Stati Uniti,elezioni! Redivivi e rimossi Con Gianfranco Campa, Max Bonelli, Cesare Semovigo 1a parte

Un banale messaggio su X ha annunciato la rinuncia di Biden a puntare alla riconferma alla presidenza. Non pare un comunicato autografo. Da allora non si hanno più notizie certe sulla sua condizione. Una miracolata a caccia della presidenza. Il quadro fosco conosciuto nei secoli bui. Novità importanti in campo repubblicano. Un candidato appena scampato ad un attentato, la nomina di un vicepresidente, presenze insolite e sorprendenti alla convenzione. Un fermento che si fatica a riscontrare in Europa. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

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Stati Uniti, elezioni! Trump, il sangue, la marcia ad ostacoli Con Gianfranco Campa, Cesare Semovigo

Abbiamo pubblicato la conversazione con cinque giorni di ritardo. Problemi tecnici ed adattamenti tesi a migliorare la qualità dei contenuti e della comunicazione. In una fase così convulsa un lasso troppo lungo che ci ha spinto a selezionare drasticamente il contenuto. Nel frattempo appare sempre più verosimile che l’atto proditorio non era orientato solo all’eliminazione di Trump, ma a compiere anche una strage, sulla falsariga di quella di Las Vegas di alcuni anni fa, tale da intimorire il movimento, esasperarlo e istigarlo a reazioni di stampo terroristico tali da innescare una guerra civile e una regolazione definitiva dei conti. Nella conduzione dell’attentato stanno emergendo in sovrapposizione più attori, spesso ritenendosi protagonisti e registi della trama, molti in realtà ridotti a figure manipolate. Ne parleremo con la maggiore accuratezza possibile in un prossimo documentario. Nel frattempo scelte politiche importanti sono emerse. Trump ha incontrato Kennedy, il terzo candidato alla presidenza sollecitandone pubblicamente l’istituzione di una scorta sino a quel momento negata dall’amministrazione di Biden; ha nominato la figura chiave della vicepresidenza in una marcia dall’esito ancora tutt’altro che scontato. Lo scorno del campo neocon, ancora insinuato in alcuni gangli vitali del partito repubblicato, ma dai consensi prossimi allo zero, è stato evidente, speranzoso come era di potersi di nuovo insinuare nella competizione. Il vantaggio da poter trarre da una eliminazione di Trump è sfumato per pochi millimetri. Non tutto è chiaro sugli indirizzi e sulla coerenza degli intenti dello schieramento, tranne un fatto: il possibile venir meno di un pilastro fondamentale alla sopravvivenza delle attuali leadership europee. Nel versante dem-neocon la situazione è sempre più caotica, con Biden avviato sulla via della rinuncia al secondo mandato, annunciato questa domenica, e con la difficoltà a far emergere un candidato credibile in grado di rappresentare una forza ancora temibile, ben radicata nei centri, ma accecata e ferita. In apparenza, la favorita è Kamala Harris, segno che l’attuale leadership continua a prediligere controfigure inconsistenti, facilmente manipolabili dalle varie fazioni in lotta ma dalla scarsa fascinazione. Ne parleremo quanto prima. Buon ascolto e grazie a Gianfranco Campa e Cesare Semovigo, Giuseppe Germinario

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Stati Uniti, il prezzo della libertà e di una presidenza. Con Gianfranco Campa

Biden, un candidato presidente totalmente disconnesso dal mondo reale, comunque mantenuto in piedi a prescindere, non ostante i malumori crescenti all’interno del suo stesso schieramento. Evidentemente gli apparati, i nuclei dei centri decisori contano più, molto di più delle persone e delle coreografie propinateci. Evidente, comunque, il vuoto di alternative e la natura troppo composita di uno schieramento demo-neocon pronto a deflagrare in assenza del nemico. Trump, alla sua terza candidatura; la prima dal successo inaspettato, la seconda espropriata in malo modo, la terza osteggiata con tutti i mezzi, almeno sino ad ora. E’ apparso meno lucido nel recente dibattito. Sarà per la liquefazione del rivale e la mancanza di un interlocutore all’altezza; sarà perché spossato da dieci anni di pressioni inimmaginabili; sarà per l’età; sarà per i limiti intrinseci del personaggio, senza disconoscerne i meriti. Tra questi ultimi, aver preservato e consolidato un movimento ben radicato e molto più maturo, ma che ha ormai bisogno di trovare altri leader. Nelle more, la gradita sorpresa di una liberazione attesa e rivendicata, quella di Julian Assange, ma dagli aspetti oscuri che non tarderanno a manifestarsi o a dissolversi. A meno di qualche escamotage machiavellico, comunque la cessione al nemico della propria polizza di assicurazione: i dati non ancora resi pubblici del suo immenso archivio. Una puntata da ascoltare. Si ringrazia Cesare Semovigo per il montaggio e per la sigla da lui composta. Giuseppe Germinario

Aggiornamento! Cominciano a manifestarsi le pressioni dei servizi di intelligence per una rinuncia di Biden alla candidatura. L’argine posto dalla famiglia Biden consiste in garanzie e salvacondotti sulle inchieste giudiziarie che si stanno cumulando.

