Ucraina, il conflitto 14a puntata_Azzardo a Kherson_con Max Bonelli e Stefano Orsi

Un azzardo a Kherson e un vero e proprio atto di pirateria a Zaporizhzhia in corso in questi giorni. Il secondo fallito in poche ore, il primo destinato ancora a protrarsi per qualche giorno. Entrambi hanno richiesto un tributo di sangue ucraino talmente drammatico da lasciare sconcertati anche i più assuefatti al cinismo e all’indifferenza della giunta al governo in Ucraina. Parlare di giunta è il termine più appropriato, per un regime che ha cancellato praticamente l’intero sistema dei partiti. Parlare di azzardo senza speranza è altrettanto appropriato per una offensiva prematura, se non disperata, motivata dal solo fatto di offrire qualcosa di tangibile a quei paesi europei ormai recalcitranti a farsi dissanguare e dissestare solo per assecondare l’avventurismo dell’attuale leadership statunitense e il fanatismo e l’ottusità di un regime che ha nella guerra la sola ragione di esistere e di lucrare a spese della propria popolazione. Un regime dalla natura scopertamente terroristica che non esita ad approfittare anche di possibili momenti di pausa legati alle attività internazionali di natura diplomatica e securitaria per tentare colpi di mano disperati in grado di supportare la loro traballante narrazione. Anche questo con il silenzio, la complicità e l’ispirazione dei centri decisori statunitensi e la istigazione di gran parte di quelli europei. Una dinamica di imbarbarimento destinata a lasciare solchi profondi, forse incolmabili, nel teatro europeo, alimentando gratuitamente un clima di ostilità e di guerra sempre più irreversibile. Un cancro destinato ad aggredire la carne viva degli europei sempre meno protagonisti del proprio destino anche nelle tragedie prossime a venire che li investiranno. Personaggi come Zelensky, Draghi, Macron, Johnson, Sholz e Marin dovranno rimanere impressi nella memoria; certamente non a titolo d’onore. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

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Ucraina, il conflitto 13a puntata Attentato a Mosca Con Stefano Orsi e Max Bonelli

Attentato abbietto a Mosca, bombe sulle sedi istituzionali delle repubbliche separatiste, ulteriori tre miliardi di dollari americani in un pozzo colmo ormai di 80 miliardi di finanziamento dell’impresa militare ucraina, il Dipartimento di Stato che intima agli americani di lasciare l’Ucraina immediatamente, il Ministro degli Esteri polacco che critica l’imperialismo tedesco, la Bulgaria che si aggiunge a quei paesi europei che hanno scelto di trattare con la Russia gli acquisti di gas e petrolio. Un crescendo convulso che lascia presagire le future dinamiche geopolitiche in Europa dove le ambizioni nazionalistiche, più che il prodotto genuino delle ambizioni di autonomia, diventano il veicolo ottuso e fanatico di una nuova modalità di penetrazione dell’egemonismo statunitense. E’ il discrimine che distinguerà la coltivazione di realistiche ambizioni di autonomia in un mondo multipolare dalla possibilità che il continente europeo diventi campo di battaglia di mire egemoniche esterneal continente. Il conflitto in Ucraina è un vaso di pandora dal quale sembra emergere piuttosto la seconda opzione. Ne parleremo più approfonditamente. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

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Ucraina, il conflitto. 12a puntata con Max Bonelli e Stefano Orsi

Nella dodicesima puntata ci soffermiamo ad analizzare soprattutto il contributo dei mercenari nei ranghi dell’esercito ucraino. Il numero rilevato è significativo, ma è ben lontano dalle cifre sbandierate dal Governo di Zelensky, pur comprendendo nel gruppo la pletora di consiglieri ed addestratori, regolarmente arruolati negli eserciti occidentali, che presumibilmente, come si sospetta, infoltiscono le fila con ruoli e funzioni essenziali. Molte informazioni verranno ovviamente diffuse ed accertate solo alla fine del conflitto. Solo parte di essi, tra i mercenari, svolgono compiti essenziali ed altamente specializzati. Gran parte di essi sono semplicemente carne da cannone destinata a salvaguardare le forze meglio addestrate dell’esercito ucraino. Hanno trovato sul terreno una situazione del tutto diversa dalle aspettative e dalle esperienze maturate su altri fronti. Hanno scoperto i rischi e le insidie di una insolita condizione di combattimento di crescente inferiorità rispetto al nemico. Una situazione nella quale il soldo è sempre meno sufficiente a garantire fedeltà e dedizione. Uno smarrimento visibile negli occhi dei testimoni diretti, ma che ormai serpeggia pericolosamente nelle fila dell’esercito ucraino accompagnata dalla crescente ferocia di chi sa di essere giunto ad una condizione crepuscolare. Sta a noi ricordare i responsabili di questo immane scempio che peserà come un macigno sulle sorti dei paesi e dei popoli europei. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

