GEOPOLITICA VACCINALE – ZOOTECNIE PER IL GREGGE ITALICO_2a parte, di Elio Paoloni

Qui sotto la seconda parte di un lungo e documentato articolo di E. Paoloni sulla problematica delle vaccinazioni e sull’acceso dibattito che imperversa in Italia da oltre tre anni. Una cosa appare certa. Quello delle vaccinazioni non è solo un problema di salute, né solo un problema medico, per altro riducibile ad una controversia tra oscurantisti e progressisti. Non è nemmeno un tema riducibile prevalentemente agli enormi interessi economici in campo medico-sanitario. Nel libro “gli stregoni della notizia” Marcello Foa, tra l’altro, illustra alcuni esempi di manipolazione dell’informazione in campo sanitario. Prossimamente recensiremo un libro dedicato all’argomento che offrirà una prospettiva ancora più ampia alla lettura di queste dinamiche_Buona lettura_Germinario Giuseppe

GEOPOLITICA VACCINALE – ZOOTECNIE PER IL GREGGE ITALICO_1a parte, di Elio Paoloni

4. Neonati in missione di guerra

 Dopo anni di accertamenti le quattro Commissioni della Difesa (delle quali una Parlamentare) (43) che hanno indagato sulle cause delle gravi patologie che colpiscono i militari italiani, hanno focalizzato l’attenzione sui vaccini e in particolare sull’MPR, evidenziando la possibilità che pratiche vaccinali particolari, massicce e ravvicinate potessero comportare una “disorganizzazione del sistema immunitario” (la tesi del prof. Tarro), suscettibile a sua volta di concorrere alla manifestazione di gravi patologie autoimmuni, quali tiroidite, sclerosi multipla, eritema nodoso, lupus, artrite reumatoide, diabete e, secondo taluni studi, leucemie e linfomi, giungendo a raccomandare il numero massimo di cinque vaccini per i soldati in servizioA ben piantati guerrieri 5 e ai neonati 12. Non fa una piega.

 

 

5 – L’effetto gregge

 

Tra le pezze a colore del decreto campeggia l’effetto gregge (44 – brevi cenni) (45 – relazione più dettagliata) mero calcolo probabilistico sulla immunità della popolazione in relazione all’immunizzazione naturale, continuamente smentito dai fatti: è talmente inaffidabile che, da una previsione del 55% di vaccinati per ottenere l’immunità si è saliti pian piano, nel corso di decenni, a un 95% che sembra non bastare più (46).

Pare infatti che la malattia riesploda anche all’interno di popolazioni interamente vaccinate, come avvenuto in Mongolia (47) (48) per il morbillo (50.000 casi fra 2015 e 2016 su una popolazione di 3,2 milioni di persone con il 99% di copertura vaccinale e oltre il 95% con almeno due dosi) e negli Usa per la parotite (49).

 

I vaccini sono progettati per proteggere la persona che li riceve, non per impedire il contagio. Anzi, subito dopo alcune vaccinazioni i bambini possono essere contagiosi (50) (51) come si evince anche dagli stessi foglietti illustrativi di diversi vaccini (52) e dunque pericolosi per i coetanei e per le donne in gravidanza.

Paradossalmente il morbillo e le malattie similari sono divenute pericolose grazie alle vaccinazioni: impedendo l’immunità naturale e ritardando nel tempo la malattia, perché sposta in avanti la soglia di suscettibilità senza fornire un’immunizzazione duratura, fa sì che la malattia tenda a colpire soprattutto gli adulti (non immunizzati per via naturale) e i neonati, per i quali è più pericolosa.

 

Va tenuto presente, infine, che la copertura da vaccino non va identificata tout court con una protezione immunitaria per tre motivi:

1) c’è una percentuale di “non responders” che, appunto, non producono anticorpi (53);

2) gli anticorpi da vaccino scemano con l’andar del tempo e così la protezione, forse anche per la minor circolazione del virus selvaggio e quindi alla mancanza del rinforzo naturale della memoria immunologica;

3) i vaccini provocano l’evoluzione di agenti patogeni più virulenti (54)

 

Ma la stampa fa il gioco di Big Pharma sbattendo in prima pagina i casi limite degli infelici bambini immunodepressi, i quali, ad ogni modo, non potrebbero andarsene a passeggio neppure con la copertura del 100% della popolazione planetaria, dato che sono esposti a innumerevoli malattie per le quali non esistono vaccini; è probabile anzi che sarebbero più al sicuro tra i non vaccinati, che pare siano mediamente più sani di quelli vaccinati, come mostrano molte ricerche indipendenti e l’esperienza clinica di molti medici (per esempio, dei centoventi che firmarono con Roberto Gava una lettera a Walter Ricciardi, presidente dell’ISS (55), all’epoca dei 4 vaccini obbligatori).