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Stati Uniti, elezioni presidenziali! L’arma della giustizia Con Gianfranco Campa

Questione di giorni per conoscere il destino di Donald Trump, degli Stati Uniti, dello stesso Biden, in apparenza il beneficiario della trappola ordita. L’amministrazione della giustizia si sta confermando l’arma definitiva dello scontro politico in atto sino ad assumere aspetti talmente pretestuosi tali da delegittimare pesantemente le istituzioni. Una leadership disposta a tutto pur di sopravvivere. Sa che, in caso di avvicendamento del presidente, questa volta il ricambio traumatico di interi apparati può essere perseguibile o, quantomeno, il suo tentativo può destabilizzare definitivamente gli assetti di potere. Una situazione che apre la strada a colpi di mano, dentro e fuori a quel paese, sempre più avventuristici. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

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Stati Uniti, elezioni presidenziali. Piegare la realtà, con Gianfranco Campa

Poche settimane alle scelte improrogabili, pochi mesi all’obbiettivo finale. Non sarà la conclusione di uno scontro politico di natura esistenziale; sarà un punto di svolta verso un epilogo senza esclusioni di colpi. Trump sta rivelando una volta di più la sua indomita capacità di resistenza agli attacchi più spregiudicati; sta confermando, purtroppo, la difficoltà a creare le condizioni di una successione ormai improcrastinabile. Il movimento MAGA avanza come una onda irresistibile destinata a rendere impossibile una ricomposizione degli assetti tradizionali di potere statunitensi. Il suo programma e le sue aspirazioni sono molto più radicali di quanto siano apparse nelle scelte contraddittorie portate avanti durante e dopo la sua presidenza. Un’onda in grado di smascherare e neutralizzare le trame sempre più sfacciate che si ordiscono ai suoi danni. Emergono il livello delle minacce ordite e la fitta rete di collusioni e complicità costrette ad esporsi insolitamente nel tentativo di catturare ed eliminare una preda sfuggente. Traspare l’odio. In Europa le élites dominanti hanno colto la drammaticità del momento; non si può dire lo stesso per quella area critica che dovrebbe approfittare degli enormi spazi offerti da questa incertezza. Una trama il cui svolgimento ormai ultradecennale farà certamente scuola e che i redattori di Italia e il mondo hanno contribuito a svelare in questi anni, anticipandone spesso gli esiti e rivelando quei retroscena che il sistema mediatico ha sistematicamente coperto. Una puntata da ascoltare. Giuseppe Germinario

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Stati Uniti! La coperta troppo corta di un impero Con Gianfranco Campa

La leadership statunitense dominante inizia a presagire che la coperta di cui dispone non è sufficiente a coprire l’attuale impero. Una crisi, quindi, da sovraestensione cui porre in qualche maniera rimedio. I dilemmi da risolvere sono drammatici. Si tratta di consolidare con polso ferreo il controllo sull’area accessibile del proprio impero sul quale esercitare egemonia diretta ed estrazione spietata di risorse; il capro espiatorio designato è, a questo punto, l’Europa con la piena accondiscendenza delle sue élites. Si tratta di ridurre e concordare con i nuovi contendenti nell’agone internazionale, in primo luogo la Cina, le dinamiche di una globalizzazione dalla quale la formazione sociale degli Stati Uniti non può prescindere in tempi storicamente ragionevoli, pena il collasso interno, ma dalla quale anche la Cina potrebbe subire sconquassi traumatici in caso di collasso della intera rete costruita in questi ultimi decenni. La recente intervista alla Segretaria all’economia Raimondo, recentemente pubblicata, dietro la maschera dell’oltranzismo parossistico, cerca di delimitare, appunto, i confini di questo scontro http://italiaeilmondo.com/2024/04/23/cina-stati-uniti-capire-la-dottrina-raimondo-di-alessandro-aresu/ , in verità troppo ristretti per l’attuale leadership cinese. Un nodo gordiano quasi impossibile da sciogliere e del quale sembra approfittare sul piano dei consensi popolari Donald Trump parallelamente però al crescere della stretta soffocante della piovra tentacolare dei centri di potere che cercherà di soffocarlo presto o tardi. Nel frattempo sia in Europa, il polacco Duda oltre allo scontato Orban, che il leader liberale in Giappone, figure politiche inaspettate sembrano cogliere il vento che spira oltreatlantico. Opportunismo e trasformismo di chi? Buon ascolto, Giuseppe Germinario

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Scattata la ritorsione di Israele all’Iran_Aggiornamenti

