costruzione di sistemi di IA da combattimento. In sostanza: Gli Stati Uniti non stanno solo militarizzando l’IA, ma stanno istituzionalizzando il controllo tecnocratico delle aziende sulle forze armate. Le decisioni sul campo di battaglia saranno sempre più influenzate non solo dagli ufficiali militari, ma anche dai sistemi di intelligenza artificiale gestiti dalle aziende. Parti fondamentali della macchina da guerra statunitense sono state affidate a conglomerati tecnologici.
Se vi stavate chiedendo perché oggi gli israeliani hanno cercato di spegnere la TV di Stato iraniana, ecco perché.
Si è scoperto che gli F-14 che Israele ha dichiarato di aver colpito con i droni erano probabilmente esche di legno o aerei completamente dismessi. Le riprese satellitari mostrano che questi “aerei” non si sono mossi da queste posizioni in 3 anni.
“Penso che vedremo la fine dell’impero americano. Ma finirà anche la presidenza di Trump…..” Tucker Carlson non usa mezzi termini mentre esprime la sua opinione sull’attuale situazione politica negli USA. Wow, semplicemente wow. Pensieri?
“Abbiamo preso di mira i loro migliori scienziati nucleari, è praticamente la squadra nucleare di Hitler, sapete…”. – Benjamin Netanyahu Praticamente la squadra nucleare di Hitler? Letteralmente, ma che cazzo?
L’Israel Defense Force afferma che il missile balistico lanciato in precedenza dagli Houthi, sostenuti dall’Iran, nello Yemen, è caduto prima di raggiungere Israele.
Le sirene hanno suonato prima nel sud di Israele, in seguito al lancio di un missile balistico dallo Yemen.
Le immagini rilasciate da Maxar mostrano in dettaglio i danni subiti dalla base missilistica di Kermanshah, in Iran, dopo essere stata colpita da Israele.
Nella notte, la Marina israeliana ha intercettato otto droni lanciati dall’Iran contro Israele utilizzando, per la prima volta, il sistema di difesa aerea “Barak Magen”, installato a bordo delle corvette classe Sa’ar 6 e in grado di affrontare un’ampia gamma di minacce, tra cui droni, missili da crociera, missili a binario inclinato, missili costieri e altro ancora. Dall’inizio della guerra contro l’Iran, venerdì scorso, la Marina israeliana ha intercettato circa 25 droni lanciati dall’Iran che rappresentavano una minaccia per i cittadini o per lo Stato di Israele.
L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) ha dichiarato che l’improvvisa perdita di energia presso l’impianto nucleare di Natanz in Iran, causata dagli attacchi aerei di venerdì da parte dell’aviazione israeliana, potrebbe aver distrutto alcune delle circa 14.000 centrifughe sotterranee, che sono fragili e possono rompersi se non vengono spente gradualmente. Inoltre, un funzionario israeliano ha affermato che ci sono indicazioni che la parte sotterranea di Natanz potrebbe essere implosa, anche se ha avvertito che sono necessarie ulteriori valutazioni, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal.
Due C-17 dell’aeronautica statunitense sono atterrati questa notte al deposito dell’esercito di Anniston, in Alabama, che gestisce l’Anniston Defense Munitions Center (ADMC). I C-17 hanno probabilmente prelevato missili di difesa aerea, probabilmente Patriot o THAAD, prima di prepararsi ad attraversare l’Atlantico verso l’Europa.
Il motore a razzo di terzo stadio per un missile terra-aria RIM-161 SM-3 Block 1B della Marina statunitense è stato apparentemente scoperto ieri in Iran, confermando che i cacciatorpediniere lanciamissili classe Arleigh Burke della Marina statunitense, probabilmente di stanza nel Mediterraneo orientale, stanno contribuendo alla difesa di Israele. Ora vi chiederete come un missile intercettore sia finito fino in Iran. Questo è probabilmente dovuto all’utilizzo di un SM-3 per l’intercettazione esoatmosferica di un missile balistico lanciato dall’Iran, durante la quale parti del missile sono ricadute sulla Terra.
Allarme aereo su tutto Israele
Almeno 200 vettori segnalati in arrivo:“colpiremo strutture militari” #icbm#iranisraelwar
Chiamalo se vuoi Terrorismo und Crimine di Guerra Colpita la tv di Stato Iraniana in diretta . Nonostante sia stata una stage , dove il bilancio è ancora incerto , la Gbu non ha colpito in angolo obliquo a 35 gradi dalle fondamenta , ma ha impattato sul limite del tetto est , forse per un problema di Jamming . Altrimenti il palazzo sarebbe crollato su se stesso . #tvtheran#IsraeliranWar
Potrebbe essere la notta più dura dell’intera storia di Israele ? Nonostante la coltre di censura ermetica ,ma non troppo ,di Tel Aviv e la complicità rassicurante dei media occidentali , il sistema miracoloso Iron Dome Arrow è prossimo al collasso ( come già visto questa notte ) e come vediamo dal
Grafico che abbiamo preparato , l’arsenale Offensivo Iraniano è nei fatti intatto , soprattutto nei vettori più moderni . Diverse analisi hanno dimostrato che la maggior parte degli obbiettivi colpiti nell’attacco preventivo del 13 da parte di Israele erano bersagli esca simulacro . Inoltre come è ben noto i lanciatori ruotati 6×6 e i camion sono protetti in strutture sotterranee o blindate e vengono attivati solo qualche minuti prima del lancio . Inoltre non è un segreto che l’Iran ha costruito silos mimetizzati sotterranei corazzati per i vettori di punta come il sistema Sejil. Qui sotto troverete un articolo premonitore che abbiamo pubblicato a riguardo un paio di mesi fa . Scopriremo quando sarà buio se questi presagi sono fondati . #icbm#irondome
DD Geopolitics
Israele prende di mira gli esperti di IA!!!! Majid Tajan Jari, un importante esperto e professore iraniano di IA, è stato ucciso in un attacco israeliano contro un edificio a Teheran. Questo arriva pochi giorni dopo l’indignazione globale per il ruolo di Palantir nella sorveglianza e nel contenimento biometrico a Gaza – e mentre l’IA diventa un campo di battaglia nella guerra moderna. Con l’infrastruttura dell’IA ora legata alle operazioni militari, al targeting predittivo e al controllo della popolazione, la sua morte solleva seri interrogativi.
L’aeronautica statunitense sposta oltre 20 aerocisterne per il rifornimento aereo attraverso l’oceano, insieme a molti altri mezzi militari! Si profila un’escalation
Tel Aviv in questo momento. Acquirenti. Cani. Bambini. Rabbini. Yoga. Tutti scendono nel bunker per 20 minuti con stoicismo, resilienza e un senso di scopo comune.
Le previsioni si sono avverate IRON DOME il sistema antiaereo è CROLLATO . Si rincorrono voci di dichiarazioni del’IDF di un attacco informatico al suo sistema . È uno scenario altamente improbabile . Scene di panico diffuse .
Le immagini parlano da sole in questo e negli altri video qui
sistema antiaereo nel caos Israele devastato da ondate di missili impressionante , esaurito iron drome anche I vettori esca arrivano a segno . Panico diffuso .
CLAMOROSO IRON DOME-Arrow – Si Autodistrugge – parte sud del paese per qualche incredibile Malfunzionamento colpisce un deposito di munizioni probabilmente dal tipo di esplosione quello della sub batteria di stock . irondomefail#IronDomeFailed
Iniziano a giungere i video che mostrano come il Mossad abbia organizzato una operazione stratificata di sabotaggio , omicidi mirati, laboratori e magazzini dove assemblare droni suicidi o pilotati da remoto . Furgoni per il trasporto e lancio multiplo e sistemi mira per Atgm Spike . Presto aggiornamenti
Pensi di essere il più intelligente della stanza? L’IRAN SOPRAVVIVE A ISRAELE CON IL BLITZ DEL DECOY Teheran ha superato le forze israeliane usando tattiche di inganno. Ecco come
da https://x.com/Megatron_ron
BREAKING: Israele ha chiesto ufficialmente assistenza internazionale per aiutare a intercettare i droni e i missili balistici iraniani in arrivo nel contesto dell’escalation in corso – Kan Channel L’unico che ha accettato è stato il Regno Unito. La difesa aerea israeliana è morta.
da https://x.com/DD_Geopolitics
Le difese aeree irachene nella provincia di Diyala hanno impegnato i droni israeliani, come riportato dai canali iracheni.
Despite Iranian state-run media continuing to claim that Iran is escalating and increasing the size of its attacks against Israel, the truth is much different, with tonight’s ballistic missile attack being one of the smallest since Israel began its strike campaign against Iran on Friday. Tonight, roughly 30 ballistic missiles were launched at Israel, with only three impacts being reported, as opposed to the first night when Iran launched between 175–200 missiles and last night when they launched 75–100 missiles against Israel. However, don’t let these numbers fool you, Iran is not running out of missiles, but it does suggest they may be running out of launchers for these medium to intermediate-range ballistic missiles that are actually able to reach Israel. It also likely suggests severe issues in command-and-control caused by the large number of senior military officials, specifically the entire top chain-of-command for the IRGC’s Aerospace Forces, that have been eliminated so far by Israel.
Traduci con DeepL
Nonostante i media di stato iraniani continuino a sostenere che l’Iran stia intensificando e aumentando le dimensioni dei suoi attacchi contro Israele, la verità è ben diversa: l’attacco con missili balistici di questa notte è stato uno dei più piccoli da quando Israele ha iniziato la sua campagna di attacco contro l’Iran venerdì. Questa notte sono stati lanciati contro Israele circa 30 missili balistici, con solo tre impatti segnalati, rispetto alla prima notte in cui l’Iran ha lanciato tra 175-200 missili e alla scorsa notte in cui ha lanciato 75-100 missili contro Israele. Tuttavia, non lasciatevi ingannare da questi numeri, l’Iran non sta esaurendo i missili, ma suggerisce che potrebbe essere a corto di lanciatori per questi missili balistici a medio e intermedio raggio che sono effettivamente in grado di raggiungere Israele. Ciò suggerisce probabilmente anche gravi problemi di comando e controllo causati dal gran numero di alti ufficiali militari, in particolare l’intera catena di comando delle forze aerospaziali dell’IRGC, che sono stati eliminati finora da Israele.
Iran International has obtained information indicating that Ali Asghar Hejazi, Deputy Chief-of-Staff to Iranian Supreme Leader Ali Khamenei, is in negotiations with Russian officials to secure a potential exit from Iran for himself and his family if the situation deteriorates in Tehran. Russian officials are said to have guaranteed his evacuation via a secure corridor, with other senior officials of the regime said to be securing their own guarantees from foreign governments and/or planning their own exit strategies from Iran, in case of significant escalation with Israel.
Traduci con DeepL
Iran International ha ottenuto informazioni che indicano che Ali Asghar Hejazi, vice capo di stato maggiore della Guida Suprema iraniana Ali Khamenei, è in trattative con funzionari russi per garantire una potenziale uscita dall’Iran per sé e la sua famiglia se la situazione a Teheran dovesse deteriorarsi. I funzionari russi avrebbero garantito la sua evacuazione attraverso un corridoio sicuro, mentre altri alti funzionari del regime starebbero assicurando le proprie garanzie da governi stranieri e/o pianificando le proprie strategie di uscita dall’Iran, in caso di escalation significativa con Israele.
Despite Israeli officials denying the report earlier today from Reuters; ABC, Axios, CNN, Fox, and NBC are now also reporting that U.S. President Trump vetoed an Israeli operation over the weekend to eliminate the Supreme Leader of Iran, Ali Khamenei. “We communicated to the Israelis that President Trump is opposed to that. The Iranians haven’t killed an American and discussion of killing political leaders should not be on the table,” a U.S. official told Axios.
Traduci con DeepL
Nonostante i funzionari israeliani abbiano smentito la notizia diffusa oggi dalla Reuters, ABC, Axios, CNN, Fox e NBC riportano ora che il Presidente degli Stati Uniti Trump ha posto il veto a un’operazione israeliana nel fine settimana per eliminare la Guida Suprema dell’Iran, Ali Khamenei. “Abbiamo comunicato agli israeliani che il Presidente Trump è contrario. Gli iraniani non hanno ucciso un americano e la discussione sull’uccisione di leader politici non dovrebbe essere sul tavolo”, ha dichiarato un funzionario statunitense ad Axios.
Tanker della Luftwaffe tedesca e della RAF britannica fanno la spola con Cipro (Base RAF) nel rifornire F16
F35 negli attacchi contro l’Iran Airbus 400M Airbus Vojager M420
Viene da chiedersi come sia possibile che nel mondo dell’open source , l’informazione generalista riesca a ignorare evidenze simili . Decine di tracciati radar , rotte navali confermano l’effettiva cobelligeranza Occidentale a fianco di Israele
Aggiornamenti : Theran le strade allagate #Theran#iranisraelwar . Segnalate almeno 5 autobombe . Terrorismo e guerra ibrida Mossad all’opera .
https://x.com/italiaeilmondo AGGIORNAMENTI I riscontri effettivi per ora dipendono dalle evidenze fisiche , consigliata cautela . Si susseguono report allarmanti che riportano la presenza di diverse entità operative aliene nella capitale . È decisamente impensabile che in questo teatro di guerra dichiarata questi Target potessero essere occupati da operativi e ufficiali di alto rango . Che cosa sta davvero succedendo a Teheran ?
il Brigadier General Mohammad Kazemi, Capo del IRGC Intelligence Organization, e il suo vice il
General Hassan Mohaqqeq sono stati uccisi ,ufficialmente , nel bombardamento della sede dei Servizi di Itelligence IRGC a Tehran . Seguiranno aggiornamenti
Mentre l’Iran paventa la chiusura dello Stretto di Ormuz , dichiarazioni pesanti : “il Ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha avuto una conversazione telefonica con il Ministro degli Esteri iraniano. Wang ha dichiarato che, dopo l’attacco israeliano all’Iran, la Cina ha immediatamente chiarito la sua posizione. La Cina ha condannato esplicitamente Israele per aver violato la sovranità, la sicurezza e l’integrità territoriale dell’Iran.
Wang ha affermato che la Cina si oppone fermamente ai brutali attacchi contro funzionari iraniani che hanno causato vittime civili e sostiene l’Iran nel salvaguardare la sua sovranità nazionale, difendere i suoi legittimi diritti e interessi e proteggere la sicurezza del suo popolo”.
Esclusivo Ultima Ora La USS Nimitz (CVN-68) e il suo gruppo d’attacco si stanno muovendo verso il Medio Oriente, unendosi alla USS Carl Vinson e alla HMS Prince of Wales del Regno Unito. Se confermato, ciò pone tre potenti portaerei a breve distanza dalle coste iraniane: un chiaro segnale che l’Occidente si sta preparando per qualsiasi evenienza.
