Meloni in Cina: piano Mattei globale?

Meloni in Cina: piano Mattei globale?

Cina: dove Giorgia Meloni si trovava per la sua prima visita ufficiale da quando è diventata Presidente del Consiglio.

Un viaggio carico di significati, che arriva dopo l’abbandono della tanto discussa Via della Seta.

Ma non illudiamoci: questo non è un ritorno al passato, bensì un tentativo di riscrivere le regole del gioco. Nulla è scontato in geopolitica.

Meloni porta con sé una delegazione d’imprenditori italiani, rappresentanti di quelle oltre 1.600 aziende che in Cina hanno piantato radici. Un esercito economico che ora chiede nuove garanzie, nuovi spazi di manovra. E la premier lo sa bene, il Paese passa da questi asset. Italia che quest’anno cresce ancora più di Francia e Germania e soprattutto a livello di export surclassa Parigi e Berlino.

Il suo obiettivo dichiarato? Rilanciare quel partenariato strategico globale voluto da Berlusconi nel lontano 2004. Una mossa astuta e complessa, che mira a compensare la fine della Via della Seta senza perdere la faccia. Ma attenzione: questo non è un gioco per principianti.
I numeri parlano chiaro, e sono impietosi. Gli investimenti cinesi in Italia sono circa un terzo di quelli italiani in Cina. Un divario che grida vendetta, che Meloni stessa ha definito come qualcosa da “colmare nel modo giusto”. Ma quale sarebbe questo modo giusto?

La risposta sembra essere il nuovo Piano triennale d’Azione, firmato durante questa visita.

Un documento che tocca punti cruciali:
– Investimenti
– Tutela della proprietà intellettuale e delle indicazioni geografiche
– Agricoltura e sicurezza alimentare
– Ricerca e formazione
– Ambiente
– Cultura e turismo
– Contrasto della criminalità organizzata

Un elenco ambizioso, non c’è che dire. Ma quanto di tutto ciò si tradurrà in azioni concrete? Quanto peserà davvero sulla bilancia dei rapporti Italia-Cina?

Meloni parla di “relazioni commerciali equilibrate e reciprocamente vantaggiose”, di “parità di condizioni” e “concorrenza leale”. Parole nobili, certo, ma che devono essere seguite da un forte campo legislativo, la potenza economica cinese non scherza.

Non dimentichiamo che l’adesione dell’Italia alla Via della Seta, firmata dal governo Conte, fu vista come un tradimento dagli alleati occidentali. Una mossa che non portò i vantaggi sperati: le esportazioni italiane non crebbero come previsto, mentre quelle cinesi in Italia aumentarono notevolmente. Fu un patto al contrario, estremamente deleterio per l’immagine dell’Italia che pago un dazio doppio: porte chiuse o quasi in Occidente, chiuse in Asia (nel patto infatti non erano previste aree di scambio commerciale da far gestire all’Italia, nonostante il nostro Paese sia, ad esempio, molto presente nelle Filippine).

Ora Meloni si trova a dover ricucire queste relazioni incrinate, a dover trovare un nuovo equilibrio. Da una parte, deve proteggere gli interessi delle aziende italiane in Cina. Dall’altra, deve rassicurare l’Occidente sulla distanza dell’Italia da Pechino, in un momento in cui la diffidenza verso i prodotti cinesi è alle stelle.

Il premier cinese Li Qiang parla ancora dello “spirito della Via della Seta”. Ma quale spirito? Quello di un’espansione economica che rischia di trasformarsi in egemonia?

Il nuovo piano triennale toccherà diversi aspetti dei rapporti economici e politici tra Italia e Cina. Si parla di investimenti, di tutela della proprietà intellettuale, di agricoltura e sicurezza alimentare. Si menzionano ricerca e formazione, ambiente, cultura e turismo. Persino il contrasto alla criminalità organizzata trova spazio in questo documento.

Ma la domanda rimane: sarà sufficiente? Sarà in grado questo piano di raddrizzare decenni di squilibri? Di garantire davvero quella “parità di condizioni” di cui parla Meloni?

La verità è che ci troviamo di fronte ad una partita complessa, dove ogni mossa può avere conseguenze imprevedibili. L’Italia si muove su un terreno scivoloso, tra la necessità di preservare i propri interessi economici e l’esigenza di non alienarsi gli alleati occidentali.
Meloni può anche parlare di “nuova fase” e di “rilancio della cooperazione”. Ma la realtà è che l’Italia si trova in una posizione di debolezza, costretta a un difficile gioco di equilibrismo diplomatico ed economico, con una deterrenza militare non sufficiente ed una Ue insensibile all’espansionismo economico italiano in Asia. Del resto furono Parigi e Berlino i veri interlocutori di Pechino in Europa.

Solo il tempo ci dirà se questa strategia pagherà. Se il nuovo Piano triennale di Azione sarà davvero in grado di riequilibrare i rapporti tra Italia e Cina, o se rimarrà lettera morta come tanti altri accordi internazionali.

Una cosa è certa: in questo grande scacchiere della geopolitica mondiale, l’Italia rischia ancora una volta di essere più pedina che giocatore. E Giorgia Meloni, che lo voglia o no, si trova ora a dover dimostrare di essere all’altezza di una sfida che va ben oltre i confini nazionali.

“Sono molto contenta di essere qui per il primo viaggio ufficiale di questo governo”, aveva dichiarato Meloni all’inizio della visita, “a dimostrazione della volontà di iniziare una fase nuova, di rilanciare la nostra cooperazione bilaterale nell’anno in cui ricorre il ventesimo anniversario della nostra partnership strategica globale”. Parole che suonavano come un tentativo di voltare pagina, di ridefinire le regole del gioco.

