1947 India-Pakistan : Londra fa le pentole e Satan rettifica i coperchi _ Di Cesare Semovigo

l’ uso del terrorismo islamista è un marker dei servizi inglesi ,( ma ovviamente gli inglesi non possono agire senza il consenso americano ) e il pakistan è nato come anti.india sotto supervisione inglese esattamente come l’ ucraina è stata forgiata come anti-russia .
Quindi una cosa è qui evidente : chi ha acceso le polveri nel kashmir sono i servizi angloamericani e il motivo è evidente: i bankesters hanno sempre più urgentemente bisogno di una GROSSA guerra e vogliono trascinare l’ india nel proprio campo.
L’ india invece ovviamente fa solo i fatti propri fornendosi ad “entrambi i forni” e non era preparata alla violenta reazione pakistana alla sua risposta antiterroristica.
Ma anche il pakistan ha bisogno di “entrambi i forni” quindi la mia sensazione è che dopo un violento “scambio” il fuoco si spengerà ( come sempre) e non per lo smargiasso di Trump ma proprio per l’ azione dei BRICS che non sono una “alleanza” ma solo una “camera di compensazione” sorta appunto per non cadere facilmente nel solito “gioco inglese”.
Buona lettura, WS

1947 India-Pakistan : Londra fa le pentole e Satan rettifica i coperchi 

Di Cesare Semovigo  Italiaeilmondo.com 

L’attentato di Pahalgam (22 aprile 2025, 26 morti), attribuito dall’India al gruppo Jaish-e-Mohammed, ha innescato un’escalation militare in Kashmir senza precedenti negli ultimi vent’anni. L’Operazione Sindoor (6-7 maggio 2025), con attacchi missilistici indiani su nove presunti siti terroristici in Pakistan, ha causato 34-38 morti (26-31 civili pakistani, 8-15 militari indiani) e danni a infrastrutture, inclusa la centrale idroelettrica Neelum Jhelum. Il Pakistan ha risposto con fuoco di artiglieria lungo la Linea di Controllo (LoC), invocando l’articolo 51 della Carta ONU. Il contrattacco pakistano di queste ore nella notte del 9-10 maggio 2025 ( mentre scrivo ndr) ha intensificato le ostilità, con missili e droni diretti su basi militari indiane in Kashmir, provocando almeno 10 morti civili e danni vicino ad Amritsar e Srinagar.

Islamabad dichiara di aver abbattuto due caccia indiani e neutralizzato droni, accuse smentite da Nuova Delhi, che cita “malfunzionamenti tecnici”. Il Pakistan denuncia attacchi indiani su tre basi aeree, con la maggior parte dei missili intercettati. Entrambi i paesi, potenze nucleari (India: ~164 testate; Pakistan: ~170 testate, SIPRI 2023), hanno intensificato le operazioni, mantenendo una postura aggressiva per contenere anche una crescente spinta interventista confessionale .L’India sta sviluppando il Hypersonic Technology Demonstrator Vehicle (HSTDV), gestito dalla Defence Research and Development Organisation (DRDO), con velocità superiori a Mach 5 e traiettorie non balistiche. Integrabile con il BrahMos-II, l’HSTDV consente attacchi di precisione a lungo raggio, eludendo difese aeree. I test (2023-2024) confermano progressi, rafforzando la deterrenza estesa indiana contro le capacità missilistiche pakistane (Shaheen-III) e cinesi (DF-ZF). Nel contesto del contrattacco pakistano, l’HSTDV garantisce risposte rapide, consolidando la superiorità operativa di Nuova Delhi. Tuttavia, l’asimmetria tecnologica potrebbe spingere il Pakistan a intensificare azioni asimmetriche, come il sostegno a gruppi non statali, aumentando il rischio di errori strategici in un contesto nucleare con dottrine di no first use (India) o first use ambiguo (Pakistan)

Le immagini di batterie di Mrls a lungo raggio in azione di questa mattina (su entrambi i versanti)  , tatticamente non promettono nulla di buono ; molti analisti paventano scenari tetri in un teatro instabile e succube dell’episodio critico dal quale sarà impossibile prescindere .

