Russia Ucraina 45a puntata! Reattività ed adattamento Con Stefano Orsi e Max Bonelli

Il conflitto in Ucraina prosegue in apparenza senza una soluzione di continuità in tempi immediati e prevedibili. La distruzione di risorse e le perdite di uomini sono da parte ucraina immani. Ciò non ostante la presa ferrea e cinica del regime sulla popolazione, quella ideologica particolarmente efficace su una parte di essa consente di protrarre il confronto e di continuare ad assumere a costi improponibili l’iniziativa sul campo. I due contendenti, uno contando quasi esclusivamente sulle proprie forze, l’altro sul sostegno esterno insostituibile della NATO praticamente su ogni aspetto della guerra, stanno rivelando notevoli doti di flessibilità, di adattamento e di iniziativa che lasciano trasparire la natura esistenziale di questo conflitto. Saranno da un lato l’esaurimento delle forze di uno dei contendenti e il dettato delle esigenze politiche interne agli Stati Uniti a determinarne le modalità e i tempi dell’epilogo. Più il conflitto procede nel tempo, per altro, più si definiscono i termini del confronto e dello scontro interno alle gerarchie politiche e militari. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

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Russia, Ucraina_il conflitto 43a puntata La conta, con Stefano Orsi e Max Bonelli

La realtà e la verità comincia a trasparire anche nel sistema informativo occidentale. Con esso il desiderio di uscire in qualche maniera dalla trappola nella quale si è cacciato. La resistenza dei centri decisori responsabili è, però, ostinata. Un cedimento equivarrebbe ad aprire una creda impossibile da rimarginare. Non resta che alzare ancora una volta la posta ed il livello dello scontro. Con un esercito ucraino ormai al limite delle proprie capacità, affiorano le prime notizie sulla entità reale delle perdite polacche. Un conflitto apparentemente in una fase di stallo da oltre un anno, con armi sempre più sofisticate alle quali, però, mancheranno da parte ucraina le braccia ed i cervelli necessari all’uso ottimale. Buon ascolto, Giuseppe Germinario
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Russia Ucraina, il conflitto 42a puntata La complessità del conflitto Con Stefano Orsi e Max Bonelli

Il conflitto sta sempre più assumendo quelle caratteristiche di una guerra di logoramento ed annichilimento che l’esplicita indicazione delle condizioni russe di un accordo lasciava presagire. Sempre più è l’intero territorio ucraino ad essere coinvolto; sempre più probabile che dal conflitto ne uscirà uno stato ridimensionato nei suoi confini e prostrato nelle sue condizioni. Un regime orai sempre più ostaggio dei propri mentori e delle proprie ambizioni scioviniste del tutto disconnesse dalle sue reali capacità operative autonome. Il conflitto ucraino sta svelando al mondo che la NATO a guida statunitense non è invincibile, anche in campo aperto. Una perdita di autorevolezza che muoverà vorticosamente le attuali dinamiche geopolitiche. Giuseppe Germinario il sito www.italiaeilmondo.com ha aperto un canale telegram con una ampia disponibilità di filmati oltre ai consueti articoli ed interviste https://t.me/italiaeilmondo

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Ucraina, il conflitto, 41a puntata! Assalto disperato, con Max Bonelli e Stefano Orsi

A costo di perdite immani e di ripetuti, ossessivi tentativi di assalto, l’esercito ucraino sembra essere riuscito ad aprire un varco nello schieramento russo senza riuscire ancora ad arrivare quantomeno alla prima linea difensiva fortificata avversaria. Tutto da vedere se riuscirà comunque a tenere le posizioni e a garantire il necessario ricambio di forze necessario a esibire un trofeo, un risultato minimo tangibile al prossimo vertice NATO di Vilnius che possa giustificare la protrazione del conflitto e il prosieguo dell’imprescindibile sostegno occidentale. Le notizie, comunque, si accavallano. L’amministrazione Biden non può giungere alle prossime elezioni presidenziali con un conflitto con scarse prospettive di un rapido successo e largamente indifferente, se non addirittura ostile, ad una grande fetta della propria popolazione. In Europa i malumori più o meno espliciti comunque crescono anche nelle file ufficialmente più ossequiose; nel contempo, pare che l’attuale amministrazione statunitense stia decidendo il raddoppio delle forze corazzate presenti in Europa e la messa in allerta dei propri riservisti. Ne daremo conto con certezza e maggiore dovizia di particolari in una prossima conversazione con Gianfranco Campa. Tutto sembra volgere ad una drammatizzazione scenografica del confronto accompagnata da contatti riservati volti a sondare i rispettivi margini di manovra. Un groviglio sempre più inestricabile dal quale sarà sempre più difficile cogliere il bandolo risolutivo della matassa. Sempre che non si cerchi di tagliarlo. Buon ascolto, Giuseppe Germinario
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Ucraina, il conflitto! 40a puntata Un massacro Con Stefano Orsi e Max Bonelli

