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Dai missili ipersonici al riarmo navale, come la Turchia sta ridefinendo il suo ruolo_di Michele Ditto

Dai missili ipersonici al riarmo navale, come la Turchia sta ridefinendo il suo ruolo

La Turchia sta accelerando il riarmo con l’obiettivo di ridefinire la propria posizione geopolitica e affermarsi come protagonista in un sistema multipolare

Michele Ditto

4 Ago, 2025

In questo report:

  • Il nuovo missile ipersonico turco
  • I successi dell’industria militare turca
  • La Turchia è indispensabile per l’Europa

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8 min

«Se Dio vuole, non lontano nel futuro, raggiungeremo una capacità di difesa così forte che nessuno avrà nemmeno il coraggio di comportarsi in modo duro nei nostri confronti».

In questa dichiarazione dello scorso giugno, il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan – scosso dalla recente guerra tra Israele e Iran – prometteva un’accelerazione nei programmi di riarmo del suo Paese, soprattutto per quanto riguarda la produzione di missili balistici a medio e a lungo raggio.

Poche settimane dopo, durante l’International Defence Industry Fair (Idef) di Istanbul – una fiera a cadenza biennale, che quest’anno ha accolto più di 120 mila visitatori e 103 delegazioni straniere – è stato presentato il Tayfun Block 4, il primo missile ipersonico prodotto dalla turca Rokestan.

Il sistema d’arma è una versione aggiornata del missile balistico a corto raggio Tayfun, che è stato testato per la prima volta nel 2022. La nuova versione, secondo Roketsan, raggiungerà distanze maggiori e «Sarà in grado di distruggere numerosi obiettivi strategici, come sistemi di difesa aerea, centri di comando e hangar militari».

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L’industria militare turca è in espansione

All’Idef, oltre al sistema Tayfun Block 4, sono stati presentati 26 nuovi prodotti per la Difesa, accompagnati da più di 1.100 articoli esposti per la prima volta. Nel corso dell’evento, sono stati conclusi contratti per un valore complessivo di 9 miliardi di dollari, confermando il ruolo sempre più rilevante della Turchia nel panorama dell’industria militare a livello globale.

Questo progresso è il risultato di una strategia adottata all’inizio degli anni Duemila, quando le restrizioni e gli embarghi internazionali hanno spinto Ankara a concentrarsi sullo sviluppo di piattaforme nazionali. Una necessità che si è trasformata in una leva strategica: la percentuale di produzione interna nel settore è passata dal 20% all’inizio del millennio a oltre l’80% oggi.

I numeri dell’export parlano chiaro. Nel 2024, le esportazioni turche nel settore della Difesa e dell’aerospazio hanno raggiunto il record di quasi 7,2 miliardi di dollari, con un balzo di quasi il 30% rispetto all’anno precedente. Si tratta di un dato più che triplicato rispetto ai 2,28 miliardi del 2020. E secondo il ministro del Commercio Ömer Bolat, la soglia degli 8 miliardi sarà «superata facilmente» già quest’anno.

I sistemi d’arma progettati ad Ankara stanno guadagnando terreno in Europa, con particolare attenzione ai droni realizzati dalla turca Baykar. Recentemente, l’azienda ha stretto una collaborazione con la società italiana Leonardo per lavorare insieme allo sviluppo di questi velivoli senza pilota direttamente in Italia. La joint venture punta a esportare non solo a livello europeo, ma anche su scala globale.

In aggiunta, lo scorso anno Bloomberg ha evidenziato che la Turchia sta rapidamente guadagnando terreno come principale fornitore di proiettili di artiglieria per gli Stati Uniti. In particolare, materiali chiave come il trinitrotoluene (Tnt) e la nitroguanidina, prodotti negli stabilimenti turchi, risultano fondamentali per la fabbricazione di munizioni calibro 155 mm conformi agli standard Nato.

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Il riarmo aereo-navale della Turchia

Nonostante una solida industria militare in continuo sviluppo, la Turchia continua a incontrare difficoltà nel progettare sistemi d’arma avanzati, come i caccia da combattimento. Il jet di quinta generazione Tai Tf-X Kaan è stato sviluppato dalla turca Tai solo in collaborazione con la britannica Bae Systems e i primi prototipi si trovano ancora in fase di test.

Il programma ha ricevuto un impulso decisivo nel 2019, quando gli Stati Uniti hanno escluso Ankara dal progetto F-35 a seguito dell’acquisto da parte del governo turco del sistema di difesa aerea russo S-400. Ora l’ambasciatore statunitense in Turchia, Tom Barrack, ha dichiarato che una risoluzione della questione è vicina e che Washington potrebbe presto autorizzare la consegna degli ambiti velivoli ad Ankara.

Tuttavia, Israele si oppone a questa eventualità, temendo che la concessione dei jet alla Turchia possa compromettere la sua supremazia militare in Medio Oriente. Cresce inoltre la preoccupazione che Ankara stia emergendo, dopo l’Iran, come principale rivale strategico per Tel Aviv, soprattutto in seguito alla recente caduta del regime di Bashar al-Assad in Siria, evento che ha avvicinato le sfere d’influenza dei due Paesi.

Ankara sta comunque cercando delle alternative agli F-35 per dotarsi di un parco di velivoli all’avanguardia (oggi l’aeronautica turca fa affidamento soprattutto sugli ormai superati F-16). Da ultimo, sembra che la Turchia abbia raggiunto un accordo con il Regno Unito che apre la strada per l’eventuale acquisto da parte di Ankara di cacciabombardieri Eurofighter Typhoon.

Dato che il velivolo è prodotto anche da Germania, Spagna e Italia, è necessaria l’approvazione alla vendita da parte di ciascuno di questi Paesi. Per ora, solo Londra e Berlino hanno dato luce verde.

L’aggiornamento della forza aerea è un obiettivo chiave nel programma driarmo turco. Invero, come sottolinea Ozgur Unluhisarcikli, analista del German Marshall Fund: «Sebbene la Turchia abbia un esercito molto grande — il secondo più grande della Nato — la sua potenza aerea è relativamente più debole».

