Italia e il mondo

HELBERG CI SPIEGA LA PAX SILICA_a cura di Emanuele Rossi

HELBERG CI SPIEGA LA PAX SILICA
Un documento da leggere con particolare attenzione per vari motivi:
1- ci fa toccare con mano il senso della nuova SSN presentata da Trump il 5 dicembre in uno dei suoi aspetti fondamentali;
2- rende evidente il ruolo meramente, sprezzantemente coreografico della UE e marginale di appena due stati europei, Olanda e Regno Unito;
3- risalta sempre più ciò che comunque è sempre stato anche nella breve fase globalistico-unipolare: la sussunzione delle dinamiche economiche e di sviluppo tecnologico a quelle politiche e geopolitiche;
4- la forza militare rimane il fondamento dell’azione degli stati. Gli Stati Uniti, almeno in buona parte della attuale amministrazione e delle forze di cui sono espressione, sono consapevoli di non avere appunto, al momento, la forza per sostenere uno scontro aperto con i competitori emergenti e di dover ricostruire le basi economiche e sociali interne al paese. Si vedrà se gli sviluppi dello scontro politico-sociale interno e delle dinamiche geopolitiche glielo consentiranno.
Giuseppe Germinario
 
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A cura di Emanuele Rossi
Alle quattro di mattina di martedì ho partecipato a un media briefing in cui il sottosegretario di Stato per gli Affari economici degli Stati Uniti, Jacob Helberg, ha presentato la Pax Silica Initiative, vista da Washington come un passaggio strutturale nella riorganizzazione dell’economia globale, con un baricentro chiaramente collocato nell’Indo-Pacifico e nelle catene del valore tecnologiche che attraversano l’Asia-Pacifico. Ero l’unico dei (pochi) giornalisti europei ad essere invitato, ed è questo già un segnale chiaro di dove si collocava l’interesse strategico degli Usa, anche (e soprattutto) perché ciò di cui si parlava è uno dei più importanti progetti messi in piedi dall’amministrazione Trump. Nelle parole del sottosegretario Helberg, non si tratta di un esercizio dichiarativo, ma dell’avvio di un’architettura strategica attraverso cui gli Stati Uniti stanno riallineando i propri alleati asiatici attorno alle infrastrutture materiali dell’era dell’intelligenza artificiale. Compute, silicio, minerali ed energia vengono definiti come asset strategici condivisi, al pari di quanto furono petrolio e acciaio nel XX secolo. Vista la centralità che Washington affida all’Indo-Pacifico per questo e altri progetti, e vista l’occasione di averne potuto parlare direttamente con il sottosegretario, oggi cerchiamo di approfondirne le dinamiche. Helberg inquadra Pax Silica come risposta alla più profonda riconfigurazione dell’economia globale dai tempi dell’elettrificazione. In questo contesto, gli Stati Uniti e un gruppo selezionato di partner (di cui solo i Paesi Bassi sono parte dell’Ue, inclusi probabilmente per l’unicità rappresentata da un’azienda olandese nella produzione di chip) hanno deciso di organizzarsi attorno a ciò che renderà possibile la crescita economica e la potenza militare del XXI secolo: capacità computazionale, semiconduttori, minerali critici ed energia. L’obiettivo dichiarato è costruire “le rotaie del XXI secolo”, ovvero le fondamenta fisiche e industriali su cui poggerà l’economia dell’AI. Il punto di partenza è una constatazione netta: se il Novecento ha funzionato grazie a catene del valore basate su oil & steel, il nuovo secolo sarà governato da supply chain tecnologiche molto più complesse, vulnerabili e geopoliticamente sensibili. Da qui la necessità di riallinearle in modo coerente con le priorità di sicurezza nazionale. Andiamo avanti!
Cos’è Pax Silica Pax Silica è un’iniziativa strategica a guida statunitense concepita per riallineare gli alleati attorno alla costruzione di una supply chain del silicio – e quindi dell’intelligenza artificiale – sicura, resiliente e orientata all’innovazione. L’iniziativa copre l’intero stack tecnologico: minerali critici ed energia come input, raffinazione e processing, manifattura avanzata, semiconduttori, infrastrutture di compute e data center, fino a logistica e trasporti. Secondo Helberg, si tratta degli asset strategici destinati a sostenere crescita economica e potenza militare nel XXI secolo. Nella sua logica, Pax Silica risponde alla necessità di ridurre dipendenze coercitive e vulnerabilità concentrate, proteggere le capacità fondative dell’AI e consentire ai Paesi allineati di sviluppare e distribuire tecnologie trasformative su larga scala. È esplicitamente presentata come una partnership positive-sum, che non mira a isolare altri attori, ma a coordinare policy industriali e investimenti tra economie che intendono restare competitive e prosperare nell’era dell’AI. Il perno operativo è stato l’inaugural Pax Silica Summit del 12 dicembre, convocato da Helberg, che ha riunito controparti di Giappone, Corea del Sud, Singapore e Australia – pilastri indo-pacifici della manifattura, della tecnologia e dei minerali – insieme a partner europei e mediorientali come Paesi Bassi, Regno Unito, Israele ed Emirati Arabi Uniti, con contributi come ospiti da Taiwan, Unione Europea, Canada e Oecd. Il summit ha rappresentato un momento di convergenza strategica su come rafforzare ecosistemi tecnologici “trusted”, sostenere offtake arrangements di lungo periodo, espandere capacità produttiva e coordinare risposte a overcapacity e dumping, lungo tutte le filiere critiche dell’AI, dalla connettività alle reti energetiche. Convitato di pietra, la Cina, di cui Helberg non ha mai parlato direttamente e che non ha mai nominato. Attenzione, perché questa è un’informazione non banale su come procede parte dell’attuale approccio statunitense a Pechino (quello non falco con la Cina, appunto).

