caso Skripal_Parla la vittima, di Giuseppe Germinario
Periodicamente il caso Skripal torna alla ribalta contribuendo ad avvelenare i rapporti già particolarmente tesi tra Russia e Alleanza Atlantica. Sono stati soprattutto i servizi inglesi ad alimentare la tensione ostentatamente strumentalizzata dal Governo Inglese. Italia e il mondo ha offerto una propria interpretazione dei fatti riguardanti una vicenda così contorta http://italiaeilmondo.com/2018/04/08/podcast-22_realta-oltre-la-fantasia-lintreccio-dei-destini-personali-e-delle-strategie-politiche-il-caso-skripal-di-gianfranco-campa/ . In questi giorni la stampa, in particolare quella inglese, è ripartita con una serie di articoli sul caso. Tra i vari https://www.voanews.com/a/poisoned-former-russian-spy-struggled-to-come-to-terms-with-murder-bid/4597747.html
A sua volta Putin è sceso in campo in prima persona per apostrofare il malcapitato https://www.telegraph.co.uk/sergei-skripal/
Un intervento talmente violento da sembrare più un tentativo di protezione e copertura che di annichilimento del protagonista più o meno involontario. Sta di fatto che per pochissime ore è apparso sul web una dichiarazione dello stesso Skripal il quale accusava i servizi inglesi dell’intossicazione da gas. Una dichiarazione che può a sua volta prestarsi a diverse interpretazioni; la prontezza con la quale è stata rimossa presuppone l’intervento di forze potenti ed oscure; lascia di fatto propendere per la veridicità delle sue affermazioni. E’ mancata purtroppo la prontezza di spirito necessaria a salvare il file di quella testimonianza. L’impossibilità di provare quanto segnalato può dare adito a dubbi circa la serietà della fonte; ritengo che la denuncia della gravità di quelle dichiarazioni meritino la preminenza. Una licenza che può essere consentita ad un piccolo blog. Probabilmente nelle prossime settimane non mancheranno ulteriori colpi di scena che consentiranno di arricchire e avvalorare una trama così fosca e purtroppo di alimentare una tensione crescente che sembra sfuggire sempre più al controllo di chi nominalmente dovrebbe decidere, stando almeno agli impegni proclamati in campagna elettorale, gli indirizzi di politica estera del paese del quale è Presidente: Donald Trump. Ad acuirla, non ultime le minacce da parte statunitense di un attacco preventivo teso a distruggere i missili a medio raggio dislocati in Russia. Una vera e propria provocazione giustificata dalla violazione di quegli stessi trattati di cui hanno fatto strame gli americani negli ultimi venti anni. Ai grandi movimenti nello scacchiere geopolitico si aggiungono oscure trame le quali lasciano intendere la profondità del conflitto in corso tra vari centri decisionali. _ Giuseppe Germinario