Stalin, lo zar_di WS

Questo McMeekin dice cose giuste, ma non le dice tutte.
Non rivela ad esempio l’essenza politica che alimentò la lotta di Stalin per emergere e poi emarginare, fino a sostanzialmente liquidare, la setta mondialista che dominava il partito bolscevico di modo che egli, da “rivoluzionario” non ” di rango”, sostanzialmente era solo un “operativo”, si fece Zar dell’impero di cui i bolscevichi si erano impadroniti.
In questa sua “trasformazione” operò certamente la sua ambizione personale ma anche quelle “leggi ferree della geopolitica” che fanno sì che una “civiltà” viva trovi sempre una sua “guida”.
L’altra cosa che non viene detta è che da “zar” del nuovo Impero russo di nome URSS Stalin capì subito la verità di sempre : “la Russia ha solo due amici….”; il suo “comunismo in un solo paese” era una forma tattica di questa constatazione.
Certo i congressi del PCUS parlavano di “rivoluzione comunista” da esportare in tutto il mondo, ma per Stalin la cosa da evitare era che “tutto il mondo” ritenesse l’URSS una vera minaccia a “l’ ordine costituito”.
L’ ulteriore cosa omessa è che Stalin capì subito che la crisi del ’29 portava di nuovo la guerra e che l’ascesa del Nazismo l’avrebbe condotta nella forma di una guerra Germania-URSS.
Dal che l’industrializzazione forzata imposta all’URSS in maniera brutale era quindi una esigenza strategica.
Un processo largamente doloroso e inefficiente, a parte lo sforzo in ambito militare, proprio perché il riarmo era l’obbiettivo primario di un sistema, quello comunista, sicuramente disfunzionale , come poi tutti hanno visto.
Ma dal punto di vista dell’ efficacia geopolitica lo sforzo sicuramente poi funzionò come appunto a posteriori tutti hanno visto.
In più, io non ho letto il libro di McMeekin, ma da questa intervista ritengo che vi sia omessa anche parte dell’impianto della partita geopolitica che Stalin dovette giocare affinché l ‘URSS non subisse l’aggressione unita dell’intero mondo capitalista “andato a destra” dopo la crisi del ’29.
In ogni caso quella partita la riporto qui per come io l’ho ricostruita dalle mie letture.
Incominciamo subito dal fatto che Stalin fu sempre prodigo nell’offrire buoni affari al capitalismo americano affinché esso avesse buoni interessi nella sopravvivenza dell’URSS, nonostante la dichiarata volontà dei vari fascismi a contrastarlo dappresso ( patto anticomintern ).
E quella ben pagata collaborazione fu fondamentale per l’industrializzazione dell’URSS.
Di converso Stalin operò poi da subito all’interno delle relazioni europee per contenere l’inevitabile revanchismo tedesco sorto con il nazismo, ma senza mai trovarvi sponda. Tutti volevano a parole contenere la revanche tedesca ma tutti erano tanto “ russofobi”, anzi “anticomunisti” come dicevano allora, da odiare più la Russia comunista che la Germania nazista.
Stalin da questo ne ricavò solo due certezze: la guerra ci sarebbe stata e sarebbe stata comunque contro l’ URSS . Si trattava solo di capire il come e il quando.
La cosa che ovviamente più temeva Stalin era una “europa unita” in guerra con l’ URSS con il placet inglese; l’esito del “patto di Monaco” confermava questo incubo.
Ma qualcosa nella primavera del ‘39 cambiò: la Gran Bretagna rifiutò l’appeasement tedesco. Perché ?
Io azzardo l’ipotesi di un “Germany first” voluto dal “ Grande kapitale Anglosassone” e porto a conferma il fatto ormai accertato che Churchill , “il mastino” che prese la direzione di questa politica, precedentemente lui era stato un feroce antibolscevico, la prese dopo essere stato salvato dal fallimento dal “generoso aiuto” di un banchiere, ebreo per altro.
C’erano insomma per il “Grande Capitale anglosassone “ motivi per fare la guerra alla Germania prima che questa si decidesse a farla all’URSS .
Ma in contemporanea in quell’estate il Giappone invase la Mongolia impegnando duramente l’ Armata Rossa. Come quindi credere che l’improvviso indurimento inglese non fosse una sceneggiata ? Stalin quindi per prudenza si mantenne sulla difensiva nell’affare mongolo.