Questa guerra contro l’Iran è stata pianificata a lungo. La notizia migliore è che sta andando male per gli anglo-sionisti, ma la buona notizia è che finalmente si sta aprendo un dibattito pubblico.
Innanzitutto, alcune informazioni generali:
ULTIMA ORA: “Abbiamo documenti che confermano che le basi statunitensi nella regione sostengono gli attacchi israeliani contro l’Iran”.
— Abbas Araghchi, Ministro degli Esteri dell’Iran.
Sì, certo. Ma l’Iran ha bisogno di prove così inconfutabili per vari motivi, per mantenersi in linea con l’opinione pubblica mondiale e con il continuo sostegno di Russia e Cina. Quindi questa affermazione è molto importante.
Ulteriori prove del carattere internazionale della guerra contro l’Iran:
DD Geopolitica @DD_Geopolitica
10 ore
Questa mattina, l’aereo cisterna per il rifornimento in volo Airbus A400M Atlas dell’aeronautica militare tedesca è apparso brevemente sul tracciamento pubblico dei voli sopra la Giordania dopo che il suo transponder si è acceso accidentalmente.
Questo passo falso conferma di fatto il coinvolgimento della Germania nel sostegno a Israele, nonostante Berlino non abbia rilasciato alcuna dichiarazione pubblica ufficiale.
Esistono numerosi resoconti molto lunghi sui preparativi per la guerra. Questo è abbastanza gestibile ma esaustivo:
Poco più di due settimane fa, si è verificata un’insolita attività di intelligence della NATO e degli Stati Uniti vicino ai confini dell’Iran. All’epoca, sembrava un monitoraggio di routine, ma gli eventi recenti dimostrano il contrario.
 Cosa è stato osservato:
 Maggiori immagini satellitari dei siti militari e nucleari iraniani, tra cui il poligono di Semnan.
Aumento dei voli di ricognizione sul Golfo Persico e sul Golfo dell’Oman.
Navigazione NATO E-3A AWACS dispiegata presso la base aerea di Konya in Turchia.
 Sorveglianza costante tramite droni nei pressi dei confini dell’Iran , compresi i Bayraktar.
 All’epoca vennero presi in considerazione due scenari principali:
 La NATO aiuta Israele a mappare le difese aeree dell’Iran.
 Pressione sull’Iran in vista dei colloqui con gli Stati Uniti
Ora è chiaro quale delle due ha avuto successo.
 Cosa si è materializzato pienamente:
 Gli AWACS della NATO sono stati operativi quotidianamente nei pressi del confine tra Iran e Iraq dalla fine di maggio, monitorando radar, sistemi di guerra elettronica e missili balistici missilistici (SAM) , aiutando i jet israeliani a individuare i bersagli.
Gli attacchi israeliani hanno colpito esattamente le zone precedentemente esaminate : Kermanshah, Sobashi, Hamadan, snodi radar chiave.
 Cosa è parzialmente confermato:
Non ci sono prove ufficiali del coinvolgimento diretto degli Stati Uniti, ma il coordinamento dell’intelligence equivale a un supporto operativo.
L’impatto sui negoziati tra Iran e Stati Uniti resta poco chiaro, ma è probabile un fallimento.
Israele non ha mostrato alcuna moderazione : i primi attacchi sembravano un tintinnio di sciabole, ma i recenti attacchi contro obiettivi strategici come le raffinerie segnalano un’escalation.
In conclusione: la NATO non è rimasta a guardare. Ha svolto un ruolo attivo nel supporto di intelligence alla campagna di Israele contro la difesa aerea e le infrastrutture nucleari dell’Iran.
Ho letto alcuni commenti che chiedevano: che fine ha fatto l’accordo di sicurezza tra Russia e Iran? Non bisogna scartare la possibilità che l’Iran riceva supporto di intelligence dalla Russia, il che potrebbe rivelarsi cruciale, anche se sarebbe visibile solo agli esperti.
Sono in corso delle manovre. Alcuni responsabili:
— GEROMAN — il tempo lo dirà –  — @GeromanAT·
2 ore
Un funzionario russo afferma che Mosca è pronta a svolgere un ruolo importante nella mediazione del conflitto Iran-Israele.
Alcuni non tanto:
Tra le altre voci della ragione, Doug Macgregor:
Douglas Macgregor @DougAMacgregor
14 ore
Nelle ultime 72 ore, Israele ha lanciato un attacco preventivo contro l’Iran, mentre erano ancora in corso i negoziati tra Washington e Teheran.
L’Iran è stato colto di sorpresa. Ma si è ripreso più rapidamente dal momento di Pearl Harbor di quanto Israele si aspettasse.
In meno di 18 ore dall’attacco a sorpresa di Israele, l’Iran ha risposto lanciando centinaia di missili balistici, tra cui missili ipersonici, verso il centro di Tel Aviv e in tutto Israele.
Nel frattempo, la Cupola di Ferro di Israele ha fallito. L’intelligence israeliana ha fallito. Ora Netanyahu implora Washington di intervenire con la potenza militare americana per salvare Israele da una sconfitta certa; una sconfitta che Netanyahu ha costruito con l’incoraggiamento di Washington.
Allo stesso tempo, Russia, Cina, Pakistan e gran parte del mondo musulmano si stanno mobilitando in difesa dell’Iran. [Mac sembra ripetere le affermazioni del canale israeliano 14]
Forniture, attrezzature e assistenza tecnica stanno arrivando in Iran in massa.
È tempo di fare i conti con la realtà:
Washington ha bruciato 12 trilioni di dollari in Medio Oriente dal 2003. Risultato? 7.000 americani morti, 50.000 feriti, frontiere aperte e 100.000 americani che muoiono ogni anno per avvelenamento da Fentanyl.
Oggi gli Stati Uniti hanno un debito di 37 trilioni di dollari, una somma che non include il cosiddetto “debito delle agenzie”. 77 milioni di americani hanno votato per il presidente Trump perché ha promesso di porre fine ai conflitti all’estero e di arrestare la marcia verso la Terza guerra mondiale.
Il mandato di Trump rimane invariato: proteggere i confini, i porti e le acque costiere americane. Espellere gli immigrati clandestini, annientare i criminali che uccidono e derubano gli americani. Ripristinare lo stato di diritto. Ma non una sola goccia di sangue americano per guerre straniere.
Un attacco israeliano all’isola di Kharg, dove transita il 90% delle esportazioni di petrolio iraniano, o ai terminal di Bandar Abbas, e l’Iran chiude lo Stretto di Hormuz. Si tratta del 20% della fornitura globale di petrolio.
Ciò significa catene di approvvigionamento interrotte e inflazione galoppante. La benzina raggiunge i 7 dollari al gallone da un giorno all’altro. Ogni famiglia di lavoratori è distrutta. I camionisti non possono consegnare cibo. L’economia crolla. Per cosa? Quindi Israele, che ha scatenato questa guerra folle, può trascinare gli americani in un conflitto regionale più ampio con il potenziale per una guerra nucleare?
Abbiamo 40.000 soldati negli Emirati Arabi Uniti, in Qatar e nel Golfo Persico. Sono bersagli facili. I droni iraniani Shahed-136 costano 20.000 dollari l’uno. I missili Patriot americani costano 4 milioni di dollari l’uno.
Fate i conti. Noi finiremo per esaurire il nostro inventario di missili e andremo in rovina, mentre gli americani torneranno a casa in scatole.
Il Medio Oriente è sull’orlo del baratro. Ecco cosa deve fare Washington per disinnescare il conflitto:
1. Chiedere una riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Chiedere un cessate il fuoco immediato, chiarendo che Washington si oppone alla distruzione dell’Iran, di Israele e di qualsiasi altro stato in Medio Oriente.
2. Chiedere a Israele di cessare l’uccisione dei palestinesi a Gaza e di ritirare le sue truppe da Gaza e dalla Cisgiordania.
3. Sospendere tutti gli aiuti militari a Israele finché quest’ultimo non accetterà di ritirare le sue truppe da Gaza e di consentire all’assistenza umanitaria di raggiungere la popolazione di Gaza.
4. Proporre l’impegno delle Forze Armate delle nazioni non allineate a presidiare Gaza e la Cisgiordania. 5. Proporre che Stati Uniti, Russia, Cina, India e Brasile convochino una conferenza di pace per dirimere la controversia tra Israele, Iran e i paesi vicini di Israele.
Ho guidato soldati americani sotto il fuoco nemico in azione. Ho visto un sacco di bare avvolte nella bandiera. Non ne voglio vedere altre. I guerrafondai di Washington hanno avuto 22 anni. Hanno fallito. Hanno mentito.
Loro hanno guadagnato mentre l’America sanguinava. Il tempo è scaduto.
America First significa AMERICA PRIMA. Non Israele prima. Non l’Ucraina prima. Non la NATO prima. AMERICA PRIMA.
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SIMPLICIUSѰ @simpatico771
Trump è bravo a concludere accordi di pace tanto quanto l’esercito americano lo è a marciare.
Margaret Kimberley @freedomrideblog
Quando gli Stati Uniti si uniranno all’attacco contro l’Iran?
SIMPLICIUSѰ @simpatico771
Quando Israele si dispera e apre la cassaforte di Epstein
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Aaron Maté @aaronjmate
46 milioni
Tradotto nel credo guida di Trump su Israele, innanzitutto, ciò significa che Trump è probabilmente a conoscenza di un piano israeliano per uccidere il leader supremo dell’Iran:
Il Maggiore Generale iraniano Mohsen Rezaei alla Radio e Televisione iraniana: Stiamo ancora esercitando la moderazione e non abbiamo dispiegato tutte le nostre capacità per evitare il caos globale. Tuttavia, potremmo arrivare a un punto in cui utilizzeremo nuove armi. Stiamo cercando di formare un esercito islamico con Turchia, Arabia Saudita, Pakistan e diversi altri Paesi. Dovremmo orientarci verso la bomba atomica, ma secondo la fatwa della Guida Suprema, al momento non intendiamo costruire armi nucleari. L’Iraq dovrebbe saperlo, dopo di noi tocca a loro. L’Iran potrebbe essere costretto a intraprendere azioni che potrebbero destabilizzare l’intera regione.
SVEGLIATEVI AMERICANI!!! VE LO STANNO FACENDO DI NUOVO!!! Bombarderete l’Iran entro la fine della settimana, garantito. Niente nuove guerre.
WOW CI SIAMO!! Netanyahu: Israele ha attaccato l’Iran perché l’ayatollah Khamenei stava pianificando un altro Olocausto contro il popolo ebraico. Manipolazione e sensi di colpa non funzionano più. GLI EBREI VIVONO IN IRAN E CI SONO SINAGOGHE!! BASTA!!!
La trappola di Trump: l’Iran ha abboccato all’amo, Israele ha lanciato le bombe Mentre l’amministrazione statunitense programmava un altro round di negoziati, Israele ha lanciato il suo attacco all’Iran. Ripartiremo la cronologia – come si è svolto l’attacco, perché le tattiche di Israele rispecchiano quelle viste in Ucraina e come gli Stati Uniti sono stati trascinati nel conflitto dopo che l’Iran si è ripreso dallo shock iniziale e ha risposto.Gli Stati Uniti sono stati trascinati nel conflitto dopo che l’Iran si è ripreso dallo shock iniziale e ha risposto. Esploreremo anche il motivo per cui non si tratta affatto di armi nucleari, ma di un cambio di regime. E sì, parleremo del disastro assoluto che è stata la parata militare a Washington. Ignorare questo disastro sarebbe un peccato.
Earlier today, German Air Force Airbus A400M Atlas aerial refueling tanker briefly appeared on public flight tracking over Jordan after its transponder was accidentally switched on. The slip-up effectively confirms Germany involvement in support of Israel despite no formal public declaration from Berlin.
Incredibili scene sopra Nazareth e Damasco questa notte. Multiple intercettazioni esoatmosferiche osservate – I sistemi israeliani Arrow e statunitensi THAAD avrebbero abbattuto missili balistici iraniani in arrivo nello spazio, molto al di sopra dell’atmosfera terrestre. Queste intercettazioni in fase di midcourse sono state catturate nel nord di Israele e nel sud della Siria. Video Credit Bishara / 15 giugno
Rafforzamento dei legami commerciali! Il presidente Nicos Christodoulides ed io abbiamo incontrato alcuni importanti amministratori delegati con l’obiettivo di rafforzare i legami commerciali tra l’India e Cipro. Settori quali l’innovazione, l’energia, la tecnologia e altri offrono enormi potenzialità. Ho parlato anche dei progressi compiuti dall’India nell’ultimo decennio in materia di riforme. (NB_possibile incontro con Netanyahu)
generale Mike Flynn
ATTENZIONE! Uno sviluppo notturno: Lo spazio aereo iraniano è stato ufficialmente chiuso, eppure un 747 decolla dall’aeroporto internazionale di Teheran, per poi spegnersi immediatamente. Destinazione sconosciuta. E allora? Quando un regime autoritario e tirannico corrotto muore, tra le prime azioni vi è quella di far trasferire i leader e le loro famiglie che si sono arricchiti alle spalle e alle persecuzioni del loro stesso popolo nei loro palazzi, dacie o case alternative. Questo aereo ha buone probabilità di avere a bordo molte Gucci e valuta convertibile. Assad, riesci già a vederci?
All’inizio di oggi, l’aerocisterna A400M Atlas dell’aeronautica militare tedesca è apparsa per un breve periodo sulla traccia di volo pubblica sopra la Giordania, dopo che il suo transponder è stato accidentalmente acceso. L’errore conferma di fatto il coinvolgimento della Germania nel sostegno a Israele, nonostante nessuna dichiarazione pubblica formale da parte di Berlino.
ALTRI REGALI DALLA CINA!!! Un aereo cargo Airbus A330-243F partito dall’aeroporto internazionale di Guangzhou Baiyun è stato rintracciato mentre volava verso sud-ovest sopra il Turkmenistan orientale. Ha spento il suo transponder prima di raggiungere lo spazio aereo iraniano.
Stiamo ricevendo segnali contrastanti……
Gravi distruzioni a Bat Yam, a sud di Tel Aviv, in seguito ai missili iraniani. Gli isolati della città hanno subito pesanti danni, rendendo questo uno dei colpi più gravi al centro della Palestina occupata dall’inizio dell’escalation. Le segnalazioni di vittime sono ancora in arrivo e gli sforzi di risposta alle emergenze sono in corso.
Le sirene stanno suonando in tutto il nord-est di Israele – compreso Beit She’an e i kibbutzim vicini – mentre nuovi droni, probabilmente lanciati dall’Iran, penetrano nello spazio aereo israeliano. La zona di allerta si estende lungo il confine giordano, con sistemi di difesa aerea che sarebbero attivi. Si consiglia ai residenti di rimanere al riparo fino a nuovo ordine.
