Italia e il mondo

In lode di Niccolò (e Giovanni)_di WS

Mi è piaciuto  questo  articolo .

Non solo perché  è raro  che i francesi  non denigrino   qualcosa  di italiano ,    ma anche perché  è   scritto bene  seppure  teso a  rinforzare il punto di vista   dell’autore.

Soprattutto è interessante  che  nel  tracollo  della  civiltà occidentale si riscopra Machiavelli.

 Quindi   val la pena    evidenziare la  complessità   di  quel suo pensiero  che lo  rende ancora  un maestro della politica , ma  anche  evidenziarne  le  peculiarità  di  uomo del  suo  tempo  e    di  ciò  che  di quel pensiero politico allora ne impedì l’applicazione pratica.

Premetto  per i pochi interessati  che  questo  commento  sarà un po’  più lungo  del solito e poco  attinente   alla  geopolitica  corrente.

Diciamo  subito che la distanza  tra  teoria  e pratica in politica  non è una  quisquilia perché  dipende  da una miriade di fattori  spesso anche  casuali.  In politica ,  per il successo personale  la semplice  teoria non basta,  come  dimostrò  il   più pratico    Guicciardini.

Tra il  Machiavelli  e  il Guicciardini   il  pensiero politico  non era molto dissimile, anzi  pare  che i due  furono anche  amici; ma il  Guicciardini  servendo  sempre e soltanto “i Grandi”   ebbe un enorme  successo personale; il  Machiavelli, al contrario,  servendo  solo le sue idee  rimase  sostanzialmente un “fallito”.

La differenza  è che  seppur oggi gli aristocratici  discendenti del Guicciardini vendono un ottimo vino, nessuno  rilegge il Guicciardini   mentre  si rilegge Machiavelli   e non ci sono suoi  discendenti   che vendono  vino con il suo nome.

E io sono sicuro  che Machiavelli  sarebbe contento così.

Perché  innanzitutto  diamo  giustizia al  Machiavelli? In lui  non c’era altra  motivazione personale  che   quella  degli “eroi”: la gloria  conseguita  con merito.

E   c’era anche  una  grande  tensione morale. Lui  non era quel  cinico  che  Federico il grande cercò poi  di  rivelarsi;  lui  sì,  un cinico “politico di  successo”.

Machiavelli invece  semplicemente   descriveva  i meccanismi del potere  come  essi sono  sempre  stati e sempre  saranno  all’ interno   dello  “Stato” inteso come organizzazione di  ogni società umana.  

Machiavelli  non era nemmeno un antireligioso, ma uno che prende atto che la Religione non basta a moderare il male  nella vita umana  e  che  in questo    essa deve  essere   supplita   dall’etica  di uno Stato  dotato  della forza necessaria ad imporla   ad uomini  intrinsecamente  cattivi.

E  non è quindi un caso  che  questa   conclusione     sia   stata apprezzata  da  tanti pensatori marxisti. La differenza, però,  è che Machiavelli non si illude  che l’ indole umana sia  modificabile  da uno  Stato  che si proclama “  etico”, perché    sa bene   che anche  dietro  quello  Stato  ci sarebbero in posizione  di potere  uomini intrinsecamente  cattivi   sempre pronti   a diventare  così    dei “Grandi”   a spese altrui.

Per Machiavelli  quindi  l’ unica  forma  di Stato  utile    è  quella  “repubblicana”  nella quale un gruppo  di uomini liberi   gestiscono  la “cosa pubblica”  con la prima  e principale  attenzione  a  che nessun  uomo  di “virtù”  (   “virtù”     machiavellica   appunto ) possa  coartare     gli interessi  di tutti gli altri ,  così che  a   questi  uomini, potenzialmente  “Grandi”,    resti solo il servizio  dello Stato  come  unico campo dove  esprimere la propria  “virtù”.

Una posizione  di potere   che  però non è una  sinecura; la  repubblica  punisce  severamente  i dirigenti fedifraghi , incapaci  ed inetti ).   Né è trasmissibile  a membri  della propria “familia”, nel senso   romano,  se non  attraverso un nome   reso  grande  da  grandi cose   fatte  ad  esclusivo vantaggio della Repubblica.

Ed in questo,   sì, la “repubblica”  di Machiavelli  è  la “repubblica  romana”     descritta  nei libri di  Tito Livio,  cosa che non era  certo la   “repubblica  fiorentina” che  Machiavelli  servì  con impegno  venendo poi  sempre “sorpassato”  da   incapaci   membri di consorterie  , per poi  essere  alla fine pure punito  dai  Medici,  tornati  momentaneamente  “signori”  a  Firenze.

Recuperata  comunque la fiducia  di costoro,   tornando  quindi  a  servire  lo Stato   fiorentino,     ne fu poi espulso  alla seconda cacciata  dei Medici  come  “pallesco” .

Machiavelli  allora   opportunista e banderuola  come milioni di “ordinari”  italiani ? No,   solo  la  coerente  ambizione  a  servire  il SUO  “ Stato”   sapendo  di poter  svolgervi  un grande    servizio, sempre  comunque malpagato per altro.

Ma  è  proprio  nella sua  attività di uomo di Stato   e di pianificatore militare che  si evidenziano  i limiti  di Machiavelli, grande  analista  e teorico  politico, a  disbrigarsi nella  gestione pratica   della politica.

Sia  chiaro, niente di male in questo; piuttosto l’ evidenza   che    teoria e pratica   in politica  sono  cose  estremamente  diverse  perché    “la politica  è l’ arte del possibile”.  In politica  si può   definire  una teoria , ma nella pratica   si deve operare  solo nel campo del possibile

Perché, oltre  che una grande  tensione morale, Machiavelli  aveva    anche  una    coscienza “nazionale”   che  però  non andava molto  oltre  la sua Firenze. Se infatti Machiavelli  vedeva il  disastro  che  si stava  appressando  su una  Italia  divisa  ed imbelle, di fatto si preoccupava  soprattutto   dello  “Stato”  che conosceva.  Se  certamente  capiva   il limite  di una Italia   che non aveva mai superato   la dimensione    degli “  Stati   regionali”,  non sognava  certo   “l’ Italia  “  di Dante.

 Machiavelli   studiava  i meccanismi    della politica  e poteva  anche simpatizzare  per il “Valentino”   che  si stava  costruendo  un suo  stato personale   a spese     di tanti “signorotti”   e in prospettiva  anche  di Firenze; ma  serviva  solo lo Stato  fiorentino.

Il  quale   era   allora   giustappunto  l’ unica  “repubblica”  italiana  di un peso  “passabile”    sebbene  il cui “populus”  e   il  suo “senatus”  erano però     con  caratteristiche  ben  diverse  dal   modello  romano. E soprattutto era  diverso   il tipo  di guerra  combattuta nel 1500  da quella  di  1800 anni prima. Fallì così  ovviamente il Machiavelli  nella   sua costruzione  pratica   della milizia fiorentina.

E  qui  si apre un interessante  capitolo  sulla interazione intervenuta  tra lui  e Giovanni delle Bande Nere  .

