Una scomoda verità: Foti sarà (probabilmente) assolto, di Giuseppe Masala
Più leggo e rifletto sul caso #Bibbiano e più mi persuado di una tragica verità. Foti, il Dottor Stranamore, il Cattivo (ma cattivo per davvero) Maestro sarà assolto.
Provo a spiegarmi. Il caso Bibbiano a grandi linee è il seguente: un gruppo di persone insinuate a vario titolo nella Pubblica Amministrazione sottraeva i figli alle famiglie naturali con varie scuse. Il gruppo era mosso da furore ideologico da un lato e dall’altro lato dall’interesse economico. Ecco, però non tutti in questo gruppo di persone avevano le medesime responsabilità. Da un lato abbiamo “i soldati” – come per esempio l’assistente sociale lesbica e femminista – che hanno agito compiendo degli atti materiali illegali. Per esempio hanno modificato i disegni dei bambini inducendo in maniera fraudolenta i giudici in errore e facendogli emettere sentenza di sottrazione dei figli alle famiglie naturali. E’ chiaro ed evidente che qui c’è un atto materiale doloso che giustamente verrà sanzionato.
Ma Foti il grande guru che cosa ha fatto? Materialmente nulla. Ha solo pensato. Lui pensa (lo si deduce anche da un suo post di avanti ieri sulla sua pagina facebook) che nella famiglia naturale (o patriarcale, come dicono loro) vige la seguente regola rivolta ai figli: “io t’ho fatto, io ti distruggo”. Un retroterra violento rappresentato dal padre. Fosse per lui – ripeto, basta leggere quello che ha scritto – tutti i figli andrebbero sottratti alle famiglie naturali. Lui vuole rivoluzionare la società imponendo altri paradigmi.
Ecco, io posso pensare che il pensiero del Foti sia un pensiero delirante, fondamentalmente nazista, violentissimo e direi mostruoso. Ma il suo è un pensiero. Il suo è un sistema valoriale. Il suo è peraltro un sistema valoriale che non nasce dal nulla ma è figlio di una ben precisa scuola e di un ben preciso orientamento culturale. Anzi, molti orientamenti, variamente intrecciati tra loro:il postmodernismo, il costruttivismo, il freudo-marxismo (in difesa di Marx, sempre ricordiamo che giustamente morì dicendo di non essere marxista e probabilmente se avesse conosciuto questi ignobili filestei li avrebbe scuoiati vivi), la microfisica del potere, la biopolitica, la macchina desiderante, l’Antiedipo, l’esaltazione del perverso polimorfo,l’anarchismo libertario fino ad arrivare – secondo me – all’ultrauomo nietzscheiano.
Ecco, processare Foti significa processare Derrida, Deleuze, Guattari, Foucault, Nietzsche. Per certi versi anche Sartre e Simone de Beauvoir e molti, molti altri.
Ma le idee non si processano. E non si processa neanche chi ha creato una costruzione intellettuale delirante miscelando molte idee come secondo me ha fatto il Foti. Le Corti di Giustizia sono attrezzate – secondo me – per sanzionare reati, non per dibattere idee per quanto sbagliate, pericolosissime e deliranti.
Ecco, pur non essendo un giurista, non riesco a capire come possano condannare un uomo (pericolosissimo) per aver prodotto delle idee che io posso anche definire (come ho sempre definito) la peste del pensiero. Non risultando che Foti abbia commesso atti contrari alla legge ed essendo difficile dimostrare che lui era al corrente (e dunque era il mandante diretto) dei comportamenti delittuosi posti in essere dai “soldati” della congrega agente a Bibbiano (e temo non solo a Bibbiano, viste le ramificazioni in tutta Italia) mi sembra difficile che venga condannato.
Ecco, se un giorno, tra qualche anno, non si vorrà vedere questa persona santificata e beatificata appare sempre più necessario scindere la vicenda giudiziaria dalla battaglia delle idee. Le idee sbagliate si combattono dialetticamente con le idee non con le forche e le manette.
L’unica cosa che si può fare è pretendere che venga rotto quel meccanismo perverso dove l’interesse economico si somma alle idee ottenendo il risultato di rafforzarle grazie al potere del danaro. Poi bisogna leggere, studiare e scrivere dimostrando la perversione malefica di un certo apparato culturale. Insomma bisogna fare esattamente quello che ha fatto questa gente in questi cinquant’anni arrivando ad occupare tutti i gangli del potere culturale. Insomma bisogna fare egemonia per dirla con il buon Antonio Gramsci.
Sperare che questa battaglia la combattano i giudici con le loro armi spuntate sarebbe un errore tragico che alla lunga rafforzerebbe quello che non esito a definire il Nemico Antiumano.
Scusate la predica non richiesta.