I “first principles” come architrave strategicaLa dichiarazione congiunta firmata dai Paesi fondatori non è concepita come un accordo vincolante, ma come un insieme di first principles: principi di base destinati a orientare azione politica, cooperazione industriale e investimenti. Helberg richiama esplicitamente la cultura delle grandi aziende tecnologiche, dove i first principles fungono da riferimento stabile per decisioni operative e strategie di lungo periodo. Questi principi servono a fornire un ancoraggio comune per affrontare sfide condivise di sicurezza economica. Nel corso dei suoi primi viaggi internazionali – che hanno incluso il mondo Asean e Apec – Helberg sottolinea di aver riscontrato una convergenza crescente tra i leader: la sicurezza economica è ormai percepita come sicurezza nazionale. Le supply chain globali stanno cedendo sotto il peso di nuove realtà geopolitiche, e i governi ne sono pienamente consapevoli. Sono i temi di cui si compone la nuova National Security Strategy pubblicata a inizio mese e (come fa notare una fonte diplomatica piuttosto presente all’interno del dibattito statunitense) molto allineata con le visioni di Elbridge Colby, attualmente sottosegretario per le policy del Pentagono e tra i principali strateghi della presidenza Trump. Teorico dell’avere come obiettivo primario l’impedire che la Cina stabilisca un’egemonia regionale in Asia, Colby non è un idealista, ma piuttosto un “falco realista” che, per esempio, con freddo pragmatismo definisce Taiwan “non un interesse esistenziale” per gli Usa (posizione che con ogni probabilità è intimamente condivisa dal presidente Donald Trump).
PER APPROFONDIRE UNA COALIZIONE NON CONVENZIONALE
L’inquadramento all’interno del dibattito statunitense più alto della Pax Silica è necessario per comprenderne meglio il valore. I Paesi coinvolti nella fase iniziale – Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud, Singapore e Australia, affiancati da Regno Unito e Israele – non costituiscono una coalizione tradizionale, ma riflettono la geografia reale delle supply chain dell’AI, che Helberg individua proprio nell’Indo-Pacifico come spazio primario di produzione, trasformazione e scalabilità tecnologica. La loro eterogeneità non è un limite, ma una risposta funzionale a sfide nuove. Ogni Paese porta un vantaggio distintivo: Giappone e Corea del Sud come potenze manifatturiere e tecnologie avanzate; Singapore come hub regionale per semiconduttori, hub finanziario e logistico; l’Australia come superpotenza mineraria indispensabile per la raffinazione; Israele come polo di innovazione; il Regno Unito come snodo tecnologico e finanziario. Pax Silica nasce così come una coalizione costruita sulle capacità specifiche degli alleati indo-pacifici, attorno ai quali si innestano partner complementari.
IL RUOLO DI TAIWAN
Qui il sottosegretario non poteva non affrontare il tema di Taiwan, perché se di chip si parla, allora non si può tenere escluso dal discorso il principale Paese produttore al mondo (come noto, oltre il 60% di tutti i chip a livello mondiale e quasi il 90–95% dei chip più avanzati viene prodotto nell’isola). Helberg chiarisce che l’assenza formale non equivale a esclusione sostanziale. Taipei ha partecipato alle sessioni chiave – in particolare su manifattura e semiconduttori – offrendo contributi considerati essenziali. La scelta di non includerla come firmataria deriva dalla volontà di valorizzare un dialogo bilaterale già in corso, l’Economic and Prosperity Bilateral Dialogue, ritenuto lo strumento più adatto per discussioni approfondite e sensibili. Non è chiaro quanto, anche informalmente, su questo pesi il rispetto della One China Policy. Helberg tuttavia sottolinea che la logica di Pax Silica non è quella di produrre documenti, ma di realizzare infrastrutture fisiche: smelter, acciaierie, data center, capacità produttive reali. Tutte le piattaforme multilaterali vengono quindi valutate in funzione della loro capacità di generare risultati concreti. In questa prospettiva, la partecipazione taiwanese resta centrale, e nuove adesioni alla dichiarazione sono attese nel primo trimestre del prossimo anno.