Narrano infatti le cronache  che,  essendo venuto  a passare in Firenze  Giovanni con   le sue “bande” e avendo  il Medici  e il Machiavelli  discusso   di  tattica militare  e di ordini di battaglia, Giovanni  dimostrò al Campo di Marte  come le sue “bande”  superassero  agilmente le milizie  fiorentine  schierate “alla  romana”  e  come invece  quest’ultime , scegliendovi un gruppo più piccolo   meglio selezionato e molto più mobile   si comportassero molto meglio  quando    gestite  dallo stesso  Giovanni.

Perché in politica  anche la migliore  teoria    si  scontra sempre  con la realtà e  i cittadini fiorentini del 1500  non potevano  essere  organizzati in una “formazione quadrata”  come  ancora potevano  esserlo i montanari svizzeri  e , seppur in misura minore, anche i contadini spagnoli.

Quella lezione,  poco dopo,   Giovanni  la  stava  appunto  impartendo  ai lanzichecchi  che   calavano in Italia    se  non vi fosse morto per il tradimento  dei principotti padani.

La grandezza  così inespressa  di Giovanni che forse,  se non fosse morto così giovane,  avrebbe  fatto   un’ ALTRA Italia, fu  dimostrata  dalle   sue  “bande”,  che  seppur  “ decapitate” continuarono  la loro  guerra di  decimazione       della  soldataglia  imperiale   finché    lo  stesso papa Medici gli ordinò     il “ disbando”   dopo la sua resa a Carlo V.

E in  quelle  “bande nere”   si  era  distinto  anche  quel Ferrucci   che  fu chiamato  dalla  seconda  repubblica fiorentina   a difendere  Firenze    dall’ attacco degli imperiali   cosa  che fece  egregiamente   finché non cadde, per il solito tradimento, nell’ imboscata  di Gavinana.

Quale è quindi la lezione   che portava  Giovanni ?

Che  gli  italiani non sono un “popolo”.  Noi siamo  una variegata  accozzaglia  di “miseria  e nobiltà”,   ragion per  cui   non siamo  nemmeno un “gregge”.

Si,  ci sono  tantissime  “ pecore” e  tantissimi  aspiranti “cani pastore”, ma  ci sarebbero  anche  tanti “lupi”   che però non possono  essere    schierati  sparsi  in mezzo a  “ pecore  e traditori “.

 Ma  se    fosse  stato possibile   schierare   tutti insieme   un numero  sufficiente  di “lupi” ,  forse avremmo  potuto costruire  500 anni  fa  uno   stato ,  “etico” nel senso  del Machiavelli  , per  cui  oggi  potremmo   anche essere  quei “romani“  che  lui sognava.   

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La coda e il cane_di WS

Chi ha visto il film  “wag  the  dog”   capisce   subito    di  quale   relazione   geopolitica parlerò qui

Ora  questo intervento di Morigi  è stimolante  per parlarne , anzi     meriterebbe pure una  critica   articolata anche  su altri spunti  qui contenuti.

Innanzitutto  però mi si perdoni una  critica formale, perché questo pur eccellente contributo è  poco  leggibile sia per la sua grafia ( il neretto)   che per la sua  stesura senza  stacchi e  per l’ affastellamento di tanti interessanti spunti i quali   tutti  meriterebbero una trattazione più estesa.

 Ragion per cui, premettendo  che  forse    potrei  aver  frainteso   quanto  in esso  volesse  essere  scritto   dall’autore,   di   questi  spunti ne commento brevemente solo quello che mi pare  dovrebbe rappresentare l’essenza di questo articolo,  laddove  cioè solleva      la   relazione  U$A -Israele  con una  similitudine “tripla”:

Biden: netanyau= Alessadro V : Cesare Borgia= Trump: Giulio II 

 La trovo  molto stimolante ma errata .

Innanzitutto perché la vera similitudine dovrebbe essere semplicemente

  Democratici: Sionisti globalisti = Repubblicani : Sionisti israeliani 

 In quanto sia i Democratici e Repubblicani che le due branche del Sionismo sono  rispettiva espressione di due ” partiti unici” : l “americanismo” e il “sionismo” appunto.

E poi perché    nemmeno i termini mi sembrano  esatti.

 Infatti  se Biden e Trump possono essere considerati due papi della ” chiesa americana”, almeno i loro frontmen, Netaniahu è solo un “braccio” del Sionismo , paragonabile   ad un Cesare Borgia, ma  solo in quanto   anch’esso  un “avventurista” , in questo caso  mosso  però anche   dalla visione  “messianica” che pervade da sempre “la destra” del Sionismo.

  E  qui posso garantire che, al contrario   del Borgia, non ci sarà nessuna “rovina personale” per Bibi; semplicemente  “ a tempo debito” sarà “posato” ( per usare, non a  caso ,un termine mafioso) cosa che era già calcolata fin da l’ inizio della “operazione Gaza” .

C’ è  appunto nel sionismo una “cupola”  più efficiente che in quella “americana” e che evita che la “dialettica interna” sfoci mai in qualcosa di realmente  e platealmente “punitivo” per i  membri  perdenti della    tribù; pure per  quelli dannosi.

La “  carità”  interna   alla  “ nota etnia”  è  non solo  molto  forte   ma anche profondamente   astuta nell’ assunto che per   consolidare   la propria tenuta    ed  estendere  il proprio potere   non devono  essere  né  abbandonati,   né  esemplarmente puniti  non solo  gli “incapaci” ma pure i “transfughi”  e perfino  anche i “rinnegati”.

Ad  esempio dopo il 1945  nessuno   dei  nazisti   di  “sangue  ebreo”  fu    realmente punito, nemmeno  chi fu   sempre leale    ad “ Herr H “   e  il “nazismo”  non lo abiurò mai.

  Poi perdipiù  le  due entità : U$A e Israele sono ormai così tanto simbiotiche da mostrarsi sempre di più come una sola entità : U$rael. 

Di questa  si può certamente  definire chi  per stazza  sia “il cane ” e chi ” la coda”, ma mi sembra incontestabile che sia quest’ultima a far ” scodinzolare il cane “.

Trump non è un Giulio II che è andato a “punire” un borgia- netaniahu . Trump è stato solo chiamato a tirare fuori Netaniahu dai pasticci in cui si era cacciato.

 E qui si può discutere solo se “l’ ordine ” sia stato impartito direttamente dalla ” destra sionista” americana che sostiene  sia Netaniahu  che  Trump o dalla cupola sionista tramite la cupola americana in cui essa è  comunque pesantemente presente, e dalla quale comunque Trump è dipendente.

La ” pace di trump” serviva solo   a questo, pur  condito  con un  teatrino in  cui si è cercato di narrare che U$rael ha vinto.

Ma non è una “pace “, è  solo una pausa tra un “round” e il successivo ed è pure discutibile che U$real   questo  round lo abbia realmente vinto.

Certo parecchi “punti”  U$rael li ha segnati, ma al prezzo di  aver  smascherato al mondo  la  complicità  che esso riceve  da lunga  data  da  pressoché tutti   gli  stati   arabi  e sunniti .

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Europicidio_di WS

L’ amico  Ernesto  ha riportato ottimi spunti  nel suo commento  qui

Avevo  appunto  cominciato a rispondergli  in modo  sintetico , ma  poi ho capito  che   per non essere travisato  serviva un  commento più esteso. Mi ha portato ad una  conclusione  certamente   “ divisiva”,  perché  sono  sicuro  che ancora pochi  la vedono  con la chiarezza che  appare a me.

1) quella di Herr H non era una soluzione ma la perversione di un “orecchiante”.