Il deposito petrolifero di Shahran, nel nord di Teheran, è ancora in fiamme questa mattina dopo l’attacco aereo israeliano della notte.
Like it or not, this is the reality of what Israel and the world would face IF Iran became a nuclear regime. The world is blessed. This doesn’t mean, the world is at peace, far from it. War is never a good thing, but sometimes it is a necessary thing. In a world filled with sinful leaders, war is inevitable. Sometimes the only way to keep sinful people from doing great harm to the innocent is by going to war. Romans 3:10-18
Che vi piaccia o no, questa è la realtà di ciò che Israele e il mondo dovrebbero affrontare se l’Iran diventasse un regime nucleare. Il mondo è benedetto. Questo non significa che il mondo sia in pace, tutt’altro. La guerra non è mai una buona cosa, ma a volte è una cosa necessaria. In un mondo pieno di leader peccatori, la guerra è inevitabile. A volte l’unico modo per impedire alle persone peccatrici di fare grandi danni agli innocenti è andare in guerra. Romani 3:10-18 @realDonaldTrump per favore, presta attenzione ai tuoi leader di fede.
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Citazione
i24NEWS English
@i24NEWS_EN
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14h
Netanyahu: We have indications that senior leaders in Iran are packing their bags, they know what’s coming… We knew that had we not acted, Iran would’ve given nukes to its terror proxies.
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Netanyahu: Abbiamo indicazioni che gli alti dirigenti iraniani stanno facendo le valigie, sanno cosa li aspetta… Sapevamo che se non avessimo agito, l’Iran avrebbe dato le atomiche ai suoi proxy del terrore.
Il Segretario alla Difesa statunitense Pete Hegseth conferma che parte dei sistemi antidrone americani sono stati trasferiti dall’Ucraina al Medio Oriente.
BREAKING: “Speriamo che Washington sia d’accordo con noi sul fatto che per eliminare il programma nucleare iraniano è necessario rovesciare il regime” – The Washington Post, citando un membro della Knesset israeliana Come si è passati rapidamente dall’arresto dell’arricchimento dell’uranio al rovesciamento di un governo sovrano. Chi ha più bisogno di USAID quando si può fare un cambio di regime in questo modo?
BREAKING: Il ministro della Difesa pakistano conferma che Islamabad aveva avvertito Teheran prima degli attacchi israeliani. Parlando all’Assemblea nazionale, ha rivelato che il Pakistan ha condiviso informazioni con l’Iran giorni prima dell’attacco, avvertendolo delle minacce contro le sue strutture nucleari.
Secondo il deputato iraniano Esmail Kowsari, l’Iran sta valutando la possibilità di chiudere lo Stretto di Hormuz in risposta agli attacchi israeliani.
I video mostrano un denso fumo arancione e fiamme enormi che si levano da una base militare a Zanjan, nel nord dell’Iran, colpita da attacchi aerei israeliani. L’incendio ha continuato a bruciare per ore dopo l’attacco.
Il missile iraniano che ha colpito Rishon LeZion, a sud di Tel Aviv, ha causato vittime e danni a diverse abitazioni. I media israeliani riferiscono che alcuni sono rimasti intrappolati nelle loro case.
Il numero di feriti a causa dell’attacco a Rishon LeZion è salito a 20. 3 di loro sono in gravi condizioni
Inizia un’altra ondata dall’Iran.
Gli attacchi aerei israeliani hanno recentemente colpito la base principale della 216a Brigata corazzata iraniana, situata nella provincia di Zanjan, nell’Iran nord-occidentale.
La Marina statunitense si muove per proteggere Israele: – USS Thomas Hudner (DDG 116) si dirige verso il Mediterraneo orientale – Altri 8 cacciatorpediniere sono già posizionati nella 5a e 6a Flotta – USS Carl Vinson CSG rimane in CENTCOM – Nimitz CSG in INDOPACOM potrebbe essere dirottato se l’escalation continua Mappa via iejmedia
WOW: Una rara intercettazione esoatmosferica è stata visibile sopra la Bassa Galilea – probabilmente un missile balistico iraniano abbattuto al di fuori dell’atmosfera terrestre. Questi tipi di intercettazione avvengono al di sopra dei 100 km di altitudine e sono tipicamente effettuati da sistemi avanzati come l’Arrow-3 di Israele. Anche i residenti di Gerusalemme e della Cisgiordania hanno riferito di aver visto il lampo nel cielo.
Iran turned the other cheek last October when Israel violated its sovereignty, and absolutely should be commended for their radical diplomacy and peacemaking efforts since. But as I wrote in my article for
in February, Iran does not turn the other cheek twice.
Traduci con DeepL
L’Iran ha porto l’altra guancia lo scorso ottobre, quando Israele ha violato la sua sovranità, e va assolutamente lodato per la sua diplomazia radicale e gli sforzi di pacificazione compiuti da allora. Ma come ho scritto nel mio articolo per @DD_Geopolitics a febbraio, l’Iran non porge l’altra guancia due volte.
Il portavoce arabo dell’IDF Avichay Adraee: “Saluti dal cuore di Tel Aviv a tutti i nani iraniani che cercano di sollevare il morale dell’Asse dell’Esitazione e della Sottomissione Sconfitta. Noi, il popolo di Israele, sopravvivremo, nonostante i vostri aggressivi attacchi missilistici.” Perché trema?
I media iraniani affermano che l’Iran ha lanciato missili da sottomarini e navi da guerra, ma il filmato mostrato è in realtà un lancio di missili Kalibr nel Mar Nero.
Si apprende che il quartier generale del Ministero della Difesa israeliano a Kirya, a Tel Aviv, è stato colpito da un missile balistico iraniano. Sette attacchi sono stati segnalati a Tel Aviv finora.
Si apprende che la sede del Ministero della Difesa israeliano a Kirya, a Tel Aviv, è stata colpita da un missile balistico iraniano.
Arriva la notizia che oltre 150 missili sono stati lanciati dall’IRAN. Eccoci.
Un’autocisterna britannica KC2 è in volo, presumibilmente pronta a supportare i jet britannici nell’intercettazione dei missili iraniani in difesa di Israele.
Gli iracheni protestano contro la violazione della sovranità nazionale da parte dell’occupazione sionista.
Esplosioni scuotono la base aerea di Hamedan, nell’Iran occidentale: media locali
TEHRAN – Un suono forte e “terrificante” è stato avvertito nei pressi della base aerea di Nojeh a Kabudar Ahang, situata nella provincia occidentale iraniana di Hamedan, ha dichiarato venerdì l’agenzia di stampa semiufficiale Mehr.
L’Iran ha subito diversi attacchi aerei israeliani dall’inizio di lunedì, e fonti iraniane hanno riferito della morte di diversi alti ufficiali militari e scienziati nucleari, oltre che di danni alle strutture nucleari.
19:23 2025-06-13
L’Iran nomina i nuovi capi militari dopo gli attacchi israeliani che hanno ucciso alti comandanti
TEHRAN – La Guida Suprema iraniana Ali Khamenei ha nominato venerdì nuovi comandanti militari dopo la morte di importanti funzionari della sicurezza negli attacchi aerei israeliani su Teheran, ha riferito l’agenzia di stampa statale IRNA.
19:21 2025-06-13
L’impianto nucleare iraniano di Natanz danneggiato da un attacco israeliano
Un’immagine satellitare mostra l’impianto nucleare di Natanz in Iran in questa immagine diffusa il 24 gennaio 2025. [Foto/Agenzie]
19:18 2025-06-13
Israele chiude le missioni diplomatiche nel mondo a causa delle operazioni militari in Iran
Questa immagine mostra la sala partenze vuota dell’aeroporto Ben Gurion, vicino a Tel Aviv, il 13 giugno 2025, dopo che Israele ha chiuso il suo spazio aereo ai decolli e agli atterraggi. [Foto/Agenzie]
17:03 2025-06-13
La Cina esorta Israele e Iran a smorzare le tensioni
Di WANG QINGYUN
Questa foto diffusa dal canale ufficiale di Telegram del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie iraniane (IRGC), Sepah News, il 13 giugno 2025, mostra il fumo che fuoriesce da un sito che sarebbe stato preso di mira da un attacco israeliano nella capitale iraniana Teheran nelle prime ore del mattino. FOTO AFP / NOTIZIE SEPAH
Venerdì la Cina ha espresso profonda preoccupazione per le possibili conseguenze causate dall’attacco ad ampio raggio di Israele contro l’Iran, esortando tutte le parti ad evitare di esacerbare le tensioni.
16:28 2025-06-13
Trump riconosce l’attacco israeliano, sostiene il negoziato con l’Iran
Foto di archivio: Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. [Foto/Agenzie]
Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha confermato di essere a conoscenza delle azioni di Israele prima che si verificassero, esprimendo una preferenza per i negoziati rispetto agli attacchi israeliani contro l’Iran, ha dichiarato venerdì ai media statunitensi.
15:21 2025-06-13
L’esercito israeliano dice che oltre 100 droni sono stati lanciati dall’Iran verso Israele
GERUSALEMME – Il portavoce delle Forze di Difesa Israeliane (IDF), Effie Defrin, ha dichiarato in una dichiarazione video che l’Iran ha lanciato più di 100 droni verso Israele in seguito all’operazione dell’Aeronautica Militare Israeliana in Iran nella prima mattinata di venerdì.
Secondo diversi media israeliani, i droni avrebbero impiegato ore per raggiungere il territorio israeliano se non fossero stati intercettati prima.
14:22 2025-06-13
Il capo delle Nazioni Unite e l’Arabia Saudita condannano l’escalation militare in Medio Oriente
Fumo da un edificio danneggiato dopo gli attacchi israeliani a Teheran, Iran, 13 giugno 2025. [Foto/Agenzie]
da DD Geopolitics
Intanto la Germania… L’Iran non ha nemmeno lanciato alcun drone.
Sorpresa, sorpresa: gli Stati Uniti hanno mentito. Scioccante! Fonti israeliane hanno dichiarato ad Axios che Trump e i suoi collaboratori hanno finto di opporsi pubblicamente a un attacco israeliano contro l’Iran, mentre lo approvavano segretamente dietro le quinte. L’inganno coordinato era stato progettato per fuorviare Teheran e impedire che gli obiettivi iraniani si spostassero prima dell’attacco.
Trump ha dichiarato alla CNN che gli Stati Uniti sostengono Israele e ha descritto gli attacchi di ieri sera contro l’Iran come “un attacco di grande successo”. “Naturalmente sosteniamo Israele, ovviamente, e lo abbiamo sostenuto come nessuno lo ha mai fatto”, ha detto Trump durante una breve intervista telefonica. Netanyahu parlerà con Trump nel corso della giornata, secondo i funzionari israeliani.
BREAKING: I manifestanti sono scesi in piazza in tutto l’Iran, chiedendo un’immediata rappresaglia militare contro Israele in seguito agli attacchi di oggi. L’indignazione pubblica sta crescendo mentre il governo rimane in silenzio.
Trump giudica “eccellente” l’attacco di Israele all’Iran, ma si sottrae alla domanda se gli Stati Uniti fossero coinvolti.
Se non sono davvero coinvolti, Trump ha uno strano modo di dimostrarlo.
BREAKING: I manifestanti sono scesi in piazza in tutto l’Iran, chiedendo un’immediata rappresaglia militare contro Israele in seguito agli attacchi di oggi. L’indignazione pubblica sta crescendo mentre il governo rimane in silenzio.
BREAKING: “ISRAELE HA RICEVUTO IL VIA LIBERA PER ATTACCARE L’IRAN”. – Axios Israeli Channel 14 conferma che l’aviazione israeliana è tornata ad attaccare l’Iran. Si segnala una significativa attività dell’aviazione israeliana nello spazio aereo iracheno. A seguito di un violento arrivo israeliano a Shiraz, in Iran, pochi istanti fa.
Israele ha evacuato completamente l’aeroporto internazionale Ben Gurion. Tutti gli aerei civili sono stati sgomberati dal campo di volo. L’aeroporto è ora chiuso. Israele ha anche chiuso temporaneamente due dei suoi tre impianti di estrazione di gas naturale.
Israele ha pubblicato altri filmati che confermano gli attacchi israeliani ai lanciatori di missili balistici iraniani.
Il filmato pubblicato da Israele mostra quella che sembra essere un’operazione di sabotaggio guidata dal Mossad all’interno dell’Iran, condotta prima degli attacchi.
Israele sta lanciando una nuova ondata di attacchi aerei all’interno dell’Iran. I filmati da Tabriz, nell’Iran nord-occidentale, mostrano nuove esplosioni.
Uno degli attentati a Teheran ha perforato il muro di un appartamento.
Il portavoce del Ministero degli Esteri cinese Lin Jian ha dichiarato venerdì che la Cina è molto preoccupata per gli attacchi di Israele all’Iran e molto preoccupata per le conseguenze potenzialmente gravi di queste azioni. Ha sottolineato che la Cina si oppone fermamente a qualsiasi violazione della sovranità, della sicurezza e dell’integrità territoriale dell’Iran e si oppone alle azioni che fanno aumentare le tensioni o espandono il conflitto.
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato che la Russia è profondamente preoccupata e condanna fermamente la forte escalation delle tensioni tra Israele e Iran. Ha aggiunto che, su istruzioni del Presidente Putin, il Ministero degli Esteri russo rilascerà presto una dichiarazione dettagliata sulla situazione.
Israele ha pubblicato un video che mostra le aree dell’Iran colpite durante i recenti attacchi militari.
BREAKING: Il Comando del fronte interno afferma che i civili non devono più rimanere vicino ai rifugi. Il cambio di comando, in vigore da sette ore, indica che la situazione è diventata sicura per il momento. Tutti gli oltre 100 droni lanciati dall’Iran contro Israele sarebbero stati intercettati dall’aviazione israeliana e dagli alleati.
BREAKING NATO – “Questa è un’azione unilaterale di Israele. I Paesi dell’Alleanza lavoreranno alla de-escalation dopo gli attacchi di Israele all’Iran.” Il Segretario Generale della NATO Mark Rutte
Le sirene antiaeree suonano ad Amman, in Giordania.