Mentre scrivo arrivano fitte le notizie delle agenzie stampa , dagli stati maggiori e dalle tv di stato , la situazione rischia di ora in ora di degenerare verso la resa dei conti che gli opposti nazionalismi e oscuri patres coloniali desiderano da tempo

 

Cause ed effetti

Il trasferimento della produzione di iPhone da parte di Apple dalla Cina all’India, con una fabbrica da 60 milioni di unità nel Karnataka gestita da Foxconn, sfrutta la crescita economica indiana (PIL previsto al 7%, FMI 2025) e il Production Linked Incentive (PLI) scheme. Questa mossa indebolisce la centralità manifatturiera della Cina, alleata del tramite il Corridor Economico Cina-Pakistan (CPEC), e rafforza l’India come contrappeso a Pechino nell’Indo-Pacifico. Il Pakistan, con un’inflazione al 30% (FMI 2024), percepisce una minaccia indiretta, giustificando rappresaglie come quelle del 9-10 maggio. La narrativa pakistana interpreta l’ascesa economica indiana come un consolidamento del nazionalismo indù, alimentando accuse di un’agenda anti-musulmana legata alla revoca dell’articolo 370 (2019) e al Citizenship Amendment Act, che legittimano azioni militari per mobilitare il sostegno interno.

Una polemica sotterranea tra India e Cina complica ulteriormente il quadro. La competizione si manifesta lungo il confine himalayano, dove gli scontri del 2020 in Ladakh hanno evidenziato tensioni irrisolte, e nel dominio tecnologico, con l’India che accelera lo sviluppo dell’HSTDV per contrastare i progressi ipersonici cinesi. La decisione di Apple di spostare la produzione in India è percepita da Pechino come un affronto economico, orchestrato con il sostegno occidentale per erodere la sua egemonia manifatturiera. La Cina, che ha investito oltre 60 miliardi USD nel CPEC, vede l’India come una minaccia diretta ai suoi interessi regionali, rafforzando il sostegno militare al Pakistan, inclusi caccia J-10C e missili CM-400AKG. Questa rivalità mina la coesione del gruppo BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica), spesso celebrato come un’alternativa all’ordine globale occidentale.

La mitologia dei BRICS, fondata sull’unità economica e politica dei mercati emergenti, si sgretola di fronte alle divergenze strategiche: l’India si allinea sempre più agli Stati Uniti attraverso il Quad, mentre la Cina consolida partnership con Russia e Pakistan, creando un blocco antagonista.

Le riunioni BRICS (ultima a Kazan, ottobre 2024) mostrano crescenti attriti, con Nuova Delhi che critica gli investimenti cinesi in Pakistan come destabilizzanti e Pechino che accusa l’India di agire come proxy occidentale. Questa frattura riduce la capacità dei BRICS di presentarsi come un fronte unito, evidenziando la prevalenza di interessi nazionali su una visione collettiva.

Il mulino che vorrebbero molti rema al contrario e pesca sul Tamigi .

L’amministrazione statunitense, guidata dal presidente Donald Trump e dal vice presidente JD Vance, ha adottato una postura di non interferenza. Trump ha definito l’escalation “deplorevole” (Reuters, 7 maggio 2025), offrendo assistenza vaga, mentre Vance ha dichiarato che il conflitto “non riguarda gli Stati Uniti” (CNN, 9 maggio 2025). Questa posizione riflette la priorità di contenere la Cina attraverso l’India senza alienare il Pakistan, utile nella lotta al terrorismo. L’assenza di mediazione statunitense lascia un vuoto diplomatico quasi esponendo Londra a implicite responsabilità .

Il Regno Unito, ex potenza coloniale responsabile della partizione del 1947, è sotto accusa. Il primo ministro Keir Starmer ha chiesto “dialogo e de-escalation” (Euronews, 8 maggio 2025), ma proteste pakistane a Londra (7 maggio 2025) denunciano una presunta parzialità. La partizione, delineata nell’Indian Independence Act, ha lasciato la condizione del Kashmir irrisolta, con decisioni britanniche percepite come favorevoli all’India. Tuttavia, non esistono prove OSINT di un coinvolgimento attivo del Regno Unito. L’accordo commerciale rafforza Nuova Delhi, ma il ruolo di Londra è limitato alla cooperazione bilaterale, in linea con la strategia indo-pacifica britannica di contrastare la Cina. La narrativa di una “mano nascosta” britannica appare una costruzione retorica pakistana, volta a mobilitare sostegno contro l’India sfruttando il passato coloniale. Un disimpegno britannico dal sostegno economico all’India avrebbe un impatto marginale, dato il peso limitato di Londra rispetto a Stati Uniti e Cina.