Come prevedile la ritorsione di Israele contro l’Iran è partita. Si tratta della risposta alla replica dell’Iran, la quale se dal punto di vista dell’efficacia nei danni non ha raggiunto risultati visibili, ammesso che sia stato questo l’obbiettivo, ha rivelato la dipendenza estrema di Israele dal sostegno diretto occidentale. Colpisce il sostegno scontato di buona parte del mondo occidentale e di parte dei regimi del mondo arabo; ancora di più il silenzio, ancora più spettrale rispetto a quello subito dalla chiamata alla crociata antirussa, del resto del mondo. Tutte fratture che si allargano. Si tratta di una iniziativa del Governo di Israele e di Netanyhau, confidando sulla debolezza e insignificanza di Biden e della libertà di azione dei centri più avventuristi ed oltranzisti della sua amministrazione. Una decisione che lascerà, nell’immediato, ampia libertà di azione al Governo e all’esercito israeliano dentro e fuori il proprio territorio e imporrà ulteriore chiarezza negli schieramenti internazionali, soprattutto ai paesi arabi sunniti. Sarà, però, un ulteriore duro colpo alla credibilità strategica degli Stati Uniti nell’agone internazionale, sempre più in difficoltà nella sua veste di arbitro delle dinamiche geopolitiche e di “pacificatore”.

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08:12

Iran

Non c’è stato alcun “attacco dall’estero”, affermano i media iraniani. I droni sarebbero partiti dall’interno (L’orient le jour)

08:01

Guerra di Gaza  Esplosioni nell’Iran centrale, possibile attacco israeliano (Haaretz)

07:55

Il Ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir ha suggerito in un post di venerdì mattina X che l’attacco aereo israeliano contro l’Iran era una risposta troppo limitata allo sbarramento che gli iraniani hanno lanciato contro Israele dalla notte alla domenica. Fonti militari israeliani affermano invece che l’operazione deve ritenersi conclusa (Haaretz)

07:40

Funzionario israeliano al Washington Post: “Lo sciopero intende segnalare all’Iran che Israele ha la capacità di colpire all’interno del paese” (Haaretz)

07:28

L’ambasciata americana in Israele annuncia la limitazione dei viaggi del proprio personale (L’orient le jour)

07:02

Attacchi israeliani su postazioni militari nel sud della Siria (OSDH) (L’orient le jour)

06:42

Iran  I voli sono ripresi dagli aeroporti di Teheran (L’orient le jour)

06:00

USA: Solo Israele ha partecipato all’attacco.

Al momento sembra che sia l’Iran che Israele pretendono di far finta che l’attacco di rappresaglia di questa notte non sia mai avvenuto, anche se Israele rilascia una dichiarazione ufficiale, l’Iran sarà probabilmente costretto a riconoscere che almeno un qualche tipo di azione ha avuto luogo.

Questo attacco potrebbe essere stato “uno e veloce” Si spera che la situazione si sia tranquillizzata, anche se provocare la risposta delle difese aeree dell’Iran e ottenere cosi l’ordine di battaglia e le tracce aggiornate, prima di un attacco molto più grande, è una tattica reale usata in guerra, specialmente verso esche piu`vulnerabili…

05:35

I media di Stato iraniani hanno dichiarato che i siti nucleari iraniani hanno la massima sicurezza e non hanno subito danni dall’attacco di stanotte da parte di Israele.

FOX – Gli attacchi israeliani all’Iran sono “limitati”.

CNN- L’obiettivo in Iran “non è nucleare”.

NBC- Le forze israeliane hanno allertato i funzionari statunitensi prima dell’attacco di oggi.

Una confusione totale e dichiarazioni contraddittorie. Di sicuro sembra che l’attacco all’Iran sia stato limitato nella portata e nell’azione. Stareme a vedere…

05:31

Segnalazioni di attacchi informatici contro i siti web dello Stato iraniano

05:30

Alti funzionari degli Emirati Arabi Uniti (EAU) e dell’Arabia Saudita avrebbero detto agli Stati Uniti di aver bisogno delle stesse garanzie di sicurezza che gli Stati Uniti hanno con Israele se vogliono aumentare la loro partecipazione all’Alleanza regionale.

05:25

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ATTACCO CON RAZZI E DRONI SUL NORD DI ISRAELE

05:22

Sinceramente, fino ad ora questa risposta di Israele e molto “sottotono…”

05:20

Israele ha lanciato un attacco all’Iran nel giorno del compleanno della Guida Suprema Khamenei.

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05:18

L’Iran ha avvertito che se Israele avesse colpito il suo territorio, la risposta sarebbe stata più forte e immediata.

Vedremo cosa succederà nelle prossime ore.

05:11

I funzionari e gli organi di informazione iraniani affermano che tutte le esplosioni udite questa notte sono dovute a intercettazioni e che non si sono verificate esplosioni “a terra”.

05:06

I funzionari e gli organi di informazione iraniani affermano che tutte le esplosioni udite questa notte sono dovute a intercettazioni e che non si sono verificate esplosioni “a terra”.

L’Agenzia spaziale iraniana (ISA) sostiene che le batterie di difesa aerea sono state in grado di intercettare almeno 3 obiettivi ostili questa mattina sopra la provincia di Isfahan, nell’Iran centrale.