Nel mentre quello che sembra un “Piano Mattei globale” prende forma, l’Italia punta al Sahel (che ad oggi è in mano cinese e russa, forse il vero scopo della visita di Meloni è avere mani libere in Africa) per questioni energetiche e di geostrategia (la Francia è fuori dal 2023). Sahel ed Africa Equatoriale sono a forte trazione russa (Mosca ha fatto imbufalire Macron proprio per averlo estromesso, tanto che ora è in bilico anche il Franco Coloniale) e cinese (soprattutto a livello d’infrastrutture). L’Italia (dopo aver parlato con gli Usa) si è posta in Cina come nazione-ponte tra Brics e Occidente, per parlo però serve avere buoni rapporti con Pechino, che in questo momento sorregge le potenze orientali. Stesso gioco degli Usa, che però non riescono più ad incidere in alcune zone del mondo, in altre si sono ritirati ed in altre ancora “appaltano” terzi.

Il viaggio di Meloni in Cina ha quindi avuto un obiettivo primario ben lontano da quello narrato dai maggiori media: un ruolo di primo piano nell’Africa delle materie prime (che però abbiamo scoperto d’avere anche in Italia). I prossimi mesi risulteranno decisivi, soprattutto dopo l’elezione del nuovo presidente Usa avremo un “effetto farfalla” geopolitico che investirà gli schieramenti in gioco.