Il conflitto amplifica le tensioni in un contesto nucleare, con l’India che dispone di un vantaggio convenzionale (budget difesa: 81 miliardi USD vs. 8 miliardi USD del Pakistan, IISS 2025) e il Pakistan che si affida alla Cina. Cina, Russia, UE, Francia e Italia esortano alla moderazione, ma l’assenza di un mediatore autorevole complica il dialogo.

La polemica India-Cina e la crisi dei BRICS accentuano le divisioni, con Pechino che percepisce l’India come un attore ostile e Nuova Delhi che rafforza i legami con l’Occidente. Gli scontri hanno generato migliaia di sfollati, danni a infrastrutture civili e accuse reciproche di violazioni del diritto internazionale. L’India consolida la propria egemonia attraverso tecnologie avanzate e crescita economica, ma la dinamica di rappresaglie rischia un’escalation nucleare. La comunità internazionale afferma la necessità di rafforzare la hotline militare indo-pakistana, coinvolgendo mediatori neutrali come Francia o Italia .

Non so voi ma se la palla per la mediazione passa da Macron e Meloni , un consiglio , comprate iodio . Come se non ci fosse un domani .

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Riforme politiche per un’epoca enea, di Tree of Woe

Riforme politiche per un’età enea

Opportunità praticabili per riformare il sistema politico americano

9 maggio
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Il saggio di oggi è un guest post di Thomas Umstattd di AuthorMedia . Thomas mi ha già ospitato due volte nel suo podcast ( How to Write Novels Men Want to Read e How to Write Novels People Will Love by Knowing the Zeitgeist ). Si è anche unito a me come ospite nel mio live streaming, ACKS To Grind ( An Indie Creator’s Guide to Marketing Sci-Fi and Fantasy ). Ha anche scritto l’eccellente guest post The Sci-Fi Zeitgeist Has Shifted: What Authors Need to Know (Lo Sci-Fi Zeitgeist è cambiato: cosa devono sapere gli autori ). Oggi Thomas parla di riforme politiche per la nostra era enea. A differenza di molti dei miei consigli – che non sono solo al di fuori della finestra di Overton, ma non sono nemmeno all’interno della contea di Overton – Thomas ha avanzato suggerimenti che rientrano ampiamente nell’ambito delle riforme che sembrano possibili. Buona lettura!


Mentre entriamo in una nuova era di zeitgeist culturale, stiamo anche entrando in una nuova era di sfide politiche. La storia ci mostra che la soluzione alle crisi di un’epoca spesso include i semi della crisi successiva. Ad esempio, avevamo bisogno di un debito pubblico elevato per vincere la Seconda Guerra Mondiale, ma ora il debito pubblico rappresenta una minaccia esistenziale per la nazione.

Con questo in mente, vorrei suggerire alcune riforme politiche strutturali per aiutarci a navigare in questa nuova era. Forse possiamo evitare di seminare troppi semi di sventura che i nostri discendenti raccoglieranno.

Riforma n. 1: limiti di mandato eneano

Cosa sarebbe stato meglio per l’America, che Trump concludesse il suo secondo mandato nel 2020 o nel 2024? La risposta a questa domanda potrebbe anche essere la chiave per affrontare alcuni dei problemi sistemici del nostro sistema politico nel suo complesso.

Ma prima parliamo della Repubblica Romana.

Limiti dei termini romani

Gli antichi romani avevano limiti di mandato. Ad esempio, i consoli prestavano servizio per un anno e poi si prendevano una pausa di 10 anni. Durante questa pausa potevano ricoprire altri ruoli governativi. Questo permetteva agli ambiziosi romani di accedere a vari livelli di governo durante il Cursus Honorum.

Corso onorario:

  • Questore (1 anno sì, 1 anno no)
  • Edile (1 anno sì e 1 anno no)
  • Pretore (1 anno sì e 1 anno no)
  • Console (1 anno in carica, 9 anni in pausa)
  • Governatore provinciale (1 anno in carica, a vita fuori dalla provincia )

Il Cursus Honorum diede a Roma una schiera di leader di tutto rispetto.