04:55

L’agenzia di stampa Fars riferisce che tre esplosioni sono state udite nei pressi di una base militare a nord-ovest di Isfahan. Fars aggiunge che potrebbe essere stato preso di mira un sito radar.

04:49

Secondo quanto riferito dai funzionari israeliani, gli Stati Uniti avrebbero comunicato all’inizio di oggi la loro intenzione di lanciare attacchi di rappresaglia contro l’Iran entro le prossime 24-48 ore.

04:36

L’aeroporto internazionale Imam Khomeini (IKA) di Teheran comunica ai passeggeri che tutti i voli sono stati cancellati e che devono uscire dall’aeroporto.

04:35

I luoghi finora presi di mira dagli aerei da guerra nella campagna di Daraa, in Siria:

– Aeroporto agricolo di Izraa
– Battaglione radar tra Izraa e Qarfa
– Aeroporto militare di Al-Thalaa, a ovest di Suwayda

I media statali iraniani riferiscono che l’attacco aereo di questa notte da parte dell’aviazione israeliana potrebbe aver preso di mira l’ottava base aerea tattica all’interno dell’aeroporto internazionale di Isfahan.

La base, che ospita diverse squadriglie di caccia F-14 “Tomcat”, è ora un punto focale del conflitto in corso.

04:32

L’IRGC dichiara lo stato di massima allerta in tutte le sue basi e campi in tutto l’Iran.

ABC News conferma che le forze israeliane hanno colpito un sito in Iran.

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04:10

Israele ha lanciato attacchi missilistici contro il programma nucleare iraniano

Sono state segnalate esplosioni nei pressi delle città di Isfahan e Natanz, nel centro dell’Iran, entrambe contenenti importanti strutture del programma nucleare iraniano.

Attacchi anche in Siria (sito radar a Suwayda) e in Iraq.

Meglio fare il pieno di benzina, il petrolio sta per salire alle stelle. L’Iran probabilmente chiuderà lo stretto di Hormuz.

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03:49

L’Iran ha sgomberato il suo spazio aereo.

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03:33

Esplosioni segnalate in Iran. Siamo in onda con le notizie dell’ultima ora.

Israele sta bombardando contemporaneamente Iran, Siria e Iraq.

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Crisi Iran-Israele-Gaza- Stati Uniti. Aggiornamenti con commento di Korybko

Apriamo una rubrica con gli aggiornamenti sulla situazione in Medio Oriente a seguito dell’attacco aereo su Israele

ore 08:45 del 14 aprile

Alcune considerazioni di Andrew Korybko a margine dell’attacco iraniano. Quanto alle dichiarazioni di Biden riguardo al mancato supporto statunitense ad una eventuale replica israeliana possono essere interpretate in più modi, non solo come presa effettiva di distanza. Ricordiamo che il bersaglio grosso di Israele (e Stati Uniti) rimangono gli impianti nucleari iraniani. A sua volta il Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate iraniane: Se il regime sionista risponde all’operazione di ieri sera in Iran, la nostra prossima risposta sarà sicuramente molto più ampia dell’operazione di ieri sera.

(TasnimNews)

Con il testo qui sotto sospendiamo, al momento, gli aggiornamenti. Giuseppe Germinario

Ciascuna scuola di pensiero ha argomenti convincenti a proprio sostegno, quindi è possibile che entrambe abbiano ragione a modo loro.

Sabato notte l’Iran ha lanciato uno sbarramento di droni e missili contro obiettivi militari in Israele in risposta al bombardamento da parte del sedicente Stato ebraico del suo consolato a Damasco all’inizio di questo mese. La Missione Permanente della Repubblica Islamica presso le Nazioni Unite aveva precedentemente avvertito X che il loro Paese sarebbe stato costretto a reagire per questa palese violazione del diritto internazionale dopo che il Consiglio di Sicurezza non avesse agito. Lo stesso resoconto ha poi scritto, dopo gli scioperi di sabato, che “la questione può ritenersi conclusa”.

Biden in seguito affermò che i militari americani “aiutarono Israele ad abbattere quasi tutti i droni e i missili in arrivo”, con rapporti che affermavano anche che anche la Giordania e il Regno Unito fornirono assistenza rilevante. Allo stato attuale della situazione di domenica mattina, ora di Mosca, Israele deve ancora rispondere allo sbarramento della notte precedente, ma Axios ha riferito che Biden ha detto a Bibi che gli Stati Uniti non parteciperanno alle operazioni offensive contro l’Iran. Secondo loro, gli ha detto: “Hai vinto. Prendi la vittoria.

È impossibile determinare in modo indipendente se l’Iran abbia inflitto gravi danni alle risorse militari israeliane o se si sia trattato solo di un attacco simbolico inteso a infliggere gravi danni psicologici alla sua popolazione. Sui social media infuria ora il dibattito sul fatto se questa risposta sia stata più un disastro che altro. I sostenitori di questo punto di vista credono che l’Iran abbia voluto solo “salvare la faccia” dopo il bombardamento del suo consolato a Damasco e che abbia telegrafato i suoi piani di attacco per evitare un’escalation.