Sul fronte navale, invece, i programmi di riarmo in atto promettono di rendere la Turchia la prima potenza marittima del mediterraneo. Nei cantieri di Istanbul e Golcuk sono in costruzione un sottomarino d’attacco, un cacciatorpediniere lanciamissili di grandi dimensioni e una portaerei, che sarà circa 20mila tonnellate più pesante della portaerei francese Charles de Gaulle e della Lhd Trieste.

Le ambizioni turche non si fermano qui: recentemente il comandante della flotta sottomarina della Marina di Ankara ha reso noto l’interesse per battelli a propulsione nucleare, accennando al lancio di un programma dedicato, denominato Nukden. Qualora queste aspirazioni venissero realizzate, la Turchia entrerebbe nel ristretto gruppo di sette nazioni al mondo dotate di tale tecnologia.

https://x.com/Defence_Index/status/1944293174475993350?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1944293174475993350%7Ctwgr%5Ebd74130b5610d659790b8ba441bf97fb0fd396d7%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Faliseoeditoriale.it%2Fdai-missili-ipersonici-al-riarmo-navale-come-la-turchia-sta-ridefinendo-il-suo-ruolo%2F

Ankara sta diventando indispensabile per l’Europa

«Riteniamo che non vi sia alcuna giustificazione per escluderci dai programmi di ricostruzione e di approvvigionamento di prodotti per la Difesa dell’Unione Europea», ha affermato Erdogan lo scorso marzo nel corso della riunione con i capi di Stato e di governo di Canada, Gran Bretagna, Norvegia e Islanda organizzata dal presidente del Consiglio europeo Antonio Costa.

Il beneficio di una collaborazione militare tra i Paesi dell’Ue e Ankara è stato sottolineato da Federico Donelli, esperto di relazioni internazionali all’università di Trieste: «Abbiamo un enorme potenziale di cooperazione con la Turchia […] è uno dei protagonisti emergenti nel mercato della sicurezza. Uno dei punti di forza è la sua capacità di produrre in modo efficiente a un costo inferiore rispetto alle aziende americane o israeliane».

Sebbene tra i 27 non tutti siano d’accordo con questa prospettiva (Grecia e Cipro su tutti), la crescente esigenza per l’Europa di concentrarsi su temi come la sicurezza e il riarmo potrebbe spianare la strada a una collaborazione con la Turchia per lo sviluppo congiunto di sistemi d’arma. In ogni caso, è difficile ignorare il ruolo strategico di Ankara nel panorama continentale e le influenze che esercita sui Paesi europei.

La Turchia riveste infatti un’importanza fondamentale nella gestione di questioni fondamentali per la sicurezza del Vecchio Continente, tra cui la gestione dei profughi siriani e la stabilità politica nelle Libie. Negli ultimi anni, Ankara è riuscita anche a ridurre i margini di instabilità nel mediterraneo grazie alla sua azione diplomatica e si è posta anche come attore super partes nei confronti del conflitto russo-ucraino.

Proprio per questa ragione, anche di fronte al progressivo smantellamento dell’ordine democratico all’interno del Paese da parte di Erdogan, che include l’arresto del suo principale avversario politico, Ekrem Imamoglu, gran parte dell’Europa continua ad adottare un atteggiamento passivo nei suoi confronti, preoccupata di evitare eventuali rappresaglie da parte del Sultano.

Immagine in evidenza: https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=29814907, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=78712757, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=12103028

Il futuro della presenza marittima nell’Oceano Artico centrale

Il futuro della presenza marittima nell’Oceano Artico centrale

Stephanie PezardScott R. StephensonEric CooperKatherine AnaniaZachary BarryKristen GunnessBrian Sattler

Ricerca Pubblicato il 30 luglio 2025

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Secondo i modelli climatici, l’Oceano Artico Centrale (CAO) potrebbe presto diventare libero dai ghiacci in estate per un periodo di tempo limitato, aprendo una rotta navigabile stagionalmente che collega l’Asia all’Europa attraversando il Polo Nord. Questa rotta del Mare Transpolare (TSR) e le acque circostanti nell’Oceano Atlantico Centrale sono state poco frequentate e sarebbero disponibili per attività commerciali e militari di superficie stagionali, in particolare dalle zone economiche esclusive (ZEE) circostanti di Canada, Danimarca (attraverso la Groenlandia e le Isole Faroe), Norvegia, Russia e Stati Uniti.

In questo rapporto, gli autori esplorano come gli attori globali possano sfruttare il nuovo accesso marittimo nella CAO per ottenere vantaggi economici, politici e militari. Basandosi su modelli climatici, letteratura e interviste ad esperti, esaminano gli usi marittimi attuali e potenziali dell’oceano e della TSR da parte degli Stati artici e di altri attori. Presentano poi uno scenario in quattro fasi di come queste attività potrebbero plausibilmente svilupparsi nella CAO nel tempo. Gli autori trovano che lo scenario più plausibile per l’uso marittimo della CAO nei prossimi 25 anni è quello di un’attività limitata, anche se numerosi fattori potrebbero portare a un’espansione della presenza commerciale e militare da parte di attori globali.

Risultati principali

  • Lo scenario più plausibile per l’uso marittimo della CAO nei prossimi 25 anni è quello di un’attività limitata, anche se lo scioglimento dei ghiacci continuerà ad ampliare le finestre di attività per tutto il XXI secolo e numerosi fattori potrebbero portare a una maggiore presenza commerciale e militare da parte di attori globali.
  • La pesca nella CAO è vietata almeno fino al 2037 e probabilmente avrà un’attrattiva commerciale limitata.
  • La CAO avrà ancora poco appeal per le attività estrattive, come l’estrazione di minerali, perché le risorse più vicine alla costa continuano a offrire materiale a costi competitivi.
  • L’aumento dell’attività nella CAO significa che anche nuovi attori entreranno nelle ZEE degli Stati artici e persino nelle acque territoriali, aumentando il rischio di pericoli per la sicurezza vicino alla costa.
  • Gli attori meglio posizionati per essere i primi a muoversi nella CAO saranno quelli che hanno già pianificato e sviluppato la capacità di operare nella regione.
  • Non tutti gli Stati hanno lo stesso vantaggio dall’apertura di una CAO commercialmente redditizia. La Russia sarebbe seriamente danneggiata dalla creazione di un concorrente diretto della Northern Sea Route.
  • Il rischio di un conflitto geopolitico guidato dalle risorse nella CAO è limitato, anche se un’escalation accidentale è sempre possibile.
  • Il mantenimento dell’attività nella CAO dipenderà da una solida presenza di disposizioni per la ricerca e il salvataggio e per la risposta ai disastri. Un accesso affidabile alla CAO non significa una navigazione sicura nella CAO.