di Marco Pugliese

Piano d’azione per il rafforzamento del Partenariato
Strategico Globale Cina-Italia (2024-2027)
In occasione del 20° anniversario del Partenariato Strategico
Globale tra Cina e Italia, il 28 luglio, 2024, si è svolto a Pechino
un incontro tra il Primo Ministro della Repubblica Popolare
Cinese Li Qiang e il Presidente del Consiglio dei Ministri della
Repubblica Italiana Giorgia Meloni. Le due parti hanno
concordato che le relazioni Cina-Italia hanno raggiunto negli
ultimi anni importanti risultati di cooperazione e godono di un
positivo momento di sviluppo, testimoniato anche dal successo
dell’incontro tra il Presidente Xi Jinping e il Presidente del
Consiglio Giorgia Meloni durante il Vertice G20 di Bali nel 2022
e di quello fra i Capi di Governo delle due Nazioni al Vertice G20
di Nuova Delhi nel 2023.
Italia e Cina intendono mantenere lo slancio delle loro
relazioni bilaterali, anche nello spirito della antica Via della Seta
che da millenni, a partire dalle antiche rotte commerciali, incarna
l’apertura al dialogo e la reciproca conoscenza fra civiltà orientale
e occidentale, e promuoverne lo sviluppo ad un livello più elevato,
perseverando nella pace e nella cooperazione. In tale contesto, le
due parti hanno ribadito la volontà di rafforzare la fiducia
reciproca e di mantenere gli scambi di alto livello istituzionale
sulla base del rispetto dei principi della sovranità e dell’integrità
territoriale. Riconfermano l’impegno a prevedere un incontro
annuale tra i due Primi Ministri, con modalità flessibile, e
concordano di attuare il presente Piano d’azione, di rafforzare il
coordinamento delle loro rispettive strategie di sviluppo e di
approfondire la cooperazione in vari campi rafforzando gli
scambi culturali e tra le rispettive società civili e sviluppando
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pienamente il potenziale del Partenariato Strategico Globale.
Le parti esprimono apprezzamento per lo svolgimento del
24mo Vertice Cina-Ue il 7 dicembre 2023, che ha costituito
l’occasione per promuovere la fiducia reciproca, rafforzare la
cooperazione bilaterale e intensificare il coordinamento
multilaterale, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo di relazioni
stabili, costruttive, reciprocamente vantaggiose e di portata
globale tra Cina e Ue. Le parti sostengono la prosecuzione e
l’intensificazione dei dialoghi di alto livello Cina-Ue nei settori
strategico, economico-commerciale, ambientale, digitale e dei
rapporti tra le società civili, affrontando congiuntamente, con uno
spirito aperto e collaborativo, sfide globali come il cambiamento
climatico e la transizione energetica, la salute pubblica, la
sicurezza e la pace internazionali e la stabilità. Le parti
continuano inoltre a sostenere il dialogo Ue-Cina in materia di
diritti umani, in uno spirito di reciproco rispetto.
Le parti riconoscono l’importanza che Cina e Ue si
impegnino per rendere le relazioni commerciali bilaterali più
certe, prevedibili, equilibrate e reciprocamente vantaggiose ed a
tal fine intendono continuare a lavorare per assicurare parità di
condizioni per le rispettive aziende.
Le parti ribadiscono altresì l’importanza che l’Ue e la Cina
osservino le regole dell’OMC e i principi di mercato, aderiscano
al commercio libero, alla concorrenza leale, all’apertura e alla
cooperazione, si oppongano al protezionismo e all’unilateralismo,
gestendo gli attriti commerciali attraverso il dialogo e la
consultazione, in conformità ai meccanismi previsti dall’OMC.
Cina e Italia intendono intensificare ulteriormente lo
scambio di vedute e il coordinamento sui temi multilaterali,
nonché promuovere una migliore coesione della comunità
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internazionale per rispondere a tali sfide globali nei fori
appropriati. Si impegnano a valorizzare e sostenere il ruolo di
primo piano svolto dal G20 nel migliorare la governance
economica globale, supportando anche il suo funzionamento
nell’affrontare le sfide globali. Continueranno inoltre a
promuovere un efficace contributo del G20 alla stabilità e alla
fluidità delle catene di approvvigionamento globali, alla ripresa
dell’economia mondiale e alla promozione di una crescita stabile
e sostenibile. Le parti ribadiscono il loro sostegno al ruolo
centrale delle Nazioni Unite nel sistema multilaterale globale,
sulla base del rispetto dei principi della Carta delle Nazioni Unite,
riconoscendone altresì il contributo positivo alla promozione
della pace, dei diritti umani e dello sviluppo sostenibile, e
continueranno a rafforzare la loro collaborazione riguardo alla
riforma del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per
renderlo più democratico, efficiente, trasparente, ed inclusivo. Le
parti sono disposte a rafforzare il coordinamento in tale ambito e
ad assicurare un contributo sostanziale all’attuazione degli
obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite per il 2030.
Le parti convengono di dare priorità alla cooperazione nei
seguenti settori: 1) commercio e investimenti; 2) finanziario; 3)
innovazione scientifica e tecnologica, istruzione; 4) sviluppo
verde e sostenibile; 5) medico-sanitario; 6) rapporti culturali e
scambi people-to-people.
1. Collaborazione economico-commerciale e investimenti
Sistema commerciale multilaterale. Le parti sostengono
un sistema commerciale multilaterale basato sulle regole, libero,
equo, aperto, trasparente, inclusivo e non discriminatorio, con
l’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) al suo centro.
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Le parti sostengono il processo di riforma dell’OMC, compreso
il ripristino della piena operatività del meccanismo di risoluzione
delle controversie, il rafforzamento del ruolo deliberativo e il
rilancio della funzione negoziale dell’OMC. Inoltre le parti
ribadiscono la necessità di rafforzare la resilienza e la stabilità
delle catene del valore e di approvvigionamento globali. Le due
parti accolgono i risultati raggiunti in occasione della 13°
conferenza ministeriale dell’OMC, e continueranno a lavorare
insieme al conseguimento di risultati positivi nell’ambito della 14°
conferenza ministeriale dell’Organizzazione. Promuovono una
globalizzazione economica aperta, inclusiva, equilibrata e a
beneficio di tutti, la liberalizzazione e la facilitazione del
commercio e degli investimenti. Le parti si impegnano a
rafforzare le discussioni sull’agevolazione degli investimenti, sul
commercio digitale, nonché sul tema commercio-ambiente.
Promozione commerciale e investimenti. Le parti
concordano sull’importanza di intensificare e riequilibrare gli
scambi commerciali, esplorare il potenziale del commercio
bilaterale e continuare ad incentivare i flussi di investimento nei
due sensi, in un contesto trasparente e a parità di condizioni.
Sottolineano la necessità di rafforzare ulteriormente il ruolo della
Commissione Economica Mista per favorire la cooperazione
imprenditoriale e il dialogo sulle rispettive politiche economiche
nell’ambito di tale meccanismo. Le due parti concordano anche di
valorizzare il ruolo innovativo e complementare del Business
Forum Italia-Cina, volto a fornire una piattaforma per
promuovere gli scambi tra governi e imprese e favorire lo
sviluppo economico e commerciale bilaterale.
Le parti continueranno a sostenere il lavoro del Consiglio
Cinese per la Promozione del Commercio Internazionale