Un analogo americano sarebbe stato un politico ambizioso che prestava servizio nel consiglio comunale, per poi avanzare alla legislatura statale, poi al Congresso, poi a governatore dello Stato e infine a presidente. Per incoraggiare gli ambiziosi romani a percorrere il “cursus honorum”, i Romani stabilirono limiti di età progressivi per ogni incarico. Ci si poteva candidare a questore a partire da 25 anni, ma si doveva aspettare fino a 42 per candidarsi a console.

Il fatto che qualcuno sia stato mandato via e sia tornato alla vita privata ha mantenuto la classe politica parte integrante della cittadinanza. L’edile responsabile della riparazione dell’acquedotto era un cittadino normale l’anno scorso e potrebbe diventarlo l’anno prossimo. Ma potrebbe anche diventare console tra qualche anno.

Questo sistema creò una classe politica esperta in cui nessuno poteva candidarsi per una carica in carica. Spesso si vedevano patrizi candidarsi per una posizione che avevano ricoperto anni prima. Voteresti per Gaio, che ha svolto un buon lavoro come pretore qualche anno fa, o per Tito, che attualmente ricopre la carica di edile?

Un politico deve fare davvero un ottimo lavoro affinché gli elettori lo ricordino con affetto anche anni dopo aver ricoperto il suo incarico.

Gli americani hanno avuto una sola possibilità di votare per due candidati che avevano già ricoperto la carica di presidente in precedenza. E no, non è stato nel 2024 (Biden ha subito un colpo di Stato, non dimenticatelo); è stato nel 1892.

In genere, gli elettori americani devono scegliere tra esperienza e cambiamento. Gli elettori romani non hanno mai dovuto affrontare questo dilemma. In genere, avevano esperienza su entrambi i fronti.

Limiti di mandato americani

I problemi con i limiti di mandato americani sono duplici.

Innanzitutto, non ne abbiamo abbastanza. Il Congresso è il luogo in cui abbiamo davvero bisogno di limiti di mandato. La maggior parte dei senatori non ha il vigore fisico o mentale per candidarsi al proprio seggio senza essere in carica, il che li aiuta a vincere.

Il secondo problema è che l’unica carica che prevede limiti di mandato presenta la versione peggiore di tali limiti. Una volta che un presidente vince due elezioni, perde definitivamente la carica. Ciò significa che il secondo mandato è un mandato zoppo, in cui il presidente non è più motivato dalla prospettiva di essere rieletto.

Si potrebbe pensare che la mancanza di responsabilità elettorale trasformi i presidenti in tiranni, ma più spesso li rende solo pigri. Ad esempio, Obama ha giocato a golf il doppio nel suo secondo mandato rispetto al primo.

A Roma nessuno era mai un’anatra zoppa. I patrizi potevano sempre candidarsi per un’altra carica o ricandidarsi per la stessa dopo una pausa.

Limiti di mandato americani proposti per l’era enea

Invece di limiti di mandato permanenti per il presidente, credo che dovremmo adottare un approccio romano, con limiti di mandato temporanei per tutti. Basta con le anatre zoppe. Basta con i titolari eterni.

La mia proposta: 2 cicli accesi, 1 ciclo spento

Durante il periodo di pausa, i politici possono candidarsi per una posizione diversa in un ambito diverso del governo. Quindi, le opzioni a tua disposizione come politico con mandato limitato sono: avanzare di grado, retrocedere di grado o andartene.

Con questo approccio, i neoeletti potrebbero dover affrontare il precedente presidente in carica dopo un solo mandato. Ogni elezione è un’esperienza difficile, in cui ci si candida per un seggio vacante o potenzialmente per la rielezione contro il precedente presidente in carica.

Ma che dire di Washington?

George Washington stabilì con il suo esempio la consuetudine di una presidenza di due mandati. Rifiutò di candidarsi per un terzo mandato, ispirato da Cincinnato, il dittatore romano. Durante l’era repubblicana, il dittatore era un ruolo di emergenza, superiore a quello del console. Il Senato nominò Cincinnato dittatore per combattere un’invasione degli Equi. Dopo aver vinto una battaglia decisiva, si dimise immediatamente da dittatore piuttosto che arricchirsi completando il suo mandato di sei mesi.

I nostri fondatori avevano una grandissima stima di Cincinnato e intitolarono persino Fort Washington a Cincinnati per onorarlo. Washington era ampiamente considerato un secondo Cincinnato.