Cosa comporta “sradicare le cause della crisi”_di Karl Sanchez

Cosa comporta “sradicare le cause della crisi”

Putin e Lukashenko al Valaam

Karl Sanchez

02 agosto 2025

Non sono russa né ortodossa, quindi non posso commentare in modo approfondito il significato di questo particolare monastero per i russi e i fedeli ortodossi, anche se il breveinformazioni fornite quiè in qualche modo utile. Il fatto che Putin e Lukashenko abbiano assunto i ruoli di turisti e pellegrini forse comele foto indicanoLo ritengo importante anche dal punto di vista simbolico. Il nome completo della località è Smolensk Skete of the Transfiguration of the Savior Valaam Stavropegic Monastery.Il videomostra i leader degli Stati dell’Unione che condividono una panchina e chiacchierano in modo informale prima che i media riuniti facciano le loro domande: una conferenza stampa “da giardino” molto diversa. Leggete le brevi informazioni su Valaam riportate al link, che vi spiegheranno perché IMO questa visita è stata pianificata per essere simbolica soprattutto per i russi e i bielorussi, ma anche per tutti coloro che vogliono verità e giustizia nel nostro mondo, non solo in Ucraina, ma in ogni angolo. Valaam è stato un luogo di lotta e ha sofferto profondamente per diverse guerre patriottiche; e come vediamo la guerra contro la Chiesa ortodossa russa – in realtà, gran parte dell’ortodossia – continua. RT dice “sradicare”; io uso “sradicare”. Quest’ultimo è il termine migliore. Putin rivelerà di più su Valaam durante il Q&A:

Media: Vladimir Vladimirovich, Alexander Grigorievich, salve!

Colgo l’occasione per porle alcune domande.

V. Putin: Sì, ma prima lasciatemi salutare di nuovo Alexander Grigorievich.

A. Lukashenko: Grazie.

V. Putin: Per ringraziarlo di aver accettato l’invito e di essere venuto in un giorno come questo…

A. Lukashenko: Come concordato, ogni anno.

V.PutinIn questo giorno, in cui ricordiamo tutti i soldati che hanno dato la vita per la Patria, abbiamo una data memorabile, che è diventata una tradizione.Ci incontriamo qui regolarmente. E, naturalmente, avremo l’opportunità di discutere dei nostri affari correnti, come abbiamo concordato.

Il governo sta lavorando molto attivamente. Abbiamo già un fatturato commerciale di oltre 50 miliardi. È un ottimo risultato. I progetti sono molti e riguardano aree molto importanti e promettenti. Naturalmente, quando si ha a che fare con un volume così grande, ci sono sempre molte domande. Avremo l’opportunità di discuterne.

A. Lukashenko: Metteremo il fine settimana sull’altare della discussione.

Vladimir Vladimirovich, lei ha detto molto correttamente: quando sono arrivato qui, ho notato che abbiamo sviluppato una buona tradizione – due popoli ortodossi, noi come rappresentanti, ogni anno [si incontrano qui], e questa chiesa è già come una chiesa nativa. Ma all’ingresso ho notato che il skete di Smolensk è buono, ma qui non c’è un skete bielorusso.

V. Putin: Questo è il nostro obiettivo comune.

A. Lukashenko: Sì.

V. Putin: È stata fondata nel 1914.

A. Lukashenko: Sì, nel 1914, e Smolensk è praticamente vicina. Quindi ci penseremo anche noi.C’è molto spazio qui.

V. Putin: Sì, grazie.

A. LukashenkoCostruire una piccola chiesa. Ci penseremo, visto che la strada è già stata tracciata. Molti bielorussi vengono qui e condividiamo la stessa fede ortodossa. Grazie per aver instaurato una buona tradizione.

Vladimir Putin: Grazie.

Domanda: Vladimir Vladimirovich, volevamo chiederle del terzo ciclo di negoziati che si è svolto a Istanbul, sul quale lei non ha fatto commenti. Volevamo chiarire se Kiev avesse ricevuto una risposta in merito alla proposta avanzata a Istanbul sutre gruppi che potrebbero operare online.Come valuta l’andamento dei negoziati e le loro prospettive? E un’altra cosa. Recentemente, solo pochi giorni fa, [Vladimir] Zelensky ha detto, a mio parere, oggi, che non ha senso negoziare con la Russia in questo momento e che dovremmo aspettare che il regime cambi.

V. Putin: In linea di principio, si può aspettare se la leadership ucraina ritiene che non sia il momento giusto, ma è necessario aspettare.Per favore, siamo pronti ad aspettare.Questo è il primo.

In secondo luogo,Il nostro regime politico si basa sulla Costituzione della Federazione Russa e il governo è formato in stretta conformità con la Legge fondamentale dello Stato, cosa che non si può dire dell’Ucraina.Non voglio entrare nei dettagli ora,ma l’attuale governo non si basa sulla Costituzione ucraina, che è stata chiaramente violata,ma non voglio entrare nei dettagli.

Per quanto riguarda i negoziati, questi sono sempre richiesti e sempre importanti, soprattutto se si tratta di un desiderio di pace. Il mio giudizio è generalmente positivo. Come non valutare positivamente il fatto che centinaia di persone siano tornate in patria? Questo è positivo. Come sapete, per motivi umanitari, abbiamo consegnato migliaia di corpi di soldati ucraini deceduti e, in cambio, abbiamo ricevuto diverse decine di nostri soldati che hanno dato la vita per la loro patria. Non è un fatto positivo? Certo, è uno sviluppo positivo.