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(CCPIT), dell’Agenzia ICE e dei loro uffici di rappresentanza a
favore della promozione del commercio e degli investimenti, in
conformità con le loro funzioni. Si impegnano a continuare a
discutere in modo costruttivo della questione dello status degli
uffici dell’Agenzia ICE in Cina.
In questo spirito, forniranno il necessario supporto alle
attività svolte in Italia dalla Camera di Commercio Cinese e in
Cina dalla Camera di Commercio Italiana, sostenendo il ruolo
degli enti di promozione del commercio e degli investimenti e
delle associazioni imprenditoriali dei due Paesi nel rafforzamento
del dialogo e della cooperazione, nella prevenzione dei rischi e
nella risoluzione delle controversie.
Le parti annettono inoltre grande rilevanza allo sviluppo
delle fiere internazionali che hanno luogo in Italia e in Cina e
continueranno a promuovere la partecipazione delle proprie
aziende, riconoscendo le manifestazioni fieristiche come un
volano cruciale per l’internazionalizzazione dei rispettivi mercati
e per la promozione dell’interscambio commerciale bilaterale.
Accesso al mercato. Le parti concordano sulla necessità di
garantire reciprocamente un migliore accesso al mercato e
un’effettiva parità di condizioni tra gli operatori economici, e di
promuovere congiuntamente lo sviluppo equilibrato e stabile del
commercio bilaterale, sfruttandone appieno il potenziale. Le parti
continueranno a collaborare per eliminare gradualmente le
barriere non tariffarie che ostacolano indebitamente il commercio
e offrire un ambiente imprenditoriale e di investimento aperto,
equo, trasparente e non discriminatorio affinché le rispettive
imprese possano investire e svolgere attività commerciali.
Concordano inoltre di sfruttare appieno il ruolo del gruppo di
lavoro per la collaborazione sugli investimenti e di approfondire
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la collaborazione tra Cina e Italia sugli investimenti nello
sviluppo verde e in altri settori, lavorando per un maggiore
sviluppo degli investimenti fra i due Paesi, anche attraverso la
discussione di specifici progetti di comune interesse.
Crescita sostenibile. Le parti concordano sull’importanza
di conciliare la crescita e lo sviluppo economico con gli obiettivi
globali della transizione energetica ed ecologica, in linea con gli
ambiziosi impegni assunti da entrambe le Nazioni. Intendono a
tal fine incrementare le collaborazioni nel settore delle energie
rinnovabili e delle tecnologie ad esse associate.
Proprietà intellettuale. Le parti riconoscono che la
proprietà intellettuale svolge un ruolo importante per supportare
la competitività delle imprese e i processi di innovazione,
convengono di rafforzare ulteriormente gli scambi e la
cooperazione in tale ambito, con l’obiettivo di fornire servizi più
efficienti e convenienti per le entità innovative nei due paesi e
assicurare la tutela della proprietà intellettuale per le imprese di
entrambe le parti, con particolare attenzione alle esigenze delle
piccole e medie imprese e delle start-up. In questo spirito, le parti
si impegnano ad avviare un meccanismo di dialogo bilaterale fra
le competenti Autorità sul tema della tutela della proprietà
intellettuale, finalizzato alla condivisione di informazioni sulle
rispettive politiche settoriali e migliori pratiche e alla facilitazione
degli scambi riguardo ad eventuali criticità o problematiche di
particolare rilevanza.
Indicazioni geografiche (IG). Le parti esprimono la
volontà di collaborare ulteriormente nel campo delle indicazioni
geografiche, convenendo di rafforzare lo scambio di informazioni
e la cooperazione nel quadro dell’Accordo sulle Indicazioni
Geografiche tra Cina e Unione Europea. Accolgono con favore
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l’adozione di due Protocolli d’Intesa volti a rafforzare la
cooperazione per la tutela delle Indicazioni Geografiche e a
facilitare scambi di informazioni, expertise ed eventi congiunti di
promozione in materia.
E-commerce. Nell’ambito dell’e-commerce fra i due Paesi,
le parti concordano di migliorare ulteriormente le capacità delle
piccole e medie imprese di proporsi nelle piattaforme di ecommerce e promuovere i prodotti nazionali assicurando la
necessaria assistenza alla tutela delle indicazioni geografiche e
della proprietà intellettuale. Le parti sono disposte a rafforzare
ulteriormente il dialogo e la cooperazione nella logistica, al fine
di migliorare la qualità e la tempestività del servizio e
promuovere lo sviluppo dell’E-commerce tra i due Paesi.
Agricoltura. Le parti concordano di approfondire la
cooperazione tra i due Paesi in ambito agricolo, anche favorendo
gli scambi di personale, con particolare attenzione al commercio
agroalimentare, allo sviluppo delle aree rurali, alla ricerca e allo
sviluppo tecnologico. Le parti si impegnano a continuare nel
negoziato dei protocolli per l’esportazione di prodotti
agroalimentari con l’obiettivo di favorire l’accesso dei prodotti al
mercato.
Cooperazione sulla sicurezza alimentare. Le parti
intendono rafforzare gli scambi e la cooperazione sulla
regolamentazione della sicurezza alimentare ed esprimono
apprezzamento per la sottoscrizione del Piano d’Azione (2024-
2026) tra l’Amministrazione Statale per la Regolamentazione del
Mercato della Repubblica Popolare Cinese e il Ministero della
Salute della Repubblica Italiana.
Collaborazione nei mercati terzi. Sulla base del
memorandum d’intesa sulla cooperazione nei mercati terzi
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sottoscritto nel 2018, le parti continueranno a offrire sostegno agli
elenchi di progetti prioritari concordati e a supportare le rispettive
aziende che intendono realizzare progetti di cooperazione in Paesi
terzi.
2. Cooperazione economica e settore finanziario
Le parti sostengono lo svolgimento a rotazione del Dialogo
Finanziario tra i Ministri delle Finanze dei due paesi, intendono
approfondire la comunicazione e la cooperazione nei settori della
politica macroeconomica, della governance globale e delle
finanze, continuando ad ampliare le relazioni economiche e
finanziarie sino-italiane.
Le parti condividono l’interesse a sfruttare appieno il
potenziale di cooperazione in materia di investimenti di
portafoglio e ad incoraggiare varie forme di cooperazione, con
particolare riferimento al commercio, all’industria dei servizi e
alla protezione e sviluppo del patrimonio culturale.
Le parti riconoscono l’importanza della Banca Asiatica di
Investimento per le Infrastrutture (AIIB) e delle altre banche
multilaterali di sviluppo nel sostegno agli investimenti in
infrastrutture e connettività e nella promozione di uno sviluppo
sostenibile.
Le parti sono disposte a sostenere la cooperazione e gli
scambi tra gli istituti di credito e di investimento e del relativo
personale. Nel rispetto dei requisiti legali e relativi regolamenti
di vigilanza dei due Paesi, le parti supportano – a condizione di
reciprocità – la creazione di nuove banche e istituti finanziari e
filiali nei rispettivi Paesi e lo svolgimento delle relative attività.
Finanza verde. Le parti esprimono interesse a rafforzare la
cooperazione finanziaria per accelerare la transizione verde,
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facilitare una maggiore aderenza delle rispettive istituzioni
finanziarie ai principi internazionali per la finanza sostenibile, e
promuovere i finanziamenti delle istituzioni finanziarie