Ma c’è una cosa che la gente dimentica di Cincinnato: ricoprì la carica di dittatore due volte . Diciannove anni dopo aver respinto gli Equi, il Senato romano lo nominò dittatore per sventare un tentativo di colpo di stato di Spurio Melio.

Quindi, due mandati sì e uno no, potrebbero comunque onorare lo spirito di Washington e Cincinnato.

Con questo modello:

  • Clinton avrebbe potuto candidarsi contro W. Bush nel 2004
  • W. Bush avrebbe potuto candidarsi contro Obama nel 2012
  • Obama avrebbe potuto candidarsi contro Trump nel 2020.

Attualmente, la maggior parte dei politici passa direttamente da cittadino a deputato e vi rimane finché morte non li separi. Pochissimi deputati iniziano nell’amministrazione comunale, passano all’amministrazione statale e poi al Congresso. Due mandati attivi e uno di pausa porterebbero un’esperienza più variegata al Congresso, riducendo al contempo il marciume fungino che sembra infettare i deputati in carica.

Riforma n. 2: riforma dell’ostruzionismo

È positivo che Trump stia riformando il governo e sradicando la corruzione. Tuttavia, è un peccato che queste riforme vengano attuate per decreto dell’esecutivo. Da Cesare a Cromwell a Napoleone, le repubbliche muoiono quando l’esecutivo diventa troppo potente.

Questi sono i semi della prossima crisi.

I nostri padri fondatori lo sapevano e istituirono i tre rami del governo per responsabilizzarsi a vicenda . Ogni ramo avrebbe dovuto epurare gli altri rami dalla corruzione. Questo sistema è corrotto e l’ostruzionismo lo ha distrutto.

Nel 2024, il ramo legislativo ha approvato solo 274 disegni di legge. Pensavo che un minor numero di disegni di legge approvati fosse una buona cosa. Ma se il Congresso non apporta le modifiche necessarie, qualcun altro interverrà per fare il lavoro. Quindi burocrati non eletti approvano regolamenti e giudici non eletti emettono sentenze per colmare le lacune. La voce degli elettori viene messa a tacere quando i loro rappresentanti non riescono ad approvare una legge con un voto di maggioranza.

Il potere giudiziario opera ancora a maggioranza. La Corte Suprema ha bisogno solo di cinque giudici per approvare. E il potere esecutivo opera attraverso la volontà gerarchica dell’esecutivo. Ma il potere legislativo? Non può fare altro che approvare un bilancio senza il 60% dei voti al Senato.

Poiché la maggior parte delle votazioni segue le linee del partito, ciò significa che non verrà approvato nulla.

La soluzione è semplice: ripristinare l’ostruzionismo originale.

  • I senatori possono parlare quanto vogliono, ma devono farlo davvero dal profondo . Basta con i tentativi di bloccare i progressi.
  • Se non ci fosse nessuno nel pozzo, basterebbero 51 voti per chiudere la questione.

E proprio così il potere legislativo torna a essere un potere paritario del governo.

Riforma n. 3: Riforma del gerrymandering

Ho fatto uno stage nella legislatura del Texas nel 2001. Era la prima volta che i Repubblicani si occupavano della ridefinizione dei distretti elettorali in Texas in oltre cento anni. Il motto tra i membri dello staff era: “Saremo giusti con i Democratici tanto quanto loro lo sono stati con noi”.

Da allora, la legislatura del Texas è stata repubblicana.

Il problema: non esiste una persona apartitica. Quindi, la ridefinizione dei distretti elettorali sarà sempre un processo di parte. Chi ha il potere di tracciare i confini, li traccia in modo da favorire se stesso. Grazie ai dati elettorali a livello di Camera e ai modelli computerizzati, i membri delle commissioni per la ridefinizione dei distretti elettorali raramente perdono le elezioni.

Questo è uno dei motivi principali per cui i politici hanno indici di gradimento storicamente bassi e tassi di rielezione più alti che mai.

Invece di essere gli elettori a scegliere i propri rappresentanti, sono i rappresentanti a scegliere i propri elettori.

La soluzione: la geometria costituzionale semplice.

