L’Equilibrio Precario del Policentrismo Globale: Il Ruolo dell’Europa_di Alberto Cossu
L’Equilibrio Precario del Policentrismo Globale: Il Ruolo dell’Europa
Autore: Alberto Cossu – 03/12/2025
L’Equilibrio Precario del Policentrismo Globale: Il Ruolo dell’Europa
Le dinamiche geopolitiche del 2025 hanno consolidato una realtà complessa in cui l’ordine internazionale si muove verso un assetto policentrico o multicentrico e dove potenze come l’India giocano un ruolo di bilanciamento fondamentale. Il Partenariato Strategico Privilegiato tra India e Russia, con il 23° Summit Annuale tra Vladimir Putin e Narendra Modi , dimostra di essere un pilastro di questa nuova architettura. Comprendere questa interazione, in particolare nel suo impatto sui rapporti con Washington e Pechino, è essenziale per definire il futuro strategico dell’Europa.
La “Politica dell’Opzionalità” di Nuova Delhi
Il Summit Putin-Modi di dicembre 2025 ha riaffermerà l’impegno reciproco, mettendo in luce l’abilità di Nuova Delhi di esercitare la sua autonomia strategica. L’India, pur essendo un membro chiave del Quad (che include USA, Giappone e Australia) e un partner indispensabile nella strategia di contenimento della Cina nell’Indo-Pacifico, non ha permesso che le pressioni occidentali la costringessero ad abbandonare il suo storico alleato russo.
La Russia è rimasta il principale fornitore di armamenti dell’India, un dato che va oltre il mero commercio di armi. Riguarda l’interoperabilità dei sistemi, i contratti di manutenzione a lungo termine e la licenza di produzione in loco che sostiene l’industria della difesa indiana. La discussione sui sistemi S-400 durante il Summit è l’esempio più lampante di come questo legame sfidi la normativa CAATSA (Countering America’s Adversaries Through Sanctions Act) degli Stati Uniti.
L’acquisto di petrolio russo scontato è stata una mossa economicamente pragmatica per l’India, che ha minimizzato l’impatto dell’inflazione globale sui suoi cittadini. L’accelerazione degli accordi per l’uso di valute locali (come la Rupia e il Rublo) e lo sviluppo di canali di pagamento alternativi al sistema SWIFT, come l’integrazione di RuPay e Mir, sono passi concreti verso la de-dollarizzazione. Queste azioni non solo aggirano le sanzioni occidentali, ma costituiscono anche la base infrastrutturale per il nuovo ordine policentrico.
Questo “Partenariato Strategico Privilegiato Speciale” non è solo bilaterale; esso rappresenta per l’India la leva diplomatica per ottenere migliori condizioni di partnership da parte degli Stati Uniti e dell’Europa, sfruttando il principio della diversificazione dei rischi.
Il Complesso Triangolo USA-India-Cina
L’asse India-Russia si interseca in modo critico con la principale frizione geopolitica del nostro tempo: la competizione strategica tra Stati Uniti e Cina.
L’India: Bilanciere Strategico
Per gli Stati Uniti, l’India è il contrappeso essenziale alla crescente egemonia cinese nell’Indo-Pacifico. Washington è disposta a tollerare la relazione indo-russa finché Nuova Delhi mantiene una posizione di non-allineamento favorevole agli interessi occidentali contro Pechino.
Tuttavia, le frizioni economiche non mancano. La decisione della Casa Bianca di imporre dazi o imposte speciali (talvolta soprannominate “tassa-Putin”) sull’importazione di prodotti indiani realizzati con energia o materiali russi, ha messo a dura prova la partnership. Questa mossa è percepita da Nuova Delhi come un tentativo di forzare la sua mano e ridurne l’autonomia, spingendola paradossalmente verso una maggiore cooperazione economica con Russia e Cina attraverso piattaforme come i BRICS e la SCO.
L’altra faccia del policentrismo è il potenziale riavvicinamento pragmatico tra India e Cina. Nonostante le dispute territoriali irrisolte sull’Himalaya, Nuova Delhi e Pechino condividono un interesse convergente nel limitare l’influenza economica e normativa occidentale. La Cina vede nella partnership indiana con la Russia un rafforzamento del blocco non-occidentale, sebbene la sua ambizione egemonica ponga limiti strutturali alla piena fiducia indiana.