Per questo motivo, ritengono che la decisione di lanciare questo sbarramento di droni e missili dal territorio iraniano fosse tacitamente intesa a dare a Israele e ai suoi alleati abbastanza tempo per intercettarne alcuni. Per quanto riguarda gli altri che sono riusciti a passare, hanno preso di mira solo risorse militari, quindi la nebbia di guerra potrebbe essere sfruttata dall’Iran e dai suoi sostenitori sui social media per affermare che Israele sta nascondendo gravi danni. Questa teoria è plausibile, ma anche i suoi oppositori, che credono che la risposta dell’Iran non sia stata un fallimento, hanno alcuni punti validi.

Dopotutto, questa è la prima volta che l’Iran attacca Israele dal suo territorio, il cui impatto psicologico non può essere esagerato. L’intento potrebbe quindi essere stato quello di segnalare ciò che è in grado di fare su scala molto più ampia in caso di un’altra provocazione, in modo da ripristinare una parvenza di deterrenza piuttosto che infliggere danni militari significativi questa volta. Se il rapporto di Axios è accurato, allora gli Stati Uniti hanno ricevuto questo segnale e capiscono molto bene che l’Iran potrebbe fare molto peggio, se lo volesse.

Ciascuna scuola di pensiero ha argomenti convincenti a proprio sostegno, quindi è possibile che entrambe abbiano ragione a modo loro. Perciò, avrebbe potuto benissimo essere vero che l’impatto militare della risposta iraniana fosse stato appositamente concepito per essere un fallimento, ma l’impatto psicologico è stato significativo poiché ha lasciato sbalordita la popolazione israeliana. Inoltre, Bibi non si sarebbe aspettato che Biden gli dicesse di dimettersi, il che era certamente pragmatico se vero, ma anche guidato dalla sua antipatia politica nei suoi confronti.

I prossimi giorni saranno cruciali. La possibile conformità di Israele alla richiesta degli Stati Uniti di non attuare ritorsioni convenzionali all’interno dell’Iran suggerirebbe che una parvenza di deterrenza sia stata effettivamente ripristinata, dando così credito alle affermazioni secondo cui la Repubblica Islamica ha ottenuto una vittoria strategica. Se Israele dovesse andare contro la richiesta degli Stati Uniti, tuttavia, ciò suggerirebbe che la deterrenza non è stata ripristinata o che Bibi sta intensificando la sua azione per ragioni personali e/o politiche, con grande rischio per Israele.

È anche possibile che Israele possa telegrafare la sua risposta convenzionale all’interno dell’Iran per scopi simili di controllo dell’escalation in modo da “salvare la faccia” e poi chiudere la questione per ora. In tal caso, non si può dare per scontato che l’Iran lascerebbe tutto così e non si sentirebbe obbligato a effettuare un altro attacco per ragioni di “salvataggio della faccia” in quello scenario, rischiando così una spirale di escalation incontrollabile. La risposta più razionale è che Israele si ritiri, ma è prematuro prevederlo.

ore 08:00

Biden: “L’Iran e i suoi delegati in Yemen, Siria e Iraq hanno lanciato un attacco aereo senza precedenti contro obiettivi militari in Israele. Condanno questi attacchi nella maniera più ferma possibile.
Dietro mio ordine, per sostenere le difese di Israele, l’esercito americano ha schierato nella regione nella scorsa settimana aerei da difesa missilistica e cacciatorpediniere. Grazie a questo dispiegamento e all’eccezionale abilità delle nostre truppe, abbiamo aiutato Israele a distruggere quasi tutti i droni e i missili in arrivo.
Ho appena parlato con il Primo Ministro Netanyahu per riaffermare il fermo impegno dell’America nei confronti della sicurezza di Israele.
Domani [oggi] riunirò i miei colleghi leader del G7 per coordinare una risposta diplomatica unitaria allo sfacciato attacco dell’Iran. Il mio team interagirà con i colleghi in tutta la regione. E manterremo stretti contatti con i leader israeliani. Anche se oggi non abbiamo assistito ad alcun attacco alle nostre forze o installazioni, rimarremo vigili contro tutte le minacce e non esiteremo ad adottare tutte le misure necessarie per proteggere la nostra gente”.

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14 aprile 2024 (ora italiana)

Medio Oriente in diretta: Video in HD in tempo reale da Israele, Gaza e il Medio Oriente

 

05:07

La situazione e per il momento calma, ma secondo alcune fonti, Israele dovrebbe attaccare direttamemte l’Iran nelle prossime 24 ore.

 

05:00

Biden suggerisce di dare “una risposta diplomatica unitaria all’attacco dell’Iran” – Ecco la dichiarazione:

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04:39

Il canale israeliano N12News riferisce che l’esercito saudita ha avuto un ruolo nel fermare gli attacchi contro Israele questa notte. Sarà interessante vedere nelle prossime settimane cosa hanno fatto esattamente i sauditi questa notte.