Per quanto riguarda eventuali delusioni da parte di qualcuno,tutte le delusioni derivano da aspettative eccessive.Questa è una regola generale ben nota, ma per affrontare la questione in modo pacifico,è necessario avere conversazioni dettagliate, e non in pubblico, ma in un processo di negoziazione calmo e tranquillo.È proprio per questo che abbiamo proposto la creazione dei tre gruppi da lei citati. Nel complesso, la reazione dell’Ucraina è stata positiva.Abbiamo concordato che possiamo condurre questi negoziati senza telecamere, senza rumori politici, in un ambiente tranquillo, e cercare compromessi. Non hanno ancora iniziato a lavorare. Il lavoro non è ancora iniziato, ma nel complesso, ripeto, la prima reazione da parte ucraina è sembrata positiva. Pertanto, ci aspettiamo che questo processo venga avviato.

Domanda: Un’altra domanda: le condizioni per un cessate il fuoco a lungo termine che avete annunciato un anno fa sono ancora valide?

V.Putin: Sì, queste condizioni sono rimaste invariate.Non sono nemmeno condizioni, ma obiettivi, ho formulato gli obiettivi della Russia.Finora, fino a quel momento, ci è stato detto che non era chiaro cosa volesse la Russia. Le abbiamo formulate nel giugno dello scorso anno, in occasione di un incontro con i vertici del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa.Tutto è chiaro lì, maLa cosa principale è sradicare le cause di questa crisi, questa è la cosa principale.

E, naturalmente, ci sono questioni umanitarie e di sicurezza in senso lato: questioni di sicurezza per la Russia, ma anche per l’Ucraina.A proposito, la delegazione ucraina ha suggerito che potrebbe valere la pena di parlare della sicurezza della Russia e dell’Ucraina nel contesto della sicurezza paneuropea. Questo è stato suggerito da uno dei leader della delegazione ucraina. In generale siamo d’accordo con questa idea.

E la questione umanitaria è la lingua russa, l’indipendenza e le condizioni dignitose per lo sviluppo della Chiesa ortodossa e della Chiesa cristiana in Ucraina.Tutto questo dovrebbe essere discusso e dovrebbe costituire la base per una pace duratura e a lungo termine, senza alcuna restrizione temporale.

Domanda: Caro Alexander Grigoryevich, Vladimir Vladimirovich, non posso fare a meno di chiedere informazioni sulla situazione attuale: ci sono continue sanzioni da parte dell’Occidente, e l’Unione europea sta letteralmente timbrando un pacchetto dopo l’altro; ne abbiamo contati già 18. A questo proposito, ho una domanda: come cambierà la strategia dello Stato dell’Unione e come risponderemo e modificheremo la nostra strategia anti-sanzioni?

A. LukashenkoAbbiamo già cambiato tutto quello che dovevamo: se qualcuno ha chiuso la porta davanti a noi, ci sono molte porte aperte nel mondo.Sia la Russia che la Bielorussia hanno compiuto oggi un’inversione di tendenza molto seria.Penso che il tempo passerà e il mondo apprezzerà quello che abbiamo fatto.Era semplicemente impossibile immaginarlo nei primi anni 2000,ma ce l’abbiamo fatta, siamo tornati indietro e continueremo a vivere.Nessuno potrà metterci in ginocchio nel nostro mondo. Siamo determinati a difendere i nostri interessi. La Russia è un tesoro di minerali e tecnologie.Pertanto, ci vuole tempo per dimostrare ai nostri dubbiosi e al resto del mondo che siamo capaci di molto.

Ieri avete sentito l’incontro con i diplomatici,Ho detto che non ci sono sanzioni, non ci sono sanzioni e basta. Non c’è nulla di cui parlare.Non appena si inizia a parlare di sanzioni, tutti si riferiscono a coloro che non vogliono lavorare e dicono che è difficile. No, e questo è tutto.Le sanzioni sono opportunità. Credo che la Russia stia agendo allo stesso modo, anche in modo più netto, comprendendo questo problema.Siamo sempre stati e saremo sempre al vostro fianco, come ho detto ieri, non preoccupatevi di queste sanzioni.

Ciò che è stato chiesto a Vladimir Vladimirovich sui negoziati e sulla sua posizione, in questo caso lo sostengo assolutamente. Molto corretto. Il Presidente dice che la guerra è guerra, ma i negoziati sono sempre condotti. Gli americani hanno combattuto in Vietnam lontano e hanno negoziato fin dal primo giorno di guerra. L’errore degli ucraini, lo sto osservando, è che chiedono l’impossibile. Quello che dicono e quello che offre la Russia – il Presidente lo ha appena annunciato – si risolve al tavolo dei negoziati. Ci possono essere compromessi, arretramenti, svolte e inversioni di rotta.Ma hai ragione quando dici che è per il pubblico. Si tratta di dire molto e non fare nulla.

Ho parlato pubblicamente, e la dichiarazione del nostro comune amico, per il quale eravamo così preoccupati, Donald Trump. Ricordo le nostre preoccupazioni per la sua vittoria e così via.Ci sono 50, 60, 10 giorni. Non è così che si fa politica. Se vuole la pace, deve collegarsi in modo attento e approfondito. Questo è un confronto militare, ed è impossibile da sottolineare, soprattutto per una potenza nucleare. Ascoltate, è semplicemente ridicolo.

Di recente ho incontrato gli americani. Ho detto loro apertamente – sono suoi amici intimi – e ho detto al Presidente che dobbiamo farlo con attenzione. Possiamo raggiungere un accordo.

Oggi c’è di nuovo una tregua aerea. Io dico: “Sì, la Russia è interessata a questo, Presidente Putin, ma lei non lo vuole. Dica a Zelensky di accettare, così non ci saranno oggetti volanti che cadranno sulla testa delle persone. Questo è l’ultimo. Sapete, c’è stato un caso in Bielorussia in cui sono stati fatti esplodere 59 chilogrammi di esplosivo pieno di palline e altri oggetti. Beh, non è esploso, ma ha colpito un edificio di dieci piani dove vivevano persone comuni. È un’escalation pericolosa.Dobbiamo fermarci, e dobbiamo farlo con attenzione.