 Chi ha studiato a  fondo  l’ essenza reale della “nota etnia” sa  che cosa  essi intendano  per “orecchiante  della porta”. Con tale  definizione  essi  chiamano   chi  gli  si appressa  ,  sia come  simpatizzante   che  emulo; non solo,  quest’ultimo  è   in questo mosso  solo  da   rancorosa  ostilità.

 ESSI comunque irridono     sempre  questi   “ orecchianti”   ed operano   affinché   costoro  siano   in pratica  solo  “strumenti”  dei PROPRI progetti .

Certo i valori di base  del  “signor H “ sembravano  nella  tradizione europea ( virtu’ , armonia bellezza, ect.. ); ma da dove poteva il “signor H” avere orecchiato il suo Darwinismo e la sua visione razzista e suprematista ?

C’era nel signor H una totale negazione di una visione cristiana e una sua totale apertura ad ogni visione gnostica. Non faccio nomi ma non è appunto un caso che alcuni  suoi “nipotini” siano oggi i più determinati e stupidi strumenti della cabala globalista.

E qui  faccio notare anche come l’ intera opera del signor  H  sia poi  nella  sostanza   andata    esattamente  a  favore  dei piani  di tale  “cabala”.

Sapeva “il signor H”   di  essere un “orecchiante”?  Certamente  no , ma aveva le caratteristiche  giuste per   diventarlo, esattamente    come  un  “ nipote  della  serva “cresciuto  rabbioso  in una Vienna     già  corrotta  e decadente.

Qualcuno  sicuramente lo  avrà notato   dai  suoi  discorsi     “in birreria”   e gli    avrà “insufflato” i giusti “input”; certi “cognomi” dei suoi più intimi “ camerati” lo lascerebbero   pensare .

Ma  questo è un argomento piuttosto  complesso che non può  essere  trattato  in poche pagine.  Quello  che è certo    è che  ai piani     della “  setta mondialista”   serviva   comunque  qualcuno in Europa  che  ridesse “fuoco alle polveri”  e  di fatti    il “ signor  H”  è servito  egregiamente a questo  esito.

2)Trovo   maliziosamente pretestuosa  la sparata di Todd   sulle  virtù  del protestantesimo. 

Di quale   “ superiorità ”    dovrebbe  essere incensata    questa   setta   del cristianesimo?  A parte il fatto  che il suo  valore  religioso   peculiare     è     appunto  un “settarismo”    vestito  di ipocrisia , al protestantesimo   vengono  attribuiti in sostanza  solo i “meriti” di una sua particolare  “sottosetta”: quel  calvinismo, portatore di   giustificazione  religiosa  del peggior  “homo homini  lupus”   che  ci  ha portato  allo  sfrenato  capitalismo  attuale    “ che tanto bene   ci sta  facendo”.

In realtà  l’€uropa  muore   non perché siano  venuti meno i “valori”  piuttosto   gretti  e comunque   divisivi    del protestantesimo , ma per l’ esatto contrario:  la perdita  dei suoi valori  comunitari  e trascendenti  originari , valori  certamente  anche cristiani  ma  integrati   indissolubilmente   in quelli  precedenti “greci” , “romani” e anche “germanici”  in secoli  e secoli  di  generazioni  di  “ Padri della  Chiesa” .

3) Tutto questo ovviamente  non è una questione  “etnica”,  ma “  culturale”.

Ma  questa contrapposizione  è un non  sense  perché nella  storia    “etnia” e “cultura” si sono  sempre  confusi. Noi parliamo di “cultura del  bronzo,  del  ferro  ect “ mica  di “etnia del ferro”. Gli indoeuropei , i  “signori del ferro” ,  sono  accumunati     da comuni  elementi “culturali”   come    lingua, mitologia,  tradizioni,  organizzazione  sociale  e non perché  hanno   tutti  “ lo stesso sangue”.

Chi ha introdotto il concetto  di “etnia”  voleva  appunto  restringere  il campo  della identità culturale  solo  ad una  comunità di “ sangue” ,  cioè un ritorno ad un passato  tribale e il cui  sottoprodotto    non poteva    essere  che  l’ odio  tribale.

L’ Europa non  era  così;  domandiamoci  quindi da  chi    il “ signor H”  possa mai aver orecchiato   questa  perversione.

Quale è la  conclusione  di   tutto questo ragionamento ?  

Che l’ Europa  , questa  comunità   culturale   che ha avuto un passato  unitario  splendido     e  la  cui memoria     migliaia  di “cervelli a pagamento”   oggi  sono impiegati    a     denigrare  e seppellire  sotto una montagna  di contumelie e  di bruttezze , è  stata  “ackerata” .

 C’è una   cultura   “aliena”  alla    guida dei popoli europei  ,  che non solo li  usa  per il PROPRIO  interesse  senza  alcun  riguardo per  essi   , ma addirittura  ha per  TUTTI  essi un  odio  tanto belluino  ed implacabile che userà   qualunque mezzo per  cancellarli per sempre.

E   la cosa  che   questo “alien” più  teme  è  che  qualcosa  o qualcuno possa  risvegliare la  vittima  prima  che il “danno “  sia   completo.

Se infatti  la  “vittima” riuscisse a  reagire  in tempo,   che    cosa essa  dovrebbe  fare   a questo   MORTALE  “parassita”  ?

Ti sei mai chiesto  perché  nelle “ parole d’ordine”  che  dai  vertici  ci vengono  martellate in  testa ogni giorno  c’è sempre più la parola “ resilienza” ?  Quale  ne è il valore e in che cosa  essa  si differenza  da “resistenza “ ?

Solo nel fatto  che il “  resistente”   può   reagire  ai colpi  che  riceve, il “ resiliente” invece  li incassa  e basta.

E  d’altronde i numeri  già sono impietosi;  il  vero  “genocidio”  in corso     è il nostro.

Il commento di Ernesto:

ernesto20 ore fa

Alle volte viene da pensare, in modo semplicistico e paradossale, che se le soluzioni di Mister H fossero state attuate fino in fondo, non avremmo i problemi di oggi. Ma è un paradosso ed anzi, proprio la soluzione di Mster H ha favorito l’amplificazione dei problemi di oggi. Perchè concordo con Emmanule Todd, sul fatto che anche il luteranesimo, pur contenente caratteristi messianiche aveva anche un’etica del lavoro e del dovere, che sono stati motori della gradenzza occidentale: purtroppo come sosteine lo scrittore, questa etica è scomparsa ed oggi anche i figli del luteranesimo, all’etica del dovere e del lavoro preferiscono quella della rendita. E la rendita, il vivere di rendita, è una forma mentis dei pochi che vivono alle spalle di molti; è la forma mentis di chi usa il controllo del denaro per esercitare predominio su molti. Questa mentalità avvelenatrice delle tradizioni culturali dell’occidente è il verme che ha eroso dell’interno il dinamismo della società occidentale. Ma atenzione a non farne una questione etnica: si rischia di confondere il problema con la soluzione. Perchè la soluzione non è, a mio modo di vedere, trvolgere il rispetto della sostanza umana che ci accomuna tutti al mondo ma concentarsi su gli aspetti antropologici/culturali per recuperare la grandezza. Ma forse sono un illuso e un inguaribile ottimista.