04:35

Il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, ha chiesto al Ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, durante una telefonata avvenuta poco prima dopo l’attacco iraniano, di aggiornare gli Stati Uniti prima che Israele decida di lanciare una risposta militare contro l’Iran.

04:32

Nonostante la fine dell’attacco di rappresaglia iraniano contro Israele, lo spazio aereo sopra Israele, Libano, Giordania, Iraq e Iran occidentale rimane vuoto di voli commerciali e molti sono ancora chiusi, probabilmente a causa del timore che Israele possa presto lanciare la sua risposta contro l’Iran.

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04:22

Gli alti funzionari statunitensi sono preoccupati che Israele risponda rapidamente all’attacco di rappresaglia iraniano di questa notte senza pensare alle potenziali conseguenze regionali e globali che potrebbero causare un conflitto di grandi dimensioni; il presidente Biden avrebbe già espresso ai suoi consiglieri la sua preoccupazione per il primo ministro israeliano Netanyahu, che ritiene stia cercando di “trascinare” gli Stati Uniti in un’altra guerra su larga scala in Medio Oriente.

 

03:55

Comunicato del Presidente Argentino

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03:52

La Casa Bianca afferma che la telefonata tra il Presidente degli Stati Uniti Biden e il Primo Ministro israeliano Netanyahu è terminata dopo 25 minuti, presto sarà pubblicato il resoconto della telefonata.

03:47

DA CONFERMARE: Sarebbero stati appena lanciati nuovi missili dalla provincia di Alborz, in Iran.

03:40

Allarme rosso per diverse comunità nelle alture del Golan, nel nord-est di Israele, probabilmente a causa del lancio di razzi da parte di Hezbollah in Libano.

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03:37

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite terrà una riunione d’emergenza domenica alle 16:00 (NewYork) in merito all'”attacco iraniano senza precedenti” di questa notte contro Israele, dopo che la riunione è stata richiesta dalla missione israeliana presso le Nazioni Unite.

03:11

Il gabinetto di sicurezza israeliano ha deciso di autorizzare il primo ministro Netanyahu, il ministro della Difesa Gallant e il ministro Gantz a prendere decisioni sulla questione iraniana.

02:40

Israele chiede una riunione d’emergenza del Consiglio di sicurezza dell’ONU per l’attacco iraniano

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02:38

Il Presidente degli Stati Uniti Biden e il Primo Ministro israeliano Netanyahu stanno tenendo una telefonata per discutere le opzioni di risposta all'”attacco iraniano senza precedenti” di questa notte contro Israele.

02:36

L’Arabia Saudita invita tutte le parti ad eviitare alla regione i pericoli della guerra

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02:31

Finora il Comando del fronte interno dell’IDF ha emesso 726 allarmi in seguito all’attacco iraniano contro Israele.

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02:30

Il ministro della Difesa Yoav Gallant sta parlando con il suo omologo americano, il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin, a seguito dell’attacco iraniano contro Israele.

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02:28

Il portavoce dell’IDF, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha dichiarato che l’Iran ha lanciato decine di missili balistici contro Israele, causando lievi danni a una base militare.

La maggior parte dei missili è stata intercettata dal sistema di difesa aerea a lungo raggio Arrow. I missili sono stati abbattuti per lo più al di fuori dello spazio aereo israeliano.

Un impatto ha causato il ferimento di una ragazza nel Negev e altri impatti hanno causato “lievi danni alle infrastrutture” di una base militare, ha dichiarato Hagari.

I jet da combattimento hanno abbattuto anche decine di missili da crociera e decine di droni.

In totale, l’Iran ha lanciato più di 200 proiettili contro Israele, secondo Hagari.

 

02:19

Kim Jong Un ha ordinato di innalzare il livello di preparazione dell’esercito nordcoreano

02:14

I funzionari della Difesa israeliana riportano finora solo danni minori alla base aerea di Nevatim, nel sud di Israele, nonostante sia stata colpita da 2-7 missili balistici a medio raggio iraniani.

02:12

Resti di un missile iraniano a Baghdad, Iraq.

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02:09

Un alto funzionario statunitense ha dichiarato che l’Iran ha lanciato un’altra ondata di 70 missili da crociera e balistici da attacco terrestre contro Israele, portando il totale dei missili lanciati finora dall’Iran a 150.

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01:52

Diversi missili balistici iraniani sembrano aver colpito la zona del Negev; qui si vedono le riprese vicino al luogo dell’impatto.

 

01:44

Ho appena incontrato la mia squadra di sicurezza nazionale per un aggiornamento sugli attacchi dell’Iran contro Israele. Il nostro impegno per la sicurezza di Israele contro le minacce dell’Iran e dei suoi proxy è ferreo.” Biden

 

 

01:39

I funzionari israeliani hanno dichiarato che ci sarà una risposta significativa contro l’Iran per questo attacco.

 

01:35

Missile iraniano abbattuto in Giordania

01:33

Missili iraniani avvistati nel cielo sopra il palazzo della Knesset nella capitale israeliana di Gerusalemme; questo attacco cambierà la direzione della risposta israeliana e potrebbe da vita ad una incontrollabile escalation.