 

 

6 – Perché proprio questi vaccini?

 

Il tetano non è contagioso. La poliomielite e la difterite sono pressoché scomparse; il poliovirus è assente in Europa da 35 anni e si trova praticamente solo nei vaccini. L’epatite B è una malattia grave, ma si trasmette per via ematica e sessuale e il vaccino in età neonatale si può giustificare solo in presenza di rischi accertati.

 

In quanto al morbillo, negli anni ’60 il padre dell’epidemiologia Alexander Langmuir (56) lo riteneva una malattia benigna: “infezione autolimitante di breve durata, di moderata gravità e bassa mortalità… Le complicanze sono infrequenti e, con un’adeguata terapia medica, è rara la probabilità di un decesso… L’immunità che segue alla guarigione è forte e robusta e dura tutta la vita” (57)

In effetti il morbillo si è sempre manifestato con epidemie più o meno estese. In epoca pre-vaccinale gli anticorpi materni erano in grado di proteggere il bambino piccolo fino a nove, dieci mesi, l’età più delicata. Venivano colpiti bambini e ragazzi fino ai 14 anni, che poi rimanevano immuni per tutta la vita. La mortalità è andata scemando fino a scomparire ben prima dell’era vaccinale.

Si decise ugualmente di eradicarlo. E’ famosa la risposta dello stesso Langmuir a chi gli chiedeva perché mai: la stessa che Edmund Hillary utilizzò quando gli chiesero perché voleva scalare il monte Everest: “perché è lì”. Tratterebbesi di megalomania “scientifica”, magari a caccia di qualche premio e posto nella storia. O qualcosa di più: quando c’è da guadagnarci, banalissime malattie – o semplici soglie – vengono trasformate in anticamere del terrore. Qui (58) una documentata storia del terrore falso e di quello vero.

 

 

7 – Siamo noi che siamo sbagliati

 

La variabilità genetica della popolazione rende la vaccinazione di massa uguale per tutti – come per i polli in batteria – simile ad una roulette russa.

Di recente perciò le industrie del farmaco stanno investendo ingenti capitali in una nuova branca della vaccinologia, l’adversomica (60), allo scopo di dimostrare che gli effetti collaterali dei vaccini sono legati unicamente alle caratteristiche genetiche del soggetto vaccinato. L’iniziativa è lodevolissima: queste ricerche potrebbero stoppare la vaccinazione di massa senza se e senza ma salvaguardando alcuni dei soggetti più a rischio di reazioni avverse. D’altro canto è palese il tentativo di dimostrare che ad essere difettose sono le persone mentre i vaccini sono sempre e comunque perfetti e sicuri.

 

Cosa risponde l’establishment a tutto questo?

 

Quali sono le argomentazioni dei pro-vax, (quelle “scientifiche”) a favore del decreto ndo cojo cojo?

Per rendere l’idea del tenore delle repliche basterà un articolo (59), un pezzo davvero emblematico: una summa di apoditticità, con tanta sicumera e neppure un solo riferimento a studi, ricerche, statistiche. I link che troverete sono: uno a Team Vax Italia, non funzionante, due alle pagine Facebook di povere mamme indottrinate, e uno (questo sì che taglia la testa al toro) al sito dell’incontenibile Burioni.

In nome di tanta scienza segue un elenco impressionante di NON E’ VERO. Non è vero che… non è vero che… non è vero che… Punto. Non c’è una sola argomentazione, un solo testo citato, un solo nome. Non è vero e basta, non state a rompere. Al massimo troverete questa poderosa pezza d’appoggio: “spiegano i pediatri”. Quali pediatri? Quanti? Dove? Sembra la pubblicità di un dentifricio: “i Dentisti consigliano”. La correlazione con l’autismo? E’ “falsa, ripeto falsa”. “Ripeto”. Basta ripetere per dimostrare. La correlazione è ovviamente “smentita da centinaia di studi rigorosissimi” (che ci resteranno ignoti). Alla fine sparano il pezzo forte: la bufala dell’epidemia di morbillo (qualche centinaio di casi all’anno, quanti se ne verificavano gioiosamente al paese del sottoscritto in un giorno).