Siamo ad oltre due settimane di una offensiva ucraina non dichiarata, ma dai costi sempre più drammatici in materiale e vite umane. Una realtà che il regime e la NATO faticano sempre più a nascondere dietro il velo della propaganda e di azioni ad effetto dallo scarso significato militare. Con esso è il mito stesso della invincibilità della NATO che inizia a incrinarsi. Un altro importante tassello nella caduta di credibilità e autorevolezza della narrazione occidentale. Gli Stati Uniti hanno perseguito la logica dello scontro e inibito ogni possibilità di soluzione diplomatica. I russi sanno di dover risolvere sul terreno le questioni poste nell’ottobre 2021. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

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Ucraina, il conflitto 38a puntata Fine dell’attesa Con Max Bonelli e Stefano Orsi

Dopo settimane di attese, annunci e smentite la tanto annunciata offensiva ucraina è partita. Quale sarà la modalità di svolgimento lo scopriremo in questi giorni. Tutto dipenderà dalla solerzia con la quale i comandi ucraini si atterranno alle disposizioni dell’effettivo comando in capo delle operazioni: l’amministrazione presidenziale americana. L’imperativo politico statunitense richiede il lancio di una offensiva violenta e massiccia concentrata su pochi punti del fronte. Il buon senso e la intenzione di parte dei comandi militari ucraini richiede una forma di pressione più diffusa, ma che esponga il meno possibile l’esercito ucraino a perdite drammatiche ai danni di riserve di uomini sempre più ridotte e in gran parte prive delle coperture aeree necessarie, in realtà rivelatesi anche tecnicamente insufficienti. Sembra che stia per prevalere l’azzardo e con esso il prevalere di carneficine sempre più cruenti ed insensate. Per il regime ucraino sarà sempre più difficile compensare le difficoltà sul terreno con una narrazione propagandistica vittoriosa. Il regime ucraino sembra seguire la solita dinamica di un conflitto senza prospettive. Il progressivo prevalere della componente più radicale e violenta su di una popolazione sempre meno incline a sopportare i costi di un disastro, ma incapace di sovvertire la situazione. Il regime si propone all’Europa come bastione militare e pilastro della difesa della NATO; la realtà è quella di un paese destinato a diventare terra di nessuno, un serbatoio da cui attingere le peggiori nefandezze di cui infestare l’Europa. Buon ascolto, Giuseppe Germinario
Rammentiamo gli ascoltatori del rischio che il canale di Italia e il mondo possa ancora incorrere in nuovi provvedimenti di censura, pur avendo provveduto a diffidare la gestione, per il tramite di un legale, a reiterare il provvedimento. Di tenere presente, per l’ascolto, anche del canale omonimo su www.rumble.com e su www.italiaeilmondo.com.
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Ucraina, il conflitto_36a puntata La volpe e l’uva Con Max Bonelli e Stefano Orsi

Siamo alla 36a puntata. La 35a è disponibile solo su rumble perchè YouTube ha deciso proditoriamente di rimuovere il filmato e di bloccare ogni registrazione successiva per otto giorni. Bakhmut sembra aver perso importanza per il regime ucraino dopo la sua caduta. Non si spiegherebbe però l’enorme dispendio di vite umane e di mezzi per la sua difesa. Si tratta in realtà di un boccone amaro per Zelensky e per i suoi mentori occidentali; difficile da inserire nella narrazione trionfalistica e rassicurante che imperversa sui nostri media. Le conseguenze di trenta anni di costruzione tormentata di uno stato, edificato e modellato in funzione antirussa, stanno venendo al pettine. Il nazionalismo straccione ed etnico che ha mosso l’oppressione e persecuzione di gran parte della propria popolazione, ma motivato, con le buone e le cattive, la parte restante si rivelerà per quello che è: un grande inganno che consegnerà quel che resta dell’Ucraina indipendente in una terra di nessuno, preda degli attuali mentori e paladini delle sue magnifiche sorti e progressive. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

