Beh , questo, almeno per noi utenti di questo blog , non è certo una sorpresa . Anzi ho già spiegato che questo non è ancora davvero un “Rubicone” , ma è certamente la “palla di neve” che renderà non più arrestabile la valanga che ci trascinerà tutti oltre la guerra DIRETTA €uropa-Russia.
Quindi non commenterò di nuovo questa cosa entrando nel dettaglio , salvo precisare che io non ho l’ingenua convinzione di Simplicius che Trump farà davvero tutto quello che viene sapientemente fatto trapelare da “ chi comanda in “ ( C5 ? Maddechè! ).
Ho già infatti scritto altre volte come Trump sia , al pari di Roosevelt , genuinamente venuto a salvare “il capitalismo americano da se stesso” e che , come il “parafascista “ Roosevelt, alla fine non potrà che cercare di farlo con una guerra “mondiale” da accendere in Europa (*).
Daltronde questa è la natura , anzi la “ragione fondante” , del “calvinismo” americano : dare sempre una patina di eccezionalità e superiore moralità ai propri gretti interessi .
Qui invece divagherò nella “metastoria” ossia nell’ ambito dei fenomeni che permangono costanti nel continuo fluire degli eventi storici e quindi nelle ragioni ultime della ineliminabile presenza del “ conflitto” nella storia umana e delle “ strategie” necessarie non solo per “vincerlo” ma anche per renderlo “gestibile” , cioè non catastroficamente dannoso per la sopravvivenza della specie che è , non dimentichiamolo mai , lo scopo primario della nostra esistenza.
Questa problematica è alla base del punto di vista storico di A. Toynbee, ritengo il più grande storico del XX secolo, sebbene oggi sia completamente dimenticato per una ragione che forse riporterò un’ altra volta.
Alla base di questa visione che Toynbee dice di aver mutuato dalla filosofia di Bergson, c’ è il concetto di “ sfida”, una cosa che è intrinseca con la vita animale perché (soprav)vivere è una sfida continua.
Le sfide quindi non possono essere impunemente ignorate anche se si possono deviare , ritardare e ovviamente, anche vincere.
Ma appunto il “vincere” contiene in se stesso una sfida ulteriore e subdola; dal momento che i fatti determinano conseguenze, qualunque scelta si faccia essa comporta una ulteriore sfida e quindi le ( possibili) conseguenze andrebbero valutate PRIMA perché magari POI potrebbero comportare pericoli maggiori.
Ad esempio, vale anche per un buon pugile, prima di accettare la sfida di strada di un bullo bisogna valutare che cosa comporterebbe vincere una scazzottata con uno che potrebbe avere un coltello in tasca, e se non sia invece al momento “ strategicamente” meglio semplicemente il “perdere la faccia” in attesa di migliori opportunità per “riprendersela”.
E io non ho dubbio che la prudenza putiniana dipenda da questa preoccupazione . “Bisogna saper vincere” anche di più del “bisogna saper perdere” del noto proverbio.
Ma il “passare il Rubicone” è quel momento particolare in cui, fatte o meno queste valutazioni, si passa ad una azione dagli esiti incerti e fatidici cui poi noi non potremo più rimediare.
Cesare , ad esempio, passando il Rubicone dette il colpo fatidico alla repubblica romana su cui poggiavano le fondamenta della società e del potere romano.
Certo , questa non era una sua personale colpa; altri prima di lui l’ avevano già profondamente minata e lui addirittura ci portava soltanto un atto di chiarezza : la Repubblica era morta.
E questa morte atterriva anche chi la Repubblica la seppelliva. Augusto infatti , pur avendo in seguito realizzato i piani del suo prozio, fece comunque di tutto per “imbalsamarla” dichiarandosene addirittura il “restauratore”.
Ovviamente tutto inutile perché, quando l’ essenza di un popolo viene mutata, non è più possibile tornare indietro.
Anche le attuali elites €uropee oramai non possono non passare il loro “rubichino”, devono solo decidere come e quando.
E questo degli “ asset russi ” ufficilmente espropriati è un loro “ o la va o la spacca” ; una cosa che in geopolitica non è mai alla base di un vero successo e del cui portato probabilmente nemmeno se ne stanno accorgendo.
Di sicuro non se stanno preoccupando; avendo esse ristretto i loro piccoli orizzonti al proprio “particulare” non vedono ancora come la futura valanga possa interessare loro e i loro “famigli “ .
Lo vedranno “più avanti” , quando comunque penseranno ancora di poter “tornare indietro”.
Ed invece nessuno potrà tornare indietro perché , lo ripeto , quando l’ essenza dei popoli viene mutata questo è per sempre.
Ma la storia ha bisogno di “ date” per segnare l’ apparenza dei suoi “ punti di rottura”; e così magari qualche storico domani “ risalendo la valanga”, arriverà a questo “rubichino” e lo riporterà nella sua storia
Però anche la storia ripetuta si ripete in farsa. Cesare , al Rubicone, sapeva ciò che faceva e lo marcò con la sua famosa e sintetica frase; ma la combriccola di Bruxelles , al suo “€urorubichino”, non lo sa e lo marcherà quindi con i suoi soliti ridicoli sproloqui di sempre.
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Nel suo recente saggio sul nascente “policentrismo globale”, Cossu perviene ad una conclusione ovviamente corretta.
Per l’Europa, il futuro non risiede nel tentativo di ripristinare il vecchio ordine mondiale, ma nell’abbracciare il policentrismo e nel ritagliarsi un ruolo di polo di equilibrio e di regolamentazione.
Ma questo è solo un ragionamento teorico; la realtà purtroppo è che “l’ Europa non ha futuro” , per meglio dire ne avrà uno sicuramente gramo, perlomeno per un periodo che si estenderà oltre le nostre vite residue . In altre parole sicuramente “andrà sempre peggio” per tutti quanti noi, attuali abitanti d’Europa.
E adesso cercherò di spiegare questo concetto facendo l’ oroscopo a questa €uropa che la propaganda del nostro padrone cerca , direi anche ridicolmente, di spacciarci per l’ Europa come “civiltà”, che è stata una cosa ben diversa.
E questa è una cosa che bisogna mettere sempre in chiaro: l’ Europa dei libri di storia non esiste già più.
Ho già spiegato altrove che “l’Occidente” , ciò che adesso chiamiamo Europa dal punto di vista politico-culturale , è nato con Carlo Magno.
Quel primo ( ed unico ) Sacro Romano Impero era infatti figlio di un sostanziale “stupro” portato dalle orde germaniche alla vecchia civiltà “ greco-romana” e del quale la religione cristiana aveva fatto da levatrice e balia; ragione per cui noi non sapremo mai che cosa sarebbe stata l’ Europa, se fosse rimasta solo un margine dell’ecumene greco-romano.
E altresì noi non sapremo mai che cosa avrebbe poi potuto fare questo nuovo “Impero” , dato che esso è morto , appena dopo la fine del suo fondatore, per le sue contraddizioni interne, spezzandosi in 3 pezzi conflittuali tra loro: gallo-germani , sassoni e romanità cattolica, tutti col pallino di rifare un Impero a PROPRIO nome sulla testa di tutti gli altri .
E non bastasse questa rottura politica , sei secoli dopo gli europei vi hanno aggiunto anche una rottura religiosa per cui lo stato conflittuale è diventato continuo e feroce seppur anche “lievito” della complessa cultura che oggi noi definiamo europea.
E così, dopo un paio di secoli di cruentissime lotte intestine, gli europei hanno dovuto trovare il solo punto praticabile di equilibrio nel definire le regole di questa “diversità conflittuale ” con la pace di Westfalia.
Questo nuovo “ecumene” europeo però era solo culturale. Non ha cancellato ovviamente le lotte interne, ma le ha rese “civili”; altrettanto ovviamente non ha nemmeno cancellato le pretese di ogni momentaneo “ più forte” a dominare su tutti gli altri.
E così abbiamo avuto una sequela inesorabile di guerre intorno a ripetuti tentativi “ imperiali” sempre abortiti per la feroce ostilità degli altri. Spagna Francia , Austria , di nuovo Francia , fino ad un nuovo impero “ Sassone” che, essendo precipuamente “ Prussiano”, non poteva che dimostrarsi più stupido ed effimero del precedente tentativo.
Tra tutti questi fallimenti c’ era però nel mare , ai margini del continente, un “impero” che cresceva alimentando i conflitti tra tutti gli altri e DENTRO di essi. Un impero non dichiarato , astuto e pratico perché finalizzato solo al potere e non a suoi orpelli culturali e politici .
Questo impero inglese , un impero “mondiale” sorto appunto “aldilà del mare” perché l’ unico che, a differenza degli attori sopradetti , non guardava al dominio di un Europa sentita “ aliena da se” ma a quello del “mondo intero”. D’altronde in una Europa divisa in stati contrapposti, nessuno poteva minacciare i domini inglesi , così che l’unica preoccupazione europea degli inglesi era che tale divisione conflittuale non cessasse mai con la nascita di un “impero” nel continente.
Ma in ogni caso questi continui conflitti non avevano impedito lo sviluppo di una Europa lanciata comunque alla “conquista del mondo” con l’azione dei suoi singoli attori. Nessuno poteva dubitare alla fine del XIX secolo che l’Europa nel suo complesso fosse padrona del mondo , non solo politicamente , tecnologicamente, economicamente, ma anche culturalmente e addirittura “moralmente”.
QUELLA era la Grande Europa.
Quella che invece abbiamo adesso, l’€uropa , è soltanto una sòla , una “impagliatura” voluta dal Grande Kapitale (GK), il VERO vincitore delle due guerre (in)civili Europee furbescamente poi classificate come guerre “mondiali”.
Una volta infatti conquistata l’Europa, il problema del GK era meramente gestionale in modo tale da prevenire che nessun popolo europeo potesse non solo sfuggirgli di mano, ma che addirittura, “mettendosi in proprio”, gli venisse poi l’ uzzolo di un nuovo tentativo “ imperiale” su questa “galera di popoli”.
Per questo i popoli europei sono stati culturalmente tutti “castrati”, salvo una manica di inguaribili babbei giudicati ancora utilizzabili nelle loro assurde fisime antirusse ( baltici , polacchi, ucraini )
Il ragionamento di Cossu fa quindi solo “la grinza” che questa €uropa di stupidi e ben pagati “funzionari del capitale” , accuratamente selezionati a svolgere il loro ruolo di “ carcerieri dei popoli ” , non potrà mai fare nient’altro che gestire gli interessi del GK.
