I TRANSNIPOTINI DI HEGEL, di Antonio de Martini
I TRANSNIPOTINI DI HEGEL
Arcinoto l’episodio di Hegel che avendo sostenuto che tutto ciò che é razionale é reale, alla domanda “ se si vede una differenza tra reale e razionale?” rispondesse:” ebbene, tanto peggio per la realtà”.
Meno note le circostanze della sua morte: in periodo di epidemia, non seppe trattenersi dall’’andare alla università per una celebrazione in suo onore, contrasse il morbo e ne morì.
Più realista Schopenhauer che fuggì a Bonn sottraendosi al contagio e sopravvisse.
Da allora, una lotta continua tra realisti e idealisti, miete vittime.
L’applicazione del “ tanto peggio per la realtà” più nota finora, é quella dell’URSS che ha tentato di calzare le scarpette di una società ideale massacrando milioni di individui, perché quando si dice “ tanto peggio per la realtà,” dobbiamo capire che la realtà siamo noi e che autocondannarci é patologia pura.
Stanchi di farci massacrare da questa setta di idealisti in nome di scelte razionali contrastanti col reale, li stiamo progressivamente isolando.
In Italia, oggi, questi soggetti – impossibilitati, per ora, a modificare la realtà generale- vogliono riprendere fiato e seguaci modificando, per legge, l’esistenza di una esigua minoranza nevrotizzata dal contrasto tra mente e corpo, affermando, sempre per legge, che una persona può decidere a quale sesso appartenere senza tener conto della realtà.
E’ realtà anche essere nati ermafroditi nel corpo e/o nell’anima ed anche questo é un fatto da accettare – e magari pure godersi – invece di soffrirne.
Esiste, e va affrontato, il problema della violenza contro i diversi, ma non deve essere pretesto per ridare fiato agli idealisti fautori del trionfo delle fissazioni patologiche sulla realtà.