0re 08:50
L’Ambasciata degli Stati Uniti in Israele ha ordinato a tutti i dipendenti del governo americano e alle loro famiglie di rifugiarsi nella sede più vicina fino a nuovo avviso.
ore 08:10
Filmati dal centro della Siria riprendono i droni suicidi Shahed-136 in volo. Piuttosto che sorvolare la Giordania, i droni sembrano prendere la rotta settentrionale della Siria verso il nord di Israele, un percorso più nascosto con meno difese aeree.
ore 08:00
Marco Rubio (dichiarazioni ardite)
Dichiarazione del Segretario di Stato Marco Rubio “Questa notte Israele ha intrapreso un’azione unilaterale contro l’Iran. Non siamo coinvolti in attacchi contro l’Iran e la nostra priorità assoluta è proteggere le forze americane nella regione. Israele ci ha comunicato che ritiene che questa azione sia necessaria per la sua autodifesa. Il Presidente Trump e l’Amministrazione hanno preso tutte le misure necessarie per proteggere le nostre forze e rimangono in stretto contatto con i nostri partner regionali. Voglio essere chiaro: l’Iran non deve prendere di mira gli interessi o il personale degli Stati Uniti”.
ore 07:50
BREAKING: I primi rapporti indicano che oltre 800 proiettili iraniani – tra cui missili da crociera, missili balistici e droni suicidi – sono stati lanciati verso Israele. Questo è probabilmente il più grande attacco coordinato che l’Iran abbia mai lanciato. I sistemi di difesa aerea in tutta la regione sono pienamente attivi.
L’aereo di sorveglianza congiunta USAF RC-135V Rivet è attualmente in volo sopra il Canale di Suez.
I jet da combattimento turchi si sono alzati in volo per difendere lo spazio aereo turco.
BREAKING: L’Iran annuncia che non parteciperà al sesto round di colloqui sul nucleare in Oman.
Aerei militari statunitensi che operano nella regione.
ORA: L’aviazione del Qatar ha lanciato dei jet da combattimento, probabilmente per difendere il Qatar nel caso in cui l’Iran prenda di mira Al-Udeid.
I CANALI IRANIANI DICHIARANO L’INIZIO DELL'”OPERAZIONE VERA PROMESSA-3″.
I caccia britannici si sono alzati in volo da Cipro per assistere lo sforzo di intercettazione israeliano. La Giordania ha aperto il suo spazio aereo ai caccia israeliani.
I caccia statunitensi e israeliani sono in volo per intercettare i droni iraniani. Gli Stati Uniti sono entrati ufficialmente in guerra.
I caccia statunitensi e israeliani sono in volo per intercettare i droni iraniani. Gli Stati Uniti sono entrati ufficialmente in guerra.
I droni iraniani sono già entrati nello spazio aereo siriano.
I droni suicidi Shahed-136 si sentono in alto in Iraq. L’Iran ha lanciato almeno 100 droni suicidi contro Israele. La rappresaglia iraniana potrebbe essere in corso.
Il capo di Stato Maggiore iraniano Mohammad Bagheri è stato ucciso negli attacchi israeliani, ha confermato la TV di Stato iraniana.
Bret Baier commenta la sua conversazione con Trump. “Il presidente era a conoscenza delle azioni di Israele prima che accadessero…”.
Trump dice che gli Stati Uniti “si difenderanno e difenderanno Israele se l’Iran si vendicherà”. Nessuna nuova guerra….
Israele ha dichiarato lo stato di massima allerta in TUTTE le ambasciate israeliane nel mondo. “Non ci sono guerre libere. A voi [cittadini israeliani] potrebbe benissimo essere richiesto di rimanere in aree protette per un periodo di tempo prolungato, molto più lungo di quello a cui siamo stati abituati finora.” –
Il Boeing 767-338ER “Ali di Sion” del governo israeliano sta lasciando Tel Aviv, molto probabilmente in previsione degli attacchi di rappresaglia dell’Iran.
Aggiornamenti tramite DD Geopolitics nell’ultima ora. Alcuni di questi tweet sono opinioni, altri dati di fatto. Se gli attacchi vengono effettuati dallo spazio aereo iracheno, come riportato, allora la mia opinione da non esperto è che questi non siano i tipi di attacchi che possono raggiungere le strutture sotterranee dell’Iran. Come ho ipotizzato in precedenza, gli attacchi potrebbero essere mirati tanto alla leadership iraniana quanto alle strutture vere e proprie. Si tratta di distruggere un altro Paese, non di impianti nucleari.
DD Geopolitica @DD_Geopolitica
1 ora
CONFERMATO: SEI ESPLOSIONI SEGNALATE A TEHERAN!
ISRAELE HA ATTACCATO L’IRAN!
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Si sono udite esplosioni anche a Tabriz.
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Scene da Teheran, Iran. Enormi colonne di fumo si ergono sulla città.
DECINE di scioperi in città.
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Israele sta prendendo di mira le difese aeree di Teheran in vista di una possibile ondata più massiccia.
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Colpo diretto alla base aerea di Mehrabad a Teheran, Iran.
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ULTIMA ORA: Un attacco aereo israeliano avrebbe colpito un condominio a Teheran. Fonti locali affermano che l’obiettivo fosse un complesso residenziale che ospitava membri dell’IRGC, ma i dettagli delle vittime rimangono poco chiari.
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ULTIMA ORA: L’Iraq ha chiuso il suo spazio aereo dopo che diverse esplosioni sono state udite a Baghdad. Le difese aeree statunitensi potrebbero aver intercettato proiettili iraniani.
AGGIORNAMENTO: L’Iran ha avviato la procedura balistica.
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Jet iraniani in decollo. Segnalati anche lanci di missili balistici iraniani.
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Le esplosioni udite sopra Baghdad indicano molto probabilmente che gli Stati Uniti “non sono intervenuti” intercettando i missili iraniani diretti verso Israele.
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È iniziata una terza ondata di attacchi aerei. Israele sta attaccando gli impianti nucleari iraniani in tutto il Paese.
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Balistica iraniana in volo.
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ULTIMA ORA: Secondo quanto riferito, Israele ha colpito l’impianto di arricchimento nucleare di Natanz in Iran.
Natanz è un sito centrale del programma nucleare iraniano.
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È iniziata la QUARTA ondata di attacchi israeliani.
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Jet israeliani in volo su Baghdad, Iraq.
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Jet israeliani in volo sopra l’Iraq centrale.
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I lanci israeliani vengono effettuati dallo spazio aereo iracheno.
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Max Blumenthal @MaxBlumenthal
25 metri
 Notevole dichiarazione dell’amministrazione Trump che riconosce esplicitamente che le azioni belligeranti unilaterali di Israele mettono in pericolo le truppe e i cittadini statunitensi, e che Israele rappresenta una responsabilità per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.
Qui non si trova da nessuna parte il classico slogan “siamo con Israele”
Max Blumenthal @MaxBlumenthal
1 ora
“Israele” sta attaccando unilateralmente Teheran pochi giorni prima dei colloqui nucleari tra Stati Uniti e Iran, con l’evidente intenzione di far saltare i negoziati.
Israele sa di non poter eliminare da solo il programma nucleare iraniano, né di non poterlo ritardare per più di qualche mese, perciò punta a scatenare una guerra regionale che coinvolga gli Stati Uniti in un conflitto diretto.
Perché lo fa?
La risposta lunga richiederebbe un trattato dettagliato sulla logica destabilizzante e fondamentalmente insostenibile del progetto sionista.
Ecco quindi una spiegazione più breve delle sue azioni: Israele è un tumore canceroso sulla faccia dell’umanità.
Michael Tracey @mtracey
1 ora
Promemoria: Trump ha apertamente sostenuto la campagna per permettere a Israele di bombardare l’Iran, quindi nessuno può dire di essere stato colto di sorpresa o tradito. Promesse fatte, promesse mantenute.
Voglio davvero una dose di qualsiasi narcotico la gente stia prendendo per affermare con faccia seria che Israele sta bombardando l’Iran senza alcun coordinamento o facilitazione da parte degli Stati Uniti
Giusto, gli Stati Uniti sono rimasti impotenti mentre lo Stato che armano, finanziano, con cui condividono informazioni di intelligence, con cui mantengono una base militare congiunta e per cui mobilitano le loro risorse regionali per difendersi, ha lanciato una delle campagne di bombardamenti più importanti della sua storia.
Sono d’accordo, gli Stati Uniti “non sono coinvolti” nelle operazioni militari israeliane. Per coincidenza, oggi ho subito anche una lobotomia.
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La Guerra dei Dodici Giorni “Piovono Messaggi “- Gianfranco Campa Semovigo e Germinario
In questa puntata parleremo dei retroscena da dagli USA e di come Trump abbia ripreso parzialmente in mano la situazione sia per i malumori di Maga che forse per mera strategia .
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Rheinmetall e Diehl Defence collaborano con Reliance Defence Ltc. nella produzione di munizioni a guida di precisione in India. Reliance Defence è accusata di ricevere un trattamento preferenziale dal Primo Ministro Modi.
25
Giugno
2025
BERLINO/NEW DELHI (notizia propria) – Rheinmetall e Diehl Defence hanno firmato un contratto con l’indiana Reliance Defence Ltd. per la produzione di munizioni a guida di precisione, esplosivi e propellenti in India. Oltre all’intenzione di diversificare le catene di fornitura, il contesto è il tentativo di Berlino di dissuadere l’India dalla cooperazione nel settore della difesa con la Russia. La Germania ha recentemente ampliato la sua cooperazione militare con l’India, ad esempio attraverso manovre navali e aeree congiunte. Tuttavia, le aziende tedesche sono molto indietro rispetto ai concorrenti occidentali di Stati Uniti e Francia, che forniscono (Rafale) o vogliono fornire (F-35) jet da combattimento, quando si tratta di acquistare grandi attrezzature per la difesa in India. La corsa al crescente mercato indiano della difesa si è intensificata dopo la fine del recente conflitto militare tra India e Pakistan, che ha spinto l’India a cercare armi avanzate ad alta tecnologia, tra cui i jet da combattimento. Il partner di Rheinmetall, Reliance Defence Ltd., continua a essere in cima alla lista delle aziende indiane che si assicurano contratti di difesa internazionali. È accusata di ricevere un trattamento preferenziale dal Primo Ministro Narendra Modi.
Partnership per le munizioni
Diehl Defence e l’azienda indiana Reliance Defence Ltd. hanno annunciato il 10 giugno la firma di un accordo di cooperazione strategica per la produzione in India delle munizioni Vulcano 155 mm a guida di precisione[1]. Le munizioni sono dotate di tecnologia GPS e di acquisizione del bersaglio assistita da laser, migliorando così le capacità di precisione dell’esercito indiano. Secondo quanto riportato, Reliance Defence prevede vendite fino a un miliardo di dollari USA[2] Il contratto tra Diehl e Reliance è stato reso noto pochi giorni dopo l’annuncio di un’altra partnership strategica tra Rheinmetall AG e Reliance Defence Ltd., avvenuto il 22 maggio scorso. In base a questo accordo, Reliance si occuperà della produzione di esplosivi e propellenti per munizioni di medio e grande calibro e li fornirà a Rheinmetall.[3] La partnership strategica consente inoltre a Rheinmetall di accedere a importanti materie prime e di garantire le catene di approvvigionamento, con la previsione di un’ulteriore espansione della cooperazione. I tempi e il valore totale dell’accordo non sono ancora noti.
Piani ambiziosi
A sostegno della cooperazione con Diehl Defence e Rheinmetall, Reliance creerà un proprio impianto di produzione nella Dhirubhai Ambani Defence City, nello stato indiano del Maharashtra. L’impianto, che sarà uno dei più grandi dell’Asia meridionale, produrrà munizioni guidate di precisione e avrà una capacità produttiva annuale di 200.000 proiettili d’artiglieria, 10.000 tonnellate di esplosivi e 2.000 tonnellate di propellenti, che fornirà a Rheinmetall. I due contratti portano a quattro il numero totale di partnership internazionali di Reliance nel settore della difesa, dopo quelle con la francese Dassault Aviation e con il gruppo Thales. I contratti riflettono i piani della neonata Reliance Defence di diventare una delle aziende leader nel settore della difesa indiano, in rapida crescita. D’altra parte, sia Diehl che Rheinmetall vogliono beneficiare del piano del governo indiano di raggiungere esportazioni di difesa per un valore di 5 miliardi di dollari entro il 2029[4].
Staccare l’India dalla Russia
Gli accordi di Rheinmetall e Diehl con Reliance Defence si inseriscono nel contesto degli sforzi deliberatamente intensificati dalla Germania nel 2022 per ridurre la forte dipendenza dell’India dalle importazioni di armi russe. Durante il suo viaggio in India nel febbraio 2023, l’allora cancelliere tedesco Olaf Scholz ha chiesto un maggiore sostegno da parte di Nuova Delhi ai tentativi occidentali di isolare la Russia; questo includeva anche un aumento dell’acquisto di attrezzature per la difesa in Germania.[5] Nel giugno 2023, l’allora ministro della Difesa Boris Pistorius ha dichiarato durante la sua visita in India: “Non è nell’interesse della Germania che l’India rimanga dipendente dalle forniture di armi dalla Russia a lungo termine”; la Repubblica Federale potrebbe fornire armi per la sua parte.[6] I colloqui di Pistorius sono culminati nella firma di un accordo di principio tra i due Paesi sulla costruzione di sei sottomarini non nucleari in India, che saranno realizzati congiuntamente dalla società tedesca ThyssenKrupp Marine Systems (TKMS) e dalla società indiana Mazagon.[Con l’adozione del documento “Focus on India” da parte del governo tedesco nell’ottobre 2024, l’intenzione di orientare l’India “più fortemente verso le aziende di difesa tedesche” è stata esplicitamente collegata all’obiettivo di ridurre “l’orientamento della politica degli armamenti dell’India verso la Russia”[8] Allo stesso tempo, i due Paesi hanno ampliato la loro cooperazione militare pratica, comprese le manovre aeree e navali congiunte nell’Oceano Indiano e nelle sue vicinanze.
Chengdu J-10C vs Rafale
Il recente conflitto militare tra India e Pakistan, considerato anche un banco di prova per lo scontro tra la tecnologia militare occidentale e quella cinese, ha ulteriormente intensificato la competizione per il grande mercato della difesa indiano.[9] Lo scontro a fuoco è durato quattro giorni, con entrambe le parti che hanno schierato i loro arsenali più moderni, compresi i loro jet da combattimento più avanzati.[10] Secondo rapporti concordanti, l’aeronautica pakistana è riuscita ad abbattere uno o più caccia Rafale dell’aeronautica indiana utilizzando i caccia J-10C di produzione cinese; entrambi i jet sono considerati di generazione 4.5.[11] Da allora, gli Stati Uniti hanno intensificato gli sforzi per espandere le vendite di armi all’India, compresa la vendita di caccia F-35 di quinta generazione. Poco prima del conflitto, l’India ha firmato un accordo multimiliardario con la Francia per l’acquisto di altri 26 caccia Rafale in sostituzione dei MiG 29K russi[12] In cambio, la Russia si è offerta di vendere all’India il Su-57, anch’esso un caccia di quinta generazione. A differenza degli Stati Uniti, tuttavia, la Russia ha offerto di produrre i jet in India, con un trasferimento di tecnologia. Rispetto a Francia e Stati Uniti, la Germania non è stata in grado di ottenere contratti importanti per la difesa dall’India, il più grande importatore mondiale di attrezzature per la difesa, a parte l’affare dei sottomarini.