L’elemento chiave è la sovranità digitale ed economica. Tutti e tre i Paesi (India, Russia, Cina) lavorano per creare strutture finanziarie e tecnologiche immuni dal controllo giurisdizionale occidentale, accelerando la frammentazione del sistema globale.
L’Europa nel Mondo Policentrico: La Necessità di una “Terza Via”
In questo scacchiere in evoluzione, l’Europa si trova in una posizione strategica fragile. La guerra in Ucraina e le conseguenti sanzioni alla Russia hanno costretto l’Unione Europea a valutare drasticamente la sua dipendenza energetica e autonomia strategica.
L’Europa è ancora largamente dipendente dalla sicurezza fornita dagli USA (tramite la NATO). La sua politica estera, in particolare verso Russia e Cina, è spesso allineata con Washington, riducendo la sua capacità di agire come polo autonomo.
L’Europa ha un forte interesse a stabilire partnership strategiche con l’India (per la democrazia, la tecnologia e il mercato). Tuttavia, la posizione rigida sull’Ucraina rende difficile per l’UE costruire un vero ponte con Nuova Delhi. Finché l’Europa condanna in modo inequivocabile gli acquisti di petrolio russo o la cooperazione militare indo-russa, non può ambire a sostituire la Russia come fornitore di difesa o come partner energetico di fiducia.
La Visione del “Policentrismo Europeo”
Per avere un ruolo da protagonista, l’Europa non può limitarsi a essere un satellite strategico degli Stati Uniti. Deve sviluppare una sua “terza via”, un policentrismo europeo basato su tre pilastri:
- Autonomia Strategica e di Difesa: Investimenti in tecnologia della difesa, cyber-sicurezza e un’industria militare continentale coesa. L’Europa deve essere in grado di difendere i propri confini e interessi senza l’approvazione automatica o il sostegno necessario di Washington.
- Diplomazia Attiva: L’Europa deve smettere di porre l’adesione totale alle sue sanzioni come precondizione per la cooperazione con potenze medie come l’India, il Brasile o i Paesi africani. Deve invece offrire partenariati che rispettino l’autonomia strategica di questi Paesi. Ad esempio, nel commercio di chip o di energia pulita, l’Europa può offrire condizioni e catene di fornitura più stabili e meno politicamente vincolanti di quelle cinesi o americane. E’ fondamentale sviluppare soluzioni diplomatiche e non alimentare contrapposizioni.
- Potenza Normativa: L’UE è una potenza normativa globale. Deve utilizzare questa forza per plasmare la governance di settori chiave come la tecnologia, l’intelligenza artificiale offrendo un modello alternativo sia al capitalismo cinese che a quello americano.
Conclusione
Il dibattito tra unipolarismo, multipolarismo e policentrismo non è più meramente teorico; è la realtà operativa del 2025.
L’Unipolarismo (dominato dagli USA dopo il 1991) è in fase di rapido declino.
Il Multipolarismo (spesso inteso come una struttura con pochi, grandi blocchi) non descrive pienamente la fluidità attuale.
Il Policentrismo è il modello più accurato per descrivere l’esistenza di molteplici centri di potere, regionali e tematici, che non sono sempre allineati in blocchi rigidi. L’India è un centro di potere autonomo (sia militare che economico), così come lo sono il Brasile, la Turchia e, potenzialmente, l’Europa.
La persistenza del partenariato India-Russia è la manifestazione più evidente che questi centri di potere apparentemente “minori” eserciteranno la loro sovranità, anche a rischio di tensioni con gli attori maggiori.
Per l’Europa, il futuro non risiede nel tentativo di ripristinare il vecchio ordine mondiale, ma nell’abbracciare il policentrismo e nel ritagliarsi un ruolo di polo di equilibrio e di regolamentazione. L’Europa deve agire come un ponte neutrale, offrendo partnership stabili e basate su regole, diventando l’attore che può dialogare con Nuova Delhi senza imporre ultimatum anti-russi e che può competere con Pechino senza ricorrere al protezionismo estremo di Washington.
La capacità dell’Europa di forgiare una vera autonomia strategica non solo garantirà la sua sicurezza futura, ma determinerà se il policentrismo globale sarà caotico e conflittuale, o se potrà evolvere in un sistema stabile basato su un equilibrio dinamico di interessi e influenze.
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