Le attuali elites €uropee “ marceranno dritto” anche verso ciò che è più stupido e non credibile. Lo vediamo nei LORO attuali “funzionari del capitale” , i vari Macron , Merz, Monti , Draghi ect. , quando si mettono in testa” la feluca di Napoleone” per portare i greggi €uropei al macello in Russia nel TERZO tentativo di Eurosuicidio .
Quello definitivo , probabilmente.
D’altra parte poi, se il desiderio più ardente di ogni sovranista europeo si realizzasse per un puro miracolo, e questo €urolager svanisse dalla sera alla mattina , quale sarebbe OGGI il peso geopolitico di OGNI vecchio stato nazionale europeo ? Non si possono annullare i fatti e i fatti hanno sempre conseguenze.
Quindi , non c’è alcun dubbio, a quel “tavolo del policentrismo” , per quanto “frignino “ Von der Leyen , Macron, Merz , Starmer e Co. , “no, noi non ci saremo”.
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Gli avvenimenti stanno precipitando anche se , continuamente confusi da un continuo teatro, solo pochi tra noi riescono a vedere il punto verso cui ci stanno portando .
Uno di questi da molti anni è certamente Marco Della Luna.
Il post è lungo , troppo lungo per essere riportato qui interamente e quindi io lo commenterò qui solo su di un punto saliente: il nostro destino è già segnato ?.
Innanzitutto dichiaro di condividere totalmente le premesse di MDL; gli attuali avvenimenti , compresi quelli geopolitici , sono espressione “vettoriale” e “complessa” di un processo di trasformazione imposto a tutti noi da una oligarchia tecno-finanziaria che considera “superflui” i “popoli”.
Il mio punto di vista differisce da quello di MDL solo su un aspetto: io credo che questo processo sia una costante della evoluzione umana . Per me questo non è un “ accidente della storia “, bensì l’eterna lotta tra “Gnosi” e “Verbo”, tra “la conoscenza riservata a pochi” ( i “migliori” ovviamente) e la “verità” rivelata a tutti gli altri ( i “ peggiori” appunto).
Perché le tracce di questa “dicotomia” si trovano ovunque nella storia dell’umanità, il cui progresso procede contortamente in una continua dialettica tra “bene” e “ male” .
Tra il Verbo, quindi, e la Gnosi che sempre prospera nell’ ombra del primo, costantemente insidiandolo , per talvolta anche venire allo scoperto ad attaccarlo frontalmente per poi , almeno finora , esserne sempre stato dolorosamente sconfitto .
Questo è già avvenuto parecchie volte nel passato; ma mai come in questi “ tempi” la Gnosi è stata così vicina a uccidere per sempre il Verbo , o se vogliamo usare le categorie di MDL, mai l’ oligarchia è stata così tanto potente da ridurre i popoli a mandrie di bestie gestendoli in modo così tanto “zootecnico”.
O per meglio ancora dire, mai nessuna oligarchia è stata tanto vicina a produrre la “speciazione” , tra “ semidei” e “bestie parlanti”, così tanto da sempre desiderata da ogni “gnostico”.
Ora, nel suo post MDL per valutare il futuro che queste oligarchie ci apparecchiano sviluppa ottime considerazioni riassumendole in questa sua tabella
Fattori di Centralizzazione e zootecnia applicata al corpo sociale:
Fattore
Descrizione (Sintesi)
Rischio Principale
Intelligenza Artificiale (IA)
Strumento per il controllo capillare in tempo reale della popolazione e potenziale agente di sconvolgimento finanziario/militare se incontrollata.
Controllo onnisciente e imprevedibilità del caos finanziario/militare.
Strumenti Elettromagnetici (5G/6G)
Mezzi per il tracciamento universale di persone e oggetti, con il potenziale di manipolazione fisica (termica, attivazione di nanosostanze).
Sorveglianza totalitaria e minaccia alla salute fisica.
Manipolazione Biologica
Uso di nanotecnologie e fattori mutageni per il controllo profondo degli organismi, mutazioni genetiche e programmi di ridimensionamento demografico.
Controllo biologico della popolazione e soppressione di massa.
Stato Guarnigione Orwelliano
Ristrutturazione degli Stati come roccaforti di controllo e autoprotezione delle oligarchie contro le masse impoverite (es. leva di massa per il controllo sociale).
Militarizzazione della società e repressione della protesta popolare.
Atomizzazione e Distrazione
Coltivazione di conflitti diversivi (genere, razza, ecc.) e demolizione dei corpi intermedi (es. famiglia) per prevenire l’unione contro la polarizzazione economica.
Efficace gestione del dissenso e isolamento dell’individuo.
Successione di Emergenze
Uso costante di problemi (climatici, sanitari, economici) reali o simulati per mantenere uno stato di legislazione di emergenza permanente.
Erosione delle libertà individuali in nome della sicurezza.
Crisi Monetaria
Scoppio differibile ma inevitabile della bolla finanziaria dovuta alla sproporzione tra moneta (virtuale) e beni reali, eventualmente gestita con distruzioni regionali per innescare nuova domanda di credito.
Collasso economico o guerre regionali come strumento di stabilizzazione finanziaria.
Indementimento Generale
Calo delle capacità cognitive delle nuove generazioni, accelerato dall’IA, che semplifica la gestione del potere e spegne l’influenzamento popolare.
Società apatica e priva di capacità critica verso il potere.
E analogamente riporta in tabella i vettori di resistenza che potrebbero contrastare il processo
2. I Vettori della Resistenza (Contro-Fattori)
Contro-Fattore
Descrizione (Sintesi)
Manifestazione
Decentralizzazione Tecnologica
Uso di strumenti come Crittografia, Blockchain, e software Open Source per distribuire il potere e l’informazione, garantendo comunicazioni sicure e sistemi finanziari non controllabili centralmente.
Forze di resistenza tecnica e movimenti peer-to-peer che minano il controllo finanziario e di comunicazione.
Psiche Collettiva in Rivolta
Attivazione degli archetipi di Ombra e Senex in risposta allo stress estremo (crisi e controllo). Si manifesta come reazione violenta al trauma e ricerca di un senso nuovo.
Esplosioni emotive di massa e improvvise, difficili da reprimere, guidate da una rabbia profonda o da una ricerca di leader carismatici.
Ritorno tentato al supposto Autentico
Reazione immunitaria del campo sociale contro l’atomizzazione, che spinge alla riscoperta delle reti solidaristiche e delle comunità locali/tangibili.
Rafforzamento involontario delle forme solidaristiche (mutuo soccorso, economie locali) che lo Stato Guarnigione tenta di demolire, creando sacche di autonomia.
Che però, al contrario di MDL, io ritengo assolutamente risibili.
Con SOLO questi fattori di resistenza la sconfitta dei popoli è certa.
Per me non possono esistere forme di resistenza efficaci a questo processo di zootecnia globale che non raggiungano almeno la dimensione di uno solido STATO tecnologicamente avanzato ed AUTOSUFFICIENTE in cui le locali elites abbiano però rifiutato “la gnosi” prendendo invece come proprio valore morale “Il verbo” .
Solo questo STATO potrebbe essere un vero Katechon; colui che “ trattiene il male” rinviando così i “tempi ultimi” del genere umano secondo i termini della apocalittica paolina.
Quindi il nostro futuro è già segnato o c’ è ora da qualche parte speranza di un simile Katechon ?
Ma la vera domanda dovrebbe essere : chi potrebbe mai essere costui ?
Per individure possibili “candidati” c’è un marker molto semplice: i possibili Katechon sono quelli che LORO più odiano , più demonizzano e più perseguitano.
Se non avverranno cataclismi o guerre globali che stravolgano il mondo, il nostro domani risulterà dall’interazione de i seguenti fattori, già oggi all’opera:
Fine delle frottole: gli eventi in corso (soprattutto con Ursula, con Trump e con Israele) stanno ponendo fine alla credibilità di tutti gli story telling sulla solidarietà atlantica, sulla solidarietà europea, sulla solidarietà islamica, sul consenso popolare come presupposto della legittimazione del potere politico, sull’eticità in politica estera, sull’esportazione della democrazia, sul rispetto dei popoli e della legge internazionale; è sempre più evidente che, tra gli stati e tra le classi sociali, contano solo i rapporti di forza e di interesse.
Intelligenza artificiale: essa può essere usata in combinazione con altre tecnologie, da parte di chi la possiede, per stabilire un controllo capillare e in tempo reale dell’intera popolazione terrestre; oppure, al contrario, può sfuggire di mano e produrre sconvolgimenti imprevedibili, agendo tanto in campo finanziario quanto in campo militare.
Strumenti elettromagnetici: il 5G, il 6G etc. possono consentire il tracciamento di ogni movimento e presenza di cose o persone e altresì produrre innalzamenti della temperatura dei corpi fino a cagionarne la morte, oppure l’attivazione di sostanze precedentemente introdotte con farmaci o vaccini racchiusi in capsule termo-solubili.
Manipolazione biologica: con la possibilità di introdurre nel corpo umano nanomacchine e fattori patogeni e mutageni veicolati dal mRNA auto-replicante, già in uso sulla popolazione ignara, in combinazione con la somministrazione obbligatoria di sostanze, e con altre tecnologie, può realizzare un controllo profondo sugli organismi, mutazioni genetiche (facendo diventare noi stessi gli alieni!), sterilizzazione, depopolazione.
Stato-guarnigione orwelliano: come previsto negli anni quaranta del secolo scorso dal sociologo Harold Lasswell, gli stati già oggi vengono ristrutturati per farne roccaforti di controllo e autodifesa delle minoranze oligarchiche contro le turbolenze e le resistenze di sempre più estese masse impoverite e marginalizzate. In Europa, la nuova corsa agli armamenti e i progetti di leva di massa vanno in questo senso: inquadrare i giovani sotto il controllo e la direzione dell’esercito, sottrarli alla partecipazione a una resistenza sociale, usarli per reprimere la protesta popolare.