Reliance, il controverso gigante indiano
La Reliance Defence Ltd. è una filiale della Reliance Infrastructure Ltd., che a sua volta fa parte del Reliance Group.[14] Il Reliance Group è uno dei principali conglomerati indiani, con un patrimonio totale di circa 47 miliardi di dollari e un’ampia base di azionisti, quasi otto milioni.[15] Comprende altre filiali come Reliance Communications, Reliance Capital, Reliance Power, Reliance Defence and Engineering Limited e Reliance Defence Technologies Private Limited. Il Gruppo ha un passato controverso. Il Reliance Group è di proprietà di Anil Ambani, che nel 2008 è stato classificato come la sesta persona più ricca del mondo.[16] Tuttavia, nel 2019, aveva fino a due miliardi di dollari USA di debiti nei confronti di vari investitori.[17] Nel 2020, Anil Ambani ha dovuto dichiarare bancarotta in un tribunale britannico dopo essere stato citato in giudizio da tre banche cinesi per prestiti non pagati per un totale di 700 milioni di dollari USA. Un ulteriore colpo gli è stato inferto dalla società di telecomunicazioni svedese Ericsson, che ha citato in giudizio una delle sue società per fatture non pagate. In questo caso Anil Ambani è stato salvato da una condanna al carcere solo dal fratello maggiore Mukesh Ambani, oggi l’uomo più ricco dell’India [18], che è intervenuto e ha saldato il debito.
Notevoli operazioni di compensazione
Il gruppo Reliance, in difficoltà, ha ricevuto un salvagente dal primo ministro indiano Narendra Modi sotto forma di un contratto di difesa molto costoso con la società francese Dassault Aviation per l’acquisto di 36 caccia Rafale per un valore totale di 8,8 miliardi di dollari.[19] Nell’ambito dell’accordo firmato nell’aprile 2015, il gruppo Reliance è stato annunciato come partner di compensazione: Dassault avrebbe dovuto reinvestire una parte molto consistente dei proventi in Reliance per acquistare più attrezzature per la difesa e rafforzare le sue capacità produttive nazionali. Il Gruppo Reliance ha ottenuto questo risultato nonostante non avesse alcuna esperienza nel settore della difesa. Infatti, il Reliance Group ha costituito la sua controllata Reliance Defence Limited solo tredici giorni prima dell’annuncio dell’accordo con Dassault. Pochi giorni dopo la firma dell’accordo, il Reliance Group ha costituito a sua volta la Dassault Reliance Aerospace Limited, che sarebbe diventata il principale partner di Dassault per l’offset. L’indebitato Gruppo Ambani, che non aveva alcuna esperienza nel settore aerospaziale, si trovò improvvisamente ad essere il garante di un’attività aerospaziale del valore di miliardi.
[1] Diehl Defence e Reliance Defence stringono una partnership strategica. diehl.com 10.06.2025.
[2] Reliance Infra punta a ricavi per ₹10.000 cr dopo il contratto con la tedesca Diehl. financialexpress.com 10.06.2025.
[3] Cooperazione tedesco-indiana: Rheinmetall e Reliance stringono una partnership strategica. rheinmetall.com 21.05.2025.
[4] La Reliance Defence di Anil Ambani firma un patto con un’azienda tedesca per la fornitura di proiettili d’artiglieria ed esplosivi. indianexpress.com 22.05.2025.
[5] Ashok Sharma, Frank Jordans: il leader tedesco chiede il sostegno indiano per l’isolamento della Russia. apnews.com 25.02.2023.
[6] Deutschland offen für Waffenlieferungen an Indien. dw.com 05.06.2023.
[7] thyssenkrupp Marine Systems e Mazagon Dock Shipbuilders Limited hanno firmato un accordo per la costruzione di U-Booten per e in India. thyssenkrupp.com 07.06.2023.
[8] Il governo federale: Focus sull’India. Berlino, ottobre 2024.
[9] Tom Hussain: Perché una guerra Pakistan-India sarebbe un terreno di prova per le armi cinesi e occidentali. scmp.com 30.04.2025.
[10] Ajai Shukla: La guerra delle 100 ore: India contro Pakistan. thediplomat.com 09.06.2025.
[Memphis Barker: How China helped Pakistan shoot down fighter jets. telegraph.co.uk 08.05.2025.
[12] L’India firma un accordo con la Francia per 26 caccia Rafale. france24.com 28.04.2025.
[13] Rashi Randev: Russia Su-57 deal can be a game-changer for India’s defence manufacturing. firstpost.com 10.06.2025.
[14] Chi siamo. rinfra.com.
[15] Anil Dhirubhai Ambani, Presidente – Reliance Group. relianceada.com.
[16] La caduta di Anil Ambani: 42 miliardi di dollari di patrimonio netto azzerati in 12 anni. thenewsminute.com 11.02.2020.
[17] Mrinal Dwivedi: La caduta di un miliardario: What Really Happened to Anil Ambani and the Brutal Lessons Every Young Entrepreneur Must Learn. msn.com 13.06.2025.
[18] Mukesh Ambani. forbes.com.
[19] Shailendra Bhojak: On a Wing and a Prayer. caravanmagazine.in 05/09/2018.
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Solo gli Stati Uniti sono in grado di riuscirci, poiché la Russia non ha alcuna influenza sui processi politici dell’Ucraina.
Il Ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha promesso all’inizio di giugno, in occasione della Giornata della Lingua Russa, che “la Russia non lascerà in difficoltà i russi e i russofoni e si assicurerà che i loro diritti legali, incluso il diritto di parlare la propria lingua madre, siano pienamente ripristinati. Continueremo a discutere di questo urgente problema sulle piattaforme internazionali. Insisteremo affinché venga risolto come prerequisito per una soluzione pacifica e duratura del conflitto ucraino”.
Ciò è in linea con l’obiettivo di denazificazione della Russia ed è stato incluso nel promemoria per la fine del conflitto consegnato all’Ucraina durante il secondo round dei colloqui bilaterali recentemente ripresi a Istanbul. Oggettivamente, il ripristino dei pieni diritti linguistici russi in Ucraina è necessario per una pace sostenibile, ma questo può essere ottenuto solo attraverso modifiche legislative. Qui sta il problema, poiché la Rada non è interessata ad abrogare la ” legge sulla lingua di Stato ” del 2019, entrata in vigore all’inizio del 2022.
Proprio per questo motivo, il promemoria russo chiede anche elezioni per la Rada parallele a quelle per la presidenza, sebbene non vi sarebbe alcuna garanzia che forze filorusse (nel contesto dell’abrogazione della suddetta legge) salirebbero al potere per attuare tale richiesta pragmatica. Ecco perché è in definitiva necessaria un’ingegneria politica per ripristinare il pieno diritto alla lingua russa in Ucraina, ma la Russia non ha influenza sui suoi processi politici, come dimostra la sua incapacità di attuare il cambiamento.
Pertanto, questa parte dell’obiettivo di denazificazione della Russia potrebbe non essere raggiunta a meno che gli Stati Uniti non si assumano questa responsabilità, cosa che sarebbe saggio fare per rimuovere le radici di un altro conflitto. Dopotutto, finché i diritti linguistici russi non saranno pienamente ripristinati, il Cremlino continuerà a sostenere questa causa e potrebbe persino prendere in considerazione azioni segrete di qualche tipo per perseguirla. I milioni di russofoni discriminati in Ucraina potrebbero fornire un fertile terreno di reclutamento per tali operazioni dopo la revoca della legge marziale.
Finora, l’amministrazione Trump non sembra interessata a questo aspetto, come dimostra l’ assenza di pressioni su Zelensky affinché accetti le concessioni più importanti richieste dalla Russia per la pace, come le rivendicazioni territoriali e la smilitarizzazione. Di fatto, durante l’incontro alla Casa Bianca con il nuovo cancelliere tedesco Friedrich Merz all’inizio di giugno, Trump ha suggerito che sarebbe meglio per Russia e Ucraina combattere ancora un po’, il che suggerisce il suo disinteresse per questi dettagli più sottili per la pace.
Anche se ne venisse a conoscenza e concordasse che rappresentano la soluzione migliore per porre fine al conflitto in modo sostenibile, forse sotto l’influenza del suo pragmatico inviato speciale in Russia Steve Witkoff, sorgerebbero comunque dubbi sui mezzi per manipolare politicamente il risultato desiderato. Non è ancora chiaro quanti membri della Rada si candideranno alla rielezione, chi si opporrà a loro e quale sarebbe la loro posizione su questa questione estremamente delicata nel contesto interno post-conflitto in caso di vittoria.
Anche se questi dettagli fossero noti, i finanziamenti segreti e il supporto mediatico ai candidati preferiti possono avere un impatto limitato, figuriamoci se si vuole manipolare politicamente un esito in cui la Rada vota per abrogare la “legge sulla lingua di Stato” e il (nuovo?) presidente non pone il veto o viene scavalcato da una maggioranza di due terzi. Il modo più realistico per raggiungere questo obiettivo è che gli Stati Uniti condizionano gli aiuti militari e di intelligence post-conflitto al suo adempimento, ma affinché ciò accada, Trump deve riconsiderare l’intero piano finale che aveva previsto.
Non è realistico aspettarsi che gli Stati Uniti mantengano tariffe del 500% su Cina e India per l’acquisto di petrolio russo, cosa che rovinerebbe anche i colloqui commerciali con loro e farebbe deragliare il processo di pace in Ucraina.
Il senatore Lindsey Graham ha recentemente dichiarato che la sua proposta di legge per imporre tariffe del 500% a tutti i Paesi che importano risorse russe è “un bunker economico contro la Cina, l’India e la Russia”, eppure, nonostante tutti i suoi discorsi duri, gli Stati Uniti sono ancora riluttanti a ritirarla. Il Wall Street Journal ha riferito che l’amministrazione Trump sta facendo “silenziose pressioni” sul Senato per annacquare la legislazione “trasformando la parola ‘deve’ in ‘può’ ovunque appaia nel testo del disegno di legge, eliminando la natura obbligatoria dei richiami prescritti”.
La loro relazione è stata accreditata dallo stesso Graham proponendo un’esenzione per i Paesi che aiutano l’Ucraina, scongiurando così una guerra commerciale USA-UE senza precedenti nel caso in cui il suo disegno di legge venisse approvato. L’osservazione di Trump a Politico a metà giugno sul fatto che “le sanzioni ci costano un sacco di soldi” suggerisce che non è interessato a percorrere questa strada, mentre il Segretario di Stato Marco Rubio ha detto più tardi che le sanzioni potrebbero far deragliare il processo di pace ucraino, sebbene non le abbia escluse in futuro.
Queste sono spiegazioni ragionevoli per la riluttanza degli Stati Uniti a sganciare il loro “bunker buster economico” contro la Russia, ma non spiegano la riluttanza a sganciarlo contro la Cina e l’India, che sono state preziose valvole di sfogo per la Russia dalle pressioni sanzionatorie dell’Occidente a causa delle importazioni su larga scala del suo petrolio. Graham si aspetta che questi paesi interrompano i loro acquisti se gli Stati Uniti li minacciano con tariffe del 500%, ma è improbabile che si adeguino perché sanno che gli Stati Uniti danneggerebbero anche la propria economia con questi mezzi.
Non solo, ma l’accordo commerciale recentemente raggiunto da Stati Uniti e Cina verrebbe messo a rischio, così come i colloqui in corso con l’India per un accordo simile. Trump è soddisfatto di entrambi e non vuole smuovere le acque in questo momento. Anche se potrebbe tornare alla sua precedente pressione tariffaria se le cose non dovessero andare come vorrebbe, in questo scenario potrebbe semplicemente imporre unilateralmente altri dazi contro entrambi, e probabilmente non sarebbero neanche lontanamente vicini al livello controproducente richiesto dalla legislazione di Graham.
Sarebbe quindi del tutto bizzarro che Trump imponesse tariffe di qualsiasi livello all’India o a chiunque altro per l’acquisto di risorse russe, quando ora non si preoccupa più del fatto che la Cina, rivale sistemico degli Stati Uniti, acquisti petrolio nientemeno che dall’Iran, che ha appena bombardato, in barba al suo stesso decreto. I calcoli di cui sopra rendono molto improbabile che Trump sganci il “bunker buster” di Graham su uno di questi due paesi. Se il suo disegno di legge entrasse in vigore, probabilmente si troverebbe una scappatoia per evitare di rispettarlo.
Questa previsione riporta l’analisi al futuro del “bunker economico” di Graham. È evidente che l’amministrazione Trump non vuole che il progetto passi al Congresso, per cui potrebbe rispettarne i desideri, facendo sì che la sua proposta di legge diventi solo un’illusione. Questo vale soprattutto se il suo team segnala di aver già trovato una scappatoia per aggirarla, a meno che non modifichi il linguaggio come richiesto. Cina, India e Russia non hanno quindi quasi certamente nulla di cui preoccuparsi.
I suoi membri interagenzia cercarono di sabotare il riavvicinamento tra Russia e Stati Uniti.
A metà giugno, Reuters ha riferito che l’amministrazione Trump aveva recentemente sciolto un gruppo di lavoro segreto interagenzia, supervisionato da membri del Consiglio di Sicurezza Nazionale ora dimessi, incaricato di elaborare strategie per costringere la Russia a fare concessioni all’Ucraina. Secondo le tre fonti ufficiali statunitensi anonime, il rifiuto di Trump di intensificare il coinvolgimento americano nel conflitto ha portato alla perdita di slancio di questa iniziativa, sebbene possa ancora potenzialmente invertire la rotta in futuro.
In ogni caso, l’aspetto più significativo del rapporto di Reuters è che conferma che un gruppo segreto di funzionari delle burocrazie militari, di intelligence e diplomatiche permanenti degli Stati Uniti (“stato profondo”) è stato creato per manipolare Trump e spingerlo a fare pressione sulla Russia, il che avrebbe potuto peggiorare le tensioni se avesse avuto successo. Altrettanto significativo, tuttavia, è stato il suo fallimento finora. Ciononostante, i piani da loro ideati potrebbero ancora essere attuati da elementi sovversivi dello stato profondo, e qui sta il problema.
Secondo Reuters, “le idee spaziavano da accordi economici mirati a separare alcuni Paesi dall’orbita geopolitica russa a operazioni segrete di operazioni speciali”, il primo scenario includeva una proposta per “incentivare” il Kazakistan a reprimere l’elusione russa delle sanzioni occidentali. Quel Paese si sta già spostando verso ovest da un po’ di tempo, il che potrebbe rappresentare una sfida per Russia e Cina, come spiegato qui nell’estate del 2023, ma non sembra che da questo schema sia emerso nulla.