DALLA DICHIARAZIONE ALL’IMPLEMENTAZIONE
Secondo Helberg, infatti, l’iniziativa è ora entrata nella fase più delicata: l’implementazione. Questa si articolerà sui due binari principali. Il primo riguarda il coordinamento politico su questioni di sicurezza economica, con l’obiettivo di allineare – per quanto possibile – le policy nazionali dei partner. Il secondo è orientato a progetti concreti: investimenti, co-investimenti e potenziali joint venture lungo l’intera catena del valore. Con alcuni partner chiave, come Singapore, sono già nel programma di discussioni operative nelle prossime settimane. Helberg anticipa che i primi risultati tangibili potrebbero emergere già nel primo trimestre del prossimo anno, segnalando l’intenzione di passare rapidamente dalla cornice strategica all’azione industriale.


MINERALI CRITICI E APPROCCIO OLISTICO
Un pilastro centrale di Pax Silica è l’integrazione del lavoro sui minerali critici all’interno di una visione complessiva della catena di fornitura del silicio, con l’Indo-Pacifico come area chiave di de-risking strategico. L’Australia viene descritta da Helberg come attore indispensabile, in quanto superpotenza mineraria e snodo essenziale per la raffinazione necessaria alla fabbricazione dei semiconduttori, in un contesto in cui la concentrazione dell’offerta globale è considerata insostenibile. Gli accordi bilaterali sui minerali critici non sono separati dall’iniziativa, ma ne costituiscono un componente funzionale: essi alimentano Pax Silica rafforzando un ecosistema indo-pacifico di economie allineate. L’obiettivo non è solo la sicurezza dell’approvvigionamento, ma la costruzione di una filiera resiliente e integrata che riduca le dipendenze coercitive e sostenga la competitività tecnologica collettiva.


