Migranti e portatori di pace, a cura di Giuseppe Germinario

 

MIGRANTI

qui sotto un testo tradotto dell’analista africanista Bernard Lugan. Coglie un aspetto importante dei processi migratori. Ve ne sono ormai aggiunti altri. A migrare non è nemmeno la componente più povera di quel continente; questa non se lo può permettere. E’ presente inoltre una componente sempre più importante legata all’esportazione e al radicamento di organizzazioni mafiose in particolare dell’Africa del Nord-Ovest. Numerose inchieste in varie città italiane, riportate sui giornali locali, molto meno su quelli nazionali, stanno iniziando ad offrire barlumi di verità_Giuseppe Germinario

Nel 2017 (i dati completi per 2018 non sono noti), il jihadismo, nella sua accezione più ampia ha causato 10.376 morti in Africa (Fonte:Centro di studi strategici per l’Africa). Per quanto drammatiche siano, queste cifre non giustificano che centinaia di milioni di africani debbano essere ospitati. Siamo infatti non in presenza di una vera e propria condizione di pericolo di persone tale da giustificare l’applicazione di un “diritto d’asilo”, diventato la filiera ufficiale dell’immigrazione. Non è infatti il jihadismo a spingere i “migranti” africani a forzare le porte di un’Europa paralizzata dalla tunica di Nessus etno-masochista, ma la miseria. I migranti economici, quindi non hanno diritto di restare nei paesi europei. Non se ne dispiacciano contrabbandieri ideologici e papa.

Per avere una chiara idea del vero tributo umano del jihadismo africano, passeremo in rassegna le sue aree di attività, vale a dire la Somalia, Egitto, Libia, Nigeria e la regione del Sahel-Sahara.

1) Somalia: delle 10376 morti causate dal jihadismo africano nell’accezione più ampia, 4557 – ovvero il 44% del totale – sono stati uccisi dal Shabaab della Somalia, anche se non sappiamo se si tratta di puro jihadismo , guerra civile o entrambi.

2) l’Egitto e il Sinai: 391 morti nel 2017 (contro 223 nel 2016) causate dallo Stato islamico e da Al Mourabitun.

3) Libia: 239 morti, la maggior parte delle quali membri dello Stato Islamico uccisi dalle milizie che lo combattono.

4) Nigeria (Boko Haram): dopo il picco di 11 519 morti nel 2015, nel 2017, il numero totale di morti è raggiunto la cifra di 3329.

5) La regione del Sahel sahariana (Mali, Niger, Burkina Faso): Il bilancio delle vittime è purtroppo quasi raddoppiato in un anno, da 223 nel 2016-391 nel 2017. Dei 391 morti, 253 sono attribuibili al gruppo Jama ‘ ha Nusrat al-Islam wal Muslimeen.

 

Se togliamo dalle 10.376 vittime del jihadismo globale i 4557 decessi somali, nel 2017, per il resto della loro azione terra africana, i jihadisti hanno provocato 5819 morti. Alla scala delle vaste zone colpite, e in relazione a una popolazione di circa 400 milioni di persone che vivono lì, non siamo ovviamente in presenza di popolazioni in pericolo tale da provocare un esodo che giustifichi la domanda di asilo.

Tuttavia, in passato, l’Africa ha sperimentato uccisioni di massa veri, in particolare tra il 1991 e il 2002, quando la guerra civile algerina ha causato la morte di più di 60 000 persone (e anche più di 100 000 secondo alcune ONG), circa 6000 l’anno. Allo stesso modo, nel decennio 1980-1990 la guerra civile in Liberia ha provocato più di 150.000 morti, pari a circa 15 000 l’anno; o tra il 1991 e il 2002 quella della Sierra Leone ha causato più di 120 000 morti, circa 12 000 l’anno. Per non parlare delle guerre di Ituri e Kasai ecc

 

Ma in quei momenti non abbiamo conosciuto un’ondata di “rifugiati” a immagine di ciò che l’Europa sta soffrendo attualmente.

Questa non è la guerra dalla quale fuggono questi “migranti” africani forzando le porte dell’Europa, con l’aiuto dei contrabbandieri professionali o ideologici. In Africa, il jihadismo in realtà provoca tre volte meno vittime dei morsi di serpente. Mamba, vipere di sabbia e altri naja  nel 2017, ucciso tra i 25.000 e i 30.000 poveri e reso molte vite storpie (Slate fonte Africa).