Atomizzazione sociale e distrazione delle masse: per controllare meglio la gente e per prevenire informarsi di fronti di opposizione rispetto al vero conflitto sociale, cioè la polarizzazione economica e tecnologica della società tra ricchi potenti e poveri impotenti, si continua l’opera di coltivazione di minoranze e conflittualità diversive, artificiose, come quelle di genere, razza, di religione; e insieme si continua l’opera di demolizione e delegittimazione delle forme spontanee, tradizionali e solidaristiche di società, come la famiglia, i corpi intermedi, i fattori di autoregolazione. L’immigrazione di massa è utile a spezzare il tessuto socio-identitario fiduciario e a diffondere insicurezza fisica sul territorio. L’accoglienza di massa sta innescando inoltre il crollo finanziario del welfare e della sanità.
Mentre l’Europa impoverita diverrà terra di conquista per capitali esogeni (qualcuno la vede come una grande Ucraina in fieri), continuerà il declino degli USA, in termini di a)credibilità della moneta e delle treasuries; b)equilibrio finanziario interno ed esterno; c)livello culturale e competenza lavorativa della popolazione; d)capacità produttiva; e)immagine internazionale; quelli che in un altro articolo ho chiamato “gli Elohim del Dollaro” potrebbero sostituire presto la Cina agli USA come piattaforma di controllo mondiale.
Successione ininterrotta di emergenze: veri o simulati, i problemi climatici, difensivi, sanitari, economici costituiranno una base permanente per uno stato e una legislazione di emergenza senza fine.
Rafforzamento del pensiero unico obbligatorio: quanto sopra richiede un continuo rafforzamento dell’inculcazione del pensiero unico, dell’interpretazione uniformata della realtà, della emarginazione e scotomizzazione-criminalizzazione del pensiero divergente. Il controllo sui mass media e sulle comunicazioni è già in via di potenziamento.
Indementimento generale: da decenni è in atto, ma ultimamente con l’intelligenza artificiale è notevolmente accelerato, un generale calo della intelligenza delle nuove generazioni, che tendenzialmente porterà a una società di deboli di mente, quindi a trasformazioni necessarie per semplificare la loro vita e le richieste ambientali alle loro ridotte capacità cognitive, e al contempo si spegnerà qualsiasi possibilità di influenzamento popolare sulla gestione del potere. E’ tuttavia possibile, ma pochi lo faranno, usare l’I.A. per esercitare ed ampliare le capacità cognitive, anziché per atrofizzarle delegando ad essa il lavoro intellettivo – delega che asseconda a tendenza al risparmio dello sforzo.
Divaricazione antropologica: non è affatto in corso un ‘risveglio generale della popolazione’, come molti dicono, bensì una crescente divaricazione: mentre una vasta maggioranza si sottomette mentalmente al sistema, una significativa minoranza sposa un complottismo incompetente o paranoide, quindi controproducente; mentre una seconda, più ristretta minoranza sviluppa e affina effettivi strumenti critici e di pensiero alternativo.
Crisi monetaria: in un contesto in cui la tendenza intrinseca del capitalismo a generare monopoli e cartelli per massimizzare il profitto ha oramai annullato gli spazi di libero mercato – in un contesto in cui il profitto viene principalmente realizzato mediante la creazione e lo smercio di titoli monetari, con conseguenti tendenze inflazionistiche – in questo contesto è già alle viste una generale crisi monetaria dovuta al fatto che i grandi profitti vengono realizzati in modo parassitario, prevalentemente attraverso la creazione ed emissione di mezzi monetari o equivalenti, il cui valore nominale totale è ormai circa 15 volte quello dei beni reali esistenti; onde è differibile ma non evitabile lo scoppio di questa bolla, a meno che avvenga una catastrofe globale. Il differimento dello scoppio della bolla può essere ottenuto mediante distruzioni regionali, come quella condotta dall’UE ai danni dell’economia e della società europea, quasi a farne una grande Ucraina. Distruzioni le quali inneschino una domanda di credito, quindi di moneta, per la ricostruzione.
Crisi dell’Impero: continua il declino degli USA come piattaforma tecno-militar-finanziario per la dominanza globale, con possibilità di sua sostituzione in questo ruolo con la Cina (allargata ai Brics) nonché di tentativi scomposti ed estremi della Casa Bianca per prevenire la caduta finale.
In ogni caso e scenario, l’intelligenza artificiale e l’automazione rendono sempre più superflue, ai fini degli interessi dei poteri forti, le masse di popolazione, le quali pertanto già sono state avviate a programmi di ridimensionamento sia della loro quantità che del loro tenore di vita cioè di consumi ed emissioni inquinanti. L’mRNA autoreplicante, ricordiamo, è già stato dispiegato.
Sono pure già allo studio alla Casa Bianca i campi di raccolta e internamento volontario e involontario per disadattati, disoccupati, fragili. Misure straordinarie, comprese quelle tributarie, saranno introdotte per fronteggiare la crisi occupazionale e il conseguente crollo del gettito fiscale e previdenziale.
Vi sono già molti segni di un processo di riorganizzazione del mondo nel senso prefigurato in 1984 di Orwell, ossia una regia globale che, al fine di stabilizzare Il suo dominio sul pianeta, sotto una falsa etichetta di multipolarismo, suddivide il mondo in un numero limitato di grandi potenze continentali, ciascuna esercitante un controllo tecnologico capillare sulla sua popolazione, e mantiene queste potenze impegnate in una incessante guerra tra di loro.
Il Fattore Katechon
Nel frattempo, la suddetta trasformazione viene ritardata e contrastata da un fattore ‘katechon’.
Se le tecnologie avanzate (come l’IA, il 5G/6G e la manipolazione biologica) possono essere usate per stabilire un controllo capillare, quali sono i fattori che potrebbero agire come freno (katechon),contrappeso, o persino vanificare, questo sforzo oligarchico? Mentre le grandi corporazioni e gli stati tendono a centralizzare i dati e il controllo, una contro-tendenza mira a distribuire il potere e l’informazione alla periferia: la decentralizzazione, che si avvale di alcuni strumenti già esistenti e disponibili. Innanzitutto, la crittografia è la tecnologia di base che garantisce la privacy e l’anonimato in rete, mediante:
-Comunicazioni non intercettabili: strumenti di messaggistica end-to-end (come Signal o Telegram basato su crittografia) rendono estremamente difficile (o impossibile) per governi o entità private spiare le comunicazioni tra cittadini.
-Anonimato in Rete: reti come Tor rendono complesso il tracciamento dell’attività online, fornendo un rifugio cruciale per giornalisti, dissidenti e attivisti in regimi repressivi.
-Resistenza al Tracciamento: questi strumenti sono una barriera diretta contro l’uso del 5G/6G per il controllo delle comunicazioni.
-Blockchain (la tecnologia sottostante le criptovalute e non solo): è l’esempio più lampante di decentralizzazione del potere finanziario e organizzativo. Le criptovalute (come Bitcoin) offrono sistemi finanziari privi di un’autorità centrale (banche o stati). Questo è un potenziale contropiede alla crisi monetaria e sui tentativi di un controllo monetario totale (ad esempio, tramite valute digitali delle banche centrali, CBDC, percepite da alcuni come strumenti di tracciamento).
-Decentralizzazione della Fides: i contratti intelligenti (Smart Contracts) e le DAO permettono alle persone di organizzarsi, prendere decisioni e gestire fondi senza la necessità di intermediari (avvocati, notai, banche o burocrazia statale). Questo erode il potere delle “Roccaforte di controllo” basate sull’intermediazione.
-Open Source: l’IA come strumento di controllo dipende dalla sua proprietà e dal suo accesso limitato, però la comunità open source agisce in senso opposto. Lo sviluppo di modelli di IA e software open source (a codice aperto) rende la tecnologia disponibile a tutti, non solo ai poteri forti. Se il codice è pubblico, chiunque può esaminarlo, modificarlo e usarlo per i propri scopi. Sicurezza e Controllo: La trasparenza del codice aperto impedisce l’introduzione nascosta di backdoor o meccanismi di sorveglianza da parte di chi sviluppa la tecnologia, dando alla comunità la possibilità di mantenere il controllo. Contro-Propaganda: Strumenti di IA open source possono essere usati per sviluppare filtri e analisi per smascherare la propaganda e le fake news promosse dai regimi o dagli interessi oligarchici, contrastando l’opera di “distrazione delle masse”.
Sebbene reali e disponibili, questi fattori ‘catecontici’ servirebbero solo a ritardare il processo, data l’insuperabile disparità tecnologica tra le tecnologie suddette e quelle in mano ai poteri forti, i quali dispongono anche della forza poliziesca e militare necessaria a neutralizzare ogni centrale di resistenza significativa.
Il Fattore Psicologico
Un ulteriore fattore di incertezza è quello psicologico, sia della psiche individuale (resilienza, inventiva, sabotaggio) che di quella collettiva.
A-La Reazione dell’Inconscio Collettivo (Jung)
Secondo Carl Gustav Jung, l’inconscio collettivo è un substrato psichico condiviso dai popoli, composto da archetipi (modelli universali di pensiero e comportamento). Una crisi estrema e prolungata come quella che ho descritto agirebbe come un catalizzatore per l’attivazione di questi archetipi.
1. Attivazione dell’Archetipo dell’Ombra
Reazione: L’Ombra rappresenta tutto ciò che la psiche (individuale o collettiva) rifiuta o reprime. Di fronte a una minaccia esterna percepita come assoluta (il potere oligarchico, la tecnologia incontrollabile), l’Ombra collettiva potrebbe emergere con forza dirompente.
Manifestazione Sociale: Si manifesterebbe in un aumento della ‘paranoia’ collettiva, della caccia alle streghe e della proiezione. Le masse, incapaci di affrontare direttamente l’autorità invisibile e onnipotente, potrebbero sfogare la loro aggressività repressa su minoranze, capri espiatori o gruppi devianti, intensificando le “conflittualità diversive” che hai già identificato (razza, genere, religione).
2. Emergenza dell’Archetipo del Puer/Senex
Reazione: La crisi potrebbe portare a una forte regressione o, al contrario, a una ricerca disperata di un salvatore.
Puer Aeternus (Giovane Eterno): Manifestazione di rifiuto della realtà, con evasione di massa, distrazione ancora più estrema (in linea con l’atomizzazione e l’indementimento), o forme di ribellione irrazionale e distruttiva.
Senex (Vecchio Saggio): Ricerca di figure di guida forti e carismatiche (politici, leader religiosi, guru) che promettano ordine e sicurezza. Questo potrebbe sia rafforzare i regimi autocratici che far emergere movimenti popolari di resistenza basati su un forte senso di missione o fanatismo religioso.