internazionali per il contrasto ai cambiamenti climatici e per
ridurre la perdita di biodiversità, nel quadro dei principi
concordati a livello internazionale e nell’ambito della G20
Sustainable Finance Roadmap.
Supervisione dell’audit. Sulla base del rispetto reciproco
della sovranità e delle rispettive leggi e regolamenti interni, le
parti esploreranno la possibilità di negoziare e firmare accordi
bilaterali di cooperazione per la supervisione dell’audit.
Industria. Le parti attribuiscono grande importanza agli
scambi e alla cooperazione nel settore dell’industria e sono
disponibili ad approfondire la cooperazione nei settori di maggior
rilievo per lo sviluppo dell’economia digitale. Esprimono
apprezzamento per la firma del Memorandum d’intesa sulla
cooperazione industriale tra i due Paesi.
3. Innovazione scientifica e tecnologica, istruzione
Le parti sottolineano l’importanza dell’innovazione
scientifica e tecnologica per promuovere lo sviluppo economico
e sociale e valutano con apprezzamento i risultati della
cooperazione bilaterale nel campo dell’innovazione scientifica e
tecnologica, sostengono lo svolgimento con cadenza annuale
della “Settimana Italia-Cina della Scienza, della Tecnologia e
dell’Innovazione”, anche quale occasione per favorire incontri
regolari tra i Ministri competenti per l’innovazione scientifica e
tecnologica.
Concordano sull’opportunità di rafforzare ulteriormente il
ruolo della Commissione mista Cina-Italia per la cooperazione
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scientifica e tecnologica e la cooperazione nella ricerca congiunta
in aree di comune interesse, oltre che sull’importanza di attuare
progetti di formazione superiore congiunti su specifici ambiti
quali ambiente, energia, ricerca polare e sviluppo sostenibile.
Ricerca scientifica. Le parti intendono continuare a creare
condizioni favorevoli per gli scambi di ricercatori in ambito
scientifico e d’istruzione e a facilitare la nascita di nuove
opportunità per la formazione congiunta di talenti di alto livello e
la ricerca scientifica che coinvolgano le rispettive università e gli
istituti di ricerca. Proseguiranno l’attuazione del Programma
esecutivo fra il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione
Internazionale e il Ministero della Scienza e Tecnologia cinese, e
della Dichiarazione Congiunta per la cooperazione scientifica e
tecnologica fra il Ministero degli Affari Esteri e della
Cooperazione Internazionale e la National Natural Science
Foundation of China (NSFC). Le parti continueranno a
promuovere la cooperazione per la manifattura avanzata, le
tecnologie aeronautiche verdi e altri settori di comune interesse.
Le parti concordano sull’opportunità di rafforzare la
cooperazione in ambito polare, soprattutto nell’area del Mare di
Ross in Antartide dove è situata la Stazione di Ricerca italiana
“Mario Zucchelli” e la Stazione di Ricerca cinese “Qin Ling”.
Le parti intendono continuare a collaborare, tanto in ambito
bilaterale, quanto a livello multilaterale, nel settore “mari e oceani”
e in quello afferente alla protezione della biodiversità.
Spazio. Le parti riconoscono l’importanza della
cooperazione nel campo spaziale, anche per affrontare sfide
globali quali il cambiamento climatico, la protezione dagli
asteroidi e la gestione dei detriti spaziali, e concordano
sull’importanza di confrontarsi in materia con particolare
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riferimento alla collaborazione in atto tra la China National Space
Administration (CNSA) e l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). Le
parti riconoscono l’importanza del Memorandum d’Intesa sulla
cooperazione per il monitoraggio elettromagnetico del satellite
CSES-02 in vista del lancio nel 2024, e della cooperazione nella
missione di esplorazione degli asteroidi TianWen 2.
Istruzione e rapporti accademici. Le parti concordano di
continuare a rafforzare gli scambi e la cooperazione nel campo
dell’istruzione e della formazione superiore, universitaria e
artistico-musicale, ed esprimono apprezzamento per la firma del
«Programma esecutivo di collaborazione nell’ambito
dell’istruzione tra il Ministero dell’Istruzione Cinese e il
Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
italiano (2024-2027)». Intendono discutere sull’istituzione del
meccanismo di consultazione periodica tra Ministri
dell’Istruzione, incoraggiano le università dei due Paesi ad
organizzare il Forum dei Rettori delle Università Cina-Italia in
Cina e a rafforzare la cooperazione tra le università dei due Paesi
nella coltivazione di talenti, nella co-organizzazione di corsi
universitari e nella ricerca scientifica congiunta. Concordano di
tenere consultazioni periodiche tra esperti sull’istruzione dei due
Paesi. Sostengono inoltre l’ulteriore espansione degli scambi
reciproci di studenti e studiosi e continueranno a promuovere
l’insegnamento della lingua cinese in Italia e della lingua italiana
in Cina, e a discutere l’introduzione futura dell’italiano negli
esami cinesi. Le parti intendono rafforzare ulteriormente la
cooperazione nel campo dell’istruzione professionale, che
consente di formare tecnici specializzati di alto livello.
4. Sviluppo verde e sostenibile
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Le parti ribadiscono la loro volontà di rafforzare la
cooperazione nell’attuazione della «Convenzione Quadro delle
Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici» e dell’«Accordo di
Parigi», riconoscendo gli ambiziosi obiettivi e le importanti
misure concrete già adottate nei rispettivi Paesi.
Le parti esprimono apprezzamento per lo svolgimento del
primo Global Stocktake alla COP28 di Dubai e ribadiscono
l’obiettivo dell’«Accordo di Parigi» di contenere l’aumento della
temperatura globale ben al di sotto di 2°C rispetto ai livelli
preindustriali e di proseguire gli sforzi per limitare l’aumento
della temperatura a 1.5°C al di sopra dei livelli pre-industriali,
riconoscendo che ciò possa ridurre significativamente i rischi e
gli impatti dei cambiamenti climatici. Nel contempo sottolineano
l’importanza di intraprendere con urgenza azioni di sostegno per
il raggiungimento di tale scopo. A tal fine, le parti concordano di
lavorare insieme per contribuire agli obiettivi globali identificati
al fine di attuare una transizione energetica che consenta di
superare il ricorso ai combustibili fossili giusta, ordinata ed equa,
con particolare attenzione agli sforzi per triplicare l’energia
rinnovabile installata a livello globale e raddoppiare il tasso
medio annuo a livello globale di miglioramento dell’efficienza
energetica entro il 2030.
Le parti concordano di promuovere la cooperazione in settori
quali le politiche e le tecnologie di protezione ambientale, le
materie prime e le tecnologie per l’energia pulita, l’efficienza
energetica, la risposta ai cambiamenti climatici, la conservazione
della biodiversità, l’economia circolare e il capacity-building, e
intendono promuovere congiuntamente la formazione sinoitaliana nell’ambito della protezione dell’ambiente, del contrasto
al cambiamento climatico, dell’abbattimento delle emissioni di
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gas serra e dello sviluppo sostenibile, con particolare attenzione
alle giovani generazioni. Le parti concordano sulla necessità di
continuare ad agire per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030
delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile e sono pronte a