Il secondo scenario, tuttavia, potrebbe essere stato speculativamente collegato agli attacchi strategici con droni ucraini contro la Russia all’inizio di giugno. Nessuno può dire con certezza se Trump ne fosse a conoscenza in anticipo, ma la rivelazione di Reuters sull’esistenza di questo gruppo di lavoro “deep state” precedentemente non reso noto dà credito a quei suoi sostenitori che sostenevano il contrario. Dopotutto, è del tutto possibile che l’operazione sia stata orchestrata da loro a sua insaputa, cosa che potrebbe aver detto a Putin .
C’è anche la possibilità che questi “sforzi di operazioni speciali segrete” includessero i due complotti sotto falsa bandiera nel Mar Baltico, di cui il Servizio di Intelligence Estero russo ha recentemente messo in guardia. Sebbene abbiano affermato che si trattasse di sforzi congiunti britannico-ucraini, non si può escludere che i suddetti elementi sovversivi dello “stato profondo” all’interno di quel gruppo di lavoro possano aver avuto un ruolo nella loro pianificazione e/o possano aver predisposto un piano dettagliato per fare pressione su Trump affinché inasprisse ulteriormente la pressione contro la Russia.
Lo scioglimento di questo gruppo di lavoro interagenzia segreto sullo “stato profondo” alimenta quindi speranze di pace con la Russia e potrebbe in parte spiegare il recente pragmatismo dell’amministrazione Trump nei suoi confronti. Il Segretario alla Difesa ha recentemente annunciato che gli aiuti all’Ucraina saranno tagliati nel prossimo bilancio, mentre il Segretario al Tesoro ha messo in guardia contro nuove sanzioni anti-russe. Trump si è poi opposto a ulteriori sanzioni di questo tipo al G7, ha bloccato i tentativi di abbassare il tetto al prezzo del petrolio russo e ha dato buca a Zelensky.
Sebbene sia prematuro celebrare le mosse precedenti, dato che Trump potrebbe sempre voltare pagina da solo o essere manipolato per intensificare la sua azione , si tratta comunque di sviluppi positivi per la pace. Resta da vedere se manterrà la rotta, ma ciò che conta è che sia tornato al suo approccio pragmatico, brevemente interrotto da una serie di post arrabbiati su Putin. Lo scenario migliore è che sfidi con orgoglio lo “stato profondo” costringendo finalmente l’Ucraina alle concessioni richieste dalla Russia per la pace.
Iran e Israele hanno sorpreso il mondo concordando un cessate il fuoco proprio nel momento in cui la maggior parte degli osservatori si aspettava che la loro guerra sarebbe sfuggita di mano. La decisione di Trump di bombardare diversi siti nucleari in Iran e il suo successivo flirt con un cambio di regime li hanno convinti che avrebbe intensificato il coinvolgimento americano nel conflitto, indipendentemente dal fatto che l’Iran avesse reagito contro le basi statunitensi nella regione o che Israele avesse messo in atto una provocazione sotto falsa bandiera per giustificarlo. Ecco perché tutti hanno invece concordato un cessate il fuoco:
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1. L’Iran e Israele si sono inflitti danni inaccettabili a vicenda
Finora i media mainstream hanno sostenuto che Israele avesse inflitto danni enormi all’Iran, mentre la comunità dei media alternativi ha sostenuto che l’Iran avesse inflitto danni enormi a Israele e, per una volta, entrambi avevano ragione, pur negando disonestamente le rispettive affermazioni. La realtà è che Iran e Israele si sono inflitti danni inaccettabili a vicenda dopo meno di due settimane di attacchi. Nessuno dei due è quindi riuscito a resistere a lungo, portando inevitabilmente a una grave escalation o a un cessate il fuoco.
2. L’amministrazione Trump non voleva un’altra grande guerra regionale
Lo scenario di escalation è stato scongiurato solo perché l’amministrazione Trump non voleva un’altra grande guerra regionale nell’Asia occidentale, che avrebbe potuto accelerare il declino egemonico degli Stati Uniti e impedirgli di “tornare (di nuovo) in Asia (orientale)” per contenere più energicamente la Cina. Pertanto, ha probabilmente detto a Israele che non avrebbe coperto le sue spalle in quell’eventualità, minacciando al contempo l’Iran con una rappresaglia (nucleare?) smisurata se le sue basi vicine fossero state attaccate, scoraggiando così l’escalation da entrambi e rendendo possibile un cessate il fuoco.
3. Trump ha inaspettatamente sfidato la lobby israeliana e i neoconservatori
Molti osservatori hanno concluso che la decisione di Trump di bombardare l’Iran segnalasse la sua completa capitolazione alla lobby israeliana e ai neoconservatori, ma non avrebbero potuto sbagliarsi di più. Lungi dall’arrendersi alle loro richieste di un’altra guerra di “shock and awe” per un cambio di regime, che avrebbe potuto comportare l’intervento degli uomini sul campo e persino l’uso di armi nucleari, è riuscito in qualche modo a convincere Israele a smettere di bombardare l’Iran, probabilmente minacciando di lasciarlo in pace se il conflitto si fosse intensificato. L’Iran ha poi seguito l’esempio e il cessate il fuoco è entrato in vigore.
4. Gli Stati Uniti hanno presentato il bombardamento dell’Iran come un successo strategico
Vi sono opinioni contrastanti sul fatto che il bombardamento statunitense di diversi siti nucleari abbia raggiunto l’obiettivo di distruggere il programma nucleare iraniano o almeno di ritardarlo di molti anni, il che potrebbe estromettere l’Iran dal gioco geopolitico, ma gli Stati Uniti sono comunque riusciti a spacciarlo per un successo strategico. Questo ha offerto a Trump una via d’uscita “salva-faccia” per de-escalation del conflitto, facendo pressioni speculative su Israele affinché interrompesse la sua campagna di bombardamenti e poi inducendo l’Iran ad assecondarla per evitare la grande guerra regionale che temeva.
5. Trump è totalmente ossessionato dall’idea di ricevere il Premio Nobel per la Pace
Infine, l’ego di Trump ha probabilmente giocato un ruolo significativo nella sua decisione di costringere Iran e Israele (ciascuno in modi diversi) ad accettare un cessate il fuoco, dato che è totalmente ossessionato dall’idea di ricevere il Premio Nobel per la Pace, che spera di ricevere in seguito. Anche se ha avuto un ruolo nell’innescare il conflitto permettendo a Israele di bombardare l’Iran il 61° giorno della scadenza di 60 giorni per un altro accordo nucleare, tutto ciò potrebbe essere comodamente dimenticato dalla commissione se il cessate il fuoco dovesse reggere e portare a una pace duratura.
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Tuttavia, il cessate il fuoco potrebbe non reggere, nel qual caso gli Stati Uniti potrebbero non sostenere pienamente la ripresa dei bombardamenti israeliani, se la colpa fosse di Gerusalemme Ovest. Gli Stati Uniti potrebbero anche perseguire un cambio di regime in Iran con mezzi indiretti, anche se il cessate il fuoco dovesse reggere. Nel migliore dei casi, il cessate il fuoco potrebbe portare a una pace duratura attraverso un altro accordo nucleare, che richiederebbe il coinvolgimento della Russia (ad esempio, la rimozione del combustibile nucleare in eccesso dall’Iran). Putin meriterebbe quindi anche il Premio Nobel per la Pace, se ciò accadesse.
L’incontro di sei ore tra Kellogg e Lukashenko solleva interrogativi sulle intenzioni degli Stati Uniti.
L’inviato speciale di Trump per l’Ucraina, Keith Kellogg, ha appena incontrato il presidente bielorusso Alexander Lukashenko a Minsk per sei ore di colloqui approfonditi. Il portavoce di quest’ultimo ha rivelato che hanno discusso “delle sanzioni statunitensi e dell’UE contro la Bielorussia, dei conflitti in Ucraina e in Medio Oriente e delle relazioni della Bielorussia con Russia e Cina”. Questo avviene mentre i colloqui russo-ucraini stanno entrando in una situazione di stallo che solo gli Stati Uniti o la forza bruta possono sbloccare, come spiegato qui , e a cui ha fatto seguito il rilascio di 14 prigionieri da parte della Bielorussia.
Tra questi c’erano bielorussi “condannati per attività terroristiche ed estremiste”, secondo l’addetto stampa di Lukashenko, ma sono stati graziati “esclusivamente per motivi umanitari”. In realtà, tuttavia, si è trattato quasi certamente di un gesto di buona volontà da parte di Lukashenko nei confronti di Trump, come ha fortemente suggerito il vice di Kellog, John Coale, nel video che ha pubblicato successivamente su X. Il contesto militare-strategico regionale in cui ciò è avvenuto fa luce sul perché Lukashenko abbia acconsentito alla presunta richiesta di Trump.
L’Ucraina ha fatto tintinnare le sciabole lungo il confine bielorusso dalla scorsa estate, le tensioni con la Polonia sono aumentate , Varsavia ha respinto la proposta di Minsk di ispezioni militari reciproche, Zelensky ha iniziato a diffondere allarmismi riguardo alle esercitazioni Zapad 2025 con la Russia in autunno, e la Bielorussia teme di essere esclusa dal processo di pace ucraino. Questi fattori si sono combinati per creare un’apertura ai colloqui tra Stati Uniti e Bielorussia, poiché gli Stati Uniti sono il partner principale comune di Ucraina e Polonia e svolgono un ruolo importante nel conflitto in corso.
La Bielorussia si aspetta quindi che gli Stati Uniti chiariscano cosa Ucraina e Polonia intendano ottenere attraverso la loro pressione (coordinata?) lungo i suoi confini e le limitino in caso di intenzioni aggressive, mentre gli Stati Uniti si aspettano che la Bielorussia non si lasci usare come “trampolino di lancio per ulteriori aggressioni russe”. L’accordo di mutua difesa tra la Bielorussia e la Russia e la custodia delle sue armi nucleari tattiche, insieme al diritto di usarle a piacimento di Lukashenko, le conferisce un’importanza sproporzionata nell’architettura di sicurezza europea in evoluzione.
Il dilemma di sicurezza NATO-Russia può essere aggravato da un attacco della Bielorussia da parte dei partner minori degli Stati Uniti o dalla fantasia politica di consentire alla Russia di invadere il Corridoio di Suwalki, oppure può essere alleviato da una de-escalation delle tensioni al confine (eventualmente in cambio di una riduzione delle risorse russe lì presenti, forse anche delle sue armi nucleari tattiche). Gli Stati Uniti preferirebbero che la suddetta riduzione fosse ottenuta unilateralmente, mentre la Russia sarebbe interessata solo ipoteticamente come parte di un accordo più ampio.
Di conseguenza, gli Stati Uniti potrebbero cercare di provocare una frattura tra Russia e Bielorussia convincendo Lukashenko che gli interessi del suo Paese sono tutelati richiedendo il previsto ritiro, che potrebbe precedere la revoca parziale delle sanzioni occidentali e un possibile riavvicinamento . Tuttavia, Lukashenko è il partner straniero più stretto di Putin e i loro Paesi stanno persino collaborando per costruire uno Stato dell’Unione, quindi Lukashenko potrebbe non lasciarsi manipolare dalle stesse forze che hanno tentato di rovesciarlo cinque anni fa .
È molto più probabile che avesse concordato in anticipo con Putin sul fatto che qualsiasi discussione seria sull’eventuale ritiro delle risorse russe in Bielorussia (in particolare le sue armi nucleari tattiche) fosse subordinata al conseguimento di progressi tangibili nella riduzione delle tensioni lungo i confini con Polonia e Ucraina. Nello scenario in cui gli Stati Uniti accettino un quid pro quo, la Bielorussia potrebbe diventare la chiave per risolvere il dilemma di sicurezza NATO-Russia dopo la conclusione del conflitto ucraino , ma è troppo presto per fare previsioni.
Bibi, altri membri del governo israeliano e i falchi anti-iraniani all’interno dello stesso Trump lo hanno convinto che si è aperta una finestra di opportunità per estromettere definitivamente l’Iran dal gioco geopolitico.
La decisione di Trump di bombardare diversi siti nucleari in Iran è dovuta al fatto che ha lasciato che Israele plasmasse le dinamiche strategico-militari del conflitto in modi che hanno reso questo scenario troppo allettante per non essere perseguito. Gli osservatori dovrebbero ricordare che era a conoscenza dei piani di Israele di bombardare l’Iran e, sebbene abbia potuto fare pressione affinché Israele li rimandasse fino alla scadenza dei 60 giorni previsti per un altro accordo nucleare, in seguito li ha pienamente sostenuti. Ciò ha reso inevitabile, a posteriori, il coinvolgimento diretto degli Stati Uniti nel conflitto.
Israele ha significativamente ridotto le capacità militari dell’Iran dall’inizio della sua campagna di bombardamenti in corso, sostenuta dagli Stati Uniti, ma poi ha iniziato ad affermare di non poter portare a termine l’opera senza i bunker buster americani. L’influente leader del MAGA Steve Bannon ha ritenuto che ciò rappresentasse un tradimento delle relazioni speciali tra i due Paesi, poiché Israele non avrebbe dovuto iniziare una guerra che non poteva vincere da solo. Molti membri del movimento di Trump concordano con questa valutazione ed è per questo che la sua base è profondamente divisa su questo tema.
Da parte sua, Trump o non si cura di ciò che pensano, o è convinto che la maggior parte di loro finirà per sostenerlo, o si aspetta che si turano il naso e votino comunque per i candidati che lui appoggia (incluso chiunque possa essere il suo previsto successore), quindi ha bombardato l’Iran nonostante ciò. Lo ha fatto nonostante ci fosse il rischio concreto che l’Iran prendesse di mira le basi statunitensi regionali e/o bloccasse lo Stretto di Hormuz, cosa che Trump ha cercato di scoraggiare minacciandolo con un fuoco e una furia senza precedenti in tal caso.
A quanto pare, Trump è stato indotto da Bibi, da altri membri del governo israeliano e dai falchi anti-iraniani al suo interno a credere che il significativo degrado delle capacità militari dell’Iran da parte di Israele avrebbe aperto una finestra di opportunità per eliminarlo definitivamente dal gioco geopolitico. Il suo “ritorno in Asia (orientale)” previsto richiede la creazione di un nuovo ordine guidato dagli Stati Uniti in Asia occidentale per prevenire lo scoppio di guerre inaspettate che potrebbero improvvisamente distogliere l’attenzione dal suo obiettivo di contenere la Cina in modo più energico.
A tal fine, inizialmente cercò di ricorrere a mezzi diplomatici per indurre l’Iran a sottomettersi agli Stati Uniti attraverso nuove restrizioni al suo programma nucleare, che Teheran considerava inaccettabili, dopodiché calcolò che attacchi punitivi israeliani li avrebbero costretti ad accettare. Il motivo per cui diede priorità all’eliminazione delle capacità nucleari dell’Iran era perché avrebbero potuto indurlo a costruire bombe che avrebbero rivoluzionato l’equilibrio di potere regionale in modi contrari agli interessi egemonici degli Stati Uniti.