3. La “Funzione Trascendente” e la Ricerca di Senso
Reazione: Di fronte alla dissoluzione dei valori e delle strutture sociali (famiglia, istituzioni), l’inconscio collettivo potrebbe tentare di stabilire una nuova mitologia o una nuova religione di massa per dare significato al caos.
Manifestazione Sociale: Potrebbe nascere un forte spiritualismo o misticismo collettivo (non necessariamente religioso, ma basato su nuove narrazioni cosmiche e complottistiche) come unico modo per spiegare e tollerare il controllo tecnologico percepito. L’IA stessa potrebbe diventare un oggetto di venerazione o di odio metafisico (il “Grande Altro” imperscrutabile).
B – La Reazione del Campo Sociale (Mente-come-Campo)
Il concetto di “mente-campo sociale” o “campo morfogenetico” (neovitalismo alla Sheldrake, ma qui usato in senso sociologico) si riferisce al sistema di credenze, emozioni e informazioni che circola rapidamente e influenza la collettività.
1. La Dissociazione Collettiva
Meccanismo: Di fronte a un’informazione percepita come insopportabile (ad esempio, la consapevolezza del controllo totale e della propria “superfluità”), la mente collettiva può subire una dissociazione o quanto meno reagire come un’auto-inibizione cognitiva.
Manifestazione Sociale: Le persone potrebbero rifiutare completamente la realtà e ritirarsi in bolle di auto-inganno o micro-comunità nichiliste o di identità rattrappite. Si accetterebbe tacitamente il controllo in cambio di una compensazione minima (es. un reddito di base per i “superflui”) pur di non affrontare il trauma, portando all’apatia e alla resa che faciliterebbero lo “Stato guarnigione”.
2. L’Iper-Connessione Emotiva (Contagio)
Meccanismo: le emergenze continue e la comunicazione in tempo reale (anche sotto controllo) esasperano la risposta emotiva del campo. Il panico, l’ansia e la rabbia si propagano in modo virale e simultaneo.
Manifestazione Sociale: si creerebbero oscillazioni estreme tra periodi di obbedienza paralizzata e momenti di esplosione emotiva di massa (sommosse improvvise, proteste non organizzate, jacqueries, “rivolte della fame” o “rivolte della rabbia”) che sono difficili da prevedere e reprimere, anche per un regime ad alta tecnologia.
3. Il (tentativo di) Ritorno all’Autentico e al Locale
Meccanismo: L’atomizzazione e il non-sense imposti dalla società tecnologica possono generare una potente reazione immunitaria del campo sociale.
Manifestazione Sociale: Una ricerca disperata di ciò che è reale, tangibile e non-tecnologico. Questo potrebbe portare al rafforzamento involontario di quelle forme solidaristiche che si cercano di demolire (come le reti di mutuo soccorso, comunità locali autosufficienti, economie di baratto, riscoperta della manualità e della terra). Questa è una potenziale forma di resistenza passiva che lo Stato Guarnigione troverebbe difficile da controllare senza un’azione fisica e repressiva totale.
C- Una probabile grande delusione
In sintesi, la psiche collettiva non reagirebbe in modo uniforme, ancor meno in modo efficace. Avverrebbe una polarizzazione estrema:
Una parte cadrebbe nella dissociazione e nell’apatia, accettando il controllo in cambio della distrazione (rafforzando il fattore di indementimento e stato guarnigione).
L’altra parte attiverebbe gli archetipi di ribellione, paranoia e ricerca di un senso trascendente, portando sia a conflitti interni e proiezioni su capri espiatori, sia a una resistenza radicale e decentralizzata (in linea con la forza della decentralizzazione tecnologica che abbiamo discusso in precedenza).
La stabilità del futuro distopico dipende dalla capacità del potere di mantenere l’apatia della prima metà, mentre reprime o incanala la rabbia della seconda metà verso bersagli innocui.
SINTESI PROVVISORIA
I Vettori della Centralizzazione convergono verso la creazione di un sistema di controllo globale e di monopolio delle risorse naturali e tecnologiche; ma sono all’opera, o disponibili, anche fattori idonei a contrastarli. Possiamo riassumere come segue il quadro d’insieme:
Fattori di Centralizzazione e zootecnia applicata al corpo sociale:
Fattore
Descrizione (Sintesi)
Rischio Principale
Intelligenza Artificiale (IA)
Strumento per il controllo capillare in tempo reale della popolazione e potenziale agente di sconvolgimento finanziario/militare se incontrollata.
Controllo onnisciente e imprevedibilità del caos finanziario/militare.
Strumenti Elettromagnetici (5G/6G)
Mezzi per il tracciamento universale di persone e oggetti, con il potenziale di manipolazione fisica (termica, attivazione di nanosostanze).
Sorveglianza totalitaria e minaccia alla salute fisica.
Manipolazione Biologica
Uso di nanotecnologie e fattori mutageni per il controllo profondo degli organismi, mutazioni genetiche e programmi di ridimensionamento demografico.
Controllo biologico della popolazione e soppressione di massa.
Stato Guarnigione Orwelliano
Ristrutturazione degli Stati come roccaforti di controllo e autoprotezione delle oligarchie contro le masse impoverite (es. leva di massa per il controllo sociale).
Militarizzazione della società e repressione della protesta popolare.
Atomizzazione e Distrazione
Coltivazione di conflitti diversivi (genere, razza, ecc.) e demolizione dei corpi intermedi (es. famiglia) per prevenire l’unione contro la polarizzazione economica.
Efficace gestione del dissenso e isolamento dell’individuo.
Successione di Emergenze
Uso costante di problemi (climatici, sanitari, economici) reali o simulati per mantenere uno stato di legislazione di emergenza permanente.
Erosione delle libertà individuali in nome della sicurezza.
Crisi Monetaria
Scoppio differibile ma inevitabile della bolla finanziaria dovuta alla sproporzione tra moneta (virtuale) e beni reali, eventualmente gestita con distruzioni regionali per innescare nuova domanda di credito.
Collasso economico o guerre regionali come strumento di stabilizzazione finanziaria.
Indementimento Generale
Calo delle capacità cognitive delle nuove generazioni, accelerato dall’IA, che semplifica la gestione del potere e spegne l’influenzamento popolare.
Società apatica e priva di capacità critica verso il potere.
2. I Vettori della Resistenza (Contro-Fattori)
Questi fattori agiscono come potenziale contrappeso al progetto di controllo totale, introducendo elementi di imprevedibilità e conflitto:
Contro-Fattore
Descrizione (Sintesi)
Manifestazione
Decentralizzazione Tecnologica
Uso di strumenti come Crittografia, Blockchain, e software Open Source per distribuire il potere e l’informazione, garantendo comunicazioni sicure e sistemi finanziari non controllabili centralmente.
Forze di resistenza tecnica e movimenti peer-to-peer che minano il controllo finanziario e di comunicazione.
Psiche Collettiva in Rivolta
Attivazione degli archetipi di Ombra e Senex in risposta allo stress estremo (crisi e controllo). Si manifesta come reazione violenta al trauma e ricerca di un senso nuovo.
Esplosioni emotive di massa e improvvise, difficili da reprimere, guidate da una rabbia profonda o da una ricerca di leader carismatici.
Ritorno tentato al supposto Autentico
Reazione immunitaria del campo sociale contro l’atomizzazione, che spinge alla riscoperta delle reti solidaristiche e delle comunità locali/tangibili.
Rafforzamento involontario delle forme solidaristiche (mutuo soccorso, economie locali) che lo Stato Guarnigione tenta di demolire, creando sacche di autonomia.
3. La Risultante: Un Futuro Estremamente Conflittuale
Il risultato di questi vettori opposti non è, per i prossimo futuro, una dittatura statica e monolitica (come il mondo prefigurato nel 1984 di Orwell, che era in equilibrio e potrebbe costituire il punto di caduta dell’attuale turboenza), ma un sistema instabile e in costante lotta:
Guerra Tecnologica: Il mondo sarà definito da una guerra incessante e polarizzata su due fronti:
Guerra Geopolitica (Esterno): La lotta tra le grandi potenze continentali prefigurate (come nel modello di 1984).
Guerra Sociale (Interno): Il certame tra il potere centralizzato (che usa l’IA e la sorveglianza per assoggettare la popolazione generale a un controllo di tipo zootecnico, come prefigurato nel mio Oligarchia per popoli superflui) e la resistenza decentralizzata (che usa la crittografia e l’Open Source).
Il Prezzo della Stabilità: Il sistema oligarchico sarà costretto a pagare (e far pagare) un prezzo altissimo per mantenere la sua stabilità. La sua sopravvivenza dipenderà dalla capacità di neutralizzare o incanalare l’Ombra collettiva (la rabbia e la paranoia di massa) verso obiettivi inoffensivi e dalla capacità di infrangere la crittografia e la decentralizzazione.
L’Elemento Incontrollabile: Il nostro quadro è completato dalla consapevolezza che sia il progetto di controllo (se l’IA “sfugge di mano”) sia il progetto di resistenza (se la psiche collettiva esplode in modo irrazionale) sono entrambi vulnerabili a fattori esogeni ineludibili (astronomici, climatici o tecnologici).
In sintesi: il futuro non si affaccia al presente col volto di prigione, ma di un assedio.
E GLI ALIENI?
Che ci sian ciascuno dice, dove sian nessuno sa, ma gli alieni non potevano mancare nella nostra rassegna dei fattori del futuro.
L’industria culturale occidentale, con la fiction, la para-fiction e la para-scienza, ha sempre diffuso storie, di alieni, quasi sempre extraterrestri, solitamente pericolosi, spesso ambivalenti; ma da qualche anno sta inseminando la mente pubblica con la percezione di una incombente presenza, di una minaccia aliena, dove gli alieni sono meno frequentemente prospettati come extraterrestri provenienti dagli abissi dello spazio, e sempre più come invece esseri trans-dimensionali – i Trans per eccellenza – che stanno potenzialmente tutt’intorno a noi, in ogni momento, infiltrandosi da altre dimensioni, così che noi non abbiamo la possibilità di interporre una distanza, una separazione fisica, oggettiva, di sicurezza, tra noi e loro, per rifiatare; quindi ci sentiamo costantemente spiati e minacciati, e ci consumiamo in questa sensazione ansiogena.