cooperare nei relativi settori correlati.
5. Cooperazione medico-sanitaria
Le parti intendono promuovere lo sviluppo di contatti tra gli
istituti di ricerca medica e le organizzazioni professionali
sanitarie dei rispettivi Paesi, nonché a rafforzare gli scambi di
personale e la cooperazione pratica nei settori della prevenzione,
del trattamento e della riabilitazione delle malattie croniche
(come i tumori e le malattie cardiovascolari), della formazione
del personale sanitario, della gestione ospedaliera, della salute
digitale e della telemedicina, della prevenzione e del controllo
delle malattie infettive e della risposta alle emergenze sanitarie,
dell’assistenza sanitaria di base e della medicina generale, nonché
della salute degli anziani.
Le parti intendono rafforzare la cooperazione nell’ambito del
Piano d’azione per la cooperazione sanitaria 2024-2026 e del
“Memorandum di Intesa tra il Ministero della Salute della
Repubblica Italiana e l’Agenzia Italiana del Farmaco e
l’Amministrazione Nazionale dei Prodotti Sanitari della
Repubblica Popolare Cinese sulla collaborazione normativa in
materia di medicinali, dispositivi medici e cosmetici”. Sono
altresì disposte a rafforzare ulteriormente la cooperazione nella
supervisione dei prodotti farmaceutici.
Le parti sostengono il ruolo centrale delle Nazioni Unite e
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nella salvaguardia
della salute globale e sono pronte a collaborare per promuovere il
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rafforzamento della governance della salute pubblica globale.
6. Rapporti culturali, scambi people-to-people,
patrimonio culturale e collaborazione nel contrasto a
criminalità e nella gestione delle calamità naturali.
Collaborazione culturale. Le due parti convengono
sull’importanza di rafforzare la cooperazione tra le istituzioni
culturali al fine di promuovere la conoscenza reciproca tra le due
civiltà e lo sviluppo di collaborazioni nella creatività
contemporanea. In occasione del 700° anniversario della morte di
Marco Polo, grande promotore della conoscenza reciproca e del
dialogo tra le civiltà italiana e cinese, le parti rinnovano
l’intenzione di dare ulteriore slancio alle relazioni culturali tra le
due Nazioni, dopo il successo dell’Anno della Cultura e del
Turismo Cina-Italia nel 2022. Concordano di lavorare insieme per
accrescere la cooperazione tra musei, siti archeologici, archivi,
teatri d’opera e orchestre sinfoniche, e per sviluppare i rapporti tra
le rispettive accademie d’arte e scuole di musica.
A tal fine, concordano di firmare al più presto un nuovo
protocollo esecutivo della cooperazione culturale tra i due
Governi, che includa anche il settore dell’editoria. Italia e Cina
collaboreranno inoltre alla realizzazione di eventi culturali che
rendano omaggio alla figura di Marco Polo e al suo ruolo nella
storia delle relazioni bilaterali.
Le due parti continueranno a sostenere il ruolo positivo
svolto dal Forum culturale sino-italiano, quale importante
piattaforma di dialogo e cooperazione tra le rispettive istituzioni
culturali e turistiche.
Le parti riconoscono l’importanza della collaborazione nel
campo del cinema-audiovisivo e favoriranno la diffusione delle
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opere cinematografiche e audiovisive della controparte sul
proprio territorio, la partecipazione di artisti ed operatori del
settore ai rispettivi festival del cinema e la collaborazione tra le
due industrie cinematografiche e audiovisive. Concordano inoltre
di accelerare la negoziazione dell’accordo sulle co-produzioni
cinematografiche.
Tutela del patrimonio culturale. Italia e Cina continueranno
a lavorare insieme per intensificare la cooperazione tra musei,
istituti archeologici e siti di patrimonio e altre istituzioni culturali
e museali. Incoraggeranno la cooperazione nei settori della lotta
al traffico illecito di reperti archeologici e del recupero e
restituzione degli stessi, della loro conservazione e restauro, dei
progetti congiunti e della organizzazione di mostre sui
ritrovamenti archeologici.
Si impegnano a promuovere la collaborazione nella tutela e
conservazione del patrimonio culturale materiale e immateriale,
anche attraverso la condivisione di esperienze nel settore
dell’innovazione tecnologica.
Concordano di sviluppare la collaborazione nell’ambito
dell’educazione, della formazione e della ricerca applicata al
patrimonio culturale, favorendo lo scambio di informazioni ed
esperienze nonché organizzando convegni su temi di comune
interesse.
Gemellaggi. Le parti convengono sull’importanza della piena
attuazione del progetto di gemellaggio tra la Cina e l’Italia sui siti
del patrimonio mondiale dell’UNESCO e sono disposte a
promuovere attivamente i gemellaggi tra i siti del Patrimonio
Mondiale dei due Paesi, dando impulso ai nuovi gemellaggi tra il
Palazzo d’Estate di Pechino e Villa Adriana e Villa d’Este a Tivoli,
in Italia, e tra i Giardini Classici di Suzhou e Venezia e la sua
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laguna.
Turismo. Le parti ribadiscono l’importanza del turismo nel
migliorare la comprensione reciproca tra i due popoli e nel
promuovere la ripresa economica post-pandemia. Concordano di
promuovere la crescita sostenibile di alta qualità dei flussi
turistici tra i due Paesi, anche attraverso l’organizzazione di
iniziative di promozione turistica, e la cooperazione tra gli enti e
le industrie del turismo, continuando anche a lavorare,
nell’ambito dei rispettivi quadri normativi, per migliorare
l’efficienza delle procedure in materia di rilascio dei visti.
Nell’ambito delle iniziative finalizzate al rilancio del
turismo, si impegnano a sostenere le rispettive compagnie aeree
al fine di incrementare ulteriormente i collegamenti aerei diretti,
anche attraverso l’ampliamento dei punti di destinazione nei due
Paesi.
Patenti di guida. Le parti confermano il reciproco interesse
a proseguire il negoziato per un accordo sul riconoscimento
reciproco delle patenti di guida.
Sport. La Cina sostiene l’organizzazione da parte dell’Italia
delle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali di Milano-Cortina
D’Ampezzo del 2026 e le parti sono disposte a cogliere questa
occasione per approfondire ulteriormente la cooperazione nel
settore sportivo. Incoraggiano in questo contesto i rispettivi
dipartimenti ed organizzazioni sportive a rafforzare i contatti e
sviluppare la loro collaborazione, anche nei preparativi per le
Olimpiadi invernali.
Contrasto a criminalità organizzata. Le parti sono
disposte a rafforzare ulteriormente gli scambi e la cooperazione
nei settori della lotta contro le sostanze stupefacenti, le frodi (sia
nelle telecomunicazioni che in rete), i reati economici e finanziari,
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l’immigrazione clandestina e la criminalità organizzata
transnazionale.
Cooperazione sulla gestione delle calamità. Le due parti
intendono rafforzare la cooperazione nei settori della prevenzione
e mitigazione delle catastrofi e del soccorso in caso di emergenza,
nonché lavorare congiuntamente per migliorare le capacità di
gestione delle catastrofi.
7. Comitato Governativo Cina-Italia
Le parti riconfermano l’importanza del lavoro del Comitato
Governativo Cina-Italia, in raccordo con gli altri meccanismi di
collaborazione e coordinamento bilaterale, ai fini della
realizzazione degli obiettivi previsti dal presente Piano d’azione.