Chi invece si dimostrò poco prudente fu Hitler, il quale non resse le provocazioni polacche aizzate dagli inglesi; per risolvere alla svelta la questione , alla faccia di quanto aveva scritto e detto prima , cercò la guerra , ma cautelandosi con un patto di non aggressione con L’ URSS.
L’ abile Stalin ovviamente accettò; aveva trovato il modo di allontanare la minaccia tanto temuta. Ed infatti subito, dopo tanto traccheggio, Zukov ne approfittò impegnando a piena forza la sua “guardia siberiana” e sbaragliò i giapponesi in due settimane.
Quella disfatta lampo in Manciuria non ebbe allora eco nel mondo , coperta dal ben più forte rumore della guerra in Europa, ma fu determinante a minare la fiducia nipponica nella propria armata in Manciuria; due anni più tardi, infatti, il Giappone si vide costretto alla guerra , scelse la strada del mare piuttosto che quella della Siberia.
Comunque Stalin non si illudeva che presto o tardi l’ URSS avrebbe dovuto combattere con una Germania che avesse trovato dal campo di battaglia il tanto desiderato, da Hitler, “appeasement” con l’ impero inglese. Ma per quell’ evento ora aveva migliorato la sua posizione strategica su tutto il futuro fronte , dalla Finlandia alla Romania.
Ora il problema era tutto di Hitler che non riuscendo a chiudere la guerra con la GB si trovava in una “disperazione strategica” perché vedeva che nel tempo il rapporto delle forze sarebbe cresciuto a vantaggio dell’URSS.
E così l’ imprudente scelse la via dell’attacco all’ URSS SENZA aver fatto pace con gli inglesi, facendo quindi per motivi strategici quello che aveva sempre dichiarato di voler fare per convinzione ideologica: cioè la cosa per cui era stato sollevato dalle sale delle birrerie a quelle del Reichstag; in questo sorprendendo uno Stalin che non si aspettava una mossa tanto irrazionale.
Il problema di Stalin in quell’ estate fu infatti capire se gli inglesi non lo avessero buggerato e solo la certezza che gli USA sarebbero comunque presto entrati in guerra tramite il Giappone lo convinse a sguarnire la Siberia lanciando la “guardia siberiana” nella battaglia di Mosca.
Il resto è storia certa che però lascia non chiarite alcune domande alle quali provo a dare le mie risposte
La prima è ovvia ed è stata già dibattuta a lungo
1) Datosi lo schieramento avanzato in cui fu sorpresa l’Armata Rossa , Stalin stava preparando un attacco alla Germania per l’ autunno del ‘41 ?
Ris: Si , ma non programmaticamente per l autunno del ‘41 perché non aveva certezza della reale posizione inglese. Lui avrebbe sfruttato fino in fondo il fattore tempo a suo vantaggio per attaccare al primo sintomo di un appeasement anglo-tedesco
La seconda è meno ovvia, ma è un dato di fatto visto a Yalta dove al “bulldog” inglese fu messa la museruola.
2) Cosa spingeva Stalin a fidarsi degli USA laddove sapeva di non potersi fidare degli inglesi ?
RIS : la certezza che il vero scopo strategico dell’intervento americano in guerra era appropriarsi della posizione di dominio che l’ Europa aveva sul mondo, il che avrebbe lasciato ampi margini all’URSS in Europa in una “divisione del mondo” che ovviamente e SUCCESSIVAMENTE nessuno dei due avrebbe rispettato.
La terza quindi è inevitabile e la risposta consequenziale per quanto sorprendente
3) Da dove passavano gli oscuri contatti non ufficiali tra Stalin e e la cabala di Roosevelt ?
RIS: Passavano dal Walford Astoria per il tramite dei grandi “uomini d’ affari” che avevano da sempre interessi in URSS e contatti diretti con alti esponenti del PCUS della stessa “etnia”.
La quarta è anchessa quindi inevitabile e la risposta innominabile
4) quale era l’ interesse comune in questo di entrambi i gruppi ufficialmente “ contrapposti” tra ”capitalisti “ e “comunisti”?
RIS :ST di IS
Cioè quella cosa per cui Stalin si sentì poi buggerato davvero e a cui provò a reagire; ma era ormai troppo tardi.
Conclusione: Stalin fu uno zar che ha fallito , ma che si difese molto bene. LORO hanno duvuto poi aspettare altri quaranta anni dopo di lui per trovare uno zar “coglione”.
E se oggi la Russia è ancora sulla breccia molto si deve all’opera sua.
Per questo LORO ancora lo odiano.
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