Non ci sono studi. E’ la frase più ricorrente sulla bocca dei minimizzatori: non ci sono studi che dimostrino questo o quell’altro possibile effetto. Dovrebbe essere un argomento tranquillizzante, e molti cittadini, in effetti, si lasciano tranquillizzare, come se la mancanza di una dimostrazione costituisse la certezza della mancanza di danno. Ma è la più inquietante delle risposte: perché, dovrebbe chiedersi il cittadino, mi somministrate qualcosa senza averla studiata a sufficienza? Perché questi studi non ci sono? Forse perché non vi conveniva? Vi pesava il costo o temevate i risultati?

Mercurio, alluminio e stronzio. Molti eccipienti, come le cellule renali di scimmia, sono dichiarati dai produttori (del resto senza alluminio diversi vaccini non avrebbero efficacia) che, va detto, si stanno impegnando a eliminare il mercurio, responsabile, come minimo (a detta delle autorità sanitarie) di possibili reazioni allergiche. Altre sostanze sono state rintracciate da ricercatori. Una delle repliche più diffuse alle preoccupazioni sui metalli, sempre sotto il titolone “Smentita la bufala!” è questa: ci sono più metalli nel latte materno, nell’acqua e nell’aria. E giù tabelle con microgrammi e nanogrammi. Nessuno che vi dica che l’ingestione e l’iniezione sono cose un po’ diverse. Se volete comprendere perché l’alluminio iniettato non viene espulso dei reni ma crea seri problemi immergetevi pure in questa dotta esposizione: https://www.freedompress.it/alluminio-nei-vaccini-e-nellalimentazione-facciamo-chiarezza-sulla-sua-azione/.

I burioni che si autolegittimano come unici depositari della Verità e danno del Somaro a qualsiasi interlocutore di opinione diversa sono per ciò stesso al di fuori della scienza: “La scienza non è un insieme di asserzioni certe, o stabilite una volta per tutte, e non è neppure un sistema che avanzi costantemente verso uno stato definitivo. La nostra scienza non è conoscenza: non può mai pretendere di aver raggiunto la verità, e neppure un sostituto della verità come la probabilità» (Karl Popper, Logica della scoperta scientifica).

 

Siamo insomma di fronte ad un arrogante e ottuso razzismo dell’intelligenza, di cui parlava il sociologo francese Pierre Bourdieu, citato – proprio a proposito di Burioni – dal filosofo Roberto Sgobba nell’editoriale del numero di Febbraio di AboutPharma and Medical Devices (61).

 

Sull’attendibilità della “scienza” medica invito a leggere le dichiarazioni di:

 

– Richard Horton, direttore di Lancet, la più famosa rivista scientifica al mondo, secondo il quale (62) una buona metà dei cosiddetti “articoli scientifici” apparsi sulle riviste mediche accreditate potrebbe avere una base non scientifica. Anche per il flagrante conflitto di interessi che vige tra studiosi, medici e case farmaceutiche: troppo spesso gli scienziati forgiano i dati per avvalorare una tesi precostituita. Oppure rivedono le ipotesi per adattarle ai dati”;

 

–  John P.A. Joannidis, docente di politiche sanitarie e direttore del Centro prevenzione e ricerca all’Università di Stanford, che ha pubblicato nel 2005 su “Plos Medicine”, un articolo (63) dal titolo inequivocabile: “Perché la maggior parte della ricerca è falsa”;

 

Una breve riflessione: se neppure i direttori delle principali riviste scientifiche sanno cosa è vero e cosa è falso, o meglio sanno benissimo che vero e falso si spartiscono il campo esattamente a metà, come pensate che l’uomo della strada – ma anche un semplice medico – possa davvero arrivare a decidere in proposito? I dibattiti tecnici non possono che frastornare il cittadino, costretto a scegliere sulla fiducia. Inutile dire che i genitori, e in particolare le sempre più fragili mamme, tenderanno a ritenere più autorevoli i pareri di chiunque venga presentato come esperto dalle televisioni dell’universo mondo a rete unificate: ovvero qualche alfiere di Big Pharma e dell’alta finanza (già: sappiate che la finanza creativa è riuscita a partorire i bond vaccinali) (64).