Vladimir Vladimirovich sa che i russi stanno negoziando con gli ucraini a Istanbul e mi ha chiamato per ringraziarmi. Stiamo continuando il nostro lavoro in Bielorussia e stiamo facendo tutto il possibile per facilitare gli scambi di frontiera. Gli ucraini hanno aperto il confine e hanno ripristinato il collegamento ferroviario. Questo significa che si stanno facendo progressi.

Ci sono state molte grida sui bambini. Per favore, dicono i russi, venite a vedere,I mediatori per i diritti umani russi e ucraini stanno conducendo negoziati sui bambini.Che cosa ha fatto di male la Russia? C’è una guerra, i bambini sono senza casa, vengono nutriti e vestiti. No, sono stati accusati di questo.Perché? Per favore, negoziamo. E lo scambio ha luogo.

V. PutinSi è scoperto che non ci sono bambini.

A. Lukashenko: Non ci sono numeri del genere, ovviamente. Ci sono tre o quattro bambini che sono stati scambiati e i loro genitori li hanno persi. Per favore.

V. Putin: Quando durante il processo negoziale a Istanbul abbiamo detto: per favore,darci gli elenchi. Non c’è nulla.

A. Lukashenko:Non ci sono liste. Pertanto, c’è un accumulo di pubblico, che non è vantaggioso,e dovremmo sederci al tavolo e negoziare, indipendentemente dalle nostre posizioni.

V. Putin: E i negoziati, tra l’altro, sono iniziati in Bielorussia.

A. Lukashenko: Sì, sono passati tre turni. Se non vi piace in Bielorussia, beh, Vladimir Vladimirovich e io ne abbiamo discusso, anche se è sulla luna o altrove.Ma dobbiamo sederci al tavolo dei negoziati e parlare, invece di lanciarci pietre a vicenda.

“Voglio incontrare Putin!”. – Ebbene, perché lo grida? Preparate il terreno appropriato, la dichiarazione, e così via – l’ho detto agli americani – preparatela, e poi sedetevi e firmatela.E chiamare Trump, Macron, chiunque, Starmer, ma bisogna prepararlo.Non lo capiscono? Lo capiscono. E se lo dicono, significa che non vogliono, che stanno solo giocando con il pubblico.

Domanda:Se non le dispiace, avrei un’altra domanda. Lei ha detto che c’è sempre un’ampia agenda tra i nostri Paesi e che ne discuterete. Discuterete di questioni di sicurezza?

In particolare, c’è chiarezza sulla questione Oreshnik? Entrambe le parti hanno confermato che il progetto Oreshnik continuerà in Bielorussia, ma sono disponibili informazioni specifiche?

A. Lukashenko:La particolarità è che i militari, pur essendo persone concrete, hanno fretta dappertutto, volevano questo “Oreshnik” – questo si riferisce alla posizione bielorussa – per collocare “Oreshnik” da qualche parte nell’anno futuro. Vladimir Vladimirovich ha detto bene: quest’anno dovremmo fondamentalmente finire questi processi – costruzione, creazione e così via. Non ci tiriamo indietro.

V. Putin:No [, non ci ritiriamo].

La prima cosa che voglio dire a questo proposito. Abbiamo prodotto il primo complesso seriale “Hazel”, il primo rocke-t di serie, che è entrato nell’esercito. Ora la serie sta funzionando. Prima di tutto.

Secondo.I nostri specialisti, sia bielorussi che russi, hanno scelto una sede per le future posizioni e sono attualmente in corso i lavori di preparazione.Pertanto, è probabile che risolveremo questo problema entro la fine dell’anno.

A. Lukashenko:Non abbiamo fretta, lo facciamo con calma, non c’è bisogno di correre in anticipo. Non appena sono pronti, non solo le posizioni. Come ha detto lei, costruire è facile. Abbiamo bisogno di attrezzature militari, cariche e missili, che non sono a buon mercato.

V. Putin: E per proteggere questa posizione.

A. Lukashenko:E naturalmente dobbiamo proteggerli.

V. Putin:Tutto procede secondo i piani.

A. Lukashenko:Non preoccupatevi della sicurezza.

Domanda:Vladimir Vladimirovich, come valuta la situazione attuale dell’operazione militare speciale e la dinamica complessiva?

V. Putin:Ieri, come di consueto, ho discusso più volte di questi temi con il Ministro della Difesa [Andrey Belousov] e con il Capo di Stato Maggiore [Valery Gerasimov], e sapevo che avremmo avuto un approccio con la stampa, così ho chiesto a loro stessi. Ho detto: “Come dobbiamo rispondere a questa domanda sulla situazione dell’operazione militare speciale?”.La loro risposta è stata: “Rispondete onestamente”.” Ora vedranno questo e lo ricorderanno.

E cosa significa oggi? Significa che le nostre truppe stanno avanzando lungo tutta la linea di contatto, lungo tutta la linea: nella zona di confine, nella Repubblica [popolare] di Donetsk, nella Repubblica di Luhansk, a Zaporozhye e a Kherson… Ovunque, su tutti i fronti, qualche parte in più, qualche parte in meno, ma con un’attività positiva. Grazie, naturalmente, al coraggio e all’eroismo dei nostri ragazzi.

Inoltre, ci troviamo in un luogo speciale, dove è stata costruita una chiesa in memoria di tutti i nostri soldati che sono morti in tutti i tempi per la Patria.Tuttavia, al momento stiamo discutendo dell’Operazione militare speciale.Le attuali dinamiche positive sul fronte sono senza dubbio dovute all’eroismo dei nostri soldati che stanno avanzando, ma lo dobbiamo anche ai soldati che sono rimasti sul campo di battaglia e hanno dato la vita per la loro patria.

Perché sono stati loro a creare le condizioni affinché le persone di oggi, che oggi sono nei ranghi, possano andare avanti e avere questa opportunità. È una conquista condivisa. In questo senso, non ci sono perdite inutili.

Questo è il quadro generale e le dinamiche sono chiare. Recentemente avrete sentito dire che è stato preso un nuovo insediamento, Chasov Yar, un insediamento piuttosto grande. Abbiamo già sentito dire che questo non è vero. Posso dirvi e assicurarvi che è assolutamente vero. Inoltre, il Ministero della Difesa ha annunciato solo ieri, credo, che Chasov Yar è stato effettivamente preso pochi giorni fa.