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Si accettano miracoli, di WS

Consiglio di rilanciare questo notevole intervento di Aurelien https://italiaeilmondo.com/2025/10/05/ripartire-da-zero_di-aurelien/ che mi ero perso; confesso che non lo avevo nemmeno letto  finché  l’ ho  ritrovato oggi   per caso   su Reseau International.

E in  ciò   mi dichiaro  colpevole  di  essere  prevenuto   perché oramai leggo  Aurelien  distrattamente  considerandolo solo un  raffinato  gatekeeper.

Questa volta, però, Aurelien mostra  che non è un personaggio  così banale; lui   “le cose le sa” e  sa trarne tutte le dovute conseguenze.  L’  €uropa  è ad bivio   tra  “tornare indietro”  pagando  comunque  un duro  contraccolpo o andare  avanti  in un abisso  che di certo non la vedrà “vincitrice”.

 Ma il nostro è come sempre un po’ ” perfidamente omissivo” perché qualunque sia la migliore “gestione del danno” nell’ormai inevitabile “ripartire da zero ” ( perché ” a zero” alla fine  ci saremo COMUNQUE finiti) , se  si vuole  “ridefinire  “ la futura  politica  europea   in un post-ucraina  che   non ci veda   a  “zero  tagliato” ,   si deve inevitabilmente partire dal definire PRIMA   tutte le colpe di chi “il danno” lo ha voluto e provocato.

 Io trovo in questo articolo  di Aurelien appunto l’ eco di un  dibattito che sicuramente adesso corre nei quadri intermedi delle elite inglesi da cui il nostro proviene; dibattito ovviamente riservato e che di sicuro non è ancora iniziato invece nelle élites coloniali del resto d’€uropa.

Questo è  certamente  un segno  interessante ma  temo  molto probabilmente finalizzato alla speranza  dei più   furbi  di potersene  appunto” filare a l’ inglese” lasciando   nelle pesti  tutti gli altri . 

Una  cosa che però non dovrebbe essere permessa al principale “piromane” di questo danno. Anche perché in questo  gli inglesi  sono almeno tre volte recidivi; non c’ è dubbio che se la facesse   franca l’elite inglese ci  riproverebbe alla prima occasione.

La    russofobia delle elites inglesi non è una pulsione  occasionale    come  quelle  della  sue “scimmie”  italiche; è ben  radicata  e perseguita  con maligna “coerenza”   da almeno   due secoli  e mezzo.

Aurelien  questo lo sa , ma soprattutto  sa  che  questo cominciano a comprenderlo  tutti i russi.  Aurelien  non è ora preoccupato  per “l’€uropa” , cosa  di cui  ad ogni inglese  importa un piffero , ma   della  SUA  Inghilterra  per  cui    comunque  le  cose  volgono  al peggio-

   E appunto  ora valuta la necessità  di definire   per TUTTI   ciò che i russi  hanno  chiesto  sempre e da subito: la definizione  di un quadro  di sicurezza  collettiva,   financo  fosse  una    totale €urofinlandesizzazione,  che però  sostanzialmente  lasci  libera  e nell’ ombra  la  solita  “manina” inglese.

Ma  Aurelien  sa  certamente  anche  “che i fatti  comportano  conseguenze” . 

C’ è appunto un  primo   fatto  che  questa  nuova “ sicurezza  collettiva”  alla  Russia  è stata  negata   su istigazione  inglese   suppur per voce  spesso  dei  suoi  “obbedienti”  massonici posti a dirigere  i vari  €uronanerottoli .

E  c’ è un  un  secondo  fatto:  la “sconfitta  strategica”   che  si  voleva così  imporre  alla  Russia   dovrà per  forza  ritorcersi verso chi l’aveva progettata  e perseguita.

 Certo  Putin non vuole “vincere”, la Russia  lotta solo per  “sopravvivere”; ma   se  ci riesce,  quale  “ sicurezza  collettiva”   potrà mai    firmare   con chi   ha  così  subdolamente  minacciato l’esistenza  della Russia?

Forse  qualcuno   più  resipiscente  in €uropa sta  sinceramente valutando una  “nuova  Helsinki “   ma  anche  qui  c’ è un  terzo  fatto:  quella “Finlandia”   lì non  esiste più. La memoria  del  voltafaccia  finlandese, per non dire   tradimento  dei patti sottoscritti,  ora  non potrà essere rimossa  dalla  testa  dei russi.

In altre  parole  tutto    deve necessariamente passare PRIMA  per  la  rimozione  delle  attuali  elites  €uropee ,  perché  “chi  è stato parte  del problema non può essere parte  della  soluzione”. 

Solo  così  la Russia  potrà veramente   credere  che valga la pena  di firmare  qualcosa   con chi la voleva morta.

Ma  queste   élites  non  se ne andranno  da  sole;  lotteranno fin in fondo  per  trascinare  tutti con  sé.

La conclusione  quindi  è la  stessa di sempre  e  mi rendo  conto  di essere  noioso  a   ribadirla continuamente.

 Non ci sono più margini per  fermare   questo  treno in corsa , “salvo miracoli” ovviamente.

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Addavenì er Messìa_di WS

Di questo lungo articolo di MdL condivido sia la premessa che la conclusione , ma non il concetto di fondo, perché   seppure  “il male” è ineliminabile   esso è sempre  contenibile; la prova  è che  l’umanità è ancora  qui   in miglior condizioni  di quando  si è affrancata  dalla  ferinità.

Per ora , precisiamo, datosi  che gli inistancabili  “maligni”  sono anch’essi ancora qui   ma  stavolta  con mezzi  e tecnologie mai avute prima.

 In  questo  articolo MdL   decrive benissimo  il meccanismo  che  avvelena la nostra  società.

La quale  società  , oggi “morente”,   e che  noi tutti  siamo  chiamati  a deridere  e a disprezzare   storicamente,  è  stata  GRANDE,   tant’è  che      migliaia di  “ cervelli  a pagamento”   sono oggi  chiamati a     riscriverne  la   Storia   come in “1984”.

E non c’è dubbio  che la prognosi   per questa  società sia  infausta;  ma  saremo  NOI a finire,  non il mondo .

  E  per  altro    a questo NOSTRO   disastro non  ci sono  soluzioni “personali “ . Non  è fuggendo dal mondo che si riducono  né il proprio, né l’ altrui dolore di vivere su questa terra, anche perché il cammino umano seppur tortuoso è stato positivo, almeno fino ad ora.

 Quindi non condivido la critica feroce contro ogni sovrastruttura  sociale sia essa religiosa che politica che affermi e quindi cerchi di ridurre la quota di “male” che sempre spetta “ai più” perché “i meno” abbiano più “bene” per sé, perché  il  contenimento del male  non si ottiene “contemplando il proprio ombelico”.

 Anche se “homo homini lupus “, l’ uomo è un animale sociale e come in un branco di lupi le società umane  si basano su regole tese a massimizzare il vantaggio di tutti.

E la prima  regola di un  gruppo,  anzi  il  concetto  fondante   del  gruppo,  è “ tutti per uno e uno per tutti”;   il che comporta anche  il sacrificio del singolo finalizzato alla  maggior forza del gruppo,  purché  TUTTI siano chiamati  al sacrificio  in ragione della propria posizione nel “gruppo” stesso.

Se  si permettesse  la “speciazione”  del gruppo  in  due gruppi in cui  uno  deve solo  dare  e l’ altro solo   ricevere   il gruppo si frantumerebbe    qualunque  strumento  coercitivo usasse  il   gruppo  dei “privilegiati”.