Questa potrebbe essere una svolta assai efficace e inquietante della narrativa. Trasformerebbe, se ben coltivata, nel mostro immaginario, una lotta sociopolitica in un dramma metafisico e psicologico senza via di fuga razionalmente progettabile.
Introducendo spioni e invasori transdimensionali, non solo creeresti l’emergenza definitiva, ma otterresti anche un nemico che non può essere sconfitto né con la tecnologia (non puoi costruire un muro interdimensionale) né con la resistenza sociale (non puoi fare uno sciopero un essere inafferrabile) né con le armi (che non colpiscono le altre dimensioni).
03.12.25 Marco Della Luna
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In questo articolo Simplicius risolleva un paio di questioni: l’ ormai annosa faccenda del sequestro dei beni russi e il sempre più vicino e drammatico turning point che attende la NATO-€uropa nel prosieguo di questa guerra.
Sono “more solito” questioni ben trattate dal nostro, ma che io riprenderò qui da un angolo “non convenzionale” inquadrandole nella altrettanto “non convenzionale” strategia russa.
Cominciamo dai “ beni russi” .
Tutti hanno pensato: “oh quanto è stato sciocco Putin a lasciare che la Nabulina lasciasse tante riserve finanziarie russe nelle banche “occidentali !”.
Ma in realtà è stata una mossa ben calcolata. La Russia non poteva , tantomeno in “tempo di pace “, rinazionalizzare l’economia russa prima del tempo; quei soldi erano la garanzia finanziaria a che le banche occidentali reinvestissero in Russia finanziando gli investimenti privati tecnologici ed industriali occidentali necessari , preso atto che gli oligarchi “amici” di Putin preferivano invece tenere i loro “ attivi” in occidente senza che lui potesse impedirlo perché avrebbe scoperto troppo presto le proprie carte.
E così , quando ciò è avvenuto , “l’ occidente “ ha cercato di schiacciare la Russia trasformandola in un “paria “ economico , come fanno di solito i Bankesters e come appunto subito proclamato dal “nostro “ SuperMario.
Ed in particolare “l’ occidente combinato” ha “congelato” tutti i beni russi sul proprio territorio , ma la Russia per RECIPROCITA’ ha fatto altrettanto con i beni dei paesi “congelanti” .
Questo però nella sostanza é solo uno scambio di beni con la Russia in posizione di vantaggio in quanto , in termini di “disponibilità”, si tratta sostanzialmente solo di un “ buy back”.
Perché non solo il complessivo dei beni bloccati dai russi è forse superiore (ma questo non è importante); in realtà il complessivo dei beni russi bloccati in “occidente” è formato principalmente da “beni finanziari” , mentre quello dei beni “occidentali” bloccato dai russi in loco è principalmente formato da “beni reali” .
La Russia però non ha i problemi di solvibilità di Venezuela ed Iran essendo un paese nettamente esportatore verso “un resto del mondo” con cui non ha alcun contenzioso.
Anzi l’ esclusione del rublo dai circuiti economici occidentali non ha nemmeno obbligato il governo russo a prendersi direttamente in carico il controllo dei beni congelati .
I possessori “occidentali” di beni in Russia possono ancora farne quello che vogliono , vendere ,barattare e anche chiudere la baracca.
Qualunque cosa ne facciano però possono solo liquidare il tutto in rubli che restano depositati in banche russe “ a garanzia” sebbene ci possano ancora guadagnare interessi… in rubli ovviamente.
In questo modo , non violando nessuna regola nelle relazioni internazionali, la Russia , al contrario de “l’ occidente”, non ha generato alcuna inquietudine economico-finanziaria nei “ paesi terzi”
Questa “inconvertibilità” del rublo ha per di più pure chiuso per sempre l’ emorragia finanziaria russa che, da paese nettamente esportatore, sino a poco tempo prima lasciava , tramite i suoi oligarchi , gran parte dei propri attivi commerciali nelle banche “occidentali”.
Così il danno se lo è preso soprattutto “l’ occidente”; la questione rimarrà “ congelata” fino a guerra finita , quando, non essendo la Russia stata sconfitta , al “consuntivo” ci sarà un ulteriore costo che “l’ occidente “ dovrà prendersi.
Quindi di cosa stiamo discutendo ? Solo del fatto che ora l’€uropa ha deciso di accollarsi tutta e da sola il sostegno della NATO-Ucraina e per questo ora ha bisogno di emettere NUOVO debito e quindi di invertarsi una “garanzia” su beni russi congelati, che così risulterebbero LEGALMENTE espropriati , cosa che di fatto sono già, ma così spalancandosi un baratro sotto i propri piedi.
“Auguri! “ sarebbe l’ unico commento che potrei fare a tutto questo se la cosa a “Noi popolo” non ci coinvolgesse completamente. E purtroppo non solo dal punto di vista economico e sociale, perché questo atto di disperazione ci garantisce che non finirà qui; avremo il prosieguo di una guerra DIRETTA NATO-Russia che sarà ben peggiore di quella che stiamo vedendo in Ucraina.
Al momento di questo atto inusitato noi non potremo più farci illusioni; già di per sé l’esproprio LEGALE dei beni russi ci garantisce che avremo la guerra DIRETTA.
E questo non solo i Russi ce lo stanno dicendo in tutte le salse , ma ci sono indizi che stiano smettendo l’usuale “fair play” per passare ai “metodi americani” , cioè quelli con cui gli U$A gestiscono i “decisori” €uropei dal 1992.
D’altra parte la posta in gioco sta diventando tanto grande che “ a brigante un brigante e mezzo “ sarà allora pienamente giustificato.
E appunto “l’ avvertimento personale” che il premier belga dice di aver ricevuto , non può essere certo venuto “per via diplomatica”.
Quindi in conclusione, l’ unica cosa che posso dire ai “decisori” italici è “ non sedete a quel tavolo !“, sebbene purtroppo io sappia bene che questi “polli” siano stati allevati proprio per questo, nella loro convinzione che alla fine si tratterebbe, come sempre, solo di “spennare” “Noi il popolo”.
Sta volta, però, “in rosticceria” ci finiremo tutti, anche costoro che non riusciranno nemmeno a raggiungere sani&salvi le loro ville ai Caraibi.
Che ci pensino tutti molto bene , ma soprattutto pensaci bene tu Giorgia , perché poi non potrai sottrarti alla fine che già fece l’ altro furbo “maestrino” che giocava “ alla geopolitica” !
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Questo tipo di discussione , cioè l’ insieme di questi articoli , serve a riportare in auge la “ leva di massa” in €uropa per un motivo ben preciso: per superba ironia quei “masters of universe” che da anni perseguono la scomparsa dei popoli €uropei hanno ora urgente bisogno di un “ €uroesercito di popolo” che vada a morire per LORO in Russia in una “guerra sinergica” già evidente in Ucraina.
Infatti in una guerra sistemica un “esercito di popolo” , come quello svizzero, ha un sacco di vantaggi: “gratuità” di servizio, enormi dimensioni , facilità di mobilitazione e di impiego per guerre di difesa ( o “narrate” come tali). Comporta anche dei “costi” politici; per poter mandare “aggratisse” la gente a morire ( cioè i MASCHI ) o prima o poi devi pagare a questi ultimi un costo politico e sociale
Il motivo per il quale le élites, in particolare quelle dedite alla estrazione finanziaria, quindi in primis le élites “anglosassoni”, considerandosi per se stesse “padrone “, aborrono dover pagare simili “costi” politico-sociali”, ma ci si devono adattare ogni volta che li ritengono inevitabili davanti ad una minaccia superiore. Finiscono così anche per dover sottoscrivere con il proprio “popolo”, seppur in modo generalmente truffaldino, un qualche “patto” che poi, mutate le circostanze, regolarmente stracciano, ritenendolo una limitazione insopportabile ai propri progetti ed interessi.
Ho già citato più volte qui il famosissimo ed insuperabile (+) “SPQR” che tanto successo e tanta gloria portò ad un marginale villaggio di pastori. Nella storia, però, ci sono tanti altri esempi seppur molto meno appariscenti e ovviamente di ben più breve durata e successo.
Un simile retaggio, testé appunto citato all’ inizio, è la “democrazia “ svizzera, che ha seguito in piccolo la traiettoria romana e ha mantenuto fino ad oggi “l’ esercito di popolo “ nonostante le attuali élites svizzere prosperino sostanzialmente proprio di “estrazione finanziaria”.
La ragione fondamentale di ciò dipende dal fatto che la Svizzera è stata sempre circondata da Stati ben più grossi contro cui la guardia non poteva mai essere abbassata, ma sui quali si poteva appunto lucrare una rendita da una posizione di inattaccabile “neutralità armata”.
Le élites anglosassoni , le vere signore della “finanza estrattiva” di oggi, non hanno avuto mai simili problemi . Dominando territori immensi e ricchi di risorse da posizioni difese da mari da loro dominati , non hanno ( quasi) mai avuto bisogno di “eserciti di popolo” bastandogli sempre il poter portare la guerra in casa altrui tramite eserciti professionali ben armati.
Ma già nelle due LORO WW avevano dovuto impiegare un “esercito di popolo”, accollandosi un costo politico-sociale sia in USA che in GB le cui élites avevano dovuto limitare le proprie pretese a guerra finita per lo stesso motivo; non puoi riportare subito “reduci” che sono stati anni con le armi in mano alla status di “ deplorables”.
Anche le elites italiche avevano avuto lo stesso problema nel primo dopoguerra. Tant’è che dovettero poi dividere il potere con quel “ fascismo” sorto nelle trincee.
E appunto nel 1945 le élites “anglosassoni” avevano conseguito una vittoria pressoché totale su quel tipo di “populismo”. Ma per questo risultato avevano dovuto condividere la vittoria con un altro tipo di “populismo”, quello comunista” . Il quale però non solo si era preso per sé mezza Europa , ma ora minacciava pure di prendersi anche l’altra metà.
In queste condizioni non si poteva restaurare in toto “il liberalismo” nella parte di Europa “liberata”. Fu quindi per LORO necessario un qualche “populismo” anche lì.
E fu così che nacque la “ stagione felice” delle “democrazie cristiane” e delle “socialdemocrazie “ europee. Che anni magnifici che furono quelli !