 

Nel dubbio sarebbe buona norma prendere per buoni i giudizi dietro ai quali non si profila – almeno apparentemente – la lunga mano dell’industria: chi si espone al ludibrio senza possibili – o anche solo probabili – motivi di profitto, di sicurezza, di carriera, deve godere sempre, a parer mio, di un credito maggiore, benché non illimitato. Resta l’impossibilità di scegliere con cognizione di causa (e chi tra noi, medici e ricercatori compresi, ha davvero cognizione di causa – anzi di cause, e di concause?) dunque la necessità di attenersi a una regola aurea: evitare probabili rischi per ipotetici benefici.

 

A parte i disastri storicamente acclarati e diverse inoppugnabili statistiche, in queste ultime pagine sono stati riportati soprattutto studi, pareri, sospetti, dibattiti. Non sempre, come abbiamo visto, comprensibili per noi profani e, soprattutto, confutabili, anzi facilmente stigmatizzabili.

Non si insisterà dunque sulla diatriba puramente scientifica. No, non abbiamo alcun bisogno di infilarci in questo ginepraio: possiamo tranquillamente attingere a dati incontrovertibili che possono e devono mettere in guardia il cittadino: le sentenze di risarcimento per danni causati da vaccini.

 

Queste sentenze sono solo la punta dell’iceberg: ricordate le considerazioni di David Kessler a proposito del Vaers: “vengono segnalati solo circa l’uno per cento degli eventi avversi gravi” e tenete presente che gli studi legali delle aziende farmaceutiche sono in grado, solitamente, di triturare chiunque, ammesso che le famiglie arrivino in Tribunale o che, appunto, siano rese edotte sui possibili legami tra vaccinazioni ed eventi successivi).

 

Soprattutto si tenga presente che anche quando non accertano definitivamente la correlazione tra vaccini e danni gravi o gravissimi, morte compresa, le sentenze giudiziarie non le escludono MAI: nella maggior parte dei casi si limitano a riscontrare che non ve ne è assoluta certezza. Tale diffusa incertezza (parliamo di decine di migliaia di casi) sbandierata dagli inoculatori seriali come assoluta mancanza di correlazione, dovrebbe indurre alla cautela, specie se si considerano la documentata inefficacia di alcune pratiche vaccinali. Ma ecco a voi

 

LE SENTENZE

 

Qui (65) un elenco non esaustivo del foglio della Confindustria, notoriamente complottista; e qui (66) un altro terrificante esempio di superstizione, ignoranza e antiscientismo regalatoci dalla Corte di Giustizia Europea; ma voglio insistere sulle sentenze statunitensi (67) (68) e sapete perché? Non sono impugnabili dai seguaci della Lorenzin, dato che proprio un pro-vax, Andrea Grignolio, ha tentato di smontare la sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea comparandola sprezzantemente (69) proprio alle serissime procedure processuali statunitensi:

“I tribunali nordamericani valutano le testimonianze degli esperti non in base all’autorevolezza del perito o in base a “indizi gravi”, né in base a liste di consulenti tecnici (CTU) spesso stilate senza un principio di competenza come avviene in Italia, bensì in base a una procedura, nota come standard Daubert. Tale standard ritiene prove legali solo ipotesi ed esperimenti che siano controllabili e falsificabili empiricamente, che siano basati su una solida letteratura scientifica, che siano disegnati con procedure di controllo di riferimento, di cui sia noto il tasso d’errore, nonché su teorie e tecniche accettate da una comunità scientifica internazionale. Con queste regole, non ci sarebbero più sentenze o decisioni dei tribunali contra scientiam”.

Bene, se lo sostiene Grignolio, vuol dire che le sentenze statunitensi sono inoppugnabili e che i danni vaccinali gravi e gravissimi esistono e sono in buon numero, anzi in numero enorme.

Pochi sanno che da decenni esiste negli Stati Uniti un tribunale apposito. Si occupa esclusivamente dei danni da vaccino e risarcisce le vittime senza ricercare alcuna responsabilità, specie penale. Un regalo a Big Pharma, che dopo essere stata fatta a pezzi da cause legali tradizionali, aveva minacciato di sospendere la fabbricazione di vaccini. Anziché costringere i produttori a garantire la produzione di vaccini meno tossici o sospenderne l’obbligatorietà, il Congresso approvò il National Childhood Vaccine Injury Act, in base al quale sono i cittadini americani – e non i produttori dei vaccini – a pagare le spese di indennizzo (70). Qui uno degli elenchi di risarcimento (71) e l’originale di una delle sentenze (72) riguardante “convulsioni, encefalopatia e ritardo dello sviluppo”.

