la 1a guerra mondiale in Africa, di Bernard Lugan
In questo anniversario della fine della prima guerra mondiale, la commemorazione dei combattimenti sul fronte europeo mette in secondo piano la guerra africana dove, grazie alla loro enorme superiorità umana e materiale, gli Alleati sono riusciti a impadronirsi rapidamente del Togo, da Kamerun e in misura minore dall’Africa sudoccidentale tedesca. Non fu lo stesso per la Deutsche Ost-Afrika (Tanganica e Ruanda-Urundi) e più in generale per tutta l’Africa orientale dove, attraverso gli attuali Stati di Ruanda, Burundi, Tanzania e Mozambico, ordinò del colonnello, allora generale, Paul von Lettow-Vorbeck, qualche centinaio di tedeschi e da due a tremila ascari, l’equivalente dei fucilieri francesi, resistettero infatti fino al 25 novembre 1918, essendo riusciti a immobilizzare lontano dal Fronte europeo fino a 200.000 soldati britannici, sudafricani, portoghesi e belgi. Tagliati fuori da ogni rifornimento, sapendo sfruttare al meglio i loro magri mezzi, vivendo delle catture fatte contro il nemico, la loro esperienza merita di essere studiata nelle accademie militari. Nel marzo 1919, dietro al generale von Lettow-Vorbeck, i cento tedeschi sopravvissuti all’epopea africana fecero un ingresso trionfante a Berlino attraverso la Porta di Brandeburgo e la Pariser Platz. Il contesto era allora irto di tempeste perché nel dicembre 1918 la rivoluzione bolscevica aveva quasi conquistato la Germania e il generale von Lettow-Vorbeck giocava allora un ruolo essenziale e poco conosciuto. Nell’aprile 1919, le tre brigate navali tedesche (fanteria della marina), compresa la famosa brigata Ehrhardt, furono infatti unite al “1 ° reggimento coloniale” (Schutztruppe che non aveva combattuto oltremare), e il reggimento di artiglieria da campo di Osiander, per costituire la “Divisione Marine” di cui fu affidato il comando a Paul von Lettow-Vorbeck. Questa divisione della marina di von Lettow-Vorbeck, nota anche come divisione dei volontari di von Lettow-Vorbeck, fu ordinata da Noske, il ministro degli interni socialista, di spezzare le rivolte degli eredi comunisti degli spartachisti. Ha adempiuto perfettamente alla sua missione, sia ad Amburgo che a Monaco. È a questa epopea che Bernard Lugan ha dedicato un video corso di un’ora e mezza, illustrato con numerose mappe e immagini d’archivio.