IL PROCESSO DI VERONA…, di Antonio de Martini

IL PROCESSO DI VERONA…
( tardivo ma non privo di ragioni, proprio come l’altro)

Leonardo Da Vinci nacque mezzo millennio fa da una relazione, illegale secondo il congresso di Verona .
Anche Lawrence d’Arabia fu frutto di una relazione adulterina.

La mancanza della possibilità di abortire ha provocato la nascita di numerosi inutili contemporanei che conosciamo bene.
Leonardo scrisse “ molti non lasciano dietro di se che cessi pieni”.

La materia è complessa e, chi voglia regolamentarla dovrebbe tener conto sia dei diritti naturali che di alcune esigenze della società.

Esempi.

a) Divorzio. Ogni essere umano ha diritto a sbagliare e avere un’altra opportunità , ma non indefinitamente. Dopo un secondo matrimonio/unione la terza volta dovrebbe essere preceduta da un test psicologico che assista chi ha evidentemente difficoltà a non ripetere scelte che lui/lei stesso considera poi errate.

Uomini molto ricchi o donne intraprendenti che si sposano cinque o sei volte non dovrebbero essere disponibili per pubblici uffici o impiegati nel media mainstream.
In alcune zone del mondo ( America Latina, Africa, Asia ) viene riconosciuto uno status pubblico alle amanti ( e diritti ereditari ai figli). Ma siccome di amanti tutti i congressisti ne hanno una/o, sull’argomento si sorvola.

b) Aborto. È certamente un diritto dei concepitori abortire, ma , se non si è psicolabili capricciosi e non vi sono inderogabili esigenze terapeutiche, cinque mesi sono un lasso di tempo sufficiente per prendere una decisione tanto drammatica e abortire ripetutamente non può essere consentito, salvo serie ragioni mediche.
Abortire è un diritto, ma – non illudiamoci- specie se fatto dopo il quinto mese, resta un omicidio. In Francia, un deputato ottenne la bocciatura delle legge facendo sentire in aula il battito del cuore del nascituro. A Verona hanno fatto il “ gadget” del feto. “ Convenscion molto lumbard “.

Gli esempi di famiglie non abbienti e numerose sono troppo noti perché ci si debba soffermare.
I figli sono, dovrebbero essere, frutto di amore, non cagione di bonus ad personam. I servizi sociali collegati alla vita familiare dovrebbero essere impeccabili ed avere una qualche forma riconosciuta di priorità.

Coi fondi del MOSE si sarebbero potuti assistere tutti i bambini del paese , mentre il MOSE è servito ad assistere qualche decina di figli di donne che non usufruitono, a suo tempo, del diritto all’aborto.

Il presidente del Consorzio “ Venezia Nuova” Zanda ( nato Zanda Loi , ma che non si vuole far ricordare la discendenza dal capo della polizia degli anni in cui il PCI prese potere) è quello stesso che adesso – tesoriere del PD dopo essere stato capo del gruppo parlamentare- ha proposto di aumentare le indennità dei Deputati.

Si, sono tanto favorevole all’aborto che a volte lo vorrei retroattivo.

c) Adozioni. L’ideale è che i bambini vengano dati in adozione a una coppia rappresentativa della famiglia tipo , ma , in mancanza, qualsiasi altra soluzione è preferibile all’orfanatrofio.
Numerose coppie si rivolgono all’estero per aggirare una legge che favorisce attese secolari, pone paletti illogici, pretende la perfezione dei candidati e favorisce in realtà lo sfruttamento dei bambini da parte di industriali dell’infelicità.

d) Unioni omosessuali. Sono sempre esistite e non vedo perché proibirle. Hanno certamente alcuni dei diritti e doveri tipici di una unione familiare. Possono ottenere ogni cosa, ma non l’equiparazione alla famiglia perché non sono la strada maestra per la perpetuazione della società. Sono una strada privata.

MEDIOEVO E DINTORNI

La TV del TG1 ieri sera ha presentato le tesi del presidente del “ convegno mondiale sulla famiglia” e il parere contrario di una decina di oppositori della stessa.

In coro tutto gli intervistati, accuratamente scelti, hanno lamentato un – da loro paventato – ritorno al Medioevo.

Guardandoli e ascoltandoli , ho pensato che ho ragione io ad essere ostinatamente favorevole all’aborto retroattivo.

Si continua a credere che il Medioevo sia un periodo di oscurantismo, vessazioni, infelicità.

Il povero Umberto Eco sta rigirandosi nella tomba al vedere che nessuno di questi virgulti progressisti , accuratamente scelti lo ripeto, ha letto i suoi testi.

È nell’alto Medioevo che sono nate le signorie comunali di cui tutta Italia mena ancor oggi vanto.

In quel periodo l’Italia ha creato il mestiere bancario e lo ha diffuso nel mondo, ha ripreso la guida culturale e spirituale del consorzio umano.

In quel periodo sono diminuite le tasse a causa dell’abitudine a pagare i soldati in terre e del conseguente diminuito bisogno di denaro da parte delle autorità.

La crescita di ricchezza provocò la reintroduzione delle monete d’oro come strumento di pagamento. Nacquero le Repubnliche marinare. Si iniziò a commerciare con la Cina.

È in quel periodo che nacque e si sviluppò l’Islam e vennero preservati – grazie a questo- secoli di cultura e sapienza greca che altrimenti sarebbero andati perduti.
Fu inventato lo zero e l’algebra, introdotta la bussola.
Nacquero gli ospedali e la scuola salernitana, la lingua italiana, il movimento benedettino è quello francescano , l’amor cortese, Dante, Petrarca e Boccaccio non hanno partecipato alla Resistenza, ma alla cultura medioevali come Chaucer e Shakespeare.
Federico I e II e la riforma gregoriana del calendario sono prodotti della cultura medievale. Nacquero le Università tra cui prime tra tutte Padova e Bologna .
Guglielmo di Occam , Bruno, Campanella e tanti altri pensatori iniziarono la marcia verso l’era moderna.
Ritenere negativo questi periodi medioevali e positivi questi tempi odierni può essere spiegato solo con la psicoanalisi.
Approfondita.

La Santa Inquisizione, la persecuzione e le torture degli alchimisti e filosofi, lo sterminio degli indiani del centro e Sud America , la reintroduzione della schiavitù ( finita con la nascita, medioevale, delle città) , le guerre di religione e di successione e dei trenta anni , sono tutti frutti del tardo cinquecento e del seicento.
Roba da scuola dell’obbligo ragazzi.

Al presidente RAI mi permetto di suggerire la buona pratica di mettere in sovrimpressione – come fanno nei paesi “avanzati”- nomi e cognomi degli intervistati invece di quelli dei cameraman di cui non ci importa nulla.