 

Una prima conclusione: i danni vaccinali non sono inventati da qualche millantatore ma accertati da corti di giustizia. Esistono. E non stiamo parlando di un po’ di febbre passeggera. Ciò – benché non metta certo fine al dibattito scientifico – ci permette di passare alle altre considerazioni.

43 –  https://www.analisidifesa.it/2017/09/in-principio-era-luranio-impoveritopoi-i-vaccini/

44 – https://www.liberascelta.org/immunita-di-gregge-cose-come-funziona/

45 – http://www.mednat.org/vaccini/relazione-ffranchi-11-marzo-2018-effetto-gregge-f.pdf

46 – http://www.assis.it/vaccinare-il-gregge/

47 – http://www.medicinapiccoledosi.it/vaccini/mongolia-morbillo-free-50-000-casi/

48 – http://apps.who.int/immunization_monitoring/globalsummary/countries?countrycriteria%5Bcountry%5D%5B%5D=MNG&commit=OK

49 – https://autismovaccini.org/2014/02/22/nuova-epidemia-di-parotite-in-soggetti-vaccinati/

50 – https://www.sciencemag.org/news/2014/04/measles-outbreak-traced-fully-vaccinated-patient-first-time

51 – https://academic.oup.com/cid/article/58/9/1205/2895266

52 – https://www.comilva.org/comunita-scolastica-rischi-della-convivenza-tra-vaccinati-non-vaccinati-e-soggetti-a-rischio/

53 – (https://www.siaip.it/upload/riap/1434_Basi_genetiche_della_risposta_immune_vaccinazioni.pdf

54 – https://journals.plos.org/plosbiology/article?id=10.1371/journal.pbio.1002198

55 – http://www.informasalus.it/it/articoli/vaccinazioni_lettera_presidente_sanita.php

56 – https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4550144/

57 – https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1522578/?page=1

58 – http://www.comilva.org/si-dissolvono-le-illusioni-sul-vaccino-anti-morbillo/

59 – https://www.linkiesta.it/it/article/2016/08/11/contro-tutte-le-bufale-degli-antivaccinisti/31446/

60 – https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2843136/

61 – https://www.aboutpharma.com/blog/2018/02/05/burioni-vaccini-somari-la-scienza-arrogante-danneggia-stessa/

62 – https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(15)60696-1/fulltext

63 – https://journals.plos.org/plosmedicine/article?id=10.1371/journal.pmed.0020124

64 – https://www.maurizioblondet.it/le-obbligazioni-sulla-morte-anche-le-obbligazioni-sui-vaccini-rendono-un-bellinteresse/

65 –https://www.diritto24.ilsole24ore.com/art/dirittoCivile/responsabilita/2017-10-16/vaccinazioni-obbligatorie-e-soggetti-danneggiati-141140.php?preview=true

66 – https://www.iltempo.it/cronache/2017/06/21/news/vaccini-sentenza-choc-della-corte-di-giustizia-europea-di-bruxelles-indizi-gravi-posso-provare-il-nesso-con-la-malattia-1030487/

67 – https://www.naturalnews.com/2018-04-05-court-ruling-confirms-gardasil-vaccine-kills-people-scientific-evidence-beyond-any-doubt.html

68 –https://www.notizieora.it/notizie/vaccino-morbillo-causa-danno-permanente-a-bambina-famiglia-risarcita-con-101-milioni-di-dollari-la-sentenza/

qui trovate la sentenza:

https://www.mctlawyers.com/vaccine-cases/vaccine-case-results/16-119V-MeaslesMumpsRubella%28MMR%29-Encephalopathy.pdf

69 –http://www.repubblica.it/salute/prevenzione/2017/06/22/news/danni_da_vaccini_per_corte_ue_indizi_gravi_provano_nesso-168816584/

70 – http://www.informasalus.it/it/articoli/danni-vaccino-dati.php

71 – https://www.mctlawyers.com/vaccine-injury/cases

72 – http://www.uscfc.uscourts.gov/sites/default/files/opinions/ABELL.ZELLER073008.pdf