Ma ovviamente le “élites” masticavano amaro e non restavano “ con le mani in mano”. Le “democrazie” europee venivano vieppiù infiltrate dalle tecnocrazia “liberale” e dal radicalismo borghese e convertivano agli ideali “borghesi” i figli inetti ed infingardi della dirigenza dei partiti popolari. Anzi , pure peggio; diffondevano i propri (dis)valori pure nelle teste dei giovani del “popolo”.
In contemporanea ed analogamente venivano infiltrate, tramite oscuri “ponti”, le élites comuniste , cioè i figli dei “padri” della “rivoluzione comunista”, creando una dirigenza “comunista” inetta che, pur ripiena di privilegi “comunisti”, sognava di vivere come i “padroni” de “l’ occidente”.
E alla fine appena fatto crollare così “ dall’interno” il comunismo europeo, subito dopo sono stati liquidati anche i “socialismi” europei , con una tale sconcertante rapidità che, riguardando ora il tutto con mente fredda, ci fa capire quanto il progetto fosse antico, articolato e pervasivo.
Il LORO “liberismo” aveva vinto per sempre ! La Storia era finita, ci proclamavano i loro ben remunerati cattedratici.
E così il loro progetto di “distruzione etnica” è decollato ad una velocità impressionante, tant’è che già adesso è praticamente irreversibile. E direi “coerentemente”, nel loro “pacco” di “ riforme” c’ era anche la fine di ogni “ esercito di popolo”; cosa che, chi prima e chi dopo, hanno realizzato tutte le LORO €urocolonie
Così liquefacendo, però, popoli / paesi , presi nella propria hibris, sono andati ad attaccare , forse prematuramente, il paese/popolo “sbagliato”(*). E contro di esso i loro servizi segreti, le loro massonerie , le loro organizzazioni culturali economiche ed “umanitarie”, i loro soliti ascari e i loro soliti eserciti mercenari per ora non sembra possano farcela.
E così, presto, occorrerà di nuovo , come nelle altre due volte, un “esercito di popolo”; gente che, come sempre , vada a “morire gratis” dietro qualche “narrazione” fasulla o qualche promessa che non sarà mai mantenuta.
Questa nuova guerra andrà comunque fatta; solo le modalità sono in discussione. I fatti stanno avendo la conseguenza che, parafrasando Marx, lo spettro del populismo torna ad aggirarsi per l’Europa ed è la paura del populismo a generare questa idea fissa nella LORO testa .
Per LORO è addirittura esaltante “la sinergia “ di mandare a morire l’ odiato “popolo” per soggiogare l’ odiata Russia. Due piccioni con una fava !
(+) Lo straordinario successo della Repubblica Romana derivò dalla altrettanto straordinaria volontà del “patriziato” romano di selezionare al meglio i propri successori. Il patto SPQR durò in piena efficienza quasi quattro secoli , il PCUS nemmeno 40 anni.
(*) Per pura ragione di sopravvivenza ( e forse ci scriverò qualcosa prima o poi ) il populismo russo è intrinseco allo stato russo, come il suo militarismo. Nel XV secolo quando nessuno in Europa poteva mettere in campo forze superiori a 50.000 uomini , l’ allora Moscovia già manteneva 200.000 uomini permanentemente addestrati e pronti alla guerra.
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Questi articoli di Korybko trattano tre argomenti correlati che richiedono tre commenti. Pur sintetici sono altrettanto correlati; presenterò nello stesso ordine .
1) La telefonata rubata
Non mi stupisce che siano gli inglesi a boicottare ogni iniziativa di pace in Ucraina.
Gli inglesi sono da secoli i primi agenti dei bankesters e perlomeno lo sono da quando, perdendo l’ impero nella loro scommessa contro la Germania, non hanno ora altra risorsa che la rendita finanziaria della City.
La registrazione, però, viene sicuramente dai loro cugini dei servizi americani, anche essi al servizio dei bankesters da quando la rendita finanziaria è diventata la risorsa preminente in U$A.
Un obbiettivo politico di questa “indiscrezione” è certamente Trump il quale, altrettanto certamente, cerca di sottrarsi ad una partecipazione DIRETTA degli USA alla futura “ guerra in Europa”.
Putin lo sa e farà di tutto per sostenerlo; di tutto fuorché sacrificare gli interessi strategici della Russia. Il tempo delle “ritirate strategiche” è finito nel 2007.
2) Il contrasto Germania-Polonia
” Geopoliticamente ” questo contrasto è solo per definire chi prenderà il controllo dell’ €uropa orientale nel nome della “russofobia”; di conseguenza attualmente la Russia non ha alcuna leva su nessuno dei due.
I polacchi ,come gli svedesi poi e i tedeschi successivamente, saranno sempre russofobi perché la Russia ha spezzato per sempre le loro ambizioni imperiali ad est. Nel tempo élites più intelligenti delle attuali ( e qui mi riferisco solo alla Svezia e non certo alla Polonia ) hanno capito in passato, comprenderanno forse in futuro i fondamentali geopolitici di quella sconfitta e ci si sono/saranno intelligentemente adattate. Le attuali elites di tutti questi tre paesi sono state però opportunamente selezionate ANCHE ad essere geopoliticamente stupide.
Per lo stesso motivo e per gli stessi processi selettivi anche le attuali élites francesi sono “russofobe”, anche se le precedenti si ricordavano degli ottimi affari fatti con la Russia fino alle guerre mondiali e almeno il vecchio De Gaulle aveva capito le fregature prese dalla Francia in queste ultime.
Ma anche la “russofobia” tedesca è molto recente. L’ impero tedesco era sorto e quello Austriaco prosperato, solo per una benevolenza russa poi malamente ricambiata. L’ossessione ad “andare ad est” delle élites tedesche era una idea “sassone” già spezzata dagli slavi mille anni fa e rinata solo nel XX secolo alimentata da “l’opportuna” comparsa della ideologia nazista.
E non abbiamo visto come la ” locomotiva tedesca”, poi ” scoppiata” con il Nord Stream, poggiasse solo sul gas russo a buon mercato ricevuto mentre la “furba” Merkel tramava contro gli interessi russi?
Non è un caso che in questo momento i governi russofobi in Francia e in Germania siano retti da funzionari dei bankesters ed è invece solo per puro caso che non abbiamo anche noi a palazzo Chigi uno di questi “funzionari del Grande Kapitale” . Se andiamo però nei dettagli, vediamo che tutti i governi “politici” in €uropa obbediscono al “ Grande Kapitale “ in modo più o meno diretto .
La “russofobia” quindi è destinata ad accrescersi in €uropa perché essa è intrinseca al “Grande Kapitale” e la ragione di tutto questo è molto semplice : nonostante abili sforzi e profonde infiltrazioni culminate in ben tre “rivoluzioni” ( 1905, 1917 , 1991 ), la Russia continua a sfuggirgli di mano.
Coloro che oggi hanno completamente soggiogato l’ €uropa non hanno ancora pienamente soggiogato la Russia ,contro il cui popolo provano quindi un odio anche maggiore che contro tutti gli altri popoli €uropei ormai completamente schiavizzati.
Ed essendo LORO “padroni del discorso” ( e delle banche) hanno tutti i mezzi per imporre ai propri schiavi una narrazione russofoba per il tramite delle “locali” elites servili a ciò selezionate come appositi “cani pastori”.
Quindi non c’è niente che la Russia possa fare per spezzare questa narrazione né modificare la volontà €uropea di distruggere la Russia , ANCHE autodistruggendosi . La traiettoria dell’ €uropa sarà la stessa dell ‘ Ucraina .
L’ unica cosa che la Russia può fare è prepararsi al peggio “ritardando l’ inevitabile” nella speranza che prima de “l’ inevitabile” la durezza dei fatti rompa “l’incantesimo” nelle durissime teste degli €uroschiavi. Speranza però tenue , visto che, dopo ben quattro anni, la durezza di una guerra non è riuscita sostanzialmente a cambiare nulla nella testa delle élites ucraine.
Quindi da parte russa ci sarà solo questa strategia di “ritardare l’ inevitabile” e poi cercare di sopravvivergli. Ciò che verrà dopo , cioè che cosa fare della allora “fu €uropa” , sarà una questione geopolitica durante la quale di sicuro la Germania non potrà contare ancora sulla benevolenza russa. Tre mortali errori strategici in un secolo bastano e avanzano.
3) Kazakistan.
Anche le élites kazake, come tutte quelle dei vari “stan” post sovietici non sono diverse da quelle €uropee. Sono tutte “ sapientemente” allevate nella russofobia sebbene ancora nella fase “ falso amica”, la stessa delle “elites €uropee” prima del 2008.
Sono tutte lì ben “coperte” , ma pronte ad essere “attivate” al momento oportuno. E se Putin coltiva l’ illusione di poter gestire la loro “amicizia” esattamente come dice di aver tentato di fare con i “cari partner” del G8 , allora è un fesso .
Ma ovviamente non lo è ora come non lo è stato prima. Putin gioca sempre queste partite “candido come colomba ed astuto come serpente” e si sarà certamente preparato per tempo per quando anche il “ caro Tokayev” si svelerà pubblicamente come la “ cara merkel”.
Perché , io non so per il futuro , ma per ora non c’è un fesso al kremlino.
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Con grandi fuochi d’ artificio Trump ha “lanciato” il suo ennesimo “piano di pace per l’Ucraina nel momento stesso che è sempre più evidente che il fronte ucraino sta cedendo , e lo scopo mi sembra evidente : “ congelare il conflitto” dichiarando che la Russia abbia “sostanzialmente” vinto .
E questo chiunque può vedere che sia solo un “pacco” per la Russia.
Infatti per la parola “pacco” il dizionario dà la definizione “Involto ben legato o confezionato apposta per la spedizione o la vendita” e nel mondo di oggi ogni vendita viene sempre sostenuta da una apposita campagna.
Così noi, di questo nuovo “piano Trump per l Ucraina “, abbiamo questo nuovo lancio “all’ americana”.
Innanzitutto sul “ prodotto” si crea “l’ attesa”: il prodotto sarà meraviglioso e definitivo.
Poi se ne conclama la genuità: il “piano Trump” e “russo-americano”, sebbene i russi dicano di non saperne molto. Però sarebbe stato “confezionato” direttamente dai due “inviati personali” di Trump e Putin , cioè un oligarca americano e un oligarca russo-americano.