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Intelligence economica e Confindustria, di Marco Pugliese

Tratto da linkedin:

Un proposito più che meritorio. Mi preme sottolineare, però, alcuni aspetti fondamentali: 1- per la natura specifica della UE, l’attività lobbistica è fondamentale e deve essere gestita, per le caratteristiche della struttura industriale, da associazioni e, più realisticamente, da specifiche componenti di esse, visto il carattere eminentemente conservatore e ossequiente di Confindustria 2- per la natura specifica della struttura industriale, l’apporto del ceto politico-governativo è ancora più importante che per gli altri paesi europei, quanto lo è di fatti, purtroppo, più deficitario 3- diventa fondamentale, non solo salvaguardare, ma recuperare il controllo e la gestione paritetica delle compartecipazioni della grande industria di base in vista di possibili fusioni nel contesto europeo 4- occorre orientare sempre più verso il prodotto finito finale la produzione della piccola e media industria piuttosto che sulla componentistica o, quantomeno e in controtendenza, diversificare il portafoglio clienti sulla falsariga, ormai parziale anch’essa, di Brembo e poche altre 5- creare un sistema bancario-finanziario dedicato. Pensare ad un particolare connubio tra banche-poste-Cassa DDPP in controtendenza con la progressiva cessione di azioni di Poste Italiane a fondi internazionali. “Vaste programme”. Concordo che basilare è la consapevolezza dei termini della questione Giuseppe Germinario

Intelligence economica e Confindustria

Ho letto con grande attenzione il programma di Emanuele Orsini (ormai al vertice di Confindustria) e sottolineo che questo imprenditore (che conosce la costellazione delle PMI italiane) ha messo al centro un progetto fondamentale per le nostre aziende (di tutte le dimensioni): l’intelligence economica salva-aziende.

Prima dovrà serrare i ranghi e ridare serenità ad una Conf troppo importante e strategica per il nostro Paese. La dorsale dei piccoli e medi imprenditori sarà fondamentale nella nuova Confindustria che ha bisogno di far lavorare grandi e piccoli in parallelo. Orsini dovrà gestire la delicata nuova normativa europea inerente la manifattura (le nostre imprese piccole e medie non sono mai state al centro dei progetti europei…).

Oltre a questo va sottolineato come Francia, Germania, USA, Uk, Giappone e Cina avvantaggiano i propri settori industriali e di manifattura. Per gestire il peso italiano a Bruxelles serve una vera e propria intelligence economica che protegga le nostre aziende e gli asset economici.

Qualche esempio?

Siamo la seconda manifattura d’Europa: non possiamo farci fagocitare da regolamenti decisi altrove.
Abbiamo una dorsale strategica fatta di PMI, non possiamo avvallare proposte (soprattutto da Nord Ue) che avvantaggiano la grande industria.
Non possiamo accettare che stati come Germania o Francia aiutino le proprie imprese a debito (omettendolo, la Germania 1000 miliardi dal 2013).
Non possiamo farci sfilare in affari come il fu Fincantieri-Stx.
Non possiamo farci imporre carburanti sintetici tedeschi quando abbiamo Eni che lì produce da più d’un anno.
Non possiamo rimanere fuori dal comparto industriale dedicato allo spazio (annessa IA).
Non possiamo più permettere attacchi ai nostri asset come accadde con Saipem nel 2015.

Serve una svolta sistemica e bisogna iniziare anche a dire che l’obiettivo deve essere chiaro: riportare l’Italia ad occupare il quarto posto (come ad inizio anni ‘90) a livello industriale nel mondo, lasciando questo settimo posto ormai datato anni 2000. Basta galleggiare, bisogna spingere.

Ho creato https://openindustria.com per dare rete tra imprese, educazione, cultura e ricerca.

Al suo interno progetti innovativi come Deutelio o quello di Gianfranco Pizzuto, oltre a Roberto Santori con Made in Italy.
Aggiungi anche il lavoro del CISINT – Centro Italiano di Strategia e Intelligence nel settore geoecomomico e la mission di ItalyUntold.

Grazie alla professionalità di Roberto Macheda stiamo cercando di dare un respiro più profondo a chi vuol cambiare il Paese investendo.

A breve uno speciale inerente Confindustria su Bankimpresanews.com

Sono convinto che sia giunto il momento di concludere il tempo delle mezze misure.
Porto per questo motivo Olivetti e Mattei in aziende e scuole: dobbiamo tornare a crederci o avremo un futuro di serie B.

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GAS E POLITICA/ L’importanza e i nemici del Piano Mattei italiano, di Marco Pugliese

GAS E POLITICA/ L’importanza e i nemici del Piano Mattei italiano

Marco Pugliese

L’accordo siglato in Libia è molto importante per l’Italia, anche in ambito europeo. Ma ci sono anche degli “alleati” che remano contro questa strategia

meloni dbeibah libia 1 lapresse1280 640x300 Giorgia Meloni con il premier libico Abdul Amid Dbeibah (LaPresse)

Partiamo da un dato: la Libia era al primo posto in Africa nell’indice Onu dello sviluppo umano, ora invece viaggia verso gli ultimi posti ed è tra i più pericolosi (ex) Stati del mondo. L’export del petrolio fino al 2011 aveva nell’italiana Eni il suo assetto principale. Ricordiamo che la Libia detiene il 38% del petrolio africano ed è in grado di soddisfare l’11% dei consumi europei. Di fatto è un Paese-asset strategico da cui la nostra produzione industriale trae linfa vitale.

Non bisogna poi dimenticare che l’Italia dal 2011 a oggi ha perduto commesse, tra infrastrutture e contratti di estrazione, per un valore di 5 miliardi di euro. Il valore in termini economici (energetico più infrastrutture) ammonta a 140 miliardi di euro nell’immediato e sarebbe pari a circa quattro volte e mezzo se l’esportazione energetica e di greggio tornasse a livelli precedenti la crisi del 2011.

