Scenario ipotetico: verso un nuovo scisma d’Occidente, di Giacomo d’Euse

Un mondo sotto traccia_Giuseppe Germinario
Scenario ipotetico: verso un nuovo scisma d’Occidente.
Considerata la natura molto spinosa dell’argomento, faccio una rara eccezione ad una mia regola social e seleziono attentamente (per stima personale e consonanza di sensibilità) il pubblico di questo post.
Qui descrivo quel che ritengo per il prossimo futuro uno scenario possibile, forse neanche tanto improbabile, la risposta alla domanda “e mò come usciamo da questo casino?” che ci arrovella da una decade a questa parte.
Forse ne usciamo così.
Dunque, ipotesi. Papa Francesco (che qui si assume essere vero Papa, ancorché pessimo Papa) muore o abdica. In conclave si formano tre gruppi di cardinali elettori:
A. ortodossi fedeli alla dottrina, ormai ridotti una minoranza marginale se non proprio infima (circa 10-20%);
B. eterodossi che vogliono protestantizzare la Chiesa, ormai sono la maggioranza o quasi (circa 40-60%);
C. quelli che io chiamo curiali: interessati a conservare la struttura di potere, sostanzialmente indifferenti alla dottrina ma “non ci ammazzate la vacca, dobbiamo mungerla” (circa 40-50%).
Beninteso questa è una schematizzazione approssimativa, nella vita reale le distinzioni non sono mai così semplici: c’è chi fa il doppio gioco, chi si barcamena, le incertezze e le doppie fedeltà, poi ci sono i sotto-gruppi e le sotto-sotto-fazioni e le rivalità personali etc. Comunque mi pare abbia senso.
Ancorché tutti formalmente cattolici, ciascuno di questi tre gruppi opera con presupposti diversi per fini diversi, e sappiamo che nella Chiesa “ci si morde e ci si divora”. In particolare i curiali, anche se pubblicamente magnificano questo pontificato perché “de Papa nihil nisi bonum”, in verità sono assai scontenti perché capiscono che di questo passo crolla tutto e la vacca muore.
# Esito possibile n. 1: in conclave i curiali propongono agli ortodossi una convergenza di interessi, voi votate per il nostro candidato e noi vi promettiamo qualche piccola concessione, potete restare nella vostra riserva indiana per nostalgici; noi continueremo a flirtare con i poteri di questo mondo, ma senza quei picconamenti eclatanti che scandalizzano e allontanano i fedeli. Il patto funziona e viene eletto un Pontefice “moderato” che prova a correggere “moderatamente” la rotta della barca.
Se questo accade, il declino della Chiesa sarà forse rallentato, certamente non fermato.
# Esito possibile n. 2: gli eterodossi fanno gruppo compatto ed eleggono un Francesco II che prosegue tale e quale a Francesco I. Gli ortodossi chinano il capo e pregano. La Chiesa continua l’autodemolizione, i canali della successione apostolica continuano ad essere inquinati, la mala fabbrica di vescovi e cardinali continua a sfornare mediocri ed eretici. Per fede so che Dio interverrà prima dello schianto finale, ma non so come.
# Esito possibile n. 3: gli eterodossi forzano la mano, perché hanno una fretta maledetta di arrivare al punto di non ritorno, e delle due l’una: o commettono qualche irregolarità tecnica nelle votazioni, oppure decidono di fare il colpo grosso e provano ad eleggere un cardinale che è già tecnicamente eretico per acclarata negazione del magistero definitivo – e non ci vuol tanto, per esempio chiunque abbia parlato in favore dell’ordinazione femminile o del matrimonio omosessuale.
Arrivati a questo punto, gli ortodossi dicono che il troppo è troppo, prendono coraggio e contestano formalmente la validità dell’elezione, uscendo dal conclave e annunciando: noi non riconosciamo costui come pontefice, questo non è un Papa, questo è un antipapa. Dopodiché, vano ogni tentativo di riconciliazione formale, fanno un conclave separato ed eleggono un Papa veramente cattolico. Chiaramente le simpatie del mondo vanno tutte alla falsa Chiesa cattolica, che ha la forza di occupare “manu militari” i palazzi di Roma e tutta la struttura di potere; il vero Papa è costretto ad andare in esilio, forse anche a nascondersi. Molte istituzioni religiose si spaccano e pure qualche famiglia.
Ecco dunque che si consuma uno scisma formale tra la vera Chiesa cattolica e una falsa Chiesa cattolica. Una situazione dolorosissima, però non inedita, simile allo scisma d’occidente che lacerò la Chiesa dal 1378 al 1418, con la divisione in “obbedienze” tra Urbano VI e Clemente VII (nel 1409 si aggiunse pure Alessandro V, per nove anni ci fu il cosiddetto periodo dei tre papi). E detto sinceramente, sarà pure dolorosissima, ma sarà migliore dell’attuale, perché almeno sarà fatta chiarezza tra pastori e lupi.
In questo scenario, la vera Chiesa cattolica è povera di mezzi materiali, però almeno riesce a conservare integra la legittimità gerarchica ed una decente successione apostolica, con vescovi e cardinali sostanzialmente cattolici che preparano loro successori altrettanto cattolici. Il che viste le circostanze è già dire tanto, ed è la cosa più importante perché garantisce il “tradidi quod et accepi”.
La spaccatura tra vera e falsa Chiesa dura per qualche decennio, forse anche un secolo, finché delle due l’una:
A. arriva una persecuzione immensa per tutti i cosiddetti cattolici, veri o falsi che siano, sicché la falsa Chiesa si squaglia come neve al sole (non conviene più far finta di essere cattolici quando si è altro) e restano solo i cattolici veri;
B. l’Occidente crolla definitivamente dopo una guerra mondiale, e il potere vincitore distrugge la falsa Chiesa che si era schierata con l’Occidente liberal genderfluid. Oh, sia chiaro che questo potere vincitore (potrà essere la Cina o la Russia o l’Islam o Dio sa cosa), tollera a malapena la vera Chiesa cattolica, anzi magari poi perseguita pure questa; ma intanto in questo frangente esegue suo malgrado i piani di Dio, come altre volte nella storia Dio ha usato uomini non buoni per scrivere dritto sulle righe storte.
Cosa accade successivamente, lo sa Dio, ma intanto quella che resta è la vera Chiesa, cattolica e disinquinata. Forse Dio progetta di fare arrivare l’Apocalisse di qua a breve, e allora fine della fiera e arrivederci e grazie. O forse invece l’umanità ha ancora davanti a sé un futuro lunghissimo e arriverà all’anno diecimila, cinquantamila, centomila dopo Cristo, quando sarà colonizzato tutto l’universo e le diocesi avranno giurisdizione su interi pianeti. Nel qual caso noi siamo la pagina di un futuro libro di storia e quello che ora soffriamo sarà una lezione per i nostri discendenti. Questa speranza mi consola