COORDINAMENTO INDUSTRIALE SENZA LOGICA SOMMA ZERO
Uno dei nodi più complessi riguarda il coordinamento delle policy industriali nazionali. Helberg respinge l’idea di una competizione interna tra alleati, sostenendo che il rischio di giochi a somma zero può essere mitigato attraverso investimenti legati ad accordi di offtake. Questi consentono di ancorare le decisioni industriali a impegni di acquisto concreti, facilitando le scelte del settore privato. Il sottosegretario insiste sul fatto che l’attuale contesto non consente rivalità tra partner: circa il 90% delle terre rare mondiali è controllato da un unico attore — la Cina — che tuttavia, come detto, non viene citata. È nei fatti una concentrazione giudicata insostenibile nel lungo periodo. In questa fase, c’è ampio spazio per espandere le capacità produttive di tutti senza entrare nella concorrenza reciproca. La competizione reale, sottolinea Helberg, non è tra alleati, ma contro l’attuale dominante.


APERTURA VERSO NUOVI PARTNER
Pax Silica viene presentato come un processo aperto e in evoluzione. Paesi non inclusi nella fase iniziale, come le Filippine, sono considerati partner essenziali e potenziali futuri partecipanti. Helberg evidenzia i contatti già avviati sul tema della sicurezza della catena di fornitura e dell’interesse condiviso per rafforzare la cooperazione. Il sottosegretario anticipa l’intenzione di proseguire il dialogo anche a livello bilaterale, con incontri programmati nei prossimi mesi. L’universo dei partner necessari, soprattutto nei settori dei minerali e della manifattura, è più ampio del nucleo iniziale, e l’iniziativa è pensata per crescere progressivamente. Ci sarà un ruolo più strutturato per l’Unione Europea? La domanda resta appesa…


UNA SOGLIA STORICA: LA PAX SILICA E IL CONFRONTO TOTALE SULL’AI
Nel quadro della competizione tecnologica globale, Helberg colloca Pax Silica all’interno di una strategia che vede l’Indo-Pacifico come teatro centrale del confronto totale sull’intelligenza artificiale. L’obiettivo statunitense è creare un vantaggio talmente competitivo elevato da risultare non scalabile, facendo leva su alleati che concentrano la maggior parte della capacità manifatturiera, tecnologicamente e mineraria necessaria all’AI. Da qui l’ambizione di rendere gli Stati Uniti – insieme ai partner indo-pacifici e a pochi altri che possono realmente produrre valore e primeggiare – quello che viene definito “arsenale dell’AI” del XXI secolo. Secondo Helberg, questa strategia ha già attratto centinaia di miliardi di dollari di investimenti e innescato il più grande rilancio industriale americano degli ultimi 150 anni. In questa visione, la sicurezza economica è parte integrante della sicurezza nazionale statunitense e del confronto strategico globale sull’AI, in piena coerenza con l’impostazione della National Security Strategy. Nelle sue conclusioni, Helberg afferma che per gli Stati Uniti la sicurezza economica non è una voce di bilancio, ma un prerequisito per la sopravvivenza nazionale. L’era della “resa al libero scambio” viene dichiarata conclusa, mentre prende forma una fase di rinascita industriale americana. Pax Silica si inserisce così come uno dei pilastri di questa transizione: un tentativo deliberato di ridisegnare le fondamenta materiali del sistema internazionale nell’era dell’intelligenza artificiale. Un messaggio enorme.

Vertice Pax Silica

Scheda informativa

Ufficio del portavoce

11 dicembre 2025

Delegates from various countries participate in a formal meeting around a conference table, with laptops, documents, and floral arrangements, in front of a "PAX SILICA: Securing the Silicon Supply Chain" banner.

Pax Silica è un’iniziativa strategica guidata dagli Stati Uniti volta a creare una catena di approvvigionamento del silicio sicura, prospera e guidata dall’innovazione, che va dai minerali critici e dagli input energetici alla produzione avanzata, ai semiconduttori, alle infrastrutture di intelligenza artificiale e alla logistica.

Basandosi su una profonda collaborazione con partner fidati, Pax Silica mira a ridurre le dipendenze coercitive, proteggere i materiali e le capacità fondamentali per l’intelligenza artificiale e garantire che le nazioni allineate possano sviluppare e implementare tecnologie trasformative su larga scala.

Pax Silica è una partnership a somma positiva. Non si tratta di isolare gli altri, ma di coordinarsi con partner che vogliono rimanere competitivi e prosperi.