Stabilire i confini distrettuali latitudinali nelle costituzioni statali. Nella maggior parte delle regioni degli Stati Uniti, il divario Nord-Sud è culturalmente più significativo di quello Est-Ovest. I floridiani del nord sono più diversi da quelli del sud di quanto lo sia l’est dall’ovest. I confini latitudinali dovrebbero seguire il più possibile i confini delle contee. La contea è una vera e propria giurisdizione politica con reali differenze culturali che dovrebbero essere rappresentate il più possibile. Ma le contee variano notevolmente in termini di popolazione, quindi cosa fare?

Dopo ogni censimento, l’assemblea legislativa traccia le linee rette longitudinali per la suddivisione dei distretti. In questo modo si ottengono distretti rettangolari, limitando drasticamente la possibilità per i cittadini in carica di creare i propri distretti personalizzati. Possono comunque influenzare i distretti, ma in misura molto minore.

Ma che dire delle città? Come possono essere rappresentate? Designare un centro urbano definito costituzionalmente per ogni grande città. Questo centro è il punto centrale di un cerchio ricavato dal rettangolo. Le città più grandi potrebbero ottenere più spicchi di torta.

Se un bambino piccolo riesce a disegnare la mappa del distretto, la capacità del politico di fare imbrogli è limitata.

Riforma n. 4: Ambasciate statali a Washington

Uno dei problemi dell’attuale ordine politico è che i rappresentanti eletti spesso si identificano più con il loro partito politico che con lo Stato che li ha eletti. Questo è in parte dovuto al fatto che i funzionari eletti e il loro staff si integrano nella comunità di Washington, perdendo il loro senso di appartenenza alla comunità texana o floridiana.

Gli abitanti dell’Idaho trascorrono più tempo con i compagni di partito che con i loro concittadini.

Ecco quindi la mia soluzione proposta: “ambasciate” statali. Si tratterebbe di quartieri acquistati dagli stati per ospitare le loro delegazioni a Washington. Ci sarebbero case in cui senatori e rappresentanti sarebbero obbligati a vivere per legge statale. Queste case potrebbero persino essere collegate a uffici, proprio come la Casa Bianca è collegata a un ufficio.

Attorno alle abitazioni dei senatori e dei deputati ci sarebbero le abitazioni dei loro dipendenti.

Far vivere insieme la delegazione dell’Oregon aiuterebbe a preservare la loro identità locale e ad attenuare le asperità dell’affiliazione politica.

Avere uno spazio ufficio nel distretto del Texas sarebbe anche un promemoria concreto del fatto che lavori per il Texas, non per l’America.

Le scuole del quartiere sarebbero gestite dallo stato di origine anziché dalle scuole pubbliche di Washington. Pertanto, la Texas Education Agency gestirebbe le scuole del quartiere texano, mentre il Dipartimento dell’Istruzione della California gestirebbe quelle del quartiere californiano.

Vorremmo spingerci oltre e aggiungere ristoranti texani e un centro visitatori del Texas. Così i turisti in visita a Washington potrebbero anche “visitare” i vari distretti statali per farsi un’idea di quello stato.

Queste idee non sono nuove, ma in questa nuova era questo tipo di cambiamento strutturale è necessario.

Contemplations on the Tree of Woe ritiene che un’importante riforma che Thomas ha omesso di menzionare sia il ritorno della toga. Sotto il nostro regime, i politici americani saranno costretti a indossare splendide toghe viola e bianche al Campidoglio, mentre il Presidente sarà incoronato con una corona d’alloro e un mantello rosso in qualità di comandante in capo. Per ricevere nuovi post e sostenere il mio lavoro, considerate l’idea di diventare un abbonato gratuito o a pagamento.

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Rassegna stampa tedesca 32 A cura di Gianpaolo Rosani

Proponiamo l’intero interessante reportage del quotidiano bavarese sulla “giornatona” del
Bundestag, per l’elezione mezza zoppa del nuovo cancelliere Friedrich Merz, che non ha ottenuto
la maggioranza necessaria al Bundestag al primo scrutinio. Poiché ciò non è mai accaduto nella
storia della Repubblica Federale, il presidente della CDU inizia il suo mandato in una posizione
indebolita. Cronaca, retroscena e commenti occupano ben più della prima pagina: la coalizione
nero-rossa, sicura della vittoria, non era preparata a questo falso avvio. I Verdi e la Sinistra hanno
infine consentito, con il loro consenso a una riduzione dei termini, lo svolgimento di un secondo
scrutinio nel pomeriggio stesso. Alcuni considerano il fallito inizio un pesante fardello: “Non è di
buon auspicio per il nuovo governo”. Poco dopo la sua elezione, Merz ha ricevuto il decreto di
nomina dal presidente federale Frank-Walter Steinmeier: con questa consegna il potere ufficiale
passa al nuovo governo.