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Ucraina, il conflitto_11a puntata, con Stefano Orsi e Max Bonelli

La 11a puntata inizia con un documento interno all’esercito ucraino che conferma le crescenti difficoltà, evidenti ormai sul campo, nel sostenere e contenere la pressione costante dell’esercito russo. Una nota che segue numerosi atti di protesta della truppa riguardo la conduzione della guerra e il comportamento dei comandi e della dirigenza politica ucraini. Alle difficoltà sul campo corrisponde una netta accentuazione del carattere terroristico della reazione ucraina sempre più rivolta a ritorsioni verso la popolazione civile e al sacificio dissennato delle proprie forze militari. Un aspetto sempre più difficile da nascondere anche per i media meglio disposti verso una causa sbagliata quale è la reazine della dirigenza ucraina. E’ sempre più evidente il paradosso di una forza che si proclama paladina dell’indipendenza di un paese, ma che in realtà si sta rivelando uno spietato esercito di occupazione al momento della vasta componente ostile della popolazione, ma che non tarderà a manifestare la propria indole anche verso le componenti favorevoli e passive. Emerge sempre più chiaramente la natura di un regime tanto ottuso e spietato ideologicamente, quanto portatore diretto di interessi e dinamiche geopolitiche esterne; dinamiche dalle generalità conosciute, ormai sparse ai quattro venti, che non tarderanno a dover rendere conto anche nel proprio paese, gli Stati Uniti. L’ennesimo frutto marcio portato dalle tante rivoluzioni colorate che hanno infestato questo ventennio. Avrebbero dovuto scompigliare i propositi di un mondo multipolare; stanno costringendo, in realtà, le forze emergenti a coalizzarsi non ostante i vecchi e nuovi contenziosi che attraversano un mondo sempre più disarticolato. Il finale non è scritto, ma non è scontato come poteva apparire appena venti anni fa. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

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Ucraina, il conflitto 10a puntata_con Stefano Orsi e Max Bonelli

Nel caso il video non sia accessibile oppure ostacolato nella visione su You Tube, gli ascoltatori possono accedere al canale di Italia e il mondo su rumble.com , precisamente al seguente indirizzo: https://rumble.com/v1e3hsr-stefano-orsi-e-max-bonelli-ucraina-il-conflitto-10a-p.html, come in calce allo scritto.

Siamo alla decima puntata. A Max Bonelli si è aggiunto Stefano Orsi a completare il quadro e gli spunti analitici di un conflitto della cui narrazione non si riesce a intravedere quale sarà l’ultima puntata. E’ una guerra di logoramento, apparentemente statica; è una delle parti però a manifestare crescenti segni di usura. Lo stesso regime inizia a conoscere momenti di convulsione sino a sacrificare pezzi importanti dei centri decisori. L’evidenza conferma che non è Zelensky a dettare le mosse e i suoi tempi. Il regime, del resto sta esaurendo completamente le proprie risorse e dipende totalmente dal sostegno esterno e da disegni estranei agli interessi del paese. Continuerà la recita almeno sino all’arrivo del generale inverno. Nel frattempo si vedrà sino a quando e sino a quanto i suoi mentori, specie quelli europei, saranno in grado di sostenere lo sforzo e le pesantissime implicazioni del loro impegno. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

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Ucraina, il conflitto_ 9a puntata Con Max Bonelli

Ad ogni assedio di città, la capacità di resistenza dell’esercito ucraino si affievolisce costantemente. I primi segni di cedimento cominciano ad essere evidenti. E’ evidente che il regime ucraino è disposto a sacrificare la propria popolazione in una azione di resistenza senza prospettive. Ben presto si potrà toccare con mano il livello di popolarità effettiva del regime ben lontano dalla rappresentazione romantica offerta dalla stampa occidentale. Un regime che si alimenta delle risorse offerte da uno stato di guerra permanente per conto terzi sino a compromettere l’integrità di quel che resterà del Paese. Si avviano intanto i preparativi per la grande abbuffata della ricostruzione dell’Ucraina. Ogni paese occidentale ha premurosamente adottato un territorio. Dovranno provvedervi i contribuenti europei con oltre settecento miliardi di investimento. Sapete quale regione è toccata all’Italia? Il Donestk, ovvero come far festa senza l’oste. La grande novità prodotta da questo conflitto sarà di rilevanza sconvolgente: il ruolo di hub della Turchia nelle forniture energetiche all’Europa e di grande cerimoniere di Erdogan nell’area mediterranea. Non a caso, il nostro eroe nazionale insediato a Palazzo Chigi ha scelto di fare mesta anticamera immediatamente al cospetto del sultano. Ha superato di gran lunga l’eroe della commedia italiana, Arlecchino. Altro che servo di due padroni; siamo arrivati ad ossequiarne e contentarne cinque contemporaneamente. Meraviglie di un funambolismo straordinario che meriterà sicuramente il prezzo salato del biglietto che gli italiani saranno costretti a pagare. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