Paesi partecipanti

Il primo vertice Pax Silica ha riunito le parti interessate provenienti da: Giappone, Repubblica di Corea, Singapore, Paesi Bassi, Regno Unito, Israele, Emirati Arabi Uniti e Australia, insieme ai contributi degli ospiti provenienti da Taiwan, Unione Europea, Canada e OCSE.

Insieme, questi partner ospitano le aziende e gli investitori più importanti che alimentano la catena di fornitura globale dell’IA.

Perché Pax Silica?

Un nuovo paradigma di sicurezza economica

Negli Stati Uniti e nei paesi partner è emerso un chiaro consenso: catene di approvvigionamento sicure, tecnologie affidabili e infrastrutture strategiche sono indispensabili per il potere nazionale e la crescita economica.

L’iniziativa risponde a:

  • Crescente richiesta da parte dei partner di approfondire la cooperazione economica e tecnologica con gli Stati Uniti.
  • La consapevolezza che l’intelligenza artificiale rappresenta una forza di trasformazione per la nostra prosperità a lungo termine.
  • Riconoscimento del fatto che sistemi affidabili sono essenziali per salvaguardare la nostra sicurezza e prosperità reciproche.
  • Aumento dei rischi derivanti dalle dipendenze coercitive.
  • L’importanza di pratiche di mercato eque e del coordinamento delle politiche per proteggere le tecnologie sensibili e le infrastrutture critiche.

Un momento economico di trasformazione

L’intelligenza artificiale sta riorganizzando l’economia mondiale. Il valore economico fluirà sempre più attraverso tutti i livelli della catena di approvvigionamento globale dell’intelligenza artificiale, generando opportunità storiche e domanda di energia, minerali critici, semiconduttori, produzione, hardware tecnologico, infrastrutture e nuovi mercati ancora da inventare.

Il significato del nome

“Pax Silica” deriva dal latino pax, che significa pace, stabilità e prosperità a lungo termine, come si evince da termini quali Pax Americana Pax RomanaSilica si riferisce al composto che viene raffinato in silicio, uno degli elementi chimici fondamentali per i chip dei computer che rendono possibile l’intelligenza artificiale.

Gli Stati Uniti stanno organizzando una coalizione di paesi basata sul principio della creazione di un ecosistema sicuro, resiliente e guidato dall’innovazione nell’intera catena di approvvigionamento tecnologico globale, dai minerali critici e dagli input energetici alla produzione avanzata, ai semiconduttori, alle infrastrutture di intelligenza artificiale e alla logistica.

Pax Silica è un nuovo tipo di raggruppamento e partnership internazionale che mira a unire i paesi che ospitano le aziende tecnologiche più avanzate al mondo per liberare il potenziale economico della nuova era dell’intelligenza artificiale.

Pax Silica mira a stabilire un ordine economico duraturo che garantisca un’era di prosperità guidata dall’intelligenza artificiale in tutti i paesi partner.

Il 12 dicembre, il sottosegretario di Stato per gli Affari economici Jacob Helberg ha convocato il primo vertice Pax Silicia, che ha segnato l’inizio di una nuova era d’oro di cooperazione in materia di IA e sicurezza della catena di approvvigionamento. Il vertice ha riunito i rappresentanti di otto paesi con gli ecosistemi di catena di approvvigionamento basati sull’intelligenza artificiale più all’avanguardia, tra cui Giappone, Repubblica di Corea, Singapore, Paesi Bassi, Israele, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito e Australia. Al vertice hanno partecipato anche ospiti provenienti da Taiwan, Unione Europea, Canada e OCSE.

Il vertice mirava a rafforzare ecosistemi tecnologici affidabili, sostenere accordi di acquisto a lungo termine, espandere la capacità produttiva nelle economie partner e coordinare le risposte alla sovraccapacità e al dumping, affinché le catene di approvvigionamento rimanessero sicure, resilienti e innovative nel tempo.

