interrogativi ragionevoli, di Giuseppe Masala
Qui sotto alcune considerazioni a proposito delle recenti iniezioni di liquidità della Federal Reserve. La FD ha deciso di sostenere Deutsche Bank, in grandissima difficoltà. Non sarà probabilmente l’unico intervento di soccorso. Un crollo di DB destabilizzerebbe tutto il sistema finanziario e la direzione dei flussi verso gli Stati Uniti. Vedremo come Angela Merkel dovrà ricambiare la cortesia, sempre che vada a finire bene_Giuseppe Germinario
Intanto la Federal Reserve di New York ai 60 miliardi mensili di Quantitative Easing e alle operazioni pronti contro termine a 24 ore da 120 miliardi e a quella da 35 miliardi a 14 giorni ne ha aggiunte due a 42 giorni da 40 miliardi complessivi e un’altra da 15 miliardi a 25 giorni. Ormai stanno allagando tutta la curva dei tassi sull’interbancario…una vera alluvione di liquidità. Il dato interessante è che apertis verbis hanno scritto che non diranno per almeno i prossimi due anni quale (o quali) banche stanno chiedendo soldi perchè evidentemente nei guai fino al collo e nessuna altra banca gli presta un dollaro.
Ora che Deutsche Bank è in fallimento la Merkel accelera per l'”Unione Bancaria”: Conte non ceda al ricatto
di Giuseppe Masala
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-ora_che_deutsche_bank__in_fallimento_la_merkel_accelera_per_lunione_bancaria_conte_non_ceda_al_ricatto/29296_31659/?fbclid=IwAR1SV4HesrOrBPgXa5OYtGhv1Tp7g49JDMFLDbjL5IixZCcb_LmHReuk0eUNarrano le cronache che il focus della cena di lavoro tra il PdC Giuseppe Conte e la Cancelliere tedesca Angela Merkel sia stato il completamento della cosiddetta “unione bancaria” con l’introduzione di un’assicurazione europea per le banche che eventualmente andranno in default trascinando con sé i risparmi dei loro clienti. Non esattamente a caso questa preoccupazione alla signora Merkel viene ora che sono a grande rischio le banche tedesche a partire da Deutsche Bank e di Commerzbank. Ricordo inoltre che quando saltarono dopo la cura Monti ben sette banche italiane a Berlino dissero che non ci pensavano proprio a pagare per gli italiani e quindi che l’Unione Bancaria non sarebbe stata mai completata con un’assicurazione sui c/c delle banche sottoposte a bail-out. Hanno cambiato idea, quando gli conviene.
Insomma, vogliono ripetere l’operazione già fatta ai tempi della crisi greca con la costituzione del Meccanismo Europeo di Stabilità che fu finanziato in proporzione al pil dei singoli stati e non in base all’esposizione verso la Grecia insolvente del sistema bancario dei singoli stati. E fu così che l’Italia a fronte di un esposizione di appena quattro miliardi nei confronti della Grecia fu costretta a pagare ben 50 miliardi calcolati in proporzione al peso del pil italiano su quello europeo.
In buona sostanza abbiamo speso una cifra immensa per salvare le banche tedesche e francesi che erano esposte per cifre astronomiche. Ora ci risiamo, e del resto se il colpo è venuto bene una volta, giustamente la furba signora Merkel ci riprova con i fessi di turno (sempre gli stessi, noi).
La regola in sostanza secondo la Signora Merkel sarebbe questa: “Le perdite tedesche sono perdite europee e tutta l’Europa deve contribuire. Le perdite degli altri stati, specialmente quelli mediterranei sono perdite dei singoli stati ed ognuno s’arrangi.”. In altri termini ciò che è mio è mio, ma ciò che è tuo è comunque mio. Questo dicono i tedeschi.
Ora, è molto probabile che i tedeschi lancino una bella esca come per esempio fondi europei o una collaborazione italo-tedesca sulla siderurgia per risolvere la crisi di Taranto. In cambio chiederanno “una firmetta” italiana sull’assicurazione europea sui depositi. Insomma, magari ci daranno un miliardo sulla siderurgia per chiedercene una cinquantina tra un anno per salvare i c/c dei ricchi bottegai tedeschi. Un vero e proprio capestro. L’ennesimo.