Il filmato è disponibile solo su rumble. YouTube ha rimosso il video della 35a puntata e bloccato per otto giorni la pubblicazione di ulteriori video. Il probabile prodromo alla chiusura definitiva del canale.

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Ucraina 34a puntata_equilibrio precario_con Max Bonelli e Stefano Orsi

Comincia a farsi sentire l’effetto delle massicce forniture militari all’Ucraina e dell’addestramento fornito a buona parte delle sue riserve. Nessun conflitto, specie se protratto, presenta un andamento lineare delle operazioni. E’ un continuo adeguamento in corso d’opera delle tecnologie, delle tattiche e, nelle situazioni di crisi, delle stesse strategie. Un adeguamento che comporta confronti e conflitti interni ai centri decisori degli opposti schieramenti. L’aspetto più rilevante è il crescendo dell’impegno occidentale. Il paradosso è che entrambi gli schieramenti, in particolare i mentori occidentali dell’uno e i leader dell’altro concordano di fatto nel sostenere una guerra di lunga durata e di logoramento, convinti che sia l’avversario destinato ad esaurirsi e impossibilitati politicamente ad una retromarcia. Sul piano politico e delle forze in campo sono ancora i russi a disporre di più carte. Tutto dipenderà, però, dalle strategie di gioco e dalla motivazione. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

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Ucraina, 33a puntata! Ultime ore per Bakhmut, il resto in sospeso_Con Max Bonelli e Stefano Orsi

Questione di giorni, se non di ore, Bakhmut non ci sarà più. Tornerà ad essere Artemosk. Non sarà la fossa nel quale sprofonderà l’esercito ucraino e con esso, probabilmente, il regime. E’ certamente un duro colpo alla loro solidità e allaloro possibilità di sopravvivenza. Sia Zelensky che la NATO hanno profuso enormi energie in una narrazione epica molto lontana dalla tragica realtà. Gli stessi tempi di una controffensiva, mai così preannunciata e sbandierata, sono tarati a prescindere dalle possibilità di successo soprattutto in funzione del contraccolpo negativo determinato dalla perdita dell’importante centro urbano. Nel frattempo persiste un gioco di posizionamento di truppe e materiali, indispensabile quantomeno ad avviare la reazione, cui corrisponde una puntuale opera di distruzione dei centri logistici e di comunicazione ad opera delle forze militari russe. I volti dei militari ucraini direttamente impegnati sul campo e le distese di caduti sui campi di battaglia documentati in numerosi filmati, specie di militari che non riescono nemmeno a vedere in faccia il loro avversario, valgono più dei bollettini di guerra trionfalistici cui ci sta abituando il regime ucraino. Cresce a livello internazionale la pressione per fermare la guerra; ma cresce ancora di più l’ostinazione di una amministrazione statunitense ormai intrappolata su una strada obbligata senza vie di uscite alternative. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

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Ucraina, il conflitto 31a puntata La morsa del regime_con Max Bonelli e Stefano Orsi

Tocca alla chiesa ortodossa subire la morsa sempre più soffocante del regime ucraino e sempre più spesso il suo tallone. L’obbiettivo è di renderla una istituzione del tutto collaterale ed asservita ai suoi voleri. Si tratta comunque di una operazione posticcia, tesa alla manipolazione ideologica della popolazione. Il vero retroterra culturale e gli idoli e simboli che sostengono e motivano la leadership sono di altra natura e risalgono a quanto di peggio abbia prodotto il ‘900. Nel frattempo il fronte continua a subire lenti ma costanti spostamenti grazie alla spinta dell’esercito russo. Nel frattempo dal cappello russo, a detta degli occidentali ormai a corto di sorprese, continuano ad uscire invece novità dell’arsenale disponibile. La costante rimane il carattere sempre più terroristico che sta assumendo la resistenza ucraina. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

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