Questa premessa per capire l’importanza del recente accordo Eni-Libia, di fatto pilastro di quel “piano Mattei” invocato più volte dalla premier Giorgia Meloni, che nelle dichiarazioni congiunte con il primo ministro del Governo di unità nazionale libico, Abdul Hamid Dbeibah, ha affermato: “L’Italia è impegnata a fare la sua parte, per assicurare una maggiore unità di intenti da parte della comunità internazionale sul dossier libico ed evitare il rischio che alcune influenze lavorino per destabilizzare il quadro piuttosto che favorirlo”.

Una dichiarazione che ha messo il cappello all’accordo da 8 miliardi siglato da Eni in Libia tra l’ad Eni, Claudio Descalzi, e l’ad della National Oil Corporation (Noc), Farhat Bengdara, per avviare lo sviluppo delle Strutture A&E. Questo progetto andrà ad aumentare la produzione di gas per rifornire in monopolio l’intero mercato interno libico; e l’Italia sarà il nodo principale della rete di export verso l’Europa. Il prezzo e i flussi saranno gestiti da Roma, che di fatto potrà utilizzare questo canale privilegiato come leva nei confronti del Nord Europa, altra bisettrice energetica del continente. Grazie a questi accordi il nostro Paese sarà in grado di poter gestire in equilibrio le future partite energetiche europee, senza imposizioni. Questo grazie al ruolo dato dall’autonomia energetica che si vuole raggiungere. In più l’accordo consentirà di mettere al sicuro la Libia a livello energetico, di fatto creando lavoro e portando sviluppo tecnologico al Paese, con effetti di stabilizzazione sul piano sociale.

Energia e immigrazione

Giorgia Meloni in conferenza stampa ha ricordato che “il contrasto ai flussi di immigrazione irregolare per noi rimane un dossier centrale. Nonostante gli sforzi, i numeri delle migrazioni irregolari dalla Libia verso l’Italia sono ancora alti. Gli ingressi irregolari in Italia sono oltre il 50% delle persone che vengono dalla Libia, si devono intensificare gli sforzi in materia di contrasto al traffico e alla tratta di esseri umani, assicurando un trattamento umano alle persone interessate”. In sintesi l’Italia, anche tenendo in sicurezza le installazioni Eni (già presenti nel Paese), aiuterà il Governo libico nel processo di normalizzazione.

Russia e Francia

Attualmente Russia e Francia portano in Libia armi dall’Egitto, che in segreto sogna di conquistare la Cirenaica. Il Paese tornerà in sicurezza solo con una vera e propria stabilizzazione. La Francia è nel ruolo di spettatrice interessata e non possiamo considerarla Paese amico al di fuori dell’Europa. È la stessa Francia che con Nicolas Sarkozy attaccò Gheddafi senza nemmeno avvisarci. Perché? Il funzionario Sidney Blumenthal rivelò che Gheddafi intendeva sostituire il Franco Cfa, utilizzato in 14 ex colonie, con un’altra moneta panafricana. Lo scopo era rendere l’Africa francese indipendente da Parigi: le ex colonie hanno il 65% delle riserve depositate a Parigi. Poi naturalmente sul piatto c’era anche il petrolio della Cirenaica per la Total.<

Il piano Mattei è una strategia geoeconomica atta a darci autonomia energetica, senza la quale è a rischio perfino la permanenza nel G7, o comunque tra le nazioni mondiali più sviluppate. La politica green europea è già fallimentare e con elezioni continentali il prossimo anno è bene che il nostro Governo (questo come i prossimi) stia finalmente capendo che l’Europa è piena di mezzi amici e finti alleati, che vedrebbero felicemente venir meno i nostri interessi diretti in certi scenari. In questo senso, l’accordo con la Libia ha risvolti importantissimi.

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Germania über alles, un mito che vacilla_Con il professor Marco Pugliese

Le vicende degli ultimi tre anni hanno scosso in profondità una narrazione che, a dispetto di tante evidenze, ha circondato la condizione della Germania di una aura di grande potenza in larga parte immeritata. Sia i detrattori che gli apologeti si sono nutriti di questo mito. L’acceso conflitto politico negli Stati Uniti, imperniato sulla insostenibilità degli enormi squilibri interni creati dalle modalità del processo di globalizzazione, l’andamento del conflitto ucraino, la demenzialità delle politiche energetiche ed ambientali, l’adesione acritica alle politiche sanzionatorie hanno messo in crisi le dinamiche dalle quali le classi dirigenti alemanne sono riuscite a trarre profitto in qualità di intermediari e sulle quali hanno basato il proprio modello di formazione sociale. Le proteste degli agricoltori tedeschi sono solo l’inizio di quello che potrà succedere nell’immediato futuro in Germania e di conseguenza nel resto d’Europa. Un ceto politico ed una classe dirigente particolarmente meschina sembra sempre più orientata ad accettare ed alimentare questa condizione cercando disperatamente di raccogliere le briciole che rimarranno disponibili dai nuovi assetti geopolitici che si stanno delineando sommando a dipendenza ulteriori dipendenze sempre più passive. Un contesto che farà dell’intera Europa un terreno di conquista e di conflitto di interessi altrui. Come vedremo nelle prossime puntate esistono ancora, anche per il nostro paese, margini oggettivi per una svolta. Tutto dipenderà da un rivolgimento del proprio ceto politico e della propria classe dirigente, al momento sempre meno probabile. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

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Il sistema produttivo italiano. Una prima carrellata su vizi e virtù Con il professor Marco Pugliese

Con questo video avvieremo un approfondimento sulle virtù e sui limiti del sistema produttivo italiano, mettendolo in relazione soprattutto con le caratteristiche, le capacità e le ambizioni della nostra classe dirigente e del nostro ceto politico e con il contesto geopolitico, in particolare europeo e statunitense. Buon ascolto, Giuseppe Germinario
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