Queste persone non sono “rifugiati” che temono per la loro vita e ai quali noi “dovremmo” dare il benvenuto e proteggere mentre cercano di entrare nel “Eldorado” europeo; sono clandestini. Attratti dal nostro “benessere” e dalle nostre leggi sociali generose, questi squatters (occupanti abusivi) si introducono per effrazione in un’Europa a lasciarli entrare, come diceva Chesterton; l’attuale Papa lo rovela nel suo discorso in nome di “antiche virtù cristiane impazzite.”

Bernard Lugan

2019/01/27

 

 

PORTATORI DI PACE

La maggioranza del Congresso Americano, democratici e buona parte dei repubblicani, ha bocciato la decisione di Trump del ritiro delle forze militari americane da Siria ed Afghanistan. Il Presidente Trump sarà pure paralizzato nella sua azione politica; sta di fatto che la sua pura e semplice esistenza sta costringendo le forze politiche a mettere da parte ogni ipocrisia e a manifestarsi apertamente. Sarà sempre più difficile una operazione di mera restaurazione e di recupero in tempi rapidi di credibilità ed autorevolezza; come pura di una riproposizione dello schema classico destra/sinistra-democratici/conservatori.

qui sotto il link e la traduzione di una nota

In this Jan. 29, 2019, photo, Senate Majority Leader Mitch McConnell, R-Ky., speaks to reporters at the Capitol in Washington. In a rebuke to President Donald Trump, the Senate has voted 68-23 to advance an amendment that would oppose withdrawal of U.S. troops from Syria and Afghanistan. The amendment from McConnell says Islamic State and al-Qaida militants still pose a serious threat to the United States and warns that “a precipitous withdrawal” of U.S. forces from Syria and Afghanistan could allow the groups to regroup and destabilize the countries.

ONU e i global compact su migrazioni e rifugiati. Intervista al professor Augusto Sinagra

La firma all’ONU dei recenti compact su migrazioni e rifugiati ha sollevato anche se tardivamente qualche discussione anche in Italia. Un po’ poco rispetto alla rilevanza del problema e all’enfasi e al clamore che ha accompagnato l’impegno di Matteo Salvini in materia di immigrazione sin dalla costituzione del Governo Conte. Il motivo lo si può trovare nell’atteggiamento acritico dell’opposizione e nell’imbarazzo che un tale argomento suscita in un governo composto da forze politiche così diverse. Da qui l’atteggiamento furtivo della diplomazia e  il tentativo di lasciar passare sotto silenzio la posizione italiana. Sarà un tema che comunque non tarderà a conquistare la ribalta. Il professor Sinagra ha offerto le sue autorevoli opinioni sull’argomento. Buon ascolto_Giuseppe Germinario

interrogativi inquietanti, di Giuseppe Germinario

Oggi Maria Angela Zappia Caillaux, diplomatica, rappresentante permanente dell’Italia all’ONU dal 31 luglio 2018, in quota quindi del Governo Conte e del Ministro degli Esteri Moavero, già ministro plenipotenziario e rappresentante permanente alla NATO nonchè consigliere diplomatico di Matteo Renzi, ha votato in rappresentanza dell’Italia a favore del Migration Global Compact, il documento con il quale si tenta di orientare e regolare, sarebbe meglio dire incentivare, i fenomeni migratori, in contrasto tra l’altro con la posizione statunitense.

I contenuti del documento saranno trattati in altre occasioni.

Oggi interessa ottenere risposta piuttosto a queste domande:

  1. Con quale avvallo la diplomatica ha manifestato il proprio voto? Quello del Ministro Moavero, del Presidente della Repubblica Mattarella, del Capo di Governo Conte?
  2. Nel caso di adesione improvvida, il Presidente Conte e il Ministro Moavero sono pronti e disponibili a sconfessare l’iniziativa del diplomatico e a rimuoverla?
  3. Come si esprimerà a proposito il Parlamento nella prossima votazione sull’argomento? Si assisterà ad un inedito schieramento favorevole al documento e ad una clamorosa rottura della compagine di governo su un tema così dirimente? 
  4. Se confermato si tenterà di ricacciare la Lega nell’alveo del centrodestra e il M5S o parte di esso in quello di centrosinistra sotto mutate spoglie; in alternativa si cerca di relegare quest’ultimo o parte di esso al ruolo di opposizione di comodo? Con questo, quindi, ricondurre lo scontro e il confronto politico nell’alveo classico destra/sinistra con stella polare il ritorno al classico europeismo condiviso?

PS- Per correttezza il voto ha riguardato il Global Compact sui rifugiati. Si tratta comunque di un documento parallello al GMC che comunque agisce e interferisce con esso, compresa l’esplicita accettazione di immigrati come rifugiati sulla base  di una “autocertificazione” sino a prova contraria. Esattamente come avviene ora. Da qui il dissenso USA e russo