Erano impegnati nel cosiddetto “mopping up”. Anche se probabilmente ci sono stati tentativi di contrattacco. Ma, in aggiunta,Tali affermazioni, secondo cui si tratta di informazioni errate da parte nostra, dicono che i vertici politici dell’Ucraina non sono molto informati sul corso degli eventi. Beh, questo è un loro problema.

Ma in generale, ripeto, le dinamiche sono positive. Dopotutto, fino a poco tempo fa, ricordate, tutti parlavano della necessità di infliggere alla Russia una sconfitta strategica sul campo di battaglia, ma oggi hanno una passione diversa, unica ma ardente: fermare la nostra offensiva a tutti i costi, sia promettendo una vita migliore, sia minacciandoci, sia riarmando e rifornendo le Forze armate dell’Ucraina. Fermarla e poi affrontare la questione del riarmo e del rifornimento.

Lo ripeto ancora una volta: abbiamo bisogno di una pace duratura e stabile su buone basi, che soddisfi sia la Russia che l’Ucraina e garantisca la sicurezza di entrambi i Paesi. E forse i negoziatori ucraini hanno ragione quando avanzano con cautela, ma pur sempre, l’idea che si debba parlare di sicurezza europea in generale.

Domanda:Se l’ideologia della pace e il desiderio di risolvere tutte le difficoltà si sentono sempre più spesso da Minsk e da Mosca, dall’Occidente si sentono solo dettati e ultimatum. Persino l’UE e gli Stati Uniti hanno definito l’ultimo accordo una vergogna per l’UE. Che cosa comporterà per l’economia globale questo dettato, ultimatum, guerra commerciale e dazi doganali? E cosa significa per noi?

A. Lukashenko:Recentemente,la leadership russa ha correttamente affermato che una tale prosecuzione, sebbene sia già avvenuta, porterà alla deindustrializzazione dell’Europa, sebbene sia già avvenuta lì.

V. Putin:Sta accadendo.

A. Lukashenko:E questo processo continua.Distruggeranno l’Europa, l’Unione Europea. Si dice che anche gli americani abbiano questo obiettivo: indebolire questo centro di potere. Dopo tutto, l’Unione Europea non era un’organizzazione debole. Questo è ciò che accadrà.

E non avrebbero dovuto combatterci a viso aperto, comeL’ho detto più di una volta, ma avrebbero dovuto lavorare insieme. L’Unione Europea e la Russia sarebbero state una forza potente se si fossero unite. Naturalmente, gli americani non permetteranno mai che ciò accada, perché sarebbe troppo spaventoso per loro, ancor più che per la Cina.Se si fossero uniti, sarebbero stati una forza formidabile. Tuttavia, non lo capiscono.Forse non hanno bisogno di capirlo.

Guardo questi leader – non voglio definirli davanti a Vladimir Vladimirovich. Alcuni di loro se ne stanno già andando, come vengono chiamati, anatre zoppe, e altri sono appena arrivati, con un rating inferiore al 20%. Questa politica non piace al popolo. E perché non piace ai cittadini europei? Il motivo principale è la loro posizione sull’Ucraina. Loro stessi sono impoveriti, ma spendono miliardi, persino trilioni, in armi e aiuti all’Ucraina. Non so, forse è sbagliato.

V. Putin:Fino a poco tempo fa, gli scienziati politici e i cosiddetti circoli politici in generale sostenevano chel’Unione Europea è un gigante economico, ma un nano politico.Non sono parole mie, non voglio offendere nessuno – abbiamo letto anche noi questo nelle fonti occidentali? Ma, e l’ho sempre detto prima, nel mondo moderno – è sempre stato importante, e oggi in modo particolare -.-La sovranità gioca un ruolo chiave, si potrebbe dire, anche per lo sviluppo economico.

Era chiaro che l’Unione Europea e l’Europa non avevano molta sovranità. Oggi è evidente che non ne hanno affatto. La perdita di sovranità politica porta ora alla perdita di sovranità economica e a perdite enormi.

Pertanto, come ho sempre detto,uno dei compiti principali, compresi quelli dell’operazione militare speciale, è quello di rafforzare la sovranità della Russia.

Domanda:Il tema dell’Ucraina viene in qualche modo sollevato in tutte le domande. I recenti scandali in Ucraina legati alle agenzie anticorruzione, quali sono secondo lei? Come può commentare quanto accaduto?

V. Putin:Alexander Grigorievich, può commentare questo?

A. Lukashenko:Ho pensato, pensato, pensato. Ebbene, l’Occidente sta facendo pressione su Zelensky. Sto guardando questo e penso: beh, cosa voleva Zelensky? Ha preso miliardi, miliardi, centinaia di miliardi di denaro.L’Occidente dice: “Vogliamo vedere dove verranno spesi questi soldi”.Eessiuna volta ha proposto la creazione di un ufficio anticorruzione e di una procura anticorruzione…si tratta esattamente della [questione della] sovranità.

Ha preso i soldi – chi li ha dati, dice: vogliamo vedere come. D’accordo, ora si è svegliato. Probabilmente, o le elezioni, o qualcos’altro che vogliono organizzare – questo è sul popolo. Si è cercato di fare,l’Occidente si è rapidamente organizzato, ha detto “no“. E dopo due giorni – o quanti erano – ha detto: no. E dopo due ore la Rada ha cancellato tutto. Ha firmato la legge.

Che tipo di sovranità? Non c’è nessuna sovranità.E non c’è bisogno di indignarsi:avete preso i soldi e la persona che ve li ha dati voleva controllare dove li mettevate in quanto Stato non sovrano.E sapete dove metterlo: in questo periodo, persone in Costa Azzurra e non solo hanno costruito palazzi imponenti e stanno facendo bene, e alcuni di loro si sono persino candidati alla presidenza dell’Ucraina. Quindi, questo è un pasticcio, e non c’è altro modo per descriverlo.

La base è la perdita di sovranità e indipendenza.