Dando il via libera agli attacchi israeliani il 61° giorno della scadenza dei 60 giorni, sostenendo pienamente Israele in seguito e coinvolgendo direttamente gli Stati Uniti in questa guerra, Trump sta scommettendo sul fatto che l’Iran sarà dissuaso dall’attaccare le basi statunitensi nella regione o che sarà pronto persino a lanciarle con un attacco nucleare come “dimostrazione di forza” se lo facesse. Il danno fisico derivante da potenziali attacchi di ritorsione dell’Iran potrebbe essere immenso, ma Trump è evidentemente disposto ad accettarlo, a prescindere da quanto fortemente una parte della sua base e l’opinione pubblica statunitense in generale lo disapprovino.
In un modo o nell’altro, prima per via diplomatica e ora per via militare, sempre più escalation, Trump si è convinto che l’Iran debba “arrendersi incondizionatamente” agli Stati Uniti. È giunto a questa conclusione non tanto da solo, ma lasciandosi guidare da Israele a tal fine, innanzitutto approvando la sua continua campagna di bombardamenti, che non sarebbe mai stata realisticamente in grado di portare a termine senza l’intervento americano di bunker buster. Comunque sia, ora è lui ad avere la responsabilità di ciò che accadrà in seguito.
L’aspetto territoriale del conflitto è solo il risultato di una “logica militare”, rendendolo un fatto compiuto, poiché il conflitto si è protratto dopo che l’Asse anglo-americano ha sabotato i colloqui di pace della primavera del 2022.
Negli ultimi 1.200 giorni, dall’inizio dell’operazione speciale russa in Ucraina, l’Occidente ha diffuso il panico riguardo alle presunte intenzioni di Putin di prendere il controllo di tutto il Paese. Deve quindi essere rimasto molto dispiaciuto dal fatto che Putin abbia chiarito la politica russa nei confronti dell’Ucraina durante il suo intervento alla sessione plenaria del Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo di quest’anno. Nelle sue parole, “non stiamo cercando la capitolazione dell’Ucraina. Insistiamo sul riconoscimento delle realtà che si sono sviluppate sul campo”.
Questa è una riaffermazione della sua richiesta che l’Ucraina riconosca il controllo russo su tutte le regioni contese e si ritiri dalle zone ancora sotto la sua occupazione per porre fine al conflitto. Ha anche aggiunto che l’Ucraina deve ripristinare il suo status di paese non allineato, non nucleare e neutrale, che ha accettato dopo l’indipendenza. A questo proposito, Putin ha ricordato a tutti che “non abbiamo mai messo in discussione il loro diritto, il diritto del popolo ucraino all’indipendenza e alla sovranità”.
Ciò è in linea con il suo capolavoro dell’estate 2021 ” Sull’unità storica di russi e ucraini “, a cui ha fatto riferimento anche in merito alla sua affermazione: “Ho detto molte volte che considero il popolo russo e quello ucraino un unico popolo in realtà. In questo senso, tutta l’Ucraina è nostra”. Queste parole, la sua battuta sulla “vecchia regola” secondo cui “dove mette piede un soldato russo, quello è nostro”, e il fatto che non escluda di “prendere Sumy”, tuttavia, probabilmente domineranno la copertura mediatica occidentale delle sue dichiarazioni.
Il contesto in cui ha condiviso queste dichiarazioni, che i media occidentali prevedibilmente ometteranno, rivela che non ha intenzioni espansionistiche: “In ogni fase, abbiamo suggerito a coloro con cui eravamo in contatto in Ucraina di fermarsi e abbiamo detto: negoziamo ora, perché questa logica di sviluppare azioni puramente militari può portare a un peggioramento della vostra situazione, e allora dovremo condurre i nostri negoziati da altre posizioni, da posizioni peggiori per voi. Questo è successo diverse volte”.
Allo stesso modo, pochi giorni prima aveva dichiarato ai responsabili delle agenzie di stampa internazionali che “la logica delle operazioni di combattimento” aveva portato le forze russe a invadere le regioni di Kherson e Zaporozhye, ma che inizialmente aveva preso in considerazione l’idea di ripristinare una qualche forma di sovranità ucraina lì all’inizio del 2022. Ciò non è mai accaduto, perché l’Ucraina ha continuato a combattere su istigazione dell’ex primo ministro britannico Boris Johnson , che, a suo dire durante la sessione plenaria, era in realtà su richiesta dell’amministrazione Biden.
Nessuno dei suddetti contesti dovrebbe essere incluso nella copertura dei suoi commenti da parte dei media occidentali, poiché screditerebbe il loro allarmismo. Lungi dal voler prendere il controllo di tutta l’Ucraina, Putin vuole solo rimuovere da lì le minacce di origine occidentale alla sicurezza della Russia, e a tal fine ha ribadito la sua richiesta che l’Ucraina ripristini il suo status di paese non allineato, non nucleare e neutrale. L’aspetto territoriale del conflitto è solo il risultato di una “logica militare”, rendendolo un fatto compiuto con il protrarsi del conflitto.
Gli obiettivi della Russia, disonestamente travisati dall’Occidente fin dall’inizio, rimangono quindi gli stessi: Putin mira essenzialmente a riportare l’Ucraina a dove si trovava oltre un terzo di secolo fa, quando ottenne l’indipendenza e non era ancora stata trasformata dall’Occidente in quella che lui definisce “anti-Russia”. Ritornare ancora più indietro, a quando l’Ucraina era ancora una Repubblica sovietica, non rientra nei suoi piani, ma la “logica militare” potrebbe portare a un ritorno di altre parti del Paese alla Russia se non si raggiungerà presto un accordo di pace.
La sua attuazione di successo contribuirà a ottimizzare lo “Schengen militare”, a generare una manna dal cielo grazie alla facilitazione degli scambi commerciali dell’UE con l’Asia, che potrebbero poi essere reinvestiti nel suo attuale programma di militarizzazione e, nel complesso, a rappresentare un problema molto serio per la sicurezza nazionale della Russia.
Il Primo Ministro polacco Donald Tusk ha annunciato alla fine del mese scorso che il suo Paese investirà 1 miliardo di euro nell’ampliamento dell’impianto ferroviario Euroterminal Sławkow , nella Polonia sud-occidentale, che rappresenta significativamente l’ unico hub merci dell’UE in grado di gestire treni a scartamento largo provenienti dall’ex Unione Sovietica. Il piano prevede l’espansione della capacità del terminal esistente da circa 285.000 container standard all’anno a mezzo milione e la costruzione di un altro terminal, mentre il piano a lungo termine prevede la costruzione di cinque terminal in totale.
Come ha osservato il rapporto di RT a riguardo, Tusk non solo prevede che la Polonia trarrà maggiori profitti dall’Ucraina, come aveva precedentemente dichiarato esplicitamente che il suo Paese cercherà ora di fare, ma prevede anche che questo megaprogetto contribuirà a espandere gli scambi commerciali della Polonia con il resto dell’Europa e persino con l’Asia, grazie alla sua posizione vicina all’intersezione di due corridoi di trasporto europei . La dimensione asiatica del futuro commercio polacco attraverso Sławków è tuttavia curiosa, poiché quei treni dovrebbero transitare attraverso la Russia sanzionata dall’UE.
O Tusk si aspetta un disgelo nelle tensioni tra UE e Russia, oppure si aspetta che questo commercio venga condotto lungo il ” Corridoio di Mezzo ” (MC) multimodale che collega Cina e UE attraverso l’Asia centrale, il Mar Caspio, il Caucaso meridionale, il Mar Nero e, in questo contesto, Odessa. Riguardo al porto di quella città, l’ex viceministro polacco dell’Agricoltura Michal Kolodziejczak ha proposto informalmente di affittare almeno un molo lì ad aprile, a cui ha fatto seguito l’invito dell’Ucraina alla Polonia a contribuire alla ricostruzione del suo settore marittimo .
Inoltre, nonostante le tensioni politiche bilaterali sulla rinascita della Volinia da parte della Polonia, Genocidio A seguito della disputa e della decisione di inviare ulteriori aiuti militari all’Ucraina solo a credito , alla fine del mese scorso hanno firmato un accordo di cooperazione che prevede l’assistenza dell’Ucraina alle aziende polacche presenti nel paese. A questo si aggiunge la proposta informale complementare di Kolodziejczak di affittare terreni agricoli ucraini, che sta emergendo il quadro di un piano geoeconomico generale che ora verrà brevemente descritto.
La Polonia è leader dell'” Iniziativa dei Tre Mari ” (3SI), che si riferisce ai progetti di connettività regionale volti a promuovere l’integrazione tra i paesi dell’Europa centrale e orientale (PECO), inclusa l’Ucraina in questo contesto. L’Ucraina è tuttavia un concorrente agricolo della Polonia, ma Kolodziejczak ritiene che possa essere parzialmente cooptata attraverso i contratti di locazione di terreni agricoli da lui proposti informalmente. L’affitto di almeno un molo a Odessa e l’espansione di Sławkow potrebbero quindi facilitare le esportazioni agricole e di altro tipo polacche verso l’Asia attraverso la MC.
Allo stesso tempo, l’espansione di Sławkow consente alla Polonia di trarre vantaggio logistico dal ruolo dell’UE nella ricostruzione dell’Ucraina, in particolare della vicina potenza economica tedesca. Inoltre, data la vicinanza di Sławkow a diversi corridoi di trasporto europei, una volta completato questo piano, la Polonia potrà svolgere un ruolo più importante negli scambi commerciali intra-UE Nord-Sud ed Est-Ovest. Non solo, ma potrebbe anche facilitare gli scambi commerciali di alcuni di questi stessi membri dell’UE con l’Asia attraverso il Mar Baltico, traendone profitto da ogni punto di vista.
Basti dire che Sławkow ha anche una duplice finalità militare-logistica rispetto allo ” Schengen militare “, proprio come altri importanti progetti 3SI, e parte dei profitti derivanti dall’attuazione di successo di questo piano geoeconomico generale saranno prevedibilmente reinvestiti nella modernizzazione dell’obsoleto complesso militare-industriale polacco . Si prevede inoltre che la Polonia utilizzerà questi profitti per acquistare ulteriori equipaggiamenti militari dagli Stati Uniti e dalla Corea del Sud. Ciò rende Sławkow una seria preoccupazione per la sicurezza nazionale della Russia.
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La questione iraniana assomiglia sempre più ad un “teatro dell’ assurdo”, anzi per meglio dire al “teatro delle ombre”che fu il Grande Gioco portato dai “Signori de l’ Impero Britannico” contro la Russia nel secolo XIX. Sostengo da tempo che di questo nuovo”teatro delle ombre ” l’attuale dirigenza iraniana non sia solo “attrice” ma anche “sceneggiatrice”.
Il sospetto mi era venuto quando gli americani liquidarono a tradimento Suleimani senza che la dirigenza iraniana nei FATTI fosse andata aldilà di una “sceneggiata” nella sua reazione.
Sospetto che mi è cresciuto quando nella piena acquiescenza di chi “comanda in ” Iran è stato poi similmente “liquidato” Raisi e la sua squadra; perplessità che è diventata alla fine una certezza quando ho visto liquidato Nasrallah e tutto il suo movimento senza che l’Iran (( sempre nei FATTI) “facesse un plissè”.
Poi è venuto l’ improvviso ritiro dalla Siria, laddove la Siria era fondamentale per presidiare la ” via per Teheran ” alla aeronautica israeliana.
E anche questo “teatro nucleare” non mi convince da tanto tempo . Le bombe non si fanno con l’ uranio arricchito al 90% ma con il plutonio dei reattori alimentati con uranio blandamente arricchito, estratto poi dal combustibile “esausto”.
E non servono 10 impianti nucleari ma UNO (solo) apposito reattore e tutta la tecnologia chimica per la processazione del combustibile da esso estratto, esattamente come ha fatto la NK .
Possibile che in mezzo a tutti questi numerosi impianti l’Iran non abbia anche un solo ben nascosto minireattore segreto da cui estrarre il plutonio? Possono essere talmente sciocchi a legarsi ad una fatwa ?
Nemmeno una “piletta atomica” nascosta nei sotterranei di uno stadio come quella da cui Fermi estrasse il plutonio che incenerì Nagasaki?
Qui infatti bisogna ricordare che quando, con la crisi petrolifera , anche alle potenze sconfitte nel 1945 fu autorizzato un “nucleare civile”, questo fu concesso seguendo modalità diverse.
Mentre all’Italia pre-92 il “nucleare” non fu minimamente concesso, temendo altissima la probabilità di “proliferazione” legata al “proarabismo” di frange importanti di quei governi, alla Germania “ il nucleare” fu concesso solo alla condizione di trasferire tutto il suo plutonio “di risulta” alla Francia che poi glielo avrebbe rivenduto processato come nuovo “combustibile”.
Ciò non di meno, alla fine e comunque, anche l’ intero programma nucleare tedesco è stato competamente smantellato. I “verdi” sono stati creati apposta per questo.
Invece condizioni “migliori” furono concesse al Giappone che può “processare da sè ” il proprio plutonio “di risulta”. Il Giappone quindi detiene l’ intera filiera nucleare e può stoccare plutonio a suo piacimento rendendosi una potenza “subnucleare” , in grado quindi di dotarsi di molte testate in poco tempo, avendo già tutte le competenze necessarie : produzione, innesco e lancio , tutte cose di cui al Giappone mancherebbero solo i test.
A questo punto ci si dovrebbe domandare perché al Giappone questo è stato concesso e alla Germania no. La mia risposta è che per i “conflitti del futuro” previsti dai “masters of universe” tra “occidente” e ( l’ ancora ) “ribelle” conglomerato Russia-Cina, il Giappone con il suo , pur ben nascosto, “ revanscismo” è degno di fiducia nel poter essere impiegato come eventuale “ucraina” ANCHE dotata di armi nucleari, mentre la Germania no.
Quindi, tornando da questa digressione, cosa impedirebbe, specie ORA, all’ Iran di sottrarsi da tutti questi guai con una postura meno imbecille ?
Evidentemente tutto questo è VOLUTO!
Ho già spiegato che tutto questo può avvenire solo per astuzia o tradimento; entrambi motivi in ogni caso, soprattutto per la Russia, per partecipare a questo “teatro” con quanta più attenzione possibile .
Sappiamo infatti, perché sono stati proprio i FATTI successivi a confermarlo, che gli allora “tre imperatori” finirono nella WW ordita dai bankesters grazie a un piccolo paese molto orgoglioso , ambizioso e “furbo”. Sarebbe veramente imperdonabile che la assai meno potente Russia di oggi inciampasse di nuovo in una altra “Serbia”, questa volta del MO.