E le “religioni” siano esse “trascendenti” o “civili” servono solo a questo:  fortificare il gruppo  affinché  tutti  possano  vivere  meglio. Queste  “religioni” muoiono quando esse cessano da questa funzione.

Non è un caso che ogni “religione” FUNZIONANTE parli di “prossimo” e non di “genere umano” e peggio ancora di “pianeta Terra”. 

Lo stesso Emmanuel Todd il “descrittore” franco-ebreo del collasso della civiltà occidentale ha correttamente attribuito la fine della nostra civiltà alla scomparsa della nostra (ex) religione cristiana, ma  si guarda bene   da analizzarne le cause profonde.

Quindi non basta , come fa benissimo MdL, descrivere come ha agito e ancora agisce il veleno ponerologico in ogni  società, la nostra compresa ; bisogna   trovarne  dei  rimedi  anche  se  fossero solo “pannicelli caldi” perché    “il  gruppo non tiene”.  Se ne accorgeranno    anche  gli  attuali “privilegiati”  per quanto “ricchi&potenti”   essi siano.

E di  sicuro  non serve la fuga,per altro personale e quindi socialmente inutile , verso il “buddismo”. Storicamente  dopo una  grande espansione le  società   basate sul buddismo  sono  state pressoché  tutte  travolte  da  altre ,   sicuramente  eticamente inferiori, ma  più dinamiche, perché  per  la sopravvivenza   del “gruppo” il buddismo offre  MENO.

E  siccome  su il “Primum vivere deinde philosophari” sarà  certamente  d’accordo  anche MdL ,   se “la fuga” non arresta il declino allora  a che ci serve la “filosofia “? .

Ma  chi volesse arrestare questo NOSTRO declino non potrà mai  ottenere nulla se  PRIMA   non indaga   e  non capisce   su CHI  e perché abbia  diffuso questo veleno nella nosta società.

E  qui  si potrebbe  fare una analisi  storico-politica ma in realtà le  ragioni  sono     “trascendenti”    sebbene in ogni  capitolo  storico  gli “attori”  siano  sempre facilmente individuabili.

La prima ragione  trascendente    che  avvelena ogni  società  è  “politica”,  e l’ ho  già    richiamata  altre volte :    ci sarà sempre    un  conflitto  sociale  tra  “chi  deve lavorare per poter  vivere, peggio   e chi può vivere, meglio, senza  dover lavorare”

La seconda è filosofica  , ma è anche intrinsecamente  legata  alla prima:   ci sarà  sempre    un conflitto  ideologico  e morale   tra “verbo”  e “gnosi”     cioè   tra “verità”    rivelata  a tutti    e  “verità”   riservata  a  pochi

E le società muoiono  quando   “la gnosi”  prende  il sopravvento  sul “verbo”  come strumento  di oppressione  dei   “pochi”   su “tutti”.

E  siccome lo vede  anche un  “diversamente intelligente”    che la NOSTRA  società   sta morendo qualcuno  adesso potrebbe chiedersi   chi  siano oggi i “pochi”  che opprimono i “tutti”     e con  quale “gnosticismo”.

Ma  la  risposta  non  vale la pena  di darla  perché  “  ci sono cose  che  se potessero  essere  capite  non  dovrebbero  essere  spiegate”.

Quando anche la massa , costretta dalla realtà , si porrà  quelle domande che  è stata addestrata a non porsi  , forse allora  troverà anche “il messia “ che gli spiegherà   il  suo“ verbo”.

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L’Araba Fenice_di WS

Questo  pur condivisibile  commento di Massimo Morigi mi ha spinto  a     domandarmi : ma cosa è la “democrazia” ? E  a CHI  serve  e per cosa ?

Innanzitutto  deve  essere  chiaro  che la “democrazia” con  cui  noi  siamo  cresciuti  è un accidente  della Storia     confinato  al solo   mondo “occidentale”.  Altre  civiltà  hanno loro  peculiarità  e  i loro  meccanismi  di  “ratifica  popolare” che la  nostra “democrazia”  altro non è.

 Infatti nella eterna “lotta di classe” tra” chi deve lavorare per poter vivere (peggio) e chi può vivere (meglio) senza dover lavorare”, il  potere politico apparterrà sempre a questa   ultima classe perché  solo  essa ha il tempo e i mezzi  per fare politica.

 E questo è un concetto banalissimo già  chiaro ne “la democrazia in Atene” scritta da un “Anonimo Ateniese”  quattro  secoli prima di Cristo e come   tale anche il primo libro di politica mai scritto.

Questa ” classe”  che non ha necessità di lavorare, allora si potevano chiamare gli “Ottimati” , si impadronisce  sempre  e inesorabilmente di tutto il potere e di tutte le ricchezze, salvo laddove UNO di LORO , un “autarca”, si impadronisca del potere  assoluto  appoggiandosi alla ” classe lavoratrice” , ovviamente a sua volta  SCONTENTA di essere  completamente  espropriata  del suo.

Il quale “autarca” spesso poi si faceva “re” e lasciava il potere ad un figlio generalmente non all’altezza del padre, provocando di nuovo una  rivolta “popolare” astutamente   guidata  dagli “ottimati” per riprendersi il potere.

In “occidente”, nel mondo antico,  la  politica  ha sempre oscillato tra questi due sistemi salvo due “luminose”  eccezioni : Atene e Roma, le quali hanno prodotto due diverse ” democrazie”.

Ma che cosa è   “la democrazia “?  Nella sostanza  essa è solo il metodo con cui l’ elite verifica il consenso popolare rispetto alle PROPRIE decisioni .

 Questo ” mercato” è tutt’altro che “libero”;  “la democrazia” però funziona meglio, quando funziona, della semplice autarchia  e della ” dittatura degli ottimati” semplicemente perché, concedendo dei ” diritti politici inalienabili alla “classe lavoratrice”, ne mobilita maggiormente le energie che con le  esemplari bastonate  usate dalle altre  due.

 E qui occorre spiegare, a chi fosse interessato, la differenza tra le due “democrazie” sopra citate .

La democrazia ateniese era semplicemente la concessione DIRETTA di tutti i diritti politici alla massa dei cittadini ateniesi, i quali erano quindi obbligati comunque a perdere tempo per far politica; in mancanza del quale lasciandone il monopolio agli “Ottimati” .

Per MITIGARE questo problema fu introdotta una democrazia rappresentativa in cui gli “eletti” DIRETTAMENTE dalle assemblee ricevevano una paga per tutta la durata dell’ incarico. Probabilmente questa è stata la ” democrazia” più “democratica”, ma  con un limite “fisico”  così posto  all’espansione dello Stato Ateniese, perché  solo un ridotto numero di cittadini poteva partecipare “fisicamente “alle assemblee.

 Roma invece “coinvolse” la massa dei cittadini solo attraverso una “democrazia rappresentativa ” che non aveva questo “limite di crescita”.

La repubblica romana era quindi molto più “inclusiva” ma la sua direzione politica rimase invece sempre  completamente “aristocratica ” in quanto solo i “ricchi” potevano servire “gratuitamente ” lo stato; non c’era però preclusione a nessun cittadino che ne avesse i mezzi, spesso guadagnati, immaginate come, “servendo” lo stato in guerra nei livelli  di potere  sottostanti.