Poi se ne descrive la qualità: il “piano Trump” impone la “ capitolazione” dell’ Ucraina ed è quindi una “vittoria russa” . E quale ne sarebbe la prova ? Ma è ovvio, la “rivolta” degli €uroascari al piano del loro padrone e le grida del burattino-capo a Kiev , in una raffinata variante del solito “ bad cop , good cop”
Infine se ne proclama il carattere di assoluta urgenza per cui “l’ acquirente” deve precipitarsi a comprare “il pacco” così come esso viene pubblicizzato. Il “prodotto” è imperdibile e va preso subito senza esitazione perché poi si adombrano anche delle “punizioni” per aver rifiutato un offerta tanto generosa ed irripetibile.
Ma a chi è mirato questo “prodotto”? E’ evidente che esso sia mirato alla opinione pubblica russa e soprattutto alla elite russa. Ci sono infatti segnali di problematiche interne che definiscono un certo grado di stanchezza soprattutto nella oligarchia economica russa di cui Dimitrev , “il negoziatore” russo-americano, è un esponente,
Questa oligarchia ha fretta di tornare a fare affari con “l’ occidente” e gradirebbe una qualche “pace” dichiarata come “vittoria russa” in maniera tale che l’ ala patriottica che sostiene la guerra se ne dichiarasse soddisfatta, ma…
Sorpresa! Se si apre “il pacco” si vede subito a che cosa esso mira. Esso mira ad un semplice “armistizio” che eviti il crollo della NATO-Ucraina, di fatto non solo salvando il regime NATO a Kiev , ma dotandolo di garanzie NATO ”automatiche”; in sostanza, quando la NATO sarà pronta a riprendere la guerra, basterà per questo, come al solito, una semplice provocazione di Kiev.
“Il pacco” quindi è solo un’altra “Min(s)kiata” in cui nessuna promessa sarà mantenuta e gli spazi di reazione russa a questa nuova presa in giro saranno stati notevomente ridotti dal fatto che con il “cessato il fuoco” le truppe NATO entreranno ufficialmente in Ucraina sotto vari pretesti , cosa che adesso non osano fare per non farsi dichiarare coobelligeranti. La Russia del “legalista” Putin non oserebbe di certo bombardarle dopo aver firmato la propria “vittoria “.
E qui nasce la domanda : perché mai il Kremlino non tuona contro questa ennesimo tentativo di fregare la Russia ? Putin è debole ? O addirittura Putin è complice?
Allora sgombriamo il campo al ritorno di simili sciocchezze . Non solo Putin , se mai lo sia stato, non può essere più “ complice” perché non c’ è ritorno dall’essere stato proclamato “ male assoluto” , ma anche Putin non è debole : è prudente.
Prudente perché conosce la propria debolezza e in primis l’inaffidabilità degli oligarchi russi suoi “alleati”, sempre da lui “beneficiati” seppur solo alle SUE condizioni.
Per questo manda in giro questo Dimitriev e si tiene l’inetta Nabulina , secondo il noto precetto del “ Padrino” : “gli amici tienteli stretti, ma i nemici anche di più”.
La risposta di Putin a questi “pacchi” non può quindi che essere la solita : cercare sempre queste “min(s)kiate” ed accettarle solo nell’ ambito della sua solita strategia attendista, rimanendo “ candido come colomba”, operando da “astuto come serpente”
Quindi anche se di questo ennesimo “pacco” potrà accettare molte cose, io dubito che si farà fregare così platealmente.
Questo è un teatro delle ombre in cui ognuno cerca di apparire quello che non è in attesa che i FATTI disvelino la realtà. Putin ha certamente tanti problemi ma può ancora aspettare, Trump e “l’ occidente collettivo “no.
In conclusione io ritengo che questo nuovo “pacco” , questo ritorno allo “spirito di Anchorage”, farà la fine del precedente con l’ unico vantaggio che avremo dato un altro “ calcio al barattolo”.
Il che non è poco.
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L’ “acquarugiola sul colle” fa parte delle manovre in corso in Italia per portarci in guerra; perché qualcuno la guerra dovrà firmarla ed in particolare il borbottio di ieri sembra legato ad un possibile “ Mattarella III “ .
Perché di sicuro Mattarella la sua firma la metterà.
Sia chiaro che non è mia intenzione di accusare di alcunché il “nostro” Augustissimo Presidente. La mia è attualmente solo una ipotesi (geo)politica che potrebbe essere passata nella testa dei suoi meno augusti consiglieri , così come è stata denunciata da un giornale di destra.
Ma facciamo prima un breve ricapitolazione della “time table” con cui ci sta portando in guerra.
1) La NATO provoca la Russia in Ucraina
2) La Russia fa un “prempitive attack” ( come previsto nel piano NATO).
3) L’ Ucraina non accetta le condizioni politiche richieste dalla Russia e dichiara la guerra totale ( come previsto nel piano NATO).
4) la Russia non la segue su questo piano , si mette sulla difensiva e si adatta al conflitto (cosa non prevista dal piano NATO).
5) La NATO spinge l’ Ucraina all’ offensiva, assistendola in tutti i modi provocatorii possibili ma mantenendo una formale negazione del proprio coinvolgimento nel conflitto.
6) La Russia ignora le provocazioni e si limita a difendersi distruggendo l’esercito Ucraino.
7) la NATO propone un cessate il fuoco che comunque lasci l’ Ucraina nelle sue mani e politicamente scornata la Russia.
8) la Russia rifiuta questa “pace” ribadendo le sue precondizioni politiche che però l’ Ucraina rifiuta. La Russia passa all’offensiva.
La NATO però non può e non vuole mollare l’ Ucraina; deve quindi intervenire DIRETTAMENTE per salvare il suo regime a Kiev.
Ma così la posta diventa troppo grossa per il master della NATO ( gli U$A); le potenze nucleari non possono farsi guerra DIRETTAMENTE . E così gli U$A hanno deciso di lasciare l’ onere della guerra ai suoi ascari €uropei .
Il motivo per il quale dovrà essere l’ €uropa a dover correre il rischio e prendersi il danno facendo guerra alla Russia in un modo o nell’ altro.
E qui veniamo al cumquibus. A nessun ascaro sarà permesso di sottrarsi a questa guerra. Riguardo a ciò il problema non è politico, nel senso che in €uropa i padroni della NATO detengono il controllo non solo dei governi ma anche delle opposizioni. Si tratta solo di definire l’ opportuna “ narrazione” per portare avanti le decisioni prese.
E qui veniamo all’ Italia .
L’ attuale governo non ha la maggioranza bellicista necessaria. Il partito contrario, la Lega, ( per ora ) non sembra disponibile a “cambiare idea”. Nel caso si tratterebbe quindi di costruire una maggioranza ”ad hoc” con pezzi di opposizione atti a sostituire i renitenti alla guerra della attuale maggioranza. Una dinamica che “ a parti invertite” abbiamo già visto con il governo Prodi1
Quindi :
Ipotesi uno : Giorgia sbatte fuori la Lega .
E’ un cosa abbastanza semplice fare un Giorgia 2 “ deguera” . Basterebbe mettere insieme TUTTO FdI, TUTTA FI, i “calendiani ” e un pugno di leghisti sedicenti “padanisti”; con un sapiente contributo della opposizione sarebbe fatta.
Ma Giorgia nicchia. Lei ha costruito tutto il suo successo politico succhiando le ruote leghiste; non è disposta a ridare alla Lega la sua libertà d’ azione elettorale . Quindi non se parla
Ipotesi due : Giorgia cade come Prodi e arriva un ammucchione di “guerrafondai” come ai tempi del governo D’Alema.
C’ è anche l’uomo giusto : Crosetto. Ma Crosetto , al contrario di D’Alema nel 1998, non ha il controllo del suo partito; se Giorgia non vuole non se ne fa nulla.
Giorgia probabilmente è tentata di lasciare ad altri la patata bollente del governo “deguera” portando gran parte del suo partito all’ opposizione con Salvini , ma…
Il problema è in quel “gran parte”; per vari motivi “gran parte” di FdI seguirebbe comunque Giorgia e Crosetto non potrebbe guidare un governo nel quale la sua squadra sarebbe quella di minor peso.
In questo caso entrerebbe in campo il “noto garante”, recuperando il noto “SSalvatore della patria” per un “governo di SSalvezza nazionale”. Si andrebbe in guerra e buonanotte ma ad una condizione…
Solo dopo le elezioni del ‘27. Come ben noto dalle fine de “l’ altro SSalvatore della patria”, un ammucchione che massacra il paese poi non potrebbe presentarsi alle elezioni e vincerle.
Quindi abbiamo l’ ipotesi 3: L’ ammucchione del “ salvatore” si fa prima delle elezioni .
Ovviamente su l’ onda di un emergenziale “fate presto” e in questo caso presentandosi tutti insieme contro gioggia&salvini con “il garante” che farà la sua ( solita) parte in cambio di un “terzo mandato” da consegnare poi (forse) al “Ssalvatore”.
Tanto, comunque non si voterà più perché “c’è la guera”…
E’ quindi ovvio che qualche consigliore del “nostro” Re possa “coltivare” questa ultima ipotesi e che Giorgia ci abbia voluto “ veder chiaro”.
Che ci piaccia o meno, siamo tutti nelle mani di Giorgia la quale evidentemente non vuol collaborare ( per ora).
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Oggi la cronaca geopolitica è priva di grandi novità. Tutto prosegue come prevedibile. E così, mentre viviamo sospesi in questa “bonaccia “, oggi divagherò sulle svolte mancate della SStoria e sui “movimenti tettonici” che periodicamente le ripropongono evidenziando così i sottostanti substrati “culturali”, per non dire “etnici”, che ancora vi sussistono a dispetto della massa di “detriti” che la suddetta SStoria vi abbia nel frattempo deposto sopra.
Farò questo “in lode” degli uomini “perdenti” che queste “svolte” le hanno tentate , non sappiamo quanto coscientemente.
Gli “storiografi” , che sono pressoché sempre i “lacché “ dei “vincitori” , non sono stati mai pagati per farlo.
L’ ho già fatto scrivendo in questa sede “in lode di Niccolò ( e di Giovanni)” per spiegare il “tornante” che ha spezzato per sempre la grandezza italiana cinque secoli fa; lo farò per spiegare il “tornante” che ha spezzato per sempre la grandezza dell’Europa non molto tempo prima .
Come spiega il Toynbee, le grandi civiltà ci impiegano molto a morire, anzi più grandi esse sono state e più l’agonia si protrae.