Insieme, questi partecipanti ospitano le aziende e gli investitori più importanti che alimentano la catena di fornitura globale dell’IA, tra cui, a titolo esemplificativo ma non esaustivo: Sony, Hitachi, Fujitsu, Samsung, SK Hynix, Temasek, DeepMind, MGX, Rio Tinto e ASML.

Questo vertice ha salutato un nuovo consenso geopolitico: la sicurezza economica è sicurezza nazionale e la sicurezza nazionale è sicurezza economica. I partecipanti hanno discusso della possibilità di perseguire congiuntamente partnership multilivello che rafforzino la sicurezza della catena di approvvigionamento, affrontino le dipendenze coercitive e i singoli punti di fallimento e promuovano l’adozione di ecosistemi tecnologici affidabili. Tutti i partecipanti al vertice hanno esplorato le opportunità di collaborazione su progetti di punta in tutti i settori tecnologici globali, tra cui connettività e infrastrutture dati, elaborazione dati e semiconduttori, produzione avanzata, logistica, raffinazione e lavorazione dei minerali ed energia.

Il presidente Trump ha affermato in modo esplicito che la sicurezza economica è sicurezza nazionale e che gli Stati Uniti sono determinati a vincere la corsa all’intelligenza artificiale. Questo sforzo segna un’altra pietra miliare nell’attuazione della visione del presidente.

Risultati attesi e risultati previsti

I paesi collaboreranno per garantire la sicurezza degli elementi strategici della catena di approvvigionamento tecnologica globale, tra cui, a titolo esemplificativo ma non esaustivo: applicazioni e piattaforme software, modelli di base all’avanguardia, connettività delle informazioni e infrastrutture di rete, elaborazione dati e semiconduttori, produzione avanzata, logistica dei trasporti, raffinazione e lavorazione dei minerali ed energia.

I paesi hanno affermato il loro impegno comune a:

  • Portare avanti progetti per affrontare congiuntamente le opportunità e le vulnerabilità della catena di approvvigionamento dell’IA nei seguenti settori: minerali critici prioritari, progettazione, fabbricazione e confezionamento di semiconduttori, logistica e trasporti, elaborazione dati, reti energetiche e produzione di energia.
  • Perseguire nuove joint venture e opportunità strategiche di coinvestimento.
  • Proteggere le tecnologie sensibili e le infrastrutture critiche da accessi o controlli indebiti da parte di paesi che destano preoccupazione.
  • Costruire ecosistemi tecnologici affidabili, inclusi sistemi ICT, cavi in fibra ottica, centri dati, modelli fondamentali e applicazioni.

Cosa succederà dopo?

Il sottosegretario Helberg ha incaricato i diplomatici statunitensi a Washington e all’estero di dare attuazione alle discussioni del vertice attraverso l’identificazione di progetti infrastrutturali e il coordinamento delle pratiche di sicurezza economica. Questa direttiva è stata diffusa alla sede centrale del Dipartimento di Stato e a tutte le missioni diplomatiche statunitensi all’estero per ulteriori azioni.

Per ulteriori informazioni, visita Pax Silica.

Che cos’è Pax Silica?

Pax Silica è l’iniziativa di punta del Dipartimento di Stato americano in materia di IA e sicurezza della catena di approvvigionamento, che promuove un nuovo consenso sulla sicurezza economica tra alleati e partner fidati.

Se il XX secolo è stato alimentato dal petrolio e dall’acciaio, il XXI secolo è alimentato dall’informatica e dai minerali che la sostengono. Questa storica dichiarazione sancisce un nuovo consenso in materia di sicurezza economica che garantisce che i partner allineati costruiscano l’ecosistema di IA del futuro, dall’energia e dai minerali critici alla produzione e ai modelli di fascia alta.Jacob Helberg
Sottosegretario agli Affari economici

Dichiarazione di Pax Silica

Representatives from multiple countries sit at a table holding signed documents in front of a backdrop that reads "PAX SILICA: Securing the Silicon Supply Chain," with national flags displayed behind them.

Ribadiamo il nostro impegno comune a promuovere la prosperità reciproca, il progresso tecnologico e la sicurezza economica dei nostri popoli. 