07.05.2025
Cancelliere al secondo tentativo
Friedrich Merz non ottiene la maggioranza necessaria al Bundestag al primo scrutinio. Poiché ciò non è
mai accaduto nella storia della Repubblica Federale, il presidente della CDU inizia il suo mandato in una
posizione indebolita.

Di Markus Balser – Berlino
Dopo una sconfitta storica, il leader della CDU Friedrich Merz è riuscito a entrare nella Cancelleria federale
al secondo tentativo. Proseguire cliccando su:

L’analisi del quotidiano di Amburgo sui fatti del Bundestag: “No, anche ora che Friedrich Merz è
riuscito a diventare cancelliere con fatica, non si può tornare alla routine quotidiana. Perché è vero
che è in carica, ma non ha ancora piena dignità. E questo è solo in minima parte colpa sua. La
responsabilità dell’incredibile debacle al primo scrutinio è dei parlamentari dell’Unione e dell’SPD –
almeno 18 – che hanno corso il rischio e hanno accettato il fallimento del loro cancelliere designato
prima ancora che iniziasse il suo primo giorno da capo del governo”. La SPD: mai un partito ha
ottenuto così tanto da un risultato elettorale così negativo. A partire dalle casse dello Stato
spalancate fino ai sette ministeri. Ci si chiederà ancora a lungo in quale stato mentale si trovasse il
leader della SPD Lars Klingbeil per strappare all’Unione tutte queste concessioni. È una ironia
della sorte che proprio i Verdi e la Sinistra, che durante la campagna elettorale erano stati i nemici
giurati di Merz e Söder, siano stati così corretti da sostenere la mozione che martedì ha permesso
a Merz di essere eletto Cancelliere.

08.05.2025


Con fatica
Come governerà ora Friedrich Merz?
Alla faccia della coscienza
Alcuni deputati sembrano non rendersi più conto delle loro azioni. Uno sfogo di rabbia

DI GIOVANNI DI LORENZO
No, anche ora che Friedrich Merz è riuscito a diventare cancelliere con fatica, non si può tornare alla
routine quotidiana. Perché è vero che è in carica, ma non ha ancora piena dignità. E questo è solo in
minima parte colpa sua. Proseguire cliccando su:

È raro trovarsi dal vivo quando il proprio Paese scivola in una grave crisi. Nemmeno il giornalista
dello SPIEGEL Konstantin von Hammerstein e i suoi colleghi dell’ufficio di Berlino si aspettavano
che il leader della CDU Friedrich Merz sarebbe stato bocciato al primo tentativo nelle elezioni per
la carica di Cancelliere martedì mattina. Hanno seguito le elezioni al Bundestag e quindi erano
presenti quando i vertici dell’Unione e dell’SPD hanno cercato per tutto il giorno, con una
diplomazia frenetica, di salvare la situazione. Hanno vissuto lo smarrimento dei deputati, la loro
frustrazione, il loro sgomento per i almeno 18 “traditori” provenienti dalle loro stesse file, ma anche
la gioia maligna dell’AfD. In colloqui con le persone coinvolte, hanno ricostruito per la storia di
copertina le ore drammatiche vissute al Bundestag. “Su questa coalizione ora incombe un’ombra”,
dice Hammerstein, “ed è del tutto incerto se riuscirà mai a liberarsene”.

10.05.2025
RESOCONTO DI UNA FALSA PARTENZA
Come gli errori di Merz e Klingbeil mettono a dura prova la coalizione

Un mandato conquistato con fatica
Friedrich Merz e Lars Klingbeil erano certi che all’inizio del governo nero-rosso tutto sarebbe andato
liscio. Ma è andata diversamente. Merz è l’unico cancelliere federale ad aver fallito al primo scrutinio.
Come è potuto succedere?
La repubblica in fermento
Il falso avvio del governo federale rispecchia lo stato generale del Paese: in molti settori sembra nervoso
e sopraffatto. La fallita elezione del cancelliere sembra l’ennesimo atto di un declino generale.
Di Dirk Kurbjuweit Proseguire cliccando su:

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