Roma era infatti già moribonda ai tempi di Augusto; eppure, per i cinque secoli successivi i ( sedicenti) romani del tempo credevano che fosse ancora viva .
L’ Italia, di par suo, fu colpita al cuore cinque secoli fa; eppure, molti italiani fino ad appena un secolo fa pensavano che fosse ancora ”risanabile”; per non parlare poi di un maestrucolo che pensava addirittura di potervi resuscitare “Roma”! Addirittura !
Per spiegare il tornante europeo partirò dalla strana divisione operata dai figli di Carlo Magno, con la quale si ripartirono Il Sacro Romano Impero del padre.
Guardate questa carta:
Cosa vedete in questa mappa ? Non vedete tre “culture”, tre “popoli” ? Non vedete “a sinistra” i “galli” e “ a destra” i “germani” ?
E non vedete nel “centro” i “gallo-germani” , dalla “Belgica” fino alla “ Gallia cisalpina“?
Ma perché questa strana striscia ? Non ne cogliete anche il fattore aggiunto ?
Non vedete la linea del “limes imperiale”, quella della massima romanizzazione prodotta come sempre dall’ insediamento territoriale degli ex-legionari sui territori sui quali avevano prestato servizio di guardia; è la ragione per cui la ex-Dacia si è poi conservata “romanza” in mezzo ad un mare slavo ?
Quella “ striscia” è il luogo di sintesi di tre apporti “culturali “ : celtici, germanici e romani “omogeneizzati” da una comune religione cristiana.
Quella “ striscia è il “ cuore dell’ Europa”; è il luogo fisico dove statisticamente si è poi creata almeno l’ 80% della cultura europea occidentale : religione , arte , letteratura economia.
Tutto ciò che noi oggi consideriamo europeo è nato li .
Non ci credete ? Eppure le tracce di quel grande splendore sono ancora oggi visibili dall’alto .
Guardate qui questa foto notturna de l’ Europa! Dove si concentrano le luci , si concentrano la popolazione e i consumi di luce perché li “ si vive meglio ”.
Ma la mappa ci dice anche un’ altra cosa: una “striscia” per di più spezzata dalla barriera delle Alpi, ben evidenziata anche dalla foto, viene naturalmente schiacciata dalle due ali molto più tozze, omogenee e compatte che l’avvolgono.
La Lotaringia infatti politicamente non resse e finì per essere rapidamente assorbita dal “fratello” più forte e barbaro, la “ grande SSassonia”, che rivendicò per sé l’impero.
Il Sacro Romano Impero Germanico appunto, la cui legittimità però venne subito contestata dal “ re dei Franchi”, in realtà dei Galli (le originali terre dei Franchi erano tutte in Lotaringia ) e dal Papa di Roma che rivendicava per se l’ eredità imperiale di Costantino.
In pratica tutti gli irrisolvibili contrasti che hanno poi travagliato la SStoria dell’Europa in generale e dell’ Italia in particolare erano tutti già li inseminati.
In controtendenza, poco prima che Colombo scoprisse l’ America, provocando così una rivoluzione “copernicana “ nella geopolitica europea , due uomini tentarono di resuscitare la Lotaringia creando per l’ “occidente” una prospettiva diversa.
Ma questo sarà argomento di un’ altra divagazione.
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In un suo contributo l’ amico Ernesto ha sollevato il problema della “Patria”, un concetto/valore molto complesso. Dopo averlo profondamente eroso le attuali élites globaliste che ci dominano, sicuramente e presto, ripristineranno perché serve a LORO per mandarci a morire in guerra per i LORO interessi, essendo il richiamo della “Patria” “l’ ultima risorsa delle canaglie” utile a questo scopo.
Che è poi ciò che teme Massimo Morigi in questo suo intervento e che io riprendo partendo dal presupposto di Morigi che “Il compito della politica è quello di imporre anche ai pochi, qualche volta, alcuni sacrifici appunto nell’interesse di tutti.”
Cosa però improbabile laddove i ”padroni della politica” possono semplicemente , quando serve, utilizzare il concetto di “bene comune” per imporre ai “tanti” sacrifici nel nome di “tutti” .. ma per interessi LORO.
Non lo abbiamo forse recentemente visto con la “pandemia” ?
E non lo abbiamo anche visto nella prima delle LORO guerre mondiali laddove le masse dei contadini, gli operai gli servivano in fabbrica, furono mandate a morire nelle trincee in nome della “Patria” promettendo loro la terra che poi col cavolo gli fu data?
Perché quanto auspica Morigi può avvenire solo per la resipiscenza di “qualcuno” dei “pochi” che coarta tutti gli altri “pochi” , e solo sulla base dell’ assunto di un destino comune che non riguarda solo il futuro ma anche “il passato”. Non fece questo Augusto ? Non sta tentando di fare questo Putin ?
La questione della “Patria” esula la forma politica con cui essa si esprime sebbene io concordi con Morigi che la “repubblica” la incarni almeno simbolicamente molto di più.
Singoli capi possono però realizzarla più efficacemente grazie al loro rapporto diretto con il popolo. Il problema, però, in questi casi sta nel meccanismo di successione come ho già descritto in altri interventi in questo blog.
La sostanza comunque è che tra “popolo” ed élites ci deve essere un “ contratto” che li obblighi reciprocamente su valori comuni . Possiamo chiamarlo SPQR o “democrazia” o “dittatura” o “impero”, ma l’ impegno delle élites a sacrificarsi per un bene comune è fondamentale affinché anche il “popolo” ci si sottometta volontariamente.
Massimiliano I d’ Asburgo, un altro soggetto che andrebbe studiato più attentamente, creò la fortuna della sua casata sposando la derelitta orfana di Carlo il Temerario il cui ricco ducato di Borgogna era ormai in mano francese giacché , dopo la morte di Carlo ,gran parte della elite borgognona aveva già giurato fedeltà al Re di Francia.
Massimiliano non aveva un esercito, aveva con sé solo due migliaia di Tirolesi e pochi cavalli; l’ esercito francese al contrario aveva decine di migliaia di cavalieri.
Ma aveva visto come i fanti svizzeri avevano a Morat distrutto la cavalleria del suo futuro suocero e così ,giunto a Gand, si rivolse ai contadini fiamminghi e li inquadrò “alla svizzera” promettendogli la terra dei loro signori ribelli alla propria autorità .
Massimiliano a Guinegatte non avrebbe però vinto la cavalleria francese se non avesse schierato se stesso e suoi tirolesi in prima linea in mezzo ai fanti fiamminghi.
Questo concetto che “noblesse oblige “ se si vuole veramente comandare, i Romani l’avevano capito benissimo e applicato in quello che era appunto il massimo sacrificio da chiedere : morire in guerra.
L’ ordine di battaglia della repubblica romana imponeva infatti uno schieramento in ordine di età che coinvolgeva tutte le classi . Nelle quattro linee destinate ad entrare in combattimento in sequenza dai più giovani impegnati in prima linea ai più vecchi posti nell’ ultima, erano tutti coetanei , “ricchi” e “poveri” patrizi e plebei.
Così non solo ogni “ familia” doveva versare alla repubblica lo stesso “tributo di sangue”, ma solo i figli del patriziato che avevano mostrato a TUTTI sul campo di battaglia il proprio valore lottando insieme ai loro coetanei potevano, partendo dalla “prima linea” , cominciare il “cursus honoris” che li avrebbe eventualmente portati a diventare in vecchiaia i “patres” della repubblica.
Perché “Patria” ( alias ” terra dei padri” ) è infatti una parola che evoca un “destino” che guarda al passato , sia perché si richiama a “chi non c’ è più”, ma soprattutto evidenzia quanto l’ essenza di questo “destino” dipenda dagli uomini che hanno “generato” il mondo poi lasciato ai ” figli”.
E questa eredità è essenzialmente culturale sebbene sia imprescindibile da quella “genetica”.
Qualcuno infatti avrà notato la “disinvoltura” con cui i romani ” affiliavano” i figli degli altri “. Ma questo era a discrezione totale del “pater familias” e sulla base di elementi stringenti quali :
1) si trattava sempre e solo di “maschi”
2)le strettissime relazioni già intercorse tra i due ” pater familias”
3) le minori risorse della “familia” dell’ adottato
4) la mancanza di eredi all’ altezza di succedere al “pater familias” adottante
5)l’ affido in giovane età dell’ adottato all’ adottante onde ricevere “come un figlio” la cultura e gli arcana imperii della “familia” adottante.
Si capisce quindi ora quanto “la famiglia” sia il mattone fondamentale di una società che volesse chiamarsi “patria” e perché la famiglia in generale e “il maschio” in particolare siano i bersagli primari di chi vuole cancellare FISICAMENTE e per SEMPRE i “bianchi” cioè noi ” ultimi ” europei.
Ma se la famiglia romana era evidentemente “patriarcale”, quantomeno nelle sue espressioni pubbliche, la trasmissione culturale non è mai ” affare di soli di maschi”.
Non sappiamo per il passato, ma ancora oggi ci sono esempi interessanti di società “criptomatriarcali” in cui le donne “comandano in famiglia” lasciando la sfera pubblica ai propri uomini.
Si tratta certamente di “adattamenti” di società un tempo matriarcali; un esempio la famiglia sarda e quella ebraica.
Anzi, quasi tutte le famiglie dei popoli mediterranei antichi , a dispetto delle apparenze, si possono considerare tali in quanto dividevano il mondo in due sfere : una privata dominata dalla donna che assicurava gran parte della continuità culturale e una pubblica dominata dall’uomo che questa cultura la deve mettere in pratica a suo rischio e pericolo.
Anzi è sicuro che sia la donna a definire gran parte di questa continuità culturale per il fatto che le donne occidentali siano il bersaglio preferito della corruzione culturale globalista che ci ha investiti.
D’altronde è lo stesso mito di Adamo ed Eva a dirci che il serpente corrompe l’umanità “ convincendo” la donna, no ?
E l’ importanza della donna , anzi della “madre” , nel “ comune destino” non è evidenziata anche dal fatto che i russi , il “popolo bianco“ con la cultura più resiliente , chiamano “ madre Russia” la loro “Patria “ ?
Tornando quindi “a bomba” , può esistere ancora oggi un concetto di “Patria” che non sia snaturato ad un interesse di parte ?
Io non credo , perché “onora il padre e la madre” non è solo un precetto religioso. Chi rinnega il proprio passato non ha altro “comune destino” che quello di servire altri.