Si trattava quindi di un “patto tra “popolo ” e “elite” guidata da una oligarchia “aperta ad una “scala sociale”offerta al “populus”. 

 Quando questo famoso SPQR fu rotto dagli “Ottimati”, anche “la democrazia” Romana andò in pezzi, ma la lotta  POLITICA fu interna all’elite,  tra ” senatores” ( aka vecchia elite) ed “equites ( quella nuova ) a cui veniva precluso ciò che prima era permesso.

Bene , quale è il senso di questo mio “pippone”? Anche “l’ occidente” si è sviluppato sullo schema della Repubblica Romana e anche qui “il patto ” è ora  stato rotto dagli “Ottimati” ( i senatores) e su questo anche la attuale “classe lavoratrice ” OVVIAMENTE  non è d’accordo.

  Ed è inevitabile che, come nella tarda repubblica Romana , i “meccanismi” elettorali  ora siano sempre più manipolati da “Senatus” contro gli interessi  del “Populus “, con il risultato che “la repubblica” va in pezzi precipitando  giù  dai  suoi   fasti , finché , dopo tanto sangue e tanta ingiustizia, un “senator” prende  tutto  il potere  per  sé  appoggiandosi sui “populares”.

Ma gli “attuali “Ottimati”  della   “tardorepubblica”   in cui  stiamo vivendo  sono convinti che grazie a nuove schiaccianti tecnologie “stavolta sarà diverso” .

Bah ! Forse stavolta sarà così, ma chi può  saperlo ?

 L’ unica cosa sicura è che comunque “la democrazia ” nei fatti non esisterà più e che magari passerà un millennio prima che qualcuno si reinventi una “democrazia  diretta  “ alla  ateniese” e forse un altro ancora ce ne vorrà per una  più sofisticata, “alla romana”.

Insomma   “democrazia “ come  “rara  avis”   che  risorge   dalle  sue  ceneri  come  “l’  Araba  fenice” .

Anche  della   “ democrazia”   tutti  dicono  che  ci  sia ,  ma dove  veramente sia nessun lo  sa.

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Il piano B_di WS

Chiedo  scusa  per la  sovraesposizione.   Al mio precedente  post   l’amico   Ernesto   ha posto un commento  talmente condivisibile      da richiedere  su di un punto  una replica  estesa, soprattutto  per  far capire   il tornante  geopolitico che , purtroppo,  ci  siamo lasciati   dietro  questa  estate .

Partirò quindi  da  questa  affermazione  di Ernesto

“A questo punto il condor ha ancora la possibilità di tirarsene fuori abbandonando i topolini al loro destino” .

Su questo  io penso di no.  Il Condor    non sopravviverà  ai   suoi  topolini.

Forse, sottolineo forse, c’ è stato un tempo che Trump voleva davvero ciò che raccontava ai suoi elettori, ma anche a quel primo Trump le “leggi ferree della geopolitica” non hanno dato scampo.

 Gli USA che sono stati non torneranno più e gli U$A che ci sono adesso non hanno altra speranza de ” o la va o la spacca” .  Gli U$A  andranno avanto con il LORO “piano B”, ma  contrariamente   a quello  che   sperano ancora molti    sostenitori  di Trump     gli U$A non potranno NON  essere   coinvolti   nel    destino  dei   loro “topolini “.

E    adesso lo spiegherò meglio  esplicitando   il “piano B”   della NATO   già rivelato nella  sue modalità dai  “topolini”  più  eccitati.

 Come infatti è innegabile il “piano A” russo è fallito. Non è stato possibile indurre  una qualche resipiscenza nel regime NATO -nazista di Kiev. Non so se al Kremlino ci sperassero veramente ma era sicuramente una cosa da tentare, fallita la quale alla Russia non è restato che il “piano B”: liquidare la NATO-ucraina attraverso il suo esaurimento sul campo di battaglia  grazie  alle  superiori   forze  della Russia

La cosa però procede lentamente grazie alle continue “trasfusioni” occidentali. Male per tutti ma soprattutto per l’ Ucraina che alla fine in un modo o nell’ altro non esisterà più.

  Ma  specularmente anche il “piano A” della NATO è fallito.

 Il  “piano A”  della NATO  era  portare la  Russia in un Afganistan 2.0. La  Russia  doveva   impantanarsi  in Ucraina  e poi  spezzarsi sotto una  enorme pressione  “occidentale”.

Ma  la Russia è ancora solidamente lì nel mentre la loro Ucraina scricchiola sotto il piano B russo.

 Quale è allora il nuovo piano B della NATO? Replicare il piano B russo partendo dall’assunto che la Russia  è un “nano”  rispetto a “l’ occidente”

Ma  come   evitare  che un  conflitto   DIRETTO  NATO-Russia    non vada  fuori  controllo?

Usando  l’ arma   della “narrazione”, l’ unica  arma in cui l’occidente  ha un vantaggio incolmabile.

La “ narrazione”   serve  per mobilitare      tutte le     ( supposte)  maggiori risorse de “ l’ occidente” per una   “guerra  di usura”  a  “bassa intensita” che  alla  lunga logori  la Russia,  provocandone il “  crollo interno”  come   in  Germania-1918 , o un  disperato   avventurismo  come  in Germania-1941.

Ma    anche sorvolando    sulla  faciloneria     di questo  schema  (ad esempio  come mandare   milioni di idioti  a morire  in Russia ? ), la  vera incognita  resta  evitare  il “fuori controllo”, essendo  che la Russia   lotta  per la PROPRIA  sopravvivenza  mentre  l’ €uropa   dovrebbe immolarsi    per  la LORO.

E’ quindi  chiaro  che gli U$A hanno un “piano C”   che in sostanza   sembra  lo stesso  di sempre e   su cui  contano    le €uroelites     come  propria  ciambella di salvataggio :   entrare in guerra  DIRETTAMENTE con  tutto il proprio peso quando   la Russia  sarà  logorata ben bene .  

Ma  anche  questo è  avventurismo  perché    questo   la Russia  la sa bene e anche la  Cina  lo  sa.

Quindi   il vero “ piano C”  americano   è  NON  entrare MAI   direttamente in guerra ,  accendendo la guerra  in tutto il mondo  e restando  a guardarla    al riparo di due oceani.

Ma è altrettanto avventurismo  perché  Russia e Cina sanno bene anche questo.

Quindi la conclusione    resta  la stessa  che scrissi     fin dall’inizio : la Russia NON  si farà logorare e  nel momento  che la Russia     giudicherà  inevitabile  far    finire   questa   finzione    della   NON-guerra     NATO-Russia,    vedremo subito  i “fuochi  d’artificio”. Altro che  “logoramento” !

Insomma    stiamo  andando     alla cieca   verso una  guerra nucleare.

Per questo  i   russi    sono disposti  ad “una  cattiva pace”  ma  non al prezzo  di una  “sconfitta  strategica”; quella   se la devono imprimere  chi  questa  guerra   l’ ha voluta, e Trump  ha perso l’ attimo magico per  cui poteva ancora  dire  “ questa  guerra non è la mia”.

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La strategia_di WS

Non volevo  scrivere  questo commento. Preciso:  l’ho  scritto  di getto  e poi ho pensato   a  quanto  sia   inutile  ed  antipatico   fare  la Cassandra, cosa  che   peraltro  è tutta la vita  che   faccio.