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Ucraina, il conflitto 8a puntata con Max Bonelli

Siamo alla ottava puntata. La dinamica sul fronte orientale ucraino sta subendo una accelerazione. Ad un parziale ripiegamento in alcuni settori corrisponde la chiusura in sacche di importanti settori dell’esercito ucraino. Il prezzo pagato è comunque pesante, non solo per il numero di vittime e le perdite di materiale, quanto per le perdite tra le truppe meglio addestrate e motivate. Nel frattempo cade un altro punto fondamentale della narrazione occidentale. A giudicare dai comportamenti ormai documentati, le vere truppe di occupazione in quell’area sono quelle dell’esercito ucraino. La sorprendente selettività degli attacchi russi è in gran parte dovuta alle informazioni fornite dalla stessa popolazione. Nel frattempo emergono altre inquietanti verità dai sotterranei dell’acciaieria Azovstal di Mariupol; l’esistenza di forni crematori e la testimonianza della presenza di militari scelti americani, probabilmente cecchini, tra i corpi carbonizzati. Al momento non si può aggiungere altro. Ecco il video: https://vk.com/video-177555762_456256395 

Buon ascolto, Giuseppe Germinario

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Ucraina, il conflitto_7a puntata_Con Max Bonelli

Siamo alla 7a puntata. Il divario di forze tra i due contendenti tende ad allargarsi drammaticamente, non ostante il sostegno del mondo occidentale. L’avanzata dell’esercito russo e delle milizie locali prosegue lentamente, ma inesorabilmente e il regime ucraino rischia ogni giorno di più di cadere vittima della propria propaganda e delle proprie menzogne. Un altro dato, da noi continuamente sottolineato, inizia ad emergere chiaramente: il carattere di guerra civile di questo scontro e con esso le atrocità e le mistificazioni che solitamente accompagnano questo tipo di conflitto. Da qui alla individuazione delle responsabilità pesanti del regime ucraino, il passo sarà breve e con essa il ruolo assunto dagli Stati Uniti quanto meno in questo ultimo decennio. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

https://rumble.com/v17zv1p-ucraina-il-conflitto-7a-puntata-con-max-bonelli.html

 

Ucraina, il conflitto 6a puntata_con Max Bonelli

La dinamica sul terreno del conflitto militare in Ucraina sta subendo delle accelerazioni significative sul fronte centrale con i primi segni di cedimento significativo dell’esercito ucraino. Sul terreno appare decisamente inspiegabile la tendenza dei loro comandi a lasciarsi intrappolare in sacche; più che il mantenimento dell’integrità di ciò che rimane di quell’esercito sembra interessare la salvaguardia dell’immagine di una forza resistente e l’evidente contraccolpo psicologico di un abbandono dei territori contesi, ma incedibili in una trattativa. E’ il pegno pesante da pagare per una politica di aperta ostilità del regime ucraino verso la Russia e parte della propria popolazione e di completo e stridente asservimento ai disegni americani rispetto all’afflato nazionalista che nutre la politica ucraina. Non sarà la fine rapida di un conflitto, quanto la mutazione della sua natura e della sua dinamica. Tutto è in mano statunitense, comprese le crepe che iniziano ad emergere vistosamente nell’area occidentale e nel centro dell’impero. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

https://rumble.com/v16av8t-ucraina-il-conflitto-6a-puntata-con-max-bonelli.html

Ucraina, il conflitto militare 5a parte_con Max Bonelli

Quinta puntata del reportage di Max Bonelli. Una breve scorribanda sulla situazione economica della Russia raffrontata alle intenzioni delle politiche sanzionatorie decise dagli Stati Uniti e da buona parte dello schieramento occidentale. Una breve disamina della situazione sul fronte. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

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