V. Putin:In generale,La corruzione è un fenomeno negativo della società, tipico di moltissimi, se non di tutti, i Paesi del mondo. Non c’è nulla di insolito in questo. La questione è il grado di corruzione e la capacità della società, la volontà e la capacità di combattere questo fenomeno.E qual è la volontà e la capacità della società di combattere la corruzione?In altre parole, la società stessa deve essere disposta e capace di combattere la corruzione.

E se la società influenza tali processi, ciò fa parte della democrazia.Ma la democrazia non può essere imposta dall’esterno, così come è impossibile combattere la corruzione dall’esterno. Soprattutto se a farla sono coloro che la corruzione la subiscono in prima persona.Non c’è corruzione in Europa o negli Stati Uniti? In realtà, lì è legalizzata e c’è un’istituzione di lobbying. Che cos’è? Significa che le persone vanno in giro a dare soldi ai funzionari governativi a tutti i livelli. Anche questa è corruzione.

È chiaro che l’Ucraina è un Paese in cui la corruzione dilaga. È possibile combatterla dall’esterno? Alexander Grigoryevich ha detto che sono stati creati questi vari uffici, ma non sono subordinati alle autorità locali: né al presidente, né al parlamento, né a nessun altro. Si tratta di un’istituzione esterna.

Ascoltate, ho appena detto: è possibile portare la democrazia dall’esterno, comprese le istituzioni anticorruzione?Quando sono state create queste istituzioni in Ucraina? Nel 2015. E che anno è oggi? 2025.

A. Lukashenko:Abbiamo vinto, insomma.

V. Putin:Certo! E allora? Esiste da dieci anni e tutti in tutto il mondo gridano a squarciagola: “Aiuto! La corruzione sta travolgendo l’Ucraina”. Sì, è così. Ma l’efficacia delle istituzioni portate dall’esterno è pari a zero.

Invece di imporre al popolo istituzioni di governo esterne,in questo caso il popolo ucraino, dobbiamo aiutarlo a stare in piedi da solo e a creare queste istituzioni.

È impossibile per i cittadini eleggere un presidente e un parlamento e non influenzare i processi che avvengono nella società. È uno stato umiliante.Non c’è sovranità, non c’è affatto sovranità.

Sì, è vero, hanno cercato di cambiare qualcosa, di riconquistare almeno una parte della loro sovranità.Ma quando non gli piaceva dall’alto, bastava un fischio, un clic e tutto tornava allo stato originale.Sarebbe stato meglio se non avessero fatto nulla.Se fossero rimasti in un solo posto, tutto sarebbe stato nascosto e senza problemi. Ma hanno portato solo vergogna su se stessi.

Ma l’idea che debbano riconquistare almeno una parte della loro sovranità è certamente corretta.

Facciamola finita, o staremo qui tutto il giorno.

Domanda:Vorrei chiarire il processo negoziale sull’Ucraina. Sta attraversando fasi difficili e lente. A questo proposito, Alexander Grigoryevich ha già parzialmente affrontato la questione, ma ciononostante, la Bielorussia è pronta a fornire assistenza, ed è necessaria per la Russia in questo momento?

A. Lukashenko:Siamo da tempo d’accordo con Vladimir Vladimirovich – se necessario, dirà sempre, collegare la Bielorussia sia al processo che ai processi.

Oggi ho appena detto che abbiamo raggiunto un accordo a Istanbul. Ci sono questioni importanti da affrontare, come lo scambio di prigionieri di guerra, lo scambio di soldati feriti e così via. Ho chiamato Vladimir Vladimirovich e gli ho detto che trattiamo tutti allo stesso modo. Lui sostiene questo approccio.Sia gli ucraini che i russi sono guerrieri.Alcuni sono feriti, altri hanno bisogno di cure mediche immediate. Siamo pronti a fornire assistenza a chi ne ha bisogno. Ci sono davvero persone di questo tipo.

[Non si tratta solo di prigionieri di guerra, ma anche del trasferimento dei corpi dei defunti. Gli ucraini non si fidano di nessuno.Che i bielorussi, ad esempio, trasferiscano i corpi di alcune persone qui e di altre lì, ma solo i bielorussiHanno ripristinato i binari della ferrovia per portare i frigoriferi.No, lasciamo che siano solo i bielorussi a prendere il timone di questa locomotiva a vapore e a guidare i frigoriferi avanti e indietro.

Cercavamo persone, abbiamo dovuto [reclutare] afghani che hanno combattuto in Afghanistan, abbiamo trovato ferrovieri che facevano questo. I russi ce l’hanno chiesto, gli ucraini hanno accettato: lo stiamo facendo. Se necessario, ne verranno offerti altri.

Ma Vladimir Vladimirovich ha detto una cosa molto giusta – il mio punto di vista è completamente in linea con il suo – su Chasov Yar. Siamo assolutamente in tema – questo è davvero il caso. Non so, forse in periferia, da qualche parte, alcune case non sono ancora state sgomberate – non so come oggi.

V. Putin:No, non c’è.

A. Lukashenko:MaChasov Yar è la strada per Kramatorsk, che in realtà è il centro dell’operazione militare speciale dell’Ucraina.E poi? Dove voglio arrivare? L’Ucraina dovrebbe correre in questo momento a implorare Vladimir Vladimirovich: “Sediamoci al tavolo dei negoziati e raggiungiamo un accordo”. Altrimenti, tra un mese, un mese e mezzo, o due mesi, non so, non rimarrà nemmeno una struttura difensiva. I russi prenderanno gradualmente il controllo e conquisteranno l’area.

V. Putin:Lo restituiranno. È nostro.

A. Lukashenko:Lo restituiranno. Pertanto, dobbiamo negoziare. Se vogliono qualcosa, devono correre a cercarla.

Perché il giorno prima – ovviamente discuteremo di questo argomento – ho raccolto tutte le informazioni sulla linea del fronte e le ho coordinate anche con i vostri militari. Nel nostro Paese, coincide assolutamente in tutti i punti, anche nella regione di Sumy, dove state cercando di creare una zona cuscinetto. C’è un’offensiva ovunque. Non veloce, ma lenta. Perché lentamente? Ho chiesto a Vladimir Vladimirovich. Lui dice: “Mi dispiace per la gente”.