Ho però  pensato che  tacere  su  ciò che  riteniamo sia il male è vigliaccheria e  siccome non sono un vigliacco,  se   essere “cassandra”  è  la mia  natura, ne sopporterò le conseguenze .

Simplicius   qui descrive bene  la   deriva politica   €uropea    esprimendo   quella grande  meraviglia  ed incredulità   che  francamente  sarebbero   anche le mie .   Avevo  già da  tanto  tempo individuato  questa deriva;   eppure   nel mio profondo  non  ci volevo  veramente  credere  e  quindi anch’io  oggi  dico: ma  davvero?  Di già? 

 Chiarisco: lo sapevo,  ma non  avrei mai  pensato  che  tale mutazione fosse   così  tanto  spudoratamente  veloce.

Eppure lo diceva  già  Aristotele:  “motus in fine velocior” e ho  già spiegato  che noi  “molecole umane” è proprio la “velocità”  l’ unico  dato  certo  con cui possiamo   stimare i tempi  della  “ trasformazione”  a cui siamo sottoposti.

Facciamo tuttavia bene attenzione a non confondere i veri  “dante  causa”  con il LORO  strumento operativo;  non confondiamo   “i  cani”  che ci  azzannano alle caviglie con i padroni  che li hanno  allevati.

Le  “nostre”  élites che  sottoscrivono  la nostra  “ trasformazione” non sono i veri  decisori,  ma solo un compiacente  strumento;  l’abisso in cui si sta avvitando la “governance” €uropea non è  una loro ” disperazione strategica” ma pura STRATEGIA dei loro padroni. Anche il più  stupido burattino messo a (s)governarci capirebbe che così operando l’ €uropa e quindi anche lui e la sua ghenga ne uscirebbero completamente distrutti.

Al di là della loro utilissima immoralità e delle loro particolari psicopatologie per cui sono stati accuratamente selezionati a “l’ incarico”, questi  “cani” sono solo “agenti”; esattamente come certi killer delle bande mafiose, loro possono solo “uccidere”, cosa che per altro li gratifica  non solo  economicamente. Sono psicopatici  che godono a fare  del male.

Ed è stupido chi tra noi si aspetti da costoro una qualche minima resipiscenza o un qualche minimo spirito di autoconservazione che, al caso, consisterebbe solo nel darsela a gambe nelle loro ville in giro per il “mondo libero” dove godersi “il gruzzoletto”.

Sono TUTTI “Zelensky” e ve ne accorgerete a” tempo debito”! 

E anche questa storia della sorveglianza digitale per cui NOI SOLI, non certo i LORO coloni afroislamici …, non potremo vivere senza sottometterci a LORO, è perfettamente finalizzata alla LORO  STRATEGIA: costringerci in un cammino verso un abisso di povertà e privazioni, oltre che essere uno strumento tattico per spingere i nostri  giovani più idioti ad andare  “spintaneamente “ a morire per LORO in Russia attratti da un “ottimo ingaggio”.

 “Ottimo”, del tipo quello che già abbiamo visto usare  in Ucraina,  con il quale, come recitava una apposita  pubblicità,    gli  eventuali  volenterosi    avrebbero potuto  mangiare “migliaia di hamburger al Mcdonald “, evidentemente   colà considerata  la suprema aspirazione di vita di una gioventù sapientemente rimbecillita.

Perché , e lo ripeto : €uropa,” de te fabula, Ucraina, narrat”.

E come si potrebbe resistere a questa deriva? Come può un gregge di “pecore matte” difendersi da un ” cattivo pastore”?

Beh, oramai  c’ è ben poco da fare! Come spiega profeticamente Dante ( paradiso canto V 72-78) un ” gregge” avrà sempre bisogno di un “pastore” e dovrebbe sempre stare molto accorto a farsi convincere da “un “lupo  vestito   da agnello “  a cambiarlo o, peggio ancora , farsi convincere di poterne fare a meno.

 I “paesi dei balocchi ” NON esistono !

 E siccome ora siamo nelle mani di ” cattivi pastori” non è certo con   “l’apatia politica” che ne verrà uno “migliore” , né tantomeno utile  credere che  a fermare quello che abbiamo adesso basti il solo ” mugugno passivo”  aka “astensione elettorale” .

Ma chi tra voi sarà arrivato a questo punto vorrà sapere : ma insomma che cosa è questa supposta, consideratelo aggettivo e sostantivo, STRATEGIA? Ma soprattutto dove ci vuole portare ?

Beh “ci sono cose che, se potessero essere comprese, non  andrebbero spiegate” . Se non sentite i belati sempre più forti e non vedete  i recinti  sempre più stretti, è inutile che ve lo spieghi .

L’ unica cosa che posso dire  agli increduli  è : “buon per voi che non capite niente”, come dicono in Toscana, perché in sostanza avete “ragione” voi: “per ora tutto bene” , no?

Quindi godiamoci “il volo” , finché dura.

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La polisdinamica_di WS

Gli amici Ernesto e Donato Zero nei loro commenti ad un mio precedente post sollevano considerazioni sensate che anch’io talvolta faccio tra me e me. Eviterei però i facili ottimismi perché l’ esempio della rapida “natoizzazione” dell’ucraina dovrebbe ammonirci tutti.

Alzi la mano , infatti, chi poteva 10 anni fa prevedere che in solo dieci anni sarebbe stato possibile mandare milioni di ucraini , per di più sempre più poveri e disperati , a morire per LORO contro i russi !

Tutte le passate teorie politiche non sono in grado di spiegarlo; hanno sempre sopravvalutato sia il “libero arbitrio” del singolo che l’ “economicismo” delle pulsioni umane. Le masse invece sono sottoposte anche ad altre forze che non vengono mai considerate,

Mi si perdoni qui pertanto l’ardire di un mio “discorso sul metodo” su un argomento, la politica, che è tutt’altro che “scientifico” e lo farò con un opportuno paragone scientifico.

Ad esempio, come si fa a valutare la dinamica di un sistema complesso ben sapendo che l’enorme massa di elementi che lo compongono sono non “misurabili” in modo accurato?

E chiaro che nella sostanza noi chiamiamo politica quella che in modo più corretto dovremmo chiamare “dinamica della polis “ e che questa “polisdinamica” richieda lo stesso approccio che fu usato in fisica per misurare gli effetti del “ calore” su un sistema assolutamente indescrivibile in modo puntuale con le leggi della meccanica.

Noi dovremmo cioè contentarci di trattare la “ polisdinamica” come fu necessario fare con la “termodinamica”, con la differenza che chi studia la trasformazione di un sistema termodinamico è un osservatore esterno mentre noi cerchiamo di “divinare” la “polisdinamica” da “l’interno”, mentre essa agisce su di noi , non solo come la termodinamica fa sulle singole molecole del sistema , ma essendo noi pure “corpi vivi”, in grado quindi di reagire alla dinamica che tutti ci trascina.

Insomma la società umana non è un “gas perfetto” ma un “ gas vischioso”, internamente comprimibile e dotato di un proprio moto come somma del “moto proprio” di tutti gli elementi.

Quindi che cosa possiamo valutare noi “molecole vive” nel “ gas umano” in cui siamo localmente immersi ? L’agitazione locale (aka temperatura), la densità locale e la pressione anchessa locale a cui veniamo sottoposti; ma non possiamo considerare le nostre misure “locali” come valide in tutto il sistema.