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01:26

Siria. Le difese aeree abbattono i missili nei pressi dell’aeroporto di Damasco

https://x.com/AlArabiya_Brk/status/1779286653502132492

 

01:20

Ci sono nuovi allarmi rossi nelle aree del Golan, della Cisgiordania meridionale e del Negev per attacchi di droni e razzi dall’Iran.

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01:17

I sistemi SAM IronDome, David’s Sling, Arrow-2, Arrow-3 e Patriot PAC-2 GEM-T delle Forze di Difesa israeliane che questa sera hanno abbattuto missili da crociera, missili balistici e droni delle Forze Aerospaziali dell’IRGC lanciati da Iran contro Israele.

01:14

Funzionari regionali hanno riferito che gli aerei della Royal Jordanian Air Force hanno abbattuto più di una dozzina di droni “suicidi” iraniani a senso unico sopra la Giordania settentrionale e centrale.

01:08

La situazione attuale su Jenin

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01:02

Dopo che gli Stati Uniti hanno colpito Soleimani, Trump ha detto di aver capito che l’Iran doveva rispondere per salvare la faccia. Così ha gestito l’escalation per evitare una guerra. Biden è capace di pensare in questo modo?”

01:00

Abbiamo la risposta alla domanda precedente:

Israele è sotto attacco significativo da parte dei missili balistici iraniani.
Altri missili da crociera e missili balistici a medio raggio hanno sorvolato la città settentrionale irachena di Erbil, dirigendosi verso Israele.
Esplosioni sono state udite sopra la città di Haifa, nel nord-ovest di Israele.
Esplosioni segnalate sopra la città di Gerusalemme, nell’est di Israele.
Segnalate intercettazioni multiple sopra Israele nord-orientale.

 

00:49

Le ultime due dichiarazioni dell’Iran potrebbero indicare che gli attacchi a Isreale sono finiti?

 

00:48

La missione del governo iraniano presso le Nazioni Unite invoca l’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite per giustificare l’attacco contro Israele come “legittima difesa”.

 

00:45

L’Iran sostiene di aver agito secondo la legge per autodifesa e afferma che i suoi attacchi sono stati “condotti sulla base dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite relativo alla legittima difesa”.

E aggiunge: “L’azione militare dell’Iran è stata una risposta all’aggressione del regime sionista contro la nostra sede diplomatica a Damasco. La questione può considerarsi conclusa. Tuttavia, se il regime israeliano dovesse commettere un altro errore, la risposta dell’Iran sarà molto più severa. Si tratta di un conflitto tra l’Iran e il regime canaglia israeliano, da cui gli Stati Uniti devono tenersi lontani”.

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00:37

l’Israel Defense Force ha dichiarato che l’aviazione israeliana, con l’assistenza di Stati Uniti, Gran Bretagna e altri alleati, ha già intercettato almeno 100 droni “suicidi” iraniani  che erano in rotta verso Israele.

 

00:31

Mentre il Medio Oriente è in fiamme e Biden e alle prese con una crisi profonda: Il comizio di Trump in Pennsylvania è assolutamente elettrico. Le persone continuano a presentarsi, sono ben oltre la capacità di accoglienza.

 

00:25

Le compagnie aeree non sorvolano gli spazi aerei chiusi. Il disturbo e lo spoofing del GPS sono diffusi nella regione e particolarmente intensi in questo momento. Questo può far apparire sulla mappa aerei che in realtà non sono presenti.

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00:15

Funzionari della Difesa e dell’Intelligence statunitensi hanno ora dichiarato che l’attacco in corso da parte dell’Iran è lo “scenario peggiore” a cui Israele si stava preparando e che potrebbe provocare una grande guerra in tutto il Medio Oriente.

23:59

I media di Stato iraniani affermano che il Corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) ha lanciato missili balistici a medio raggio contro Israele.

Iran inaugurates medium-range ballistic missile: report - World - DAWN.COM

23:55

L’Iran avrebbe lanciato decine di missili balistici negli ultimi minuti.

23:50

Israele si sta preparando a diversi giorni di combattimenti contro l’Iran, con una risposta israeliana attesa a breve.

23:47
ABC : Secondo le stime dei funzionari americani, l’Iran dovrebbe lanciare fino a 500 droni e missili da Iran, Iraq, Siria, Libano e Yemen.

23:45

Leggete la mia dichiarazione sullo sconsiderato attacco del regime iraniano contro Israele.” Rishi Sunak

Statement card with the words: “I condemn in the strongest terms the Iranian regime’s reckless attack against Israel. These strikes risk inflaming tensions and destabilising the region. Iran has once again demonstrated that it is intent on sowing chaos in its own backyard. “The UK will continue to stand up for Israel’s security and that of all our regional partners, including Jordan and Iraq. Alongside our allies, we are urgently working to stabilise the situation and prevent further escalation. No one wants to see more bloodshed.”

