FRONTIERA E SOLITUDINE, di Antonio de Martini

due incisivi post di Antonio de Martini

SOLITUDINE

Chi volesse indicare l’uomo più solo della terra in Trump o Netanyahu, sbaglierebbe.

Si chiama Mohammed ben Salman, Crownprince dell’Arabia Saudita e difensore delle città sante di Mecca e Medina.

Novanta anni fa, conquistando l’Hejaz, suo nonno Abdel Aziz Ibn Saud aveva spodestato la dinastia Hashemita – la più longeva della terra- e su questa conquista aveva fondato la sua dinastia.

Oggi, dopo aver perso la guerra in Yemen e tentato di provocare una catastrofe umanitaria che ha causato un milione di casi di colera in un paese con nove milioni di abitanti; dopo le voci di contatti nemmeno troppo segreti con Israele; dopo non essere riuscito a gestire la crisi siriana e dopo essersi classificato buon ultimo nell’elenco dei difensori della santità di Gerusalemme ( dopo i rivali di area e religione Turchia e Iran e Giordania) , è detestato anche dal re suo padre nei momenti di lucidità.

Lo stuolo di familiari arrestati ” per corruzione” il giorno dopo essersi insediato alla presidenza della commissione anticorruzione da lui stesso istituita, non ha migliorato la sua situazione relazionale.

Potrebbe riallacciarsi agli USA, offesi dal fatto che ha dovuto votare contro Trump alle Nazioni Unite, se solo non avesse tolto i membri della casa reale dai posti di ministro degli esteri e di Ambasciatore a Washington per sostituirli con funzionari privi di relazioni di lunga data e di qualità.

Ora tenta di rimediare liberando i tre figli dell’ex re Abdallah.
Mitaab ben Abdallah, il più influente, ha comunque ormai sborsato un miliardo di dollari di ” ravvedimento operoso” pochi giorni fa e non deve essere di buon umore.

Gli altri due fratelli Mishaal ben Abdallah e un altro che ora non ricordo, sono stati liberati ieri presumo come gesto di buona volontà e forse su pressione USA-UK congiunte.
Troppo poco e troppo tardi e c’è sangue versato da lavare.

Penso che più che aiutarlo ad uscire dall’isolamento, alla prima occasione gli faranno la pelle per aver messo in pericolo la dinastia e il suo ruolo di protettrice delle città sante: Mecca, Medina e Gerusalemme, ridando vita e significato alla dinastia degli Hashemiti che regnano sulla piccola Amman, ma ricordano tutto

FRONTIERA

BEIT JENN nella zona di Jabal El Cheikh è il luogo sconosciuto più sensibile del Vicino Oriente.

Situato nel triangolo tra Libano, Siria e Israele è stato presidiato dai mercenari di Al Nusra fino a due giorni fa quando è stato espugnato dall’esercito siriano.

Con la ripresa del controllo di questa zona strategica che domina le alture del Golan, Assad è tornato a contatto diretto con Israele, vanificando il piano israeloamericano di impiantarvi una zona cuscinetto. Molto di questo fallimento è dovuto al governo giordano che ha fatto orecchie di mercante alle reiterate proposte USA di mandare truppe a rinforzo dei mercenari antigovernativi.

Il rifiuto giordano a combattere in favore di Israele ha rinsaldato rapporti arrugginiti e dato uno strumento negoziale alla monarchia Hashemita che osserva con attenzione gli errori sauditi nella mai sopita speranza di tornare al controllo delle città sante dell’Islam.

Partiti con lo scopo di rovesciare il regime siriano, gli Stati Uniti avevano nell’ultimo anno ridimensionato le proprie ambizioni alla creazione di una zona cuscinetto a protezione dei confini di Israele. Adesso resta loro soltanto di erogare la causa curda limitatamente al confine siriano.

Le grandi speranze accese dalle sette primavere arabe hanno prodotto una montagna di morti anche se i due regimi superstiti ( Siria e Bahrein) si sono salvati al prezzo di affidarsi a eserciti stranieri.
Negli altri cinque paesi il “regime change” non ha prodotto che qualche irrilevante cambio di persone al potere.

Israele, nato come rassicurante testa di ponte dell’occidente a difesa del fianco destro NATO, si è sviluppato al punto da provocare una reazione di rigetto che ha disarticolato l’intero fianco destro dello schieramento e consentito alla Russia una penetrazione politica mai sognata nemmeno nei momenti di massimo splendore imperiale.
Complimenti!