Riconosciamo che una catena di approvvigionamento affidabile è indispensabile per la nostra reciproca sicurezza economica. Riconosciamo inoltre che l’intelligenza artificiale (IA) rappresenta una forza di trasformazione per la nostra prosperità a lungo termine e che sistemi affidabili sono essenziali per salvaguardare la nostra reciproca sicurezza e prosperità. 

Riconosciamo che la rivoluzione tecnologica nell’ambito dell’intelligenza artificiale sta accelerando, riorganizzando sempre più l’economia mondiale e ridefinendo le catene di approvvigionamento globali. Crediamo che il valore economico e la crescita si diffonderanno a tutti i livelli della catena di approvvigionamento globale dell’intelligenza artificiale, generando opportunità storiche e domanda di energia, minerali critici, produzione, hardware tecnologico, infrastrutture e nuovi mercati ancora da inventare.

In questo spirito, dichiariamo la nostra visione condivisa di approfondire la nostra partnership economica attraverso sforzi congiunti in materia di pratiche di sicurezza degli investimenti, infrastrutture e incentivi.  

Incoraggiamo gli sforzi volti a creare partnership su stack strategici della catena di fornitura tecnologica globale, inclusi, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, applicazioni e piattaforme software, modelli di base all’avanguardia, connettività delle informazioni e infrastruttura di rete, elaborazione dati e semiconduttori, produzione avanzata, logistica dei trasporti, raffinazione e lavorazione dei minerali ed energia. 

Crediamo nella mobilitazione dell’immenso potere creativo e finanziario dell’industria privata e dell’imprenditoria per rendere i nostri cittadini più prosperi, le nostre nazioni più forti e le nostre catene di approvvigionamento più sicure. Cerchiamo approcci e soluzioni scalabili per la sicurezza della catena di approvvigionamento mobilitando i punti di forza industriali e tecnologici complementari delle aziende e delle imprese strategiche delle nostre rispettive economie. 

Sosteniamo la promozione di un ecosistema condiviso e affidabile di sviluppatori e fornitori di IA per rinnovare i settori tradizionali e sbloccare nuovi mercati e servizi per la prosperità duratura dei nostri popoli. 

A group of officials in business attire stands in front of a "PAX SILICA: Securing the Silicon Supply Chain" banner, with national flags displayed on a balcony above them in a modern, bright atrium.

Crediamo che la vera sicurezza economica richieda la riduzione delle dipendenze eccessive e la creazione di nuovi legami con partner e fornitori affidabili impegnati in pratiche di mercato eque. Allo stesso tempo, ci impegneremo a fornire ai partner di fiducia l’accesso all’intera gamma di progressi tecnologici che stanno plasmando l’economia dell’intelligenza artificiale. 

Comprendiamo l’importanza di affrontare le pratiche non di mercato che minano l’innovazione e la concorrenza leale. Riteniamo che il coordinamento sia essenziale per proteggere gli investimenti privati dalle distorsioni del mercato causate dall’eccesso di capacità produttiva e dalle pratiche di dumping sleali, nonché per preservare condizioni di parità per l’innovazione e la crescita. Comprendiamo l’importanza della cooperazione nell’attuazione delle nostre rispettive politiche volte a proteggere le tecnologie sensibili e le infrastrutture critiche da accessi, influenze o controlli indebiti.   

In questo spirito, intendiamo rafforzare ulteriormente la cooperazione economica e in materia di sicurezza nazionale, anche adottando misure complementari, se del caso, per affrontare le politiche e le pratiche non di mercato e migliorare la sicurezza degli investimenti. 

Il nostro obiettivo è quello di costruire e implementare reti informative affidabili, inclusi sistemi informatici e di comunicazione, cavi in fibra ottica e centri dati.  

Attraverso questa cooperazione, perseguiamo un partenariato economico globale per costruire un ordine di sicurezza economica basato sulla fiducia, sulla complementarità tecnologica, sugli interessi condivisi e su un impegno comune per un futuro più prospero.