Esatto: è lento, ma costante. E non ci sono così tante vittime come nella Grande Guerra Patriottica,quando centinaia di migliaia di persone furono gettate in battaglia e centinaia di migliaia morirono. Solo in Polonia, 600.000 persone del nostro popolo, il popolo sovietico, persero la vita.In Ucraina non c’è questa guerra, è tranquilla e pacifica.Tuttavia, questo offre agli ucraini l’opportunità di dire: “Ascoltate, sediamoci e negoziamo”. Ma non vogliono farlo.

V. Putin:Per quanto riguarda la partecipazione dell’Ucraina al processo negoziale, siamo molto grati ad Alexander Grigoryevich e alla Bielorussia in generale per il sostegno e l’assistenza che la Bielorussia e il Presidente della Bielorussia ci stanno fornendo.

Siamo in costante contatto. Informo costantemente Alexander Grigoryevich dei risultati di questo processo negoziale. Tutti i nostri scambi avvengono sul territorio della Bielorussia. Il processo negoziale è iniziato lì nel 2022, per poi spostarsi a Istanbul, dove continua.

Ma conosciamo la posizione di Alexander Grigoryevich, dell’intera leadership bielorussa e del popolo bielorusso, che vuole vedere la pace tra i nostri due Paesi, Russia e Ucraina, il prima possibile. Alexander Grigoryevich è direttamente e attivamente coinvolto in questo processo. Grazie.

Domanda:In Kamchatka si è verificato un terremoto molto forte e il mondo è rimasto affascinato dai filmati dei medici che hanno continuato a eseguire interventi chirurgici nonostante la situazione difficile e il rischio per le loro vite. Molti ritengono che questi medici meritino dei premi, mentre altri credono che stessero semplicemente compiendo il loro dovere. Li premierete?

V. Putin:È possibile svolgere il proprio dovere in modi diversi. Questi medici lo hanno svolto con dignità ed eroismo. Naturalmente, meritano i riconoscimenti dello Stato.

Recentemente sono stato informato dal governatore [Vladimir Solodov] sulla situazione in Kamchatka.Vorrei ricordare che molti anni fa abbiamo lavorato al rafforzamento di edifici e strutture in Kamchatka, che si trova in una zona sismica pericolosa, e abbiamo lavorato anche sui sistemi di comunicazione.Spero che anche questo abbia avuto un ruolo, visto che non ci sono stati danni gravi o vittime, il che è un’ottima notizia.

Per quanto riguarda i medici da lei citati, ho già espresso la mia valutazione. Tuttavia, vorrei assicurarle che abbiamo molti specialisti che svolgono le loro mansioni al meglio delle loro capacità, e ci sforziamo sempre di rispondere in modo appropriato e di fornire il necessario riconoscimento da parte del governo, anche attraverso premi.

Grazie. [sottolineatura mia]

Sono molto sorpreso che i media non abbiano parlato di più di questo incontro, perché sono state dette cose molto importanti, non solo la necessità di affrontare le cause di questo conflitto, le cui radici sono legate a tutti gli attuali conflitti del pianeta. Non ho idea se Putin e Lukashenko abbiano discusso una strategia pre-stampa; probabilmente molto poco, visto che si conoscono così bene. Quindi, l’atmosfera di una discussione informale tra i media e i due leader è stata portata avanti molto bene. Il tema principale affrontato da entrambi era la sovranità e la sua mancanza all’interno dell’UE e dell’Ucraina, mentre lo Stato dell’Unione continua a rafforzare la sua sovranità combinata e condivisa attraverso l’espansione del commercio, scrollandosi di dosso le sanzioni illegali e usandole come “opportunità” e migliorando la propria sicurezza. Chiamando in causa Trump e i media occidentali BigLie per le loro vuote “costruzioni pubbliche” e la promozione di false, “eccessive aspettative”. Incorporando il titolo del potentissimo film russo,Vieni a vedereper quanto riguarda la questione dei bambini è stato magistrale. I negoziati sono in corso e Putin ha detto di essere d’accordo con i progressi, con il nuovo formato proposto e ha detto due volte che l’Ucraina ha proposto una sicurezza europea congiunta e che la Russia sarebbe lieta di discuterne perché fa parte della soluzione finale.

Anche la trasformazione del problema della corruzione in un esempio della mancanza di sovranità dell’Ucraina è stata esemplare. Il governo ucraino è incostituzionale, il che di per sé presenta i suoi problemi, mentre Putin ha anche detto che è bene cercare di riconquistare una parte della propria sovranità cercando di controllare la corruzione. Ho trovato questo punto molto curioso, con l’implicazione che Zelensky era solo un agente di coloro che gli davano i soldi, non un presidente in grado di allocare quei soldi come riteneva giusto. E questo porta alla domanda: Quando si fanno stanziamenti, a chi o a cosa sono destinati? Zelensky è accusato di aver ricevuto miliardi di dollari, ma era davvero lui il destinatario? Putin ha ancora una volta affermato che l’UE è solo una colonia dell’impero statunitense fuorilegge, che essa e i suoi membri mancano di sovranità nazionale, anche se alcuni sono più catturati di altri. Ci sono state diverse battute interessanti, alcune delle quali importanti, come quella di Putin sull’area oltre Chasov Yar:

Lo restituiranno. È nostro.

E naturalmente ne verranno presi altri prima della fine dello SMO, motivo per cui Lukashenko dice che gli ucraini dovrebbero “correre” a negoziare.

Mi è sembrata una risposta eccezionale ai recenti attacchi di bluster trumpiano degli ultimi giorni e al suo giovanile tentativo di scherzare retoricamente con Dmitri Medvedev. La prima metà diLa raccolta di informazioni del giudice Napolitanoha discusso di questo e di altri aspetti correlati che invito a guardare. Il simbolismo del luogo e lo stile concreto dell’evento trasmettono il fatto che lo Stato dell’Unione farà ciò che deve per proteggere, preservare e portare avanti i propri interessi, e il loro interesse principale è la pace. Le azioni dell’altra parte dimostrano che non è quello che vuole – e non può essere onesta su quali siano questi desideri, proprio come i sionisti non possono ammettere che stanno commettendo un genocidio.

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