Naturalmente, poi, essendo “vivi” possiamo reagire al moto che ci trascina e cercare anche di sfuggirgli in modo coordinato o personale ma non oltre un certo limite in quanto la nostra personale “energia libera” è infima rispetto al “ calore” complessivo del sistema. Le possibilità di coordinamento sono fortemente influenzate da chi può e vuole operare la “transizione del sistema”.

Quindi c’ è una sola cosa che noi “molecole vive” possiamo misurare onde prendere le nostre piccole decisioni: la “velocità” della trasformazione a cui siamo sottoposti una volta che abbiamo capito dove LORO ci vogliono portare.

Sapendo infatti questo, noi possiamo solo tentare di valutare quanto tempo ci manca affinché LORO ci portino con la LORO pressione al NOSTRO “punto critico” di “temperatura”, “ densità” e “pressione” atta alla trasformazione IRREVERSIBILE da LORO decisa. Ad esempio: ammazzarci tutti?.

Ed è questo in fondo il nocciolo della nostra discussione.

Ora è indubbio che la “velocità” della LORO AGENDA rallenti. La “trasformazione” per vari motivi non segue la LORO “ “time table”. La “temperatura” è effettivamente salita, ma questo era voluto; la densità pure, voluto anche questo; ma il sistema è sempre meno “adiabatico” .

C’è un imprevisto “esterno” al sistema con perdite di calore impreviste verso questo “ esterno”. Se LORO vogliono arrivare comunque alla trasformazione da LORO decisa, devono ora aumentare la pressione rinforzando le pareti della caldaia perché così c’è il rischio che scoppi.

Ma la “ velocità” rallenta sufficientemente? Siamo sicuri che “la temperatura” e “la densità” che noi personalmente percepiamo come intollerabile lo sia anche per tutti gli altri? Io vedo solo che per noi “€uromolecole” la pressione non cala e che temperatura e densità aumentano ancora più velocemente, come aumentano sempre più le pareti che ci confinano .

Si forse poi LORO non riusciranno a raggiungere la trasformazione irreversibile che si erano prefissi, ma se ciò avvenisse per lo “scoppio della caldaia”, noi siamo “morti “ lo stesso perché noi non siamo molecole di gas.

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Tre nuove risposte_di WS

Giorni fa l’ amico Fernando ha commentato alla mie “ tre risposte” con altre 3 domande che ho visto solo oggi e che richiedono altre 3 articolate risposte che darò qui.

Quesito 1)

Sarebbe secondo te lecito pensare che le attività da ovest via europa/ e da sud via Israele ( mettiamoci pure le crisi isteriche delle zitelle scandinave a nord), messe in opera dagli anglosassoni, siano propedeutiche ad un affondo da attuarsi a tempo debito (contando come dici tu sul fatto che la “fascinazione” in Russia potrebbe rocambolescamente ritornare presto e divenire irresistibile come il canto delle sirene) allorché verrà meno “l’ insostituibile”?

Risposta:

Che la Nato -€uropa cerchi sempre più lo scontro DIRETTO è evidente e le motivazioni possono essere varie dalla “ disperazione strategica “ ad un “bluff” per tenere legati gli U$A ad una guerra ormai posta da Trump tutta sulle €urospalle.

Ma non si può escludere anche una abile strategia U$A per frantumare una Russia che LORO sanno essere ancora frantumabile , magari dopo una mirata eliminazione di Putin-

Io però tenderei ad escludere questa evenienza perché non credo che LORO abbiano un completo controllo della realtà russa , cioè non possano controllare come la cosa evolverebbe e chi poi prendesse in mano la “valigetta nucleare”.

Ma nemmeno mi sento di escluderlo completamente perché nessuno conosce il LORO livello di “ disperazione strategica “


Quesito 2)

è possibile che anche Putin sia nella posizione di colui che sta cercando di recuperare ad un errore, nella fattispecie un certo ritardo di “preparazione” e di ambizione nel gran gioco delle grandi potenze, che ora avrebbe esposto la Russia ad un forte rischio di “dissipatio” a favore dell’uno o dell’ altro pesce grosso?

Rosposta :

Certo , anche i “piani” di Putin sono falliti perché le cose stanno andando esattamente come aveva detto il “profeta” Zirinovski e la Russia non è in una condizione strategica “buona”.

La Nato-ucraina “ regge”, la Nato-€uropa si sta “ ucrainizzando” a tappe forzate e lo scontro DIRETTO e sempre più inevitabile e vicino.

Ha sbagliato Putin? Avrebbe dovuto essere da subito più assertivo come diceva Zirinovski in TV ?

Tutto questo è troppo semplicistico , governare è molto più complesso che discettare di geopolitica e anche Putin aveva solide ragioni per fare quello che ha fatto.

Ed io , considerando l’ ampiezza e la profondità de l’ attacco “ occidentale” sviluppato contro la Russia , non credo che potesse essere risolto alla “Zirinovski”. Anzi è proprio la formazione mentale da “ judoka” di Putin che gli ha evitato di cadere in “ sgambetti” così tanto ben preparati.


Quesito 3 : al momento del passaggio dallo stato “Put-in” allo stato “Put-out”, quale potrebbe essere, se c’e, il vantaggio degli occidentali rispetto alla Cina (quale potrebbe essere un lato vulnerabile della Cina, che la confinerebbe all’inazione?)?

Risposta:

Non c’ è nessun vantaggio occidentale se non nella tecnologia della raccolta e manipolazione delle informazioni . E anche questo è un vantaggio che sta scemando : Gli U$A sono in “ disperazione strategica” esattamente come lo era la GB nel 1914 è ha la sola speranza in un “incendio mondiale” da cui rimanere “ separato da due oceani”.

E la Cina è il “convitato di pietra” di questa WW come lo erano gli USA nel 1914.

La differenza però è negli scopi. Al contrario dalla elite USA del 1914 l’ elite cinese non ha alcuna voglia di “partecipare alla festa” , e l’ elite cinese sa benissimo dove LORO vogliono andare “passando per la Russia”, e quindi farà di tutto affinché questo stallo prosegua perché la Cina non ha alcun interesse a che le cose precipitino ne verso la guerra totale che invocano gli €uroburattini , ne verso “l’ appeasement” con “l’ occidente” che sostanzialmente ancora la Russia ricerca.

Daltronde , come ho già spiegato, “l’ appeasement” non ci potrà mai essere senza una rivolta ne l’ €urogregge inviato comunque al “macello”, ma questa “ rivolta” è praticamente impossibile ; le “nostre” elites ci “ucraizzeranno” e lo faranno in tempi molto più corti di quanto anchio potevo sperare ancora un anno fa.

Quindi si tratta solo di prolungare lo stallo più a lungo possibile in attesa di un qualche “evento miracoloso”.

Lo sa Putin , lo sa Xi e dobbiamo saperlo anche noi che stiamo “ come d’ autunno sugli alberi le foglie”.

Ma rispondendo al senso ultimo della tua domanda io credo che la Cina tenterà di smorzare sempre ogni provocazione ( vedi l’ affare Tiktok ) e quindi non farà nulla per essere coinvolta nel conflitto , ma reagirà con violenza quando riterrà la minaccia non aggirabile diversamente.

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