23:44

L’Iran avrebbe minacciato di attaccare qualsiasi Paese del Medio Oriente che apra il suo spazio aereo per un attacco israeliano contro l’Iran.

23:41
L’account ufficiale di Khamenei su X ha pubblicato un video in cui la Guida suprema iraniana afferma che “il regime malvagio sarà punito”.

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23:40

La rabbia è evidente alla riunione del Gabinetto di guerra israeliano a Tel Aviv.

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23:37

Funzionari della sicurezza hanno dichiarato che le difese aeree in Giordania sono in stato di massima allerta e pronte a intercettare qualsiasi obiettivo ostile che entri nello spazio aereo giordano.

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23:35

Il presidente Biden ha interrotto il suo weekend di relax a Rehoboth Beach ed è tornato alla Casa Bianca per “consultarsi con il suo team di sicurezza nazionale sugli eventi in Medio Oriente”, dopo che l’Iran ha sequestrato una nave che a suo dire era collegata a Israele.

 

23:34

I rifugi antiatomici pubblici hanno iniziato ad aprire nella città israeliana nord-occidentale di Haifa e in diverse altre comunità del nord di Israele.

23:32

L’USAF ha alcuni dei suoi F-15E Strike Eagles in servizio di pattugliamento armato su Iraq e Siria. Si prevede che assisteranno la Forza aerea israeliana nell’abbattere i droni iraniani in arrivo.

23:05 del 13 aprile 2024 (ora italiana)

L’Iran lancia un attacco diretto ad Israele con decine di droni e missili. I lanci sono partiti anche dall’Iraq, dallo Yemen e dal Libano. Si registrano forti esplosioni in Libano

23:08

L’aviazione militare giordana annuncia che cercherà di abbattere tutti i velivoli che dovessero attraversare il proprio spazio aereo

23:10

Un aereo cisterna Boeing KC-135R Stratotanker dell’aeronautica americana ha emesso un segnale di soccorso (7700: incidente o altra emergenza a bordo) sopra l’Iraq meridionale ed è sceso bruscamente. fonte milchronicles Ancora sconosciute le cause dell’incidente

23:18

Possibili rivolte in Cis-Giordania a seguito delle uccisioni di un ragazzo israeliano e di civili palestinesi

23:20

Chiuso lo spazio aereo del Libano

23:30

L’affollamento dello spazio aereo sul Medio Oriente secondo FlightRadar (Ria Novosti)

Stati Uniti! Riposizionamenti e resa dei conti_con Gianfranco Campa

Le dimissioni di Victoria Nuland sanciscono definitivamente il riposizionamento della leadership statunitense su due aspetti: il fronte principale del confronto geopolitico è sempre meno collocato in Europa e il suo epicentro in Ucraina ha rivelato soprattutto le debolezze e l’avventurismo di una ostinazione russofobica che lascerà nude ed esposte soprattutto le élites europee. Di fatto si sta cercando una via di uscita che comporterà comunque il pagamento di un prezzo particolarmente elevato o di un azzardo dagli esiti catastrofici. Il conflitto interno agli Stati Uniti detterà sempre di più le dinamiche geopolitiche; la gran parte delle energie della attuale dirigenza statunitense dovrà essere spesa all’interno. La Nuland promette di essere uno dei personaggi chiave incaricato alla bisogna. Sentiremo parlare meno di lei, ma non vorrà dire che cesserà di fare danni. Fa parte di un élite che si sente sempre più minacciata e riterrà di lottare per la propria stessa sopravvivenza anche a scapito della sicurezza e stabilità del proprio paese. L’anno terribile è iniziato in queste ultime settimane. Buon ascolto, Giuseppe Germinario
NB_segnalo che è possibile accelerare la velocità di trasmissione del video andando sulle impostazioni del filmato.

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Stati Uniti! Ambizioni soppresse, ambizioni represse_Con Gianfranco Campa

Con l’avvio delle primarie è iniziato il torneo elettorale che porterà, a novembre prossimo, all’elezione del prossimo presidente statunitense. Nella girandola di comparse, vere e proprie meteore di luce riflessa, destinate a scomparire malinconicamente, rimangono fissi nel cielo, come previsto, due astri secondo i dettami della cosmologia aristotelica. L’uno, Trump, bersaglio ambito da impallinare ad opera di predatori sempre più rabbiosi, ma sempre sfuggente; l’altro, Biden, predestinato per volontà superiore all’investitura, ma destinato a spegnersi tra i fumi della mente prima di raggiungere la meta. Si attende il momento propizio per far uscire dal cilindro il coniglio, o la coniglietta in grado di incantare con le buone o le cattive la platea. Una platea, però, che in gran parte ha scoperto il trucco, troppe volte ripetuto, troppe volte esibito con eccessiva sicumera. Non è detto che questa volta il gioco si riesca a ricomporre o il pubblico si contenti a faccia finta di chiudere gli occhi. Sarà un anno cruciale; di speranze, poche, di dolore, tanto. Ascoltate con attenzione Gianfranco Campa. Buon ascolto, Giuseppe Germinario

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