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Mentre gli Stati Uniti e il loro satellite israeliano marciano verso la barbarie – il genocidio a Gaza, presto in Cisgiordania, l’assassinio del diritto internazionale in Iran – una delle poesie più toccanti di William Blake, “L’immagine divina”, ci ricorda che ogni uomo, se sceglie, può essere qualcosa di diverso da un assassino. Leggere questa poesia ci permette di sfuggire alla dinamica di violenza in cui le forze del male (le cose devono essere nominate) cercano di trascinarci.
Nessuna traduzione può rendere giustizia a questo testo. Se il vostro inglese non è abbastanza buono, potete fare lo sforzo di capirlo prima, e poi rileggerlo tutto d’un fiato per sentirne la forza morale.
Non l’ho illustrato con un’incisione di Blake, ma con “La tempesta” di Giorgione, un altro vertice dell’arte occidentale. Nessuno sa cosa ci stia dicendo questo quadro. Ognuno è libero di penetrare il suo mistero come vuole. Per me, evoca alcune dimensioni in più dell’esperienza umana: bellezza, maternità, fragilità, minaccia, protezione.
L'immagine divina Alla Misericordia, alla Pietà, alla Pace e all'Amore, tutti pregano nelle loro angosce: e a queste virtù di delizia restituiscono la loro gratitudine.
Perché la Misericordia, la Pietà, la Pace e l'Amore sono Dio, nostro padre caro; e la Misericordia, la Pietà, la Pace e l'Amore sono l'uomo, suo figlio e suo figlio.
Perché la Misericordia ha un cuore umano, la Pietà un volto umano, l'Amore una forma umana divina e la Pace un abito umano.
Allora ogni uomo di ogni tempo, che prega nella sua angoscia, prega la forma umana divina, Amore, Misericordia, Pietà, Pace.
E tutti devono amare la forma umana, pagani, turchi o ebrei.
Dove dimorano la misericordia, l'amore e la pietà, lì dimora anche Dio.
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Le notizie attuali riguardano un presunto cessate il fuoco nel selvaggio attacco a sorpresa anglo-sionista contro l’Iran. Quindi, questo sembra il momento giusto per avvertire che non c’è MAI un cessate il fuoco nella guerra anglo-sionista contro il mondo. Possono esserci apparenti pause, ma non c’è mai una vera tregua.
Non mi credete? Consiglio vivamente l’ultimo libro di Ron Unz:
Come tipico degli articoli di Unz, questa panoramica della campagna di omicidi israeliana contro il resto del mondo è troppo lunga per essere facilmente riassunta. Forse un modo per trasmettere l’argomento dell’articolo è il racconto di Unz della vanteria di Menachem Begin – in un’intervista televisiva – di essere stato il padre fondatore del terrorismo mondiale. E Begin era presente alla fondazione: si potrebbe dire che l’assassinio è nel DNA di Israele.
Le riflessioni di Unz su questo argomento – di cui molti sembrano ignorare l’esistenza, nonostante i recenti attacchi terroristici israeliani, come gli attacchi ai cercapersone – sono state, come è ovvio, stimolate dal feroce attacco nazionalista ebraico all’Iran. Ecco come inizia l’articolo:
Dieci giorni fa, un improvviso e inaspettato attacco israeliano ha inferto un colpo terribile e decapitante alla leadership della Repubblica Islamica dell’Iran , assassinando con successo i massimi comandanti militari del Paese, il suo principale negoziatore per le armi nucleari e quasi tutti i suoi più eminenti scienziati nucleari. Molte di queste vittime sono state uccise nelle loro case insieme ai loro familiari da droni esplosivi o attacchi missilistici che a volte hanno distrutto interi condomini, causando numerose vittime civili collaterali.
Un’ondata così improvvisa e massiccia di omicidi pubblici contro i vertici di una grande nazione non si era mai verificata prima , e la guerra che ne è risultata, con le sue salve di missili iraniani di rappresaglia contro Israele, ha ora portato anche l’America nel conflitto.
Tra le altre cose, questi eventi hanno dimostrato in modo inconfutabile il controllo pressoché totale che Israele e i suoi partiti politici hanno raggiunto sull’intera economia mediatica occidentale. L’Iran era impegnato in negoziati con l’amministrazione Trump sul suo programma nucleare, quindi l’improvviso attacco di Israele è stato ovviamente un attacco immotivato, in totale violazione di tutte le leggi internazionali. Allo stesso modo, l’assassinio di così tanti leader militari e scienziati civili iraniani ha violato ogni regola esistente in materia di guerra internazionale. Se qualsiasi altro Paese al mondo avesse commesso anche solo una piccola parte di questi crimini, sarebbe stato universalmente condannato con la massima fermezza da ogni organismo internazionale e sottoposto alle più dure sanzioni internazionali, inclusa probabilmente un’azione militare coordinata per rimuovere il suo regime e processarne la leadership politica.
Ma poiché i ferventi sostenitori di Israele dominano completamente i media globali, possono facilmente trasformare il nero in bianco e l’alto in basso. Pertanto, il bizzarro risultato di questo attacco israeliano illegale e immotivato contro l’Iran è stata un’ondata di dichiarazioni pubbliche fortemente simpatizzanti per Israele da parte di leader politici europei e americani, dal presidente Donald Trump in giù, dimostrando così che tutte queste potenti nazioni, un tempo indipendenti, erano semplicemente diventate vassalli sottomessi allo Stato ebraico.
…
Un’altra conclusione importante da trarre da questi recenti sviluppi è che lo Stato ebraico si è certamente affermato come il più prolifico e abile praticante di omicidi come tecnica di governo della storia, …
Ricordate Trump che ha accettato un “cercapersone d’oro” da Netanyahu? Pensateci, visto che i nostri media tradizionali scelgono di non pensare a queste cose, anche quando l’argomento riguarda Trump. Il leader della nazione presumibilmente più potente del mondo che accetta in dono il simbolo di un attacco terroristico. Solo in America, e solo perché il colpevole era Israele. Probabilmente, Trump non ha osato rifiutare il dono. Il che fa sorgere qualche dubbio.
Unz prosegue affrontando l’intero tema degli omicidi politici come forma di governo, inclusa una discussione sul bestseller del NYT di Ronen Bergman:
Unz copre un vasto arco di storia, ma riprenderemo il suo racconto quando tornerà al presente. Ciò che ho trovato particolarmente affascinante è stata la spiegazione di Unz del sostegno esplicito del Pakistan all’Iran. Nei giorni scorsi ho accennato a questo argomento, ma non ne conoscevo appieno la portata, che Unz spiega in modo molto dettagliato:
Con l’Iran ancora in fase di ripresa dal devastante attacco a sorpresa inflitto da Israele e ora alle prese con quella che potrebbe trasformarsi in un’offensiva americana ancora più imponente, molti osservatori sono rimasti sorpresi dal fatto che né la Russia né la Cina abbiano offerto pubblicamente assistenza militare a quel Paese in difficoltà. Il blogger Simplicius ha evidenziato le probabili ragioni di questa riluttanza, che ho trovato piuttosto sorprendenti.
Secondo il presidente russo Vladimir Putin, all’inizio di quest’anno il suo paese aveva voluto concludere un partenariato militare difensivo con l’Iran, molto simile agli accordi con la Corea del Nord o la Bielorussia, ma il governo iraniano aveva respinto tale proposta , preferendo invece rimanere autosufficiente e completamente indipendente dall’influenza di Mosca.
…
Analogamente, il giornalista cinese Bin Hua ha osservato che di recente l’Iran si è orientato verso l’India, allontanandosi dalla Cina.
Questi apparenti cambiamenti nella politica estera iraniana potrebbero essersi rivelati disastrosi per il Paese e sembrano essere stati probabilmente provocati da un cambiamento cruciale ai vertici del governo iraniano.
Dopo la sua elezione nel 2021, il presidente iraniano intransigente Ebrahim Raisi aveva mantenuto stretti rapporti con Russia e Cina, ma nel maggio 2024 morì in un incidente in elicottero altamente sospetto insieme al suo ministro degli Esteri e, visti gli eventi successivi, ora sembra piuttosto probabile che il Mossad ne sia stato il responsabile. Il successore di Raisi, Masoud Pezeshkian, era una figura politica molto più moderata, desiderosa di ristabilire buoni rapporti con l’America e il resto dell’Occidente, ed evitò deliberatamente di avvicinarsi a Russia o Cina per timore che tali passi alienassero i leader occidentali.
Sembra quindi del tutto possibile che un assassinio del Mossad sia riuscito a deviare la politica estera iraniana in una direzione che in ultima analisi avrebbe avuto conseguenze strategiche disastrose per il Paese.
…
Sebbene sia la Russia che la Cina siano state riluttanti a offrire pubblicamente supporto militare all’Iran durante l’attuale conflitto con Israele, molti sono rimasti sorpresi che il Pakistan abbia fatto proprio questo . Questo supporto è arrivato nonostante la covata ostilità tra i due Paesi confinanti, ostilità che era esplosa lo scorso anno in scambi di missili e droni al confine . Inoltre, i due Paesi rappresentano le branche rivali dell’Islam, sunnita e sciita, spesso in conflitto.
La ragione ovvia della sorprendente posizione del Pakistan è che i principali esponenti israeliani hanno sostenuto che, dopo aver distrutto l’Iran, il loro prossimo progetto potrebbe essere l’eliminazione analoga del programma di armi nucleari del Pakistan.
…
Potrebbe sembrare assurdo che i pakistani si preoccupino di tali minacce israeliane. Il Pakistan è un enorme Paese di 250 milioni di abitanti, dotato di un potente esercito, e si trova a circa 3.200 chilometri dai confini del piccolo Stato ebraico. Ma i pakistani sanno bene che alla fine degli anni ’80 gli israeliani avevano probabilmente assassinato l’intero governo pakistano nella speranza di far fallire il suo programma di sviluppo di armi nucleari, un attacco che è costato accidentalmente la vita anche all’ambasciatore statunitense e a un generale americano che lo accompagnava.
Sospetto che questo importante evento storico sia completamente sconosciuto anche a un solo americano istruito su cento, ma i dettagli – e il frenetico insabbiamento che ne è seguito da parte del governo e dei media americani – meritano di essere analizzati approfonditamente. I fatti dimostrano chiaramente che già dagli anni ’80 la lobby israeliana aveva accumulato un potere enorme all’interno del governo americano. Ho discusso di questa storia in quello stesso lungo articolo del gennaio 2020.
Non voglio rovinarvi la sorpresa: seguite il link e leggete tutto.
Tuttavia, non posso concludere senza fornire un esempio del resoconto di Unz sul ruolo dei nazionalisti ebrei nella guerra contro la Russia. Ammetto di trovare frustrante quando i commentatori affermano che i nazionalisti ebrei svolgono solo un ruolo marginale, se non addirittura nullo, nella guerra anglo-sionista contro la Russia. Unz:
C’è un esempio ancora più eclatante dell’arroganza e dell’estrema incoscienza israeliana. Infuriato per quello che considerava un insufficiente supporto russo dopo l’attacco di Hamas, un’importante figura politica di nome Amir Weitmann è intervenuto suRTalla fine del 2023 per dichiarare che, dopo la distruzione di Hamas, Israele avrebbe preso di mira la Russia per una severa rappresaglia , una minaccia sconcertante per il Paese che possiede il più grande arsenale nucleare del mondo.
All’epoca in cui Weitmann lanciò quella minaccia scandalosa contro la Russia, mi sembrò un perfetto esempio dell’arroganza e dell’irrazionalità israeliana, più che qualcosa da prendere sul serio. Ma potrei essermi sbagliato in questa valutazione.
All’inizio di questo mese, il mondo è rimasto scioccato daL’improvviso attacco di droni esplosivi contro la flotta di bombardieri strategici russi , una delle gambe della sua vitale triade di deterrenza nucleare. Gli ucraini si sono attribuiti il merito dell’operazione, in cui i container sono stati consegnati tramite camion all’interno della Russia, per poi rilasciare automaticamente sciami di droni avanzati, prendendo di mira simultaneamente cinque diversi aeroporti russi, tutti situati nel cuore dell’enorme Paese.
Inizialmente si sosteneva che una gran parte dell’intera flotta di bombardieri nucleari russi fosse stata distrutta a terra e, benché questa affermazione sembri essere stata notevolmente esagerata, la Russia ha sicuramente subito un duro e umiliante colpo.
Era la prima volta nella storia che l’arsenale nucleare di una grande potenza veniva attaccato direttamente in questo modo, e questo sviluppo estremamente destabilizzante avrebbe potuto facilmente portare il mondo sull’orlo di una guerra nucleare. Secondo la dottrina ufficiale russa, qualsiasi attacco convenzionale contro le forze nucleari russe giustificherebbe pienamente una risposta nucleare.
Inoltre, solo una settimana prima i russi avevano riferito che quando il presidente Vladimir Putin si era recato a Kursk per un giro di ispezione,il suo elicottero era stato attaccato da uno sciame di droni in un apparente tentativo di omicidio.
Così, in meno di due settimane, droni avanzati sono stati utilizzati in un tentativo di assassinio contro il presidente russo e anche in un attacco mirato a distruggere gran parte delle forze nucleari strategiche russe. Sembra molto improbabile che gli ucraini da soli abbiano potuto gestire operazioni così sofisticate, e in effetti i russi hanno affermato di avere prove concrete del contributo delle forze britanniche all’attacco. Ma ritengo altrettanto improbabile che la Gran Bretagna da sola abbia intrapreso un’operazione così estremamente sconsiderata, e c’è un altro fattore ovvio da considerare.
I metodi impiegati nell’attacco contro le forze nucleari strategiche della Russia (droni avanzati lanciati automaticamente da una posizione vicina) sembravano sorprendentemente simili a quelli utilizzati dagli israeliani meno di due settimane dopo nel loro attacco iniziale di grande successo contro l’Iran , e nessuna precedente operazione di questo tipo era mai stata tentata da nessun paese.
La stretta corrispondenza tra metodi e tempi dei due attacchi non sembra essere puramente casuale, suggerendo fortemente un forte coinvolgimento degli israeliani nell’attacco contro la Russia. In effetti, secondo il Dr. Gilbert Doctorow , i media russi sono attualmente pieni di discussioni su un possibile ruolo israeliano.
Ma consideriamo un’altra questione di tempistiche. Secondo gli ucraini, quella che hanno chiamato “Operazione Ragnatela” ha richiesto più di diciotto mesi di pianificazione. Ciò indica che il progetto è probabilmente iniziato poco dopo l’intervista di Weitmanna RT, in cui aveva promesso una severa rappresaglia israeliana contro la Russia. Quindi la combinazione di tutti questi fattori indica certamente un ruolo importante di Israele nell’attacco contro il presidente russo e il suo arsenale nucleare strategico.
Fatti un favore e leggilo tutto.
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